Germana Englaro, Susi Cazzaniga
Servizio Disturbi dell’Apprendimento
Università degli Studi di Padova
COOPERATIVE LEARNING
Torino
20-21-22 marzo 2006
Cos’è l’apprendimento cooperativo?
E’ un metodo didattico che
utilizza piccoli gruppi di studenti
che
lavorano
insieme
per
migliorare
reciprocamente
il
proprio apprendimento.
Cooperare = lavorare insieme per
raggiungere obiettivi comuni
Obiettivi del cooperative learning:
• Elevare il livello di tutti gli studenti
(con diversi rendimenti scolastici e
con difficoltà specifiche)
• Costruire relazioni positive tra gli
studenti
• Favorire lo sviluppo cognitivo,
psicologico e sociale (autostima,
senso di autoefficacia, abilità
sociali,…)
I cinque elementi essenziali:
•
•
•
•
•
Interdipendenza positiva
Interazione diretta costruttiva
Abilità sociali
Responsabilità individuale
Valutazione del lavoro di gruppo
Learning Together
(Johnson and Johnson)
• E’ la modalità più diffusa
• Si fonda sui cinque elementi essenziali
• Si differenzia da altre modalità di
apprendimenti cooperativo per il modo
in cui struttura l’interdipendenza,
l’interazione, la motivazione
all’apprendimento, il compito e il ruolo
dell’insegnante
L’INTERDIPENDENZA POSITIVA
E’ la struttura che vincola i membri di un
gruppo nel raggiungimento di uno
scopo: esiste quando una persona
percepisce che è vincolato ad altri in
modo tale da non poter avere successo
se anche questi non l’hanno (e
viceversa) e/o deve coordinare i suoi
sforzi con quelli altrui per completare
un
compito.
La
condivisione
dell’obiettivo comune diventa fattore
propulsivo
della crescita e dello
sviluppo sia del singolo che dell’intero
gruppo.
Gli effetti:
• Implementazione
di
processi
psicologici
e
sociali
positivi
(supplenza,
catexi
positiva
e
inducibilità)
• Aumento della resistenza allo stress
• Potenziamento nella fiducia in sé
stessi e negli altri
• Aumenta l’efficacia nell’affrontare il
compito
Se ci fosse
interdipendenza negativa…
• La qualità della relazione sarebbe
inferiore
• Perdita della stima di sé in caso di
sconfitta
• Minor resistenza allo stress
• Orgoglio esagerato per la vittoria
• Rapporti non sinceri e aperti se
vincere diventa lo scopo principale
• Relazioni personali caratterizzate da
invidia, timore, concentrazione su se
stessi
Se non ci fosse
interdipendenza….
• Non si raggiungerebbero obiettivi
che superino le capacità individuali
• Ci sarebbe un orientamento verso un
individualismo autosufficiente e la
falsa concezione che tutti abbiano le
stesse opportunità di raggiungere la
soddisfazione dei propri obiettivi
Tipi di interdipendenza
positiva:
• di risorse: ogni membro conosce quella parte di informazioni
utili al raggiungimento dell’obiettivo
• di materiali: un compito deve essere svolto potendo utilizzare
una sola fonte o un solo strumento
• di compito: suddivisione di parti del lavoro tra loro integrabili
(distribuzione di parti di lavoro)
• di ruolo: ogni membro ha una funzione diversa
• degli obiettivi: mete comuni che tutti si sforzano di perseguire
• di identità: il gruppo si dà un’identità collettiva (nome,
contrassegno)
• ambientale: strutturazione dell’ambiente
• della fantasia: problem solving immaginario
• rispetto all’avversario: se i gruppi sono in competizione fra di
loro
INTERAZIONE DIRETTA
COSTRUTTIVA
Incoraggiamento e collaborazione
reciprocamente scambiati per
raggiungere
gli
obiettivi
condivisi e comuni. Promuove la
conoscenza reciproca e offre
l’opportunità di un’ampia gamma
di influssi sociali
Gli effetti
• Gli studenti lavorano realmente
insieme
• Condividono risorse, si aiutano, si
sostengono,
si
incoraggiano,
imparano a lodarsi a vicenda per gli
sforzi compiuti
• Ogni studente ha qualcuno che lo
aiuta a imparare
• Ogni studente ha qualcuno che lo
aiuta come persona
Tre contesti
1. scuola
• Attività di accoglienza, di
coinvolgimento,
personalizzazione, conoscenza
reciproca, determinazione di
regole di vita, iniziative di
interesse per tutta la scuola
Tre contesti
2. classe
• Insegnante come persona autorevole
e gradita agli alunni
• Accettazione di tutti
• Apprendimento attraverso uno sforzo
di collaborazione tra studenti e tra
studenti e insegnante
• Attenzione
al
valore
dell’apprendimento
al
fine
di
raggiungere degli scopi
Tre contesti
3. gruppo
• Riflessione da parte degli studenti sulle
prime impressioni
• Sensibilizzazione
sulle
capacità
e
possibilità del gruppo (cosa possediamo e
cosa possiamo scambiarci)
• Identificazione dell’obiettivo comune (cosa
è più opportuno fare in questo compito?)
• Descrivere le risorse della classe (post it
con le qualità personali)
• Giochi per approfondire la conoscenza dei
membri (dadi)
• Riflessione
comune
sui
possibili
miglioramenti della classe
ABILITA’ SOCIALI
Sono le abilità necessarie nei rapporti
interpersonali all’interno del piccolo
gruppo. I bambini devo sviluppare
competenze e comportamenti:
• utili alla formazione del gruppo
• per migliore il funzionamento del
gruppo
• per una migliore elaborazione dei
contenuti
• per stimolare un ulteriore
approfondimento
1 - Stabilire la necessità
dell’abilità sociale
• gli studenti identificano le abilità
necessarie
• l’insegnante identifica le abilità
necessarie e le spiega
• si fa un gioco dei ruoli che evidenzi
la mancanza dell’abilità
2 - Definire l’abilità
• descrivere le componenti verbali e
non verbali dell’abilità
• fare una dimostrazione e spiegare
3 - Guidare la pratica
dell’abilità
• assegnare l’abilità come ruolo
• registrare la frequenza e la qualità
dell’uso
• ripassare periodicamente l’attività
• intervenire per chiarire
• fornire
suggerimenti
e
incoraggiamento
4 - Guidare il feedback e la
riflessione
• riferire i dati alla classe, al gruppo e agli
studenti
• far analizzare i dati dagli studenti e farli
riflettere
• fornire feedback positivo a tutti gli studenti
• far definire agli studenti degli obiettivi per
migliorare
• incoraggiare i gruppi a festeggiare il lavoro
svolto
+1 – Ripetere più volte le fasi
3e4
• Ripetere più volte le fasi dello
sviluppo dell’abilità evidenziando
sempre
i
miglioramenti
compiuti
RESPONSABILITA’
INDIVIDUALE
E’ la consapevolezza che ogni membro
ha di lavorare all’interno del gruppo
per uno scopo comune, per il
raggiungimento del quale si sente
responsabile. E’ indispensabile che
ogni membro si senta responsabile in
prima persona dei risultati scolastici
conseguiti dal gruppo.
VALUTAZIONE DEL
LAVORO DI GRUPPO
E’ il momento in cui i membri del gruppo
verificano e discutono i progressi compiuti
verso il raggiungimento degli obiettivi e
l’efficacia dei loro rapporti di lavoro. I
gruppi devono identificare e descrivere
quali azioni o membri siano risultati positivi
o negativi per migliorare e decidere quali
tipi di comportamento mantenere o
modificare per migliorare l’efficacia del
lavoro cooperativo.
La valutazione del lavoro sarà poi a carico
dell’insegnante, che ne deciderà modi e
tempi in termini chiari e condivisi.
IL RUOLO
DELL’INSEGNANTE
• Prende decisioni preliminari
• Spiega il compito e l’approccio
cooperativo
• Controlla e interviene
• Verifica e valuta
Prendere decisioni
preliminari
• Definire gli obiettivi: ogni lezione ha obiettivi connessi alle
abilità sia scolastiche che interpersonali e di interazione
• Definire le dimensioni del gruppo: numero dei componenti
• Decidere la composizione del gruppo: usare una
procedura randomizzata o selezionare i membri
personalmente secondo alcuni criteri
• Assegnare i ruoli: assegnare diverse funzioni
• Sistemare l’aula: mettere i bambini uno di fronte all’altro,
ma in modo che possano vedere l’insegnante
• Organizzare i materiali: dare una sola copia del materiale
per ogni gruppo, o dare una parte del materiale a ciascun
membro del gruppo (totale: uno per tutti e tutti per uno)
Spiegare il compito e
l’approccio cooperativo
• Spiegare il compito: obiettivi, concetti, principi, procedure
che devono seguire
• Spiegare i criteri di valutazione: devo essere chiari e
specifici
• Strutturare l’interdipendenza positiva: uno per tutti e tutti
per uno, obiettivi comuni, combinare l’interdipendenza
degli obiettivi con l’interdipendenza a livello di lodi, premi,
risorse, ruoli e identità
• Strutturare la cooperazione intergruppo: i gruppi devono
confrontarsi e aiutarsi a vicenda (benefici estesi a tutta la
classe
• Strutturare la responsabilità individuale: ogni studente
responsabile della sua parte di lavoro (interrogare gli
studenti o incaricare un membro di ogni gruppo di
verificare la comprensione degli altri)
Controllo e intervento
• Favorire l’interazione costruttiva diretta: condurre la
lezione assicurandosi che gli studenti si aiutino per
favorire la riuscita (rapporto diretto)
• Monitorare il comportamento degli studenti: girare fra i
gruppi per vedere se comprendono il compito e i
materiali, sostegno, rinforzi positivi; raccogliere i dati
osservati
• Intervenire per migliorare il lavoro di gruppo e sul
compito: chiarimenti e ulteriori indicazioni sul
materiale di studio, aiuto per promuovere una
cooperazione produttiva
• Chiudere la lezione: far ricapitolare i punti salienti
della lezione
Verifica e valutazione
• Valutare l’apprendimento degli studenti:
qualità
e
quantità
dell’apprendimento
coinvolgendo gli studenti
• Valutare il funzionamento dei gruppi: far
annotare le tre cose che hanno fatto bene
lavorando insieme e una cosa che faranno
meglio il giorno seguente; ricapitolazione
generale con l’intera classe; promuovere il
festeggiamento dei risultati positivi
Definizione degli obiettivi
E’ necessario avere degli obiettivi.
Possono essere di due tipi:
• Obiettivi didattici: ciò che gli studenti
devono imparare
• Obiettivi riguardanti le abilità sociali:
abilità interpersonali, necessarie perché
imparino a cooperare realmente
I gruppi
• Gruppi formali: (durata: da una lezione ad alcune
settimane) si possono usare per insegnare
contenuti e abilità anche molto diversi;
• Gruppi informali: (durata: da pochi minuti al
tempo di una lezione) gruppi ad hoc adatti per
l’insegnamento diretto di alcuni contenuti; focus
degli studenti: materiali da imparare
• Gruppi di base: (durata: almeno un anno)
costituiti da membri stabili che instaurano rapporti
personali e di collaborazione solidi e significativi
Le dimensioni
• Non esistono dimensioni ideali:
dipendono dagli obiettivi, dall’età,
dall’esperienza degli studenti, dalle
materie, dal tempo a disposizione
• In genere sono formati da
due/quattro persone
ma…..
ci sono alcuni fattori da
considerare:
• Maggiori
sono
le
dimensioni del gruppo e
maggiori sono le risorse:
più menti che collaborano
• Più il gruppo è grande
maggiori sono le abilità
sociali
coinvolte
(non
usare i grandi gruppi se i
componenti non hanno
ancora
acquisito
le
competenze
sociali
necessarie)
• Nel
grande
gruppo
diminuisce
l’interazione
diretta e l’affiatamento
• Il gruppo piccolo rende
maggiormente visibili gli
sforzi dei singoli:
attenzione che
contribuiscano tutti in
ugual misura
• Minore è il tempo e più
piccolo dovrebbe essere il
gruppo
• Nel piccolo gruppo è più
facile
identificare
gli
studenti in difficoltà
Tipi di gruppi
• OMOGENEI
adatti per
insegnare abilità
specifiche o
raggiungere
determinati
obiettivi didattici
• ETEROGENEI
gruppi con
backgroud,
capacità,
interessi ed etnie
diversi
maggior scambio
di informazioni,
riflessione ed
elaborazione,
stimolano
l’apprendimento
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