Basi di dati attive 1 Sommario Preliminari Approcci architetturali Linguaggi per la specifica di regole – – – – Modello di esecuzione – – – – 2 Eventi Condizioni Azioni Ulteriori caratteristiche Esecuzione delle regole Soluzione dei conflitti Modalità di accoppiamento Terminazione Sommario 3 Regole attive in Starbust Regole attive in SQL-99 Regole attive in Oracle Preliminari: DBMS passivi Vs attivi 4 I DBMS tradizionali sono passivi: eseguono delle operazioni solo su richiesta Spesso si ha la necessità di avere capacità reattive: il DBMS reagisce autonomamente ad alcuni eventi ed esegue determinate operazioni In questo ultimo caso parleremo di DBMS attivi (ADBMS), per cui è possibile definire regole attive o trigger Preliminari: applicazioni dei ADBMS Esempi di applicazioni in cui i DBMS attivi sono utili: – – – 5 controllo dei processi gestione automatizzata del lavoro di ufficio sistemi di controllo in ambito medico Preliminari: esempio Esempio: gestione automatizzata di un magazzino in cui se la quantità di un prodotto scende sotto 4 devo ordinare 100 item di tale prodotto Magazzino DBMS tradizionale: 3 Ordine di 100 item di prodotto x 2 6 Quantità di prodotto disponibile? DBMS Prodotto Quantità x 5 3 Vendita di 2 item del prodotto x 1 Preliminari: esempio (cont.) DBMS attivo: – Regola attiva A: se la quantità diventa <=4 allora ordina 100 item Magazzino Ordine di 100 item di prodotto x ADBS Prodotto Quantità x 5 3 Regola attiva A Vendita di 2 item del prodotto x 7 Preliminari Questo è un esempio di uso delle regole attive per monitoraggio Altri esempi: – – – – – – 8 vincoli di integrità alerting auditing sicurezza statistiche viste Approcci architetturali DBMS passivi: approccio 1 Applicazioni (modifiche) controllo DBMS passivo risposta Polling periodico Problema: determinare la frequenza ottima di polling 9 Approcci architetturali DBMS passivi: approccio 2 DBMS passivo Applicazioni estese con codice per il monitoraggio di situazioni Problema: 10 Compromette la modularità e la riusabilità del codice quando cambia la condizione monitorata, cambia l’applicazione La logica è esterna alla base di dati Approcci architetturali DBMS attivi Specifica delle situazioni da monitorare Interrogazioni e modifiche (re) azioni DBMS attivo Eventi esterni 11 Approcci architetturali DBMS attivi: – – – – 12 supportano il monitoraggio di situazioni integrazione omogenea con le altre componenti del DBMS semantica ben definita efficienza Linguaggi per la specifica di regole una base di dati attiva è una base di dati nella quale alcune operazioni sono automaticamente eseguite quando si verifica una determinata situazione la situazione può corrispondere al fatto che: – – 13 si verifichino eventi specifici, siano riscontrati particolari condizioni o particolari stati o transizioni di stato una regola attiva (trigger) è un costrutto sintattico per definire la reazione del sistema Il paradigma ECA Il paradigma più noto per la definizione dei trigger è quello Evento-Condizione-Azione (ECA) Evento: – Condizione: – se è soddisfatta, l’azione del trigger è eseguita Azione: – 14 se si verifica provoca l’attivazione del trigger sequenza di operazioni che può anche modificare la base di dati, viene eseguita solo se la condizione è vera Il paradigma ECA La forma più comune di trigger è quindi: ON evento IF condizione THEN azione se si verifica l’evento, la condizione è valutata 2. se la condizione è soddisfatta l’azione viene eseguita Le regole attive hanno origine dalle regole dell’ Intelligenza Artificiale Tali regole normalmente non hanno eventi, sono della forma (CA): IF condizione THEN azione 1. 15 Linguaggi per la specifica di regole Perché è vantaggioso avere l’evento? – 16 La condizione è costosa (in termini di efficienza) da valutare, mentre rilevare l’accadere di un evento è molto meno complesso Questo problema è ancora più sentito in ambito basi di dati in cui ho grosse moli di dati Inoltre, posso specificare azioni diverse per eventi diversi e stessa condizione Che cos’è un evento? “Un evento è qualcosa che accade, o si verifica, che è di interesse e che può essere mappato in un istante di tempo” 17 Modifica dei dati: inserimento, cancellazione, modifica Accesso ai dati: interrogazione su una tabella Operazione del DBMS: login di un utente, gestione di transazioni e/o autorizzazioni Eventi temporali: ogni giorno alle 12 Eventi definiti da applicazioni: data troppo grande Eventi Possibilità di definire regole che possono essere attivate before o after un evento Possibilità di combinare gli eventi (eventi compositi): – – – 18 operatori logici: and, or, ecc. sequenza: considero un trigger se due o più eventi accadono in un certo ordine composizione temporale: considero un trigger quando l’evento E2 avviene 5 sec. dopo l’evento E1 Che cos’è una condizione? “Una condizione è un ulteriore controllo che viene eseguito quando la regola è considerata e prima che l’azione sia eseguita” 19 Predicati: clausola WHERE di SQL, è vantaggioso avere predicati semplici perché sono più efficienti da valutare Interrogazioni: condizione vera se e solo se l’interrogazione restituisce l’insieme vuoto Procedure applicative: chiamata ad una procedura Condizioni: osservazioni 20 la condizione può far riferimento a stati passati o a variabili di sistema passaggio di parametri tra condizione e azione (non sempre possibile) se la condizione non c’è si assume vera Che cos’è una azione? “Un’azione è una sequenza di operazioni che viene eseguita quando la regola è considerata e la sua condizione è vera” 21 Modifica dei dati: inserimento, cancellazione, modifica Accesso ai dati: interrogazione su una tabella Altri comandi: definizione di dati, controllo delle transazioni (commit, rollback), garantire e revocare privilegi Procedure applicative: chiamata ad una procedura Ulteriori caratteristiche Comandi per le regole: permettono la creazione, la modifica e la cancellazione di una regola, oppure la sua abilitazione o disabilitazione Priorità per le regole: spesso devo scegliere quale regola attivare fra un insieme di regole priorità relative (fra coppie di regole); più flessibili priorità assolute (priorità numerica); aggiornamento con l’evolversi dell’insieme di regole 22 Modello di esecuzione Attività fondamentali in un ADBMS: 1. rilevare gli eventi e attivare le regole corrispondenti 2. processo reattivo: selezionare ed eseguire le regole Possono essere eseguite concorrentemente Possibile modello: attività 1 While true do seleziona eventi attiva le regole appropriate endWhile 23 Modello di esecuzione selezione valutazione attività 2 While ci sono regole da considerare Do (1) trova una regola R da considerare (2) valuta la condizione di R (3) If la condizione di R è vera Then esegui l’azione di R endIf endWhile esecuzione 1) 1) 2) 24 scelta non deterministica fra le regole a priorità più alta (le altre regole rimangono attivate) la regola viene eliminata dall’insieme di regole da considerare verifica condizione ed esecuzione sequenziale delle operazioni nell’azione Passi del processo di esecuzione L’evento viene individuato dal DBMS Sourc e signaling Verifica evento Attivita’ 1 Individuazione del corpo della regola e relativa istanziazione triggering Triggered Valutazione della condizione signaling Attivita’ 2 25 scheduling Regole attivate Determinaz. ordine di esecuz. delle regole (soluzione conflitti) valutazione Valutaz. regole esecuzione Esecuz. regole Modello di esecuzione Granularità del processo reattivo: frequenza di attivazione del processo Gerarchia di granularità comuni: – – – – 26 sempre, non appena un evento si verifica dopo un comando di manipolazione dei dati completo (es. dopo un comando SQL) ai confini (start o commit) di una transazione (insieme di comandi) Momenti di attivazione specificati dall’applicazione Esecuzione delle regole Due modalità: – – 27 orientata all’istanza (instance oriented): la regola attivata è eseguita (azione) per ogni elemento della base di dati che attiva la regola e soddisfa la condizione orientata all’insieme (set oriented): la regola è eseguita una volta per l’insieme di tali elementi dipende dalla granularità del processo reattivo es. Granularità “sempre” orientata all’istanza possono esserci differenze nel risultato Esecuzione delle regole Esempio: relazione Impiegati regola R: – 28 azione = sostituire il valore dell’attributo Stipendio delle tuple inserite con il valore medio + 5 di Stipendio calcolato su tutte le tuple della relazione Impiegati esecuzione orientata all’insieme: tutti gli impiegati appena inseriti avranno lo stesso valore per l’attributo Stipendio esecuzione orientata all’istanza: gli impiegati appena inseriti avranno valori di Stipendio diversi Soluzione dei conflitti Il passo (1) del processo reattivo considera una sola regola In realtà, più regole possono essere attivate nello stesso momento: – – l’evento attiva più regole la granularità del processo reattivo è grossolana – 29 molti eventi si verificano prima che la regola venga attivata regole attivate e non selezionate al passo (1) del processo reattivo sono ancora attivate E’ necessario scegliere una regola fra le regole attivate Soluzione dei conflitti Come scegliere una regola fra un insieme di regole attivate? – – arbitrariamente priorità – – – 30 assoluta relativa proprietà statistiche (e.g., momento della creazione) proprietà dinamiche (e.g., regola attivata più di recente) alternativa: valutare più regole concorrentemente Modalità di accoppiamento (coupling modes) Regole che stabiliscono le relazioni esistenti tra la transazione che genera l’evento e il processamento delle regole Specificate per regolare relazione tra: – – 31 evento e condizione condizione e azione Modalità di accoppiamento Possibili modalità di accoppiamento sono: – – – differita: – – 32 Immediata: immediatamente nella stessa transazione Differita: al momento del commit della transazione corrente Separata: in una nuova transazione utile per vincoli di integrita’ durante l’esecuzione, una transazione potrebbe violare un vincolo ma prima del commit potrebbe ripristinare uno stato consistente Modalità di accoppiamento modalità EC (modalità CA immediata) 33 Il problema della terminazione Il processo reattivo potrebbe non terminare Soluzioni possibili: – – – lasciare al progettista il compito di progettare le regole di modo che la non terminazione non si verifichi fissare un limite superiore che stabilisce un numero massimo di regole che possono essere attivate restrizioni sintattiche sulle regole per garantire la terminazione: 34 le regole non si possono attivare a vicenda le regole si possono attivare a vicenda ma non formano cicli le regole possono formare cicli ma si garantisce che la condizione di qualche regola, prima o poi, diventa falsa Tabelle di transizione Sono relazioni che permettono di riferire l’insieme di tuple che sono state effettivamente 35 inserite cancellate modificate Nel caso di “tuple modificate” le tabelle sono due: una contiene i valori prima della modifica, mentre l’altra contiene i valori successivi alla modifica Possono essere usate nella valutazione della condizione e/o della azione di una regola Migliorano l’efficienza, limitando la valutazione della condizione della regola alla tabella di transizione Le regole attive in Starbust 36 Starbust 37 Progetto di ricerca sviluppato all’IBM Starbust: DBMS relazionale estensibile al quale è stata aggiunta una componente attiva Ha influenzato molto lo standard SQL:1999 Completa integrazione della componente reattiva del sistema con il linguaggio di interrogazione e le transazioni Starbust Regola in Starbust: CREATE RULE Nome ON Relazione WHEN Eventi [IF Condizione] THEN Lista Azioni [PRECEDES Lista Regole] [FOLLOWS Lista Regole] 38 Nota: più di un evento può attivare una regola Starbust - eventi e condizioni Possibili eventi: – – – – 39 inserted deleted updated updated(a1,…,an) Condizione: condizione SQL Nota: non c’è passaggio di parametri Starbust - azioni Possibili azioni: – – – Comandi di manipolazione INSERT, DELETE, UPDATE, SELECT Comandi di definizione CREATE/DROP TABLE, CREATE/DROP VIEW, DROP RULE Comando transazionale di ROLLBACK Clausole PRECEDES/FOLLOWS vengono utilizzate per definire delle priorità relative fra le regole 40 Starbust - esempio 41 Si considerino le due tabelle Impiegati(Imp#,Stipendio,Dip#) Dipartimenti(Dip#,Dirigente) Si vuole imporre il seguente vincolo: lo stipendio di un impiegato non può essere maggiore dello stipendio del direttore del dipartimento in cui lavora Starbust - esempio (cont.) Per garantire il precedente vincolo si può definire la seguente regola attiva: CREATE RULE stipendio_troppo_alto ON Impiegati WHEN inserted, updated(Stipendio), updated(Dip#) IF SELECT * FROM Impiegati E, Impiegati M, Dipartimenti D WHERE E.Stipendio>M.Stipendio AND E.Dip#=D.Dip# AND D.Dirigente = M.Imp# THEN ROLLBACK; 42 Nota: dovrei definire una regola simile su Dipartimenti Starbust - transition table 43 insieme di tuple che sono state effettivamente inserite, cancellate, modificate dette anche delta table migliorano l’efficienza e il potere espressivo Starbust - transition table Starbust ammette le seguenti transition table: – – – 44 inserted deleted new-updated, old-updated Le transition table sono usate nella valutazione della condizione e nell’azione Starbust - esempio Si considerino le due tabelle Impiegati(Imp#,Stipendio,Dip#) Dipartimenti(Dip#,Dirigente) 45 Si vuole imporre il seguente vincolo: lo stipendio di un impiegato non può essere aumentato più di 100 Starbust - es. (cont.) Per garantire il precedente vincolo si può definire la seguente regola attiva: CREATE RULE aumento_troppo_alto ON Impiegati WHEN updated(Stipendio) IF EXISTS (SELECT * FROM old-updated ou, new-updated nu WHERE nu.Stipendio-ou.Stipendio>100) THEN ROLLBACK; 46 Starbust - es. (cont.) Si supponga adesso di voler inserire nella relazione Ben_Pagato gli impiegati che guadagnano più di 3000 CREATE RULE ins_in_bp ON Impiegati WHEN inserted THEN INSERT INTO Ben_Pagato SELECT * FROM inserted WHERE Stipendio > 3000 FOLLOWS aumento_troppo_alto ; 47 Starbust - es. (cont.) Se lo stipendio medio degli impiegati inseriti eccede la media dello stipendio di tutti gli impiegati di almeno 1000, assegnare a tutti gli impiegati inseriti uno stipendio pari a 5000 CREATE RULE avg_ins ON Impiegati WHEN inserted IF (SELECT avg(Stipendio) FROM inserted) (SELECT avg(Stipendio) FROM Impiegati) > 1000 THEN UPDATE Impiegati SET Stipendio = 5000 WHERE Imp# IN (SELECT Imp# FROM inserted); 48 Starbust- altri comandi CREATE DROP ALTER DEACTIVATE – 49 la regola non puo’ piu’ essere attivata ACTIVATE Starbust - esecuzione regole Granularita’ transazionale di default possibilità di richiedere esplicitamente l’attivazione del processo reattivo (processing point) con il comando PROCESS RULES esecuzione set-oriented le regole sono eseguite alla fine delle transazioni – – 50 EC deferred CA immediate la semantica si basa sulla nozione di transizione di stato e di effetto netto Starbust - transizione di stato Una transizione di stato è la trasformazione da uno stato ad un altro della base di dati prodotta dall’esecuzione di una sequenza di operazioni SQL di manipolazione dei dati (nel contesto di una transazione) Transazione S0 51 S1 Starbust - effetto netto L’effetto netto di una transizione di stato è costituito dall’insieme delle tuple inserite, da quello delle tuple cancellate e da quello delle tuple modificate L’effetto netto è usato per calcolare le transition table e per stabilire quali regole sono attivate Se ho la transizione: S0 52 Transazione S1 Starbust - effetto netto L’effetto netto sarà composto dai seguenti insiemi: – – – 53 tuple inserite: stato in S1 tuple cancellate: stato in S0 tuple modificate: stato vecchio in S0, stato nuovo in S1 Starbust - effetto netto Sia t tupla modificata durante una transizione inserisco t, modifico t: considero l’inserimento di t già modificata modifico t, cancello t: considero la cancellazione di t modifico t più volte: vecchio valore in S0, nuovo valore in S1 inserisco t, cancello t: la tupla non è considerata nell’effetto netto 54 Starbust - effetto netto 55 Una regola viene attivata se una o più operazioni dei suoi eventi sono occorse nella transizione che determina il passaggio dallo stato all’inizio della transazione (S0) allo stato alla fine della transazione (S1) Caso particolare: processing point Le transition table sono calcolate analogamente Starbust - terminazione Meccanismo di timeout: – – 56 sia n un numero predefinito dall’amministratore del sistema se più di n regole vengono attivate sequenzialmente dal sistema, la transazione viene abortita Starbust - tabella riassuntiva 57 Modello dei dati Relazionale Eventi primitivi Operazioni sulla base di dati Eventi compositi Si Passaggio di parametri No Condizioni su stati passati Sì (gruppi di tuple modificate) Net effect Si Modalità di accoppiamento Deferred Terminazione Per timeout Ordinamento regole priorità relativa Le regole attive in SQL-99 58 SQL-99 - regole attive Creazione di una regola attiva : CREATE TRIGGER Nome {BEFORE | AFTER} Evento ON Relazione [REFERENCING { OLD [ROW] [AS] Variabile |NEW [ROW] [AS] Variabile | OLD TABLE [AS] Variabile | NEW TABLE [AS] Variabile} [FOR EACH {ROW | STATEMENT}] [WHEN Condizione] Comandi SQL Cancellazione di una regola attiva: DROP TRIGGER Nome 59 SQL-99 - evento Evento : – – – – possibili eventi: INSERT, DELETE, UPDATE, UPDATE OF Lista attributi se si specifica UPDATE OF a1,…,an, la regola viene attivata solo da un evento che modifica tutti e soli gli attributi a1,…,an un solo evento può attivare una regola, quindi una sola operazione su una sola tabella è possibile specificare che il trigger sia attivato prima (before) o dopo (after) l’evento 60 trigger before: la regola viene eseguita immediatamente priva dell’esecuzione dell’operazione associata all’evento trigger after: la regola viene eseguita dopo l’esecuzione dell’operazione associata all’evento SQL-99 - condizione e azione Condizione: – – predicato SQL arbitrario (clausola WHERE) non è verificata se restituisce FALSE o UNKNOWN Azione – un singolo statement SQL – una sequenza di statement BEGIN ATOMIC SQL statement 1, SQL statement 2,… END condizione e azione possono essere eseguite – – FOR EACH ROW FOR EACH STATEMENT 61 eseguito anche se il comando che attiva il trigger in realtà non ha modificato alcuna tupla SQL-99 - azione 62 Trigger before: definizione di dati, selezioni di dati, chiamate di procedure, ecc ma non è possibile effettuare operazioni che modificano lo stato della base di dati Trigger after: tutto quello che si può specificare in un trigger before + operazioni di manipolazione dei dati (INSERT, DELETE, UPDATE) SQL-99 - tipi di trigger BEFORE AFTER 63 STATEMENT ROW Trigger before statement: il trigger è eseguito un’unica volta prima dell’esecuzione del comando che lo attiva Trigger before row: il trigger è eseguito prima di modificare ogni tupla coinvolta dall’esecuzione del comando che attiva il trigger Trigger after statement: il trigger è eseguito un’unica volta dopo l’esecuzione del comando che lo attiva Trigger after row: il trigger è eseguito dopo aver modificato ogni tupla coinvolta dall’esecuzione del comando che attiva il trigger SQL-99 - tipi di trigger Row level vs statement level: – – Before vs after: – 64 conviene usare trigger row level se l’azione del trigger dipende dal valore della tupla modificata conviene usare trigger statement level se l’azione del trigger è globale per tutte le tuple modificate (fare un controllo di autorizzazione complesso, generare un singolo audit record, calcolare funzioni aggregate) conviene usare trigger before se l’azione del trigger determina se il comando verrà effettivamente eseguito (si evita di eseguire il comando e di farne eventualmente il rollback) oppure per derivare valori di colonne da utilizzare in un INSERT o un UPDATE SQL-99 - clausola REFERENCING La clausola REFERENCING “implementa” le transition table a livello di tabella e di tupla – 65 Il default è ROW è necessario specificare gli alias se la condizione e/o l’azione si riferiscono alla tabella sulla quale il trigger è definito SQL-99 - clausola REFERENCING Quesito: Quali tuple sono visibili durante la valutazione della condizione e l’esecuzione dell’azione? Risposta: dipende: – – – 66 dall’evento che ha attivato il trigger dal tipo di trigger before/after dal tipo di esecuzione (row/statement) SQL-99 - clausola REFERENCING Eventi: – – – 67 INSERT: le tuple inserite e la nuova tabella possono essere accedute usando la clausola REFERENCING NEW DELETE: le tuple cancellate e la vecchia tabella possono essere accedute usando la clausola REFERENCING OLD UPDATE: i valori precedenti e correnti delle tuple (così come la tabella precedente e corrente) possono essere acceduti usando le clausole REFERENCING OLD e NEW SQL-99 - clausola REFERENCING Before: – After: – 68 non è possibile utilizzare REFERENCING OLD TABLE e REFERENCING NEW TABLE è possibile utilizzare tutte le clausole SQL-99 - clausola REFERENCING FOR EACH ROW – FOR EACH STATEMENT – 69 clausola REFERENCING su tabella o su tupla clausola REFERENCING solo su tabella SQL-99 - clausola REFERENCING before statement before row after statement after row 70 OLD ROW NEW ROW OLD TABLE - - - delete, update delete, update insert, update insert, update - NEW TABLE - delete, update insert, update delete, update insert, update SQL-99 - Modalità di esecuzione Granularità a livello di singolo statement Due modalità di esecuzione: – – Coupling mode: – – – dipende dal tipo di trigger (before/after) e dalla priorità In SQL-99 si associano priorità in base all’ordine di creazione: un trigger “vecchio” è eseguito prima di un trigger “giovane” modello di esecuzione ricorsivo: se durante l’esecuzione di un trigger se ne attiva un altro – 71 EC immediate CA immediate Scelta regola – FOR EACH ROW FOR EACH STATEMENT (default) – valori old: quelli iniziali valori new aggiornati durante la computazione SQL-99 - Modalità di esecuzione Problema: come “interferiscono” i trigger con il controllo dei vincoli? Esempio: CREATE TRIGGER Trigger1 AFTER UPDATE ON Tabella1 …; CREATE TRIGGER Trigger2 BEFORE UPDATE ON Tabella1 …; CREATE TRIGGER Trigger3 AFTER UPDATE ON Tabella1 …; ALTER TABLE Tabella1 ADD CONSTRAINT Vincolo1…; 72 SQL-99 - esempio (cont.) Qual’è l’effetto di eseguire UPDATE su Tabella1? Le seguenti cose nel seguente ordine avvengono: – – – – – 73 Trigger2 è attivato Esecuzione dell’operazione di UPDATE su Tabella1 Controllo Vincolo1 (il controllo dei vincoli avviene alle fine dell’esecuzione del comando) Trigger1 è attivato Trigger3 è attivato (più giovane di Trigger1 ) SQL-99 - modalità di esecuzione La valutazione avviene secondo il seguente ordine: i trigger di diverso tipo vengono eseguiti nel seguente ordine – – trigger BEFORE STATEMENT per ogni tupla oggetto del comando – – 74 trigger BEFORE ROW comando e verifica dei vincoli di integrità trigger AFTER ROW verifica dei vincoli che richiedono di aver completato il comando trigger AFTER STATEMENT per ogni tipologia, se esiste più di un trigger, si considera l’ordine di creazione SQL-99 - terminazione Lo standard non è chiaro su questo aspetto si assume che il sistema tenga traccia delle varie attivazioni, tramite un grafo di attivazione – – 75 nodi: tabelle, modifiche su tabelle archi: eventi, azioni grafo costruito al momento della definizione dei trigger se si cerca di creare un trigger che può generare non terminazione, la creazione non è concessa SQL-99 - tabella riassuntiva 76 Modello dei dati Relazionale ad oggetti Eventi primitivi Operazioni sulla base di dati Eventi compositi No Passaggio di parametri No Condizioni su stati passati Sì (tupla,tabella) Net effect No Modalità di accoppiamento Immediata Terminazione Controllo sintattico Ordinamento regole Tipo + priorità su creazione SQL-99 - progettazione trigger 77 Decidere il tipo di trigger (row/statement, before/after) identificare gli eventi determinare se serve condizione e quale determinare azione (per violazioni di integrità in generale meglio riparare che impedire: limitare al minimo azioni tipo ROLLBACK e raise_application_error) SQL-99 - Trigger e vincoli I trigger sono più flessibili dei trigger, infatti permettono di stabilire come reagire ad una violazione di vincolo La flessibilità non sempre è un vantaggio A volte definire dei vincoli è più vantaggioso: – – – 78 migliore ottimizzazione Meno errori di programmazione I vincoli sono parte dello standard da lungo tempo i trigger no SQL-99 - Esempio 1 Voglio tenere traccia in una tabella Imp_Cancellati degli impiegati cancellati dalla tabella Impiegati CREATE TRIGGER Cancella_Imp AFTER DELETE ON Impiegati REFERENCING OLD ROW AS Old FOR EACH ROW INSERT INTO Imp_Cancellati VALUES (Old.Imp#); 79 SQL-99 - Esempio 2 Supponiamo che la tabella Impiegati sia: Impiegati(Imp#,Stipendio,Dip#, Num_casa, Num_ufficio) e di volere che il numero di casa sia uguale, di default, a quello dell’ufficio non è possibile gestire una situazione di questo tipo con il vincolo DEFAULT perché DEFAULT Nome colonna non è un vincolo legale si potrebbe eventualmente creare un CONSTRAINT a livello di tabella 80 SQL-99 - Esempio 2 (cont.) CREATE TRIGGER Default_ Num_casa AFTER INSERT ON Impiegati REFERENCING NEW ROW AS New FOR EACH ROW SET New. Num_casa= casaORuffFun(New.Num_casa, New.Num_ufficio); Dove: casaORuffFun(valore1,valore2) funzione t.c. CASE WHEN valore2 IS NOT NULL THEN valore2 ELSE valore1 81 SQL-99 - Esempio 3 Supponiamo che la tabella Dipartimenti abbia un attributo Budget e che il budget di un dipartimento non possa essere modificato dopo le 5 pm CREATE TRIGGER Update_Dipartimenti AFTER UPDATE OF Budget ON Dipartimenti REFERENCING NEW TABLE AS New WHEN (CURRENT_TIME>TIME ’17:00:00:00’) SELECT MAX(Budget)/0 FROM New; 82 N.B. il default è FOR EACH STATEMENT SQL-99 - Esempio 3 (cont.) L’azione del trigger precedente genera un errore, quindi, poiché la modalità di esecuzione è immediata, viene effettuato il rollback dell’azione e dell’evento che ha attivato la regola quindi: – – – – 83 un aggiornamento di dipartimenti attiva la regola dopo le 17, la condizione è vera l’azione fallisce l’aggiornamento viene disfatto SQL-99 - esempio 3 (cont.) Casi (molto) particolari: – Evento UPDATE Dipartimenti SET budget = v1, nome= v2 – Evento UPDATE Dipartimenti SET budget = NULL; 84 la regola non viene attivata (l’evento è diverso) la regola viene attivata se la condizione è vera, si deve calcolare una divisione NULL/0, che è legale! Quindi l’azione non fallisce e l’update non viene abortito SQL-99 - Esempio 4 Si considerino le seguenti tabelle: Primi_ministri(Nome,…) Contribuenti(Nome_contribuente,Tasse,…) Debito_nazionale(…,quantità,…) 85 La prima volta che viene eletto Bob, le tasse vengono diminuite dell’1%, inoltre, ogni modifica delle tasse influenza il debito nazionale e diminuisce la popolarità di Bob SQL-99 - Esempio 4 (cont.) CREATE TRIGGER Update_Primi_Ministri AFTER UPDATE OF Nome ON Primi_Ministri REFERENCING OLD ROW AS Old, NEW ROW AS New FOR EACH ROW WHEN (New.Nome=‘Bob’ AND New.Nome<>Old.Nome) UPDATE Contribuenti SET Tasse=Tasse * 0.99; 86 SQL-99 - Esempio 4 (cont.) CREATE TRIGGER Update_Contribuenti AFTER UPDATE OF Tasse ON Contribuenti REFERENCING OLD ROW AS Old, NEW ROW AS New FOR EACH ROW BEGIN ATOMIC UPDATE Debito_Nazionale SET Quantità = Quantità+(Old.Tasse-New.Tasse); UPDATE Primi_Ministri SET Popolarità = Popolarità – 0.01 END; 87 SQL-99 - Esempio 4 (cont.) Problema: i trigger sembrerebbero attivarsi a vicenda dando vita ad un processo reattivo infinito Primi_Ministri 88 Contribuenti Debito_Nazionale Il ciclo è solo apparente perché gli UPDATE su Primi_Ministri sono su colonne diverse Le regole attive in Oracle 89 Trigger in Oracle CREATE [OR REPLACE] TRIGGER Nome {BEFORE | AFTER|INSTEAD OF} [{delete | insert | update [of [Colonna /,]* } | OR*] ON Relazione [[ REFERENCING [OLD [AS] Variabile | NEW [AS] Variabile /,]*] FOR EACH ROW [WHEN (Condizione) ] ] {Blocco PL/SQL | Chiamata di procedura} • 90 altri comandi: ALTER TRIGGER con opzioni ENABLE e DISABLE, DROP TRIGGER Oracle - Eventi Eventi – – – – – – – 91 Comandi di INSERT, DELETE, UPDATE, UPDATE OF Lista attributi, su tabella o vista comandi di CREATE, ALTER, DROP su un oggetto dello schema startup o shutdown della base di dati specifico errore o errore generico connessione/sconnessione di un utente è possibile specificare più di un evento può attivare una regola (in OR) trigger attivato before o after l’evento Noi: consideriamo solo trigger attivati da comandi DML Oracle - Azione Azione – – 92 può essere blocco PL/SQL o chiamata di procedura (no DDL né comandi transazionali es. ROLLBACK) nel caso in cui gli eventi siano più di uno, nell’azione è possibile distinguere vari comportamenti in base all’evento mediante predicati condizionali IF inserting, IF updating, IF deleting Oracle - Condizione Condizione: – – – 93 predicato SQL (clausola WHERE) senza sottoquery e funzioni user-defined è possibile specificare la condizione solo per row trigger (FOR EACH ROW) e coinvolge solo gli attributi della tupla modificata per gli statement trigger si possono effettuare comunque controlli nel blocco PL/SQL Oracle - Tipi di trigger 4 tipi già presenti anche in SQL-99 – trigger INSTEAD OF – – – – 94 solo per trigger creati su tabelle solo per trigger creati su viste il corpo viene eseguito al posto del comando che ha attivato il trigger sono sempre di tipo ROW utili per implementare modifiche di viste che non possono essere modificate direttamente dai comandi DML (INSERT, UPDATE, DELETE) Oracle - Esempio Si consideri una vista definita utilizzando una funzione di gruppo non è possibile eseguire un’operazione di DELETE sulla vista, utilizzando le procedure standard del DBMS Soluzione – – – 95 si definisce un trigger di tipo INSTEAD OF con evento DELETE on Nome_Vista l’azione del trigger modificherà le tabelle sulle quali la vista è definita secondo la modalità prescelta quando si cerca di cancellare dalla vista, il trigger viene seguito AL POSTO del comando di DELETE Oracle - Clausola REFERENCING 96 può essere specificata solo nei row trigger per default, la vecchia riga è :old e la nuova è :new nel blocco, old e new nella condizione stesso approccio se si introducono nuovi alias regole di visibilità analoghe a SQL-99 Oracle - Restrizione 97 Una tabella è mutating se è la tabella su cui è eseguito lo statement che attiva il trigger trigger di tipo row non possono accedere con SELECT né modificare con INSERT, DELETE, UPDATE le tabelle mutating restrizione piuttosto forte motivazione: si vuole evitare che un trigger manipoli dati che potrebbero essere inconsistenti e comportamenti che dipendono dall’ordine in cui le tuple della tabella vengono processate nell’esecuzione del comando Oracle - Modalità di esecuzione Granularità a livello di singolo statement Due modalità di esecuzione: – – Coupling mode: – – 98 FOR EACH ROW FOR EACH STATEMENT EC immediate CA immediate esecuzione ricorsiva Oracle - Modalità di esecuzione Scelta regola: – dipende dal tipo di trigger come in SQL-99 trigger BEFORE STATEMENT per ogni tupla oggetto del comando – trigger BEFORE ROW – comando e verifica dei vincoli di integrità – trigger AFTER ROW – 99 verifica dei vincoli che richiedono di aver completato il comando trigger AFTER STATEMENT se esistono più trigger dello stesso tipo: scelta non deterministica si noti che poiché gli eventi di trigger INSTEAD OF sono sempre distinti dagli eventi che attivano le altre tipologie di trigger, quindi non devono mai essere ordinati rispetto a trigger di altro tipo Oracle - terminazione Per timeout Default: – 10 0 32 chiamate di regole ricorsive il numero massimo di chiamate ammesse può essere modificato Oracle - tabella riassuntiva 10 1 Modello dei dati Relazionale ad oggetti Eventi primitivi Operazioni sulla base di dati Eventi compositi Si Passaggio di parametri No Condizioni su stati passati Sì (tupla) Net effect No Modalità di accoppiamento Immediata Terminazione Per timeout Ordinamento regole Tipo + non determinismo Oracle - Esempio 1 Si vuole controllare che lo stipendio di un impiegato rientri nel range previsto per la sua mansione 10 2 CREATE TRIGGER Controlla_Stipendio BEFORE INSERT OR UPDATE OF Stipendio, Mansione ON Impiegati FOR EACH ROW WHEN (new.Mansione <> ‘presidente’) DECLARE minstip number; maxstip number; BEGIN SELECT minstip, maxstip FROM Stipendi WHERE Mansione = :new.Mansione; IF (:new.Stipendio < minstip OR :new.Stipendio > maxstip) THEN raise_application_error(-20601,’stipendio fuori dal range per l’impiegato’ || :new.Nome); END IF; END; Oracle - esempio 2 Stesso trigger, con la chiamata di una procedura ControlloStipendio, il cui corpo corrisponde al blocco nell’azione del trigger precedente CREATE TRIGGER Controlla_Stipendio BEFORE INSERT OR UPDATE OF Stipendio, Mansione ON Impiegati FOR EACH ROW WHEN (new.Mansione <> ‘presidente’) CALL ControlloStipendio(:new.Mansione, :new.Stipendio, :new.Nome); 10 3 Oracle - esempio 3 Riordinare prodotti quando la disponibilità scende sotto una certa soglia 10 4 CREATE TRIGGER Riordino AFTER UPDATE OF Disponibilità ON Magazzino FOR EACH ROW WHEN (new.Disponibiltà < new.QtaMinima) DECLARE x number; BEGIN SELECT COUNT(*) INTO x FROM OrdiniPendenti WHERE CodProdotto = :new.CodProdotto; IF (x = 0) THEN INSERT INTO OrdiniPendenti VALUES (:new.CodProdotto, :new.QtaOrdine, SYSDATE); END IF; END; Oracle - esempio 4 Mantenere colonna derivata che memorizza lo stipendio totale dei membri di un dipartimento 10 5 CREATE TRIGGER Stipendio_Totale AFTER DELETE OR INSERT OR UPDATE OF Deptno, Sal ON Emp FOR EACH ROW BEGIN /* assume che Deptno e Sal siano campi NOT NULL */ IF DELETING OR (UPDATING AND :old.Deptno != :new.Deptno) THEN UPDATE Dept SET TotalSal = TotalSal - :old.Sal WHERE Deptno = :old.Deptno; END IF; IF INSERTING OR (UPDATING AND :old.Deptno != :new.Deptno) THEN UPDATE Dept SET TotalSal = TotalSal + :old.Sal WHERE Deptno = :new.Deptno; END IF; Oracle - esempio 4 (cont.) IF (UPDATING AND :old.Deptno = :new.Deptno AND :old.Sal != :new.Sal) THEN UPDATE Dept SET TotalSal = TotalSal - :old.Sal + :new.Sal WHERE Deptno = :new.Deptno; END IF; END; 10 6 Oracle - esempio 5 Siano prenotazioni e agenzie due tabelle legate dall’attributo nomeAgenzia chiave esterna in prenotazioni nomeAgenzia prenotazioni 10 7 agenzie trigger t1 che alla prima prenotazione crea l’agenzia, per le successive ne aggiorna il totale di spese e di prenotazioni trigger t1 poi esteso per controllare che ogni agenzia non abbia più di tre prenotazioni (limite massimo consentito), nel caso solleva un’eccezione Oracle - esempio 5 (cont.) 10 8 create or replace trigger t1 before insert on prenotazioni for each row declare conta number; begin select count(*) into conta from agenzie where nomeAgenzia = :new.agenzia; if (conta = 0) then insert into agenzie values (:new.agenzia,1,:new.spesa); else update agenzie set numPrenotazioni = numPrenotazioni + 1, spesaTot = spesaTot + :new.spesa where nomeAgenzia = :new.agenzia; Oracle - esempio 5 (cont.) create or replace package packPren as … troppePrenotazioni exception; end packPren; 10 9 create or replace trigger t1 before insert on prenotazioni for each row declare conta number; prenota number; begin select count(*) into conta from agenzie where nomeAgenzia = :new.agenzia; Oracle - esempio 5 (cont.) if (conta = 0) then insert into agenzie values (:new.agenzia,1,:new.spesa); else begin select numPrenotazioni into prenota from agenzie where nomeAgenzia = :new.agenzia; if (prenota = 3) then raise packPren.troppePrenotazioni; end if; 11 0 update agenzie set numPrenotazioni = numPrenotazioni + 1, spesaTot = spesaTot + :new.spesa where nomeAgenzia = :new.agenzia; end;