Economia e gestione delle imprese
La gestione integrata HSE
La strategia e la gestione ambientale
dott. Matteo Rossi
Benevento, 16 maggio 2007
Il Total Quality Management (TQM)
E’ un nuovo approccio gestionale volto alla
massimizzazione dell’efficienza e della
produttività, alla riduzione degli sprechi e degli
scarti, alla massimizzazione della customer
satisfaction.
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La gestione integrata Health-Safety-Environment (1)
Sempre più aziende decidono di gestire le
tematiche HSE in maniera integrata. Questa scelta
nasce da due motivazioni:
• la necessità di perseguire una strategia di qualità
totale,
• dalla analogie, a livello di logiche manageriali, che
caratterizzano l’igiene, la sicurezza sul lavoro e la
protezione ambientale.
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La gestione integrata Health-Safety-Environment (2)
L’adozione di sistemi integrati HSE nasce da una
serie di considerazioni:
1. dinamiche concorrenziali sempre più esasperate,
2. una maggiore stabilità sociale,
3. le evoluzioni del contesto istituzionale.
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Gli obiettivi di natura competitiva…
… riduzione dei costi connessi al processo
produttivo,
… differenziazione dell’offerta.
Gli obiettivi di natura sociale…
… aumento del consenso,
… consolidamento della legittimità sociale.
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TQM VS HSE
Pur esistendo numerosi punti di contatto tra HSE
e TQM, non bisogna dimenticare le specificità
delle due dimensioni.
ISO 14001 VS ISO 9000
ISO 14001: sistemi di gestione ambientale
ISO 9000: sistemi di gestione della qualità
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Introduzione del sistema ISO 14001
… mentre i sistemi di gestione della qualità sono
orientati alle necessità dei clienti, i sistemi di
gestione ambientale tengono conto delle necessità
di un vasto insieme di parti interessate e delle
crescenti esigenze della società per la protezione
ambientale …
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L’evoluzione dei sistemi di gestione (1)
1979: UK British Standards Institution, primo ente di
normazione al mondo, mette a punto il primo sistema di
standard sulla qualità.
Anni ’90: si impone all’attenzione dell’opinione pubblica
e delle imprese la questione ambientale.
1993: approvazione del Regolamento CEE n. 1836/93
sull’adesione volontaria delle imprese del settore
industriale ad aderire a un sistema comunitario di ecogestione ed audit (EMAS).
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L’evoluzione dei sistemi di gestione (2)
1996: pubblicazione della norma ISO 14001.
2001: adozione del Regolamento CE n. 761/2001 sulla
adesione volontaria delle organizzazioni (società,
azienda, impresa, autorità, istituzione) a un sistema
comunitario di eco-gestione ed audit (EMAS II).
2004: nuova edizione della ISO 14001.
Successivamente all’emanazione di EMAS II e ISO
14001 si è realizzata una maggiore integrazione tra la
normativa europea e gli standard internazionali.
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L’evoluzione dei sistemi di gestione (3)
1996: in materia di safety è pubblicato il BS 8800
(Guide to Occupational Health and Safety Management
Systems).
1999: pubblicazione dell’OHSAS 18001 che nasce da
una collaborazione tra numerosi enti nazionali di
normazione (enti che coprono circa l’80% del mercato
mondiale della certificazione). L’OHSAS 18001 nasce
con lo scopo di armonizzare i differenti approcci emersi
nei campi della sicurezza e della salute.
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I principi comuni a qualità, ambiente e sicurezza
Health, Safety, Environment hanno in comune alcuni
principi:
1. prevenzione: si passa dal controllo ex-post a quello
volto alla eliminazione alla fonte delle difettosità e
degli inconvenienti;
2. miglioramento continuo: è necessario un costante
miglioramento delle proprie prestazioni, supportato
da uno sforzo innovativo continuo;
3. coinvolgimento dei vertici: è necessario un impegno
diretto del top management;
4. diffusione della cultura e partecipazione della
struttura;
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I principi comuni a qualità, ambiente e sicurezza
5. documentazione dei programmi, delle mansioni e
delle procedure;
6. coerenza tra gli elementi del sistema di gestione;
7. verifica sistematica del sistema di gestione: verifica e
valutazione sistematica, documentata, periodica ed
obiettiva dell’efficienza del sistema di gestione;
8. integrazione con la filiera a monte e a valle: sviluppo
di forme di partnership con i fornitori per supportare
un comune orientamento al miglioramento continuo;
9. certificazione.
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I rapporti uomo - ambiente
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•
•
•
•
Conservazionismo elitario (fine ‘800-1960).
Anni ’60: avvio dell’attivismo ecologico.
Anni ’70: legislazione ambientale e prime liste
Verdi.
Anni ’80: globalizzazione questione ambientale.
Anni ’90: verso uno sviluppo sostenibile.
Tecnocentrismo dell’abbondanza
Caratteristiche
Sfruttamento delle risorse, posizione
orientata allo sviluppo.
Tipo di economia
Mercati liberi e nessun vincolo, anti
verde.
Strategie di gestione
Massimizzare il PIL, sostituibilità tra
capitale naturale e capitale fisico.
Etica
La natura ha valore strumentale, si
privilegiano gli interessi delle
generazioni presenti.
Criterio di sostenibilità
Molto debole.
Fonte: R.K. Turner, D. W. Pearce, I. Beatman.
Tecnocentrismo accomodante
Caratteristiche
Gestione e conservazione delle risorse.
Tipo di economia
Verde, guidata da strumenti economici
(es. tasse inquinamento).
Strategie di gestione
Rifiuto sostenibilità infinita, la crescita
economica è modificata per tener conto
del peso sull’ambiente dei modi di
produzione/consumo.
Etica
Preoccupazione per un equilibrio
infragenerazionale ed
intergenerazionale.
Criterio di sostenibilità
Debole.
Fonte: R.K. Turner, D. W. Pearce, I. Beatman.
Ecocentrismo comunitario
Caratteristiche
Salvaguardia delle risorse.
Tipo di economia
Profondamente verde, regolata da
norme ristrette. Volta a mantenere
uno stato stazionario.
Strategie di gestione
Crescita economica e della
popolazione nulla. Punto di vista
sistemico e riferito al pianeta.
Etica
Gli interessi collettivi predominano su
quelli individuali.Ecosisitemi hanno
valore primario.
Criterio di sostenibilità
Forte.
Fonte: R.K. Turner, D. W. Pearce, I. Beatman.
Ecocentrismo radicale
Caratteristiche
Preservazione estrema.
Tipo di economia
Rigorosamente verde. Riduzione al
minimo dell’impatto sulle risorse.
Strategie di gestione
Riduzione economia e popolazione.
Etica
Accettazione della bioetica, la natura
ha valore intrinseco.
Criterio di sostenibilità
Molto Forte.
Fonte: R.K. Turner, D. W. Pearce, I. Beatman.
Sviluppo sostenibile
“… soddisfacimento dei bisogni delle generazioni
presenti, senza compromettere le possibilità
delle generazioni future.”
Rapporto Brundtland “Our Common Future”
La strategia ambientale (1)
I processi sociali, le normative e le pressioni
competitive, hanno conferito alle questioni
ambientali una crescente valenza strategica.
Risulta, pertanto, necessario identificare gli
scenari e predisporre gli strumenti adeguati per
una efficace strategia ambientale.
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La strategia ambientale (2)
L’impostazione innovativa è quella di vedere l’ambiente
fisico non solo come un rischio, ma come una
opportunità per il conseguimento di vantaggi
competitivi.
Questa impostazione richiede necessariamente un
cambiamento radicale nella pianificazione strategica
complessiva.
Se per lungo tempo la gestione dell’ambiente è apparsa
soprattutto come un costo, oggi sembrano più evidenti i
costi dovuti all’assenza di azioni di salvaguardia
ambientale, prima fra tutti gli oneri diretti-indiretti di
eventuali incidenti o le sanzioni per il mancato
adeguamento alla normativa.
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Il posizionamento ambientale dell’impresa
Il posizionamento può essere determinato
facendo riferimento a tre variabili:
• la sensibilità ecologica,
• il grado di innovatività dell’impresa,
• l’intensità ambientale del business in cui
l’impresa opera, inteso come livello di criticità
che le questioni ecologiche assumono in una
determinata area competitiva.
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La sensibilità ecologica ed il grado di
innovatività…
… dipendono da:
• la cultura ed il sistema dei valori aziendali,
• l’attenzione del management all’etica degli
affari,
• gli obiettivi degli stakeholder,
• il possesso di competenze specifiche,
• la disponibilità delle risorse umane e
finanziarie,
• la possibilità di influire sul contesto esterno.
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L’intensità ambientale …
… dipende dal:
• settore industriale,
• tipo di lavorazione o processo aziendale,
• prodotto,
• grado di pressione concorrenziale,
• altre forze competitive (produttori di beni
sostitutivi).
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La classificazione ambientale dei settori
Grado di utilizzo delle risorse naturali (intensità).
Livello dei residui e delle emissioni in rapporto ai
volumi produttivi (impatto).
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Il posizionamento ambientale delle imprese
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I comportamenti aziendali
Le imprese da comportamenti di tipo adattivo,
che mirano al rispetto delle normative, si stanno
gradualmente spostando verso linee di condotta
attive, fondate su un ripensamento del proprio
ruolo e dei propri obiettivi (comportamento
attivo).
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Le strategie in funzione di minacce/vantaggi ambientali
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Minacce ed opportunità sulla strategia
ambientale
Minacce
Normativa poco chiara
Mancanza o eccessiva
onerosità strutture per lo
smaltimento
Sistema di controlli
inadeguato e inefficace
Scarsa motivazione
management
Assenza di risorse umane e
finanziarie
Opportunità
Normativa comunitaria e
nazionale
Conoscenze scientifiche e
tecniche
Costi e difficoltà nello
smaltimento dei rifiuti
Comportamento della
concorrenza
Opinione pubblica
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La formulazione della strategia ambientale (1)
L’inserimento dell’ambiente nella strategia e
nella gestione è un processo lungo, difficoltoso e
costoso che prende avvio dall’introduzione di
nuovi elementi nella pianificazione strategica.
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Il processo di internalizzazione della variabile ambientale
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Il documento di politica ambientale
Un esempio di documento di politica ambientale
è quello dell’Eni che indica che l’azienda “… è da
sempre impegnata nella tutela della sicurezza e
della salute, nella riduzione dell’impatto
ambientale e del miglioramento continuo della
qualità dei propri prodotti e servizi. La difesa e
la valorizzazione dell’ambiente è uno dei principi
fondamentali che guidano le attività operative
dell’Eni … Per raggiungere questi traguardi l’Eni
fa leva sula ricerca scientifca e sull’innovazione
…”
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La formulazione della strategia ambientale …
… può avvenire in situazioni di contesto diverse, che possono essere
schematizzati in alcuni scenari ambientali.
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Dagli scenari ambientali alle alternative strategiche
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Lezione n° 5 - Facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali