fissismo Linneo Nomenclatura binomia creazionismo Cuvier Origine della specie Lamark evoluzionismo Darwin catastrofismo La teoria dell’evoluzione di Lamarck e Darwin alle teorie del fissismo e del creazionismo, che ritenevano gli esseri immutabili nel tempo Si contrappone di Darwin la quale si basa sulla La teoria dell’evoluzione di afferma che le specie non rimangono immutate nel tempo,ma derivano da un antenato comune variabilità nella specie la prolificità degli esseri la lotta per la sopravvivenza Lamarck la quale si basa sulle conseguenze dell’uso e il disuso degli organi l’ereditarietà dei caratteri acquisiti e la conseguente selezione naturale che determina la sopravvivenza del più adatto La teoria dell’evoluzione di Lamarck Lamarck (1744-1829) Il meccanismo di cambiamento delle specie sarebbe dovuto, secondo Lamarck, ad alcune “forze interne” , che produrrebbero negli organismi leggere modificazioni, che si andrebbero accumulando nelle generazioni seguenti. Il suo modello di ereditarietà era scorretto e si basava sul concetto dei caratteri acquisiti. Qualsiasi incidente, malattia, sforzo fisico, ecc, si ripercuoterebbe nelle cellule sessuali dell’individuo e si trasmetterebbe alla discendenza. L’esempio classico del lamarckismo è la crescita del collo delle giraffe. Egli riteneva che le giraffe ancestrali avessero il collo corto e che si fossero sforzate per arrivare alle foglie più alte degli alberi (legge dell’uso degli organi). Questo sforzo si sarebbe trasmesso alla discendenza che presentava un collo un po’ più lungo ( legge dell’ereditarietà dei caratteri acquisiti ). Si formò così nel corso di molte generazioni, una stirpe di erbivori dal collo lunghissimo: le giraffe. L’inglese C. Darwin (1809-1882) compì, nel 1831, un viaggio a bordo del brigantino Beagle. In 5 anni di navigazione sostò nell’America Meridionale, nelle isole del Pacifico e nelle coste dell’Atlantico. Nel corso del viaggio Darwin ebbe modo di condurre studi e osservazioni che gli consentirono di formulare le teorie dell'evoluzione e della selezione naturale. La teoria dell’evoluzione di Darwin Darwin conosceva la teoria di Lamarck, … se io faccio flessioni tutta la vita diventerò magari muscolosissimo, ma i miei figli non nasceranno per questo muscolosissimi!!! Pensò allora ad una spiegazione differente: Un piccolo numero di giraffe nascevano -per caso- con il collo e le gambe un po’ più lunghe del normale. Proprio come qualcuno di noi è più alto, o più basso, dei propri genitori. Queste giraffe avevano dei vantaggi sulle altre, quello di potere raggiungere le foglie dei rami più alti in caso di scarsità di cibo, e quello di scappare più veloci davanti a un leone o un leopardo. Avevano perciò rispetto alle altre più possibilità di sopravvivere, e quindi di avere dei piccoli (che avrebbero avuto il collo e le gambe più lunghi degli altri). Ovviamente se un gruppo di queste giraffe si fosse spostate in una zona dove gli alberi erano più alti, o i leopardi più veloci, a lungo andare colli e gambe si sarebbero dovuti allungare ancora di più, altrimenti le possibilità di sopravvivenza sarebbero state minime. Questo spiegava come le specie si trasformavano, e il motivo per cui le caratteristiche delle specie erano diverse da luogo a luogo. "... Vi è una semplice grandezza nel modo di considerare la vita coi suoi poteri di crescere, di assimilare e di riprodursi, come ispirata originariamente nella materia in una o poche forme; e mentre questo nostro pianeta è andato rotando secondo determinate leggi, la terra e l’acqua in un ciclo di cambiamenti si sostituivano l’una all’altra, in modo tale che da una origine così semplice, attraverso il processo di una selezione graduale di cambiamenti infinitesimi, si sono evolute infinite forme di stupenda bellezza...." C. Darwin L’origine della specie, abbozzo del 1842 Nasceva così la teoria della selezione naturale, che Darwin rese nota più di 20 anni dopo nel famosissimo libro “L’origine della specie”. Fu la prudenza che gli suggerì di aspettare così tanto, e non aveva torto. Infatti, non appena pubblicato, il libro scatenò feroci polemiche, soprattutto da parte della Chiesa. La teoria di Darwin sosteneva che gli animali si evolvevano “a caso”, seguendo una crudele competizione naturale in cui sopravvivevano solo i migliori. Ma ancora più grave era una dei punti della nuova teoria: l’uomo e le scimmie avevano gli stessi antenati! Allora non era vero che Dio aveva creato in origine Adamo ed Eva, come diceva la Bibbia. Aveva creato delle scimmie da cui poi saremmo discesi tutti noi, con i nostri cugini babbuini, orango-tango e scimpanzé. La stretta parentela tra uomo e scimmia era difficile da mandare giù. Il lavoro di Darwin incontrò resistenze anche da parte di moltissimi uomini di scienza, e ci vollero molti anni prima che venisse accettato completamente.