FINANZA AZIENDALE La Pianificazione Finanziaria UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI URBINO “CARLO BO” Anno accademico 2012/2013 Giacinto Cenerini Corso di finanza aziendale 1 La pianificazione finanziaria OBIETTIVO: quantificare il complesso dei mezzi finanziari di cui l’impresa necessita, sia in termini di C.F. che di C.C.N., per individuare poi le vie di finanziamento più opportune dal punto di vista: 1. dell’economicità 2. delle caratteristiche tecniche e qualitative In altri termini, cercare, nel quadro della complessa dinamica gestionale, di Garantire l’equilibrio finanziario Corso di finanza aziendale Mantenere il mix rischio/rendimento prescelto 2 La pianificazione finanziaria SIGNIFICATO: la pianificazione finanziaria consiste nella predisposizione di piani di azione che stabiliscano in anticipo le operazioni finanziarie che si intende compiere in un determinato periodo ITER LOGICO: 1. analizzare le opportunità di investimento e di finanziamento 2. prevedere, con buon grado di attendibilità, le conseguenze future delle decisioni assunte, evidenziando le relazioni tra scelte presenti e future 3. scegliere le alternative da accettare, inserendole in Piano finanziario appositi piani 4. confrontare i risultati ottenuti con gli obiettivi prefissati Corso di finanza aziendale 3 Presupposti della pianificazione finanziaria ANALISI DELL’AMBIENTE – SISTEMA FINANZIARIO: condizioni di domanda e offerta e di allocazione delle risorse finanziarie; tecniche di finanziamento; n° e tipologia di intermediari – SISTEMA COMPETITIVO: potere contrattuale dei clienti/fornitori implicano: elevata qualità dei prodotti, sviluppo di nuovi prodotti, innovazione, politiche di pagamento Maggiori impieghi di risorse finanziarie per investimenti in innovazione, concessione dilazioni Minori flussi di autofinanziamento per riduzione prezzi di vendita, maggiori servizi alla clientela Corso di finanza aziendale 4 Presupposti della pianificazione finanziaria ANALISI INTERNA – STRUTTURA E CARATTERISTICHE DEL SOGGETTO ECONOMICO: politica di sviluppo/politica dividendi – NATURA E TIPOLOGIA DELL’ATTIVITÀ’ SVOLTA: fabbisogno durevole richiede fonti stabili; se cresce il rischio economico occorre diminuire il livello di indebitamento – DINAMICA FINANZIARIA PASSATA: l’utilizzo in passato di fonti a breve a fronte di investimenti stabili può richiedere oggi fonti stabili Corso di finanza aziendale 5 IL FABBISOGNO FINANZIARIO L’elemento centrale della programmazione finanziaria è l’analisi del FABBISOGNO FINANZIARIO DEFINIZIONE: è determinato dall’entità dei mezzi finanziari necessari per coprire gli investimenti che l’impresa ha programmato in un determinato periodo di tempo o in un preciso istante; in altri termini, è costituito dal totale delle attività di bilancio, a prescindere dalle tipologie di investimento Corso di finanza aziendale 6 IL FABBISOGNO FINANZIARIO FABBISOGNO FINANZIARIO: – può essere definito con riferimento ad un certo intervallo temporale (es. fabbisogno mese di marzo 2008) o con riferimento ad un preciso istante (20 marzo 2008) Corso di finanza aziendale 7 QUANTIFICAZIONE DEL FABBISOGNO FINANZIARIO FABBISOGNO DURATURO: legato ad investimenti in immobilizzazioni FABBISOGNO DURATURO: legato al capitale circolante FABBISOGNO TEMPORANEO/VARIABILE: accadimenti occasionali che esulano dalla gestione ordinaria (es. decisione di investimento in scorte speculative per ottenere vantaggi sul cambio) Corso di finanza aziendale 8 QUANTIFICAZIONE DEL FABBISOGNO FINANZIARIO Occorre assicurare: – la tempestiva disponibilità di fondi – la coerenza tra il piano di rimborso dei finanziamenti e la capacità dell’impresa di adempiere regolarmente ai pagamenti COERENZA TEMPORALE TRA FONTI E IMPIEGHI Corso di finanza aziendale 9 ANALISI DEL FABBISOGNO FINANZIARIO Stagionalità e ciclicità dell’attività Stadio del ciclo di vita dell’impresa Tassi di variabilità dei prezzi Corso di finanza aziendale 10 GOVERNO DEL FABBISOGNO FINANZIARIO Uno dei principali obiettivi della pianificazione finanziaria è il controllo dell’andamento del fabbisogno finanziario, attraverso azioni dirette a contrastare i fenomeni che incidono sul fabbisogno finanziario: 1. 2. Misure vs la stagionalità: adeguata programmazione della produzione, pianificazione degli acquisti, politiche di incentivazione delle vendite Misure vs la ciclicità: nei momenti di recessione l’impresa potrebbe: a) aumento quota mercato; b) sviluppo prodotti alternativi Corso di finanza aziendale 11 GOVERNO DEL FABBISOGNO FINANZIARIO 3. Misure di governo del fabbisogno legato al ciclo di vita aziendale: adeguata programmazione della produzione, pianificazione degli acquisti, politiche di incentivazione delle vendite 4. Misure vs l’inflazione, contenimento del capitale circolante: a) riduzione credito commerciale , riduzione scorte, aumento debito fornitura Corso di finanza aziendale 12 Gli strumenti della pianificazione finanziaria La pianificazione finanziaria si concretizza in: 1. PIANO FINANZIARIO Evidenzia sinteticamente le relazioni tra gli impieghi di capitale e le risorse disponibili nel periodo considerato 2. BUDGET DI CASSA Raccoglie le previsioni dei flussi monetari in entrata ed in uscita Corso di finanza aziendale 13 Gli strumenti della pianificazione finanziaria Livelli Periodo Pianificazione finanziaria 1-5 anni Programmaz. di tesoreria 1 mese Obiettivi Strumenti Determinazione del fabb.fin. derivante dalle scelte strategiche Bilanci previsionali Valutazione compatibilità del fabb. fin. con capacità di finanziamento ed equilibrio strutt.fin. Rendiconti finanziari previsionali Determinazione del fabb. o della disponibilità di cassa derivante dall’esecuzione di incassi e pagamenti Budget economico Controllo dei movimenti e dei conti bancari Corso di finanza aziendale Budget di cassa 14 Il Piano finanziario Guarda all’equilibrio complessivo F/I ed evidenzia sinteticamente le relazioni tra gli impieghi di capitale e le risorse finanziarie disponibili nel periodo considerato Consente di verificare la realizzabilità dei piani aziendali sotto il profilo finanziario, verificando la compatibilità tra fabbisogni di capitale (Impieghi) e copertura finanziaria (Fonti) La compatibilità F/I è valutata sia da un punto di vista temporale che sotto il profilo della loro elasticità ed onerosità Corso di finanza aziendale 15 Il Piano finanziario Esigenza Riuscire a collocare nel tempo: – – gli esborsi finanziari le entrate finanziarie al fine di IDENTIFICARE l’eventuale FABBISOGNO o SURPLUS FINANZIARIO e, di conseguenza, di DEFINIRE rispettivamente un programma di reperimento di mezzi finanziari o di opportuni impieghi Corso di finanza aziendale 16 Il Piano finanziario Effetti sulla struttura finanziaria La composizione delle fonti costituisce uno dei parametri per valutare la SOLIDITA’ e la STABILITA’ strutturale dell’impresa EFFETTI ECONOMICI derivante dai costi di acquisizione delle risorse finanziarie esterne e/o dai mancati rendimenti nell’impiego delle risorse aziendali Corso di finanza aziendale 17 Il Piano finanziario Gli strumenti Stato patrimoniale previsionale Conto economico previsionale Rendiconto finanziario previsionale Gli scenari Sviluppo aggressivo Sviluppo normale Ritiro graduale e specializzazione N.B. L’impostazione del piano finanziario deve prevedere l’elaborazione di opzioni alternative e di strategie finanziarie di “uscita” Corso di finanza aziendale 18 Il Piano finanziario La metodologia di determinazione dei bilanci pro forma 1. 2. 3. Inizio redazione del C.E. previsionale (abbandonato nel momento di stima degli interessi passivi – ATT.) Inizio redazione S.P. previsionale Ciò consente di individuare l’esistenza di un surplus o di un fabbisogno finanziario Determinata la modalità di copertura del fabb.fin. si potrà: 4. 5. 6. 7. Stimare gli oneri finanziari Stimare le imposte Completare il C.E. Completare lo S.P. Corso di finanza aziendale 19 Il Piano finanziario 1. costruzione del C.E. previsionale Elemento fondamentale è analizzare in che misura la gestione operativa e la gestione extraoperativa generino flussi di cassa (o li assorbano!!) Metodo sintetico: reddito netto + amm.ti/acc.ti Si ottengono i fondi disponibili senza il ricorso a finanziamenti esterni Corso di finanza aziendale 20 Il Piano finanziario 1. costruzione del C.E. previsionale Anno 2010 ricavi 2.640 costi - 2.376 amm.ti - 55 REDDITO OPERATIVO 209 Interessi passivi (10% db M/L termine iniziali) - 45 Imposte (40% del reddito ante imposte) REDDITO NETTO FLUSSO DI CASSA OPERATIVO Corso di finanza aziendale -65,6 98,4 153,4 (98,4+55) 21 Il Piano finanziario 1. costruzione del C.E. previsionale PROB: modalità di determinazione degli interessi passivi Determinazione analitica Determinazione semplificata Corso di finanza aziendale 22 Il Piano finanziario 2a. costruzione del Piano degli Investimenti in Capitale Fisso Un passaggio fondamentale è la stima del fabbisogno collegato: – – – agli investimenti addizionali in CCN agli investimenti addizionali AF all’erogazione dei dividendi In altri termini occorre prevedere gli investimenti addizionali in CCN e AF al fine di sostenere l’incremento del fatturato, nonché la quota di utili che sarà distribuita come dividendo Corso di finanza aziendale 23 Il Piano finanziario 2a. costruzione del Piano degli Investimenti in Capitale Fisso L’analisi prospettica si estende su 4/5 anni Il fabbisogno degli I è ridotto dai disinvestimenti Si determina sulla base del piano di produzione che a sua volta è condizionato dal fatturato previsto Descrizione totale Nuovi impianti/macchinari Sostituzione impianti/macchinari FABBISOGNO LORDO - Disinvestimenti FABBISOGNO NETTO 2010 2011 2012 1.000 400 200 400 150 50 50 50 1.150 450 250 450 - 300 - 150 - 150 850 300 100 Corso di finanza aziendale 450 24 Il Piano finanziario 2b. costruzione del Piano degli Investimenti in Capitale Circolante Netto E’ legato alle politiche di gestione di crediti – debiti - scorte E’, quindi, funzione delle dilazioni concesse ai clienti ed ottenute dai fornitori e della rotazione del magazzino FABB. LORDO: ∆+crediti + ∆+scorte FABB. NETTO: FABB.LORDO - ∆+debiti Corso di finanza aziendale 25 Il Piano finanziario 2b. costruzione del Piano degli Investimenti in Capitale Circolante Netto FABB. FINANZIARIO ORIGINATO DALLA GESTIONE DEL CREDITO – gg durata media incassi = clienti/(ricavi x 360) in cui i ricavi si ottengono dal C.E. previsionale – crediti = (ricavi /360) x gg durata media incassi Corso di finanza aziendale 26 Il Piano finanziario 2b. costruzione del Piano degli Investimenti in Capitale Circolante Netto FABB. FINANZIARIO ORIGINATO DAL MAGAZZINO materie prime/merci – gg medi magazzino = (scorte x 360)/ acquisti in cui gli acquisti si ottengono dal C.E. previsionale – scorte = acquisti x gg medi magazzino/360 prodotti finiti – gg medi magazzino = (scorte x 360)/ vendite in cui le vendite si ottengono dal C.E. previsionale – scorte = vendite x gg medi magazzino/360 Corso di finanza aziendale 27 Il Piano finanziario 2b. costruzione del Piano degli Investimenti in Capitale Circolante Netto FABB. FINANZIARIO ORIGINATO DALLA GESTIONE DEL DEBITO – gg durata media dilazione = fornitori/(acquisti x 360) in cui gli acquisti si ottengono dal C.E. previsionale – Debiti commerciali = (acquisti /360) x gg durata media dilazione Corso di finanza aziendale 28 Il Piano finanziario 2b. costruzione del Piano degli Investimenti in Capitale Circolante Netto In definitiva, la variazione del fabbisogno finanziario connesso alla gestione del C.C.N. dipende da: • Dilazioni concesse/ottenute dall’impresa • Durata del ciclo gestionale (intervallo tra data di pagamento acquisti e data incasso vendite) Descrizione 2013 2014 ∆ FABB. Crediti 100 120 + 20 Scorte M.P. 400 500 + 100 Scorte P.F. 600 750 + 150 1.100 1.370 + 270 - 160 - 280 - 120 940 1.090 + 150 FABBISOGNO LORDO - Debiti FABBISOGNO NETTO Corso di finanza aziendale 29 Il Piano finanziario 3. determinazione del fabbisogno finanziario esterno La società avrà bisogno di risorse finanziare per € 346,60 (milioni) se vuole crescere al tasso previsto: come reperirle? – – – emissione nuove azioni (aumento capitale sociale) apporto dei soci a titolo di riserva indebitamento Descrizione Flussi di cassa operativo (autofinanziamento) 2010 153,40 Aumento del C.C.N. - 150 Investimenti in attività fisse - 300 Dividendi (previsti) FABBISOGNO FINANZIARIO ESTERNO Corso di finanza aziendale - 50 - 346,60 30 Il Piano finanziario 3. determinazione del fabbisogno finanziario esterno Pertanto, in una prima stesura, il piano si limita a quantificare il complesso di risorse necessarie per supportare finanziariamente le strategie aziendali, senza individuare la modalità di copertura del fabbisogno. Successivamente, si provvederà a scegliere la fonte adeguata per assicurare la copertura del fabbisogno finanziario e per alimentare in modo equilibrato il ciclo gestionale programmato. Corso di finanza aziendale 31 Il Piano finanziario fasi 4 – 5 – 6 – 7 Definita la scelta di copertura del fabbisogno finanziario esterno sarà possibile definire: 1. l’ammontare degli oneri finanziari determinati sulla base dell’esposizione media bancaria che si prevede per gli anni futuri ed il tasso medio di interesse stimato 2. Il reddito ante imposte su cui calcolare il carico fiscale e le imposte 3. Completare il C.E. con l’inserimento di interessi e imposte 4. Completare lo S.P. con l’inserimento nel passivo del debito verso la banca (obbligazionisti) o della voce di Patrimonio Netto, conseguenti alla modalità prescelta di copertura del fabbisogno finanziario esterno, e del debito verso l’erario per le imposte Corso di finanza aziendale 32 Il Piano finanziario Predisposti lo S.P. ed il C.E. previsionali sarà possibile evidenziare i flussi connessi alle varie aree della gestione ed il contributo che ciascuna di esse ha dato alla formazione del fabbisogno finanziario. Tale operazione viene compiuta attraverso la costruzione di un RENDICONTO FINANZIARIO realizzato su dati previsionali. Il PIANO FINANZIARIO previsionale DEVE essere in pareggio in quanto l’intero FABBISOGNO FINANZIARIO deve trovare adeguate FONTI di copertura. Corso di finanza aziendale 33 RENDICONTO FINANZIARIO PREVISIONALE FONTI IMPIEGHI RISULTATO POSITIVO GESTIONE REDDITUALE Utile netto + ammortamenti + accantonamenti Flusso gestione reddituale RIDUZIONE C.C.N. + incremento debiti + decremento scorte + decremento crediti AUMENTO C.C.N. + decremento debiti + incremento scorte + incremento crediti DISINVESTIMENTI NUOVI INVESTIMENTI NUOVI FINANZIAMENTI + finanziamenti M/L termine RIMBORSO FINANZIAMENTI AUMENTO PATRIMONIO NETTO + capitale sociale + riserve RIDUZIONE PATRIMONIO NETTO - Distribuzione dividendi TOTALE FONTI Corso di finanza aziendale TOTALE IMPIEGHI 34 Il BUDGET DI CASSA Strumento che consente di: – fare previsioni sui fabbisogni finanziari di breve termine – migliorare la gestione dei rapporti con le banche OBIETTIVO – verificare il mantenimento delle condizioni di equilibrio monetario; in altri termini – garantire equilibrio tra mezzi disponibili e mezzi richiesti per assicurare il normale svolgimento della gestione L’equilibrio monetario deve essere assicurato in ogni istante, affinché l’impresa sia sempre in grado di soddisfare i suo impegni di pagamento ed eviti una giacenza di liquidità in misura superiore a quella strettamente necessaria Corso di finanza aziendale 35 Il BUDGET DI CASSA Da dove nasce il problema della liquidità? Dalla necessità di coordinare ciclo economico con ciclo monetario, in quanto l’equilibrio economico non si traduce necessariamente in ciclo monetario. Corso di finanza aziendale 36 Il BUDGET DI CASSA Qual è la relazione tra piano finanziario e budget di cassa? Nonostante l’individuazione delle migliori opportunità di investimento e della determinazione del rapporto ottimale di indebitamento, l’impresa sarebbe in seria difficoltà in assenza della LIQUIDITÀ NECESSARIA PER FAR FRONTE ALLE POSSIBILI DISCRASIE TRA Entrate e Uscite Corso di finanza aziendale 37 Il BUDGET DI CASSA orizzonte temporale Il budget di cassa deve essere articolato su un orizzonte temporale di BREVE PERIODO che dipende, tra l’altro, dalle caratteristiche di stabilità dei flussi di entrata ed uscita Flussi soggetti ad improvvise variazioni articolazione per periodi brevissimi Flussi più stabili articolazione per periodi meno frequenti N.B. il budget di cassa va rivisto costantemente per: tenere conto di flussi di cassa addizionali o cali repentini; possibilità di intervento molto più limitate, rispetto al medio termine, per coprire un fabbisogno finanziario entro brevissimo termine Corso di finanza aziendale 38 Il BUDGET DI CASSA il procedimento di formazione 1. 2. Budget economico con cadenza mensile Budget di cassa Il passaggio avviene considerando: – – solo le voci che comportano una variazione numeraria (no amm.ti, acc.ti, ecc.) indipendentemente dal fatto che derivino da accadimenti relativi alla gestione operativa: vendite, incassi crediti, alienazioni immob., acquisti, pagamento debiti, salari, acquisti immob., pagamento interessi e imposte Corso di finanza aziendale 39 Il BUDGET DI CASSA Entrate gestione corrente 1. Previsione vendite prodotti finiti – Non sono la sola fonte di entrata, ma influenzano in modo fondamentale la gran parte degli accadimenti aziendali da cui scaturiscono sia le entrate che le uscite Tempi di incasso – È necessario conoscere anche le condizioni di regolamento degli incassi offerti dalla clientela – Incassi anticipati Vendite in contanti Vendite a credito Stima basata sulle condizioni storiche, adattate alle mutate condizioni ambientali ed alle politiche di incasso Corso di finanza aziendale 40 Il BUDGET DI CASSA Uscite gestione corrente 2. Previsione acquisti: occorre definire a) un piano di produzione da cui scaturiscono b) stime per acquisti materie prime, manodopera e spese generali e c) nuovi investimenti e rimborsi finanziari volumi di acquisti condizioni di vendita applicate dai fornitori uscite relative ai salari (stipendio + ritenute prev./fiscali): verificare previsioni di nuove assunzioni/licenziamenti Corso di finanza aziendale 41 Il BUDGET DI CASSA altre Entrate 3. Previsioni relative a: –Royalties (percepite) –Dividendi (percepiti) –Interessi (attivi) –Disinvestimenti –Finanziamenti Tale previsione è strettamente dipendente dalla conoscenza dei futuri programmi di vendita e sostituzione di beni strumentali e di smobilizzo d investimenti Corso di finanza aziendale 42 Il BUDGET DI CASSA altre Uscite 4. Previsioni relative a: Royalties (corrisposte) Dividendi (erogati) Interessi (attivi) Nuovi investimenti (che in quanto previsti nei piani non presentano particolari problemi) – Rimborso finanziamenti (mutui, leasing, obbligazioni, ecc.) – Imposte (acconto + saldo) – – – – Corso di finanza aziendale 43 Il BUDGET DI CASSA Versione preliminare Dopo aver valutato tutte le possibili entrate e uscite si può costruire un budget di cassa preliminare. Se tale budget evidenzia: E < U: occorre reperire entrate e calcolare gli oneri di finanziamento E > U: occorre scegliere l’investimento migliore della liquidità eccedente E’ importante stabilire un saldo di cassa minimo da mantenere per far fronte a variazioni inattese di E e U. Corso di finanza aziendale 44 Il BUDGET DI CASSA Versione definitiva Cosa fare nell’ipotesi di DISAVANZO DI CASSA (E < U)? Occorre valutare la situazione più opportuna per coprire tale fabbisogno (interventi disgiunti o – come più spesso si verifica – congiunti): – – – – – utilizzare le linee di credito in essere (sono sufficienti?) rinviare i pagamenti ai fornitori (ATT.: ai costi aggiuntivi ed agli effetti negativi per l’immagine) sollecitare il recupero crediti e/o ridurre i giorni dilazione (ATT. ai costi per scontistica) rinviare o ritardare investimenti programmati ricorrere a nuovi finanziamenti Corso di finanza aziendale 45 Il BUDGET DI CASSA Versione definitiva Sulla base delle azioni correttive decise si potrà redigere il budget di cassa definitivo Tale budget di cassa è il risultato della sincronizzazione di entrate e uscite E’ importante predisporre scenari alternativi in relazione alle diverse ipotesi di incasso e pagamento, cioè alla possibilità di ottenere flussi di cassa diversi da quelli previsti. Corso di finanza aziendale 46 Il BUDGET DI CASSA Struttura budget di cassa mensile Voci gen feb mar 20 40 totale Fonti Vendite, di cui (160) in contanti 100 a 30gg (20) a 60gg (40) a 90gg Incasso crediti pregressi Altre entrate A) Totale entrate Corso di finanza aziendale 47 Il BUDGET DI CASSA Struttura budget di cassa mensile Voci gen feb mar 20 10 totale Impieghi Acquisti, di cui (100) in contanti 60 a 30gg (20) a 60gg (10) a 90gg Pagamento debiti pregressi Salari e stipendi Rimborso rata mutuo Imposte B) Totale Uscite Corso di finanza aziendale 48 Il BUDGET DI CASSA Struttura budget di cassa mensile Voci gen feb mar totale Variazione del saldo di cassa A-B 1. Cassa inizio periodo 2. Variazione del saldo di cassa 3. Cassa fine periodo (1+2) 4. Saldo mimino di cassa 5. Surplus/deficit di cassa (3-4) Corso di finanza aziendale 49