Psicologia Dinamica a.a. 2009-2010 Il modello “classico” della mente umana Le idee Freudiane sono state un fattore decisivo nel promuovere, nel corso del 900, lo sviluppo di una mentalità più laica e moderna, più attenta ai diritti spontanei dell’individuo, meno moralisticamente repressiva della società borghese dell’800. Le idee di Freud sono legate alla crisi e al decadere del modello classico della mente. Il modello classico della mente si era formato a partire da alcuni presupposti filosofici (come quelli di Cartesio) e si era diffuso nella prima meta’ dell’ 800 sull’onda del del razionalismo. Il modello classico della mente umana, che viene anche detto pre-freudiano, svolge un ruolo centrale nell’etica della borghesia dell’Ottocento Il modello classico della mente presupponeva che esistesse una piena responsabilità dell’individuo nei confronti del suo universo mentale. In questa logica la mente sembrava fatta di intenzioni consapevoli e autotrasparenti: veniva qui rispecchiato l’ideale di un adulto maturo e del tutto padrone di sè e della propria vita interiore. Il modello pre-freudiano della mente rispondeva al modo in cui la borghesia ottocentesca, ascendendo al potere nei grandi paesi industriali europei e assumendosi responsabilità mondiali dell’epoca del colonialismo, aveva data per scontata l’ipotesi di una piena dominanza ed efficacia del pensiero operatorio (Arieti). Il modello freudiano della mente umana Freud sostenne che la mente non e’ mai interamente autoconsapevole. Egli aggiunse pero’ che la mente puo’ governare se stessa tanto piu’ efficacemente, quanto piu’ tiene conto della presenza di fattori infantili, irrazionali e inconsci. Il suo orientamento del pensiero si riallacciava a una filosofia della CRISI DELLA RAGIONE che, nata dal romanticismo e dal pensiero scettico dei secoli precedenti, aveva trovato nell’800 i suoi teorici principali in Schopenhauer e in Nietzsche. Peraltro ne venivano corretti gli assunti piu’ distruttivi e pessimisti: al loro posto Freud proponeva, sia pure nell’ambito di una visione complessivamente non ottimistica della natura umana, un tipo di introspezione capace di promettere una vita affettiva e sessuale piu” consapevole e felice. LA PSICOANALISI La psicoanalisi e’ il metodo per lo studio dei processi mentali inconsci. E’ una disciplina scientifica che si occupa del funzionamento mentale normale e patologico Come disciplina scientifica la psicoanalisi ha dato luogo a teorie che sono derivate dalle osservazioni e che cercano di ordinare e spiegare altre osservazioni DUE IPOTESI FONDAMENTALI: a) determinismo psichico; b) esistenza di un significato dei processi mentali inconsci a) determinismo psichico L’approccio psicodinamico sostiene che noi siamo inconsciamente controllati. Noi andiamo avanti nella nostra vita quotidiana come se avessimo liberta’ di scelta, mentre in effetti siamo molto piu’ limitati di quanto crediamo. In realta’, non siamo altro che personaggi che mettono in atto un copione scritto dall’ inconscio. I nostri partner matrimoniali, i nostri interessi o vocazioni, anche quello che facciamo nel tempo libero, non sono scelti a caso; vengono invece determinati da forze inconsce che sono tra loro in relazione dinamica (Gabbard 2000). Secondo questo principio nella mente nulla avviene per caso ( es. smarrire qualcosa). Spesso questi eventi che noi riteniamo “accidentali” sono causati da un desiderio o da un intento in stretta conformità con il funzionamento mentale. b) Esistenza di un significato dei processi mentali inconsci Lo studio convinse Freud che la maggior parte del funzionamento mentale si svolge fuori della coscienza e che la coscienza e’ un attributo limitato nel funzionamento mentale. Quando un pensiero, un sentimento , una dimenticanza, un sogno o un sintomo patologico sembra non essere in rapporto con l’attività mentale in corso, ciò si deve al fatto che la connessione causale e’ un processo inconscio. Se le cause possono essere scoperte, allora tutte le apparenti discontinuità scompaiono: la catena causale diventa chiara (es. la cecità isterica è perché non si vuole vedere) (Brenner) I processi mentali inconsci non si possono osservare direttamente. I metodi per lo studio di questi fenomeni sono indiretti. . Freud nello sviluppo di questa tecnica si rese consapevole dell’importanza che i processi mentali inconsci hanno nella vita mentale di ciascun individuo. Freud e la Storia della Psicoanalisi. -Nel 1985 Freud ando’ a Parigi nella clinica di Charcot che curava i sintomi isterici attraverso l’ipnosi. - Breuer e il caso di Anna O (i sintomi isterici di Anna O scomparivano quando riusciva a ricordare l’esperienza passata). - Freud prosegue la cura di Anna O senza ipnosi con la talking cure (cura con le parole, metodo discorsivo con libero sfogo del flusso di pensieri). -Bernheim aveva dimostrato che l’amnesia di un soggetto verso le proprie esperienze ipnotiche poteva essere eliminata senza ipnotizzare di nuovo il paziente, forzandolo a ricordare. - Freud pensò che si poteva rimuovere anche una amnesia isterica senza ipnosi. Freud elaboro’ la tecnica psicoanalitica: il paziente si impegna a riferire all’analista, qualsiasi pensiero gli venga in mente, cercando di esercitare su di essi alcuna censura o dall’imprimere loro una direzione cosciente. Freud ascoltando le “libere” associazioni del paziente poteva farsi un quadro per dedurre che cosa passasse inconsciamente nella mente del suo paziente. Freud nel corso degli anni di osservazione accurata, scopri’ che non solo i sintomi isterici ma anche molti aspetti normali e patologici del comportamento e del pensiero erano il risultato di ciò che inconsciamente passava nella mente dell’individuo (Brunner). Processi mentali inconsci Freud divise i processi mentali inconsci in due gruppi. 1) Processi preconsci: pensieri e memorie che potevano facilmente essere resi coscienti mediante uno sforzo di attenzione. 2) Elementi psichici inconsci che potevano resi consci solo con un considerevole sforzo. Questi elementi erano sbarrati fuori della coscienza da una forza che doveva essere superata prima che potessero diventare consci (es. amnesia isteria). 3) Freud dimostro’ che il loro essere inconsci non impediva che essi esercitassero una significativa influenza sul funzionamento mentale. Prove del pensiero inconscio. Freud dimostra l’ esistenza dell’inconscio attraverso 1) i Sogni 2)le Paraprassie. L’analisi dei sogni mostrò che un desiderio infantile inconscio era la forza motrice dei sogni. Il lavoro onirico mascherava il desiderio così da rendere necessaria l’analisi del sogno per potere comprendere la vera natura del desiderio. Le paraprassie sono fenomeni quali i lapsus, le azioni accidentali, le dimenticanze o la sostituzione di un nome. Freud (1901) si servì di questi fenomeni per illustrare l’emergere dei desideri rimossi e per dimostrare il parallelismo tra i processi mentali normali e quelli dei nevrotici. Inconscio e setting Clinico Un’altra modalità attraverso la quale l’inconscio si manifesta e’ il comportamento non verbale del paziente verso il terapeuta. Sin dall’infanzia certe modalita’ di relazionarsi con gli altri vengono interiorizzate e sono espresse automaticamente e inconsciamente come parte del carattere dell’individuo. Alcuni pazienti possono rivolgersi con rispetto al terapeuta, mentre altri con comportamenti molto più ribelli. Lo studio convinse Freud che la maggior parte del funzionamento mentale si svolge fuori della coscienza e che la coscienza e’ un attributo limitato nel funzionamento mentale. Freud ebbe a dire che la coscienza era solo un “lumicino” e, poi aggiunse, speriamo che non si spenga. Freud : ricordare ripetere e rielaborare Nel rapporto di transfert e’ importante vedere le azioni in quanto l’analizzato non ricorda assolutamente nulla di quello che ha dimenticato e rimosso. Egli riproduce quegli elementi non sotto forma di ricordi, ma sotto forma di azioni che ripete senza rendersene conto. Ad esempio, l’analizzato non dice di ricordare d’essere stato caparbio e diffidente verso l’autorità dei genitori, ma si comporta in questo stesso modo verso lo psicoterapeuta……… ………….Il paziente agisce ma non ricorda. In analisi il paziente non si libererà mai finché rimane in trattamento, da questa “coazione a ripetere” e alla fine ci si rende conto che questo e’ il suo modo di ricordare. C’e’ una ripetizione e traslazione del passato dimenticato in tutte le situazioni nuove. Il ripetere diventa evocare un pezzo di vita vissuta. Come abbiamo visto la psicoanalisi ha un concetto della mente dove la coscienza e la ragione hanno un ruolo marginale. Ci sono forze inconsce che determinano il nostro comportamento (determinismo) e che hanno un significato inconscio non prontamente accessibile alla coscienza. L’inconscio non lo ha scoperto Freud, l’uomo già lo postulava. Si pensi al romanticismo con la crisi della ragione e all’importanza che i romantici davano alle forze dei sentimenti e delle emozioni postulando un inconscio dentro di noi (es. Stevenson, “Lo strano caso del dott. R del Jekyll e del sig.Hyde”) . Quello che Freud invece scopri’ è il funzinamento dell’inconscio, i principi e le leggi che governano la nostra psiche. I nostri comportamenti, le nostre scelte obbediscono spesso ad un copione (una necessita’ inconscia) che noi non conosciamo. Se lo scopriamo molti nostri comportamenti acquistano un senso ( come la ragazza che aveva studiato medicina non sapendo che questa scelta era dovuta al dolore causato dalla morte della madre). , (Freud, Metapsicologia 1915) cap 2 Con “metapsicologia” Freud intese indicare la dimensione teorica della psicoanalisi, la sua sistemazione formale. Il concetto di metapsicologia intendeva definire i processi mentali in base a tre punti di vista: topico (distinzione tra i sistemi inconscio, preconscio e conscio) dinamico ( riguardanti le forze in conflitto) economico(relativo all’energia e alle sue trasformazioni). PULSIONI E LORO VICISSUTUDINI (1915) Freud esamina il concetto della pulsione da un punto di vista della FISIOLOGIA attraverso il concetto di struttura di ARCO RIFLESSO. Si tratta di un percorso in due sensi, una sorta di circuito che vede tre elementi: l’organo recettore, che percepisce lo stimolo, le fibre nervose sensoriali, che trasmettono il messaggio al sistema nervoso centrale, e l’organo effettore, che realizza il movimento. PULSIONI ISTINTUALI Le forze istintive che forniscano energie alla mente e le spingono all’ attività sono chiamate pulsioni. La pulsione è uno stato di eccitazione centrale in risposta ad una stimolazione, e non è ancora la risposta motoria. La risposta motoria che segue allo stato di eccitazione della pulsione viene modificata da una parte della psiche che è l’Io in base all’esperienza e alla riflessione, anziché essere predeterminata come nel caso degli istinti degli animali inferiori (Hartmann, 1948). Istinto-Pulsione (forniscono energia alla mente e la spingono all’attività) Eccitazione/ tensione nella psiche Attività motoria predeterminata da fattori genetici e modificata da fattori ambientali e dall’esperienza (funzioni dell’Io). ISTINTO E PULSIONE • L’ istinto è un comportamento animale fissato dall'ereditarietà, caratteristico della specie. • La pulsione è una costituente psichica che produce uno stato di eccitazione che spinge l'organismo all'attività, anch'essa geneticamente determinata ma suscettibile d'essere modificata dall'esperienza individuale. La pulsione si differenzia dallo stimolo per il fatto che trae origine da fonti di stimolazione interne al corpo, agisce come una forza costante e la persona non le si può sottrarre con la fuga, come può fare di fronte allo stimolo esterno”. Energia psichica: •Freud postulo’ l’esistenza di una energia psichica, la quale costituisce la pulsione. •Energia psichica e’ un termine riferito ad un concetto psicologico e non ha niente a che fare con l’energia fisica. •Freud parlo’ di una certa quantità di energia psichica con cui venivano investiti un oggetto od una persona particolari (carica psichica). Carica psichica e rappresentazione mentale •La “carica psichica” (catexis) e’ la quantita’ di energia psichica diretta verso (o legata) con la rappresentazione mentale di una cosa o persona. •Si tratta di un concetto psicologico, non fisico. L’energia psichica non puo’ muoversi attraverso lo spazio e attaccarsi direttamente agli oggetti. •Quelli che vengono “caricati” sono i ricordi, i pensieri, le fantasie dell’oggetto che sono le nostre rappresentazioni mentali o psichiche. Carica psichica e rappresentazione mentale Tanto maggiore e’ la carica psichica, tanto piu’ importante (in senso psicologico) e’ l’oggetto. Esempio: la madre e’ un importante oggetto delle pulsioni per il bambino, questo significa che la rappresentazione psichica della madre nella mente del bambino e’ fortemente caricata di energia psichica. Classificazione e natura delle pulsioni. Nella sua prima formulazione Freud propose di dividere le pulsioni in due tipi: 1) le pulsioni sessuali ( conservazione della specie) 2) le pulsioni dell’Io (miranti alla conservazione dell’individuo, es la fame • Freud abbandono’ l’idea della pulsione autoconservativa, considerandola una ipotesi insoddisfacente, e per molti anni le manifestazioni istintuali vennero considerate come parte della pulsione sessuale. Successivamente Freud ha postulato 2 tipi di pulsioni: 1) la pulsione sessuale o libidica 2) la pulsione aggressiva. • Le due pulsioni sono “fuse” insieme, anche se di non eguale misura. Esempio: non c’e’ atto d’amore, per quanto tenero, che non esprima inconsciamente la scarica della pulsione aggressiva, come una pulsione aggressiva potrebbe avere un qualche significato inconscio sessuale (Brunner). La pulsione di vita o libidica Pulsione libidica come una energia, una tensione nell’organismo e pronta ad investire, un oggetto (secondo il modello della “scarica”). Significato della Libido più ampio del desiderio sessuale in senso stretto. Freud si impegnò a spiegare mediante la teoria della libido molti comportamenti umani, come ad esempio i conflitti dei figli nei confronti dei genitori , i sogni, l’arte, l’amicizia, la curiosita’ intellettuale e l’operosità lavorativa, e anche le ansie nevrotiche (Arieti). Origine libidica del comportamento Tendenza a non vedere l’origine libidica del comportamento e della vita psichica. Inconscia resistenza a prendere atto della istintività da cui dipendiamo. Questa resistenza fu considerata da Freud come effetto di una repressione “anti-istintuale” di origine culturale e connaturata alle necessità stesse della civilta’ ( Freud: disagio sulla civiltà) Pulsioni di vita e di morte. Freud in “Al di là del principio del piacere” (1920) tento’ di mettere in relazione le teorie delle pulsioni con i concetti biologici e immaginò la Pulsione di vita (la libido) e Pulsione di morte (destrudo ) in lotta col primo e tendente a portare l’individuo verso l’autodistruzione . Esse corrisponderebbero ai processi anabolici e catabolici, ed avrebbero un significato piu’ ampio di quello puramente psicologico.. “PERCHE’ LA GUERRA?” Freud , 1932 (carteggio Freud con Einstein Freud afferma l’esistenza di 2 specie di pulsioni: 1)pulsioni che tendono a conservare e a unire ( pulsione di vita) 2)pulsioni che tendono a distruggere e a uccidere (pulsione di morte o distruttiva). Entrambi le pulsioni sono parimenti indispensabili. Quasi mai una pulsione agisce isolatamente ma puo’ interagire con l’altra nel raggiungimento di una meta. ……….. carteggio con Einstein Le pulsioni di vita o erotiche stanno a rappresentare gli sforzi verso la vita La pulsione di morte o distruttiva opera in ogni essere vivente e la sua aspirazione e’ di ricondurre la vita allo stato della materia inanimata. La pulsione di morte diventa pulsione distruttiva allorquando si rivolge all’esterno, contro gli oggetti esterni. Nella guerra l’individuo “rivolgerebbe all’esterno” la tendenza istintuale alla propria morte. (Arieti). Il volgere di queste forze pulsionali distruttive nel mondo esterno scarica l’essere vivente e non puo’ non sortire un effetto benefico” (Freud 1932). SVILUPPO DELLA PULSIONE SESSUALE Freud (1915) ha descritto nei :“Tre saggi sulla sessualita”, tre stadi nello sviluppo psicosessuale del bambino: orale, anale, fallico. La pulsione sessuale, prima di raggiungere la gratificazione adulta nell’area genitale, trova soddisfazione in alcune zone erogene (orale, anale e fallica) che successivamente vengono investite dalla libido e che continueranno a fornire piaceri “parziali” anche nell’età adulta (si pensi ai preliminari all’atto sessuale o ai baci), ma sotto la predominanza dello stadio più elevato raggiunto dal piacere sessuale, ossia il piacere connesso alla zona genitale. Fase orale: Nel primo anno e mezzo di vita la bocca, le labbra e la lingua costituiscono gli organi principali del neonato. La gratificazione sensuale (libidica) e’ inizialmente associata alla soddisfazione di bisogni di nutrizione attraverso il succhiare. Grande importanza hanno le azione di succhiare (mettere in bocca le dita delle mani, dei piedi, e molti oggetti inanimati, in assenza dell’assunzione di cibo) fare smorfie con la bocca e mordere quali fonti di piacere. Fase anale: Nel successivo anno e mezzo(18 mesi-3 anni) l’investimento pulsionale si sposta sulla zona erogena uretrale-anale:la gratificazione pulsionale deriva dal trattenere ed espellere le feci, ma anche guardare,toccare e odorare. Le sensazioni di piacere-dispiacere sono associate sia con l’espulsione che con la ritenzione delle feci e queste stesse costituiscono gli oggetti di interesse del bambino. Fase fallica: Nello stadio fallico-edipico (2 anni e mezzo5/6 anni) il punto focale dell’autostimolazione e’ rappresentato dai genitali verso la fine del terzo anno di vita la porta principale dell’interesse sessuale comincia ad essere assunta dai genitali. 1) l’organo sessuale maschile costituisce l’oggetto principale di interesse per i bambini di tutti e due i sessi. 2) l’organo di eccitamento per la bambina in questo periodo e’ il clitoride, il quale embriologicamente costituisce l’organo femminile analogo al pene (Brenner) Fase genitale: costituisce lo stadio adulto. La distinzione fra fase fallica e fase genitale e’ sostanziale dato che la capacità di giungere all’orgasmo viene acquisita soltanto con la pubertà. Altre manifestazioni della pulsione sessuale nel bambino: - desiderio di guardare accentuato nella fase fallica e la sua controparte: il desiderio di esibirsi (il bambino desidera vedere i genitali degli altri quando desidera mostrare i propri). - erotismo uretrale: manifestazione della sessualità collegata alla minzione La carica libidica di un oggetto in una fase precedente diminuisce quando viene raggiunta la fase successiva; tale carica benché diminuita persiste ancora per qualche tempo dopo che si e’ stabilita la nuova fase. Si ritiene che la libido, la quale ha fornito di “cariche psichiche” l’oggetto e la gratificazione nella fase precedente, si distacchi gradualmente da queste e prenda a caricare invece un oggetto di gratificazione nella fase successiva. Esempio: la libido che aveva caricato di energia psichica la mammella, o più precisamente la rappresentazione della mammella, in seguito carica le feci e successivamente l’organo sessuale (Brenner). Fissazione Ognuna di queste fasi –l’orale,l’anale e la genitale- e’ associata a una particolare zona corporea nella quale Freud riteneva che la libido, o energia sessuale, del bambino fosse concentrata. Come conseguenza di un trauma ambientale, di fattori costituzionali, o di entrambi, un bambino può rimanere evolutivamente bloccato alla fase orale o anale, il che comporta una fissazione che permane fino all’ età adulta. In condizione di stress, l’adulto può regredire a questa fase di sviluppo più primitiva e manifestare l’organizzazione mentale della gratificazione istintuale associata a quella fase (Gabbard 1992) Regressione Regressione istintuale significa il ritorno dell’investimento libidico ad un precedente oggetto o modo di gratificazione. La regressione istintuale e’ strettamente collegata alla fissazione, poiché quando si produce una regressione essa e’ abitualmente ad un oggetto o un modo di gratificazione a cui l’individuo e’ gia passato. Se un nuovo piacere si rileva insoddisfacente e viene abbandonato, l’individuo naturalmente tende a ritornare ad un piacere gia’ sperimentato e verificato (esempio il bambino alla nascita del fratellino costetto a spartire con lui l’amore della madre ritorna a succhiare il dito e quindi ad una gratificazione precedente) ANACRONISMI PSICHICI Freud in una lettera a fliess il 6 dicembre 1896: Come sai, sto lavorando all’ipotesi che il nostro meccanismo psichico sia sorto mediante un processo di stratificazione: il materiale presente sotto forma di tracce mnemoniche e’ di tanto in tanto sottoposto a un riordinamento in accordo con gli avvenimenti recenti, a una trascrizione. In ogni fase della vita c’e’ un rimaneggiamento e riposizionamento dei ricordi, sulla base di un sistema segnico in grado di sintonizzarli, di volta in volta, con circostanze nuove(..). Al limite di ognuna di queste epoche si deve verificare una traduzione del materiale psichico. Ogni riordino del passato produce quindi, implicitamente, redazioni diverse della storia di un individuo. A questo punto la congettura piu’ audace di Freud : “ Spiego le caratteristiche delle psiconevrosi supponendo che la traduzione di una parte del materiale non sia avvenuta, cosa che implicherebbe certe conseguenze(….) Dove manca la nuova trascrizione l’eccitamento si verificherà secondo le leggi psicologicamente valide per la precedente epoca psichica e lungo le vie allora disponibili. Ci troviamo di fronte a un anacronismo: in una particolare provincia vivono ancora fueros. Sopravvivono cioe’ relitti del passato. Ifueros sono antiche leggi spagnole, valide in determinate province, a garanzia di particolari usi, che sopravvivono accanto a una legislazione più recente. . Bodei R. Le logiche del delirio, 2000. L’ APPARATO PSICHICO cap 3 Freud ipotizzò un apparato psichico costituito da differenti sistemi disposti in sequenza e con funzionalità differenti. Da un sistema a quello contiguo fluiva l’ eccitazione psichica, la quale forniva a sua volta energia a ciascun sistema, esattamente come un impulso nervoso si trasmette da un elemento ad un altro dell’arco riflesso. Teoria topografica, 1915 (Prima teoria) Freud distinse tre sistemi psichici Conscio (CS). Il sistema conscio disegna cio’ che nella mente e’ conscio Preconscio(PCS). Suoi elementi possono divenire coscienti in uno sforzo dell’attenzione. Inversamente un pensiero che appartiene al sistema CS diventa parte del sistema PCS quando viene ritirata l’attenzione. Inconscio (UCS). I contenuti che non sono consci non possono diventare coscienti mediante sforzo di attenzione. Il loro accesso alla memoria risulta per il momento sbarrato ad opera di una forza che agisce nella mente stessa. Preconscio (PCS) e Inconscio (UCS) sono due processi psichici non consci e distinti tra loro per criteri dinamici e funzionali. I processi coscienti erano gia’ studiati e conosciuti prima di Freud. Le importanti scoperte di Freud riguardano il sistema inconscio (UCS); per questo la psicoanalisi e’ stata chiamata “psicologia del profondo”. Freud, nell’approfondire la conoscenza del sistema inconscio si rese conto che questo modello era insufficiente e propose una nuova ipotesi riguardante i sistemi mentali che chiamò Ipotesi Strutturale. IPOTESI STRUTTURALE ( Seconda teoria) L’ipotesi strutturale assomiglia alle ipotesi precedenti, perchè cerca di raggruppare insieme i processi e i contenuti mentali sulla base di differenze funzionali. - 3 gruppi o STRUTTURE: Es, Io, Super-Io funzionalmente collegati SUPER IO IO conscio inconscio ES Freud, L’Io e l’Es, 1922 Freud, 1932 IPOTESI STRUTTURALE Io: e’ costituito dal complesso delle funzioni collegate alle relazioni fra l’individuo e il proprio ambiente Super-Io: comprende i nostri precetti morali e le aspirazioni ideali Es: comprende i raggruppamenti psichici delle pulsioni che sono presenti fin dalla nostra nascita. . Per Freud L’Es alla nascita comprende l’intero apparato psichico e l’Io e il Super-Io sono originariamente parte dell’Es, i quali nel corso della crescita si differenziano fino a diventare entita’ funzionali separate. Relazione IO / ES. ES/Pulsione IO Possibilità di scarica nell’ambiente - Spesso c’e conflitto tra l’Es e l’Io (essenza della nevrosi). Il conflitto tra l’IO e l’ Es avviene dopo la differenziazione e organizzazione dell’IO Relazione IO / ES. Per il bambino l’ambiente ha importanza come fonte di gratificazione o scarica dei desideri, bisogni e tensioni psichiche che insorgono dalle pulsioni dell’Es. L’Io e’ quella parte della psiche che si occupa dell’ambiente col proposito di raggiungere un massimo di gratificazione o di scarica per l’Es (Io come esecutore delle pulsioni). In “Introduzione alla Psicoanalisi” Freud paragona l’ Es e l’Io al cavallo e al cavaliere, rispettivamente. Gravi conflitti tra l’Io e l’Es che costituiscono la vera essenza della nevrosi I conflitti tra l’ Io e l’ Es puo’ avvenire solo dopo una differenziazione e organizzazione dell’ Io. -Per Freud le pulsioni siano presenti fin dalla nascita , ma gli aspetti piu’ complessi come gli interessi, il controllo dell’ambiente e le aspirazioni morali sorgono piu’ tardi. Per cui e’ ovvio che le istanze dell’ IO e del SUPER-IO si sviluppino solo dopo qualche tempo dalla nascita. . La nascita del Super-Io ha luogo all’età di 5 o 6 anni, e si stabilizza non prima dell’eta’ di 10 o 15 anni. LA FORMAZIONE DELL’IO E RAPPRESENTAZIONE DEL CORPO Funzioni Controllo motorio,percezione, dell’io memoria, affetti, pensiero Si sviluppano con la crescita del bambino Fin dall’infanzia il corpo occupa un posto importante nella nostra vita psichica. La percezione del proprio corpo e’ differente dalla percezione degli altri oggetti dell’ambiente (quando il bambino tocca una parte del proprio corpo ha 2 sensazioni (invece di una): non solo essa e’ sentita ma sente). Nasce la percezione di se’ e dell’ambiente circostante. Queste rappresentazioni psichiche del corpo, cioè i ricordi e le idee ad esso collegate, con le rispettive cariche di energia pulsionale costituiscono le parti piu’ importanti dell’Io in questa prima fase del suo sviluppo. L’ Io e’ in primo luogo un io corporeo. (Freud, 1923). Rappresentazione mentale del nostro corpo E’ “l’immagine del nostro corpo che ci formiamo nella mente, e cioè il modo in cui il corpo ci appare” (Schilder, 1935). ). Renè Magritte, 1928 Processo di Identificazione con gli Oggetti. Il processo di identificazione per cui una persona diventa simile a qualcosa o a qualcuno, e’ conseguenza di un investimento libidico . E’ un processo molto importante per lo sviluppo delle funzioni dell’Io (ad es. apprendimento, linguaggio, comportamento sociale etc.). Il processo di identificazione non e’ solo limitato all’infanzia (es: allievi che si identificano nel professore). Identificazione con l’aggressore. (A. Freud, 1936). Tendenza a identificarsi con gli oggetti che sono fortemente investiti di energia aggressiva. L’individuo ottiene la soddisfazione di partecipare egli stesso, almeno nella fantasia, al potere che attribuisce al suo aggressore (vedi identificazione con i dirigenti). Identificazione con la persona perduta. (Freud, 1916) L’Io si difende dalla perdita, per morte o separazione, di una persona cara cercando di recuperarla attraverso il tentativo inconscio di identificazione (es: il figlio che dopo la morte del padre diventa la sua riproduzione perfetta). Questo processo e’ molto importante nella elaborazione del lutto. IO/ES Processo Primario e Processo Secondario (Freud, 1911) come modalità di funzionamento dell’apparato psichico. Il Processo primario. Il proceso primario e’ il modo di funzionare dell’Es. Le sue carattersitiche : 1) la tendenza alla gratificazione immediata (scarica della carica psichica); 2) facilita’ di spostare la carica psichica dal suo primitivo oggetto su un altro simile (es. il bambino succhia il pollice quando non riesce ad avere la mammella) Il Processo secondario. La trasformazione del processo primario in secondario e’ un processo graduale che fa parte della differenziazione dei processi psichici che formano l’Io. La capacità di rimandare la scarica e’ un aspetto essenziale del processo secondario. Il pensiero secondario. E’ il pensare cosciente come lo conosciamo . E’ fondamentalmente verbale e rispetta le leggi della sintassi e della logica. Il pensiero primario. E’ caratteristico degli anni dell’infanzia in cui l’Io e’ ancora immaturo. Pensiero che spesso produce incomprensibilità: assenza di ogni negativo, di forme al condizionale e di congiunzioni qualificative. Non c’e’ contraddittorio tra gli opposti. E’ frequente la rappresentazione per allusione o per analogia: una parte per il tutto (Matte Blanco). Forte diffusione di impressione visiva e sensoria. Assenza del senso del tempo: passato e presente coesistono. Diffusione pensiero primario. Si osserva nelle gravi malattie mentali (nei deliri e nelle psicosi maniaco-depressive). La comparsa del pensiero primario non e’ di per se’ patologica, l’anormalità consiste nella scomparsa del p. secondario e nel predominio su di esso del p. primario. •Certe rappresentazioni del pensiero primario, come le rappresentazioni mediante l’opposto, l’analogia o l’allusione, appartengono anche al nostro quotidiano. Il p. primario persiste nel nostro conscio. •L’Io conserva anche la capacità di ritornare temporaneamente a modalità immature caratteristiche dell’infanzia: ciò accade ad esempio durante il sonno (attività onirica) o nei sogni ad occhi aperti. Caratteristiche del Pensiero Primario: Spostamento, Condensazione, Rappresentazione Simbolica Spostamento. Rappresentazione di una parte per il tutto o sostituzione di una idea o immagine con un’altra, la quale associativamente e’ connessa. Condensazione. Rappresentazione di diverse idee o immagini, mediante una singola parola od immagine, o addirittura mediante una parte di essa. Quando numerose rappresentazioni mentali vengono rappresentate in una sola, in quest’ultima sono concentrate le cariche psichiche delle altre. Rappresentazione simbolica. Si tratta spesso dell’aspetto metaforico di una rappresentazione dove una cosa sta per un’altra (per es.viaggio al posto di morte). Neutralizzazione dell’energia pulsionale dell’ES. Attraverso questo processo l’energia Pulsionale dell’Es che vorrebbe scaricarsi il piu’ presto possibile diviene a disposizione dell’Io per portare avanti altri compiti in accordo con il processo secondario. L’ energia pulsionale viene cosi’ “neutralizzata” cioè trasformata nel proprio carattere originario, sessuale (desessualizzazione) e aggressivo (disaggressivizzazione). La neutralizzazione e’ una trasformazione progressiva e senza di essa l’Io non puo’ funzionare. ADATTAMENTO AL MONDO ESTERNO cap 4 1) L’Io e il controllo sull’ambiente 2) L’Io e il controllo sull’Es Nel controllo dell’ambiente da parte dell’Io sono fondamentali 3 funzioni dell’Io collegate tra loro: 1) percezioni sensoriali che informano l’Io su cio’ che lo circonda; 2) capacita’ di ricordare e di pensare secondo il processo secondario; 3) controllo motorio. Col termine esame di realtà si intende la capacità che ha l’Io di distinguere tra gli stimoli e le percezioni che gli provengono dal mondo esterno da quelle che gli provengono dai desideri e degli impulsi dell’Es dall’altra. La visione del mondo circostante e’ più o meno influenzata dalla nostra vita psichica interiore . Sviluppo del senso di realta’. Freud (1911) considerò la frustrazione importante per lo sviluppo dell’esame di realtà nel primo periodo di vita. Attraverso di esso il bambino impara che alcune cose del mondo esterno non ci sono per quanto egli possa desiderare che ci siano. Un buon senso della realtà rende l’Io capace di agire efficacemente sull’ambiente nell’interesse dell’ Es. L’Io intermediario tra l’Es e l’ambiente. La capacità dell’Io di controllare la scarica delle energie dell’ Es costituisce qualcosa di necessario o di importante per un buon adattamento all’ambiente. ___________________________ RELAZIONE ES/ IO ES IO Con lo sviluppo l’ Io acquista un certo controllo sull’Es come la capacità di ritardare la scarica delle energie pulsionali. Brenner (pag 77-78 ) riporta un esempio di Anna Freud dove paragona il rapporto tra Es e Io al rapporto tra l’individuo e il servizio pubblico in uno stato moderno. Il servizio pubblico porta benefici al cittadino ma anche svantaggi. Spesso il S. P. è lento e sembra avere idee proprie su che cosa è meglio per il cittadino che spesso non coincidono con quelle del cittadino. In maniera analoga l’Io può imporre una dilazione alle pulsioni dell’ ES, può opporre le pretese dell’ambiente contro queste, e può impossessarsi di una quota di energia neutralizzata per uso proprio. RELAZIONE ES/ IO -L’ Io, che in origine è al servizio dell’Es, in certe circostanze può erigersi contro l’Es e opporsi alla scarica delle energie pulsionali ( es. l’ Io di un bambino che respinge il desiderio uccidere il fratellino, Brenner). -- L’ Io nel corso della vita acquista un crescente controllo sull’Es. Da servitore, l’ Io può diventare l’oppositore e anche il padrone. -- L’ Io nel suo funzionare prende le energie dall’ Es e quindi il fatto che l’Io esista e funzioni implica una riduzione dell’ energia pulsionale dell’ Es. RELAZIONE ES/ IO - Diversi processi contribuiscono al processo di riduzione delle energie dell’Es e di aumento di quelle dell’Io. Uno e’ quello già descritto di 1) neutralizzazione dell’energia pulsionale.Questo processo di denaturazione da luogo ad una riduzione della energia libidica e aggressiva dell’Es e ad un aumento dell’energia a disposizione dell’ Io. 2) Un altro processo importante per lo sviluppo dell’Io e’ il processo di identificazione (come abbiamo visto l’individuo diventa simile ad un’altra persona importante per l’individuo cioè fortemente carico di energia pulsionale). L’identificazione produce una modificazione dell’ Io. Le cariche psichiche legate ad un oggetto esterno, si attaccano invece alla copia di tale oggetto nell’Io. Il fatto che parte delle energie dell’ Es siano ora legate ad una parte dell’ Io contribuisce all’arricchimento delle energie a disposizione dell’Io a spese dell’ Es, ed al rafforzamento dell’Io di fronte all’ Es (Brenner). 3) processo della fantasia. Si ottiene una gratificazione parziale degli impulsi dell’Es. Anche attraverso un sogno un individuo puo’ sentirsi parzialmente soddisfatto. L’ Io attraverso la fantasia puo’ controllare un impulso dell’Es. Le Teorie dell’ ANGOSCIA: La 1°teoria di Freud (1895) sosteneva che l’angoscia nascesse da un accumulo di libido non scaricata. Se questo accumulo fosse causato di ostacoli esterni o da inibizioni interne ( conflitti inconsci etc ), era poco importante riguardo alla teoria dell’angoscia. La teoria non spiegava come avvenisse la trasformazione della dibido in angoscia.” 2°teoria dell’angoscia Nel 1926 Freud in un lavoro dal titolo “Inibizione, sintomo e angoscia” proponeva una nuova teoria basata sull’ipotesi strutturale. Freud riteneva che l’angoscia avesse una base biologica e quindi avesse anche una funzione importante, funzione protettiva verso l’ambiente. Freud collegò la comparsa dell’angoscia a situazioni “traumatiche” e di “pericolo” ( l’assenza della madre puo’ provocare nel bambino una situazione traumatica in e quindi angoscia). Otto Rank considero’ la nascita come prototipo di tutte le situazioni traumatiche ( Freud cita il Macbeth di Shakespeare dove Macduff (che ucciderà Macbeth) alla nascita “era stato estratto dal ventre materno Nelle “situazioni traumatiche” la psiche viene sopraffatta da stimoli troppo grandi per poter essere dominati o scaricati. Freud studiò le situazioni traumatiche che intervengono durante la prima infanzia, subito dopo la nascita. Nel primo periodo di vita il bambino vive solo con la madre la gratificazione dei suoi bisogno corporei (viene allattato, coccolato scaldato etc.). Quando la madre è assente il suo bisogno istintuale non può essere gratificato e sviluppa la situazione traumatica. Non può dominare tutti gli stimoli e sviluppa angoscia. Questo tipo di stimolo che da origine a questo tipo di angoscia è di origine interna (angoscia dell’ Es). L’Io, secondo la teoria strutturale, e’ la sede di tutte le emozioni. Sperimentare una qualsiasi emozione e’ una funzione dell’Io e questo e’ anche per l’angoscia. Prima parte della nuova teoria dell’angoscia. 1) l’ angoscia si sviluppa automaticamente ogni volta che la psiche viene sopraffatta da stimoli troppo grandi per essere padroneggiati o scaricati. 2) Questi stimoli possono essere di origine esterna o interna, ma piu’ frequentemente provengono dall’ Es, cioe’ dalle pulsioni. 3) Secondo questo modello la situazione viene definita come traumatica quando si produce automaticamente angoscia. Il prototipo di tali situazioni traumatiche è la nascita. 4) L’angoscia automatica è caratteristica dell’infanzia, perché in tale epoca l’Io e’ debole e immaturo; essa si osserva anche nell’età adulta nei casi della cosiddetta nevrosi di angoscia attuale. 2° parte della nuova teoria dell’angoscia - Il bambino nel corso della crescita impara ad anticipare l’avvento di una situazione traumatica ed a reagire con angoscia (angoscia-segnale o di allarme ), prima che la situazione diventi traumatica (cfr Freud, Al di la del pricipio del piacere). - Il segnale di angoscia è determinato dalla situazione di pericolo e la sua produzione è una funzione dell’Io. L’Io reagisce a una situazione di pericolo producendo attivamente un segnale di angoscia. - Il segnale di angoscia serve a mobilitare le forze al servizio dell’Io per potere fronteggiare od evitare le situazioni incombenti di pericolo. ( Seconda parte della nuova teoria dell’angoscia. 1) Nel corso dello sviluppo l’Io acquista la capacità di produrre angoscia quando sorge una situazione di pericolo (minaccia di una situazione traumatica e più tardi per anticipare il pericolo. 2) Questa angoscia-segnale rende l’Io capace di controllare e di inibire gli impulsi dell’ Es in una situazione di pericolo. 3) C’ e una gamma di situazioni di pericolo nei primi anni di vita che persiste inconsciamente in un certo grado per tutta la vita. 4) L’angoscia-segnale e’ una forma di angoscia attenuata; essa ha una parte molto importante nello sviluppo normale, ed e’ la forma caratteristica delle psiconevrosi. Da quanto abbiamo detto sull’angoscia l’Io si oppone all’ES perché sente che l’affiorare dell’ impulso costituirebbe un pericolo . L’Io allora produce angoscia come un segnale di pericolo e in ottemperanza del principio del piacere, puo’ offrire una opposizione all’affiorare degli impulsi pericolosi. Tale opposizione si chiama DIFESA I MECCANISMI DI DIFESA DELL’ IO (A. Freud,1936) L’Io produce angoscia all’affiorare degli impulsi pericolosi che provengono dall’ Es. Tale opposizione si chiama DIFESA. Le difese dell’Io vanno da un semplice spostamento di attenzione, ad un energico tentativo di neutralizzare l’energia della pulsione pericolosa, la formazione di identificazioni, la produzione di fantasie. Carattere inconscio del meccanismo di difesa dell’Io: non e’ inconscio solamente il materiale rimosso ma sono del tutto inconsce anche le attività dell’Io che costituiscono la rimozione. 1) Rimozione (Freud, 1915). L’Io sbarra la via alla coscienza dell’impulso indesiderato, proveniente dall’ Es, o a qualche suo derivato (ricordi, desideri, etc.) La rimozione e’ un’opposizione permanente tra l’Io e l’ Es. l’Io mantiene la rimozione mediante l’impiego costante di energia psichica a sua disposizione ( controcarica). La riduzione della controcarica avviene in molte condizioni febbrili o tossiche ( ad es. intossicazione etilica), nel sogno. Aumento di energia dell’Es nella pubertà e le rimozioni possono cedere. Un altro fattore che indebolisce le rimozioni e’ quello della seduzione. La rimozione e l’estensione dell’Io: Nella rimozione non si rimuove solo l’inconscio. Le fantasie e le emozioni che sono collegate intimamente con l’impulso dell’Es comprendono molti elementi i quali, prima che si instaurasse la rimozione erano parti dell’Io. La rimozione riduce la <forza> dell’Io. 2. Formazione Reattiva. E’ il meccanismo mediante il quale uno dei due termini di una coppia di atteggiamenti ambivalenti (es. l’odio) viene reso inconscio e mantenuto tale attraverso la supervalutazione dell’altro (cioe’ in questo caso l’amore vedi la trasformazione di affetto nei sogni) (Brenner fa l’esempio di un pacifista o anti- vivisezionista con fantasie inconsce di crudeltà e di odio). Nella formazione reattiva per esempio l’odio appare sostituito dall’amore, la crudeltà dalla gentilezza etc., ma questo atteggiamento mancante (odio) persiste nell’inconscio. Una persona può manifestare un atteggiamento di grande tenerezza verso gli altri per controllare e mantenere inconsci impulsi crudeli. La formazione reattiva benché tenda a negare gli atteggiamenti meno accettabili può anche manifestarsi in senso contrario, cioè e’ l’odio anziché l’amore che può apparire a livello conscio. Isolamento dell’affetto Meccanismo frequentemente riscontrato nei pazienti ossessivo- compulsivi, separa l’affetto dall’ideazione. Un ricordo traumatico, ad es., può essere facilmente richiamato alla mente (alla coscienza) ma verrà privato di qualunque sentimento. Potrebbe essere chiamato rimozione dell’ emozione. Annullamento retroattivo, o “del fare e disfare”, tipico pazienti ossessivo-compulsivi. Implica il pensiero magico, un’azione che viene agita per cancellare o capovolgere un precedente pensiero o un’azione inaccettabili. Negazione (A.Freud 1936) La negazione si riferisce al rifiuto di certe impressioni sensoriali del mondo esterno. Viene loro negato l’accesso alla coscienza o prestato la minore attenzione possibile alle spiacevoli conseguenze dolorose. Mentre la rimozione viene generalmente utilizzata come difesa da impulsi o desideri interni, il diniego di solito e’ una difesa dalla realta’ esterna che viene vissuta come disturbante (esempio l’atteggiamento verso una malattia). Proiezione: Attribuisce un proprio desiderio o impulso a qualche altra persona o a qualche oggetto inanimato. Una persona proietta i propri impulsi violenti e come risultato ha paura di essere aggredita dalla polizia o dal vicino di casa. Si può arrivare ad un comportamento classificato come psicosi paranoide. La proiezione agisce anche sugli individui che non sono mentalmente malati. (vedi Fornari: Psicoanalisi della guerra, 1970) Una massiccia proiezione come meccanismo di difesa nell’età adulta porta ad un esame di realtà distorto Rivolgimento contro il se’: Questo meccanismo come quelli della negazione e proiezione si può osservare facilmente nel comportamento manifesto dell’infanzia (es. il bambino prova rabbia che non sa esprimere nei confronti dell’oggetto e può invece ferire se stesso). Sembra che questo meccanismo di difesa sia accompagnato da una identificazione inconscia con l’oggetto “ io sono lui e questo e’ il modo con cui ti picchiero”. Identificazione: L’identificazione che costituisce uno dei fattori importanti nello sviluppo dell’Io , puo’ costituire una difesa. La persona che usa il meccanismo di identificazione diventa in un certo senso come l’altro, incorpora l’altro. Una tale fantasia e’ l’opposto della proiezione nella quale come abbiamo visto il modello inconscia sembra essere l’atto della defecazione. Introiezione e incorporazione: Designano la la fantasia inconscia di unione con l’altro mediante la ingestione. Essi sono essenzialmente sinonimi del termine di identificazione ( vedi anche meccanismi difensivi durante il lutto). Regressione: Come difesa, l’individuo di fronte a gravi conflitti sui desideri od ostacoli regredisce per ritornare agli obiettivi ed ai desideri delle fasi precedenti (anale ed orale) evitando così l’angoscia della situazione. Una regressione della vita istintiva sembra essere accompagnata in molti casi, da un certo grado di regressione nel funzionamento dell’Io o nel suo stesso sviluppo. Sublimazione (Freud 1905): Si tratta di una trasformazione di un impulso infantile originario in una altra attività nella direzione dell’accettabilità e dell’approvazione sociale (es. la creazione artistica) Altri aspetti difensivi Somatizzazione: comporta il trasferimento di sentimenti dolorosi a parti del corpo. Questa difesa e’ tipica dei pazienti psicosomatici ipocondriaci. (Vedi anche pazienti alessithimici, McDougall , Teatri del corpo) Conversione: caratteristica della rappresentazione simbolica di un conflitto intrapsichico in termini fisici. Solitamente associato all’isteria Anna Freud estese il lavoro del padre e riconobbe l’importanza dell’esame delle operazioni difensive per il trattamento (A. Freud, L’Io e i meccanismi di difesa, 1936). Nessuno evita il ricorso a meccanismi difensivi, il che conferma il principio dinamico secondo il quale la salute e la malattia stanno su un continuum. Vaillant (1977) ha classificato i meccanismi di difesa secondo una gerarchia, dai più immaturi o patologici ai più maturi o sani; tra i più maturi ne ha messo in rilievo 4: - repressione: bandire consciamente (a differenza della rimozione che e’ inconscia). - altruismo: subordinazione dei propri bisogni a quelli altrui - sublimazione: pulsioni e desideri inaccettabili vengono incanalati in alternativa socialmente accettabili. - umorismo: prendere giocosamente se’ stessi e la situazione in cui ci si trova. Meccanismi di difesa di tipo psicotico:scissione, identificazione proiettiva, introiezione e diniego. SCISSIONE: Secondo la Klein la scissione rappresenta una pietra miliare della sopravvivenza emotiva durante i primi mesi di vita. Si tratta di un processo inconscio che separa attivamente gli uni dagli altri i sentimenti contraddittori, le rappresentazioni di Se’ e le rappresentazioni degli oggetti. IDENTIFICAZIONE PROIETTIVA: si tratta di un processo inconscio trifasico: a) il paziente proietta sul terapeuta una rappresentazione di Se’ o dell’oggetto; b) il terapeuta si identifica inconsciamente con quanto proiettato; c) il materiale proiettato viene psicologicamente processato dal terapeuta che poi lo restituisce al paziente. Se’ cattivo Se’ buono oggetto cattivo oggetto buono paziente Identificazione proiettiva. Fase 1 terapeuta Se’ cattivo Oggetto cattivo Se’ buono oggetto buono paziente Identificazione proiettiva. Fase 2 terapeuta Se’ cattivo oggetto cattivo modificato Se’ buono oggetto buono paziente Identificazione proiettiva. Fase 3 terapeuta Oggetto: Nella letteratura psicoanalitica viene usato per designare persone o cose dell’ambiente esterno. Relazioni oggettuali: Atteggiamento dell’individuo nei confronti di tali oggetti. RELAZIONE BAMBINO / GENITORE cap 5 Il bambino solo nel corso dei primi mesi di vita impara a distinguere se stesso dall’oggetto. Gli oggetti piu’ importanti dell’infanzia sono le varie parti del proprio corpo (per esempio le dita, i piedi, la bocca) che vengono investite di energia psichica. Narcisismo. Freud (1914) chiama narcisismo la condizione nella quale la libido risulta diretta verso sè stessi. Freud ha sviluppato questo concetto prima di avere formulato la teoria dei due istinti libidico e aggressivo (ci si pone adesso come si colloca l’energia aggressiva rivolta verso sè stessi). NARCISISMO In generale nel caso degli adulti il termine narcisismo include: - Una ipercarica psichica del Se’. - Una ipocarica psichica degli oggetti e dell’ambiente. - Una relazione patologica immatura con gli oggetti. Per il bambino questo e’ normale. Tuttavia Freud riteneva che una porzione di narcisismo normale e sano rimanesse nell’uomo tutta la vita. La libido oggettuale deriva dalla libido narcisistica. può ritornare ad essa se, per qualche motivo, l’oggetto viene successivamente abbandonato, come per es nel lutto. L’atteggiamento del bambino verso i primi oggetti e’ centrato esclusivamente su sè stesso. L’oggetto viene caricato di energia psichica solamente quando il neonato comincia a fare esperienze di bisogni che sono soddisfatti dall’oggetto, altrimenti l’oggetto non esiste. Solo gradualmente si sviluppa con un oggetto una relazione continuativa, cioè una carica psichica oggettuale che persiste anche in assenza di un bisogno da soddisfare. Questa relazione si chiama LEGAME. Una vita oggettuale stabile si sviluppa verso la fine del primo anno di vita Disturbo di Personalità Narcisistico •Estremamente grandiosi, con forte bisogno di ammirazione •Mancanza di empatia •Sentimenti di superiorità •Sfruttamento delle persone •Può essere molto ambizioso Ambivalenza nelle relazioni oggettuali. Sentimenti di amore, e di odio possono alternarsi. Il bambino ha fantasie di distruggere l’oggetto che nel contempo ama (es: fantasie del neonato di divorare la mammella della madre). Questa ambivalenza persiste tutta la vita, anche se già nella seconda infanzia la sua intensità e’ molto minore e diventa sempre minore nell’adolescenza e nell’età adulta. Tuttavia la minore ambivalenza delle età successive e’ più apparente che reale. I sentimenti coscienti nei confronti dell’oggetto spesso riflettono una ambivalenza inconscia e questa può agire ancora nella vita mentale dell’individuo (conflitti nevrotici). Relazioni oggettuali: Identificazione con l’oggetto Tendenza a diventare come l’oggetto . La tendenza alla identificazione e’ tanto più pronunciata quanto più primitivo e’ lo stadio di sviluppo dell’Io. Va aggiunto che relazioni inadeguate con gli oggetti nei primissimi periodi di vita, possono impedire l’adeguato sviluppo ulteriore di quelle funzioni dell’Io: l’esame di realtà e il dominio delle pulsioni (Spitz, 1945). Quanto l’identificazione continua a essere dominante nelle relazioni oggettuali dell’eta’ adulta, questo fatto va considerato come uno scadente sviluppo dell’Io, e puo’ essere patologico. Personalita’ “come se” (Duetsch, 1934) cambia in funzione a quella del camaleonte ( cfr Zelig) Le pulsioni (principalmente quella sessuale) determinano la ricerca degli oggetti, dato che solo attraverso agli oggetti possono essere raggiunte la scarica e la gratificazione. Bambino da 2 anni e mezzo a 3 anni e mezzo - Passa dal livello anale a quello fallico. Da allora i più intensi desideri che il bambino proverà verso gli oggetti saranno prevalentemente di tipo fallico. Nel periodo fallico progressivo sviluppo delle funzioni dell’Io In questa fase il bambino e’ capace di distinguere chiaramente fra se stesso e gli oggetti e di considerare che gli oggetti sono degli individui come lui, con sentimenti e pensieri simili ai suoi. Questo processo viene spinto oltre fino a considerare da parte del bambino gli animali e i balocchi oggetti identici agli uomini (proiezione) Complesso edipico. E’ il periodo che va dai 3 ai 6 anni. Le relazioni oggettuali che costituiscono il complesso edipico sono della massima importanza per lo sviluppo psichico sia normale che patologico. E’ un atteggiamento ambivalente del bambino verso i genitori: da una parte il desiderio di eliminare il padre odiato e di prendere il suo posto nel rapporto sessuale con la madre: e dalla parte della bambina, il desiderio di eliminare la madre, gelosamente odiata e di prendere il suo posto con il padre. COMPLESSO EDIPICO Freud scopri’ che nella vita psichica inconscia dei suoi pazienti nevrotici era regolarmente presente qualche fantasia di incesto con il genitore di sesso opposto e sentimenti di gelosia nei confronti del genitore dello stesso sesso. Per il bambino puo’ essere una esperienza di grande intensita’ di passioni di odio e di amore, di gelosia, di rabbia e paura (cfr materiale filmico: Freud, passioni segrete, di Huston). COMPLESSO EDIPICO E SUPER-IO Il complesso edipico influenza la vita futura dell’individuo, e produce la formazione del SUPER-IO, la terza funzione mentale che Freud ha postulato nella sua Ipotesi Strutturale dell’apparato psichico. Super-Io corrisponde a quello che si chiama coscienza. Esso comprende le funzioni morali della personalita’; 1) approvazione o disapprovazione delle azioni e dei desideri. 2) auto-osservazione critica. 3) autopunizione. 4) esigenza di riparare una azione mal fatta o pentirsene. 5) autostima e/o amore di se’ stesso come ricompensa per i pensieri e azioni virtuose. SUPER-IO La psicoanalisi ha dimostrato l’esistenza in ciascun individuo di desideri inconsci che egli coscientemente ripudia, ma ha anche dimostrato che esistono dentro di noi delle proibizioni morali che hanno una intensità molto più grande di quanto ne siamo coscienti (es. il paziente che trovò un portafoglio) Processo di Interiorizzazzione del Super-Io I precursori del super-Io sono già presenti nella fase preedipica (apprendimento, pulizia personale , esigenze imposte dall’ambiente) Nella fase edipica (età 5-6anni) il bambino incomincia a sentire i canoni morali che provengono dall’interno di lui stesso. Questo processo di interiorizzazione raggiunge una certa stabilità verso il decimo anno ed e’ soggetto ad aggiunte e modificazioni durante l’adolescenza e anche la vita adulta. Importante: il bambino invece di odiare i genitori che si oppongono ai suoi desideri si allea con loro nel ripudiare egli stesso i propri desideri. Il nucleo originario delle proibizioni del Super-Io risulta costituito dall’esigenza del ripudio di desideri incestuosi ed ostili che costituiscono il suo complesso edipico. Il super-Io consiste negli aspetti morali interiorizzati dei genitori durante la fase fallica o edipica. IO E SUPER-IO. Il super-io costituisce un aiuto importante negli sforzi difensivi contro gli impulsi dell’Es. Tuttavia l’Io con la formazione del Super-Io perde gran parte della propria liberta’ di godere delle soddisfazioni istintuali. L’Io non ha acquistato solo un alleato nel Super-Io ma ha trovato un padrone (Brenner) PERPETUAZIONE DEL CODICE MORALE DELLA SOCIETA’ Le immagini che vengono introiettate per costituire il Super-Io sono quelle dei genitori. Le loro esigenze morali acquisite nella prima età della vita vengono applicate ai figli e per conseguenza il Super-Io dei bambini riflette quello dei genitori. Questo aspetto costituisce la perpetuazione del codice morale di una società. Paraprassie e motti di spirito Freud ha analizzato nel suo lavoro “psicopatologia della via quotidiana” (1904) una serie di fenomeni come i lapsus del parlare, dello scrivere, della memoria che di solito attribuiamo al caso, ma che spesso hanno un significato. Anche prima di Freud la psicologia popolare attribuiva una certa consapevolezza e responsabilità per questi atti mancati Tuttavia di solito i fenomeni i questo tipo erano attribuiti al caso o anche all’influenza di qualche forza misteriosa (per es il diavolo che si divertiva a torturare le persone nascondendo gli oggetti etc). Tra questi atti mancati la più semplice da capire e’ la DIMENTICANZA . Dimenticanza e difesa dell’Io Gli errori di questi tipo sono prevalentemente conseguenza della rimozione, uno dei meccanismi di difesa dell’Io. . Brenner fa un esempio di un paziente che durante una seduta analitica aveva capito che per anni aveva evitato un senso di vergogna per il suo comportamento sessuale con il meccanismo di difesa della razionalizzazione . Durante una seduta analitica queste difese vennero smantellate ed egli provo’ vergogna. Il paziente fu colpito da questa presa di coscienza. Pochi minuti dopo però mentre stava parlando di quanto importante fosse per lui questa scoperta si rese conto di non ricordare, di avere dimenticato tutto. La rimozione che durante gli anni era riuscita a difendere il paziente dalla vergogna per il proprio comportamento sessuale erano responsabili anche della dimenticanza sulla consapevolezza da poco raggiunta. Lapsus : Altro esempio di Brenner: un paziente non riusciva a ricordare il nome di una persona che conosceva bene quando la incontrò ad una riunione. Durante una seduta analitica il paziente si rese conto che persona della riunione aveva lo stesso nome di un’altra persona verso cui provava odio e senso colpa. Inoltre la persona della riunione era storpia il che gli ricordava un desiderio di colpire l’omonimo che egli odiava. Spiegazione in analisi: la vista del conoscente storpio gli aveva ricordato inconsciamente l’altra persona che portava lo stesso nome, che odiava e che desiderava di ferire e mutilare. Per evitare di diventare consapevole delle proprie fantasie distruttive egli aveva rimosso il nome che avrebbe prodotto l’associazione tra le due persone. La rimozione impedisce l’ingresso di fantasie distruttive di una parte dell’Es, che avrebbero potuto se fossero diventate coscienti , fargli provare un senso di colpa. Un lapsus nel parlare o nello scrivere e’ un insuccesso nel tentativo di rimuovere completamente qualche pensiero o desiderio inconscio. Talora il significato nascosto viene espresso apertamente nel lapsus e cioe’ viene chiaramente comprensibile. In altre occasioni il risultato del lapsus non è chiaramente comprensibile e il significato nascosto puo’ venire scoperto attraverso le associazioni delle persone. Tra i lapsus Brenner annovera la persona che durante la prima seduta di analisi chiama mamma la moglie. Soltanto dopo qualche mese di analisi e’ in grado di accettare nella coscienza che nelle sue fantasie la moglie rappresenta la madre Lapsus nel parlare o nello scrivere è spesso attribuito alla fatica , alla disattenzione e ci si chiede se questi possano essere le vere cause di questi errori. Tali fattori possono facilitare l’interferenza dei processi inconsci con l’intenzione cosciente, tuttavia Freud riteneva che il ruolo principale di questi errori venisse dai processi psichici inconsci. Brenner dice: se un uomo è aggredito e derubato in una strada buia e solitaria non posso dire che è stato rapinato dal buio e dalla solitudine, ma debbo dire che è stato rapinato da un rapinatore favorito dal buio e dalla solitudine. In questa analogia il buio e la solitudine corrispondono alla stanchezza e alla disattenzione. LAPSUS E PROCESSI PRIMARI: Un giovane paziente voleva dire cultura fisica ma disse “cultura fisibile”. Associazioni portarono il paziente che aveva la passione per la cultura fisica al desiderio inconscio di mostrare agli altri il proprio corpo La forma del lapsus prodotto mostra una interferenza dei desideri esibizionistici inconsci del paziente con le sua intenzione cosciente di dire la parola “fisica”. Ne e’ risultata una sorta di parola ibrida la quale ha “condensato” in una parola “fisico” e “visibile”, contrariamente a tutte le regole linguistiche che caratterizzano i processi secondari del pensiero. Ricordiamo le caratteristiche dei processi ideativi di tipo primario: - Condensazione -Spostamento, -Rappresentazione dell’intero mediante una sola parte o viceversa, -Rappresentazione per analogia, - Rappresentazione attraverso l’opposto. Incidenti Un altro tipo di paraprassie sono quelle che si configurano come incidenti. Si ritiene che spesso l’incidente sia stato progettato inconsciamente allo stesso soggetto che esegue tale azione. (es la signora che ha avuto un incidente al cimitero) Riassumendo: Le Paraprassie rappresentano un certo insuccesso dell’Io, nel suo lavoro di controllo di tutte le forze in campo in un dato momento. Durante una paraprassia le forze psichiche inconsce riescono a avere una certa indipendenza sul pensiero e sul comportamento IL MOTTO DI SPIRITO Freud ha dimostrato che anche nei motti di spirito entrano processi inconsci primari. Se una battuta umoristica viene riformulata secondo il linguaggio dei processi secondari, senza modificarne il contenuto, la battuta non fa piu’ ridere. Brunner nel suo libro: “un liberale è un uomo con tutti e due i piedi saldamente piantati in aria” Quando traduciamo questa frase nei processi secondari come “un liberale cerca di essere preciso e pratico, ma in realtà non è né l’uno né l’altro” ci accorgiamo che non fa più ridere. L’umorismo nasce dal contrasto dell’immagine di un uomo con i “piedi saldamente piantati” (che significa un uomo saldo e deciso) con quella di un uomo sospeso nell’aria che significa indeciso e incapace. La rappresentazione per analogia e la semplificazione della sintassi con omissione di parole e di spiegazione, sono delle caratteristiche dei processi ideativi primari. Altre battute possono usare altre caratteristiche dei processi ideativi di tipo primario quali: - lo spostamento :Il significato di una parola può essere spostato su un altra - la condensazione: diverse parole insieme possono formare una nuova parola - l’equivalenza degli opposti - il simbolismo. Tutte queste caratteristiche dei processi primari diventano quelli che si chiamano “giochi di parole”. Il pensiero primario rappresenta una caratteristica dell’infanzia , quindi l’umorismo implica una regressione parziale e temporanea dell’Io. Kris (1952) ha chiamato tali processi regressione al servizio dell’Io e regressioni controllate per differenziarle dai vari tipi di regressioni patologiche. Freud fa notare che è importante il contenuto di una battuta per essere umoristica. Un contenuto ostile o sessuale, piu’ o meno contrastato dall’ Io puo’ scaricarsi in una battuta. La battuta permette lo scarico di tendenze inconsce (ostili e sessuali) che non avrebbero potuto scaricarsi in altri modo. Brenner (pag 173) riporta la seguente battuta “ se alla gran festa a ballo dell’ Università di Yale tutte le ragazze fossero stese una accanto all’altra, non ne sarei per niente sorpreso”. Se questo contenuto sessuale nascosto venisse espresso in un salotto in modo diretto incontrerebbe subito la riprovazione da parte del Super-Io degli ascoltatori. Nella battuta lo stesso contenuto viene espressa in maniera spiritosa e la riprovazione del super-Io viene evitata. Addirittura il riferimento sessuale può essere accompagnato da un senso di piacere più che di disagio. (vedi motto di spirito di Cesare che incontra un suo sosia a corte, Freud, I motti di spirito). Anche la battuta del liberale piantato con i piedi in aria nasconde degli impulsi ostili che possono produrre negli ascoltatori anche un certa soddisfazione, invece che fastidio. Brenner rileva che il piacere dell’arguzia deriva da due fonti: 1) La battuta umoristica e’ costituita dalla sostituzione regressiva dei processi di tipo primario a quelli i di tipo secondario. 2) l’altra fonte di piacere deriva dalla liberazione di impulsi che altrimenti sarebbero bloccati o proibiti. Freud ha spiegato il piacere che accompagna la battuta di spirito come scarica di energia psichica. La sostituzione di un processo primario ad uno secondario porta ad un risparmio di energia, la quale diviene cosi’ disponibile per essere scaricata immediatamente con il riso. Inoltre una quantità di energia psichica assai maggiore viene resa disponibile dalla temporanea eliminazione delle difese dell’Io verso quegli impulsi proibiti che vengono liberati nel motto di spirito. IL SOGNO I SOGNI “L’interpretazione dei sogni” di Freud, (1900) e’ stata per la psicologia un contributo importantissimo. Freud stesso ebbe a dire: “ intuizioni come questa capitano a molti, ma una volta sola nel corso di una intera vita”. I sogni per Freud sono “la strada maestra per l’inconscio”. Il sogno conduce proprio a quei contenuti psichici che sono stati rimossi, esclusi dalla coscienza ad opera delle attività difensive dell’Io. Sogno manifesto: i cui contenuti prendono il nome di contenuto onirico o manifesto. Contenuto onirico latente: pensieri e desideri inconsci che danno vita al sogno. Costituiscono il significato del sogno. Sogno manifesto= esperienza fenomenica del sognatore • Sogno latente e sogno manifesto, dice Freud “stanno davanti a noi come due esposizioni del medesimo contenuto in due lingue diverse, • o meglio, il contenuto manifesto ci appare come una traduzione dei pensieri del sogno in un diverso modo di espressione di cui dobbiamo imparare a conoscere caratteri e regole sintattiche, confrontando l’originale con la traduzione.” Lavoro onirico: le operazioni psichiche inconsce mediante le quali il contenuto onirico latente viene trasformato nel sogno manifesto. La relazione tra il contenuto latente e il contenuto manifesto: -Nel Bambino molto piccolo non c’e’ ancora distinzione tra il rimosso e il resto dell’Es, poiche’ l’Io del non si e’ ancora sviluppato fino al punto di avere eretto delle difese contro alcuno degli impulsi provenienti dall’Es. (es il sogno di un bambino di 3 anni la cui mamma e’ ritornata dall’ospedale con un nuovo figlio.Il sogno e: “ vedo Andrea andare via”. Nel sogno il contenuto manifesto differisce da quello latente: 1) L’uno e’ cosciente e l’altro e’ inconscio; 2) Il contenuto manifesto e’ costituito da una immagine visiva, mentre quello latente e’ un desiderio o un impulso; 3) Il contenuto manifesto e’ una fantasia che appaga il desiderio latente. Il sogno come protezione del sonno. Nel sogno un impulso dell’ Es viene gratificato nella fantasia. Il sogno protegge il sonno in quanto rende possibile alla persona che sta dormendo di seguitare a dormire, invece di essere svegliata da una attivita’ mentale inconscia e disturbante. Questo avviene perche’ l’impulso dell’Es (contenuto latente) viene gratificato nella fantasia e in questo modo perde almeno una parte del suo carattere di urgenza. Nel sogno il soggetto ottiene una gratificazione. La gratificazione reale e’ resa impossibile dallo stato di sonno. Nello stato di sonno la motilita’ e’ bloccata, la fantasia viene usata come un sostituto. Il piu’ delle volte il contenuto manifesto di un sogno della vita adulta costituisce una versione “travestita e deformata” di una fantasia di realizzazione di un desiderio che risulta irriconoscibile. CAUSE DEL PROCESSO DEL SOGNO 1) Impressioni sensoriali della notte che stimolano gli organi sensoriali del soggetto che dorme. Nel qual caso costituisce parte del contenuto latente dei quel sogno (es: il sogno della sveglia, la sete, il caldo o il freddo, etc.). 2) Pensieri e idee connesse alle attivita’ e alle preoccupazioni della vita che rimangono inconsciamente attive nella mente del sognatore. 3) Impulsi dell”Es, i quali per opera delle difese sono esclusi dalla coscienza (rimosso). Le difese dell’Io contro l’Es piu’ importanti sono quelle istituite durante la fase edipica della vita infantile. Il contenuto latente consiste in un desiderio che e’ caratteristico della prima infanzia. Ricordando dal cap 3 alcune caratteristiche primario che vige nell’inconscio: -Condensazione -Spostamento -Rappresentazione Simbolica del processo CONDENSAZIONE Due o piu’ cose si sovrappongono e diventano un’unica cosa (condensazione) , come per esempio in un sogno quando un paziente dice: “la persona che era con me nel treno era una ragazzina, era giovane, carina, simpatica però dopo e’ diventata anche quel mio amico antipatico”. Quando numerose rappresentazioni mentali vengono rappresentate in una sola, in quest’ultima sono concentrate le cariche psichiche delle altre. SPOSTAMENTO. Rappresentazione di una parte per il tutto o sostituzione di una idea o immagine con un’altra, la quale associativamente e’ connessa. RAPPRESENTAZIONE SIMBOLICA. Il simbolismo che compare nel sogno è un tema del nostro pensiero arcaico. Il simbolismo domina il sogno ma anche il mito e il rituale religioso. Anche il simbolismo sessuale che spesso compare nel sogno e’ una espressione piu’ generale del processo primario. Rapporto tra il contenuto onirico latente e il sogno manifesto Il contenuto latente e’ inconscio. La parte essenziale del contenuto latente e’ quella che proviene dal rimosso (Freud, 1933). Il contenuto latente e’ qualcosa come un desiderio o un impulso (es: impulso ostile). Il contenuto manifesto e’ costituito da una immagine visiva. L’impulso dell’Es (contenuto latente) viene gratificato nella fantasia e in questo perde almeno in parte il suo carattere di urgenza, e quindi un po’ del suo potere di svegliare il soggetto stesso. LAVORO ONIRICO Il lavoro onirico crea i travestimenti e le trasformazioni che costituiscono gli aspetti del sogno manifesto. Processi psichici che sono impegnati nel lavoro onirico e che travestono il contenuto latente in modo da non renderlo più riconoscibile nel sogno manifesto: 1) Traduzione nel linguaggio dei processi primari di quelle parti del contenuto latente le quali non erano ancora espresse in tale linguaggio, seguito dalla condensazione di tutti gli elementi del contenuto latente in una fantasia nella quale viene realizzato un desiderio; Traduzione del contenuto latente in processi ideativi di tipo primario. Questa traduzione si esprime come abbiamo detto in forma di immagine plastica, visiva ( il contenuto onirico manifesto consiste prevalentemente di immagini). • Ci sono elementi onirici latenti che sono già espressi nel linguaggio dei processi primari, cioè ricordi, immagini e fantasie associate al desiderio o all’impulso proveniente dal rimosso. Il lavoro onirico sceglie tra le varie fantasie di gratificazione che sono associate all’impulso quella che può essere messa più facilmente in rapporto con i contenuti della veglia ( residui diurni) trasposte nel sogno. Tutto questo lavoro di traduzione come abbiamo detto viene fatto per ottenere rappresentazioni visive. Per il processo di condensazione una singola immagine rappresenta simultaneamente diversi elementi onirici latenti. 2) Operazioni difensive dell’Io. Quello che rende incomprensibile il sogno sono le difese dell’Io . Questo fattore Freud l’ha inidivuato in censura onirica. Una censura operante alla frontiera tra il mondo dell’inconscio e quello della coscienza. Il soggetto ignora la censura , non la scopre e non e’ consapevole del suo operato. Finalizzata a evitare il dolore, la censura ha un valore protettivo o difensivo per qualcuno e nello stesso tempo e’ causa di limitazioni e sofferenza per un altro. E’ il caso dell’isteria che mostra con evidenza la presenza di desideri e timori contraddittori entro il medesimo soggetto e di parti interne alla persona in conflitto tra loro . La psicoterapia, gia’ nel primo Freud non mira tanto ad eliminare la censura, quanto a ridimensionare le angosce e i vari elementi d’ordine emotivo che motivano la presenza di queste contraddizioni e quindi gli eccessi della censura. Freud scrive in una lettera all’amico Fliess (22/12/1897. “Hai mai visto un giornale estero dopo che e’ passato per la censura russa alla frontiera. Parole, interi periodi e frasi , tutti cancellati in nero , in modo da rendere incomprensibile tutto il resto. Questa censura agisce in modo analogo alla censura confinaria russa per i giornali la quale fa pervenire i giornali ai lettori, che intende proteggere, solo dopo averne cancellato i passaggi pericolosi con spesse righe nere” (Freud 1899). Anche nelle psicosi esiste una simile censura russa, che produce deliri apparentemente senza senso”. Questa idea sulla censura e psicosi allora decisamente innovativa, trovera’ seguito nell’ Interpretazione dei sogni. Secondo Freud, gli psichiatri vedevano erroneamente nelle gravi malattie mentali un cervello malato che per questo cadeva nel delirio . Freud scorgeva nella confusione delirante una “censura che non si da’ piu’ la briga di celare la propria attività, una censura che, invece di collaborare a una rielaborazione non piu’ scandalosa , cancella senza riguardo cio’ che contesta, in modo che quel che rimane diviene incoerente. L’ operazione delle difese dell’Io nel processo di formazione del sogno manifesto non influenza in misura eguale le diverse parti del contenuto latente (Brenner): 1) La parte del contenuto latente costituita dalle sensazioni notturne di solito non e’ soggetta ad operazioni di difesa dell’Io a meno che non si consideri difesa l’Io che cerca di negare le sensazioni a causa del desiderio di dormire. 2) Al contrario quella parte del contenuto latente che consiste di desideri ed impulsi provenienti dal rimosso , sono direttamente avversate dalle difese dell’Io. 2) L’ opposizione dell’Io a questa parte del contenuto latente e’ il principale responsabile del fatto che il contenuto manifesto dell’Io risulta spesso incomprensibile. 3) La parte residua del contenuto latente cioe’ quella che riguarda i fatti della veglia (residui diurni) occupa rispetto alle difese dell’Io una posizione intermedia Elaborazione secondaria Costituisce il processo finale del lavoro onirico. Rappresenta il tentativo dell’Io di formare il contenuto onirico manifesto secondo logica e coerenza. L’Io cerca di costruire un sogno manifesto che abbia un senso, nella stessa maniera di come cerca di dare un senso a qualunque impressione possa entrare nella sua zona di controllo (Brenner). CONTENUTO ONIRICO MANIFESTO (deformazione del sogno) Censura onirica Contenuto latente INCONSCIO pensieri della veglia residui diurni, PRECONSCIO L’oblio dei sogni (Freud, L’interpretazione dei sogni, 1899) “(…..) l’oblio dei sogni si spiega se si considera il potere della censura psichica. La sensazione di avere sognato moltissimo durante una notte e di ricordare poco può significare che il lavoro onirico ha agito in maniera percettibile durante la notte, ma ha lasciato passare alla fine solo un breve sogno. Il sogno viene dimenticato progressivamente dopo il risveglio. Spesso si dimentica il sogno nonostante tutti i tentativi che si fanno per ricordarlo. Spesso, attraverso l’analisi, è possibile ritrovare tutto ciò che è stato perduto nell’oblio del contenuto onirico; in tutta una serie di casi perlomeno, è possibile ritrovare,basandosi su un piccolo frammento rimasto intatto, (….) tutti i pensieri latenti.” L’ operazione delle difese dell’Io nel processo di formazione del sogno manifesto non influenza in misura eguale le diverse parti del contenuto latente (Brenner): 1) La parte del contenuto latente costituita dalle sensazioni notturne di solito non e’ soggetta ad operazioni di difesa dell’Io a meno che non si consideri difesa l’Io che cerca di negare le sensazioni a causa del desiderio di dormire. 2) Al contrario quella parte del contenuto latente che consiste di desideri ed impulsi provenienti dal rimosso, sono direttamente avversate dalle difese dell’Io. L’ opposizione dell’Io a questa parte del contenuto latente e’ il principale responsabile del fatto che il contenuto manifesto dell’Io risulta spesso incomprensibile. 3) La parte residua del contenuto latente cioe’ quella che riguarda i fatti della veglia (residui diurni) occupa rispetto alle difese dell’Io una posizione intermedia. •Alcuni residui della veglia non destano obbiezione da parte dell’Io, alcuni sono considerati piacevoli e desiderabili da parte dell’Io. Mentre vi sono altri argomenti diurni che sono spiacevoli per l’Io in quanto fonte di ansia e di colpa. Perciò durante il sogno i meccanismi di difesa cercano di tenere lontano dalla coscienza queste fonti di disagio. Le difese dell’Io ostacolano l’ingresso alla coscienza quelle parti del contenuto onirico latente che deriva dal rimosso, ed ostacolano , piu’ o meno fortemente fatti della veglia che costituiscono anch’essi parte del contenuto latente. Le pulsioni del contenuto latente del sogno cercano di forzare l’ingresso nella coscienza dove appaiono come sogno manifesto. L’Io non puo’ prevenire una tale evenienza, ma può influenzarla col lavoro onirico tanto da mascherare e rendere incomprensibile il sogno manifesto. L’incomprensibilità dei sogni manifesti non e’ tanto dovuta al fatto che sono espressi nel linguaggio dei processo primari (anche se questo contribuisce al mascheramento) ma soprattutto alle difese dell’Io. SOGNO COME COMPROMESSO Freud(1933) ha chiamato il sogno manifesto “una formazione di compromesso”. Un compromesso tra forze contrastanti: quelle del contenuto onirico latente da una parte , e quelle delle difese dell’Io dall’altra. Brenner (pag 191) fa un esempio con un sogno di una donna il cui contenuto onirico latente è il desiderio, originatosi durante la fase edipica, di avere una relazione sessuale con il padre. Il sogno manifesto potrebbe essere 1) La donna sta lottando con il padre con un eccitamento sessuale. Ma le difese dell’Io si possono opporre a questo desiderio sessuale non mascherato e allora il sogno potrebbe essere rappresentato 2) dalla donna che lotta con il padre senza l’eccitamento sessuale. Ma anche questa formazione potrebbe essere troppo vicino alla fantasia originaria per potere essere tollerata dall’Io. Allora nel sogno può apparire che 3) la donna sta lottando con un’altra persona o con il figlio. Ancora più mascherato il sogno potrebbe essere: 4) Una donna estranea con il figlio in una stanza con un pavimento pulito. E cosi’ via. Le possibilita’ di mascherare un contenuto latente diventano infinite. Un altro fenomeno di compromesso e’ il sogno manifesto molto vago. La vaghezza del sogno e’ un compromesso tra le difese e la forza del contenuto che cerca di entrarvi. Un’altra possibilità di compromesso e’ quello di ridurre l’intensità di una emozione pericolosa ( l’eccitamento sessuale può non comparire per niente nel contesto manifesto, come nel sogno della donna con il desiderio sessuale verso il padre), Trasformazione del contenuto nel suo contrario: Ci può essere una cancellazione o una riduzione dell’emozione pericolosa, ma anche una trasformazione nel suo opposto. L’odio può nel sogno diventare amore e un sentimento di compassione può nascondere un sentimenti di colpa o ostilità. Freud 1899: “L’inversione di stati affettivi servono del resto anche nella vita sociale, che costituisce l’analogia di uso corrente della censura onirica, e servono in primo luogo a dissimulare” SOGNI PENOSI E DI ANGOSCIA Jones (1931) amico e’ biografo di Freud si e’ occupato in particolare dei sogni di angoscia. Questi sogni provocano dubbi sulla teoria freudiana del sogno come desiderio. Può accadere che nell’attività della veglia ci sia un materiale in piena contraddizione con l’appagamento di un desiderio: non sempre il lavoro onirico riesce a trasformare questo materiale penoso nel suo contrario, e ne risulta pertanto un sogno d’angoscia. Piu’ precisamente può accadere che un contenuto latente nonostante le difese dell’Io può arrivare alla coscienza, cioè al contenuto manifesto, in una forma troppo diretta e riconoscibile perché l’Io la possa tollerarlo. L’Io reagisce con angoscia. SOGNI DI PUNIZIONE Un’altra categoria di sogni che ha una qualche relazione con i sogno di angoscia e’ quella dei sogni di punizione. In essi l’Io sente la colpa e la condanna del super-Io. Le difese dell’io contrastano allora il contenuto latente. Questi sogni esprimono la fantasia piu’ o meno mascherata della punizione e nascono da un compromesso, come dice Brenner, fra l’Io, l’Es ed il SuperIo. Questa situazione non contraddice la teoria dell’appagamento del desiderio: la complessità dell’apparato psichico, il fatto che in esso siano presenti più istanze suscettibili di contrasto, rende legittima l’idea che anche l’angoscia sia espressione di un desiderio appartenente ad un’altra istanza. BARDi La formazione del sogno avviene dunque per cosi’ dire da due lati, e’ originata da una doppia convenienza. Da una parte dai residui diurni e dai pensieri della veglia, situati nel Prec. I quali per affermarsi hanno bisogno dell’energia dell’Inc. Dall’altra, attraverso il fenomeno della traslazione, il desiderio inconscio utilizza i primi per manifestarsi e arrivare alla coscienza, attraverso il Prec; su questa strada incontra la censura che ne determina la deformazione. Alla formazione del sogno partecipano due distinti processi psichici, uno che crea pensieri perfettamente corretti e l’altro- che si identifica con il lavoro onirico - scorretti ed abnormi . Essi corrispondono al processo secondario e a quello primario. CONTENUTO ONIRICO MANIFESTO (deformazione del sogno) Censura onirica Contenuto latente INCONSCIO pensieri della veglia residui diurni, PRECONSCIO GRAZIE