LA CLASSE 2°O
dell’istituto Albert Einstein
presenta
Thomas Gerrit Rietveld
LA BIOGRAFIA
LE OPERE
MARCHIO
I NOSTRI LAVORI
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La biografia
Dopo una formazione artigiana nel
laboratorio di falegnameria del
padre, nel 1911 cominciò a
occuparsi di architettura, mentre
si dedicava alla progettazione e
fabbricazione di mobili. È del
1917-18 la famosa sedia "rossoblu" la quale, nell'audace
scomposizione degli elementi
strutturali in puri piani geometrici,
sottolineati dall'uso del colore, costituisce una proposta di
linguaggio architettonico che rivela un'evidente affinità
con le ricerche del gruppo De Stijl.
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Approfondimenti
Approfondimenti
I movimenti artistici che oggi passano sotto la
denominazione di avanguardie storiche, da
quello futurista a quello costruttivista,
operarono sempre in un clima oscillante tra
rivoluzione e utopia, proiettati in quell'impeto
dinamico che avrebbe dovuto condurre a un
radicale cambiamento della vita sociale dell'"
uomo nuovo ". Ma la loro va considerata una
rivoluzione incompiuta. Gli eventi storici
portarono a ben altri sbocchi..
Anche il gruppo olandese di De Stijl, più riformista e spirituale,
formatosi a quel pensiero filosofico impregnato di neoplatonismo,
di misticismo e di neopositivismo, ha fallito l'obiettivo di trasferire
gradualmente la pura visione plastica dell'arte alla vita; il
passaggio dal lirismo della totale astrazione alla prassi progettuale
dell'ambiente neoplastico doveva avvenire con la proiezione dello
spazio pluridimensionaledell'architettura.
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Il mito della macchina e della meccanizzazione
faceva prevedere la fine del prodotto artistico,
inteso come bene individuale, a favore di tutto
ciò che nella vita è collettivo e universale. Ma il
mancato passaggio dal progetto alla serie ha
cristallizzato ogni reale esperienza. I pochi segni
rimasti sono comunque la testimonianza di un
eccezionale momento storico-culturale.
Gerrit Rietveld viveva in quegli anni nella duplice veste di membro
di De Stijl e di pioniere del design, dando in questo campo un
contributo determinante alla significativa rottura con il passato
fino ad allora dominato dalle Arts and Crafts inglesi e da un
protorazionalismo.
L'invenzione di un nodo cartesiano con il quale costruisce alcuni
mobili, lo porta dopo il 1917 a una nuova logica strutturale e spaziale,
tanto che una sua poItroncina, la " Rood Blauwe ", defînita nella
versione attuale l'anno successivo, diventa simbolicamente il
manifesto tridimensionale del movimento neoplastico e,
contemporaneamente, di quel design che prenderà
consistenza solo parecchi anni più tardi con la diffusione
dei mobili di Breuer, Stam, Mies van der Rohe, Le
Corbusier.
L'opera di Rietveld si può brevemente riassumere in tre
grandi cicli. Il primo, strettamente legato alla fase
olandese di De Stijl (1918-1923 ca.), che ha inizio
proprio con la " Rood Blauwe " - più nota con la
denominazione inglese di " Red and Blue " - e che si
conclude con la realizzazione della Schroder Huis nel 1924. Egli deve
la sua notorietà all'interesse critico sviluppatosi nel tempo attorno a
questi due oggetti. Il secondo ciclo corrisponde alla fase
internazionalista. Dopo la fine di De Stijl, aderisce al Razionalismo e
volge la sua attenzione verso i significati sociali dell'architettura.
Si inserisce nel dibattito in atto sull'Existenzminimum
e partecipa come membro olandese alla fondazione
dei CIAM a La Sarraz nel 1928; come designer si
allinea con le nuove tendenze che operano sul mobile
in tubo di metallo curvato. Con Gropius e altri
contrappone il mito della ragione all'insensato
avanzare dei nazionalismi e delle dittature, fino a
quando i collegamenti internazionali non saranno
definitivamente spezzati. Ancora una volta il
movimento moderno ne esce sconfitto.Il terzo momento di Rietveld è
quello dei riconoscimenti internazionali della fine degli anni Cinquanta,
quando viene riscoperto il suo talento di architetto-artista. Utrecht, sua
città natale, gli dedica nel '58 una mostra retrospettiva che ha ampia
eco non solo in Olanda ma in varie parti del mondo e che gli procura
una nuova intensa attività, più nel campo dell'architettura che in quello
del design. Prima della morte, egli giunge anche ad alcuni progetti di
respiro urbanistico.
Dal 1971, un'azienda italiana, la Cassina, ha
acquistato i diritti internazionali sui mobili di
Rietveld, inserendo nella collezione " I Maestri " i
suoi pezzi più famosi, che vanno ad aggiungersi a
quelli di Le Corbusier già in produzione da tempo
e a quelli di Mackintosh, in una attenta
operazione di ricostruzione filologica. Riproporre
oggi al pubblico questi oggetti, non solo per
un'analitica rilettura, ma anche come presenza
oggettiva nel panorama della produzione
corrente, ha il duplice significato di far vivere nel
tempo la testimonianza ideologica di un momento culturale del
passato e di inserirli in un clima di naturale risemantizzazione,
arricchiti da quei codici propri che la nostra attuale cultura gli
sovrappone.
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Le opere
Red & Blue
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Libreria
Krat stoel
Krat tafel
Red & Blue
È del 1917-18 la famosa
sedia "rosso-blu" la
quale, nell'audace
scomposizione degli
elementi strutturali in
puri piani geometrici,
sottolineati dall'uso del
colore, costituisce una
proposta di linguaggio
architettonico che rivela
un'evidente affinità con
le ricerche del gruppo De
Stijl, cui l'artista aderì nel
1919.
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Approfondimenti
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Approfondimenti
Krat Stoel
Approfondimenti
Krat Tafel
Approfondimenti
I nostri lavori
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Il De Stijl
Il de Stijl (lo stile) Proponevano una concreta
collaborazione tra le varie arti e il disegno
industriale e puntavano a esprimersi con una
purezza formale assoluta, di base
squisitamente matematica. Dietro questi
propositi vi era la profonda esigenza di
natura morale, tipicamente puritana e
calvinista, propria dello spirito olandese, di
un preciso ordine razionale del mondo.
Rietveld prese subito in considerazione la
possibilità di entrar a far parte di questo
gruppo di artisti,e non tardò ad effettuare
questa sua decisione.
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