Fondazione del partito fascista Il movimento dei Fasci Italiani di Combattimento è fondato da Benito Mussolini a Milano il 23 marzo 1919. Il Partito Nazionale Fascista, PNF, è fondato il 7 novembre 1921 a Roma sempre per iniziativa di Mussolini come evoluzione del movimento fascista. È contrario alle rivendicazioni sindacali degli operai e dei braccianti, così trova l’appoggio degli industriali e dei conservatori. Ha il supporto degli squadristi, dei militanti che usano la violenza contro cose e persone. Lo stemma del PNF. Lo stemma contiene la bandiera italiana e il “fascio littorio”, che nell’antica Roma era il simbolo dell’autorità e del potere dell’imperatore. La marcia su Roma Il 28 Ottobre 1922 Mussolini e una decina di migliaia di squadristi si dirigono verso la capitale Mussolini rivendica il potere politico. Il re decide di non fermarlo e Mussolini entra a Roma senza incontrare alcuna resistenza. Risultato: il 30 Ottobre 1922 il re concede a Mussolini l’incarico di formare il nuovo governo. La marcia su Roma Giacomo Matteotti Giacomo Matteotti Mussolini vince le elezioni del 6 Aprile 1924. Il deputato socialista Giacomo Matteotti denuncia in parlamento le irregolarità delle elezioni. Il 10 Giugno 1924 Matteoti viene rapito ed ucciso. Col discorso alla Camera del 3 gennaio 1925 e le misure adottate di seguito (le leggi fascistissime) Mussolini sconvolge la struttura liberale dello stato italiano. Inizio della dittatura Leggi fascistissime emanate tra il 1925 e il 1926 Il capo del governo Mussolini deve rispondere solo al re, il parlamento non ha più importanza. L’unico partito permesso è il PNF. Soppressione della libertà di stampa. Abolizione del diritto di sciopero. Istituzione della Polizia Segreta OVRA. Confino di polizia per gli oppositori o antifascisti. Conseguenze Abolizione della libertà politica, di espressione, di stampa. Leggi razziali del 1938, deportazioni degli ebrei. Crimini di guerra in Libia, Etiopia, Grecia e Jugoslavia Repressioni dell’OVRA, la polizia segreta del fascismo.