Convegno - PEFC - Tagung Bolzano – 16.02.2005 -Bozen Sistemi di certificazione ambientale Umweltzertifizierungssysteme Filippo Brun Dipartimento di Economia e Ingegneria Agraria, Forestale e Ambientale dell’Università di Torino email: [email protected] Struttura della relazione • Obiettivi del lavoro • Descrizione dei principi e degli elementi chiave • Rassegna di schemi di certificazione • Considerazioni conclusive Obiettivi del lavoro • Inquadrare l’argomento certificazione • Fornire un aggiornamento delle tipologie di certificazione applicabili al settore foresta legno • Individuarne le peculiarità • Discutere delle possibilità di implementazione e delle problematiche in atto Un quadro d’insieme La sensibilità della collettività nei confronti delle ricadute ambientali e sociali sta aumentando E’ cresciuta nel pubblico l’attenzione alla produzione di esternalità e la volontà di governarla: ad esempio la qualità della vita è percepita sempre più come funzione delle risorse ambientali Tutto parte dalle esternalità Esternalità: le decisioni di produzione e di consumo di un soggetto determinano conseguenze che influenzano i costi o l’utilità di un altro soggetto, ma tali conseguenze non sono compensate perché gli effetti non si riflettono nei prezzi pagati o ricevuti •Il tratto più caratteristico delle esternalità è il loro carattere pubblico: esternalità = uscire dalla sfera privata interessando quella pubblica Ad esempio numerose funzioni esercitate dai boschi si rivolgono alla collettività ed hanno i connotati dei beni pubblici: ricreazione, paesaggio, difesa dei suoli, regimazione delle acque, habitat e biodiversità … •Nei Paesi industrializzati i modelli di consumo sono sempre più condizionati dalla percezione delle ricadute sociali e ambientali Stato e Mercato • Le due istituzioni che regolano il sistema economico si adeguano al cambiamento: • Stato: principalmente con strumenti “comando e controllo” accompagnati da strumenti finanziari ed economici (incentivi, tassazioni differenziate) e modificando la struttura dei diritti di proprietà sulle risorse • Mercato: con strumenti idonei a sfruttare il valore aggiunto derivante dalla differenziazione dell’offerta, come la certificazione, ad esempio creando un processo virtuoso di miglioramento Evoluzione • I due approcci si avvicinano e, dal ’90 circa, le PPAA impiegano nuovi strumenti di controllo delle attività economiche, basati su negoziazione, approccio volontario per favorire un’azione pro-attiva degli operatori e aumentare la propria efficacia • Sono di questi anni ecolabel (Reg. CE 880/1992), eco-bilanci, audit ambientale (Emas, Regolamento 1836/93) ecc. • Entrambe gli atteggiamenti, del mercato e della PPAA, mirano ad obiettivi non ottenibili con la logica privatistica della massimizzazione del profitto Strumento di mercato o strumento politico? • La certificazione, nella sua essenza è uno strumento volontario di mercato che fa leva sulla sensibilità (= disponibilità a pagare) dei consumatori, per premiare chi produce in modo sicuro o ecologicamente meno impattante o più sostenibile • La certificazione diventa “strumento politico” quando è adottata come efficace alternativa ad altri strumenti di incentivazione disincentivazione economica e finanziaria per coinvolgere gli attori, per promuovere delle politiche, per garantire degli standard Elementi distintivi • Certificazione = la procedura e l’attività svolta da un organismo autorizzato, indipendente (organismo di certificazione), atta a fornire adeguata confidenza sulla conformità a requisiti prefissati di un determinato prodotto, processo, servizio o sistema di gestione. • La certificazione è tale se è di “terza parte” ovvero se è condotta da un organismo indipendente (e accreditato) Gli attori • Gli Enti di NORMAZIONE: emanano le norme tecniche ed i requisiti • Gli Enti di ACCREDITAMENTO: garantiscono la competenza e professionalità degli enti di certificazione e dei laboratori, controllandone l’operato • Gli Enti di CERTIFICAZIONE: verificano il soddisfacimento dei requisiti fissati dallo schema di riferimento; • Le ORGANIZZAZIONI: applicano i requisiti di riferimento e richiedono la certificazione di conformità • Le PARTI INTERESSATE: partecipano alla definizione dello schema Alcuni attori particolari • I “beneficiari” – I “fornitori” di prodotti e servizi, cioè gli operatori privati e pubblici della filiera – I “consumatori” , cioè coloro che in base alla struttura delle proprie preferenze valuteranno “più utile” un servizio o un prodotto certificato e lo sceglieranno fra altri indifferenziati, attribuendogli un valore maggiore – La collettività: per tutti i beni e servizi che non vengono consumati Certificazioni di Sistema • Hanno per oggetto il sistema gestionale di un organizzazione, finalizzato a stabilire e rendere operativa una determinata “politica” Sistema di Gestione Ambientale UNI EN ISO 14001:2004 Sistema di Gestione Ambientale Regolamento EMAS n° 761/2001 Certificazione di sistema Sistema di Gestione Qualità UNI EN ISO 9001:2000 Sistema di Gestione Sicurezza OHSAS 18001:1999 Responsabilità Sociale SA 8000:2001 Certificazione di SGA Tipo di certificazione Titolo Certificazione del Sistema di gestione Ambientale UNI EN ISO 14001 – Sistemi di 1996 Gestione 2000 Ambientale – 2004 Requisiti e guida per l’uso Specifica i requisiti di un sistema di gestione ambientale che consenta ad un’organizzazione di formulare una politica e stabilire degli obiettivi, tenendo conto delle prescrizioni legislative e delle informazioni riguardanti gli impatti ambientali significativi. Registrazione EMAS Regolamento CE n° 761/01 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 marzo 2001 sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit Si propone l'obiettivo di favorire, su base volontaria, una razionalizzazione delle capacità gestionali dal punto di vista ambientale delle organizzazioni, basata non solo sul rispetto dei limiti imposti dalle leggi, che rimane comunque un Logo EMAS obbligo dovuto, ma sul miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali, sulla creazione di un rapporto nuovo e di fiducia con le istituzioni e con il pubblico e sulla partecipazione attiva dei dipendenti. Data 1993 2001 Scopo Utilizzo marchio/logo Contrassegno previsto dal Regolamento dell’ente di certificazione Certificazione del SGQ Titolo Data UNI EN ISO 9001:2000 – Sistemi di gestione 2000 per la qualità – Requisiti Scopo La norma specifica i requisiti per un sistema di gestione per la qualità che possono essere utilizzati sia in ambito interno all’organizzazione, sia per la certificazione, sia nell’ambito di rapporti contrattuali. Essa focalizza l’attenzione sull’efficacia del sistema di gestione per la qualità nel soddisfare i requisiti del cliente, nella prevenzione delle non conformità e nel miglioramento continuo Utilizzo marchio/logo Contrassegno previsto dal Regolamento dell’ente di certificazione SG Sicurezza responsabilità Sociale Tipo di certificazione Certificazione del Sistema di gestione della sicurezza Responsabilità sociale Titolo Data Scopo Utilizzo marchio/logo OHSAS 18001:1999 – Sistemi di gestione per la 1999 salute e sicurezza sul lavoro – Requisiti Fornisce i requisiti per un sistema di gestione per la salute e la sicurezza, per permettere Contrassegno all’organizzazione di tenere sotto controllo i previsto dal rischi e migliorare le prestazioni. La norma non Regolamento fornisce né specifici criteri di prestazione né dell’ente di dettagliate specifiche per la progettazione di un certificazione sistema di gestione. SA 8000 – Social Accountability 2001 8000 Specifica i requisiti di responsabilità sociale che permettono di: Contrassegno a) sviluppare, mantenere e rafforzare politiche e previsto dal procedure per gestire le situazioni che essa può Regolamento controllare o influenzare; dell’ente di b) dimostrare alle parti interessate che le certificazione politiche, le procedure e le prassi sono conformi ai requisiti della norma. Certificazioni di processo • processo = insieme di attività correlate e interagenti che trasformano elementi in ingresso in elementi in uscita – Simili alle precedenti, entrano nel merito delle attività, definendo anche requisiti quantitativi e qualitativi. – Rientrano in questa categoria le certificazioni forestali, relative cioè alla “gestione forestale sostenibile” (GFS), nate per garantire al consumatore che il legname proviene da foreste la cui gestione è corretta dal punto di vista ambientale, sociale ed economico. Certificazione di sistema/processo Sistema gestione forestale FSC – Forest Stewardship Council Sistema gestione forestale PEFC – Programme for Endorsement of Forest Certification schemes Oltre a SFI (Sustainable Forest Initiative) dell’American Forest and paper Association e CSA (Canadian Standard Association) Certificazioni di prodotto • Attestano la conformità del prodotto a requisiti preventivamente specificati. • I requisiti devono essere definiti in una norma o disciplinare tecnico e possono riguardare sia le caratteristiche del prodotto sia le modalità di produzione e commercializzazione Certificazione di prodotto Ecolabel Comunitario Certificazione di prodotto volontaria •Sistema ecolabel (Reg. 1980/2000), analisi del ciclo di vita dei prodotti In corso di sviluppo i criteri per il settore del mobile •Regime di produzione biologico (Reg. CE 2092/91, 2254/2004) •Prodotti DOP (Denominazione di Origine Protetta) IGP (Indicazione Geografica Protetta) STG (Specialità tradizionale garantita) (Reg. 2081/92), Vini (Legge n° 164/1992) IGT (Indicazione Geografica Tipica) DOC (Denominazione di Origine Controllata), DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita) Certificazione di tracciabilità / rintracciabilità / filiera • Prevedono l'implementazione di un sistema di informazioni documentato relativo al flusso della catena produttiva di un prodotto in tutte le sue fasi di lavorazione, movimentazione e trasporto Tipo di certificazione Titolo Data FSC Catena 2000di custodia 2004 Certificazione catena di custodia PEFC Catena di custodia 20022004 Scopo Utilizzo Generale Soggetti Volontaria/ Tipologia marchio/ settoriale interessati cogente logo Garanzia della rintracciabilità del prodotto legnoso nelle diverse fasi di Settoriale: lavorazione, a partire prodotti Sistema dal bosco fino alla legnosi produzione di semilavorati o del prodotto finito. Marchio FSC Soggetti Volontario della filiera Marchio PEFC Certificazioni obbligatorie • la certificazione di un prodotto, di un processo o di un sistema, solitamente volontaria (ovvero “consensuale”, quando chi non la applica non commette né illecito né reato) diviene obbligatoria, quando attesta che prodotto, processo o servizio sono conformi ad una “regola tecnica”, resa cogente da organismi aventi potere legislativo o regolamentare Marcatura CE Certificazione obbligatorie Marcatura fitosanitaria IPPC/FAO Etichettatura dei prodotti in legno Tipo di certificazione Titolo Marcatura CE prodotti da costruzione – Direttiva CPD 1989 Definisce le misure necessarie per Direttiva 89/106/CEE far sì che i materiali da relativa al costruzione per le opere possano ravvicinamento delle essere immessi sul mercato solo disposizioni se idonei all’impiego previsto, se Settoriale: legislative, hanno cioè caratteristiche tali che prodotti da regolamentari e le opere in cui devono essere costruzione amministrative degli inglobati, montati, applicati o Stati membri installati possano, se concernenti i prodotti adeguatamente progettate e da costruzione costruite, soddisfare i requisiti essenziali. Scopo Generale settoriale Soggetti interessati Fabbricanti di prodotti da Marchio CE costruzione Generale. Ma Legge 10 aprile 1991 Individua quali informazioni Circolare Etichettatura n° 126 – “Norme per devono essere riportate sui Min. Attività prodotti in legno Produttore l’informazione del prodotti o confezioni dei prodotti produttive (scheda prodotto) Distributore consumatore”, DM destinati al consumo in Italia. 3/8/2004 per -1991 8/2/97, Sanzioni dopo il 3 febbraio! il legno Prendono atto della possibile IPPC/FAO: introduzione e diffusione degli *Marcatura Linee Guida materiali organismi nocivi tramite i fitosanitaria da imballaggio in materiali per imballaggio IPPC/FAO -2002 legno composti da legno grezzo non lavorato. Utilizzo marchio/ logo Settoriale: materiale da imballaggio in Produttore legno grezzo di conifera o latifoglia ---- Marchio IPPC/FAO . *Volontaria ma diventa obbligatoria nel momento in cui un paese la richiede come vincolo all’ingresso dei prodotti sul suo territorio DM 30%: operatività nel settore legno e arredo • “Acquisti pubblici verdi” (Green Public Procurement) o “acquisti di prodotti ambientalmente preferibili” Il settore pubblico va verso l’acquisto di servizi e prodotti a minore pericolosità per la salute e l’ambiente. • Sulla gazzetta n.180 del 5 agosto: il DM 203 del 8/5/03 "Norme affinché gli uffici pubblici e le società a prevalente capitale pubblico coprano il fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato nella misura non inferiore al 30% del fabbisogno medesimo". • Circolare 3/12/ 2004 GU 16/12/04 n. 294, attuativa del DM 203: anche per il settore legno e arredo. Richiede una certificazione obbligatoria relativa all’impiego esclusivo di legno riciclato, con importo di spesa minimo pari al 30% per gli arredi di uffici pubblici e società a prevalente capitale pubblico Considerazioni conclusive 1/3 • I benefici derivanti da una certificazione ambientale sono molteplici. Si possono raggruppare in tre grandi gruppi – benefici gestionali/economici, – benefici sociali – benefici ambientali. • Fra i primi, individuiamo i vantaggi competitivi indirizzati alle organizzazioni che implementano i sistemi di certificazione: – miglioramento delle prestazioni – accrescimento del controllo delle risorse – miglioramento del sistema di gestione, inclusi i meccanismi interni di pianificazione, monitoraggio, valutazione e presentazione dei risultati – visibilità economica permanente, apertura verso i nuovi mercati – miglioramento dell’accesso al mercato e possibilità di aumento dei prezzi; – miglioramento dell’immagine e della credibilità sul mercato Considerazioni conclusive 2/3 • I principali benefici sociali sono prevalentemente indirizzati alla collettività. Nel caso delle foreste ad esempio: – indicazioni sociali e ambientali per la gestione pubblica – unitarietà degli obiettivi fra proprietari forestali, altre parti interessate e la società – aumento dell’occupazione e del coinvolgimento di forze-lavoro – partecipazione della comunità alle decisioni • I benefici ambientali sono vantaggi collettivi di medio-lungo periodo grazie all’adozione di scelte comportamentali e produttive più rispettose – mantenimento di un rapporto più equilibrato fra uso e riproduzione delle risorse naturali, – Corretto impiego delle risorse, con preferenza alle rinnovabili – Adozione dei principi di cautela e minimizzazione dei danni ambientali – Rispetto della biodiversità – Aumento quantitativo e qualitativo dello stock di risorse naturali Considerazioni conclusive 3/3 • I vantaggi maggiori si otterranno grazie alla crescita della domanda di prodotti certificati e dalla leva che tale crescita eserciterà nell’adattamento delle imprese • E’ opportuno che si superino le barriere, create per ragioni concorrenziali, che sinora hanno frenato, soprattutto nel settore forestale, l’adozione di standard univoci, consolidati e maggiormente diffusi. • l’auspicata convergenza di interessi collettivi e privati si verificherà quando consumatori maggiormente consapevoli e responsabili faranno “scattare” con le proprie scelte le reazioni del settore produttivo • Ciò trasformerà la certificazione in un vero strumento politico, facendo uscire il mercato dalle condizioni attuali di nicchia e promuovendo una più ampia distribuzione dei benefici Grazie per l’attenzione !