VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
DEL DOCUMENTO DI PIANO DEL COMUNE
DI LIMBIATE
IL DOCUMENTO DI SCOPING
VAS: definizione UE
“Il processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul
piano ambientale delle azioni proposte ‐politiche, piani o
iniziative nell'ambito di programmi ai fini di garantire che tali
conseguenze siano incluse a tutti gli effetti e affrontate in
modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale,
sullo stesso piano delle considerazioni di ordine economico e
sociale”
VAS: lo scopo
Lo scopo del procedimento di Valutazione Ambientale
Strategica applicata al Documento di Piano del PGT è quella
di assicurare che l’attività antropica sia compatibile con le
condizioni per uno sviluppo sostenibile, e quindi attuata nel
rispetto della capacità rigenerativa degli ecosistemi e delle
risorse, della salvaguardia della biodiversità e di un’equa
distribuzione dei vantaggi connessi all’attività economica.
La Valutazione Ambientale Strategica nasce in relazione
alla necessità di valutare possibili effetti dell’applicazione di
piani e programmi (p/p); non si limita ad una semplice
analisi di indicazioni o prescrizioni, ma attraverso la fase di
monitoraggio, anche in relazione all’utilizzo di appositi
indicatori, valuta i risultati che l’attuazione del piano
stesso ha determinato o determinerà.
VAS: normativa
L’impianto normativo principale su cui il processo di VAS si basa
è dato dalla Direttiva Comunitaria 2001/42/CE del 27 giugno
2001, concernente la valutazione degli effetti di determinati
piani e programmi sull’ ambiente. La Direttiva si pone l’obiettivo
di:
“.. garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente...
all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi,
al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile...”.
La VAS nell’iter di costruzione del Piano
Il percorso di formazione di un piano si articola nelle seguenti
fasi:
•Orientamento e impostazione;
•Elaborazione e redazione;
•Consultazione, adozione ed approvazione;
•Attuazione, gestione e monitoraggio.
La piena integrazione
della
dimensione
ambientale
nella
pianificazione
deve
partire dalla fase di
impostazione fino alla
sua
attuazione
e
revisione, sviluppandosi
durante tutte le fasi
principali del ciclo di vita
del piano.
Step procedurali DdP – VAS (D.g.r. 30 dicembre 2009 – n. 8/10971)
IL DOCUMENTO DI SCOPING
“Ha la finalità di definire i riferimenti operativi e concettuali
rispetto ai quali si effettua la
Valutazione Ambientale Strategica; tali riferimenti riguardano,
da un lato, gli aspetti di carattere metodologico‐procedurale, e,
dall’altro, i contenuti e le indicazioni di carattere analitico e
valutativo”
Step procedurali DdP – VAS (D.g.r. 30 dicembre 2009 – n. 8/10971)
Lo sviluppo sostenibile, definito inizialmente come “uno
sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni attuali
senza compromettere la possibilità che le generazioni future
riescano a soddisfare i propri” (Gro Harlem Brundtland, “Our
common future”, 1987), può essere oggi meglio definito
come “un miglioramento della qualità della vita, senza
eccedere la capacità di carico degli ecosistemi di supporto,
dai quali essa dipende” (World Conservation Union, UN
Environment Programme and World Wide Fund for Nature,
1991).
Per garantire lo sviluppo sostenibile di Piani e Programmi, la
procedura di Valutazione Ambientale Strategica si pone dei
MACRO OBIETTIVI.
MACRO OBIETTIVI:
• Valorizzazione e promozione del territorio
• Pianificazione integrata e virtuosa dei servizi pubblici e di
pubblica utilità
• Conoscenza e prevenzione dei rischi derivanti dai modi di
utilizzo del territorio
• Controllo dell'utilizzo del suolo
• Miglioramento della qualità dei contesti urbani e
dell'abitare
• Sviluppo produttivo, economico ed infrastrutturale
compatibile con la tutela del territorio
• Tutela delle risorse
VAS DI LIMBIATE
Valutazione d'Incidenza
Ambientale (VIC)
•Pineta di Cesate
•Boschi delle Groane
Elaborato Rischio
d’Incidenti Rilevanti
(ERIR)
•Mingardi & Ferrara
•Dalton
VIC
Direttiva
2009/147/CE
Direttiva
Habitat
La Direttiva 2009/147/CE e Habitat
La direttiva 2009/147/CE, ex direttiva 79/409/CEE protegge
gli uccelli selvatici vietandone la cattura, l’uccisione, e il
disturbo, nonché la distruzione dei nidi e della uova,
detenzione di esemplari vivi o morti
Prevede:
- regole e misure di tutela contro l’estinzione
- CONSERVAZIONE degli habitat delle specie, mediante zone
di PROTEZIONE
(recepita in ITALIA dalla Legge 157 del 1992)
La Direttiva 2009/147/CE sviluppa una serie di indirizzi la cui
attuazione è assegnata agli Stati membri e che consistono, in
sintesi, nell’identificare sul territorio europeo alcune aree (siti:
Pineta di Cesate e Boschi delle Groane nel caso di Limbiate) da
sottoporre a regime di conservazione, nello stabilire i criteri e le
modalità di tale conservazione, nel tutelare direttamente le
specie e nel regolamentare l’attività venatoria. I siti in
questione sono denominati, appunto, Zone di Protezione
Speciale (ZPS).
Le ZPS vengono individuate dagli Stati membri e, in virtù di
specifiche disposizioni,fornite dalla successiva DIR. Habitat,
entrano direttamente dopo l’istituzione a far parte della Rete
Natura 2000.
VALUTAZIONE DI INCIDENZA AMBIENTALE
All’interno e nelle immediate vicinanze del Comune di
Limbiate ricadono due siti di interesse comunitario: Pineta
di Cesate e Boschi delle Groane.
Sono sottoposti a valutazione di incidenza (VIC) tutti i piani
o progetti non direttamente connessi e necessari alla
gestione del siti di Rete Natura 2000, ma che possono avere
incidenze significative su di essi (art. 6 comma 3 della Dir.
92/43/CEE).
I SIC DI LIMBIATE
Fonte: Ministero dell’Ambiente, Decreto 7 Marzo 2012 “Quinto elenco
aggiornato dei Siti di Importanza Comunitaria per la regione
biogeografica continentale in Italia, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE
VAS&VIC: qualora un piano sia da sottoporre a valutazione
d'incidenza ai sensi della direttiva Habitat, allora tale piano
dovrà poi essere sottoposto a Vas. Agli Stati membri resta il
compito di stabilire se il piano o progetto, sulla base di elementi
oggettivi, pregiudichi in modo significativo il sito interessato,
che, essendo un sito di importanza comunitaria (cd. Sic) è
oggetto di speciale tutela da parte della direttiva Habitat
(92/43/Ce): così ha chiarito la Corte di Giustizia delle Comunità
europee, con sentenza 21 giugno 2012 (causa C-177/11) con la
quale ha precisato i rapporti tra le due normative.
ERIR
Elaborato Tecnico “Rischio di Incidenti Rilevanti” (ERIR), è
parte integrante e sostanziale dello strumento urbanistico.
L’ERIR individua e disciplina sul territorio comunale le aree
da sottoporre a specifica regolamentazione in funzione
delle attività a rischio di incidente rilevante presenti. I
criteri guida per la predisposizione dell’elaborato sono
dettagliati nell’allegato al Dm 09/05/2001.
ERIR
Nell’ambito dell’elaborazione del Piano i comuni sono chiamati
ad individuare le aree nelle quali ricadono gli effetti prodotti
dagli stabilimenti a rischio di incidenti rilevanti e, sulla base
degli elementi raccolti e delle valutazioni effettuate, i comuni
stessi devono stabilire la specifica regolamentazione al quale
sottoporre le aree identificate.
COERENZA ESTERNA
Verifica se gli obiettivi di sviluppo locale (indicati nel
Documento di Piano) sono stati confrontati con quelli di
sviluppo regionale e provinciale, e se sono stati messi in
relazione con i criteri generali di sostenibilità ambientale.
E’ stata creata una tabella che accosta la situazione reale
con gli obiettivi da raggiungere, mettendo alla luce gli
ambiti che necessitano di maggior impegno ed
investimento.
COERENZA ESTERNA
Nella tabella che segue è mostrato l’esito
dell’analisi eseguita per il comune di Limbiate.
Verde: corrispondenza di obiettivi tra documento
politico e gli indirizzi esterni di sostenibilità
ambientale.
Rosso: conflittualità tra obiettivi ed indirizzi.
COERENZA ESTERNA: conclusioni
La presenza esclusiva di caselle colorate in verde è segno che
la consapevolezza della sostenibilità ambientale è un
traguardo reale e raggiungibile. Tuttavia si riscontrano
alcune “mancanze” per quanto riguarda alcuni obiettivi
europei, nazionali e sovracomunali, riguardanti tematiche
di incentivazione al risparmio idrico, di miglioramento
della risorsa idrica, nonché di reupero di materia ed
energia della produzione di rifiuti.
COERENZA INTERNA
Verifica se vi è corrispondenza tra gli obiettivi del
Documento di Indirizzo sulle politiche per il Piano di
Governo del Territorio e le azioni previste dallo stesso.
E’ stata creata una tabella analoga alla precedente.
COERENZA INTERNA
E' stata creata una matrice che mette in corrispondenza gli
obiettivi del documento (asse delle ascisse) con le azioni
previste (asse delle ordinate).
VERDE: relazione coerente
GIALLO: relazione parzialmente coerente
ROSSO: presenza di alcune contraddizioni tra obiettivi e certe
azioni
BIANCO: non giudicabile
COERENZA INTERNA: conclusioni
In generale è possibile affermare che vi sia un'ottima
corrispondenza tra obiettivi e azioni per quanto riguarda la
mobilità e il traffico comunale (uno dei punti centrali del
Documento di Indirizzo), mentre per quanto riguarda
l'urbanistica possono nascere contenziosi riguardo alla
promessa di nuove costruzioni e al tempo stesso l'impegno al
contenimento dell'uso del suolo. Si suggeriscono delle verifiche
in sede di progettazione, al fine di non mettere a tacere queste
due divergenti necessità del Comune, ma cercare una
compenetrazione circa il carattere di sostenibilità dei progetti.
Durante questa analisi si è inoltre riscontrato che agli obiettivi
“città policentrica” e “sviluppo del rapporto tra legislazione e
tematiche non è di fatto corrisposta nessuna azione.
SCHEDE DI SCOPING
L’inquadramento ambientale è stato suddiviso in tutte le
sue componenti allo scopo di identificare per ciascuna
l’ambito d’indagine entro il quale dovrà svilupparsi il
Rapporto Ambientale.
Ogni scheda indica:
•Obiettivi
•Ambito di ricerca
•Indicatori
SCHEDE DI SCOPING
La prima analisi delle caratteristiche ambientali e socioeconomiche del territorio comunale ha costituto la base
conoscitiva di partenza per l’individuazione di obiettivi di
sostenibilità ambientale, redatti con riferimento agli obiettivi
definiti a livello nazionale ed internazionale e a quelli derivanti
dalla programmazione sovraordinata.
Gli obiettivi di sostenibilità ambientale individuati costituiscono
riferimento per le successive fasi di valutazione ambientale e per
la predisposizione degli indicatori di monitoraggio mediante i
quali potrà essere valutato il grado di concretizzazione
dell’obiettivo di sostenibilità ambientale individuato.
SCHEDE DI SCOPING
Sono state elaborate schede di:
• Acqua
• Aria
• Aree verdi, natura e biodiversità
• Economia e società
• Energia
• Infrastrutture a rete
• Inquinanti fisici
• Mobilità
• Rifiuti
• Suolo e sottosuolo
ARIA
OBIETTIVI
-
Migliorare la qualità dell’aria ambiente
Politiche per incentivare l’utilizzo di mobilità alternative per i percorsi medio-distanti
Sostegno alla trasformazione a gas metano degli impianti di riscaldamento
Definire il contesto odorigeno delle emissioni all’interno del territorio
Potenziare l’informativa per la sensibilizzazione dei cittadini
COSA CERCHIAMO
1.
Mappatura dei ruoli e delle responsabilità nella PA e ricognizione dei regolamenti e dei piani
concernenti il comparto “aria” al fine di costituire la base per la comprensione di eventuali
problematiche e da utilizzare come riferimento per la fase di monitoraggio nel tempo.
2.
Valori delle emissioni dei gas inquinanti in atmosfera negli ultimi 10 anni per la valutazione
della qualità dell’aria che si respira nel Comune di Limbiate. Tali dati sono reperibili nel database
INEMAR (Inventario Emissioni ARia) che la Regione Lombardia ha realizzato per stimare le
emissioni a livello comunale per diversi inquinanti. I dati più aggiornati e disponibili risalgono al
2008, ma un’integrazione di questi ultimi è stata possibile grazie all’ausilio della Dichiarazione
Ambientale per la certificazione EMAS del comune di Limbiate dell’anno 2011. Ulteriori
integrazioni sono state richiesta all’ufficio tecnico Comunale.
3.
Emissioni inquinanti atmosferici per macrosettore. INEMAR ci permette, con interrogazioni
specifiche, di poter risalire ai livelli di inquinamento comunali percepiti in base alle categorie
CORINAIR: esse non sono altro che i macrosettori responsabili dell’inquinamento nei territori
comunali. Questa suddivisione ci permette di ponderare il peso di ogni macrosettore della vita
comunale rispetto ad un determinato inquinante, permettendo così di intervenire con politiche di
intervento o contenimento molto più puntuali.
4.
Emissioni pro capite. Interessante può essere andare ad indagare le tonnellate di inquinanti specifici
prodotte per singolo abitante. Questo dato riesce a darci un’idea del peso che può avere la
popolazione ed i singoli cittadini riguardo al problema dell’inquinamento atmosferico territoriale.
Questa idea di “impatto” personale dei cittadini può servire per sensibilizzarli e responsabilizzarli.
Indicatori
Descrizione
DPSIR
Modalità di calcolo
Fonte
(unità di misura)
Emissioni
atmosferici
macrosettore
inquinanti
per
Pressione
(Tonnellate/anno e %)
Emissioni pro capite
Pressione
(Emissione
[tonn]
/
[ab]*anno)
inquinante
Residenti
Superamento
normativi
Stato
Rilevamento
centraline
tramite
limiti
INEMAR
ISTAT, INEMAR
INEMAR
ESEMPIO
STRUMENTI USATI PER L'ANALISI
Analisi Multi Criteriale
(AMC)
ANALISI SWOT
Analisi Multi Criteriale
La AMC consente di individuare la miglior alternativa tra
quelle considerate o di stilare un ordinamento di
preferenza delle alternative.
Nell’AMC si parte dal presupposto che le alternative di
realizzazione di un progetto sono finite e che gli effetti
prodotti da tali alternative possano essere valutati
secondo diversi criteri di giudizio.
Si analizza una pluralità di criteri attraverso una pluralità di
priorità per arrivare a formulare giudizi in merito alle
alternative di scelta.
ANALISI MULTICRITERIALE (AMC)
Consente di individuare la miglior alternativa tra quelle
considerate o di stilare un ordinamento di preferenza delle
alternative.
Verrà utilizzata per inquadrare i presupposti su cui si baserà
la Valutazione Ambientale del Documento di Piano, e quindi
i contenuti del Rapporto Ambientale.
PUNTI DI FORZA ESTRAPOLATI DALLE LINEE
GUIDA POLITICHE
•
•
•
•
•
•
Il patrimonio storico, edilizio ed urbanistico
Mombello e l’Antonini
Il centro sportivo di Viale Lombardia
Il sistema della mobilità
Il Parco delle Groane
Città policentrica
PUNTI DI DEBOLEZZA ESTRAPOLATI DALLE
LINEE GUIDA POLITICHE
•
•
•
•
•
•
•
•
Le aree delle cave
Attività produttive
Zone a rischio idrogeologico
Zone soggette a bonifica e zone dismesse
Mobilità
Città policentrica
Gassificatore
Città policentrica
ANALISI SWOT
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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Prof. Segale dell`Università Città degli Studi