IO E LA GEOMETRIA
Moraschinelli Serena 3609195
“ Matematiche elementari da un punto
di vista superiore”
A.a. 2009/2010
Il mio rapporto con la geometria!!!
Il mio rapporto con la
matematica in generale non è
mai stato dei migliori. Con la
geometria non era differente.
Non ricordo molto bene i
lavori fatti alle elementari,
infatti ho ripreso in mano i
miei vecchi quaderni e ho
iniziato a dargli una sbirciata.
Il mio quaderno di geometria
È stato strano riprendere in mano questo
materiale perchè pensavo non sarebbe più
servito, invece anche a distanza di anni è
sempre un piacere ripercorrere dei ricordi.
La maggiorparte degli esercizi sono fatti su schede
fornite dall’insegnante. le nozioni riguardano
soprattutto le differenze tra GRANDE e PICCOLO, ALTO
e BASSO, STRETTO e LARGO, SOTTILE e SPESSO…
Questi concetti sono stati analizzati con dei confronti
tra immagini.
Sfogliando il quaderno ritrovo un esercizio simile al
tangram analizzato quest’anno durante il corso.
Con dei blocchi logici abbiamo riprodotto la figura
di un gatto.
“Disegno e gioco con i blocchi logici”..
LE FIGURE GEOMETRICHE
L’argomento delle forme è stato introdotto
attraverso la ricerca delle varie figure il oggetti
di uso comune o che eravamo soliti incontrare
quotidianamente.
TRIANGOLI
come i tetti delle case e le
vele delle barche;
CERCHIO
come il pallone da calcio.
Gli insiemi
Per riuscire a riconoscere gli insieme sono stati
utilizzate delle categorie di oggetti e animali
che facilmente e che sicuramente erano già
conosciuti da tutti. Da un insieme siamo poi
passati ai sottoinsiemi …
Dalle elementari alle medie..
Il ricordo di questa esperienza scolastica è un
po’ più nitido rispetto alle esperienza delle
elementari. Qui dal gioco si passa
direttamente ai calcoli più complessi, al
calcolo di aree e perimetri attraverso problemi
che non riuscivo mai a risolvere da sola. Infatti
ricordo perfettamente le sere che non finivano
mai, perché c’era un problema più difficile
degli altri e avevo sempre bisogno di un aiuto.
Il problema non erano solo i compiti a casa
interminabili, ma anche la professoressa che
avevo. Era molto esigente e pignola. Voleva
fogli diversi per ogni disciplina tutti numerati,
da riporre nel quaderno ad anelli una volta
terminato il compito. Anche per questo
motivo il mio rapporto con la geometria, fatto
di giochi e di approcci ludici è andato
scemando, perché stava diventando solo ed
esclusivamente una disciplina fatta di ordine e
rigore.
Non sono riuscita a ritrovare niente di quel
periodo di scuola, ne un foglio ne un
quaderno… questo testimonia il fatto che
proprio non la sopportavo.
Quando sono andata alle scuole superiori tutto
è cambiato. Ho scelto un istituto
professionale, dove le ore di matematica
erano ridotte ( 2 ore alla settimana), perché
quell’esperienza mi aveva segnato ed ero
sicura che non sarei mai riuscita ad amare la
matematica. Invece ho incontrato
un’insegnante che ha saputo prendermi e ho
rivalutato e messo in discussione tutto quello
che fino a quel momento pensavo.
All’università..
Anche qui tutto è cambiato. Appena ho letto sulla
guida di facoltà che avrei dovuto frequentare un
corso di matematica ero motivata e incuriosita.
Una volta a lezione ho capito che un corso con la
classica lezione frontale, ma totalmente qualcosa
di nuovo. Il mio limite è stato l’utilizzo del
computer, che non mi ha aiutato molto. Per
fortuna molti lavori erano da fare in gruppo e
questo mi ha permesso di concentrarmi di più
sulle produzioni scritte, delegando ad altri
pubblicazioni e creazioni di link che non sono
proprio nelle mie corde.
E’ stato bello ripercorrere le varie tappe che mi
hanno fatto arrivare fino a qui e ho capito
quanto è importante la passione verso quello
che andiamo a fare, ma anche che molto
dipenderà da noi future insegnanti. Dobbiamo
essere in grado di metterci nei panni dei
bambini per riuscire ad insegnar loro
argomenti non sempre piacevoli, con metodi e
tecniche innovative, molto più vicine alle loro
esperienze ed esigenze.
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