Il processo di comunicazione nei nuovi media: Internet e le sue comunità Antonella Mascio [email protected] Oggi c'è Facebook.... Little Italy moo La delocalizzazione dell’esperienza • Non sembra più necessario essere fisicamente presenti per fare esperienze di persone e fatti. • I media elettronici danno la possibilità di vivere esperienze e di creare relazioni mediate, potenzialmente in forma diretta (Meyrowitz) Esperienza e interazione Il computer si trasforma in un luogo di esperienza e interazione sociale, è un tipo di medium simile a un teatro pubblico e il suo rendimento viene usato per un’interazione di tipo qualitativo, per il dialogo e la conversazione. E’ una piccola scatola che contiene altre persone. Le Comunità virtuali: • Cosa sono? • Quando appaiono sulla scena mediale? • Le Virtual communities sono le aggregazioni sociali, ovvero i gruppi di persone che si incontrano negli spazi della rete e che sono uniti da interessi e passioni comuni. (H. Rheingold) Cosa sono le “comunità virtuali”? Le comunità virtuali sono forme di socialità presenti in Internet. Assumono aspetti diversi a seconda dei caratteri del loro ‘ambiente’ (text-based o grafico) e dei modi di interazione in uso. Ecco due esempi: Un FORUM (dal sito “Al Femminile” – argomento moda) Una comunità in 3D: Active Worlds spazio “abitato” Active Worlds nel 1996 spazio “abitato” Active Worlds nel 2001 Due esempi e molte differenze.. • Una comunità-forum permette la partecipazione tramite testo scritto, nei tempi e nei modi decisi dall’utente. • Una comunità-ambiente in 3D mette a disposizione dell’utente un “avatar” vero e proprio. L’esperienza della comunità può essere vissuta solo se si è contemporaneamente connessi con altri. E ancora… • Nello spazio della comunità-forum il sistema conserva tutti gli interventi dei partecipanti • L’ambiente della comunità in 3D perde le tracce dell’interazione fra utenti. Conserva invece la costruzione di “oggetti” in 3D In generale va ricordato che.. …le comunità virtuali nascono in un ambiente fortemente comunicativo (Internet). La ricchezza delle prestazioni fornite dal mezzo costituisce lo sfondo nel quale si trovano collocate. In molti casi le comunità divengono il luogo dell’interconnessione fra testi: negli spazi di discussione i rimandi ipertestuali a pagine web sono utilizzati da molti utenti Cosa esprimono? Bisogni: la ricerca di un’appartenenza (riconoscimento reciproco; senso di appartenenza) che si realizza mediante: • l’uso di uno spazio comune; • l’incontro con “altri”. Come erano e come sono le communities Le principali trasformazioni sono dovute soprattutto a: • il progresso tecnologico • l’uso sociale Chi si occupa delle comunità virtuali? • Gli studi di tipo tecnologico-informatico; • la sociologia (sia in quanto sistemi sociali, sia in quanto relazione ai media); • la sociosemiotica (in quanto disciplina che si occupa dei discorsi e delle pratiche che intervengono nella costituzione e/o nella trasformazione delle condizioni di interazione fra i soggetti). Il valore delle comunità corrisponde a: • la realizzazione di un riconoscimento reciproco (identità, reciprocità, fiducia); • la condivisione di un interesse comune L’effetto di presenza: Differenze fra: nick character Avatar nick • Sta per “nickname” • Utilizzato nelle communities text based in asincrono character Panto. Indossa: (sulla testa) Biglietto C'e' scritto riservato. (attorno al corpo) AccapPantOio Comodo, soffice e caldo. (sulle gambe) PantOloni Incasinati. Come chi li indossa. (ai piedi) PantOfoloni Enormi. Enormissimi. E ogni tanto vanno in giro da soli. Sulla sua fronte brilla il segno di Eris: ><- ! Avatar Cosa si mette in gioco? • Giocando con l’identità talvolta mettiamo in gioco proprio noi stessi • In casi estremi, questo tipo di esperienze provocano, anche se temporaneamente, forme di dipendenza (addiction) • Tenere sempre presente che si sta gestendo un avatar in un mondo virtuale Esempi di community • e-group (http://it.groups.yahoo.com/) • Comunità fantasy (Extremelot: http://gdr.leonardo.it/extremelot/) • Comunità “tridimensionali” (Active worlds: www.activeworlds.com; Second life: http://secondlife.com/) Gli “ingredienti” di base della comunità virtuale: • • • • • • la condivisione di un interesse la condivisione di uno spazio il senso di appartenenza il contratto di fiducia il ritmo discorsivo l’acquisizione di un’identità Le comunità e i media: • Dalle comunità immaginate di Anderson alle virtual communities • Passaggio dal Personal Computer al Personal Media • Una produzione di contenuti che arriva dal “basso” • Un uso giocoso dei media, in quanto macchine da montare e smontare • Un uso creativo dei media La sfida del cambiamento • Deve essere riconosciuto il potere dell’interazione tra i singoli membri e la capacità di questi ultimi di generare e valorizzare contenuti. • Queste interazioni si basano essenzialmente sul desiderio delle persone di soddisfare quattro esigenze di fondo: Interesse, relazione, fantasia e scambio. Perché far parte di una comunità on-line? • L’interesse ad accedere a determinate informazioni (dimensione informativa) • Il desiderio di partecipare a un sistema di relazioni sociali (dimensione partecipativa - subcultura) • Le diverse caratteristiche delle communities incidono nella scelta delle metodologie utilizzate per il loro studio • Le differenze non riguardano solo l’aspetto delle communities; si riferiscono al loro funzionamento e influenzano di conseguenza anche i modi in cui è possibile strutturare l’analisi Gli elementi pertinenti: come studiarle? • L’osservazione partecipante (metodo etnografico) • Comunità come “testo” (ipotesi sociosemiotica) Alcune difficoltà generali: • La costruzione di una unica prospettiva metodologica utilizzabile per tutte le tipologie di communities • La delimitazione del campo di indagine: i confini delle communities sono legati alle nozioni di flusso e di connettività • L’ulteriore estensione del campo: online e offline (i luoghi da cui ci si connette) • L’etnografia della Rete va considerata come mobile, o time shifted (Hine, 2000) • Il problema etico (le communities sono spazi pubblici a tutti gli effetti?) L’etnografia e l’“osservazione”: Le due strategie di ricerca messe a disposizione dall’etnografia sono: • l’osservazione non partecipante (il ricercatore resta «estraneo» alla vita del gruppo); • l’osservazione partecipante, che non è una semplice tecnica, ma una modalità particolare dei ricercatori di «porsi-nel-mondo» L’osservazione partecipante si basa sulle seguenti caratteristiche: a. b. c. d. e. f. il ricercatore instaura un rapporto diretto con gli attori sociali; soggiornando per un periodo prolungato (da due mesi a diversi anni); nel loro ambiente naturale; con lo scopo di osservarne e descriverne i comportamenti; interagendo e partecipando ai loro cerimoniali e rituali quotidiani; imparandone il codice (o almeno parti di esso) al fine di comprendere il significato delle loro azioni (Gobo, 2001). In Internet.. si sceglie generalmente una terza via: una partecipazione, cioè, moderata. “il ricercatore assume una posizione intermedia tra l’essere a tutti gli effetti un membro del gruppo che studia (insider), come avviene nella partecipazione completa, e l’essere totalmente estraneo (outsider), proprio della non partecipazione” Dal Lago, De Biasi, 2002 In breve, tenere presente lo sguardo dall’ “esterno”: • Gli elementi del paratesto (il “titolo” della comunità, la sua descrizione, il numero di utenti iscritti, il numero di utenti presenti in un certo momento, …) • L’ipotesi dell’appartenenza a un genere mediale (community informazione – community fantasy …) • La relazione con il contesto (text-based o in 3D) • La presenza/assenza del mediatore nella comunità ..e lo sguardo “interno” ai confini della community: • Il contatto fra il ricercatore e la comunità (osservazione partecipante; osservazione non partecipante) • L’individuazione di topic e sottotopic discorsivi • L’osservazione delle dinamiche relazionali: la presenza di rituali online • Il “fissarsi” di regimi identitari nei partecipanti: la costruzione dei ruoli • La presenza di opinion leader • La presenza-assenza di legami con temi discussi nel panorama mediale Alcuni importanti autori di riferimento: • Nancy K. Baym http://people.ku.edu/~nbaym/research2.html • Christine Hine http://www.soc.surrey.ac.uk/christine_hine.htm • Philippe N. Howard http://faculty.washington.edu/pnhoward/ • Sherry Turkle http://web.mit.edu/sturkle/www/ • Barry Wellman http://www.chass.utoronto.ca/~wellman/