Malattie della mielina Sclerosi Multipla Patologia demielinizzante infiammatoria multifocale del SNC a verosimile patogenesi autoimmune 1. Malattie demielinizzanti (SM) Distruzione della mielina normalmente costituita 2. Malattie dismielinizzanti Errore di sintesi o di metabolismo La mielina 75% lipidi: 20-25% proteine PLP (proteina proteolipidica) 50% MBP (proteina basica della mielina) 30-35% MAG (Glicoproteina associata alla mielina) 0.5% MOG (glicoproteina mielinica oligodendrocitaria.) 0.05% a B-cristallina CNPasi (2’3’nucleotide ciclica-fosfodiesterasi) Epidemiologia Prevalenza Nord America >200/100,000 Nord Europa 100/100,000 Regioni tropicali 5/100,000 Italia 50/100,000 (incidenza 2-4 casi 100,000 abitanti per anno) F/M = 2-3/1 Picco massimo di incidenza 30 anni >30 casi 5-25 casi < 5 casi Europa centro-settentrionale (>46° latitudine) Prevalenza Casi/100,000 Norvegia: 31 Islanda 60 Finlandia 92 Svezzia 52 UK 96-144 Olanda 54 Germania 43-108 Polonia 43-62 Cecoslovaccha 51-89 Ungheria 32-79 Svizzera 110 Incidenza Casi/100,000 1.9-5.5 2.7 2.3-3.3 2.5 4.7-7.2 3.3 1.9-3.9 2.2 / 0.8-3.2 / Europa Meridionale (36°-46° latitudine) Prevalenza Casi/100,000 Bulgaria 30 Croazia 28-122 Francia 58-58 Grecia 29 Romania 26 Slovenia 83 Spagna 33-57 Italia continentale 21.5-69.4 Sardegna 60-143 Sicilia 52.3-120.2 Incidenza Casi/100,000 / 5.9 / 1.8 / 2.9 2.1-3 1.4-2.1 3.4-6.4 2.3-5.7 Da G. Rosati: The prevalence of multiple sclerosis in the world: an update Neurol Sci (2001) 22:117-139 SM in Sicilia Prevalenza (PD) Incidenza Enna (Dean G. 1975) Enna (Grimaldi L.2001) Caltanissetta (Savettieri G. 1981) Agrigento (Dean G. 1975) Monreale (Savettieri G. 1980) Monreale (Savettieri G .1991) Catania (Nicoletti A. 2001) Catania (Nicoletti A. ****) Bagheria (Savettieri G .2000) 53.2 (1975) 120 (1995) / 5.7 (86-95) 51.0 (1981) / 32.0 (1975) / 43.3 (1980) / 72.4 (1991) 3.3 (81-91) 58.5 (1995) 2.3 (75-95) 90.0 (2000) 5.5 (90-00) / 4.4 (85-94) Eziopatogenesi Fattori genetici HLA-A3, B7, -DR2, -DQW1 Fattori ambientali (migrazione) Ipotesi virale (morbillo, parotite, Herpes, retrovirus, JC etc) Anatomia patologica Placca acuta attiva = edema e flogosi Placca cronica attiva = demielinizzazione Placca cronica silente = gliosi astrocitaria E caratteristica la presenza di un infiltrato infiammatorio con cellule di tipi istiociticomacrofagico, linfociti T e plasmacellule in sede perivascolare ed alla periferia della placca attiva, acuta o cronica. Placche di demielinizzazione Sede = corpo calloso e sb peiventricolare e cervelletto Sede perivasale Da meno di un millimetro a qualche centimetro Eziopatogenesi Attivazione dei linfociti T (CD8+) al livello periferico Migrazione attraverso la BEE Formazione di infiltrato infiammatorio Danno alla mileina MS Pathogenesis Autoreactive T Cells Danger Signal or Trigger T T T T T Activation, Differentiation, Clonal Expansion Adhesion/Attraction T Periphery Transmigration T BBB B Antibodies IFN- T Local Reactivation CNS APC M NO TNF-a APC Release of Cytokines; Recruitment of M T TNF-a Demyelination and Axon Loss Adapted with kind permission from Prof. R. Hohlfeld. Patogenesi della SM Attivazione cellule T periferiche specifiche per PBM Linfociti T attivati aumentano l‘espressione delle molecole di adesione sulle cellule endoteliali della BEE (integrine, V-CAM), che consentono al linfocita di aderire alle cellule endoteliali. Processo mediato da citochine pro-infiammatorie TNFa INF etc.) Legame delle integrine con le controparti presenti sui linfo-monociti (I-CAM) Liberazione di enzimi litici (metallo-proteasi, gelatinasi) Scissione delle giunzioni endoteliali Alterazione della BEE Diapedesi delle cellule immunitarie Cellule T attivate rilasciano citochine pro-infiammatorie (INF, TNFa etc.) Macrofagi perivascolari e microglia agiscono come cellule presentanti l’antigene ai linfociti T (componenti mieliniche legate al complesso maggiore di istocompatibilità II) portando alla proliferazione dei Linfociti T. T citotossici, macrofagi, microglia producono citochine pro-infiammatorie che attaccano gli oligodendrociti. (Demielinizzazione) Cellule T stimolano le cellule B a produrre anticorpi contro i componenti della mielina Interazione antigene anticorpo, rilascio di complemento, stimolazione dei fagociti e lisi degli oligodendrociti Ulteriore alterazione della BEE Mielina ed autoimmunità 75% lipidi: PLP (proteina proteolipidica) 50% Nel caso della Sm la risposta immunitaria nei confronti della PLP non sembra essere l’evento primario nella patogenesi della malattia MBP (proteina basica della mielina) 30-35% La risposta T linfocitaria alla MBP comporta una produzione citochinica di tipo Th1 (INF gamma, TNF alfa IL2) MAG (Glicoproteina associata alla mielina) 0.5% Non è implicata nella SM MOG (glicoproteina mielinica oligodendrocitaria.) 0.05% Da molti ritenuta il principale target primario dell’autoimmunità a B-cristallina CNPasi (2’3’nucleotide ciclica-fosfodiesterasi) Citochine e SM I linfociti T CD4+ e CD8+ T helper 1 (Th1) secernono:IL-2 INF TNF Stimolano la produzione di altre citochine Th1 Bloccano le Th2 Favoriscono l’espansione clonale di linfociti T Citotossici Mediano le reazione di ipersensibilità ritardata. T helper 2 (Th2) Producono: IL-4 IL-5 IL-10 e IL-13 Inducono la sintesi di IgE Mediano le reazioni allergiche La doppia natura dell’infiammazione nella SM Pro-infiammatoria e fattori neurotossici Th1 cytokines TNF-a IL-1 Nitric oxide Reactive oxygen species Glutamate Antibodies and complement Cell-mediated neurotoxicity DANNO TESSUTALE Anti-infiammatoria e fattori neuroprotrttivi Th2 cytokines TGF- IL-1 Neurotrophic factors – BDNF – NGF – NT-3 – CNTF – GDNF PROTEZIONE TESSUTALE MS: A Disease of Severe Myelin, Axonal, and Neuronal Losses Normal White Matter Plaque Lymphocytes Neurons Myelin Axons Astrocytes Adapted with kind permission from Dr. W. Brück. Macrophages Axonal Damage in MS Terminal axonal ovoids Nonphosphorylated neurofilaments 64 m Adapted with permission from Trapp BD et al. N Engl J Med. 1998;338:278-285. 45 m Eziopatogenesi • • • • Fattori genetici HLA-A3, B7, -DR2, -DQW1 Fattori ambientali (migrazione) Ipotesi virale (morbillo, parotite, Herpes, retrovirus, JC etc) Fattori dell’ambiente fisico, biologico, sociale Fattori A Fattori B Fattori C Trigger Suscettibilità Genetica Fattori in grado di modulare il decorso Geni Multipli Età critica A Età critica B Infanzia Adolescenza Età critica C Età adulta SM Conclamata INTERAZIONE MULTIFATTORIALE TRA INFLUENZE AMBIENTALI E GENETICO-RAZZIALI NELLA EZIOLOGIA DELLA SCLEROSI MULTIPLA: PRINCIPALI FATTORI DI RISCHIO Fattori intrinseci all’individuo Razza Predisposizione genetica Età Sesso Familiarità Genitura Fattori dell’ambiente biologico Agenti infettivi e virus in particolare Dieta e nutrizione Traumi Interventi chirurgici Contatti con animali Vaccinazioni-immunizzazioni Gravidanze Fattori dell’ambiente fisico Fattori dell’ambiente sociale Latitudine Altitudine Clima Agenti ambientali Composizione delle acque e del suolo Classe sociale e scolarità Condizioni igienico-sanitarie Occupazione Esposizione ad agenti tossici nell’ambiente di lavoro Ipotesi infettiva: ruolo del EBV US Cohort (US Army) Prospective nested case-control study (83 casi e 166 controlli) RR19.7 (95%CI2.2-174) (VCA) RR 33.9 (95% 4.1-283) (EBNA) Nessuna associazione per CMV Nessuna associazione per Chlamydia pneumoniae* Levin LI et al., JAMA 2003 *Munger KL Neurology 2004 Ipotesi infettiva: ruolo del EBV Northern Sweeden Health and Disease (NSHDS) Prospective nested case-control study (73* prospective cases; 161 retrospective cases) *OR 4.2 (95%CI 1.9-11) (EBV-EBNA) *OR 2.3 (95%CI 1.0–5.1) (HH6) *OR 11 (95%CI 1.5--75) (EBV-EBNA) (< 5 anni) *OR 12 (95%CI 1.8–76) (HH6) (< 5 anni) Nessuna associazione per HSV, VZV Morbillo, *Sundstrom Neurology 2004 Quadro clinico Interessamento dei nervi cranici Disturbi motori Disturbi sensitivi Disturbi della coordinazione e dei movimenti Disturbi sfinterici e sessuali Altri Sintomi d’esordio Ipostenia Neurite Ottica Parestesie disestesie Sintomi cerebellari Diplopia vertigini, disturbi della minzione Manifestazioni parossistiche o psichiche 30% 22% 18% 15% 10% 5% Esordio della malattia • Disturbi motori Più frequente negli esordi tardivi (46% >40 anni) • Disturbi sensitivi Meno frequente negli esordi precoci • Disturbi cerebellari 15% • Neurite ottica 20-25% <20 anni 16-18% 20-40 anni Si riduce dopo i 40 anni • Diplopia più frequente negli esordi precoci Altri sintomi d’esordio (<10%) • Nevralgia del trigemino • Disturbi parossistici di altra natura • Lesioni dei nervi cranici oltre n.ottici ed oculomotori • Manifestazioni epilettiche • Disturbi urogenitali • Disturbi delle funzioni cognitive e della sfera affettiva Modalità d’esordio Monosintomatico (2/3 casi); più frequente negli esordi tardivi (paraparesi spastica progressiva) Acuto-Subacuto (70% dei casi ad esordio giovanile) Progressivo (frequente negli esordi tardivi) Evoluzione Fatica Disturbi urogenitali Disturbi intestinali e della funzione sfinterica anale Dolori Epilessia Disturbi parossistici Disartria e disfagia Che cos’è una esacerbazione o ricaduta Comparsa di nuovi sintomi o ricomparsa di sintomi pregressi Aggravamento di sintomi preesistenti Durata superiore alle 24 ore Le ricadute devono essere separate da almeno 1 mese Esclusione di pseudoattacchi Frequenza delle ricadute 0.6 annue (0.9 RR e 0.6 RP) Decorso Ricadute e remissioni (RR) 30% Progressiva e a ricadute (PR) 10% Secondariamente progressiva (SP) 25% Primariamente –progressiva (PP) <20% Varianti benigne 15% (EDSS 3.5 dopo 10 15 anni) Varianti maligne 5% 70 60 50 40 % RR RP PP 30 20 10 0 <20 20-40 >40 Età all'esordio Passaggio a forme secondariamente progressiva Età media 38 anni 1-5 anni dall’esordio: 12.1% SP 6-10 anni dall’esordio: 41.3% 11-15 anni dall’esordio: 57.6% Expanded Disability Status Scale (EDSS) Sistemi Funzionali Punteggi FP (piramidale) FC (cerebellare) FT (Trocoencefalico) FS (Sensitivo) FSf (Sfinterico) FV (Visivo) FM (Mentale) Altro* Spasticità 0-6 0-5 0-5 0-6 0-6 0-6 0-5 0-1 0-3 EDSS 0-10 Disabilità E’ variabile ma in relazione alla durata di malattia. EDSS = 3 (segni di disfunzione neurologica senza effetti sull’autonomia) 1/3 casi tra 2-7 anni 1/3 casi entro i 2 anni 1/3 casi oltre i 7 anni (Mediamente entro i 7 anni ) EDSS = 6 (severa limitazione dell’autonomia) 9-15 anni. Inflammation and Axonal Loss in MS Repairing-Remitting Secondary Progression Clinical Disability Clinical Threshold Brain Volume Inflammation Axonal Loss Frequent inflammation, demyelination, axonal transection, plasticity, and remyelination Compston A, Coles A. Lancet. 2002;359:1221-1231. Continuing inflammation, persistent demyelination Infrequent inflammation, chronic axonal degeneration, gliosis Aspettative di vita Sopravvivenza media > 25 anni Morte per cause correlate alla disabilità ma indipendenti dalle lesioni neurologiche (broncopolminiti, polminiti ab ingestissepsi etc) Prognosi Fattori prognostici positivi Esordio giovanile Sintomi monofocali Interessamento troncale e n.ottico Sintomi sensitivi Recupero totale >tempo intercorrente tra i primi due attacchi Fattori negativi Esordio tardivo Precoce interessamento cerebellare o piramidale Esordio multifocale Indagini paracliniche TC encefalo RMN Potenziali evocati (PEV, BAEP, SEP) Liquor (IgG index; Bande oligoclonali) Risonanza Magnetica Nucleare Percentuale di positività 90% dei casi definiti Più bassi i valori di specificità. I focolai di demielinizzazione appaiono iperintensi in T2 e DP prevalentemente disposti attorno i ventricoli laterali, possono confluire. Evidenziabili lesioni anche a livello del tronco e del midollo L’impiego di gadolinio (contrasto paramagnetico) fornisce elementi utili sulla dimostrazione di placche con rottura di barriera permettendo un giudizio sul grado di attività Potenziali evocati PEV Permette lo studio delle vie ottiche ed il riscontro di lesioni silenti dimostrando la disseminazione spaziale Alterati 60-80% casi (Aumento di latenza dell’onda P100) BAEP Utili nell’evidenziare lesioni tronco-encefaliche Alterati nel 40-60% di casi 40% casi asintomatici per lesioni del tronco encefalo Anomalie polimorfe ad eccezione dell’onda I PESS Esplorano l’integrità del midollo e del troncoencefalo Alterati solo nel 60% dei casi Alterazione del CSF Presenza di bande oligoclonali IgG 95% Aumento dell’indice di Link 90% Aumento delle IgG/albumina 80% Aumento delle IgG/proteine tot 70% Aumento delle IgG 60% Modesta pleiocitosi 50% Modesta proteinorrachia 30% Criteri di Poser (1983) SM clinicamente definita SM clinicamente probabile SM definita con supporto di laboratorio SM probabile con supporto di laboratorio Criteri di Mc Donald (2000) Obbiettivo primario: dimostrazione della disseminazione nel tempo e nello spazio delle lesioni. Criteri di Mc Donald (2000) PRESENTAZIONE CLINICA 2 o + attacchi; evidenza clinica obbiettiva di due o + lesioni 2 o + attacchi; evidenza clinica obbiettiva di 1 lesioni DATI AGGIUNTIVI NECESSARI Nessuno Disseminazione spaziale dimostrata alla RMN o 2 o più lesioni alla RM suggestive per SM e positività al LCR o attendere un nuovo attacco coinvolgente una sede diversa Criteri di Mc Donald (2000) PRESENTAZIONE CLINICA DATI AGGIUNTIVI NECESSARI 1 attacco; evidenza clinica di 2 o più lesioni Disseminazione temporale dimostrata con RM o secondo attacco clinico 1 attacco; evidenza clinica obiettiva di 1 lesione presentazione monosintomatica sindrome clinicamente isolata Disseminazione spaziale dimostrata alla RMN o 2 o più lesioni alla RM suggestive per SM e positività al LCR con disseminazione temporale dimostrata con RM o secondo attacco clinico Criteri di Mc Donald (2000) DATI AGGIUNTIVI NECESSARI PRESENTAZIONE CLINICA Progressione neurologica insidiosa suggestiva per SM Liquor positivo e disseminazione dimostrata ad: a) 9 o + leioni in T2 b) 2 o + llesioni midollari o c) 4-8 lesioni cerebrali e 1 midollare d) ??? o PEV alterati associati a 4-8 lesioni cerebrali, o con meno di 4 lesioni più una lesione midollare alla RM e disseminazione temporale dimostrata alla RM o Progressione continua per 1 anno Histopathologic Correlates of Black Holes T1 Hypointensity Directly Correlates to Degree of Axonal Loss Bodian axonal density 1. Strongly hypointense 20% 2. Mildly hypointense 60% 3. NAWM Reprinted with permission from Noseworthy JH et al. N Engl J Med. 2000;343:938-952. 100% Reprinted with permission from van Waesberghe JH et al. Ann Neurol. 1999;46:747-754. Neuronal Dysfunction Viewed by MRI Atrophy Control MS Patient Adapted with permission from van Walderveen MA et al. Ann Neurol. 1999;46:79-87. Pathogenic Pathways Potential Treatment Strategies Intact CNS Anti-inflammation Inflammation Axon Protection Demyelination Axonal Damage Adapted with permission from Rieckmann P, Maürer M. Curr Opin Neurol. 2002;15:361-370. Terapie patogenetiche (Immunosoppressori ed immunomodulatori) Interferone beta umano ricombinante Copolimero-1 Azatioprina Methotrexate Ciclofosfamide Mitoxantrone Terapie immunomodulanti Interferone beta Immunoglobuline Copolimero-1 Terapie combinate Interferone beta Avonex (IFN-1a): 6MU (30g) i.m. sett. Rebif (IFN-1a): 6MU (22g) o 12 MU (44g) s.c 3 volte sett. Betaferon (IFN-1b): 8 MU s.c.a giorni alterni. Effetti collaterali: sindromepseudinfluenzale, aumento degli enzimi epatici, depressione leucopenia, anticoerpi anti tiroide Efficacia: Riduzione del relapse rate (0.4 0.6) lieve progressione di malattia all’EDSS Copolimero-1 o Glatiramer acetato Sale acetato di una mistura di polipeptidi sintetici Somministrazione 20mg/die s.c. Efficacia: sovrapponibile all’IFN Effetti collaterali: Reazioni locali; crisi pseudoanginose dopo la somministrazione che si risolvono spontaneamemte dopo circa 15 min. Immunosoppressori Azatioprina: 2.5 mg/kg/die Ciclofosfamoide: 1-2g/m2 di superficie corporea mese Mitoxantrone: 20mg al mese associato ad 1 g ev di metilprednisolone Methotrexate: 7.5-10 mg settimana Irradiazione Trattamento delle ricadute Bolo steroideo MP 1 gr diluito in 500 ml di fisiologica in 12 ore per 5 gg consecutivi associato ad un gastroprotettore Progressiva riduzione nei successivi 10 gg Terapie sintomatiche Bolo steroideo Terapia per la spasticità Terapia della fatica Terapia del tremore Fenomeni parossistici Disturbi sfinterici Terapie sintomatiche Terapia per la spasticità (Baclofene, Dantrolene, Tizanidina, Gabapentim, Benzodiazepine) Terapia della fatica (4-aminopiridina, amantadina, Pemolina) Terapia del tremore (Benzodiazepine, Valproato di sodio, primidone, propanololo) Fenomeni parossistici Baclofene, CBZ, Difenilidantoina Gabapentim) Terapie sintomatiche Disturbi della minzione: - Alterazione del riempimento - Alterazione dello svuotamento - Combinazione dei due tipi Disturbi sessuali Disturbi intestinali Malattie demielinizzanti Malattia di Schilder Diffusa demielinizzazione e gliosi dei centri semiovali. Forme infantili co disturbi visivi, psichici, convulsività e s.i.e. Neuromielite ottica acuta di Devic Sclerosi concentrica di von Balò Aree concentriche di demielinizzazione Sclerosi Multipla fulminante tipo Marburg Sclerosi Multipla Patologia infiammatoria demielinizzante, multifocale sia temporalmente sia spazialmente del sistema nervoso centrale a verosimile patogenesi autoimmune Malattie dismielinizzanti Leucodistrofie Geneticamente determinate Alterazione della sintesi o del metabolismo della mielina Alterazioni simmetriche e diffuse della SB Decorso progressivo e multifocale deterioramento mentale progressivo ritardo o arresto sviluppo psicomotorio Classificazione LD a difetto metabolico noto Malattia Ereditarietà Deficit metabolico M. Di Krabbe AR Galattosilceramide-galattosidasi LD metacromatica Adrenoleucodistrofia M. Di Zellweger M. Di Canavan M. Di PelizaeusMerzbacher AR R X-Link. AR AR X-Link Arilsulfatasi A Enz. perossisomiali Enz. perossisomiali Aspartato ciclasi Prot. proteolipidica