Capitolo 16
L’imposta personale sul reddito
Scienza delle finanze 3/ed
Harvey S. Rosen, Ted Gayer
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Imposte reali e imposte personali
Un altro criterio per distinguere le imposte è quello di considerare se
l’imponibile è definito con riferimento alle caratteristiche del
contribuente o meno: così sono imposte reali quelle che si riferiscono
in modo esclusivo a un oggetto imponibile, mentre sono imposte
personali quelle che colpiscono un oggetto imponibile non in quanto
tale, ma riferendolo alla situazione personale del contribuente.
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Principio del beneficio e principio
della capacità contributiva
Infine, i tributi si possono classificare a seconda del criterio utilizzato per
la loro applicazione: il principio del beneficio e il principio della
capacità contributiva.
Se si applica il criterio del beneficio, il tributo deve essere correlato al
consumo di un bene o servizio che assicura all’individuo un certo
beneficio a cui dovrebbe essere commisurato il corrispettivo pagato.
Se si fa riferimento alla capacità contributiva, il tributo deve essere
commisurato a un qualche indicatore della situazione economica del
contribuente.
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Le imposte in Italia
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L’imposta personale sul reddito
L’imposta personale sul reddito italiana è un’imposta progressiva per
scaglioni.
I soggetti passivi dell’IRPEF sono sia le persone fisiche residenti sia
quelle non residenti, limitatamente al reddito conseguito nel territorio
dello Stato. L’imposta dovuta si calcola sottraendo dal reddito
complessivo le deduzioni e ottenendo così il reddito imponibile.
Al reddito imponibile si applica la scala delle aliquote e il risultato è
l’imposta lorda da cui si devono ancora sottrarre le detrazioni.
L’importo così calcolato è detto imposta netta.
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La base imponibile dell’IRPEF
Il reddito complessivo è dato dalla somma delle seguenti categorie di
entrate: i redditi fondiari comprendono i redditi dominicali, agrari e da
fabbricati; i redditi da capitale sono costituiti dai proventi derivanti da
rapporti aventi a oggetto l’impiego di capitale; i redditi da lavoro
dipendente; i redditi da lavoro autonomo; i redditi d’impresa e i
redditi diversi.
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Aliquote, detrazioni e deduzioni
L’IRPEF che è stata introdotta in Italia nel 1974 aveva 32 scaglioni e
l’aliquota marginale massima pari all’82%. Nei vent’anni successivi
scaglioni e aliquote sono stati ridotti, seguendo una tendenza comune
ai Paesi industrializzati.
Nel 1998, con la Riforma Visco, gli scaglioni sono stati portati a 5 e
l’aliquota marginale massima era pari al 46%.
Il disegno di riforma previsto dal Ministro Tremonti con la Legge 80/03,
anche se solo parzialmente attuato nel corso della legislatura, ha
ulteriormente ridotto gli scaglioni (4), stabilito l’aliquota marginale
massima al 43% e realizzato parte della progressività dell’imposta con
le deduzioni.
Infine, la Legge 296/06 ha reintrodotto un’imposta personale sul reddito
basata principalmente su più scaglioni, riportandoli a 5, e l’uso delle
detrazioni dall’imposta per ottenere la progressività.
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Le aliquote dell’IRPEF in vigore
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Le deduzioni in vigore
Superato il sistema della no tax area della Riforma Tremonti, con la
legislazione vigente sono deducibili:
• i contributi previdenziali e assistenziali versati per obbligo di legge; a
questo proposito si osservi che il reddito da lavoro dipendente è
imputato al netto dei contributi sociali, quindi questa deduzione ha il
solo obiettivo di equiparare il trattamento del lavoro autonomo a quello
dipendente;
• le spese mediche per l’assistenza a portatori di handicap;
• gli assegni corrisposti al coniuge, quelli alimentari e le erogazioni
liberali;
• i contributi sanitari obbligatori per l’assistenza erogata nell’ambito
del servizio sanitario nazionale.
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Le principali detrazioni in vigore
Le principali detrazioni previste nel nostro ordinamento sono:
• per carichi familiari: il coniuge a carico e i figli a carico hanno diritto
a somme maggiorate se sono portatori di handicap, minori di tre anni o
se il loro numero supera i tre;
• per chi dichiara redditi da lavoro e da pensione;
• per gli oneri personali al 19%. Insieme a quella per i familiari a carico,
questa detrazione permette di personalizzare l’imposta sul reddito
tenendo conto di alcune caratteristiche del contribuente che ne
modificano la capacità contributiva. Nell’elenco sono comprese le
spese mediche, i premi assicurativi, gli interessi passivi sui mutui per
l’acquisto dell’abitazione principale, le spese per la frequenza di corsi
di istruzione secondaria e universitaria;
• sono infine previste altre detrazioni (per le spese per l’affitto, se il
reddito complessivo è inferiore a una certa soglia; le spese legate alla
mobilità del lavoratore dipendente e quelle per le ristrutturazioni
edilizie).
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