Le radioattività per la salute dell’uomo M.Bucciolini, S. Pallotta, C.Talamonti - Università degli Studi di Firenze Sostanze radioattive in medicina Diagnosi Medicina Nucleare Misura della concentrazione Un isotopo radioattivo dello Iodio (131I) viene iniettato nel paziente. Lo Iodio si accumula prevalentemente nella tiroide. I fotoni emessi in seguito al decadimento radioattivo vengono rivelati da uno scintillatore. Ciò consente di misurare la concentrazione del radioisotopo nell’organo e di valutarne la funzionalità. Scintigrafia Una molecola (un farmaco o un metabolita) marcato con un isotopo radioattivo g emittente (nella maggior parte dei casi 99mTc) viene iniettato nel paziente. Tale composto segue le vie metaboliche normali e si accumula quindi selettivamente nell’organo da studiare. I fotoni emessi dal marcatore radioattivo della molecola vengono rivelati da una gamma camera (rivelatore a scintillazione accoppiato ad un collimatore a fori multipli e ad una matrice di fotomoltiplicatori). Con questo sistema di rivelazione si discrimina la posizione spaziale dell’evento radioattivo all’interno del paziente: si può così avere una visione dell’accumulo del complesso ed eventualmente una mappa di funzionalità dell’organo. Terapia Radioterapia, Medicina nucleare, Cardiologia Le applicazioni della radioattività per la terapia sono molteplici: Cobaltoterapia Una sorgente di 60Co ad alta attività viene utilizzata per il trattamento con fasci esterni dei tumori. Brachiterapia interstiziale ed endocavitaria Sorgenti radioattive (192Ir, 137Cs, 125I) vengono posizionate nella lesione in modo da determinare una distribuzione di dose localizzata nel volume da trattare. Terapia metabolica Introduzione di farmaci (per os o per via parenterale) contenenti un radioisotopo: per es lo 131I, che si accumula nella tiroide che è l’organo da trattare. Stent radioattivi per stenosi vascolari Isotopi b o g emettitori ( per esempio 90Sr, 192Ir etc ) impediscono un nuovo restringimento nelle arterie allargate con uno stent. SPECT (Single Photon Emission Computed Tomography) La gamma camera ruota intorno al paziente e per ogni posizione acquisisce una proiezione dell’organo da studiare. A partire dalle varie proiezioni, utilizzando algoritmi matematici, è possibile ricostruire immagini di sezioni assiali in cui si visualizza la distribuzione di concentrazione del radionuclide. Non si mescola così l’informazione proveniente da strutture situate su piani diversi e l’immagine è più definita. Radiografia della pelvi: distribuzione di semi di 125I per il trattamento del carcinoma prostatico Unità di 60Co per radioterapia con fasci esterni PET (Positron Emission Tomography) Un molecola marcata con un isotopo radioattivo emettente positroni (nella maggior parte dei casi fluorodesossiglucosio FDG) viene iniettata nel paziente. I positroni interagendo con gli elettroni contenuti nei tessuti si annichilano emettendo due fotoni in direzioni opposte. Un anello di rivelatori registra i due fotoni in coincidenza e consente la ricostruzione delle immagini di sottili sezioni assiali. I radioisotopi che emettono positroni sono prodotti da un acceleratore di particelle, in genere un ciclotrone. Radiografia di una gamba: impianto di fili di 192Ir per il trattamento di un sarcoma delle parti molli Radioisotopi utilizzati per la brachiterapia e la terapia metabolica in vari distretti anatomici