Responsabilità sociale e PMI LABORATORIO SULLA RESPONSABILITA’ SOCIALE DELLE IMPRESE: PMI E BEST PRACTICES Seminario per l’attribuzione di crediti formativi Prof. Mara Del Baldo Urbino, 29-30 gennaio 2008 La RSI nelle Piccole Medie Imprese (PMI) PMI: un ruolo di primo piano nell’economia europea Le PMI operanti nei paesi membri dell’Unione Europea sono circa 18 milioni, ossia il 99,8% del totale delle imprese esistenti. Le PMI costituiscono il 66% della forza lavoro e producono il 55% del fatturato complessivo. Il 60-80% dei posti di lavoro creati tra il 1992 e il 1997 proviene da PMI e imprese artigianali. L’occupazione femminile e giovanile a tempo parziale impiegata nelle PMI è maggiore rispetto a quella delle grandi imprese. Dati riferiti all’anno 2000 (Eurostat e Commissione europea) 2 Anche se la RSI è promossa prevalentemente da grandi società o dalle Multinazionali essa riveste un’importanza per tutti i tipi di imprese e tutti i settori di attività. E’ fondamentale che sia applicata nell’ambito delle PMI, comprese le microimprese. Anche se numerose PMI assumono già la loro RSI attraverso un impegno a livello locale, occorre: -una più intensa sensibilizzazione - Un maggiore sostegno alla diffusione delle buone prassi 3 La RSI nelle Piccole Medie Imprese (PMI) Caratteristiche delle PMI che agevolano l’assunzione di politiche di RSI: - Riconoscibilità Profondo radicamento nel contesto socioeconomico locale. - Approcciabilità Imprenditore facilmente identificabile e raggiungibile direttamente. - Enfasi sulla persona Rapporti imprenditore-interlocutori caratterizzati da ampio coinvolgimento interpersonale. Ruolo centrale dell’imprenditore nelle decisioni. - Flessibilità Facilità di adattamento ai cambiamenti sociali e ambientali. 4 La RSI nelle Piccole Medie Imprese (PMI) Principali ambiti di applicazione della RSI nelle PMI • GESTIONE DEI COLLABORATORI attenzione alla qualità del lavoro e all’ambiente di lavoro (flessibilità orario lavoro, formazione, trasparenza nei rapporti contrattuali, sistema di premi e incentivi, informalità nei rapporti, uguaglianza, ecc..). • COMUNITA’ LOCALI interventi diretti a rispondere alle esigenze e ai bisogni della comunità ospitante (ad es.: donazioni, sponsorizzazioni). • RAPPORTI CON FORNITORI E CLIENTI trasparenza ed eticità dei rapporti con gli stessi, attenzione alla salute e al benessere del cliente (investire sull’immagine, creazione di rapporti fiduciari). • GESTIONE RISORSE/AMBIENTE adozione di prassi rispettose dell’ambiente (utilizzo di materie prime provenienti da fonti rinnovabili o prive di residui inquinanti, uso di fonti energetiche alternative, riduzione emissioni inquinanti, ecc...). 5 La RSI nelle Piccole Medie Imprese (PMI) I PROBLEMI • SCARSITA’ DELLE RISORSE difficoltà nel reperimento di risorse finanziarie e difficoltà nell’attrarre e/o trattenere i collaboratori più competenti e capaci. • STRUTTURA ORGANIZZATIVA SEMPLICE semplicità strutturale non solo nelle dimensioni ridotte, ma anche nelle funzioni e competenze presenti. • GESTIONE SPESSO ISTINTIVA, SPONTANEISTA iniziative di RSI hanno i caratteri dell’occasionalità, senza procedure di pianificazione e programmazione. • MAGGIORE VULNERABILITA’ ECONOMICA scarsa propensione negli investimenti con ritorni nel medio-lungo termine. 6 La RSI nelle Piccole Medie Imprese (PMI) Le proposte della Commissione Europea aiutare le PMI ad una migliore comprensione dell'impegno sociale ed ambientale già posto in essere; promuovere lo scambio e la diffusione delle best practices (ad esempio, tramite pubblicazioni, librerie on-line di buone pratiche, ecc) identificate con l’aiuto di studiosi, ricercatori e di organizzazioni rappresentative delle PMI o anche associazioni dei consumatori; facilitare lo sviluppo e la diffusione di strumenti di semplice utilizzo e adatti alle esigenze delle PMI che intendano attuare o sviluppare ulteriormente azioni socialmente responsabili su base volontaria; attirare l’attenzione delle associazioni di categoria o di organismi d’aiuto e assistenza, per consentire loro la partecipazione alle azioni di sostegno alle iniziative di gestione responsabile in seno alle PMI; facilitare la cooperazione tra le grandi imprese e le PMI nella gestione della responsabilità sociale e ambientale (gestione della catena di approvvigionamento, programmi di consulenza, ecc.). 7 L’impegno sociale nelle PMI italiane • Ricerca realizzata da ISVI (Istituto per i Valori d’impresa) in collaborazione con Doxa e conclusasi nel gennaio 2003. • Metodo CATI (Computer Aided Telephone Interviews). • Campione elaborato da Unioncamere e costituito da 427 PMI (secondo la definizione della UE), suddivise tra quattro aree geografiche del territorio italiano (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole), più un ulteriore campione di 60 aziende di dimensione maggiore (251-500 dipendenti). • Gli aspetti analizzati dalla ricerca: - rapporti col personale; - corporate governance; - salute, sicurezza, ambiente; - strumenti per comunicare la RSI; - rapporti con la comunità; - rapporti con clienti e fornitori; - orientamento culturale verso la RSI; 8 L’impegno sociale nelle PMI italiane PRINCIPALI RISULTATI EMERSI (1^ Parte) » Lento ma progressivo incremento del numero di PMI impegnate in pratiche di RSI. » L’attenzione alla RSI cresce all’aumentare delle dimensioni, ma in molte aree d’intervento la distanza delle PMI rispetto alle più grandi è assai limitata. » In generale i rapporti col personale sono ben presidiati dalle PMI e viene confermato un loro profondo radicamento nel territorio. » Vi sono tuttavia ampi spazi di miglioramento per le PMI relativi alle seguenti dimensioni: relazioni interne (rapporti di lavoro, sistema di governance, ecc..), relazioni esterne (rapporti con la comunità, controllo della supply chain, marketing sociale, ecc.), tematica ambientale (risparmio energetico, riciclabilità, emissioni inquinanti, ecc.). » I nuovi strumenti di comunicazione della RSI (codice, bilancio sociale, certificazione sociale), prevalentemente adottati per volontà dei vertici aziendali, hanno una diffusione tuttora limitata, ancorché in crescita. » Tra imprese piccole e grandi le differenze riguardano più gli strumenti che i 9 comportamenti. L’impegno sociale nelle PMI italiane PRINCIPALI RISULTATI EMERSI (2^ Parte) » Le PMI dell’area nord-orientale mostrano una maggiore sensibilità ai temi della responsabilità sociale. » Non si denotano sostanziali differenze di comportamento tra PMI del settore industriale e quello dei servizi. » I motivi di tipo etico continuano ad essere il principale fattore che spinge le imprese ad essere socialmente responsabili, tuttavia si rafforza la consapevolezza dei benefici prodotti dalla responsabilità sociale in termini di competitività. » Gli ostacoli all’impegno sociale maggiormente percepiti dalle PMI sono soprattutto la mancanza di tempo e l’impatto sui costi. » Il decollo della RSI sembra dipendere dalla capacità di connettere/dimostrare la convenienza economica dell’impegno sociale. Viene confermata quindi l’importanza di: • politiche pubbliche che premino la RSI; • ricerche tese a misurare la correlazione tra impegno sociale e performance economiche; 10 • favorire un adattamento degli strumenti di RSI alle esigenze/necessità delle PMI. RICERCA MOLTENI – ISVI (Ricerca Unioncamere – ISVI) I MODELLI DI ORIENTAMENTO SOCIALE DELLE IMPRESE SOCIALE 1. 2. 3. 4. 5. LE IMPRESE COESIVE LE IMPRESE MULTI-CERTIFICATE LE IMPRESE CONSAPEVOLI LE IMPRESE MOBILITABILI LE IMPRESE SCETTICHE 11 1. LE IMPRESE COESIVE (11%) Sono imprese che fanno della RSI un tratto caratteristico della propria cultura Adottano misure volte al coinvolgimento/valorizzazione del personale. Dimensione: in prevalenza di medio-grande dimensione Settori prevalenti: credito, assicurazione, servizi alla persona Localizzazione: Nord-Est, Emilia Romagna, Toscana Realizzano: prodotti dotati di particolare valenza sociale interventi nei confronti della comunità iniziative a favore del commercio equo-solidale coinvolgimento del personale in forme di volontariato negli orari di lavoro elaborazione di documenti (bilancio sociale, codice etico) Tali comportamenti alimentano il patrimonio di risorse intangibili 12 2. LE IMPRESE MULTI-CERTIFICATE (10-11%) Sono imprese più interessate al rispetto delle forme procedurali, anche in vista di un’intensa politica di comunicazione Agiscono spesso secondo logiche di priorità Dimensione prevalente: medio-grandi, ma anche varia Settori: agroalimentare, manifatturiero, trasporti Realizzano: -adozione di procedure e rispetto di standard di gestione -certificazioni -richieste di certificazione a clienti e fornitori -attenzione ai programmi di tutela ambientale 13 3. LE IMPRESE CONSAPEVOLI (9%) Sono aziende che hanno una conoscenza completa degli strumenti e delle prassi di RSI, ma non fanno seguire un’azione altrettanto intensa Attivano uno spettro meno ampio di interventi rivolti agli stakeholder e Ricorrono meno alla certificazione Da un lato c’è una minore cultura e sensibilità alla RSI Dall’altro il settore di appartenenza “chiede meno” Dimensioni prevalenti: medie Settore: ICT 14 4. LE IMPRESE MOBILITABILI (54%) Sono imprese che assumono una posizione passiva nei confronti della RSI (bassa intensità di CSR) Dimensioni: per lo più piccole e piccolissime (l’area più vasta) I programmi sono attuati in modo non sistematico e informale anche per le limitate Risorse limitate; prevale l’informalità Atteggiamento non diffidente nei confronti di eventuali forme di incentivazione della CSR Importante la spinta proveniente dal contesto esterno per un’evoluzione dei loro comportamenti in chiave sociale 5. LE IMPRESE SCETTICHE (15%) Sono imprese che conoscono assai poco i temi della CSR, attuano in misura limitata interventi volontari. Sono diffidenti verso ogni azione tesa a diffondere i temi della CSR Settori: tutti 15 PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa Campione di 20 imprese selezionate in collaborazione con Assindustria di Pesaro. Criteri di selezione: aziende di piccola e media dimensione. Indagine effettuata tramite questionario a risposta chiusa (multiple choice), formulato ispirandosi alla tipologia Minnesota test utilizzato dalle FF. AA. Area oggetto di indagine: distretto industriale della provincia di Pesaro Urbino. Periodo di riferimento: giugno e luglio 2004. OBIETTIVO: verificare la conoscenza del concetto di RSI e il livello di coinvolgimento in pratiche di responsabilità sociale nelle imprese dislocate nell’area di riferimento. 16 PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa I NUMERI DEL CAMPIONE Composizione del CATEGORIA N° DIPENDENTI FATTURATO Microimprese Inferiori a 10 / 3 Piccole imprese Da 10 a 49 7 milioni di euro 7 Medie imprese Da 50 a 249 40 milioni di euro 5 Imprese rifiutatesi a collaborare……………………………………. campione 5 15 su 20 (75%) 5 su 20 (25%) Suddivisione del campione per settore produttivo delle 15 imprese • Metalmeccanico • Industria del mobile • Artigianato • Industria chimica 5 3 2 1 imprese imprese imprese impresa • Minerario 1 impresa • Moda “ • Stampe, grafiche, edit. “ • Industria navale “ 17 PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa LO STATO DI CONOSCENZA SULLA RSI • Il 67% del campione dichiara di conoscere il concetto di RSI. • Solamente il 30% è a conoscenza dell’esistenza del LIBRO VERDE della Comunità Europea (principale fonte di informazione: Associazioni di categoria). • Coinvolgimento in RSI giudicato positivamente nel complesso: opportunità per migliorare la gestione delle risorse (53%), opportunità per una maggiore visibilità (40%). • Solo 2 casi (su 15) di imprese a conoscenza di altre realtà produttive impegnate in attività di RSI. 18 PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa L’IMPEGNO IN AZIONI E STRUMENTI DI RSI • Le imprese impegnate in politiche di RSI sono ancora in minoranza: 6 casi sul campione di 15. • La dimensione influisce su tale fenomeno: 5 dei suddetti 6 casi sono stati riscontrati in imprese con organico superiore alle 50 unità. • Impegno in prima persona del proprietario nella totalità dei casi (riluttanza verso consulenza). • Obiettivi ricercati: migliori relazioni con la comunità e le istituzioni (27%), miglioramento dell’immagine e della reputazione (28%). • Politiche di RSI: nessuna ripercussione in materia di reperimento di finanziamenti, di risorse umane e nei rapporti con clienti/fornitori, ma notevole contributo al consolidamento della cultura aziendale. • Scarso il ricorso a strumenti di comunicazione della RSI. Tra le 6 imprese socialmente responsabili si rilevano: 2 casi di codice etico, 1 di certificazione sociale e ben 3 casi di nessun strumento utilizzato. 19 PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa L’IMPEGNO IN AZIONI E STRUMENTI DI RSI Il bilancio sociale PMI e bilancio sociale, le ragioni di un rapporto difficile: • Mancanza di chiarezza circa le modalità operative…………...………..38% • Eccessivo dispendio di risorse richiesto……………………...…….…..33% • Difficoltà organizzative………………………………...……………....21% • Rischio di esporsi troppo al pubblico….………………………...………4% • Altro………………………………………………………….…………. 4% PMI e bilancio sociale, le opinioni sull’utilità: • Strumento utile, ma sostituibile con altri (certific., codici condotta)......60% • Strumento dalle elevate potenzialità strategico-comunicative….…........33% • Documento superfluo...………………………………………...……..….7% 20 PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa L’IMPEGNO IN AZIONI E STRUMENTI DI RSI Gli ostacoli I punti di forza I maggiori ostacoli alla RSI per le PMI mancanza di appoggio istituzionale 15% esistenza di altre priorità 6% mancanza di competenze professionali 23% resistenze culturali 11% mancanza di tempo 11% risorse finanziarie limitate 20% scetticismo sui risultati 14% PMI e le caratteristiche che agevolano la RSI radicamento nel contesto locale socioeconomico 32% flessibilità delle decisioni e scelte operativostrategiche 14% altro 5% approccio relazionale verso gli interlocutori esterni 14% conoscenze interpersonali interne ed esterne 35% 21 PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa L’IMPEGNO IN AZIONI E STRUMENTI DI RSI Le iniziative sociali Iniziative sociali realizzate abitualmente dalle PMI Casi di iniziative N. N. imprese Casi di RSI sociali riscontrati (donazioni, dipendenti del campione dichiarati sostegno di progetti a favore di studenti 14% gite, tornei per dipendenti 3% nessuna 5% sponsorizzazioni) sponsorizzazione di squadre sportive 21% sponsorizzazione di manifestrazioni, sagre, ecc… 21% donazioni di vario genere 22% programmi di formazione professionale complementare 14% Sotto i 10 3 - 2 Da 10 a 49 7 2 6 Da 50 a 249 5 4 5 TOTALE 15 6 13 22 PMI della provincia di Pesaro Urbino e RSI: un’indagine esplorativa L’IMPEGNO IN AZIONI E STRUMENTI DI RSI PM I: maggiore coinvolgimento in RSI in caso di incentivi da parte dell'ente pubblico? 40% 60% si no non so • Richiesta di incentivi da parte dell’ente pubblico per favorire un maggiore impegno in RSI. In particolare: . vantaggi fiscali (46%), concessione di finanziamenti agevolati (33%), priorità in bandi e appalti (13%), promozione di collaborazioni tra imprese (8%). 23 PMI della provincia di Ascoli Piceno e RSI: un’indagine esplorativa • 25 aziende Composizione del campione per settore di appartenenza delle imprese intervistate Trasporti e Logistica 8% Sanità Privata 8% Accessoristi 4% Alimentare 12% Metalmeccanico 21% Legno 4% Calzature 36% Edilizia 4% Chimica, gomma, plastica 4% 24 La conoscenza del concetto di responsabilità sociale d'impresa Non la conosce 28% La conosce 72% 25 Modalità di diffusione del concetto di RSI Clienti 17% Fornitori 11% Concorrenti 6% Banche e istituti finanziari 28% Associazioni di categoria 39% Istituzioni 28% Università e centri di ricerca 33% Riviste, letture, tesi 22% Media Internet 6% 17% 26 Interlocutori e strumenti di conoscenza della RSI 17% Internet 6% Media 22% Riviste/letture/tesi 33% Università e centri di ricerca 28% Istituzioni 39% Associazioni di categoria 28% Banche e istituti finanziari 6% Concorrenti 11% Fornitori 17% Clienti 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 27 L'orientamento in pratiche ed azioni di responsabilità sociale 44% Un'opportunità per contribuire alla costruzione dell'ambiente socio-economico Un'opportunità per migliorare immagine e reputazione 40% Un'opportunità per gestire meglio le risorse 40% Un aspetto trascurabile 0% 8% Un costo aggiuntivo 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% 28 L’importanza del settore di appartenenza, delle dimensioni aziendali e dell’orientamento dell’imprenditore nell’adozione di pratiche socialmente responsabili Ritiene che l'adozione di pratiche e strumenti di responsabilità sociale d'impresa dipenda: N. Imprese % Dal settore di appartenenza e dal tipo di attività svolta 9 27% Dalle dimensioni 9 27% Dall'orientamento innato dell'imprenditore e/o del management verso la gestione responsabile 15 46% Totale frequenze 33 100% dell'impresa 29 L'impegno in azioni e strumenti di responsabilità sociale L'impegno in azioni e strumenti di responsabilità sociale N. Imprese % Imprese che adottano pratiche di RSI 10 40% Imprese che non adottano pratiche di RSI 15 60% Totale 25 100% 30 Opinioni in merito al bilancio sociale N. Imprese % E' un documento superfluo rispetto ad altri che già l'impresa deve produrre 0 0 E' uno strumento che possiede elevate potenzialità per comunicare la strategia dell'impresa e che completa le informazioni fornite tramite il 16 64% 9 36% 25 100% bilancio ufficiale E' un documento utile ma sostituibile con altri di pari efficacia Totale 31 Motivazioni che hanno portato all'adozione di pratiche di RSI Motivazioni Ordine di priorità % Priorità alta Priorità media Miglioramento immagine e reputazione 75% 13% 13% Miglioramento rapporti con clienti e/o fornitori 40% 40% 20% Miglioramento relazioni con istituzioni e comunità 50% 25% 25% Miglioramento relazioni con finanziatori 0 0 0 Miglioramento relazioni con il personale 0 50% 50% Possibilità di sviluppare nuove strategie 0 80% 20% Necessità di tenere il passo con la concorrenza 0 0 0 Sollecitazione da parte degli stakeholder 0 0 0 Totale imprese Priorità bassa 32 Motivazioni che hanno portato all'adozione di pratiche di RSI M otiv azioni che hanno portato all'adozione di pratiche di RSI pe r ordine di priorità Sollecitazione da parte degli stakeholder Necessità di tenere il passo con la concorrenza Possibilità di sviluppare nuove strategie Miglioramento relazioni con il personale Miglioramento relazioni con f inanziatori Miglioramento relazioni con istituzioni e comunità Miglioramento rapporti con clienti e/o f ornitori Miglioramento immagine e reputazione 0% 10% 20% Priorità alta 30% 40% Priorità m edia 50% 60% 70% Priorità bas s a 80% 90% 100% 33 Effetti sul rapporto con la clientela Aumento delle vendite e nuovi clienti Fidelizzazione della clientela Decremento delle vendite Nessuna variazione Totale imprese 40% 60% 0 20% 10 Effetti sul rapporto con i fornitori La qualità delle forniture è migliore La qualità della relazione con i fornitori e l'affidabilità è migliore Nessuna variazione Totale imprese 20% 50% 30% 10 34 Effetti sulla gestione delle risorse umane E’ migliorato il clima sociale 60% E’ aumentata la produttività 10% Si è rafforzata la cultura aziendale e il senso di appartenenza 90% Sono aumentati i conflitti e le tensioni interne 0 Nessuna variazione 0 Totale imprese 10 35 Principali ambiti di applicazione de lla RSI pe r ordine di priorità Attenzione alla qualità dei processi produttivi, alle materie prime, alle caratteristiche del prodotto Rispetto e miglioramento delle condizioni di lavoro Tutela delle diverse categorie di lavoratori Attenzione al risparmio/riciclo di f onti energetiche Valorizzazione dell'ambiente socio-economico Iniziative di utilità generale 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Priorità alta Priorità m edia Priorità bas s a 36 Le iniziative di RSI Sostegno di progetti culturali 14% Sponsorizzazione di squadre sportive 16% Sponsorizzazione di manifestazioni culturali ecc.. 21% Sostegno di progetti a favore di studenti 14% Partecipazione a programmi di ricerca 5% Organizzazione di gite, tornei ecc.. per dipendenti 5% Donazioni di vario genere 14% Partecipazione a programmi di formazione professionale complementare 11% 37 L'utilizzo degli strumenti di comunicazione della RSI Comunicazione solo informale 27% Bilancio sociale 13% Codice etico 20% Certificazioni (Iso, SA8000, altro..) 33% Bilancio ambientale 7% 38 Gli strumenti di comunicazione della responsabilità sociale per ordine di priorità Comunicazione solo informale Certificazioni (Iso, SA8000, ecc..) Bilancio ambientale Codice etico Bilancio sociale 0% 10% 20% Molto importante 30% 40% 50% Abbaastanza importante 60% 70% 80% Poco importante 90% 100% 39 Fattori che hanno ostacolato l'adozione di pratiche di RSI Mancanza di un appoggio istituzionale 13% Resistenze culturali esterne 0% Scetticismo sull'utilità dei risultati 5% Mancanza di risorse finanziarie 24% Esistenza di altre priorità 3% Mancanza di informazioni 11% Mancanza di risorse professionali 18% Resistenze culturali interne 8% Mancanza di tempo 18% 40 Possibili incentivi all'adozione di pratiche socialmente responsabili: il parere degli intervistati La promozione di accordi collaborativi tra imprese 20% Il fatto che la RSI diventi un oblbigo per legge 40% Previsione di finanziamenti agevolati 33% Riconoscimento di priorità in bandi/appalti 13% Previsione di vantaggi fiscali 0% 93% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% 41 PMI e RSI: riflessioni conclusive » RSI: opportunità di rilevanza strategica pure per le PMI. » PMI penalizzate da limitate risorse finanziare e risorse umane, ma avvantaggiate da qualità specifiche che si conciliano con la RSI. » PMI caratterizzate da un impegno sociale tanto concreto, quanto poco visibile o inconsapevole (“RSI sommersa”). » Politica di comunicazione del comportamento sociale carente, non efficace. » Necessità di coinvolgere le PMI in un percorso a tappe: • acquisizione consapevolezza del proprio potenziale; • valorizzazione della cosiddetta RSI sommersa; • sistematicità delle attività socialmente responsabili; • creatività nella ricerca delle pratiche di RSI. » Ruolo cruciale delle istituzioni e delle associazioni di categoria nel creare le condizioni ideali per avviare le PMI nel suddetto percorso. 42 Ruolo dei giovani imprenditori Farsi promotore di un cambiamento nella cultura d’impresa attraverso iniziative di vario genere atte a diffondere nella prassi gestionale quotidiana, le nuove concezioni del capitalismo coalizionale 43