LAUREA SPECIALISTICA PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE Il Sistema Informativo Aziendale Dott.ssa Bernardeschi Marta AGENZIA PER LA FORMAZIONE ASL 11 EMPOLI APRILE 2009 MINISTERO REGIONE ALTRI ENTI S.I.A. OSPEDALE P.S. SALE OPERATORIE REPARTI DIAGNOSTICHE MAGAZZINO….. TERRITORIO DISTRETTI PREVENZIONE DIPARTIMENTI TERR…... AMMINISTRAZIONE ECONOMICO FINANZIARIA PERSONALE CONTROLLO DI GESTIONE…. SISTEMA INFORMATIVO DI GOVERNO SISTEMA INFORMATIVO DI GOVERNO QUANTE TIPOLOGIE? EEIS : (European Environmental Information System) Sistema informativo ambientale europeo Agenzia Europea per l’Ambiente APAT :(svolge la funzione di NFP) EIOnet per Tematiche ambientali l’Italia – promuove la cooperazione in rete tra i principali soggetti istituzionali aventi competenze in materia di raccolta e gestione di dati e informazioni ambientali, attraverso la specializzazione dei ruoli. SINA : SISTEMA INFORMATIVO Competenze specifiche AMBIENTALE NAZIONALE SIRA : Sistemi informativi ambientali delle Regioni INOLTRE Punti Focali Regionali (PFR) Istituzioni Principali di Riferimento (IPR) Sistema informativo ambientale europeo Nodi specializzati per ambiti territoria SISTEMA - RACCOGLIERE - IMPLEMENTARE - ELABORARE - DISTRIBUIRE LE INFORMAZIONI INFORMATIVO - CONSENTIRE DISAGGREGAZIONI TERRITORIALI - CONTENERE DATI IDENTIFICATIVI DEI SOGGETTI - RILEVARE DATI QUALITATIVI SUI FENOMENI - RILEVARE DATI QUANTITATIVI DI USO DELLE RISORSE - ADOTTARE STRUMENTI DI CONOSCENZA DEI BISOGNI DI SALUTE, DELLA DOMANDA E DELL’OFFERTA DI SERVIZI I DATI ENTITA’ NUMERICHE CHE CI INFORMANO SULL’ATTIVITA’ E PRODUCONO CONOSCENZA = RAPPRESENTAZIONE NON INTERPRETATA DI UN FENOMENO LE INFORMAZIONI AGGREGATI SINTETICI ORIENTATE E QUALITATIVE RICCHE DI SENSO RISPONDENTI A OBIETTIVI INFORMATIVI L’informazione orientata permette Analisi di bisogni e domande Organizzazione e scelta delle risposte tecniche adeguate Controllo delle risorse impegnate Programmazione degli interventi Misurazione dei risultati Valutazione dei servizi ALTRE CARATTERISTICHE ANALIZZA TUTTA LA POPOLAZIONE ANALIZZA TUTTI I PROBLEMI FUNZIONE PRESENTE IN TUTTI I SERVIZI NON DELEGATA AGLI ESPERTI PERSONALIZZATA PROCESSO TRA DOMANDA E OFFERTA - INFORMAZIONE DI ESERCIZIO Tutta l’informazione connessa alla erogazione delle prestazioni Ha caratteristiche di analiticità e risiede dove è prodotta INFORMAZIONE DI GOVERNO E’ collegata alla utilizzazione delle risorse e quindi alle fasi della programmazione controllo e valutazione Ha forma sintetica e le informazioni vanno dove servono L’INFORMAZIONE EPIDEMIOLOGICA Necessità di conoscere i bisogni della popolazione Comporre una informazione sintetica sullo stato di salute Ridurre l’incertezza nelle azioni da intraprendere Supportare la Direzione nelle scelte di programmazione L’informazione per la salute L’informazione per il controllo •Anagrafe Assistibili Convenzioni •Attività di Ricovero •Attività Ambulatoriale Contabilità Generale ed Analitica •Attività Diagnostica Controllo di gestione •Dipartimento del Farmaco Patrimonio •Attività Distrettuali Gestione del Personale •Dipartimento di Prevenzione •Sottosistema Informativo SerT e Salute Mentale •Servizio Sociale •Attività dei Medici di Medicina Generale QUALI FLUSSI MINISTERIALI PER LA PREVENZIONE ? FSL 18 .Assistenza Sanitaria Collettiva in Ambiente di vita e di lavoro Scadenza annuale LA. Modello di rilevazione dei costi per livelli di assistenza Scadenza annuale Modelli per l’attività veterinaria Scadenza annuale o semestrale …………... QUALI CAMBIAMENTI IN ITALIA Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2008 CRITICITA’ AMBITI DEL PIANO Prevenzione cardiovascolare Screening dei tumori Prevenzione degli incidenti Piano delle vaccinazioni •Insieme di progetti non integrazione •Mancanza temi chiave : ambiente/salute •Scarso coinvolgimento aree deputate •Insufficienti applicazioni di efficacia, valutazione risultati •Scarso approccio sistematico all’individuazione delle informazioni essenziali •Insufficiente produzione di informazioni di processo e esito per miglioramento continuo •Ridotto utilizzo di canali comunicativi con la popolazione PIANO NAZIONALE PREVENZIONE 2009- 2001 (Sole 24 Ore sanita’ 23-29 dic.2008) SICUREZZA • RIDUZIONE MORTALITA’ INCID.STRADALI • RIDUZIONE INFORTUNI MORTALI E CON ESITI INVALIDANTI DEL 25% NEL TRIENNIO • RIDUZIONE MORTALITA’ EVENTI TRAUMATICI IN PARTICOLARE. PER ANZIANI ESPOSIZIONE AGENTI CHIMICI FISICI BIOLOGICI • RIDUZIONE INCIDENZA PATOLOGIE DA ESPOSIZIONE • CONTENIMENTO NEI LIMITI DEGLI INQUINANTI DA EMISSIONI E SCARICHI PRODUTTIVI • RIDUZIONE FONTI INQUINAMENTO INDOOR : AMIANTO E RADON PIANO NAZIONALE PREVENZIONE 2009- 2001 PREVENZIONE MALATTIE DA ALIMENTI E ACQUA • CONTROLLO E CONTENIMENTO INFEZIONI /INTOSSICAZIONI CHIMICO-FISICHE DA ALIMENTI PREVENZIONE MALATTIE SUSCETTIBILI DI VACCINAZIONE • MANTENIMENTO OBIETTIVO DI COPERTURA X LE ELIMINABILI •STRATEGIE X PRERPARATI NON ANCORA NEI L.E.A. PREVENZIONE MALATTIE E INFEZIONI DA ASISTENZA SANITARIA • RIDUZIONE HIV E SESSUALMENTE TRASMESSE • ADOZIONE PRECAUZIONI UNIVERSALI AMBIENTI COLLETTIVI • RIDUZIONE INF. SANITARIE E ZOONOSI • LIMITAZIONE FOCOLAI AUTOCTONI DA P.IMPORTAZIONE PIANO NAZIONALE PREVENZIONE 2009- 2001 STILI DI VITA • CONTENIMENTO OBESITA’ INFANTILE SOTTO 10% • INCREMENTO CONSUMI FRUTTA E VERDURA • RIDUZIONE % FUMATORI • INCREMENTO ATTIVITA’ MOTORIA • RIDUZIONE MORTALITA’ MALTTIE ISCHEMICHE DEL CUORE E CEREBROVASCOLARI • RIDUZIONE COMPLICANZE DIABETE MELLITO TIPO II NEGLI ADULTI PREVENZIONE ONCOLOGICA • RIDUZIOME MORTALITA’ TUMORI SCREENING • RIDUZIONE FATTORI DI RISCHIO CONNESSI A ESPOSIZIONE CANCEROGENI QUALI FLUSSI REGIONALI PER LA PREVENZIONE ? Relazione stato di salute Scadenza annuale Indirizzi e strumenti operativi Area della prevenzione (Schede di Pianificazione triennali, di programmazione annuale, elenco dei progetti, Dati e indicatori …..) Scadenza annuale Schede istat di morte Scadenza trimestrale Vaccinazioni e malattie infettive………. QUALI NOVITA’ IN TOSCANA PIANO SANITARIO REGIONALE 2008-2010 QUALITA’ NEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE •Sistema Prodotti Finiti per la registrazione ufficiale dati • Progetto Passi sistema di sorveglianza continua dei fattori di rischio comportamentali e interventi preventivi (questionario telefonico) • Abolizione procedure inefficaci • Patto per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro D.P.C.M 7/12/2007 Il S.I. dell‘Arpa è formato dai flussi derivanti dall‘ ATTIVITA‘ DI CONTROLLO E MONITORAGGIO sui fattori di pressione ambientale (es. scarichi idrici, emissioni in atmosfera, rifiuti, ecc) e di tipo sanitario-ambientale (es. acque di balneazione e acque potabili) Si avvale pertanto della raccolta dei dati prodotti nel controlli di: - rifiuti - scarichi idrici - emissioni in atmosfera - inquinamento acustico - acque di balneazione - acque destinate al consumo umano LAUREA SPECIALISTICA PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE IL MONITORAGGIO DEI DATI PER LA SALUTE PIANO SANITARIO REGIONALE 2005-2007 CAMBIAMENTO CULTURALE DA EROGAZIONE DI ASSISTENZA A EROGAZIONE DI PIANI INTEGRATI DI SALUTE PUNTI CARDINE DEL P.I.S 1) Riunificare discipline protagonisti e azioni diverse per promuovere salute, contrastare la malattia e migliorare la qualità ambientale 2) Individuare i bisogni in modo condiviso e partecipare alla definizione delle azioni 3) Restituire il ruolo di centralità alla comunità locale Articolazione in progetti tematici o azioni di intervento. Si dice integrato perché è condiviso da più soggetti o attori (Comuni, ASL, società civile) e diventa il modo di operare delle Zone-Distretto o delle Società della Salute. I settori di lavoro sui quali si articola il P.I.S. sono i servizi sanitari, la gestione del territorio e le condizioni sociali dei soggetti che vi risiedono LUOGO DI IDEAZIONE Il territorio a livello della Zona-Distretto ATTORI CARATTERISTICA PRIORITARIA LA SCELTA DEGLI OBIETTIVI DI SALUTE Conferenze dei sindaci Le Aziende Sanitarie locali La concertazione avviene tramite il rapporto con le O.SS. e le forze produttive e altre componenti della società civile a livello di Zona I DATI I DATI SULLA SALUTE LA POPOLAZIONE LA MORTALITA’ LE MALATTIE STILI DI VITA ….. DATI AMBIENTALI SITI DA BONIFICARE QUALITA’ DELL’ARIA QUALITA’ VIABILITA’ DEPURAZIONE IDRICA URBANA I DATI SOCIALI FAMIGLIE NUMEROSE RDDITO PROCAPITE % DISOCCUPATI DI LUNGA DURATA % ABBANDONI SCOLASTICI PERCORSO DEL P.I.S. • Definizione di un primo Profilo di Salute; • Individuazione delle risorse complessive (Comuni, Regione e ASL) costituenti il budget di riferimento per questa fase della programmazione • Individuazione dei problemi, dei bisogni e delle opportunità, attraverso gli strumenti della…. •partecipazione •scelta delle priorità •definizione delle azioni •stesura dei programmi QUALI FLUSSI INFORMATIVI ESISTONO PER LA COSTRUZIONE DI INDICATORI UTILI NEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE ? PROGETTO SINDIS ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’ ATLANTE ERA SULLA MORTALITA’ EVITABILE OSSERVATORI REGIONALI SUGLI INFORTUNI BANCHE DATI AGENZIE SANITARIE REGIONALI PIANI ANNUALI DEI DIPARTIMENTI DI PREVENZIONE RAPPORTO ANNUALE SULLO STATO DELL’AMBIENTE….. Come valutare i dati? Il dato è importante di per sé es. i decessi nel primo anno di vita, la tossicodipendenza, la presenza di ripetitori E’ più alto in confronto ad altre popolazioni della media regionale della media provinciale es. tumore del polmone nelle femmine, tumore dello stomaco nei maschi CRITERI Diffusione Gravità Fattibilità tecnica delle azioni Costi Competenze CHE TIPO DI PROCESSO OGNI AZIENDA FATTORI : aspetti rilevanti per monitorare l’andamento dei servizi e la qualita’ degli stessi indicatori : variabili quanti/qualitative che registrano un fenomeno indicativo dei fattori scelti standard : valore atteso per ogni indicatore QUALE METODOLOGIA PER LA COSTRUZIONE DEI PROFILI DI SALUTE? FASE 1 LETTURA DELLA REALTA’ LOCALE IN TERMINI DI ALCUNI INDICATORI DI SALUTE: MORTALITA’ GENERALE I DATI DEMOGRAFICI LE MALATTIE INFETTIVE GLI INFORTUNI…... LA SCELTA DEGLI OBIETTIVI DI SALUTE CRITERI ISPIRATORI GRAVITA’ DEL RISCHIO DIFFUSIONE DEL RISCHIO PERCEZIONE DEL RISCHIO POSSIBILITA’ DI SUCCESSO DEGLI INTERVENTI FASE 2 : per ogni obiettivo Quadro epidemiologico di riferimento Verifica attività in corso Piano d’azione Attori coinvolti Scelta degli indicatori di risultato ESEMPI DI METODOLOGIE COSTRUIAMO UNA MATRICE DECISIONALE * Elenco dei possibili problemi da affrontare * Elenco degli elementi da considerare per ciascun problema * Punteggio per ciascun elemento per ciascun problema * Graduatoria dei problemi * Scelta delle priorita’ Elementi da considerare per scegliere se fare l’intervento Importanza Anziani N.A del problema Punteggio 1 - 10 Inquinamento ambientale Punteggio 1 - 10 Inquinamento acustico Punteggio 1 - 10 Incidenti stradali Punteggio 1 - 10 Problemi di salute Condivisione Percezione rischio Fattibilità Competenze degli attori da parte cittadini tecnica in loco 1 - 10 1 - 10 1 - 10 1 - 10 Fattibilità economica 1 - 10 1 - 10 1 - 10 1 - 10 1 - 10 1 - 10 1 - 10 1 - 10 1 - 10 1 - 10 1 - 10 1 - 10 1 - 10 1 - 10 1 - 10 1 - 10 ……... Abbiamo scelto 1. ….. 2. ….. 3. ….. LAUREA SPECIALISTICA PROFESSIONI SANITARIE DELLA PREVENZIONE IL SISTEMA DI REPORTING CARATTERISTICHE del Sistema di Reporting IL REPORTING E’ L’INSIEME ORGANIZZATO E INFORMAZIONI RACCOLTE IN OGNI STRUTTURA PER: SINTETICO DELLE GUIDARE LE ATTIVITA’ SVOLTE VALUTARE IL LAVORO PORRE IN ESSERE INTERVENTI E DECISIONI PER SUPERARE LE CRITICITA’ EMERSE A COSA SERVONO I REPORT? A ORIENTARE DIREZIONE E SERVIZI NELLA PROGRAMMAZIONE TIPOLOGIE di reports REPORTS di CONTROLLO CONSENTONO DI MONITORARE ATTIVITA’ E OBIETTIVI CON STRUTTURA PREFISSATA E DI TIPO CONSUNTIVO AIUTANO A IDENTIFICARE FENOMENI E TENDENZE REPORTS DECISIONALI MIRANO A FORNIRE INFORMAZIONI NECESSARIE A PRENDERE DECISIONI STRUTTURATI IN FUNZIONE DELLE DECISIONI DA ADOTTARE REPORTS CONOSCITIVI UTILI A COMPORRE DATI DI CONTESTO I REQUISITI MINIMI del report RILEVANZA E CONTROLLABILITA’ IL DESTINATARIO DEVE POTER CONTROLLARE IL CONTENUTO CONCISIONE E COMPRENSIBILITA’ DEVE POTER LEGGERE IN MODO SEMPLICE IL REPORT ATTENDIBILITA’ METODO SISTEMATICO DI PRODUZIONE E STABILITA’ GRAFICA CONFRONTABILITA’ RENDERE POSSIBILI CONFRONTI TEMPORALI DEI FENOMENI ELEMENTI DI COPOSIZIONE DI UN REPORT DI SERVIZIO CONTESTO ALL’INTERNO DEL QUALE IL REPORT SI USA FINALITA’ INFORMATIVE A COSA DEVE SERVIRE OBIETTIVI DI SALUTE CHE VUOLE RAGGIUNGERE STRUTTURA DEL REPORT LA GRAFICA E LA RISPONDENZA AI REQUISITI MINIMI PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA PROPOSTA DI MIGLIORAMENTO COSA INDICATORI RESTITUIRE LA FORMA La forma tradizionale dei report può essere : - discorsiva ASL 11 - Disabili 0-64 anni assistiti dal Servizio Sociale anno 2004 - tabellare 305 - grafica m as chi fem m ine 173 157 252 140 Incidenti sul lavoro Incidenti domestici Incidenti stradali Incidenti sportivi Incidenti Scolastici 109 Gen Febb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic 56 259 80 36 35 96 411 133 48 43 108 280 147 63 37 64 221 129 39 36 91 206 138 33 54 85 115 123 14 14 117 238 156 6 2 36 179 85 6 1 75 95 77 13 8 64 86 53 22 31 91 162 95 28 23 41 89 92 17 14 LA RELAZIONE DI SERVIZIO UN ESEMPIODI REPORTISTICA AZIENDALE SCHEMA TIPO DI RELAZIONE DI SERVIZIO •PRESENTAZIONE •OBIETTIVI ANNUALI DA BUDGET •PROGETTI PER SETTORE •RISORSE •DATI DI CONTESTO •PRIORITA’ DI AZIONI •CONSUNTIVO ATTIVITA’ CON INDICATORI E STANDARD •PIANI DI MIGLIORAMENTO DELLA QUALITA’ •FORMAZIONE………. “LA RELAZIONE SANITARIA :DALLE INFORMAZIONI ALLE DECISIONI COS’E’ •STRUMENTO PER LA DESCRIZIONE QUANTI/QUALITATIVA STATO SALUTE DELLA POPOLAZIONE •SERVE A IDENTIFICARE I FATTORI CHE LA INFLUENZANO •IDENTIFICA LE AREE PROBLEMATICHE PER SUGGERIRE LE AZIONI DESTINATARI : CITTADINI, REGIONI, AMM.RI LOCALI PER CUI E’ STRUMENTO DI RENDICONTAZIONE SOCIALE OBIETTIVI CHIARI SOLO NEL 75% DI QUELLE PRODOTTE NON E’SEMPRE NOTO CHI LA REDIGE, NON SEMPRE C’E’ UN INDICE, ELEVATO N.DI PAGINE CONTENUTI : BISOGNI, DETERMINANTI, DOMANDA SODDISFATTA COPERTURA QUASI OTTIMALE CARENTI: DOMANDA INSODDISFATTA,OFFERTA ASPETTI ECONOMICO/FINANZIARI SistemiINDICATORI Informativi ESEMPI Giovani di leva secondo la statura Classi 155-159 160-164 165-169 170-174 175-179 180-184 185-189 190 e + TOTALE Frequenze assolute 5 58 121 256 139 69 41 25 1.109 Frequenze % 0,7 8,1 17,0 35,9 19,5 9,7 5,7 3,4 100% Forme morbose causa di cattivo stato di salute per fascia di età Gruppi di cause Mal.Infett. e Parass. Disturbi psichici Mal.Sistema Nervoso Mal.Sistema Circol. Mal.Apparato Respir. Mal.Apparato Diger. Mal. App.Genito Uri. Mal. Osteo Muscol. Sintomi Mal definiti Acc. Traum. Avvel. Altre Cause Non Indicato Totale Frequenze % 50.64 Fino a 13 14-49 5,6 0,2 2,5 0,4 66,9 3,5 0,4 0,8 13,1 2,5 0,9 3,2 100,0 2,0 3,8 2,7 3,3 43,0 9,6 3,0 10,0 11,4 4,3 3,6 3,3 100,0 1,3 3,9 2,7 10,3 28,5 9,6 3,3 18,0 11,5 2,5 5,1 3,2 100,0 65 ++ 1,2 1,5 3,9 15,4 31,0 6,3 2,6 14,7 12,3 2,4 4,9 3,7 100,0 TOTALE 2,2 2,8 2,9 7,5 40,2 7,9 2,6 11,7 11,9 3,1 3,9 3,2 100,0 ALCUNI ACCORGIMENTI INDICATORI SUGGERIMENTI: PER MIGLIORARE LA POSSIBILITA’ DI CONFRONTARE DATI ASSOLUTI SI UTILIZZANO FREQUENZE PERCENTUALI TABELLE A DOPPIA ENTRATA SI USANO PER VEDERE COME VARIA UN CARATTERE AL VARIARE DI UN ALTRO CHE SI RITIENE ESSERE ASSOCIATO AL PRIMO LA RACCOLTA INDICATORI DEI DATI LE REGOLE RACCOGLIERE BENE RACCOGLIERE SEMPRE RACCOGLIERE CIO’ CHE SERVE RESTITUIRE PER OSSERVARE PER AUMENTARE LA QUALITA’ PER CAPIRE I FENOMENI COMUNICARE PER CONOSCERE PER AGIRE PER UTILIZZARE AL MEGLIO LE RISORSE