La valutazione dell’intelligenza: il contributo delle CPM Matrici Progressive di Raven - Forma Colore Il costrutto di intelligenza (Cornoldi, 2007) capacità di cogliere e organizzare vari tipi di nessi tra diversi oggetti e/o eventi dell’esperienza al fine di comprendere e risolvere situazioni problemiche Tradizionalmente, l’intelligenza è stata considerata equivalente alla capacità di apprendimento Recentemente, gli studi di matrice cognitivista hanno cercato di individuare i substrati organici e neuro-fisiologici delle funzioni e/o sotto-abilità cognitive particolarmente critiche (memoria a lungo e a breve termine, memoria di lavoro, metacognizione, controllo esecutivo….) Le concezioni di intelligenza (Cornoldi, 2007) concezioni generali vs facoltà comune agli esseri superiori e tipica della specie umana concezioni unitarie capacità comune alla base di tutte le abilità cognitive concezioni differenziali differenze tra individui e tra diverse attitudini intellettuali in uno stesso individuo vs concezioni multiple capacità diverse alla base di differenti abilità cognitive Componenti dell’intelligenza Secondo una teoria gerarchica (ad es. Carroll, 1993) diversi tipi di abilità intellettive specifiche (ad es. l’ abilità verbale o numerica) non sono indipendenti tra loro ma sottese o controllate da un numero più ristretto di abilità di livello più generale, collegate, a loro volta, ad un fattore generalissimo implicato nella manifestazione di tutte le altre abilità componente fluida Il fattore g o super-capacità, investibile in ogni altra componente cristallizzata Manifestazioni legate a specifici apprendimenti culturali Intelligenza fluida vs intelligenza cristallizzata Intelligenza fluida il potenziale intellettivo astratto prima della sua attualizzazione (la componente trasversale di ogni forma di intelligenza) Intelligenza cristallizzata le concrete e specifiche manifestazioni attualizzate ed osservabili nei comportamenti Intelligenza fluida o “fattore g” quid essenziale della intelligenza, una sorta di “energia mentale” Implicato nelle operazioni del pensiero (ad es. il ragionamento e il problem solving) ed enfatizzato dalle unitarie dell’intelligenza individuato psicometricamente dall’analisi fattoriale delle prestazioni in numerose prove intellettive, tutte saturate da un fattore comune Saturazione nel fattore g di diversi compiti (Carroll, 1993) Induzione .57 Visualizzazione .57 Ragionamento quantitativo .51 Abilità verbale .49 Memoria associativa .46 Relazioni spaziali .40 Facilità numerica .39 Ragionamento sequenziale .39 Span di memoria .38 Velocità percettiva .34 Nucleo critico dell’intelligenza Costituito dalle operazioni di pensiero logico-astratto oppure da capacità più primitive e originarie? memoria di lavoro capacità di tenere in mente più elementi nello stesso tempo operando su di essi inibizione di elementi disturbanti capacità di prescindere dal dato percettivo presente considerando solo le informazioni pertinenti Intelligenza verbale vs non-verbale Manifestazioni dell’intelligenza mediate o non mediate dal linguaggio verbale intelligenza verbale con chiare componenti culturali e rapporti più diretti con la scolarizzazione e l’apprendimento intelligenza non- verbale coinvolta nei processi di problemsolving di tipo pratico, implica abilità basilari di analisi e di ridefinizione degli elementi di una situazione problemica, meno influenzabili dalle esperienze culturali, in senso stretto La misurazione dell’intelligenza per lungo tempo l’attività verbale di un individuo ha costituito il criterio più sicuro per definire il suo livello mentale (Scale di intelligenza Stanford-Binet, Wechsler) con il progredire della conoscenza sulla natura e sulle forme di intelligenza, sono stati introdotti nuovi strumenti di rilevazione della capacità cognitiva, riconoscendo al linguaggio verbale un ruolo sui-generis ma non unico nella costruzione ed espressione di questa facoltà La misurazione del fattore g Alcuni test, in misura maggiore di altri, danno una stima di quanto una persona possederebbe questa abilità ‘g’ Il test Matrici di Raven, richiedendo principalmente la deduzione di relazioni tra elementi astratti, è considerato il più idoneo a misurare il ‘fattore g’ (intelligenza fluida o analitica): è applicabile a persone di ogni età indipendentemente dal livello di cultura, dalla nazionalità e dalla condizione fisica (cultural and language free) Le Matrici Progressive nelle diverse forme che ne sono state elaborate da Raven (SPM, APM, CPM) costituiscono uno degli strumenti più utilizzati per la misurazione psicometrica delle componenti generali dell’intelligenza o Fattore g Compito e competenze richieste individuare fra più alternative (6/8 a seconda della Forma del test) quella che completa la matrice visuo-spaziale rappresentata nella parte superiore di ogni pagina Diverse le competenze richieste, progressivamente più complesse: “discriminazione percettiva, [….] analogie, permutazione e alternanza dello schema e altre relazioni logiche” (Anastasi, tr.it. 1975, pag. 349). Gli item più complessi richiedono di esaminare le serie simultaneamente, in senso orizzontale e verticale, deducendo il principio che caratterizza la sequenza e quindi combinando i due elementi Processi cognitivi e Matrici Progressive la soluzione delle diverse forme delle Matrici di Raven può coinvolgere meccanismi e processi cognitivi fondamentali per il funzionamento dell’intelligenza (Cornoldi, 2007): - velocità di elaborazione dell’informazione - funzioni esecutive - attenzione controllata - metacognizione - memoria a lungo termine - memoria a breve termine - memoria di lavoro - expertise Le diverse forme di Matrici Progressive SPM (Standard Progressive Matrices) per bambini e adulti: dai 6 ai 65 anni APM (Advanced Progressive Matrices) per soggetti particolarmente scadenti (Serie I) o dotati (Serie II) CPM (Coloured Progressive Matrices) per bambini e adulti con sospetto di debolezza intellettiva l’ordine dei problemi in ogni Serie fornisce una sorta di addestramento standard al metodo di lavoro richiesto dal test CPM Matrici Progressive Forma Colore ottima la validità - interna o di costrutto (le situazioni di problem solving non-verbale lo rendono idoneo a sondare le abilità di percezione e ragionamento logico cultural and language free) - concorrente (corrispondenza con i principali tipi di test) - esterna (predittività di altre condotte) la semplicità della somministrazione, della codifica delle risposte e dell’ interpretazione dei punteggi lo rendono uno strumento agile ed efficace CPM Matrici Progressive Forma Colore costituito da 36 matrici, o figure, raggruppate in tre Serie (A, Ab, B) da cui è stata tolta una parte che deve essere individuata tra 6 alternative rappresentate sotto la matrice due le versioni del test versione a incastro costituita da tavole e pezzi mobili: per bambini di 3 - 6 anni e individui più grandi affetti da ritardo o deterioramento mentale versione a quaderno costituita da un libretto con illustrazioni a stampa: utilizzabile a partire dai 3 anni Processi cognitivi implicati nelle CPM La soluzione dei problemi delle CPM richiede un processamento simultaneo di configurazioni visuali. Tre le componenti richieste per risolvere una situazione problemica (Das 1989; Das et al., 1975): 1. attenzione (arousal), 2. elaborazione (coding) 3. pianificazione (planning) difficoltà degli item in funzione della crescente quantità degli elementi da processare che influenza anche i tempi di soluzione, benchè non tutte le trasformazioni né gli elementi coinvolti presentino lo stesso livello di difficoltà (Mulhlolland, Pelleggrino e Glaser, 1980; Carpenter, Just e Shell, 1990; Green e Kluver, 1992; Primi, CPM: Componenti e processi cognitivi L’analisi fattoriale sugli item ha identificato tre fattori (Carlson e Jensen,1980): Chiusura e ragionamento astratto per analogia (I), Schema di completamento per mezzo di identità e chiusura (II) e Semplice schema di completamento (III) Da un altro studio il test è risultato saturato pressochè esclusivamente da un fattore identificato come “convergente-cognitivo figurale”, molto simile al fattore g (Orpet, Yashida e Meyers, 1976) Capacità cognitive e Serie A capacità di identificazione dell’ analogia riconoscimento di identità in base a singoli o congiunti criteri di forma, colore, dimensione, quantità, direzione, orientamento, figura/sfondo, densità Capacità cognitive e Serie SERIE Ab capacità di cogliere la simmetria individuazione di elementi corrispondenti e/o complementari rispetto ad un “tutto organizzato” secondo configurazioni di tipo gestaltico che seguono il principio della “buona forma” Capacità cognitivie e Serie B capacità di pensiero logico-deduttivo scoperta di relazioni più astratte e formali secondo una logica di tipo operatoriodeduttivo e loro mantenimento in memoria di lavoro Principali usi del test 1. misurazione del livello di sviluppo cognitivo di bambini normodotati (fascia di età: 3-11;6 anni) 2. diagnosi di ritardo (sia in età evolutiva che in età adulta) 3. diagnosi di deterioramento mentale (in popolazioni anziane senza patologie e in popolazioni adulte e anziane con patologie: ad es. afasia, demenza e altre sindromi che compromettono le capacità cognitive) 4. utilizzo a scopo di ricerca Usi per la diagnosi cognitiva Per effettuare una diagnosi del livello di sviluppo mentale, i punteggi grezzi alle CPM (range 0-36) sono trasformati in punti percentili (per fasce di età), parametri di riferimento per la valutazione della normalità o meno di una prestazione: Punteggi 25° - 75° centile < 5° centile > 95° centile Livello di intelligenza medio gravemente carente eccezionale è prevista anche una procedura di calcolo per la trasformazione dei punteggi grezzi in Q.I. equivalente trasformazione dei punteggi in percentili, Q.I. e punti z Apposite tabelle, diverse per tipo di somministrazione, consentono la conversione dei punteggi grezzi in ranghi percentili, punti z e Q.I. equivalenti dal punteggio grezzo si individua il rango percentile corrispondente nella relativa fascia di età; successivamente, dal rango percentile si risale alla fascia di Q.I. equivalente (65-75; 75-85; 85-95; 95105; 105-115; 115-125; 125-135) Validità concorrente e validità esterna Raven stesso nella prima standardizzazione scozzese del 1949 ha confrontato le prestazioni al test con altri strumenti di valutazione come Scale di Vocabolario e Scale di Intelligenza, evidenziando buoni indici di correlazione Studi successivi hanno mostrato correlazioni più ampie con la Scala di Performance che con quella Verbale, oltre a significative correlazioni con tutti i sub-test della Scala WISC Particolarmente indagato il rapporto tra punteggi al test e il successo scolastico e professionale Analisi degli errori e processi cognitivi La letteratura ha evidenziato che le risposte sbagliate in un test di intelligenza o in altri tipi di prove, non sono prodotte a caso, ma possono costituire informazioni utili per inferire processi e strategie per risolvere il compito oltre ad un uso prettamente psicometrico un’ analisi qualitativa delle risposte errate può essere uno specifico indicatore di processi mentali erronei per valutare la natura delle difficoltà intellettive in diverse tipologie di persone Tipologie di errori nelle CPM Raven, Court e Raven (1998) hanno identificato quattro categorie di errori possibili nell’esecuzione delle CPM: - Differenze (D) 47 - Inadeguata Individuazione (II) 47 - Ripetizione di una Figura (RF) 55 - termine di Correlazione Incompleto (IC) 44 Limiti dell’analisi degli errori: Non tutti i tipi di errori sono parimenti possibili nei 36 item Alcune risposte a qualche item prevedono una doppia codifica Differenze scelta di una figura completamente diversa e irrilevante rispetto al target (es. item A1: figure 1,2,3 e 5) Inadeguata Individuazione Scelta di una figura che combina elementi irrilevanti o risulta contaminata da elementi irrilevanti o distorti o costituisce l’intero oppure la metà del pattern che deve essere completato (es. item AB1: figura 1) Ripetizione Figura scelta di una figura che riproduce parzialmente lo schema della figuratarget e che è o immediatamente adiacente al target oppure vicina a una figura immediatamente adiacente (es. item A8: figure 1, 3 e 6) Termine di Correlazione Incompleto scelta di una figura che individua correttamente il pattern del target ma orientato in modo scorretto o incompleto (es. item B10: figura 4) Tipologie di errori e strategie di risposta Tipi di risposta Strategia Risposta corretta adeguata I. C. parzialmente corretta I.I. inadeguata per contaminazione R. F. inadeguata per intrusione D. non comprensione del compito Non disponiamo attualmente di evidenze sulla rilevanza clinica di particolare categorie di errori, ma sta aumentando l’interesse per questi usi del test (Gunn e Jarrold, 2004; Belacchi, in preparazione) Tipologie di errori nello sviluppo tipico 25 20 D 15 II RF 10 IC 5 0 3;5 4;6 5;5 6;8 7;5 8;7 9;6 10;7 11;4 proporzioni medie dei tipi di errore alle CPM di bambini con sviluppo tipico per gruppi di età Studi sulle popolazioni cliniche i soggetti con disturbo cognitivo mostrerebbero maggiore difficoltà soprattutto a risolvere i problemi più difficili della Serie B Natsopolous et al. (2002), hanno confrontato le prestazioni di 15 adulti con sindrome di Down (E.C. media circa 30 anni) e 16 bambini con sviluppo tipico (E.C. media 5 anni), nelle CPM, in prove di ragionamento verbale e di memoria verbale a breve termine. I risultati, hanno indicato lo stesso pattern nelle prestazioni tra i due gruppi, benchè i Down avessero ottenuto punteggi inferiori in alcuni compiti Studi sulle popolazioni cliniche in 15 soggetti con trisomia 21: E.C. media = 8;5, E.M. media = 6;0 e Q.I. medio = 57 le prestazioni sono risultate correlare con l’E.M. e con l’E.C. (.75 e .73.) (Belacchi, 1995) confrontando i punteggi ottenuti con quelli normativi per fascia di E.C. solo 1 bambino rientrava nella norma, 2 nel 10° percentile e 12 sotto il 5°; confrontando, invece per E.M., 1 soggetto ha ottenuto una prestazione superiore al 75° percentile, 5 bambini tra il 25° e il 75° e gli altri 9 bambini sotto il 5° Confrontando i due gruppi nelle tre Serie a parità di punteggio complessivo, è emersa una sostanziale corrispondenza dei punteggi per Serie: simile decremento dalla Serie A alla Ab, alla B. Studi sulle popolazioni cliniche CPM utili a differenziare: - pazienti con demenza senile - pazienti Alzheimer - pazienti Alzheimer da pazienti con vasculopatia - pazienti affetti da sclerosi multipla - pazienti con danno cerebrale (all’ emisfero destro o sinistro): quelli con danno nell’emisfero destro avrebbero difficoltà ad identificare le corrette risposte ai problemi della Serie A, mentre quelli con danno a sinistra otterrebbero prestazioni più carenti nella Serie B, ovvero nel pensiero concettuale-astratto Quest’ultima evidenza suggerisce che prestazioni differenziate nelle tre serie e l’analisi degli errori possano fornire informazioni ad es. sulla localizzazione del danno La standardizzazione italiana del test Campione complessivo: 4877 bambini italiani, privi di handicap psico-fisici, tra i 3 anni ed i 12 anni e 6 mesi (età media 97,13 mesi) frequentanti scuole distribuite in diverse regioni d'Italia Il peggioramento di prestazione al test nelle ultime fasce di età, oltre alla scarsa numerosità, ha indotto la loro esclusione dal campione normativo; la bassa numerosità ha portato a escludere altre due fasce d’età dal sottocampione della la somministrazione collettiva La standardizzazione italiana del test Campione normativo: 4708 (3.402: somministrazione individuale) e 1.306 (somministrazione collettiva), 4.678 dopo l’esclusione degli outliers (punteggi estremi) Sono state elaborate norme per fasce di età di 6 mesi I risultati indicano che per la gran parte delle fasce d'età le distribuzioni osservate non si discostano significativamente dalla distribuzione normale Prestazioni per Genere 9,0 Risposte corrette 8,5 8,0 7,5 M 7,0 F 6,5 6,0 5,5 A Ab B Serie nell'insieme non si evidenziano differenze degne di nota: le differenze significative tra maschi e femmine risultano ora a vantaggio dell'uno, ora dell'altro gruppo, con oscillazioni alle Serie A, Ab e B (Serie Ab: <.06) Somministrazione individuale e collettiva alla somministrazione collettiva prestazioni migliori in tutte le fasce di età, tranne tra 7;6 e 8;0 anni norme differenziate a seconda della somministrazione il test è risultato sensibile a fattori interattivi e motivazionali; per cui bisogna fare attenzione affinchè una somministrazione individuale in condizioni estremamente favorevoli non porti ad una sovrastima del livello intellettivo di un bambino Norme preliminari per la popolazione anziana Gruppi di età in anni RAVEN TOTALE 55-59 N=43 60-64 N=31 65-69 N=67 70-74 N=74 75-79 N=69 80-84 N=66 85-99 N=40 32,37 (2,88) 27,87 (5,94) 26,84 (6,16) 24,47 (3,24) 20,72 (5,03) 17,35 (4,94) 16,45 (4,42) Punteggi medi e d. s. alle CPM negli anziani per gruppi di età Foglio di risposta SERIE A SERIE Ab SERIE B A1 Ab1 B1 A2 Ab2 B2 A3 Ab3 B3 A4 Ab4 B4 A5 Ab5 B5 A6 Ab6 B6 A7 Ab7 B7 A8 Ab8 B8 A9 Ab9 B9 A10 Ab10 B10 A11 Ab11 B11 A12 Ab12 B12 Edoardo: 7;11 SERIE A SERIE Ab SERIE B Ab1 4 B1 2 A2 4 5 Ab2 5 B2 6 A3 1 Ab3 1 B3 1 A4 2 Ab4 6 B4 2 A5 6 Ab5 2 B5 1 A6 Ab6 1 B6 3 A7 3 6 Ab7 3 B7 5 A8 2 Ab8 4 B8 4 A9 5 Ab9 6 B9 5 A10 Ab10 4 B10 1 A11 3 5 Ab11 3 B11 2 A12 6 Ab12 4 B12 1 A1 Nadia: 18;0 SERIE A SERIE Ab SERIE B Ab1 4 B1 2 A2 4 5 Ab2 5 B2 6 A3 1 Ab3 1 B3 1 A4 2 Ab4 6 B4 2 A5 6 Ab5 2 B5 1 A6 Ab6 1 B6 3 A7 3 6 Ab7 3 B7 1 A8 2 Ab8 2 B8 4 A9 1 Ab9 6 B9 5 A10 Ab10 4 B10 2 A11 3 5 Ab11 3 B11 2 A12 5 Ab12 4 B12 3 A1