Funzioni aziendali
• Approvvigionamenti
• Finanza
• Personale
• Pianificazione
• Produzione
• Sistema informativo
• Amministrazione
• Controllo di gestione
• Marketing e vendite
(input)
(input)
(input)
(trasformazione)
(trasformazione)
(trasformazione)
(trasformazione)
(trasformazione)
(output)
1
Pianificazione e controllo di gestione
Definizione degli obiettivi aziendali e delle modalità
per perseguirli, delineando percorsi di sviluppo per
l’impresa.
Input
Output
Progetto
Trasformazione
correzione
obiettivi
2
Il marketing (1)
Deve collocare il prodotto realizzato sul mercato,
formulare le politiche di vendita ed esprimere concreti
impulsi nei confronti di altre funzioni aziendali
(produzione, ricerca) in rapporto all’evoluzione del
contesto competitivo.
- Marketing operativo
- Marketing strategico
3
Il marketing (2)
Le leve del marketing:
1. prodotto/servizio;
2. prezzo;
3. distribuzione;
4. comunicazione.
Le politiche di marketing-mix sono concepite in
funzione di:
1. destinatario;
2. tipologia del bene;
3. fase del ciclo di vita del prodotto.
4
Marketing e ciclo di vita del prodotto
Politiche distributive
e di comunicazione
Attività di
propaganda
maturità
introduzione
Canali
distributivi
vendite
Pressioni su
Ricerca e Sviluppo
declino
sviluppo
Ciclo di vita del prodotto (bene/servizio)
tempo
5
Produzione (1)
• Su progetto
minima
• Per lotti
ripetitività
• Su modello
• In serie
• Su processo continuo
massima
6
Produzione (2)
L’elaborazione del progetto e la determinazione della dimensione
dell’investimento industriale richiedono di ponderare i seguenti aspetti:
- dimensione e variabilità della domanda di mercato;
- le scelte relative al decentramento produttivo;
- la localizzazione dello stabilimento;
- la ripartizione/concentrazione della produzione negli stabilimenti;
- la tipologia di lavorazioni;
- l’organizzazione del lavoro;
- la specializzazione del fattore lavoro;
- l’obsolescenza tecnologica del prodotto e dell’impianto.
7
Produzione (3)
Layout degli impianti
• A catena
• Per reparto
• A isole o group technology
8
Produzione (4)
Attività accessorie:
• Servizio qualità
• Trasporti interni
• Manutenzione
• Programmazione della produzione
9
Programmazione della produzione (1)
Determina il livello di investimenti in scorte:
• Scorte di MP (dovute ai LT, alla necessità di
limitare gli ordini)
• Scorte di semilavorati (dovute alla necessità di
assicurare la continuità del processo produttivo)
• Scorte di PF (dovute all’imprevedibile dinamica
della domanda)
10
Programmazione della produzione (2)
Obiettivi:
• conciliare
le
richieste
della
funzione
commerciale con i tempi previsti dalla
produzione;
• individuare i fabbisogni minimi d’acquisto,
compatibili con i vincoli di contenimento delle
scorte;
• bilanciare l’impiego delle macchine;
• controllare l’avanzamento della produzione. 11
Approvvigionamenti (1)
Deve assicurare la disponibilità dei beni
necessari ai fini produttivi nei tempi richiesti,
garantendo la continuità del processo produttivo
e il rispetto di definiti standard qualitativi.
- funzioni tradizionali (ufficio acquisti)
- funzioni strategiche (marketing degli approvvigionamenti)
12
Approvvigionamenti (2)
La scelta dei fornitori avviene secondo:
- qualità;
- prezzo;
- tempestività delle consegne;
- capacità operativa;
- elementi tecnici;
- prospettive di sviluppo dimensionale
tecnologico.
e
13
Approvvigionamenti e ciclo di vita del prodotto
Soluzioni di
riduzione scorte
Fornitori
adeguati
maturità
introduzione
Nuovi
fornitori
vendite
Minimi volumi a
scorta
declino
sviluppo
Ciclo di vita del prodotto (bene/servizio)
tempo
14
Ricerca e sviluppo (1)
La presenza in azienda dipende da:
- dimensione dell’impresa;
- comparto di attività;
- scelte strategiche;
- costi e rischi del progetto di innovazione.
15
Ricerca e sviluppo (2)
Percorso interno di ricerca:
- ricerca di base (acquisizione di nuove
conoscenze scientifiche e tecnologiche);
- ricerca applicata (applicazione su scala
industriale dei risultati dell’attività di base);
- sviluppo prodotti (progettazione di prototipi,
fabbricazione su base sperimentale, simulazione
su impianti pilota).
16
Organizzazione del personale (1)
Rispetto alla struttura organizzativa sono distinguibili:
1. gli organi (uffici, reparti);
2. le funzioni attribuite agli organi;
3. le relazioni gerarchiche relative agli organi.
Fattori rilevanti per la definizione della struttura:
1. dimensione dell’impresa;
2. separazione tra proprietà e management;
3. scelte attinenti alla produzione e al marketing;
4. sfruttamento di economie di scala.
La rappresentazione grafica della struttura organizzativa
17
di un’impresa è l’organigramma.
Organizzazione e gestione del
personale
• Unità di comando
• Limite alle dipendenze dirette (da 3 a 15)
Organizzazione di tipo gerarchico (o di line)
18
Organigramma line/staff
Segretaria
Controllo
qualità
Staff
Autista
Staff
Staff
Staff
Staff
19
Dipendenze funzionali
Imperatore
Primo livello.
Unità funzionale
Fanteria
Cavalleria
Marina
Secondo livello.
Unità operative
Fant. It.
Mar. It.
Cav. It.
Fant. Br.
Mar. Br.
Cav. Br.
Fant. Gal.
Mar. Gal.
Cav. Gal.
La suddivisione primaria avviene per funzioni distinte.
20
Dipendenze divisionali
Imperatore
Primo livello.
Direzioni Divisionali
Italia
Britannia
Gallia
Secondo livello.
Dipartimenti Funzionali
Fant. Gal.
Fant. It.
Fant. Br.
Mar. It.
Mar. Br.
Mar. Gal.
Cav. It.
Cav. Br.
Cav. Gal.
21
La suddivisione avviene secondo esigenze di prodotto/mercato
L’organizzazione matriciale
Direttore Generale
Strutture
Impianti
Elettrici
Impianti
Meccanici
Project
Manager 1
…..
…..
…..
Project
Manager 2
…..
…..
…..
Project
Manager 3
…..
…..
…..
22
Gestione del personale
Rappresenta il complesso di attività orientate alla
pianificazione degli organici e delle carriere, alla
formulazione delle politiche retributive, alla
valutazione e incentivazione delle risorse umane.
- Mobilità orizzontale
- Mobilità verticale
23
La finanza (1)
Acquisisce e gestisce le risorse finanziarie necessarie all’attività di
impresa.
L’attività si concretizza in:
- pianificazione e programmazione finanziaria;
- analisi degli investimenti industriali e delle operazioni di finanza
straordinaria;
- reperimento delle risorse finanziarie;
- disposizione degli impieghi.
Mantenimento di un’equilibrata
dinamica delle entrate e delle
uscite monetarie
Finanza
Perseguimento di un’equilibrata
struttura tra fonti di acquisizione
del capitale e impieghi
24
La finanza (2)
Problematiche finanziarie di breve termine:
- gestione del credito commerciale;
- gestione della liquidità;
- progettazione del sistema di incassi e pagamenti;
- individuazione delle forme di indebitamento a breve termine.
Problematiche finanziarie di lungo termine:
- selezionare i progetti di investimento proposti dalle altre aree aziendali;
- individuare l’opportuna combinazione tra le forme di finanziamento;
- scegliere le modalità di finanziamento.
25
Amministrazione
Funzioni svolte:
- adempimento di obblighi civilistico-fiscali (bilancio d’esercizio);
- adempimento di obblighi fiscali (dichiarazioni dei redditi,..);
- gestione della contabilità fornitori;
- gestione della contabilità clienti;
- rapporti con gli agenti (calcolo delle provvigioni,..);
- amministrazione del personale;
- rapporti con le banche;
- redazione della contabilità industriale.
26
Sistema informativo
Funzioni svolte:
- raccolta informazioni da parte delle aree aziendali preposte alla
rilevazione di dati (amministrazione, controllo di gestione) oppure
da parte di altre funzioni;
- elaborazione e aggregazione dei dati, in rapporto alle tipologie di
richiesta dell’utenza;
- alla trasmissione di informazioni, in relazione all’esigenza di
tempestività e di standardizzazione della comunicazione.
Tipologie di informazioni:
- per tutta l’impresa;
- per alcune funzioni.
27
Definizioni di Logistica (1)
La logistica è “quella parte della supply chain che programma, gestisce
e controlla in maniera efficiente ed efficace il flusso di beni e servizi e
delle relative informazioni dal punto di origine al punto del consumo con
l’obiettivo di soddisfare le richieste del cliente”. Council of Logistic
Management (1998)
La logistica è “l’insieme delle attività organizzative, gestionali e
strategiche che governano nell’azienda i flussi dei materiali
dall’acquisto delle materie prime presso i fornitori fino alla consegna
dei prodotti finiti ai clienti e al servizio post vendita”. AILOG
28
Definizioni di Logistica (2)
La logistica è “l’insieme delle attività svolte per
ottenere il prodotto che serve, nella quantità che
serve, nel luogo dove serve, al momento in cui serve,
con i costi proporzionati al livello di servizio
richiesto”. Vignati (2002)
29
Applicazione della Logistica
all’interno dell’azienda (1)
1. Integrata. L’obiettivo principale è quello di ottimizzare il livello di
servizio ai clienti in relazione al livello dei costi.
2. Parzialmente Integrata. Soprintende a parte
approvvigionamento, produzione e distribuzione.
del
ciclo
3. Bipartita. E’ ripartita tra la sede centrale e le sedi periferiche.
30
di
Applicazione della Logistica
all’interno dell’azienda (2)
4. Distributiva. Si occupa del processo di distribuzione.
5. Manifatturiera. Si occupa principalmente della gestione delle scorte di
materie prime, semilavorati e componenti per la produzione, formula il
piano di produzione, programma i trasporti in entrata.
6. Frazionata. Le decisioni logistiche vengono frazionate fra i vari uffici
delle diverse aree operative aziendali.
31
Schema logistica integrata
Controllo Piani
di Produzione
Gestione
Materiali
Gestione
Magazzini
Gestione Materiali da Fornitori
Movimentazione MP,
componenti, semilavorati
Gestione
Magazzino PF
Controllo Produttività
e Costi Logistici
Gestione
Movimentazione
alla Produzione
Gestione
Movimentazione
dalla Produzione
Distribuzione ai
Clienti
32
Obiettivi della logistica (1)
1. Obiettivi interni all’azienda:
- soddisfare le richieste dell’ufficio vendite;
- gestione interna dei materiali.
33
Obiettivi logistici all’interno
dell’azienda
Acquisti
Attività
Logistica
Gestione Consegne da Fornitori
Gestione Scorte
Materie Prime
Semilavorati
Componenti
Produzione
Pianificazione Rifornimenti
Distribuzione PF
Gestione Scorte PF
Allestimento Ordini Clienti
Distribuzione ai Clienti
34
Obiettivi della logistica (2)
1. Obiettivi esterni all’azienda:
- verso i clienti;
- verso i fornitori.
35
Obiettivi logistici all’esterno
dell’azienda
Affidabilità
Clienti
Puntualità
Flessibilità
Attività
Logistica
Disponibilità
Fornitori
Puntualità
Flessibilità
36
L’ambiente operativo della
Logistica (1)
Acquisti
Progettazione
Produzione
Logistica
Ambiente
Marketing
Amministrazione
37
L’ambiente operativo della
Logistica (2)
38
L’ambiente operativo della
Logistica (3)
Logistica & Progettazione.
Problemi da affrontare:
- dimensioni degli imballaggi (in base a dimensione, peso e
caratteristiche fisiche dei prodotti progettati);
- strutture di posizionamento nei magazzini;
- dimensione del magazzino;
- dimensionamento del sistema distributivo (formazione dell’unità di
carico e scelta del sistema dei mezzi di distribuzione).
39
L’ambiente operativo della
Logistica (4)
Logistica & Acquisti (1).
Problemi da affrontare:
- programmare e ridurre i tempi di approvvigionamento dei materiali (in
relazione alla programmazione della produzione);
- ridurre la complessità degli approvvigionamenti e migliorare nel
contempo la stabilità dei rifornimenti intervenendo, in collaborazione
con i fornitori, nella definizione dei tempi di consegna;
40
L’ambiente operativo della
Logistica (5)
Logistica & Acquisti (2).
Problemi da affrontare:
- ridurre il numero dei reclami per forniture non idonee programmando,
con le funzioni aziendali competenti, un giusto controllo qualitativo dei
materiali in entrata;
- contribuire, in accordo con la direzione acquisti, alla riduzione dei punti
di partenza dai fornitori di materiali ordinati al fine di ridurre i costi di
trasporto in entrata;
- migliorare il rapporto di fiducia con i fornitori attraverso un’attiva
collaborazione operativa con gli stessi.
41
L’ambiente operativo della
Logistica (6)
Logistica & Produzione.
Problemi da affrontare:
- migliorare la pianificazione della produzione;
- proporre la normalizzazione dimensionale e qualitativa dei componenti
dei prodotti finiti;
- proporre la riduzione dei codici dei componenti e contribuire a ridurre i
costi di gestione.
42
L’ambiente operativo della
Logistica (7)
Logistica & Clienti.
Problemi da affrontare:
- migliorare il prodotto;
- migliorare il servizio offerto.
Logistica & Controllo di Gestione.
Problemi da affrontare:
- abbattere gli immobilizzi finanziari, riducendo le scorte
Logistica & Ambiente.
Problemi da affrontare:
- progettare imballaggi adeguati;
- razionalizzare i trasporti;
- scelta dei mezzi di trasporto meno inquinanti.
43
Conclusioni: i compiti della
Logistica (1)
Compiti legati alla strategia aziendale:
1) definizione
degli
obiettivi
strategici
relativamente
ad
approvvigionamenti, livelli finanziari delle scorte, livelli di servizio;
2) scelte di prodotto/mercato, al fine di ottenere a prezzi competitivi il
miglior livello di servizio verso i propri clienti;
3) partecipazione alle scelte di tecnologie produttive che direttamente o
indirettamente hanno riflessi sul sistema logistico (dimensioni, pesi,
strutture, materiali e metodologie di imballaggio e pallettizzazione,
ecc);
44
Conclusioni: i compiti della
Logistica (2)
Compiti di definizione di fattori competitivi in relazione a:
1) costo della logistica nella sua globalità e nei singoli settori operativi;
2) qualità operativa;
3) professionalità degli addetti ai singoli settori;
4) livello di servizio da offrire alla produzione e alla clientela.
45
Conclusioni: i compiti della
Logistica (3).
Compiti decisionali relativi all’approvvigionamento:
1) livello di servizio dei fornitori in relazione alla puntualità della
consegna dei materiali ordinati;
2) analisi del possibile just in time;
3) programmazione dei tempi di
programmazione della produzione.
consegna
in
relazione
alla
46
Conclusioni: i compiti della
Logistica (4)
Compiti di programmazione e controllo delle scorte (1):
1) definizione della programmazione della produzione per ottimizzare
quantità e tempi di ricevimento delle materie prime e di quanto
occorre alla produzione;
2) definizione dei livelli di scorta dei singoli prodotti in relazione ai
programmi di produzione e ai valori finanziari degli investimenti in
materiali da immagazzinare;
3) controllo continuo dell’osservanza della programmazione della
produzione del livello di servizio realizzato dai fornitori, dell’entità
delle scorte sia nelle quantità che in valori economici;
47
Conclusioni: i compiti della
Logistica (5)
Compiti di programmazione e controllo delle scorte (2):
4) gestione delle scorte, con particolare attenzione alla produttività del
magazzino, agli indici di rotazione, al problema dei prodotti obsoleti,
ai costi di gestione;
5) scelta del sistema ottimale di distribuzione fisica dei prodotti finiti
salvaguardando il rapporto costi/livello di servizio.
48
Il magazzino (1)
Inventory holding cost.
Rappresenta il costo totale di mantenimento degli articoli, inclusi
immagazzinamento, movimentazione, oneri finanziari (interessi, tasse,..).
Pressioni per un magazzino basso.
- investimento di capitale;
- pericolo di obsolescenza;
- costi di immagazzinamento e movimentazione;
- tasse, assicurazione
49
Il magazzino (2)
Pressioni per un magazzino alto.
- servizio ai clienti (rispetto delivery-on-time, no backorder);
- costi dell’ordine (in termini di costo orario dell’addetto dell’ufficio
acquisti);
- costi di setup macchina;
- costi di trasporto;
- sconti da fornitori.
50
Il magazzino (3)
La complessità dei problemi di gestione delle scorte aumenta
all’aumentare di:
1) Fatturato;
2) Ampiezza della gamma;
3) Difficoltà di rifornimento e/o conservazione;
4) Instabilità della domanda;
5) Incertezza dell’economia.
51
Analisi del magazzino
Vincolo a cui devono sottostare tutte le attività aziendali:
DISPONIBILITA’ DELLE RISORSE.
L’analisi ABC nasce e si sviluppa con l’obiettivo di individuare, per
qualunque evento aziendale misurabile, il peso relativo di tutti gli
elementi che lo compongono. In tal modo è possibile concentrare le
risorse solo sugli elementi più importanti, cercando così di massimizzare
il valore aggiunto delle attività effettuate.
Si può condurre l’analisi ABC in molti ambiti aziendali; tipicamente sul
fatturato, sulle scorte, sui consumi, sugli spazi, sui volumi, sui clienti, sui
carichi di lavoro, ecc.
52
L’analisi ABC (1)
Il risultato dell’analisi, indipendentemente dal fenomeno studiato, porta a
definire tre classi di elementi di importanza decrescente, denominate
appunto Classe A, Classe B e Classe C.
- Classe A.
Include gli elementi di importanza primaria. E’ la meno numerosa, ma
rappresenta la classe verso cui porre la massima attenzione. I pochi
elementi (tipicamente circa il 20% del totale) di cui si compone hanno un
peso, sul fenomeno, pari a circa l’80%.
53
L’analisi ABC (2)
- Classe B.
Include elementi (circa il 35-40% del totale) di importanza secondaria,
che pesano sul fenomeno per circa il 15%.
- Classe C.
Include gli elementi residui (circa il 40-45% del totale) con impatto sul
fenomeno trascurabile.
54
L’analisi ABC: un esempio (1)
Si consideri un distributore di ricambi hardware per personal computer.
Per ciascuno degli articoli presenti a magazzino è riportato codice, nome,
numero di pezzi a stock, prezzo al pubblico e valore della rimanenza (per
semplicità calcolato al prezzo al pubblico).
55
Codice
Articolo
HD 15
HD 20
HD 30
P 667
P700
P 733
SV 16
SV 32
SA M
SA S
MR 64
MR 128
MR 256
CD 48
CD 50
CD 52
MO I
MO E
MS
MS C
SP 50
SP 80
SP 120
DV
DV P
TA
TA P
TA C
SC P
SC S
AL
L’analisi ABC: un esempio (2)
Descrizione Articolo
Stock
Hard Disk 15 GB 7200
Hard Disk 20 GB 7200
Hard Disk 30 GB 7200
Processore 667 MHz
Processore 700 MHz
Processore 733 MHz
Scheda Video 16 MB
Scheda Video 32 MB
Scheda Audio Mono
Scheda Audio Stereo
Memoria Ram 64 MB
Memoria Ram 128 MB
Memoria Ram 256 MB
CD Rom 48x
CD Rom 50x
CD Rom 52x
Modem 56k inteno
Modem 56k esterno
Mouse
Mouse cordless
Speaker 50W
Speaker 80W
Speaker 120W
DVD standard
DVD plus
Tastiera
Tastiera plus
Tastiera cordless
Scheda parallela
Scheda seriale
Alimentatore
24
9
41
56
67
74
18
12
2
8
6
16
48
19
19
15
18
29
28
33
36
31
55
7
11
28
9
12
28
34
11
804
Prezzo al
Valore
pubblico (€) rimanenza (€)
129,1
3.098,4
157,5
1.417,5
216,9
8.892,9
273,7
15.327,2
304,7
20.414,9
320,2
23.694,8
105,9
1.906,2
134,3
1.611,6
28,4
56,8
77,5
620,0
90,4
542,4
165,3
2.644,8
356,4
17.107,2
43,9
834,1
54,2
1.029,8
72,3
1.084,5
33,6
604,8
82,6
2.395,4
18,1
506,8
49,1
1.620,3
18,1
651,6
25,8
799,8
43,9
2.414,5
160,1
1.120,7
191,1
2.102,1
15,5
434,0
21,7
195,3
82,6
991,2
15,5
434,0
15,5
527,0
18,1
199,1
115.279,7
1. Ordinare gli articoli
secondo Vr decrescente.
2. Calcolare il peso di
ciascun codice (nell’esempio
pari a 1/31).
3.
Calcolare
il
peso
cumulato degli articoli.
4. Calcolare il peso della
rimanenza.
5.
Calcolare
il
peso
cumulato della rimanenza.
56
L’analisi ABC: un esempio (3)
Peso
Peso
Codice
Codice Cumulativo Articolo
3,23%
3,23% P 733
3,23%
6,45% P700
3,23%
9,68% MR 256
3,23%
12,90% P 667
3,23%
16,13% HD 30
3,23%
19,35% HD 15
3,23%
22,58% MR 128
3,23%
25,81% SP 120
3,23%
29,03% MO E
3,23%
32,26% DV P
3,23%
35,48% SV 16
3,23%
38,71% MS C
3,23%
41,94% SV 32
3,23%
45,16% HD 20
3,23%
48,39% DV
3,23%
51,61% CD 52
3,23%
54,84% CD 50
3,23%
58,06% TA C
3,23%
61,29% CD 48
3,23%
64,52% SP 80
3,23%
67,74% SP 50
3,23%
70,97% SA S
3,23%
74,19% MO I
3,23%
77,42% MR 64
3,23%
80,65% SC S
3,23%
83,87% MS
3,23%
87,10% TA
3,23%
90,32% SC P
3,23%
93,55% AL
3,23%
96,77% TA P
3,23%
100,00% SA M
Descrizione Articolo
Stock
Processore 733 MHz
Processore 700 MHz
Memoria Ram 256 MB
Processore 667 MHz
Hard Disk 30 GB 7200
Hard Disk 15 GB 7200
Memoria Ram 128 MB
Speaker 120W
Modem 56k esterno
DVD plus
Scheda Video 16 MB
Mouse cordless
Scheda Video 32 MB
Hard Disk 20 GB 7200
DVD standard
CD Rom 52x
CD Rom 50x
Tastiera cordless
CD Rom 48x
Speaker 80W
Speaker 50W
Scheda Audio Stereo
Modem 56k inteno
Memoria Ram 64 MB
Scheda seriale
Mouse
Tastiera
Scheda parallela
Alimentatore
Tastiera plus
Scheda Audio Mono
74
67
48
56
41
24
16
55
29
11
18
33
12
9
7
15
19
12
19
31
36
8
18
6
34
28
28
28
11
9
2
804
Prezzo al
Valore
Peso
Peso cumulato
pubblico (€) rimanenza (€) rimanenza
rimanenza
320,2
23.694,8
20,55%
20,55%
304,7
20.414,9
17,71%
38,26%
356,4
17.107,2
14,84%
53,10%
273,7
15.327,2
13,30%
66,40%
216,9
8.892,9
7,71%
74,11%
129,1
3.098,4
2,69%
76,80%
165,3
2.644,8
2,29%
79,09%
43,9
2.414,5
2,09%
81,19%
82,6
2.395,4
2,08%
83,27%
191,1
2.102,1
1,82%
85,09%
105,9
1.906,2
1,65%
86,74%
49,1
1.620,3
1,41%
88,15%
134,3
1.611,6
1,40%
89,55%
157,5
1.417,5
1,23%
90,78%
160,1
1.120,7
0,97%
91,75%
72,3
1.084,5
0,94%
92,69%
54,2
1.029,8
0,89%
93,58%
82,6
991,2
0,86%
94,44%
43,9
834,1
0,72%
95,17%
25,8
799,8
0,69%
95,86%
18,1
651,6
0,57%
96,43%
77,5
620,0
0,54%
96,96%
33,6
604,8
0,52%
97,49%
90,4
542,4
0,47%
97,96%
15,5
527,0
0,46%
98,42%
18,1
506,8
0,44%
98,86%
15,5
434,0
0,38%
99,23%
15,5
434,0
0,38%
99,61%
18,1
199,1
0,17%
99,78%
21,7
195,3
0,17%
99,95%
57
28,4
56,8
0,05%
100,00%
115.279,7
L’analisi ABC: un esempio (4)
Curva ABC - Magazzino Ricambi Hardware
120%
Rimanenza % cumulata
100%
80%
60%
40%
20%
A
B
C
0%
0%
20%
40%
60%
80%
Articoli in giacenza - Peso % cum ulato
100%
120%
58
L’analisi ABC: conclusioni
La diffusione di questo tipo di analisi è dovuta a:
1) semplicità: basata su concetti intuitivi e di uso comune;
2) validità generale (applicabile a diversi fenomeni);
3) rapidità ed efficacia.
Ulteriori informazioni qualitative da aggiungere al fenomeno:
1) caratteristiche del fornitore (affidabilità, distanza, tempo di
approvvigionamento);
2) caratteristiche del componente (voluminosità, fragilità, deperibilità,
rischio di obsolescenza, particolari condizioni di mantenimento a
scorta);
3) Tipo di consumo (regolare, irregolare, prodotto finito, componente,
59
ecc).
RIMANENZE
L’analisi ABC incrociata (1)
Classe A
FATTURATO
Classe B
Classe C
Classe A
1
2
3
Classe B
4
5
6
Classe C
7
8
9
Casella 1. Articoli ad alti valori di fatturato e che contribuiscono
maggiormente al valore delle rimanenze. Prodotti “alto rotanti”, per i
quali eventuali rotture di stock creerebbero forti riduzioni di fatturato.
Casella 3. Articoli “basso rotanti” con elevato valore di stock. Bisogna
forzarne la riduzione, trovando opportuni canali di uscita, evitando, nel
contempo, di lanciare nuovi piani di produzione o di acquisto.
60
L’analisi ABC incrociata (2)
Classe A
FATTURATO
Classe B
Classe C
RIMANENZE
Casella 7. Possono rappresentare una
gestione ottimale delle scorte, ma
anche il pericolo di andare in rottura di
stock o stock out.
Casella 9. Prodotti pressoché inesistenti dal punto di vista delle vendite
e dello stock. Il volume complessivo di tali item può comunque
comportare appesantimenti nella gestione anagrafica (codici esistenti) e
logistica (ubicazioni in magazzino).
Classe A
1
2
3
Classe B
4
5
6
Classe C
7
8
9
Caselle 2, 4, 5, 6, 8. Vi possono essere prodotti da trasferire nelle
categorie attigue. Per effettuare un’analisi dinamica è, allora, necessario
vedere in quale fase del ciclo di vita si trova il prodotto (per avere
un’idea su future eventuali variazioni di domanda).
61
Altri indicatori di importanza
Indice di rotazione: numero di volte che, in un opportuno intervallo di
tempo (generalmente l’anno), le scorte ruotano a magazzino.
Indice di rotazione a quantità:
Quantità in uscita
Ir 
Giacenza media
Indice di rotazione a valore:
Valore in uscita
Ir 
Rimanenza media
62
Indice di rotazione e curva ABC
Curva ABC - Magazzino Ricambi Hardware
120%
Curva
ABC
Rimanenza % cumulata
100%
80%
60%
40%
Indice di
rotazione
20%
0%
0%
20%
40%
60%
80%
Articoli in giacenza - Peso % cum ulato
100%
120%
63
Indice di rotazione: un esempio (1)
Si consideri lo stesso distributore di ricambi hardware per personal
computer dell’esempio precedente. Per ciascuno degli articoli presenti a
magazzino è riportato codice, nome, vendite (nell’anno 2000), giacenza
media (media tra le giacenze di fine mese).
64
Indice di rotazione: un esempio (2)
Codice
Articolo
P 733
P700
MR 256
P 667
HD 30
HD 15
MR 128
SP 120
MO E
DV P
SV 16
MS C
SV 32
HD 20
DV
CD 52
CD 50
TA C
CD 48
SP 80
SP 50
SA S
MO I
MR 64
SC S
MS
TA
SC P
AL
TA P
SA M
Descrizione Articolo
Processore 733 MHz
Processore 700 MHz
Memoria Ram 256 MB
Processore 667 MHz
Hard Disk 30 GB 7200
Hard Disk 15 GB 7200
Memoria Ram 128 MB
Speaker 120W
Modem 56k esterno
DVD plus
Scheda Video 16 MB
Mouse cordless
Scheda Video 32 MB
Hard Disk 20 GB 7200
DVD standard
CD Rom 52x
CD Rom 50x
Tastiera cordless
CD Rom 48x
Speaker 80W
Speaker 50W
Scheda Audio Stereo
Modem 56k inteno
Memoria Ram 64 MB
Scheda seriale
Mouse
Tastiera
Scheda parallela
Alimentatore
Tastiera plus
Scheda Audio Mono
Giacenza Prezzo al
Valore
media
pubblico (€) rimanenza (€)
118
107
77
90
66
38
26
88
46
18
29
53
19
14
11
24
30
19
30
50
58
13
29
10
54
45
45
45
18
14
3
1.287
320,2
304,7
356,4
273,7
216,9
129,1
165,3
43,9
82,6
191,1
105,9
49,1
134,3
157,5
160,1
72,3
54,2
82,6
43,9
25,8
18,1
77,5
33,6
90,4
15,5
18,1
15,5
15,5
18,1
21,7
28,4
37.783,6
32.602,9
27.442,8
24.633,0
14.315,4
4.905,8
4.297,8
3.863,2
3.799,6
3.439,8
3.071,1
2.602,3
2.551,7
2.205,0
1.761,1
1.735,2
1.626,0
1.569,4
1.317,0
1.290,0
1.049,8
1.007,5
974,4
904,0
837,0
814,5
697,5
697,5
325,8
303,8
85,2
184.509,7
Peso
rimanenza
20,48%
17,67%
14,87%
13,35%
7,76%
2,66%
2,33%
2,09%
2,06%
1,86%
1,66%
1,41%
1,38%
1,20%
0,95%
0,94%
0,88%
0,85%
0,71%
0,70%
0,57%
0,55%
0,53%
0,49%
0,45%
0,44%
0,38%
0,38%
0,18%
0,16%
0,05%
Peso
Vendite Indice di
cumulato
annuali rotazione
rimanenza
20,48%
1.784
15,12
38,15%
1.568
14,65
53,02%
1.089
14,14
66,37%
1.021
11,34
74,13%
638
9,67
76,79%
498
13,11
79,12%
324
12,46
81,21%
1.112
12,64
83,27%
573
12,46
85,14%
184
10,22
86,80%
324
11,17
88,21%
586
11,06
89,59%
207
10,89
90,79%
151
10,79
91,74%
116
10,55
92,68%
248
10,33
93,56%
312
10,40
94,42%
196
10,32
95,13%
298
9,93
95,83%
481
9,62
96,40%
550
9,48
96,94%
118
9,08
97,47%
258
8,90
97,96%
91
9,10
98,42%
448
8,30
98,86%
355
7,89
99,23%
432
9,60
99,61%
326
7,24
99,79%
122
6,78
99,95%
161
11,50
100,00%
18
6,00
65
Indice di rotazione: un esempio (3)
120%
100%
16,00
Curva
ABC
14,00
12,00
80%
10,00
60%
40%
8,00
Indice di
rotazione
6,00
4,00
20%
2,00
0,00
P
73
3
P7
M 00
R
25
P 6
66
H 7
D
3
H 0
D
M 15
R
1
SP 28
12
0
M
O
E
D
V
SV P
16
M
S
SV C
3
H 2
D
20
D
V
C
D
5
C 2
D
50
TA
C
C
D
4
SP 8
8
SP 0
50
SA
S
M
O
M I
R
64
SC
S
M
S
TA
SC
P
AL
TA
P
SA
M
0%
66
Indice di rotazione: conclusioni
Sono stati evidenziati alcuni metodi utilizzati nella valutazione del valore
di magazzino.
Di fondamentale importanza è ovviamente il contesto in cui si opera
(settore industriale, tipologia di articolo, la struttura di costo, la
possibilità di indebitamento, ecc).
67
Le scorte: introduzione (1)
Scorta: accumulo temporaneo, programmato o imprevisto di materiali a
diversi livelli del ciclo produttivo.
Fattori di influenza:
- costi e ricavi connessi all’esistenza o alla mancanza di scorte;
- caratteri specifici dell’articolo (categoria merceologica, deperibilità,
ecc.);
- possibili domanda e prezzo futuri;
- possibilità di rifornimento (reperibilità e tempi di consegna);
- obiettivi per i quali viene conservata.
68
Le scorte: introduzione (2)
Costi:
• costo di acquisto: influisce sulla gestione delle scorte solo se vi sono
sconti legati al singolo lotto di acquisto;
• costo di ordinazione: costo che si sostiene per il fatto stesso di emettere
un ordine, quasi indipendentemente dal quantitativo acquistato (è
formato da costi di personale, oneri bancari, spese telefoniche e di
elaborazione dati, ammortamenti);
• costo di conservazione (magazzinaggio): è legato al fatto che le scorte
immobilizzano capitale, richiedono spazi, controlli e manutenzione;
69
Le scorte: introduzione (3)
Costi:
• costo di invecchiamento: legato al deperimento di tipo fisico e/o tecnico
(obsolescenza), e può essere espresso in due modi diversi:
- come % annua del valore della merce a magazzino;
- in €/unità;
• costo di penuria: deriva dall’impossibilità di evadere con prontezza la
domanda a causa della mancanza di merce; se il cliente è disposto ad
attendere si misura €/(unità mancante*unità di tempo), altrimenti in
€/unità mancante (quindi come penale nel primo caso e come mancato
guadagno nel secondo); bisognerebbe, comunque, quantificare anche la
“perdita di immagine”.
70
Le scorte: introduzione (4)
Obiettivi e livelli di scorte per i vari enti aziendali:
ENTE AZIENDALE
OBIETTIVO
LIVELLO SCORTE
Vendite
Evitare ritardi di
consegna ai clienti
Alte
Acquisti
Ridurre i costi unitari
alzando i lotti di
acquisto
Alte
Produzione
Ridurre i costi unitari
alzando i lotti di
produzione
Alte
Amministrazione
Minimizzare i costi
economico-finanziari
Basse
Magazzino
Minimizzare i
quantitativi da
conservare/
manutenere
Basse
71
Le scorte: classificazione (1)
Scorte di ciclo:
Si formano durante la normale attività produttiva/distributiva a seguito
della discontinuità tra i flussi.
Scorte di sicurezza:
Cautelano l’azienda da tutti i fenomeni difficilmente prevedibili
(variabilità della domanda, dei lead time di approvvigionamento e
produzione).
Scorte strategiche:
Tipiche di settori dove i prezzi subiscono forti e continue fluttuazioni (es.
petrolifero).
72
Le scorte: classificazione (2)
Scorte speculative:
Investimenti in attesa di aumento dei prezzi.
Scorte particolari:
Precedono lanci di nuovi prodotti o campagne promozionali.
Scorte morte:
Articoli a valore fortemente ridotto a causa di deterioramento,
obsolescenza tecnologica, scadenza, ecc.
73
Le scorte: classificazione (3)
Materie Prime
Prodotti Finiti
Acquisto
Scorte
Produzione
Distribuzione
74
Modelli di gestione delle scorte
Domanda indipendente.
E’ il caso di prodotti finiti e di ricambi per i quali la
domanda si manifesta dal mercato esterno all’azienda.
Forte incertezza sul valore della domanda che deve
essere stimato attraverso opportune tecniche di
previsione.
Due classi in base
al tipo di domanda:
Tecniche di gestione delle scorte basate sui modelli del
Lotto Economico e Periodo Fisso di Riordino.
Domanda dipendente.
E’ il caso di materie prime, i componenti e i
semilavorati il cui fabbisogno dipende dalla quantità
(ossia dalla domanda) dei prodotti finiti.
Fabbisogno prevedibile in quanto dalla distinta base se
ne può calcolare il coefficiente di impiego per unità di
prodotto.
Tecnica di gestione delle scorte: MRP (Material
Requirements Planning).
75
Modello del Lotto Economico
(o di Wilson) (1)
Obiettivo: calcolare la dimensione ottimale del lotto di
acquisto/produzione in modo da minimizzare i costi
totali.
Costo emissione ordine
Costi totali:
Costo mantenimento a scorta
76
Modello del Lotto Economico (2)
Utilizzato nei sistemi continui di controllo delle giacenze 
monitoraggio costante del livello dello stock con l’obiettivo, qualora
scenda sotto un determinato punto di riordino, di emettere un ordine di
acquisto e/o produzione.
Ipotesi:
 D: domanda annua del prodotto (nota e non stagionale);
 CE: costo emissione ordine (costante);
 P: prezzo di acquisto o costo variabile di produzione (indipendente
dalla quantità);
 i: tasso annuo di interesse (costante);
 lead time di approvvigionamento: nullo (consegna/produzione merce
77
immediata).
Modello del Lotto Economico (3)
Quantità
Q
Q
2
Tempo
Emissione dell’ordine
78
Modello del Lotto Economico (4)
CTOT  C ACQ  CTE  CTM
con:
CACQ costo totale annuo di acquisto;
CTE costo totale annuo di emissione degli ordini;
CTM costo totale annuo di mantenimento a scorta.
C ACQ  P  D
con:
P prezzo di acquisto dell’articolo;
D fabbisogno annuo (domanda).
79
Modello del Lotto Economico (5)
CTE  CE  N E  CE 
D
Q
con:
CE costo unitario di emissione (costo del personale addetto alla
creazione, emissione e sollecito dell’ordine; costo del personale addetto
allo scarico, smistamento e stoccaggio; costo per controllo e sollecito
fatture)
NE numero di ordini effettuati nel periodo.
CTM 
con:
Q
 P i
2
P prezzo di acquisto dell’articolo;
i tasso annuo di interesse.
80
Modello del Lotto Economico (6)
dCTOT (Q)
CE  D P  i
 0

0
2
dQ
Q
2
D Q
CTOT (Q)  P  D  CE    P  i
Q 2
2  CE  D
Q  EOQ 
P i
Costo
CTOT
CTM
CTE
EOQ
Quantità
ordinata
81
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Organizzazione d`impresa - DEE - Dipartimento di Elettrotecnica ed