Nella SDS-PAGE la velocità di migrazione è proporzionale alle dimensioni della proteina (il rapporto CARICA/MASSA è uguale per tutte le proteine) - + Dopo aver tolto la corrente, il gel è rimosso dalle due lastre di vetro e messo a colorare in una soluzione colorante adatta, in agitazione Si tratta di un colorante strettamente correlato a quello utilizzato nel test di Bradford per la determinazione della concentrazione proteica Le bande proteiche sono fissate e la maggior parte del sodio dodecil solfato è rimosso immergendo il gel in una soluzione che contiene acido acetico diluito e metanolo Il gel è poi immerso in una soluzione che contiene Coomassie Brilliant Blue R-250 sciolto in acido acetico diluito e metanolo Spesso si ottengono risultati accettabili fissando e colorando simultaneamente in una singola soluzione che contiene il colorante Per ottenere bande proteiche omogenee generalmente si colora il gel fino a quando non è uniformemente blu A tal punto si rimuove il colorante che non è adeso alle proteine immergendo il gel in una soluzione di acido acetico diluito e metanolo Il gel colorato può essere posto tra due fogli di cellophane e fatto asciugare in un essiccatore per gel che fornisce vuoto e calore Il gel è immerso in una soluzione diluita di metanolo per fissare le proteine al gel Il gel è incubato con una soluzione acida di nitrato di argento che reagisce con siti delle proteine Un’immagine si forma per riduzione dell’argento ionico alla forma metallica per opera della formaldeide a pH alcalino (sodio carbonato) Lo sviluppo è fermato acidificando la soluzione con acido acetico In media il metodo è da 10 a 100 volte più sensibile della colorazione con Coomassie Brilliant Blue R-250 Si tratta di un gel di poliacrilammide nel quale la percentuale di acrilammide varia in modo uniforme dal 5% (alla sommità del gel) al 25% (sul fondo dello stesso). Il gradiente è formato con un formatore di gradiente. I gel in gradiente sono generalmente preparati con SDS e con uno stacking gel. Ci sono due vantaggi ad utilizzare i gel in gradiente: 1. E’ possibile separare proteine con un intervallo di massa molecolare relativa molto più ampio rispetto ad un gel a porosità costante 2. Proteine con masse molecolari relative simili possono essere separate Analisi quantitativa delle proteine presenti nel campione di interesse Determinazione del peso molecolare di proteine sconosciute Analisi qualitativa delle proteine presenti nel campione di interesse (colorazione con Coomassie Brilliant Blue R-250 o western-blotting) Per seguire il corso della purificazione di proteine per cui non esiste un saggio enzimatico conveniente Per visualizzare i contaminanti nel corso di una procedura di purificazione La presenza di proteine contaminanti con un peso molecolare simile a quello della proteina di interesse non è di solito un problema poiché il potere di risoluzione della tecnica è tale da consentire di distinguere differenze di massa molecolare dell’1% Se la proteina di interesse è composta da più subunità, il rapporto tra subunità diverse deve rimanere costante durante il processo di purificazione 10 μg di proteine totali del campione da: Proteina di interesse 1. 2. 3. 4. 5. STD Omogenato 5 µl I purif. 10 µl II purif. 15 µl III purif. 20 µl 0,5µg 2,5 µg La densitometria a scansione si basa sulla misura della luce trasmessa quando il raggio laser è fatto passare attraverso il gel. LogPM (Da) Identificazione del PM di una proteina sconosciuta Mobilità relativa (mm) Al termine della corsa elettroforetica le proteine sono trasferita su un filtro di nitrocellulosa mediante una procedura definita elettroblotting Il gel e la nitrocellulosa sono posti in un apposito cestello a forma di sandwich immerso in un tampone nel quale ci sono due elettrodi paralleli La corrente, in direzione perpendicolare al gel, trasferisce, con un processo elettroforetico vero e proprio, le proteine sul foglio di nitrocellulosa Il foglio di nitrocellulosa, sul quale sono state trasferite le proteine, è chiamato blot Il blot è incubato in una soluzione proteica, ad esempio albumina di siero bovino al 5%, o, in alternativa, latte in polvere privo di grassi al 5%, in modo da bloccare tutti i siti di interazione idrofobica disponibili sul foglio di nitrocellulosa Il blot è incubato in una soluzione contenente un anticorpo diretto contro la proteina di interesse Il blot è poi ulteriormente incubato in una soluzione contenente anticorpi secondari, in grado, cioè, di riconoscere la porzione costante della molecola di IgG utilizzata come anticorpo primario Generalmente si utilizzano anticorpi secondari coniugati ad un enzima In tal caso, dopo il trattamento con l’anticorpo secondario, il blot è incubato in una soluzione contenente il substrato dell’enzima che, per via enzimatica, è convertito in un prodotto colorato che precipita sulla nitrocellulosa Come enzima coniugato è spesso adoperata la fosfatasi alcalina, enzima che converte il 5-bromo-4-cloro-indolofosfato (BCIP) incolore in un prodotto di colore blu, oppure la perossidasi di rafano che, utilizzando acqua ossigenata come substrato, ossida il 3-ammino-9-etilcarbazolo in un prodotto insolubile marrone o il 4-cloro-1naftolo in un prodotto insolubile blu. Enhanced chemiluminescence: in presenza di acqua ossigenata e di luminolo, un substrato chemiluminescente, la perossidasi ossida il luminolo con concomitante produzione di luce, la cui intensità aumenta di 1.000 volte in presenza di un intensificatore chimico. La luce emessa può essere rilevata esponendo il blot ad una lastra fotografica. proteine Enzima Purezza totali Resa % U tot. (mg) (%) (mg) As (U/mg) Omogenato 1000 100 100 % 10 % 10000 10 1° step purificazione 100 50 50 % 50 % 5000 50 2° step purificazione 27 25 25 % 92 % 2500 92 3° step purificazione 20 19.8 19.8 % 99 % 1980 99 Saggio Stima da colorimetrico SDS-PAGE Saggio d’attività Quasi tutte le informazioni necessarie sono disponibili: Bibliografia: http://www.pubmed.org Struttura proteine: http://www.rcsb.org Una proteina, per essere purificata, deve essere dapprima estratta dalla sua matrice biologica e quindi allontanata selettivamente dalle altre proteine mediante procedure di frazionamento opportune. Il processo di omogeneizzazione, disgregando i tessuti, consente il rilascio dei componenti intracellulari. Sonicazione (ultrasuoni) Presse Omogeneizzatori meccanici Il pestello può essere mosso a mano o da un motore elettrico. Il tessuto è forzato a passare tra le pareti del tubo di vetro, che è mantenuto fermo, ed il pistone mobile che ruota. Il metodo è adatto per tessuti animali e vegetali, ma non per cellule di microrganismi che sono semplicemente agitate, ma non disgregate dal trattamento. SONICAZIONE E PRESSE Sonicazione Tale metodo si basa sull’utilizzo di ultrasuoni (10.000-15.000 Hz). Le pareti cellulari si rompono a causa delle elevate ondate pressorie, in grado di sviluppare una forza di rottura all’interno delle cellule. French press E’ l’apparecchio più usato per la rottura di cellule di microrganismi. Le cellule scoppiano per l’alta pressione (108 Pa). La cella a pressione è formata da una camera di acciaio inox che si apre all’esterno per mezzo di una valvola a spillo. La centrifugazione differenziale di un omogenato di cellule eucariotiche consente di separare i componenti cellulari (frazione nucleare, frazione mitocondriale, citosol…) Il metodo si basa sulla diversa velocità di sedimentazione di particelle con differente forma e densità sottoposte ad un campo centrifugo. Le prime particelle che sedimentano sono quelle di maggiori dimensioni. Se le particelle hanno la stessa massa, ma densità differente, sedimenteranno prima quelle a densità maggiore, seguite da quelle di uguale massa ma densità minore.