Istituto Pertini, Lucca
10-16 Dicembre 2009
Corso di Aggiornamento per Insegnanti
‘APPRENDIMENTO COOPERATIVO’
Dott.ssa Maria Lucia Bianchi
Apprendimento Cooperativo
10-16 Dicembre 2009









Cos’è l’AC
Valore, obiettivi, vantaggi dell’AC
Esercitazione
Caratteristiche essenziali dell’AC & attivita’ per
promuoverle
Gruppi
Ruolo dell’insegnante
Tipologie di AC (peer tutoring)
Ruolo insegnante
Gruppi,:caratteristiche, formazione
Cos’è l’AC





Metodo –filosofia - tecnica – modalità
È un Metodo di apprendimento- insegnamento che
prevede
Lavoro di gruppo finalizzato ad obiettivo comune
Azione e responsabilità condivisa
Scambio dei ruoli
Abilità relazionali
Valutazione e feedback
Benefici dell’AC
MOTIVAZIONE
AREA COGNITIVA
Autostima
Acquisizioni stabili
Persistenza
Generalizzazione
Locus of control
Padronanza
Curiosità
Metacognizione
Motivazione intrinseca
Intelligenze multiple
A.C.
CONDOTTE PROSOCIALI
COMPORTAMENTO
Conoscenza reciproca
Autocontrollo
Aiuto
Riconoscimento sé e altri
Condivisione
Coinvolgimento
Rapporto empatico
AC e metodi tradizionali
METODI TRADIZIONALI:
Struttura di apprendimento di tipo frontale.
L'insegnante detentore della conoscenza

Metodo competitivo: metodo di apprendimento adottato in
prevalenza nelle scuole, a livello mondiale. È’ basato sul
confronto tra gli studenti e sull'identificazione del
"migliore". Gli alunni lavorano uno contro l'altro per
emergere e la percezione del successo individuale è
percepita e legata al fallimento degli altri.

Metodo individualistico: enfatizza il lavoro individuale di
ciascuno studente, senza tenere in considerazione gli altri.
Ognuno persegue il proprio scopo/obiettivo.
AC e metodi tradizionali
METODI COOPERATIVI
Metodi a mediazione sociale, contrapposti agli altri definiti 'a
mediazione dell'insegnante‘. Si basano sulla centralità dello
studente, invogliato ad assumersi la responsabilità dei
propri studi e incoraggiato a collaborare in lavori di
gruppo. La struttura di apprendimento che si realizza in
classe comporta innanzitutto una prima modificazione dei
ruoli insegnante-allievi.
Le risorse sono costituite dagli studenti che, condividendo
responsabilità e impegno, sviluppano e migliorano le relazioni
sociali in funzione anche di un livello migliore di apprendimento.
"L''apprendimento cooperativo determina un più elevato livello di
ragionamento, un più frequente sviluppo di nuove idee e di
soluzioni ... e un maggiore trasferimento di ciò che si è appreso
da un contesto ad un altro ... rispetto all'apprendimento
competitivo e a quello individualistico".
Johnson e Johnson
Cambiamento di prospettiva




Insegnante come mediatorefacilitatore di apprendimenti
Scuola come comunità di
apprendimento
Classe come ambiente di crescita
Apprendimento e conoscenza hanno
natura sociale
INTERDIPENDENZA
E’ IMPOSSIBILE CONOSCERE LE PARTI SENZA
CONOSCERE IL SISTEMA
||
Il comportamento di un individuo non è solo
espressione delle proprie caratteristiche
personali ma anche il prodotto delle
relazioni interpersonali all’interno del
sistema di interazioni in cui è inserito
||
è impossibile conoscere un alunno senza
considerare il gruppo classe.
GRUPPI
IL GRUPPO è UN SISTEMA NON SOLO CONOSCITIVO
MA ANCHE AFFETTIVO E RELAZIONALE
Ogni gruppo racchiude una grande potenzialità, in
quanto banca delle risorse e delle strategie, a cui tutti
possono accedere (chi è più competente in un settore
può mettere a disposizione della classe il proprio
sapere), nonché fonte costante di supporto emotivo.
funzioni esercitate dai singoli
individui nel gruppo:



CONNESSE AL COMPITO DI GRUPPO:
es:iniziatore/collaboratore, raccogliere o fornire
informazioni, orientatore
DI CONSERVAZIONE O SOLIDARIETA’ che
contribuiscono al funzionamento del gruppo
(quelle del sostenitore, mediatore, dell’esecutore)
CHE TENDONO AL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI
PERSONALI (aggressore, dominatore, simulatore)
PRINCIPIO DI CIRCOLARITA’
il rapporto causa effetto non e’ circolare ma
lineare: quello che e’ una conseguenza puo’ essere
considerato una causa.
l’insegnante non è l’unico elemento
attivo della classe; è solo una parte
del sistema, influenzata e modificata
dalle risposte della classe e dei singoli
alunni. Non vi è solo istruzione da
parte dell’insegnante verso gli alunni,
ma anche gli alunni istruiscono e
rendono migliori e più preparati i loro
insegnanti.
IL SISTEMA CLASSE





La classe è ‘maggiore’ della somma delle sue parti
È impossibile conoscere lo studente senza
conoscere la classe di cui fa parte
(interdipendenza)
La classe è organizzata gerarchicamente
Il rapporto causa-effetto è circolare
Principio di equifinalità: in un sistema fluido e
connesso si può giungere a un risultanto partendo
da punti diversi e percorrendo diverse strade,
perché esso è determinato dallla natura del
processo e delle relazioni, piuttosto che dal punto
di partenza
Vantaggi dell’AC -apprendimento
Psicologia dell'insegnamento:
la pedagogia cooperativa è efficace nel migliorare i rapporti
razziali, l'autostima, l'autocontrollo e il profitto negli studi.
(Brophy, Slavin e Bruning)
L’AC promuove:
 un miglioramento delle relazioni interpersonali tra gli studenti,
indipendentemente dalle differenze dovute alle capacità e alle
caratteristiche di ciascuno;
 il rispetto e il riconoscimento di ciascuno quale persona
competente;
 una maggiore consapevolezza dei punti di vista e delle diverse
prospettive;
 il pensiero creativo, perché facilita la comunicazione e la
condivisione di molte idee;
 il successo di tutti gli studenti del gruppo, in modo tale che
ciascuno si senta competente
(Johnson)
Vantaggi dell’AC – abilità sociali
Psicologia sociale dei rapporti intergruppo:
riconosce le applicazioni e l'efficacia
dell'apprendimento cooperativo nella soluzione e/o
riduzione dei conflitti (Sherman ,1991).
Gli studenti sono coinvolti attivamente nel ragionare
sui problemi e nell'interagire gli uni con gli altri e lo
fanno regolarmente e in modo guidato; di
conseguenza sono in grado di capire le reciproche
differenze e imparano a risolvere i problemi sociali
che possono insorgere (Johnson e Johnson,1985).
Insegnare agli studenti a risolvere i conflitti è una
delle componenti primarie della formazione in
cooperative learning (Slavin, 1991).
PERCHE’
utilizzare l’AC?



Per rispondere alle richieste di una realtà complessa
caratterizzata dalla crescita esponenziale dei saperi e
la richiesta di aggiornamento continuo delle
competenze
Per acquisire abilità nella gestione delle informazioni e
delle relazioni interpersonali, e “imparare ad
imparare”
Per adeguarsi al ritmo delle trasformazioni sociali e
delle innovazioni tecnologiche, valorizzando
l'importanza delle interazioni sociali nel processo di
insegnamento-apprendimento
APPRENDIMENTO (Glasser)
Impariamo
 Il 10% di ciò che leggiamo
 Il 20% di ciò che ascoltiamo
 Il 30 % di ciò che vediamo
 Il 50 % di ciò che ascoltiamo e vediamo
 Il 70 % di ciò che discutiamo
 Il 90 % di ciò che spieghiamo a
qualcun’altro (attenzione alla modalità)
La conoscenza ha una natura sociale
Pedagogia storico-culturale
Vygotski
Approccio cooperativo
intenzionalità e consapevolezza

la collaborazione non nasce spontaneamente

per essere e fare gruppo è indispensabile
condividere uno scopo, e sviluppare le
competenze sociali che permettono di essere
attivi e positivi nel gruppo nel modo di
comunicare, di assumere o meno la leadership,
di risolvere conflitti, di affrontare problemi e
assumere decisioni.
Compiti complessi

in modo da richiedere il contributo di ogni
membro del gruppo.

accettati e condivisi da tutti i membri del
gruppo.

Sfidanti, presentati in forma problematica,
motivanti
OBIETTIVI dell’AC
1. Saper imparare per tutta la vita.
2. Saper ascoltare e parlare.
3. Saper collaborare.
4. Saper pensare ad un livello più elevato.
C’è COOPERAZIONE SE esistono:
1.
2.
3.
4.
5.
INTERDIPENDENZA POSITIVA
INTERAZIONE COSTRUTTIVA
RESPONSABILITA’
ABILITA’ SOCIALI
VALUTAZIONE
ESERCITAZIONE
obiettivo comune: apprendimento di AC
Compito di ogni gruppo:
definire uno degli elementi essenziali dell’AC
(fattori della cooperazione)
I. INTERDIPENDENZA POSITIVA
II. INTERAZIONE COSTRUTTIVA
III. RESPONSABILITA’
IV. ABILITA’ SOCIALI
V. VALUTAZIONE
GRUPPI:
15 gruppi di tre persone:
3 gruppi per ogni dimensione
COMPITI DI GRUPPO:
A. Definire l’elemento in relazione a una situazione cooperativa
B. Descrivere le funzioni dell’elemento all’interno di una una
situazione cooperativa
C. Definire i sentimenti che caratterizzano l’elemento in oggetto in una
situAzione cooperativa
Regole:…..
I. INTERDIPENDENZA POSITIVA
II. INTERAZIONE COSTRUTTIVA
III. RESPONSABILITA’
IV. ABILITA’ SOCIALI
V. VALUTAZIONE
Regole(procedure):…..
GRUPPI:
15 gruppi di tre persone:
3 gruppi per ogni dimensione
RUOLI individuali:
A. Definire l’elemento in relazione a una situazione cooperativa
B. Descrivere le funzioni dell’elemento all’interno di una una situazione cooperativa
C. Definire i sentimenti che caratterizzano l’elemento in oggetto in una situzione cooperativa
I A 1 Definizione INTERDIPENDENZA POSITIVA
I B 2 descrive le funzioni dell’ INTERDIPENDENZA POSITIVA
I C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano l’ INTERDIPENDENZA POSITIVA
II A 1 Definizione INTERAZIONE COSTRUTTIVA
II B 2 descrive le funzioni dell’ INTERAZIONE COSTRUTTIVA
II C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano l’ INTERAZIONE COSTRUTTIVA
III A 1 Definizione RESPONSABILITA’
III B 2 descrive le funzioni della RESPONSABILITA’
III C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano la RESPONSABILITA’
IV A 1 Definizione ABILITA’ SOCIALI
IV B 2 descrive le funzioni delle ABILITA’ SOCIALI
IV C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano ABILITA’ SOCIALI
V A 1 Definizione VALUTAZIONE
V B 2 descrive le funzioni della VALUTAZIONE
V C 3 Definire i sentimenti che caratterizzano la VALUTAZIONE
RUOLI INDIVIDUALI:
- VERBALIZZANTE
- LEADER
- RELATORE
INTEGRAZIONE
5 GRANDI GRUPPI
SI UNISCONO I GRUPPI
I
- I A1
II
- II A 1
III
IV
V
I B2
II B2
- III A1
- IV A 1
-VA1
INTERDIPENDENZA POSITIVA
I C3
II C3
III B2
IV B2
V B2
INTERAZIONE COSTRUTTIVA
III C3
IV C3
RESPONSABILITA’
ABILITA’ SOCIALI
VALUTAZIONE
I.INTERDIPENDENZA POSITIVA

cuore di AC

sentirsi connessi agli altri, condividere, aiutarsi e
sostenersi, valorizzare la sinergia
POSITIVA: cooperazione degli sforzi per raggiungere
uno scopo comune a vantaggio dei membri del
gruppo.
NEGATIVA: competizione=vincere a svantaggio degli
altri
ASSENTE: impostazione individualistica.
I.INTERDIPENDENZA POSITIVA
Esiste se i membri del gruppo capiscono che:
ognuno ha bisogno degli altri per svolgere bene il proprio compito,
ognuno deve contribuire allo sforzo del gruppo con le sue risorse, il
suo ruolo e la sua responsabilità.
Induce a impegnarsi per la riuscita delle altre persone come per la
propria.
Per promuoverla è necessario assegnare compiti chiari e un obiettivo
comune
Si fa in modo che nessuno possa riuscire se non con il successo
dell’intero gruppo.
Si struttura in due fasi:
1. Strutturazione dell’interdipendenza degli obiettivi,
2. Integrazione e rafforzamento dell’interdipendenza degli obiettivi
aggiungendo interdipendenza a livello di premi, ruoli, risorse,
identità.
I.INTERDIPENDENZA POSITIVA
TIPOLOGIE (Johnson e Johnson, Holubec 1996)
Spesso l’interazione positiva degli obiettivi non è sufficiente a garantire la
cooperazione: deve essere integrata da altri tipi di interazione positiva.


Del risultato finale: organizzazione di un piano per raggiungere un risultato
unitario,
Degli obiettivi settoriali dell’apprendimento: modo di collaborare tale che
ognuno diventi esperto del settore specie di apprendimento che deve
approfondire,

Di identità: il gruppo si dà un’identità collettiva scegliendosi un nome, un
motto, una bandiera, un contrassegno,

Ambientale:si favorisce con la strutturazione dell’ambiente/aula,

Della fantasia: immaginare di trovarsi in una situazione di pericolo in cui i
membri del gruppo devono collaborare,

Del compito: compito ripartito in sequenze o fasi in modo che ognuno
debba fare la sua parte perché l’altro possa fare la propria.

Rispetto all’avversario: nel caso in cui i gruppi siano in competizione,
all’interno del gruppo i membri sono interdipendenti nel battere l’altro
gruppo
I.INTERDIPENDENZA POSITIVA
degli obiettivi
SCOPO
Capire che si possono raggiungere i propri obiettivi solo se tutti i membri li raggiungono,
sotto la spinta motivante all’impegno dell’obiettivo comune. Percepire la propria
connessione con gli altri e l’interdipendenza della propria e altrui crescita.
OBIETTIVI DA RAGGIUNGERE:
-ottenere ai test individuali un certo punteggio stabilito assicurandosi che gli altri
facciano altrettanto;
-migliorare le prestazioni precedenti;
-ottenere certo punteggio di gruppo;
-svolgere un lavoro /progetto in gruppo: riporta la firma di tutti, a significare: ‘sono
d’accordo con la risposta del gruppo, ho padronanza del materiale e delle
procedure, tutti ne hanno la padronanza
ESERCIZI

Informare i membri circa le loro responsabilità individuali:
1. studiare e imparare il materiale assegnato
2. assicurasi che lo studino tutti i compagni

Informare sugli scopi di apprendimento

Azioni: spiegare all’altro cosa come ho imparato, ascoltare e confrontare il proprio
modo di apprendere, aumento consapevolezza.
1.INTERDIPENDENZA POSITIVA
ESERCIZI
Fine: integrazione di prospettive & consapevolezza che la
collaborazione di più intelligenze crea beneficio in ricerca,
comprensione e apprendimento.

RIFLETTERE SUGLI OGGETTI CHE POSSEDIAMO:
di che materiale sono fatti, da dove proviene, chi li ha fatti,
trasporto…abbiamo bisogno di una fitta rete di relazioni interdipendenti.
(fai un chiodo da solo!). Si apprezza il valore della responsabilità
reciproca:tutti sono responsabili di ciò che avviene nelle relazioni (causalità
circolari):IMPOSSIB TIRARSI FUORI

COMPITI CHE RICHIEDONO COLLABORAZIONE:
- RIASSUNTO, gruppi di 4 elementi con diversi e interdipendenti
Ruoli cognitivi (analitico,sintetico,concreto,orientato al futuro)
e Compiti (leggere le parole chiave, collegare con conoscenze possedute,
concetti essenziali che permettono di sintetizzare, mappa)
- ANALISI DI UN ARGOMENTO
Es:’percezione del pericolo negli adolescenti’
Ruoli:raccolta dati e statistiche - valori,sistema etico di riferimento- emozioni
legate alla percezione del pericolo -ragionamento e luoghi comuni
Esempi di esercizi
L’insegnante propone scopi interdipendenti di apprendimento che
prevedono l’utilizzo delle risorse cognitive dei compagni.
Gli studenti a coppie o piccoli gruppi verificano cosa hanno appreso
di un concetto o quanto sono capaci di risolvere un esercizio.
Esempi di OBIETTIVI DIDATTICI INTERDIPENDENTI:
Produrre una lista-costruire una storia- scrivere un testocreare una mappa- redigere una relazione- condurre
esperimenti – svolgere una ricerca - approfondire un
tema- escogitare strategie o procedure-allenarsi insieme
per ottenere buon risultato nella prova di verifica
Es: studiare ‘v=s/t’ e individuare esempi pertinenti,
ruoli:approfondire Velocità; approfondire Spazio;
approfondire Tempo; Combinazione tra i 3;
Es: testo poetico: individuare lo stile; spiegare analogie e
metafore;collocare la poesia in produzione dell’autore;
collocare il poeta in movimento letterario.
I.INTERDIPENDENZA POSITIVA
delle RISORSE
Materiali: libri, video, cd, dizionari, internet, ecc
E
Mentali: potenzialità personali , conoscitive, affettive possedute da ognuno
sotto forma di mappe mentali, motivazioni, emozioni, argomentazioni.
Si struttura fornendo a ogni membro solo una parte delle informazioni o
del materiale; le varie parti devono poi essere combinate per raggiungere
l’obiettivo comune.
Metodi: limitare le risorse fornite al gruppo (una sola penna), suddividere il
materiale di apprendimento in modo che ognuno abbia solo una parte dell’
informazione necessaria
(Es:descrizione di una Nazione:cultura-letteratura-geografiaEs:cartellone: uno i pennarelli, uno la carta, uno le forbici
Necessari turni e negoziazione perché le risorse sono limitate)
OGNUNO HA BISOGNO DI CONOSCERE LE RISORSE ALTRUI PER POTENZIARE
LE PROPRIE
EMERGE QUANDO I GRUPPI PROGETTANO INSIEME UN PERCORSO TEMATICO
E SI INCONTRANO PER VERIFICARE L’INTRECCIO TRA DIVERSI
APPROFONDIMENTI
NB: far si che ognuno contribuisca con un prodotto distinguibile dal resto del gruppo!
I.INTERDIPENDENZA POSITIVA
dei RUOLI
.ORGANIZZATIVI chi organizza il materiale-chi fa rispettare i tempi-chi orienta verso
l’obiettivo finale.
.COGNITIVI: ascoltare,ripetere,parafrasare ciò che è stato detto- porre domande per
ottenere informazioni da tutti i membri del gruppo – sintetizzare, tenere le fila della
discussione-fare collegamenti fra lavoro di gruppo e lavoro di classe.
.EMOTIVI incoraggiare a produrre e condividere idee-intervenire nella discussionecreare socializzazione, benessere, sensazione piacevole di collaborazione

Si struttura assegnando ai membri ruoli complementari e interconnessi (leggere,
annotare, controllare la comprensione, incoraggiare la partecipazione, elaborare
le conoscenze) che specificano responsabilità da assumersi per svolgere il
compito.
I ruoli devono aiutare a : unirsi e organizzarsi-funzionare efficacementeapprendere nuove conoscenze e integrarle con quelle possedute – stimolare la
riflessione che migliora lle capacità di ragionamento
ESISTE QUANDO OGNI STUDENTE GIOCA UN RUOLO SPECIFICO E INDISPENSABILE
PER FAVORIRE L’INTERAZIONE E L’APPRENDIMENTO DEL GRUPPO
NB: evitare ruoli rigidi e fissi perché contrari allo sviluppo delle abilità e competenze
personali
Si può chiedere agli allievi: quali ruoli sarebbero necessari? In che modo li
attribuireste?riflessione e maggior consapevolezza (poi feedback sulla scelta)
I.INTERDIPENDENZA POSITIVA
di INCENTIVI E PREMI (Slavin, 1990)


Il gruppo festeggia il successo e viene premiato collettivamente sia
per il lavoro cooperativo che per l’impegno individuale:
Riconoscimento e lode degli sforzi, al gruppo e/o all’individuo,
festeggiare migliora la qualità della cooperazione
È motivante
Possibilità:
Assegnazione di un bonus extra a ogni partecipante se il gruppo
raggiunge un buon risultato per stimolare a far bene la propria parte.
NB: reintroduce la competizione, metodo controverso, rischia di diminuire
la motivazione e l’interesse.
La ricompensa dovrebbe essere l’esperienza l’impegno e i frutti
dell’esperienza cooperativa e a consapevolezza e il benessere che ne
deriva.
Altri tipi di interdipendenza




interdipendenza di fantasia: si costruisce dando agli studenti
la possibilità di immaginare scenari o di sviluppare situazioni
ipotetiche, che permettano di chiarire i propri valori e le proprie
decisioni. Può essere usata per aumentare la motivazione
attraverso il "sentire che facciamo tutti parte dello stesso
contesto fantastico".
interdipendenza di sequenza: si attiva, quando l'insegnante
definisce una serie di passi che è necessario completare, un
gradino alla volta per raggiungere l'obiettivo. In genere ogni
membro del gruppo è responsabile di un gradino della sequenza
(ad es. uno studente cerca una parola nel vocabolario, il secondo
scrive la definizione, il terzo usa la parola in una frase).
interdipendenza di contesto: significa pianificare attentamente
l'ambiente fisico per incoraggiare gli studenti a stare insieme
nello stesso spazio.
interdipendenza di valutazione: quando, al termine di un
lavoro, il gruppo riceve una valutazione che è ponderata sulla
base dei risultati ottenuti da ciascun membro.
II.INTERAZIONE

DIRETTA (face to face), strettamente connessa
all'interdipendenza positiva, si manifesta attraverso
comportamenti che denotano interesse per il conseguimento
degli obiettivi e per il piacere di lavorare insieme.

PROMOZIONALE :
determina comportamenti di incoraggiamento, facilitazione,
valorizzazione, sostegno reciproco che permettono di
completare il proprio compito in vista di un obiettivo comune.

SIMULTANEA:
partecipazione attiva di più studenti nello stesso tempo,
preferibile all'interazione sequenziale, poiché aumenta il
numero di alunni coinvolti attivamente in ogni momento.
II.INTERAZIONE
È favorita da:
Costituzione di gruppi ristretti
Vicinanza fisica dei membri (contatto oculare l’uno con
l’altro, vista docente)
Eterogeneità rispetto alle abilità cognitive e sociali.
Porta a:
offrire all'altro, aiuto e assistenza effettiva ed efficace;
scambiare risorse necessarie come informazioni, materiali ed
elaborazioni dell'informazione;
disponibilità reciproca di feedback per migliorare la
responsabilità e le prestazioni nei compiti successivi;
stimolare la reciproca partecipazione e il coinvolgimento
personale per raggiungere gli scopi comuni;
agire in modo da dare e ottenere reciprocamente la fiducia.
II.INTERAZIONE DIRETTA
COSTRUTTIVA

I componenti dei gruppi devono lavorare effettivamente insieme e
promuovere reciprocamente la propria riuscita, con condivisione
delle risorse, aiuto, sostegno scolastico e personale,
incoraggiamento, lodi.

Se non esiste promozione reciproca dell’apprendimento, non è
possibile spiegare strategie di soluzione dei problemi, discutere
concetti, condividere conoscenze, integrare i contenuti da
apprendere.

Natura sociale di CONOSCENZA
gli altri ci fanno da specchio, il confronto e l’ascolto ci
arricchiscono
CLIMA
L’interazione determina il clima che si respira dentro il gruppo
cooperativo, 'lo stile' relazionale che consente di mettere a proprio
agio gli altri e di 'sentirsi e star bene' con loro e il senso di
piacevolezza che si prova quando si esegue un compito con gli
altri.
È definito da comportamenti che esprimono stima, rispetto e
accettazione reciproca.
Si alimenta attraverso l'assistenza, l'apertura e la conoscenza
reciproca, il riconoscimento delle competenze e le ricchezze
dell'altro.
Richiede tempi lunghi per essere raggiunto, ma può essere distrutto
con poco (reazioni di difesa, chiusura, antagonismo e rivalità)
Deve essere esteso a tutto l'ambiente scolastico: la diffusione
garantisce ad ognuno di essi sostegno e sviluppo.
II.INTERAZIONE
Attività
Esempi:
 attività di accoglienza;
 iniziative di coinvolgimento di classi diverse;
 iniziative di personalizzazione del proprio ambiente;
 determinazione di regole;
 iniziative di interesse per tutta la scuola;
 partecipazione ad iniziative esterne;
 ...
II.L'INTERAZIONE
Comportamenti degli insegnanti
- atteggiamento aperto e cordiale; sincerità e maturità emotiva;
- creare un rapporto personale con lo studente
- saper esprimere un comportamento diretto e immediato con lo
studente
Interazione tra i membri del gruppo:





applicare all'inizio strutture di cooperative learning informale
(attività brevi e in coppie che cambiano continuamente);
offrire l'opportunità di aderire liberamente al lavoro di gruppo;
proporre attività con lo scopo di migliorare la comunicazione,il
rispetto reciproco, il senso di appartenenza;
sostenere gli elementi "deboli" (isolati, timidi, chiusi),
indurre la riflessione sullo sviluppo della conoscenza reciproca e
sui cambiamenti delle relazioni interpersonali.
II.INTERAZIONE
Comportamenti degli allievi
“Chiedi aiuto, se ne hai
bisogno”
Lo scambio e la messa in comune delle doti dei singoli,
potenzia le risorse del gruppo, permettono di affrontare
situazioni complesse e difficili, e garantiscono a tutti i
vantaggi che ne conseguono.
“Esponi ciò che sai, se
credi che serva”
Disponibilità reciproca di feedback al fine di incrementare le
responsabilità assegnate e migliorare le prestazioni in
compiti successivi.
“Il tuo parere è utile per
la qualità del lavoro da
fare”
Al fine di promuovere decisioni di alta qualità, intuizioni
profonde e più creative dei problemi che devono essere
affrontati.
“Non adattarti, cerca una
nuova strada”
“Il confronto migliora la
soluzione”
Stimolazione reciproca alla partecipazione e al coinvolgimento
personale
“Se tu ti impegni, mi
impegno anch’io”
“Se tu rinunci,
rinuncio anch’io”
Influenza reciproca per raggiungere gli obiettivi comuni.
“Le tue azioni possono
modificare le mie”
Azioni che danno o ottengono la fiducia.
III.ABILITA’ SOCIALI
‘Competenza Sociale’: insieme di abilità consolidate e utilizzate
spontaneamente / con continuità per avviare, sostenere e gestire
un'interazione in coppia o in gruppo.
Le abilità sociali non sono innate, ma si apprendono con
l’esperienza. Devono essere identificate e insegnate come le
materie scolastiche.
L’AC prevede l'insegnamento diretto delle competenze sociali
finalizzato a lavorare con successo con i pari. La conoscenza e
all'utilizzo efficace di abilità sociali, le fa diventare competenze
trasversali indispensabili non solo per attivare e sostenere i
processi di apprendimento, ma per la vita.
E' necessario motivare gli studenti e dare loro l'opportunità di usarle
in contesti autentici di apprendimento.
III.ABILITA’ SOCIALI

competenze comunicative interpersonali;

competenze di leadership;

competenze di soluzione dei problemi


competenze per una gestione positiva e
costruttiva del conflitto;
competenze decisionali .
III.ABILITA’ SOCIALI
che fanno funzionare bene il gruppo
4 LIVELLI DI ABILITÀ COOPERATIVE:
1.GESTIONE - abilità che aiutano gli studenti a stare insieme in
gruppo (abilità comunicative e di gestione di conflitti).
2. FUNZIONAMENTO abilità che aiutano i gruppi a funzionare bene,
rispetto alla realizzazione del compito (abilità di leadership).
3. APPRENDIMENTO abilità di apprendimento per comprendere il
materiale fornito.
4.STIMOLO- abilità di stimolo all'approfondimento e alla riflessione
attraverso cui gli studenti incoraggiano se stessi e gli altri a
vedere le cose da una prospettiva multipla, a fare domande
profonde, a imparare a confutare le idee dell'altro.
Importanza delle ABILITA’
SOCIALI
La comunicazione difettosa influisce
sul livello di amicizia,
sullo scambio di informazioni,
sullo scambio delle risorse,
sull'efficacia del feedback per migliorare il compito.
Viceversa gli individui che sono socialmente competenti hanno
acquisito un'ampia gamma di abilità interpersonali e di
piccolo gruppo, che possono applicare in modo appropriato
nell'interazione con gli altri, ottenendo in tal modo il risultato
condiviso che intendevano raggiungere.
Quando i gruppi di apprendimento funzionano da tempo o si
impegnano in attività complesse, sono le abilità sociali a
determinare il livello di successo del gruppo stesso.
III.ABILITA’ SOCIALI
Comportamento dell’insegnante
‘desidero che tu approfondisca questo argomento,
questo tuo contributo ci è prezioso’
‘le tue osservazioni possono contribuire a arricchire la
proposta’
Attraverso la verbalizzazione del valore del contributo,
l’apertura emotiva e l’autenticità delle relazioni,
si attenuano la rivalità e l’invidia perché ognuno ha
risorse preziose.
INSEGNARE LE ABILITA’ SOCIALI
Procedura di tipo cognitivo comportamentale che prevede i seguenti momenti:
1. Suscitare la motivazione negli alunni.
2. Descrivere, durante momenti dedicati all'insegnamento diretto delle competenze
sociali, in modo oggettivo, specifico e osservabile i comportamenti che esprimono
l'abilità usando le seguenti tecniche:
Descrivere gli aspetti verbali e non verbali della competenza attraverso una carta a T
Usare il modellamento
Usare role playing e simulazione del ruolo
Presentare situazioni problema che richiedono l'uso e l'applicazione della competenza
Dare un feedback su ciò che l'alunno ha saputo correttamente simulare.
3. Esercitarsi nel lavoro di cooperative learning applicato a contenuti di tipo didattico.
4. Operare una revisione metacognitiva rinforzando i comportamenti desiderati e
ignorando/correggendo quelli inopportuni.
5. Generalizzare gli apprendimenti.
Insegnare le abilità sociali
con la carta a T
Prima di insegnare le A.S. nell’attività di A.C. è necessario far
esercitare gli allievi in esperienze guidate, chiarire come
essi verranno osservati e valutati (scheda strutturata
CARTA A T: nomi e comportamenti richiesti o desiderati).
Occorrono più osservazioni continuative per ottenere una
valutazione obiettiva e per offrire più occasioni di far
pratica.
carta a T:
Tabella nella cui parte alta viene indicata
l’abilità sociale che si intende insegnare,
definita attraverso comportamenti verbali
e non verbali che la descrivono, espressi in
modo specifico, oggettivo, osservabile.
Scheda descrittiva del lavoro in classe
FASI E MODALITA’’
CONSEGNE
SCOPO
ABILITA’ SOCIALI
1. Lavoro individuale:
affiggere sulle pareti
manifesti o cartelloni
con esempi di abilità
sociali più importanti
individuate dagli
studenti (poche)
Ogni studente riceve un
foglio con scritto un
termine Dovrà scrivere
l’ipotesi di significato
che attribuisce al
termine
Recuperare le
conoscenze personali
Decodificare le abilità
sociali sulle pareti.
Accertarsi che gli alunni
abbiano corretta
conoscenza delle abilità
sociali individuate.
2. Lavoro di coppia.
Coppie casuali o
seguendo una procedura
Comunicare al
compagno le ipotesi
formulate, discutere i
significati, scrivere in un
unico foglio le ipotesi
Discutere la propria
idea/conoscenza,
confronto. Far divenire
le due ipotesi una unica,
una volta trovato
l’accordo.
Conoscere e rispettare i
punti di vista del
compagno, ascoltare,
aiutare, incoraggiare.
3. Lavoro di gruppo di
cui ogni membro ha un
simbolo/numero
Letti i termini di ogni
coppia e i significati
attribuiti si dà un
cartellone con 3
colonne: parola-ipotesisignificato e un
dizionario. Ruoli e turni
per ricerca del
significato e scrittura sul
cartellone.
Stimolare la
collaborazione
sperimentando il
rispetto dei turni,
ascolto di chi parla,
aiuto a chi è in difficoltà
Far partecipare tutti,
rispettare il proprio
turno, parlare con garbo
e tono di voce basso per
non disturbare gli altri
gruppi.
Scheda descrittiva del lavoro in classe
FASI E MODALITA’’
CONSEGNE
SCOPO
ABILITA’ SOCIALI
4. Lavoro di gruppo unendo tutti i
simboli/numeri
Si appendono i cartelloni
al muro distanziati fra
loro. Ogni nuovo gruppo
illustra agli altri il lavoro
fatto.
Responsabilizzare tutti
del lavoro fatto e far
accedere tutti al lavoro di
tutti
Spostarsi ordinatamente,
no rumore,…
5. Presentazione del lavoro al
gruppo-classe
Viaggio tra i cartelloni a
rotazione
Ascoltare/vedere il lavoro
fatto dagli altri
Nella presentazione usare
tono voce adeguato
rispettare opinioni altrui
6. Conclusione e riflessione sul
lavoro
L’insegnante commenta il
lavoro svolto e valuta il
lavoro di ogni gruppo,
chiede se il lavoro è stato
piacevole/difficile… e in
quali momenti, quali
difficoltà.
Ripensare al lavoro svolto
positivamente, attivare
abilità metacognitive.
Il docente nomina alcune
cose che il gruppo ha
fatto bene e una che
potrebbe essere
migliorata la prossima
volta
Prova di verifica
individuale
Verificare ’apprendimento
per valutare l’efficacia
della proposta di lavoro
cooperativo che deve
comunque produrre
risultati a livello
individuale
Compilare
individualmente una
scheda sulle abilità sociali
attivate durante l’attività
didattica proposta
7. Valutazione individuale
Esempio di carta a T
COOPERATIVE LEARNING: Abilità sociali/Argomenti di interesse -discussione
Parola
Ipotesi
Significato
ASCOLTO
…..
.....
SESSUALITA’
…..
.....
…..
.....
CONFLITTO
Valutare le proprie abilità sociali

Esprimi e sostieni il tuo punto di vista anche in presenza di altre persone che la
pensano diversamente da te?

Sai chiedere aiuto quando ti trovi in difficoltà?

Sei capace di avviare e continuare una conversazione?

Sai rifiutare una richiesta seccante, che ti viene rivolta?

Sei capace di coinvolgere gli altri in quello che stai svolgendo?

Sai dare soddisfazione agli altri per il loro buon operato?

Sai ricevere gratificazioni da parte degli altri?

Sai avanzare critiche costruttive?

Sai difenderti dall’aggressività altrui senza essere aggressivo a tua volta?
Se hai totalizzato meno di 5 sì, hai bisogno di migliorare le tue abilità sociali.
IV. RESPONSABILITA’
Condizione fondamentale della vitalità del gruppo
Nell’ AC è stimolato l’impegno personale, ognuno è
invitato a dare il proprio personale contributo, fare del
proprio meglio. Se ognuno svolge bene il suo piccolo
compito si oterà un beneficio per tutto il gruppo, grande
vantaggio.


INDIVIDUALE: ogni membro deve contribuire al
raggiungimento dell’obiettivo con la sua parte di lavoro.
Ognuno è responsabile del suo apprendimento e di quello
del gruppo , nessun fannullone!
DI GRUPPO :il gruppo è responsabile del raggiungimento
dei suoi obiettivi.
IV. RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE
esiste quando:
.sviluppo le mie potenzialità,
.offro il mio contributo arricchendo quello altrui,
.mi prendo cura della mia formazione,
.dò un significato personale a ciò che si fa,
.so che il clima di classe accogliente dipende
anche da me, la disciplina dipende da tutti
non solo dall’insegnante,
.mi interrogo sulla mia responsabilità ,
.valuto le conseguenze del mio comportamento
IV. RESPONSABILITA’ INDIVIDUALE
Si definisce mediante la valutazione delle prestazioni di ognuno e la
successiva discussione dei risultati raggiunti dal gruppo e dal
singolo,al fine di individuare i bisogni.
Procedura per strutturarla:
l’insegnante valuta le prestazioni individuali e informa l’allievo e il
suo gruppo; il singolo e il gruppo confrontano i risultati con le
prestazioni standard (feedback che consente di apprezzare lo sforzo
comune, scambiarsi aiuto incoraggiamento e eventualamente
rimediare, ridistribuire responsabilità nel gruppo). L’insegnante si
assicura che i membri del gruppo si considerino responsabili di
contribuire con la propria parte di lavoro. I singoli dovrebbero poi
esser in grado di fare il lavoro di gruppo da soli.
Per valorizzarla:
usare piccoli gruppi (maggiore r. individuale), somministrare verifica
individuale, interrogare individuo a caso sul lavoro di gruppo,
osservare il contributo e la partecipazione di ogni membro, assicurasi
che ognuno insegni agli altri quel che ha imparato, che si correggano
a vicenda, che applichino le nuove conoscenze alla soluzione dei
problemi
IV. RESPONSABILITA’
DI
GRUPPO
Il gruppo deve definire chiaramente gli
obiettivi e deve saper valutare gli sforzi per
raggiungerli e i progressi di ogni
componente.
Per strutturarla l’insegnante deve valutare la
prestazione complessiva del gruppo. Il
gruppo confronterà la prestazione coi livelli
standard e discuterà come migliorare la sua
efficacia.
IV. RESPONSABILITA’
Esempio di attività


‘Riflettete sul tema della pace (o AC). Ognuno elaborerà una
breve definizione appropriata e al momento della condivisione
otterrà altri 20 contributi originali’.
Ognuno si sente impegnato verso se e il gruppo è motivato a fare
del suo meglio, è abbondantemente arricchito da definizioni,
riflessioni e proposte altrui.
Relazionare agli altri.
Il relatore ha forte responsabilità individuale e di gruppo, ma
anche gli altri che hanno contribuito a generare la relazione.
L’impegno preso con gli altri è una forte spinta motivazionale e
migliora la prestazione, il senso di appartenenza, di solidarieta’.
SENSO DI RESPONSABILITA’
COMUNITARIA
Si promuove facendo chiedere agli allievi,:
 Come ci regoliamo di fronte a un compagno che si comporta male?
 Come intervenire per aiutarlo? In che modo rendere accogliente la
classe? Cosa dirgli?
NB solo all’interno di un gruppo affiatato, l’allievo può manifestare i
motivi del suo comportamento.
Il ragazzo che si comporta male è un problema per l’insegnante e per
tutto il gruppo classe.
Strategie elaborate dai ragazzi:
 dire come ci sentiamo quando adotta il comportamento,
valorizzarlo quando si comporta bene, ‘ci teniamo a lui ma ci
disturba’, volontà di stare tutti bene in classe, esercitazione di
abilità sociali, contratto formativo reciproco(in cui tutti si
impegnano a migliorare il comportamento in classe)
Valore della responsabilità:



L’impegno preso con gli altri è una forte spinta
motivazionale che migliora la prestazione, il
senso appartenenza, la solidarieta’, riduce la
dispersione scolastica.
Il sostegno emotivo diventa fattore educativo e
agente di cambiamento.
Deve essere coltivata quale antidoto verso i
nuovi massacri: stabilire relazioni autentiche ci
rende sensibili al volto dell’altro e attenti,
recettivi, empatici, responsabili, abili nel
rispondere ai bisogni e richieste dell’altro.
Etica della responsabilità (Jonas, 1990, Levinas,
1985, Kagan, 2000)
V. VALUTAZIONE
DEGLI APPRENDIMENTI E
DELLA CRESCITA PERSONALE
Verifica e discussione
.dei progressi nel raggiungimento degli
obiettivi,
.dell’efficacia dei rapporti di lavoro
(identificare le azioni
positive/negative,efficaci o meno, cosa
migliorare)
Cosa valutare:

TUTTE LE DIMENSIONI DELL’ESPERIERZA FORMATIVA:
acquisizione conoscenze, vissuti emotivi, voti e
motivazione impegno fatica sforzo, punto d’arrivo e
percorso per raggiungerlo, studio individuale e
apprendimento cooperativo, competenze scolastiche e
esistenziali.

AUTOVALUTAZIONE INSEGNANTE
Livelli di valutazione:
 Percorso
 coinvolgimento
 risultato
 presentazione esposizione dei resoconti
V.VALUTAZIONE
individuale –gruppo-classe
INDIVIDUALE: quale contributo hai dato, quanto hai imparato da/con gli altri, cosa
hai migliorato di te in questa esperienza e come? Quanto hai migliorato gli
altri, quali contenuti hai assimilato, cosa è poco chiaro, che padronanza hai,
chi ti ha aiutato di più a apprendere meglio, come il gruppo ha migliorato le
competenze di tutti, che domande hai posto, che risposte hai ottenuto, come
vuoi essere aiutato per apprendere meglio, come pensi di aiutare gli altri e di
contribuire al successo del gruppo?
DI COPPIA o DI GRUPPO: come valutiamo il lavoro di gruppo, in che modo ha dato
il suo contributo, quali obiettivi ha raggiunti, che difficoltà ci sono state e
come sono state superate,quale collaborazione e coinvolgimento, cosa
abbiamo imparato, come abbiamo valorizzato il contributo di tutti, come si
potrebbe migliorare la collaborazione?
DI CLASSE: valutare il senso del gruppo, percezione del noi, chi ha partecipato
più/ meno, chi ha portato contributi, quali, chi ha più influenza quando parla,
chi è autoritario, direttivo, conciliatore, decisionale, creativo, chi si è
impegnato, chi ha dato sostegno, accoglienza, aiuto, rispettate le regole del
gruppo? qualcuno escluso/bloccato/aggredito, create tensioni, comunicazione
(monopolizzare/facilitare), contributi (idee proposte disaccordi),integrazione
di gruppo, obiettivi: chiari, chiariti, accettati, perseguitI?,collaborazione,
competiziove, procedure efficaci, ascolto, cattiverie, empatia?
Come valutare
Aggiungere alla modalità quantitativa, una metodologia di
valutazione qualitativa:
metodi narrativi, riflessioni metacognitive, questionari di
autovalutazione.
Indivuale e collettiva: metodo di studio, incidenza
dell’autostima sull’apprendimento, schede valutazione
della motivazione, questionari sulla comunicazione, sul
clima di classe e sulla collaborazione di gruppo.
Prove standardizzate di profitto, test, composizioni scritte,
orali, progetti, portfolio
METACOGNIZIONE COOPERATIVA
Alla fine di ogni sessione di apprendimento si
considera il processo cognitivo messo in atto:
. Cosa ho imparato?
. Che padronanza ne ho/abbiamo?
. Quali risultati e come li ho/abbiamo raggiunti?
. Come abbiamo collaborato, comunicato,dialogato?
. Quale stato emotivo?Che tipo di
relazione/coinvolgimento?
. Come migliorare la cooperazione,……..?
Valutazione autentica
o educativa
“Nella “valutazione
autentica”, c'è un
intento personale, una
ragione a impegnarsi, e
un ascolto vero al di là
delle capacità/doti
dell'insegnante”.
Winograd & Perkins
(1996)
-
intenzionalmente progettata per insegnare
(non solo misurare)
-
fornisce a tutti gli studenti e ai loro insegnanti un
ricco e utile feedback.
-
consente la generalizzazione degli
apprendimenti: trasferimento, seppure
simbolico, di competenze ed abilità definite e
finalizzate nella vita quotidiana
compiti dell'insegnante


rendere trasparente ai singoli e al gruppo,
sia all'inizio del lavoro che in itinere,
il progetto e il percorso operativo;
fornire il sostegno per il lavoro dei singoli
e per il lavoro e l'equilibrio del gruppo
RUOLO INSEGNANTE
In questa strategia di apprendimento, centrata-sullo-studente,
l'insegnante assume la funzione di "facilitatore dell'apprendimento”
.Crea in classe un clima che rispetta l'integrità dello studente (scopi,
opinioni,atteggiamenti, espressioni di sé)
.Accetta i sentimenti e gli atteggiamenti emotivi che sono propri di ogni
esperienza educativa o di gruppo
.Accetta se stesso come membro di un gruppo di apprendimento, piuttosto
che come autorità Leadership distribuita anziché un unico leader
indiscusso.
.Mette a disposizione le risorse necessarie all'apprendimento, con la fiducia
che esse saranno utilizzate se risponderanno ai bisogni del gruppo.
.Ha fiducia nella capacità dell'individuo di discernere il vero dal falso.
. Attiva e responsabilizza gli studenti nel loro apprendimento
Ruolo dell’ INSEGNANTE

Decisioni
preliminari
Obiettivi (abilità scolastiche e sociali)
Gruppi
Ruoli
Spazi
Materiali

Spiegazioni
Compito e A.C.
Criteri di valutazione
Strutturare interdipendenza, responsabilità, cooperazione
Abilità sociali

Monitoraggio
Interazione, comportamento
Eventuale intervento e aiuto
Chiusura lezione, sintesi

Valutazione
Apprendimento
Funzionamento dei gruppi
Scheda di programmazione della lezione
Classe…………………………………..Materia……………………..Data…………………….Lezione…………………………………………………………………...
OBIETTIVI
Scolastici …………………………………. ………………………………….. …………………………………..…………………………………………………….
Sociali …………………………………. ………………………………….. …………………………………..…………………………………………………….
DECISIONI PRELIMINARI
Dimensioni dei Gruppi …………………………………. ………………………………….. …………………………………..…………………………………………………….
Metodo di formazione dei gruppi ………………………………….. ………………………………….. ………………………………………………………………………….
Ruoli ………………………………….. ………………………………….. ………………………………….. …………………………………………………………………….
Sistemazione dell’aula ………………………………….. ………………………………….. ………………………………….………………………………………………….
Materiali ………………………………….. ………………………………….. ………………………………….. …………………………………………………………………….
DESCRIZIONE DEL COMPITO E DI A.C.
Criteri di valutazione ………………………………….. …………………………………………………….. …………………………………………………………………….
Interdipendenza positiva ………………………………… ……………………………………………………..…………………………………………………………………….
Responsabilità ………………………………….. ………………………………………………………….. …………………………………………………………………….
Cooperazione ………………………………….. …………………………………………………………….. …………………………………………………………………….
Abilità sociali ………………………………….. ………………………………….…………………………….. …………………………………………………………………….
MONITORAGGIO E INTERVENTO
Osservazione:
Formale |_|
Informale |_|
Osservatori:
Insegnante |_|
Alunni |_|
Altri |_|
Interventi di aiuto nel lavoro sul compito ………………………………….. …………………………………………………….. ………………………………………………
Interventi di aiuto nel lavoro del gruppo ………………… …………………………………………………….. ……………………………………………………………………
VALUTAZIONI E DISCUSSIONE
Valutazione apprendimento individuale ………………… …………………………………………………….. ……………………………………………………………………
Valutazione produttività del gruppo ………………… …………………………………………………….. ……………………………………………………………………
Valutazione piccolo gruppo ………………… ……………………..……………………………………….. ……………………………………………………………………
Valutazione gruppo classe ………………… ……………………..……………………………………….. ……………………………………………………………………
Grafici e diagrammi ………………… …………………………………….……………………………….. ……………………………………………………………………
Feedback individuale ………………… ……………………………….………………………………….. ……………………………………………………………………
Obiettivi per il miglioramento ………………… ………………..………………………………………….. ……………………………………………………………………
Premi ………………… …………………………………………………………………..………………….. ……………………………………………………………………
Scheda Monitoraggio
Scheda di rilevazione
OSSERVATORE…………….…………………….GRUPPO…………………………..DATA…………………….
comportamenti
Suggerisce idee
Incoraggia la
partecipazione
Controlla la
comprensione
Fornisce guida
altro
Totale/note
Nome
Nome
Nome
Totale/note
Valutazione del funzionamento
del gruppo
Comportamenti
Gli studenti capiscono il
compito?
Accettano l’interdipendenza
individuale?
Lavorano per raggiungere gli
obiettivi? Gli obiettivi sono
adeguati?
Applicano le abilità richieste?
Si
No
Note
1. COMPRENSIONE DEL TESTO
Leggere e riassumere in silenzio e ad alta voce
Riassumere brani del testo
Collegare le informazioni con ciò che già si sa
Ascoltare per comprendere
Ascoltare per fare un riassunto accurato
ABILITÀ
SCOLASTICHE
E
SOCIALI
Comprensione del testo
2. ANALISI DELLE DOMANDE DI
COMPRENSIONE
Esaminare le domande
Chiarirsi reciprocamente le idee
Riassumere le idee condivise
Incoraggiare la partecipazione
Discutere le idee
3. DARE SUGGERIMENTI E RISPOSTE
ALTERNATIVE
Nuove idee
Incoraggiare la partecipazione
4. CONCORDARE LE RISPOSTE MIGLIORI
cercare il consenso degli altri
riassumere le alternative identificate
5. VERIFICARE L’ESITO
controllo delle risposte
GRUPPI
Interazioni
Minor tempo: meno
elementi
(facile organizzazione)
Fattore
‘Materiale/strumen
ti’ disponibili
Minori dimensioni:
Maggiore responsabilità
individuale
Maggior interazione
diretta e affiatamento
Identificazioni problemi
individuali
Maggiori dimensioni:
più risorse
. A disposizione
. Richieste
(informazioni, abilità
organizzative, attentive,
sociali)
GRUPPI formazione, durata e spazi




ELEMENTI
AMPIEZZA
CRITERI
DURATA
ETEROGENEITÀ’ tra i componenti (per capacità cognitive, sociali, sesso, etnia,
ecc —> maggior possibilità di aiuto reciproco e integrazione)
OMOGENEITA’ tra i gruppi garanzia di equità di successo
Nessuna regola. Indicazioni:inizio= 2/3 elementi, max 4.
PICCOLO:se gli studenti mancano di abilità comunicative.
GRANDE: maggiori risorse, ma non necessariamente migliori risultati: i tempi
si allungano e non è favorita la conoscenza diretta
CRITERI: ramdom; stratificazione (abbinare livelli scolastici alti e bassi, es: 1
liv alto, 2 medi, 1 basso); personali; autoselezione.
Tempo di raggiungere il successo.
FORMALI :da una lezione a alcune settimane
INFORMALI:da pochi minuti a una lezione
DI BASE: a lungo termine,almeno 1 anno.
Composizione ottimale del gruppo:
.quattro unità: 4 studenti di cui uno di livello alto, due di livello medio e uno di
livello basso. Vantaggi: facile gestione, possibilità di lavorare in coppia, tutoraggio o
mutuo insegnamento in presenza di materiali nuovi o difficili.
.durata:non più di cinque/sei settimane
GRUPPI
Durata
Durata
Attività
Vantaggi
Durata
Attività
Vantaggi
Durata
Attività
Vantaggi
FORMALI
.1 lezione-settimane
. insegnamento contenuti e abilità anche molto diversi
. Coinvolgimento attivo nel lavoro di organizzazione del materiale, di
spiegazione, riassunto e integrazione dei nuovi contenuti.
INFORMALI
. da pochi minuti al tempo di una lezione.
. gruppi ad hoc. Insegnamento diretto (lettura, dimostrazione,
proiezione di filmati)
. Focalizzare l'attenzione degli studenti sul materiale da imparare,
creare un clima favorevole all'apprendimento, indurre aspettative
sugli argomenti che saranno trattati, elaborazione cognitiva del
materiale che viene insegnato.
DI BASE:
. gruppi eterogenei a lungo termine (almeno un anno) con membri
stabili che si scambiano il sostegno, l'aiuto, l'incoraggiamento e
l'assistenza necessari per apprendere.
. Si instaurano rapporti di collaborazione e personali durevoli e
significativi.
Gestione spazi


Se corretta facilita la gestione della classe
Componenti stesso gruppo faccia a faccia per condividere
materiali e contatto oculare

Gruppi distanziati per non disturbarsi

Vie di fuga /accesso
criteri di associazione
criteri relativi allo psico-gruppo
è la configurazione più spontanea del gruppo, che deriva da scelte
dettate da affinità, simpatia.;
I criteri di psico-gruppo chiedono di identificare le persone che si
ritiene possano soddisfare i propri bisogni socio-emotivi, quelle la
cui compagnia si apprezza di più: questi sono, a seconda dei casi, i
compagni con cui si preferisce svolgere attività di svago, con cui
confidarsi nei momenti di crisi.

criteri relativi al socio-gruppo
modo di strutturarsi del gruppo quando si devono svolgere compiti,
attività.
I criteri di socio-gruppo sono relativi a compiti, ad impegni specifici
del gruppo ed hanno un carattere più collettivo e funzionale.
Es:compagni con cui ci si vorrebbe preparare a una interrogazione,
con cui si vorrebbe costituire un gruppo di studio.

Fattori che aumentano la
coesione di gruppo

Definizione dei confini (regole condivise)

Sensazione di partecipare al raggiungimento di un obiettivo condiviso

Riconoscimento delle proprie risorse
principi che caratterizzano i
gruppi cooperativi
1. il principio della leadership distribuita;
2. il principio del raggruppamento
eterogeneo;
3. il principio dell'interdipendenza positiva;
4. il principio dell'acquisizione delle
competenze sociali;
5. il principio dell'autonomia del gruppo.
il principio della leadership distribuita
GRUPPI COOPERATIVI
Convinzione: Ogni membro del gruppo è in grado di capire, di
imparare e di fornire una prestazione del compito se gli fosse
richiesto di completarlo. Simpatia di uno verso l'altro, quando il
compito è terminato.
Comportamento: non si sceglie né si assegna un leader. Tutti i
membri del gruppo esercitano le competenze di leadership,
quando è necessario e appropriato farlo.
GRUPPI TRADIZIONALI
Convinzione: Un membro del gruppo è scelto dall'insegnante o dal
gruppo come leader. È responsabile dell'esecuzione e del
completamento del compito. Ognuno sente simpatia per gli altri/e
quando è finito il lavoro.
Comportamento: Un leader è assegnato o scelto. Esercita tutte le
competenze di leadership e le assegna ai membri del gruppo
il principio del raggruppamento eterogeneo


GRUPPI COOPERATIVI
Convinzione: i gruppi più efficaci sono i gruppi
eterogenei in termini di provenienza sociale di livelli
di competenza, di doti fisiche e di sesso.
Comportamento: la selezione dei gruppi è fatta in
modo casuale o dagli insegnanti per assicurare
l'eterogeneità
GRUPPI TRADIZIONALI
Convinzione: I gruppi più efficaci sono quelli
omogenei in termini di provenienza sociale, di livello
di comsociale, di livello di competenza, di
doti fisiche e di sesso.
Comportamento:L'insegnante seleziona i gruppi in
base alle caratteristiche dei membri del gruppo
RUOLI
Nei gruppi si costituiscono spontaneamente, in genere, due tipi di leader:
il leader del compito : si prende l’incarico di verificare che i membri
perseguano l’obiettivo per cui il gruppo è costituito e non divaghino,
il leader delle relazioni: sa cogliere quando all’interno del gruppo c’è
tensione o malcontento e si preoccupa di risolvere l’una o l’altro.
Cooperazione: perché un gruppo funzioni è importante che esista una
chiara distribuzione della leadership, ossia che vengano individuati dei
compiti o funzioni che il gruppo deve assumere per poter realizzare il
suo obiettivo e che tali compiti vengano distribuiti tra i membri in
modo che ognuno sia leader in qualche ambito specifico e unico.
(interdipendenza positiva)
funzioni esercitate dai singoli
individui nel gruppo:

CONNESSE AL COMPITO DI GRUPPO:
es:iniziatore/collaboratore, raccogliere o fornire
informazioni, orientatore

DI CONSERVAZIONE O SOLIDARIETA’ che contribuiscono al
funzionamento del gruppo (quelle del sostenitore,
mediatore, dell’esecutore)

CHE TENDONO AL SODDISFACIMENTO DEI BISOGNI PERSONALI
(aggressore, dominatore, simulatore)
RUOLI (Johnson at al., 1996)
1.
suddivisione funzionale alle problematiche
i ruoli di gestione
•3
i ruoli di apprendimento
(ascolto)
(problemi di gestione del gruppo)
•
•
•
2.
controllo dei toni di voce
controllo dei rumori
controllo dei turni
i ruoli di funzionamento
(collaborazione e incoraggiamento)
•
•
•
•
•
•
•
spiegare idee e procedure
registrare
incoraggiare la partecipazione
osservare i comportamenti
fornire guida
fornire sostegno
chiarire e illustrare
•
•
•
•
•
•
4.
ricapitolare
precisare
verificare la comprensione
fare ricerche comunicare
elaborare, sintetizzare
approfondire
i ruoli di stimolo
(autocontrollo)
.
.
.
.
criticare idee, non persone
chiedere motivazioni
distinguere le diverse idee
sviluppare opzioni
compiti
Il Cooperative Learning si organizza attorno a compiti
complessi.
Il compito deve:
 essere soggettivamente percepito come complesso in modo
da richiedere il contributo di ogni membro del gruppo.



essere accettato o condiviso da tutti i membri del gruppo.
essere complesso e sfidante (argomenti presentati in forma
problematica che sollevano curiosità, desiderio di conoscere o
sfidano le proprie abilità cognitive
Il Cooperative Learning struttura in vari modi un contesto
educativo fortemente collaborativo (senza però escludere
eventuali momenti di confronto e/o competizione) entro il
quale gli studenti, organizzati in piccoli gruppi, possono
affrontare con buone possibilità di successo compiti
complessi, sfidanti e reali che richiedono processi cognitivi di
livello più elevato.
procedure cooperative:
prendere appunti
obiettivo prendere appunti più dettagliati possibile, durante la spiegazione
ogni 10 minuti si interrompe la spiegazione per far verificare e integrare gli
appunti a coppie
ricapitolare col
compagno di banco
gli studenti spiegano a un compagno le proprie risposte a una domanda
proposta, motivandole al fine di formulare una risposta unica, comune che
entrambi ritengono completa e corretta e che entrambi siano in grado di
spiegare.
Analizzare il testo
a coppie
uno studente più capace e uno meno capace in lettura. Leggono le pagine
assegnate con l’obiettivo che entrambi siano in grado di spiegare il contenuto in
modo corretto e accurato devono definire di comune accordo il significato di
ogni paragrafo e facciano un riassunto (leggere capitoli sezioni per aver sguardo
d’insieme, leggere in silenzio ,ad ogni paragrafo A riassume e B verifica
correttezza e poi si scambiano i ruoli. L’insegnante monitora e fornisce
eventualmente aiuto, ricorda che possono cooperare fra coppie diverse)
Comprensione del
testo in tre:
Compiti: leggere e rispondere a domande di comprensione e esercitare la cap.
di controllare.
Scopo: tutti devono rispondere correttamente
Ob. Cooperativo: il gruppo fornisce una serie di risposte su cui tutti sono
d’accordo e che tutti sanno spiegare, ognuno ha un ruolo( leggere, registrare,
controllare.
Responsabilità individ.:uno studente a caso spiega le risposte del gruppo
AIUTO RECIPROCO
Tecnica di lavoro individualizzato, basata sulla creazione di situazioni
organizzate nelle quali vi sia l’impegno di insegnare ed imparare da parte
di alunni che hanno i ruoli di tutore ed allievo. I ruoli sono scambievoli e
possono favorire lo sviluppo di risorse e potenzialità
Risposta a:
.difficoltà di apprendimento
.integrazione degli allievi con handicap
.esigenze dei normodotati
elemento centrale
gli allievi sono portatori di esperienze diverse che devono interagire ed
integrarsi al percorso formativo.
L’assunzione di ruoli diversi sviluppa differenziate competenze.
86
PEER TUTORING
Metodo basato su di un approccio cooperativo dell'apprendimento.
Gli allievi vengono divisi in coppie o in piccoli gruppi e si sceglie di
volta in volta uno di loro per svolgere il ruolo di docente e spiegare
ai suoi compagni il tema da trattare o aiutarlo a procedere di volta
in volta con più indipendenza.
Nel rivestire il ruolo di educatori i tutors hanno un'importante
occasione per smettere gli abiti consueti dello studente "passivo" e
per assumere un ruolo responsabile e propositivo, nel quale
ciascuno possa misurare le proprie capacità di comunicazione e, nel
confrontarsi con le risposte che gli vengono dai compagni, verificare
gli effetti concreti del proprio lavoro.
La Peer Education inoltre presuppone che i tutor abbiano
acquisito delle specifiche competenze relazionali, e la capacità di
crearsi un metodo di lavoro. La conoscenza delle nozioni da
trasmettere ai propri compagni costituirà soltanto uno degli aspetti
della loro esperienza di educatori.
FORMAZIONE DEI TUTOR

più che fornire loro i contenuti che dovranno trasferire, si deve puntare a
sviluppare e potenziare la loro capacità di relazionarsi con se stessi e con
gli altri: prima che del cosa comunicare, ci si preoccupa del come. Gli
educatori fra pari, infatti, non possono essere dei semplici trasmettitori di
informazioni precostituite: in questo caso non sarebbero che dei
"sottoposti" alle direttive degli adulti. Devono piuttosto riconoscersi come
dei soggetti liberi, responsabili, capaci di compiere autonomamente le
loro osservazioni e rielaborazioni.

Il TUTOR FACILITATORE è una guida operativa che deve essere in grado
di esaltare le potenzialità e la capacità del singolo discente, facendolo
sentire sempre più partecipe e focus primario del percorso formativo.
Oltre alla comunicazione uno a molti il Tutor utilizzerà una comunicazione
uno a uno con i singoli discenti.
In questo tipo di tutoring infatti il cammino del discente viene facilitato
dal sostegno del Tutor che offre una maggiore personalizzazione del corso.
Le abilità comunicative e relazionali del Tutor diventano fondamentali
caratteristiche
IL TUTOR: ha una posizione di responsabilità e deve cercare le strategie
per insegnare. Anche lui dovrà imparare quel che insegna. Occorre che
non siano gli alunni molto bravi ad insegnare ad insegnare a quelli in
situazione di difficoltà.
L’ALLIEVO: può essere seguito in maniera più individualizzata,
partecipando alla definizione delle regole che sostengono il lavoro.
CONTRATTO: è necessaria una fase di preparazione per individuare gli
obiettivi, preparare l’allievo che funge da tutore, e stabilire con gli
alunni, anche in forma di contratto scritto, gli accordi presi
collettivamente.
caratteristiche
ADULTO: deve predisporre il materiale, coordinare il lavoro,
osservare, avere un atteggiamento non direttivo cercando di
favorire l’iniziativa degli studenti. Durante gli incontri
l’adulto è si presente, ma apparentemente coinvolto in una
sua attività.
SPAZI: uno spazio non disturbato che trasmetta l’idea che il
lavoro è serio ed importante.
TEMPI: gli incontri sono settimanali o bisettimanali con una
durata dai 30 ai 45 minuti. E
Strumenti e valutazione
STRUMENTI:
un diario compilato dal tutore alla fine di ogni incontro;
un diario compilato dall’insegnante che coordina il lavoro;
materiali adeguati agli obiettivi che siano diversi da quelli usati in classe
o comunque diversi da quelli già conosciuti dai partecipanti.
VALUTAZIONE:
la valutazione è concepita come una serie di momenti nei quali vi è la
richiesta di riflettere sullo svolgimento e la partecipazione di ogni
soggetto.
colloqui di verifica tra adulto e tutore dopo lo svolgimento delle sedute
e dopo la stesura del diario da parte del tutore;
 riunioni tra alunni che hanno ruoli di tutore in coppie diverse;
 riunioni di verifica in cui partecipano il tutore, l’allievo e l’adulto,
nelle quali si considerano gli obiettivi e gli atteggiamenti, si rivalutano le
regole.
VANTAGGI
per il TUTOR
•
acquisire maggiori
conoscenze, una migliore
organizzazione,
ed
un
migliore uso degli strumenti;
consolidare conoscenze già
acquisite, colmare lacune,
individuare altri significati
• fiducia in sé; senso di
sicurezza e di responsabilità,
atteggiamento positivo nei
confronti dell’apprendimento
e della struttura scolastica
VANTAGGI
per il TUTEE
• apprendimento
individualizzato
(compiti
selezionati
adeguati,
loro
presentazione calibrata per
ottimizzare l’apprendimento);
dimostrare il comportamento
richiesto;
ricevere
un
feedback
costante
e
partecipe.
• la vicinanza di età fra tutore
e
tutee
crea
un’identificazione che gioca a
favore della relazione e di
progressi
nelle
relazioni
interpersonali
METODO JIGSAW
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è un’alternativa alla lezione tradizionale e alla lettura
individuale. Quando si assegna del materiale da leggere o
studiare,si formano gruppi cooperativi, si dà a tutti i gruppi lo
stesso argomento ma ad ogni membro solo una parte da studiare,
ognuno impara la sua parte da integrare poi con quella degli
altri.(storia Pasolini
-fornire materiale ai gruppi di solito di tre persone, ciascuno
riceve una parte 1,2,3,…
-formare coppie di studio: in coppia con un membro di un altro
gruppo che ha la stessa parte di materiale, leggono la parte
insieme usando la lettura di coppia e elencano i punti principali
che vogliono insegnare agli altri, come insegnarli (note in doppia
copia)
– formare coppie di preparazione all’insegnamento : con altro
membro di altro gruppo che ha stessa parte per esercitarsi a
insegnare
– lavoro gruppi cooperativi: ritorno al proprio gruppo e
insegnamento agli altri della propria parte, imparare il materiale
altrui
obiettivo cooperativo: tutti imparano tutto
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i ruoli di apprendimento