REGIONE
BASILICATA
Comune di Banzi
(provincia di Potenza)
Oggetto:
Prefattibilità
Progetto definitivo di un Parco Eolico
ubicato nel Comune di Banzi
Prog.
definitivo
Data:
Prog.
esecutivo
impianti
Febbraio 2011
Rappr.:
Committente:
Elab.
CROSSENERGY s.r.l.
Via Santa Lucia n° 107
80100 NAPOLI
P.IVA : 06511361211
Legale rappresentante:
A.1.
Progettisti:

Dott. Claudio Maiello
Relazione Generale
Dott. Ing. Antonio Di Pietro
 Dott. Ing. Pasquale Pascucci
Collaboratori :
 dott. Arch. Daniele Cucciniello
 sig. Amato Ausania
 sig. Giovanni Spagnuolo
 geom. Nicola Raimondi
Engineering Solution s.r.l
e-mail:
Via Piave n° 29- 83100 Avellino
Tel. 0825 289063 – 0825 679058
fax 0825 679058
[email protected]
A norma di Legge il presente documento non può essere riprodotto o comunicato a terzi senza la Ns autorizzazione scritta
Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 COMUNE DI BANZI PROGETTO DEFINITIVO DI UN CAMPO EOLICO RELAZIONE GENERALE Sommario
A.1. RELAZIONE GENERALE
2
A.1.A. DESCRIZIONE GENERALE DEL PROGETTO
2
A.1.A.1. DATI GENERALI IDENTIFICATIVI LA SOCIETÀ PROMITTENTE
3
A.1.A.2. DATI GENERALI DEL PROGETTO
3
A.1.A.3. INQUADRAMENTO NORMATIVO, PROGRAMMATICO ED AUTORIZZATIVO
6
A.1.B. DESCRIZIONE STATO DI FATTO DEL CONTESTO
8
A.1.B.1 DESCRIZIONE DEL SITO DI INTERVENTO
8
A.1.B.2. ELENCO DEI VINCOLI DI NATURA AMBIENTALE, DI TUTELA DEL PAESAGGIO E DEL
PATRIMONIO STORICO ARTISTICO
16
A.1.B.3. DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA
17
A.1.C. DESCRIZIONE DEL PROGETTO
22
A.1.D. MOTIVAZIONE DELLA SCELTA DEL TRACCIATO DELL’ELETTRODOTTO DALL’IMPINTO
AL PUNTO DI CONSEGNA
25
A.1.E. DISPONIBILITÀ AREE ED INDIVIDUAZIONE INTERFERENZE
26
A.1.F. ESITO DELLA VALUTAZIONE SULLA SICUREZZA DELL’IMPIANTO
28
A.1.G. SINTESI DEI RISULTATI DELLE INDAGINI ESEGUITE (GEOLOGICHE, IDROGEOLOGICHE,
IDROLOGICA - IDRAULICA, SISMICA, ETC.)A.1.G. SINTESI DEI RISULTATI DELLE INDAGINI ESEGUITE
(GEOLOGICHE, IDROGEOLOGICHE, IDROLOGICA - IDRAULICA, SISMICA, ETC.)
28
A.1.H. PRIMI ELEMENTI RELATIVI AL SISTEMA DI SICUREZZA PER LA REALIZZAZIONE DEL
PROGETTO
34
A.1.I. RELAZIONE SULLA FASE DI CANTIERIZZAZIONE
52
A.1.J. RIEPILOGO DEGLI ASPETTI ECONOMICI E FINANZIARI DEL PROGETTO
60
A.1.J.1. QUADRO ECONOMICO CON SPECIFICAZIONI
62
A.1.J.2. SINTESI DI FORME E FONTI DI FINANZIAMENTO PER LA COPERTURA DEI COSTI
D’INTERVENTO
A.1.J.3.
CRONOPROGRAMMA
62
RIPORTANTE
L’ENERGIA
PRODOTTA
ANNUALMENTE
DURANTE LA VITA UTILE DELL’IMPIANTO
64
A.1.J.4 BUSINESS PLAN – CONTI ECONOMICI PREVISIONALI
66
ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
RELAZIONEGENERALE
1 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 A.1.L. POSSIBILI RICADUTE SOCIALI E OCCUPAZIONALI A LIVELLO LOCALE
67
A.1. Relazione Generale
La relazione tecnica generale del progetto di impianto eolico della società Crossenergy
s.r.l. ha l’obiettivo di rendere partecipi tutti gli enti interessati e il pubblico in genere dei
riflessi che la realizzazione dell’opera può avere sul territorio in cui viene inserita.
Per tali motivi, a fronte di tutta la documentazione tecnica e specialistica richiesta dal
procedimento si redige questa relazione, che in forma semplificata e descrittiva, si sofferma
sui diversi aspetti del progetto, sviluppando i seguenti punti:
 descrizione del progetto con informazioni relative alla sua ubicazione, concezione,
e dimensioni;
 allegati grafici di agevole riproduzione, compresa una corografia con
l’individuazione dell’intervento;
 una matrice atta ad evidenziare l’individuazione e la stima degli impatti del
progetto proposto sull’ambiente;
 descrizione delle misure previste per evitare, ridurre e possibilmente compensare i
rilevanti effetti negativi;
 Valutazione dell’impatto ambientale;
 l’indice generale degli elaborati presentati ed una guida alla lettura dei medesimi;
 alcune fotosimulazione dell’intervento.
Prima di addentrarci nel progetto, riteniamo utile fare una breve descrizione del contesto e i
presupposti dell’opera.
Il nostro campo eolico è costituito da 22 aerogeneratori da 3 MW ciascuno. La potenza
risultante, perciò, è pari a 66 MW. L'ubicazione del campo come è possibile verificare
successivamente non presenta alcun contrasto con lo stato dei vincoli previsti dall'attuale
normativa nazionale e regionale e comunale.
Tutte le considerazioni fatte nelle diverse relazioni specialistiche predisposte per il progetto
definitivo del campo eolico in esame, continuano, a maggior ragione, ad essere ritenute
valide per questo primo stralcio: a tali relazioni, perciò, si rimandano le considerazioni in
merito agli effetti sull’area d’intervento.
ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
RELAZIONEGENERALE
2 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 A.1.a. Descrizione generale del progetto
A.1.a.1. dati generali identificativi la società promittente
La presente relazione generale descrive tutte le caratteristiche del progetto che la Società
Crossenergy s.r.l, si propone di realizzare nel Comune di Banzi (PZ).
Le attività fondamentali che costituiscono l’oggetto sociale della società risultano essere i
seguenti:
–
la progettazione, realizzazione e gestione di centrali di produzione di energia
elettrica e termica da fonti rinnovabili, oltre che alla realizzazione e gestione di reti
private di distribuzione delle’energia elettrica e termica;
–
la vendita di energia elettrica e termica;
–
l’individuazione, la definizione, la realizzazione e la gestione di interventi di
risparmio e razionalizzazione energetica; l’effettuazione di analisi energetiche e di
producibilità; la commercializzazione di titoli verdi (certificati verdi) e titoli di
efficienza energetica (certificati bianchi). La società potrà svolgere la proprie
attività sia direttamente, sia avvalendosi all’occorrenza, di qualificati professionisti,
soggetti pubblici e società private.
La società Crossenergy s.r.l. ha la propria sede legale in Napoli (NA) in via Santa Lucia
n°107 (c.a.p. 80100) ed il suo numero repertorio economico amministrativo (REA) risulta
essere N°819998, mentre la sua Partita I.V.A. 06511361211.
La società è costituita da un consiglio di amministrazione il cui presidente (rappresentante
dell’impresa) risulta essere il dott. Claudio maiello nato a Napoli il 02-12-1969 (C.F.
MLLCLD69T02F839D) con domicilio presso la sede legale della società in Napoli (NA) in
via Santa Lucia n°107 (c.a.p. 80100).
A.1.a.2. dati generali del progetto
Il progetto prevede la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da
fonte eolica, composto da n. 22 aerogeneratori della potenza di picco di 3 MW ciascuno,
posizionati su torri di sostegno metalliche dell’altezza di 105 m, nonché dalle opere
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3 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 accessorie indispensabili per un ottimale funzionamento e gestione della centrale (reti
elettriche, viabilità e piazzole di servizio, ecc.).
La configurazione della centrale eolica è stata sviluppata definendo la disposizione delle
macchine sul terreno (lay-out impianto) in relazione ai seguenti criteri:
–
potenziale eolico (distribuzione locale del vento) favorevole alla produzione
industriale di energia elettrica;
–
condizioni orografiche del sito, che possono condizionare sensibilmente il profilo di
velocità del vento;
–
accessibilità del sito in termini di presenza di strade, piste e sentieri;
–
distanze dagli elettrodotti e vicinanza al sito proprietario;
–
rispetto di distanze da fabbricati pre-insediati anche nell’ottica di massimizzare il
rendimento dei singoli aerogeneratori.
–
disposizione delle macchine a mutua distanza, sufficiente a non ingenerare o a
minimizzare le diminuzioni di rendimento per effetto scia, distacco di vortici, ecc.;
–
minimizzazione degli interventi sul suolo;
–
maggiore conservazione possibile delle aree più sensibili sotto il profilo
paesaggistico, naturalistico ed ecosistemico (emergenze rocciose, corsi d’acqua
naturali, vegetazione naturale, aree tutelate, ecc.); r
–
ispetto della distanza da edifici e manufatti di valenza storico-culturale;
–
rispetto della distanza dai centri abitati;
–
lunghezze e pendenze delle livellette (pmax livellette <=15%) tali da seguire, per
quanto possibile, l'orografia propria del terreno, al fine di contenere gli interventi
sul suolo, quali sterri, rilevati, opere di contenimento, muri di sostegno, ecc.
L’ubicazione del campo eolico si sviluppa ad NORD-EST del territorio comunale di Banzi
e si sviluppa quasi parallelamente alla strada provinciale n°79, la parte finale del campo si
trova quasi a confine con il comune di Genzano della Lucania (vedasi Planimetrie allegate).
Come è possibile verificare anche dai grafici allegati l’accesso al campo eolico è
abbastanza immediato visto che avviene percorrendo la provinciale n°79 e n°81, questo
induce ad ridurre le opere connesse all’impianto come viabilità etc.
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4 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 L’area per l’ubicazione dell’impianto è stata scelta dopo l’esame della cartografia e lo
studio dei venti ed è per intero compresa nel Comune di Banzi a quote variabili tra i 490 e i
380 m s.l.m.,.
Il territorio ha, quindi, un assetto morfologico generalmente collinare e si presenta per la
gran parte utilizzato per colture agricole tipicamente lucane.
Il progetto prevede l’installazione di n° 22 aerogeneratori da 3,0 MW ciascuno, con lo
scopo di realizzare una centrale della potenza totale di 66,0 MW, alimentata da fonti
rinnovabili del tutto eco-compatibile ad emissioni zero.
Dal punto di vista anemologico il sito prescelto presenta le seguenti caratteristiche:
Velocità media annua del vento a 4,6 m/s dal suolo superiore ai 4 m/s richiesti;
Le ore di funzionamento degli aerogeneratori sono pari a 2271 h > 2000 h;
La densità volumetrica annua deve essere maggiore o uguale a 0,31 KWh/anno*mc
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5 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Produzione Energetica del Parco Eolico Banzi con Anemometro Reale
A.1.a.3. Inquadramento normativo, programmatico ed autorizzativo
La normativa di riferimento nazionale e regionale è elencata di seguito:

Direttiva n. 1985/337/CEE del 27-06-1985 – direttiva V.I.A.

Direttiva. n. 1997/11/CE del 03-03-1997 – modifica della direttiva V.I.A.

Legge Regionale n.47 del 14/12/1998 e s.m.i.– Disciplina della valutazione di
impatto ambientale e norme per la tutela dell’ambiente

Direttiva n. 2001/42/CE del 27-06-2001 – VAS

Decreto Legislativo n. 387 del 29/12/2003 - "Attuazione della direttiva 2001/77/CE
relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche
rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità"
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RELAZIONEGENERALE
6 
Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42, Codice dei Beni Culturali e del
Paesaggio.

Decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 195 – Attuazione della direttiva 2003/4/CE
sull'accesso del pubblico all'informazione ambientale.

Legge n. 14 del gennaio 2006 – Ratifica della convenzione europea del paesaggio

Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i. - Norme in materia ambientale
Testo unico dell’ambiente (Suppl. alla G.U. n. 88 del 14 aprile 2006)

Decreto Legislativo 16 gennaio 2008, n.4 - Ulteriori disposizioni correttive ed
integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia
ambientale. (Suppl. alla G.U. n. 24 del 29 gennaio 2008)

Legge n.99 del 23/07/2009 - “Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione
delle imprese, nonché in materia di energia”

Legge Regionale n.1 del 19/01/2010 e s.m.i. - PIEAR (Piano di Indirizzo Energetico
Ambientale Regionale)

Disciplinare per l'autorizzazione alla costruzione e all'esercizio di impianti di
produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, approvato con Determinazione
della Giunta Regionale n. 2260 del 29 dicembre 2010
Di seguito elenchiamo gli enti competenti per il rilascio di autorizzazioni, nulla osta, pareri:
ELENCO ENTI COINVOLTI NEL PROCEDIMENTO UNICO BANZI (PZ) ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
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7 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 N. 1 ENTI Aeronautica Militare ‐ Terza Regione Aerea ‐ Reparto Territorio E Patrimonio INDIRIZZO ‐ Lungomare Nazario Sauro, 39 ‐ 70100 BARI (Ba) 2 ARPA Basilicata via della Fisica 18 C/D, 85100 Potenza 3 ASL1 Venosa Via Roma, 187 – 85029 Venosa (PZ) Autorità di Bacino della Puglia
4 5 Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata 6 Comando In Capo Del Dipartimento Marittimo Dello Jonio E Del Canale D’Otranto c/o INNOVA PUGLIA S.P.A. – (EX TECNOPOLIS CSATA) Str. Prov. per Casamassima km 3 ‐ 70010 ‐ Valenzano (BARI) Corso Umberto 1° n.28, 85100 POTENZA Corso Due Mari, 38 ‐ 74100 TARANTO (TA) 7 Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco Via Appia, 321/B ‐ 85100 Potenza 8 Comando Rfc Regionale Basilicata Via Ciccotti E.,32 ‐ 85100 Potenza 9 Comune di Banzi Via Municipio, 1 – 85010 Banzi (PZ) 10 Comune Genzano di Lucania Piazza Risorgimento, 1 – 85013 Genzano di Lucania (PZ)
11 Comunità Montana Alto Bradano Viale I Maggio 85011 Acerenza
12 Consorzio di Bonifica Vulture – Alto Bradano Contrada Gaudiano – 85024 Lavello (PZ) 13 Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata
Corso XVIII Agosto 1860, n. 84 – 85100 Potenza 14 Enac ‐ Area Infrastrutture Aeroportuali – Servizio Operatività
Via Di Villa Ricotti, 42 ‐ 00161 Roma 15 Enav Spa ‐ Direzione Generale
Via Salaria, 716 ‐ 00138 Roma
16 Ministero dei trasporti e della navigazione ‐ Uff. U.S.T.I.F. Di Potenza
Via del Gallitello ‐ Palazzo Ungaro ‐ 85100 POTENZA (PZ)
17 Ministero Sviluppo Economico Interferenze Elettriche sedi Puglia ‐ Basilicata Via G. Amendola, 116 ‐ 70126 Bari (BA) 18 Provincia di Potenza Piazza delle Regioni, 1 ‐ 85100 Potenza 19 Regione Basilicata – Ufficio Compatibilità Ambientale
Via Vincenzo Verrastro 85100 Potenza (PZ) 20 Regione Basilicata – Ufficio Difesa del suolo C.so Garibaldi 139 85100 Potenza (PZ) 21 Regione Basilicata – Ufficio Urbanistica e Tutela Paesaggio
Via Vincenzo Verrastro 85100 Potenza (PZ) 22 Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata
Via Andrea Serrao, 11 – 85100 Potenza 23 Soprintendenza per i Beni Architettonici e del Paesaggio
Via dell'Elettronica, 7 – 85100 Potenza 24 Terna Spa Viale Egidio Galbani, 70 – 00156 Roma ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
RELAZIONEGENERALE
8 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 A.1.b. Descrizione stato di fatto del contesto
A.1.b.1 Descrizione del sito di intervento
La zona d’intervento scelta per l’ubicazione dell’impianto è quella mostrata nella figura
seguente:
In particolare i 22 aerogeneratori di progetto hanno le seguenti coordinate nel sistema di
riferimento GAUSS-BOAGA – Roma 40 Fuso est :
Coordinate piane GAUSS‐BOAGA ‐ Roma 40 fuso est ‐ degli Areogeneratori di progetto ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
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9 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 aerogeneratore EST ( X) NORD ( Y) A1 2587933 4530246 A2 2587642 4528776 A3 2587906 4528938 A4 2588224 4529020 A5 2588471 4529673 A6 2588054 4529677 A7 2589018 4529172 A8 2589111 4529457 A9 2589832 4529018 A10 2590275 4529556 A11 2590535 4529858 A12 2590338 4528087 A13 2590614 4528116 A14 2590892 4528136 A15 2591127 4528280 A16 2591631 4528054 A17 2590989 4527021 A18 2591714 4527280 A19 2592311 4527280 A20 2592194 4526588 A21 2592463 4526732 A22 2592890 4527166 Al fine di verificare la ventosità del sito la società proponente ha installato una stazione
anemometrica da 60,00 metri a traliccio strillata. La torre ha sezione triangolare con lato da
500,00 mm in asse ai montanti.
I montanti sono costituiti in tubo  42 mm mentre i diagonali ed i traversi sono costituiti in
tubo f 16,00 mm. La struttura è costituita da tronchi alti 3,00 m che vengono sovrapposti ed
innestati l’uno sull’altro con sistema a baionetta. La resistenza alle azioni orizzontali del
vento è assicurata da 6 ordini di stralli in fune d’acciaio f 8mm disposti a 120° in pianta su
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10 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 una circonferenza di raggio 35,00 m circa centrata al centro del traliccio ed ad intervalli di
circa 9,00 m lungo lo sviluppo della torre. La fondazione della torre anemometrica ha
dimensioni 1,40X1,40X0,25 m.
ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
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11 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
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12 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
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13 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
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14 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 l’anemometro sopra descritto possiede le seguenti coordinate ne sistema di riferimento
GAUSS-BOAGA,:
Sistema di riferimento : GAUSS-BOAGA –
Roma 40 Fuso est
ANEMOMETRO EST (x) m NORD (y) m 1 2602932 4522424 Inoltre nello studio si è fatto riferimento ad altri anemometri posti nel comune di Melfi che
in seguito chiameremo anemometri verifica, il loro compito è quello di verifica dello studio
anemometrico effettuato pertanto dell’attendibilità anemometrica dei risultati.
Sistema di riferimento : GAUSS-BOAGA –
Roma 40 Fuso est
ANEMOMETRO EST (x) m NORD (y) m 1 2566401,1 4546743,1 2 2578797,6 4542255,4 3 2574924 4542208 Come osservato in precedenza il parco si sviluppa quasi parallelamente alla strada
provinciale n°78. Nell’area circostante, ma che non influenza il nostro campo passano sia
linee di alta, media e bassa tensione. Inoltre è possibile verificare un sistema viario sia
interpoderale che comunale che provinciale. Dal grafico della vincolistica l’area risulta
essere priva. Infine dallo studio idrografico è stata individuata una rete idrografica (Fosso
Marascione) su cui vige la fascia di rispetto della legge Galasso (ex legge 431/85) che
impone una distanza di 150,00m. e’ da sottolineare che la maggior parte dei fabbricati
presenti sull’are (numero molto modesto) sono da considerarsi o ruderi o dei veri è propri
depositi agricoli, tranne qualche azienda agricola in cui è possibile rilevare la presenza di
abitazioni.
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15 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Inoltre nel territorio di Genzano di Lucania, al confine con Banzi, è prevista la
realizzazione di sottostazione TERNA a 380 kV capace di ricevere tutta l’energia prodotta
dall’impianto eolico da realizzarsi e dagli altri impianti eolici. Dalla analisi della rete viaria
esistente, il percorso migliore di acceso al sito, per la fase di trasporto degli aerogeneratori
e di costruzione, è quello che parte dalla AUTOSTRADA A16 ed in particolare dall’uscita
di Candela, prosegue poi sulla strada statale SS655 e quindi lungo le strada provinciale
SP77, SP81 e SP79.
Le strade risultano adeguate al trasporto delle turbine quindi non necessitano di particolari
lavori di adeguamento, di conseguenza occorre realizzare solo i tratti finali delle strade per
l’accesso alle aree di stoccaggio e montaggio delle turbine. Inoltre bisogna realizzare il
cavidotto di media tensione con una serie di piccoli manufatti (cabine elettriche) che hanno
il compito di trasportare l’energia prodotta alla sottostazione di proprietà per la
trasformazione in alta tensione e l’immissione nella centrale di Terna nel sistema rete
nazionale.
A.1.b.2. Elenco dei vincoli di natura ambientale, di tutela del paesaggio e del
patrimonio storico artistico
L’analisi dei vincoli è stata eseguita in maniera approfondita nel SIA (Studio di Impatto
Ambientale) allegato al presente progetto e i risultati possono essere riassunti come segue:
Elenco dei vincoli Riferimento al sito Riserve Naturali regionali e statali Nell’area oggetto di intervento non insistono area protette di nessun livello. Aree SIC e pSIC, ZPS e pZPS Nell’area oggetto di intervento non esistono area di protezione Sic o Zps Oasi WWF Non presente nell’area di intervento Siti archeologici, storico‐monumentali ed architettonici Nell’area di intervento è presente un immobile storico‐monumentale rispetto al quale gli aerogeneratori sono a distanza maggiore di 1.000 m ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
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16 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Aree comprese nei Piani Paesistici di Area vasta soggette a vincolo di conservazione A1 e A2 Non presente nell’area di intervento Aree boscate Nell’area di intervento delle aree boscate che non sono interessate dagli aerogeneratori Fasce costiere per una profondità di almeno 1.000 m Non presente nell’area di intervento Aree fluviali, umide, lacuali e le dighe artificiali con fascia di rispetto di 150m dalle sponde (D.Lgs. n.42/2004, ex Decreto Galasso) L’area di intervento si trova ampiamente ad oltre 15 0 m dall’area corso fluviale Centri urbani (L.R. n.23/99) L’area di intervento si trova ampiamente ad oltre 1.000 m dall’area del centro urbano Aree dei Parchi Regionali esistenti, ove non espressamente consentiti dai rispettivi regolamenti Non presente nell’area di intervento Aree comprese nei parchi Paesistici di area vasta soggette a verifica di assoggettabilità Non presente nell’area di intervento Aree sopra i 1.200 m di altitudine dal livello del mare Non presente nell’area di intervento Aree di crinale individuate nei Piani Paesistici di Area Vasta come elementi lineari di valore elevato Non presente nell’area di intervento A.1.b.3. Documentazione fotografica
Di seguito si riporta la documentazione fotografica da cui si evincono le caratteristiche
orografiche e paesaggistiche del sito di Banzi (PZ).
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17 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Fabbricato uso deposito
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18 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Area
d’intervento
Fabbricato uso deposito e rudere
Area d’intervento
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19 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Area di intervento
Area di intervento
ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
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20 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Area di intervento
Area di intervento con fabbricato per civile abitazione
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21 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Area di intervento con fabbricati rurali
A.1.c. Descrizione del progetto
Gli studi anemologici condotti nelle aree circostanti ha permesso di fare delle oculate scelte
progettuali che sono state soprattutto coerenti con le caratteristiche anemologiche del sito.
I dati anemometrici rilevati sul campo e storicizzati in base a dati pregressi ha permesso di
scegliere le turbine che meglio si adeguano alle caratteristiche di ventosità del sito, e cioè
gli aerogeneratori Vestas V90 da 3 MW.
Tra le motivazioni della scelta dell’intervento c’è la coerenza con le esigenze di fabbisogno
energetico e di sviluppo produttivo della Regione Basilicata ed in particolare della zona
interessata dalla richiesta, risultanti dalla pianificazione energetica regionale con particolare
riferimento alla coerenza con le esigenze di diversificazione delle fonti primarie di energia
e delle tecnologie produttive.
La disposizione degli aerogeneratori è conseguenza diretta di criteri di ottimizzazione della
produzione di energia elettrica, nel rispetto di tutti i vincoli dettati dalle normative vigenti
in materia; in particolare si è fatto in modo da non alterare le caratteristiche del paesaggio e
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22 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 di rispettare la compatibilità con gli strumenti di pianificazione esistenti generali e settoriali
d’ambito regionale e locale.
Dalla relazione anemologica, è possibile asserire che la ventosità del sito risulta ottimale al
fine di produzione di energia elettrica, con ventosità media annua superiore ai 4.0 m/s a 25
m ed una producibilità di circa 2271 ore all’anno. La disposizione degli aerogeneratori è
scaturita dal rispetto delle distanze, indicate nel P.I.E.A.R., da un certo numero di elementi,
quali strade provinciali, edifici, aree boscate, ecc.
Gli aerogeneratori montano un generatore asincrono a velocità variabile con
moltiplicatore di giri, collocato entro una navicella con carlinga in vetroresina; questa
protegge i componenti ed i dispositivi della turbina stessa dall'ambiente esterno.
Il rotore, di diametro pari a 90 m viene mosso da tre pale in resina epossidica rinforzata
con fibre di vetro e con funi di acciaio.
La torre di sostegno, alta 105 m è costituita da poche sezioni tubolari in acciaio collegate
fra loro con flange.
Il tipo di torre in oggetto può prevedere la realizzazione della cabina di trasformazione
esterna,
pur
essendo
tutte
le
parti
elettromeccaniche contenute in parte nella
navicella, in parte alla base della torre.
Le principali caratteristiche dell'aerogeneratore sono:
Potenza
3000 KW
Tensione
1000 V
Frequenza
50 Hz
Velocità di rotazione
8,6-18,4 giri/minuto
Senso di rotazione
Orario
Numero delle pale
3
Freni
3 cilindri di passo separati
L'inizio della produzione avviene ad una velocità del vento pari a 4 m/s. La velocità del
vento a cui di ha la produzione nominale è pari a 15 m/s. Il distacco, o messa in bandiera,
avviene ad una velocità del vento pari a 25 m/s.
Il sistema di controllo dell'aerogeneratore controlla la velocità e la direzione del
vento, i parametri elettrici e meccanici, la regolazione della potenza prodotta attraverso
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23 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 la modifica del passo delle pale e la fermata dell' aerogeneratore.
La protezione dell'aerogeneratore contro le scariche atmosferiche è assicurata da un
captatore metallico posizionato sulla punta di ciascuna pala, e collegato con la messa a
terra attraverso la struttura di sostegno dell'aerogeneratore. Gli aerogeneratori sono
collegati tramite un cavidotto alla sottostazione di trasformazione MT/AT più vicina e
al punto di consegna dell’energia.
Il sistema ed i singoli componenti che ne fanno parte, saranno monitorati e gestiti in
remoto tramite un sistema di controllo automatizzato.
Tale sistema è collegato all’ aerogeneratore che invierà informazioni relative al suo
funzionamento ed alle caratteristiche meteorologiche ed anemometriche; tali informazioni
saranno veicolate al centro controllo remoto
tramite
rete
in
fibra
ottica e/o
collegamento telefonico, con aggiornamento ed interfaccia in tempo reale.
Il collegamento tra gli aerogeneratori del parco eolico e del parco alla rete elettrica
nazionale (RTN) avviene mediante una rete di cavidotti interrati; la rete interna al parco,
esercita in media tensione (30kV), ha il compito di raccogliere l’energia prodotto da ogni
aerogeneratore e convogliarla ad una cabina di trasformazione 30/150kV installata nei
pressi della stazione di consegna per il collegamento alla RTN.
Il sistema di linee interrate a servizio del parco, che per la quasi totalità del suo sviluppo
segue il percorso delle piste di accesso, è realizzato con le seguenti modalità:

scavo a sezione ristretta obbligata (trincea) con dimensioni variabili da circa 40x100
cm di altezza (un solo cavo tripolare MT) a circa 80 x 150 cm di altezza (due o più
cavi tripolari MT);

letto di sabbia di circa 10 cm, per la posa delle linee MT;

cavi tripolari MT 30 kV, direttamente interrati

rinfianco e copertura dei cavi MT con sabbia, per almeno 10cm;

corda nuda in rame, per la protezione di terra, e tubazioni PVC per il contenimento
dei cavi di segnale e della fibra ottica, posati direttamente sulla sabbia, all’interno
dello scavo;

riempimento per almeno 20 cm con sabbia;

nastro in PVC di segnalazione;

rinterro con materiale proveniente dallo scavo o con materiale inerte
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24 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 I cavi provenienti dalla navicella, che trasportano l’energia elettrica prodotta in bassa
tensione, saranno collegati, tramite cavi di potenza, a trasformatori BT/MT, che eleveranno
il valore della tensione a 30 kV. I trasformatori sono posizionati all’interno della navicella,
non comportando dunque alcun ulteriore ingombro.
Per quanto riguarda l’ubicazione della stazione elettrica, la Società si atterrà alle
disposizione del gestore della Rete Elettrica Nazionale Terna che ha indicato come sito
quella di Montemilone.
La strada di collegamento dell’impianto con la rete viaria pubblica è quella avente la
lunghezza minima possibile in particolare è possibile l’accesso al sito da diverse direzioni,
tutte caratterizzate dalla presenza di strade di primaria importanza, quali la strada statale
655 e la provinciale n°77.
La rete viaria consente l’accesso al sito agli automezzi idonei al trasporto delle strutture.
La scelta della viabilità interna al sito è stata fatta minimizzando la necessità di nuove piste
ed evitando interventi pesanti di adeguamento per le strade già esistenti in quanto la zona è
stata già attrezzata allo scopo nella costruzione dei precedenti impianti eolici, inoltre la
larghezza della carreggiata, eventualmente utilizzata per i trasporti eccezionali, verrà ridotta
al minimo indispensabile per il transito dei mezzi ordinari.
L’aerogeneratore è raggiungibile tramite una strada di servizio interna che servirà a favorire
l'accesso dei mezzi al campo per lo svolgimento delle attività di costruzione e di successiva
manutenzione della macchina. Esse vengono realizzate affinché sia possibile in modo
agevole sia
il trasporto dei macchinari che degli aerogeneratori, opportunamente
dimensionate in fase di cantiere e ridotte a viottoli in fase di esercizio dell’impianto.
Le strade verranno realizzate con scavi di sbanco e/o materiale da riporto ricoperto con
stabilizzante in polvere da miscelare in sito con terreno presente o da riportare. Lo
stabilizzante è costituito da un premiscelato in polvere esente da cemento e calce, fibrorinforzato con fibre di polipropilene che, a lavoro ultimato non dovrà alterare l’aspetto
iniziale del terreno dal punto di vista cromatico, garantendo quindi assenza d’impatto
ambientale. La lavorazione dovrà conferire alla pavimentazione realizzata (Strade,
parcheggi, aree di servizio in genere) caratteristiche di portanza, impermeabilità e sensibile
riduzione della polverosità, dovrà avere inoltre carattere di irreversibilità, pertanto la
pavimentazione di accesso agli aereo generatori sarà di tipo permeabile.
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25 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 A.1.d. Motivazione della scelta del tracciato dell’elettrodotto dall’impinto
al punto di consegna
Il trasporto dell’energia prodotto avviene attraverso un sistema di cavi interrati, anche se il
costo di realizzazione risulta essere sicuramente maggiore. In compenso avremo un impatto
ambientale minore, e delle dispersioni inferiori. Si è cercato durante la fase di disegno e di
progettazione di diminuire il numero di cavi in modo tale da ridurre le sezioni di scavo, di
seguire l’andamento del terreno oltre a cercare di percorrere il percorso più breve
rispettando le proprietà private, questo modo di progettare produce un basso impatto
ambientale e allo stesso tempo minimizzare le possibili interferenze presenti lungo il
percorso. Utilizzando questo metodo di progettazione si è ridotto notevolmente il numero di
intersezione con la rete idrica mentre con la rete idrografica superficiale censita dalla legge
Galasso si ottiene una sola interferenza che viene risolta effettuando l’attraversamento
sfruttando il tombino viario presente pertanto rappresenta un ampliamento della strada
provinciale esistente. Il punto di consegna avviene nel comune di Genzano di Lucania in
prossimità della costruendo stazione di Terna (indicazioni dell’ente gestore) in modo tale da
ridurre il tratto in alta tensione visto che creerebbe problemi sia di inquinamento
elettromagnetico che di costi realizzativi. A tal proposito si ricorda che un cavidotto in AT
costa più di 10 volte di un cavidotto in MT.
A.1.e. Disponibilità aree ed individuazione interferenze
L’accertamento in ordine alla disponibilità delle aree interessate dall’intervento viene
descritto in un apposito documento del progetto definitivo (Piano Particellare di Esproprio).
Il PPE tiene conto delle particelle catastali in cui verranno posizionati gli aerogeneratori, di
quelle attraversate dai cavidotti, di quelle interessate dalla viabilità da ampliare o da
costruire e dalle piazzole. Lo studio della viabilità e delle modalità di trasporto degli
aerogeneratori scaturisce anche da una serie di ricognizioni nell’area interessata dal
progetto. Questi sopralluoghi hanno evidenziato la presenza, come già anticipato
precedentemente di interferenze dcon rete idraulica (acqua potabile),
e con gasdotti,
rispetto ai quali sono stati predisposti degli appositi progetti (vedere elaborati grafici
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26 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 allegati) in cui sono riportanti le soluzioni utilizzate per la realizzazione di appositi
attraversamenti. Tali interferenze, però, saranno valutate insieme con gli enti gestori di tali
reti in una fase successiva di sviluppo del progetto (nell’elaborazione del progetto
esecutivo).
A.1.f. Esito della valutazione sulla sicurezza dell’impianto
La sicurezza dell’impianto è stata valutata analizzando 3 aspetti fondamentali:
–
Impatto acustico
–
Effetto shadow-flickering
–
Rottura accidentale degli organi rotanti
Impatto acustico
In generale la verifica del valore limite di immissione va effettuata sia secondo il criterio
assoluto che differenziale.
Il criterio assoluto serve per verificare se il livello di rumore ambientale presente in
prossimità dei ricettori sia superiore di una certa soglia.
Il criterio differenziale pone un limite sul contributo di una sorgente sonora al rumore
ambientale.
Al fine di calcolare il rumore residuo di fondo sono state eseguite delle misure in luogo in
tutta l’area interessata, e in particolare in corrispondenza dei recettori sensibili (fabbricati
adibiti ad abitazione stabile).
Successivamente la valutazione di impatto acustico è stata effettuata mediante metodi
teorici con l’ausilio di software apposito.
Le conclusioni di tale studio cui si rimanda nell’apposito allegato progettuale dimostrano
che l’immissione di rumore nell’ambiente esterno provocato dagli impianti non provocherà
inquinamento acustico tale da superare i limiti massimi consentiti per la zona di
appartenenza.
Effetto shadow flickering
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27 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Il calcolo dell’evoluzione
giornaliera delle ombre è stato effettuato tenendo conto della
posizione geografica del luogo (latitudine e longitudine), dei periodi dell’anno (equinozi e
solstizi), e dell’orario giornaliero.
Per ottenere le proiezioni delle ombre, si è calcolato con passo orario e per ognuno dei
quattro periodi dell’anno (solstizio invernale, equinozio di primavera, solstizio d’estate e
equinozio d’autunno) l’evoluzione delle ombre della turbina eolica.
Lo studio ha portato a concludere che il fenomeno dello shadow-flickering (effetto di
intermittenza delle ombre, che si verifica quando la turbina è interposta tra il sole e
l’osservatore), è trascurabile nel progetto in esame considerando sia la posizione delle
turbine rispetto ai fabbricati e alle principali arterie di comunicazione viaria e anche grazie
anche alla bassa velocità di rotazione delle turbine di ultima generazione.
Rottura accidentale degli organi rotanti
La gittata massima degli elementi rotanti degli aerogeneratori, in caso di distacco
accidentale, viene calcolata mediante la teoria dei corpi rigidi.
Considerando tale teoria quindi il moto del baricentro e le caratteristiche generali
dell’aerogeneratore in progetto è stato possibile calcolare la gittata massima in caso di
rottura degli organi rotanti che è risultata pari a un massimo 134,20 m in corrispondenza
dell’angolo =67,03° che rappresenta la gittata massima.
Poiché il progetto è stato realizzato seguendo il PIEAR della regione Basilicata che già
sono molto riduttivi rispetti ai limiti ricavati dagli studi specialistici effettuati ed allegati al
seguente progetto.
A.1.g. Sintesi dei risultati delle indagini eseguite (geologiche, idrologica idraulica, sismica, etc.)
geologiche
Sulla base del rilevamento geologico di dettaglio integrato dai dati geognostici reperiti in
zona integrati da una serie di indagini sismiche a rifrazione su tutta l'area è stato possibile
definire il modello geologico.
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28 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 il modello e la pericolosità geologica che caratterizza l'area dell'impianto eolico è stato
definito sulla base del rilevamento geologico di dettaglio, sintetizzato nell'allegata carta
geologica e geomorfolofgica in scala 1:5000, integrato dai dati geognostici reperiti in zona
integrati da una serie di indagini sismiche a rifrazione nell'aree d'imposta delle torri eoliche.
In sintesi il versante occupato dall'impianto è caratterizzato da una copertura detritica
costituita da terreno vegetale ghaioso di colore marrone scuro di spessore contenuto nei
primi 3.0 metri soprattutto nelle aree a mezza costa riducendosi notevolmente nelle zone
sommitali dei rilievi, aree occupate dalle pale eoliche del gruppo A2 - A 4 e A17 - A20.
il substratoto è costituito da conglomerati poligenici con ciottoli arrotondati in matrice
sabbiosa di colore variabile dal biancastro al marroncino, a luoghi cementati con
intercalazioni sabbiose. le prove penetrometriche discontinue (Spt) hanno dato valori del
numero di colpi variabile da un minimo di 64 a rifiuto a 7 cm.
i terreni prima descritti passano verso il basso a depositi sabbiosi con lenti di conglomerati
verso il basso le sabbie vengono sostituite dai depositi argilloso - siltosi della formazione di
base dove sono ubicate le pale del gruppo A12 - A22 e a7-A8.
la restante parte dell'impianto ricade su depositi recenti costituite da argille e sabbie con
elementi piroclastici.
Nei riguardi delle caratteristiche idrauliche, i depositi di base costituiscono la formazione
impermeabile principale con valori della permeabilità intorno a K = 10-9 cm/sec mentre
l'acquifero principale è rappresentato dal complesso sabbioso - conglomeratico,
mediamente permeabili per perosità, dove la circolazione idrica sotterranea principale è
profonda senza interferire con le opere da realizzare. Localmente è presente una
circolazione idrica superficiale che è legata alla morfologia del territorio (parte alterata –
substrato) e alle condizioni climatiche della zona senza dare origine a vere emergenze
idriche nell'area d'imposta dell'impianto.
L'analisi geomrfologica ha evidenziato l'assenza di fenomeni gravitativi, in atto o
potenziali, ed erosivi lineari che posso interferire con il piano di posa delle singole pale
eoliche.
Idrologica – idraulica
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29 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 È importante specificare che il sito in esame è a confine tra il comune di Banzi ed il
comune di Genzano di Lucania in prossimità sia della strada provinciale n°79 e N°81.
l’area non è attraversata da grossi corsi d’acqua se non dei capifossi o impluvi naturali
come è possibile osservare dalle cartografie allegate e da un fosso Marascione (vedere foto
allegata) che è vincolata dalla legge Galasso (in edificabilità per 150,00 m). Tale fosso
Marascione è a debita distanza dalle nostre pale e viene solo interessato con
l’attraversamento del cavidotto che passa sulla strada provinciale in esame che interseca il
nostro capifosso. Le uniche infrastrutture che attraversano detti impluvi sono costituite da
strade o da cavidotti.
Pertanto è importante prima di progettare un attraversamento conoscere lo stato di fatto
della rete idrografica o meglio le portate di piena, in modo tale da avere gli elementi
conoscitivi per una corretta progettazione attraverso opere di sistemazione idraulica che si
rifanno alle tecniche di ingegneria naturalistica.
Sono stati oggetto di studio le criticità idrauliche che potrebbero manifestarsi in occasione
di precipitazioni di forte intensità e per periodi di riferimento fino a 200 anni. Infatti il
rischio idraulico associato a fenomeni di esondazione attiene alle portate di piena che
possono formarsi in occasione di eventi meteorici di particolare intensità, persistenza ed
estensione territoriale. Le situazioni di rischio sono pertanto riferite ad un concetto di
probabilità di accadimento, normalmente misurata in termini di “tempo di ritorno”, definito
come il numero medio di anni per il quale la variabile considerata è statisticamente
uguagliata o superata almeno una volta.
Ai fini dello studio idrologico, le stime effettuate su tali precipitazioni sono relative ad un
periodo di ritorno massimo duecentennale e fanno riferimento ai risultati ottenuti
nell’ambito del Progetto VAPI (VAlutazione delle PIene) Basilicata, redatto a cura del
GNDCI (Gruppo Nazionale di Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche). Oltre allo studio
effettuato dal VAPI faremo una nostra analisi sulla base dei dati pluviometrici forniti dalla
presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per i servizi tecnici nazionali servizio
idrografico e mareografico nazionale ufficio idrografico e mareografico di Catanzaro.
Per calcolare le portate che convogliano nel canale di scolo (impluvio) o che debbono
attraversare un’opera d’arte come un tombino, bisogna capire quale risulta essere l’afflusso
meteorico ed il deflusso fluviale, cioè l’interdipendenza tra le cadute di pioggia e le portate
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30 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 dei corsi d’acqua. La prima cosa da fare è individuare il bacino imbrifero del nostro corso
d’acqua (o meglio della nostra rete idrografica) rispetto ad un determinato punto o sezione,
cioè il deflusso rispetto ad una determinata sezione e l’afflusso rispetto ad una superficie
topografica ben definita di tutte le acque di pioggia che defluendo naturalmente vanno a
finire in quella determinata sezione. Pertanto, per definire la portata massima che deve
possedere il nostro canale bisogna conoscere la legge di pioggia della zona e la legge di
deflusso dell’acqua superficiale. Il programma realizzato dal dott. Geologo G. Pilla calcola
la portata di massima di piena prevedibile (portata al colmo) di un corso d’acqua, in una
sezione determinata, per assegnati tempi di ritorno, attraverso l'elaborazione statistica
(metodo di Gumbel) dei dati pluviografici (precipitazioni di massima intensità registrate al
pluviografo su 1, 3, 6, 12, 24 ore, riferiti alla stazione di misura più vicina).
La formula utilizzata è quella del metodo razionale basata sulla stima del tempo di
corrivazione.
Per il calcolo del tempo di corrivazione si utilizza la formula di Kirpch, watt-Chow,
Pezzoli che è ritenuta valida per bacini idrografici molto piccoli S<20 Kmq, quale il nostro.
Una volta individuate le portate massime con un prestabilito tempo di ritorno dobbiamo
dimensionare la sezione del nostro canale, considerando una vita nominale dell’opera pari a
25 anni.
Sismica
Con il progetto definitivo non è possibile effettuare una progettazione strutturale esecutiva
cantierabile visto che le variabili che incidono sono innumerevole: fornitore delle strutture
prefabbricate (ogni fornitore può avere uno stesso elemento con caratteristiche meccaniche
differenti che con gli stessi obbiettivi), l’impresa esecutrice dei lavori potrebbe ritenere più
economico realizzare i lavori in un determinato modo che in un altro, eventuali prescrizioni
da parte di qualche ente, etc..Pertanto in questa prima fase potremmo effettuare un’analisi
sismica dell’area in esame:
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31 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
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32 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
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36 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Detta analisi sismica è stata effettuata tenendo conto del D.M. del 14/1/2008 - Norme
tecniche per le costruzioni.
A.1.h. primi elementi relativi al sistema di sicurezza per la realizzazione
del progetto
Il piano di sicurezza sul cantiere per la realizzazione del progetto viene redatto come
indicato dall’art. 100 del D. Lgs. n. 81/08, ed è costituito da una relazione tecnica, tavole
esplicative del progetto, relative agli aspetti della sicurezza, costituiti da una planimetria
sull’organizzazione del cantiere e da prescrizioni correlate alla complessità dell’opera da
realizzare ed alla criticità delle fasi del processo di costruzione.
Le informazioni contenute in questo documento devono essere:
–
Chiare, il documento deve essere di facile lettura e comprensione, per essere
recepito dalle imprese, dai lavoratori delle imprese, dai lavoratori autonomi, dai
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (RLS), dal commettente e dal
responsabile dei lavori.
–
Specifiche, per ogni fase di lavoro deve essere possibile dedurre e valutare i rischi,
le misure di prevenzione ed i relativi dispositivi di protezione individuali e
collettivi. Ogni fase di lavoro deve avvenire nel rispetto delle norme al fine di
prevenire gli infortuni e di tutelare la salute dei lavoratori.
Nel redigere questo documento preliminare sono stati rispettati i contenuti minimi del piano
di sicurezza e di coordinamento e la stima dei costi della sicurezza come definiti
nell’allegato XV del D.L. 81/08 (vedi cap. 2).
Ogni elemento del PSC scaturisce dalle scelte progettuali ed organizzative, dalle procedure,
dalle misure preventive e protettive indispensabili per ridurre al minimo i rischi connessi
alle varie fasi delle attività lavorative.
Il PSC deve essere redatto in ogni sua parte in modo completo e chiaro, in quanto è stato
elaborato, per conto del Committente dell’opera di cui trattasi, nell’intento di renderlo
consultabile dai:
• Datori di lavoro delle Imprese esecutrici
• Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS)
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37 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 • Lavoratori dipendenti delle Imprese esecutrici
• Lavoratori autonomi
• Quanti, anche occasionalmente, possono essere coinvolti nella esecuzione dei lavori
Tutti i soggetti interessati sono tenuti alla completa osservanza e rispetto delle misure di
sicurezza riportate nel seguente PSC.
PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO
Gli aggiornamenti del PSC devono essere effettuati qualora si verifichino particolari
circostanze che modifichino sostanzialmente alcuni contenuti del PSC stesso, ad esempio
l’introduzione di nuove fasi di lavorazioni, radicali varianti in corso d’opera, nuove
esigenze nell’organizzazione aziendale delle imprese aggiudicatici dei lavori, etc.
In questi casi, il coordinatore per l’esecuzione della sicurezza potrà ritenere opportuno
anche l’aggiornamento del POS da parte delle imprese esecutrici dei lavori; inoltre sarà suo
compito informare i responsabili delle imprese esecutrici dei lavori delle modifiche
apportate al PSC.
L’allegato XV del D. Lgs. 81/08 stabilisce i contenuti minimi del PSC.
a) L’identificazione e la descrizione dell’opera, esplicitata con:
• l’indirizzo del cantiere;
• la descrizione del contesto in cui è collocata l’area di cantiere;
• una descrizione sintetica dell’opera, con particolare riferimento alle scelte progettuali,
architettoniche. Strutturali e tecnologiche.
b) L’individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza, esplicitata con l’indicazione dei
nominativi del responsabile dei lavori, del coordinatore per la sicurezza in fase di
progettazione e, qualora già nominato, del coordinatore per la sicurezza in fase di
esecuzione ed a cura dello stesso coordinatore per l’esecuzione con l’indicazione, prima
dell’inizio dei singoli lavori, dei nominativi dei datori di lavoro delle imprese esecutrici e
dei lavoratori autonomi.
c) Una relazione concernente l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi in
riferimento all’area ed all’organizzazione dello specifico cantiere, alle lavorazioni
interferenti ed ai rischi aggiuntivi rispetto a quelli specifici propri dell’attività delle singole
imprese esecutrici o dei lavoratori autonomi.
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38 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 d) Le scelte progettuali ed organizzative, le procedure, le misure preventive e protettive, in
riferimento:
• All’area di cantiere;
• All’organizzazione del cantiere;
• Alle lavorazioni.
e) Le prestazioni operative, le misure preventive e protettive ed i dispositivi di protezione
individuale, in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni.
f) Le misure di coordinamento relative all’uso comune da parte di più imprese e lavoratori
autonomi, come scelta di pianificazione lavori finalizzata alla sicurezza, di apprestamenti,
attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva.
g) Le modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, nonché della
reciproca informazione, fra i datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi.
h) L’organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione
dei lavoratori, nel caso in cui il servizio di gestione delle emergenze è di tipo comune,
nonché nel caso di cui all’art. 104, comma 4; il PSC contiene anche i riferimenti telefonici
delle strutture previste sul territorio al servizio del pronto soccorso e della prevenzione
incendi.
i) La durata prevista delle lavorazioni, delle fasi di lavoro e, quando la complessità
dell’opera lo richieda, delle sottofasi di lavoro, che costituiscono il cronoprogramma dei
lavori, nonché l’entità presunta del cantiere espressa in uomini – giorno.
j) La stima dei costi della sicurezza.
Tutte le imprese coinvolte nell’esecuzione dei lavori devono redigere il POS – Piano
Operativi di Sicurezza – che dovrà contenere i dati relativi all’individuazione dei soggetti
che avranno compiti di sicurezza in cantiere.
Il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Esecuzione dovrà allegare al presente PSC un
elenco costantemente aggiornato contenente:
• I dati relativi alla struttura tecnica ed organizzativa di ogni Ditta coinvolta nell’esecuzione
dei lavori;
• La documentazione necessaria per l’esecuzione in sicurezza degli stessi lavori.
In cantiere devono essere presenti i seguenti documenti:
• Copia della concessione edilizia
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39 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 • Notifica preliminare di cui all’art. 99 del D. Lgs. 81/08
• Cartellonistica infortuni
• Certificazione fonometrica e rapporto valutazione rischi rumori
• Copia del Piano di sicurezza con eventuali aggiornamenti (PSC)
• Piano Operativo di sicurezza (POS)
• Richiesta alle imprese esecutrici del DURC
• PIMUS
• Certificato di iscrizione alla CCIAA
• Indirizzi e riferimenti telefonici degli uffici di cantiere
• Direttore tecnico del cantiere
• Capo cantiere
• Responsabile della Sicurezza in cantiere (Direttore di cantiere o Capo cantiere)
• Assistente/i di cantiere
• Rappresentante/i dei lavoratori (RLS)
• Addetto/i antincendio
• Addetto/i primo soccorso
• Medico competente (nomina)
• Numero e relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell’Impresa
• Attestati di idoneità al lavoro
• Copia libro matricola
• Registro presenze
• Registro infortuni
• Elenco dei lavoratori autonomi operanti in cantiere per la stessa impresa
• Per cantieri con più di 10 dipendenti: ricevuta consegna dei tesserini di riconoscimento
• Per cantieri con più di 3 dipendenti: cassetta pronto soccorso con manometro
• Per cantieri con meno di 4 dipendenti: Pacchetto Pronto Soccorso
• Libretto del ponteggio con autorizzazione ministeriale e copia del progetto esecutivo
Certificati delle imprese da conservare sul cantiere:
• Libretti di omologazione degli apparecchi di sollevamento ad azione non manuale di
portata superiore a 200Kg.
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40 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 • Copia di denuncia USL competente per territorio per gli apparecchi di sollevamento di
portata superiore a 200Kg; targa di immatricolazione e registrazione verifiche periodiche.
• Verifica trimestrale delle funi e delle catene allegata al libretto di omologazione degli
apparecchi di sollevamento.
• Libretto di omologazione per ponteggi metallici fissi con autorizzazione ministeriale.
• Dichiarazione di conformità L. 46/90 per impianto elettrico di cantiere.
• Elaborato con indicazione dei punti di dispersione e relativi pozzetti.
Qualsiasi modifica relativa agli incarichi, anagrafica, etc. che dovesse avvenire nel corso
dei lavori dovrà essere immediatamente segnalata al Coordinatore per la Sicurezza in fase
di Esecuzione.
Nella seguente relazione occorre tenere distinte le tipologie di cantiere, così definite:
• Cantiere: tutta l’estensione dell’area in cui si svolgeranno sia le attività logistiche che
lavorative;
• Cantiere logistici: l’area in cui saranno concentrati i baraccamenti, i depositi, gli impianti
fissi, etc.
• Aree di lavorazione: le aree nelle quali si eseguono le attività di lavorazione quale gli
scavi, il c.a., le tamponature, etc.
Dallo studio dei rischi potenziali, analizzati attentamente in funzione delle fasi lavorative
prese in considerazione è scaturita la valutazione dei rischi che tiene conto della:
• Identificazione dei pericoli;
• Identificazione dei lavoratori esposti a rischi potenziali;
• Valutazione degli stessi sotto il profilo qualitativo e quantitativo;
• Studio di fattibilità per la loro eliminazione e, in subordine, riduzione dei rischi mediante
provvedimenti organizzativi o misure tecnologiche adeguate.
In riferimento alle scelte progettuali ed organizzative, alle misure preventive selezionate,
occorre attenersi a quanto stabilito dal D. L. 81/08, allegato XV.2 per i contenuti minimi
del PSC in riferimento all’area di cantiere, all’organizzazione del cantiere ed alle
lavorazioni; in particolare ai
seguenti elementi:
a) Caratteristiche dell’area di cantiere, con particolare attenzione alla presenza di linee
aeree e condutture sotterranee;
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41 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 b) Presenza di fattori estremi che comportano rischi per il cantiere, con particolare
attenzione ai lavori stradali ed autostradali, e al rischio di annegamento;
c) Eventuali rischi che le lavorazioni possono arrecare all’area circostante;
d) Le modalità da seguire per la recinzione del cantiere, gli accessi e le segnalazioni;
e) I servizi igienico-assistenziali;
f) La viabilità principale del cantiere;
g) Gli impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas ed energia di
qualsiasi tipo;
h) Gli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche;
i) Le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’art. 102, ovvero la
consultazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
j) Le disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’art. 92, ovvero gli obblighi del
coordinatore per l’esecuzione dei lavori;
k) Le eventuali modalità di accesso dei mezzi di fornitura dei materiali;
l) La dislocazione degli impianti di cantiere;
m) La dislocazione delle zone di carico e scarico;
n) Le zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti;
o) Le eventuali zone di deposito dei materiali con pericolo d’incendio o di esplosione.
In riferimento alle interferenze tra le lavorazioni ed il loro coordinamento, il D. L. 81/08
all. XV stabilisce che il PSC in tale sezione deve rispettare i seguenti punti:
• Il coordinatore per la progettazione deve effettuare l’analisi delle interferenze tra le
lavorazioni, anche quando sono dovute alle lavorazioni di una stessa impresa esecutrice o
alla presenza di lavoratori autonomi, e predispone il cronoprogramma dei lavori.
• Il PSC contiene le prescrizioni operative per lo sfasamento spaziale o temporale delle
lavorazioni interferenti e le modalità di verifica del rispetto di tali prescrizioni. Inoltre,
occorre indicare le misure preventive e protettive e i dispositivi individuali atti a ridurre al
minimo tali rischi.
• Durante i periodi di maggior rischio dovuto ad interferenze di lavoro, il coordinatore per
l’esecuzione deve verificare periodicamente le imprese esecutrici e i lavoratori autonomi
interessati, la compatibilità della relativa parte di PSC con l’andamento dei lavori,
aggiornando il piano ed in particolare il cronoprogramma dei lavori.
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42 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Nel cronoprogramma, per avere un quadro immediato delle principali caratteristiche delle
lavorazioni, occorre indicare:
• La descrizione sommaria dei lavori da eseguire, con le priorità degli interventi;
• Eventuali sovrapposizioni di lavorazioni o possibili interferenze;
• Il tempo necessario presunto per l’esecuzione in sicurezza di ogni opera o
raggruppamento di fasi lavorative;
• Il tempo necessario per l’ultimazione delle opere, suddiviso in mensilità.
La regolamentazione dell’uso comune di attrezzature, apprestamenti, infrastrutture, mezzi
logistici e/o di protezione collettiva che saranno presenti in cantiere viene di seguito
riportata al fine di:
• Individuare chi li deve allestire, mettere in atto e garantire la loro manutenzione;
• Stabilire chi li deve utilizzare e quando;
• Definire le modalità e le procedure di utilizzo;
• Evitare la duplicazione degli allestimenti.
Il D. L. 81/08 all. XV stabilisce i contenuti minimi del PSC in riferimento alle interferenze
tra le lavorazioni ed al loro coordinamento.
Il coordinatore per la progettazione effettua l’analisi delle interferenze tra le lavorazioni,
anche quando sono dovute alle lavorazioni di una stessa impresa esecutrice o alla presenza
di lavoratori autonomi, e predispone il cronoprogramma dei lavori.
Il coordinatore per l’esecuzione dei lavori integra il PSC con i nominativi delle imprese
esecutrici e dei lavoratori autonomi, e indica la relativa cronologia di attuazione e le
modalità di verifica.
In cantiere devono essere tenuti i presidi sanitari indispensabili per prestare le prime cure ai
lavoratori feriti o colpiti da malore improvviso. Inoltre, i luoghi di lavoro dovrebbero essere
vicini a strade collegamento con strutture di pronto soccorso ed ospedaliere.
La redazione del “Piano delle Emergenze”, come stabilito dal D.L. 81/08 art. 43 e 46, deve
contenere:
• Nomina del Responsabile della gestione delle emergenze e di un suo sostituto;
• Misure di prevenzione adottate e relativa informazione e formazione del personale;
• Procedure per la salvaguardia ed evacuazione delle persone;
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43 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 • Messa in sicurezza, a fine giornata lavorativa, degli impianti ed attrezzature presenti in
cantiere;
• Procedure per l’estinzione di piccoli focolai d’incendio o per la chiamata dei servizi di
soccorso.
L’entità presunta degli Uomini/Giorno necessari per la realizzazione dell’intera opera si
ottiene con il seguente procedimento:
• Individuare prima quali sono le percentuali di incidenza della mano d’opera che possono
essere applicate ai vari raggruppamenti di lavoro presenti nel quadro economico del
progetto;
• Determinare gli importi della mano d’opera, applicando le percentuali di incidenze scelte
ai corrispondenti importi di lavoro;
• Sommare tutti gli importi parziali della mano d’opera così ricavati;
• Dividere l’importo totale attribuito al costo della mano d’opera per il costo medio di un
uomo/giorno.
L’allegato XV del D. L. 81/08 specifica che nel PSC devono essere soggetti a stima
soltanto i costi della sicurezza NON soggetti a ribasso d’asta. Pertanto, nei costi della
sicurezza vanno stimati, per tutta la durata delle lavorazioni previste in cantiere, i seguenti
costi:
• Costi degli apprestamenti previsti nel PSC;
• Costi delle misure preventive e protettive ed ai dispositivi di protezione individuale
eventualmente previsti nel PSC per le lavorazioni interferenti;
• Costi degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, agli impianti
antincendio, agli impianti di evacuazione fumi;
• Costi dei mezzi e servizi di protezione collettiva;
• Costi degli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento
spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti;
• Costi delle misure di coordinamento relative all’uso comune di apprestamenti,
attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva.
La normativa vigente consente all’impresa che si aggiudica i lavori di presentare al CSE
proposta di integrazione al PSC, ove ritenga di poter meglio garantire la sicurezza nel
cantiere. Eventuali integrazioni del PSC proposte dall’impresa sono sempre soggette ad
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44 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 approvazione da parte del CSE. In nessun caso, le eventuali integrazioni possono
giustificare modifiche o adeguamento dei prezzi pattuiti.
Nel redigere questo documento occorre seguire le direttive del D. L. 81/08 all. XVI. Il
fascicolo comprende tre capitoli:
CAPITOLO I – descrizione sintetica dell’opera e l’indicazione dei soggetti coinvolti
CAPITOLO II – individuazione dei rischi, delle misure preventive e protettive in
dotazione dell’opera e di quelle ausiliarie, per gli interventi successivi prevedibili
sull’opera, quali le manutenzioni ordinarie e straordinarie, nonché per gli altri interventi
successivi già previsti o programmati (schede II-1, II-2, II-3)
Al fine di definire le misure preventive e protettive in dotazione dell’opera e quelle
ausiliarie, devono essere presi in considerazione i seguenti elementi:
• Accessi ai luoghi di lavoro;
• Sicurezza dei luoghi di lavoro;
• Impianti di alimentazione e di scarico;
• Approvvigionamento e movimentazione materiali ed attrezzature;
• Igiene sul lavoro;
• Interferenze e protezione dei terzi.
Inoltre, il fascicolo fornisce le informazioni sulle misure preventive e protettive in
dotazione dell’opera, necessarie per pianificare la realizzazione in condizioni di sicurezza,
nonché le informazioni riguardanti le modalità operative da adottare per:
• Utilizzare le stesse in completa sicurezza;
• Mantenerle in piena funzionalità nel tempo, individuandone le verifiche, gli interventi
manutentivi necessari e la loro periodicità.
CAPITOLO III – riferimenti alla documentazione di supporto esistente (schede III-1, III2, III- 3). All’interno del fascicolo sono indicate le informazioni utili al reperimento dei
documenti tecnici dell’opera che risultano di particolare utilità ai fini della sicurezza, per
ogni intervento successivo sull’opera, siano essi elaborati progettuali, indagini specifiche o
semplici informazioni; tali documenti riguardano:
• Il contesto in cui è collocata;
• La struttura architettonica e statica;
• Gli impianti installati.
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45 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Se l’opera è in possesso di uno specifico libretto di manutenzione contenente i documenti
sopra citati.
Il contenuto della Notifica Preliminare viene stabilito dal D.L. 81/08 art. 99 all. XII. I dati
di seguito riportati devono essere inviati agli organi di vigilanza territorialmente competenti
(ASL e Direzione Provinciale del Lavoro), a cura del Committente prima dell’inizio dei
lavori.
Il Coordinatore per l'esecuzione è il soggetto, diverso dal datore di lavoro dell'impresa
esecutrice dei lavori, incaricato dal Committente o dal Responsabile dei lavori, se
designato, per lo svolgimento dei
compiti di cui all'art. 92 del D.Lgs. n. 81/2008, integrato con il D. Lgs. 106/09. 1. Durante
la realizzazione dell'opera, il coordinatore per l'esecuzione dei lavori:
a) verifica, con opportune azioni di coordinamento e controllo, l'applicazione, da parte delle
imprese esecutrici e dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro pertinenti contenute nel
piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100 e la corretta applicazione delle
relative procedure di lavoro;
b) verifica l'idoneità del piano operativo di sicurezza, da considerare come piano
complementare di dettaglio del piano di sicurezza e coordinamento di cui all'articolo 100,
assicurandone la coerenza con quest’ultimo, adegua il piano di sicurezza e di
coordinamento di cui all’articolo 100 e il fascicolo di cui all'articolo 91, comma 1, lettera
b), in relazione all'evoluzione dei lavori ed alle eventuali modifiche intervenute, valutando
le proposte delle imprese esecutrici dirette a migliorare la sicurezza in cantiere, verifica che
le imprese esecutrici adeguino, se necessario, i rispettivi piani operativi di sicurezza;
c) organizza tra i datori di lavoro, ivi compresi i lavoratori autonomi, la cooperazione ed il
coordinamento delle attività nonché la loro reciproca informazione;
d) verifica l'attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali al fine di
realizzare il coordinamento tra i rappresentanti della sicurezza finalizzato al miglioramento
della sicurezza in cantiere;
e) segnala al committente e al responsabile dei lavori, previa contestazione scritta alle
imprese e ai lavoratori autonomi interessati, le inosservanze alle disposizioni degli articoli
94, 95 e 96 e alle prescrizioni del piano di cui all'articolo 100, e propone la sospensione dei
lavori, l'allontanamento delle imprese o dei lavoratori autonomi dal cantiere, o la
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46 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 risoluzione del contratto. Nel caso in cui il committente o il responsabile dei lavori non
adotti alcun provvedimento in merito alla segnalazione, senza fornire idonea motivazione,
il coordinatore per l'esecuzione dà comunicazione dell'inadempienza alla azienda unità
sanitaria locale e alla direzione provinciale del lavoro territorialmente competenti;
f) sospende, in caso di pericolo grave e imminente, direttamente riscontrato, le singole
lavorazioni fino alla verifica degli avvenuti adeguamenti effettuati dalle imprese
interessate.
2. Nei casi di cui all'articolo 90, comma 5, il coordinatore per l'esecuzione, oltre a svolgere
i compiti di cui al comma 1, redige il piano di sicurezza e di coordinamento e predispone il
fascicolo, di cui all'articolo 91,
comma 1, lettere a) e b).
Il Coordinatore per la progettazione è il soggetto incaricato dal Committente o dal
Responsabile dei lavori, se designato, per lo svolgimento dei compiti di cui all'art. 91 del
D.Lgs. n 81/2006, integrato con il
D. Lgs. 106/09.
1) Durante la progettazione dell'opera e comunque prima della richiesta di presentazione
delle offerte, il coordinatore per la progettazione:
a) redige il piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100, comma 1, i cui
contenuti
sono
dettagliatamente
specificati
nell’allegato
XV;
(D.P.R.
222/03:
"Regolamento sui contenuti minimi dei piani di sicurezza nei cantieri temporanei e mobili,
in attuazione dell'art. 31, comma 1, della legge 11 febbraio 1994, n. 109)
b) predispone un fascicolo, i cui contenuti sono definiti all'allegato XVI, contenente le
informazioni utili ai fini della prevenzione e della protezione dai rischi cui sono esposti i
lavoratori, tenendo conto delle specifiche norme di buona tecnica e dell'allegato II al
documento UE 26 maggio 1993. Il fascicolo non è predisposto nel caso di lavori di
manutenzione ordinaria di cui all'articolo 3, comma 1, lettera a) del testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia, di cui al decreto del
Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380.
2) . Il fascicolo di cui al comma 1, lettera b), è preso in considerazione all'atto di eventuali
lavori successivi sull'opera.
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D. Lgs. 106/09.
Il Direttore dei lavori è il soggetto designato dal Committente per controllare la corretta
esecuzione dei lavori. Il direttore dei lavori provvede a:
• dirigere e controllare sotto l'aspetto tecnico, contabile ed amministrativo, per conto della
committenza, la corretta esecuzione dei lavori, nel rispetto del contratto d'appalto e dei suoi
allegati;
• curare che i lavori siano eseguiti a regola d'arte ed in conformità al progetto e al contratto;
• verificare periodicamente, nel caso di lavori pubblici, il possesso e la regolarità da parte
dell'appaltatore della documentazione prevista dalle leggi in materia di obblighi nei
confronti dei dipendenti;
• dialogare con il coordinatore per l'esecuzione, in particolare riferisce tempestivamente
nuove circostanze tecniche (per esempio, le varianti al progetto) che possono influire sulla
sicurezza;
• non interferire nell'operato del coordinatore per l'esecuzione;
• sospendere i lavori su ordine del committente o del responsabile dei lavori e dietro
segnalazione del coordinatore per l'esecuzione dei lavori;
• consentire la sospensione delle singole lavorazioni da parte del coordinatore per
l'esecuzione, nel caso in cui quest'ultimo riscontri direttamente un pericolo grave ed
immediato per i lavoratori e fino a quando il coordinatore medesimo non verifichi
l'avvenuto adeguamenti da parte delle imprese interessate.
Il progettista è il soggetto incaricato dal Committente per la progettazione delle opere.
Il Progettista, in sintesi, provvede a:
• elaborare il progetto secondo criteri diretti a ridurre alla fonte i rischi per la sicurezza e
salute dei lavoratori, tenendo conto dei principi generali di tutela di cui al D.Lgs. n.
81/2008 integrato con il D. Lgs. 106/09;
• determinare la durata del lavoro o delle singole fasi di lavoro, al fine di permettere la
pianificazione dei lavori in condizioni di sicurezza;
• a collaborare e fornire tutte le informazioni, dati e documentazioni necessarie al
coordinatore per la progettazione;
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lavori, se designato, le proposte avanzate dal coordinatore per la progettazione che
richiedono modifiche al progetto e tesa a migliorare le condizioni di sicurezza e salubrità in
cantiere durante l'esecuzione dei lavori;
• prendere in esame nella redazione del progetto ed, eventualmente, sottoporli al
committente o al responsabile dei lavori, se designato, le proposte del coordinatore per la
progettazione avanzate per meglio garantire la tutela della sicurezza e salute durante i lavori
di manutenzione dell'opera.
Il Responsabile dei lavori è il soggetto incaricato dal Committente per lo svolgimento dei
compiti propri di quest’ultimo soggetto.
1. Il committente è esonerato dalle responsabilità connesse all’adempimento degli obblighi
limitatamente all’incarico conferito al responsabile dei lavori. In ogni caso il conferimento
dell’incarico al responsabile dei lavori non esonera il committente dalle responsabilità
connesse alla verifica degli adempimenti degli obblighi di cui agli articoli 90, 92, comma 1,
lettera e), e 99 del D.lgs n.81/2008 integrato con il D. Lgs. 106/09.
2. La designazione del coordinatore per la progettazione e del coordinatore per l'esecuzione,
non esonera il responsabile dei lavori dalle responsabilità connesse alla verifica
dell'adempimento degli obblighi di cui agli articoli 91, comma 1, e 92, comma 1, lettere a),
b), c) e d) del D.lgs n.81/2008 ntegrato con il D. Lgs. 106/09.
Il committente o il responsabile dei lavori, prima dell'inizio dei lavori, trasmette all'azienda
unità sanitaria locale e alla direzione provinciale del lavoro territorialmente competenti la
notifica preliminare elaborata conformemente all'allegato XII, nonché gli eventuali
aggiornamenti nei seguenti casi:
a) cantieri di cui all'articolo 90, comma 3 del D.lgs n.81/2008;
b) cantieri che, inizialmente non soggetti all'obbligo di notifica, ricadono nelle categorie di
cui alla lettera a) per effetto di varianti sopravvenute in corso d'opera;
c) cantieri in cui opera un'unica impresa la cui entità presunta di lavoro non sia inferiore a
duecento uomini-giorno.
3. Gli organismi paritetici istituiti nel settore delle costruzioni in attuazione dell'articolo 51
possono chiedere copia dei dati relativi alle notifiche preliminari presso gli organi di
vigilanza.
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49 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Il Direttore tecnico di cantiere è il dirigente apicale, designato dall'appaltatore, con compiti
di organizzare ed eseguire i lavori nel rispetto delle norme contrattuali.
Il Direttore tecnico di cantiere provvede a:
• adottare le misure conformi alle prescrizioni;
• attuare quanto previsto nei piani di sicurezza;
• esercitare la sorveglianza sull'attuazione di tutte le misure di sicurezza previste nei piani
di sicurezza affidati alla sovrintendenza dei suoi preposti nonché dei responsabili delle
imprese coesecutrici o dei fornitori o sub-appaltatori;
• mettere a disposizione dei Rappresentanti per la sicurezza copia dei piani di sicurezza 10
giorni
prima dell'inizio dei lavori;
• prima dell'inizio dei lavori, trasmettere il Piano di sicurezza e coordinamento alle imprese
esecutrici e ai lavoratori autonomi;
• prima dell'inizio dei rispettivi lavori, trasmettere il proprio Piano operativo di sicurezza al
Coordinatore per l'esecuzione;
Il Datore di lavoro è il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o,
comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l'organizzazione dell'impresa stessa ovvero
dell'unità produttiva - intendendosi per tale lo stabilimento o struttura finalizzata alla
produzione di beni o servizi dotata di autonomia finanziaria e tecnico-funzionale - abbia la
responsabilità dell'impresa o dello stabilimento, in quanto titolare dei poteri decisionali e di
spesa.
I datori di lavoro delle imprese affidatarie e delle imprese esecutrici, anche nel caso in cui
nel cantiere
operi una unica impresa, anche familiare o con meno di dieci addetti:
a) adottano le misure conformi alle prescrizioni di cui all' ALLEGATO XIII; (Arresto sino
a due mesi o ammenda da 500 a 2.000 euro il datore di lavoro e dirigente)
b) predispongono l'accesso e la recinzione del cantiere con modalità chiaramente visibili e
individuabili; (Arresto sino a due mesi o ammenda da 500 a 2.000 euro il datore di lavoro e
dirigente)
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50 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 c) curano la disposizione o l’accatastamento di materiali o attrezzature in modo da evitarne
il crollo o il ribaltamento; (Arresto sino a due mesi o ammenda da 500 a 2.000 euro il
datore di lavoro e dirigente)
d) curano la protezione dei lavoratori contro le influenze atmosferiche che possono
compromettere la loro sicurezza e la loro salute; (Arresto sino a due mesi o ammenda da
500 a 2.000 euro il datore di lavoro e dirigente)
e) curano le condizioni di rimozione dei materiali pericolosi, previo, se del caso,
coordinamento con il committente o il responsabile dei lavori; (Arresto sino a due mesi o
ammenda da 500 a 2.000 euro il datore di lavoro e dirigente)
f) curano che lo stoccaggio e l'evacuazione dei detriti e delle macerie avvengano
correttamente; (Arresto sino a due mesi o ammenda da 500 a 2.000 euro il datore di lavoro
e dirigente)
g) redigono il piano operativo di sicurezza di cui all'articolo 89, comma 1, lettera h).
1-bis. La previsione di cui al comma 1, lettera g), non si applica alle mere forniture di
materiali o
attrezzature. In tali casi trovano comunque applicazione le disposizioni di cui
all’articolo 26.
datore di lavoro:
1) arresto da tre a sei mesi o con l’ammenda da 2.500 a 6.400 euro
2. si applica la pena dell’arresto da 4 a 8 mesi o l’ammenda da 2.000 a 8.000 euro se la
violazione è commessa in cantieri temporanei o mobili in cui l’impresa svolga lavorazioni
in presenza di rischi particolari, individuati in base all’Allegato XI;
3. si applica la pena dell’ammenda da 2.000 a 4.000 euro se il piano operativo di sicurezza
è redatto in assenza di uno o più degli elementi di cui all’Allegato XV) 2. L'accettazione
da parte di ciascun datore di lavoro delle imprese del piano di sicurezza e di
coordinamento di cui all'articolo 100 nonché la redazione del piano operativo di
sicurezza costituiscono, limitatamente al singolo cantiere interessato, adempimento
alle disposizioni di cui all'articolo 17 comma 1 lettera a), all’articolo 26 commi 1
lettera b), 2, 3 e 5, e all’articolo 29 comma 3.
Articolo 97 - Obblighi del datore di lavoro dell’impresa affidataria
(D.Lgs 81/08 integrato con il D. Lgs. 106/09)
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51 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 1. Il datore di lavoro dell’impresa affidataria verifica le condizioni di sicurezza dei lavori
affidati e l’applicazione delle disposizioni e delle prescrizioni del piano di sicurezza e
coordinamento. (arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro il datore di
lavoro e dirigente)
2. Gli obblighi derivanti dall’articolo 26, fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 96,
comma 2, sono riferiti anche al datore di lavoro dell’impresa affidataria. Per la verifica
dell’idoneità tecnico professionale si fa riferimento alle modalità di cui all’ ALLEGATO
XVII. (arresto da tre a sei mesi o ammenda da 2.500 a 6.400 euro il datore di lavoro)
3. Il datore di lavoro dell’impresa affidataria deve, inoltre:
a) coordinare gli interventi di cui agli articoli 95 e 96;
b) verificare la congruenza dei piani operativi di sicurezza (POS) delle imprese esecutrici
rispetto al proprio, prima della trasmissione dei suddetti piani operativi di sicurezza al
coordinatore per l’esecuzione. (arresto sino a due mesi o ammenda da 500 a 2.000 euro il
datore di lavoro e dirigente)
3-bis. In relazione ai lavori affidati in subappalto, ove gli apprestamenti, gli impianti e
le altre attività di cui al punto 4 dell’allegato XV siano effettuati dalle imprese
esecutrici, l’impresa affidataria corrisponde ad esse senza alcun ribasso i relativi oneri
della sicurezza.
3-ter) Per lo svolgimento delle attività di cui al presente articolo, il datore di lavoro
dell’impresa affidataria, i dirigenti e i preposti devono essere in possesso di adeguata
formazione
Il lavoratore autonomo è la persona fisica la cui attività professionale concorre alla
realizzazione dell'opera senza vincolo di subordinazione. I lavoratori autonomi provvede a:
• attenersi a quanto previsto nei piani di sicurezza;
• attenersi alle indicazioni fornite dal Coordinatore per l'esecuzione;
• utilizzare le attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni previste dalle norme;
• utilizzare i dispositivi di protezione individuale in conformità alle norme.
1.I lavoratori autonomi che esercitano la propria attività nei cantieri, fermo restando gli
obblighi di cui al presente decreto legislativo 81/2008, integrato con il D.Lgs. 106/09, si
adeguano alle indicazioni fornite dal coordinatore per l'esecuzione dei lavori, ai fini della
sicurezza.
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52 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Per lavoratore subordinato s'intende colui che fuori del proprio domicilio presta il proprio
lavoro alle dipendenze e sotto la direzione altrui, anche al solo scopo di apprendere un
mestiere, un'arte o una professione.
I lavoratori dipendenti provvedono a:
• osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai
preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;
• utilizzare correttamente i macchinari, le apparecchiature, gli utensili, le sostanze e i
preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e le altre attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi
di sicurezza;
• utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;
• segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei
mezzi e dei dispositivi di protezione, nonché le altre eventuali condizioni di pericolo di cui
si venga a conoscenza;
• non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di
segnalazione o di controllo;
• non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di propria
competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;
• sottoporre ai controlli sanitari previsti nei loro confronti;
• contribuire all'adempimento di tutti gli obblighi imposti dall'autorità competente o
comunque necessari a tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori durante il lavoro;
• non rifiutare la designazione ad addetto alla gestione dell'emergenza, se non per
giustificato motivo;
• sottoporre ai programmi di formazione e addestramento;
• utilizzare le attrezzature di lavoro e i DPI conformemente all'informazione, alla
formazione ed all'addestramento ricevuti;
• curare le attrezzature e i DPI messi a disposizione;
• non apportare modifiche alle attrezzature di lavoro e ai DPI di propria iniziativa;
• segnalare immediatamente qualsiasi difetto od inconveniente rilevato nelle attrezzature di
lavoro o nei DPI messi a disposizione;
• segnalare qualsiasi infortunio o incidente relativo all'uso di agenti biologici;
• abbandonare immediatamente l'area interessata da eventi imprevedibili o incidenti;
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53 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Il preposto è colui che sovrintende il lavoro degli altri. Egli è generalmente un operaio
specializzato con funzioni di guida diretta e controllo immediato sull'esecuzione del lavoro
(es. caposquadra o capo reparto).
I preposti provvedono a:
• adottare le misure conformi alle prescrizioni di cui all'allegato IV del D. Lgs. 81/08
integrato con il D. Lgs. 106/09;
• attuare quanto previsto nei piani di sicurezza;
• sorvegliare sull'attuazione di tutte le misure di sicurezza previste nei piani di sicurezza ed
affidati alla propria squadra.
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54 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
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55 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Per ogni tipo di lavorazione si conosce il metodo di esecuzione dell’oper pertanto anche le
attrezzature con i relativi rischi , in merito ai quali si utilizzano delle opportune precauzioni
richiamate nel PSC il quale verrà predisposto con il progetto esecutivo, non soltanto di
sicurezza diretta del cantiere ma anche attraverso opportuna segnaletica, in particolare
vengono affrontati in modo specifico le seguenti problematiche tecniche:
–
Modalità e misure generali di protezione
–
Dispositivi di protezione individuale
–
Principali opere provvisionali
–
Antincendio e pronto soccorso
–
Precauzioni da adottare per le aree pericolose
–
Compiti del coordinatore dell’emergenza e della squadra di emergenza
–
Pronto soccorso
–
Valutazione per tipo di rischio.
.
A.1.i. Relazione sulla fase di Cantierizzazione
Come descritto nei paragrafi precedenti gli impatti più importanti in termini ambientali si
manifestano durante le fasi di cantiere in cui si prevede la realizzazione di opere accessorie
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56 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 finalizzate alla messa in esercizio del parco eolico e che, in fase di funzionamento a regime,
saranno ridimensionate/mitigate con interventi mirati.
Le fasi di cantiere determinano la trasformazione del luogo che ospita l’impianto, sia
durante i lavori che nel periodo successivo e sono strettamente legate alla taglia e alle
dimensioni sia degli aerogeneratori che del parco.
L’organizzazione, sia spaziale che temporale, del cantiere è una fase molto delicata in
quanto una ottimizzazione in tal senso prevede sia una riduzione degli impatti sul territorio
che una riduzione dei costi da parte del committente.
Per quanto riguarda la distribuzione planimetrica delle aree necessarie all’esecuzione delle
opere cantieristiche si tiene conto di:

Un’ area di stoccaggio, in prossimità dell’inizio della viabilità interna al cantiere,
adibita allo stoccaggio temporaneo di materiale e mezzi di lavoro

Viabilità interna al cantiere, che prevede il raggiungimento dei punti interessati
all’impianto

Piazzola di montaggio dell’ aerogeneratore

Area destinata alla cabina per la consegna dell’energia
Per quanto riguarda l’organizzazione temporale non sono previste soste per impatti su
attività umane in quanto non sono presenti centri turistici rilevanti o periodi con affluenza
di persone superiore alla norma.
L’inizio del periodo temporale del calendario dei lavori (cronoprogramma) è ovviamente
subordinato al rilascio dell’ autorizzazione unica e, per tale motivo, tutte le fasi previste
sono relative a tale inizio.
Le varie fasi di cantiere prevedono:

La realizzazione della viabilità interna (nuova costruzione o adeguamento di
percorsi esistenti),

La realizzazione della piazzola di montaggio,

La realizzazione delle opere di fondazione

La realizzazione del cavidotto
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57 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 
Il trasporto e lo stoccaggio degli elementi degli aerogeneratori

Il montaggio dell’ aerogeneratore

La realizzazione di opere di ripristino ambientale
Viabilità
Occupandosi anche del trasporto dell’aerogeneratore e, di conseguenza, della realizzazione
o dell’adeguamento di tutta la viabilità, sia di accesso che interna al sito, costituita
dall’insieme dei tracciati stradali necessari al trasporto dell’aerogeneratore dalle fabbriche
al luogo in cui verrà installato, è necessario fare in modo che si rispettino le specifiche del
costruttore in termini di pendenze, raggi di curvatura e stabilità dei percorsi (attraverso
particolari richieste di stratificazioni).Essa si sviluppa per una lunghezza plano altimetrica
di circa 12000,00 m, poiché segue l’andamento del terreno si ha un volume di scavo di
circa 6000,00 mc ed un rinterro di circa 4000,00 mc pertanto tutta la restante parte del
terreno residuo di scavo visto che trattasi di terreno vegetale superficiale viene riutilizzato
per il rimodellamento superficiale.
Piazzola di montaggio e fondazioni delle torri eoliche
La piazzola di stoccaggio e montaggio è posta in prossimità dell’ aerogeneratore e,
realizzata in piano, deve contenere sia un'area per consentire lo scarico dei vari elementi dai
mezzi di trasporto, sia un'area per il posizionamento della gru.
Anche le piazzole per il montaggio delle turbine eoliche devono attenersi a specifici
requisiti dimensionali fornite dalle aziende del settore eolico, sia per quanto riguarda lo
stoccaggio e il montaggio degli elementi delle turbine stesse, sia per le manovre necessarie
al montaggio e al funzionamento delle gru.
Così come per la viabilità, la taglia e le dimensioni degli aerogeneratori incidono
ampiamente sull'estensione totale di questi spazi. Mediamente sono sufficienti spazi di
manovra che hanno come dimensioni un quadrato di lato di 35m. La torre di sostegno della
turbina eolica è fissata al terreno attraverso una fondazione che
viene realizzata in
calcestruzzo armato, le cui dimensioni variano a seconda della taglia della turbina e del
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58 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 terreno presente. Le aziende costruttrici utilizzano spesso modelli prestabiliti riveduti
puntualmente in funzione delle caratteristiche meccaniche del suolo dell’area di intervento.
La grande gabbia metallica viene realizzata attorno all'elemento base della torre, detto
concio di fondazione, che ha lo scopo appunto di legare gli elementi della torre con il
basamento. Il tutto poggia su “fondazione profonda”, realizzata con palificata composta da
pali in cemento armato profondi fino a 30m e di diametro e numero variabile, in funzione
del terreno.
La nostra struttura di fondazione degli aerogeneratori consiste principalmente in una piastra
circolare di cemento armato, del diametro di 18m e con altezza compresa fra 2.2m al bordo
e 2.5m al centro, in cui è inghisata la virola in acciaio a cui vengono imbullonati i trami
della torre, come meglio riportato nell’elaborato allegato. Le piastre di fondazione in
considerazione delle caratteristiche geotecniche locali potranno essere realizzate contro
terra o con strutture di fondazioni profonde, composte da pali 600mm della lunghezza di
18/20 m.I movimenti terra relativi alla realizzazione delle strutture di fondazione,
consistono essenzialmente in operazioni di sterro per la preparazione del piano di posa, il
getto della struttura ed il successivo rinterro della piatra a maturazione del c.a. avvenuta. I
volumi da movimentare sono di seguito stimati:
STERRI [mc]
RINTERRI [mc]
25000
11000
Pertanto in prima approssimazione considerando il rapporto tra sterri e rinterri per le 22
pale si ha:
STERRI [mc]
RINTERRI [mc]
550000
220000
Pertanto si ha un trasporto a rifiuto di 330000 mc di terreno di scavo.
Torri eoliche
Il tipo di pala che si intende utilizzare e la Vestas V90 da 3 MW di altezza con le seguenti
caratteristiche geometriche:
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59 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Nello sviluppo della turbina V90 la Vestas ha puntato alla massima efficienza del sistema,
migliorando soprattutto due aspetti delle pale: la composizione del materiale e la struttura.
Uno dei pregi delle turbine Vestas è costituito proprio dalla leggerezza delle pale, e il
modello V90 rappresenta in questo senso un ulteriore progresso. Si è introdotto per la prima
volta dei nuovi materiali ultra leggeri, come nel caso della fibra di carbonio utilizzata per le
travi che devono reggere il carico. La fibra di carbonio non solo si è rivelata più leggera
rispetto a quella di vetro di cui prende il posto, ma essendo più resistente e rigida ha
consentito di ridurre anche la quantità di materiale da utilizzare, garantendo un’ulteriore
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60 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 riduzione del peso complessivo. Per questo motivo, sebbene la V90 copra una superficie
del 27% in più rispetto alla V80, le nuove pale hanno sostanzialmente lo stesso peso. Il
nuovo profilo delle pale montate sulla V90 evidenzia un significativo miglioramento sotto
il profilo aerodinamico. I tecnici Vestas, in collaborazione con il Risø National Laboratory
danese, hanno lavorato per ottimizzare il rapporto fra l’impatto del carico complessivo sulla
turbina e il volume di energia prodotta annualmente. Il design delle pale, realizzato
seguendo queste indicazioni, riproduce una forma completamente nuova e un bordo
ripiegato all’indietro. Grazie ad una migliore ottimizzazione delle relazioni geometriche dei
nuovi profili aerodinamici, è stato possibile incrementare la generazione di energia,
rendendo al contempo la pala meno sensibile alle impurità che possono depositarsi sul
bordo di entrata. Ciò si traduce in una maggiore erogazione e in una riduzione dei
trasferimenti di carico, per un miglioramento complessivo delle prestazioni. Nello sviluppo
della turbina V90-3,0 MW la
priorità è stata quella di realizzare una turbina che
rappresentasse un nuovo standard di efficienza operativa, con particolare riguardo alla
riduzione del peso. Il peso delle turbine è infatti determinante per l’incidenza sui costi di
produzione, dei materiali, del trasporto e dell’installazione.
I tecnici Vestas hanno quindi ripensato ad ogni singolo aspetto del design della V90, dalle
fondazioni fino alla punta delle pale, cercando di minimizzare il costo per kWh. Il risultato
finale è stata un’autentica dimostrazione di innovazione tecnica, soprattutto sotto l’aspetto
della riduzione del peso. Infatti, a dispetto di un rotore e di un generatore di maggiori
dimensioni, la nuova V90 ha un peso inferiore a quello della turbina V80-2,0 MW. La
riduzione di peso così ottenuta ci ha consentito di costruire nuove torri con meno sezioni,
con un taglio dei costi rilevante in termini di materiali, trasporto e installazione.
Montaggio
Le torri tubolari delle moderne turbine eoliche sono costituite da più elementi,
generalmente da un minimo di due, per i modelli di taglia media, fino a cinque per le torri
che raggiungono i cento metri di altezza. Questi elementi, detti conci, vengono dapprima
sistemati nelle piazzole di stoccaggio, per poi essere sollevati da una o più gru e montati
uno per volta. Le operazioni di montaggio proseguono con l'alloggiamento della navicella
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61 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 ed infine del rotore, precedentemente assemblato a terra. Le torri in oggetto sono costituite
da cinque conci, sufficienti a portare il mozzo all’altezza di 105 m.
Cavidotti
Il cantiere continua con la realizzazione di tutte le opere relative all'installazione delle linee
elettriche ed al loro collegamento con la rete di trasmissione.
L’ aerogeneratore produce una corrente alternata a 690 V che viene elevata a circa 30 kV,
tramite un trasformatore interno alla struttura della torre.
La linea elettrica che si dirama dal trasformatore è collegata, attraverso un cavidotto
interrato, ad una sottostazione, realizzata in adiacenza alla rete elettrica nazionale. Anche
l'operazione di interramento dei cavi elettrici e di trasmissione dati richiede particolare cura
ed attenzione nella fase di cantiere. Lo scavo necessario, seppur di modeste dimensioni,
comporta comunque una sottrazione del manto erboso. Inoltre le macchine operatrici
possono causare ulteriori disagi al terreno. Per questo, per ridurre al minimo gli impatti,
oltre a ripristinare lo stato originario una volta completati i lavori, è preferibile collocare le
linee elettriche interrate in adiacenza ai percorsi principali.
Nella sottostazione elettrica viene convogliata l’energia convertita dalle turbine eoliche ed
elevata alla tensione della rete nazionale. Tali strutture vengono realizzate secondo le
prescrizioni , in accordo alle delibere AEEG. La lunghezza plano altimetrica dei nostri
cavidotti in MT è di circa 14000,00m e seguono l’andamento superficiale del terreno. In
questa fase di progetto definitivo si sono stimati i seguenti scavi e rinterri sull’intera
lunghezza del cavidotto:
SCAVI [mc]
RINTERRI [mc]
40000
29400
Pertanto si ha un trasporto a rifiuto di 10600 mc di terreno di scavo.
Le operazioni di ripristino ambientale
Le opere di ripristino della cotica erbosa possono attenuare notevolmente gli impatti
sull'ambiente naturale, annullandoli quasi del tutto nelle condizioni maggiormente
favorevoli. In più le opere di ripristino possono essere estese a tutti gli interventi che
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62 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 consentono una maggiore conservazione degli ecosistemi montani ed una maggiore
integrazione con l'ambiente naturale.
Per questo tutte le aree sulle quali sono state effettuate opere che comportano una modifica
dei suoli, delle scarpate, dei corsi d'acqua, e delle attività biologiche ad essi connesse,
dovranno essere ricondotti allo stato originario, attraverso le tecniche, le metodologie ed i
materiali utilizzati dall'Ingegneria naturalistica. A differenza dell'ingegneria civile
tradizionale, questa disciplina utilizza piante e materiali naturali, per la difesa e il ripristino
dei suoli.
Nel caso della realizzazione di una fattoria eolica, in particolar modo se situata in ambienti
sensibili dal punto di vista naturalistico, tali interventi giocano un ruolo di assoluta
importanza.
Difatti le operazioni di ripristino possono consentire, attraverso una efficace
minimizzazione degli impatti, la conservazione degli habitat naturali presenti. Le opere di
ingegneria naturalistica sono impiegate anche per evitare o limitare i fenomeni erosivi
innescati dalla sottrazione e dalla modifica dei suoli. Inoltre la ricostituzione della coltre
erbosa può consentire notevoli benefici anche per quanto riguarda le problematiche legate
all'impatto visivo. Le opere di sostegno di ingegneria naturalistica sono effettuate per dare
sostegno al versante, soprattutto in corrispondenza della corona, nei tratti a forte pendenza e
al piede del versante stesso; vengono impiegati materiali da costruzione vivi combinati con
quelli inerti; l’inserimento dei materiali vivi è fondamentale per il raggiungimento
dell’efficacia di queste opere, in quanto la funzione di sostegno può essere svolta dalla
vegetazione, qualora le strutture di sostegno decadano per deperimento.
Le opere di
sostegno sono numerose ed elaborate. Tra le più frequenti: palificate con pareti rinverdite,
grate vive a parete rinverdite, gabbionate rinverdite, terre rinforzate. Per ognuna di queste
categorie è previsto l’impiego di diversi materiali e tecniche, scelti in funzione di diversi
parametri, quali le caratteristiche morfologiche del pendio, le caratteristiche geologiche e
geomeccaniche dei litotipi, l’andamento della superficie freatica, le condizioni climatiche,
pedologiche e vegetazionali del luogo sede dell’intervento. In più vanno considerate anche
la disponibilità e l’accessibilità dei mezzi di lavoro. Va evidenziato che generalmente,
nonostante le innumerevoli variabili elencate, gli interventi di ingegneria naturalistica
dipendono maggiormente dall’acclività del versante. Per inclinazioni di scarpata contenute
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63 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 sono previste esclusivamente opere di copertura, mentre con l’aumento dell’acclività è
necessario ricorrere a soluzioni sempre più complesse ed onerose, con l’ausilio di reti o
stuoie, fino a massicci interventi di stabilizzazione e sostegno.
Si osserva che il ripristino della cotica erbosa è particolarmente condizionato dalle
caratteristiche del substrato delle superfici da rinerbire, ma soprattutto dalla pendenza e, in
condizione di versanti acclivi questa operazione può rivelarsi molto problematica. Le
scarpate, generate dalle opere di sbancamento per la realizzazione di strade e piazzole delle
installazioni eoliche, sia in rilevato, cioè derivanti da terrapieni artificiali, sia in trincea o in
scavo, rappresentano questa particolare condizione.
Generalmente, nella prassi normale, non sono previsti interventi a verde su tali scarpate, e
questo comporta problemi di reinserimento paesaggistico e talvolta anche funzionali di
erosione da ruscellamento nelle litologie meno compatte.
Una delle migliori strategie d'intervento per le scarpate, è quella di ridurre il più possibile la
pendenza del versante, in modo da poter intervenire con riporti di terreno vegetale, semine
ed eventualmente messa a dimora di arbusti. Questa pratica, nelle scarpate in roccia,
comporta ovviamente una maggiore quantità di opere di scavo e sbancamento, dovendo
abbattere la pendenza almeno fino ai 35°-40° sull’orizzontale. Tuttavia può consentire un
efficace ripristino del manto vegetale senza necessariamente ricorrere ad operazioni più
complesse ed onerose. Infatti nel caso vi sia la necessità di adottare pendenze maggiori
(40°- 45°), per evitare fenomeni di ruscellamento, vanno previste tecniche di rivestimento o
stabilizzanti (stuoie, reti, viminate vive etc.) che consentono la permanenza in sito della
terra vegetale da riportare, garantendo quindi la crescita della vegetazione.
Gli interventi di rivestimento vegetativo nel caso di scarpate in roccia ricondotte a
pendenze maggiori (45° - 60°) sono molto onerosi e possibili unicamente attraverso
soluzioni tecnicamente più articolate. È importante sottolineare nuovamente i principi
deontologici dell’ingegneria naturalistica, secondo i quali vale la “legge del minimo” e cioè
che l’ingegneria naturalistica deve essere impiegata solo dove e quando sia realmente
necessaria, adottando le tecniche a minore complessità che non richiedano, quindi, ingenti
costi a parità d’efficacia. Sarà dunque necessario analizzare tutte le possibilità d’intervento
ed optare per quella ecologicamente ed economicamente più vantaggiosa.
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RELAZIONEGENERALE
64 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 A.1.j. Riepilogo degli aspetti economici e finanziari del progetto
A.1.j.1. Quadro economico con specificazioni
Il costo dei lavori a farsi è stato ottenuto attraverso una stima paramentica di lavori similari
e sull’esperienza lavorativa della società, inoltre si è tenuto conto anche della bancabilità
dell’impianto eolico da realizzarsi.
A
LAVORI
A1
Costo dei lavori a farsi
Costo pala di 3 MW
€ 49.207.572,00
€ 66.000.000,00
stima parametrica
A2
Costo della sicurezza
TOTALE LAVORI
B
€
984.151,44
€ 116.191.723,44
SOMME A DISPOSIZIONE
B1
Espropri o acquisizioni aree
€
430.000,00
B2
Spese tecniche (rilievi, progettazione, d.l., contabilità, collaudo)
€
4.647.668,94
B3
Spese generali
€
1.161.917,23
B4
imprevisti 5%
€
5.809.586,17
B5
Articolo 31 bis
€
580.958,62
B6
allacciamenti
€
70.000,00
B7
Spese geologiche e geognostiche
€
70.000,00
TOTALE SOMME A DISPOSIZIONE
€ 12.770.130,96
B
i.v.a. 20%
B1
Lavori
€ 23.238.344,69
B2
Somme a disposizione
€
TOTALE I.V.A.
€ 25.792.370,88
TOTALE PROGETTO (A+B+C)
€ 154.754.225,28
2.554.026,19
A.1.j.2. Sintesi di forme e fonti di finanziamento per la copertura dei costi
d’intervento
La realizzazione del campo eolico comporterà, dal punto di vista finanziario, il ricorso ad
un finanziamento bancario (esiste anche la possibilità di utilizzare la forma del leasing, la
scelta tra i diversi strumenti offerti avverrà in base alle condizioni proposte) di cui l’azienda
sta già valutando la fattibilità con primari istituti bancari.
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65 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 La copertura dell’investimento prevede un’equity, vale a dire la percentuale di mezzi propri
sul totale dei costi dell’investimento, pari al 30% a cui sono state aggiunte le uscite
finanziarie legate all’IVA sugli investimenti previsti.
Nella seguente tabella è riportato il prospetto complessivo delle fonti e degli impieghi
preventivati.
FABBISOGNO FONTI INVESTIMENTO DI COPERTURA IMPIEGHI EURO FONTI EURO Investimento complessivo € 128.961.854,40 Mezzi propri € 64.480.927,20 IVA sugli investimenti € 25.792.370,88 Finanziamento bancario € 90.273.298,08 Altro Totale fabbisogni € 154.754.225,28 Totale Fonti € 154.754.225,28 La distribuzione temporale degli impieghi e delle fonti tiene conto che circa il 40%
dell’investimento sarà realizzato, una volta ottenuta l’autorizzazione unica, nel primo anno
di esecuzione dei lavori e il restante 60% nel secondo anno.
Nella seguente tabella sono evidenziati la distribuzione dei flussi finanziari legati
all’investimento.
DESCRIZIONE FONTI
E IMPIEGHI
Investimento annuo Iva su Investimento annuo DISTRIBUZIONE TEMPORALE DELLE FONTI E DEGLI IMPIEGHI
Anno 1 Anno 2 Anno 3 € 51.584.741,76 € 77.377.112,64 € 128.961.854,40 € 25.792.370,88 € 10.316.948,35 € 15.475.422,53 TOTALE TOTALE IMPIEGHI ANNUI € 61.901.690,11 € 92.852.535,17 € 154.754.225,28 Mezzi Propri € 25.792.370,88 € 38.688.556,32 € 64.480.927,20 ProgettodefinitivodiunParcoEoliconelComunediBanzi:
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66 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 Finanziamento Bancario € 36.109.319,23 € 54.163.978,85 € 90.273.298,08 TOTALE FONTI ANNUE € 61.901.690,11 € 92.852.535,17 € 154.754.225,28 Avanzi anni precedenti Squilibrio € ‐ € ‐ € ‐ € ‐ € ‐ A.1.j.3 Cronoprogramma riportante l’energia prodotta annualmente durante la vita utile dell’impianto Si riporta di seguito le previsioni annuali di produzione dell’energia elettrica dell’impianto
per tutta la sua vita utile. Le ipotesi utilizzate per il calcolo sono le seguenti:
DESCRIZIONE

Anni di vita utile dell’impianto: 20 anni;

Ore Equivalenti: 2.271

Numero di Aerogeneratori: 22

Potenza unitaria aerogeneratori: 3 MW

Potenza complessiva nominale dell’impianto: 66 MW
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
149.886.000
149.886.000
149.886.000
149.886.000
149.886.000
149.886.000
149.886.000
149.886.000
149.886.000
149.886.000
Ore Equivalenti
2.271
2.271
2.271
2.271
2.271
2.271
2.271
2.271
2.271
2.271
Potenza totale kW
66.000
66.000
66.000
66.000
66.000
66.000
66.000
66.000
66.000
66.000
Anni
Kwh/anno di
Energia Prodotta
DESCRIZIONE
2021
2022
2023
2024
2025
2026
2027
2028
2029
2030
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
149.886.000
149.886.000
149.886.000
149.886.000
149.886.000
149.886.000
149.886.000
149.886.000
149.886.000
149.886.000
Ore Equivalenti
2.271
2.271
2.271
2.271
2.271
2.271
2.271
2.271
2.271
2.271
Potenza totale kW
66.000
66.000
66.000
66.000
66.000
66.000
66.000
66.000
66.000
66.000
Anni
Kwh/anno di
Energia Prodotta
TOTALE di
Energia Prodotta
Kwh
2.997.720.000
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67 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 A.1.j.4 Business Plan – Conti Economici Previsionali
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68 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 A.1.L. Possibili ricadute sociali e occupazionali a livello locale
Le ricadute sociali ed occupazionali dell’intervento in progetto saranno molto significative
sia in fase di realizzazione che di esercizio. Giovani tecnici e unità lavorative qualificate
potranno trovare uno sbocco occupazionale proporzionato alla loro cultura tecnica senza
allontanarsi dal territorio di origine come purtroppo nell’Italia meridionale ed in particolare
nelle zone interne della Regione Basilicata accade da sempre.
Si creerà lavoro per i giovani del luogo che potranno essere occupati come addetti alla
manutenzione dell’impianto eolico.
Dal punto di vista economico la ricaduta principale riguarderà l’incremento notevole del
reddito dei proprietari dei fondi interessati dall’istallazione degli aerogeneratori mediante il
percepimento del canone annuo.
L’installazione di un impianto per la produzione di energia elettrica oltre ai benefici
economici temporanei legati ai lavori del cantiere, potrà determinare l’incremento del
reddito permanente per le attività economiche locali (principalmente commercio e
ristorazione), nonché la nascita di nuove attività collaterali non sporadiche e molto
redditizie. Ci si riferisce in particolare, alle società di servizi, ai fornitori di materiali, ai
manutentori dell’impianto ed agli installatori di anemometri che sono realtà economiche
che impiegano decine di persone del luogo.
Le Amministrazioni locali potranno beneficiare dell’attuazione del Piano di Sviluppo
Locale, che sarà concertato con i Comuni interessati dall’installazione dell’impianto e sarà
quantificato, come previsto dal disciplinare per l'autorizzazione alla costruzione e
all'esercizio di impianti di produzione di energia elettrica della Regione Basilicata, in
rapporto alle dimensioni del progetto. Il Piano mirerà, attraverso obiettivi di
efficientamento energetico e di miglioramento della sostenibilità ambientale del sistema dei
trasporti, all’ottenimento di benefici diretti per la collettività presente nel territorio di
riferimento dell’intervento. Il progetto potrà in tal modo contribuire ad avviare un
meccanismo virtuoso di sviluppo economico, sociale e culturale delle popolazioni che
vivono nelle zone interne del territorio lucano.
Se poi si esaminano le ricadute sociali degli impianti eolici sulla popolazione locale non si
può non mettere in luce, come l’irrompere di tale moderna tecnologia in territori
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69 Via Piave n. 29‐ 83100 Avellino Tel. 0825 289063 ‐0825 679058 ‐ fax 0825 679058 Partita IVA: 02579430642 prettamente agricoli consente a tali popolazioni di essere protagoniste dell’utilizzo di una
risorsa che non può essere trasportata altrove, ma “deve” essere trasformata sul luogo per
tutto il tempo di funzionamento dell’impianto, in modo visibile, pubblico, non mistificabile.
Le colline, che erano frequentate solo dai contadini del luogo, ora sono frequentate da
persone portatrici di una cultura diversa, non solo imprenditoriale, ma spesso anche
internazionale. Le imprese proponenti e le popolazioni locali sono spinte necessariamente
ad un continuo confronto, ad un contradditorio dialettico che per lo meno ha sradicato
l’antica apatia, la rassegnazione e diffidenza verso gli “stranieri”.
Al tempo della realizzazione dei primi insediamenti eolici, nessuno poteva prevedere,
queste opportunità nascoste ma implicite nelle iniziative di utilizzo della risorsa del vento.
Pertanto si ritiene giusto che si debba guardare agli insediamenti eolici, come a delle
importanti iniziative industriali, e considerarle come industrie che per loro natura sono
imprescindibilmente inserite e collegate all’ambito locale di riferimento.
L’iniziativa industriale connessa alla realizzazione di un impianto eolico è un evento
importantissimo per le popolazioni locali, ed i benefici e le ricadute economiche e sociali
non sono sempre prevedibili e quantificabili; certamente, però, la differenza tra benefici e
disagi è ampiamente positiva, duratura e proiettata nel futuro. Tanto è dimostrato dalla
circostanza che la maggior parte degli impianti eolici
realizzati, anche laddove
precedentemente si guardava a queste nuove realtà imprenditoriali
con diffidenza e
opposizione, sono stati successivamente ampliati con il consenso attivo delle
Amministrazioni e delle comunità locali.
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