Corso di Marketing Modelli di consumo: prospettive di analisi e tendenze evolutive Dott. Fulvio Fortezza Facoltà di Economia, Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” I modelli di consumo definiscono i seguenti aspetti dell’“agire di consumo”: • quanto si spende; • come si spende (per l’acquisto di quali tipologie di beni o servizi); • dove si spende (quali tipologie di luoghi d’acquisto/consumo vengono privilegiate dagli individui). 2 L’evoluzione dei modelli di consumo incide su: * la disciplina di marketing (studi, approcci, applicazioni); * le strategie e le politiche di marketing delle imprese. 3 Quali variabili incidono sulla formazione e sull’evoluzione dei modelli di consumo? 4 VARIABILI ECONOMICHE: reddito disponibile, livello ed andamento generale dei prezzi, livello dei tassi di interesse, congiuntura dell’economia, ecc; VARIABILI PSICOLOGICHE: si ricollegano ai “significati” che gli individui attribuiscono ai singoli atti di acquisto/consumo; VARIABILI SOCIOLOGICHE: attengono all’influenza che l’appartenenza degli individui a dei raggruppamenti sociali - più o meno estesi - può esercitare sulle loro scelte di acquisto/consumo. 5 NOTA BENE: Fra quelle appena descritte, le variabili economiche rappresentano dei veri e propri “vincoli” per le scelte di consumo finali degli individui. 6 Es: La risposta dei consumatori italiani all’incremento dei prezzi (val. %) 7 NOTA BENE: La numerosità delle variabili che incidono sui comportamenti di consumo spinge ad adottare una logica di analisi integrata, comprendente: * la prospettiva economica; * la prospettiva psicologica; * la prospettiva sociologica. 8 L’evoluzione dei modelli di consumo Con il passare del tempo i modelli di consumo si sono “complessificati”, parallelamente all’evoluzione della società e del sistema delle aspettative e dei bisogni individuali. Si è passati da modelli “semplici” ed universalmente condivisi a modelli sempre più complessi ed eterogenei. 9 L’evoluzione dei modelli di consumo in Italia: dalla “massificazione” alla “frammentazione”. 10 L’evoluzione dei modelli di consumo in Italia - In Italia si può iniziare a parlare di una vera e propria “cultura dei consumi” solo a partire dal secondo dopoguerra. - La crescita del benessere economico dà vita a nuovi modelli di consumo, in linea con quelli delle altre economie avanzate. - Le variabili economiche cessano di essere un fattore limitativo dello sviluppo dei consumi. - Nasce la società (ed il mercato) di massa e si diffondono i <<beni di cittadinanza>> 11 L’evoluzione dei modelli di consumo in Italia - A partire dalla fine degli anni Sessanta (’68) iniziano a venir meno le condizioni che avevano determinato, in precedenza, la “massificazione” della società e del mercato: si avviano i processi di “frammentazione”. - Viene meno l’adesione a valori collettivi, “aggreganti”, fortemente condivisi a livello nazionale • Anni ’50-’60: società di massa MODERNITA’ • Anni ’70-’80: società in via di frammentazione • Anni ’90 società frammentata POSTMODERNITA’ 12 L’evoluzione dei modelli di consumo: implicazioni La “frammentazione” della società determina la “frammentazione” del mercato. Molte imprese sono portate ad assumere un orientamento al mktg: cresce l’imp. delle attività di mktg information, soprattutto per la microsegmentazione dei mercati di sbocco. Fra le varie tecniche di microsegmentazione acquisisce particolare importanza quella degli stili di vita. Proprio a partire dalla “frammentazione” della società emerge l’esistenza di più stili di vita (nuovi “fattori aggreganti”). 13 Processi socioculturali e modelli di consumo • Il nuovo profilo dei giovani • Il nuovo profilo degli “over 50” • La riduzione della “distanza” fra i sessi • La diversificazione dei nuclei familiari 14 Il nuovo profilo dei giovani (15-24) • Rispetto al passato diminuiscono sensibilmente l’omogeneità interna e l’eterogeneità esterna PRIVATO * Gregari (35%) * Edonisti (27%) APERTURA CHIUSURA * Impegnati (16%) * Radicals (22%) SOCIALE Fonte: G. Fabris, 2003. 15 Il nuovo profilo dei giovani (15-24) • Gregari (35%): presentano sostanziali affinità (in termini di valori e di comportamenti) con il mondo adulto • Impegnati (16%): molto influenzati dall’etica cattolica, sono portatori di impegno e di responsabilità sociale. Nei consumi sono “sobri” • Edonisti (27%): sono orientati al successo (realizzazione personale di tipo materiale), al divertimento, all’esplorazione, al nuovo • Radicals (22%): sono gli eredi della cultura critica e contestativa degli anni Settanta, ma orientati ad un maggior individualismo. Rifuggono l’omologazione sociale e culturale 16 Il nuovo profilo degli “over 50” (fonte: Eurisko, 2002) • Universo di riferimento: 55-74enni con reddito familiare mensile netto > 1.700 € (40,8% fascia “over 50”) • Sistema valoriale: benessere psicofisico; amicizie-affetti; scoperta del nuovo-apertura; impegno-progettualità Ci si allontana dalla rappresentazione tradizionale dell’anziano: emerge la voglia di vivere ancora con pienezza • Modello di consumo: elevata propensione al consumo (riscoperta del “piacere del consumo”), anche se con amministrazione attenta delle risorse 17 Il nuovo profilo degli anziani Secondo un’altra ricerca (GPF&A.) la fascia di popolazione dai 60 agli 85 anni sarebbe composta dai seguenti cluster: •I non vecchi (30%): per loro l’età ha solo un significato anagrafico •I vecchi attivi (33%): lamentano qualche disturbo di salute e minore energia, ma conducono una vita attiva. Sono ricchi di stimoli e di curiosità •I ritirati (9%): si percepiscono come anziani, ma senza farne un dramma. Intendono utilizzare al meglio i privilegi della loro condizione •Gli emarginati (29%): rientrano nel profilo classico della categoria 18 La riduzione delle “distanza” fra i sessi • Negli anni si è assistito ad una radicale ridefinizione dei “ruoli sociali” uomo-donna, per effetto di un processo di femminilizzazione da un lato e di emancipazione dall’altro Anche sul fronte dei consumi, in un’ampia gamma di aree, la distinzione tra uomini e donne è sempre meno rilevante. 19 La diversificazione dei nuclei familiari Dalla famiglia patriarcale allargata a molteplici tipologie di famiglia, con diversi modelli di consumo: a) la famiglia nucleare: coniugi con uno o più figli; b) i single: le scelte di consumo sono “su misura”. Grande importanza per: elettronica di consumo, abitazione, automobile, cura della persona, tempo libero. In generale, tengono a diventare la metafora del nuovo modo di consumare all’interno della famiglia; c) i dinks (double income no kids): entrambi i coniugi lavorano, non hanno figli ed alimentano elevati livelli di consumo; d) i woff (well-old older folks): famiglie di anziani con elevato reddito, tempo libero ed elevata propensione al consumo. 20 Le caratteristiche dei target-stili di vita • la libertà di scelta; • la “permeabilità”; • l’esistenza di un numero finito di stili di vita; • l’impossibilità di definire delle gerarchie; • la mobilità interna. 21 Come si ricostruisce la mappa degli stili di vita esistenti - La somministrazione del questionario - L’analisi delle affermazioni rilevate - La cluster analysis 22 Le analisi sugli stili di vita in Italia “3SC” di GPF&Associati (www.cfi-gpf.it) “Sinottica” di Eurisko (www.eurisko.it) 23 La stilistica “3SC” (GPF&Associati) Le Italie del passato · · · · · Arcaici (11% della popolazione) Cipputi (4% della popolazione) Puritani (12% della popolazione) Conservatori (13% della popolazione) Integrati (16% della popolazione) Le Italie della modernità · · · · · Affluenti (12,5% della popolazione) Achievers (9% della popolazione) Autodiretti (6% della popolazione) Ecologisti (10% della popolazione) Progressisti (6% della popolazione) 24 La mappa degli stili di vita di Eurisko Stili giovanili: Liceali (9,4% della popolazione) Delfini (4,3% della popolazione) Spettatori (6,8% della popolazione) Stili superiori: Arrivati (6,9% della popolazione) Impegnati (4,6% della popolazione) Stili centrali maschili: Organizzatori (6,5% della popolazione) Esecutori (6,3% della popolazione) Stili centrali femminili: Colleghe (6,5% della popolazione) Commesse (4,9% della popolazione) Raffinate (4,1% della popolazione) Massaie (6,3% della popolazione) Stili marginali: Avventati (3% della popolazione) Accorti (12,1% della popolazione) Appartate (16,4% della popolazione) 25 Le caratteristiche dei target-stili di vita: un’esemplificazione Tipologia “3SC” (GPF&Associati) Profilo di sintesi Arcaici (11% della popolazione): costituiscono il segmento prettamente pre-industriale della popolazione italiana. L’esistenza dell’“Arcaico” tende a ruotare intorno a due poli: da un lato la Chiesa, dall’altro la famiglia. Fortemente attenti a preservare i propri risparmi, il loro atteggiamento verso i consumi è orientato a comprimerli il più possibile. Pur nutrendo una profonda diffidenza nei confronti della pubblicità, in realtà, ingenuamente, sono portati ad identificare i prodotti migliori con quelli reclamizzati. 26 Il profilo dei target-stili di vita: un’esemplificazione Mappa Eurisko: i Liceali Profilo di sintesi: E’ lo stile dei giovani studenti che appartengono a famiglie della classe media e vivono in modo sostanzialmente spensierato, con poche responsabilità. La loro giornata si divide fra scuola e amici, svaghi e attività sportive. Sono fortemente influenzati dall’appartenenza al gruppo e dalla pubblicità. I loro consumi sono caratterizzati da una concezione “leggera” del denaro e acquistano più in base a criteri istintivi ed emozionali che razionali. Sono forti ascoltatori di radio, con una netta preferenza per le private. Sono medi ascoltatori di televisione. Leggono spesso i quotidiani sportivi (in media quelli di informazione) e sono buoni lettori di settimanali e mensili. 27 I pregi ed i limiti della segmentazione per stili di vita PREGI: - la ricchezza interpretativa, frutto della “multidimensionalità” (es: Breil, Vitasnella, Sector, Snaidero) LIMITI: - necessità di monitorare costantemente l’andamento del contesto socioculturale di riferimento - non è sempre la forma più efficace di segmentazione del mercato (es: mercato giocattoli, Geox) 28 Processi socioculturali emergenti ed implicazioni sui consumi • L’apertura verso nuovi sistemi culturali e valoriali (la globalizzazione, il “sistema” Europa, la società multietnica) • L’evoluzione delle identità sessuali • Il postmoderno, la moltiplicazione degli stili di vita e l’evoluzione dei bisogni 29 Il postmoderno, la moltiplicazione degli stili di vita e l’evoluzione dei bisogni L’individuo postmoderno: - ricerca gratificazioni immediate e “profonde”; - punta sulla “qualità” dei piaceri più che sulla “quantità”; - ha un’identità sempre più mutevole e sfaccettata. Il consumatore postmoderno è: - competente; esigente; selettivo; eclettico; orientato in senso olistico. 30 Le risposte del marketing • Potenziamento del SIM • Affinamento delle tecniche di segmentazione del mercato (anche one-to-one) • Sviluppo del marketing relazionale • Sviluppo del marketing esperienziale 31