Risk and Accounting I diversi principi ispiratori degli IAS/IFRS e della disciplina di bilancio del c.c.: il fair value Marco Venuti 2013 Agenda I differenti principi ispiratori della disciplina codicistica e degli IAS/IFRS Caratteristiche delle regole valutative Il fair value: - definizione, - gerarchia, - vantaggi e limiti, - significato economico, - misurazione delle attività/passività - informativa Il principio substance over form (continua) Pagina 2 Italia Le discipline di bilancio Allo stato attuale, in Italia trovano contemporanea applicazione due impianti normativi in materia di bilancio (disciplina del Codice Civile e IAS/IFRS) profondamente diversi tra loro. Sotto il profilo tecnico-contabile, le differenze che contraddistinguono questi due sistemi legali trovano la loro ragione di essere nelle diverse esigenze conoscitive che tali sistemi mirano a conseguire. Da un lato, vi è il bilancio tradizionale codicistico, che è orientato a soddisfare le esigenze informative di una vasta platea di soggetti, nell’ambito della quale i creditori sociali hanno sicuramente un posto di rilievo; Dall’altro lato, vi sono gli IAS/IFRS che invece tendono a privilegiare gli attuali e potenziali investitori della società. 3 Italia Le discipline di bilancio Ciò porta a configurare due assetti normativi contraddistinti da principi ispiratori diversi. Da qui il diverso ruolo e la differente portata che assumono, in tali sistemi, il principio di prudenza e il principio substance over form. I principi e i criteri previsti dagli IAS/IFRS sono infatti profondamente diversi da quelli contenuti nella tradizionale disciplina italiana. 4 Caratteristiche delle regole valutazione codicistiche In tale assetto, il principio di prudenza è un principio pervasivo che trova esplicazione in una serie di regole più specifiche, miranti ad evitare che il bilancio esponga c.p.r. non ancora ragionevolmente certi e ometta di rilevare c.p.r. di probabile verificazione. - principio di realizzazione - principio di dissimmetria. Dalla valorizzazione del principio di prudenza discende: - principio fondamentale: criterio del costo storico ai fini delle valutazioni - divieto di effettuare rivalutazioni in bilancio (salvo leggi speciali o casi eccezionali). 5 Caratteristiche delle regole valutazione IAS/IFRS Negli IAS/IFRS il principio di prudenza ha una portata più limitata. Gli investitori : interessati a trarre indicazioni utili su entità, tempistica e incertezze dei futuri flussi di cassa generati (o assorbiti) dalla società. Informazione utile valutare la capacità dell’impresa di generare flussi netti e quindi di fornire una remunerazione all’investitore. La prudenza: - grado di cautela da impiegare nelle valutazioni di bilancio - non più riferimento ai principi di realizzazione e dissimmetria. 6 Caratteristiche delle regole valutazione IAS/IFRS Negli IAS/IFRS vi è una tendenziale simmetria in tema sia di iscrizione che di valutazione delle poste di bilancio. In sintonia con questa visione, assume sempre più importanza il criterio del fair value, e cioè un criterio che ammette l’iscrizione di plusvalori nel corso del periodo di maturazione, senza attendere il realizzo. Per la valorizzazione di specifici prodotti o servizi non si attende la conclusione del ciclo economico, ma si stima la consistenza assunta nel periodo, in modo da effettuare l’attribuzione dei componenti reddituali nei diversi esercizi sulla base delle variazioni di valore nel frattempo verificatesi. L’iscrizione di plusvalori nel corso del periodo di maturazione assicura una rappresentazione più in sintonia con il ciclo economico dell’elemento. 7 Il fair value La definizione di fair value, il framework concettuale da utilizzare per la sua determinazione e la relativa informativa sono contenuti nell’IFRS 13 – Fair value measurement (obbligatorio dall’1.1.2013). Il fair value è “il prezzo che si riceverebbe dalla vendita di un’attività o dal trasferimento di una passività in una transazione ordinaria fra i partecipanti al mercato alla data di misurazione”. • CARATTERISTICHE PRINCIPALI LEGATE ALLA NUOVA DEFINIZIONE Il fair value è definito attraverso un concetto di exit price La misurazione del fair value è funzione della unit of accounting considerata Il fair value è calcolato in base alle assunzioni dei partecipanti al mercato (market driven e no entity driven) Il fair value è calcolato in base al mercato più vantaggioso per l’impresa Si considera una transazione ordinaria (no transazione forzata) 8 Gerarchia per il calcolo del fair value L’utilizzo di una tecnica di valutazione è strumentale alla determinazione del prezzo al quale una transazione ordinaria sarebbe effettuata . Classificazione tecniche di valutazione utilizzabili: - market approach, - income approach - cost approach Utilizzare tecnica che - massimizzi l’utilizzo di informazioni osservabili - minimizzi l’utilizzo di informazioni non osservabili Una tecnica di valutazione deve essere costantemente applicata 9 Gerarchia per il calcolo del fair value Gli input da utilizzare nel processo di determinazione del fair value possono essere ordinati su una scala gerarchica articolata su tre livelli: Gerarchia del fair value Tecniche di valutazione Level 1 Prezzi quotati (unadjusted) su mercati attivi per attività o passività identiche Market approach Level 2 Input diversi da prezzi quotati sui mercati attivi, direttamente o indirettamente osservabili sul mercato Market approach Income approach Cost approach Level 3 Input che non si basano su informazioni osservabili sul mercato Income approach Cost approach 10 Motivo ispiratore delle regole di valutazione Nella logica dell’investitore il fair value ha il pregio di: - cercare di cogliere la parte di reddito maturata nell’esercizio (e quindi di evidenziare i ricavi nel corso della loro formazione). - incorporare nel valore del bene i flussi che si attende che esso produrrà in futuro. E’ un’informazione utile per ogni destinatario del bilancio interessato a conoscere la capacità della società e dei suoi elementi a generare flussi reddituali futuri. Sotto questo profilo, può dirsi che gli IAS/IFRS tendono ad avvicinare il valore contabili al valore economico 11 Limiti del fair value - I limiti del criterio del fair value : incertezza e aleatorietà della stima ampi margini di discrezionalità Per limitare questi margini di manovra, gli IAS/IFRS precisano che, in presenza di mercati attivi, si utilizza valore mercato alla data di chiusura del bilancio. Mercato attivo: volume, frequenza, oscillazione contenuta dei prezzi. Mercati attivi però semi-efficienti (come dimostra crisi) . 12 Limiti del fair value pecche concettuali riferimento mercati attiviricondursi a: a) mancanza di mercati effettivamente attivi e liquidi in ogni momento, b) scarsa significatività economica del riferimento al valore di una data puntuale (il giorno della valutazione) piuttosto che ad una media di valori, c) fatto che i prezzi nei mercati finanziari sono prezzi marginali sovente influenzati dalle speculazioni e contraddistinti da significativa volatilità, d) ruolo ricoperto dalle aspettative nella determinazione dei valori teorici o effettivi dei mercati, e) esistenza di asimmetrie informative nonché di diversi mercati ove lo stesso bene viene valutato diversamente, f) presenza di costi di transazioni o altri costi di entità non compatibile con un mercato efficiente. 13 Limiti del fair value Se poi si ricorre a tecniche o modelli valutativi per la stima del fair value: - Aumenta la discrezionalità aumento rischio di comportamenti non uniformi Diminuisce la comparabilità dei bilanci. Bilancio tende a diventare strumento attivo di comportamento per attuare specifiche politiche di bilancio Rischio no più vero e proprio strumento neutrale di informazione utile per la valutazione degli investitori. . 14 effetto pro-ciclico del fair value - Il fair value, se ampiamente applicato, può avere un effetto pro-ciclico (riflettere, accentuandolo, in positivo e in negativo, gli andamenti del mercato). Ad es., società quotata con molti strumenti finanziari quotati valutati al fair value: Andamento negativo borsa Andamento negativo strumenti finanziari Rilevazione perdite in bilancio da svalutazioni/perdite su strumenti finanziari Peggioramento risultati delle società Effetto negativo su borsa e fiducia investitori (analisi tecnica) Nel caso banche/assicurazioni situazione aggravata dal dover rispettare ratios patrimoniali nel caso banche (Basilea 2) e margini previsti da Solvency 1 nel caso assicurazioni. Banche e assicurazioni in casi estremi per poter rispettare i parametri fissati a fini di vigilanza, si trovano di fronte ad una precisa alternativa: o ricapitalizzare o vendere (quando la normativa di settore lo consente) parte degli strumenti finanziari sul mercato (anche se in quel momento sottovalutati) Se invece in tali casi si misura fair value con livello 2 o 3 aumenta discrezionalità, comportamenti non uniformi e minore comparabilità bilancio 15 Significato del fair value per l’investitore Al di là dei difetti indicati (qualunque approccio può fornire alcune informazioni piuttosto che altre, basta essere consapevoli di cosa quel bilancio può dire e cosa non può dire), lo strumento contabile non è di per sé da solo idoneo a soddisfare le esigenze degli investitori. E’ solo uno strumento da cui attingere informazioni (contenitore di informazioni) da completare con altre fonti di informazioni, da rielaborare opportunamente. Il fair value è un valore teorico di mercato. - Non è un valore di liquidazione - non è un prezzo in condizioni non ordinarie di mercato - non è un valore d’uso. 16 Misurazione del fair value La misurazione del fair value di un attivo segue quindi i tre livelli della gerarchia. I mercati riguardano normalmente le attività e, in ogni caso, è più agevole stimare il valore teorico di mercato di un’attività. . 17 Misurazione del fair value di una passività Esiste un prezzo osservabile sul mercato per il trasferimento della passività? No Si Esiste una corrispondente attività legata alla passività? Fair value = Prezzo osservabile sul mercato Si No Fair value = Fair value dell’attività corrispondente Fair value = Tecniche di valutazione 18 Informativa fair value per l’investitore Informativa richiesta gerarchia del fair value tecniche di valutazione inputs relativi alle tecniche di valutazione riconciliazioni tra i movimenti del fair values fra i livelli della gerarchia e i diversi periodi analisi di sensitività 19 Informativa nelle note delle banche I riferimenti sul bilancio bancario sull’informativa relativa alla gerarchia del fair value (circolare della Banca d’Italia n. 262/2005, I aggiornamento 18 novembre 2009) sono contenuti nei seguenti punti: 1. 2. 3. 4. 5.28 Gerarchia del fair value (Definizioni Paragrafo 5 pag. 1.5.8) A.3 Informativa sul fair value (da pag. 2.7.3 a 2.7.4) tabelle: A.3 – informativa sul fair value (da pag. A.7.5 a pag. A.7.6) Ulteriori informazioni sulla gerarchia del fair value le trovi nelle seguenti pagine: A.8.4, A.8.6, A.8.8, A.8.10, A.8.14, A.8.32, A.8.33, A.8.35, A.8.36 20 Informativa nelle note delle banche (T) Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 (T-1) L2 L3 L1 L2 L3 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Derivati di copertura Totale 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Passività finanziarie valutate al fair value 3. Derivati di copertura Totale 21 Informativa nelle note delle banche Attività finanziarie detenute per la negoziazione valutate al fair value X X X X disponibili per la vendita di copertura 1. Esistenze iniziali 2. Aumenti 2.1 Acquisti 2.2. Profitti imputati a: 2.2.1 Conto economico - di cui plusvalenze 2.2.2 Patrimonio netto 2.3 Trasfer. da altri livelli 2.4. Altre var. in diminuz. 3. Diminuzioni 3.1 Vendite 3.2. Rimborsi 3.3. Perdite imputate a: 3.3.1 Conto economico - di cui minusvalenze 3.3.2 Patrimonio netto 3.4 Trasfer. ad altri livelli 3.5. Altre var. in dimin. 4. Rimanenze finali 22 Informativa nelle note delle banche Passività finanziarie detenute per la negoziazione valutate al fair value X X X X di copertura 1. Esistenze iniziali 2. Aumenti 2.1 Emissioni 2.2. Perdite imputate a: 2.2.1 Conto economico - di cui minusvalenze 2.2.2 Patrimonio netto 2.3 Trasfer. da altri livelli 2.4. Altre var. in diminuz. 3. Diminuzioni 3.1 Rimborsi 3.2. Riacquisti 3.3. Profitti imputati a: 3.3.1 Conto economico - di cui plusvalenze 3.3.2 Patrimonio netto 3.4 Trasfer. ad altri livelli 3.5. Altre var. in dimin. 4. Rimanenze finali 23