LA RIFORMA
MORATTI
DALLA SCUOLA
SECONDARIA
SUPERIORE
ALL’UNIVERSITA’
SCUOLa
SeCONdAR
IA
SUPeRIo
RE
la
nuova scuola superiore
PIU’ SELEZIONE
E
MENO CULTURA
A 13 anni un ragazzo sarà costretto a
scegliere tra il sistema dei licei e il sistema
della Formazione Professionale Regionale.
Vengono aboliti gli Istituti Tecnici e gli Istituti Professionali Statali.
I licei non rilasceranno più diplomi, né finali
né professionalizzanti (geometri, periti,
tecnici, ragionieri,…). Sarà solo una maturità
necessaria per l’iscrizione all’Università che
avrà tasse sempre più elevate e a cui si
potrà accedere solo per numeri chiusi.
Art.2-d-g, Legge Delega 53/03
SeCONdARIA
la
nuova scuola superiore
PIU’ SELEZIONE
E
MENO CULTURA
In questo schema è implicita una forte selezione.
I
ragazzi
provenienti
da
famiglie
economicamente più svantaggiate di fronte alla
prospettiva di un percorso formativo competitivo,
costoso e precario saranno indotte a scegliere la
Formazione Professionale Regionale.
Sono previste le cosiddette passerelle, che consentono allo studente
di passare dall’istituto professionale al liceo o viceversa.
Tuttavia non è chiaro come potranno funzionare e sopratutto
con quali risorse, dal momento che il governo continua a
tagliare fondi all’Istruzione Pubblica.
Art.2, Legge Delega 53/03
SeCONdARIA
alternanza scuola-lavoro
un
insegnamento subordinato
pretese del mercato
alle
Il “diritto-dovere” all’istruzione si considera assolto anche attraverso la
formazione che non prevede necessariamente la frequenza di una
scuola.
Viene data allo studente la possibilità di “svolgere l'intera formazione dai
15 ai 18 anni attraverso l'alternanza di periodi di studio e di lavoro”
all’interno delle aziende.
1)
L’inserimento nel mondo del lavoro sarà associato ad
un insegnamento conforme alle richieste del mercato.
2)
Le finalità educative diventano
strumentali e professionalizzanti.
3)
Fare stage in azienda non permette una
maturazione culturale, che solo la scuola può fornire.
L’innalzamento dell’obbligo scolastico viene di fatto impedito !
Art.4-a, Legge Delega 53/03
SeCONdARIA
alternanza scuola-lavoro
un
insegnamento subordinato
pretese del mercato
La legge non fa alcun riferimento al coinvolgimento del
sindacato il quale, invece, dovrebbe almeno garantire l’uso corretto e
il controllo sociale sull’alternanza.
nessuna protezione sindacale ?
Secondo l’autonomia regionale, l’alternanza scuola-lavoro sarà
gestita dalle singole regioni, senza tener conto delle enormi
differenze nei luoghi di lavoro esistenti nel Paese.
E’ prevista “l'assegnazione delle risorse finanziarie necessarie
alla realizzazione dei percorsi di alternanza, ivi compresi gli
incentivi per le imprese e la valorizzazione delle imprese come
luogo formativo”. Che la scuola paghi le imprese per far
lavorare i propri studenti è al limite dell’assurdo.
Art.4-b, Legge Delega 53/03
SeCONdARIA
alle
Portfolio
definizione:
nel linguaggio pubblicitario è la raccolta di testi e
immagini destinate alla promozione di un nuovo
prodotto o di una linea di prodotti. Esso viene
comunemente usato dai professionisti per accogliere e
presentare titoli accumulati nel tempo, successi
ottenuti, lavori fatti.
Nel caso della scuola, si tratterà della promozione
non di prodotti, bensì di individui-risorsa.
A differenza delle valutazioni tradizionali il portfolio delle competenze individuali
raccoglie le prove documentali positive e registra unicamente i successi.
La valutazione si trasforma
in strumento promozionale e di controllo sulla persona.
Decreto 59, 3 Marzo 04
SeCONdARIA
tutor
Il TUTOR è un docente che:
>compila e aggiorna il portfolio dello studente
> tiene i rapporti con le famiglie e il territorio
> consiglia nelle scelta delle attività facoltative
> esprime un consiglio orientativo sul percorso formativo
E i consigli di classe ed il loro attuale ruolo ?
Nella legge non vengono nemmeno menzionati.
L’istituzione del tutor è contraria ai principi di democraticità, di
collegialità degli insegnanti e di corresponsabilità educativa.
Decreto 59, 3 Marzo 04
SeCONdARIA
riforma
una
degli
organi collegiali
minaccia ai Diritti
Studenti
degli
L’ultima proposta di legge portata in Parlamento dalla maggioranza
riguarda la riforma degli organi collegiali e prevede:
1) la soppressione dei consigli di classe
2) il dimezzamento dei rappresentanti degli studenti da 4 a 2
3) l’abolizione del diritto all’assemblea
Con queste leggi si tenta di privarci dei nostri diritti fondamentali,
ai quali gli studenti sono arrivato dopo anni di lotte.
Le assemblee e gli altri momenti di aggregazione fra studenti
sono fondamentali per la nostra formazione come cittadini/e.
SeCONdARIA
Buoni scuola
soldi
di
tutti
per le
Scuole
di
pochi
La giunta regionale di centrodestra del 2001 ha emanato una
legge per cui gli studenti che pagano più di 200 euro di iscrizione
possono usufruire di contributi pubblici mediante buoni scuola.
Come conseguenza rimangono esclusi dai finanziamenti gli
istituti pubblici, che hanno tasse d’iscrizione molto inferiori.
I buoni scuola hanno reso possibile che in due anni circa 20 milioni
di euro dei cittadini venissero utilizzati per finanziare le spese di
studenti che, scegliendo di frequentare una scuola privata, sono
comunque già avvantaggiati economicamente. Solo il 2% del
denaro stanziato per l’istruzione dalla giunta regionale veneta è
andato in favore di studenti frequentanti la scuola pubblica.
I buoni scuola non sono un
provvedimento a favore
del diritto allo studio !
Legge Regionale 19 gennaio 2001
SeCONdARIA
UNiVeRSI
A
RIFORMA “Y”
e
CRITERI D'ACCESSO
PIU’ SELEZIONE
E
MENO CULTURA
La riforma universitaria denominata "a Y" stabilisce un
nuovo percorso per gli studenti, che si configura come un
1+2+2.
1+
laurea.
+2
Vi sarà un anno iniziale comune ad ogni classe di
Dopo questo primo anno lo
studente dovrà scegliere tra un corso biennale professionalizzante
oppure culturale. L’indirizzo professionalizzante si conclude dopo il
ciclo triennale e non consente poi di proseguire gli studi.
+2
Il percorso culturale consente con
ulteriori due anni di raggiungere il titolo di Laurea Magistrale, che
viene a sostituire l'attuale laurea specialistica.
Art.3, D.M. 22/10/04, n.270
UNiVeRSI
RIFORMA “Y”
e
CRITERI D'ACCESSO
PIU’ SELEZIONE
E
MENO CULTURA
E’ molto alto il rischio che tale didattica, soprattutto
nel primo anno e nell’indirizzo professionalizzante,
sia:
1) frammentaria
2) improntata a preparare tecnici pronti da usare
nelle aziende, piuttosto che formare persone con
una solida preparazione in grado di affrontare
problematiche sempre nuove
UNiVeRSI
RIFORMA “Y”
e
CRITERI D'ACCESSO
PIU’ SELEZIONE
E
MENO CULTURA
Nel testo della legge è più volte ripetuto che l’accesso ai corsi delle
Lauree Magistrali è limitato. Le limitazioni dell’accesso dipendono da:
1) criteri di merito, scelti in maniera autonoma dai singoli atenei,
prevedendo comunque il tempo impiegato per completare il ciclo
di studi triennale. Di fatto, questo comporta la ovvia esclusione dai
corsi successivi per tutti gli studenti lavoratori
2) costi universitari, che non saranno certo meno onerosi di
oggi, a discapito dei ceti meno abbienti
Il diritto allo studio è gravemente minacciato !
Art.6, D.M. 22/10/04, n.270
UNiVeRSI
RICERCATORI
PRECARIETA' NELL'INSEGNAMENTO:
OSTACOLATO L'ACCESSO
DEI GIOVANI ALLA DOCENZA
La riforma decreta che l'attuale figura del ricercatore
sia eliminata.
Chi svolgerà le mansioni dei ricercatori, cioè attività
di ricerca e di didattica integrativa, non potrà più
essere assunto dall'università attraverso concorsi
pubblici, ma soltanto mediante contratti di diritto
privato.
Art.1-o, D.D.L. Moratti
UNiVeRSI
RICERCATORI
PRECARIETA' NELL'INSEGNAMENTO:
OSTACOLATO L'ACCESSO
DEI GIOVANI ALLA DOCENZA
Questi contratti sono :
1- a tempo determinato
2- di durata massima
quinquennale
3- rinnovabili fino ad un massimo complessivo di 10
anni
Insomma, i nuovi ricercatori dovranno svolgere un ruolo precario
e il proseguimento dell'attività accademica sarà incerto. La riforma si
propone di "favorire l'accesso dei giovani alla docenza universitaria in
modo da garantire qualificato ricambio generazionale". Ma, di fatto,
rende la vita impossibile ai giovani laureati.
Art.1-i, D.D.L. Moratti
UNiVeRSI
docenti
PRECARIETA' E peggiorAMENTO
deLLA DidatticA
1
Il ruolo di docente diventa precario: la riforma prevede che dopo
il primo incarico temporaneo di durata triennale, il contratto
rimanga a tempo determinato fino ad un massimo di altri tre anni
(mentre attualmente viene trasformato a tempo indeterminato).
2
3
Buona parte della didattica (fino al 50% dei docenti in ruolo) è
assegnata a soggetti assunti con contratti a tempo
determinato che probabilmente dedicheranno il minimo
impegno possibile all'insegnamento e non avranno
l'esperienza adeguata.
I docenti potranno dedicarsi ad attività di libera professione esterne
all'università (ad esempio, direzione di strutture di ricerca privata), ricevendo
comunque retribuzione piena dall'università stessa. Ogni cittadino
pagherebbe con le tasse lo stesso stipendio ad un professore che
svolge un’attività privata (già remunerata di per sé) e ad uno che si
dedica solamente all’attività didattica.
Art.1-c-d-f-m, D.D.L. Moratti
UNiVeRSI
Brillante carriera
di uno studente meritevole
● a 24 anni: consegue la laurea specialistica
● a 27 anni: termina il dottorato di ricerca
● a 27 anni: ottiene il posto di ricercatore
universitario, per 5 anni
UNiVeRSI
Brillante carriera
di uno studente meritevole
● a 32 anni: il posto di ricercatore gli viene
rinnovato per altri 5 anni
● a 37 anni: vince l’incarico temporaneo da
professore ordinario per 3 anni
● a 40 anni: l’incarico gli viene rinnovato per
altri 3 anni
● a 43 anni: l’università non ha la copertura
finanziaria per assumerlo a tempo
indeterminato !!!
UNiVeRSI
Brillante carriera
di uno studente meritevole
Possibilità a 43 anni
1- Sfruttare la propria esperienza :
in un istituto di ricerca: pochi in Italia
in un’azienda: poche aziende fanno ricerca in
Italia
2- Cercare lavoro in un’azienda
all’azienda conviene assumere un neolaureato o
una persona con esperienza specifica
(non un ex professore universitario)
3- Cassiere al
supermercato?
Troppo vecchio!
UNiVeRSI
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