26 settembre 2008 Istituto Russell-Newton Scandicci Silvia Minardi “L’Unione europea deve affrontare questioni che, nel mondo d'oggi, sono diventate prioritarie e non possono più essere eluse senza compromettere il futuro. Come far vivere insieme in modo armonioso tante popolazioni diverse? Come dar loro il senso di un destino comune, di un'appartenenza comune? Dobbiamo cercare di definire un'identità europea? Questa identità potrà conciliare tutte le nostre differenze? Potrà integrare le componenti d'origine non europea? Il rispetto delle differenze culturali è compatibile con il rispetto dei valori fondamentali?” cf. “Una sfida salutare. Come la molteplicità delle lingue potrebbe rafforzare l’Europa”, 2008 “Ogni lingua è il prodotto di un'esperienza storica unica, è portatrice di una memoria, di un patrimonio letterario, di un'abilità specifica, e costituisce il fondamento legittimo di un'identità culturale. Le lingue non sono intercambiabili, di nessuna si può fare a meno, nessuna è superflua. L'esigenza di preservare tutte le lingue del nostro patrimonio, comprese le lingue europee ancestrali come il latino o il greco antico, e di favorire, anche per le nostre lingue più minoritarie, una certa espansione nel resto del continente, è indissociabile dall'idea stessa di un'Europa di pace, di cultura, di universalità e di prosperità.” cf. “Una sfida salutare. Come la molteplicità delle lingue potrebbe rafforzare l’Europa”, 2008 COME affrontare le SFIDE del nostro tempo? COME vivere insieme tra diversi? COME la scuola - con i suoi CURRICOLI educa oggi al DIALOGO INTERCULTURALE? adozione di una lingua personale adottiva educazione linguistica plurilingue “vorremmo superare la rivalità che oggi oppone l'inglese e le altre lingue, rivalità che si traduce in un indebolimento di queste ultime e arreca pregiudizio alla stessa lingua inglese e ai suoi locutori. Distinguendo chiaramente, al momento della scelta, tra una lingua di comunicazione internazionale e una lingua personale adottiva, gli europei sarebbero indotti a prendere, per quanto riguarda l'apprendimento delle lingue, due decisioni distinte, l'una dettata dai bisogni della comunicazione più ampia, l'altra orientata da un complesso di motivazioni personali legate al percorso individuale o familiare, ai legami affettivi, all'interesse professionale, alle preferenze culturali, alla curiosità intellettuale, ecc.” Il curricolo di educazione linguistica deve porsi il problema di sviluppare capacità di comunicare in modo efficace in contesti sempre più caratterizzati dalla diversità di culture e di linguaggi. Nella diversità si comunica se si dispone di competenze comunicative plurilingue e interculturali. “Policies for language education should promote the learning of several languages for all individuals in the course of their lives so that Europeans actually become plurilingual and intercultural citizens, able to interact with other Europeans in all aspects of their lives.” Cf. From Linguistic Diversity to Plurilingual Education: Guide for the Development of Language Education Policies in Europe, 2007. dalle lingue ad una competenza comunicativa plurilingue e interculturale “capacità che una persona, come soggetto sociale, ha di usare le lingue per comunicare e di prendere parte a interazioni interculturali, in quanto padroneggia, a livelli diversi, competenze in più lingue ed esperienze in più culture.” Quadro Comune Europeo di Riferimento, pag.205 “L’approccio plurilingue mette l’accento sull’integrazione: cioè, man mano che l’esperienza linguistica di un individuo si estende dal linguaggio domestico del suo contesto culturale a quello più ampio della società e poi alle lingue di altri popoli […], queste lingue e queste culture non vengono classificate in compartimenti mentali rigidamente separati; anzi, conoscenze ed esperienze linguistiche contribuiscono a formare la competenza comunicativa, in cui le lingue stabiliscono rapporti reciproci e interagiscono” Cf. Quadro Comune Europeo di Riferimento, pag.5 “Plurilingualism needs to be complemented by intercultural competence NOT pluriculturalism i.e. NOT imitating native speakers who have two cultural identities BUT acquiring the skills of a mediator, someone who can understand different cultural perspectives and the relationships among them AND who develops a ‘critical cultural awareness’ i.e. an ability to critique their own and other people’s values and beliefs from a consciously developed philosophical perspective.” (Michael Byram) Competenze comunicative interculturali: componenti Communicative/linguistic competence in one or more languages (plurilingualism) Savoirs – knowledge about one or more countries and their cultures – ‘beliefs, values and behaviours’ Savoir comprendre – ability to interpret and compare Savoir être – attitudes of openness and curiosity Savoir apprendre/faire – ability to acquire new knowledge (and in some cases apply all knowledge and skills in real time) Savoir s’engager – ability to critically evaluate on basis of conscious criteria, own and others’ beliefs, values and behaviours Le competenze comunicative interculturali a scuola 2000, L’educazione interculturale nella scuola dell’autonomia (Commissione Intercultura del Ministero della Pubblica Istruzione) “L'educazione interculturale deve essere ricondotta alla sua complessità e non deve essere circoscritta all'ambito dell'immigrazione, come educazione compensativa del diverso, come facilitazione all'inserimento degli alunni immigrati, o conoscenza e valorizzazione delle culture d'origine. L'educazione interculturale si propone di promuovere un'autentica comunicazione interculturale, sviluppando l'attitudine all'incontro, al dialogo, al confronto, alla negoziazione e agendo, sia sul piano cognitivo, delle informazioni e delle competenze, sia sul piano affettivo e relazionale, degli atteggiamenti e delle rappresentazioni.” “Festa” Materia ad hoc Materia “ospite” Oltre il “canone” il curricolo va rivisto -togliendo elementi di etnocentrismo -aggiungendo elementi di conoscenza degli altri mondi e delle altre culture -sviluppando capacità di mediazione -lavorando sul piano cognitivo ma anche su quello affettivo e psicologico il curricolo di educazione linguistica •riconoscimento della varietà dei codici linguistici (plurilinguismo) •riconoscimento del carattere storico e sociale della lingua •riconoscimento della cultura come costruzione di scambi e prestiti •importanza di costruire un lettore e uno scrittore creativo e critico. cf. Indicazioni per il curricolo, area linguistico-espressiva (italiano) Conseguenze: è necessario che il curricolo sia •impostato in modo comunicativo e legato ai vari bisogni linguisticocomunicativi degli apprendenti •per la maggior parte comune agli studenti italofoni e a quelli che hanno un’altra lingua madre, muovendosi in un’ottica di competenze comunicative e non (solo) di conoscenze •un curricolo “interlinguaggi”, cioè in stretto rapporto con gli altri linguaggi (anche o soprattutto multimediali) fin dalle fasi iniziali. Luoghi “in cui si può sperimentare l’infinita varietà dell’esperienza umana, delle situazioni e dei modi di viverle, con implicazioni cognitive (formazione del senso del possibile), ed etiche (disponibilità a riconoscere le diversità dei punti di vista, apertura al dialogo, tolleranza) oltre che estetiche.” Adriano Colombo Educazione linguistica e letteraria insieme come EDUCAZIONE ALL’IMMAGINARIO per la COSTRUZIONE DI IDENTITÀ PLURALI Grazie! [email protected]