Laurea Specialistica in Analisi, Consulenza e Gestione Finanziaria Facoltà di Economia MODELLI DI RATING PER LE IMPRESE NON QUOTATE DALL’ANALISI DELLA DINAMICA ECONOMICO-FINANZIARIA AL COSTO DI UN PRESTITO BANCARIO Relatore: Prof.ssa Costanza Torricelli Modena, 18 Ottobre 2007 Laureando: Simona Castellani 1 Obiettivi del Lavoro Modelli di Rating: focus sulle imprese non quotate e stage presso Warrant Group Dall’Assegnazione del Rating al costo del Prestito Bancario Un confronto tra due Modelli: - Il caso Caleffi SpA - la coerenza tra dati contabili e dati di mercato Modena, 18 Ottobre 2007 Simona Castellani 2 Tassonomia Modelli di Rating a) I Modelli secondo l’approccio matematico/statistico adottato b) I Modelli secondo la tipologia di dati utilizzati a) Euristici Modelli di Rating Causali Statistici b) Modelli di Rating Basati su Dati di Mercato Basati su Dati Contabili Basati su Dati Quantitativi e Qualitativi - Warrant Group - Modena, 18 Ottobre 2007 Simona Castellani 3 l’Assegnazione del Rating in Warrant Group Si fonda sui modelli di scoring, raffinato con variabili qualitative Il Rating Complessivo è frutto di due tipologie di analisi: 1) Analisi Quantitativa 2) Analisi Qualitativa Equilibrio Patrimoniale (Coefficiente di Copertura delle Immobilizzazioni) Equilibrio Economico (ROI) Equilibrio Finanziario (leverage) Trend di Sviluppo (andamento dei tre equilibri sopra) Analisi del Settore Qualità del Management Qualità dei Bilanci La riclassificazione dei bilanci: un ruolo fondamentale per l’assegnazione del Rating Modena, 18 Ottobre 2007 Simona Castellani 4 Il caso XY s.r.l. L’assegnazione del Rating in Warrant Group Analisi della dinamica economico-finanziaria dell’impresa non quotata per tre esercizi consecutivi Il Rating Quantitativo: 31/12/2004 31/12/2005 31/12/2006 BB+ CCC- BB+ + una Classe + una Classe CCC+ BBB- RATING QUANTITATIVO Il Rating Qualitativo RATING QUALITATIVO + una Classe Il Rating Complessivo RATING COMPLESSIVO Modena, 18 Ottobre 2007 BBB- Simona Castellani 5 Pregi e Limiti dell’approccio “Scoring” Pregi: facile reperibilità dei dati contabili necessari per la costruzione degli indici di bilancio semplicità implementativa di un modello fondato sulla tradizionale ratio analysis adattabilità del modello alla valutazione di imprese di tutte le dimensioni Limiti: Natura fortemente Point-in-Time del Rating Elevata sensitività dei risultati alla corretta riclassificazione degli schemi di bilancio Leasing Finanziario e IAS Modena, 18 Ottobre 2007 Simona Castellani 6 Il caso XY s.r.l. Dal Rating al Pricing di un Prestito Bancario Stage: il Rating come punto d’arrivo Tesi: dal Rating alla PD Analogia con i tassi di default di Standard & Poor’s 2004 2005 2006 Rating BBB- CCC+ BBB- PD 0,36% 27,02% 0,36% Modena, 18 Ottobre 2007 Simona Castellani 7 Il caso XY s.r.l. Dal Rating al Pricing di un Prestito Bancario Dalla PD al costo di un prestito bancario Assunzioni Concorrenza perfetta del mercato bancario Avversione al rischio della banca Il tasso passivo per l’impresa è così ottenuto (non arbitraggio) Tp TIT p * (1 RR ) VaR * ( Ke TIT ) 1 p Dove: Tp = Tasso passivo del finanziamento TIT = Tasso Interno di Trasferimento p = Probabilità d’Insolvenza RR = Recovery Rate VaR = Value at Risk della posizione Ke = costo del capitale bancario Modena, 18 Ottobre 2007 Simona Castellani 8 Il caso XY s.r.l. Dal Rating al Pricing di un Prestito Bancario VaR marginale non determinabile dall’esterno della banca VaR inteso come requisito di capitale minimo K (Basilea II) Requisito Patrimoniale (K) = 0,5 1 R 0,5 1 1 0 , 999 PD LGD 1 M 2,5 b LGD 1 R PD 1 R 1 1 , 5 b Con Correlazione (R) aggiustata per le PMI 1 e 50PD 1 e 50PD S 5 0,12 0 , 24 1 0 , 04 1 50 50 1 e 1 e 45 K Modena, 18 Ottobre 2007 2004 2005 2006 0,03825816 0,163352735 0,03847375 Simona Castellani 9 Il caso XY s.r.l. Dal Rating al Pricing di un Prestito Bancario Ke rappresenta il costo del capitale della banca relazionante (CREDEM) CAPM Ke = rf + β(rM – rf) Utilizzo di E-Views per calcolo del βCredem: βCredem= 0,925 (coincidenza con βCredem Bloomberg) Il tasso passivo del prestito Tp 2004 2005 2006 4,803% 23,551% 4,804% Pricing “Tecnico” Elevata variabilità del costo ad oscillazioni del Rating Modena, 18 Ottobre 2007 Simona Castellani 10 Un confronto tra due Modelli: -Il caso Caleffi SpA Modello fondato su dati contabili Rating AAA, PD nulla Modello fondato su dati di mercato di Merton Modello classico E 0 V0 N (d1 ) De rT N (d 2 ) E E0 N d1 V V0 con PD = N(-d2) Modena, 18 Ottobre 2007 Simona Castellani 11 Un confronto tra due Modelli: -Il caso Caleffi SpA In pratica Valore di mercato delle azioni Caleffi SpA (E0): 39.412 migl.euro Dati Bloomberg 31/12/06 Volatilità annua delle azioni (σE): 16,33% Dato Bloomberg 31/12/06 Debito (D): 34.269 migl.euro Montante all’epoca T=1 dei debiti in Bilancio Strumento: “Risolutore”di Excel Da cui V0= 72.328 σV = 8,8983% N(-d2)= 0,0000 d2=8,80 PD = 0,00% PD nulla per entrambi i modelli Coerenza dati contabili e dati di mercato Modena, 18 Ottobre 2007 Simona Castellani 12 Conclusioni Rilevanza del Rating nell’operatività delle imprese Relazione tra Rating e costo del Debito Interiorizzazione del concetto di Rating applicato alla politica degli affidamenti Basilea II: migliore pricing dei finanziamenti e ottimizzazione dell’allocazione del credito bancario Coerenza dei modelli con dati contabili e dati di mercato Risultato in linea con la letteratura Necessità di ulteriori studi empirici Modena, 18 Ottobre 2007 Simona Castellani 13