N. 1 – Ottobre 2006
Bollettino trimestrale
Direzione editoriale
Claudia Montedoro
Responsabile dell’Azione
Accreditamento
Con la collaborazione di:
Gianfranca Iorio
Responsabile Area Comunicazione
D.G. P.O.F
Responsabile del
Comitato di Redazione
Viviana Ruggeri
Comitato di Redazione
Andrea Carlini,
Massimo De Minicis,
Laura Evangelista,
Francesca Spitilli
Elaborazione Grafica:
Marco Balducci
Il Bollettino è curato dalle
Task Force Regionali e dalla
Struttura di coordinamento
nazionale
dell’ISFOL
nell’ambito dell’Azione di
Sistema
del
FSE
“Accreditamento
delle
Strutture
Formative
ed
Orientative”.
Il Bollettino nasce a supporto
dell’attività della Struttura di
Coordinamento Nazionale e
delle Task Force, come
strumento informativo e di
approfondimento
sulle
principali tematiche inerenti i
Sistemi di Accreditamento
Regionali.
Il
presente
Bollettino
raccoglie
delle
brevi
selezioni di attività, nodi
problematici e Best Practice
realizzate da ogni sistema
regionale ed è rivolto a tutti i
soggetti, istituzionali e non,
che
si
occupano
di
Accreditamento.
Indice
Presentazione .…………………………………………………………………. …………
Introduzione ………………………………………………………………………………..
p. 4
“ 6
IN PRIMO PIANO
l primo Data base nazionale sugli organismi e sedi formative accreditate.........
“ 11
I PRODOTTI DEL SISTEMA DI ACCREDITAMENTO, LE ESPERIENZE REGIONALI:
Abruzzo ……………………………………………………………………………………..
Basilicata ………………………………………………………………….........................
Calabria ……………………………………………………………………………………..
Campania …………………………………………………………………………………..
Emilia Romagna ...............................................................................…………………
Friuli Venezia Giulia ………………………………………………………………………
Lazio …………………………………………………………………………………………
Liguria ……………………………………………………………………………………….
Lombardia …………………………………………………………………………………..
Marche ………………………………………………………………………………………
Molise ………………………………………………………………………………………..
P. A. Bolzano ………………………………………………………………………………
P. A. Trento …………………………………………………………………………………
Piemonte …………………………………………………………………..........................
Puglia ………………………………………………………………………………………..
Sardegna ……………………………………………………………………………………
Sicilia ………………………………………………………………………………………..
Toscana …………………………………………………………………………………….
Umbria ………………………………………………………………………………………
Valle D’Aosta ………………………………………………………………………………
Veneto ……………………………………………………………………………………….
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
“
13
15
17
19
21
23
25
27
29
31
33
35
37
39
41
43
45
47
49
51
53
Presentazione
Gli articoli 149 e 150 del Trattato dell’Unione Europea affermano che la Comunità ha il
compito di sviluppare un’istruzione e formazione di qualità incentivando la cooperazione fra
gli Stati membri e, se necessario, sostenendo e integrando la loro azione, in particolare per
contribuire alla creazione di uno spazio europeo dell’Istruzione.
Lo scopo è quello di far convergere le politiche nazionali nella realizzazione di determinati
obiettivi di innovazione, qualità e pertinenza dei programmi d’insegnamento e di formazione
sui quali i Paesi membri hanno mostrato di essere spinti da un comune interesse.
In tal senso, l’Azione di Sistema “Accreditamento delle Strutture” costituisce un momento
centrale nel percorso di sviluppo della qualità del sistema formativo italiano.
L’emanazione del DM 166/2001 può essere considerata come l’inizio di un processo che ha
inteso accompagnare il cambiamento strutturale dell’offerta formativa nei diversi contesti
regionali.
La programmazione 2000-2006 ha consentito di avviare ed implementare un sistema di
selezione a livello regionale di organismi e/o sedi formative in grado di garantire ai destinatari
della formazione (giovani in diritto e dovere all’istruzione, formazione continua in azienda,
formazione superiore ecc,) standard minimi di qualità mediante indicatori di tipo fisico,
finanziario, logistico e gestionale.
L’obiettivo dei sistemi di accreditamento è stato quello di contribuire alla strutturazione di un
sistema formativo
rispondente a caratteristiche di professionalità, utilità, efficacia e
adeguamento degli interventi al continuo mutamento del mercato del lavoro e dell’economia
globalizzata.
Il punto di partenza di qualsivoglia percorso di accreditamento rimane, infatti, la qualità e la
garanzia per l’utenza, concetto intorno al quale si snodano le procedure e i controlli del
processo in questione. Ma sarebbe banale considerare tale controllo come mera “conformità
alla norma”. I meccanismi di verifica qualitativa degli interventi formativi finanziati, vanno oltre
la semplice “certificazione di qualità” implicando anche un significato di utilità pubblica/sociale.
In linea generale è comunque possibile affermare che il “fenomeno accreditamento”, così
come si è andato a realizzare nei diversi contesti locali, ha messo in luce la sua attitudine a
conferire dinamismo all’offerta formativa locale, stimolandone la capacità di adattamento ai
mutamenti in atto negli scenari normativi, sociali ed economici italiani ed europei.
4
Appare evidente, infatti, come a conclusione dei processi di implementazione e attuazione
dei sistemi di accreditamento nella programmazione 2000/2006 in molte regioni Ob.1 e Ob.3
si è proceduto e si sta procedendo ad una ridefinizione degli stessi.
Tale ridefinizione nasce da due esigenze: da un lato adeguare i sistemi alle criticità
riscontrate in fase di attuazione e ai nuovi contesti normativi nazionali e comunitari emersi
nell’attuale fase programmatoria, dall’altro rispondere alle mutate prospettive che le linee
guida della nuova programmazione comunitaria 2007-2013 pongono al sistema della
Formazione delle regioni italiane.
Si aprono nuove sfide e opportunità, tese a garantire qualità ed efficacia occupazionale degli
interventi formativi ed orientativi e un controllo e sviluppo delle risorse umane impegnate
nella loro realizzazione.
Siamo di fronte ad una nuova stagione per la qualità dei sistemi formativi, di definizione e
attuazione di modelli di “seconda generazione”.
E’ opportuno sottolineare come l’attuazione dell’”Azione di Sistema Accreditamento” si è
svolta in questi anni mediante il supporto Isfol, con task force dislocate presso le regioni che
hanno realizzato attività di implementazione dei modelli, dalla ingegnerizzazione fino all’
attuazione dei processi di verifica.
Accanto al lavoro della unità locali ha operato, anche, una task force centrale con il compito di
coordinare gli interventi, procedere ad una armonizzazione nelle scelte di modellizzazione dei
sistemi e analizzare e monitorare il fenomeno.
La realizzazione di uno strumento informativo periodico, come “InformAzione
Accreditamento”, che evidenzia il lavoro, le attività, le criticità e le buone pratiche realizzate
dalle task force Isfol accreditamento (locali e nazionale), non rappresenta soltanto uno
strumento di comunicazione e visibilità del lavoro svolto, ma anche un utile elemento di
conoscenza su un fenomeno complesso, che in questi anni ha interessato e continua ad
interessare direttamente 21 contesti formativi territoriali e migliaia di Organismi che
organizzano ed erogano attività formative ed orientative.
D. G. per l’Orientamento e per la Formazione
Ministero del Lavoro e della Previenza Sociale
Dott.ssa Vera Marincioni
5
Introduzione
Il contesto nazionale
Nell’ambito del periodo di programmazione FSE 2000-2006, l’Azione di sistema
“Accreditamento delle strutture formative e orientative” ha supportato l’implementazione e
l’attuazione dei sistemi di accreditamento da parte delle Regioni e Province Autonome. Queste
ultime infatti, hanno definito i propri sistemi di accreditamento in una logica evolutiva e attuato
processi di verifica della rispondenza dei soggetti erogatori al modello di qualità sotteso al set
di indicatori nell’ambito dei cinque criteri del DM166/2001.
Tab. 1 – Sedi con richieste di accreditamento, sedi accreditate, sedi non accreditate o che non hanno
terminato l’audit, nelle Regioni e Province autonome. Valori assoluti e %. Dati aggiornati al 30-04-2006
richieste accreditamento
sedi accreditate
(sedi)
V. Aosta
Piemonte
sedi non accreditate o che
non hanno terminato l’audit
N
%
N
%
31
29
93,5
2
6,5
927
741
79,9
186
20,1
1150
955
83,0
195
17,0
Liguria
173
137
79,2
36
20,8
P. aut. Trento
120
108
90,0
12
10,0
P. aut. Bolzano
204
138
67,6
66
32,4
Friuli V. G.
116
56
48,3
60
51,7
Veneto
813
482
59,3
331
40,7
E. Romagna
335
285
85,1
50
14,9
1562
1077
69,0
485
31,0
Umbria
243
108
44,4
135
55,6
Marche
399
337
84,5
62
15,5
1321
880
66,6
441
33,4
339
241
71,1
98
28,9
56
29
51,8
27
48,2
Campania
803
343
42,7
460
57,3
Puglia
378
264
69,8
114
30,2
Basilicata
205
140
68,3
65
31,7
Calabria
1548
497
32,1
1051
67,9
Sicilia
3225
2479
76,9
746
23,1
123
123
100,0
0,0
0,0
7733
5574
72,1
2159
27,9
6338
3875
61,1
2463
38,9
14701
9449
64,3
4622
31,4
Lombardia
Toscana
Lazio
Abruzzo
Molise
Sardegna
TOT. OB. 3
TOT. OB. 1
TOT. ITALIA
6
Dall’analisi della Tabella 1si evince come il dispositivo di accreditamento abbia dunque sortito
come primo impatto, l’emersione della potenziale offerta formativa nazionale che si attesta su
circa 9500 sedi formative, di cui il 60% circa, risultano ubicate nelle aree Obiettivo 3 (ciò
anche a fronte di un bacino territoriale senz’altro più vasto di quello dell’Ob.1) .
Va comunque sottolineato come la coesistenza di ventuno sistemi regionali di accreditamento
nel nostro paese, - che presentano una base comune data dal DM 166/2001 - costituisca
un’interessante ricchezza contenutistica per l’individuazione
di differenti modalità di
applicazione di criteri qualitativi in campo formativo. E’ pur vero che tale ricchezza, se non
accompagnata da un puntuale e condiviso sistema di mutuo riconoscimento dei diversi
sistemi, rischia di tradursi in un elemento di criticità e frammentazione del sistema nazionale
di offerta formativa e orientativa nella misura frena i processi di mobilità interregionale.
E’ evidente che una riflessione in tal senso porta inevitabilmente a ri-pensare in modo
condiviso le condizioni minime di garanzia di qualità dell’offerta formativa a qualunque utente
e indipendentemente dalla regione di residenza. Questo ri-pensamento non potrà che porsi in
un’ottica di tensione continua al miglioramento dei sistemi di controllo della qualità rendendo
questi ultimi più semplici, mirati ed in grado di superare dialetticamente i limiti stessi
evidenziati dall’applicazione dalle “norme ISO”.
Inoltre, una lettura comparata di tali dispositivi evidenzia piuttosto chiaramente come la
domanda delle istituzioni regionali si sia concentrata soprattutto – se non esclusivamente –
sul controllo di dimensioni qualitative afferenti ad ambiti di tipo logistico/strutturale ed
economico/amministrativo, piuttosto che su aspetti (certamente più complessi) relativi alle
performance ed ai risultati conseguiti, dei soggetti erogatori nonchè alle competenze
professionali delle risorse umane impiegate nel processo formativo.
Tale impostazione, se pur comprensibile nella fase iniziale del processo di accreditamento - in
cui per molte Regioni è stato necessario dimensionare la consistenza strutturale del sistema
di offerta presente sul territorio - appare oggi debole e da rivedere, anche in considerazione
delle indicazioni emergenti dalla nuova stagione programmatoria.
Un’evoluzione dei modelli di accreditamento orientata a conseguire risultati migliori in termini
di stimolo alla crescita qualitativa del sistema formativo può essere rappresentata da un più
forte investimento nell’individuazione, nel controllo e nel mantenimento di indicatori relativi ai
processi di erogazione delle offerte ed alla loro efficacia esterna, con particolare riferimento
agli esiti occupazionali e in una logica di lifelong learning.
7
In questo scenario si inserisce coerentemente il dibattito attuale sia a livello di Coordinamento
delle Regioni che di singole realtà territoriali, in cui prende corpo l’esigenza di avviare una
riflessione congiunta volta a mettere a punto un sistema di accreditamento di seconda
generazione in grado di soddisfare al meglio le istanze emergenti, anche apprendendo da
quanto emerso in fase di sperimentazione dei diversi dispositivi regionali. Al fine di rispondere
a tali istanze, in una logica di supporto e armonizzazione all’evoluzione qualitativa del
fenomeno accreditamento, l’Isfol mediante la task force centrale si sta muovendo su due
direttrici di lavoro:
•Attività di supporto tecnico diretto alle Regioni e al Coordinamento delle Regioni;
•Attività di Ricerca-intervento sull’evoluzione del processo di accreditamento.
In riferimento alla prima direttrice, la Task Force centrale si vede costantemente impegnata a
favorire la comunicazione e lo scambio di buone pratiche tra le realtà regionali con l’obiettivo
di aumentare le conoscenze sui diversi sistemi, accrescerne la capacità di problem solving e
favorire l’adozione di soluzioni comuni. In questo quadro trova legittimazione anche il
presente bollettino. Su richiesta di singole amministrazioni regionali, si è fornito supporto
diretto ad alcuni governi locali nella revisione dei sistemi di accreditamento in riferimento a
procedure e contenuti, a partire dall’analisi delle soluzioni più evolute adottate da specifici
contesti territoriali in termini di qualità. La Task Force centrale ha analizzato gli ultimi
dispositivi approvati dalle Regioni e Province Autonome, con l’intento di sviluppare soluzioni
tese a garantire una maggiore verificabilità e crescita delle competenze professionali degli
operatori del sistema formativo.
Infine, da maggio 2006, si è sviluppato un ulteriore filone di attività che si è sostanziato in un
supporto tecnico-scientifico al Coordinamento delle Regioni, in collaborazione con
Tecnostruttura volto alla individuazione degli standard minimi su cui costruire il mutuo
riconoscimento. A partire da una ricognizione degli indicatori previsti nel criterio B “Situazione
Economica” del DM 166/2001, regolamentati nei singoli dispositivi regionali, si è proceduto ad
un’analisi di contenuto dei singoli sistemi di accreditamento nell’ottica di evidenziare le
convergenze nonché le specificità anche in riferimento agli indicatori individuati. A seguito
della presentazione del documento tecnico (luglio 2006) “Il criterio Situazione economica:
comparazione tra il DM 166/2001 e i dispositivi di accreditamento delle Regioni e delle
Province Autonome”, il gruppo di lavoro tecnico designato dal Coordinamento delle Regioni
e Province autonome ha richiesto un ulteriore approfondimento nella classificazione delle
soglie minime e delle modalità di
8
verifica previste per ogni singolo indicatore, procedendo ad una prima ipotesi di ridefinizione
complessiva di standard minimi relativi agli indicatori esaminati :affidabilità economica,
finanziaria e morale dell’organismo, del legale rappresentante e contabilità analitica, per
fornire un riferimento tecnico comune alle diverse Regioni e Province Autonome. I risultati
del lavoro saranno a breve presentati al Coordinamento delle Regioni.
Alla seconda direttiva di lavoro si ascrive la ricerca-intervento si propone di effettuare
un’analisi dei diversi dispositivi messi a punto ed implementati nei contesti locali, per
individuare punti di forza e debolezza dei dispositivi in un’ottica di miglioramento costante
degli stessi.
Attualmente si stanno analizzando i questionari descrittivi compilati dai Coordinatori delle
Task force sui singoli sistemi regionali, con particolare riguardo alle dimensioni delle
procedure e dei contenuti dei dispositivi, al fine di procedere a una clusterizzazione dei
sistemi di accreditamento regionali e di pervenire ai diversi modelli di riferimento agiti.
Si sta ricostruendo, con l’ausilio delle diverse task-force il repertorio di tutti i dispositivi
normativi regionali emanati in materia di accreditamento, fino al momento della rilevazione.
Ciò con l’obiettivo di costruire un database nazionale di natura normativa a cui tutte le
Regioni possano avere accesso.
Infine, si sta procedendo alla sistematizzazione dei dati relativi al data base anagrafico sulle
sedi e sugli organismi accreditati e all’analisi dei dati quantitativi delle sedi accreditate,
aggiornati con cadenza periodica.
9
In primo piano
Il primo Data base nazionale
sugli organismi e sedi
formative accreditate
Nell’ottica di promuovere e consolidare la conoscenza del sistema formativo nazionale,
l’azione di sistema “Accreditamento”, sulla base di quanto previsto dall’art.8 del DM 166/2001,
ha messo a punto il primo data base nazionale delle sedi formative accreditate con il supporto
delle Regioni.
La costituzione di un archivio anagrafico esaustivo contenente informazioni utili sugli
organismi e sulle singole sedi che hanno ottenuto l’accreditamento entro il 31 dicembre 2005,
a partire dai ventuno data-base regionali, rappresenta un risultato rilevante che consente di
colmare una lacuna storica sull’universo delle sedi formative che in Italia erogano formazione
con finanziamenti pubblici. Lo strumento consente inoltre da un lato, di conoscere la
dimensione del fenomeno e dall’altro, di essere utilizzato come una base di partenza per futuri
approfondimenti (analisi mirate di tipo campionario).
In particolare, sulla base delle diverse strutture informative dei data base regionali si è potuto
costruire un archivio che descrive i circa 5.000 organismi ( soggetti dell’accreditamento) su
aspetti di natura squisitamente anagrafica: regione di appartenenza, indirizzo, natura giuridica
e numero sedi accreditate, e le circa 9.500 sedi formative (oggetto dell’accreditamento) su
aspetti specifici quali: indirizzario, figure professionali presenti, iter dell’accreditamento e
macrotipologie per le quali è stato richiesto l’accreditamento.
Il processo di standardizzazione dei dati è avvenuto nel corso della programmazione
nell’ottica di superare l’assenza di un sistema informativo centralizzato che consenta un flusso
unitario delle informazioni relative all’accreditamento.
E’ in quest’ottica che l’azione accreditamento intende continuare nella propria mission
rispondendo in tal modo alle istanze dei diversi livelli di governo del sistema formativo italiano
di disporre di dati censuari in grado di supportare il raggiungimento dell’obiettivo di
innalzamento della qualità del sistema .
11
I prodotti del Sistema di
Accreditamento
Le esperienze regionali
Abruzzo
La Regione Abruzzo, in applicazione del DM 166/2001, ha adottato un primo modello con
DGR 1277/2001, poi rivisto con DGR 49/2003; i predetti provvedimenti, nonché la successiva
DGR 623/2004, contemplano la possibilità, per gli organismi di formazione, di inoltrare
domanda di accreditamento per le proprie sedi in occasione dell’apertura di apposite finestre.
Ad oggi, i termini per la presentazione delle domande sono stati aperti per tre volte, con
conseguente accreditamento di 236 sedi operative. Nello specifico:
• per la Macrotipologia Formazione Continua risultano accreditate 224 sedi;
• per la Macrotipologia Formazione Superiore risultano accreditate 178 sedi;
• per la Macrotipologia Obbligo Formativo risultano accreditate 42 sedi;
• per l’Ambito Orientamento risultano accreditate 38 sedi.
La Giunta Regionale, con Deliberazione n. 1386/2005, ha avviato una fase di revisione del
proprio sistema di accreditamento, dettando gli indirizzi finalizzati alla revisione del modello
regionale e stabilendo, tra l’altro, l’effettuazione delle visite di audit in loco in fase
antecedente rispetto al rilascio dell’accreditamento e la reintroduzione di criteri ed indicatori
rimasti sospesi; il nuovo modello, adottato con DGR n. 430/2006, troverà applicazione a
decorrere dalla prossima riapertura di termini per la presentazione delle domande, come da
deliberazioni della Giunta Regionale n. 871/2006 e n. 938/2006.
Tra le buone pratiche, si può richiamare la completa informatizzazione dei processi, basata
sulla realizzazione e l’utilizzo di un sistema di software e strumenti telematici per
l’acquisizione delle domande, la raccolta ed elaborazione dei dati e sul funzionamento di un
portale Internet dedicato; il sistema di software e portale, entrambi individuati dall’acronimo
AFORA (Accreditamento Formazione Orientamento Regione Abruzzo), consente una
partecipazione degli utenti sia diretta (forum di discussione), sia indiretta (faq, news,
newsletter), con possibilità di reperire, in apposite sezioni, il materiale documentale di
riferimento. Ciò ha permesso, fin dalle prime fasi di implementazione del sistema, la
copertura informativa dell’intero target di utenza e la riduzione dei tempi di attesa per la
fruizione dei servizi di consulenza ed assistenza (grazie alla destrutturazione spazio/tempo
raggiunta grazie ai mezzi tecnici che si è ritenuto di utilizzare).
Inoltre, in occasione dell’ultima riapertura dei termini, tutte le richieste di accreditamento e i
relativi allegati sono stati ricevuti su supporto elettronico, nelle forme previste dalle recenti
normative (apposizione della firma digitale ed utilizzo della posta elettronica certificata).
13
Può essere interessante evidenziare che, per quanto concerne il criterio “Competenze
professionali”, la Regione Abruzzo ha stabilito di introdurre l’applicazione del criterio in modo
graduale, tenendo conto delle azioni di sistema poste in essere a livello regionale e
nazionale. Con riferimento al livello regionale, in particolare, si segnala che, all’esito
dell’espletamento delle relative procedure di gara, è in corso di attuazione un’azione di
sistema volta da una parte alla definizione degli standard professionali di riferimento per una
compiuta definizione del Criterio “Competenze Professionali”, dall’altra alla formazione delle
figure di governo (amministratori, responsabile amministrativo e coordinatore) e dei tutor
delle sedi regionali accreditate, sulla base degli standard individuati.
Infine, per quanto concerne la composizione della Task force regionale, la Regione Abruzzo,
sin dall’avvio dell’attuale programmazione, ha scelto, nell’ambito dell’azione nazionale di
sistema coordinata dall’ISFOL, di ricorrere al supporto di una squadra di lavoro snella,
composta di figure professionali specialistiche, non sostitutive delle risorse regionali, al fine di
favorire la semplificazione e la progressiva internalizzazione delle competenze necessarie
alla sostenibilità del sistema regionale di accreditamento. Pertanto, la Task force si compone
di un coordinatore che si occupa dei temi più direttamente attinenti al modello di
accreditamento e alle azioni di sistema ad esso connesse, di un esperto informatico che cura
la creazione e l’aggiornamento del sistema informativo, e di un web master che cura
l’ideazione e la manutenzione periodica del portale internet.
14
Basilicata
La seconda fase sperimentale del processo di accreditamento è iniziata con la
pubblicazione del Regolamento con DGR n. 2587 del 30/12/2002, tuttora in vigore.
Tale fase è stata caratterizzata dalla possibilità offerta agli organismi di scegliere fra due
modelli di regolamento: il modello A, adatto a strutture di dimensioni grandi o mediograndi, caratterizzate da unitarietà dei locali della sede operativa e dalla presenza di
personale dipendente; il modello B, indicato per sedi operative caratterizzate da flessibilità
nella logistica e nella gestione del personale.
La Regione accredita la/e sede/i operativa/e degli organismi di formazione e/o
orientamento.
Rispetto al DM 166, il Regolamento regionale richiede alla sede operativa (relativamente
all’ambito Formazione) di specificare le aree professionali-occupazionali per le quali
intende accreditarsi, oltre alle tre macrotipologie formative presenti nel Decreto.
A partire dall’entrata in vigore del Regolamento, la Task force ha fornito un supporto attivo
al Dipartimento Formazione e Cultura a sostegno del processo di accreditamento,
attraverso le seguenti attività:
consulenza agli organismi tramite sportello informativo e formulazione di risposte
ai quesiti giunti per via telematica;
analisi documentale delle domande pervenute al Dipartimento, nonché delle
integrazioni richieste in caso di documentazione incompleta;
raccolta e catalogazione di documenti;
audit in loco per la verifica dei requisiti;
costruzione di un sito internet con relativa implementazione e aggiornamento dei
dati sullo stato dell’accreditamento; tale sito contiene l’elenco degli organismi e
delle sedi operative accreditate, il servizio faq, l’elenco della normativa nazionale e
regionale ed i link di interesse.
15
Volendo compiere una valutazione dello stato dell’accreditamento in Basilicata non si può non
partire dalla situazione effettiva di una Regione piccola, con una popolazione dispersa su un
territorio irregolare, con un sistema produttivo debole, nonostante i processi di
industrializzazione che hanno riguardato alcune aree (Fiat a Melfi, Polo del salotto a Matera);
l’ offerta formativa ha quindi risentito di tali condizioni ambientali.
A partire all’analisi del contesto, la fase sperimentale dell’accreditamento ha teso
prevalentemente a migliorare le risorse logistiche (strutturali ed infrastrutturali) delle sedi
operative; nei primi tre anni di applicazione sperimentale del Regolamento si è quindi potuto
rilevare un miglioramento delle sedi per ciò che concerne la logistica e la capacità di
accoglienza.
D’altra parte si è potuto constatare che i punti di criticità relativi al regolamento vigente sono in
gran parte da ricercare nella non sufficiente attenzione da esso riservata al miglioramento
delle risorse professionali.
E’ in via di predisposizione, con il supporto della Task force, il nuovo Regolamento che andrà
a disciplinare la fase definitiva dell’accreditamento. Sulla base dell’ipotesi individuata sono
stati effettuati tre incontri di concertazione tra il Dipartimento, gli organismi di formazione e le
parti sociali, al fine di acquisire suggerimenti e proposte migliorative.
Le linee direttive del nuovo Regolamento sono le seguenti:
si accreditata l’organismo e non la sede operativa;
si istituisce una procedura accelerata di accreditamento per le sedi didattiche
temporanee;
si dà maggiore spazio al miglioramento delle risorse professionali e delle capacità
gestionali rispetto alla logistica;
si opera una distinzione tra Organismo formativo ed Accademia Formativa:
quest’ultima è caratterizzata da parametri e standard più elevati nei diversi requisiti. Le
Accademie potranno accedere a bandi speciali (alta formazione, area del disagio).
16
Calabria
La procedura di accreditamento è strutturata in due fasi: una prima telematica ed una
seconda di audit presso la sede operativa.
Prima fase: il rappresentante legale del soggetto accreditando, o un suo delegato, presenta
presso la Regione Calabria richiesta di assegnazione di User-Id e Password. Attraverso i
quali accedere alla propria area riservata del sito internet per effettuare il download del
client per la compilazione del formulario da inviare telematicamente. Una volta scaricato ed
installato il client e compilato quindi il formulario, il Soggetto deve inviarlo per via
telematica. Il formulario inviato per via telematica viene analizzato attraverso un
programma che effettua una verifica delle risposte fornite e restituisce l’esito della
valutazione. In caso di esito positivo, si procede all’effettuazione della seconda fase della
procedura. Gli esiti vengono trasmessi dalla Task-Force Isfol al competente Ufficio
regionale, che provvede ad inviare la notifica del provvedimento al soggetto accreditando.
Seconda fase: Entro 30 giorni dalla ricezione della domanda cartacea viene effettuato
l’audit presso la sede operativa del soggetto accreditando per verificare l’effettivo possesso
dei requisiti strutturali e documentali in corrispondenza a quanto dichiarato in via
telematica. L’audit viene condotto – in presenza del rappresentante legale del soggetto
accreditando – da un numero minimo di 2 verificatori che provvedono a compilare una
check list contenente l’elenco completo dei requisiti sottoposti a verifica e a prendere in
consegna copia di tutti i documenti richiesti dal regolamento regionale. Sulla base di
quanto riscontrato in fase di audit i valutatori della Task-Force redigono una relazione di
valutazione sulla sede verificata, esprimendo un parere conclusivo in merito
all’accreditamento della stessa, che viene trasmessa al competente Ufficio regionale,
responsabile del provvedimento finale.
L’accreditamento ha durata pari a 24 mesi dalla data di notifica, fatta eccezione per
l’accreditamento temporaneo che ha durata pari a 12 mesi.
Terminata la fase di sperimentazione del dispositivo di accreditamento, la cui scadenza è
stata fissata il 24 agosto 2006, tutte le sedi formative dovranno aver conseguito la
Certificazione di Qualità secondo quanto previsto dalle norme UNI EN ISO 9001 Settore
37.
17
Attualmente la Task-Force risulta impegnata nella verifica del mantenimento dei requisiti
delle sedi operative cui sono scaduti gli accreditamenti provvisori (circa 400 sedi) e che
hanno chiesto il rinnovo, nonché nella verifica dei Soggetti che richiedono l’accreditamento
per la prima volta (circa 450 richieste complessive dall’inizio dell’anno).
Il Sistema Accreditamento è attualmente in fase di ridefinizione per essere adeguato alle
nuove esigenze dei soggetti attuatori e della Regione Calabria. L’aspetto che suscita
maggiore criticità è il malfunzionamento del Sistema A.R.C.P.A. (il sistema telematico di
accreditamento utilizzato dalla Regione Calabria che è tuttora fisicamente ubicato presso il
CED della Laziodisu) il cui trasferimento verso le strutture del Sistema Informativo della
Regione Calabria risulta ormai imminente.
La Task-force ISFOL presso la Regione Calabria gestisce l’intera attività inerente
l’accreditamento, in particolare: presta consulenza de visu e telefonica sulla procedura di
accreditamento ai Soggetti attuatori; verifica gli esiti della procedura telematica di
accreditamento e li trasmette alla Regione Calabria; effettua gli audit di controllo presso le
sedi formative e trasmette i relativi verbali alla Regione Calabria.
18
Campania
Dal 1 giugno 2006 gli enti che svolgono attività di formazione e orientamento in Regione
Campania sono tenuti ad adeguarsi ai nuovi requisiti previsti dagli Indirizzi Operativi introdotti
dalla DGR 226/06, che regolamenta la messa a regime del sistema di accreditamento.
Sono quindi tenuti ad adeguarsi ai nuovi requisiti anche gli organismi che, nella fase
sperimentale della procedura di accreditamento, di cui alla DGR 3927/02, hanno ricevuto
esito positivo dell’analisi documentale o dell’audit e gli organismi che hanno ricevuto l’audit ai
sensi della DGR 808/04.
La Regione Campania utilizza una procedura telematica per gestire l’intero processo di
accreditamento, attraverso un sito web dedicato. Gli organismi che intendono accreditarsi
devono compilare on line una Domanda di Accreditamento allegando autodichiarazioni e/o
scansioni dei documenti richiesti dagli Indirizzi Operativi, sottoscritti con firma digitale dal
legale rappresentante. La domanda viene analizzata dal Soggetto Gestore del sistema
informatico e verificata dai componenti della task force.
Tutti gli enti, dopo aver superato l’analisi documentale, ricevono la visita di audit in loco da un
gruppo di valutatori della Task force Isfol. Nella visita di audit i valutatori procedono al
controllo della versione originale della documentazione trasmessa on line e dei requisiti
strutturali ed infrastrutturali della sede operativa. La visita si conclude con la redazione del
rapporto di audit in cui, oltre alle eventuali osservazioni e non conformità, vengono riportati
anche i punti di forza e debolezza rilevati dai valutatori, ed eventuali suggerimenti volti ad
innalzare la qualità del sistema formativo dell’ente. Una copia del rapporto di audit viene poi
trasmessa al nucleo di valutazione regionale, che si riunisce di norma ogni quindici giorni.
La procedura on line consente di rendere accessibile l’iter di accreditamento ad un’ampia
gamma di utenti, indipendentemente dalla loro collocazione geografica sul territorio regionale,
di accelerare e snellire i tempi, di minimizzare gli spostamenti e i relativi impatti economici ed
ambientali.
Nel sito, inoltre, sono disponibili tutte le informazioni utili a guidare l’organismo nel processo di
accreditamento.
Sia in fase documentale che in sede di audit l’unico mezzo a disposizione per verificare
l’idoneità delle risorse umane a presidio delle varie funzioni è l’esame del curriculum vitae; è
quindi auspicabile l’implementazione di un sistema di certificazione delle competenze delle
risorse umane impegnate nel mondo della formazione.
19
I componenti della task force sono stati impegnati nelle seguenti attività inerenti
l’accreditamento:
stesura degli Indirizzi Operativi;
verifica dell’analisi documentale;
visite di audit in loco.
gestione delle comunicazioni tra il Settore Orientamento Professionale e gli Enti e tra
il Settore e il Soggetto Gestore;
supporto al Nucleo di Valutazione;
verifica dello stato di accreditamento degli enti che partecipano ai bandi;
attività di informazione agli utenti e pubblicità del nuovo sistema di accreditamento.
20
Emilia Romagna
Il modello di accreditamento approvato nel 2003 pone una nuova e particolare attenzione ai
requisiti essenziali che devono possedere i soggetti che si candidano alla realizzazione di
attività formative. Tali requisiti sono:
 prevalenza della formazione professionale tra gli scopi statuari dell’organismo e
rispetto all’attività svolta (valore della produzione);
 specializzazione rispetto agli ambiti di intervento;
 competenze degli operatori, tipologie di contratto applicato, figure chiave presenti;
 processi organizzativi;
 solidità finanziaria;
 aspetti strutturali, logistici e del personale.
Nell’ottica dell’accompagnamento si è reso necessario integrare i requisiti del modello di
accreditamento con l’obiettivo anche di superare la competizione sulla riduzione del costo del
lavoro per orientarla alla qualità dell’offerta. Attraverso la DGR 266/2005 sono state quindi
identificate le figure chiave del sistema di formazione e il loro inquadramento professionale;
sono stati inoltre fissati vincoli in termini di personale minimo, requisiti qualitativi relativi alle
competenze in ingresso e mansioni in relazione a 6 figure, livelli minimi di retribuzione
economica e livello minimo di incidenza dei costi del personale dipendente sul volume di
attività. Tutto ciò ha determinato modelli organizzativi più strutturati e più coerenti con gli
obiettivi di identità, stabilità e specializzazione richiamati dalla Regione.
I dati di attuazione aggiornati al 4 settembre 2006 presentano un totale di 159 enti accreditati
su 345 domande presentate.
L’introduzione dell’attuale modello di accreditamento ha fatto emergere alcuni punti di forza
sia a livello procedurale sia livello di contenuto.
A livello procedurale i nuovi criteri di accesso alla domanda di accreditamento (con
autodichiarazione) estremamente più snelli rispetto al precedente modello, hanno migliorato
e semplificato sia per l’ente che per la Regione stessa le modalità di ricezione e analisi dei
requisiti.
A livello di contenuto, i punti di forza sono i seguenti:
21
1. l’analisi dei bilanci ha portato all’individuazione delle situazioni di maggiore criticità,
e a una spinta al miglioramento del livello di capitalizzazione e a un discreto
risanamento di diversi enti;
2. la presenza di requisiti più stringenti su capacità logistiche e dotazione di personale
ha determinato una riduzione degli enti accreditati e ha incentivato un processo di
aggregazione degli stessi attraverso rapporti di partnership;
3. l’attività di audit, che verte ora anche sugli standard di sicurezza e salute sul lavoro,
permette agli enti un’attività di analisi e approfondimento utile ad individuare eventuali
inadeguatezze;
4. l’estensione agli enti certificati dell’obbligo di possesso di tutti i requisiti ha portato a
una efficace integrazione dei documenti della qualità e dell’accreditamento e alla
creazione di un modello di gestione dei servizi formativi omogeneo e confrontabile nei
requisiti e nel linguaggio;
5. la richiesta agli enti di invio di tutte le informazioni inerenti le professionalità e le
competenze del personale operante, attraverso CV su standard europeo, ha permesso
la creazione di un database informativo sugli operatori della FP.
A seguito della prima sperimentazione del modello di accreditamento sono individuabili alcuni
punti di criticità: molte strutture risultano ancora sovradimensionate rispetto agli scenari che si
apriranno dopo il 2006; il processo di specializzazione voluto dalla Regione incontra alcuni
ostacoli in quanto gli enti vogliono proporsi su più attività per allargare e diversificare il loro
mercato; il riallineamento contrattuale richiesto nel 2005 ha imposto agli enti uno sforzo per
l’adeguamento contrattuale ed economico; non sempre è stata recepita la richiesta di definire
il CV su standard europeo e quindi le informazioni raccolte talvolta non sono omogenee e
confrontabili. Rispetto alle prospettive future saranno attuate azioni di supporto per il
personale degli organismi accreditati, che accompagnino la crescita ed il miglioramento delle
competenze, sempre per lo sviluppo della qualità di tutto il sistema. Alla luce di questi obiettivi
qualitativi, gli organismi dovranno scegliere con maggior rigore su quali segmenti di offerta
formativa – ambiti, tipologie d’utenza, settori – operare e conseguentemente specializzarsi. Le
attività svolte dalla Task Force riguardano il supporto tecnico nei seguenti ambiti: analisi delle
istruttorie documentali e nella fase di integrazione/modifica della modulistica di
accreditamento; attività di audit e analisi dei risultati degli stessi; inserimento e analisi dei dati
del sistema informativo regionale; individuazione ed elaborazione di indicatori e indici relativi
ai dati descritti al fine di valutare l’impatto dell’accreditamento sul sistema della formazione
professionale regionale.
22
Friuli Venezia Giulia
Dal 1 luglio 2003 è attivo nella Regione Friuli Venezia Giulia un sistema di accreditamento
delle sedi operative degli enti di formazione, teso a garantire il permanere di standard ottimali
in capo ai soggetti che erogano formazione professionale finanziata con contributi pubblici.
Una prima fase di accreditamento era stata avviata col regolamento approvato con D.P.Reg.
n. 0207/Pres./2002. Il sistema vigente è invece disciplinato dal regolamento emanato con
D.P.Reg. n. 07/Pres./2005 (entrato in vigore il 20 gennaio 2005), modificato ed integrato con
D.P.Reg. n. 019/Pres./2006 e con D.P.Reg. n. 0238/Pres./2006.
Il regolamento, come pure le successive modifiche, hanno richiesto un intenso lavoro di
elaborazione, nel corso del quale si è tenuto conto anche dei contributi pervenuti dagli attori
del sistema e dalle parti sociali.
La nuova disciplina introduce standard qualitativi più rigorosi rispetto alla normativa
precedente, prevedendo uno scaglionamento degli enti in fasce di accreditamento in base al
volume di attività annua che l’operatore si candida a svolgere. A seconda dello scaglione di
appartenenza, l’ente deve dimostrare di disporre di un nucleo logistico adeguato e di risorse
umane via via più numerose.
Per assicurare un più agevole approccio alla nuova disciplina la pagina web dedicata
all’accreditamento è stata riorganizzata e attualmente risulta divisa in sezioni al cui interno gli
operatori possono reperire tutto il materiale: sono così disponibili, oltre al regolamento, una
guida per una più agevole lettura del regolamento ed una serie di note interpretative; sono,
altresì, fruibili il formulario per la presentazione delle domande – corredato di un help on line –
ed una guida alla compilazione della domanda, nonché il formulario per la presentazione delle
eventuali domande di aggiornamento, unitamente ad un help on line ed una guida alla
compilazione.
La compilazione materiale della domanda è informatizzata e resa più semplice dalla presenza
del formulario, all’interno del quale l’utente trova già predisposte tutte le dichiarazioni
occorrenti. Inoltre gli uffici, con la collaborazione della Task force Isfol, assicurano assistenza e
consulenza per la predisposizione e la presentazione della domanda, anche con visite in loco
ed esame preventivo della documentazione richiesta a supporto della domanda.
23
Le domande possono essere presentate a sportello con cadenza mensile. A seconda dei
requisiti, gli operatori possono essere accreditati provvisoriamente per 18 mesi,
eventualmente estensibili a 24 ove ne ricorrano le circostanze, ovvero definitivamente,
senza limiti temporali; è fatta salva, in ogni caso, la facoltà della Direzione competente di
verificare annualmente il mantenimento dei requisiti richiesti e confermare, quindi, oppure
revocare l’accreditamento concesso. Annualmente, entro il 31 luglio, gli enti sono tenuti a
dichiarare il mantenimento dei requisiti di accreditamento, fornendo altresì una serie di
documenti atti a supportare detta dichiarazione.
Ai fini dell’accreditamento definitivo, il regolamento prevede che l’ente disponga della
certificazione del proprio sistema della qualità; ai fini dell’accreditamento provvisorio è
sufficiente invece che l’ente disponga di un Manuale della Qualità. Attualmente tre risultano
essere i punti critici:
a. la certificazione delle competenze degli operatori;
b. la richiesta di un sistema di accreditamento che garantisca la concorrenza ed il
mercato;
c. il mutuo riconoscimento dei sistemi regionali, attuabile attraverso la definizione di
requisiti minimi di accreditamento condivisi ed adottati da tutte le Regioni.
La Regione si avvale del supporto di 13 consulenti ISFOL: 1 esperto informatico, 3
ingegneri, 5 didattici, 2 commercialisti, 2 amministrativi. I consulenti ISFOL sono
costantemente a disposizione degli uffici e degli utenti, garantendo in modo continuativo
sia attività di front office che di back office, ivi comprese le verifiche documentali e le visite
in loco, con particolare riguardo agli aspetti logistici. Per agevolare e razionalizzare tutta
l’attività istruttoria e gestionale del sistema di accreditamento è stata fondamentale la
creazione, da parte dell’esperto informatico, di un soft-ware dedicato, che dispone di un
data-base nel quale sono confluiti tutti i dati forniti dagli enti nelle domande (iniziali e di
aggiornamento) e dai consulenti che hanno valutato le stesse e rappresenta quindi uno
strumento indispensabile di gestione quotidiana del lavoro e di elaborazione di tutte le
informazioni disponibili.
Allo stesso tempo, esso è basilare per corrispondere in modo adeguato alle aspettative
degli enti e dei diversi soggetti che, a diverso titolo e livello, partecipano o interagiscono col
sistema regionale di accreditamento.
24
Lazio
Attualmente la Regione Lazio ha in corso la revisione del proprio sistema di accreditamento,
attraverso la riscrittura della direttiva e delle correlate tabelle su requisiti e procedure di
controllo, nonché attraverso il rifacimento del sistema informativo.
L’attività della task force regionale si è esplicata nello svolgimento delle verifiche in loco
necessarie per accertare l’esistenza dei requisiti richiesti per l’accreditamento delle sedi
formative.
Al 31 luglio 2006 erano stati svolti audit su 217 sedi, relative a 184 soggetti, per
complessive 363 macrotipologie formative.
Da tali audit sono emersi numerosi casi di sedi che non rispettano i parametri limite per
l’accreditamento, oltre numerosi altri casi di anomalie di minore rilevanza. Di tale
fenomenologia è in corso di completamento una statistica che evidenzi le anomalie per
singolo punto della tabella allegata alla direttiva.
Al momento, sono stati avviati dalla Regione circa 70 procedimenti amministrativi nei
confronti dei soggetti per i quali sono emerse anomalie in sede di audit.
L’attività della task force regionale coinvolta nell’audit delle sedi accreditate ha consentito
alla Regione di:
costruire un vero e proprio sistema di monitoraggio delle sedi accreditate;
avere un quadro di sintesi delle sedi che non rispecchiano i requisiti di
accreditamento;
analizzare statisticamente le anomalie riscontrate per singolo punto della direttiva.
Le principali criticità riscontrate dalla task force in sede di audit riguardano:
a) l’eccessivo lasso di tempo intercorso tra l’accreditamento e la verifica sul campo dei
requisiti;
b) l’eccessivo peso attribuito ai locali, a scapito delle risorse professionali, per le quali
spesso sono fornite lunghe liste di curricula di soggetti che non sono legati contrattualmente
all’ente accreditato;
25
c) un eccessivo accavallarsi degli audit presso le sedi, anche per effetto dello svolgimento in
contemporanea di visite con diverse finalità, circostanza che nel futuro andrà disciplinata con
attenzione;
d) una quarta criticità è legata all’aver accreditato sedi e non soggetti, nonostante la maggior
parte dei requisiti richiesti riguardino di fatto il soggetto.
e) infine, si rileva la scarsa significatività, ai fini della qualità della formazione erogata, della
presenza della certificazione ISO 9000, troppo spesso ridotta a mera compilazione, in tempi
difficilmente verificabili a distanza di mesi, di moduli.
Parallelamente all’attività di audit, i componenti della task force sono stati chiamati a fornire
all’Assessorato suggerimenti sulla nuova direttiva.
26
Liguria
Uno degli obiettivi della Regione Liguria nell'ambito delle politiche formative e del lavoro è il
complessivo innalzamento della qualità dei servizi, al fine di assicurare agli utenti del sistema
formativo strumenti efficaci di preparazione professionale e di inserimento nel mondo del
lavoro.
L'attuazione di un modello di accreditamento delle sedi formative degli organismi che
operano nel sistema ligure, nelle sue diverse fasi di sperimentazione, gestione e messa a
regime, costituisce uno dei mezzi per il raggiungimento di questo obiettivo, nonché uno degli
strumenti di accompagnamento per il passaggio dall’aspetto quantitativo a quello qualitativo
dell'intero sistema e, di conseguenza, dei singoli servizi resi agli utenti.
Attualmente il sistema di accreditamento ligure ha completato la fase di messa a regime. In
particolare, nel mese di febbraio 2006 è stata approvata con decreto dirigenziale la Guida alle
attività ed alle procedure dell’Accreditamento delle sedi formative realizzata dalla Regione
Liguria con il supporto della Task Force Isfol, che ha sancito il passaggio dalla fase di
sperimentazione a quella di gestione.
L’esperienza maturata nella prima sperimentazione e alcune delle scelte effettuate dalla
Regione Liguria e perfezionate nella fase di messa a regime, rappresentano, oggi, i punti di
forza del sistema di accreditamento della Regione Liguria, che possono essere sintetizzati
qui di seguito:
utilizzo residuale dell’autocertificazione nella richiesta di documentazione;
richiesta di documentazione atta a dimostrare la capacità organizzativa e la vocazione del
soggetto richiedente l’accreditamento a realizzare attività formativa;
procedura informatizzata integrata nel software di valutazione per il calcolo dell’efficacia e
dell’efficienza dei corsi realizzati. Infatti, si è scelto, fin dall’inizio, di esonerare gli enti dal
computo degli indici di efficacia e di efficienza sulle attività formative realizzate;
richiesta di documentazione che dimostri una positiva percezione del soggetto da parte del
contesto in cui opera e utilizzo di strumenti dedicati a rilevare la qualità della formazione
erogata;
audit come parte integrante del processo di valutazione: la valutazione non viene conclusa
fino a che non è stata effettuata la verifica in loco.
27
Attualmente la Regione sta elaborando una revisione del proprio sistema di accreditamento.
La prospettiva è quella di passare dall’attuale modello che valorizza la qualificazione della
sede, ad un modello certificatorio che traguardi una valutazione più operativa del soggetto
erogatore.
In particolare, i principali ambiti in cui si prevedono cambiamenti sono i seguenti:
la certificazione delle competenze relative alle funzioni chiave previste dal modello;
l’individuazione di indicatori che siano strumenti di valutazione dell’operato delle
sedi con particolare riferimento alla valutazione dell’efficacia e dell’efficienza degli
interventi attuati e della capacità economico finanziaria del soggetto.
Nell’ambito del sistema di accreditamento ligure la Task force supporta la Regione nella
gestione del sistema in ogni sua fase. In particolare, attualmente, collabora alla gestione delle
nuove domande che pervengono nell’ambito della procedura a sportello ed al mantenimento
e alla gestione degli esiti della valutazione.
Inoltre, dal momento che la Regione Liguria ha formalizzato un accordo per il passaggio della
gestione operativa del sistema di accreditamento all’Agenzia Liguria Lavoro, la Task force è
stata incaricata di supportare la Regione nella fase del trasferimento delle competenze.
Completato tale passaggio la Task force fungerà da collegamento tra tale soggetto e la
struttura regionale in modo da garantire la necessaria continuità di comunicazione.
28
Lombardia
Il sistema di accreditamento dei soggetti che erogano formazione in Lombardia, partendo dal
D.M.166/01, si è caratterizzato per tre fasi, con un progressivo affinamento della disciplina,
nell’ottica di un miglioramento continuo del sistema. La prima fase, avviata a febbraio 2002,
ha centrato l’accreditamento sul controllo dei processi (si è optato per l’obbligatorietà della
certificazione ISO). La seconda fase, avviata nel maggio 2003, si è caratterizzata per una
maggiore selettività del sistema, una migliore gestione dei requisiti e la previsione delle soglie
minime di accesso, per una migliore agilità e semplificazione dell’intero sistema. La terza
fase, avviata nel dicembre 2004, si è differenziata per il rafforzamento dei requisiti strutturali e
logistici ed anche delle competenze professionali degli operatori, in modo da strutturare
l’accreditamento lombardo come strumento di una reale selezione dei soggetti erogatori di
servizi formativi e orientativi così da favorire la costituzione di un sistema stabile e solido. Gli
esiti dell’attuazione della terza fase – ormai a regime - registrano una sensibile diminuzione
delle sedi accreditate ed evidenziano quindi gli effetti di selezione generati dalla nuova
delibera.
Per la formazione risultavano accreditate, al 31 dicembre 2005, 965 sedi operative:
 251 per la tipologia Diritto Dovere Istruzione Formazione
 573 per la tipologia Formazione Superiore
 141 per a tipologia Formazione continua.
La garanzia di una formazione di qualità può dipendere dalle dimensioni tangibili del servizio
(strutture, laboratori, tecnologie), a cui si è posta attenzione nella terza fase, ma anche dalla
professionalità espressa dai formatori e dalle risorse umane in genere coinvolte in questo
processo. E’ evidente che il tema della qualità delle risorse umane dei sistemi di istruzione e
formazione assume una funzione strategica nell’azione di qualificazione progressiva del
settore.
I dati relativi alle risorse umane del settore formativo (nel solo ambito del DDIF sono circa
9.550 le persone impegnate nelle diverse funzioni) evidenziano che:
 vi è un aumento della componente femminile tra i nuovi assunti;
 i più giovani hanno un titolo di studio più elevato rispetto alle risorse con età
superiore ai 40 anni;
29
 le funzioni strategiche sono presidiate da personale con titoli di studio mediamente
più elevati rispetto alle altre funzioni;
 la possibilità di attingere a nuove professionalità, con rapporto diverso da quello a
tempo indeterminato, ha consentito l’apporto di risorse con titoli di studio più elevato
ed esperienze qualificate nell’ambito della formazione.
Per valorizzare la qualità dei servizi offerti, la Regione ha messo a punto uno strumento
innovativo, volto a rilevare la performance dell’ente/sede operativa, basato su un modello di
Rating. Il sistema di Rating ha l’obiettivo di misurare il posizionamento relativo di ogni
singola sede, nei confronti dell’intero universo delle sedi accreditate, rispetto a diversi fattori
tra cui le relazioni con il territorio, la soddisfazione del cliente e l’occupazione generata dalle
attività formative. Da questa strumentazione ci si attende ulteriori contributi per la qualità, in
quanto gli operatori potranno utilizzarlo come strumento di autovalutazione e di crescita. La
Regione, dal canto suo, avrà a disposizione un osservatorio qualificato attraverso il quale
poter conoscere la tipologia e la qualità dell’offerta formativa sul territorio lombardo e
utilizzare le informazioni per orientare le proprie scelte decisionali in tema di controllo e
valutazione del sistema complessivo della formazione e dell’orientamento, anche al fine di
qualificare la programmazione e razionalizzare l’allocazione delle risorse finanziarie.
La Task force è composta da 8 operatori suddivisi su tre funzioni:
 front-office ovvero rapporto (diretto, telefonico, telematico) con il cliente esterno;
 back office ovvero istruttoria del procedimento;
 audit in loco per il controllo de visu dei requisiti di accreditamento.
La Taskforce gestisce un innovativo Sistema Informativo che garantisce con efficienza la
gestione complessiva del processo d’accreditamento. L’attività di audit viene effettuata con
l’ausilio di un verbale strutturato; a fronte di significativi motivi di criticità, l’auditor predispone
un’apposita relazione; sia il verbale che l’eventuale relazione sono strumenti utili sia nella
fase istruttoria che nella fase decisionale circa il rilascio o la conferma dell’accreditamento
che compete al Comitato di Accreditamento.
La Taskforce lavora in stretto contatto con i funzionari regionali preposti all’accreditamento e
questo modello organizzativo favorisce una maggior efficienza del sistema di
accreditamento.
30
Marche
Con DGR 62 del 17/01/2001 è stato approvato il Regolamento istitutivo del Dispositivo di
Accreditamento delle strutture formative della Regione Marche - DAFORM - e con la
successiva delibera. 2164 del 18/9/2001 sono state recepite le disposizioni introdotte dal DM
166/2001 e approvate le procedure di attuazione. L’adozione del dispositivo di
accreditamento ha assunto così la veste di una specifica azione di policy progettata e gestita
a livello regionale, al fine di operare un controllo di qualità sui servizi erogati da organismi
pubblici e privati potenziali fruitori di risorse pubbliche, inclusi quelli istituzionalmente
preposti all’offerta formativa (gli istituti scolastici e le Università). Oggetto di accreditamento
è ogni singola sede operativa di organismi pubblici o privati, ubicata nel territorio della
Regione Marche. La piattaforma di regole definita dal DAFORM contempla quattro categorie
di standard minimi:
a) requisiti giuridici e impegni formali assunti dal soggetto giuridico richiedente
l’accreditamento, fra cui la riferibilità della fattispecie “attività di formazione
professionale” fra le finalità statutarie;
b) requisiti di risorsa, inerenti la dotazione di mezzi destinati alla realizzazione delle
attività formative, con particolare riferimento alla dimostrazione della disponibilità, in
regime di continuità minima triennale, di una sede operativa ad uso specificatamente
formativo sul territorio regionale;
c) requisiti di processo, inerenti la capacità di presidio dei principali processi afferenti
la realizzazione di attività formative e implicanti l’adozione di una serie di procedure,
metodologie e buone pratiche per la gestione delle relazioni tanto con i referenti
esterni quanto con quelli interni alla struttura formativa;
d) requisiti di risultato, inerenti la dimostrazione degli esiti degli interventi formativi
realizzati e delle risorse economiche utilizzate.
Nella Regione Marche l’obbligo di accreditamento ha preso il via il 1 luglio 2002, secondo la
modalità del bando aperto, che permette a ciascun organismo interessato di avanzare
richiesta di accreditamento in un qualunque momento. Alla Task force ISFOL, coordinata
dal responsabile regionale per l’accreditamento, è stata affidata – a partire da settembre
2001 – la gestione dell’intero processo di accreditamento tramite la continuativa attività di
assistenza tecnica consistente in consulenza, istruttoria delle pratiche, verifica del
mantenimento in itinere dei requisiti e di audit in loco ex post accreditamento.
31
A quattro anni di distanza dalla messa a regime del sistema, si può valutare positivamente
l’impatto che l’azione di accreditamento ha esercitato sugli attori della formazione
professionale in termini di acquisizione di buone pratiche. Ad oggi i soggetti formativi
accreditati sono 310, di cui 107 tra Università, Istituti di Istruzione Scolastica, Centri per
l'Impiego e la Formazione, Comuni e Comunità Montane.
Nell’ottica di un continuo innalzamento della qualità dei servizi formativi, la DGR. 721 del
13/6/2005 ha stabilito che dal 1/4/2006 anche le iniziative formative non finanziate con risorse
pubbliche che si concludono con il conseguimento di una qualifica possono essere realizzate
solo da strutture accreditate.
Con DGR 1071 del 19/9/2005 è stata approvato il Regolamento integrativo del DAFORM,
che ha definito un modello di certificazione delle credenziali e delle competenze degli
operatori. L’integrazione si sostanzia nella definizione di un ulteriore pacchetto di standard
minimi, declinato in termini di conoscenze e capacità, di cui debbono, nel complesso, risultare
in possesso gli operatori della struttura formativa accreditata.
La definizione di questi ulteriori standard minimi ha come destinatari tanto i soggetti
dell’offerta formativa, quanto i singoli operatori del settore. Nei confronti dei primi la DGR 1071
stabilisce l’obbligo a carico della struttura accreditata di assolvere al requisito R. 16b
“Presenza degli standard minimi di competenze certificate”, mentre ai singoli interessati
riconosce il diritto a farsi certificare dalla Regione Marche le competenze possedute,
mediante valutazione del curriculum vitae, nella logica della tutela e dell’esercizio di un diritto
individuale all’apprendimento lungo tutto l’arco di vita del soggetto.
La Task force ISFOL svolge tanto un’attività di assistenza tecnica sulle procedure di
certificazione delle competenze degli operatori, quanto l’istruttoria relativa ai curricula vitae.
Dietro l’esigenza di ripensare il problema della compatibilità fra Stato e mercato, la Regione
ha ritenuto necessario spostare a valle l’accreditamento, trasformandolo in un prerequisito per
l’affidamento in gestione delle risorse finanziarie atte a realizzare attività formative, anziché
per la proposta di interventi formativi: la DGR 868 del 24/7/2006 stabilisce che la proposta di
interventi di orientamento e formazione professionale può essere presentata anche dai
soggetti non accreditati, purché abbiano già presentato la relativa domanda di
accreditamento.
32
Molise
Il primo dispositivo di accreditamento è stato approvato nel giugno 2003, con DGR n. 630.
Tale modello da una parte si caratterizzava per un particolare peso riconosciuto ai requisiti di
tipo logistico strutturali, ai requisiti relativi al presidio delle funzioni e alle relazioni con il
sistema produttivo e sociale; dall’altra era strutturato su riconoscimento di un livello soglia
iniziale ed uno successivo che comportava il possesso di requisiti più elevati.
Successivamente, nel novembre del 2003, con DGR n. 1467 la Regione Molise ha modificato
il proprio sistema di accreditamento, procedendo ad un abbassamento della soglia per alcuni
indici e posticipando i termini di validità dell’accreditamento iniziale.
Infine, la Regione Molise, in considerazione dei punti di forza e di debolezza del precedente
ciclo attuativo del dispositivo regionale di accreditamento regolato prima dalla DGR 630 e,
successivamente, dalla DGR 1146, ha elaborato un nuovo Regolamento che prevede
cambiamenti sia in termini di contenuti che di procedure di attuazione. Tra i cambiamenti più
significativi vanno ricordati:
 oggetto dell’accreditamento sono gli organismi di formazione intesi come i soggetti
che organizzano ed erogano attività di formazione e non più le singole sedi operative;
 l’organismo che intende accreditarsi deve avere la formazione professionale tra i
propri fini (quindi non a titolo esclusivo) e non deve essere costituito per fini di lucro;
 l’organismo deve disporre di una o più sedi operative ubicate sul territorio regionale
che documenterà, ai fini dell’accreditamento;
 la procedura di accreditamento non avviene più tramite avviso pubblico ma a
sportello;
 le figure gestionali fondamentali sono state ridotte e possono collaborare con
l’organismo attraverso qualsiasi tipologia di contratto di lavoro;
 non sono soggetti all’accreditamento enti di diritto pubblico o privato partecipati o
controllati dalla Regione Molise ed esplicitamente indicati sul nuovo Regolamento di
accreditamento;
 gli Istituti Scolastici (ad eccezione degli Istituti Professionali di Stato) e le Università
non possono accreditarsi, ma avranno la possibilità di attuare azioni di formazione
professionale in partenariato con organismi accreditati, i quali saranno i titolari degli
interventi;
33
 non è più richiesto il possesso di una banca dati dei collaboratori dell’organismo di
formazione a presidio delle varie funzioni;
 gli organismi già in possesso di un sistema di gestione della qualità in conformità
alla norma ISO 9001 e successive versioni o di altri sistemi di qualità della formazione
riconosciuti a livello europeo, possono essere accreditate con una procedura
semplificata che prevede la verifica dei requisiti non presenti esplicitamente nel
sistema di qualità prescelto.
I cambiamenti previsti nel nuovo Regolamento comportano alcuni scostamenti significativi
dalle indicazioni originarie del DM 166 per rendere la procedura di accreditamento più snella
e per garantire ulteriori avanzamenti nella qualità complessiva del sistema regionale di FP.
I cambiamenti previsti nel nuovo Regolamento comportano alcuni scostamenti significativi
dalle indicazioni originarie del DM 166 per rendere la procedura di accreditamento più snella
e per garantire ulteriori avanzamenti nella qualità complessiva del sistema regionale di FP.
Le attività dalla Task Force ISFOL, svolte a stretto contatto con il competente ufficio
regionale, hanno ad oggetto le procedure collegate al sistema di accreditamento, ed in
particolare riguardano da una parte l’informazione, la consulenza e il supporto tecnico agli
organismi di formazione, dall’altra le visite di audit, svolte sempre in accompagnamento di un
funzionario regionale.
34
P. A. Bolzano
La P.A.. di Bolzano ha definito il proprio sistema di accreditamento tenendo come riferimento
il decreto nazionale e apportando alcune modifiche e contestualizzazioni necessarie per
adeguarlo alla specifica situazione locale. La domanda di accreditamento può essere
presentata in qualsiasi momento, anche in occasione dei bandi, e la sede operativa che ha
presentato domanda deve essere accreditata al momento dell’approvazione del progetto. Le
sedi formative accreditate sono ad oggi 141, 25 delle quali sono accreditate anche come sede
orientativa. La maggior parte delle sedi è di natura privata (100) e comprende 51 enti di
formazione, 1 scuola e 48 fra associazioni e altre tipologie di organismi mentre le strutture
pubbliche sono 41, delle quali 28 sono scuole, 1 università e 12 enti pubblici.
Ogni anno, nell’ottica del miglioramento del sistema, il Servizio FSE chiede alle sedi operative
accreditate di fornire ulteriore documentazione per verificare il rispetto dei criteri previsti ed
effettua delle visite a campione sul 6% delle stesse. Sono soggette a visita anche le sedi che
- in seguito al monitoraggio effettuato dal Servizio FSE sui progetti finanziati - hanno
evidenziato elementi indicativi di una probabile non conformità. Nel quadro delle attuali azioni
di ‘mantenimento’ (che riguardano 124 sedi al 2° anno e 17 al 1° anno) particolare attenzione
verrà posta nella verifica degli aspetti legati alla sicurezza e all’abbattimento delle barriere
architettoniche.
Riguardo le competenze delle figure professionali, la P.A.. di Bolzano ha ripreso le figure
proposte a livello nazionale ed ha recentemente individuato un dispositivo di accertamento e
validazione delle competenze relativo alle figure di sistema delle realtà formative accreditate
che verrà introdotto appena ultimata la sua sperimentazione.
Accanto alle figure previste a livello nazionale ne è stata individuata una nuova e cioè il
Responsabile Interno del Sistema Accreditamento (RISA) che in ogni sede operativa ha il
compito di definire, organizzare e implementare il sistema di accreditamento.
Dal 2001 ad oggi nei confronti di queste figure sono stati effettuati 20 interventi di consulenza
in aula, della durata di 20 ore ciascuno, coinvolgeno circa 300 persone che presidiano l’attività
di accreditamento (RISA) all’interno degli enti.
Per facilitare la diffusione delle informazioni relative all’accreditamento e mettere in
condizione i responsabili dell’accreditamento di organizzare e migliorare il sistema della sede
presso la quale operano, il Servizio FSE ha organizzato dal luglio 2006 una consulenza a
distanza a loro rivolta.
35
Il percorso on-line che viene erogato in lingua italiana ed in lingua tedesca é ospitato dalla
piattaforma Copernicus, un progetto finanziato dall’Unione Europea, dal Ministero del Lavoro
e dalla Provincia Autonoma di Bolzano attraverso il Fondo Sociale Europeo. Agli utenti viene
fornito un supporto in linea attraverso l’utilizzo di forum, posta elettronica e documenti
elettronici. Al termine di ogni unità didattica l’utente é tenuto a compilare un questionario
relativo al modulo esaminato; a conclusione del percorso la compilazione di un questionario
finale ed uno di gradimento portano al conseguimento dell’attestato di partecipazione.
Grazie ad un progetto finanziato dal FSE é stata sviluppata anche una Banca Dati on-line
dell’offerta formativa locale degli enti accreditati, al fine di rendere maggiormente disponibili i
dati relativi agli enti operanti sul territorio, fornire un quadro di riferimento per i soggetti del
sistema provinciale della formazione e gli stessi enti erogatori ed infine fornire uno strumento
per un’efficace azione di orientamento rivolta ai potenziali utenti delle iniziative formative.
Il sito (http://www.offertaformativa.-entiaccreditati.it) è accessibile alle sedi operative e ai
potenziali corsisti che possono effettuare ricerche sia per ente che per area professionale. Le
maggiori criticità che emergono in questa fase di messa a regime del sistema di
accreditamento riguardano:
 le modifiche relative all’oggetto dell’accreditamento che, attualmente, si
identifica con le singole sedi operative viste come soggetti organizzativi
responsabili dei processi ed erogatori del servizio all’utente e che, in base alle
modifiche proposte, sarà l’Organismo di Formazione e le relative Sedi
Operative presenti sul territorio;
 il riconoscimento dell’accreditamento rilasciato da altre Regioni che
consentirebbe in talune situazioni una significativa semplificazione della
procedura.
 Le prospettive di lavoro riguardano essenzialmente la revisione della Guida
per ‘l’accreditamento delle sedi formative’ e quella per ‘l’accreditamento delle
sedi orientative’ che, già nei titoli riecheggiano l’approccio e l’impostazione
precedenti.
La revisione delle due guide (la cui ultima versione è di settembre 2005) sarà complessiva,
alla luce anche delle considerazioni e dei suggerimenti espressi da quanti le hanno utilizzate
come strumenti di lavoro nel corso di quest’ultimo anno.
36
P. A. Trento
Nella Provincia Autonoma di Trento il sistema di accreditamento è definito dal Regolamento di
cui al D.P.G.P. n. 33-51/Leg. del 27 dicembre 2000 come da ultimo modificato dal D.P.P. n. 939/Leg del 19 aprile 2005 e dalla Deliberazione n. 3576 del 28 dicembre 2001, come da
ultimo modificata dalla D.G.P n. 1755 del 26 agosto 2005.
L’accreditamento ha durata triennale ed è concesso alle singole sedi formative ubicate sul
territorio provinciale per le seguenti tipologie d’intervento: obbligo formativo, apprendistato,
formazione superiore ed integrata, formazione continua e permanente e formazione rivolta
alle fasce deboli.
I requisiti definiti nel dispositivo di accreditamento sono identificabili in quattro tipologie:
requisiti giuridici: sono riferiti al soggetto giuridico richiedente l'accreditamento e
riguardano le finalità costitutive e le procedure amministrative;
requisiti di esperienza: sono riferiti al soggetto giuridico richiedente l’accreditamento
e riguardano l’esperienza minima pregressa e gli indicatori quantitativi di efficacia ed
efficienza;
Requisiti di risorsa: riguardano la disponibilità, l'idoneità e l'adeguatezza della
struttura organizzativa intesa come risorse umane e materiali di cui il soggetto dispone
per la realizzazione dell’attività formativa;
requisiti procedural:, rappresentano la parte dell’accreditamento maggiormente
orientata allo sviluppo della qualità organizzativa delle sedi formative. Essi consentono
di esprimere le modalità con cui il soggetto formativo utilizza le risorse attraverso la
redazione di procedure scritte, conformi ad uno standard minimo di tipo documentale.
Nel 2005, al termine del primo triennio di accreditamento, vi è stata una revisione del sistema
con conseguenti modifiche al Regolamento e alla Deliberazione che ne dettano il
funzionamento.
In particolare, tali modifiche hanno riguardato:
37
 il requisito giuridico relativo all'affidabilità economico-finanziaria, in cui sono stati
maggiormente esplicitati gli elementi contenuti a richiamo della formulazione del d.lgs.
157/95 sugli appalti pubblici;
 le modalità di gestione delle irregolarità di enti accreditati, con l’introduzione della
sospensione accanto alla revoca dell’accreditamento;
 il requisito di risorsa relativo alle risorse professionali operanti nella sede formativa,
sviluppato nella dimostrazione della disponibilità continuativa di un insieme di
competenze professionali coerenti con il livello minimo di presidio di sette macro
processi organizzativi ritenuti chiave.
Dai dati quantitativi, aggiornati al settembre 2006, risultano accreditate 114 sedi formative.
Il sistema di accreditamento trentino è stato messo a punto a partire da due elementi di
principio:
la logica della semplificazione amministrativa, in termini di documentazione da
consegnare all’Amministrazione;
la trasparenza nell’agire della P.A., in termini di attività di informazione e supporto nei
confronti dei soggetti formativi.
In termini di gestione dell’accreditamento, la Provincia ha strutturato un applicativo informatico
on line che consente di elaborare in automatico la domanda di accreditamento sulla base
delle caratteristiche del soggetto e delle tipologie d’intervento richieste, nonché i successivi
adempimenti necessari per il suo mantenimento. Tale sistema permette al soggetto formativo
di monitorare on line in tempo reale la propria situazione ed alla Pubblica Amministrazione di
acquisire i dati informatizzati che vanno a confluire nel database per la gestione
sistematizzata ed integrata degli interventi a cofinanziamento FSE.
La Task force è coinvolta nell’intero processo di accreditamento, partecipando direttamente
alle seguenti attività:
 consulenza ai soggetti formativi;
 Istruttoria delle domande;
 verifiche di mantenimento dei requisiti;
 stesura della documentazione di supporto (Vademecum/Report/Dossier).
38
Piemonte
Il sistema delle Regole per l’accreditamento delle sedi formative e orientative è entrato in
piena operatività in Piemonte a partire da luglio 2002. L’andamento del numero di sedi
accreditate suddiviso per ambito è, nell’ultimo biennio, tendenzialmente costante: per quanto
riguarda l’Ambito Formazione, nel triennio 2004/2006, si registra un sensibile calo del numero
di sedi accreditate passando da 714 nel 2004 a 686 nel 2006; per quanto concerne l’Ambito
Orientamento, nello stesso triennio, si registra un sensibile aumento delle sedi accreditate che
passano da 220 nel 2004 a 254 nel 2006. Per quanto riguarda le altre due tipologie di
Accreditamento si sono rilevati dei sensibili incrementi per quanto riguarda il Riconoscimento
dei corsi autofinanziati che passano da 34 sedi del 2004 a 38 del 2006, mentre non si rilevano
sostanziali variazioni per quanto riguarda i Corsi di Laurea accreditati (35 sedi nel 2004 e nel
2006). A giugno 2006 la Regione ha emanato la Delibera 29-3161 contente la revisione delle
procedure di accreditamento delle sedi operative. Tale revisione è incentrata:
 sul coinvolgimento delle province nella definizione delle regole e nella gestione del
monitoraggio e controllo;
 sulla semplificazione delle procedure;
 su una più accurata esplicitazione e contemporanea semplificazione degli effetti dei
provvedimenti sanzionatori;
 sulla trasformazione dell’accreditamento da sistema per processi e procedure a
sistema per processi, procedure e strutture. Lo scopo di tale scelta è di evitare
l’ingresso di organismi senza un solido background, che inevitabilmente verrebbero
espulsi dal sistema;
 sullo sviluppo del sistema informativo a supporto di tutta la procedura di
accreditamento, per consentire una notevole diminuzione dei tempi burocratici;
 sulla graduale implementazione sia di un sistema di controllo degli indicatori di
efficacia ed efficienza sia della certificazione delle competenze professionali delle
figure di sistema e dei formatori.
Un ulteriore aspetto innovativo è costituito dal riconoscimento, per l’accesso ai bandi,
dell’accreditamento rilasciato da altre Regioni, fatto salvo l’obbligo di accreditamento nel
Piemonte per l’accesso ai finanziamenti. Tale provvedimento affronta una criticità rilevata dal
MEF relativa al rispetto delle regole della libera concorrenza. Il sistema di accreditamento del
Piemonte è basato su procedure e processi e presenta forti analogie con il modello di
39
certificazione ISO 9001.
Proprio in virtù di tale analogia la Regione ha scelto di avvalersi, per effettuare le verifiche di
accreditamento, di valutatori accreditati per la tabella EA 37 e formati dai funzionari regionali
sulle specificità dell’accreditamento e inseriti in un apposito Elenco.
La Regione ha inoltre svolto, nel periodo di introduzione del sistema, attività di formazione
per i responsabili accreditamento delle Agenzie formative. Con riferimento alla scelta del
valutatore si segnala come buona pratica un meccanismo di estrazione casuale del
valutatore che è incaricato della verifica presso la sede operativa; ciò a garanzia di una
maggiore indipendenza del soggetto che verifica rispetto all’ente verificato. Per quanto
riguarda la gestione complessiva del sistema di accreditamento si segnalano inoltre i
seguenti ulteriori aspetti: a) sorveglianze specifiche sui parametri relativi alle strutture ed alle
attrezzature che ha consentito di evidenziare situazioni di particolare criticità ; b) esame
attento dei verbali di audit al fine di individuare ogni eventuale inadempienza e consentire la
conseguente attivazione dei provvedimenti sanzionatori (nell’ultimo biennio sono stati
emessi 180 tra provvedimenti di revoca e di decadenza); c) integrazione dell’articolo delle
Regole sull’Accreditamento relativo alle sanzioni così da permettere agli uffici regionali una
efficace proceduralizzazione dell’iter dei provvedimenti al fine di garantire maggiore
certezza amministrativa. L’attività della Task Force si esplica principalmente su due livelli:
 informazione rivolta alle strutture interessate all’accreditamento; tale attività consiste in
mezza giornata di consulenza per ciascun soggetto che faccia richiesta agli uffici regionali;
 attività a supporto della struttura regionale responsabile dell’accreditamento. Gli aspetti
più rilevanti riguardano:
-la redazione/revisione dei materiali dell’accreditamento (manuali, guide, etc.);
-l’analisi e l’elaborazione
dell’accreditamento;
degli
indicatori
di
efficacia
ed
efficienza
-la predisposizione e manutenzione della base dati e del SW per facilitare l’analisi
delle sedi accreditate e delle disposizioni sanzionatorie;
-l’informatizzazione dell’iter di Accreditamento e della base dati dell’Accreditamento;
-l’informatizzazione del sistema di visualizzazione e gestione degli indicatori di
efficacia/efficienza.
40
Puglia
La Regione Puglia, con DGR n. 281 del 15/03/04, ha avviato un proprio sistema di
accreditamento delle sedi formative per lo svolgimento di attività formative finanziate con
risorse pubbliche.
A partire da tale data, sono stati emanati due avvisi pubblici per la presentazione della
richiesta di accreditamento, rispettivamente nell’aprile del 2004 (Determinazione del Dirigente
del Settore Professionale n. 200 pubblicata sul BURP n. 46 suppl. del 15/04/04) e nel febbraio
del 2005 (Determinazione del Dirigente del Settore Professionale n. 72 pubblicata sul BURP
n. 28 del 17/02/05).
A seguito dell’esame delle richieste di accreditamento, presentate sia da enti pubblici (Enti
Locali, Università ed Istituti Scolastici) che da enti di formazione, sono stati accreditati 370 enti
per il primo avviso e 253 per il secondo e sono stati collocati rispettivamente nel primo (DGR
n. 2023 del 29/12/04 pubblicata sul BURP n. 9 del 18/01/05) e nel secondo elenco delle sedi
operative accreditate (DGR n. 1503 del 28/10/05 pubblicata sul BURP n. 138 del 09/11/05).
Tali enti risultano accreditati per una o più macrotipologie previste nella DGR 281, ovvero
Formazione dell’obbligo, Formazione Superiore, Formazione Continua e Formazione dell’area
dello svantaggio.
Nel gennaio 2006 è stato infine pubblicato sul BURP n. 11 del 19/01/06, con Determinazione
del Dirigente del Settore Professionale n. 917 del 23/12/05, il terzo avviso per
l’accreditamento rivolto esclusivamente agli enti che intendevano accreditarsi per la tipologia
dell’Apprendistato professionalizzante; a conclusione della procedura di valutazione delle
istanze pervenute sono risultati accreditati 18 enti.
Il dispositivo nelle sue premesse si prefiggeva di dare regolamentazione anche ai corsi
cosiddetti liberi, prevedendo anche standard parzialmente differenziati rispetto a quelli stabiliti
per le attività finanziate con fondi pubblici.
Per quanto riguarda le competenze professionali, oltre alla verifica delle credenziali minime
degli operatori (registrati in un data base a servizio del settore) attraverso l’analisi dei CV,
viene richiesto il rispetto di determinate percentuali di presidio delle diverse funzioni in
considerazione del monte ore complessivo di ogni singolo corso.
41
Il sistema di accreditamento della Regione Puglia, per specifiche disposizioni della legge
regionale di riferimento, accredita esclusivamente le sedi operative di organismi senza
scopo di lucro e che abbiano espressamente nell’oggetto statutario la formazione
professionale.
Peraltro, le candidature possono essere presentate solo a seguito di avviso pubblico
emanato periodicamente. E’ intenzione dell’attuale management regionale modificare tale
impostazione e indirizzarsi sostanzialmente verso un accreditamento degli organismi tramite
una procedura a sportello.
La Task force Isfol regionale, composta da 11 consulenti, supporta il settore a tutto campo,
anche a causa della mancanza di un ufficio interno dedicato all’accreditamento: le attività
spaziano dall’assistenza tecnica normativa, informativa, valutativa al supporto agli organi di
controllo.
42
Sardegna
Avvalendosi del supporto tecnico della Task force Isfol, la Regione ha definito e approvato
con DGR n. 6/26 del 25 febbraio 2003 il primo modello operativo di accreditamento delle
sedi formative.
Il dispositivo normativo, avviato e messo sperimentalmente a regime sino al mese di aprile
2005 attraverso due distanziati avvisi di evidenza pubblica, ha portato all’accreditamento di
357 sedi formative su complessive 1014 istanze avanzate da 133 organismi.
Con un secondo regolamento, disposto dalla DGR n. 7/10 del 22 febbraio 2005 e adottato
con decreto assessoriale n. 10/05 del 12 aprile 20005, l’Amministrazione Regionale,
assumendo una visione comunitaria, supera alcune restrizioni presenti nella precedente
regolamentazione relative ai principi generali comunitari di libertà di stabilimento, libera
prestazione di servizi e parità di trattamento.
L’innovazione portata dall’attuale sistema si evidenzia come una pratica di buon contenuto
laddove separa la possibilità per il soggetto formativo di partecipare ai bandi di
affidamento dell’ attività con finanziamento pubblico dal momento dell’accreditamento della
sede, vincolo che viene differito a dopo l’aggiudicazione dei progetti (o la loro approvazione
se in regime di autofinanziamento).
La disciplina regionale dispone contestualmente che non il soggetto ma l’azione formativa sia
non profit, consentendo a tutte le agenzie con finalità statutarie formative di essere inserite,
per un biennio, nell’elenco regionale dei soggetti abilitati a proporre e realizzare interventi di
formazione, sempre che sussistano determinate garanzie di affidabilità nella conduzione non occasionale - dei processi
organizzativi (garanzie sia di natura didattica che
amministrativa, individuate in una pregressa attività formativa nonché in una dotazione
stabile di risorse professionali per il presidio delle aree di sistema dell’amministrazione, della
progettazione e della valutazione).
Il contributo della task force è attualmente incentrato sull’effettuazione delle verifiche
documentali e di audit in loco, condotte sulla base delle competenze tecniche dei verificatori
stessi in rigorosa rispondenza
alle modalità di controllo contenute nel
modello di
accreditamento e richiamate in specifiche schede di verifica.
Per attribuire maggior efficacia di verifica agli audit in loco, i report sono integrati da una
documentazione fotografica digitale che non solo dettagliano, prioritariamente,
43
le anomalie rilevate, ma consentono, anche, una diretta conoscibilità della struttura formativa.
Ad una rilevazione del 30 aprile 2006 dello stato d’attuazione del vigente sistema, la cui
procedura aperta reca la possibilità d’incremento dei dati senza soluzione di continuità, le
agenzie in elenco risultano 224, di cui 44 con sede fuori Sardegna, mentre le sedi formative
accreditate sono 123.
L’implementazione del sistema, sostanzialmente positiva, risente della criticità dovuta al
perdurare della mancanza degli standard minimi e condivisi da tutti i sistemi regionali per il
riconoscimento-certificazione delle competenze professionali degli operatori, che seppure
sopperita con l’istituto delle credenziali più o meno strutturate, limita la verifica alle
autodichiarazioni sulla presenza dei presidi delle funzioni stabilite nel modello.
Si ritiene utile, anche per avviare soluzioni al riguardo, che i diversi governi locali possano
disporre di un patrimonio informativo sui contesti normativi in evoluzione e si auspica il
potenziamento, già avviato, delle strategie di comunicazione tra le diverse task force con
l’attivazione di momenti d’ interazione conoscitiva e di lavoro.
44
Sicilia
La Regione Siciliana ha emanato con Decreto Assessoriale n 03/Serv.Gest./FP del 30 aprile
2003 le Disposizioni per l’accreditamento delle sedi formative e orientative. A seguito di tale
provvedimento sono state provvisoriamente accreditate, tramite la procedura on-line e la
successiva istruttoria delle domande, 2571 sedi operative.
Successivamente, con Decreto Assessoriale n. 872/FP/Serv.Gest. del 12 Aprile 2005,
l’Amministrazione ha approvato le Linee guida per le visite di Audit ed ha finanziato la
formazione di 57 dipendenti pubblici per realizzare le visite di audit.
Da ottobre 2005 a luglio 2006 le visite di audit sono state svolte anche da 14 consulenti Isfol.
Complessivamente sono state effettuate e concluse 586 visite di audit; a seguito di tali visite è
stato rilasciato l’accreditamento a 156 sedi operative, mentre 92 hanno rinunciato
all’accreditamento e le restanti sono non conformi o in corso di valutazione.
Nel febbraio del 2005, con Decreto Assessoriale n. 361/FP/Serv.Gest., sono stati riaperti i
termini per la presentazione di domande di accreditamento per gli organismi che intendono
svolgere attività esclusivamente con fondi propri. Le sedi operative provvisoriamente
accreditate sulla scorta di tale decreto sono risultate 457.
Dal 2003 al 2006 l’intero sistema di accreditamento è stato monitorato e parallelamente si è
provveduto ad aggiornare la normativa giungendo alla pubblicazione, in data 30 Giugno 2006,
del Decreto Assessoriale n. 1037 recante le Disposizioni 2006 per l’accreditamento alle quali
dovranno adeguarsi tutte le sedi operative accreditate prima di tale provvedimento.
Il nuovo sistema di accreditamento (2006) contempla diversi elementi innovativi tra i quali:
 bando aperto con possibilità di presentare domanda in qualunque momento tramite
il sistema on-line;
 sistema on-line per l’aggiornamento dei dati
 riconoscimento dell’accreditamento rilasciato da altre Regioni;
 definizione delle soglie minime dei tassi di efficacia ed efficienza;
 accreditamento con bonus di qualità e sistema premiale.
Tra le suddette innovazioni introdotte si segnala in particolare, dal punto di vista di buona
pratica procedurale, il sistema on-line per l’aggiornamento dei dati che
45
consentirà di sollevare l’Amministrazione da una notevole mole di lavoro e semplificherà le
procedure per gli utenti. La Task force Isfol ha ricoperto un ruolo importante svolgendo una
funzione di supporto propositivo sia per le azioni di sistema (definizione ed aggiornamento del
dispositivo regionale di accreditamento e delle linee guida di audit; progettazione, gestione ed
aggiornamento del sito accreditamento on-line; consulenza per gli aspetti tecnico-legali) che
per le azioni operative di assistenza tecnica (supporto alle procedure; input, aggiornamento e
monitoraggio dei dati; organizzazione e coordinamento delle attività di audit).
Di seguito si sintetizzano gli ambiti di intervento e le attività:
1 Normativa:
-redazione ed aggiornamento disposizioni e modello di domanda di accreditamento;
-redazione ed aggiornamento normativa audit.
2 Attività di Audit:
-programmazione ed organizzazione procedurale attività di audit e visite di audit;
-coordinamento e consulenza tecnica agli auditors pubblici dipendenti;
-supporto all’analisi degli atti di audit ed elaborazione di report ed elenchi.
3 Informatica:
-ideazione, realizzazione, gestione ed aggiornamento del sito internet dedicato
all’accreditamento nella Regione;
-data entry ed aggiornamento;
-monitoraggio e reporting.
4 Diffusione delle informazioni e sportello informativo agli utenti.
5 Supporto alle procedure amministrative:
-istruttoria domande di accreditamento, produzione elenchi;
-supporto all’istruttoria degli atti amministrativi in entrata relativi all’accreditamento e
supporto tecnico alla definizione degli atti in uscita;
- analisi tematiche specifiche.
46
Toscana
Il sistema di accreditamento della Regione Toscana è regolamentato dalla DGR n. 436/03
che ha sostituito la DGR n. 198/02 portando a regime il sistema stesso. Attualmente le
agenzie formative possono fare richiesta di accreditamento in qualsiasi momento, in quanto
l’avviso regionale per la presentazione delle domande è un bando a sportello.
Al 30 aprile 2006 le sedi operative accreditate erano 1077 a fronte di 1562 domande
presentate. Il 42,15% (454 agenzie) erano soggetti pubblici e il 57,85% (623) privati.
Più recente è il sistema di accreditamento finalizzato all’erogazione di formazione esterna per
apprendisti. Possono fare richiesta le sedi formative già accreditate per le macrotipologie A
e/o C. Particolarità interessante, la cui sperimentazione è appena iniziata, è la possibilità per
le agenzie non solo di entrare nel catalogo dell’offerta formativa per apprendisti ma anche di
fare richiesta, due volte l’anno in scadenze regolamentate dalla normativa, di
aggiornamento/variazione dell’offerta formativa precedentemente inserita.
Allo stato attuale è Saforet, soggetto esterno individuato con appalto, ad essere incaricato
dalla Regione Toscana di gestire e aggiornare il database delle sedi accreditate così come di
realizzare il DB Operatori e il Catalogo per l’offerta formativa. Tali sistemi sono stati creati e
generati in modo da renderli compatibili con i sistemi informatici adottati dalla Regione
Toscana, ossia utilizzando una medesima piattaforma, in modo da poter poi effettuare il
trasferimento della gestione di tali data base da Saforet alla Regione Toscana. Tale
trasferimento dovrebbe essere realizzato nel corso dei prossimi mesi.
La Regione Toscana, con le parti sociali e con il coinvolgimento delle Province, sta portando
a compimento la revisione del proprio sistema di accreditamento, con la prospettiva della
semplificazione del sistema stesso e della crescita professionale e qualitativa delle agenzie
accreditate.
Il processo di revisione ha già delineato i punti focali da sottoporre a modifica, che derivano,
per buona parte dall’esperienza acquisita nel corso degli anni.
Tra i principali elementi innovativi si rileva il passaggio dalla sede operativa all’organismo
quale oggetto della verifica del rispetto dei criteri.
47
Altre modifiche di rilievo riguarderanno vincoli più restrittivi per i locali e una particolare
attenzione rivolta alla professionalità degli operatori. La Regione Toscana, facendo tesoro
dell’esperienza acquisita tramite il sistema regionale delle competenze, ha effettuato uno
studio e un confronto approfondito con le parti sociali sulle risorse professionali minime da
richiedere alle agenzie e sulle relative credenziali, specificando per ognuna di esse non solo
l’esperienza professionale e formativa ma anche i tipi di rapporti di lavoro ammissibili (fino
all’esclusività) e l’obbligo di aggiornamento professionale per alcune risorse.
Interessante sarà quindi la sperimentazione della Banca Dati degli operatori delle
formazione, un database di raccolta delle informazioni utili agli organismi di formazione per
l’individuazione degli operatori da impiegare. Ogni operatore professionale potrà inserire nel
database, sulla falsariga del libretto formativo, i propri dati anagrafici, i titoli di studio e le
esperienze formative e professionali maturate in ambiti professionali attinenti con il nucleo di
attività per il quale l’operatore si candida.
La task force Isfol affianca i funzionari regionali nella gestione dell’attuale sistema e nel
processo di revisione dello stesso.
In particolare, per quanto concerne la gestione del sistema in vigore, effettua le seguenti
attività: valutazione di ammissibilità e di accreditamento delle sedi operative; valutazione
delle verifiche in loco svolte dal soggetto affidatario del servizio; istruttoria per l’adozione dei
provvedimenti da parte della Regione relativi a concessioni/revoche/sospensioni
dell’accreditamento; informazione verso gli organismi di formazione.
La task force effettua, inoltre, l’esame delle specifiche tecniche per la realizzazione del
database degli operatori e del catalogo dell’offerta formativa personalizzata in coerenza con
l’attuale sistema di accreditamento delle sedi e con gli indirizzi e gli sviluppi del progetto per
la costruzione del sistema regionale delle competenze.
Per quanto concerne la revisione del sistema di accreditamento, il gruppo ha svolto un ruolo
tecnico di analisi ed elaborazione delle soluzioni operative adottabili sulla base degli indirizzi
regionali ed attualmente supporta il percorso di verifica nell’ambito delle sedi regionali di
concertazione e cooperazione istituzionale partecipando agli incontri tecnici previsti.
48
Umbria
Dopo la messa a regime del sistema di accreditamento, avviatasi nel gennaio 2005, la
Regione Umbria sta procedendo alla definizione della procedura per il mantenimento
dell’accreditamento per la gestione di attività di formazione finanziate con risorse pubbliche.
L’ipotesi di Regolamento – che sarà oggetto di confronto tra le parti nell’ambito della
Commissione Regionale Tripartita – prevede una procedura snella che consente ai soggetti
in possesso dell’accreditamento a regime di dimostrare annualmente il mantenimento /
l’aggiornamento dei requisiti richiesti per realizzare attività di formazione finanziate con
risorse pubbliche, a mezzo specifica dichiarazione sostitutiva di atto notorio del Legale
Rappresentante.
La Regione si riserva la facoltà di effettuare controlli a campione al fine di verificare la
veridicità dei contenuti della dichiarazione suddetta su una quota non inferiore al 20%
dell’universo dei soggetti accreditati.
L’entrata in vigore del sistema di mantenimento è prevista per il 1 Gennaio 2007. Al fine di
inserire il sistema di accreditamento nel più generale processo di sviluppo della qualità della
formazione, approfondendo alcuni ambiti tematici particolarmente rilevanti per la gestione
dell’offerta formativa secondo standard di affidabilità, efficacia e trasparenza, e di stimolare la
riflessione di tutti gli operatori rispetto al percorso svolto collettivamente dall’intero sistema
regionale e individualmente dalle singole strutture formative e scolastiche, anche attraverso
il confronto con esempi di buone prassi realizzate in altri ambiti territoriali e/o settoriali, la
Regione ha programmato nei mesi di ottobre e novembre 2006 un ciclo di 3 Seminari
tematici dal titolo:
1Garantire la qualità delle risorse organizzative attraverso il presidio dei processi
gestionali e operativi
2Garantire la qualità delle risorse professionali attraverso la disponibilità di
competenze ed esperienze specifiche
3Garantire la qualità nelle relazioni attraverso la gestione di rapporti strutturati e
finalizzati con i diversi soggetti del sistema (istituzionali, sociali, economici, educativoformativi).
I seminari, rivolti ai formatori degli organismi accreditati, saranno mirati alle specifiche
problematiche delle agenzie formative e delle istituzioni scolastiche, anche attraverso il
coinvolgimento di docenti esperti in materia.
49
La Task force Isfol è impegnata nei seguenti ambiti di attività:
- assistenza ai soggetti accreditandi/accreditati: helpdesk telefonico – tutti i
mercoledì dalle 10.00 alle 13.00 – e consulenza individualizzata – su
appuntamento;
- progettazione e gestione del sistema di accreditamento a regime: supporto tecnico
alla Regione per la definizione del Regolamento e della modulistica per il
mantenimento;
- formazione formatori: organizzazione e coordinamento dei Seminari tematici.
50
Valle D’Aosta
La Regione Autonoma Valle d’Aosta si è dotata di un proprio dispositivo di accreditamento
regionale delle sedi formative nel 2003.
L’accreditamento, pre-requisito per l’accesso ai finanziamenti pubblici relativi alle attività di
formazione, può essere ottenuto da istituzioni scolastiche o organismi di formazione che
dimostrino il possesso di requisiti di qualità afferenti alle seguenti aree:
 giuridica (formazione nelle finalità statutarie, dichiarazioni sul rispetto di normative e
contratti);
 di risorsa (strutturali, umane e di relazione);
 di processo (procedure rispondenti a standard minimi);
 si risultato (indici di efficacia ed efficienza).
Ogni sede può richiedere l’accreditamento per una o più macrotipologie (che prevedono
differenziazioni di standard minimi in alcuni requisiti) in base al proprio target di utenza:
obbligo formativo e apprendistato in esso ricompresso (per i minori), formazione continua e
permanente, formazione superiore e formazione rivolta alle fasce deboli.
Il procedimento di accreditamento può essere avviato in qualsiasi momento e si conclude, se
l’esito è positivo, con l’iscrizione del soggetto all’albo pubblico delle sedi formative accreditate
consultabile sul sito regionale.
Ad oggi risultano iscritte all’albo regionale degli enti accreditati 29 sedi operative. Di queste la
metà sono rappresentate da enti di formazione (15), e le restanti si suddividono in istituzioni
scolastiche (10), università (1) e fondazioni e organismi di ricerca e sviluppo (3). Nel 2005 le
verifiche di mantenimento hanno coinvolto 27 sedi operative su 30, essendo 3 sedi già in
stato di sospensione, provvedimento che genera la non possibilità di presentare nuovi progetti
sino all’avvenuto ripristino delle condizioni di conformità ai requisiti minimi previsti dal
dispositivo di accreditamento. A seguito degli audit 5 enti hanno dimostrato la conformità a
tutti i requisiti, 12 hanno provveduto a ripristinare la conformità dei requisiti che in sede di
verifica in loco non risultavano assolti, 4 sono tutt’ora impegnati nel ripristino della conformità,
attraverso l’invio di osservazioni, memorie e integrazioni post audit; 5 enti infine sono stati
sospesi ed 1 cancellato dall’albo degli enti accreditati non avendo ripristinato la conformità ai
requisiti minimi previsti dall’accreditamento.
A livello di buone pratiche, si segnalano i seguenti elementi:
51
 mantenimento di uno sportello di assistenza tecnica agli organismi presso il quale
questi ultimi possono chiedere informazioni e consigli sulla gestione dei processi e
sulla messa a norma delle strutture;
 attivazione di azioni di supporto complementari all’accreditamento, quali interventi di
formazione e laboratori di concertazione con gli organismi.
Attualmente il dispositivo di accreditamento delle sedi formative, approvato nel 2003 ed
avente durata triennale è in fase di revisione da parte dell’Agenzia del lavoro.
Alla fine del 2005 è stata apportata una prima importante modifica al requisito relativo alle
competenze organizzative minime, introducendo il vincolo della certificazione delle
competenze dichiarate dalle risorse umane, attraverso il seguente processo: a seguito di
richiesta da parte dell’individuo, una commissione analizzerà le esperienze formali, non
formali ed informali dichiarate e documentate dal soggetto in relazione agli Standard Minimi di
Competenza definiti in coerenza con i requisiti di processo del dispositivo e concertati con gli
organismi di formazione accreditati.
Per quanto riguarda tutti gli altri requisiti, l'Agenzia del lavoro ha inteso prorogare la durata del
sistema di accreditamento del 2003 in attesa che si completi il dibattito attuale relativamente
agli indirizzi politici e tecnici che vanno emergendo a livello nazionale e comunitario sui
sistemi di accreditamento e sulla gestione delle risorse del Fondo Sociale Europeo per la
nuova programmazione 2007-2013.
Nel frattempo il lavoro di revisione del dispositivo di accreditamento si sta svolgendo in back
analizzando: a) l'evoluzione dei bisogni e del contesto di riferimento, nonché le esigenze di
sviluppo della qualità dell'offerta formativa; b) gli indirizzi politici e tecnici che vanno
emergendo a livello nazionale e comunitario, al fine di rendere coerente l'attuale dispositivo
ad un più generale sistema sovra-regionale; c) le criticità di gestione, applicazione, elevata
formalizzazione, ecc. emerse durante i primi tre anni di funzionamento dell'attuale sistema,
individuate, in particolare, durante le visite di verifica del mantenimento della conformità ai
requisiti del dispositivo da parte dei soggetti accreditati.
La Task force è impegnata nelle seguenti attività: gestione dello sportello di assistenza
tecnica agli organismi; gestione degli audit; valutazione delle richieste di accreditamento e
delle variazioni relative alle sedi; supporto all’Agenzia del Lavoro nella predisposizione delle
modifiche al dispositivo.
52
Veneto
Il modello veneto per l’accreditamento delle strutture formative è stato approvato con la
Delibera della Giunta Regionale n. 2140 del 3 agosto 2001. La stessa DGR ha aperto il
primo bando per la presentazione delle domande di accreditamento.
Questo primo bando aveva carattere chiuso (vi era una scadenza oltre la quale non si
poteva presentare domanda) ed ha portato alla ricezione e all’istruzione delle domande e
all’approvazione e alla pubblicazione del primo Elenco delle sedi formative accreditate,
avvenuta con Decreto del Dirigente regionale della Formazione n. 1242 del 30 Ottobre 2003.
Attualmente l’accreditamento è regolato dal bando aperto pubblicato con DGR n. 359 del 13
febbraio 2004 che ha anche introdotto il nuovo e vigente modello. Le principali evoluzioni dei
requisiti del modello, a partire dal primo pubblicato nel 2001, sono state il passaggio ad un
bando aperto e la rimodulazione della definizione di sede formativa.
Per la Regione Veneto il 2006 è stato l’anno di avvio delle procedure di sorveglianza del
mantenimento dei requisiti di accreditamento da parte delle sedi accreditate. Con DGR n.
113 del 21 gennaio 2005 la Regione ha disciplinato l’istruttoria per la verifica del
mantenimento dei requisiti.
Le regole prevedono un aggiornamento dell’esame documentale ed una verifica in loco che
verte su alcuni punti predefiniti del modello; la DGR prevede che in 4 anni, a partire dalla
pubblicazione della Delibera stessa, tutti gli organismi di formazione accreditati con i primi
due bandi siano sottoposti alla procedura di sorveglianza.
Come per l’istruttoria relativa all’accreditamento, la Task Force è incaricata dalla Regione di
eseguire le verifiche presso le sedi degli organismi di formazione.
Per agevolare l’avvio del processo di sorveglianza la Regione, con DGR n. 476 del 28
febbraio 2006, ha provvisoriamente sospeso, per 12 mesi, la possibilità di presentare nuove
domande per ottenere l’accreditamento.
Attualmente in Veneto sono in corso verifiche del mantenimento e verifiche per cambi di
sede o estensione dell’accreditamento per organismi già inseriti nell’elenco regionale.
La task force ha avuto in carico per il 2006 l’esecuzione di 169 audit per altrettante pratiche
di sorveglianza, per le quali tutte le attività sono state pianificate. Inoltre la task force ha in
carico l’esecuzione degli audit di cambio sede ed estensione dell’accreditamento.
53
A seguito degli audit condotti presso le sedi formative, i sei auditor della Task force rilevano
gli aspetti critici della verifica, raccogliendo anche le istanze e le segnalazioni degli organismi
stessi.
Periodicamente, e immediatamente nei casi urgenti, vengono organizzate riunioni di
coordinamento tecnico nelle quali si rendono omogenei i criteri di valutazione dei diversi
auditor. Nei casi rilevanti, le riunioni coinvolgono lo staff interno della Regione e, ove
opportuno, il Dirigente.
Questa pratica sta assicurando un buon livello di omogeneità e previene reclami da parte
degli organismi di formazione.
In Veneto il supporto della Task force è concentrato principalmente sugli audit presso le sedi
degli organismi. In questo modo i funzionari regionali continuano ad eseguire ispezioni presso
le sedi formative solamente per la verifica della corretta conduzione e registrazione delle
attività formative nell’ambito dei normali controlli istituzionali sulle attività finanziate. Questa
separazione dei compiti è stata apprezzata dagli organismi di formazione.
La Task force supporta la Regione anche nella soluzione di casi specifici, nella scelta delle
procedure per l’accreditamento e nella taratura delle modalità operative di applicazione dei
requisiti del modello.
54
Scarica

Diapositiva 1