ECONOMIA AZIENDALE gruppo (a-d) Prof. Mario Carrassi Testi di riferimento N. Di Cagno, S. Adamo, F. Giaccari, Lezioni di Economia Aziendale, Cacucci, Bari, 2003. AA.VV., Lezioni di Economia Aziendale, Giappichelli, Torino, 1996. Parte I cap. 2 – 4; Parte II, Parte III, Parte V. PROPOSIZIONE DI BASE DELL’ECONOMIA Per soddisfare i propri bisogni le persone, aggregate in istituti, svolgono l’attività economica impiegando i fattori di produzione. Bisogni Attività economica Istituti Fattori di produzione PERSONE (Istituti) ATTIVITÀ ECONOMICA BISOGNI RISORSE L’ATTIVITA’ ECONOMICA E’ UN’ATTIVITA’ DI INTERMEDIAZIONE TRA LE RISORSE SCARSE E IL SODDISFACIMENTO DEI MUTEVOLI ED ILLIMITATI BISOGNI UMANI ESSA SI MANIFESTA NELL’ATTIVITA’ DI PRODUZIONE E DI CONSUMO DI BENI ECONOMICI Oggetti eleganti, auto di prestigio, abbigliamento firmato Tempo libero, istruzione, trasporto, informazione Vestiario, nutrizione, alloggio, arredamento essenziale RELAZIONI TRA BISOGNI E ATTIVITA’ ECONOMICHE BISOGNI ELEMENTARI NUTRIZIONE ABBIGLIAMENTO ALLOGGIO TRASPORTO SALUTE ISTRUZIONE SICUREZZA ATTIVITA’ ECONOMICA CIBI, BEVANDE, IGIENE ABITI, TESSUTI, CALZATURE CASE, MOBILI, ARREDI, AUTOBUS, BICICLETTE, TRENI, DIAGNOSI, TERAPIE, SANITA’ SCUOLE, UNIVERSITA’, LEZIONI VIGILANZA, ORDINE PUBBLICO BISOGNI DI ORDINE SUPERIORE COMUNICAZIONE INFORMAZIONE PAGAMENTI MOBILITA’ ASSISTENZA IMMAGINE APPARENZA DIVERTIMENTO RISTORAZIONE TURISMO TEMPO LIBERO ARTE E CULTURA TELEFONI, FAX, FIBRE OTTICHE STAMPA, RADIO, TELEVISIONE CREDITO, SERVIZI FINANZIARI ALTA VELOCITA’, AEREI, METRO POLICLINICI, COMUNITA’ TERAPEUTICHE PUBBLICITA’, PROPAGANDA COSMESI, ABBIGLIAMENTO FIRMATO DISCOTECHE, PARCHI DI DIVERTIMENTO RISTORANTI, FAST FOOD, CATERING VIAGGI, ALBERGHI, GUIDE TURISTICHE SPORT, COLLEZIONISMO, HOBBY MUSEI, TEATRI, CINEMA, LIBRI, DISCHI La specializzazione economica Lo sviluppo dei processi di specializzazione accompagna nel tempo l’evoluzione di tutti i sistemi sociali. Il processo di specializzazione economica realizza la scissione tra produzione e consumo che diventano attività proprie di istituti distinti. lo scambio Lo scambio, sia nella forma del baratto... ...sia in quella dello scambio monetario... ...è una relazione che confronta le esigenze di una parte con le capacità dell’altra di farvi fronte. Lo scambio contribuisce all’efficienza sia della produzione sia del consumo e ne favorisce la separazione Il ruolo della moneta La moneta semplifica lo scambio permette di accumulare valore per scambi futuri è un’unità di misura dei fatti economici (valore numerario) Attività economica Il fine generale delle aziende è il soddisfacimento dei bisogni economici umani attraverso lo svolgimento dell’attività di produzione e di consumo di beni economici (attività economica). L’attività economica deve essere svolta nel rispetto delle condizioni di efficienza (legge del minimo mezzo) e di efficacia. Condizioni fondamentali per l’esercizio dell’attività economica sono: la continuità nell’offerta di output a fronte di esigenze permanenti o ricorrenti; l’innovazione economica, ossia la ricerca e la sperimentazione di nuove e più convenienti modalità di svolgimento delle produzioni e dei consumi; lo sviluppo di competenze specifiche e professionali; il coordinamento delle attività che richiedono più persone (teamwork) Il principio di efficienza L'efficienza è il rapporto tra gli obiettivi raggiunti e le risorse impiegate per il loro raggiungimento. Lo svolgimento di ogni attività economica deve rispettare condizione di efficienza elevata e crescente nel tempo. una In tal modo si riesce: • a limitare lo spreco di l’ottimizzazione dell’impiego risorse, attraverso l’innovazione e • a migliorare la propria posizione competitiva • a remunerare convenientemente il capitale investito ed il lavoro Tuttavia: • non sempre gli dell'organizzazione output misurabili coincidono con gli obiettivi • accanto a risorse tangibili e misurabili possono essere impiegate risorse per le quali ogni processo di quantificazione implica stime soggettive e giudizi di valore Il principio di efficacia L'efficacia é la capacità dimostrata di realizzare gli obiettivi Da ciò nascono problemi per: 1.- stabilirli 2.- capire chi li definisce: i soggetti che fanno parte dell'organizzazione attraverso rapporti di potere e / o processi di negoziazione 4.- orientare verso di essi i comportamenti dei diversi attori: creare una situazione desiderabile cui tende l'organizzazione un modello della realtà che non esiste e al quale ci si ispira 3.- trasmetterli alle componenti dell'organizzazione facendoli condividere o usando il potere gerarchico e altri interventi organizzativi efficacia / efficienza Efficacia ed efficienza non sempre sono correlate A Efficacia B C Efficienza Posso dire che: A è migliore di B perché a pari efficienza è più efficace C è migliore di B perché a pari efficacia è più efficiente Ma tra A e C cosa dico ? L’ATTIVITA’ ECONOMICA L’ attività di produzione e consumo di beni economici, con riguardo ai sistemi economici progrediti, si svolge secondo una vasta gamma di operazioni: trasformazione fisico-tecnica negoziazione di lavoro e di capitale proprio negoziazione di beni, di capitali e di rischi specifici organizzazione rilevazione e informazione economia aziendale/economia politica studia le differenze tra aziende e il funzionamento interno delle stesse studia i problemi di equilibrio del sistema economico nel suo insieme Economia politica • studia le attività economiche nel loro complesso e analizza i sistemi economici nella loro unità: Per es.: economie regionali, nazionali, internazionali • L’oggetto di osservazione è il sistema economico generale di una collettività del quale le aziende sono gli elementi • Approccia i problemi dall’alto, elaborando le conoscenze e le teorie economiche utili per il governo (la politica economica) degli aggregati territoriali, nazionali e internazionali Economia aziendale • mira a dare norme e precetti per la razionale condotta delle aziende. • si orienta su casi singoli e propone soluzioni adatte sulla base delle caratteristiche, dei valori, della storia e dei soggetti che compongono la singola azienda. L’ economia aziendale ha le seguenti caratteristiche, proprie anche dell’ economia politica: -è una scienza empirica (metodo deduttivo/induttivo); -è una scienza positiva (interpreta la realtà); -è una scienza normativa; -è una scienza sociale (analizza i comportamenti degli individui nella prospettiva del loro agire economico.) L’ ECONOMIA AZIENDALE: I PRINCIPI GENERALI L’economia aziendale osserva i fenomeni economici nelle manifestazioni delle aziende singole, delle classi e degli aggregati particolari di aziende, così come dell’ambiente in cui le aziende operano. L’economia aziendale elabora le conoscenze e le teorie economiche utili per il governo delle aziende di ogni ordine di istituto: famiglie, imprese, istituti pubblici territoriali. L’economia aziendale studia il sistema degli accadimenti d’azienda che sono riconducibili ai grandi aggregati dei processi di: Aspetto oggettivo, contenuto operazionale dell’attività amministrativa Gestione Organizzazione Aspetto soggettivo, definizione Aspetto cognitivo, sistema degli organi e identificazione delle rilevazioni quantitative, delle relazioni e delle funzioni contabili o statistiche, dei degli stessi fatti di gestione aziendale Rilevazione (ragioneria) L’OGGETTO DELL’ECONOMIA AZIENDALE L’Economia aziendale ha per oggetto l’ordine economico (ossia il sistema degli accadimenti economici) di tutti gli istituti nei quali si svolgono attività significative di produzione e di consumo di beni economici. Si considerano particolarmente rilevanti tre classi di istituti: • LE FAMIGLIE • LE IMPRESE • GLI ISTITUTI PUBBLICI TERRITORIALI Istituti e Aziende istituto sono si presenta comedicomplesso di elementi e di di fattori, di e GliUn Istituti Insiemi elementi, di fattori, energie energie e di risorse personali e materiali. Esso è duraturo…, dinamico…, è di ordinato risorse materiali ed immateriali il fine dei secondo proprie leggi anche che di perseguono varia specie (fisiche, loro membri economiche, in modo dinamico, ordinato, ed autonomo. sociologiche, religiose, ecc.) e in multiforme combinazione…, è un’unità per i rapporti che lo costituiscono,… con vincolo degli elementi e fattori a carattere di complementarità per essere rivolti ad un fine L’attività economica si svolge mezzo dell’’azienda, comune,… è autonomo ma di per un’autonomia relativa per i ossia nessi con le altre componenti della società umana. La ricerca intorno ad un istituto è dell’ordine strettamente economico di un istituto: necessariamente di tipo interdisciplinare”. (C. Masini, 1979) Istituti Aziende Processi di di consumo e Produzione Complessa processi di del gestione rimunerazioni realizzazione patrimoniale monetariesociale e di altra progresso e specie spirituale dei membri Perseguono dell’istituto obiettivi sociali Impresa Azienda di produzione Famiglia Azienda di consumo Istituti pubblici Azienda composta pubblica determinati valori Enti non profit Azienda non profit Azienda di diffondendo erogazione La dimensione economica degli istituti Imprese Famiglie Enti pubblici fini economici fini non economici Le tipologie aziendali: le aziende di produzione (imprese) La produzione è una creazione di utilità economiche che può avvenire in vario modo In funzione della natura specifica dell’ attività produttiva svolta Le aziende di produzione originaria sono quelle nelle quali l’ attività svolta è alla base delle altre attività produttive (beni così come in natura). Aziende minerarie ed estrattive Le aziende di produzione derivata Aziende agrarie Le tipologie di imprese (segue) Le aziende di produzione derivata: • aziende industriali trasformano le materie prodotte dalle aziende di produzione originaria ottenendo beni che sono destinati al consumo o a successive trasformazioni; • aziende mercantili , che attuano il processo distributivo,cioè comprano beni dalle aziende che li producono per rivenderli ad altre aziende che debbono consumarli o impiegarli in altra attività produttiva o collocarli sul mercato dei consumatori finali; • aziende di servizi, la cui attività porta alla produzione di beni immateriali (aziende di trasporto, aziende di assistenza tecnica, aziende telefoniche); • aziende finanziarie, nel sistema economico moderno fondato sulla moneta e sul credito facilitano il movimento finanziario tra le aziende e le correlazioni tra aziende di consumo e aziende di produzione (aziende bancarie, aziende assicuratrici). L’azienda di erogazione nasce dalla scissione dell’ antica unità produttriceconsumatrice. L’ azienda ha dovuto quindi cercare fuori dal proprio ambito i mezzi necessari per soddisfare il suo programma di bisogni. moneta Azienda di erogazione moneta bisogni I mezzi monetari hanno radice nell’ attività produttiva, appare infatti evidente che non può esserci consumo senza produzione. Azienda di produzione Azienda di erogazione Tipologie aziendali(segue) Aziende di erogazione aziende di consumo sono quelle aziende in cui i mezzi sono destinati al soddisfacimento dei bisogni delle persone che fanno parte del sistema aziendale ad es. famiglia, associazioni (culturali, sportive, politiche), Stato, Province, Comuni. aziende di erogazione in senso stretto sono quelle in cui i soggetti destinatari della attività di consumo si trovano all’esterno del sistema aziendale ed ottengono i beni a titolo gratuito o pagando un prezzo simbolico (prezzo politico). Si pensi alle fondazioni, agli istituti di ricerca, alle organizzazioni di volontariato, agli enti di beneficenza, alle imprese sociali (aziende non profit). beni e servizi beneficiari beni e servizi beneficiari Reddito da lavoro del capo famiglia o di altri componenti della famiglia Reddito d’ impresa del capo famiglia o di membri della famiglia famiglia Reddito della gestione patrimoniale Tributi enti pubblici territoriali Imprese pubbliche Gestione patrimoniale Aziende di produzione/aziende di erogazione Servizi forniti dai rappresentanti alla produzione Salari, interessi, profitti, tributi Aziende di Produzione Aziende di Erogazione Beni e servizi prodotti e venduti Acquisti di beni e servizi Risparmio I FATTORI DI PRODUZIONE ogni elemento che direttamente o indirettamente l’azienda trae dall’ambiente per alimentare la sua attività economica CAPITALE + LAVORO Fattori produttivi generici = TRASFORMAZIONE ECONOMICA (processo produttivo) (denaro e disponibilità finanziarie) Fattori produttivi specifici (beni e servizi) Fattori produttivi a fecondità semplice (p.e. materie prime) Fattori produttivi a fecondità ripetuta (p.e. impianti, macchinari) BENI E SERVIZI Mercato dei fattori produttivi Processo Produttivo complesso di azioni coordinate che consentono la trasformazione di fattori produttivi in output • di approvvigionamento Mercato di sbocco • dei capitali Acquisizione dei fattori input produttivi materie prime impianti lavoro e servizi denaro Processi di Trasformazione Economica output Vendita prodotti e sevizi Ogni azienda può essere osservata come un sistema di forze rappresentate da: i MEZZI, cioè i beni economici destinati alla produzione ed al consumo; le PERSONE, ossia gli individui che a vario titolo partecipano all’attività aziendale; l’ORGANIZZAZIONE, ossia la componente immateriale che combina le risorse individuando le azioni da coordinare, distribuisce le mansioni ed i compiti, attribuisce le responsabilità. Le forze del sistema azienda sono: S = ƒ(M,P,O) strumentali; complementari; interdipendenti. L’impresa è In quanto svolge l’attività economica di produzione un sistema In quanto evolve per mutamenti e rigenerazione degli elementi che lo compongono sociale Perché la prevedibiltà del comportamento apertoè bassa o assente poiché caratterizzata dall’incertezza complesso Complesso di molteplici elementi che interagiscono tra loro e sviluppano una forte interdipendenza nello spazio e nel tempo economico ? Dove le persone sono riunite in strutture sociali con una cultura comune ed in cui i rapporti con l’ambiente esterno sono fondamentali per la durabilità del sistema dinamico Composto da un elevato numero di elementi con elevate relazioni reciproche che impediscono di considerare come significativi i rapporti tra due o più elementi probabilistico Il sistema impresa ed il suo ambiente ambiente culturale Mercati di acquisizione ambiente sociale lavoro tecnologie materie prime fonti di energia capitali ambiente politico istituzionale IMPRESA ambiente naturale beni o servizi Mercati di sbocco ambiente economico ambiente tecnologico Le sfide ambientali Competizione globale Turbolenza organizzativa Gestione dell’informazione e della conoscenza E-commerce Diversità Etica e responsabilità sociale (CSR) “La maggior parte dei manager oggi ha la sensazione di volare in un aereo che sta al tempo stesso costruendo” (Management Review) Il sistema degli interlocutori aziendali Stakeholders Conferenti di capitale proprio Lavoratori dipendenti clienti fornitori impresa finanziatori …………… Collaboratori esterni Amministratori e funzionari pubblici Cittadini - prestatori di lavoro - conferenti di capitale proprio - lavoro - capitale proprio input -ricavi -beni e servizi - capitale di prestito - rimunerazioni e rimborsi di capitale fornito a terzi - beni pubblici - consenso e competizione IMPRESA S=(P,M,O) -clienti -fornitori - conferenti capitale di prestito -destinatari di capitale -Stato -concorrenti - retribuzioni - rimunerazioni di capitale proprio output - beni venduti - costi - capitale conferito a terzi - interessi e rimborsi di capitale di terzi - tributi - consenso e competizione La finalità principale dell’impresa è la creazione durevole di valore, in termini di produzione e di equa distribuzione di ricchezza L’impresa esiste per soddisfare i bisogni espressi dal mercato. L’output che l’impresa realizza assume valore solo in quanto esista un soggetto disposto a pagare un prezzo in cambio di quel bene. Si ha convenienza economica quando il valore degli output del processo di produzione economica è superiore alla somma del valore degli input (creazione di ricchezza) Una misura della creazione di ricchezza è il Valore Aggiunto che è dato dalla differenza positiva di valore tra gli output collocati sul mercato e le risorse consumate nel processo di produzione economica. Il valore aggiunto viene poi distribuito per remunerare i fattori di produzione (CAPITALE, LAVORO, STATO) che partecipano al processo produttivo IL PRINCIPIO DI ECONOMICITA’ Attitudine a durare nel tempo in un ambiente mutevole Attitudine a vivere senza interventi di sostegno e di copertura AUTONOMIA DURABILITA’ - Condizione di funzionamento dell’azienda. - Perseguimento contemporaneo di più fini economici. - Rispetto simultaneo di un insieme di condizioni di svolgimento dell’azienda. ECONOMICITA’ ECONOMICITA’:CONDIZIONI DA RISPETTARE SIMULTANEAMENTE EQUILIBRIO REDDITUALE S Componenti positivi di reddito = S Componenti negativi di reddito in relazione al tempo: breve/lungo in relazione all’oggetto: aziendale o di gruppo EQUILIBRIO MONETARIO gestione finanziaria compatibile con l’equilibrio reddituale: l’azienda deve perseguire l’equilibrio reddituale conservando sempre la capacità di far fronte agli impegni di pagamento CONGRUITA’ DEI PREZZI COSTO E DEI PREZZI RICAVO retribuzioni dei prestatori di lavoro remunerazione dei conferenti di capitale-risparmio - FLESSIBILITA’ - EFFICIENZA - COOPERAZIONE - INNOVAZIONE - QUALITA’ - ETICA - CONOSCENZE - COMPETENZE - …………… Dimensione economica Economicità Condizione da rispettare per perseguire le finalità generali d’azienda Dimensione competitiva capacità di soddisfare i bisogni dei clienti INNOVAZIONE Dimensione sociale capacità di rispondere alle attese dei collaboratori la componente personale S = ƒ(M,P,O) il SOGGETTO ECONOMICO è rappresentato dalle persone o dall’insieme di persone che assumono le decisioni fondamentali e che di fatto governano e controllano l’impresa concepisce il progetto aziendale; conferisce, in tutto o in parte, i mezzi necessari per la sua realizzazione; predispone la struttura aziendale; organizza il suo funzionamento livello volitivo livello direttivo/amministrativo livello esecutivo L’ORGANISMO PERSONALE L’organismo personale è l’insieme delle persone che, con il proprio lavoro, partecipano direttamente allo svolgimento dell’attività economica dell’istituto. Si qualifica in termini di variabili individuali (valori, bisogni, competenze professionali) e di variabili sociali (relazioni interpersonali). La dimensione, la dinamica, la composizione e la flessibilità dell’organismo personale determinano la sua flessibilità al variare degli altri elementi della struttura aziendale La scala dei bisogni di Maslow B. di realizzazione Bisogni di stima Bisogni di socialità Bisogni di sicurezza Bisogni elementari L’ASSETTO ISTITUZIONALE Soggetti Contributi meccanismi e strutture che regolano le correlazioni tra contributi e ricompense e di esercizio del governo economico Ricompense Prerogative di governo economico • Scelte di assetto istituzionale • Scelte di configurazione delle combinazioni produttive L’assetto istituzionale fa riferimento ai soggetti primari e • Scelte di assetto tecnico alle regole del gioco fondamentali dell’istituto e • Scelte di assetto organizzativo dell’azienda, proprio per questo motivo deve essere visto • Scelte di organismo personale come elemento sovraordinato della struttura aziendale • Scelte relative alla configurazione e alla destinazione del patrimonio Al soggetto economico competono le prerogative di governo economico, ossia le decisioni in merito a: oggetto della gestione struttura degli organi rappresentativi del soggetto economico, definizione dei relativi compiti e nomina delle persone componenti misura del capitale proprio modalità di remunerazione del capitale proprio e del lavoro politiche e piani generali di gestione, di organizzazione e di rilevazione operazioni di fusione e concentrazione di più aziende Soggetto Economico governo aziendale (principi, istituzioni e meccanismi regolatori) potere di comando potere di gestione (livello volitivo) (livello direttivo - amministrativo) Imprenditorialità Managerialità Soggetto Giuridico “soggetto a cui fanno capo i diritti e le obbligazioni derivanti dall’attività economica d’impresa.” Strutture legali d’impresa Forma individuale impresa individuale La scelta della forma aziendale dipende da svariate impresa familiare e psicologica considerazioni sia di natura soggettiva che di natura oggettiva. società in nome collettivo • Motivazioni di carattere finanziario. personali società in accomandita semplice Forma societaria • Disponibilità a condividere la gestione aziendale con potenziali soci. di capitali società a responsabilità limitata società per azioni società in accomandita per azioni cooperative Soggetto economico e soggetto giuridico Forma giuridica Impresa individuale Società di persone Società di capitali Soggetto giuridico Titolare Società Soci Società Soci (di riflesso) Autonomia patrimoniale Assente Imperfetta Perfetta Soggetto economico Titolare Tutti i soci “amministratori” con potere di comando e di indirizzo (nella s.a.s. esclusi gli accomandanti) Soci detentori del capitale di comando e amministratori legittimati dalla proprietà CORPORATE GOVERNANCE INSIEME DI PRINCIPI, ISTITUZIONI E MECCANISMI CHE REGOLANO L’ESERCIZIO DEL POTERE DI GOVERNO DI UN UMPRESA. LE REGOLE DI GOVERNANCE DETERMINANO LE PIU’ IMPORTANTI DECISIONI DELL’IMPRESA, CONSENTONO UN EFFICACE ESERCIZIO DEL POTERE ED IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI I modelli di Corporate Governance stabile S T A B I L I T À grado di identificazione Impresa padronale Impresa consociativa Public Company variabile unitaria Compagine proprietaria potere di influenza Articolazione della compagine azionaria articolata Impresa padronale - Il soggetto economico coincide con la figura dell’imprenditore - L’obiettivo dell’impresa e la massimizzazione del profitto nel rispetto dei valori extraeconomici, dell’orizzonte temporale (breve lungo periodo) e della propensione al rischio. Vantaggi: Rischi: vis imprenditoriale debolezza finanziaria dedizione elevato costo del capitale agilità decisionale debolezza manageriale flessibilità operativa successione dell’imprenditore Public company - polverizzazione della proprietà del capitale - separazione tra proprietà e management - l’obiettivo dell’impresa è massimizzare il valore del capitale Vantaggi: Rischi: disponibilità di capitale opportunismo del management elevato frazionamento del rischio distruzione di ricchezza ridotto costo del capitale management professionale miopia gestionale basso livello di investimenti redditizi Impresa consociativa -Il soggetto economico è formato da un nucleo stabile e ristretto di azionisti che esercitano il potere di governo. - L’obiettivo dell’impresa è assicurare continuità dell’impresa e la crescita. Vantaggi: alta stabilità del capitale flessibilità finanziaria Rischi: bassa redditività rischio di inefficienza basso costo del capitale alto conservatorismo e prudenza controllo sul management lentezze decisionali cogestione crescita patologica CONCLUSIONI IL PROCESSO DI GLOBALIZZAZIONE IN ATTO, ANPLIA ED INTENSIFICA LA COMPETIZIONE TRA LE IMPRESE E DETERMINA L’EVOLUZIONE DI TUTTI I MODELLI DI CORPORATE GOVERNANCE VERSO FORME CONVERGENTI DI GOVERNO. SI SVILUPPA IN TAL MODO UN NUOVO MODELLO CHE RACCOGLIE LE ISTANZE DEI MERCATI E DEGLI STAKEHOLDER, PRODUCENDO RISULTATI DUREVOLI ED ETICAMENTE PIU’ EFFICACI Le strategie di sviluppo dell’impresa la matrice di Ansoff Prodotti Attuali Nuovi Attuali Penetrazione del mercato Sviluppo dei prodotti Nuovi Sviluppo del mercato Diversificazione Mercati Le strategie di sviluppo dell’impresa Acquisizione di nuova tecnologia Crescita interna Attuata attraverso investimenti in fattori a fecondità semplice o ripetuta, finanziati con il ricorso a mezzi di origine esterna o all’autofinanziamento Crescita esterna Attuata mediante aggregazione che si traducono in forme di integrazione (fusioni, acquisizioni) o in forme di cooperazione non competitive (alleanze ed accordi interaziendali) Ottimizzazione della localizzazione Atmosfera di cambiamenti positiva per l’organizzazione Rapidità Accrescimento della quota di mercato Superamento di barriere all’entrata Facilità di finanziamento Convenienza Le strategie di sviluppo dell’impresa Economie di costo Integrazione a monte Economia di scala manageriali, Integrazione a valle organizzative e finanziarie Sviluppo monosettoriale Economie di scopo Diversificazione del irischio Nuovi prodotti per mercati tradizionali Nuovi prodotti con sinergie di marketing e/o tecnicoSocietà facenti capo ad un’impresa produttive, ingresso in nuovi Sviluppo di attività non Sviluppo Espansione in altri Paesi di diversificazione dominante laStrategie cuile attuali espansione avviene mercati correlate con in polisettoriale con gusti deilaconsumatori mediante il controllo e la terminipartecipazione, di prodotti, mercati e omogenei gestione di imprese operanti in altri Stati tecnologie Sviluppo internazionale Sviluppo orizzontale Sviluppo verticale Concentrica Orizzontale Conglomerativa Sviluppo internazionale del mercato Sviluppo multinazionale della gestione Le aggregazioni aziendali Informali senza strutture convenzionali Gentlemen’s agreements Distretti industriali Reti di subfornitura Associazioni in partecipazione Joint ventures Formali cartelli relazioni contrattuali o patrimoniali consorzi Affitto d’azienda Vendita e affitto Gruppi aziendali Prerequisiti costitutivi dei gruppi aziendali Pluralità di imprese con autonomia giuridica Struttura societaria delle imprese Legame finanziario attraverso il possesso di partecipazioni di controllo, prevalentemente azionarie Modalità di costituzione dei gruppi aziendali Acquisto di una partecipazione nel capitale di un’impresa preesistente Creazione di una nuova impresa giuridicamente distinta ed acquisizione di una parte o di tutto il suo capitale Scorporo d’azienda conferendo autonomia giuridica ed acquisendo una partecipazione Costituzione di una società capogruppo a cui più imprese conferiscono i pacchetti di controllo ed affidano la direzione del gruppo Il controllo nei gruppi Controllo di diritto = totalità o maggioranza assoluta dei diritti di voto Controllo di fatto = diritti di voto sufficienti per esercitare un’influenza dominante Collegamento = diritti di voto sufficienti ad esercitare un’influenza notevole Controllo indiretto Controllo diretto Holding A B Holding A Sub-holding B C Strutture di gruppo struttura semplice Struttura complessa A A A F B C D E B C D Struttura a catena E B C I processi tecnici e amministrativi Acquisizione dei fattori produttivi Combinazione dei fattori produttivi Esecuzione dei processi lavorativi Ottenimento dei prodotti Vendita dei prodotti I mezzi aziendali S = ƒ(M,P,O) Sono tutti quei fattori/risorse che: possiedono una propria utilità economica sono vincolati da un nesso di complementarità secondo particolari modalità quantitative, qualitative, spaziali e temporali (modulo combinatorio). L’utilità totale della combinazione risultante dai mezzi aziendali è superiore alla somma delle singole utilità di ciascun elemento. sono caratterizzati da un forte dinamismo Classificazione dei mezzi aziendali Secondo l’attitudine a cedere la propria utilità economica: fattori produttivi a fecondità semplice fattori produttivi a fecondità ripetuta Secondo il tipo di utilità economica fattori materiali marchi, brevetti, terreni, fabbricati, impianti, licenze, concessioni, ecc. materie prime, merci, ecc. fattori immateriali giuridicamente tutelati altri fattori immateriali Secondo le modalità di acquisizione dei mezzi aziendali: acquisizione esterna produzione interna autogenerazione risorse intangibili (R&S, organizzazione, ecc.) mezzi materiali e mezzi immateriali risorse Mezzi umane materiali, mezzi immateriali connessi a diritti a diritti mezzi intangibili creazione di utilità risultante servizi connessi (fitto die locali, leasing, ecc.) dall’effetto combinatorio dei mezzi aziendali generici Fattori produttivi risorse finanziarie risorse umane tecnici fecondità semplice fecondità semplice materiali fecondità semplice/ripetuta immateriali fecondità semplice/ripetuta Gli aspetti economici e finanziari delle operazioni aziendali SFERA FINANZIARIA Aspetto originario di rilevazione che fa riferimento alle Variazioni variazioni di denaro, dei debiti e deiVariazioni crediti finanziari attive finanziarie passive Valori numerari certi = denaro + denaro -denaro + crediti Valori numerari assimilati = crediti e- debiti creditidi funzionamento - debiti debitidi finanziamento Valori nominali = crediti e+debiti Variazioni Variazioni economiche Aspetto derivatopassive di rilevazioneeconomiche generato attive dall’assegnazione SFERA delle variazioni finanziarie alle operazioni di gestione che + ricavi ECONOMICA generano costi + costi e ricavi - costi - ricavi aspetto economico/finanziario delle operazioni aziendali acquisti Costi (vep) vendite uscite monetarie (vfp) entrate monetarie (vfa) aspetto monetario/finanziario aspetto economico Ricavi (vea) caratterizzate da: Debiti di obbligo di restituzione funzionamento onerosità Fonti di terzi Fonti di finanziamento Fonti proprie Debiti di finanziamento F A T T O R I Fattori tecnici Fattore lavoro fecondità semplice P R Fattori materiali O fecondità semplice/ripetuta D U Risorse Fattori immateriali T finanziarie fecondità semplice/ripetuta (fattori T Caratterizzate da: generici) I Stabilità Conferimenti in V Obbligo di rimborso alla cessazione dell’attività aziendale natura I Assenza dell’obbligo di remunerazione I processi tecnici e amministrativi Acquisizione dei fattori produttivi Combinazione dei fattori produttivi Esecuzione dei processi lavorativi Ottenimento dei prodotti Vendita dei prodotti MEZZI (A) IL CAPITALE DELL’IMPRESA Zona finanziaria - Denaro e titoli rappresentativi del denaro - Crediti di finanziamento - Crediti di funzionamento Zona economica - Fattori produttivi a fecondità ripetuta (spese di costituzione, fabbricati, impianti, macchine, veicoli, computer, brevetti, ecc.) - Fattori produttivi a fecondità semplice (Materie prime e sussidiarie, combustibili, lubrificanti, prestazioni lavorative, disponibilità beni di terzi, ecc.) - Prodotti finiti FONTI (P+N) Zona finanziaria Capitale di terzi : - Debiti di finanziamento - Debiti di funzionamento Zona economica Capitale proprio (di apporto) MEZZI (A) IL CAPITALE DELL’IMPRESA Zona finanziaria - Denaro e titoli rappresentativi del denaro - Crediti di finanziamento FONTI (P+N) Zona finanziaria Capitale di terzi : - Debiti di finanziamento - Debiti di funzionamento - Crediti di funzionamento Zona economica - Fattori produttivi a fecondità ripetuta (spese di costituzione, fabbricati, impianti, macchine, veicoli, computer, brevetti, ecc.) Zona economica Capitale proprio (di apporto) - Fattori produttivi a fecondità semplice (Materie prime e sussidiarie, combustibili, lubrificanti, prestazioni lavorative, disponibilità beni di terzi, ecc.) - Prodotti finiti Reddito (risultato economico) L’EQUILIBRIO PATRIMONIALE è misurato dalla relazione esistente tra le diverse fonti di finanziamento, esaminate dal punto di vista della loro provenienza, e gli impieghi di tali fonti. Impieghi Fonti ATTIVITÀ PASSIVITÀ CAPITALE NETTO impresa normalmente capitalizzata (A = P+N) Invest. 100 Debiti C.N. 50 50 100 Impieghi ATTIVITÀ Fonti PASSIVITÀ impresa sotto-capitalizzata (A = P) ATTIVITÀ DEFICIT PASSIVITÀ impresa in deficit patrimoniale (A+D = P) REDDITO TOTALE incremento o decremento che il capitale di apporto ha subito per effetto di tutte le operazioni compiute durante l’intera vita dell'impresa Rt = capitale finale – capitale iniziale Presuppone che: l’attività d'impresa sia completamente cessata il potere d'acquisto della moneta non abbia subito variazioni Presuppone inoltre che: non siano stati effettuati altri conferimenti né rimborsi di capitale di proprietà non sia stato effettuato alcun prelievo di reddito ALTRIMENTI: Rt = capitale finale - capitale iniziale - altri conferimenti + rimborsi di capitale + prelievi di reddito Occorre infine verificare se il reddito totale prodotto remunera congruamente il capitale iniziale conferito, attraverso la valutazione del costo opportunità e la copertura degli oneri figurativi e del rischio di impresa. Reddito totale Reddito di esercizio perché per verificare lo stato di salute dell’azienda e fornire informazioni ali proprietari per fornire informazioni agli interlocutori esterni per redigere il bilancio obbligatorio per legge di esercizio, reddito totale t0 t1 t2 t... . reddito di esercizio 1 gennaio – 31 dicembre tn Reddito di esercizio COMPETENZA ECONOMICA Costi Condizione assunta per individuare i costi ed i ricavi da considerare pertinenti ad un dato periodo amministrativo (1/1 – 31/12). Si confronta il valore delle vendite con i costi sostenuti per realizzare quelle vendite. Ricavi > Costi Costi > Ricavi Ricavi = Costi Ricavi Reddito positivo (utile) Reddito negativo (perdita) Reddito nullo (pareggio economico) Principio della MANIFESTAZIONE FINANZIARIA PRINCIPIO DELL'INERENZA DEI COSTI costi relativi alle prestazioni effettuate Principio della COMPETENZA ECONOMICA PRINCIPIO DELLA REALIZZAZIONE DEI RICAVI ricavi finanziariamente conseguiti per i quali sia stata effettuata la relativa prestazione da parte dell'impresa Differenza tra manifestazione finanziaria e competenza economica • • • • durante il periodo amministrativo si sono compiute, tra le altre, le seguenti operazioni: acquisto in contanti di 100 unità di materie prime al prezzo unitario di € 20,00 trasformazione di 50 unità di materie ottenendo 50 unità di prodotti finiti vendita in contanti di 50 unità di prodotti finiti al prezzo unitario di € 35,00 materie prime ancora in lavorazione alla fine del periodo (operazioni in corso) 50 unità. Determinare il risultato di competenza derivante dall’operazione prodotti effettivamente venduti Materie in trasformazione n.50 n.50 Ricavi di vendita = 50 x Costi di acquisto = 100 x Materie in trasformazione = 50 x € 35,00 € 20,00 € 20,00 Manifestazione Finanziaria = 1.750,00 = 2.000,00 = 1.000,00 R = 1.750 – 2.000 = - 250 ERRORE: Risultato sottovalutato. Basandosi sul principio di manifestazione finanzia manca la correlazione ricavi/costi, poiché le materie in trasformazione sono escluse dai ricavi e considerate tra i costi di acquisto. Competenza Economica R2 = 1.750,00 – 1000 = 750 ESATTO: Risultato corretto. Rispettando il principio di competenza economica le materie in trasformazione si considerano come costi che pur avendo avuto manifestazione finanziaria si riferiscono a investimenti utilizzabili nel periodo successivo, diventano costi di competenza del prossimo periodo amministrativo. Nella determinazione del reddito di esercizio vanno considerati solo i componenti positivi e negativi che sono di competenza economica, indipendentemente dal momento della manifestazione finanziaria delle operazioni È necessario quindi procedere all’ assestamento dei valori economici rispetto al periodo amministrativo di competenza: Abbiamo registrato dei costi che non sono di competenza? Non devono partecipare alla determinazione del reddito Abbiamo registrato dei ricavi che non sono di competenza? Non devono partecipare alla determinazione del reddito Non abbiamo registrato dei costi che sono di competenza? Occorre considerarli per la determinazione del reddito Non abbiamo registrato dei ricavi che sono di competenza? Occorre considerarli per la determinazione del reddito Applicazione del principio di competenza economica ASSESTAMENTO DEI VALORI INTEGRAZIONE DEI VALORI DI COMPETENZA Utilizzate per aggiungere nella determinazione del reddito di esercizio quei costi e ricavi che sono di competenza del periodo amministrativo (per esempio Ratei attivi e passivi) RETTIFICA DEI VALORI NON DI COMPETENZA Utilizzate per sottrarre dal calcolo del reddito di esercizio quei costi e ricavi che non sono di competenza del periodo amministrativo (per esempio Risconti attivi e passivi) Risconto attivo: il 1° dicembre l’azienda ha pagato anticipatamente ad un suo finanziatore una rata semestrale di interessi dell’importo di € 6.000. Operazioni al 31/12: 1/12 31/12 31/5 aspetto finanziario comp. economica di esercizio risconto attivo il risconto attivo rappresenta la parte di costo di competenza dell’esercizio futuro : € 6.000/6 x 5 = € 5.000 Di conseguenza la parte di interessi passivi di competenza economica dell’esercizio in chiusura è pari a € 1.000 Risconto passivo: il 1°novembre l’azienda incassa anticipatamente una rata trimestrale di fitti attivi dell’importo di € 3.000. Operazioni al 31/12: 1/11 31/12 31/1 aspetto finanziario comp. econ. di esercizio risconto passivo il risconto passivo rappresenta la parte di ricavo (fitto attivo) di competenza dell’esercizio futuro : € 3.000/3 x 1 = € 1.000 Di conseguenza la parte di fitto attivo di competenza economica dell’esercizio in chiusura è pari a € 2.000 Rateo attivo: il 31/8 l’azienda riscuote in via posticipata un canone di fitto annuale dell’importo di € 12.000. Operazioni al 31/12: 1/9 31/12 comp. econ. di esercizio rateo attivo 31/8 manifestazione finanziaria Determiniamo la quota parte di ricavo maturata nel periodo dal 1/9 al 31/12: € 12.000/12 x 4= € 4.000 A tale quota di ricavo, di competenza dell’esercizio in chiusura, corrisponde un componente finanziario del capitale che rappresenta il rateo attivo. Rateo passivo: il 28/2 l’azienda paga in via posticipata un canone di fitto semestrale semestrale di € 9.000. Operazioni al 31/12: 1/9 31/12 comp. econ. di esercizio rateo passivo 28/2 manifestazione finanziaria Determiniamo la quota parte di costo maturata nel periodo dal 1/9 al 31/12: € 9.000/6 x 4= € 6.000 A tale quota di ricavo, di competenza dell’esercizio in chiusura, corrisponde un componente finanziario del capitale che rappresenta il rateo passivo. La struttura del Capitale di Funzionamento di un’impresa ATTIVO Zona finanziaria - Denaro e titoli rappresentativi - Crediti di funzionamento - Crediti di finanziamento - Ratei attivi Zona economica - Fattori produttivi a fecondità ripetuta -Investimenti vari (titoli obbligazionari, partecipazioni) - Rimanenze attive di esercizio: materie prime prodotti finiti prodotti in lavorazione semilavorati, ecc. - Risconti attivi PASSIVO Zona finanziaria Capitale di terzi : - Debiti di finanziamento - Debiti di funzionamento - Ratei passivi Zona economica - Rimanenze passive - Risconti passivi NETTO - Capitale proprio - Reddito del periodo ( +utile / - perdita) Equazione del reddito di esercizio Cu = ∑Ca - Rfa R = utilizzazione ∑V - Rfpfattori produttivi Cu =costo costodidiutilizzazione ci = fattori il reddito di esercizio rappresenta: materiali aimmateriali fecondità semplice produttivi ci = cala - ravariazione positiva o negativa che ha subitoa fecondità il capitale, per semplice = costi di acquisizione di fattori ∑qi = quote di ammortamento rs = amministrativo. ricavi a futura manifestazione finanziaria effetto della gestione,durante ∑Ca un periodo produttivi materiali a fecondità semplice ca = costi (misurati di acquisizione fattori da rateidi attivi) Q = ∑qi produttivi a attive fecondità la differenza tra i ricavi realizzati eimmateriali i costifinali sostenuti per il loro Rfa = rimanenze R = ricavi di competenza semplice conseguimento in un determinato periodo amministrativo cs = costi a futura manifestazione Ue = utile di esercizio ∑V = ricavi conseguiti ra = risconti attivi finanziaria (misurati da ratei passivi e/o accantonamenti a fondi rischi ed oneri) Rfp = rimanenze finali passive (risconti passivi) t = imposte e tasse Cu + ci + Q + cs + t + Ue = R + rs Ue = (R + rs) – (Cu + ci + Q + cs + t) n.b. in un esercizio successivo al primo: Cu = Ria + ∑Ca – Rfa R = Rip + ∑V - Rfp LA STRUTTURA DEL REDDITO D’IMPRESA componenti negativi - Costi di utilizzazione dei fattori produttivi materiali a fecondità semplice (Cu = Ria + ∑Ca – Rfa) - Costi di utilizzazione dei fattori produttivi immateriali a fecondità semplice (ci = rai + ca - raf) componenti positivi - Ricavi di competenza (R = Rip + ∑V - Rfp) - Componenti positivi a futura manifestazione finanziaria, misurati da ratei attivi (rs) - Quote di ammortamento dei fattori produttivi a fecondità ripetuta (Q = ∑qi) - Costi a futura manifestazione finanziaria, misurati da ratei passivi e /o fondi rischi ed oneri (cs) - Imposte e tasse (t) - Utile di esercizio - (perdita di esercizio) La struttura del Capitale di Funzionamento di un’impresa ATTIVO Zona finanziaria - Denaro e titoli rappresentativi - Crediti di funzionamento - Crediti di finanziamento - Ratei attivi Zona economica - Fattori produttivi a fecondità ripetuta al netto dei fondi di ammortamento -Investimenti vari (titoli obbligazionari, partecipazioni) - Rimanenze attive di esercizio: materie prime prodotti finiti prodotti in lavorazione semilavorati, ecc. - Risconti attivi PASSIVO Zona finanziaria Capitale di terzi : - Debiti di finanziamento - Debiti di funzionamento - Ratei passivi - Fondo rischi e spese future Zona economica - Rimanenze passive - Risconti passivi NETTO - Capitale proprio - Reddito del periodo ( +utile / - perdita) Capitale e reddito: punti chiave da ricordare le rimanenze attive sono resti di un processo produttivo non ancora giunto a compimento. le rimanenze passive sono acquisizioni economiche (ricavi e proventi) correlate a produzioni economiche future. I risconti attivi e passivi sono rispettivamente oneri e proventi che si determinano in diretta proporzione del tempo e per i quali è già avvenuta la manifestazione finanziaria. Sotto l’aspetto economico (costi e ricavi) si riferiscono all’esercizio solo per il periodo in cui contribuiscono alla realizzazione di utilità complesse (competenza economica). I ratei attivi e passivi misurano rispettivamente proventi ed oneri che si determinano in diretta proporzione del tempo e per i quali la manifestazione finanziaria è posticipata rispetto alla loro maturazione economica. Sono valori finanziari del capitale (assimilabili a debiti e crediti di funzionamento) che misurano componenti positivi e negativi del reddito di esercizio. La struttura del Capitale di Funzionamento di un’impresa ATTIVO Zona finanziaria - Denaro e titoli rappresentativi - Crediti di funzionamento - Crediti di finanziamento - Ratei attivi Zona economica - Fattori produttivi a fecondità ripetuta -Investimenti vari (titoli obbligazionari, partecipazioni) - Rimanenze attive di esercizio: materie prime prodotti finiti prodotti in lavorazione semilavorati, ecc. - Risconti attivi PASSIVO Zona finanziaria Capitale di terzi : - Debiti di finanziamento - Debiti di funzionamento - Ratei passivi Zona economica - Rimanenze passive - Risconti passivi NETTO - Capitale proprio - Reddito del periodo ( +utile / - perdita) LA STRUTTURA DEL REDDITO D’IMPRESA componenti negativi - Costi di utilizzazione dei fattori produttivi materiali a fecondità semplice (Cu = Ria + ∑Ca – Rfa) - Costi di utilizzazione dei fattori produttivi immateriali a fecondità semplice (ci = rai + ca - raf) componenti positivi - Ricavi di competenza (R = Rip + ∑V - Rfp) - Componenti positivi a futura manifestazione finanziaria, misurati da ratei attivi (rs) - Quote di ammortamento dei fattori produttivi a fecondità ripetuta (Q = ∑qi) - Costi a futura manifestazione finanziaria, misurati da ratei passivi e /o fondi rischi ed oneri (cs) - Imposte e tasse (t) - Utile di esercizio - (perdita di esercizio) PROCEDIMENTO ANALITICO DI DETERMINAZIONE DEL REDDITO D’ESERCIZIO Struttura del Capitale al 1/1 XY Passivo Attivo Struttura del reddito di esercizio XY Passivo Costi Ricavi Netto Struttura del Capitale al 31/12 YX Attivo NETTO UTILE (UTILE) Debiti di funzionamento Fonti di terzi Debiti di finanziamento Fonti di finanziamento Fonti proprie Risorse finanziarie (fattori generici) F A T T O R I P R O D U T TI VI Fattori tecnici Fattore lavoro fecondità semplice Fattori materiali fecondità semplice/ripetuta Fattori immateriali fecondità semplice/ripetuta CONSUMI UTILITÀ COMPLESSA effetti finanziari effetti economici PRODUZIONE RICCHEZZA (RICAVI DI VENDITA) REDDITO U T I L I T À R E S I D U A C A P I T A L E Disciplina sul Bilancio art. 2423 e ss del Codice Civile art. 2423: “il Bilancio d’esercizio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria ed il risultato economico dell’esercizio” - il bilancio e composto da tre parti distinte ma complementari ch costituiscono un tutto inscindibile: Stato patrimoniale, Conto economico e Nota integrativa I soggetti interessati al bilancio soggetti che investono a titolo di rischio soggetti che investono a titolo di credito - finanziatori in senso stretto - creditori operativi potenziali azionisti fisco dipendenti concorrenti ……… Gli obiettivi del bilancio Fornire: 1. informazioni utili agli attuali (e potenziali) investitori e ai creditori per consentire loro di effettuare razionali decisioni di investimento e di concessione del credito 2. informazioni circa le risorse impiegate da un’azienda e i diritti su di esse vantati, nonché i possibili effetti di future transazioni su tali risorse e diritti (Stato Patrimoniale) 3. informazioni sulla prestazione economica dell’azienda in un certo periodo (Conto Economico) 4. Descrizioni sulle più importanti voci di Bilancio, fornendo ulteriori informazioni non desumibili dai prospetti contabili, per completare la conoscenza sugli equilibri di gestione (Nota Integrativa) 5. Informazioni utili a fare previsioni circa l’entità e la collocazione temporale delle future entrate ed uscite (Rendiconto Finanziario) Bilancio: punti chiave da ricordare • Il bilancio risponde a due quesiti principali: 1. Quale è stata la prestazione economica dell’azienda in un determinato periodo? 2. Qual’è la sua situazione patrimoniale e finanziaria in un determinato momento? In riferimento allo Stato Patrimoniale: • Le Attività sono le risorse, cioè le “cose di valore” che l’azienda possiede. • Le Passività sono le fonti finanziarie distinte in: (1) Passività in senso stretto e (2) Capitale Netto • Il Capitale Netto comprende: 1. le fonti di denaro (o di beni) apportate direttamente dalla Proprietà; 2. le riserve di utili, cioè “ricchezza” (utile), generata attraverso la gestione e non distribuita alla proprietà sotto forma di dividendo. STATO PATRIMONIALE ATTIVO A) Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti B) Immobilizzazioni - Materiali - Immateriali - Finanziarie (partecipazioni, crediti, altri titoli, azioni proprie) C) Attivo circolante - Rimanenze - Crediti - Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni - Disponibilità liquide D) Ratei e risconti PASSIVO A) Patrimonio netto (capitale, riserve, utile) B) Fondi per rischi e oneri C) Trattamento di fine rapporto di lavoro D) Debiti E) Ratei e risconti CONTO ECONOMICO ESERCIZIO a costi, ricavi e rimanenze COMPONENTI NEGATIVI DI REDDITO - Rimanenze iniziali attive - Acquisti fattori a fecondità semplice - Costi del personale dipendente - Costi diversi di gestione - Costi amministrativi - Ammortamenti - Accantonamenti - Oneri finanziari - Rimanenze finali passive - Imposte - Utile d'esercizio Totale a pareggio COMPONENTI POSITIVI DI REDDITO - Rimanenze iniziali passive - Vendite - Interessi attivi - Rimanenze finali attive Totale a pareggio conto economico a costi e ricavi della produzione effettuata A) Valore della produzione 1000 1. Ricavi delle vendite e delle prestazioni 2. Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati, finiti (Rimanenze finali - Rimanenze iniziali) 3. Variazione dei lavori in corso su ordinazione 4. Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 5. Altri ricavi e proventi B) Costi della produzione 300 6. Materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 7. Servizi 8. Godimento di beni di terzi 9. Personale 10. Ammortamenti e svalutazioni 11. Variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci 12. Accantonamenti per rischi 13. Altri accantonamenti 14. Oneri diversi di gestione Differenza tra valore e costi della produzione (A – B) 700 conto economico a costi e ricavi della produzione effettuata (segue) Differenza tra valore e costi della produzione (A – B) C) Proventi e oneri finanziari 700 - 100 D) Rettifiche di valore di attività finanziarie (rivalutazioni e svalutazioni) - 50 E) Proventi e oneri straordinari - 50 Risultato prima delle imposte (A – B C D E) 500 Imposte sul reddito di esercizio 200 Utile (perdita dell’esercizio) 300 Gli obiettivi del bilancio Fornire: 1. informazioni utili agli attuali (e potenziali) investitori e ai creditori per consentire loro di effettuare razionali decisioni di investimento e di concessione del credito 2. informazioni circa le risorse impiegate da un’azienda e i diritti su di esse vantati, nonché i possibili effetti di future transazioni su tali risorse e diritti (Stato Patrimoniale) 3. informazioni sulla prestazione economica dell’azienda in un certo periodo (Conto Economico) 4. Descrizioni sulle più importanti voci di Bilancio, fornendo ulteriori informazioni non desumibili dai prospetti contabili, per completare la conoscenza sugli equilibri di gestione (Nota Integrativa) 5. Informazioni utili a fare previsioni circa l’entità e la collocazione temporale delle future entrate ed uscite (Rendiconto Finanziario) L’organizzazione S = ƒ(M,P,O) È un vincolo del sistema aziendale che: riguarda i criteri di divisione e specializzazione del lavoro, nonché le modalità di coordinamento dell’attività, per il raggiungimento degli obiettivi del sistema aziendale. posizioni, mansioni riconduce le PersoneOrizzontale: ed i Mezzicompiti, ad unità Divisione Verticale: distribuzione comando e e del accresce le qualità funzionali degli altridel componenti coordinamento favorisce il raggiungimento del fine aziendale. Principio Orizzontale: numero di compiti assegnati dell’efficienza. ad una posizione Specializzazione definisce una struttura che grado si modifica nel tempo Verticale: di controllo nello per effetto dei cambiamenti ambientali svolgimento dei compiti assegnati Tiene conto di molteèvariabili tra cui : Caratteristica del sistema aziendale la permanenza specializzazione, differenziazione, Coordinamento nell’unità pur mutando einterdipendenza, trasformandosi continuamente nelle dimensioni, incertezza, sue componenti. complessità Che cos’è un’organizzazione Le organizzazioni sono (1) entità sociali (2) guidate da obiettivi, (3) progettate come sistemi di attività deliberatamente strutturate e coordinate che (4) interagiscono con l’ambiente esterno . Le organizzazioni: Mettono insieme risorse per raggiungere gli obiettivi e i risultati desiderati (efficacia organizzativa) Producono beni e servizi in maniera efficiente Facilitano l’innovazione Utilizzano moderne tecnologie produttive computer-based Si adattano influenzano all’ambiente in trasformazione e lo Creano valore per gli azionisti, i clienti, i dipendenti e, in generale, per tutti gli stakeholder Conciliano le sfide attuali di motivazione, di etica e di management della diversità, con le esigenze di maggiore coordinamento delle risorse umane componenti base di un’organizzazione è responsabile dell’implementazione e del coordinamento delle strategie a livello di unità organizzative Vertice strategico Tecno-struttura Staff di supporto Linea è responsabile dell’ordinato delle ad adattarsi Aiutasvolgimento l’organizzazione attività e della manutenzione delle componenti intermedia all’ambiente, è responsabile della fisiche e ed umane dell’organizzazione creazione di innovazioni Nucleo operativo Le variabili organizzative Struttura organizzativa Organi Funzioni Relazioni Meccanismi operativi Sistema di pianificazione e controllo di gestione Sistema informativo Sistema di gestione del personale Stile di direzione Autoritario Paternalistico Partecipativo Permissivo Burocratico Cultura aziendale convinzioni e valori che pervadono il personale dell’azienda e ne informano le idee, le decisioni e le azioni. La struttura organizzativa Framework strutturale Schemi di interazione Indica i rapporti di dipendenza formale, compresi il numero dei livelli gerarchici e lo span of control di manager e supervisori. Identifica il raggruppamento di individui in un’unità organizzative e di unità organizzative nella totalità dell’organizzazione. Comprende la progettazione di sistemi che assicurino una comunicazione e un coordinamento efficaci e l’integrazione degli sforzi fra le unità organizzative. Due modelli organizzativi a confronto Struttur a verticale Efficienza Meccanismi di collegamento e di coordinamento Struttura orizzontale Apprendimento Il trade-off tra controllo e coordinamento Struttura orizzontale Compiti condivisi e responsabilizzazione Processo decisionale decentrato Team e task force Gerarchia blanda e comunicazione diretta Approccio strutturale dominante Struttura verticale Compiti specializzati Gerarchia rigida, molte regole Comunicazioni verticale e reporting Pochi team, task force e ruoli di integrazione Accentramento decisionale Paradigmi di progettazione organizzativa Paradigma del sistema meccanico Struttura verticale Ambiente stabile Cultura rigida Compiti di routine Produzioni di massa Prestazioni efficienti Materialità del capitale Strategia competitiva Sistemi di controllo formali Cambiamento organizzativo a servizio delle prestazioni ….Paradigmi di progettazione organizzativa Paradigma del sistema biologico Struttura orizzontale Cultura adattiva Arricchiment o dei ruoli Ambiente turbolento Flessibilità Strategia collaborativa Valore della conoscenza Informazioni condivise Learning organization Le funzioni aziendali Organizzazione e Amministrazione del personale Pianificazione e programmazion e Finanza Ricerca e Sviluppo Marketing Nucleo Centrale del Management Amministrazione e controllo di gestione Produzione e Logistica Struttura funzionale Direzione Generale Direzione Commerciale Organo operativo A Direzione Produzione Direzione R&S Organo operativo B Direzione ……. Punti di forza: 1. Facilita le economia di scala all’interno delle aree funzionali 2. Permette lo sviluppo di conoscenze e di capacità approfondite 3. Permette all’organizzazione di conseguire obiettivi funzionali 4. E’ adatta in presenza di un solo prodotto o di pochi prodotti Punti di debolezza: 1. Risposta lenta ai cambiamenti ambientali 2. Accumulo decisionale al vertice e sovraccarico gerarchico 3. Scarso coordinamento orizzontale tra unità organizzative 4. Scarsa innovazione 5. Visione ristretta degli obiettivi organizzativi Struttura divisionale Direzione Generale Direzione Commerciale Direzione Produzione Direzione R&S Divisione A Direzione commerciale Direzione produzione Stabilimento 1 Direzione ……. Divisione B Direzione R&S Direzione ……. Stabilimento 2 Punti di forza: 1. Indicata in caso di rapidi cambiamenti in ambiente instabile 2. Soddisfazione del cliente perché le responsabilità sul prodotto e i punti di contatto interni sono chiari 3. Alto grado di coordinamento tra le funzioni 4. Adatta ad organizzazioni di grandi dimensioni con molti prodotti, gestione unitaria e integrata di ciascun output 5. Decentralizzazione del processo decisionale Punti di debolezza: 1. limita le economie di scala nelle unità funzionali 2. limita l’approfondimento delle competenze e la specializzazione tecnica 3. Rischio di scarso coordinamento tra le linee di prodotto 4. Rende difficile l’integrazione e la standardizzazione tra le linee di prodotto Struttura a matrice Direzione Generale Direzione commerciale Direzione produzione Direzione R&S Direzione ……. Progetto/ Prodotto 1 X X X X Progetto/ Prodotto 2 X X X X Progetto/ Prodotto 3 X X X X Punti di forza: 1. Realizza il coordinamento necessario per far fronte a richieste duali da parte dei clienti 2. Assicura la condivisione flessibile delle risorse umane tra i prodotti 3. Adatta a decisioni complesse in ambiente instabile 4. Opportunità di sviluppo di competenze sia funzionali che di prodotto 5. Adatta in aziende che producono su commessa Punti di debolezza: 1. Duplice autorità, può creare confusione e frustrazione 2. Grandi sforzi per mantenere un bilanciamento del potere 3. Alte capacità interpersonali e formazione approfondita 4. Piena comprensione dei partecipanti e relazioni collegiali 5. Assorbe molto tempo: riunioni, risoluzione di conflitti I processi aziendali nella catena del valore Processi infrastrutturali Processi di supporto Gestione delle risorse umane Sviluppo della tecnologia Approvvigionamento Servizio postProcessi Logistica Attività Logistica Marketing in operative in e vendite vendita primari entrata uscita Costi Ricavi ESEMPI DI PROCESSI AZIENDALI CICLO PASSIVO: richiesta di acquisto, ricerca del bene o servizio, emissione dell’ordine al fornitore, ricevimento, controllo e accettazione della merce, immagazzinamento, ricevimento e contabilizzazione della fattura d’acquisto, pagamento del debito. CICLO ATTIVO: ordine del cliente, verifica della solvibilità, verifica della disponibilità di merce in magazzino, spedizione/ordine di produzione, emissione e contabilizzazione della fattura di vendita, incasso del credito. PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO PROCESSO DELLA MANUTENZIONE PROCESSO DI VENDITA E ASSISTENZA AL CLIENTE UNO SCHEMA DI ANALISI DELLA STRUTTURA E DELLA DINAMICA “INTERNA” DELL’IMPRESA Assetto istituzionale Organismo personale Processi Assetto organizzativo Assetto tecnico Catena del valore Patrimonio IL SISTEMA DEL VALORE Catena del valore dei fornitori Catena del valore dell’impresa Cate na del valor e canal i di distr ibuz. Cate na del valor e dei clien ti Struttura orizzontale: approccio per processi Team di top manager Process owner Analisi Ricerca di mercato Team 1 Team 2 Pianificazione di prodotto Team 3 Testing Client e Processo di sviluppo di nuovi prodotti Process owner Team 1 Team 2 Team 3 Analisi Acquisti Flusso dei Distribuzione di mercato materiali Processo di acquisto e logistico Client e Punti di forza: 1. Flessibilità e velocità di reazione ai cambiamenti nei bisogni dei clienti 2. Attenzione verso la creazione di valore per il cliente 3. Visione più ampia e diffusa degli obiettivi organizzativi 4. Lavoro di gruppo e collaborazione 5. Empowerment e condivisione delle responsabilità Punti di debolezza: 1. Difficile determinazione dei processi chiave 2. Cambiamenti nella cultura, nella progettazione delle mansioni, nella filosofia di management e nei sistemi informativi e di ricompensa 3. Resistenza ad abbandonare posizioni di potere e autorità 4. Significativi livelli di formazione 5. Può limitare lo sviluppo di competenze approfondite Il fabbisogno finanziario corrisponde al volume di finanziamenti necessari a sostenere il totale degli impieghi di un’azienda. Per la sua determinazione si predispone il piano finanziario composto da: * Piano degli investimenti * Piano dei finanziamenti - Piano degli investimenti durevoli - Fonti interne/esterne - Piano degli investimenti di breve durata - Fonti proprie/di terzi - Piano economico medio - Finanziamenti a lungo termine prestiti obbligazionari - Piano del fabbisogno finanziario iniziale mutui prestiti subordinati prestiti senza si tiene conto dei soli costi monetari e del tasso di rinnovo delscadenza processo produttivo. Finanziamenti a breve/medio termine (T= durata del periodo amministrativo/durata- del ciclo monetario) aperture di credito anticipazioni a scadenza fissa finanziamenti assistiti da garanzia bancaria project financing factoring leasing PIANO ECONOMICO MEDIO COMPONENTI POSITIVI COMPONENTI NEGATIVI Costi di utilizzo materie prime 200.000 Costi di manodopera 100.000 Costi per servizi industriali 80.000 Oneri finanziari e fiscali 120.000 Ammortamenti e accantonamenti 100.000 Totale costi 600.000 Utile previsto Ricavi di vendita 660.000 Ricavi accessori 30.000 690.000 90.000 690.000 Totale costi monetari 500.000 Durata del ciclo monetario 3 mesi Tasso di rinnovo del processo produttivo T = 12/3 = 4 Fabbisogno finanziario degli investimenti di breve durata 500.000/4 = 125.000 Piano del fabbisogno finanziario iniziale - Fabb. fin. invest. di lunga durata 800.000 - Fabb. fin. invest. di breve durata 125.000 - Fondo cassa 10.000 - Fabbisogno finanziario iniziale 935.000 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI BARI Facoltà di Economia EUROPEAN BAHA’I BUSINESS FORUM corso di Economia Aziendale (gruppo A-K) prof. Mario Carrassi ciclo di seminari LA RESPONSABILITÀ SOCIALE DELLE AZIENDE Dr. Ing. Giuseppe Robiati European Baha’I Business Forum PROGRAMMA Venerdi 7 Aprile : “Verso un nuovo ordine mondiale: uno sguardo al futuro” 10,30-13,30 Venerdi 12 Maggio 10,30-13,30 Martedi 16 Maggio 11,30-13,30 Martedi : “La Corporate Social Responsibility : una nuova sfida per le aziende” : “La gestione delle risorse umane e del capitale intellettuale nelle imprese socialmente responsabili ” 23 Maggio : “Etica, gestione e comunicazione nelle imprese socialmente 11,30-13,30 responsabili”