Progetto R.I.So.R.S.E.
Primo Rapporto Nazionale
Elisabetta Davoli
Roma
Analisi quantitativa
Analisi quantitativa

L’analisi quantitativa dei dati desunti dalla ricerca,
sebbene secondaria rispetto agli obiettivi prioritari del
progetto R.I.So.R.S.E., evidenziano:


“… il fermento e la disponibilità all’innovazione, che fanno
della scuola primaria un settore sempre in prima linea sul
versante della ricerca di metodologie e di strumenti didattici
innovativi e nella direzione della centralità dell’alunno nei
processi di apprendimento/insegnamento…”
la significatività dell’impegno complessivo degli attori
coinvolti (Scuole, MIUR, IRRE, INDIRE)
Questionario “0”
Dato nazionale
Totale questionari inviati = 5877
2063
3814
questionari non pervenuti agli
IRRE
questionari compilati dalle
scuole pervenuti agli IRRE
Questionario “0”
Un primo commento




La percentuale dei questionari compilati dalle scuole
pervenuti all’IRRE è risultata pari al 65%
Tale percentuale è significativamente elevata se si
pensa al non obbligo della risposta
Rappresenta un primo e chiaro segnale della richiesta
delle scuole ad essere “accompagnate” nel processo
di Riforma
È un indice dei processi messi in atto dalle Scuole in
previsione dell’avvio della Riforma
Questionario “0” - Oggetti della Riforma
introdotti dalle scuole
Dato nazionale
N = 3814
91%
84%
62%
25%
14%
14%
18%
15%
2%
altro
nuova
organizzazione
PSP-UdA
laboratori/didattica
laboratoriale
coordinatore-tutor
portfolio
anticipo
alfabetizzazione
informatica
introduzione lingua
inglese
Questionario “0”
Un primo commento


I dati evidenziano l’impegno complessivo
dichiarato dalle Scuole ad attivarsi in
previsione dell’avvio della Riforma
I dati vanno letti in relazione all’a.s. 20032004 in cui a seguito del DM 61/2003 vi era
solo un generico invito a sperimentare oggetti
previsti dalla Riforma ad eccezione
dell’anticipo alle prime classi
dell’alfabetizzazione della lingua inglese e
dell’informatica
Il “campione” delle scuole

Il campione delle scuole, da intendersi
in termini non strettamente statistici, i
ha compreso 549 scuole che hanno
incluso :


le scuole della sperimentazione del DM
100/2002
una scelta, su base locale, effettuata da
ogni singolo IRRE nell’ambito di criteri
fissati a livello nazionale
Tipologia delle scuole del campione
Dato nazionale
15%
pubbliche
paritarie
85%
Gli oggetti nelle scuole del
“campione”

Rappresentano la “materia prima”
osservata dai team di ricerca e dalla
quale sono state ricavate le “pratiche
significative” segnalate a livello
regionale e nazionale
Gli oggetti nelle scuole del
“campione”
"Oggetti" della Riforma introdotti nelle scuole del campione
Distribuzione nazionale
N = 549
548
538
432
291
347
250
255
214
17
altro
nuova
organizzazione
PSP-UdA
laboratori/didattica
laboratoriale
coordinatore-tutor
portfolio
anticipo
alfabetizzazione
informatica
introduzione
lingua inglese
I numeri della ricerca





circa 1100 visite presso le scuole
549 Dirigenti scolastici intervistati
circa 800 Referenti di progetto
“incontrati”
circa 9000 docenti contattati nei focus
group
circa 4000 genitori contattati nei focus
group
La Documentazione
I risultati della ricerca

148 “pratiche significative” segnalate per il database
nazionale RISORSE di INDIRE









Alfabetizzazione lingua inglese (29 esperienze)
Alfabetizzazione informatica (17 esperienze)
Attuazione Anticipo (5 esperienze)
Funzione tutoriale (10 esperienze)
Piani di Studio Personalizzati e Unità di apprendimento (PSPUDA) (34 esperienze)
Portfolio delle competenze personali (41 esperienze)
Laboratori (41 esperienze)
Nuova organizzazione (10 esperienze)
Exempla ovvero la sinergia di più oggetti ( 2 esperienze)
La Documentazione delle
“pratiche significative”
Analisi qualitativa di “sistema”
relativa alle scuole del
“campione”
alcune considerazioni
Analisi qualitativa di “sistema”

Dall’analisi delle attività di ricerca si possono
dedurre alcune considerazioni di carattere
generale circa la sperimentazione degli “oggetti”
proposti dalla Riforma:


Le scuole osservate sono state interessate da tensioni
ambivalenti, tipiche di ogni processo di cambiamento,
polarizzate tra l’accoglienza ed il rigetto, la propensione
al “fare” e la resistenza
Nella quasi totalità delle scuole osservate sono stati
costituiti gruppi di studio dai quali sono scaturiti scambi
di idee, confronti tra operatori scolastici, arricchimenti
professionali che hanno innescato comunque discussioni
utili e proficue dimostrando ancora una volta la vitalità
della scuola primaria
Analisi qualitativa di “sistema”

In “corso d’opera” si è constatato il
conseguimento indiretto da parte dei “team
di ricerca” di un importante obiettivo:

aver contribuito al processo di consapevolezza
dei risultati raggiunti e delle potenzialità
espresse da ogni singola scuola osservata
incrementando il tasso di fiducia del sistema di
reggere alle richieste del cambiamento
Analisi qualitativa relativa agli
“oggetti” osservati nelle scuole
del “campione”
alcune osservazioni
Anticipazione dell’alfabetizzazione
della lingua inglese



Generalmente è stato utilizzato un approccio
comunicativo, con attività laboratoriali
diversificate e divertenti improntate
sull’aspetto ludico dell’apprendimento
Ha contribuito ad aumentare l’interesse, la
motivazione ed a rafforzare il processo di
apprendimento dei bambini
E’ prassi ormai consolidata che non ha creato
difficoltà di natura cognitiva e/o affettiva
Anticipazione dell’alfabetizzazione
della lingua inglese

Alcuni dei punti di forza dedotti dalla ricerca:




L’enfasi sulle abilità orali consente lo sviluppo nel
bambino di componenti comunicative immediatamente
spendibili incentivando la motivazione ad apprendere
La lingua inglese non è più vista come materia isolata dal
contesto
…
Alcuni dei punti di criticità dedotti dalla ricerca



A livello organizzativo permangono difficoltà a gestire
classi troppo numerose impedendo un lavoro centrato sul
bambino e sul suo coinvolgimento attivo
Sono necessari materiali didattici specifici per bambini
piccoli rispetto ai quali la Scuola ha bisogno di tempo
…
Alfabetizzazione informatica

La ricerca, tra l’altro, ha evidenziato:




L’utilizzo di un approccio metodologico basato
sugli aspetti ludici delle attività, su una interazione
cooperativa tra pari, sulla realizzazione di
“ambienti di apprendimento” basati sulle
tecnologie;
il generale favore mostrato dai docenti e dai
genitori all’introduzione dell’informatica sin dalle
prime classi;
il grande entusiasmo mostrato dagli alunni;
il coinvolgimento, con la multimedialità, di diversi
stili cognitivi;
Alfabetizzazione informatica

Ed ancora che:


occorre fornire più possibilità in termini di risorse
alle scuole per realizzare tutte le potenzialità
offerte dalle “Nuove Tecnologie”;
occorre promuovere una più approfondita e diffusa
cultura tecnologica-educativa nei docenti che
permetta loro di riconsiderare in termini corretti il
ruolo delle “nuove tecnologie” ai fini della
formazione della persona.
La gestione dell’anticipo

La ricerca ha evidenziato, tra l’altro, che:



in presenza di un numero significativo di presenze di alunni
anticipatari si è operata una trasformazione organizzativa (in
qualche caso si è rilevata una concentrazione solo in alcune
sezioni e/o una ristrutturazione dell’aula in termini di
spazi,materiali e risorse). Nei casi numericamente non
rilevanti non si sono avute consistenti trasformazioni se non
di carattere provvisorio;
in quasi tutti i casi si è indotto un diverso rapporto con la
scuola dell’infanzia con un potenziamento del flusso
comunicativo tra docenti;
la presenza di alunni anticipatari ha favorito le attività
laboratoriali e l’introduzione /sviluppo di metodologie
cooperative
La gestione dell’anticipo

La ricerca ha anche evidenziato che:

i genitori hanno individuato, in via generale,
nell’anticipo un valor aggiunto pur non
nascondendosi che l’ingresso differenziato possa
produrre:



una eccessiva eterogeneità dei tempi e dei ritmi del
gruppo classe;
una sovraesposizione degli alunni anticipatari ad
eccessive sollecitazioni cognitive;
una loro impreparazione a giudicare il grado di maturità
dei propri figli a a poter frequentare la prima classe
La gestione dell’anticipo

i docenti hanno manifestato in modo generalizzato
interesse culturale e pedagogico per l’anticipo,
prevalentemente interpretato come risorsa di
flessibilità per risposte formative il più possibile
personalizzate pur ritenendo che sia prioritario:



acquisire strumenti idonei alla conoscenza reale degli
alunni per valutare al meglio i livelli di maturità cognitiva,
relazionale ed emotiva;
potenziare il rapporto con le famiglie
incentivare ancor più il raccordo comunicativo con la
scuola dell’infanzia
La funzione tutoriale e di
coordinamento

La ricerca ha evidenziato come la funzione tutoriale
sia stata variamente interpretata dalle scuole. Essa
viene enunciata ma raramente declinata nelle sue
dimensioni, connotazioni e responsabilità previste
dalla Riforma


spesso viene messa in rilievo unicamente la dimensione della
“prevalenza” ;
spesso la funzione è polarizzata o sugli aspetti puramente
tutoriali centrati sul versante dell’attenzione agli alunni e
della formalizzazione dei percorsi o, viceversa, sugli aspetti
di coordinamento per la promozione di interazioni e sinergie
La funzione tutoriale e di
coordinamento

La ricerca ha evidenziato la necessità,
avanzata da tutte le componenti
scolastiche (dirigenti, docenti genitori),:



di approfondimenti pedagogici sulla figura
di chiarezza organizzativa
di formazione
Introduzione del Portfolio delle
Competenze

La ricerca ha evidenziato un uso del
portfolio che non sembra comportare
particolari complessità e problematicità.
Le scuole hanno mostrato, sia pure in
una dimensione di tentativi ed errori,
grande disponibilità e creatività nella
predisposizione e gestione dello
strumento
Introduzione del Portfolio delle
Competenze

Particolare attenzione nella realizzazione e
gestione del portfolio, in generale, è stata
attribuita alla:



qualità del rapporto con le famiglie;
taratura e l’equilibrio tra i momenti di valutazione
e di autovalutazione dell’alunno;
semplicità di gestione e alla necessità che lo
strumento rappresenti con “snellezza” la storia
formativa scolastica ed exstrascolastica dell’alunno
Introduzione delle UA e del
PSP

Dalla ricerca sono emerse modalità e approcci diversi
nell’affrontare e nel programmare attività legate ai
temi delle UA e del PSP

si evidenziano le difficoltà a trasferire gli obiettivi specifici di
apprendimento in obiettivi formativi da inserire nei PSP



vi sono situazioni in cui le UA nascono dall’analisi del bilancio
delle competenze e dalle esperienze degli alunni, dalle
dissonanze di ciascuno, in direzione degli obiettivi formativi e
degli obiettivi specifici di apprendimento
in altre situazioni si è ricorso al metodo sperimentale di dedurre
gli obiettivi formativi dal PECUP con conseguente formulazione
delle UA
non tutte le scuole hanno inteso correttamente l’assetto
sistemico correlativo dei PSP e delle UA preferendo far
convergere l’attenzione tendenzialmente solo su quest’ultime
Introduzione delle UA e del
PSP

Alcuni dei punti di forza dedotti dalla ricerca:






Il PSP e le UA offrono la possibilità di individuare le difficoltà di
apprendimento di ogni alunno;
consentono una gestione più flessibile dei percorsi;
comportano riflessioni continue sull’alunno;
richiedono maggior consapevolezza da parte dei genitori e
facilitano la comunicazione con le famiglie
…
Alcuni dei punti di criticità dedotti dalla ricerca




Il PSP e le UA implicano una notevole mole di lavoro per i
docenti.
Risulta difficoltoso ed impraticabile predisporre tanti piani
personalizzati.
Risulta inadeguata la formazione dei docenti sulla tematica
…
Laboratori e didattica
laboratoriale

La ricerca ha evidenziato che le scuole:



danno importanza al Laboratorio considerato come “luogo”
educativo e didattico in cui si creano per eccellenza
situazioni di apprendimento individuali e sociali con
caratteristiche utili a favorire la partecipazione diretta e
personale degli alunni nella realizzazione di percorsi
formativi;
ribadiscono, tuttavia, che non può sostituire completamente
il grande gruppo (gruppo classe ed interclasse);
ritengono necessari un solido sostegno al loro uso e più
opportunità di formazione legate alla ricerca ed alla
sperimentazione
Laboratori e didattica
laboratoriale

Le attività laboratoriali sono state svolte sia a gruppi, in orario
obbligatorio e non, con modelli:




di organizzazione laboratoriale a livello scuola e a livello classe
valorizzando l’ambiente di apprendimento mediante la
strutturazione dell’ambiente-aula in una pluralità di spazi
di suddivisione del gruppo classe in piccoli gruppi che hanno
seguito contestualmente attività diverse
La formazione dei gruppi presenta una grande varietà di
soluzioni: per gruppi di livello, di compito e di interesse,
omogenei ed eterogenei
La quasi totalità delle scuole ha dichiarato di aver istituito la
figura del responsabile del laboratorio con funzione di
organizzazione e gestione degli spazi
Le conclusioni …
ma non tutte
Conclusioni






Atteggiamento complessivamente positivo degli operatori
scolastici verso i team di ricerca
Buona qualità di molte delle esperienze effettuate
(“pratiche significative”)
Forte richiesta di accompagnamento degli sforzi di avvio
verso l’attuazione della Riforma
Bisogno generalizzato di formazione e di condivisione delle
esperienze realizzate anche dalle altre scuole
Bisogno di chiarezza normativa su alcuni aspetti
organizzativi
…
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