Sul porto di Rodi si trovava una statua alta circa 30 metri che aveva realizzato nel 290 a.C lo scultore Chares Dilindo. La statua rappresentava il dio Helios, intimoriva i turisti, fungeva da faro poiché aveva una fiaccola sulla mano destra che doveva splendere giorno e notte. Sfortunatamente nel 266 a.C ci fu un terremoto e la statua si frantumò. I suoi frammenti furono ammirati fino al 672 d.C. Ma gli arabi li rubarono per usarli per costruire i loro edifici. Il colosso di Rodi era composto da parti interne di ferro che permettevano il suo equilibrio.