CoViScO 2014/2015 Giuseppe A. Micheli LEZIONE 02 Grammatica delle generazioni Covisco 2014 - L02 - Generazioni 1 QUESTIONE NUMERO 1 [1] Cosa intendere per generazione ‘in senso demografico-storico’, e cosa per generazione ‘in senso antropologico’? Covisco 2013 - 02 - Generazioni 2 Due modi di intendere il termine ‘generazione’ “Le generazioni non si succedono “Gli anni tra il 1945 e il 1975 sono stati ril’una all’altra ma coesistono, inter- conosciuti da quasi tutti come una sorta di agiscono tra di loro aiutandosi a miracolo,che generò l’American way of life. vicenda o pestandosi i piedi. Si Due generazioni di americani, che avevano ragiona come se ogni generazione vissuto la II guerra mondiale, e i loro figli cominciasse solo quando tramonta che avrebbero celebrato gli anni Sessanta, la generazione immediatamente sperimentarono sicurezza occupazionale e precedente. Un modo di pensare mobilità sociale verso l’alto in proporzioni fuorviante, perché impedisce di mai viste prima (e che mai più si sarebbero capire che la vita delle nuove geriviste dopo di allora) (..) (Ma) un grande nerazioni dipende in gran misura divario separa queste due generazioni. Per dal destino che vien loro assegnato tutti coloro nati dopo il 1945, lo Stato sonon da chi ha completato il proprio ciale e le sue istituzioni non erano la soluciclo di vita prima della loro appa- zione a dilemmi precedenti: rappresentavarizione ma da chi oggi,proprio oggi, no semplicemente le condizioni normali (e sta decidendo per loro” (Boeri, anche un po’ noiose) dell’esistenza.” (Judt, Galasso, 1997) Ill Fares the Land, 2010). Sciss - 1: Generazioni 3 Due definizioni di generazione sul diagramma di Lexis Generazioni in senso demografico-storico: coorti di persone unite da un comune incipit in una traiettoria di vita che, in conseguenza di questo comune inizio, vivono gli stessi eventi collettivi nella stessa fase di vita” (Ryder, 1965; Mannheim, 1952) Generazioni in senso antropologico: sequenza e insieme simultanea presenza di più nodi verticali di parentela entro uno stesso nucleo familiare” (Kessler, Masson, 1985; Kertzer, 1983) Covisco 2013 - 02 - Generazioni 80 GENERAZIONI IN SENSO ANTROPOLOGICO 70 60 50 40 30 20 10 0 ‘40 ‘50 ‘60 ‘70 ‘80 ‘90 ‘00 2010 4 Cosa sono le generazioni “Questo è il libro della genealogia di Adamo (..). Adamo aveva 130 anni quando generò a sua immagine e somiglianza un figlio e lo chiamò Set. Dopo aver generato Set, Adamo visse ancora 800 anni e generò figli e figlie. L’intera vita di Adamo fu di 930 anni; poi morì. Set aveva 105 anni quando generò Enos …” (Genesi, 5) Gossip. La piuparte dei patriarchi hanno il primogenito tra 60 e 100 anni. Adamo Gossip. Quando nasce Noe 1000 e un paio d’altri un po’ più tardi. Noe solo gli sono accanto sette (7!) a 500 anni (primo Tanguy della storia?) 900 generazioni di ascendenti. Mancano solo Adamo (ma 800 da poco) e lo sfortunato 700 bisnonno Enoch. 600 500 400 300 200 100 0 0 130 235 325 395 Demos - Trasformazioni & Nodi di Policy - Lezione 460 622 687 876 1057 5 1557 Non confondere età e generazioni La sovrapposizione tra età e generazione è più fuorviante oggi in quanto assistiamo a cambiamenti rilevanti in qualcosa che sembrava il massimo della stabilità archetipica: la scansione tra le età e le fasi della vita. Trent’anni fa (Modell et al., 1976) un giovane diventava adulto quando finiva gli studi, trovava un lavoro stabile, usciva dalla casa dei genitori, formava coppia stabile, aveva un figlio. Oggi l’entrata in vita adulta è contrassegnata da tre grandi mutamenti strutturali: a) una posticipazione sostenuta in tutte le stazioni di passaggio; b) una lenta attenuazione dell’aggancio temporale tra uscita dalle mura della famiglia di origine e formazione di un’unione stabile; c) la diffusa reversibilità di passaggi prima intesi come senza ritorno; d) lo scompigliamento dell’ordine della sequenza di stazioni, non più rigidamente prescritto. Covisco 2013 - 02 - Generazioni 6 QUESTIONE NUMERO 2 [2] E cosa intendere per “effetto generazione”? Covisco 2013 - 02 - Generazioni 7 Effetti età, periodo, coorte Effetto età: variazioni in comportamenti, pratiche, credenze che compaiano solo da un certo stadio evolutivo della vita e della personalità, ripetendosi uguale in ogni tempo storico e generazione. Effetto periodo: variazioni in comportamenti, pratiche, credenze che compaiano solo da un certo momento storico, per esposizione a date contingenze epocali, coinvolgendo tutte le età e generazioni compresenti. Effetto coorte (o generazione): variazioni in comportamenti, pratiche, credenze che compaiano solo da una certa coorte, per esposizione selettiva a determinate contingenze storiche esperite in una certa fase di vita, per poi permanere stabilmente lungo tutto il corso della vita. Covisco 2013 - 02 - Generazioni 80 Effetto periodo 70 60 50 40 30 Effetto età 20 10 Effetto coorte 0 ‘40 ‘50 ‘60 ‘70 ‘80 ‘90 ‘00 2010 8 Effetti generazione: l’idealismo della gioventù La Japanese National Character Survey età ha rilevato per anni l’importanza 20-4 attribuita alla sicurezza finanziaria. 25-9 La quota di giovani ancorati alla sicurezza economica è sempre inferiore 30-4 a quella degli anziani. E’ un effetto-età 35-9 (idealismo intrinseco della gioventù)? 40-4 Se però seguiamo le coorti lungo 25 anni l’orientamento al denaro cala con l’età. 45-9 E’ l’effetto età opposto (die broke)? 50-4 La tabella in realtà nasconde due effetti 55-9 tra loro connessi: 60-4 ‘53 ‘58 ‘63 ‘68 ‘73 ‘78 ’83 60 - 43 34 22 18 20 66 - 55 49 36 26 24 63 - 58 58 42 37 28 62 - 56 59 43 43 39 65 - 63 59 46 49 42 66 - 62 62 46 56 48 72 - 68 65 49 51 54 72 - 72 67 60 56 52 77 - 76 66 59 62 64 un effetto periodo (“prodotto dal 65-9 78 72 73 59 62 59 sensibile aumento del benessere che ha ridotto l’importanza attribuita al denaro un effetto generazione (“ogni coorte pone la propria traiettoria un po’ più in per tutte le coorti indistintamente”) basso rispetto a quelle precedenti”). Covisco 2013 - 02 - Generazioni 9 Età periodo coorte: tre casi limite X/t ‘53 ‘63 ‘73 ‘83 ’93 20-9 60 60 60 60 60 30-9 63 63 63 63 63 40-9 65 65 65 65 65 50-9 72 72 72 72 72 60-9 77 77 77 77 77 Effetto età: va- X/t riazione per età 20-9 stabile nel tempo ‘53 ‘63 ‘73 ‘83 ’93 63 58 42 37 28 30-9 63 58 42 37 28 40-9 63 58 42 37 28 63 58 42 37 28 63 58 42 37 28 Effetto periodo: 50-9 no variazioni per età ma nel tempo 60-9 Solo effetto coorte: la variazione per età è in realtà dovuta a differenze di coorte, che restano stabili lungo il corso di vita X/t ‘53 ‘63 ‘73 ‘83 ’93 20-9 60 43 22 18 12 Modelli APC (età periodo coorte): 30-9 63 60 43 22 18 40-9 65 63 60 43 42 mirano a stimare le tre fonti di variabilità, scorporandole con modelli del tipo 50-9 72 65 63 60 43 60-9 77 72 65 63 60 Covisco 2013 - 02 - Generazioni Yij = + i + j + k 10 Effetti generazione: rivoluzione silenziosa e choc petrolifero Differenza tra quota di individui orientati a valori postmaterialisti e materialisti, in 6 paesi dell’Europa Occ.le (1970-88) per coorti decennali (Inglehart, 1993) 5 0 -5 1886-1905 -10 1906-1915 -15 -20 1916-1925 -25 1926-1935 -30 -35 1936-1945 -40 -45 1946-1955 -50 1956-1965 -55 -60 1985 1983 1981 1979 1977 1975 1973 1971 1969 Covisco 2013 - 02 - Generazioni Se le differenze dipendessero solo dalla età ogni coorte ripeterebbe un identico ciclo di vita nel tempo. Invece ad ogni coorte la quota di postmaterialisti è più alta e stabile per tutto il corso di vita. L’effetto coorte si incrocia a un effetto periodo: 2 fluttuazioni al 1973 (prima crisi del petrolio) e 1979 (secondo choc petrolifero indotto dall’Opec). 11 Effetti generazione (in senso antropologico) Quattro modelli di divorzialità per età dell’unione. Modello tradizionale (coorti matrimoni da anni ’50 a inizio anni ’60) Modello tradizionale con sovralitigiosità (coorti matrim. contratti in epoca bellica) Modello ‘epidemico’ (coorti matrimoni anni sessanta, inizio settaanta) Modello tradizionale rinforzato (coorti matrimoni dopo metà anni settanta) G74 G70 G66 G62 G44 All’anomala sovradivorzialità della coorte di matrimoni post-bellici fa eco il cambio di curva di divorzialità age-dependent nelle coorti dei loro figli. L’anomalìa si trasmette nel tempo come un’onda: non coinvolge necessariamente le generazioni intermedie, ma nemmeno quelle successive (il modello ‘epidemico’ riguarda solo le coorti formatesi in un certo periodo, a loro volta discendenti da corti di genitori nati, cresciuti e riprodottisi in periodi storicamente identificabili). Covisco 2013 - 02 - Generazioni 12 QUESTIONE NUMERO 3 [3] Quando e perché emerge nel Novecento il tema della memoria generazionale? Covisco 2013 - 02 - Generazioni 13 Generazioni: un cambio di Gestalt Family Studies, Tara, Dégénérescence, Regressione atavica continua (Morel, Lombroso, Galton) Epoche polemiche, Quadri collettivi di memoria, Nesso generazionale (Ortega, Halbwachs, Mannheim) Cosa produce un così vistoso slittamento di Gestalt (oltre al lavoro dei precursori: Durkheim, Bergson, Cooley, Mead, Le Bon)? Almeno due cose: Il primo è la ‘perdita dell’innocenza’ della Grande Guerra, che (Fussell) produce uno slittamento nei registri dell’immaginario letterario dal basso mimetico all’ironico (ma Joyce inizia l’Ulysses prima del 1915..) Il secondo è un processo di lungo orizzonte, di cui a inizio Novecento si manifestano gli effetti: la deparentalizzazione, che prosciuga, intorno all’individuo, l’esperienza delle generazioni interstiziali. Covisco 2013 - 02 - Generazioni 14 Deparentalizzazione e genealogie A:40 G:63 C:60 X:74 B:42 D:70 H:77 S:83 T:09 L:80 M:89 D:93 N:96 E:75 O:00 F:81 I:84 P:02 Q:05 V:10 R:08 U:12 Declino della fecondità e aumento di longevità producono un processo di ‘deparentalizzazione’ (Solinas, 1995), in cui “tramonta la parentela come rete connettiva”. In esso crolla la parentela laterale orizzontale e diagonale mentre cresce la parentela verticale, non a sufficienza per controbilanciare la contrazione dei legami parentali di altro tipo (Lasslett, 1993). L (nata nel 1880) è nipote di F (nato l’anno dopo). Quando nasce M (1889) ha intorno a sé parenti fino al IV grado nati nel: 1880,81,83,84 e al 93,96,2000. Quando nel 2000 nasce K non c’è uno straccio di parente più vicino di 25 anni prima. Covisco 2013 - 02 - Generazioni A:48 B:50 C:75 E:88 D:73 K:00 F:30 Beanpole family 15 ‘Beanpole family’ e fine delle generazioni interstiziali Il concetto di generazione perde i connotati riduttivi della contabilità di Lexis solo dagli anni Venti del ‘900, quando diventa cruciale per studiare le discontinuità nella memoria delle coorti. Prima di allora l’ampiezza della parentela orizzontale assicurava che un individuo fosse attorniato da persone di tutte le età e le coorti, creando così un flusso continuo e stabile di trasmissione della memoria ‘generazionale’. Il processo di deparentalizzazione segna il declino non solo dei legami orizzontali di kinship, ma anche delle ‘generazioni interstiziali’ che consentono una trasmissione fluida e stabile della memoria. Covisco 2013 - 02 - Generazioni A:48 B:50 C:75 E:88 D:73 K:00 F:30 Memoria che, da allora, tende a procedere a strappi, evidenziando il fenomeno delle ‘onde generazionali’ e delle mode. 16 QUESTIONE NUMERO 4 [4] Lungo quali dimensioni della memoria transita l’impatto tra generazioni (in senso antropologico)?? Covisco 2013 - 02 - Generazioni 17 Come si diffonde il cambiamento tra le generazioni Che succede in presenza di una generazione “di rottura” (Ortega y Gasset, 1923)? 80 GENERAZIONI IN SENSO ANTROPOLOGICO 70 Il cambiamento resta limitato a quella e solo quella coorte. 60 50 Il cambiamento si diffonde tra coorti contigue (imitazione, osmosi, contagio) 40 30 Il cambiamento si diffonde per trasmissione longitudinale tra generazioni in senso antropologico (eco tra generazioni). 20 10 0 ‘40 ‘50 ‘60 ‘70 ‘80 ‘90 ‘00 2010 Nota: anche gli choc collettivi del Novecento si sono susseguiti grossomodo a distanza di una generazione. Generazioni e choc sembrano susseguirsi (inseguirsi) col ritmo di una generazione antropologica Covisco 2013 - 02 - Generazioni 18 Memoria comunicativa Ma cosa transita nell’impatto tra generazioni? Quali ‘messaggi’ sono trasmessi lungo il canale generazionale? Tre tipi diversi: Una modificazione della memoria comunicativa (Assman), essenzialmente cognitivo La rimodulazione-rinegoziazione di un segmento di sistema normativo (memoria-abitudine di Bergson): es. ‘patto di sangue’ Un esempio di onde di memoria generazionali (Giordano, 2004) evoluzione della posizione di successive coorti di tedeschi nei confronti del nazismo: una modificazione della base emozionale del processo cognitivo-normativo di formazione delle scelte Memoria generazionale del silenzio: coorte ‘18-29, che ha vissuto da giovane o ado-lescente il regime nazista Memoria del risveglio: coor-te del 1945-50, adulta a fine anni ’60, che si sente ferita e tradita da quella dei padri Memoria del diritto alla smemoratezza: coorte del 197275, figli della secon-da coorte. Colpisce la straordinaria forza stabilizzatrice (velocità di ‘cicatrizzazione’) dei meccanismi cognitivi, che reinstaurano qualche equilibrio nell’arco di 2/3 generazioni. Covisco 2013 - 02 - Generazioni 19 Due memorie generazionali contrastanti dei Trenta Gloriosi “Gli anni tra il 1945 e il 1975 sono stati riconosciuti da quasi tutti come una sorta di miracolo, che generò l’American way of life. Due generazioni di americani, uomini e donne che avevano vissuto la seconda guerra mondiale, e i loro figli che avrebbero celebrato gli anni Sessanta, sperimentarono sicurezza occupazionale e mobilità sociale verso l’alto in proporzioni mai viste prima (e che mai più si sarebbero riviste dopo di allora) (..) (Ma) un grande divario separa queste due generazioni. Per tutti coloro nati dopo il 1945, lo Stato sociale e le sue istituzioni non erano la soluzione a dilemmi precedenti: rappresentavano semplicemente le condizioni normali (e anche un po’ noiose) dell’esistenza. I baby boomers, che a metà degli anni Sessanta facevano il loro ingresso all’università, non avevano conosciuto altro che un mondo di crescenti opportunità, generosi servizi scolastici e sanitari, ottimistiche prospettive di ascesa sociale e (forse soprattutto) un’indefinibile ma onnipresente sensi di sicurezza. Gli obiettivi della precedente generazione di riformatori non interessavano più ai loro eredi, anzi venivano percepiti sempre di più come restrizioni alla libertà e all’espressione individuale” (Judt, Ill Fares the Land, 2010, corsivo nostro). Covisco 2013 - 02 - Generazioni 20 L’impatto sul collante emozionale della base cognitivo-normativa Un mutamento nelle norme, valori o pratiche può prender piede solo da una certa coorte a causa di una esperienza vissuta (o trasmessa) direttamente ‘alla fonte’ delle nuove coorti, nella loro infanzia o adolescenza. L’impatto non è il risultato di una trasmissione consapevole (cognitiva/normativa), ma opera per linee più sotterranee. La ‘dote’ ereditata può esser trasmessa tramite processi di socializzazione e ‘mimesi muscolare e posturale’ nella prima adolescenza (Allport, 1958: learning through identification). In questi casi il cambiamento transita dalla coorte dei genitori a quella dei figli (generazioni in senso antropologico) senza contaminare le generazioni intermedie (es.: modelli familiari tradizionali dei teen-ager anni Cinquanta) Bowlby 1969-73. I legami affettivi vissuti con le figure di attaccamento in prima infanzia si riflettono nei legami di accudimento (care) che l’individuo sviluppa da adulto verso figli o altre figure fragili. Un imprinting disturbato trova da adulti un eco in due tipi di modelli disturbati di attaccamento: a) comportamenti iperansiosi, b) parziale o totale disattivazione del care (evitamento). Covisco 2013 - 02 - Generazioni 21 L’ancien régime ‘disaffiliato’ Gli storici ‘relazionali’ attingono a Bowlby per studiare l’evoluzione storica dei modelli di organizzazione familiare degli affetti e della vita quotidiana : “(Nella società dei) secoli XVI e XVII per la maggioranza degli individui era diffici-le stabilire legami emotivi intimi con qualsiasi altra persona. I bambini veni-vano trascurati, trattati brutalmente e persino uccisi. Gli adulti si trattavano con sospetto e ostilità reciproci. L’affetto era scarso e difficile da trovare. Per un an-tropologo nulla di sorprendente in una società di questo tipo, così simile ai Mundugumor della Nuova Guinea, descritti da Margaret Mead” (Stone, 1977).Causa di questa ‘désaffiliation’ della società per Stone è “la frequenza con cui i neonati non disponevano di una figura unica, che svolgesse le funzioni materne e con cui stabilire un rapporto nei primi due anni di vita. I neonati delle classi superiori erano per lo più tolti alla madri naturali e mandati a balia ..”. Covisco 2013 - 02 - Generazioni A metà Settecento la mortalità infantile nell’aristocrazia inglese cade del 30% in pochi decenni. Per Trumbach (1978) di ciò “non furono responsabili il calo delle malattie o la migliore alimentazione” ma il fatto che “le donne aristocratiche, per la forza raggiunta dal modello di intimità domestica, passavano più tempo coni loro figli e in atteggiamento significati-vamente mutato” (..). È probabile che un bambino che stringa un forte legame di attaccamento con la figura materna abbia maggiori probabilità di sopravvivere”. Trumbach rovescia il nesso causale “minor mortalitàmaggior care” per avanzare l’ipotesi di un circuito feedback: Minor rischio di morte Più attaccamento Minor rischio di morte 22 Sentieri trigenerazionali di primo grado Sindromi tri-generazionali hanno forte capacità euristica per spiegare la diffusione di alcune forme di disagio ‘epidemiche’ (droghe,disordini alimentari) a fine ‘900. Gli ‘scenari relazionali trigenerazionali’ proposti da Selvini Palazzoli (1998) e Cirillo (1986) sono scomponibili in una sequenza in 2 stadi: Step I: attaccamento trascurato e dissimulato tra le generazioni A e B (figli) A B C Step II: accudimento simulato e ‘mimato’ della generazione B (genitori) verso C(figli) La catena generazionale “attaccamento trascurato e dissimulato accudimento solo mimato” è definita da Cirillo (1986) “percorso di primo grado”. Accanto a traiettorie di grado uno, che riguardano una minoranza patologica, esistono traiettoria di grado zero, di massa, ma dalle manifestazioni meno drammatiche. Il suo esito non sarebbe una dipendenza né un’aggressione del proprio corpo ma, più ‘mediocremente’, un rinvio ad libitum dell’entrata piena in vita adulta, inclusa la maternità. Ego darebbe alle pulsioni aggressive contro di sé non forme sintomatiche, ma asintomatiche, precludendosi l’esperienza di una piena vita adulta. Covisco 2013 - 02 - Generazioni 23 L’uomo flessibile e la corrosione del carattere Grande è la capacità della dimensione cognitiva di cicatrizzare e riequilibrare ferite profonde nei rapporti tra generazioni, nell’arco di poche generazioni. A meno che, nel frattempo, non affiori un nuovo choc negli equilibri intergenerazionali. Sennett (1998) esemplifica la parabola della modernità ‘flessibile’ nella catena trigenerazionale Modernità stabile. Flessibilità come via per realizzaz. da Enrico (lavoro stabile, tempo di vita lineare e cumulativo), Modernità, globalizzazione deregolazione mercato lavoro a Rico (che fa sua la filosofia di assunzione di responsabilità di una vita continuamente cangiante), Nuovo MdL bracciantile. Erosione del care e della home economy ai nipoti (per i quali l’impegno diventa virtù astratta e resta solo la flessibilità a breve termine). In Sennett la trasformazione è parte del processo di lungo termine della modernizzazione. Il nostro rompicapo, negli anni a venire, sarà capire come la modernità flessibile si sovrappone, si integra o si scontra con le specificità dei modelli antropologici primari che segnano la nostra cultura: in primo luogo quello della ‘famiglia forte’. Covisco 2013 - 02 - Generazioni ? 47 60 74 87 01 Imprinting normalizzato (figli più sicuri) ma emergere di nuovi fattori strutturali squilibranti 24