La prospettiva curricolare
La prospettiva
curricolare
Secondo biennio
• Risultati di apprendimento
• il secondo biennio poggia su quanto acquisito
durante il primo biennio.
• Conseguito l’obbligo di istruzione, focalizza la sua
attenzione sullo
• sviluppo delle conoscenze e delle abilità che
costituiscono il cuore della professionalità
La prospettiva
curricolare
L’articolazione del secondo biennio
e del quinto anno
• Il passaggio degli studenti dal primo al secondo biennio
richiede un attento accompagnamento alla scelta
dell’indirizzo
• valorizzazione della dimensione orientativa degli insegnamenti
• Nel secondo biennio, “dimensione politecnica” degli
aspetti scientifici, economico-giuridici, tecnologici e
tecnici sviluppati dalle discipline d’indirizzo
• Per tutte le discipline:
– Comune metodo scientifico di riferimento
– attenzione ai modelli e ai linguaggi specifici
– ricorso al ‘laboratorio’ come spazio elettivo
La prospettiva
curricolare
Quinto anno
• Lo sviluppo delle competenze si realizza attraverso un
collegamento forte con la realtà produttiva del territorio,
locale, nazionale o internazionale
• In una prospettiva curricolare, possibile anticipare al secondo
biennio alcuni risultati di apprendimento del quinto anno
• Per favorire altri progetti ed altre esperienze
La prospettiva
curricolare
Certificazioni
• Per alcuni indirizzi e articolazioni, i risultati di apprendimento
assumono a riferimento le certificazioni europee e
internazionali in modo da facilitare l’inserimento nel mondo
del lavoro e delle professioni
• Il ruolo del dirigente scolastico è cruciale nell’individuare le
strategie e gli strumenti organizzativi per facilitare
l’integrazione delle diverse aree di cui si compone il curricolo
La prospettiva
curricolare
Orientamento
• Il riordino degli Istituti Tecnici finalizzato a
• modernizzare l’impianto curricolare,
• rafforzare la capacità degli studenti di scegliere consapevolmente,
dopo il diploma, il proprio percorso.
•
In base al Regolamento degli Istituti Tecnici “il secondo biennio ed il quinto anno
costituiscono un percorso unitario per accompagnare lo studente nella costruzione
progressiva di un progetto di vita, di studio e di lavoro”
• per l’inserimento nel mondo del lavoro
• per l’accesso all’Università o all’Istruzione Tecnica Superiore (I.T.S.).
La prospettiva
curricolare
ITS
• Per favorire il collegamento tra stituti Tecnici e Istituti
Tecnici Superiori (I.T.S.)
• rafforzamento delle competenze di informatica e di lingua
inglese degli studenti delle quinte classi con particolare
riguardo alla conoscenza dell’inglese tecnico di indirizzo.
• programmabili iniziative di consolidamento delle
competenze scientifiche attraverso moduli integrativi
La prospettiva
curricolare
Orientamento post secondaria
• Per sostenere l’azione di orientamento, organizzare attività
che mettano in grado lo studente, a conclusione del
percorso quinquennale, di
• utilizzare strumenti per la ricerca attiva del lavoro e delle
opportunità formative (redazione e
• diffusione del CV, autovalutazione e verifica delle proprie
conoscenze, ecc.)
• valutare le proprie capacità, i propri interessi e le proprie
aspirazioni (bilancio delle competenze) anche nei confronti del
lavoro e di un ruolo professionale specifico;
• riconoscere i cambiamenti intervenuti nel sistema della
formazione e del mercato del lavoro;
• sviluppare competenze metodologiche finalizzate ad assumere
decisioni.
Aspetti didattici
e organizzativi specifici
Aspetti didattici
ed organizzativi
Curricoli
• Sempre più stretta integrazione culturale tra
la dimensione umanistica delle competenze e
quella scientifico-tecnologica tipica delle
vocazioni dell’Istruzione Tecnica.
Aspetti didattici
ed organizzativi
Raccordo tra Area di istruzione generale
e Area di indirizzo
• Area di istruzione generale costituita da
–
–
–
–
–
–
Lingua e Letteratura Italiana,
Lingua Inglese
Storia
Matematica
Scienze motorie e sportive
Religione cattolica o attività alternative
• Più ampia nel primo biennio (560 ore annue), Decresce nel
secondo biennio e nel quinto anno (495 ore annue)
• L’Area di istruzione generale e le Aree di indirizzo sono in un
rapporto di dinamica integrazione
Aspetti didattici
ed organizzativi
Competenze linguisticocomunicative
• Consentono allo studente di
• utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana ed i
linguaggi settoriali delle lingue straniere secondo le varie esigenze
comunicative
• favoriscono la comprensione critica della dimensione teorico-culturale
delle principali tematiche di tipo scientifico, tecnologico ed economico
• Nel quinto anno è previsto l’insegnamento di una disciplina
non linguistica in lingua inglese
Aspetti didattici
ed organizzativi
Competenze storicosociali
• Contribuiscono alla comprensione critica della dimensione
teorico-culturale dei saperi e delle conoscenze proprie della
scienza e della tecnologia
• attraverso l’approfondimento del rapporto fra le discipline delle Aree
di indirizzo e la Storia
• Consentono allo studente di collocare le scoperte scientifiche
e le innovazioni tecnologiche in una dimensione etica e
storico-culturale
• Nel quinto anno rafforzano la cultura dello studente con
riferimento anche ai contesti professionali,
Aspetti didattici
ed organizzativi
Competenze matematicoscientifiche
• Le competenze matematico-scientifiche [Matematica]
contribuiscono alla comprensione critica della dimensione
teorico-culturale dei saperi e delle conoscenze proprie del
pensiero matematico e scientifico
Aspetti didattici
ed organizzativi
Didattica laboratoriale
• Per l’integrazione tra Area di istruzione generale e
Aree di indirizzo
•
•
•
•
laboratorio come strumento di indagine e verifica,
esperienze di studio svolte in contesti reali
attività di alternanza scuola-lavoro:
Sono “luoghi” in cui conoscenze, abilità e competenze,
afferenti a discipline diverse possono si integrano
Aspetti didattici
ed organizzativi
Alternanza, tirocini, stage
• Importanza delle metodologie didattiche “attive” e dello sviluppo di
“organici collegamenti” con il mondo del lavoro e delle professioni,
compresi il volontariato ed il privato sociale
• Lo stage consiste nel trascorrere un certo periodo di tempo all’interno di
una realtà lavorativa allo scopo di verificare, integrare e rielaborare quanto
appreso in aula e/o laboratorio.
• Il tirocinio - che secondo la legge istitutiva n. 196/1997 si distingue in
tirocinio formativo e tirocinio di orientamento - è
• opportunità di inserimento temporaneo nel mondo del lavoro
• finalizzato all’acquisizione di nuove competenze e di una esperienza pratica
che favoriscono la crescita professionale e personale del tirocinante.
• l’alternanza scuola-lavoro consente agli studenti che hanno compiuto il
quindicesimo anno di età, di realizzare propri percorsi formativi
alternando periodi di studio “in aula” e forme di apprendimento in
contesti lavorativi.
Aspetti didattici
ed organizzativi
Quote di autonomia e di
flessibilità
• I percorsi formativi degli Istituti Tecnici nel secondo biennio e quinto anno
assumono connotazioni specifiche in relazione alle filiere produttive di
riferimento
• Gli Istituti Tecnici possono utilizzare la quota del 20% dei curricoli per
progettare, nell’ambito della loro autonomia didattica, organizzativa, di
ricerca e sviluppo, specifiche attività formative mirate anche al costante
raccordo con i sistemi produttivi del territorio
• Opportunità di utilizzare gli spazi di flessibilità, intesi come possibilità di
articolare le aree di indirizzo in opzioni, per offrire risposte efficaci e
mirate alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal
mondo del lavoro e delle professioni
Aspetti didattici
ed organizzativi
Dipartimenti
• Sono articolazioni funzionali del collegio dei docenti di supporto alla
didattica e alla progettazione
• Al centro delle strategie didattiche collegial
• il laboratorio
• la didattica laboratoriale
• la costruzione dei percorsi di insegnamento/ apprendimento in contesti reali
• l’alternanza scuola-lavoro
• il raccordo con le altre istituzioni scolastiche (reti) e con gli enti locali (convenzioni), anche per
realizzare progetti condivisi.
• In generale, i dipartimenti possono
•
•
•
•
individuare i bisogni formativi
definire i piani di aggiornamento del personale
promuovere e sostenere la condivisione degli obiettivi educativi
Promuovere la diffusione delle metodologie più efficaci per migliorare i
risultati di apprendimento degli studenti
Aspetti didattici
ed organizzativi
Comitato tecnico scientifico
• Gli istituti tecnici, in base all’art. 5, comma 3 punto d) del
Regolamento, possono dotarsi di un comitato tecnico
scientifico (CTS) composto da docenti e da esperti del mondo
del lavoro, delle professioni e della ricerca scientifica e
tecnologica
Aspetti didattici
ed organizzativi
Ufficio tecnico
• Gli istituti tecnici per gli indirizzi del settore tecnologico sono
dotati di un ufficio tecnico con il compito di “sostenere la
migliore organizzazione e funzionalità dei laboratori a fini
didattici e il loro adeguamento in relazione alle esigenze
poste dall’innovazione tecnologica, nonché per la sicurezza
delle persone e dell’ambiente”
Aspetti didattici
ed organizzativi
Progettare e valutare per
competenze
• vengono proposti alcuni criteri di riferimento, in
particolare per quanto riguarda il primo biennio.
• La normativa relativa all’obbligo di istruzione elenca
– otto competenze chiave di cittadinanza
– quattro assi culturali a cui fare riferimento nell’impostare
l’attività formativa del primo biennio del secondo ciclo.
insegnare per sviluppare competenze
• una competenza sia generale, sia di studio, sia di lavoro si sviluppa in un
contesto nel quale lo studente è coinvolto, personalmente o
collettivamente, nell’affrontare situazioni, nel portare a termine compiti,
nel realizzare prodotti, nel risolvere problemi, che implicano l’attivazione e
il coordinamento operativo di quanto sa, sa fare, sa essere o sa collaborare
con gli altri
• progettazione di un’attività formativa diretta allo sviluppo di competenze.
Per questo è necessario l’individuazione chiara delle conoscenze e abilità
fondamentali che le varie competenze implicano e del livello di profondità
e padronanza da raggiungere e, dall’altra, l’effettuazione di un bilancio
delle conoscenze, delle abilità già acquisite ed evidenziate da parte dello
studente (o, eventualmente, delle competenze da lui già raggiunte)
• promuovere una pratica formativa segnata dall’esigenza di favorire
un’acquisizione di conoscenze e abilità del cui valore, ai fini dello sviluppo
personale, culturale e professionale indicate nelle competenze finali da
raggiungere, siano consapevoli sia i docenti, sia gli studenti.
segue
• Un ambiente di lavoro nel quale si realizzano individualmente o
collettivamente prodotti che richiedono un utilizzo intelligente di quanto
studiato o sollecitano un suo approfondimento è la chiave di volta
metodologica.
• Si tratta di promuovere una metodologia di insegnamento e
apprendimento di tipo laboratoriale, alla quale si potrà accostare con
ancor maggior profitto 18 l’utilizzo delle previste attività da svolgere nei
laboratori. Ad esempio, si può immaginare un laboratorio di scrittura in
italiano, sostenuto dall’uso personale e/o collettivo di tecnologie digitali,
nel quale si possano anche redigere relazioni su quanto esplorato nelle
scienze o nelle tecnologie, oltre che commenti alle proprie letture; un
laboratorio di introduzione e di applicazione dei concetti e dei
procedimenti matematici, mediante la soluzione di problemi anche ispirati
allo studio parallelo delle scienze o delle tecnologie; esercitazioni nella
lingua straniera, valorizzando, se ci sono, quanti ne manifestano una
maggiore padronanza o mediante la lettura e/o ascolto collettivo di testi
tecnici in inglese
Operare per progetti
• Ad esempio, si può proporre agli studenti di
impegnarsi nella produzione di uno
spettacolo, nella pubblicazione di un giornale,
nel preparare un viaggio o un’escursione,
scrivere una novella, redigere una guida
turistica che descriva un luogo o un oggetto
d’arte, preparare una esposizione, girare un
film o un video, progettare e realizzare un sito
informatico, partecipare a un’azione
umanitaria ecc
Valutare le competenze
• Una competenza si manifesta quando uno studente è in
grado di affrontare un compito o realizzare un prodotto a
lui assegnato, mettendo in gioco le sue risorse personali e
quelle, se disponibili, esterne utili o necessarie.
• Occorre anche aggiungere che non è possibile decidere se
uno studente possieda o meno una competenza sulla base
di una sola prestazione.
• L’elaborazione di un giudizio che tenga conto dell’insieme
delle manifestazioni di competenza, anche da un punto di
vista evolutivo, non può basarsi su calcoli di tipo statistico,
alla ricerca di medie: assume invece il carattere di un
accertamento di presenza e di livello, che deve essere
sostenuto da elementi di prova (le informazioni raccolte) e
da consenso (da parte di altri)
Valutare le competenze
• Per quanto riguarda, in generale, le fonti
informative sulla base delle quali esprimere un
giudizio di competenza, possono essere
classificate secondo tre grandi ambiti specifici:
– uello relativo ai risultati ottenuti nello svolgimento di
un compito o nella realizzazione del prodotto;
– quello relativo a come lo studente è giunto a
conseguire tali risultati;
– quello relativo alla percezione che lo studente ha del
suo lavoro
Il ruolo della valutazione delle conoscenze, delle
abilità e degli atteggiament
• le conoscenze, per poter essere valorizzate nello
sviluppo di una competenza, devono manifestare
tre caratteristiche: significatività, stabilità e
fruibilità.
• Una abilità deve poter essere utilizzata in
maniera fluida e corretta, sapendo collegarla a
quelle che sono denominate conoscenze
condizionali; cioè di fronte a una questione o un
compito lo studente dovrà essere in grado di
attivare quelle abilità che sono richieste e farlo in
maniera adeguata e consapevole
Scarica

La prospettiva curricolare