Rendicontazione e controllo delle risorse immateriali Laurea Specialistica Direzione Aziendale Obiettivi del corso Acquisire competenze specifiche con riferimento alle problematiche gestionali attinenti gli “intangibles”, come ad esempio: Gestione degli aspetti giuridici attinenti brevetti e marchi; Rilevazione contabile ed analisi dei riflessi prodotti dagli investimenti intangibili sul bilancio d’esercizio Valutazione economica del marchio Modelli di reporting per la valutazione ed il controllo degli investimenti immateriali Programma 1. Introduzione agli intangibles: definizione e 2. 3. 4. 5. classificazione; I profili giuridici ed economici La rilevazione contabile e gli effetti sul bilancio La stima del valore economico degli asset immateriali I modelli e le procedure di reporting per gli intangibles Il calendario didattico 1 06-ott Guerrini Introduzione al corso 2 07-ott Guerrini Le risorse nella strategia aziendale 3 13-ott Guerrini La mappatura delle risorse con la lettura del bilancio 4 14-ott Guerrini Le risorse intangibili: classificazioni 5 20-ott Guerrini Il caso Caterpillar 6 21-ott Dr. Corvino Spionaggio industriale 7 27-ott Guerrini Intangibles e bilancio IAS 38 8 28-ott Guerrini Intangibles e bilancio IAS 38 9 03-nov Guerrini Esercitazioni Intangibles e bilancio 10 04-nov Asiago Cheese Tutela del marchio 11 10-nov Guerrini Gli intangible e la valutazione d’azienda 12 11-nov Guerrini I metodi per la stima autonoma degli intangible 13 17-nov Guerrini I metodi per la stima autonoma degli intangible 14 18-nov testimonianza Rilevazione e gestione marchio 15 24-nov Guerrini Esercitazione: i metodi per la stima autonoma degli intangible 16 25-nov Testimonianza innovazione e università 17 01-dic Testimonianza innovazione e università 18 02-dic Guerrini Modelli di reporting - BSC 19 09-dic Guerrini Modelli di reporting - BSC Bibliografia di riferimento Baruch Lev, Intangibles, Etas, Milano, 2003; Diego De Vita, Brevettare Facile, Esselibri, Firenze, 2010 Maria Serena Chiucchi, Sistemi di misurazione e di reporting del capitale intellettuale: criticità e prospettive, Giappichelli, Torino, capp. 2, 3, 4, 5. DISPENSE ad uso degli studenti saranno fornite durante il corso, con particolare riferimento ai punti 3 e 4 del corso Modalità di esame Prova scritta strutturata come segue: Domande a risposta chiusa e/o aperta sulla parte introduttiva e sui profili giudirici ed economici degli intangibles; Esercizi concernenti la rilevazione contabile, la stima del valore economico e la costruzione di indicatori e report per la misurazione delle performance legate agli intangibles. Le risorse immateriali nel sistema d’azienda La formula imprenditoriale La ricerca del vantaggio competitivo La resourced based view Il caso Bulgari La formula imprenditoriale Consenso comm./contropartite mon. (beni/servizi venduti) “Valore economico” che si genera o si consuma nell’attività produttiva Consensi e fattori produttivi occorrenti AZIENDA come insieme di risorse organizzate per produrre CLIENTI Beni/servizi destinati ai INTERLOCUTORI che apportano Contropartite (pecuniarie e di altro tipo) destinate agli Perché il circuito competitivo possa funzionare l'impresa dovrà offrire una serie di PROPOSTE "ALLETTANTI" a tutti gli interlocutori Entrate potenziali Minaccia di nuove entrate Fornitori Potere contrattuale dei fornitori Concorrenti del settore competizione tra le imprese esistenti Prodotti sostitutivi Clienti Potere contrattuale degli acquirenti Minaccia di prodotti o servizi sostitutivi Determinanti della minaccia di sostituzione (rapporto di sostituz.) Ma cosa s’intende per prodotti sostitutivi? •Analisi dei bisogni •Analisi dell’evoluzione tecnologica •Propensione dell’acquirente alla sostituzione •Costi di passaggio •Prestazioni relativamente al prezzo •ecc. Sostituti Minaccia di nuovi entranti (barriere all’entrata) Nuovi entranti •Economie di scala e fabbisogno di capitale •Accesso agli input necessari •Accesso alla distribuzione •Fedeltà al marchio • Regolamentari •Differenze esclusive del prodotto e brevetti •Possibili rappresaglie da parte di aziende che operano sul mercato •ecc. ecc. Meditare su: 1. “Dimensione” delle barriere; 2. “Ritorsioni” attese a fronte dell’entrata. Chi sono i miei clienti? Qual’è il mio target? Meditare su: 1. Potere negoziale del clienti 2. Leve del valore Acquirenti • Concentrazione dei clienti e dimensione degli stessi • Analisi degli elementi che creano valore (Identità di marchio, servizi post vendita, performance tecnologiche) • Grado di sensibilità al prezzo • Valore della promozione • Analisi della marginalità per singolo cliente •. Determinanti del potere dei fornitori (forza contrattuale) Fornitori Considerazioni “speculari” rispetto a quelle che riguardano le relazioni per i clienti •Concentrazione dei fornitori e dimensione degli stessi •Scarsa o elevata importanza della fornitura all’azienda nell’ottica del fornitore •Minaccia di integrazione a valle •Difficile sostituibilità del fornitore (prodotti esclusivi o differenziati, legame complesso) •ecc. •ecc. La ricerca del vantaggio competitivo Come riesce un’azienda a conseguire un reddito superiore alla media dei concorrenti che operano nello stesso settore (c.d. vantaggio competitivo)? 1. Posizionamento all’interno del settore mediante una determinata offerta di prodotti/servizi (ASPETTO ESTERNO) 2. Sfruttamento delle risorse chiave aziendali (ASPETTO INTERNO) Le risorse aziendali Sono i fattori produttivi a disposizione dell’impresa che sono trasformate prodotti utilizzando un’ampia gamma di attività aziendali e meccanismi organizzativi Risorse tangibili (fisiche e finanziarie) Risorse intangibili (tecnologia, reputazione, cultura aziendale) Risorse umane (Abilità specifiche, conoscenze) Competenze aziendali – Risorse di secondo livello Capacità dell’impresa di combinare e impiegare le risorse utilizzando dei modelli operativi che consentono di raggiungere determinati obiettivi Competenze specialistiche (Saper fare operativo) Competenze generali (integrazione esterna, flessibilità, innovazione) Competenze distintive e core competencies Competenze specialistiche o generali Le competenze/capacità organizzative Le competenze possono essere intese come risorse di ordine superiore che servono per valorizzare le risorse disponibili Competenze specialistiche: tecnologico-produttive (fanno riferimento alla capacità dell’impresa di integrare molteplici correnti tecnologiche al fine di ideare, progettare e realizzare prodotti innovativi in molteplici aree d’affari); di funzione o di processo ( fanno riferimento al sistema conoscitivo e relazionale che regola il funzionamento di aree di attività specialistiche-”funzioni” – o di processi aziendali interfunzionali). Competenze generali: integrazione esterna o interna (capacità di congiungere la percezione dei bisogni del mercato con i caratteri del sistema di prodotto offerto – collegamento tra aree di attività/funzioni, processi e competenze specialistiche aziendali); flessibilità (sta a fondamento della reattività dell’impresa e della varietà delle produzioni aziendali); innovazione incrementale/radicale (capacità dell’impresa di sperimentare continuamente nuove soluzioni produttive per migliorare le competenze specialistiche o per cambiare modello di business). Le risorse aziendali (1) Conoscenze Coesione del personale Patrimonio tecnico industriale Patrimonio commerciale Credibilita’ Padronanza di Coinvolgimento Capacità di tecnologie innovative Capacità di ridurre i costi Professionalità degli addetti nei circoli di qualità attirare le competenze (R&S) Immagine di gamma, prodotti Capacità di Identificazione Fiducia della cogliere i bisogni tra azienda e rete dei clienti di vendita clientela Notorietà Fedeltà Prestigio dei marchi Le risorse aziendali (2) Conoscenze Coesione del personale Credibilità Patrimonio manageriale Qualità dei Coesione del sistemi di management Professionalità management su di della proprietà e un obiettivo di dedizione strategico Patrimonio finanziario Capacità di Capacità di Solidità della operare sul mercato dei capitali comprendere le esigenze aziendali base azionaria Stabilità Riserve Capacità di indebitamento Reputazione Le risorse aziendali (3) Conoscenze Patrimonio sociale Coesione del personale dedizione Credibilita’ Conoscenza, Convinzione Fiducia e linguaggio degli interlocutori Comprensione delle logiche di funzionamento mass media del management della missione sociale d’azienda. consensi in ambito sociale Atteggiamento sindacalisti + pubblica amministrazione. La resource based view •Paradigma di fondo della RBV “L’impresa cerca di fare ciò che è in grado di fare” •L’impresa è un portafoglio di risorse e competenze; •Il vantaggio competitivo dipende dalla dotazione di risorse e competenze e dalla capacità di svilupparle e gestirle; •Le risorse che danno il vantaggio competitivo hanno una imperfetta imitabilità e sostituibilità e solitamente corrispondono alle risorse immateriali Esempio: RUD KETTEN Fabrik Azienda leader mondiale nelle catene speciali Nata nl 1875 come produttore di catene per applicazioni agricole Oggi il settore dell’agricoltura pesa per circa il 5% sul fatturato Il resto del fatturato deriva dalla vendita di catene per ascensori, nastri trasportatori e sistemi di sollevamento, pneumatici, usi militari e navali. La costante attenzione allo sviluppo delle risorse interne è rappresentata dalla presenza di un centro interno per la ricerca e sviluppo (Center for Chain Knowledge - CCK) Lo sviluppo delle risorse Attiene alla definizione del fabbisogno e alla costruzione del profilo di risorse e competenze Il processo di sviluppo: •Identificazione profilo attuale •Risorse e competenze distintive rispetto all’attuale •Posizionamento futuro ricercato e competenze •Risorse e competenze da mantenere, rafforzare, costruire, abbandonare •Valutazione e scelte delle alternative di sviluppo [make, buy (singola risorsa/azienda), network] Le quattro pietre angolari alla base del vantaggio competitivo con la RBV LIMITI EX POST ALLA COMPETIZIONE Inimitabilità, insostituibilità ETEROGENEITA’ Rendita da monopolio Rendita ricardiana Vantaggio Competitivo IMPERFETTA TRASFERIBILITA’ LIMITI EX ANTE ALLA COMPETIZIONE Assimetrie informative Considerazioni di sintesi La visione dicotomica dei due approcci rischia di essere fuorviante; La ricerca di un vantaggio competitivo attraverso l’analisi del “dove” posizionarsi, rischia di portare l’azienda su terreni sconosciuti La ricerca di un vantaggio competitivo attraverso l’analisi delle risorse interne rischia di rendere l’azienda troppo statica Un giusto approccio è quello di combinare le due linee d’azione (es: SWOT analysis) Resource based view il caso Bulgari Analisi esterna ed interna per la ricerca del vantaggio competitivo. Un approccio integrato Il caso Bulgari Le principali tappe storia di Bulgari Discende da un’antica famiglia di argentieri greci che eseguiva lavori in argento (cinture, fibbie, bottoni, foderi di spada) Intorno alla fine ‘800 apertura di piccoli negozi a Napoli e Roma per la vendita di oggetti di argento (Via sistina e via condotti) Anni ’30: passaggio generazionale e attenzione più forte alla lavorazione e al commercio di gioielli Anni ’60: le premesse per la differenziazione nella gioielleria con il passaggio dallo stile di lavorazione francese a quello greco e romano. Nascita dello “stile Bulgari” Anni ’70. internazionalizzazione commerciale (New York, Ginevra, Montecarlo e Parigi) e ampliamento della gamma produttiva agli orologi (Bulgari&Bulgari) Le principali tappe storia di Bulgari Anni ‘90: Bulgari non soltanto come “gioielliere di alta qualità”, ma affermazione nel business degli orologi ed ingresso nel settore dei profumi e della cosmetica Anni ’90: La distribuzione avviene attraverso negozi in franchising Anno 95: Quotazione alla borsa valori di Milano e le risorse ottenute sono volte a potenziare il brand nel mercato di Lusso Risultati economici-finanziari (20002004) Andamento dei ricavi netti Andamento dei risultati netti 2000 Euro 676.0 million (+39%) 2000 Euro 95.5 million (+62%) 2001 Euro 766 million (+13%) 2001 Euro 68.2 million (-29%) 2002 Euro 774 million (+1%) 2002 Euro 76 million (+12%) 2003 Euro 759.3 million (-2%) 2003 Euro 92.1 million (+21%) 2004 Euro 827.7 million (+12.1%) 2004 Euro 108.3 million (+17.5%) Risultati economici-finanziari (20002004) Product category sales: '04 '03 '02 '01 '00 Jewels 41.4% 41% 38% 38% 34% Watches 31.0% 32% 37.8% 39% 46% Perfume 18.6% 18% 17.2% 16% 14% Accessories 7.5% 7% 5.2% 5% 4% Royalties 1.5% 2% 1.8% 2% 2% Gli indirizzi strategici di Bulgari Il rafforzamento della marca sul mercato internazionale dei beni di lusso è stata realizzata attraverso: 1) l’ampliamento della gamma produttiva; Gioielli (attraverso la creazione di linee di prodotti)Orologeria->Profumi ->Accessori (foulard, cravatte,occhiali) 2) Espansione della rete distributiva 3) La differenziazione nel mercato dei beni di lusso Il sistema della produzione Design Sviluppo del prototipo Acquisto materie prime Per i gioielli le prime tre attività sono gestite internamente Realizzazione partnership con produttori svizzeri (orologi) Partner francese (profumi) poi con Ferragamo Realizzazione Controllo qualità concomitante Laboratori esterni di eccellenza per gioielli Negli altri segmenti di business attraverso partnership La strategia distributiva L’espansione della rete distributiva è avvenuta seguendo modalità differenti: 1) Negozi di proprietà e franchising; 2) Per gli orologi e profumi (rete di concessionari accuratamente selezionati); 3) Scelta dei negozi multiprodotto La differenziazione dei beni di lusso Cenni all’analisi di settore 1) caratteristiche della domanda Da un mercato specialistico, locale ed elitario negli anni ’70 si è passati ad un mercato generalistico, globale e democratico anni ’90; Crescita strutturale della domanda (rallentamento post crisi 2008) 2) grandi global player (Leader LVMH, Chanel, Gucci, Hermes, Prada, Ferragamo, Bulgari) 3) Forte concentrazione tra i fornitori (in particolare per i componenti di orologi) Una esemplificazione: il VC differenziazione DETERMINANTI DELL’UNICITÀ 1. …. .. 10….. UNICITÀ Non crea valore per gli acquirenti 2 Crea valore per gli acquirenti Non è percepito dai clienti È percepito dai clienti Controllo dei costi •Extra-cost di differenziazione non superiori a premium price od all’incremento dei ricavi •Contenimento costi che non incidono sulla differenziazione •Premium Price •Maggiori volumi Performanc e superiori. Vantaggio competitivo conseguito La strategia di differenziazione •I mutamenti nei comportamenti d’acquisto dei consumatori (gioiello come oggetto della quotidianità, creatività, modernità, ecc.) •I cambiamenti nel valore intrinseco dei materiali impiegati •Le innovazioni del design • Il concetto di portabilità del prodotto • Le innovazione del servizio post-vendita • Aumento nella notorietà della marca attraverso la strategia di comunicazione Le competenze di Bulgari come fondamento della strategia di successo La gestione della marca (notorietà) Ricerca e selezione dei fornitori delle materie prime strategiche Le competenze nel design e nella progettazione dei gioielli Le capacità relazionali e i processi di apprendimento Qualità ed efficacia del servizio al cliente Riferimenti http://it.bulgari.com/ Bilancio bulgari Alla ricerca delle risorse intangibili all’interno del bilancio Indici chiave e criteri di analisi I valori di bilancio in presenza di risorse intangibili visibili in bilancio Caratteristiche del business Aziende caratterizzate dalla presenza di significativo patrimonio tecnico-industriale e commerciale tutelato giuridicamente (alta presenza di brevetti e marchi e di know how tutelato da diritto d’autore); Alta Moda (caso Bulgari); Telecomunicazioni (Telecom Italia); Aziende farmaceutiche Caratteristiche del bilancio di un’azienda “intangible intensive” Attivo Fisso Significativo rispetto al totale attivo Immobilizzazioni Materiali Non essere significative all’interno dell’attivo fisso (generalmente Immobilizzazioni finanziarie Elevate, qualora il portafoglio delle risorse tangibili e intangibili Immobilizzazioni immateriali Elevato (brevetti, marchi, licenze e concessioni, software) riferite ad immobilizzazioni commerciali e generali, mentre sono ridotte quelle industriali) sia localizzato all’interno delle diverse subsidiaries del gruppo Attivo Corrente Crediti Dipendono dal volume di affari e dalla politica commerciale adottata Scorte Dipendono dal volume di affari e dalla politica produttiva adottata Debiti Dipendono dal volume di affari e dalla politica produttiva adottata Caratteristiche del bilancio di un’azienda “intangible intensive” Ricavi di vendita Possibile presenza di royalties e licenze concesse su marchi e brevetti; Ricavi derivante dalla vendita di prodotti Incidenza sul fatturato a volte nulla (vedi caso Bulgari) Costo delle materie prime, servizi industriali, Altre volte ridotta (nel caso di un ridotto costo della risorsa, come le società che commercializzano servizi telefonici) personale industriale, ammortamenti industriali Valore aggiunto Elevato (a meno che i costi di pubblicità non siano talmente elevati da compensare anche la ridotta incidenza del costo per le materie prime) Costi Commerciali Elevate (Comprendono le spese pubblicitarie per il sostegno del marchio) Costi R&S Medie (Comprendono i costi di ricerca non capitalizzati nei brevetti) Costi Amministrativi Nella norma, anche se potrebbero essere elevati a causa dei numerosi rapporti con terze parti (fornitori, clienti, terzisti) Risultato operativo Deve essere parametrato ai volumi di vendita ed all’ampiezza del Effetti sugli indici di bilancio Particolarmente elevati saranno gli indici come Valore aggiunto/Fatturato; Costi di struttura/Fatturato; Attivo fisso/Totale Attivo; Immobilizzazioni immateriali/Attivo fisso; Saranno invece ridotti gli indici di efficienza produttiva: Costo del venduto/Fatturato Costo materie prime/fatturato Costo personale industriale/Fatturato I valori di bilancio in presenza di risorse intangibili invisibili in bilancio Caratteristiche del business Aziende caratterizzate dalla presenza di significativo patrimonio intangibile non tutelato giuridicamente (alta presenza di segreti industriali, rapporti commerciali intrattenuti con pochi clienti ben conosciuti, marchi non contabilizzati); Alcune aziende del settore alimentare Es.: Produzione e distribuzione di prodotti da forno; Es.: medie e grandi aziende di imbottigliamento (Ferrarelle) Aziende di servizi (società di consulenza direzionale – network di consulenza e piccole realtà) Caratteristiche del bilancio di un’azienda “intangible intensive” Attivo Fisso Può essere significativo, ma per il contributo dato dalle risorse tangibili Immobilizzazioni Materiali Possono essere significative all’interno dell’attivo fisso (nelle Immobilizzazioni finanziarie Elevate nel caso si tratti di un gruppo Immobilizzazioni immateriali Ridotto o nullo realtà industriali) Attivo Corrente Crediti Dipendono dal volume di affari e dalla politica commerciale adottata Scorte Dipendono dal volume di affari e dalla politica produttiva adottata Debiti Dipendono dal volume di affari e dalla politica produttiva adottata Caratteristiche del bilancio di un’azienda “intangible intensive” Ricavi di vendita Ricavi derivante dalla vendita di prodotti Incidenza su fatturato può essere elevata ad eccezione delle Costo delle materie prime, servizi industriali, aziende di servizi personale industriale, ammortamenti industriali Valore aggiunto Può non essere molto elevato (ad eccezione delle aziende di servizi) Costi Commerciali Ridotti (non sono presenti campagne promozionali a sostegno del marchio) Elevati (se esiste un marchio forte ma non adeguatamente valorizzato in bilancio) Costi R&S Ridotti (solitamente la scelta di mantenere segreti industriali è effettuata da aziende poco abituate ad innovare) Costi Amministrativi Nella norma, anche se potrebbero essere elevati a causa dei numerosi rapporti con terze parti (fornitori, clienti, terzisti) Risultato operativo Deve essere parametrato ai volumi di vendita ed all’ampiezza del vantaggio competitivo Effetti sugli indici di bilancio Potranno non essere particolarmente elevati saranno gli indici come Valore aggiunto/Fatturato; Costi di struttura/Fatturato; Attivo fisso/Totale Attivo; Immobilizzazioni immateriali/Attivo fisso; Potranno non essere ridotti gli indici di efficienza produttiva nel caso di aziende industriali: Costo del venduto/Fatturato Costo materie prime/fatturato Costo personale industriale/Fatturato Cluster di aziende individuabili Aziende non intangible intensive Caso Magona Aziende intangible intensive “visibili” in bilancio Caso Bulgari Aziende Intangible intensive “invisibili” in bilancio Il caso Kedrion CONTO ECONOMICO Ricavi di vendita prodotti 1999 % 23.000 86,27% Var. magazzino prodotti finiti 2.340 8,78% Incremento lavori interni 1.200 4,50% 120 0,45% 26.660 100,00% 4.600 17,25% Consulenze VALORE DELLA PRODUZIONE Costo consumo materie prime (-) Contributi in conto esercizio Costi acquisto materie prime Il caso Magona STATO PATRIMONIALE 0,00% % 1999 Rimanenze di materie 940 4,09% Rimanenze di p.f. e semilavorati 540 2,35% 4.500 16,88% 100 0,38% Crediti commerciali 4.500 19,57% Costi per servizi industriali 2.790 10,47% Debiti verso fornitori 1.680 7,30% Costi per il personale industriale 3.420 12,83% Caitale Circolante Netto Commerciale 4.300 18,70% Ammortamenti industriali 2.500 9,38% Immobilizzazioni immateriali nette 1.470 13.310 49,92% Svalutazione crediti commerciali 320 1,20% Immobilizzazioni materiali non industriali nette Costi per servizi commerciali 834 3,13% Caitale Investito Netto Operativo 80 0,30% Immobilizzazioni finanziarie Costi commerciali 1234 4,63% Caitale Investito Netto Globale 36.770 Costi per servizi generali 1.120 4,20% Debiti verso banche a lungo 12.340 Costi per il personale generale 1.320 4,95% Debiti verso banche a breve (liquidità) Ammortamenti generali 710 2,66% Patrimonio netto Costi per godimento beni di terzi 834 3,13% 3.984 14,94% 18.528 69,50% 8.132 30,50% Var. materie prime Costi industriali Costi per il personale commerciale Costi generali COSTI DELLA PRODUZIONE RISULTATO OPERATIVO Immobilizzazioni materiali industriali nette 28.000 3.000 36.770 159,87% - 2.860 21.570 159,87% Il caso Bulgari STATO PATRIMONIALE % 2008 Rimanenze di materie Rimanenze di p.f. e semilavorati CONTO ECONOMICO 2008 158 0% Crediti commerciali 55.747 16% Crediti tributari 10.629 3% 9.837 3% Royalties 81844 Ricavi per servizi 4.032 Altre passività correnti 18.000 5% Altri proventi 9.795 Debiti verso fornitori 37.679 11% Caitale Circolante Netto Commerciale 20.692 6% Immobilizzazioni immateriali 37.194 11% Immobilizzazioni materiali 19.751 6% Altre attività correnti Totale 95.877 Costi per il personale 31.553 Costi per servizi 24.866 Benefici dipendenti 4.406 1% Costi di pubblicità 23.847 Fondi rischi ed oneri 1.881 1% 71.350 21% Immobilizzazioni finanziarie 275.445 79% Caitale Investito Netto Globale 346.795 100% Caitale Investito Netto Operativo Altri oneri 2.305 Ammortamenti e svalutazioni 11.852 Totale costi della produzione 94.425 Debiti verso banche a lungo Debiti verso banche a breve Risultato operativo 1.246 Liquidità 0% 158.931 46% 3.763 1% Debiti verso banche a breve-liquidità Patrimonio netto 0% 191.629 55% Il caso Kedrion ATTI VO Immobilizzazioni immateriali CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO 2004 Ricavi di vendita (Var rimanenze di prodotti in corso di lav, semila, e pf) 122.427.116 4.549.102 2,6% Immobilizzazioni materiali 39.798.883 23,0% Immobilizzazioni finanziarie 19.402.323 11,2% ATTIVO FISSO 63.750.308 36,8% Disponibilità non liquide 37.512.031 21,7% Liquidità differite 70.948.168 41,0% 867.964 0,5% 104,3% 7.321.500 -6,2% Var lavori in corso su ordinazione 1.319.864 1,1% ATTIVO CIRCOLANTE 109.328.163 63,2% Altri ricavi 1.005.891 0,9% TOTALE ATTIVO 173.078.471 100,0% 117.431.371 100,0% Consumo di materie prime, sussidiarie e merci 49.054.908 41,8% Patrimonio netto MARGINE INDUSTRIALE LORDO 68.376.463 58,2% Fondi rischi e oneri Costi per servizi 25.655.654 21,8% Fondo TFR (Contributi in conto esercizio) 1.912.257 1,6% Costi per godimento beni di terzi 8.345.949 TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE - % % Liquidita PASSIVO % 57.701.324 33,3% 751.242 0,4% 4.876.252 2,8% 7,1% Debiti di finanziamento a lungo 27.008.001 15,6% 542.376 0,5% PASSIVO CONSOLIDATO 90.336.819 52,2% VALORE AGGIUNTO 35.744.741 30,4% Debiti di finanziamento a breve 82.532.983 47,7% Costi per il personale 19.562.037 16,7% 208.649 0,1% MARGINE OPERATIVO LORDO 16.182.704 13,8% PASSIVO A BREVE 82.741.632 47,8% Ammortamenti e svalutazioni 7.709.097 6,6% TOTALE PASSIVO 173.078.451 100,0% RISULTATO OPERATIVO 8.473.607 7,2% Altri costi operativi Debiti presunti Considerazioni di sintesi Le aziende con elevate risorse intangibili visibili nello stato patrimoniale presentano valori economico-finanziari peculiari rispetto agli altri competitor Le aziende con elevate risorse intangibili invisibili in bilancio possono presentare valori simili a quelli di aziende non intangible intensive La storia aziendale ed un’analisi maggiormente qualitativa (studio del business, analisi del profilo strategico e organizzativo) può aiutare l’analista ad identificare la presenza di risorse intangibili