NOTIZIE
INTORNO
PERSONA
ALLA
E
ALL'OPERE
I
D
TOMMASO
TEMANZA
VENEZIANO
ARCHITETTO
SCRITTE
DA
FRANCESCO
NEGRI
VENEZIA
DALLA
TIPOGRAFIA
MDGGCXXX
FRACASSO
{
tnai^ui
\
/\o/
NOV
//7
1982,
ì
CHIARISSIMO
AL
ENRICO
FRANCESCO
a
carriera
nodo
ha
non
distratto
da
dicarsi
die
io credo
die
degno
non
laude
Se
assai
sia
perchè
onore
Ji-
stringe quel
^
d'
e
non
cedendo
amore
curava^
rfé?-
tutto
umanità.
d*
non
piti
jì^
ne
,
che
da
lui
,
altrettanti
sperare
ed
altrettanti
umanità
siete
in
^
con
,
della
operatori
Voi^
stessa.
questo
esso
ponnosi
nasceranno
seguaci
,
(Iella
pub
rjuest'uomoj
se
pria
di
gliuoli
la
della
agi* impulsi
nalmente
nodo
che
al
pensare
elogia perchè
familiari
cure
sollievo
in
di
tempo
merita
conjugale^
onorevole
V
indefessaìnente
correndo
sua
(tEscidapio^ìlqua*
sacerdote
n
TROIS
F.
M.
le
DOTTORE
SIGNOR
caso;
voi^
e
fo
a
scuo^
sua
vantaggio
carissimo
co
ami-
quindi
mi
voti
perchè
gratulo
con-
la
dottrina
vostra
la
esperienza
i"ostra
la
y
celebrità
vi
che
nella
che
morali
e
la
alla
intorno
dall'
zo
del
di
eh.
grado
Notizie,
mss*
di
voi
la
mia
amicizia
e
si
1,
Il
e
da
i4
di
i
a
che
stima
del
posse-
queste
professa
che
più
tanto
prestarmi
verso
al
inferiore
non
rammenta
fu^
manoscritti
poi
e
lui
mar»^
mi
Cicogna^
Cicogna
quanto
Negri
gentilezza
tutti
concorse
te
scrit-
ìfolizie
dalla
di
maso
Tom-
lette
e
nel
Queste
legato
Negri.
buon
1
Antonio
per
di
Francesco
Filareti
Emmanuele
Notizie
Opere
l8
stesso.
presse
im-
Veneziano,
anno
somministrate
tor^e
stre
vo-
libretto
alcune
alle
defunto
de
dell'anno
sig.
di
ed
dell'
marzo
virtù
altre
volta
Architetto
Accademia
rono
partecipi
questo
prima
illustre
dal
nell*
in
persona
Temanza
fo
sociali.
vedete
per
vi
estimazione
tant'
per
vo-
che
siano
altissima
in
glio
vo-
me;
,
anche
Voi
e
offerta
ne
vostri
non
voi
tra
libretto
coloro
tengono
ne'
esultazione
picciola
presente
fin
mia
ristretta
sìa
tutti
rivivere
possa
questa
che
glio
del
vostra
Ma
figli»
,
voi
con
otti*
,
ino
fatta
divisamento
a
vostre
avete
spese
in
altra
reimprimere
occasione
nobìl-
Vita
la
niente
descritta
tore
la
prima
Alessandro
di
dallo
illustrò
le
i^oi
tetto
di
Medico
ar"
scultore^
uno
dell*
Archi--
siete
Filosofo
e
un
se
quelle
illustrò
letterato
un
co
Canoni-
Cosi
geste
tazioni
anno-
mons.
Moschini.
Giannantonio
se
eh.
per
e
peregrine
e
dal
arricchita
chitetto
Temanza^
stesso
belle
di
scolta
seni*
Vittoria
stato
^
motii^o
che
alcune
serverete
r
editore
A
di
col
il
quali
queste
luce
pie
giunte
le
di
altra
pubblica
la
studiosi.
degli
V
e
una
vedesse
operette
del
V
e
a
taggio
van-
pagina
os^
titolo
Negri
o
Note
non
pò*
5
tè
a
o
conoscere^
fu
non
di
trattandosi
luogo
di
tempo
a
porre
posteriormen^
cose
j
te
E
avvenute.
del
la
to
volta
il
egregio
del
figie
efper
lon-
sig. Architet"
Raggia
Girolamo
ingegnere
questa
pittura
una
dalV
conservata
semente
da
/*
avrete
anche
tolta
Temanza^
prima
giù
antiporta
per
che
corte^
miei
voti
permise.
Frattanto
rinnovando
i
^
anzi
i
Di
voti
di
Venezia
mi
tutti
il
28
//
protesto
gi^'gf^o
vostro
LORENZO
aff,
e
i83o.
abbi,
FRACASSO.
amico
V^orre
è
sul
appoggiato
come
il
Ma
vero.
del
finisca
sugli
die
i
porzione
una
impero
suo
trapassati
son
che
opinione,
il
esercitare
ili
e'
universale
la
uomini,
do
(pian-
parlando
strettamente
vogliasi
se
tuna
For-
patrimonio
considerare
della
anzi
rale
mo-
,
esistenza
di
sulla
vivendo,
se,
cJie
non
cessa
del
in
talvolta
quale
al
il
favore
manda
dopo
provarono
Dea,
fu
non
Temanza.
Io
dimenticato
fatto
di
Bibliografia
il
valoroso
ti
{%)
del
111,
so
Tommal'imanesse
ramente
inte-
fra
Comolli
gli
Ànfirlo
p.
log.
nella
(i),
e
di
recente
nella
teratura
Let-
(2).
diciottesimo
secolo
delC
Couwli»
tri
al-
sua
Moschini
stonco'Critiea
drll'ab.
Turno
ciosa
capric-
sua
BibHof;rafia
iuèaiternc
il
che
(pie'
(piesta
avendo
disile
Consocio
Veneziana
(1)
ch'egli
cenno
Architettura
nostro
Fj*a
di
taciuto,
orrevol
dell'
de'
l'Architetto
e
lui
re
sorvola-
steri
po-
morte
dirò,
frale
hocche
illustre.
certamente
non
fa
lo
le
ed
chiaro,
suo
per
onorato
tuna,
For-
col
talvolta
e
splendido,
J)enchè
nome,
re
di-
della
poter
e
lo
sepolcro,
che
polrem
seppellisce
e
ohhlivione,
intera
\ìn
il
annichila
defunto
il
morte
per
rinomanza,
diflbndono,
terra
,
la
quella
uomini,
degli
Eom«
Architettura
178^1
Cu-iU
4"
Voi.
ed
I,
l".
Ma
.-/r-
a"tt.
6
che
è
certo
fra'
distinto
dotti
ad
rivolgesse;
sier
lui
di
onorar
per
delle
alcun
rivendicare
stessi
dagli
a
della
a
eh'
meriti
il
è
,
di
natura
questa
Andrianna
di
varie
la
a
cui
Temanza
Filosofia
del
del
siccome
la
di
de'Gesuati,
Convento
Patavina.
Università
specialmente
da, diede
in
chiamato
per
sulle
a
Il
ciò
che
e
cosicché
,
Lezioni
battere
la
la
per
la Geometria
che
la carriera
Filosofia,
risguar-
eh' ei
conoscere
a
suo
nella
tenne
genio
suo
prime
nel
Catt'edra
poscia
co
grebuon'
Domenicano
Concilia
prima
pratica
con
degli studj
via
teneva
in
1706
,
Niccolò
P.
che
Osservante,
e
la
per
di
e
condizione
sua
scritti
mirare.
marzo
9
spero,
suoi
grandicello potè approfittarsidelle
fatto
di
iniziato
fu
ei
larità
partico-
gli
quegli, che uscì da un padre esercitante
professionedi Architetto, che in Venezia
suolsi Proto
vocabolo
appellare. Assai
ora
zar
accoz-
de'letterarii
Antonio
il di
fu
Ingenua
Venezia.
ingiusto
prese
le
quadro
principale scopo,
soglion sempre
ScalfuroUo
cosi
vita, basteranno,
di
con
pii\ somministra*
ranno
bastequali se non
comparsa
Tommaso
Nacque
lo
per
sua
operosa
veridico
un
presentare
da
mi
libri, le
in bella
porre
pen-
altri, che
nel
possono
gio
preufficio ampiamente
pertanto
suoi
,
il
non
vaghezza
nome
suo
sto
po-
alcuno
però
pochi
simile
venne
un
memoria
sua
non
a
(jueste poche notìzie
temi
la
patto gareggiar
A
il
silenzio
proposilo
là dove
lettere,
prestato.
v' ebbe
non
,
che
egli occupasse
(|uanlunque
,
va
veni-
,
Né
paterna.
darono
tar-
da
genitori a provvederlo di tal maestro,
tura,
potesse attingere i veri principj dell'Architeti
cui
i
senza
sempre
data
ver
del
suo
la
la
zio
ed
quali
Pratica.
spinta
matèrno
magra
A
si fatta
altresì
incerta
deliberazione
l'opera,
Giovanni
riesce
ed
il
mai
può
a-
consiglio
che
Scalfurotto
^
fu
9
anch'
Archiletto
egli
]"ertanlo
nelle
hene
sì
Né
c^uelgusto
che
in
che
seguito
formò
studiando
tal
sotto
un
l'ahhandonò
non
de'
uno
da
solo
fautor
di Vitrugran
le prime
scintille
di
sì
e
allora
l'antico,
per
frutto
posciachè
;
accendersi
sentì
celel)i'e
del
nell'applicazioned
e
questo
profondo Anticjuario
vio,
e
Matematiche,
raccolse
magistero
direzione
professore di Aslrononiia
si approfondò
to
molquello Studio
all'Architettura.
esse
la
Mantlato
allora
in
Meteore
di
e
soUo
Poleni
marchese
vulgati (i).
non
Padova
a
de
più
mai,
suoi
rari
pregi.
Ritornato
si attaccò
dopo alcun ten»po alla pati-ia,
suo
a
consiglieree guida al rinomato
Zendrini
Ingegnere tlella Repuhhlica iVi
come
Bernardin
Venezia,
Idraulica
da
questo,
infatti
così
dici
de'
e
P»elle
a
a
Venrtia,
la
Ji
cost
p«ll0t che
architetto.
il
disegno
^3rnte
lo
oiii
Rarlolomeo
continuar
da
oUolire
pochi
fossero
la
Puh.
Rimiu».
e
Cosi
verse
discihile
,
stranieri.
Di
storia
all'Inetto,
Giovihi
confessione,
di
n'ora
buo-
ed
tempi.
se
po-
Marco
San
mento
tra'
qnali
il
S^^alfiirottn
intHinj
Kgli
tcmhra
il Temania
alcuno
se
btala
era
ni
la
suo
h
il
opera
f^ttc
carattere
d'un
/iichilriti
Irascri-
tnnghi anni,
fin dal
rizzata
lode
delle
toLo
p.
*.
Rocco
i4o^
^a
per
tre
trtiifm
^rj.
delle
storia
cliiesa ili
ar"|iiÌ9t"''"
molta
«d
che
amore,
scorsi
fu
Irova-
ovvero
,
ilhistiar
professava
de'Co-
all'esame
appaileiiesse
livne la aiiniiirtna
«fiicliuchi^ia
re
ritrar-
,
Giovanni
fronte
Ma
dello
Libreria
la
Venezia
cui
Ac({ue.
all' Eriidizione
stessa
sua
ali
mentovate
de' mezzani
come
spetta
inoltre
rami
diligenza; cosicché
coii
(i) Opera
9tro
dalle
cpialchemodo
Arti,
vevalo
facoltà
Manuscritli,
in
potesse
in
l'occhio
che
vane,
potè
per
frequentare
avvezzò
ove
Poleai
|"igliòafletto
com*ei*a,
a
dal
v'avean
antica,
che
delle
scienza
valentuomini
que'
a
ciò
in
pratica
anche
giacché
,
si erudì
come
lumi
cento
che
alla
e
)
sì
lui
da
e
Suo
tli
inae-
saputo
vrccliie
cap"
awr
e
d*
fu
un
saio
altrr»i
aniM
(jiudi.
Ma
tettipiod«' Si. Simaone
e
nt^n
mso
i'iOuiine
li
Muli
criticii«,aiUaa
dvlb
giaadtzxa
ci"|)ul"i.
del
Ufi
J704"
IO
€
geniale fatica
tal
da
infervorandosi
più
d' altri
facendo
collo
Archivj
insensibilmente
di
di
varie
si
pubblici,die
de'
opere,
ricco
ognor
andò
spoglio,che
trovarsi
a
Documenti,
nelle
anzi
clesistenclo,
non
vie
vie
ne
privati,ven-
d'una
pia
co-
gran
quali molto utilmente
clie poscia gli venne
«i
vi
ser-
fatto
scrivere.
Ma
cui
siccome
avesse
primo
che
fu,
cui
ci
Architettura
cominciò
dal
il
lo
il
la
attendesse,
rapi,
fu
e
farsi favorevolmente
a
sopra
cosi
stato,
suo
fervore
se
studio
,
nascente
con
a
lo
questo
era
piantare
a
non
Civile
non
essa,
per
Sin
conoscere.
va
età. Egli aveventiquattresimo di sua
stia
da
disegnato un lavelluccio
porsi nella Sacre-
1709,
del
e
Apostoli. Operetta
del
di
die
essa
per
di
numero
SS.
Simeone
divedere
a
non
tavia
tut-
questa;
osservano
lui
esser
non
que' goffiartisti, i quali
e
Taddeo
e
fu
rilievo
poco
subito
copiano,
quanto
de'
tempio
nuovo
tanto
di
o
no
san-
dar
emen-
,
bene
sebche
que' difetti dell' arte
dalla
autenticati
pratica di gran maestri, non
tendere
d'indifetti. Egli che amava
però d' essere
fino a'principj
un'arte
tutta
appoggiata sulsi
non
curano
,
cessan
,
r imitazione
della
di
queir
accartocciato
j'e
la
delle
sommità
forma
in
ornamento
cui
con
,
nella
s'avvide, che
natura,
gli
usarono
Arcate,
di
figurazione
con-
cuoio
chiude-
antichi
notabile
eravi
inve-
cuoio, od altro che
risimiglianza.Siccome
questo
siasi, suolsi per maggior vaghezza rappresentare
variamente
scanalato
egli considerò,
|"er lungo,
che
risguarda,
diversità,
a
parte
era
facendo
del
così
diritto,
non
l' accartocciamento
mercè
chi
il
dovendo
a' Romani
che
rotolo,
battere
distesa, che
al
pur
contrario.
ed
che
apparire
Era
agli occhi di
ispiccare tal
parti esuberanti
della
il rovescio,
mostrano
sugi'incavi
mostra
far
neeessario
le
il rovescio
che
men
o
scanalature
il dinanzi
del
perficie
sunissero
ve-
della
cuoio,
sfuggita simile avvertenze
a' posterioriArchiteli', i quali avean
a
1
in
fatto
inai
sempre
gì'incavali
e
guisa,
camminassero
cartoccio
nel
tanto
lina
eli così
che
poiché
la registrò altresì
,
e
lui
da
Ma
non
in
raccorre
materia;
suoi
proprj.
bel
sua
in
in-
l'essenza
del-
cui
con
gran
scritto, ch'io
pia
sap-
degli
formò
struttura
tutti
strada
dell'arte
tal
su
nella
tra' Greci
gli
uni
e
e
la
mostrar
a
volte
delle
e
presso
i canoni
l'esposizione co' pensamenti
farsi
Per
adulta
to
meditazioni, e tansi
«enti
allettato
l'/d'ò
sue
nel
che
l'architettura
grande
vello
La-
Lettera
abbellimenti
esterni
giovanili
uno
archi
nuovo
primo
cesse,
compia-
accennato
Lucchesi,
intrinseca
avvivandone
degli
si
cuoio.
,
s'immerse,
vi
certa
linea
del
ei
nell'
1
ti,
rileva-
stessa
corpo
usata
in
il
la loro
delle
soggetto
a
ch*è
e
pubblicato.
tanto
gli
archi, quanto
il
la
dell'origine dell'Architettura
fii parla,
senno
nel
Matteo
cliritta all'Architetto
aienìbri
osservazione
averla
oltre
i
per
quanto
,
Pare,
che
sità
neces-
negli edifizjvisitò
pagnò
sua
culla, l'accom-
fra'
Romani,
gli altri, ma
di
la mostrò
e
più
'^f^*^^^
a":p-*c
presso
^^^
Le
degli
^^^f^
grand' uso
va,-'
^^o^u,
rie specie di questi, di ciascuna
attrispecie gli
indi
buti
colo
divisando,
venne
poscia
assoggettò a calla lor varia
de' piapressione e colla dottrina
ni
inclinati agevolmente spiegolla.Alla rubrica
de^^/J
altresì
le volte
le cupole, e di
e
gli archi trasse
ru^a^
i Romani
il
mercè
archi.
"
ijsse
additò
ancora
le
la
alternando
teoria
gli
armamenti.
studio,
che
solida
degli
edifizj,né
Questo
scritto
cando
come
,
meno
dell'ultima
politura),
mai
sta, pensò
altro
contenente
un
f Architettura
maestri
riesci
disile
;
coso
a
desunte
il
darlo
h;
in
,
e
luce;
man-,
si
co-
ed
Regole generali
de'
siccome
uno
ammet-*
autore
suo
da' libri
ambedue
"li
emende,
uè
sì
co-
neminen
piuttosto
capace
ampliazionied
di
perpetua
e
trascurò
un'opera (essendo
considerabili
tere
possibili.Colla
senziali
punti più es-
i
pratica toccò
la costruzione
per
difficili parti
forme
varie
più
io
co
an-
del-
?
ditati
accre-
penso
,
12
eh' e'
della meiiioi'ia
e
per soccorso
per proprio
Tuttavia
soltanto.
al
loro
parve
sore
posses-
dello
liso
il
Pietro
sig. ingegiiei'e
architetti
beneficio
un
in
del
nome
non'senza
esaltezza
il
invidiare
un
dielle
quindi
;
che
le
tener-
giovani
a
stampa
a
centemente
re-
al
volumetto, che quantunque
di glonon
apporti aumento
ria,
pi'egiosarebbe, se la lipogi*ameglio corrisposto alle mire
un
Temanza
pure
fica
l'osse
nascoste
se
appo
Lucchesi
avesse
dell' editore.
il
Mentre
i
scrutare
gli
in
a
Rimini
il
sopra
stati
erano
disegno;
più elle,
tanto
Ri mini
le
il
portali
ri-
questa. Chiamalo
fu
re
esamina-
viaggio
si
to
sospettato
invi-
accinse,
e
in
esservi
sapeva
di Antichità
assai venera])i-
pezzo
l'Arco
cioè
oltre
altro
un
al
lietamente
mani
ro-
compresovi
,
per quivi
dava
che
il superbo j)onte di Augusto,
il nostro
Tommaso
di l'uina, vi fu anche
(i). Egli
nio
ge-
fedelmente
Scalfurotto
zio
suo
suo
monumenti
poco
l'occasione
e
il
di esercitare
due
casione
bell'oc-
sua,
professoriantecedenti
dai
Palladio,
stesso
dell'arte
sorte
l'ingegno
e
,
lo
la
aperse
lo
nel-
immerso
stava
miglioi'isecreti
studioso
che
Temanza
nostro
Ponte,
in
eretto
del
onore
medesimo
gusto.
Au-
,
Pochi
furono
pur
dello
zio
giorni Egli
sufficienza
a
le
le
Arco
le
interne
ai
cui
di
e
costi'uir
del
tutto,
ed
a
cent'
altre
ra
anco-
no
intorpoca
all'e-
Romani,
furono
moli
dell'
e
opportune
de'
bisognava,
ab-
Ponte
esso
solo
ne
nozioni
quelle splendide
Architetti
loro
al
che
ciò
parti, investigandone
di
modo
quella città,
in compagnia
fare
prendere
ritraendo
e
all'antico
in
di
per
minute
piò
in
per
piò diligenti misure,
delle
ma
sì
osservazioni
come
dimorò
erette,
curiosità
anli-
,
clntetto.
è
al
ì'di'OUoe
Egli
n.
chiese
882;
ad
si rivolsero
Riinlnesi
(i) Li
Apostolo
il T(;mania.
il Poleni
Ciò
tu
per
avere
le
Poleni
con
lettera, the tra
suggeriti lo
avr.^gli facilmente
consiglio,al
ed
Zeno
ad
tj3d.
un
Arpala
stam-
Scal-
i3
che
ili 1 opera
,
titolo di Antichità
col
di
FnUto
scienlifiche.
(juariee
alquanto
(i)
^
che
ricer-
die
appresso
Rimini
di
industri
si
Inori
lodalis-
opera
degli annessi
dagl'intendentipei* l' esattezza
la colta
e
disegni, per la copia dell' erudizione
per
cui la scrisse.
E
ben
forbita lingua, con
ino
e
sima
fu
cui
a
farne
di
strò
al
di
Ammiriamlo
sguardano.
nelle
dotto
rendersi
e
della
era
qua!
solo,
non
tico
Pra-
so
Soccor-
Idrauliche.
istituzioni
in
tore
au-
ri-
pio
dall'esem-
e
imitarlo,
tempo
degno
patria, e
Principe. Riputatissimo
suo
il Zendrini
Venezia
in
e
com'
Italia
,
ancor,
fece
sei
avendo
oltramonti,
il Temanza
lui
del
grazia
cittadini.
laborioso
qual
e
si
l'Architettura
sej)pe col
lui utile alla
di
par
di
ammirarlo
che
dalle
maestro
al
anche
ma
ad
adesso
egli provvidamente
d'un
de' suoi
Matematiche
cose
Hiniini
riconoscenza
novero
qui cominciammo
applauditi scritti,
Fin
di
stessa
in
quale
ascrisse
lo
città
,
la
dedicata,
fatica
bella
la
caso
gran
trasferendo
ben
il
presto
,
ed
compagno
meno
non
sotto
preso
giovanetto
diventare'
,
di
di
amico
se
laro
scoe
in
proprio, che
la
,
saper
tuna,
forpropria fama, gli aj)erse la strada ad orrevol
non
e
potevasi
(juale aspettar certamente
col
della
d'Architetto.
esercizio
privato
profession
Eccolo
vigio
impiegato in serpertanto assai di buon'ora
pubblico nella regolazione delle Lagune, che
(
ircondano
la
di
città
Venezia
,
ragione
con
ileila
mura
anni
chiamavansi
meno
di
ottenne
eletto
venir
gravissimo
lo
benze
il farlo
(i) Snprjttniio
tera
inviolate
volte
altre
e
santissime
in
Pub.
gli
ne-
do
gri-
del
Perito
gistrato
Ma-
alle
to
onora
Accjue con
dio,
stipennon
potrei seguirlo in tutte le varie incumtal carico, che appoggiate gli venrelative
a
nero,
né
eh' è
che
patria.Cresciuto
aj"presso
che
nell'esperienzae nel
nostra
non
le
e
tra
dal
sarebbe
Cml9
le ftlainpale di
per
Fr«nce«co
lui. A\
avventura
Alff.irotliin
dell' Editore.
necessa-
una
siu
Let-
i4
j"ei'òdeìlt» più importanti mi
rio. Taluna
volo
di
COSI
onde
accennare
convien
defraudarlo
non
di
,
che
quella lode,
anche
mediocre.
non
alla
prantendenza
lui
E
questa
per
si affaccia
ci
prima
rii'ab))i'ica del
si meritò
parte
Ponte
la
so-
sua
di
Bassano
ingenuità ricordata. Nell'agosto
del
1748 precipitatoper la gran piena d'acque del
fiume
fin dal
edificio ordinato
Brenta
quel famoso
1670 sui disegni del Palladio, fu dal Magistrato
levarne
rionde
il Temanza,
alle Acque
spedito tantosto
i danni.
sigliò
Rappresentati che gli ebbe, consulla
ladiana.
Paldi rifare il Ponte
primiera forma
da
stesso
con
lui
decretata
fu
stesso
j'icordo, ed
il
Piacque
in
conformità
del
rifabbrica
la
allo
Ponte
e
la
commessane
tempo
molte
e
dell'esecuzione.
cura
Egli però
pi'incipio.
al gennajo dell'anno
sino
vi assistè
che
di valore
essendo
Non
disposizionioccorsero
darvi
un
uom
to
cor-
da
ad
te
indefessamen-
1750.
lungamente
quella cura
una
staccarsi,
la
sovrano
sola
Se
che
non
attender
sua
Imperciocché
Veneto
Governo
e
dovendosi
titolo
sul
maggiore.
di
il Patrizio
luogo
1
tra
ragion
per
fini
con-
ni
Giovan-
niun
Commissario
di
primo
disparità insorte
l Austriaco
spedire
col
Donato
alcune
per
do
coman-
dal
ufficio
un
do
ra-
j)Ossa
forza
fu
per
onorificenza
di
ma
gli
,
prestare
in
oj)era
guari diverso,
non
impresa
e
di
prima
,
SI
a
,
altro
,
])ensò
la
del
saviezza
che
il
titolo
col
Tommaso
nostro
ad
poterglisidare
Senato
sistente
As-
d' Ingegner
,
dunque nel Luglio del
sulla faccia del luogo, mentr'E1760, e venuto
industria
in
gli occupavasi nello spendere la sua
Matematico.
agli
obbedienza
da
tratto
Partito
ordini
avuti,
maligno genio
la
e
ohe
fama.
E
r invidia
in Bassano
eravi
il modo
studiava
affé, s'egliè
attacchino
non
dall'universale
sfera
che
vero,
non
se
della
di
chi
scarne
offu-
dicenza
la mal-
le
mediocrità
persone
si
,
sollevano,
allora
dovi'em
i suoi
da
meriti
questo
arguire,
cominciassero
che
ad
to
appun-
apparire
f5
e
del
del
Ponte
poscia
era
sparlò, ed in
pubblicalo in cui
lui
di
inolio
la
e
del
Storia
cosi
(2),lanciò
del
l'onore
ailìdala,
anni
Ire
presso
apFerra-
del
Vila
(l)
ta
prolissamente raccontro
conparecchi morsi
,
cina
direzion
siala
libro
suo
la
re
Ingegne-
cjnaìe la
,
fabbrica
Mein-
F'rancesco
noiissinio
al
P'erracina
Barlolamuieo
della
D.
cerio
passionalo
ammiraloi*
ino
Un
distiiUi.
singolarie
Ponte
in iscorcio
Arcliitetlo,
nostro
tulio
sopra
dall' enunziata
rimosso
slato
spacciando, ch'era
già
sopranlendenza per difetto di capacità non
|Xirchò fosse distratto in allro pubblico servigio.
si pigliò l'offeso di ribattere
to
in sul fatPoca
cura
,
così
calunnia
marcia
eh'
voci
da
escono
miglior
Pure
dopo
del
moli'
Ponte
Bassano
la
bocche,
dar
nella
male
certe
a
il
è
possa,
apertoglisil'adito
anni
di
vero
accreditale
poco
ch'altri
risposta,
,
di
e
;
Vita
tacere.
re
parla-
di
del
che
ladio
Pal-
,
scrisse
non
,
al
bucce
cui
in
macchiato
lui
di
nota
aveva
oltre
di
gli errori,
intorno
forse
qual
del
per
,
ciò
a
La
della Vita
posta ommise
le
rivedere
libro, riconvennelo
asserito.
arroganza
ristampa, che
bella
a
suo
anche
con
nella
ed
il
falsità
dal
ritenersi
Prete,
saccente
scoperse
una
seppe
che
nota
Palladio
effetto
di
di
rò
pece,
fe-
più
riflessione,che
me
cogli avrà latto scorgere
air intutto
il proprij nome
superfluo il difendere
dal gracchiar degli sciocchi.
Ma
le critiche
in sul
toccare
poiché siamo
cui
le sue
a
persi
operazionisoggiaccpiero,egli è a sache
Panno
iy55 j)arendoabbisognar d'alcun
la torre
ristauro
dell'Orologio posta sulla piazza
matura
,
(i) Vita
macchine
e
ingegnere
Monete
colla
Bartolommco
di
storia
rifabbricato^
illustrata
da
O/tera
Francesco
Afrmmo,
(t)
dal
dell'
di
d,
Il c«ralirrc
Tvtnanxa,
Editore,
clit
Giovanni
ccrtainente
del
varie
de
oon
Ponte
Fcrraccina
di
note
rifiuardanti
Veti.
1754»
Latara
ceUlre
dal
Batsano
la
Bat^
tiiedctimo
stessa
città,
8.
lia qneita Vita
con
poitilU
A^
aotacoaiita.
il tuo
ritnarinia
i6
Marco,
di San
la
che
(i). Egli
cura
Pietro
Lombardo,
dalla
s' arrischiasse
non
in alcuna
di
alterarne
ad
dei quatti-o vani
ognuno
colonne
la piazza, due
più
aflbrzano
ristringere il troppo
shnmetrici
erezione
è,
insieme
architrave
lungo
rendono
cpialiavendo
selciali,che
che'
col
piiV
to
perdu-
dopo
tozzi
liuscivan
fecero,
si
Quindi
superiore,ed
i nuovi
nome,
solidità
porticato,che guarda
aggiunse, le (pialivie
,
per
del
del
gl'intercoloiuìii
lo zoccolo
suo
si lasciò
maggior
l'idea.
parte
facciata
la
di
giata
appogdel
non
riverenza
fine
a
Itii
com'era
aininii'ator
abbagliare
tanto
Pii1)l)liroa
dal
venne
Architetto
primo
però
ne
la
prima
sgarbati.
e
ì discreti
e
Approvarono il suo pensìere gì'intendenti
non
(2). Fuvvi
lare
pertanto ehi giudicò irregoquella giunta di otto colonne, e v'appose di
notte
cartello,
un
Lustrissime
cui
su
colonne
siore
Di
tal
lo
cervello
di
godeva
gran
cosi
fu
satira
Pier
luce,
contro
il Temanza
ventitre
si
hrandisse
l'armi
il Camerata
eziandio
dal
eh.
fu
ab.
nella
data
dopo
ta
viin
po'troppo
lui
di
in
benché
scaglia,
discolpa
suo
un
parzialissimodiscepolo,
(i) II Selva, discepolo che
che
anni
di
di
mostrò
allorché
P. Lodoli
del
la memoria
ben
e
j
stessa,
Lombardo,
acremente
uom,
Venezia
in
quello strano
che
a
que'
autore
Lodoli,
Carlo
favore
credere
di
spacciatoper
fra
?
qua
inerita.
in
sùi^evw
feu
cossa
,
Klon
scritto;
slava
fu
del Tema
carissimo
veramente
scelto
GallicioUi
( Memorie
un
T.
I, p.
è
detto
). N.
dcl-
Ciò
qnest* opera.
a
va
assicura-
ma,
270.
VF.ditore,
(1) Che
tore
Temanza
te
tal
stesso,
Architetti
servire
leni, che
ne
a
alla
Lodoliani
difende
che
87.
p.
Storia
abbia
ristanro
degli Elementi
Nel
pienamente approva
l'inveozione,non
attribuisce
p. 85,
tal opera
Tomo
Letteraria
presiedutoil
If,
p.
181,
dai
3
e
si
morsi
delle
deduce
del
Nuoi"e
dice
lo
Temanza
anche
Lodoli
Memorie
V.
Taiidal
^iptr
Poil parere del
riportasi per esleso
Ivi però se
colonne.
la giunta delle otto
Camerata.
ad Andrea
al Temanza,
ma
i8
cui
per
uso,
voleva
fatte; né
eraii
che
avvertire,
ben
quando le porle son
grandi, liannovi
più possenti
di
meccanismo
farle
così
ragioni
dendosi
renper
la superior soglia più resistente
a
zione,
propor,
che
se
hello
è
Temanza
torniamo
ad
da
foce
nelle
di
fatiche
di
qua,
là.
or
1767
anni
vi
mel-
cominciò
Piena
attese.
mai
(|ue-
to
distrat-
sempre
lunghe posate,
m
or
l'altra
fu
imbarazzata
meno
cose
com'egli confessa,
,
Nò
e
poco,
d' altra
Stalo, che
sin dal
Deputazione, tenendolo
frequenti viaggi, ed
in
fu
due
per ben
fastidi fu
un
profession d'
la Deputazione
dello
Lagune. Egli
applicarvisi,e
sua
y
sua
Tale
i iìumi
sopra
ad
sta
alla
d'Idraulico.
e
e
mormorazioni
per
in
occupato
estranie
però
lui sostenuta
lon
pubblicoy grandiosa
senza
l'Architettura
osservarlo
non
Ingegnere
mai
rò
pe-
stesso
?
lasciam
natura,
guidò
y
contrasti
dello
parole
chiacchiere
senza
lunghezza. Qui
colle
Architetto
Quale
:
Ora
la
il concludere
opera
senza
sminuisce
ne
sui
del
che
Lidi, alla quale passò nel Geimaro
1759. Ancommissioni
varie
prima però di tal tempo
di simil
genere
noi
per
zafusina
,
l'io.
quali
,
fortunata
allo
le
Ira
sostenute
avea
di certi
scavamento
ove
eh' ebbe
quella
fu
per
di
presso
Sant'lla-
Badia
di
accidente
mero
di siedere
preLiz-
1766
canali
l' antichissima
Imperciocché
nel
direni
venendogli
fatto, nello scavo,
scoprire alcuni rimasugli d'
la
antichità, s'invogliòdi proseguire le indagini colatto
di
far isbucare
speranza
ad illuminare
la storia
far
in
vie
meglio
quella parte.
fra
le vecchie
per
carte
,
e
gli adiacenti
resto
l'anno
fin da
verità
stalo
era
nato
pensier gli era
de' nostri
estuarii,indicandone
il
delle
l' estensione
conoscere
E
qualche monumento
de' tempi andati,
di
paesi. A
l' antico
uopo
il ritrovamento
eragli
1746 negli Archivj
riuscito
del
il frugar
giovanil
la
estendere
tal
Lagune
quando
suo
a
e
stato,
utile
letto,
di-
storia
i
fini
con-
sopra
lui
lo
fal-
Magistrato
alle
da
»9
del
Acque
Capitolare
primo
giorno recatosi,
che
del
gettalo
e
Piovcgo.
l'occhio
sorte
a
Colà
un
sopra
bito
sugiaceva, ne conohl)e
nersi
l'importanza, lo squadernò, né potè trattedal leggerne alcune
pagine. Qual fosse il suo
giubilo quando il primo atto, che se gli affacciò,
tal
libro,
vide
la remotissima
portar
puote
trascurato
le antiche
gusto
vero
per
recarlo
di
con
diede
ne
e
lo
per
in
tutto,
di
il
ma
della
a
ne
descrizio-
secoli
primi
V
onde
spese,
del tutto
il
Dissertazione
siderabil
in
parte
sui
essa
Pag.
(a) Sun
«piali
Pianta
none
(VrneKia
p.
di
i8"8
Suo
territorio
fu
scopo
fiu'ono
luce
il
con-
versare
diseppellitele
ci)
men-
i53.
vosi
la
in
comparve
vagheggiato argomento
sili, ove
). Nelle
fece
IVotc
p.
della
frootispiiio
di
di
I).
è
Sante
Dn'
riportalo ciò
copia
da
lui
ne
Flaminio
ricord»"»
lo
modestifisim.^
ciò
(«radrn'go
Monsignor
4^)
eziandio
il Foscarini, ma
Co«Jice| n«"«n
(|iiel
QiieHti medesimo
manza.
nel
del
se
rima-
opera
V antichissimo
sopra
esaurisce.
solamente
usarono
poiché
;
lui,
lavoro, fossero
al
materia
riuscite
stato
pubblico. Sarebbe
molte
vigilieda lui
le
dire, che
Sani' Ilarioy che
di
governo.
faticosa
sua
della
impreso
Qualun(jue
loro
ammamiir
vane
bella
la
merito
bene-
ni
de' Venezia-
le azioni
bene
espettazione del
però ingiusto
pregio,
del
secondo
sommamente,
del
il motivo,
fraudata
Veneziana
dell'antico
mappa
intender
per
fosse
ne
una
Veneta,
Laguna
ne'
lizie
de-
sue
,
segnare
necessaria
pia
co-
,
,
i
le
trovò
diede
intanto
za
licen-
di Venezia,
letterati
Letteratura
poscia nella sua
Foscarini,
(i) magnificandone il gran
tacendone
so
non
perchè il nome
suo
scopritore (2).
tli tali ai-mi. Egli aveva
Instrutto
ci
sia
trasse
ne
un'esatta
cui
non
che
sa
Ottenuta
anni
sette
Codice
questo
olii
non
maggiori
di
982,
anno
memorie.
ai
corso
se
sei lesse
se,
parte
,
dell'
arguirlo
avventura
per
data
che
Dalla
santi
il
Te-
rpierela ( /Inticn
alla
Valrnlin.i
Frlicc
Temanza
fatta. IV, tleW
Corner,
scopritore
serta
Dis-
Fortunato
e
ebbe
Kilitore,
icritto
20
lor
coli'
aiuicaglre,e
tovate
da
condizione
di
occasron
felicissima
prima
considerare
la
i Romani,
sotto
florida al tempo
de' Dogi PailicijKizii,
poi men
sera
alquanto triste nel XIV
secolo, e ognor
più mine' secoli
belle
è (piante
posteriori, mirabil
notizie
gune
laagglomeri sulla topografiadelle nostre
da
Altin
sino a Chioggia, sul corso
de' Due
Medoaci,
ossia
il libro
nel
sì
avidamente
crescendo
prima
ascrisse
Medoaco
al
suo
tra
il di
siccome
ceto
re
auto-
Socii
quella
gennajo
9
in
le Accademie
i loro
si fu
che
suo
tale, che
a
esempio
che
il
intanto
ambirlo
1'
Padova,
ed
fama
ad
di
procacciarono,
raro,
in
darne
a
sei
assai
cominciarono
La
nel
Brenta,
divenne
andò
da' Padovani
fogamento
cagion potissima dell'afdi queir ul)ertoso
uscito
Appena
paese.
delle
anticbità
neziane
Ve1761, gli amatori
maggiore,
breve
tagli fatti
sui
de' Ricovrati
lo
1762
elicile
nella
eccellente
(1).
,
Architettura
alcune
alla
noto
e
erudite
sue
Repubblica
pubblicate. Ne
opere
Lettere
delle
per
se
passarono
pochi giorni, quando a conferirglieguale osi mosse
anche
l'Olimpica di Vicenza, presane
non
nore
occasione
fark
della
dalla
Vita
del
eh' ei
dedicazione
Palladio
da
lui
si esibì
di
terminata
e
,
per
le stampe
allestita.
Ornato
questi
di
gi
freson
quali tanto
render
ne
quant' uom
sa
se
degno era omai
che
anch' egli sull'esempio di tanti valentuomini
tempo,
facesse
qualche scorsa
ché
|"er l'Italia, giacchi
le Belle
Arti
ama
e
professa è da
per
in
che
s'è' non
delitto
imputarsi poco men
va
a
di quel cumulo
sola può
di cognizioni, che
cerca
titoli
i
,
,
,
somministrare
co' tanti
monumenti
direi
mostra,
il Temanza,
COSI
questa
più
antichi
quasi, tutta
e
(i) Egli
non
avrebbe
fatto,se
ad
volle
nobil
e
parte
Europa
onde
moderni
si
,
ingemmata.
isfuggiresi
d'
fatta
Ben
taccia
delle Belle
alla vlniiiana
pertenere
dì.
N.
dell'Editore.
viveva
a' nostri
ciò vide
in
sul
Arti:
non
21
1762 posti in
lìti
fine
la
abbanclonò
moglie
,
Roma,
come
là
l'osse
si diresse
Toscana
d'
dovizia,
ei'udita
ogni
l' animo
osservazioni
intento
grand' opera
Alberti
Ammirò
de
Roma
a
che
facendo
consultò
un
aedificatoria di Leon
re
collazionò
ne
e
,
A
giro
ciò
là
e
qua
Firenze
di
re.
discorre-
a
sempre
andò
gli poteva,
lui degne.
di
della
a
e
suo
a
più appartener
stampato.
in
Napoli. Quanto cpieslo
delizioso
è a
e
proficuo,non
e
Battista
della
via
centro
a
Portando
Codice
patria, ed
,
anche
passò
gli
la
presa
fari,
più gravi afcompcignia della
i siioì
assetto
collo
parte
una
la
del-
gl'insigniavanzi
essi con
tra
chio
ocprisca sontuosità, e di alcuni
la
esaminò
struttura
con
e
indagatoj'e ne
fu
le dimensioni,
siccome
m»nno
perita ne cavò
di qualche altro
edificio.
di Pompeo,
del
teatro
e
di che
A Napoli poi il suo
genio antiquario trovò
della
laj'gamente pascersi nelle famose
scoperte
utili
ed
Ercolano
di
città
lumi
nelP
ritrasse
in*
,
col
le
dalresto
pietra sbucato
ti,
frutviscere
A cpiesticonsiderabili
del terreno.
dal
che
viaggiar riportò, 1' altro vi aggiunse di
de' professoripiii distinti
accpiistare la conoscenza
spezione
del
che
d'Architettura,
io
Ed
(i) Tra
lettere.
di
nel
Milano
Qui
vi
l'indole
scherzi
edizione
come
in
fece
in
del
Lettere
Venezia
l'aono
al
i833
dal
l'Accade-
commercio
Tt-manza
nell'AntDlogia di
dappoi ai
ne
riportano. Quelle
che
delle
edizione
vi si fece
Opere del Milizia,
Lettere
ha
lettere
vi
seconda
della
Vili
eziandio
del
l'reti, a
Francesco
ha
edizionii
delle
risposte di ({uestie
nelle
«fuali
lif. dcirEUii
"'
nx
no
a
di
clic
C4
altri
il
ad
e
nomini
a
Anlo"«
conosciuta
di
veruno
Kiteru
a
illustri al
IMiluii,
lui
«uà
Arnaldi,
Knea
Milizia
e
Pittoriche.
Lettere
Ttmaoza
Francesco
ce
fe-
si
Pierangelo
Firenze, dora
riprodussero e
conte
lodatissima
F3 ci
Giovanni,
no,
soggior-
tenne
f/tiale
Milizia
che
in avvvrlire
gode l'animo
del
non
Temanza,
una
con
religiosa
celebrate
che si leggoO) nt-lie troppo
Beliti Ani.
del
Bologna, se
c^I
(i).
fioi'ivano
effetto
ad
il Miliiin,
delle
edizione
Holl.iri,a
Selva,
T«manza.
san
voi.
inoltre
Giovanni
nio
ae
llologna nella
conobbe
altri
ili molte
Ami
brani
niolti
a
gli
elegante
Caldogno,
lina
dì
alcuni
per
allora
Italia
in
volentieri
attribuirò
che
di
di
teatro
al
liuvi^ |""ntiene
({negli
conte
4
cose
di
di
22
Cleincnliiia
mia
di
4
del
maggio
di
ielle
il seguente
dotta
una
Maria
Preti
della
fino
lui
i suoi
applicazion delle
all'Architettura,e gli fa toccar
che
alcune
se
volte
armonica
proporzionale
de* vasi,
ed
canone
diversi
tenere
dia
me-
l' altezza
invariabil
riguardo agli
alla
ed
degli edificj
no,
ma-
della
per
1' avere
sicuro
più
essere
,
ciò
con
determinare
per
deesi
non
timenti
sen-
consonanze
1' usar
bene
sta
ma
pri-
re
conoscito-
espone
essa
anni
Francesco
all'
intorno
usi
due
però
A
in
Egli
materia,
musicali
ploma
di-
le Pitto-
tra
Architetto
all' illustre
Castelfranco.
di
vide
si
anno
lettera,che
sua
indiritta
avea
a'
appresso,
inviarglil' onorifico
ad
1763,
cioè
poco
Accademico.
suo
Soltanto
r
esitò
non
estensione
varia
,
delle
lor
che
al
almeno
nominata
non
squadra
tal
del
legio in tant'
quel non
d'ordinario
Non
incontri
tosto
a
teoria
e
si
Di
nico.
siccome
non
l'anno
ischerno
per
poco
sarebbe
certo
con
che
(i) imprese
eh'
egli
nuova
nell' Architettura
lo
moderata
quasi
,
gegnere
l'Inlibro
suo
medesimo
dileggiare il Temanza
di proporzioni tentasse
e
comechè
quale,
reputò saci'ivece
trascurarla, seguendo in-
Cristiani
Brescia
in
la
diretta
quale giudizio dell'occhio,
ad ogni regola.
sopra
l'opuscolo, che
comparve
Fr.
Girol.
stampato
il
o
so
va
si
il
media
,
avere
ignai'o,pure
non
di
conosciuta
non
questa
;
Palladio,
divino
media
lui
da
veci
le
tenne
armonica
proporzionale
za
l'avverten-
stata
essere
Vitruvio
gran
,
di
Questa
misure.
il
chiamò
ei
censura
trodurre,
in-
controarmose
l'ise
ne
,
stato
da
uom
disdirsi
se
ben
,
fondate
gli fossero
apparse
nuli' altro
trovandole
sul
(i) Della
inedia,
civile.
Bollar iy Prelato
Due
armonica
di
a
ste
ingiu-
tare
più mediscoprire clie povie
proporzionale da applicarsi
a
epistolari indirittc
Roma,
Brescia
1766, 4.
Dissertazioni
celeberrimo
cosi
accuse,
fece, che
fino
controverso
punto
le
chitettura
ali* ArMons,
23
alle
levasi
notissime
tre
medie
ed
Geometrica
rilmetica
proporzionali A-
Armonica
quarta
una
,
cioè
aggiungerne,
agli Architetti
egli infatti
in
porla in opera,
lode.
Ecco
(pud uso
volle
diremo,
tinia
con
e
sciocche
appariscano.
cui
avanti
più
i
di
granincivili
comunque
che
Ciò
altri
per
for-
con
sappian fare
inconcludenti
ad
stimolo
stato
comodissima;
gli riusci
e
altrui
critiche
delle
ingegni
J)e
riuscir
edifizio, di
certo
in alcuni
che
controarmonica,
casi doveva
ed
e
la
sarebed
apologie
a
,
eccitamento
oltraggiose,fu pel Temanza
puro
più fine speculazioni,ed a scoperte novelle.
Se per la sopraddetta lettera qualche «aumento
liti
a
di
favore
tra' Professori
conciliò
si
moltissimo
,
sopra
scrittura
la controversia
intorno
tempo
da
finito
la
dopo
pulpito
farvi
in
centra
l'altra
uscite,
avviene,
come
nel
y
sua
senlivasi
il
sopra
legname detto
di
semplicemente,
estensione, dipingervi
oppur
Vicentini
di
perciò
né
Palladio,
convenisse
Dissertazioni
Erudite
erano
lui,
compartimento
soffittoducale
tutta
vela.
una
di
qualche
mento
ripuli-
da
(h'segnato dal
teatro
morte
un
volgarmente
come
al
farsi
1766 pubblicata
al soflìtto del
Bolliva
Olimpico di Vicenza.
la
in (piellacittà
quìstione se
Teatro
e
nel
più lunga
la
gliene partorì
alcuna
propensa
delle
parli
Si
cedere.
a
e
prò
sultarono
con-
Vicentini,e tra
poscia gl'intendentinon
s'arrischiò
egli di
co.
Algarotti;ina non
questi il
pronunziare
a'
teatro
sentenza
certo
litiganti
all' antica
Barbaro,
assoluta, solo
che
sta
del
Palladiano
inserito
nel
Architetto,
cortigianescamente
al
Disegno
suggerì loro che dall'esame
di
su
qual fosse stata
cL'ir immortale
nostro
Palladio
fuori
Tounnaso,
avendo
bel modo
con
scritta
e
(1).
di
gomentassero
quello ar-
ciò
a
lavila,
un
del
la
mente
se
tras-
ne
se
Ricorsero
siccome
Vftli ItU. (IcirAlgjroili«1 Tatturtlii
di
Vitruvio
più
senza
cordando
ri-
colui,
doveva
iTT. Vh
di
p.
pertanto
che
ti)
ra-
2C7 }.
gioiittessersi
taljiunie
Jnlernalo
nel
spiriloe
suo
Ile' suoi
che
ciò
pensainenli fino ad indovinar
avrebbe
fallo, se più lunga vila gli fosse siala
cessa.
conObbedì
egli alle istanze dell' Accademia,
reParere
in pagine non
sli'ingendo il suo
molle, ma
di
molta
erudizione
Men
dell'
riservato
il
che
voto,
suo
copertura,
che
i
riuscire
il
e
sul
Algarolli spiegò
si dovesse
del
resto
strana
o
classici
i
che
autori,
quali
mancò
poco
la
non
lunque
quavelario,
corresse
copriva, risentenza
que' del
a
tè
po-
contrario
tali
tratte
prove
tri,
degli antichi tea-
volle
imitar
unicamente
mente
franca-
stesso
sua
dall'esempio
e
lo
la
partito,poiché fiancheggiolla con
da
dite.
con-
ommettere
teatro
pulpito. Né
molesta
raziocinio
fingersi, che
e
gradi
anche
di moltissimo
e
Palladio,
il
all'aperto lume
ponesse
dell' evidenza.
Dal
di
quest'uomo
rimane
delle
,
bastino
non
idea.
vantaggiosa
il
mettersi
ebbe
in
dalla
del
Gesuita
di
Giovanni
e
di
delle
micciatoli,
queste
indocili
ed
si
unirsi
celebre
e
Egli
condusse,
il
due
piano
mesi
dei
nel
lavori
visitare
da
farsi.
i
gì'
d' altri
di
allora
onde
colleghi
del
contro
province
,
impiegò
1766
Architetto
fertili
a'
om-
Lecchi
Reno
Ravenna.
fiata
seconda
per
le istruzioni
di
e
del
da
sai
as-
di
Verace
acque
delle
devastatori
è
no,
so-
egli
suggerire,
XIII
Antonio
ci
meriti
nel
che
sorte
note
non
qualche riparo
Toscana,
di Ferrara
la
tra
di Clemente
Santità
matematico,
insulti
E
pazioni
occu-
per
de' suoi
ta
vi-
la
di
tessuto
un
concepir
glorioso incarico,
compagnia
Granduca
farci
a
che
quali se alcuna
che
quelle che
è
non
vede, che
ognun
fu
non
studiose,
oscura
finora
detto
poco
co'
a
fiulogna,
Bo-
ma
Ro-
re
riceve-
quali poscia
siti,e nel
L' affare
era
cepire
con-
de'
le
nelpiù spinosi per la impossibilitàdi conciliare
utile; impossibilità
suggerite operazioni il comun
di liti
anohc
che
stala
prima era
sorgente
d' indicibili
le parti a motivo
acerrime
tra
noje a
,
26
piedi,largo
240
go
cato, che
che
ora
e
ricorreva
vi
del
piacque Tidea
20;
sostegno
a
sopra
del
tetto,
incuria
di
gno
maci-
si vede,
giacche per
più non
solidità
delle pile tutte
spari; piacque la
le nuove
Istriano; piacquero fìnalmente
alzare
ed
per
li nove
cui mercè
macchine
di
imposte,
la
fu
nel
della
conio
detta
cosi
onori
toposti
sot-
cataratte.
novis
visitarlo.
di
Il
coercito.
operibus
accademiche
patenti
1767,
suo
non
savano
ces-
che
nome,
non
stò
ignoto oltre l'Alpi a privati individui, acquidue
delle primarie
pubblico splendore tostochò
era
Accademie
Forastiere.
dichiarò
che
che
ad
nel
dei
corso
tagli fatti
cerca
vicino
libro
nel
Secolo
che
mai
di Sant'
del
comune
di
positore
op-
Padova,
il
tico
l'an-
facendo
dei
sul Brenta,
fatti ne'
eran
e
con
luoghi
gran
che
Erudito
bo
ner-
la
nel-
,
monastero
eseguiti superiormente
giudicò questi doversi
al
ta
cer-
1776. Sopra
Ilario,
nostro
amante
forte
un
le
e
difendere
a
inenzion
si
anni
gli
da' Padovani
XI
questi
il parere
sul
Dissertazione
nel
luce
Padova
di
fiumi
che
provare
,
al Monastero
ribatte
scritta
membra
più
impegnato
a
riera,
car-
spirito quel vigore,
suo
Divenuto
dato
Ordinario
stimoli, che
inconti*ato
opinione, che avea
neir
Ab.
Giuseppe Gennari
sua
di Tolosa
nell'onorata
insistere
al
tavolino, il troviam
quale
Architettura
altrettanti
rapito alle
fatiche.
Architettura
di
Professore
questi
restituirono
avean
sostenute
e
in Accademico
Furon
a
corrispondente a Venezia,
suo
l'animarono
e
spontanee
mossero
registri.Quella
loro
il nominò
più
si
di Pittura, Scoltura
quella
vie
Francia
di
segnarlo ne'
di Parigi il
del
le
e
intanto
e
santi
pe-
vani
dell'anno
Osella
: Medoaco
appostavi l'epìgrafe
Gli
le
l' Architetto, clie il disegno
j)er
fabbrica
si perpetuassero
simil
picciolvanto
l'epoca di
e
abbassare
,
,
Ne
zioni
inven-
gran
uffizio di
V
occorrendo
fanno
porli-
presso
tacere,
dott.
amico
li voleva
suddetto
la villa di Stra.
ed
in
una
Non
lettera
Patriarchi, quasi
a
27
l'ab.
transazione
una
molto
fondava,
Padova
st' apologia
ed
io
insieme
detto, che
farlo
il sospettare,
concesso
da
fossero
opinion
dal
ritenesse
lui
poi
ghi
luo-
a
quenon
per
che
amicizia,
quella stretta
cortese
legava. Atto certamente
di lodarlo, purché
lascerò
non
il
questo,
non
Vien
soggiungere
a
cosa
si
posizione de'
a
scosse
Temanza
documenti
che
approntati in proprio
tal
di
da
j)eso
Poiché
Temanziana.
ì nuovi
sostegno,
affatto
atterrare
altramente
l'
essendo
,
«piai timore
amico,
se
che
ma
la
delmente
fe-
,
,
altre
siami
tra
cbe
mappa
canali.
nuovi
alcuna
avesse
una
presenta
de
la direzione
il Gennari
fu
contrasto
Sant'Ilario, clic
di
d'
soccorso
air occhio
col
l'ab.
e
dilucida
e
lui; indi quali fossero
gli accennati
ed a qual fine eseguili
quale avvedimento,
spiegasicol
recare
produce
e
to
mol-
cui
su
per
tagli, con
e
Dandolo,
seguita dopo lungo
di
il Comune
fa
Cronista
glio
sba-
patente
,
del
passo
Gennari
un
di
qiiistioiieconvince
giudice della
la
se
questi
di
egli
poteva
,
aver
offendere
di
mai
quislione urbanamente
si
era
agitavasì
il
buon
e
,
che
d'arroganza,
scevro
V
feriva
pre-
tli veder
grado
piacere
posta in
chiaro
la verità
vittorioso?
a
quello di rimaner
11 fei'vore
dal i)UOU
tar
vecchio
spiegato nel detfu un
nulla
in
(piest'opericciuola
a
j)aragone
la più laboriotermine
cui condusse
sa,
a
cpiellocon
la
insieme
e
le File
degli Architetti
mi
qui
riserbato
son
unicamente
frutto
soltanto
in
esservi
non
che
chi
facoltà
sia
ch'ci
j)rofessa
Intimamente
più
lo
(pianto
dell'età
anno
oggetto
che
illumini
studiar
s'era
la
volto
la
storia
eli
sua
a
raccor
dell' Architettura
procacciare con
ciò
fosse
ma
compiacenza
condotta.
cosa
suoi,
ed
dir
essa
perchè
non
,
anni
la
Di
chè
perdi
derla
ve-
suaso
pererudisca
stoi-ia ilella
sin
dal
,
f
tessere
ultimi
ebbe
vo'
opere,
Veneziani,
parlare
a
questi
sue
Scultori
e
degli
maturazione
a
delle
piii cara
materiali
Veneziana.
notabile
tesimo
tren-
per
All'
beneficio
28
a
inccìesjino,V altro
se
che
vóto,
gli
alla
decoro
e
loro
a
certo
Carlo
da
non
bellezze
facciano
immaginar
non
seppe
con
sori
predeces-
la
Scoltura
sì
state
turose
avven-
far
a
ponesse
vicine
Provincie
ricchissima
ed
si
qua-
si
le
e
fine il Temanza,
alla
loro
e
le
del-
acconcio
più
consolare
per
moria,
me-
Sorse
mostra.
egli modo
ia
del-
che
de'
Ma
ancora
di
benché
a'
Bosclii-
Zanetti,
(i).
mente
Venezia
Marco
le fatiche
erano
chi
trovar
pareva-
intorno
trattato,
il
venne
particolar metodo
l'Architettura
lor
Ridolfi.
utilmente
aveva
perfezionò mirahil
e
le
uti-
lingua l'argomento
continuatore
suo
Venete
fatti scritto
materna
Veneta
Pittura
in
cav.
nella
ni anch'esso
dell'Arti
storia
Aveva
pittoriil
nostri
tli prestar
aggiunse
patria, empiendo (juelvergognoso
nella
ravvisare.
di
vi
due
queste
serie
neglette quanto
quello di offerirci una
di Vite de' più celebri
Professori
che fiorirono
nel
bel secolo del Risorgimento dell'Arti
Italiane
(2).
far ciò non
ebbe
Nel
riguardo alla lor patria,ma
Arti
,
,
SI
bene
all'opere da
d' altra
di
celebrità
ricordanza
e
spese
là le
diversi
abbellirle?
nel
(i) Qui
non
1/52,
se
la loro
di
per
eziandio
storia
del
nella
guisa
richiedevasi
notizie
cura
eh.
dottore
F.
po
tem-
onde
scar
ripe-
buio
nel
de'
ordinarle
,
coli
se-
netterle
con-
,
presa
dell'intra-
saggio
per
di
che
j
Professori
E.
Negri
opera
parli
in
tempi
e
metodo
studio
bisogno
pittoriche dell'Italia
Veneziana
Trois.
fu
del Zanetti.
riprodotta
dell'Editore,
che
pella
avessero
N.
con
Gainbara-Diedo,
IV.
del«-
dispreito
a
tale
di
avuto
scuole
della
il
tale
Vittoria
(2) Quella di Alessandro
Antonio
Meschini
Gio.
nelle Nozze
del
che
alle stampe ; quella cioè del
quella del Palladio nel 1762,
avrebhe
non
di
erano
pur
,
Vite
Zanetti
le altre
ne
mancanza
vede
non
Quasi
credere
vuoisi
del metodo
r opera
e
Lanzi
protestò che
storia,
chi
opportune
tre
opera
,
lasciò
correre
Sansovino
che
poscia depurarle
e
,
ed
Venezia;
accidentale
taluni,
a
degnissimi. E
fatica
grande
andati
sua
un'
in
,
nuocesse
e
qua
che
volle
parte
lasciate
essi
il
sua
to
avu-
dtlVEdit.
annotazioni
l'duno
1827,
29
e
che
mii
Scamozzi
dello
quella
ottennero
nel
Vite
queste
,
Uditi
1770.
gli
enco-
vie
disgiunte,
più
mente
prosegui il travaglio,e giuntone finalalla sua
nel 1778 soddisfece
a
sa
promescapo
ed a' desiderj altrui, dì diciollo professori,
presi
comli tre
suaccennati, registrando le Vite, piene
in guiverità
di reconditi
lumi, e trattale
sa
per
alacremente
nel
riconoscere
da
loro
autore
filologo, ma
franchi
sicuri
e
nel
va
che
mestiere,
proprio
Inasti il
si
pas-
a
spaziando.
campo
ciò
tutto
toccar
contiene.
il lihro
del
uom
il
sarel)I)e
Lungo
che
un
ce
sempli-
un
non
,
pregevole
di
che
notare
,
1' accuratezza
,
giudicio son
s(pu*sito
lo
e
doti
sue
preci-
talché
ravvolgasi su cento
(juanlunque
j)Ue,
che
potrehJ)ero soggiacere a disputa, pur
ad
chi
v' chbe
Hai'ca,
due
son
come
quale
non
non
pratiche,
che
r unica
reggono
(i). Sien pur
tuttavia
parte
bastevole
dell'opera,ove
0\..„w.w.,.
(i) I)':Uu
Jìarea C. R. S. Ima
il di
ili Afentorir
va,
aoao
drlV
18 "fj.
a
scusa
Accademia
(Il
27
chi
il
i
gono
Deca-
al
ca
Bar-
geometria di
ma
semplici
la
d'un
martello
che
del
che
cosa
che
,
menicano
Do-
isciorre
per
valide
osservabile
Polifi-
d' un' intralciatis-
geometrica
al
Ipne-
il bizzarro
,
non
rigoroso
; è
che
dimostrazioni
propone
,
dell'
detto
tracce
sostenendo,
vera,
autore
or
spacciò
perchè
Padova,
Colonna
cpielladell'Eptagono ;
par
Polifilo
costruzione
letta
Romanzo
le
te
parsandro
Ales-
Somasco
suo
provare
,
alle ambagi
additate
aveva
di
e
a
mezzo
della
problemi
il
Francesco
F.
impegnato
stile
di
non
sua
Memoria
una
il misterioso
di
in
simo
in
Geometria
snocciolare
siasi
è
il
di
rotomachia
lo
ne
nell'Accademia
anni
povero
nello
l'ex
eccettui
se
se
sorgesse,
alcuna
di fronte
impugnar
ii,
pun-
le moderne
colo
calsure
cen-
colpiscano «piel-
bujo dell' argomento
incespica.
Polijilof Alcmona
Sta a
Aprile i8uS.
di
Lettere
ScienzCf
yilrssandro
di
d.
p.
233
del
'iuino
Arii
di
Patio-
ed
3o
_
Lungi
che
l'onore
di
P.
bravo
delnpj)agarsiil Temanza
lil)ro gli procacciò, meditava
il
suo
qualche nuovo
patrio argomento,
sempre
uno
dall'
intanto
Buratti
si lasciò
Somasco
ad
degli Opuscoli Feri'aresi
scamilU
di
impari
de'
mancanza
i
più
inserir
nella
ta
Raccol-
la dissertazioncella
che
Vitrus^io
dal
persuadere
sugli
molli
aveva
anni
,
distesa.
avanti
finirne
di
Prima
lavoro.
L'oscurità
del
disegni nel
Vitruviano
testo
fece
promessi
testo
abili Architetti
intendere
per
la
e
vellare
dicer-
che
ramente
ve-
fossero
le
questi scamilli, e porse luogo alVolle correre
più stravaganti congetture del mondo.
in
lancia
anch' ei la sua
zione
considerae
presi
li quattro
del Latino
re,
autopassi controversi
,
farvici
senza
alcune
violenza, che
altra
parole,
venne
che
balaustro
intercolonni
che
e
sono
di
sempre,
la
sia
v' ha
chi
di
asserirlo
possa
farsi
la
sia
partorisse il
suo
molto
moki
anni
senza
di
sua
non
sere
es-
l'ultimo,
come
Di
non
sione
pas-
parto della
vero
quel
che
corredo
gran
nel
ammassato
Dissertazione
nella
fu
gazione
spie-
sua
più probabile,
chi
piacerebbemi
ingegno.
buon'
la
scritto.
suo
annunziar
di documenti
e
del
che
ciò
ad
costretto
e
che
;
giudice
a
Vengasi ora
vecchiezza, e che
maestri
resuscita,
non
leggieripotrà persuadersene
vorrà
carte
Vitruvio
se
degli
vano
dispari.Che
numero
vera,
il
lonnette
co-
,
,
usaron
pretazione,
inter-
risce
appa-
i buoni
come
locare
tras-
quelle
scamilli
riempiono
,
tal
naturalezza
per
a
loro
dar
a
molta
cui con
per
inteso
Vitruvio
avere
quella di
di
corso
di
ti
mol-
to
fatverità egliavea
per
ditura
nell'orSant' Ilario
e
sopra
uso
,
delle
(
di
ne
ozioso.
Vite
forse
de' suqì Architetti.
suo
senza
Laonde
a
della
intenzione
cj'a
Libreria
di
rammarico
molto
cora
an-
) rcstavaglì
in
un'altra
parte
porne
antica
d' illustrare certa
pensò saggiamente
città
di Venezia,
della
Codice
Pur
di
esibirne
da
San
al
lui
copiata
Marco.
Pubblico
Sua
ra
opePianta
da
un
prima
la
nuda
3i
soltanto;
tlelineazione
che
le
prestò
l'anno
stampe
ne'
pittura degli oscuri
sia
grande
la
convalida
e
,
da
del
le
Livio; espone
prime
migliorare il lor
dagl'insultide' confinanti ;
molti
molti
e
anni
Quindi
ciò
che
è
lui
a
non
poste
da'Ve-
lo
difender-
nel
che
fuor
parve
Barbaro
Daniel
nato
nomi-
il bramato
,
che
Prealto
però,
cure
centi
adia-
il canal
che
e
ottennero
non
1' altre
e
cure
nido
città,
nostra
fiume
nel
neziani
compendiosa
opinione,
alveo
l'antico
tria.
paalle
divisa
acconciamente
di Rialto
sua
e
sieno
sua
insigne
mandata
Dissertazione
1* isoletta
descrivendo
quali
mezzo
lui
vista
,
quali dopo una
priinordj della
,
vieii
Leila
in
dell
da
1781
articoli
tre
colla
scritto,
uno
con
suo
incrementi
successivi
Tanto
in
col
conoscere
a
1
animarla
particolarità
ponesse
sue
scorjresse
stati
ad
il persuase
presto
ci
consìglio degli ami-
il
ma
di
gione
ra-
la
nel-
narrato
aveva
per
fetto.
ef-
sul principiodel secolo
cioè che
Cronaca,
il Do£^e Ziani,
onde
XIII
sfuggire 1' insalubrità
del
dell'aria, l'infecondità
suolo, e il pericolo
sua
degli
attacchi
nemici,
proposto
avesse
al
Governo
de
l'emigrazione dagli estuarli e il trasporto della sede' Veneziani
in Costantinopoli,già divenuta
co
pofede a tal racconto
prima loro conquista. Anzi tanta
prestò, che l'aringa del Doge, e quella, con
che
cui
e
gli si ojjpose il Proc. Angelo Faliero
in un' a|)pendiceriporottenne
ta.
vittoi'ia,|)er esteso
,
Ma
eh' e'
dire
convien
non
,
f
sulla
pianto
concioni
Autore
chè
si
o
o
V
della
dal
nuoce
"i; Vedi
lui
far
pig.
filo del
«Gt.
Veneziana
tradizione
fatto
del
suo
come
a
le
del-
il
gravissimo
(i),poscia-
rillessioni sarcbbe-
sue
di
cenno
almen
scritto
aveva
acute
L' intrusione
al
,
Letteratura
dalle
avrebbelo
cautela.
di
prima
convinto
astenuto
del
legittimitàcosi
mente
ponesse
fatto
con
sì
maggior
la,
screditariserbo
tavia
episodio nulla tutragionamento ; mentre
vano
52
i Veneziani
elle
in
onta
si manlenessero
principio,lo
essi
ferini
dal
coli' arte
e
i
face
dell'antica
le
bench'essa
XII,
il XIV.
Venezia
Dal
di
fosse
l'uso
circa
il
è
questa
i
porti
il Temanza
che
allora
sua
vecchiaia
di
ad
della
piazza j
acqua,
onde
Y isole
circa
,
,
ond'è
ed
intersecata,
seltantesiino
anno
scritto
questo
e
vigoria
far
credere,
mente
godeva potevano
feconda
stata
era
ni
comu-
de' mulini
sull'
in
la fermezza
e
;
non
congiunta.
allorché
età,
sua
so
ver-
coli' odierna
la
e
colo
se-
che
dilatazioni
e
canali,
mare
,
del
l'arsenale,
Laguna
i
cospersa,
ond' è col
Era
di
gondole
della
giro
la metà
cento
gì'interramenti
delle
ra,
natu-
lui, rappresenta
delineala,
scaturiscono
città, i ponti, le strade,
circa
della
dell'antica
confronto
circa
slancaron
secondo
circa
erano
non
necessità
notizie
si
i difetti
Pianta, che,
quali
cose
eletta da
stanza
Non
taggi
svan-
posterioriloro travagli colla
registri ei discopre. Vien poscia
degli antichi
all'esame
nella
il fatto.
comprova
correggere
quali fossero
gli accennali
tulli
a
in
die
di
sto
se-
ce
lu-
salute,
che
la
se
le
aflTatlo steri-
non
,
avesse
riuscirne
a
anni, che
modellata
di
Venezia
dire
anche
noto,
che
ì MSS.
die
sopra
del
le
in
e
luce
che
esterni
,
pozzi
gli
dì
era
avanti
tempo
de'poz-
alcuna
Panno
tendesse
in-
cosa
ornamenti,
i3o5.
sendoci
es-
ci)
fal-
avca
sincero
usando, come
zio, pubblicò qui una
Venezia
1816
Tanno
pur
Ep-
compose.
esami
superficiali
Liiccliesì
che
Temanza
cisterne
gran
pare,
non
to
ot-
mancassegli. Una
da
sui loro
ingegnere Pietro
negli
singolare struttura
anzi
(i);
altro
materia
aveva
alla
intorno
L*
ria
l'idonea
Dissertazione
curiosa
zi
sopravvisse, nuli'
è, che
non
decrepitezza. Ma
la
sa,
confesMcmo^
che
Memoria
di
libro
Verità
Prospetto
alla
documenti
recati
i
fatti che per autentici
danni
proi'ano
dolci
Della
laguna dalle acque
ee.
t/uale cpera nella Seconda
parte
rio
Territo(181 7) riprodusse sì la Dissertazione
l*
antichissimo
sopra
nuovamente
nel
da'
di
Sant*
Ilario
f
due
del Temanza
si
,
la
lettera
innanzi
contro
ricordati.
l'abate
N.
dtlV
Gennari,
Ed.
lavori
ti
lut-
^4
ed
delle
i Mecenati
Italia
la
moverle
de'
sì
largita
nel
e
sostenerle.
sentivan
al
scrivere
tutti
solo
chi
enumerare
griclo,
zione
immaginacompiacere
loro
onde
si
largo
chiamare
posson
de'
cui
che
sedendo
d'usarla
al
ad
tavolino,
nel
de'
e
costretto
furon
nella
nella
ristauri,
grande
nella
inclinazioni
al
Padova,
tempietto
(i) E
alcuno
ed
la
la
eretto
in
vorrt|)he,la
chiesa
a
s.
nica
Architetto-
il
sorge
essa
per
dell'isola di
s.
le
giate
can-
to
tan-
per
di
gherita
Mar-
S.
trove
al-
Dolo, opere
grazioso casino in
al giarin fondo
dino
presso
Piazzola
Francesco
mostrar
di-
possiam
facciata
famiglia de'Gontarini
Cappella Sagredn
l'abbiam
noi
del
re,
di-
avi'ebbe
che
Riducendosi
la
tanto
sol-
ma
;
quanto
di
arte
vo'
non
dell'arte
il Ponte
prospettiva,che
della
famiglia Zenobio
per
che
secolo.
di
il bel
e
ricorderemo
accennate,
forma
del
più essenziale, oltre
di
quelle,
pratica
V
rebbe
sa-
egli è
j-agguardevo-
a
teoria
bile
no-
men
fabbj'icando
e
storia, altrettanto
sua
si
esercitar
fabbriche
petto
a
esperto
e
le
ordinare;
saputo
mostrato
loro
chitetto
Arodierno
un
possa
la
di
rilievo
propria
racconciamenti
che
poche
certo,
li da lui ordinale
e
ove
mentre
lo
colla matita,
e
compasso
al T*;manza
questo accadesse
potuto
a
,
col
che
applicò
che
Ma
parte superstiti.
gran
e
grettiin
tempi? Miseri veramente
men
diporto
per
di
e
in
sfoggiare in opere
scienza, che s'eglisdegnasse
poco
natura,
campo,
del
i teslimonii
l'occasioni,in
servigio
missioni
com-
ncU' erigere
d'ogni
poscia
pro-
le
erano
molti
essi, ebbe
quelli si
a
paragone
rade
son
laonde
j
ad
che
sono
sapere,
dirò
de' nostri
edifìzii
forme,
nuove
tutti
intorno
sfogarsinel
ed
nel
inJervorati
la feconda
mancare
inventar
di
genio
tali
in
mirabile
era
Principi
d'allora,hencliè
quasi
neir
de'
Tanice
signori
i Professori
ed
Bell'Ani,
palagi,templi
case,
ia abJ)Oiulavaiio
secoli
privati, die
de' gran
che
Tre
tempi presemi.
i
i Carmini
e
,
villa
del
vano
Pado-
(i)» Egli
della
Servili^.
Vigna
iV.
^
stes-
e
come
dell'Editore.
35
so
nella
Ionico
ebbe
Neil' idearlo
villa
nella
essendosi
di
in
di
dal
di
loro.
piedi di
metro.
dia-
la
chiesetta
dinata
or-
Ma
in
rappresentare
volle
imitarne
addentro
sempre
dar
addentro
Questo
4o
Palladio.
degli archi, i quali girano
ritirandosi
ne
E' d'ordi-
descrive.
mira
Maser
proposto
di Roma,
il Panteon
cel
figura rotonda,
di
e
Palladio
del
Vita
lo
piccio1'
anco
ridosso
a
sti,
que-
sino
la
alla
degli archi
datura
an-
raglia
mumità
som-
approvato
fu dis-
Vasari, ed egli stesso
non
seppe
fa
chi
che
adottarlo, poiché
l'effetto,
a
di fianco, o di sotto, mostrano
di cadere.
dal
indursi
li
ad
guarda
o
Quindi
ai
in
linea
facce, e non
sconcio, che
li
spondenti
tempio rimezzi, gli fece da peduccio a peduccio
fosse
il
stato
a
se
tempio
l'etta, come
circolare
produceva lo
; e perchè ciò
(juattro archi
del
suo
il soffitto dell'architrave
veniva
a
scir
riu-
vamente
disgusto dell'occhio. Egli bravi rimediò, ponendo sul dorso
chi
degli aralcuni
ed ali tal
angioli, che colle lor teste
soffitto ricuoprono.
triangolare con
Fabbrica
Chiesa
di
di
maggior
Maria
S.
Maddalena
Venezia.
Essa
è
mirino
pochissime, che in questa città si amdi figura
ed io m'ingegnerei adesso
esagona,
ricopiarvela il meglio che sapessi,se il eh.
di
ab.
Moschini
nella
sua
,
e
i curiosi
far
(ij.
Intralasciar
il mistero
conoscere
nrìln
sacrestia
pfrrf)!:!
IjS
(i)
(ivi
istoria, non
voluto
avesse
descrizione
sbizzarrirsi, facendone
una
to
maestrevole, alla quale volontieri rimet-
tratto
minuta
xia
di
la
fu
delle
una
un
si
importanza
riproJitsteesiamlio
1828
presso
proporzioni, che
aggiunta al tempio,
libretto
)i nel
Le
quale
di
debbo
non
di
nel
rOrlanJelli
però
Arti
Belle
libretto
regna
cui
in
in
e' diede
Vene»
gliato
inta-
il prospetto
di questo
la
deltempietto, e ofTerse brevi memorie
del
vita
architetto. Lo si ha poi quel tempio più ampiamente
tuo
descritto nella grind'opera in foglioLe fuù rointagliato ed eiiandio
ipicut Fahhrichr
valore
del
di
fcnrztu
eh. sig. Kiriolommeo
t
op*ra
che
Gamba.
dobbiamo
al coraggio
•
al
56
fissarne
professore,nel
il bravo
l'altezza, ricorse
media
proporzionale controarmodi
in ragione irìversa
nica, che lagliagl'intervalli
Se tosto
le
cli'eglipubblicò taquelli dell'armonica.
ritrovato
mostrarlo
avesse
eseguito in
potuto
che
ben
più spuntate sarebbero
so,
questo vaso,
giunte a ferirlo le critiche; giacclièuna
pupilla
alla
nuova
sua
esercitata
anche
senza
di
aria
qual
queir
Di
che
ciò
gustar
a
eh' è
convenienza
ro,
deco-
e
perchè, ravvisa
ispazio sì angusto
il
saperne
in
grandezza
tosto
ghi
spie-
edifizio.
simili
molte
io
squisitezzedell'arte
sarebbero
ne
che
Palazzo,
nel
apparse
da
Pisani
dubito,
non
ZobeS. Maria
disegnò per la famiglia
Ma
il palazzo non
estinta.
mai, e
surse
nigo ora
chi
li disegni esibiti a chi glieli avea
commessi
della
adesso
sa
stanno
sua
ove
sepolti? Egli certo
invenzione
soddisfattissimo,protestando di aera
vervici
conciliato
colla
il comodo
le
qualità
Maggiore
tre
si sarebbe
di
dal
famigliafé
abortisse.
Sappiam
avea
perchè
migliore
da'
al
ne
da
radicato
che
e
ed
una
e
di
sottrazione
di
ordini
a
la
in
di
tali
gloriaal
dello.
mo-
ad
opere
nostro
idea
le
tutte
cerchio
,
la
come
far
te
fron-
palchetti,avea-
gradi,
onde
delle
grazioso
un
una
bella
fra
sembianza
veniva
nuovo
L' inesecuzione
de'
così
ch'
an-
venne
eretto
che
stesso,
la
cietà
so-
gl'inciampi,che
costume
disposti gli
in qualche modo
degli antichi ; e
dire
erigere nel
di
acciocché
lui
almeno
vecchio
che
teatro,
disegnato
furon
lidità,
so-
ne
erudizio-
di
e
Ridotto,
nascere,
la
quanto
prescelta quella del mezzo
Romani
generalmente adottata
più ragionevole. Né potendo
troppo
3'issero
di
e
il
è
è
in animo
aveva
veramente
potente
eh
scienza
quel
in
Temanza
Fatali
di
pensiero
tura.
architetplausiì)ile
della
apparato
presente
del
decoro;
sostanziali
veduto
di
esso
forme
il
ed
gentiluomini
sito, ove
novità
offedazioni
gra-
innesto
emergere.
fu
una
Architetto.
ta
replicaBuon
^7
ch'egliper
lui tuttavia,
])er
strada
altra
n'era
se
procacciata tanta, ch^ allorché giunse al fatai
eli doversi
congedare dal mondo,
poteva
esclamar
morte
sua
violenza
d'età.
ottenne
veramente
testamento,
nella
cadavere
di
Chiesa
vi
fabbricata,
tenero
le
obbedire
alla
di
legge
sfogo
uno
suo
Maddalena
del
nel!' iscrizione
riconoscente
e
neficenze,
be-
sue
seppellireil
Maria
santa
accoppiò
suo
che
^
:
segue
di
po-
questa
morendo
ordinavale
che
del
Verso
figliuoli.
nell'atto
ella
ed
animo
ne'
rivolse
moglie Egli
lui
moricir.
intero, non
morto
rivivere
nemmen
amorosa
per
omnis
del
giugno
sarehbe
ingegno,
teiido
Non
1789 fu quello della
avvenuta
più per decrepitezza, che per
di male, contando
ni
egli ottantaquattro andi lui moglie Caterina
Dalla
Pensa
non
i parti del
mai
suo
prole i siccliè,senza
di
giorno i4
lì
Orazio*.
con
to
punfrancamente
A
A
TEMANTIAE
THOMAE
PVB.
TEMPLI
XI
AQVIS
INSPECTORI
HVIVS
ARCHITECTO
OPERVM
PLVniMORVM
ACCVRATISSIMO
SCRIPTORI
VIXIT
INTEGER
OBllT
LXXXIV
ANNOS
SAPIENS
FRVGl
IVNIAS
IDVS
POSTRIDIE
MncCLXXXlX
PENSA
CATHARINA
R.
MARITO
EX
M.
TESTAMENTO
FECIT
Soglion
è
il dì
dire
delle
benché
ritrovi
che
lodi,
nudo
rado
di
il
essendo,
meriti,
e
dì
de' funerali
cli'uom
talvolta
que,
qualun-
nocivo,
non
(juand'è spiralo,(piahlie pietoso scarpello,
incida
di
^li Spagìiuoli,che
sulla
lapida,che
virlù|
(jiielle
che
il de'
indarno
ricoprire,il
avresti
me
no-
cercato
38
del defunto.
Ma
non
esagerale
scolpite neiraiiimo
d' integrità,
furon
le lodi
né
figliedell'adulazione
al Teinanza
di parsimonia, di sapienza attribuite
il
che
nel suo
parecchi ancora,
epitafio.Vivono
trattarono,
il
e
testimonianza
le
tutte
conobbero,
azioni,
ben
provveduto* Benché
lungamente e variamente
per
legittime vie, si
di quel
che
poco
comodo
vivere
nell'animo,
in
non
indubitato
alla
di
misura
il
da
per
molta
nel
avuto
alla
non
veggente
vototi
certa
una
non
vere,
vigiustata
ag-
re
giova-
poco
dir
di
il
alla
Massimo
rimedii
di
coltivati
vita
dirigere
certa
chiato
suc-
può
spirito alla
sapienza ?
suo
vera
Tirio,
assottiglian
esimia
aver
forza
a
quella
la
vista,
il
nostro
alla
contemplazion d'ogni cosa
(i). E
ben
regolato, e ben
comprende, che un
è
tuosa
intelletto
puntello della vita virgran
? L'Architettura
(i)
del
educazione
sua
compostezza,
al
Geometria,
la
tutta
alcuni
guisa, che
]"rovvede anch'ella
chi
cetti
pre-
men
non
per
parte
intelletto
potè
della
e
dottrina,
grandi per
virtù
specchiatissimi.E perchè non
giungerò
agla
io ancora,
che
natura
di
stessa
degli stu-
rettitudine,
La
latte
tresì
al-
giammai. Egli
ad
e
pensare,
dogmi
maniera
retta
ver
ascri-
nudriva
purissima
incontro
alla
e
buona,
dclli cui
contegno
primo
maestri
lui
da
del
solidità
anche
che
,
verun
che
però,
Il che
naturalmente
all'indole
mancò
decente
un
bastante.
all'osservanza
e
ad
che
e
esser
quella religione
a
che
aveva,
nemmen
to
affannoso, conten-
mai
mostrò
non
pure
arricchire,
troppo
poteva
vuoisi, oltre
è
di
né
troppo,
assai
Pubblico
adoperasse,
si
in
animo
del
servigio
in
ingenua
filosofica
sobrietà
di
e
fanno
d'illibato
quant'egli fosse
sue
arricchì
che
e
MaxJm.
Ter.
In
(pdffxctKOV ^éiÀitv(tur
animata
Diss.
vi «x
XXXVIII
oeyzvvfi
dalla
Edit.
Geometria
L^ncìm.
mot^avrt.iuoitit
"Tpo;
«nno
rth
fa
n^o
^?iuv
^.9
perpcliK^
SUO
la
scopo
chi
E
materia,
a
delle
finalmente
studio
ne'
visc"*re
sotto
gli occhi
tutti
la
altitudine
di
una
la
facendoci
di
virtù
a
?
Lo
niera
mi-
d'ogni
dì
serie
ragione,
trionfano,
ridondanti
iscrittori
nell'insensata
certa
preclariesempli
quali
il gusto
ed
citato
eser-
operazioni moi*ali
dell'antico, api'endoci una
schierandoci
fatta,
uomo
nelle
di
inesausta
un
qualità
contrarre
non
anche
rintracciarle
che
tali
cercar
può
non
j)roporzioni,
monia.
parti, l'ordine,l'ar-
argomenta,
non
tuttodì
delle
esattezza
corrispondenza
retta
con
1
numenti,
mo-
za,
magnificen-
addomesticare
massime
le
dal-
ratte
esl
di
cjuellaschietta fdosofia, che
colla primitiva natura;
chi non
consente
sa
to
quan1
di
trasformar
si
chi ad esso
vaglia a
ingegno
dedica, a colorirlo di (juellevirtù, di quel gusto,
di (juillemassime,
a
cancellare, o ad
e
ilianguile
tlire
stesse
forse
il
e
sebhen
la
a
conomizzarle
con
rh
io
li di
ed
maniera
tal
di
Né
andò
frutto
molti
suoi
Artisti
E
siccome
un'altro
taggio
van-
cioè
le
nettezza
acconci,
ad
e-
ad
esprimerle
j)ersuadente, piacevole.
il
una
a
a' nostri
pei'sonaggio di
risplendono
prima
sugli
di
fra
cpiel-
lor
perspicuità
terizzano
giinila il carat-
certa
formato
uom
per
v'ebbe
se
gere
svol-
parola,
una
scritti
per
lo
con
vocaboli
digiuno
stile,che
di
evidinza
in
ornata,
parlo.Li
vi
di
trebbero
po-
produce; quello
spiegar
a
arte,
? Ma
antichi
minore,
mente
secolo
suo
stampate
esso
vestirle
proprie idee,
in
del
vizii
l'opere degli
pesare
addestrare
i
in
avere
ancora,
di
che
impronte,
eccellenti
chi
plari.
esem-
li,
tacciar-
osasse
ficln*,erudite
numerosi, notisi che il Temanza
dissertazioni
scientiinai, se
non
od
istoi'lche,nelle cpiali il numero
oratorio
so
altro
to
aver
non
poco
dettò
non
luogo.
claustrale
(0
quanta
con
Ma
la
(i),
uscì
censura
il
II p. Fvderici DomcflicjQO
ragione
(|ual in
odlc
da
fatto
ifcnior»
avesse
un
di
polutestò
funto
de-
eleganza
TriVig.T. lf|P« i8f.
I^eii
taiUo
inlendoa, die
s
disapprovazione porta,
gloria, che
mio
a
vita,
ne' suoi
nello
e
che
tanta
ufiìzii,
parte si
riputazione degli uomini, urbano,
stupire, che
avesse
Li
Marco
un
nomi
solenni,
d' intendente
Che
garotti ? Quale
te,
questi
quanto
i suoi
mistero
senza
il
col
tenne
lui
a
Orazio, sincero
pensamenti
le
assoggettava
di
a' torchi.
Firenze
erudita
inserita
torichey che
Ma
cose
buon
che
metterle
sue
(f) Tutto
Hieote
9i
e
ed
scopei*-
che
di
Giovanni
più
godono
al
di
di
carono
gli manmercio
epistolare comnon
interessante
rese
tanta
st'ultimo
quefu ad
le
mandar-
la
Bottari
volumi
ni
uomi-
le
poiché glie-
sue,
suo
trambi
en-
nari
Gen-
Giuseppe
Tibullo
Roma
in
Del
ne' varii
indirizzò
a
svelargli
sue
grado prima
l'egregioprelato
non
,
Coli' ab.
delle
Monsignor
più
vederla
dell'Altetto,
Archi-
di
lettere,
Albio
corrispondenti.
con
di gusto.
nostro
le
e
che
ciò
giudice
In
del
diti
eru-
gran-
Gasparo Patriarchi, dotti
frequente carteggio, anzi
Dottor
era
Antonio
compiacesse
stampa.
a
Padovani,
si
abbastanza
palesano
corj'ono
e
e' facesse
stima
telli
fra-
filologied
cugino
e
Cor-
li due
tacerò
a
stolo
Apo-
un
raccoglitore di tutte le cose
poi di quel raro
ingegno
e
direm
e
il loro
fautori
Flaminio
un
Zannetti
che
non
è
non
furono
Né
la
del-
compiacente,
di
Foscarini,
cpiegli
usurpano
doni,
fra' nostri
Girolamo
e
tali
di
numero
venerabili.
assai
Antonio
di
buon
un
distinti
più
Zeno,
iiaro,
Fornito
sincero.
le
scritti,ta-
scambio
amichevoli
d'amici.
sua
credei'e, piuttosto
il Temanza
apparve
social
nella
generoso,
la
incontrata
aver
smacco.
Quale
fu
I
può
ognun
delle
Lettere
di
pubblica
luce
le
zione
por-
molte
Pitgione.
ra-
tere
let-
Milizia
(i), il qual seppe
gerate
profitto nella compilazione delle famiquelle indiritte al sig. Rayj nò
opere
il connnercio
possiede
dall'^iK
ili Ifttffp
Meschini.
avuto
N.
flal Tetnamn
dell' Editore.
prcjenlC"
42
CATALOGO
delle
1.
Opere
al
Lettera
sig. Matteo
in
V.
della
dal
nella
Delle
di
Gio.
j)resso
di
Jacopo
Vita
ed
con
Antichità
sant'Ilario
si
5.
Vita
di
6.
Lèttera
Andrea
V.
ad
un
to
riprodot-
lo
del-
scritture
inedite.
ora
chitetto,
Ar-
egregio
fine due
Venezia
In
di
Pj'eti) in
data
nel
Tom.
(sta
Roma
Pittoriche,
viene
esaminata
molli
(/p'/j.
e
nel
Libro
e
Filosofo
ei'ano
un
di
dal
saggio
egli
andai^a
Anche
d'uria
29
delle
806
p.
questa
dal
Co-
che
astro-meteorologiPietro
Or
facendo
Me-
teschi
1762. 4»° )•
che
ci avvisa
serie
bre-
corrente
Venezia
Prefazione
de'
onore
con
dott,
Veneziano.
nella
L'Orteschi
V.
Costituzione
:
cesco
(Fran-
Bianca
1764).
riferita
considerata
i^emente
di
d' osservazioni
Quinquennio
( sta
Castelfranco
Anonimo
1762
Lettere
ordintUa
f. Fu
so
pres-
Pasquali 1762. 4-**
Giugno
dico
Venezia
Vicentino
in
lìn'
Palladio
zia
Vene-
f.
Palladio
Maria
7-
como
Gia-
per
della
slato
appartenenti. In
Pasquali 1761.
Lucchesi,
il
Venezia
all'antico
toccano
aggiuntevi
per
Scultoi'e
Fiorentino
1752. ^'^^
Battista
stesso
i\
in
Pasquali 1741
Sansovino
maj'ittima
dal
Vene^
In
di
territorio
l'antichissimo
sopra
te
nella Diocesi d'Olivolo, in cui mol-
4. Dissertazione
Ciò.
(^'omolli
due.
libri
Rimini,
ecc.
(voi.Lp. 228).
Architettura
chiarissimo.
Sloi'ti
cose
dal
lode
somma
Battista
Architetto
neziano
Ve-
in [ine al Trattato
Lucciiesi
Bibliografiadella
zia
3.
Raccolta
riierita
Architetto
Lucchesi
higlio 1729. (Sta nel Toni.
Calogerana), Fu ristampata
2
sig. Pietro
Viene
2.
data
Temanza,
del
stampate
più lunga
colle
osser
ste
quee
pid
inazioni
43
flusso
del
fasi
varie
8.
Parere
la
Teatro
ai
dottissimi
Antonio
un
sopra
della
Raccolta
Vita
Vincenzio
In
V^enezia
di
passo
fino
dette
1770
vita
Se
Marzo
Letter.
10.
Lettera
da'
tagli fatti
al
Lucchesi.
II
T.
cicL
11.
Se
In
Venezia
estratto
si
che
dice
Venete
e
signor
Mon-
nella
ropa
Eu-
ai
intorno
l' anno
Brenta
Gennari
ta
diret-
Venezia
per
4-° Riprodotta dal
nel
estratti
Ai'ciiltetli
nel
En-
Giorn.
guest*cpcra
fa
Grandi
nel
il Tiraboschi
dec.imoseslo.
1778, 4*"
si
1778, f. n.o
l'irmiana
(T. III.
onore
encom
Giornal
neziani,
Ve-
vScultori
e
secolo
del
all'Autore,
ed
j)arto
fu
che
opinione
Palese
per Carlo
ili cpiesto libro
Biblioteca
Le
24.
sig. ab.
fiorirono
Eoma
di
meridi
più
f. io3.
1776
che
j).
il
si ci'edono
nella
un
celebri
j)iìi
dei
Vile
lia
slam-
ed
estratto
un
1776,
ne
a-
( p. 36o).
dott. Patiiarchi.
Valvasense
Pietro
ha
dal
sig.ab. Gasp.
pid dotto
Dialoghi,
Padovani
contraddetta
1143
note
Disegno
tempi
1770
della sua
difesa
in
nelle
del
indizj
ne
Un
qual occasione
grandissima stima
il
dei
autore
to.
Architet-
colla
nostri
buoni
XXV
Pasquali. 4.°
Arti
con
forse
Co.
Depnta-
Tomo
riporta
8.0
de
Bottari.
il
sull
Dialoghi
per
dell' istesso
(Sta
per
si
Temanza
note
nel
iy65).
architetto
erudito
Porto
Vicentino
chiamarlo
a
Co.
Antonio
Scamozzi
pali in Napoli 1772,
parlasi del
signori
Maria
soffitto
indirizzato
Mandelliana
questa
alli
nonime
al
Vicenza
di
all'are.
tal
di
inlorno
nobilissimi
e
e
alle
rapporto
mare
controversia
Oiimpico
del
ti
9.
del
luna.
della
sopra
Ghedini,
riflusso
del
e
ha
53
j).
alle
vole
Onore-
nell 'JFJ/ela
54. Nel-
e
I.
p.
Belle
1
54 )
Arti
no
j gliene fan-
IVfodenese
e
,
il Comolli
nella
ultimamente
ta, ed
in
un
suo
sua
lìibliografiaaltrove
il canonico
discorso
che
Domenico
precede
ellarelli
Mo-
la Vita
44
Filippo
di
di
scritta
12.
la
lai'i sotto
li
Nel
V,
Toìno
168,
169,
delle
1
5. Tre
si
Lettere
sue
186,
all'Algarotti,V.
lineata
de-
ed
ora
illustrata.
del
undici
Mons.
a
Bot-
187, 188,
199.
Monsignore
n.*»
Preti, ch'è
quella qui
all'Algarottin.o
173,
rammentato
quelle
due
sopra
nella
Lettere
stesse
ed
cinque
al
Una
introdussero
s
secolo,
n'hanno
al suddetto
registrata, e
174. Abbiamo
più
Venezia
Palese, 1781, 4-°
i85,
sopra
che
XII
IV
num.
tre
di
pubblicata
Tomo
170;
degli Oil Coleti, 17.S0).
città
ve
Pittoricìiey
Nel
Temanza.
data
lui
Raccolta
per
del
Carlo
per
le Lettere
14. Tra
della
metà
volta
prima
Venezia
In
VI
la
da
e
ne.
Vitruvio, Dissertazio-
dell'inclita
circa
per
di
Venezia
Pianta
Antica
tino
fioren-
33.
pag.
Tom.
Ferraresi.
puscoli
Baldinucci
impari
nel
(Sta
i3.
1812,
Scamilli
Degli
dal
già
nel
luce
in
Architetto
Brunellesco
ser
milanese
edizione
Pittoriche.
leggono tra quelle dirette
Opere
Algarotti T. XIV, p.
342, 345, 348.
16.
due
Altre
sentire
per
esse
17.
Lettera^ in
sua
di
Plano
del
il
Bolognese^
XII
dirette
I.
T.
365
p.
Ili,
Verace.
Degli
Roma
Archi
Architettura
p.
Lucchese
delle
e
T.
le
del-
VII
danneggianti
Acque
il
to
forma-
Rai^ennate
Clemente
Signore
Lecchi
Antonio
Tommaso
Temanza
papa
e
e
dai
gnori
si-
Giouanni
1767, 4-°
e
delle
Volte
Cibile
^
ingegnere
delle
ragguaglio
legge nel
si
Nostro
matematico
dal
dà
Ferrarese
di
ordine
architetti
e
Letteraria^
Valvasense.
V Inaisi eazioie
per
per
cui
santuario^
Memorie
19.
Stor,
alla
morie
Me-
Nuove
44i).
p.
Una
il
nelle
stanno
alFAlgarottL (T.
pure
Antichità
18.
Lettere
sue
Tommaso
opera
e
e
Regole
studio
Temanza
ingegnere. VeiìGiìd
dell'
Generali
dell architetto^
pubblicata
ptìv
da
Pietro
tro
Pie-
Ber-
45
nardi
1811
Temanza
in
grande
Il
Toaldo
nel
degli
che
trae,
del
scrvaziorn*
questi
se
molti
di
furono
Filosofiche
2Ìoni
Voi.
LXVil
Cav.
Gio.
1762
almeno).
Londra
si
67
p.
anni
cinque
dal
cioè
Nelle
Transa1'
per
riporta
Resid.
Strange
di
in
leOs-
interruzione,
senza
I,
a
v'erano
( più
di
p.
fatto
Toaldo
anni
Temanza
all'Aprile
1755
altri
fluenza
in-
il Giorn.
1755
del
parole
sull
riporta
dell'anno
Dalle
rono
fu-
dall'editore.
4»
770,
far
non
Meteorologico
1
Teinanza
(p. 69).
Ven.
Pad.
Astriy
de'
esemplari
soppressi
Saggio
suo
del
Meteor.
si
tutti
da
e
i cui
bile
Ci-
precetti
e
cose
Temanza,
stesso
Architettura
documenti
Tenui
al
onoi'e
pressoché
0.
dell'
da
architetti.
celebri
pili
epitome
dello
aggiunto
è
generali
Regole
tratte
Vi
8.0
in
an.
1777
lettera
una
inglese
(lei
Venezia
a
,
dell'Adriatico
a
rol.
V,
dettagli
alcuni
contenente
base
del
Giorn.
delle
Temanza
Encicl.
:
in
detta
calcolazioni
lodatissime
Vicenza,
sul
flusso
lettera
le
per
giugno
e
si
Tavole
so
riflus-
no
prendoMeteo-
esattezza
1778
ec.
p.
98*
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