Corso di Ragioneria Internazionale
Lezione n. 12 – accantonamenti a fondi ed altre
passività
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Stefano Santucci
I debiti
i debiti
(classe b del passivo dello schema di stato patrimoniale ex art.2424 c.c.)
definizione: obbligazioni a pagare ammontari predeterminati di denaro ad una data
stabilita dalle parti
Modalità di classificazione
1. classificazione dei debiti per origine: debiti commerciali, debiti finanziari,
debiti sorti per altre ragioni (verso azionisti per dividendi dichiarati, verso l'erario e
istituti previdenziali, ecc.).
2. per natura del debitore: debiti verso fornitori, debiti verso finanziatori, debiti
verso consociate, debiti verso altri (clienti, soci, dipendenti, erario, ist. previd. ecc.)
3. classificazione per scadenza: a breve termine (entro 12 mesi), a medio o
lungo termine (oltre 12 mesi)
4. classificazione per esistenza di garanzie: debiti senza garanzie assistiti da
garanzie (reali o personali)
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Il momento di rilevazione in
bilancio dei debiti
debiti commerciali:
criterio operativo della competenza contabile, cioè rilevazione
all’atto del ricevimento della fattura di acquisto
criterio generale: competenza temporale
rilevazione all’atto della esecuzione della prestazione principale
dello scambio
In caso di beni ricevuti in deposito o custodia, rilevazione nei conti
d'ordine o nella nota integrativa.
n.b. gli ammontari di denaro erogati prima dell’esecuzione della
prestazione principale si denominano “acconti” e si classificano per
destinazione in s. p. ex art. 2424 c.c. in apposite voci delle diverse
categorie di elementi dell’attivo.
debiti finanziari e altri debiti:
rilevazione a partire dal momento della nascita dell’obbligazione,
cioe’ dal sorgere della obbligazione dell’impresa verso terzi.
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Classificazione dei debiti nello stato
patrimoniale ex art. 2424 c.c..
Classe D, del passivo di stato patrimoniale, con separata indicazione degli
importi esigibili entro ed oltre i 12 mesi
1) Obbligazioni
2) Obbligazioni convertibili
3) Debiti verso soci per finanziamenti
4) Debiti verso banche
5) Debiti verso altri finanziatori
6) Acconti
7) Debiti verso fornitori
8) Debiti rappresentati da titoli di credito
9) Debiti verso imprese controllate
10) Debiti verso imprese collegate
11) Debiti verso controllanti
12) Debiti tributari
13) Debiti verso istituti di previdenza e di assicurazione sociale
14) Altri debiti:
a) verso altre consociate (solo se rilevante)
b) verso altri creditori
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La valutazione dei debiti
codice civile: nessun riferimento al criterio di valutazione dei debiti (cfr.
art. 2426 c.c.)
principi contabili: esposizione in bilancio dei debiti e delle altre passività,
come regola generale, al valore nominale
tipologie di rettifiche:
debiti commerciali: registrazione al netto degli sconti commerciali e delle
rettifiche di fatturazione
debiti verso banche: esposizione del saldo per il debito in conto capitale,
interessi ed oneri accessori maturati ed esigibili alla data di bilancio ed
indipendentemente dalla data di addebito di interessi ed accessori
mutui passivi: esposizione al valore nominale con differimento oneri
accessori, se rilevanti, ammortizzati per la durata del prestito
Condizioni per scorporare interessi passivi impliciti in debiti per
l’acquisto di beni e servizi:
possibilità di determinazione di un prezzo di mercato a breve
esistenza di una congrua componente finanziaria nel prezzo negoziato a
regolamento differito
scadenza del debito oltre l’esercizio successivo
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Indici di liquidità
Quozienti di bilancio atti ad evidenziare la posizione di liquidità, intesa come
attitudine dell’azienda a realizzare l’equilibrio finanziario a breve.
Tipologie di indicatori:
1.indici di correlazione e di equilibrio riferiti all’area degli impieghi correnti e a
quella dei debiti a breve
Capacità segnaletica: monitoraggio della attitudine dei flussi di cassa alla copertura
del fabbisogno monetario legato agli impieghi di breve periodo
Esempi:
Indice di liquidità corrente: attivo corrente/passivo corrente
Margine di tesoreria: liquidità immediate e differite – passività correnti
Quoziente di liquidità: liquidità immediate e differite/ passività correnti
2. indici di rotazione e di durata.
Esempi:
Indice di rotazione dei debiti commerciali: fatture di acquisto dell’esercizio/debiti
comm
Durata media dei debiti commerciali: (debiti comm./acquisti dell’esercizio) * 365
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I Fondi per rischi ed oneri
nozione civilistica (art. 2424-bis c.c.): “gli accantonamenti per rischi ed
oneri sono destinati soltanto a coprire perdite o debiti di natura
determinata, di esistenza certa o probabile, dei quali tuttavia alla chiusura
dell'esercizio sono indeterminati o l'ammontare o la data di
sopravvenienza.”
Nozione ragionieristica: accantonamenti a fronte di passività aventi le
seguenti caratteristiche:
-manifestazione numeraria di sicura manifestazione (costi futuri) o
solamente probabile (rischi) alla data di riferimento per il bilancio;
- indeterminazione dell’ammontare della passività (quantum) e/o della
data di sopravvenienza (quando).
Tipologie:
Fondi costi futuri: accantonamenti a fronte di passività certe nella
manifestazione ma di ammontare indeterminato
Esempio di Fondo costi futuri: Fondo manutenzione ciclica
Fondi rischi: accantonamenti a fronte di passività di manifestazione solo
probabile ed ammontare indeterminato
Esempio di Fondo rischi: fondo garanzia prodotti
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Presupposti per l’iscrizione in
bilancio e la valutazione
Postulati di bilancio a base della rilevazione dei fondi rischi ed oneri
principio di prudenza;
principio di competenza economica;
principio di neutralita’ del bilancio.
in particolare per il principio di prudenza (art. 2423-bis, c.1, n. 4, c.c.) si
deve tener conto dei rischi e delle perdite anche se conosciuti dopo la
chiusura dell’esercizio
costituzione del fondo se i rischi e le perdite sono connessi in modo certo
all’esercizio in chiusura;
imputazione del rischio o della perdita all’esercizio successivo con menzione
fra i fatti di rilievo nella relazione sulla gestione in caso contrario
Distinzione da altre tipologie di fondi:
- fondi rettificativi di valori dell'attivo;
- fondi rischi generici tesi ad attuare «politiche di bilancio»;
- fondi finalizzati a iscrivere rettifiche di valore o accantonamenti di natura
esclusivamente tributaria e privi di giustificazione civilistica.
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Classificazione in bilancio
classificazione in bilancio: classe b del passivo di stato patrimoniale ex art. 2424
c.c.:
b) fondi per rischi ed oneri
1) per trattamento di quiescenza ed obblighi simili;
2) per imposte, anche differite;
3) altri.
b1) fondi di quiescenza e obblighi simili: fondi diversi dal TFR ex art. 2120 c.c:
Caratteristiche: fondi costi futuri basati su calcoli matematico-attuariali o
condizionati da eventi futuri (es. raggiungimento di una determinata anzianità di
servizio) ma stimabili con ragionevolezza a fine esercizio.
b2) fondi per imposte, anche differite:
a) fondo per imposte (fondo rischi): passività per imposte probabili, aventi
ammontare o data di sopravvenienza indeterminati (es. debiti tributari per
accertamenti probabili o contenziosi in corso, da valutarsi in base al presumibile
esito degli stessi)
b) fondo per imposte differite (fondo costi futuri) : imposte differite da stanziare
perché emergenti da differenze temporanee tra il risultato civilistico e
l'imponibile fiscale
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Classificazione in bilancio
b3) altri fondi per rischi ed oneri
stanziamenti da effettuarsi sulla base di una stima realistica dell'onere
necessario per soddisfare le obbligazioni future alla data di chiusura
dell'esercizio.
Modalità di calcolo:
considerazione di tutti gli elementi di costo già noti a tale data, documentati
e verificabili, che dovranno essere sostenuti per soddisfare le obbligazioni
assunte.
Esempi:
• fondo garanzia prodotti (p.c. OIC n.19);
• fondo manutenzione ciclica;
• fondo buoni sconto/concorsi a premio;
• fondi manutenzione e ripristino dei beni gratuitamente devolvibili e dei
beni di azienda ricevuta in affitto;
• fondo oneri per ristrutturazioni aziendali/copertura perdite/ripristini amb.
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Passività potenziali
Definizione: passività connesse a «potenzialità», cioè a situazioni già esistenti ma
con esito pendente ed incerto alla data di riferimento per il bilancio, subordinato al
verificarsi di uno o piu’ eventi futuri di tipo probabile, possibile o remoto
Implicazioni della definizione: ragionevole previsione dell’esito pendente e dei
correlati effetti economici alla data di riferimento del bilancio
risultato finale: conferma della passività stimata o della perdita parziale o totale di
un'attività mediante stanziamento ad un fondo rischi.
esempi: cause passive, inosservanza di una clausola contrattuale o di una norma di
legge, minacce d'espropriazione, rischi non assicurati;
distinzione da figure affini: procedimenti di stima nell’ambito di valutazioni di
bilancio (es. stima della vita utile delle immobilizzazioni)
elementi comuni alle passivita’ potenziali e alle valutazioni di bilancio:
conoscenza delle specifiche situazioni, esperienza del passato ed ogni ulteriore
elemento utile a definire la situazione
discernimento, oculatezza e giudizio nel rispetto dei postulati del bilancio d'esercizio
in particolare della imparzialità e della verificabilità delle valutazioni effettuate
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Rilevazione in bilancio
1. eventi probabili e suscettibili di stima:
costituzione di fondi accesi a costi, spese e perdite di competenza stimati
Determinazione degli stanziamenti:
inclusione della stima delle spese legali e degli altri costi che devono essere sostenuti
per la potenziale passivita’.
in caso di perdite molto significative, classificazione in una voce appositamente creata
nella classe b del passivo con spiegazione nella nota integrativa (art. 2423-ter, c.c.).
In presenza di un campo di variabilità di valori per la passivita’:
determinazione dello stanziamento in base alla migliore stima fattibile tra i limiti
massimi e minimi del campo di variabilità dei valori determinati
determinazione in base al minore fra gli ammontari in caso di impossibilita’ di
procedere secondo il punto a), indicando nella nota integrativa il rischio di eventuali
ulteriori perdite
2. evento probabile ma non suscettibile di stima o evento solo possibile:
nessuno stanziamento in bilancio, ma evidenziazione in nota integrativa delle
informazioni utili ad ottenere i chiarimenti essenziali per capire la situazione e
valutarne i riflessi sul bilancio e sull'andamento dell'impresa.
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Rilevazioni contabili
costituzione del fondo per rischi o oneri: scrittura di assestamento a fine esercizio
o in precedenza (se necessario ai fini della rilevazione di perdite ex art. 2446-2447
c.c.):
d
a
accantonamento a fondo xy
a
fondo xy
l 1.000 l 1.000 l
voce b12 ce per acc.to a fondo rischi voce b13 ce per acc.to a oneri futuri
utilizzo del fondo a copertura: onere/rischio pari al saldo fondo
d
a
fondo xy
a
deb. x manif. pas.ta’
l 1.000 l 1.000 l
onere/rischio eccedente il saldo fondo
d
a
diversi
a
deb. x manif. pass.ta’ l
l 1.200 l
fondo xy
l 1.000 l 1.000 l
sopravvenienze passive
l 200 l 1.000 l
classificazione della sopravvenienza fra gli oneri straordinari (voce e 21 ce)
onere/rischio inferiore al saldo fondo:
d
a
fondo xy
a
diversi l 1.000 l 1.000 l
a
deb. x manif. pass.
l 800 l 1.000 l
a
insuss. di passivo l 200 l 1.000 l
classificazione insussistenza fra i “proventi straordinari” (e 20 ce)
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IAS 37 – Provisions, Contingent
Liabilities and Contingent Assets
Ambito di riferimento (IAS 37.1):
Trattamento contabile delle seguenti tipologie di poste:
- Accantonamenti (provisions)
- Passività potenziali (contingent liabilities)
- Attività potenziali (contingent assets)
Esclusioni: elementi di cui sopra se
1. risultanti da iscrizione in bilancio degli strumenti finanziari al fair value
(inclusi in caso contrario)
2. risultanti da contratti esecutivi, salvo il caso di contratti onerosi
derivanti da contratti stipulati con i titolari di polizza nelle imprese assicurative
già trattati da altro Principio IAS-IFRS (es. IASs 11, 12, 17 e 19)
3. riferibili alla rettifica di voci dell’attivo
Contratti esecutivi (executory contracts):
contratti in cui entrambe le parti contraenti non hanno adempiuto a nessuno degli
impegni previsti oppure hanno adempiuto ai propri impegni parzialmente e nella stessa
misura (IAS 37.6)
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Caratteristiche delle Provisions
Definizione di Provision (IAS 37.10):
passività avente a scadenza ed ammontare incerti
Richiamo della definizione di passività (IAS 37.10):
obbligazione attuale dell’impresa derivante da fatti passati il cui
adempimento determinerà un deflusso di risorse atte a produrre benefici
economici.
Differenze rispetto a poste simili (IAS 37.11b):
Stanziamenti per debiti presunti (cioè per forniture di beni e servizi già
eseguite e non ancora fatturate) determinati in base a stime ma aventi un
grado minore di incertezza
Passività potenziali (IAS 37.12-13):
Obbligazioni potenziali o attuali non rilevabili come passività alla data di
riferimento del bilancio per l’impossibilità di stabilire alternativamente:
1. esistenza di una obbligazione attuale dell’impresa a fine esercizio
2. determinazione attendibile dell’ammontare dell’obbligazione attuale
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Rilevazione in bilancio degli
accantonamenti
Condizioni contemporanee per la rilevazione in bilancio (IAS 37.14):
1. Esistenza di una obbligazione attuale (legale o implicita) derivante da
un evento passato
2. Probabilità
del
deflusso
di
risorse
economiche
correlato
all’adempimento dell’obbligazione (more likely than not)
3. Possibilità di stima attendibile dell’ammontare dell’obbligazione.
HP di difficoltà a stabilire l’esistenza di obbligazioni attuali (IAS
37.15):
Impiego di un criterio probabilistico per stabilire l’effettiva presenza di
un’obbligazione attuale, basato su informazioni disponibili a fine esercizio
sull’evento passato, pareri professionali, ecc.
Nozione rilevante di evento passato (IAS 37.17):
Evento vincolante (obligating event) causa di una obbligazione legale o
implicita per l’impresa non altrimenti estinguibile se non con l’adempimento
della medesima
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Rilevazione in bilancio degli
accantonamenti
Tipologie di obbligazioni (IAS 37.17):
Obbligazioni legali: obbligazioni ad adempimento tutelato da norme di legge
Obbligazioni implicite: obbligazioni conseguenti a fatti che originano
controparti valide attese in merito al futuro adempimento dell’obbligazione
nelle
Implicazioni della definizione di accantonamento (IAS 37.18-22):
•
•
•
•
•
Rilevazione in bilancio delle sole obbligazioni attuali e non di costi rilevabili in
futuro
Presenza di una controparte (non necessariamente identificata) verso cui
l’impresa è obbligata
Comunicazione esplicita dell’obbligazione alla controparte entro la data di
riferimento del bilancio quale condizione accessoria (ma necessaria) di rilevazione
Considerazione effetti di nuove leggi solo in caso di approvazione avvenuta o
certa
Raggruppamento in classi e stima complessiva per obbligazioni simili (garanzie
sui prodotti)
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Trattamento contabile
delle passività potenziali
Regola generale (IAS 37.27 e 37.31):
Divieto assoluto di rilevazione delle attività e passività
potenziali ma semplice menzione nelle note esplicative
Necessità di aggiornamento periodico (IAS 37.29 e 37.35)
delle informazioni alla base delle attività e delle passività potenziali
menzionate nel bilancio dell’impresa per consentire agli utilizzatori di
seguirne l’evoluzione (ad accantonamento o a attività di bilancio)
In caso di responsabilità dell’impresa in solido con altri per
l’adempimento di una obbligazione attuale, inclusione fra le passività
potenziali delle quote dell’obbligazione a carico degli altri obbligati
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Valutazione del quantum da
accantonare
Principio ispiratore (IAS 37.36-37):
Migliore stima alla data di riferimento del bilancio della spesa richiesta
per adempiere all’obbligazione o per trasferirla a terzi
Modalità operative:
1. Utilizzo della discrezionalità di giudizio del management supportata
a volte da pareri di esperti indipendenti (IAS 37.38)
2. Utilizzo di tecniche di gestione del rischio differenziate per tipologia di
accantonamento:
a. accantonamenti per classi omogenee di obbligazioni: utilizzo
metodo del valore atteso (accantonamento quale media ponderata
delle probabilità associate ai possibili risultati, IAS 37.39)
b. accantonamenti su singole obbligazioni: stima puntuale in base
al valore più probabile di estizione o a un valore superiore o
inferiore se espressivo del maggior numero dei risultati possibili (IAS
37.40)
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Valutazione del quantum da
accantonare
Modalità operative (segue):
3. impiego di tecniche prudenziali per procedere alla migliore stima per
considerare i rischi e le incertezze ma senza sovrastimare gli importi (IAS
37.43)
4. Utilizzo di valori attuali in caso accantonamenti per passività con
adempimento differito nel tempo con utilizzo di tassi ante imposte
composti dalla somma fra il rendimento privo di rischio di mercato e la
componente di rischio implicita nella passività (IAS 37.45)
5. Inclusione nell’accantonamento di fatti futuri incidenti sul quantum
richiesto in caso di sufficiente oggettività del loro manifestarsi raggiunta
anche attraverso pareri di esperti della materia (IAS 37.48)
6. Esclusione dal quantum del
all’accantonamento (IAS 37.51)
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valore
di
realizzo
di
beni
correlati
Esempio di determinazione
dell’accantonamento
La distribuzione dei costi di riparazione in garanzia di un’azienda si è storicamente così
manifestata:
- il 75% dei prodotti venduti presenta una difettosità nulla
- Il 20% dei prodotti venduti presenta piccoli difetti;
- il 5% dei prodotti venduti presenta grandi difetti.
Il costo complessivo delle riparazioni ammonterebbe:
1. A 1 milione di UM se tutti i prodotti venduti avessero piccoli difetti
2. A 4 milioni di UM se, invece, tutti i prodotti venduti avessero grandi difetti.
In conformità con le disposizioni dello IAS 37.24, un’impresa valuta la probabilità di
una fuoriuscita per le obbligazioni connesse alle garanzie nel suo insieme. Il valore
atteso dei costi di riparazione è:
(75% di zero)
=
0+
(20% di 1 mio) =
200.000 +
( 5% di 4 mio) =
200.000 =
Accantonamento
400.000
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I ratei ed i risconti: definizione
Definizione di ratei e risconti nel codice civile (art. 2424-bis c.
6):
Nella voce ratei e risconti attivi devono essere iscritti i proventi di
competenza dell’esercizio esigibili in esercizi successivi e i costi
sostenuti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi
successivi
Nella voce ratei e risconti passivi devono essere iscritti i costi di
competenza dell’esercizio esigibili in esercizi successivi e i ricavi
sostenuti entro la chiusura dell’esercizio ma di competenza di esercizi
successivi
Possono essere iscritti in tali voci soltanto quote di costi e proventi
comuni a due o più esercizi, l’entità dei quali varia in ragione del
tempo.
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Ratei attivi e passivi
Derivano dalla scissione di valori relativi all’impiego o alla cessione di
condizioni produttive immateriali comuni
a due o piu’ periodi
amministrativi
con
manifestazione
numeraria
posticipata
e
valorizzazione legata al tempo di utilizzo pattuito contrattualmente
(scritture di integrazione)
Ratei attivi: crediti monetari correlati all’imputazione della quota di ricavo
comune di competenza economica dell’esercizio in chiusura (es. interessi
attivi maturati a cavallo di due o più esercizi e calcolati in via posticipata)
Ratei passivi: debiti monetari correlati all’imputazione della quota di costo
comune di competenza economica dell’esercizio in chiusura (es. canoni di
locazione maturati a cavallo di due o più esercizi e)
Modalità di rilevazione: Utilizzo in contropartita del conto reddituale da
integrare nella sezione di ordinario funazionamento
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Risconti attivi e passivi
Derivano dalla scissione di valori relativi all’impiego o alla cessione di
condizioni produttive immateriali comuni a due o piu’ periodi amministrativi
con manifestazione numeraria anticipata e valorizzazione legata al
tempo di utilizzo pattuito contrattualmente (scritture di rettifica)
Risconti attivi: Storno della quota del costo comune di competenza
economica dell’esercizio successivo (canoni di locazione passivi maturati a
cavallo di due o più esercizi e calcolati in via anticipata)
Risconti passivi: Storno quota ricavo comune di competenza economica
dell’esercizio successivo (canoni di locazione attivi maturati a cavallo di due o
più esercizi e calcolati in via anticipata)
Tipologia di conto di rettifica: Storni indiretti e distinti
Modalità di rilevazione: utilizzo in contropartita del conto reddituale da
rettificare nella sezione opposta a quella di ordinario funzionamento
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Valutazione
Determinazione dell’importo dei ratei e dei risconti:
a. Criterio del tempo fisico: suddivisione dell’importo comune in base al
periodo di durata della maturazione del provento/onere comune
b. Criterio del tempo economico: utilizzato quando il criterio del tempo
fisico non consente di cogliere la corretta correlazione fra costi e ricavi
Valutazione dei ratei attivi: stima del valore di realizzo
Valutazione dei ratei passivi: stima del valore di estinzione
Valutazione dei risconti attivi:
valutazione del futuro beneficio economico correlato ai costi rinviati con
eventuale necessità di svalutazione del costo se inferiore a tale beneficio
Risconti passivi: non pongono particolari problemi di valutazione
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1.5 Esempio di ripartizione del
valore
Stipula in data 1/10 di un contratto di affitto di un immobile con pagamento di rate
semestrali anticipate di € 24.000.
Se l’immobile viene utilizzato solo a partire dal mese di novembre, l’applicazione del
criterio del tempo fisico determinerebbe un risconto attivo per tre mesi facendo
gravare sull'esercizio un costo di € 12.000
L’applicazione del criterio del tempo economico porta a ripartire il costo sui cinque
mesi effettivi di utilizzo (1.11.X-31.3.X+1), facendo gravare sull'esercizio un costo di €
9.600
1.10.X
Canoni di affitto
31.12.X
Risconti attivi
1.01.X+1
Canoni di affitto
a
a
a
Cassa
Dare
Avere
24.000 24.000
Canoni di affitto
Dare
Avere
14.400 14.400
Risconti attivi iniziali
Dare Avere
14.400 14.400
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Aspetti controversi e problematici:
applicazione pratica
Risconti pluriennali:
la determinazione dei maxi-canoni nei contratti di leasing finanziario
Identificazione del cd “canone naturale” pari alla somma fra il canone
mensile pagato e la quota di maxi-canone di competenza dell’esercizio
Esempio: Contratto di leasing a 36 mesi così composto:
- Durata 1.01.X-31.12.X+2
- maxi canone iniziale in data 1.01.X di € 18.000
- n. 36 canoni posticipati di € 1.000 cadauno
Suddivisione del maxi-canone lungo la durata del contratto ad incremento
del canone di locazione annualmente pagato
Determinazione della quota annua secondo la seguente proporzione:
18.000: 36 Mesi = x : 12 Mesi x = 18.000 *12/36 = 6.000
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Aspetti controversi e problematici:
applicazione pratica
La rilevazione per competenza degli aggi e disaggi di
emissione
Disaggio di emissione:
costo finanziario anticipato pari alla differenza negativa fra
Valore di emissione (in caso di prestito obbligazionario) o riscosso a
pronti
Valore nominale del prestito
contabilizzato al momento dell’accensione del debito e da ripartire
lungo la durata del prestito
Aggio di emissione:
Provento finanziario anticipato pari alla differenza positiva fra
valore di emissione (in caso di prestito obbligazionario) o riscosso a
pronti
Valore nominale del prestito
contabilizzato al momento dell’accensione del debito e da ripartire
lungo la durata del prestito
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Aspetti controversi e problematici:
applicazione pratica
La rilevazione per competenza
degli aggi e disaggi di emissione
Impostazione italiana (OIC 18-19):
Ripartizione del provento/onere in base al criterio del tasso di
interesse effettivo come elemento separato rispetto al valore
nominale del prestito
Impostazione
principi
IAS/IFRS:
contabilizzazione
della
differenza fra importo erogato/riscosso a pronti e valore nominale
del prestito a diretta riduzione del valore del finanziamento
erogato/ricevuto con ammortamento della differenza fra il valore
erogato/riscosso ed il valore nominale in base al criterio del costo
ammortizzato (basato sul tasso di interesse effettivo del
finanziamento)
Tasso di interesse effettivo: tasso che azzera la differenza fra
l’entrata o l’uscita di cassa iniziale e quella prevista a scadenza ivi
compresi gli interessi periodici percentualmente corrisposti o
incassati
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