Alimentazione conigli
Mangimi utilizzati nella pratica
In genere 4 “tipi”:
- Mangime “fattrice” dal parto (giorno “zero”) a
circa 21 giorni di lattazione;
- Mangime pre-svezzamento da 22 giorni di
lattazione allo svezzamento dei coniglietti (28 –
38 giorni);
- Mangime svezzamento: dallo svezzamento a 56
– 60 giorni;
- Mangime finissaggio: da 56-60 giorni alla
macellazione.
Scelta di un piano alimentare
• L’adozione di un’alimentazione mirata per
ogni categoria di animali è legata
principalmente alle dimensioni
dell’allevamento, ma anche alle capacità
professionali dell’allevatore
Dimensioni dell’allevamento e
consumo di mangime
• Per stimare il fabbisogno annuo di mangime di un
allevamento è sufficiente conoscere i kg di conigli
venduti/anno
• Esempio con 100 coniglie in riproduzione
– 4000 conigli prodotti x 2,5 kg = 10.000 kg di peso vivo
– Mediamente si stima che per ogni kg di coniglio
prodotto siano necessari 8 kg di mangime
complessivamente (quota madre + maschi in ripr. + conigli in
accrescimento)
– Pertanto il mangime necessario per un anno ammonta
a circa 80.000 kg
Dimensioni dell’allevamento e
consumo di mangime
• 80.000 kg di mangime andrebbero
suddivise per categoria
• I maschi riproduttori necessitano di circa
5-6 q.li di mangime
• 10 maschi X 0,15 kg x 365 = 547 kg/anno
Utilizzazione di uno o più mangimi
• Anche in allevamenti di discrete
dimensioni (300-400 fattrici) spesso non
vengono utilizzati tutti i mangimi che le
diverse categorie di animali
richiederebbero
• Il motivo è da ricercare nella scarsa
professionalità dell’allevatore e nella
brevità del ciclo biologico del coniglio
• Le fattrici in rimonta mangiano in genere il
mangime presvezzamento.
• I maschi riproduttori vengono alimentati
con il mangime presvezzamento o con
quello di svezzamento.
Popolazione batterica del cieco
•
•
•
•
•
•
•
Totale 1010-1012/g;
Bacteroides: 109-1010/g;
Bifidobacterium;
Clostridium;
Streptococcus;
Enterobacter.
Mancano i lattobacilli; importante l’ac. Butirrico
che, tra l’altro, è un inibitore della crescita del Cl.
difficile.
Effetto dell’alto livello di carboidrati solubili
Composizione dieta
Controllo
Alti CHO
PG %
15.5
17.7
FG %
13.5
10.0
ADF %
15.8
11.7
CHO sol %
26.6
41.0
Amido %
20.1
35.0
Cieco
AGV tot mmol/kg
83.7
74.9
Acetico %
73.2
69.9
Propionico %
6.9
6.9
Butirrico %
19.8
23.0
pH
5.7
5.8
Ammoniaca mmol/kg
12.9
16.4
Effetto dell’alto livello di carboidrati strutturali
Composizione dieta
Controllo
Alta fibra
PG %
15.5
15.2
FG %
13.5
17.0
ADF %
15.8
22.9
CHO sol %
26.6
23.4
Amido %
20.1
18.5
Cieco
AGV tot mmol/kg
83.7
34.2
Acetico %
73.2
72.2
Propionico %
6.9
18.1
Butirrico %
19.8
9.6
pH
5.7
6.5
Ammoniaca mmol/kg
12.9
28.8
Effetti della fibra
• La fibra indigeribile fa massa e stimola la
motilità del cieco-colon.
• L’ipomotilità determina prolungata
ritenzione degli alimenti, modifiche del pH
e della produzione di AGV.
• + fibra – amido. La presenza di glucosio è
indispensabile per la produzione di tossine
del Cl. spiroforme.
Fattrice
Presvezzam.
Svezzam.
Accrescim.
>2500
2300
2300-2400
2350-2600
PG %
17.5-18.5
16
16-18
15.5-16.5
FG %
>13
17
16-18
14.5-15.5
ADF %
>15
21
18-20
17-18
ADL %
4-4.5
4.5
5-6
4.5-5
Amido %
15-25
8.5
12-14
15-22
Lisina
>0.85
0.74
0.75
>0.70
Met+Cist
>0.60
0.51
0.50
>0.55
Ca %
1.1-1.2
0.99
1
0.8-0.9
0.55-0.60
0.63
0.6
0.50-0.55
ED, Kcal/kg
P%
Principali ingredienti
•
•
•
•
Erba medica disidratata: fino al 30-35%;
Farina di orzo
Farine di estrazione (soia, girasole)
Polpe di barbabietola
• In coniglicoltura i costi di alimentazione
incidono in maniera più significativa che in
altri allevamenti sui costi di produzione
(circa il doppio rispetto ai polli e il 25 – 35
% in più rispetto ai suini), superando negli
ultimi anni il 70 %
• È fondamentale trovare strategie per
ridurre l’indice di conversione alimentare
che, in Italia, è tra i più alti (3.82 vs. 3.60 e
3.63 di Francia e Spagna).
• In generale, in un’azienda cunicola il 50 – 60 %
del mangime viene consumato nel settore
accrescimento-ingrasso, il resto nel settore
riproduzione-rimonta.
• Gestire correttamente l’alimentazione della
riproduzione-rimonta può determinare importanti
riduzioni nel consumo di mangime.
• In un’azienda cunicola commerciale, l’ICA è
calcolato dividendo il totale dell’alimento
consumato durante l’accrescimento per il peso
dei conigli venduti meno quello dei conigli
svezzati.
La fibra solubile
• È quella parte della parete cellulare che si
solubilizza nel trattamento NDF ma che
non può essere digerita dai monogastrici.
• Si tratta di pectine (principalmente) ma
anche beta glucani, fruttosani e altri
polisaccaridi non amilacei che vengono
fermentati nel cieco determinando
produzione di acetato.
• Le polpe di barbabietola sono ricche di pectine.
• Secondo recenti ricerche le pectine potrebbero
rimpiazzare in parte l’amido determinando
significativi miglioramenti nell’ambiente ciecale.
• Polpe di barbabietola in parziale sostituzione
dell’orzo.
• Attenzione allo stato sanitario dei conigli per
l’elevato potere igroscopico delle polpe
(enteropatia mucoide o costipazione del
coniglio).
• Altri alimenti ricchi di pectine sono le
piante delle leguminose, i frutti, le polpe di
agrumi.
• Le polpe di barbabietola contengono circa
il 25 % di pectine, le leguminose (come
l’erba medica) tra il 5 e il 10 %.
• La popolazione batterica “pectinolitica” ha
un’elevata concentrazione nel cieco (108109 CFU/g)
L’uso di antibiotici
• Vietati come auxinici dall’UE dal 1°
gennaio 2006.
• In coniglicoltura: possono essere utilizzati
nelle aziende con anamnesi positiva per
enterocolite enzootica a scopo profilattico.
• Sono inclusi nei mangimi “svezzamento”
• Norme più restrittive in futuro
Alternative agli antibiotici
• Probiotici: risultati non incoraggianti
(basso pH dello stomaco?)
• Prebiotici: testate varie molecole,
sembrano promettenti i mannanooligosaccaridi (MOS)
• Sono zuccheri che agiscono bloccando i
mannano-recettori presenti sulle fimbrie di
tipo 1 di alcuni patogeni intestinali (E. coli,
S. enteritidis)
I MOS
• In allevamenti con ottime condizioni
sanitarie non ci sono differenze rispetto
agli antibiotici;
• Dove le condizioni igieniche sono più
carenti sembrano avere un effetto positivo
sullo stato sanitario dell’apparato
digerente.
• Dosi consigliate: 1 – 2 g/kg.
Alimentazione ingrasso
• In questa fase che inizia intorno al 42-50° d
(età svezzamento, età macellazione, ecc.)
l’alimentazione ha come obiettivo quello di:
– Favorire l’incremento giornaliero con ICA
contenuti
– Ottenere carcasse idonee per la
commercializzazione
– Contenere i costi di alimentazione
– Ottenere buone rese alla macellazione (i conigli
vengono pagati in funzione della resa)
Alimentazione ingrasso
• In questa fase l’alimentazione viene
effettuata ad libitum
• In effetti nelle produzione del coniglio
pesante (2,7-2,8 kg) una moderata
alimentazione razionata può essere
effettuata (migliora l’ICA e riduce il
contenuto in grasso)
Alimentazione ingrasso
• Nei soggetti macellati a pesi inferiori (2,3-2,4 kg)
l’alimentazione viene effettuata ad libitum con
diete ad alto contenuto energetico
• In alcuni casi si può prevedere anche una
leggera grassatura delle diete (2-6%)
• La grassatura deve rimanere a livelli bassi per
mantenere buona la qualità del pellet e per non
peggiorare le caratteristiche della carcassa
alimentazione e qualità della carne
• L’alimentazione può influenzare
– l’adiposità della carcassa
– La quantità e la qualità dei lipidi intramuscolari
– La stabilità del grasso
– La conservabilità della carne
– Il contenuto proteico e aminoacidico
– Il contenuto in minerali
Influenza del livello alimentare
• Un ritmo di crescita lento (dovuto ad una
ingestione energetica pari a circa l’85%)
favorisce lo sviluppo dei tessuti a maturità
precoce (pelle, apparato digerente, ossa) e
ritarda quello dei più tardivi.
• I muscoli e soprattutto il tessuto adiposo che
sono a maturazione tardiva risultano al
contrario meno sviluppati
Influenza della grassatura sulla
qualità della carcassa
• Una modesta grassatura sembra non
influenzare le caratteristiche della carcassa
• Quando la grassatura è più spinta (8-9%)
aumenta l’adiposità della carcassa e
secondo alcuni autori variano anche altri
parametri
– Riduzione del rapporto lunghezza/circonferenza
della carcassa
– Aumento del tenore lipidico intramuscolare
dell’arto posteriore
Influenza della grassatura sulla
qualità della carne
• La natura del grasso aggiunto alla dieta influenza la
composizione acidica della carne, il suo sapore e le
caratteristiche tecnologiche
• La composizione insatura degli acidi grassi della
carne di coniglio deriva in maggior misura dalla dieta
ed in particolare dall’acido linoleico (C18:2),
presente in cereali e farine di estrazione, e dall’acido
linolenico (C18:3), presente nell’erba medica.
• Da non sottovalutare comunque l’azione svolta dalla
microflora del cieco
• Gli acidi grassi endogeni, che possono
essere sintetizzati dai carboidrati sono
principalmente: palmitico (C16:0), oleico
(C18:1) e stearico (C18:0).
• La flora batterica del cieco è capace di
saturare/desaturare alcuni acidi organici.
• Le diete che modificano significativamente
la flora batterica del cieco possono indurre
anche cambiamenti nel profilo acidico
delle carni dei conigli.
Influenza della grassatura sulla
qualità della carne
• Normalmente gli acidi grassi a breve e
media catena carbossilica vengono
catabolizzati per scopi energetici
• Quelli a lunga catena vengono direttamente
depositati nel tessuto adiposo
• gli acidi grassi esogeni possono modificare
l’attività degli enzimi lipolitici. Per tale
motivo il profilo acidico della carne di
coniglio non rispecchia esattamente quello
delle fonti alimentari
Influenza della grassatura sulla
qualità della carne
• Tuttavia diete arricchite con acidi grassi
polinsaturi forniscono carni con contenuti più
elevati dei suddetti AG.
• Particolare interesse è stato attribuito
all’arricchimento della carne con PUFA n-3
• Da ricordare comunque che un elevato livello di
insaturazione può pregiudicare la stabilità
ossidativa della carne se non si ricorre ad una
contemporanea integrazione di antiossidanti
• Inoltre la presenta di acidi grassi insaturi rende il
grasso può untuoso
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