IL BILANCIO AZIENDALE
“ come strumento strategico
decisionale ”
Matteo Legnani
Il bilancio…
“Strumento di comunicazione interna e esterna”
Possibili destinatari:
 Imprenditore
 Economista
 Politico
 Estimatore
 Funzionario di banca
 Fisco
…il bilancio…
 è strumento di comunicazione, interna ed esterna,
dell’attività d’impresa e delle sue performance
 fornisce un quadro della situazione economica,
finanziaria e patrimoniale dell'azienda
 è la sintesi delle risultanze della gestione
aziendale posta in essere durante un determinato
periodo di riferimento
…il bilancio economico…
 consente una organizzazione efficiente di
tutte le attività legate alla vita dell'azienda
 è uno strumento fondamentale per i
processi di pianificazione e
programmazione della gestione futura.
… dunque…
 tenuto conto degli scenari attuali e futuri,
il bilancio economico può diventare, in
particolare per il piccolo e medio
imprenditore agricolo, uno strumento di
vitale importanza per misurare in modo
corretto e completo la performance
ottenuta, al fine di garantire la continuità
dell’attività
Il bilancio in Economia Agraria
BILANCIO ECONOMICO: il più tradizionale
strumento d’analisi e di pianificazione dell’impresa
agraria
Origine: - inizio ‘900
- estimo
- A. Serpieri
Da bilancio estimativo a
bilancio economico
Obiettivo:
 determinazione dei risultati della
gestione di un determinato esercizio
 misurazione delle capacità produttive
e reddituali di una determinata azienda
BILANCIO “ECONOMICO”
DESCRIZIONE
a) PLV
b) COSTI VARIABILI
c) REDDITO LORDO (a - b)
d) COSTI FISSI
e) REDDITO NETTO (c - d)
VALORE
%PLV
BILANCIO CONTABILE
e
BILANCIO ECONOMICO
 costi espliciti: sono i costi che generano un flusso di
denaro, quali ad esempio le spese varie (acquisto di
fertilizzanti, carburanti, etc.) o il salario per la manodopera
dipendente
 costi impliciti: sono costi che non generano alcun flusso di
denaro. (costo del lavoro familiare, costo del capitale
proprio)
BILANCIO CONTABILE e
BILANCIO ECONOMICO
La distinzione tra costi espliciti e impliciti sottolinea una
differenza sostanziale tra il punto di vista dell’economista
e quello del contabile nell’analisi delle attività
economiche.
- I contabili si limitano a registrare tutti i movimenti
monetari da e verso l’impresa; prendono in considerazione
i soli costi espliciti;
- Gli economisti sono interessati a studiare le modalità
secondo le quali le imprese prendono le proprie decisioni
di prezzo e di produzione, e perciò, nel valutare i costi,
prendono in considerazione tutti i costi-opportunità.
Impostazione
RAGIONIERISTICO - CONTABILE
Vendita GRANO
Vendita LEGUMI
TOTALE RICAVI
73.000
27.000
100.000
Sementi, concimi
Noleggi
Carburanti, lubrificanti
16.000
9.000
8.000
imposte e contributi
assicurazioni
riparazioni
TOTALE SPESE
4.000
1.500
4.500
43.000
RISULTATO
57.000
 Il BILANCIO CONTABILE è un documento che
consente di analizzare la situazione economica,
(patrimoniale e finanziaria) di un’impresa alla fine di un
determinato periodo di riferimento.
 è strumento di diretta derivazione contabile: i prospetti di
sintesi sono il risultato della ordinata rilevazione di tutti
gli accadimenti aziendali, sulla base di determinate regole
e metodologie ampiamente condivise.
 le procedure contabili sono rivolte alla osservazione
continuativa delle operazioni cosiddette di gestione
esterna, vale a dire di quelle operazioni che pongono in
contatto l’impresa con terze economie.
 Dal punto di vista economico il bilancio contabile consente
di giungere a una misura, il reddito di esercizio, che
esprime il risultato della gestione attuata in un determinato
periodo di tempo
Ulteriori aspetti da considerare:
 Valore del fondo (proprietà)
 Lavoro imprenditore
 Funzione imprenditoriale (capacità e
competenze)
 Impiego capitale (investimenti)
 Valore macchinari (perdite di valore)
Impostazione ECONOMICA
RICAVI
Vendita GRANO
Vendita LEGUMI
TOTALE
73.000
27.000
100.000
SPESE
Spese varie
Salari
Imposte e contributi
Manutenzioni
Assicurazioni
Ammortamenti
Attività di direzione
Interessi su capitale agrario
Affitto ipotetico del fondo
TOTALE
33.000
9.000
4.000
4.500
1.500
7.000
5.000
6.000
14.000
84.000
PROFITTO
16.000
Da Serpieri a Di Cocco
Produzione totale = reintegrazioni + redditi
individua due componenti fondamentali della
produzione totale:
 le reintegrazioni dei capitali distrutti durante il
ciclo produttivo, e
 l’insieme dei redditi distribuiti tra i diversi
portatori dei fattori produttivi impiegati
dall’azienda
 Il BILANCIO ECONOMICO, è uno strumento che si
concentra sull’analisi del processo di produzione con cui
l’impresa realizza determinate produzioni e consente di
individuare eventuali inefficienze tecnico-economiche cui
cercare poi di porre rimedio;
 si fonda sulla distinzione tra reintegrazioni e redditi;
 l’elaborazione del bilancio economico richiede la
valutazione di una serie di elementi di non agevole
determinazione, che sono rappresentati dalle
remunerazioni spettanti all’imprenditore per i vari fattori
da questi apportati;
 Consente di determinare la misura del reddito netto e le
modalità in cui si lo stesso è imputabile ai singoli fattori
produttivi.
PRODUZIONE LORDA
VENDIBILE
PLV = rappresenta
MAIS
RISO
MAIS
RISO
il valore della
produzione lorda
realizzata
nell’azienda, al netto
del valore dei
prodotti reimpiegati
nell’azienda e
consumati nella
produzione
Suddivisione della Plv
Reintegrazioni: fattori consumati nel processo produttivo
Q
parte restante
Sv
Imp
Suddivisione della PLV
INTERESSI
USO FONDO
SPESE VARIE
PROFITTO
STIPENDI
SALARI
QUOTE
IMPOSTE
EQUAZIONE DEL TORNACONTO
PLV – (Q+Sv+Imp+Sa+St+I+Bf) = T
PLV
Q
Sv
Imp
Sa
St
I
Bf
T
produzione lorda vendible
quote di reintegrazione, manutenzione e assicurazione dei capitali fissi
spese acquisto beni e servizi extraziendali
imposte e contributi
salari
stipendi
interessi sul capitale
compenso per l' uso del fondo
profitto dell' impresa
ATTIVO
Plv
%
100
Importo
PASSIVO
Quote
Spese varie
Imposte e contributi
Salari
Stipendi
Beneficio fondiario
Interessi:
sul capitale di scorta
sul capitale di anticipazione
Totale spese
Plv – Totale spese = Tornaconto
%Plv
Importo
Fase descrittiva
• Definizione dell’attività svolta (tipo di coltura
etc…)
• Determinazione della SAU (Superficie
Agricola Utilizzata)
• Misurazione della quota destinata alle singole
colture e di quella destinata ad altre funzioni
ATTIVO
“coincide con la PLV”
L’attivo di bilancio è chiamato Produzione Lorda Vendibile, in
quanto per alcune produzioni può porsi il problema dei
reimpieghi
Destinazione della produzione totale:
- vendita
- trasformazione in azienda
- autoconsumo
- integrazione di salari
- “reimpiego”
Reimpieghi…
Prodotti conservati in azienda per un successivo impiego quali
mezzi di produzione (è questo il caso ad esempio di letame,
foraggi, paglia, sementi)
Produzione totale
q.li 50
Reimpiego (per sementi)
Quantità vendibile
q.li 3
q.li 47
Produzione Lorda Vendibile






colture erbacee
colture arboree
produzioni zootecniche
servizi forniti a terzi
“uso dell’abitazione”
entrate accessorie
Determinazione dell’attivo delle
colture
Superficie investita dalla coltura
Produzione per ettaro
PRODUZIONE TOTALE
Reimpieghi
DIFFERENZA
Prezzo unitario
IMPORTO
a
b
c = (axb)
d
e = (c-d)
f
g = (exf)
Determinazione dell’Utile
Lordo di Stalla
ULS = valore delle variazioni quantitative e
qualitative del bestiame, nell’arco dell’annata
agraria
ULS = [(CF) + (VM)] - [(CI) + (NA)]
CF
CI
VM
NA
Consistenza iniziale
Consistenza finale
Vendite/Morti
Nascite/Acquisti
Servizi forniti a terzi
Il riferimento è a tutti quei proventi derivanti da prestazioni
effettuate all’esterno dell’azienda di norma tramite
l’utilizzo di capitali fissi aziendali
Esempi
- noleggio a terzi dei macchinari aziendali
- servizi connessi alle cosiddette attività di ospitalità rurale:
agriturismo, organizzazione di attività ricreative, culturali,
didattiche, etc.
Il contoterzismo
È oggi frequente anche il caso in cui l’agricoltore gestisca la
sua azienda e contemporaneamente presti la sua opera come
terzista, ovvero non si limiti a noleggiare i macchinari e le
attrezzature aziendali a soggetti terzi, ma effettui con propri
mezzi e proprio personale lavori quali aratura, semina o
raccolta presso fondi altrui.
Tale tipologia di attività rientra tra quelle che l’art. 2135 c.c.
definisce connesse. Perché l’agricoltore rimanga tale e non
rientri nella categoria dei contoterzisti l’attività per conto
terzi non deve essere prevalente, in termini di terreno
lavorato e di fatturato, rispetto alla normale attività agricola
condotta sul proprio fondo.
Entrate accessorie
“proventi che non derivano da una specifica attività aziendale”
(trattamento bilancistico non sempre chiaro e univocamente
condiviso)
Possono ragionevolmente rientrare nella definizione di entrate
accessorie, e contribuire così alla determinazione della Plv:
- le somme riscosse dalle imprese di assicurazione quali
compensazione dei danni subiti dalle produzioni per eventi
accidentali verificatesi durante l’anno,
- gli interessi attivi sul conto corrente aziendale
- I vari contributi integrativi alla produzione o alla realizzazione di
servizi, previsti dalla politica agraria comunitaria (Pac)
.
Quadro della PLV
VOCI
produz. colture erbacee
produz. colture arboree
prodotti zootecnici:
latte
formaggio
ricotta
lana
letame
ULS
SERVIZI a terzi
Var. positive scorte
uso abitazione
entrate accessorie
TOTALE
Superficie Produz. Unitaria Produz. Totale Reimpieghi Q.tà vendibie Prezzo unitario Importo PLV
PASSIVO
(Q, Sv, Imp, Sa, St, I, Bf)
 Costi ESPLICITI: sono costi che generano
un flusso di denaro (es. costo acquisto mp)
 Costi IMPLICITI: sono i costi che non
generano flusso di denaro (es. reddito a cui
l’imprenditore rinuncia per dedicarsi alla
propria attività; capitale finanziario
investito nell’impresa)
Le quote (Q)
Le quote rappresentano il costo annuo necessario per
mantenere costante l’entità e l’efficienza dei capitali
a logorio parziale (capitali fissi dell’azienda).
Le reintegrazioni relative ai capitali fissi sono riassumibili in:
 quote di ammortamento
 quote di manutenzione
 quote di assicurazione
Le quote di “ammortamento”
È la stima della misura in cui il capitale perde di
valore durante un periodo, a causa di:
- usura per l’uso
- usura dovuta al tempo
- obsolescenza
Q = (Vo - Vr) / n
Vo
Vr
n
valore a nuovo della macchina
valore residuo (eventuale)
n° di anni di vita utile
Le quote di manutenzione
La quota di manutenzione rappresenta la spesa relativa agli interventi
effettuati sugli elementi di capitale a logorio parziale affinché gli stessi
conservino le migliori condizioni di funzionamento ed efficienza.
(manutenzione ordinaria e straordinaria)
imputazione in bilancio:
- costo effettivo
- importi medi annui
-
Manutenzione ordinaria: valore minimo del 2% dei valori a nuovo di
macchine e attrezzi in ammortamento
e del 4% per quelli fuori ammortamento (anche se la spesa documentata
non raggiunge tale valore)
- valore almeno del 5% del costo di acquisto in caso di beni usati
Le quote di assicurazione
La quota di assicurazione infine rappresenta la spesa
sostenuta per assicurare i vari elementi del capitale
dall’eventuale rischio di danneggiamento per cause
accidentali.
A differenza delle quote di ammortamento e manutenzione, quelle
di assicurazione non interessano solo ed esclusivamente i fattori a
utilizzo pluriennale, ma anche gli elementi del capitale circolante
come i prodotti di scorta, e addirittura le produzioni attese: si
pensi al caso delle assicurazioni contro i danni provocati dalla
grandine.
Determinazione delle quote
VOCI
Capitali fondiari:
Fabbricati
Strade
Sistemazioni
Pozzi
Impianti irrigui
Piantagioni
Capitali di scorta:
Macchine
Attrezzi
Prodotti
Bestiame
Altre assicurazioni
TOTALE
VALORE
AMMORTAMENTO
aliquota
quota
MANUTENZIONE
aliquota
quota
ASSICURAZIONE
aliquota
quota
Spese varie (Sv)
Con il termine spese varie si è soliti indicare tutti gli acquisti di
beni e servizi extraziendali a fecondità semplice, che vengono
cioè impiegati nel processo produttivo e che si “distruggono”
con esso.
Appare dunque evidente come in questa voce di bilancio rientrino una
pluralità di beni materiali, mezzi tecnici e servizi tra loro altamente
eterogenei, tra cui i più comuni sono rappresentati da carburanti e
lubrificanti, fertilizzanti, antiparassitari ed erbicidi, mangimi, spese di
stalla, noleggi, servizi elettrici e telefonici, consulenze varie, etc
Determinazione delle spese varie
VOCI
Concimi
Antiparassitari
Sementi
Mangimi
Spese di stalla
Energia elettrica
Acqua
Noleggi
Varie
TOTALE
Unità di misura
Quantità
Prezzo
Importo
Imposte e contributi (Imp)
Imp = Irpef + ICI + Irap + IVA




Irpef: Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche
ICI: Imposta Comunale sugli Immobili
Irap: Imposta Regionale sulle Attività Produttive
IVA Imposta sul Valore Aggiunto
Irpef
Reddito imponibile = reddito dominicale + reddito agrario
- reddito dominicale (RD): imputato al proprietario del
fondo, sulla base dell’estensione del terreno, della zona
di ubicazione e della coltura praticata;
- reddito agrario (RA): imputato al soggetto che esercita
l’impresa agricola, a prescindere dal presupposto
giuridico che lo lega al fondo.
Imposta Comunale sugli Immobili
La disciplina in termini di ICI per gli agricoltori si differenzia
fortemente da quella prevista per gli altri soggetti:
- numerose esenzioni (ad esempio per determinati fabbricati
rurali a uso abitativo asserviti al terreno su cui è svolta l’attività
agricola; per i terreni agricoli situati in particolari zone montane o di
collina; per i terreni, diversi dalle aree edificabili, sui quali le attività
agricole sono svolte in maniera non imprenditoriale, etc.)
- agevolazioni e riduzioni di imposta sui primi
scaglioni di imponibile (a favore dei proprietari coltivatori
diretti e di altre tipologie di agricoltori)
Irap
Agevolazioni in agricoltura:
 Base imponibile: è costituita dalla differenza
tra l’ammontare dei corrispettivi e l’ammontare
degli acquisti inerenti l’attività agricola soggetti a
registrazione ai fini IVA
 Aliquota: 1,9%
Imposta sul Valore Aggiunto
“Regime speciale dell’agricoltura”
Le aliquote compensative vengono utilizzate
per quantificare l’importo dell’imposta
detraibile
CESSIONI
latte
IMPONIBILE
10.000,00
ALIQUOTA
10%
CESSIONI
latte
IMPONIBILE ALIQ. COMPENSATIVA
10.000,00
4%
IVA incassata
1000
IVA DA DETRARRE
400
Salari e stipendi
Tra le voci, che la dottrina inserisce nella categoria dei
redditi, vi sono innanzitutto i compensi per l’attività
lavorativa prestata presso l’azienda agraria;
Tali compensi sono riassumibili in:
 salario (Sa) rappresenta il compenso del lavoro manuale
ovvero quello impiegato nell’esecuzione delle attività
aziendali;
 stipendio (St) corrisponde invece al compenso del lavoro
intellettuale che comprende le attività di amministrazione,
direzione e sorveglianza.
Salari e stipendi
Entrambe le tipologie di prestazioni lavorative, manuale e
intellettuale, possono poi essere fornite da personale
extraziendale oppure direttamente dall’imprenditore e dai
suoi famigliari
- Nel primo caso salario e stipendio rappresentano costi espliciti,
la cui determinazione è immediata e non pone alcun problema
(emolumenti fissati sulla base di un contratto collettivo nazionale).
- Nel caso di apporto lavorativo proveniente dall’agricoltore e dai
membri della sua famiglia la valutazione monetaria dei compensi
da lavoro presenta più di una difficoltà.
Determinazione dei costi impliciti (1)
Di norma si ricorre al tradizionale criterio del costoopportunità: la remunerazione dei fattori apportati
dall’imprenditore è determinata sulla base dei
compensi che tali fattori riceverebbero qualora
destinati ad analoghi impieghi fuori dall’azienda.
(In genere il costo-opportunità viene a coincidere coi relativi prezzi
di mercato, per quanto riguarda il fattore lavoro occorrerà dunque
riferirsi alle tariffe sindacali vigenti per i salariati fissi o per gli
avventizi).
Risultati anomali !!!
Determinazione dei costi impliciti (2)
Il criterio più idoneo per la valutazione dei costi
impliciti ai fini della compilazione del bilancio
economico sembra essere quello che il Di Cocco
definisce della retribuzione minima
soddisfacente.
Si tratta di un criterio altamente soggettivo, di non
facile traduzione operativa in quanto connesso alle
esigenze del singolo agricoltore, che può
considerare soddisfacenti livelli di remunerazione
dei fattori da lui apportati che siano inferiori rispetto
ai prezzi del mercato.
Determinazione di Sa e St impliciti
A prescindere dal criterio scelto occorre procedere al calcolo delle
giornate, (o delle ore di lavoro) prestate dall’imprenditore e dai
componenti della famiglia, distinguendo le qualifiche dei vari
soggetti prima di attribuire un valore monetario ai relativi compensi.
Ai fini delle successive analisi di bilancio è di estrema rilevanza
arrivare a determinare il numero di unità lavorative, UL, impiegate in
azienda, ovvero convertire l’ammontare delle ore effettivamente
lavorate in azienda in numero di addetti a tempo pieno.
 Operativamente è possibile considerare un livello di salario tra il
50% e il 90% dei prezzi vigenti sul mercato del lavoro.
 Nella prassi si tende a quantificare il livello del compenso per il
lavoro intellettuale prestato dall’imprenditore esprimendo lo
stipendio direttamente in termini di percentuale, con un campo di
variazione tra il 3% e il 6%, della produzione lorda vendibile.
Il capitale dell’azienda agraria
Capitale fondiario
Capitali di scorta
Strumenti di scorta
Capitale agrario
Capitale di anticipazione
Prodotti di scorta
Interessi sul capitale agrario (I)
“Il capitale agrario o di esercizio è costituito da tutti i mezzi
produttivi fisicamente mobili necessari per ottenere la
produzione”.
Il capitale di esercizio comprende:
- il capitale di scorta
- il capitale di anticipazione
La variabile I dell’Equazione del Tornaconto è determinata quale
somma degli interessi calcolati sulle due componenti del capitale
d’esercizio sulla base della semplice relazione:
I  I1  I 2
I1 è l’interesse calcolato sul capitale di scorta;
I2 è l’interesse relativo al capitale di anticipazione.
Il capitale di scorta
 Strumenti di scorta:mezzi e fattori produttivi utilizzabili in
azienda per più cicli produttivi (macchine e il bestiame)
 Prodotti di scorta: capitali utilizzati in un unico ciclo produttivo
(foraggi, concimi, carburanti, etc.)
• Scorte vive (bestiame)
• Scorte morte
Il valore del capitale di scorta sul quale devono essere
calcolati gli interessi, quale compenso per l’imprenditore
capitalista, è di norma individuato nel valore delle scorte
presenti in azienda all’inizio dell’anno
Es. calcolo interessi di scorta
Scelta del saggio ???
Costo opportunità o retribuzione minima soddisfacente ???
(saggio di interesse corrispondente a quello di un medio
investimento bancario)
Macchinari
Bestiame
Prodotti di scorta
90.000
120.000
50.000
Capitale di scorta totale
260.000
Interesse I1  260.000 x 0,02  5.200
Il capitale di anticipazione
“Il capitale di anticipazione è costituito
dalla somma di denaro necessaria per
sostenere le spese di gestione
dell’attività produttiva”.
Poiché le spese di gestione si verificano durante
tutto il processo della produzione, mentre i ricavi
sono di norma concentrati alla fine del processo
stesso, il capitale di anticipazione è visto come
la somma di denaro necessaria per affrontare
tali spese in attesa della produzione
Es. calcolo interessi di anticipazione (1)
•calcolare gli interessi passivi sulle uscite di cassa e gli interessi attivi sulle entrate
•capitalizzare successivamente la differenza
mesi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
spese
ricavi
calcolo interessi
30.000,00
30.000 x 0,02 x 11/12
5.000 x 0,02 x 6/12
9.000 x 0,02 x 2/12
550,00
50,00
45,00
645,00 interessi mancanti
120.000 x 0,02 x 1/12
200,00 interessi attivi
differenza (645-445)= I
445,00
5.000,00
9.000,00
120.000,00
Calcolo interessi di anticipazione (2)
 determinazione del cosiddetto periodo medio
di anticipazione, che rappresenta la frazione
di anno in cui si stima che il capitale debba
essere anticipato.
 applicando tale frazione al capitale circolante si
ottiene l’ammontare del capitale di anticipazione
su cui saranno calcolati gli interessi.
Problematiche
 Criticità metodo (1): necessaria disponibilità di dettagliate
informazioni sui movimenti di cassa durante l’esercizio
 Criticità metodo (2): soggettività nella stima del periodo
medio di anticipazione
Quale che sia la modalità concretamente prescelta
l’entità di tale interesse dipende da alcuni elementi
quali:
 il capitale d’esercizio messo a disposizione;
 il tempo per il quale il capitale è messo a
disposizione;
 il saggio al quale si vuole remunerare il capitale.
Beneficio fondiario (Bf)
Con la locuzione beneficio fondiario l’economia
agraria è solita indicare la remunerazione
spettante alla figura economica che concede
all’attività aziendale l’uso del capitale fondiario
di sua proprietà
Capitale fondiario = capitale fisso (utilizzabile
infatti per più annate agrarie), costituito dalla terra
nuda e dai capitali stabilmente investiti su di essa,
i cosiddetti miglioramenti fondiari.
Determinazione del Beneficio fondiario
 Facendo riferimento al canone d’affitto per fondi
simili, al netto di tutte le spese che colpiscono il
capitale fondiario (es. imposte, manutenzione
straordinaria etc.)
 Applicando un tasso d’interesse, generalmente pari
al 2%, al valore di mercato del fondo comprensivo
dei miglioramenti fondiari
Il tornaconto (T)
Il bilancio economico nella sua tradizionale impostazione
individua innanzitutto la misura del tornaconto, quale
risultato reddituale di sintesi spettante alla figura
imprenditore puro o astratto: questo si limita a reperire e
organizzare i fattori produttivi e per tale compito ottiene
come compenso il profitto.
L’imprenditore considerato nella costruzione di un bilancio
economico è dunque un soggetto che non apporta
direttamente alcun fattore produttivo, non è proprietario del
fondo, non è proprietario del capitale agrario, non svolge
lavoro manuale e intellettuale all’interno dell’azienda.
Il risultato finale
FIGURA ECONOMICA
FP APPORTATI
COMPENSO
Proprietario
Capitalista
Direttore
Lavoratore manuale
Imprenditore
Terra
Capitale
Lavoro intellettuale
Lavoro manuale
Attività imprenditoriale
Beneficio fondiario
Interessi
Stipendio
Salario
Profitto o Tornaconto
Reddito Netto
Differenza tra quanto viene ricavato e quanto
effettivamente speso dall’imprenditore;
“è il complesso delle retribuzioni spettanti a figure
concrete di imprenditori agricoli”
assume configurazioni differenti in base all’apporto
dei fattori produttivi da parte dell’agricoltore.
PRODUZIONE LORDA VENDIBILE (Plv)
Quote (Q)
Sv’ (valore dei mezzi circolanti e servizi reali)
PRODOTTO NETTO SOCIALE (Pns  Plv – Q – Sv’)
Imposte e contributi (Imp)
Sv’’ (valore servizi personali)
PRODOTTO NETTO AZIENDALE (Pna  Pns – Imp – Sv’’)
Sat (salari pagati a terzi)
Stt (stipendi pagati a terzi)
It (interessi passivi per finanziamenti di terzi)
Bft (canoni di affitto dei terreni)
REDDITO NETTO (Rn  Pna – compensi a terzi)
Altri indici
 Prodotto netto sociale: esprime la ricchezza
spettante alle varie categorie di soggetti che a vario
titolo hanno preso parte alla produzione
Plv – (Q + Sv’) = PNs
(Sv’ parte delle spese varie con esclusione dei servizi personali)
 Prodotto netto aziendale
Plv – (Q + Sv + Imp) = PNa
Determinazione del Reddito Netto
consiste semplicemente nel detrarre dalla produzione
lorda vendibile tutti i costi esplicitamente sostenuti
dall’azienda, cosicché nel reddito netto residuino
solamente i costi impliciti. Rn è dunque l’unica
grandezza il cui valore può essere considerato
attendibile: essendo dato dalla differenza tra quanto
ricavato e quanto effettivamente speso, la sua
determinazione prescinde da tutte quelle valutazioni
poco ortodosse o altamente soggettive conseguenti
all’applicazione del criterio del costo-opportunità
piuttosto che della retribuzione minima soddisfacente.
I soggetti dell’attività agricola
e i redditi netti
Imprenditore
Compensi pagati a terzi
Reddito netto
Puro
Sa, St, I, Bf
T
Affittuario capitalista
Sa, St, Bf
I, T
Affittuario capitalista, direttore
Sa, Bf
I, St, T
Proprietario capitalista
Sa, St
I, Bf, T
Proprietario capitalista, direttore
Sa
I, Bf, St, T
Affittuario coltivatore
Bf
I, Sa, St, T
Proprietario coltivatore
I, Bf, Sa, St, T
Reddito fondiario
Reddito netto che spetta al proprietario fondiario
che è anche imprenditore
Plv – (Q + Sv + Imp + Sa + St + I) = Rf
È dato dalla somma del Bf e del T; esprime
l’interesse sul capitale terra ed il compenso per
l’attività imprenditoriale.
Indici TECNICI
SAU/UL, il rapporto tra superficie agraria utilizzata e unità di lavoro,
fornisce una misura dell’intensità del fattore lavoro, esprimendo gli ettari di
superficie agraria utilizzata dalla singola unità di lavoro;
KF/UL, esprime il valore del capitale fondiario per unità di lavoro;
KA/UL, capitale agrario per unità di lavoro, è simile al parametro
precedente, ma include al numeratore il valore del bestiame, delle scorte e
delle anticipazioni colturali, offrendo una misura degli investimenti aziendali
non legati al possesso dei terreni;
KF/SAU, esprime il valore del capitale fondiario per ettaro di SAU;
KA/SAU, esprime il valore del capitale agrario investito per ettaro di SAU.
Indici ECONOMICI
Con la costruzione degli indici economici si mettono in relazione i risultati
economici con le principali risorse usate per ottenerli, in questo modo è
possibile ottenere indicazioni sintetiche sulla produttività economica e la
redditività dei fattori impiegati:
PLV/UL, esprime la produttività del lavoro impiegato per unità lavorativa;
PLV/SAU, misura la produttività per ettaro di terreno;
RN/UL,
esprime il valore del reddito netto, calcolato nel bilancio
economico e al lordo dei costi del lavoro familiare, che rimane a disposizione
di ogni unità lavorativa;
RN/SAU, analogamente al precedente indice e esprime il valore del reddito
netto per ettaro di superficie agraria utilizzata.
Equilibrio finanziario
Il ricorso a capitali di terzi impone quantomeno di effettuare valutazioni in
merito all’equilibrio finanziario aziendale nel breve e nel lungo periodo, di
monitorare il livello di disponibilità e liquidità, le esposizioni.
I tradizionali strumenti forniti dall’economia agraria non sembrano in
questo senso fornire all’imprenditore l’adeguato supporto informativo che
consenta di implementare un processo di pianificazione che tenga conto non
solo del profilo economico, ma anche di quello patrimoniale e finanziario.
 Esposizioni a breve / PLV
 Interessi / PLV
Per l’imprenditore agricolo conoscere con
precisione la misura effettiva della
redditività dell’attività svolta diventa un
aspetto sempre più cruciale; il bilancio
economico fornisce, in tal senso,
informazioni indispensabili e costituisce al
contempo la base informativa da cui
partire per pianificare e programmare
l’attività futura.
Criticità
 Origini del bilancio economico
 Classificazione del capitale (e calcolo dei
relativi interessi)
 Soggettività di stime e valutazioni
 Difficoltà nel reperimento dei dati
 Risultati intermedi non rigorosi
Assenza di analisi patrimoniale/finanziaria
 Difficoltà nei confronti
IL BILANCIO DELL’IMPRESA
AGRARIA
“ come strumento strategico
decisionale ”
CAPITALE NETTO = CL - CT
nelle imprese di tipo individuale corrisponde al
capitale proprio dell’imprenditore
Capitale lordo
Capitale circolante
Capitale fisso
Capitale di terzi
Debiti a breve
Debiti a m/l termine
Criteri di valutazione del capitale d’impresa
VOCE
CRITERIO DI VALUTAZIONE
Terreni
Valore di acquisto (costo)
Miglioramenti fondiari
Valore attuale
Bestiame in allevamento
Valore attuale
Impianti, macchinari, etc.
Valore attuale
Materie prime acquistate
Valore di acquisto (costo)
Materie prime di produzione aziendale
Valore di costo
Prodotti finiti
Valore presumibile di vendita
Prodotti in corso di lavorazione
Valore di costo
Il capitale dell’impresa agraria
IMPIEGHI
FONTI
Liquidità immediate
Debiti a breve
Liquidità differite
Rimanenze
Debiti a m/l periodo
Immobilizzazioni materiale
Immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni finanziarie
Capitale netto
PRODUZIONE VENDIBILE
Integrazioni
RICAVI
Costi variabili
Stipendi
MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)
Costi fissi
REDDITO OPERATIVO (RO)
Imposte su attività produttiva
REDDITO OPERATIVO CORRETTO
Gestione finanziaria
Gestione extracaratteristica
RISULTATO GESTIONE ORDINARIA
RISULTATO GESTIONE STRAORDINARIA
REDDITO NETTO ANTE-IMPOSTE
Imposte sul reddito
REDDITO NETTO (Rn)
Le aree di gestione
Gestione
Risultato
CARATTERISTICA
Reddito operativo +
EXTRA-CARATTERISTICA
Risultato della gestione extra-caratteristica =
ORDINARIA
Reddito della gestione ordinaria +
STRAORDINARIA
Risultato della gestione straordinaria =
COMPLESSIVA
Reddito netto
L’analisi di bilancio




Se il bilancio economico di stampo serpieriano
consentiva di ricavare sostanzialmente indicatori
di tipo economico e tecnico, la platea di strumenti
disponibili per una vera e propria analisi di
bilancio comprende almeno:
indici economici o di redditività;
indici patrimoniali;
indici finanziari;
indici di produttività.
Margini di redditività
 Valore aggiunto
VA = Ricavi – Costi per materie e servizi
 Margine operativo lordo
MOL = VA – Costo OTD – Costo OTI
 Reddito operativo
RO = MOL – Costi per consumo fattori
pluriennali
Indici di redditività
Gli indici di redditività hanno lo scopo di mettere in luce la
capacità dell’impresa di remunerare i capitali in essa investiti;
sono anche detti indici economici in quanto calcolati a partire da
un valore desunto dal prospetto di conto economico
ROI (Return on Investment), generalmente definibile come rapporto tra il
risultato operativo e il capitale investito, esprime il livello di redditività
della gestione tipica dell’impresa
ROE (Return on equity), esprime la redditività del capitale proprio
dell’impresa
ROD (Return on debts) esprime il tasso medio di interesse corrisposto ai
finanziatori esterni
Indici patrimoniali
Gli indici di natura patrimoniale sono funzionali all’analisi
delle caratteristiche strutturali dell’impresa e sono costruiti
a partire da grandezze esposte nello schema di stato
patrimoniale
Grado di autonomia finanziaria = CN / CT
misura il livello di dipendenza dell’impresa rispetto ai
finanziatori esterni
Grado di indebitamento corrente = debiti a breve / CT
individuando la parte del capitale di terzi relativo
all’indebitamento a breve
Equilibrio finanziario
 Margine di tesoreria
MT = (Liquidità immediate + Liquidità differite) – Debiti
a breve
 Margine di disponibilità
MD = (Liquidità immediate + Liquidità differite +
Rimanenze) – Debiti a breve
 Margine di struttura
MS = Capitale Netto – Attività immobilizzate
Indici di produttività
Un aspetto mai sottovalutato dall’economia agraria è invece
quello dell’analisi della produttività dell’attività aziendale che si
sostanzia nella costruzione di rapporti tra l’entità delle produzioni
o dei risultati economici da un lato, e l’ammontare di fattori
produttivi impiegati dall’altra
A titolo esemplificativo si ricordano i seguenti rapporti:
- ricavi / UL
che esprime i ricavi mediamente prodotti dal singolo addetto;
- RO / UL
che evidenzia la parte di risultato operativo mediamente generata dal
singolo lavoratore.
L’attuale sfida della competitività nel settore agricolo
sembra richiedere un ulteriore sforzo agli imprenditori, che
sono chiamati, oltre che a monitorare l’andamento
dell’attività d’impresa in tutti i suoi profili e aree di
gestione, ad analizzare dal punto di vista economico quelli
che sono gli aspetti cruciali dei processi produttivi
Può dunque essere utile affiancare allo strumento della
contabilità generale un ulteriore tipo di rilevazioni, quelle
di contabilità analitica, maggiormente vocate a un più
dettagliato monitoraggio dei processi interni di gestione, in
modo da determinarne il grado di efficienza ed
economicità sulla base dello studio delle modalità di
utilizzo dei fattori produttivi
La contabilità analitica
può essere intesa come un insieme di determinazioni
economico-quantitative con le quali è possibile calcolare
costi, ricavi e risultati economici di particolari oggetti,
tipicamente rappresentati dai prodotti, ma che possono
coincidere anche con altri elementi come i processi
gestionali, i tipi di clienti, i cosiddetti centri di costo, etc.





Dettaglio delle informazioni
Maggiore articolazione e flessibilità
(Classificazioni di costo)
Utilizzo a fini previsionali
…………………………
Le classificazioni di costi
 costi della gestione operativa e costi extraoperativi;
 costi speciali e costi comuni;
 costi diretti e costi indiretti;
 costi variabili e costi fissi;
 costi controllabili e costi non controllabili;
 costi parametrici, discrezionali e vincolati;
 costi effettivi e ipotetici
Per imputare in modo razionale anche i costi di tipo
indiretto ai prodotti occorre fare riferimento alle concrete
modalità di svolgimento dei processi produttivi che
rappresentano il punto di partenza indispensabile per
definire le modalità e i livelli di consumo delle risorse
impiegate per ottenere le diverse produzioni. Il modo più
diffuso nella prassi aziendale per raggiungere il suddetto
scopo è quello di suddividere la struttura organizzativa
aziendale in un insieme di cosiddetti centri di costo, che
rappresentano delle aggregazioni di costi finalizzate
proprio a un più corretto calcolo dei costi di produzione.
La contabilità analitica per centri di costo prevede che
l’attribuzione dei costi indiretti alle singole produzioni si
articoli in due fasi fondamentali:
 localizzazione dei costi nei rispettivi centri di costo;
 imputazione dei costi ai prodotti
Analisi di un caso
azienda a indirizzo zootecnico e cerealicolo, che
da alcuni anni si affida a un professionista per la
tenuta della contabilità e la conseguente
elaborazione di un prospetto di bilancio di fine
esercizio funzionale alle esigenze conoscitive
dell’imprenditore, particolarmente interessato alla
analisi dei costi di produzione da un lato, e al
monitoraggio della sostenibilità della gestione
finanziaria dall’altro, visto il forte ricorso al
capitale di terzi.
Totale costi alimentazione
Totale spese stalla
Totale spese campagna
Totale costi energetici
Totale costo lavoro
Totale quote
Totale spese varie
Totale imposte e tasse
280.116,00
129.760,00
128.560,00
63.440,00
186.259,20
160.749,60
31.590,40
24.709,60
29%
13%
13%
7%
19%
16%
3%
3%
Totale costi di produzione
1.005.184,80
103%
Totale Plv
975.680,00
La Tabella riassume le macrovoci di conto economico e il loro peso in termini di
Plv, evidenziando con estrema chiarezza come la somma dei costi di produzione
previsti è superiore all’ammontare della produzione lorda vendibile
…integrando il dato relativo alla produzione lorda vendibile,
tenuto conto dell’ammontare dei contributi di origine
comunitaria (che si prevede aumenteranno il reddito aziendale
di euro 120.000,00), viene ribaltato il risultato economico
previsto (che esprime ora un utile di euro 90.495,20).
RISULTATI DI GESTIONE PREVISTI
Produzione lorda vendibile
Costi di produzione
975.680,00
1.005.184,80
Perdita
-29.504,80
Contributo PAC
120.000,00
Utile
90.495,20
Sintesi dei risultati di gestione previsti
parte restante
8%
costi alimentazione
25%
costo lavoro
17%
costi alimentazione
imposte e tasse
spese campagna
spese varie
spese stalla
12%
costi energetici
6%
quote
15%
imposte e tasse
2%
quote
spese campagna
12%
spese stalla
spese varie
3%
costi energetici
costo lavoro
parte restante
CONCLUSIONE
“Per l’impresa agricola pare ormai
indispensabile l’adozione di un efficiente
sistema di contabilità generale,
possibilmente integrato da un buon
sistema di monitoraggio dei processi
produttivi, in modo tale da fornire
all’imprenditore prospetti chiari e
attendibili sulle performance della propria
attività ”
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