La maggior parte dei composti dopo riscaldamento a T elevata si decompone in atomi gassosi. Gli spettri sono costituiti da righe nette piuttosto che bande (non vi sono componenti roto-vibrazionali) e sono il risultato di transizioni tra stati elettronici diversi. In Assorbimento un atomo colpito da una radiazione di determinata E passa ad uno stato eccitato diminuendo l’I della radiazione. Ritorna poi allo stato fondamentale in modo non radiativo, ad es. per urti con altri atomi o molecole. EX E0 I0 EX E0 IT EX E0 Il Log(I0/IT) (Assorbanza) è proporzionale alla concentrazione dell’elemento in esame, rendendo possibile la sua quantificazione. In Emissione un atomo che si trova ad uno stato eccitato, ad es. per eccitazione termica, torna a quello fondamentale emettendo una radiazione di E ben precisa. EX EX E0 E0 IE L’intensità della radiazione emessa dal campione proporzionale alla concentrazione dell’elemento in esame. atomizzato è In Assorbimento Sorgente Luminosa Atomizzazione Monocromatore In Emissione Atomizzazione Monocromatore Rivelatore Rivelatore Dato che i gap tra stati energetici atomici sono ben definiti e caratteristici per ogni elemento, la sorgente più adatta è una costituita dello stesso elemento che si vuole determinare. Universalmente impiegate sono le lampade a catodo cavo (HCL) che producono righe sufficientemente strette, quasi monocromatiche. + - + - Ne0 Ne+ M0 Ne+ + - M* M0 Ne+ + - M* M0 Luce Applicando una d.d.p (300-400 V) tra anodo e catodo si verifica la ionizzazione del gas inerte che riempie la lampada. Gli ioni gassosi, bombardando il catodo, producono l’emissione degli atomi del metallo. Ulteriori collisioni con gli atomi liberi producono atomi metallici eccitati che, ricadendo allo stato fondamentale, emettono le radiazioni caratteristiche del metallo. Un campione liquido esposto a forte riscaldamento va incontro a: • Desolvatazione • Incenerimento della matrice e Fusione • Ebollizione • Atomizzazione • (Ionizzazione) L’atomizzazione è quindi una fase critica, in cui occorre ottimo controllo della T e può avvenire tramite: Fiamma Torcia ICP Fornetto di grafite Generalmente viene impiegato un bruciatore a pre-miscelazione. La soluzione viene aspirata con un capillare, per effetto venturi, all’interno della camera di premiscelazione dove si mescola con il combustibile e l’ossidante (processo di nebulizzazione). Le gocce più grosse (~80%) vengono eliminate, mentre quelle più piccole (ridotte a finissima nebbia) arrivano alla testa del bruciatore dove vengono atomizzate per effetto della temperatura della fiamma. Temperature max ottenibili La fiamma risulta composta di tre zone: Comb. Ox T/K (CN)2 O2 4800 H2C2 O2 3400 H 2C 2 N 2O 3100 H2 O2 3000 H 2C 2 Aria 2700 H2 Aria 2400 • cono interno, in questa zona non viene raggiunto l'equilibrio termico. • zona interconica è la parte generalmente utilizzata nelle misure di assorbimento ed emissione. Essa mostra un equilibrio termico quasi completo, non è molto luminosa. • mantello esterno costituisce la maggior parte della fiamma ed è formata dai gas combusti. Scelta della fiamma Dipende dalla temperatura di atomizzazione che si vuole ottenere e dal fatto che la si voglia più o meno riducente. Il combustibile e l’ossidante vengono di solito miscelati in quantità quasi stechiometrica. • Fiamme ricche di combustibile danno un eccesso di specie carboniose che favoriscono la riduzione di eventuali ossidi metallici (che non assorbono le righe di risonanza) sono però meno calde rispetto a quelle con minor combustibile. • Escludendo gli alcalini, che si ionizzano facilmente, gli altri metalli vengono efficacemente atomizzati da fiamme aria-acetilene o ossido nitrosoacetilene. In aria-acetilene si possono formare sali indissociabili, dissociabili però a più alta temperatura. La fiamma acetilene-ossido d’azoto combina un’alta temperatura con una velocità di propagazione non molto più alta di acetilene-aria. • La temperatura della fiamma influenza anche la formazione di ossidi, anche per questo la temperatura di atomizzazione deve essere controllata. • Se la miscela combustibile – comburente ha una velocità di reazione particolarmente alta (100 -1000 cm/sec) si ha rischio di esplosione, per cui le miscele con ossigeno puro come comburente non possono essere utilizzate per bruciatori a premiscelazione per il rischio di ritorno di fiamma nella camera di premiscelazione. L’aspirazione in fiamma è: • il metodo più conveniente e riproducibile per ottenere vapori atomici • poco efficiente nella conversione degli elementi in vapore atomico, infatti l’efficienza totale è dell’1% • richiede alcuni ml di campione per ciascuna analisi Limite di rivelabilità: mg/ml (ppm)