Complementarità innovative e tragedia degli
anticommons:
il caso delle agrobiotecnologie
Roberto Esposti
PROGETTO BIOGOV - INEA
Dipartimento di Economia
Università Politecnica delle Marche
E-Mail: [email protected]
Web: http://www.dea.unian.it/esposti/
Obiettivi e indice
 Obiettivo: individuare con quali pratiche strategiche e soluzioni
normativo/istituzionali il sistema di ricerca/innovazione
conferisce valore all’innovazione agrobiotecnologica (varietà
GM)
 Premessa 1: assunto del progetto di ricerca è che la
“rivoluzione” biotecnologica in agricoltura è in atto; il problema
è governarla
 Premessa 2: vi sono problemi nella gestione delle innovazioni
biotecnologiche che sono intrinseci alla tecnologia. Si tratta di
trovare strategie e private e pubbliche per risolverli onde
massimizzare il valore sociale
INDICE
- Complementarità innovative (la “supermodularità”)
- Il problema del coordinamento
I fondamenti teorici
La specificità delle biotecnologie
 Economia della Innovazione (..e Teoria della Crescita) hanno
posto l’attenzione su alcune recenti innovazioni
 Nanotecnologie, ICT, Biotecnologie….
 Queste presentano alcuni elementi di novità rispetto al passato
(trasversalità rispetto ai settori, scienza-tecnologia indistinte,
ruolo delle imprese-corporations..)
 General Purposes Technologies
 Concetto che esprime questi elementi di novità
 GPT caratterizzate da:
 Pervasività
 Dinamismo tecnologico
 Complementarità Innovative (supermodularità)
Complementarità Innovative
Il valore della innovazione “a valle” (commercializzatavalorizzata) dipende dalla contemporanea disponibilitàproduzione e (dal punto di vista privato) controllo
(appropriabilità) di altre innovazioni (o conoscenze incorporate)
“a monte”
 Gli asset tecnologici (intellettuali) complementari (Teece – 1986)
 In letteratura questo aspetto è già stato analizzato circa le strategie
delle imprese (assets privati)
 Poco considerato il caso agro-biotech e ancor meno il punto di
vista pubblico-collettivo (assets pubblici)
 Gli assets privati (appropriabili) nel caso agro-biotech (Graff et al.,
2001)
 Tecniche di trasferimento genico (“pistola”)
 Sequenze geniche (“pallottola”)
 Germoplasma selezionato (“bersaglio”)
Il problema del coordinamento
 La disponibilità e l’appropriabilità di tutti questi sono
necessarie all’impresa per generare valore nello sviluppo
commerciale (varietà GM)
 Per generare questo valore commerciale l’impresa deve
coordinare gli asset complementari
 Produrli in quantità/modo adeguati
 Controllarli (esserne “proprietaria”)
 Il coordinamento spiega le strategie di impresa in termini di
differenziazione del portafoglio tecnologico che dipende da:
 Costi di R&D
 Costi di fusioni ed acquisizioni (M&A)
 Costi di acquisto della tecnologia (Technology Markets)
 Dal punto di vista della collettività (sociale), “governare”
potrebbe significare intervenire su questi costi per indirizzare il
coordinamento verso una delle soluzioni prevalenti
Coordinamento: prospettiva d’impresa
Economie di scala
(specializzazione tecnologica)
prevalenti su Economie di
scopo (portafoglio tecnologico
coordinato)
SI
NO
NO
Costi di R&D e Costi di
transazione > Costi di M&A
SI
SI
Costi di transazione > Costi
di R&D
NO
Strategia T&S
Strategia R&D
Strategia T&M
Strategia M&A
Coordinamento: prospettiva sociale
 La soluzione “decentrata” è efficiente dal punto di vista
sociale?
 Al sistema scientifico-tecnologico delle applicazioni
biotecnologiche in agricoltura si rimprovera:
 Di non occuparsi delle questioni di “safety”
 Di “sfruttare” e non finanziare (free-riding) la ricerca di base
(pubblica) e la biodiversità (farmers’rights)
 Di concentrarsi su poche culture e caratteri (orphan crops-traits)
 Dove origina questo fallimento (allocativo)?
 Dal punto di vista sociale la complementarità è molto più spinta
 L’innovazione ed il suo valore dipende anche da disponibilità di
altri assets che il privato non coordina (o non lo fa in modo
“efficiente”) in quanto troppo poco escludibili
 Il coordinamento del punto di vista privato è solo verticale non
orizzontale: gli asset non si diffondono verso altri usi come
dovrebbero (non rivali ma escludibili….anticommons)
Policy issues e options
 Il coordinamento degli asset privati (appropriabili) è stato
prevalentemente condotto tramite M&A
 Il problema nel caso delle agrobiotecnologie è generare quegli
asset intellettuali “mancanti” nelle strategie private
 Assets scientifici (risultati “tradizionale” ricerca di base)
 Bioprospezione (accesso/conoscenza/controllo screening genetico
varietà naturali) – Biological screening, tecnologie genetiche
 Safety asset: conoscenza circa la foodsafety e biosafety
 A - Classico problema di Optimal provision con scarsa
escludibilità. Possibili regimi
 Il regime Open Access (spesa pubblica+eventuale accesso non
esclusivo a pagamento-“tassa di accesso”)
 Il regime proprietario (copertura finanziaria privata)
 B - Il problema degli anticommons
 Il regime proprietario rende l’asset troppo escludibile per usi non
rivali
Alcune prime considerazioni
 L’astrazione teorica può essere utile ad individuare i nuovi assetti
organizzativi pubblico/privati che possono risolvere i problemi del
coordinamento, di optimal provision e di insorgenza di
anticommons
 Nella realtà, per quanto le vicende dell’agrobiotech siano recenti,
esistono numerosi esempi concreti di queste forme di
coordinamento strategico sia nel privato che nel pubblico (sebbene
più “sfumate” di quanto possa emergere dalla astrazione teorica)
 L’analisi (empirica) di una serie di casi significativi può essere
dunque di aiuto al fine di:
 Esplicitare il significato reale dei vari asset
 Evidenziare come le alternative strategiche siano effettivamente
identificabili
 Evidenziare quali siano le strategie prevalenti nella realtà
 Evidenziare modelli complessivi di gestione del sistema della
conoscenza/innovazione (USA vs. EU)
Asset scientifici
 Le alleanze pubblico-private: Il caso Berkeley-Novartis (Sygenta)
 25 mln $ per 5 anni
 Accesso alle banche dati/tecnologie Novartis
 Diritto di prelazione sui brevetti Berkeley
 University licensing
 Brevettare+cessione licenze d’uso (TLOs)
 Possibile sviluppo commerciale orphan crops (caso MSU)
 Ruolo del Bayh-Dole act
 Social venture capital
 Dal 1975 (Genentech) Venture Capitalism e biotecnologie sono
cresciute insieme negli USA (2,9 mld $ nel 2000)
 Programma ATP e CRADA (Coopertive Research and
Development Agreement) gestito dalla USDA
Bioprospezione
 I BDAs (BioDiversity prospecting Agreements)
 L’acccordo Novartis-Bioamazonia
 9,2 mln $+0,5% royalties per sfruttamento commerciale
microrganismi amazzonici
 Il ruolo di CBD-PBS (principio dell’equity sharing)
 I progetti genoma
 Il caso Arabidopsis Thaliana
 Il caso Mendel Biotechnology (…e Monsanto)
 I Material Transfer Agreements (MTAs)
 Scambio di materiale per sola ricerca (es. centri CGIAR)
 Nessuna implicazione proprietaria – sfruttamento commerciale
Safety assets
 Produrre e “trasferire” al mercato conoscenza circa la sicurezza
alimentare e ambientale
 Il caso Monsanto, dagli anni ’90
 Approccio “disinvolto” secondo gli orientamenti di USDA, EPA,
FDA
 Stakeholders di riferimento gli agricoltori non i consumatori
 Opposizione dei consumatori EU; perdita valori azionari (“it is not
good if it comes from us..”)
 Nel 2000, secondo Deutsch Bank la divisione agrochimica ha
valore di mercato “..quasi nullo”
 Il caso Novartis/Sygenta
 Assunzione di responsabilità, “autocertificazione”
 “Code of Conduct” del 2000
 Gli assetti normativi
 Insufficienza delle procedure di ammissione: produzione
unilaterale di conoscenza
 Carenza di procedure blind trust (es. recente studio finanziato dalla
Royal Society circa l’impatto di varietà GM sulla biodiversità)
Anticommons
 Il caso Golden Rice
 Varietà di riso GM realizzata presso l’IRRI
 Realizzata a partire da 70 brevetti detenuti da 30 enti diversi in
gran parte relativi ad altri utilizzi (coordinamento orizzontale)
 Sviluppo commerciale necessita l’autorizzazione all’uso dei
brevetti
 Commercializzazione resa possibile dall’intervento di Sygenta
 Diffusione orizzontale dei brevetti di processo
 Agrobacterium tumefaciens: 5 soli brevetti (tra cui Monsanto,
Sygenta, AstraZeneca,…).
 Microparticle gun: creato da Cornell University; 2 brevetti
(DuPont e Monsanto)
 Pratiche che creano anticommons..
 Le GURT (per es. il caso Apomixis)
 Le Antistacking provisions..
 Possibili soluzioni
 pratiche di Freedom-to-Operate (FTO)
 Clearinghouse agrobiotecnologica
 Compulsory licensing
Considerazioni conclusive
 Il sistema di ricerca ed innovazione agrobiotecnologico è oggi
caratterizzato da pratiche/assetti relativamente nuovi guidati
dalle strategie delle corporations leader del settore
 Tali pratiche sono rese necessarie dalla complessità
dell’innovazione agrobiotecnologica commerciale (varietà
GM): si tratta di un bene costituito da più asset
 Tali soluzioni sono spesso insoddisfacenti dal punto di vista
collettivo in quanto non coordinano a sufficienza alcuni
importanti asset pubblici né garantiscono sufficiente
coordinamento orizzontale
 Le policy options consistono nella scelta coerente di assetti
normativo/istuzionali che favoriscano tale coordinamento
 Negli USA si è creato un processo virtuoso di assetti che
favoriscono regimi proprietari per il coordinamento verticale e
consentono quello orizzontale mediante lo sviluppo dei
Technology Markets
 Nella EU tale processo si è avviato più tardi e in modo talvolta
incongruente introducendo assetti che favorivano regimi
proprietari insieme ad altri che li ostacolavano o che puntavano
a regimi Open Access.
Scarica

Complementarità innovative (la “supermodularità”)