Giulio Tagliavini – Massimo Regalli
Corso di Economia
degli Intermediari Finanziari
Alcuni strumenti finanziari particolari
Alcuni strumenti proposti nel panorama internazionale

Gli strumenti ai quali faremo riferimento sono:



i financial futures;
le opzioni;
gli swap.
I Financial Futures
I financial future

Il financial future è un accordo “standardizzato” di
acquisto o di vendita di attività finanziarie, ad una data
futura.

Il termine standardizzato indica che tutte le
caratteristiche salienti del contratto sono determinate
attraverso l’intervento di una borsa valori dei future,
che detta regole di generale applicazione.
I financial future - Un esempio

L’inserimento dei financial future in un portafoglio di
investimenti, consente di determinare con certezza l’entità dei
flussi monetari futuri che altrimenti sarebbero aleatori.
Esempio:
una società di import/export ha acquistato merce dagli Usa
per un valore di un milione di dollari, con pagamento a 90 gg.
Dal momento che la società non è in grado di determinare
con esattezza l’evoluzione del cambio euro/dollaro, essa può
acquistare un future a 3 mesi sul dollaro e rendere certo
l’ammontare delle uscite programmate.
Le opzioni
Le opzioni

Una opzione è un contratto che conferisce il diritto, non
l’obbligo, di comprare o vendere un determinato bene ad
un prezzo prefissato (strike price, exercise price o prezzo di
esercizio) ad una certa data;

Il diritto è conferito dal venditore all’acquirente previa
corresponsione di un premio, detto prezzo dell’opzione;

Option vs future
Le prime consentono all’acquirente del contratto di decidere
se esercitare o meno un diritto, mentre i secondi sono
vincolanti per entrambe le parti.
Le opzioni europee e quelle americane

Opzioni europee
Consentono di esercitare il diritto di acquisto o di
vendita del bene sottostante ad una data/periodo
prefissata/o.

Opzioni americane
Il diritto di opzione può essere fatto valere in ogni
istante compreso tra la sottoscrizione del contratto e
la data di scadenza.
L’opzione call


Con l’acquisto di una opzione call su un titolo azionario un
operatore si garantisce la possibilità di entrare in possesso ad
una data di una azione ufficialmente quotata.
Una call si definisce:
 in the money: il prezzo di esercizio è inferiore al valore
corrente del titolo sottostante;
 at the money: i due valori coincidono;
 out of the money: lo strike price supera la quotazione del
titolo.
L’opzione call - Un esempio

Un investitore

acquista il 10 agosto una call option relativa al titolo Alfa;

prezzo della call pari a 2 euro;

prezzo di esercizio di 100 euro.

Alla data del contratto il valore del titolo è di 95 euro.

La option è esercitabile entro il 31 ottobre.
L’opzione call - Un esempio
Risultato
economico
?
?
?
Quotazione
del sottostante
L’opzione call - Un esempio
Risultato
economico
100
-2
102
Quotazione
del sottostante
L’opzione call - Un esempio

Fino a quando il prezzo del titolo resta al di sotto di 100 euro il
titolare dell’opzione non la eserciterà;

Se la quotazione non supera il prezzo d’esercizio fino allo scadere
del contratto, il risultato economico per l’investitore è pari a -2
euro;

Nel caso in cui la quotazione dovesse salire sopra i 102 euro, il
risultato dell’operazione è positivo senza alcun limite superiore;

Questo chi compra la call, e chi la vende ?
Posizione corta sulla call - Esempio
Risultato
economico
?
Quotazione
del sottostante
?
?
Posizione corta sulla call - Esempio
Risultato
economico
2
Quotazione
del sottostante
100
102
L’opzione call
Il guadagno complessivo che un sottoscrittore di una
call può ottenere è pari a:
G = [ V - (P+S) ] x n
dove:
G guadagno complessivo
V quotazione del titolo sottostante
P premio pagato per la call
S prezzo di esercizio
n numero dei titoli inclusi nel contratto di call option
L’opzione call – Esempio

Il guadagno complessivo che un sottoscrittore di una call può
ottenere è pari a:
G = [ V - (P+S) ] x n
Quando la quotazione è 102:
G = [102 – (2+100)] x 1 = 0
Quando la quotazione è 98:
G = [98 – (2+100)] x 1 = -4
Quando la quotazione è 104:
G = [104 – (2+100)] x 1 = 2
L’opzione call

Fini del sottoscrittore:
 Speculativo;
 copertura da rischi: l’opzione call permette di coprirsi
dal rischio di un aumento del prezzo del sottostante.

Fini del venditore:
 il venditore (writer) di una call si attende una discesa
delle quotazioni del titolo.

Le posizioni del venditore e dell’acquirente sono
simmetriche rispetto all’asse delle ascisse.
Le opzioni - Fattori che influenzano il premio speculativo

Con riferimento al prezzo di una opzione call, i fattori di
influenza più comuni sono:





la volatilità del prezzo del titolo sottostante: più è elevata
più aumenta il premio speculativo;
la scadenza del contratto: c’è una correlazione positiva tra
premio speculativo e scadenza dell’opzione;
il valore del titolo optato: più esso è elevato più è elevato il
valore intrinseco;
il tasso di interesse: il valore di una opzione è correlato
positivamente con il livello dei tassi di interessi;
il prezzo di esercizio: tra due opzioni su un medesimo
titolo, con uguale scadenza, quella con un prezzo di
esercizio minore avrà un valore superiore all’altra.
L’opzione put

Con l’acquisto di una opzione put un operatore si
garantisce il diritto di vendere ad prezzo predefinito uno o
più titoli ad una data di una azione ufficialmente quotata.

Una opzione put si definisce:
 in the money: il prezzo di esercizio è superiore al
valore corrente del titolo sottostante;
 at the money: i due valori coincidono;
 out of the money: lo strike price è inferiore alla
quotazione del titolo.
L’opzione put - Un esempio

Un investitore:

acquista il 10 agosto una put option relativa al titolo Alfa;

costo dell’opzione pari a 2 euro;

prezzo di esercizio pari a 100 euro.

Alla data del contratto il valore del titolo è di 105 euro;

La option è esercitabile entro il 31 ottobre.
L’opzione put - Un esempio
Risultato economico
?
?
?
?
Quotazione
del sottostante
L’opzione put - Un esempio
Risultato economico
98
100
-2
98
Quotazione
del sottostante
L’opzione put - Un esempio

Per qualsiasi valore assunto dal titolo sopra lo strike price,
l’operatore perde due unità;

Per prezzi compresi tra 98 e 100 incorrerà comunque in una
perdita;

Per prezzi inferiori a 98 euro l’acquirente della put otterrà dei
profitti; essi saranno crescenti al decrescere della quotazione del
titolo;

Questo chi compra la put, e chi la vende ?
L’opzione put - Un esempio di vendita
Risultato economico
?
?
?
?
Quotazione
del sottostante
L’opzione put - Un esempio di vendita
Risultato economico
2
98
100
98
Quotazione
del sottostante
L’opzione put

Il guadagno complessivo che un sottoscrittore di una put può
ottenere è pari a:
G = [ S - (P+V) ] n
dove:
G guadagno complessivo
V quotazione del titolo sottostante
P premio pagato per la put
S prezzo di esercizio
n numero dei titoli inclusi nel contratto di put option
L’opzione put

Il guadagno complessivo che un sottoscrittore di una put può
ottenere è pari a:
G = [ S - (P+V) ] n
Quando la quotazione è 102:
G = [100 – (2+102)] x 1 = -4
Quando la quotazione è 98:
G = [100 – (2+98)] x 1 = 0
Quando la quotazione è 94:
G = [100 – (2+94)] x 1 = 4
Gli Swap
Gli swap

Sono accordi tra due parti che si impegnano a versarsi
reciprocamente dei pagamenti periodici;

Abbiamo:
 swap sui tassi: interest rate swap;
 Swap di valuta: currency o domestic currency swaps;
L’interest rate swap

In un interest rate swap, due parti concordano di scambiarsi
reciprocamente gli oneri di debiti preesistenti, accesi
indipendentemente da ciascuna di esse a condizioni contrattuali
diverse;

Il risultato consiste in una trasformazione dell’indebitamento a tasso
variabile in tasso fisso, e viceversa.

Motivazioni alla base della operazione:
 diverse aspettative dei due contraenti circa l’andamento dei tassi di
interesse;
 diverso potere contrattuale dei contraenti sul fronte della raccolta;
 necessità di raggiungere un equilibrio ottimale tra posizioni a tasso
fisso e posizioni a tasso variabile.
L’interest rate swaps - la dinamica dei flussi
Prestatore a tasso
fisso
Flussi a tasso variabile
Prestatore a tasso
variabile
Società A
Intermediario
Flussi a tasso fisso
Società B
Esempio - interest rate swap

L’impresa X gode di un rating migliore di quello dell’impresa Y;

L’impresa X ottiene quindi le seguenti condizioni per un prestito:
 A tasso fisso: 6%;
 A tasso variabile: libor + 1%.

L’impresa Y ottiene invece le seguenti condizioni per un prestito:
 A tasso fisso: 7%;
 A tasso variabile: libor + 1,5%.
Esempio - interest rate swap

L’impresa X gode di un rating migliore di quello dell’impresa
Y;

Questo vantaggio/differenza non è uguale nei due casi;

Immaginiamo che le due imprese abbiano bisogno del
medesimo finanziamento:
 1 milione di euro;
 10 anni.
Esempio - interest rate swap


L’operazione che si può costruire è:

L’impresa X prende a prestito a tasso fisso: 6%;

L’impresa Y prende a prestito a tasso variabile: libor + 1,5%;
Se si attiva un’operazione di swap per il medesimo importo e
durata per le due imprese, si ha…
Esempio - interest rate swap

L’azienda X paga alla Y il libor;

L’azienda Y paga alla X un tasso fisso del 5,25%;

Con questo schema:

l’impresa X si indebita di fatto al tasso: libor + 0,75%;

l’impresa Y si finanzia di fatto al tasso fisso del 6,75%.
Come mai ?
Esempio - interest rate swap
Impresa X
Impresa Y
6%
BANCA
Esempio - interest rate swap
Impresa X
Impresa Y
6%
Libor + 1,5%
BANCA
Esempio - interest rate swap
Libor
Impresa X
Impresa Y
6%
Libor + 1,5%
BANCA
Esempio - interest rate swap
Libor
Impresa X
Impresa Y
5,25%
6%
Libor + 1,5%
BANCA
Esempio - interest rate swap
Libor
Impresa X
Impresa Y
5,25%
6%
Libor + 1,5%
BANCA
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