Dinamiche economiche della provincia di Trieste Antonio Dallara Laboratorio di Economia Locale Università Cattolica del Sacro Cuore Trieste, 8 maggio 2009 Indice • • • • Punti di forza e di debolezza del sistema Trieste Principali indicatori economici Lato dell’offerta Lato della domanda • Approfondimenti • • • • • • Pil e valore aggiunto Peso del settore pubblico Export Imprese attive Mercato del lavoro (disoccupazione e CIG) Credito Sintesi • Situazione attuale: – economia in difficoltà – impatti crisi internazionale attenuati nel breve periodo per effetto di: • forte rilevanza del settore pubblico (24% Pil) • bassa incidenza della manifattura (11% Pil) • bassa propensione all’export (23% Pil) – preoccupazioni per il medio periodo: dovute a: • popolazione anziana (1/3 residenti > 65 anni) • export orientato all’Est Europa (in crisi) • basso peso della manifattura Sistema - Trieste • Punti di forza – Settore terziario avanzato e di qualità: • ricerca (pubblica e privata) • Università • sistema assicurativo-finanziario – Attività portuali a servizio del terziario e indotto – Grandi imprese (prime 14 concentrano il 26% occup.) • Punti di debolezza – limitata iniziativa imprenditoriale (-1% impr. attive) – limitata apertura internazionale – scarsa superficie edificabile Principali indicatori economici (2007-2008; variazioni percentuali) Fonte: elaborazioni Istituto G. Tagliacarne su dati propri, Unioncamere-Movimprese, Istat e Banca d’Italia ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica … commenti (1) • Sistema imprenditoriale: -1% • in linea con la media regionale • sotto la media nazionale (+2,7%) • PIL in calo rispetto agli ultimi anni • sopra la dinamica media regionale • sotto la dinamica media nazionale • 14° in Italia per PIL pro-capite (31.500 euro) • Apertura internazionale: crescono da alcuni anno import e export, ma bassa la propensione all’export • Mercato del lavoro: • in calo l’occupazione • aumenta la disoccupazione • aumenta la CIG (+47%) … commenti (2) • Turismo: • in aumento arrivi (+14%) e presenze (+15%) • decisamente sotto la media regionale e nazionale in tutti gli indicatori: – permanenza media (2,8 giorni, 79° in Italia) – concentrazione turistica (45° in Italia) – internazionalizzazione (31° in Italia) – qualità alberghiera (69° in Italia) Lato dell’offerta: il sistema produttivo • Sistema produttivo terziario: – 70% imprese 80% occupati 86% Pil • Peso rilevante del settore pubblico – 24% VA dipend pubb: 10% pop; 26% occupati • Basso export (23% del Pil) • Basso peso manifattura (11% del Pil) • 14 grandi imprese (26% dell’occupazione totale) Lato della domanda: società, famiglia • Mercato del Lavoro • Popolazione • Patrimonio delle famiglie = – cala il risparmio – aumentano le proprietà di immobili in età lavorativa – si erode patrimonio in età da pensione • Indebitamento delle famiglie • Reddito ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica IL PIL REALE IN ITALIA Andamento delle variazioni del Pil italiano 4,0 3,2 3,0 Italia 3,0 2,0 2,0 1,8 1,7 1,0 1,8 1,2 1,7 1,5 1,0 0,4 0,0 0,3 0,0 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 -1,0 0,1 -2,0 -2,0 -3,0 * Previsioni Fonte: Banca d’Italia L’Italia da tre lustri ha una crescita del PIL inferiore dell’1% annuo rispetto alla media UE Più bassa la produttività 8 Dinamica del PIL (2001-2008; valori percentuali su dati nominali) Fonte: Istituto G. Tagliacarne ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica Valore aggiunto (2007; pesi percentuali) Trieste: 6,6 mld euro pari al 21% del VA regionale Fonte: Istituto G. Tagliacarne ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica Dinamica del valore aggiunto (2003-2007; valori percentuali) 30,0 20,0 10,0 0,0 -10,0 -20,0 -30,0 -40,0 -50,0 Agricoltura Industria in senso stretto Costruzioni Servizi Totale economia Trieste -42,1 14,3 -14,7 15,1 13,6 Friuli V. Giulia -3,3 21,3 -7,4 17,3 16,3 Italia -7,0 14,7 24,1 14,8 14,8 Fonte: Istituto G. Tagliacarne ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica Peso del settore pubblico nel valore aggiunto (2006; valori percentuali) Trieste Italia Economia di mercato 75,7% Economia di mercato 84,5% Economia pubblica 24,3% Economia pubblica 15,5% Fonte: Istituto G. Tagliacarne ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica PIL pro capite (2007-2008) Fonte: Istituto G. Tagliacarne ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica Bassa apertura internazionale (2007-2008) Cause: scarsa vocazione industriale Fonte: elaborazioni Istituto G. Tagliacarne su dati propri e Istat ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica Bassa propensione all’export (2007) Pordenone 48,4 Udine 35,8 Gorizia 30,8 Trieste 23,2 Friuli V. Giulia 35,7 Italia 23,8 0,0 10,0 Fonte: elaborazioni Istituto G. Tagliacarne su dati Istat 20,0 30,0 40,0 50,0 ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica Imprese attive per forma giuridica Trieste e in Italia (Anni 2003 e 2008; valori percentuali) Italia Trieste 63,5 14,6 61,4 68,1 63,8 2003 2003 2008 2008 18,7 19,1 17,1 16,5 17,8 17,5 12,0 2,8 2,8 Società di Società di Ditte capitale persone individuali Altre forme Fonte: elaborazioni Istituto G. Tagliacarne su dati Unioncamere – Movimprese 2,0 2,2 Società di capitale Società di Ditte persone individuali Altre forme ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica Imprese attive per settore – Trieste (anno 2008; valori percentuali) Fonte: elaborazioni Istituto G. Tagliacarne su dati Unioncamere – Movimprese ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica Disoccupazione (valori percentuali) Fonte: ISTAT ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica Cassa Integrazione (Ore 2008; variazioni percentuali 2007-2008) Fonte: INPS ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica Impieghi bancari (mln euro; variazioni percentuali) Fonte: Banca d’Italia ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica Sintesi • • • • Marcata vocazione terziaria Calo del valore aggiunto Basso sviluppo imprenditoriale Calo dell’occupazione e aumento disoccupazione • Bassa propensione all’export • Flussi turistici in ripresa I FATTORI DELLA COMPETITIVITA’ IL RUOLO DELLE POLITICHE ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica LO SCENARIO MACROECONOMICO 2 ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica IL LUNGO TUNNEL DELLA CRISI La fase della crisi già “conosciuta” ► Crisi dei sub prime ► Collasso del mercato del credito ► Rischi di fallimento delle banche ► Caduta delle borse I pericoli “dietro l’angolo” o o o o Lo “sboom” delle carte di credito (-10.000 addetti all’American Express) Possibili fallimenti delle grandi corporate (General Motors?) Il “pericolo” derivati (12,5 volte il PIL mondiale) La difficile situazione economica dei Paesi dell’Est Europa (in cui alcune importanti banche italiane hanno significativi investimenti) o Un aumento dell’inflazione a causa della forte iniezione di liquidità nel sistema economico 5 The source of the financial crisis The US housing market House price index adjusted for consumer price inflation (1890 = 100) 210 200 190 180 170 160 150 +85% New technology boom 140 +20% 130 +15% +34% 120 +54% 110 100 Reaganomics 90 High inflation 80 End of WW II 70 60 1890 1900 1910 1920 Source: Robert Shiller "Irrational exuberance" 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 ... and the Real economy contagion Stock indices, Index (Jan-2007 = 100) 120 100 80 60 40 World US-Financials 20 0 Jan-07 Apr-07 Jul-07 Oct-07 Jan-08 Apr-08 Jul-08 Oct-08 Jan-09 Excessive leveraging (Off-balance) and asymmetric risk characteristics multiply write-down requirements Outstanding volumes, Index (2000 = 100) 800 Derivatives Debt securities World GDP, nominal 700 600 500 400 300 200 100 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Q2 2008 Rapid rise in unemployment rates Unemployment rates in % 15 France Germany 14 Spain UK 13 Ireland US 12 11 10 9 8 7 6 5 4 Jan'02 Jan'03 Jan'04 Jan'05 Jan'06 Jan'07 Jan'08 Jan'09 Peggio che nel 1992-3 • In tre trimestri produzione industriale diminuita quanto in 6 trimestri nella recessione del 1992-3. Tornati ai livelli di produzione industriale del 1994. • A differenza che nel 1992-3 ci sono circa 4,5 milioni di lavoratori con contratti temporanei, licenziabili a costo zero per le imprese. Quasi 300.000 contratti in scadenza ogni mese • Veniamo da 15 anni di stagnazione. Se il Prodotto interno lordo diminuirà del 3% nel 2009 torneremo ai livelli di reddito procapite del 1999. Perché? Disoccupazione non protetta Fonte: ISTAT, Indagini sulle forze di lavoro Il rischio di disoccupazione è concentrato sui lavoratori temporanei Concentrazione del rischio di diventare disoccupato in un anno 6 5 4 3 2 1 Fonte: ISTAT, Indagini sulle forze di lavoro 50 O ve r 30 U n de r i ut on om A co co C o po em T T em po in d de te et e rm rm in at o in at o 0 ISTITUTO GUGLIELMO TAGLIACARNE per la promozione della cultura economica I “FUNDAMENTALS” DAI QUALI RIPARTIRE Un “ritorno” al 2004 Petrolio e materie prime da 150$ al barile a 40-50$ al barile Tassi d’interesse dal 4,5% al 1,5% (tassi BCE) Tasso di cambio da 1,5$=1 € a 1,30-1,35$=1€ Tasso di inflazione dal 4% al 1,5-2% Riduzione del prezzo del petrolio e delle materie prime con riduzione dei costi di produzione Diminuzione costo del danaro con impulso agli investimenti e ai consumi delle famiglie Rivalutazione del dollaro nei confronti dell’euro con spinta all’esportazione nell’area del dollaro Riduzione dell’inflazione e aumento del potere di acquisto delle famiglie Minore “indebitamento” pro capite del “sistema Italia” rispetto ai principali Paesi occidentali 6