Il sistema nervoso Struttura e funzione del sistema nervoso 23.1 Il sistema nervoso riceve e interpreta gli impulsi sensoriali e trasmette quindi i comandi appropriati • Il sistema nervoso è costituito dai neuroni, cellule specializzate costituite da un corpo cellulare (che contiene il nucleo e gli organuli) e da lunghi sottili prolungamenti, chiamati fibre nervose. • Il cervello umano contiene circa 100 miliardi di neuroni specializzati nel trasferire segnali da un punto all’altro del corpo. Copyright © 2006 Zanichelli editore Il sistema nervoso svolge tre funzioni strettamente interconnesse: l’acquisizione sensoriale, l’integrazione e lo stimolo motorio. Acquisizione sensoriale Integrazione Recettore sensoriale Stimolo motorio Encefalo e midollo spinale Figura 23.1A Copyright © 2006 Zanichelli editore Effettore Sistema nervoso periferico (SNP) Sistema nervoso centrale (SNC) Alle tre principali funzioni del sistema nervoso, corrispondono i tre tipi funzionali di neuroni: • i neuroni sensoriali: trasportano le informazioni dai recettori sensoriali verso il sistema nervoso centrale; • gli interneuroni: integrano i dati forniti dai neuroni sensoriali e poi trasmettono segnali appropriati ad altri interneuroni o neuroni motori; • i neuroni motori: trasmettono i messaggi provenienti dal sistema centrale alle cellule effettrici. Copyright © 2006 Zanichelli editore Tranne alcune eccezioni, il sistema nervoso viene suddiviso in due parti: • sistema nervoso centrale (SNC): costituito dall’encefalo e, nei vertebrati, dal midollo spinale; • sistema nervoso periferico (SNP): formato essenzialmente dalle vie di comunicazione (i nervi) che portano i messaggi verso l’interno e verso l’esterno del sistema nervoso centrale; il sistema periferico possiede anche i gangli, che raggruppano i corpi cellulari dei neuroni. Copyright © 2006 Zanichelli editore Un esempio di funzione del sistema nervoso è rappresentato dal circuito relativamente semplice che produce le risposte automatiche agli stimoli, o riflessi. 1 Recettore 2 Neurone sensoriale Encefalo Ganglio Midollo spinale Motoneurone 3 Muscolo quadricipite 4 Interneurone SNC Muscoli flessori Figura 23.1B Copyright © 2006 Zanichelli editore Nervo SNP 23.2 I neuroni sono le unità funzionali del sistema nervoso • La capacità dei neuroni di ricevere e trasmettere impulsi dipende dalla loro struttura. • La maggior parte degli organuli del neurone, compreso il nucleo, è localizzata nel corpo cellulare. • Dal corpo cellulare si estendono due tipi di prolungamenti, i dendriti (che sono numerosi) e l’assone (sempre unico). Copyright © 2006 Zanichelli editore Struttura di un neurone motorio mielinizzato: Dendriti Corpo cellulare SEM 3600 Direzione dell’impulso Corpo cellulare Nodo di Ranvier Assone Nucleo Cellula di Direzione dell’impulso Schwann Strati di mielina che formano la guaina mielinica Nucleo Nodo di Ranvier Cellula di Schwann Guaina mielinica Figura 23.2 Copyright © 2006 Zanichelli editore Bottoni sinaptici • In molti animali gli assoni che trasportano rapidamente gli impulsi sono avvolti per gran parte della loro lunghezza da una sostanza isolante chiamata guaina mielinica. • Nei vertebrati questo materiale ha l’aspetto di una collana costituita da perle di forma allungata: ogni «perla» è una cellula di Schwann. Copyright © 2006 Zanichelli editore Gli impulsi nervosi: • viaggiano dai dentriti al corpo cellulare e poi lungo l’assone fino alla terminazione sinaptica; • si propagano in una sola direzione lungo l’assone; • hanno la capacità di rigenerarsi lungo l’assone; • sono eventi del tipo «tutto o nulla». Copyright © 2006 Zanichelli editore • Gli impulsi nervosi sono sempre uguali, indipendentemente dal fatto che lo stimolo che li ha generati sia forte o debole. • È la frequenza dei potenziali d’azione che cambia al variare dell’intensità dello stimolo. • Il passaggio dell’informazione da cellula a cellula avviene attraverso le sinapsi, ovvero le regioni di spazio tra una terminazione sinaptica e un’altra cellula. Copyright © 2006 Zanichelli editore La sinapsi chimica • Nelle sinapsi chimiche è presente un breve spazio sinaptico che separa il neurone presinaptico da quello postsinaptico. • Il segnale elettrico deve quindi essere prima convertito in un segnale chimico, costituito da molecole di neurotrasmettitori, che può generare un impulso nervoso nella cellula postsinaptica. • Il neurotrasmettitore diffonde attraverso la sinapsi e si lega ai recettori presenti sulla membrana della cellula postsinaptica. Copyright © 2006 Zanichelli editore Schema della sinapsi chimica: Neurone presinaptico 1 Arriva il potenziale d’azione Vescicole Assone del neurone presinaptico Terminazione sinaptica Sinapsi 2 3 La vescicola si fonde con la membrana Il neurotrasmettitore viene liberato nello spazio sinaptico plasmatica Neurone postsinaptico Spazio sinaptico 4 Il neurotrasmettitore si lega al recettore Neurone postsinaptico Canali ionici Molecole di neurotrasmettitore Neurotrasmettitore Recettore Il neurotrasmettitore viene demolito ed eliminato Ioni Figura 23.6 Copyright © 2006 Zanichelli editore 5 Il canale ionico si apre 6 Il canale ionico si chiude 23.7 Le sinapsi chimiche rendono possibile l’elaborazione di informazioni complesse Un neurone può ricevere informazioni da centinaia di altri neuroni attraverso migliaia di terminazioni sinaptiche. Terminazioni sinaptiche Dendriti Inibitore Eccitatore Guaina mielinica Corpo cellulare del neurone postsinaptico Assone Figura 23.7 Copyright © 2006 Zanichelli editore SEM 5500 Terminazioni sinaptiche • I neurotrasmettitori che aprono i canali del sodio possono generare potenziali d’azione nella cellula postsinapica: tali neurotrasmettittori e le sinapsi in cui essi sono liberati, sono chiamati eccitatori. • Viceversa, molti neurotrasmettitori aprono i canali di membrana di altri ioni che fanno diminuire nella cellula postsinaptica la tendenza a generare i potenziali d’azione: tali neurotrasmettitori e le loro sinapsi sono detti inibitori. Copyright © 2006 Zanichelli editore • La membrana di un neurone può ricevere contemporaneamente sia segnali eccitatori sia segnali inibitori. • Se nel loro complesso gli impulsi eccitatori sono abbastanza forti da suscitare nella membrana un potenziale supersiore alla soglia, allora nella cellula postsinaptica si genera il potenziale d’azione. Copyright © 2006 Zanichelli editore 23.8 Molte piccole molecole svolgono la funzione di neurotrasmettitori Molte molecole svolgono il ruolo di neurotrasmettitore nelle sinapsi chimiche: • l’acetilcolina; • le ammine biogene; • gli amminoacidi e i peptidi; • l’ossido di azoto. Copyright © 2006 Zanichelli editore COLLEGAMENTI 23.9 Numerosi farmaci e altre sostanze agiscono a livello delle sinapsi chimiche Molte sostanze psicoattive (tra cui caffeina, nicotina e alcol etilico) influenzano l’azione dei neurotrasmettitori nelle sinapsi presenti nel nostro cervello. Figura 23.9 Copyright © 2006 Zanichelli editore Organizzazione del sistema nervoso 23.10 Nel regno animale si sono evoluti diversi tipi di sistema nervoso Gli organismi a simmetria radiale hanno uno dei modelli più semplice di sistema nervoso, costituito da una rete nervosa, ossia da un sistema a reticolo di neuroni che si estende per tutto il corpo. Rete nervosa Neurone Figura 23.10A Copyright © 2006 Zanichelli editore Idra (uno cnidario) La maggior parte degli animali presenta simmetria bilaterale, con due aspetti evolutivi caratteristici: • la cefalizzazione, cioè la concentrazione delle strutture nervose presso l’estremità anteriore; • la centralizzazione, ossia la presenza di un sistema nervoso centrale separato da quello periferico. Encefalo Macchia oculare Encefalo Cordone nervoso Nervi periferici Encefalo Cordone nervoso ventrale Copyright © 2006 Zanichelli editore Encefalo Assone gigante Gangli dei segmenti Planaria (un verme piatto) Figure 23.10B-E Cordone nervoso ventrale Gangli Sanguisuga (un anellide) Insetto (un artropode) Calamaro (un mollusco) 23.11 Il sistema nervoso dei vertebrati presenta un alto livello di centralizzazione e di cefalizzazione Sistema nervoso centrale (SNC) Sistema nervoso periferico (SNP) Encefalo Nervi cranici Midollo spinale Gangli Nervi spinali Figura 23.11A Copyright © 2006 Zanichelli editore Cavità interna del SNC e sezione trasversale del midollo spinale: Liquido cerebrospinale Sostanza grigia Encefalo Meningi Sostanza bianca Canale centrale Ventricoli Canale ependimale del midollo spinale Midollo spinale Figura 23.11B Copyright © 2006 Zanichelli editore Ganglio della radice dorsale (parte del SNP) Nervo spiale (che fa parte del sistema nervoso periferico) Midollo spinale (sezione trasversale) Il sistema nervoso di tutti i vertebrati presenta alcune somiglianze fondamentali come: • la suddivisione in un sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale) e periferico; • l’elevato grado di cefalizzazione. Copyright © 2006 Zanichelli editore 23.12 Il sistema nervoso periferico motorio ha una struttura funzionale gerarchica Il sistema nervoso periferico motorio dei vertebrati può essere suddiviso in due componenti funzionalmente diverse: il sistema nervoso somatico e il sistema nervoso Sistema nervoso autonomo. periferico Sistema somatico (volontario) Sistema autonomo (involontario) Sistema simpatico Figura 23.12 Copyright © 2006 Zanichelli editore Sistema parasimpatico Sistema enterico • Il sistema nervoso somatico trasporta i segnali da e verso i muscoli scheletrici, principalmente in risposta a stimoli esterni. Viene detto volontario perché gran parte delle sue azioni è sotto il controllo della volontà. • Il sistema nervoso autonomo regola l’ambiente interno, controllando la muscolatura liscia, il miocardio e gli organi dei sistemi digerente, cardiovascolare, escretore ed endocrino. Questo controllo è generalmente di tipo involontario. Copyright © 2006 Zanichelli editore 23.13 Gli effetti contrapposti dei neuroni dei sistemi simpatico e parasimpatico regolano l’ambiente interno • Un gruppo di neuroni, che costituisce il sistema parasimpatico, induce nell’organismo le attività legate all’acquisizione e alla conservazione dell’energia. • L’altro gruppo di neuroni, appartenenti al sistema simpatico, tende a svolgere il compito opposto, preparando il corpo alle attività che consumano energia. Copyright © 2006 Zanichelli editore Il sistema nervoso autonomo: Figura 23.13 Copyright © 2006 Zanichelli editore L’encefalo umano 23.14 L’encefalo si sviluppa a partire da tre dilatazioni anteriori del tubo neurale Regioni dell’encefalo embionale Nei vertebrati, durante i primi stadi dello sviluppo embrionale, all’estremità anteriore del tubo neurale compaiono tre rigonfiamenti: prosencefalo, mesencefalo e rombencefalo. Prosencefalo Cervello (emisferi cerebrali; comprende la corteccia, la sostanza bianca e i nuclei basali) Diencefalo (talamo, ipotalamo, ipofisi, epifisi) Mesencefalo Mesencefalo (parte del tronco encefalico) Ponte (parte del tronco) Cervelletto Rombencefalo Midollo allungato (parte del tronco encefalico) Emisfero cerebrale Mesencefalo Rombencefalo Diencefalo Mesencefalo Ponte Cervelletto Midollo allungato Midollo spinale Prosencefalo Figura 23.14 Copyright © 2006 Zanichelli editore Regioni presenti nell’adulto Embrione (un mese) Feto (tre mesi) • Se confrontato a quello dei pesci, degli anfibi e dei rettili, il cervello degli uccelli e dei mammiferi è molto più grande, rispetto alle altre parti dell’encefalo. • Un cervello più ampio è direttamente correlato con il comportamento più elaborato che caratterizza uccelli e mammiferi. Copyright © 2006 Zanichelli editore 23.15 La struttura di un supercomputer vivente: l’encefalo umano • L’encefalo umano è più potente di qualsiasi computer. • È formato da tre regioni principali che si sono evolute considerevolmente rispetto alle forme originali ancestrali: – prosencefalo; – mesencefalo; – rombencefalo. Copyright © 2006 Zanichelli editore Due parti del rombencefalo, chiamate midollo allungato e ponte, e il mesencefalo formano un’unità funzionale chiamata complessivamente tronco encefalico. Corteccia cerebrale Cervello Prosencefalo Talamo Ipotalamo Ipofisi Mesencefalo Ponte Rombencefalo Figura 23.15A Copyright © 2006 Zanichelli editore Midollo allungato Cervelletto Midollo spinale Principali strutture dell’encefalo umano: Tabella 23.15 Copyright © 2006 Zanichelli editore • Il cervelletto, un’altra componente del rombencefalo, è il centro operativo che coordina i movimenti. • I più sofisticati centri di elaborazione nervosa sono quelli che derivano dal prosencefalo: il talamo, l’ipotalamo e il cervello. • Il cervello è la porzione più grande e sofisticata dell’encefalo. Copyright © 2006 Zanichelli editore Il cervello è costituito dagli emisferi cerebrali destro e sinistro, ognuno dei quali è responsabile dell’attività della parte opposta del corpo. Emisfero cerebrale sinistro Figura 23.15B Copyright © 2006 Zanichelli editore Corpo calloso Emisfero cerebrale destro Gangli basali 23.16 La corteccia cerebrale è un mosaico di regioni specializzate che interagiscono L’intricato circuito neuronale della corteccia cerebrale dà origine alle caratteristiche umane più peculiari: la logica e le capacità matematiche, l’abilità linguistica, l’immaginazione, il talento artistico e la personalità. Lobo frontale Lobo parietale Area di associazione frontale Linguaggio Area di associazione Linguaggio somatosensoriale Percezione del gusto Percezione delle parole scritte Percezione dell’udito Percezione Area di associazione dell’olfatto uditiva Area di associazione visiva Vista Figura 23.16 Copyright © 2006 Zanichelli editore Lobo temporale Lobo occipitale • L’area funzionale chiamata corteccia motoria ha soprattutto la funzione di inviare comandi ai muscoli scheletrici, fornendo risposte appropriate agli stimoli sensoriali. • La maggior parte della nostra corteccia cerebrale è costituita dalle aree di associazione, che sono i siti delle attività mentali più sofisticate, ossia di ciò che noi chiamiamo semplicemente pensiero. • Gli emisferi cerebrali destro e sinistro tendono a specializzarsi a svolgere funzioni differenti. Copyright © 2006 Zanichelli editore COLLEGAMENTI 23.17 Lesioni e interventi chirurgici al cervello forniscono informazioni sulle sue funzioni Gran parte di ciò che sappiamo sul cervello proviene dagli studi effettuati su persone che hanno subito lesioni cerebrali o interventi chirurgici, oppure affette da particolari malattie. Figura 23.17A, B Copyright © 2006 Zanichelli editore 23.18 Diverse parti del cervello regolano il sonno e la veglia • L’ipotalamo, insieme ad altre regioni dell’encefalo, è responsabile del ciclico alternarsi di sonno e veglia. • Il ponte e il midollo allungato contengono centri che, se stimolati, inducono il sonno. • Il mesencefalo invece contiene un centro dell’attenzione. • Un altro sistema di neuroni importante nella regolazione del sonno e della veglia è la formazione reticolare. Copyright © 2006 Zanichelli editore La formazione reticolare attraversa il centro del tronco encefalico e riceve informazioni dai recettori sensoriali, le filtra rimuovendo quelle che arrivano costantemente al sistema nervoso, e invia i dati utili alla corteccia cerebrale. Informazioni in uscita verso la corteccia Occhio Formazione reticolare Figura 23.18A Informazioni provenienti dai recettori del tatto, del dolore e della temperatura Copyright © 2006 Zanichelli editore Informazioni provenienti dall’orecchio I ricercatori studiano il tipo di attività elettrica del cervello durante la veglia e il sonno mediante una tecnica detta elettroencefalografia: un dispositivo trasforma i segnali elettrici, chiamati onde cerebrali, in un tracciato detto elettroencefalogramma o EEG. Paziente sveglio, a riposo, con gli occhi chiusi (onde alfa) Paziente sveglio, con intensa attività mentale (onde beta) Sonno non-REM (onde delta) Figure 23.18B, C Copyright © 2006 Zanichelli editore Paziente addormentato Sonno REM Sonno non-REM (onde delta) 23.19 Il sistema limbico è coinvolto nelle emozioni, nella memoria e nell’apprendimento Gran parte delle emozioni, della memoria e dell’apprendimento umani dipende dal nostro sistema limbico, un’unità funzionale del prosencefalo, costituita da numerosi centri di integrazione e da aree neuronali interconnesse, che include parti del talamo e dell’ipotalamo. Talamo Ipotalamo Cervello Corteccia prefrontale Olfatto Figura 23.19 Copyright © 2006 Zanichelli editore Bulbo olfattivo Gusto Ippocampo COLLEGAMENTI 23.20 Alterazioni delle funzioni fisiologiche nell’encefalo possono causare disturbi neurologici • I disturbi neurologici (o malattie del sistema nervoso) hanno un enorme impatto sulla società. • Alcuni esempi sono: la schizofrenia, la depressione, la malattia di Alzheimer e il morbo di Parkinson. Copyright © 2006 Zanichelli editore • La schizofrenia è un grave disturbo mentale caratterizzato da episodi psicotici durante i quali il paziente perde la capacità di distinguere la realtà. • Tra i sintomi ci sono le allucinazioni, manie, insensibilità, mancanza d’iniziativa, facilità alla distrazione e difficoltà nell’espressione verbale. Copyright © 2006 Zanichelli editore • Sono state identificate due forme di depressione: la depressione maggiore e il disturbo bipolare. • La depressione maggiore colpisce circa il 5% della popolazione. • Il disturbo bipolare interessa circa l’1% della popolazione ed è caratterizzato da drastici cambiamenti dello stato d’animo. Copyright © 2006 Zanichelli editore Molte persone depresse presentano uno squilibrio della concentrazione dei neurotrasmettitori (in particolare della serotonina). Alcune medicine sono in grado di correggere tale squilibrio: la classe più comune di farmaci antidepressivi (SSRI) inibisce il riassorbimento della serotonina. 140 Prescrizioni (milioni) 120 100 80 60 40 20 0 Figura 23.20A Copyright © 2006 Zanichelli editore 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Anno • La malattia di Alzheimer è una malattia degenerativa del cervello caratterizzata da perdita di memoria e confusione mentale: • La sua incidenza nella popolazione varia a seconda dell’età. Figura 23.20B Copyright © 2006 Zanichelli editore Matassa neurofibrillare LM 250 Placca amiloide • Il morbo di Parkinson è una malattia caratterizzata da rigidità muscolare, difficoltà a iniziare i movimenti e lentezza nell’eseguirli. • Questo morbo è progressivo, legato all’età del paziente e, in genere, si manifesta dopo i 60 anni. Figura 23.20C Copyright © 2006 Zanichelli editore