Giacomo Leopardi
pag. 926-945
pag. 946-1019
21/12/2015
Elettra Gambardella - ITU Pisogne
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Recanati
Casa natale
di Leopardi
Stemma famiglia
Leopardi
Casa Leopardi
Monumento di Leopardi
a Recanati
Biblioteca di casa Leopardi
La tomba di Leopardi
(Parco vergiliano a
Piedigrotta o Parco della
Tomba di Virgilio,
Napoli)
Torre del passero
solitario
Casa di Silvia
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Recanati (Stato pontificio), 1789 da Monaldo e Adelaide Antici
Nobili decaduti economicamente, padre reazionario di cultura accademica
L’influenza di un ambiente bigotto e conservatore nella psicologia del poeta
Sette anni di studio matto e disperatissimo dopo l’istruzione ecclesiastica
Istruzione arcadico-illuminista ari da e disconnessa dai saperi del tempo
1815: la conversione dall’erudizione al bello e l’amicizia con P. Giordani
1819: il tentativo di fuga dalla casa paterna e la prostrazione interiore
Prima percezione nullità di tutte le cose, nucleo fondante del suo pensiero
La maturazione della produzione poetica: Zibaldone, Idilli e Canzoni
1822-23: la deludente esperienza romana e il rientro a Recanati
Il nuovo lavoro con l’editore Stella e i soggiorni di Roma, Bologna e Pisa
La creazione dei Grandi Idilli: A Silvia
Il ritorno a Recanati a causa dei mancato guadagni: 16 mesi di notte orribile
1830: l’ultima ripartenza da Recanati grazie all’aiuto di amici fiorentini
Nuova fase intellettuale, confronto con i liberali e ‘ciclo di Aspasia’
L’amicizia particolare con Antonio Ranieri e il trasferimento a Napoli
La morte nel 1837 poco prima della composizione de La ginestra
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Zibaldone: testimone processo idee meditate e sviluppate in continuum
Centro meditazione leopardiana: il motivo pessimistico dell’infelicità
1830: la teoria di un piacere sensibile e materiale, eredità sensismo 1700
La tensione inappagata verso un piacere infinito: origine dell’infelicità
Nessuna spiritualità o metafisica: la concreta realtà
Prima fase pessimismo: Natura, madre benigna e provvidenziale
Origine infelicità: allontanamento umanità dal piacere (v. Greci e Romani)
Dicotomia Natura-Ragione\Antichi-Moderni
La critica alla società del tempo: il titanismo contro la codarda età
Il pessimismo storico: condizione infelicità come esito processo storico
L’infelicità relativa: condizione di dolore riservata anche agli antichi (illusi)
Il male: elemento stesso della natura
Il dualismo male-fato fino all’intuizione della Natura matrigna e malevola
L’approdo alla concezione finalistica, meccanicistica e materialistica
Uomo vittima innocente della Natura, autrice disinteressata alla sua felicità
Origine infelicità uomo: i mali esterni (malattie, eventi negativi, vecchiaia)
Pessimismo cosmico: natura condanna intera umanità in ogni tempo e luogo
Abbandono titanismo: l’inutilità della protesta
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L’atarassia: contemplazione e ironia
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Irraggiungibilità piacere infinito, figurazione piaceri infiniti con immaginazione
Realtà immaginata: compensazione realtà vissuta di noia e infelicità
Il vago e l’indefinito: il lontano, l’ignoto
Teoria della visione: la vista impedita da uno ostacolo scintilla d’immaginazione
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Teoria del suono: il canto che si affievolisce, lo stormire tra le fronde
Il bello poetico: l’evocazione di sensazioni riaffioranti dalla fanciullezza
La rimembranza: poesia = recupero visione fanciullezza tramite memoria
Gli antichi: immaginosi come fanciulli perché vicini alla Natura
La perdita di tale immaginosità nei moderni
Differenza tra poesia d’immaginazione e poesia sentimentale
La mancata rinuncia alla immaginosità dei suoi versi: il vagheggiare
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La formazione classicista e la lontananza dalle posizione dei romantici
Critica alla artificiosità retorica romantica in contrapposizione ai classicisti
Il dissenso all’aderenza del vero, tomba di ogni immaginazione
La riproposizione dei classici come modello di freschezza e spontaneità
Il classicismo romantico e la predilezione per la lirica
La contrapposizione alla poetica romantica manzoniana e lombarda
La vicinanza i romantici d’Oltralpe
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1816-23: periodo di sperimentazioni (idilli, elegie, canzoni, tragedie, inni)
Canzoni: impianto classicistico, linguaggio aulico (tradizione foscoliana)
Impegno civile e polemica vs civiltà presente affogata nella nebbia di tedio
Ad Angelo Mai: caro immaginar e leggiadri sogni persi in conoscenza vero
Ultimo canto di Saffo: il titanismo eroico
Idilli: temi intimi e biografici, linguaggio colloquiale, limpida semplicità
Espressioni di sentimenti, affezioni, avventure storiche del mio animo
(istantanee di vita interiore)
 L’Infinito, Alla Luna (ricordanza), La sera del dì di festa (esclusione vita
sociale), Il sogno (giovinezza spezzata)
 Il silenzio artistico dal 1823 al 1828: il lamento per le fine delle illusioni
giovanili, dell’immaginazione e del sentimento
 L’investigazione dell’arido vero: le Operette Morali (passaggio a pessimismo assoluto)
 Atteggiamento più distaccato verso la realtà
 La ripresa della produzione artistica grazie al soggiorno a Pisa (A Silvia)
 1829-30: Le ricordanze, La quiete dopo la tempesta, Il sabato del villaggio,
Canto notturno di un pastore errante dell’Asia, Il passero solitario (ripresa
primi idilli)
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Distanza dai Primi Idilli: la consapevolezza del vero e la vanità degli ameni inganni
La felicità creata dalla memoria e accampata sullo sfondo del nulla
Il vero della delicatezza e del riserbo, la distanza dal caro immaginar
L’assenza di slanci e impeti disperati figlia del pessimismo assoluto e immobile
Dal linguaggio aspro e tragico (Bigi) a quello misurato ed equilibrato
La metrica assecondante la vaghezza e l’immaginifico: settenari, endecasillabi, gioco
libero di rime e assonanze
1830: il ciclo di Aspasia, vicende personali fiorentine e nuove tematiche (contatto
diretto con gli uomini)
L’incontro con Fanny Targioni Tozzetti e la fine dell’inganno estremo
La messa in opera di una poesia nuda e severa, priva di sensibilità, con atteggiamenti
energici, combattivi ed eroici
La critica ai progressisti e ottimisti esaltatori del progresso. No ai liberal-moderati
L’opposizione del materialismo allo spiritualismo religioso romantico
La religione come favola infantile e sciocca, nel contempo vile
La satira della Palinodia al marchese Gino Capponi
Paralipomeni della Batracomiomachia: il fallimento dei moti liberali (topi, liberali
napoletani; rane, borbonici)
La ginestra: testamento spirituale dell’autore (chiusura suo percorso poetico) e la
possibilità di un miglioramento grazie alla social catena (poetica anti-idillica)
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 1824: composizione Operette morali al ritorno del deludente viaggio romano
 Prose di argomento filosofico: invenzioni fantastiche, narrazione mitiche, storie
paradossali, dialoghi tra personaggi favolosi (Ercole, la Terra, la Luna, Colombo, Tasso)
 In alcune, interlocutore Leopardi; in altre, forma narrativa
 Scrittura non bonaria o umoristica; l’infelicità inevitabile, la noia e il dolore nuclei fondanti
 Sguardo fermo e lucido con il distacco dell’oggettività e del dominio intellettuale
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