NOTIZIE INTORNO PERSONA ALLA E ALL'OPERE I D TOMMASO TEMANZA VENEZIANO ARCHITETTO SCRITTE DA FRANCESCO NEGRI VENEZIA DALLA TIPOGRAFIA MDGGCXXX FRACASSO { tnai^ui \ /\o/ NOV //7 1982, ì CHIARISSIMO AL ENRICO FRANCESCO a carriera nodo ha non distratto da dicarsi die io credo die degno non laude Se assai sia perchè onore Ji- stringe quel ^ d' e non cedendo amore curava^ rfé?- tutto umanità. d* non piti jì^ ne , che da lui , altrettanti sperare ed altrettanti umanità siete in ^ con , della operatori Voi^ stessa. questo esso ponnosi nasceranno seguaci , (Iella pub rjuest'uomoj se pria di gliuoli la della agi* impulsi nalmente nodo che al pensare elogia perchè familiari cure sollievo in di tempo merita conjugale^ onorevole V indefessaìnente correndo sua (tEscidapio^ìlqua* sacerdote n TROIS F. M. le DOTTORE SIGNOR caso; voi^ e fo a scuo^ sua vantaggio carissimo co ami- quindi mi voti perchè gratulo con- la dottrina vostra la esperienza i"ostra la y celebrità vi che nella che morali e la alla intorno dall' zo del di eh. grado Notizie, mss* di voi la mia amicizia e si 1, Il e da i4 di i a che stima del posse- queste professa che più tanto prestarmi verso al inferiore non rammenta fu^ manoscritti poi e lui mar»^ mi Cicogna^ Cicogna quanto Negri gentilezza tutti concorse te scrit- ìfolizie dalla di maso Tom- lette e nel Queste legato Negri. buon 1 Antonio per di Francesco Filareti Emmanuele Notizie Opere l8 stesso. presse im- Veneziano, anno somministrate tor^e stre vo- libretto alcune alle defunto de dell'anno sig. di ed dell' marzo virtù altre volta Architetto Accademia rono partecipi questo prima illustre dal nell* in persona Temanza fo sociali. vedete per vi estimazione tant' per vo- che siano altissima in glio vo- me; , anche Voi e offerta ne vostri non voi tra libretto coloro tengono ne' esultazione picciola presente fin mia ristretta sìa tutti rivivere possa questa che glio del vostra Ma figli» , voi con otti* , ino fatta divisamento a vostre avete spese in altra reimprimere occasione nobìl- Vita la niente descritta tore la prima Alessandro di dallo illustrò le i^oi tetto di Medico ar" scultore^ uno dell* Archi-- siete Filosofo e un se quelle illustrò letterato un co Canoni- Cosi geste tazioni anno- mons. Moschini. Giannantonio se eh. per e peregrine e dal arricchita chitetto Temanza^ stesso belle di scolta seni* Vittoria stato ^ motii^o che alcune serverete r editore A di col il quali queste luce pie giunte le di altra pubblica la studiosi. degli V e una vedesse operette del V e a taggio van- pagina os^ titolo Negri o Note non pò* 5 tè a o conoscere^ fu non di trattandosi luogo di tempo a porre posteriormen^ cose j te E avvenute. del la to volta il egregio del figie efper lon- sig. Architet" Raggia Girolamo ingegnere questa pittura una dalV conservata semente da /* avrete anche tolta Temanza^ prima giù antiporta per che corte^ miei voti permise. Frattanto rinnovando i ^ anzi i Di voti di Venezia mi tutti il 28 // protesto gi^'gf^o vostro LORENZO aff, e i83o. abbi, FRACASSO. amico V^orre è sul appoggiato come il Ma vero. del finisca sugli die i porzione una impero suo trapassati son che opinione, il esercitare ili e' universale la uomini, do (pian- parlando strettamente vogliasi se tuna For- patrimonio considerare della anzi rale mo- , esistenza di sulla vivendo, se, cJie non cessa del in talvolta quale al il favore manda dopo provarono Dea, fu non Temanza. Io dimenticato fatto di Bibliografia il valoroso ti {%) del 111, so Tommal'imanesse ramente inte- fra Comolli gli Ànfirlo p. log. nella (i), e di recente nella teratura Let- (2). diciottesimo secolo delC Couwli» tri al- sua Moschini stonco'Critiea drll'ab. Turno ciosa capric- sua BibHof;rafia iuèaiternc il che (pie' (piesta avendo disile Consocio Veneziana (1) ch'egli cenno Architettura nostro Fj*a di taciuto, orrevol dell' de' l'Architetto e lui re sorvola- steri po- morte dirò, frale hocche illustre. certamente non fa lo le ed chiaro, suo per onorato tuna, For- col talvolta e splendido, J)enchè nome, re di- della poter e lo sepolcro, che polrem seppellisce e ohhlivione, intera \ìn il annichila defunto il morte per rinomanza, diflbndono, terra , la quella uomini, degli Eom« Architettura 178^1 Cu-iU 4" Voi. ed I, l". Ma .-/r- a"tt. 6 che è certo fra' distinto dotti ad rivolgesse; sier lui di onorar per delle alcun rivendicare stessi dagli a della a eh' meriti il è , di natura questa Andrianna di varie la a cui Temanza Filosofia del del siccome la di de'Gesuati, Convento Patavina. Università specialmente da, diede in chiamato per sulle a Il ciò che e cosicché , Lezioni battere la la per la Geometria che la carriera Filosofia, risguar- eh' ei conoscere a suo nella tenne genio suo prime nel Catt'edra poscia co grebuon' Domenicano Concilia prima pratica con degli studj via teneva in 1706 , Niccolò P. che Osservante, e la per di e condizione sua scritti mirare. marzo 9 spero, suoi grandicello potè approfittarsidelle fatto di iniziato fu ei larità partico- gli quegli, che uscì da un padre esercitante professionedi Architetto, che in Venezia suolsi Proto vocabolo appellare. Assai ora zar accoz- de'letterarii Antonio il di fu Ingenua Venezia. ingiusto prese le quadro principale scopo, soglion sempre ScalfuroUo cosi vita, basteranno, di con pii\ somministra* ranno bastequali se non comparsa Tommaso Nacque lo per sua operosa veridico un presentare da mi libri, le in bella porre pen- altri, che nel possono gio preufficio ampiamente pertanto suoi , il non vaghezza nome suo sto po- alcuno però pochi simile venne un memoria sua non a (jueste poche notìzie temi la patto gareggiar A il silenzio proposilo là dove lettere, prestato. v' ebbe non , che egli occupasse (|uanlunque , va veni- , Né paterna. darono tar- da genitori a provvederlo di tal maestro, tura, potesse attingere i veri principj dell'Architeti cui i senza sempre data ver del suo la la zio ed quali Pratica. spinta matèrno magra A si fatta altresì incerta deliberazione l'opera, Giovanni riesce ed il mai può a- consiglio che Scalfurotto ^ fu 9 anch' Archiletto egli ]"ertanlo nelle hene sì Né c^uelgusto che in che seguito formò studiando tal sotto un l'ahhandonò non de' uno da solo fautor di Vitrugran le prime scintille di sì e allora l'antico, per frutto posciachè ; accendersi sentì celel)i'e del nell'applicazioned e questo profondo Anticjuario vio, e Matematiche, raccolse magistero direzione professore di Aslrononiia si approfondò to molquello Studio all'Architettura. esse la Mantlato allora in Meteore di e soUo Poleni marchese vulgati (i). non Padova a de più mai, suoi rari pregi. Ritornato si attaccò dopo alcun ten»po alla pati-ia, suo a consiglieree guida al rinomato Zendrini Ingegnere tlella Repuhhlica iVi come Bernardin Venezia, Idraulica da questo, infatti così dici de' e P»elle a a Venrtia, la Ji cost p«ll0t che architetto. il disegno ^3rnte lo oiii Rarlolomeo continuar da oUolire pochi fossero la Puh. Rimiu». e Cosi verse discihile , stranieri. Di storia all'Inetto, Giovihi confessione, di n'ora buo- ed tempi. se po- Marco San mento tra' qnali il S^^alfiirottn intHinj Kgli tcmhra il Temania alcuno se btala era ni la suo h il opera f^ttc carattere d'un /iichilriti Irascri- tnnghi anni, fin dal rizzata lode delle toLo p. *. Rocco i4o^ ^a per tre trtiifm ^rj. delle storia cliiesa ili ar"|iiÌ9t"''" molta «d che amore, scorsi fu Irova- ovvero , ilhistiar professava de'Co- all'esame appaileiiesse livne la aiiniiirtna «fiicliuchi^ia re ritrar- , Giovanni fronte Ma dello Libreria la Venezia cui Ac({ue. all' Eriidizione stessa sua ali mentovate de' mezzani come spetta inoltre rami diligenza; cosicché coii (i) Opera 9tro dalle cpialchemodo Arti, vevalo facoltà Manuscritli, in potesse in l'occhio che vane, potè per frequentare avvezzò ove Poleai |"igliòafletto com*ei*a, a dal v'avean antica, che delle scienza valentuomini que' a ciò in pratica anche giacché , si erudì come lumi cento che alla e ) sì lui da e Suo tli inae- saputo vrccliie cap" awr e d* fu un saio altrr»i aniM (jiudi. Ma tettipiod«' Si. Simaone e nt^n mso i'iOuiine li Muli criticii«,aiUaa dvlb giaadtzxa ci"|)ul"i. del Ufi J704" IO € geniale fatica tal da infervorandosi più d' altri facendo collo Archivj insensibilmente di di varie si pubblici,die de' opere, ricco ognor andò spoglio,che trovarsi a Documenti, nelle anzi clesistenclo, non vie vie ne privati,ven- d'una pia co- gran quali molto utilmente clie poscia gli venne «i vi ser- fatto scrivere. Ma cui siccome avesse primo che fu, cui ci Architettura cominciò dal il lo il la attendesse, rapi, fu e farsi favorevolmente a sopra cosi stato, suo fervore se studio , nascente con a lo questo era piantare a non Civile non essa, per Sin conoscere. va età. Egli aveventiquattresimo di sua stia da disegnato un lavelluccio porsi nella Sacre- 1709, del e Apostoli. Operetta del di die essa per di numero SS. Simeone divedere a non tavia tut- questa; osservano lui esser non que' goffiartisti, i quali e Taddeo e fu rilievo poco subito copiano, quanto de' tempio nuovo tanto di o no san- dar emen- , bene sebche que' difetti dell' arte dalla autenticati pratica di gran maestri, non tendere d'indifetti. Egli che amava però d' essere fino a'principj un'arte tutta appoggiata sulsi non curano , cessan , r imitazione della di queir accartocciato j'e la delle sommità forma in ornamento cui con , nella s'avvide, che natura, gli usarono Arcate, di figurazione con- cuoio chiude- antichi notabile eravi inve- cuoio, od altro che risimiglianza.Siccome questo siasi, suolsi per maggior vaghezza rappresentare variamente scanalato egli considerò, |"er lungo, che risguarda, diversità, a parte era facendo del così diritto, non l' accartocciamento mercè chi il dovendo a' Romani che rotolo, battere distesa, che al pur contrario. ed che apparire Era agli occhi di ispiccare tal parti esuberanti della il rovescio, mostrano sugi'incavi mostra far neeessario le il rovescio che men o scanalature il dinanzi del perficie sunissero ve- della cuoio, sfuggita simile avvertenze a' posterioriArchiteli', i quali avean a 1 in fatto inai sempre gì'incavali e guisa, camminassero cartoccio nel tanto lina eli così che poiché la registrò altresì , e lui da Ma non in raccorre materia; suoi proprj. bel sua in in- l'essenza del- cui con gran scritto, ch'io pia sap- degli formò struttura tutti strada dell'arte tal su nella tra' Greci gli uni e e la mostrar a volte delle e presso i canoni l'esposizione co' pensamenti farsi Per adulta to meditazioni, e tansi «enti allettato l'/d'ò sue nel che l'architettura grande vello La- Lettera abbellimenti esterni giovanili uno archi nuovo primo cesse, compia- accennato Lucchesi, intrinseca avvivandone degli si cuoio. , s'immerse, vi certa linea del ei nell' 1 ti, rileva- stessa corpo usata in il la loro delle soggetto a ch*è e pubblicato. tanto gli archi, quanto il la dell'origine dell'Architettura fii parla, senno nel Matteo cliritta all'Architetto aienìbri osservazione averla oltre i per quanto , Pare, che sità neces- negli edifizjvisitò pagnò sua culla, l'accom- fra' Romani, gli altri, ma di la mostrò e più '^f^*^^^ a":p-*c presso ^^^ Le degli ^^^f^ grand' uso va,-' ^^o^u, rie specie di questi, di ciascuna attrispecie gli indi buti colo divisando, venne poscia assoggettò a calla lor varia de' piapressione e colla dottrina ni inclinati agevolmente spiegolla.Alla rubrica de^^/J altresì le volte le cupole, e di e gli archi trasse ru^a^ i Romani il mercè archi. " ijsse additò ancora le la alternando teoria gli armamenti. studio, che solida degli edifizj,né Questo scritto cando come , meno dell'ultima politura), mai sta, pensò altro contenente un f Architettura maestri riesci disile ; coso a desunte il darlo h; in , e luce; man-, si co- ed Regole generali de' siccome uno ammet-* autore suo da' libri ambedue "li emende, uè sì co- neminen piuttosto capace ampliazionied di perpetua e trascurò un'opera (essendo considerabili tere possibili.Colla senziali punti più es- i pratica toccò la costruzione per difficili parti forme varie più io co an- del- ? ditati accre- penso , 12 eh' e' della meiiioi'ia e per soccorso per proprio Tuttavia soltanto. al loro parve sore posses- dello liso il Pietro sig. ingegiiei'e architetti beneficio un in del nome non'senza esaltezza il invidiare un dielle quindi ; che le tener- giovani a stampa a centemente re- al volumetto, che quantunque di glonon apporti aumento ria, pi'egiosarebbe, se la lipogi*ameglio corrisposto alle mire un Temanza pure fica l'osse nascoste se appo Lucchesi avesse dell' editore. il Mentre i scrutare gli in a Rimini il sopra stati erano disegno; più elle, tanto Ri mini le il portali ri- questa. Chiamalo fu re esamina- viaggio si to sospettato invi- accinse, e in esservi sapeva di Antichità assai venera])i- pezzo l'Arco cioè oltre altro un al lietamente mani ro- compresovi , per quivi dava che il superbo j)onte di Augusto, il nostro Tommaso di l'uina, vi fu anche (i). Egli nio ge- fedelmente Scalfurotto zio suo suo monumenti poco l'occasione e il di esercitare due casione bell'oc- sua, professoriantecedenti dai Palladio, stesso dell'arte sorte l'ingegno e , lo la aperse lo nel- immerso stava miglioi'isecreti studioso che Temanza nostro Ponte, in eretto del onore medesimo gusto. Au- , Pochi furono pur dello zio giorni Egli sufficienza a le le Arco le interne ai cui di e costi'uir del tutto, ed a cent' altre ra anco- no intorpoca all'e- Romani, furono moli dell' e opportune de' bisognava, ab- Ponte esso solo ne nozioni quelle splendide Architetti loro al che ciò parti, investigandone di modo quella città, in compagnia fare prendere ritraendo e all'antico in di per minute piò in per piò diligenti misure, delle ma sì osservazioni come dimorò erette, curiosità anli- , clntetto. è al ì'di'OUoe Egli n. chiese 882; ad si rivolsero Riinlnesi (i) Li Apostolo il T(;mania. il Poleni Ciò tu per avere le Poleni con lettera, the tra suggeriti lo avr.^gli facilmente consiglio,al ed Zeno ad tj3d. un Arpala stam- Scal- i3 che ili 1 opera , titolo di Antichità col di FnUto scienlifiche. (juariee alquanto (i) ^ che ricer- die appresso Rimini di industri si Inori lodalis- opera degli annessi dagl'intendentipei* l' esattezza la colta e disegni, per la copia dell' erudizione per cui la scrisse. E ben forbita lingua, con ino e sima fu cui a farne di strò al di Ammiriamlo sguardano. nelle dotto rendersi e della era qua! solo, non tico Pra- so Soccor- Idrauliche. istituzioni in tore au- ri- pio dall'esem- e imitarlo, tempo degno patria, e Principe. Riputatissimo suo il Zendrini Venezia in e com' Italia , ancor, fece sei avendo oltramonti, il Temanza lui del grazia cittadini. laborioso qual e si l'Architettura sej)pe col lui utile alla di par di ammirarlo che dalle maestro al anche ma ad adesso egli provvidamente d'un de' suoi Matematiche cose Hiniini riconoscenza novero qui cominciammo applauditi scritti, Fin di stessa in quale ascrisse lo città , la dedicata, fatica bella la caso gran trasferendo ben il presto , ed compagno meno non sotto preso giovanetto diventare' , di di amico se laro scoe in proprio, che la , saper tuna, forpropria fama, gli aj)erse la strada ad orrevol non e potevasi (juale aspettar certamente col della d'Architetto. esercizio privato profession Eccolo vigio impiegato in serpertanto assai di buon'ora pubblico nella regolazione delle Lagune, che ( ircondano la di città Venezia , ragione con ileila mura anni chiamavansi meno di ottenne eletto venir gravissimo lo benze il farlo (i) Snprjttniio tera inviolate volte altre e santissime in Pub. gli ne- do gri- del Perito gistrato Ma- alle to onora Accjue con dio, stipennon potrei seguirlo in tutte le varie incumtal carico, che appoggiate gli venrelative a nero, né eh' è che patria.Cresciuto aj"presso che nell'esperienzae nel nostra non le e tra dal sarebbe Cml9 le ftlainpale di per Fr«nce«co lui. A\ avventura Alff.irotliin dell' Editore. necessa- una siu Let- i4 j"ei'òdeìlt» più importanti mi rio. Taluna volo di COSI onde accennare convien defraudarlo non di , che quella lode, anche mediocre. non alla prantendenza lui E questa per si affaccia ci prima rii'ab))i'ica del si meritò parte Ponte la so- sua di Bassano ingenuità ricordata. Nell'agosto del 1748 precipitatoper la gran piena d'acque del fiume fin dal edificio ordinato Brenta quel famoso 1670 sui disegni del Palladio, fu dal Magistrato levarne rionde il Temanza, alle Acque spedito tantosto i danni. sigliò Rappresentati che gli ebbe, consulla ladiana. Paldi rifare il Ponte primiera forma da stesso con lui decretata fu stesso j'icordo, ed il Piacque in conformità del rifabbrica la allo Ponte e la commessane tempo molte e dell'esecuzione. cura Egli però pi'incipio. al gennajo dell'anno sino vi assistè che di valore essendo Non disposizionioccorsero darvi un uom to cor- da ad te indefessamen- 1750. lungamente quella cura una staccarsi, la sovrano sola Se che non attender sua Imperciocché Veneto Governo e dovendosi titolo sul maggiore. di il Patrizio luogo 1 tra ragion per fini con- ni Giovan- niun Commissario di primo disparità insorte l Austriaco spedire col Donato alcune per do coman- dal ufficio un do ra- j)Ossa forza fu per onorificenza di ma gli , prestare in oj)era guari diverso, non impresa e di prima , SI a , altro , ])ensò la del saviezza che il titolo col Tommaso nostro ad poterglisidare Senato sistente As- d' Ingegner , dunque nel Luglio del sulla faccia del luogo, mentr'E1760, e venuto industria in gli occupavasi nello spendere la sua Matematico. agli obbedienza da tratto Partito ordini avuti, maligno genio la e ohe fama. E r invidia in Bassano eravi il modo studiava affé, s'egliè attacchino non dall'universale sfera che vero, non se della di chi scarne offu- dicenza la mal- le mediocrità persone si , sollevano, allora dovi'em i suoi da meriti questo arguire, cominciassero che ad to appun- apparire f5 e del del Ponte poscia era sparlò, ed in pubblicalo in cui lui di inolio la e del Storia cosi (2),lanciò del l'onore ailìdala, anni Ire presso apFerra- del Vila (l) ta prolissamente raccontro conparecchi morsi , cina direzion siala libro suo la re Ingegne- cjnaìe la , fabbrica Mein- F'rancesco noiissinio al P'erracina Barlolamuieo della D. cerio passionalo ammiraloi* ino Un distiiUi. singolarie Ponte in iscorcio Arcliitetlo, nostro tulio sopra dall' enunziata rimosso slato spacciando, ch'era già sopranlendenza per difetto di capacità non |Xirchò fosse distratto in allro pubblico servigio. si pigliò l'offeso di ribattere to in sul fatPoca cura , così calunnia marcia eh' voci da escono miglior Pure dopo del moli' Ponte Bassano la bocche, dar nella male certe a il è possa, apertoglisil'adito anni di vero accreditale poco ch'altri risposta, , di e ; Vita tacere. re parla- di del che ladio Pal- , scrisse non , al bucce cui in macchiato lui di nota aveva oltre di gli errori, intorno forse qual del per , ciò a La della Vita posta ommise le rivedere libro, riconvennelo asserito. arroganza ristampa, che bella a suo anche con nella ed il falsità dal ritenersi Prete, saccente scoperse una seppe che nota Palladio effetto di di rò pece, fe- più riflessione,che me cogli avrà latto scorgere air intutto il proprij nome superfluo il difendere dal gracchiar degli sciocchi. Ma le critiche in sul toccare poiché siamo cui le sue a persi operazionisoggiaccpiero,egli è a sache Panno iy55 j)arendoabbisognar d'alcun la torre ristauro dell'Orologio posta sulla piazza matura , (i) Vita macchine e ingegnere Monete colla Bartolommco di storia rifabbricato^ illustrata da O/tera Francesco Afrmmo, (t) dal dell' di d, Il c«ralirrc Tvtnanxa, Editore, clit Giovanni ccrtainente del varie de oon Ponte Fcrraccina di note rifiuardanti Veti. 1754» Latara ceUlre dal Batsano la Bat^ tiiedctimo stessa città, 8. lia qneita Vita con poitilU A^ aotacoaiita. il tuo ritnarinia i6 Marco, di San la che (i). Egli cura Pietro Lombardo, dalla s' arrischiasse non in alcuna di alterarne ad dei quatti-o vani ognuno colonne la piazza, due più aflbrzano ristringere il troppo shnmetrici erezione è, insieme architrave lungo rendono cpialiavendo selciali,che che' col piiV to perdu- dopo tozzi liuscivan fecero, si Quindi superiore,ed i nuovi nome, solidità porticato,che guarda aggiunse, le (pialivie , per del del gl'intercoloiuìii lo zoccolo suo si lasciò maggior l'idea. parte facciata la di giata appogdel non riverenza fine a Itii com'era aininii'ator abbagliare tanto Pii1)l)liroa dal venne Architetto primo però ne la prima sgarbati. e ì discreti e Approvarono il suo pensìere gì'intendenti non (2). Fuvvi lare pertanto ehi giudicò irregoquella giunta di otto colonne, e v'appose di notte cartello, un Lustrissime cui su colonne siore Di tal lo cervello di godeva gran cosi fu satira Pier luce, contro il Temanza ventitre si hrandisse l'armi il Camerata eziandio dal eh. fu ab. nella data dopo ta viin po'troppo lui di in benché scaglia, discolpa suo un parzialissimodiscepolo, (i) II Selva, discepolo che che anni di di mostrò allorché P. Lodoli del la memoria ben e j stessa, Lombardo, acremente uom, Venezia in quello strano che a que' autore Lodoli, Carlo favore credere di spacciatoper fra ? qua inerita. in sùi^evw feu cossa , Klon scritto; slava fu del Tema carissimo veramente scelto GallicioUi ( Memorie un T. I, p. è detto ). N. dcl- Ciò qnest* opera. a va assicura- ma, 270. VF.ditore, (1) Che tore Temanza te tal stesso, Architetti servire leni, che ne a alla Lodoliani difende che 87. p. Storia abbia ristanro degli Elementi Nel pienamente approva l'inveozione,non attribuisce p. 85, tal opera Tomo Letteraria presiedutoil If, p. 181, dai 3 e si morsi delle deduce del Nuoi"e dice lo Temanza anche Lodoli Memorie V. Taiidal ^iptr Poil parere del riportasi per esleso Ivi però se colonne. la giunta delle otto Camerata. ad Andrea al Temanza, ma i8 cui per uso, voleva fatte; né eraii che avvertire, ben quando le porle son grandi, liannovi più possenti di meccanismo farle così ragioni dendosi renper la superior soglia più resistente a zione, propor, che se hello è Temanza torniamo ad da foce nelle di fatiche di qua, là. or 1767 anni vi mel- cominciò Piena attese. mai (|ue- to distrat- sempre lunghe posate, m or l'altra fu imbarazzata meno cose com'egli confessa, , Nò e poco, d' altra Stalo, che sin dal Deputazione, tenendolo frequenti viaggi, ed in fu due per ben fastidi fu un profession d' la Deputazione dello Lagune. Egli applicarvisi,e sua y sua Tale i iìumi sopra ad sta alla d'Idraulico. e e mormorazioni per in occupato estranie però lui sostenuta lon pubblicoy grandiosa senza l'Architettura osservarlo non Ingegnere mai rò pe- stesso ? lasciam natura, guidò y contrasti dello parole chiacchiere senza lunghezza. Qui colle Architetto Quale : Ora la il concludere opera senza sminuisce ne sui del che Lidi, alla quale passò nel Geimaro 1759. Ancommissioni varie prima però di tal tempo di simil genere noi per zafusina , l'io. quali , fortunata allo le Ira sostenute avea di certi scavamento ove eh' ebbe quella fu per di presso Sant'lla- Badia di accidente mero di siedere preLiz- 1766 canali l' antichissima Imperciocché nel direni venendogli fatto, nello scavo, scoprire alcuni rimasugli d' la antichità, s'invogliòdi proseguire le indagini colatto di far isbucare speranza ad illuminare la storia far in vie meglio quella parte. fra le vecchie per carte , e gli adiacenti resto l'anno fin da verità stalo era nato pensier gli era de' nostri estuarii,indicandone il delle l' estensione conoscere E qualche monumento de' tempi andati, di paesi. A l' antico uopo il ritrovamento eragli 1746 negli Archivj riuscito del il frugar giovanil la estendere tal Lagune quando suo a e stato, utile letto, di- storia i fini con- sopra lui lo fal- Magistrato alle da »9 del Acque Capitolare primo giorno recatosi, che del gettalo e Piovcgo. l'occhio sorte a Colà un sopra bito sugiaceva, ne conohl)e nersi l'importanza, lo squadernò, né potè trattedal leggerne alcune pagine. Qual fosse il suo giubilo quando il primo atto, che se gli affacciò, tal libro, vide la remotissima portar puote trascurato le antiche gusto vero per recarlo di con diede ne e lo per in tutto, di il ma della a ne descrizio- secoli primi V onde spese, del tutto il Dissertazione siderabil in parte sui essa Pag. (a) Sun «piali Pianta none (VrneKia p. di i8"8 Suo territorio fu scopo fiu'ono luce il con- versare diseppellitele ci) men- i53. vosi la in comparve vagheggiato argomento sili, ove ). Nelle fece IVotc p. della frootispiiio di di I). è Sante Dn' riportalo ciò copia da lui ne Flaminio ricord»"» lo modestifisim.^ ciò («radrn'go Monsignor 4^) eziandio il Foscarini, ma Co«Jice| n«"«n (|iiel QiieHti medesimo manza. nel del se rima- opera V antichissimo sopra esaurisce. solamente usarono poiché ; lui, lavoro, fossero al materia riuscite stato pubblico. Sarebbe molte vigilieda lui le dire, che Sani' Ilarioy che di governo. faticosa sua della impreso Qualun(jue loro ammamiir vane bella la merito bene- ni de' Venezia- le azioni bene espettazione del però ingiusto pregio, del secondo sommamente, del il motivo, fraudata Veneziana dell'antico mappa intender per fosse ne una Veneta, Laguna ne' lizie de- sue , segnare necessaria pia co- , , i le trovò diede intanto za licen- di Venezia, letterati Letteratura poscia nella sua Foscarini, (i) magnificandone il gran tacendone so non perchè il nome suo scopritore (2). tli tali ai-mi. Egli aveva Instrutto ci sia trasse ne un'esatta cui non che sa Ottenuta anni sette Codice questo olii non maggiori di 982, anno memorie. ai corso se sei lesse se, parte , dell' arguirlo avventura per data che Dalla santi il Te- rpierela ( /Inticn alla Valrnlin.i Frlicc Temanza fatta. IV, tleW Corner, scopritore serta Dis- Fortunato e ebbe Kilitore, icritto 20 lor coli' aiuicaglre,e tovate da condizione di occasron felicissima prima considerare la i Romani, sotto florida al tempo de' Dogi PailicijKizii, poi men sera alquanto triste nel XIV secolo, e ognor più mine' secoli belle è (piante posteriori, mirabil notizie gune laagglomeri sulla topografiadelle nostre da Altin sino a Chioggia, sul corso de' Due Medoaci, ossia il libro nel sì avidamente crescendo prima ascrisse Medoaco al suo tra il di siccome ceto re auto- Socii quella gennajo 9 in le Accademie i loro si fu che suo tale, che a esempio che il intanto ambirlo 1' Padova, ed fama ad di procacciarono, raro, in darne a sei assai cominciarono La nel Brenta, divenne andò da' Padovani fogamento cagion potissima dell'afdi queir ul)ertoso uscito Appena paese. delle anticbità neziane Ve1761, gli amatori maggiore, breve tagli fatti sui de' Ricovrati lo 1762 elicile nella eccellente (1). , Architettura alcune alla noto e erudite sue Repubblica pubblicate. Ne opere Lettere delle per se passarono pochi giorni, quando a conferirglieguale osi mosse anche l'Olimpica di Vicenza, presane non nore occasione fark della dalla Vita del eh' ei dedicazione Palladio da lui si esibì di terminata e , per le stampe allestita. Ornato questi di gi freson quali tanto render ne quant' uom sa se degno era omai che anch' egli sull'esempio di tanti valentuomini tempo, facesse qualche scorsa ché |"er l'Italia, giacchi le Belle Arti ama e professa è da per in che s'è' non delitto imputarsi poco men va a di quel cumulo sola può di cognizioni, che cerca titoli i , , , somministrare co' tanti monumenti direi mostra, il Temanza, COSI questa più antichi quasi, tutta e (i) Egli non avrebbe fatto,se ad volle nobil e parte Europa onde moderni si , ingemmata. isfuggiresi d' fatta Ben taccia delle Belle alla vlniiiana pertenere dì. N. dell'Editore. viveva a' nostri ciò vide in sul Arti: non 21 1762 posti in lìti fine la abbanclonò moglie , Roma, come là l'osse si diresse Toscana d' dovizia, ei'udita ogni l' animo osservazioni intento grand' opera Alberti Ammirò de Roma a che facendo consultò un aedificatoria di Leon re collazionò ne e , A giro ciò là e qua Firenze di re. discorre- a sempre andò gli poteva, lui degne. di della a e suo a più appartener stampato. in Napoli. Quanto cpieslo delizioso è a e proficuo,non e Battista della via centro a Portando Codice patria, ed , anche passò gli la presa fari, più gravi afcompcignia della i siioì assetto collo parte una la del- gl'insigniavanzi essi con tra chio ocprisca sontuosità, e di alcuni la esaminò struttura con e indagatoj'e ne fu le dimensioni, siccome m»nno perita ne cavò di qualche altro edificio. di Pompeo, del teatro e di che A Napoli poi il suo genio antiquario trovò della laj'gamente pascersi nelle famose scoperte utili ed Ercolano di città lumi nelP ritrasse in* , col le dalresto pietra sbucato ti, frutviscere A cpiesticonsiderabili del terreno. dal che viaggiar riportò, 1' altro vi aggiunse di de' professoripiii distinti accpiistare la conoscenza spezione del che d'Architettura, io Ed (i) Tra lettere. di nel Milano Qui vi l'indole scherzi edizione come in fece in del Lettere Venezia l'aono al i833 dal l'Accade- commercio Tt-manza nell'AntDlogia di dappoi ai ne riportano. Quelle che delle edizione vi si fece Opere del Milizia, Lettere ha lettere vi seconda della Vili eziandio del l'reti, a Francesco ha edizionii delle risposte di ({uestie nelle «fuali lif. dcirEUii "' nx no a di clic C4 altri il ad e nomini a Anlo"« conosciuta di veruno Kiteru a illustri al IMiluii, lui «uà Arnaldi, Knea Milizia e Pittoriche. Lettere Ttmaoza Francesco ce fe- si Pierangelo Firenze, dora riprodussero e conte lodatissima F3 ci Giovanni, no, soggior- tenne f/tiale Milizia che in avvvrlire gode l'animo del non Temanza, una con religiosa celebrate che si leggoO) nt-lie troppo Beliti Ani. del Bologna, se c^I (i). fioi'ivano effetto ad il Miliiin, delle edizione Holl.iri,a Selva, T«manza. san voi. inoltre Giovanni nio ae llologna nella conobbe altri ili molte Ami brani niolti a gli elegante Caldogno, lina dì alcuni per allora Italia in volentieri attribuirò che di di teatro al liuvi^ |""ntiene ({negli conte 4 cose di di 22 Cleincnliiia mia di 4 del maggio di ielle il seguente dotta una Maria Preti della fino lui i suoi applicazion delle all'Architettura,e gli fa toccar che alcune se volte armonica proporzionale de* vasi, ed canone diversi tenere dia me- l' altezza invariabil riguardo agli alla ed degli edificj no, ma- della per 1' avere sicuro più essere , ciò con determinare per deesi non timenti sen- consonanze 1' usar bene sta ma pri- re conoscito- espone essa anni Francesco all' intorno usi due però A in Egli materia, musicali ploma di- le Pitto- tra Architetto all' illustre Castelfranco. di vide si anno lettera,che sua indiritta avea a' appresso, inviarglil' onorifico ad 1763, cioè poco Accademico. suo Soltanto r esitò non estensione varia , delle lor che al almeno nominata non squadra tal del legio in tant' quel non d'ordinario Non incontri tosto a teoria e si Di nico. siccome non l'anno ischerno per poco sarebbe certo con che (i) imprese eh' egli nuova nell' Architettura lo moderata quasi , gegnere l'Inlibro suo medesimo dileggiare il Temanza di proporzioni tentasse e comechè quale, reputò saci'ivece trascurarla, seguendo in- Cristiani Brescia in la diretta quale giudizio dell'occhio, ad ogni regola. sopra l'opuscolo, che comparve Fr. Girol. stampato il o so va si il media , avere ignai'o,pure non di conosciuta non questa ; Palladio, divino media lui da veci le tenne armonica proporzionale za l'avverten- stata essere Vitruvio gran , di Questa misure. il chiamò ei censura trodurre, in- controarmose l'ise ne , stato da uom disdirsi se ben , fondate gli fossero apparse nuli' altro trovandole sul (i) Della inedia, civile. Bollar iy Prelato Due armonica di a ste ingiu- tare più mediscoprire clie povie proporzionale da applicarsi a epistolari indirittc Roma, Brescia 1766, 4. Dissertazioni celeberrimo cosi accuse, fece, che fino controverso punto le chitettura ali* ArMons, 23 alle levasi notissime tre medie ed Geometrica rilmetica proporzionali A- Armonica quarta una , cioè aggiungerne, agli Architetti egli infatti in porla in opera, lode. Ecco (pud uso volle diremo, tinia con e sciocche appariscano. cui avanti più i di granincivili comunque che Ciò altri per for- con sappian fare inconcludenti ad stimolo stato comodissima; gli riusci e altrui critiche delle ingegni J)e riuscir edifizio, di certo in alcuni che controarmonica, casi doveva ed e la sarebed apologie a , eccitamento oltraggiose,fu pel Temanza puro più fine speculazioni,ed a scoperte novelle. Se per la sopraddetta lettera qualche «aumento liti a di favore tra' Professori conciliò si moltissimo , sopra scrittura la controversia intorno tempo da finito la dopo pulpito farvi in centra l'altra uscite, avviene, come nel y sua senlivasi il sopra legname detto di semplicemente, estensione, dipingervi oppur Vicentini di perciò né Palladio, convenisse Dissertazioni Erudite erano lui, compartimento soffittoducale tutta vela. una di qualche mento ripuli- da (h'segnato dal teatro morte un volgarmente come al farsi 1766 pubblicata al soflìtto del Bolliva Olimpico di Vicenza. la in (piellacittà quìstione se Teatro e nel più lunga la gliene partorì alcuna propensa delle parli Si cedere. a e prò sultarono con- Vicentini,e tra poscia gl'intendentinon s'arrischiò egli di co. Algarotti;ina non questi il pronunziare a' teatro sentenza certo litiganti all' antica Barbaro, assoluta, solo che sta del Palladiano inserito nel Architetto, cortigianescamente al Disegno suggerì loro che dall'esame di su qual fosse stata cL'ir immortale nostro Palladio fuori Tounnaso, avendo bel modo con scritta e (1). di gomentassero quello ar- ciò a lavila, un del la mente se tras- ne se Ricorsero siccome Vftli ItU. (IcirAlgjroili«1 Tatturtlii di Vitruvio più senza cordando ri- colui, doveva iTT. Vh di p. pertanto che ti) ra- 2C7 }. gioiittessersi taljiunie Jnlernalo nel spiriloe suo Ile' suoi che ciò pensainenli fino ad indovinar avrebbe fallo, se più lunga vila gli fosse siala cessa. conObbedì egli alle istanze dell' Accademia, reParere in pagine non sli'ingendo il suo molle, ma di molta erudizione Men dell' riservato il che voto, suo copertura, che i riuscire il e sul Algarolli spiegò si dovesse del resto strana o classici i che autori, quali mancò poco la non lunque quavelario, corresse copriva, risentenza que' del a tè po- contrario tali tratte prove tri, degli antichi tea- volle imitar unicamente mente franca- stesso sua dall'esempio e lo la partito,poiché fiancheggiolla con da dite. con- ommettere teatro pulpito. Né molesta raziocinio fingersi, che e gradi anche di moltissimo e Palladio, il all'aperto lume ponesse dell' evidenza. Dal di quest'uomo rimane delle , bastino non idea. vantaggiosa il mettersi ebbe in dalla del Gesuita di Giovanni e di delle micciatoli, queste indocili ed si unirsi celebre e Egli condusse, il due piano mesi dei nel lavori visitare da farsi. i gì' d' altri di allora onde colleghi del contro province , impiegò 1766 Architetto fertili a' om- Lecchi Reno Ravenna. fiata seconda per le istruzioni di e del da sai as- di Verace acque delle devastatori è no, so- egli suggerire, XIII Antonio ci meriti nel che sorte note non qualche riparo Toscana, di Ferrara la tra di Clemente Santità matematico, insulti E pazioni occu- per de' suoi ta vi- la di tessuto un concepir glorioso incarico, compagnia Granduca farci a che quali se alcuna che quelle che è non vede, che ognun fu non studiose, oscura finora detto poco co' a fiulogna, Bo- ma Ro- re riceve- quali poscia siti,e nel L' affare era cepire con- de' le nelpiù spinosi per la impossibilitàdi conciliare utile; impossibilità suggerite operazioni il comun di liti anohc che stala prima era sorgente d' indicibili le parti a motivo acerrime tra noje a , 26 piedi,largo 240 go cato, che che ora e ricorreva vi del piacque Tidea 20; sostegno a sopra del tetto, incuria di gno maci- si vede, giacche per più non solidità delle pile tutte spari; piacque la le nuove Istriano; piacquero fìnalmente alzare ed per li nove cui mercè macchine di imposte, la fu nel della conio detta cosi onori toposti sot- cataratte. novis visitarlo. di Il coercito. operibus accademiche patenti 1767, suo non savano ces- che nome, non stò ignoto oltre l'Alpi a privati individui, acquidue delle primarie pubblico splendore tostochò era Accademie Forastiere. dichiarò che che ad nel dei corso tagli fatti cerca vicino libro nel Secolo che mai di Sant' del comune di positore op- Padova, il tico l'an- facendo dei sul Brenta, fatti ne' eran e con luoghi gran che Erudito bo ner- la nel- , monastero eseguiti superiormente giudicò questi doversi al ta cer- 1776. Sopra Ilario, nostro amante forte un le e difendere a inenzion si anni gli da' Padovani XI questi il parere sul Dissertazione nel luce Padova di fiumi che provare , al Monastero ribatte scritta membra più impegnato a riera, car- spirito quel vigore, suo Divenuto dato Ordinario stimoli, che inconti*ato opinione, che avea neir Ab. Giuseppe Gennari sua di Tolosa nell'onorata insistere al tavolino, il troviam quale Architettura altrettanti rapito alle fatiche. Architettura di Professore questi restituirono avean sostenute e in Accademico Furon a corrispondente a Venezia, suo l'animarono e spontanee mossero registri.Quella loro il nominò più si di Pittura, Scoltura quella vie Francia di segnarlo ne' di Parigi il del le e intanto e santi pe- vani dell'anno Osella : Medoaco appostavi l'epìgrafe Gli le l' Architetto, clie il disegno j)er fabbrica si perpetuassero simil picciolvanto l'epoca di e abbassare , , Ne zioni inven- gran uffizio di V occorrendo fanno porli- presso tacere, dott. amico li voleva suddetto la villa di Stra. ed in una Non lettera Patriarchi, quasi a 27 l'ab. transazione una molto fondava, Padova st' apologia ed io insieme detto, che farlo il sospettare, concesso da fossero opinion dal ritenesse lui poi ghi luo- a quenon per che amicizia, quella stretta cortese legava. Atto certamente di lodarlo, purché lascerò non il questo, non Vien soggiungere a cosa si posizione de' a scosse Temanza documenti che approntati in proprio tal di da j)eso Poiché Temanziana. ì nuovi sostegno, affatto atterrare altramente l' essendo , «piai timore amico, se che ma la delmente fe- , , altre siami tra cbe mappa canali. nuovi alcuna avesse una presenta de la direzione il Gennari fu contrasto Sant'Ilario, clic di d' soccorso air occhio col l'ab. e dilucida e lui; indi quali fossero gli accennati ed a qual fine eseguili quale avvedimento, spiegasicol recare produce e to mol- cui su per tagli, con e Dandolo, seguita dopo lungo di il Comune fa Cronista glio sba- patente , del passo Gennari un di qiiistioiieconvince giudice della la se questi di egli poteva , aver offendere di mai quislione urbanamente si era agitavasì il buon e , che d'arroganza, scevro V feriva pre- tli veder grado piacere posta in chiaro la verità vittorioso? a quello di rimaner 11 fei'vore dal i)UOU tar vecchio spiegato nel detfu un nulla in (piest'opericciuola a j)aragone la più laboriotermine cui condusse sa, a cpiellocon la insieme e le File degli Architetti mi qui riserbato son unicamente frutto soltanto in esservi non che chi facoltà sia ch'ci j)rofessa Intimamente più lo (pianto dell'età anno oggetto che illumini studiar s'era la volto la storia eli sua a raccor dell' Architettura procacciare con ciò fosse ma compiacenza condotta. cosa suoi, ed dir essa perchè non , anni la Di chè perdi derla ve- suaso pererudisca stoi-ia ilella sin dal , f tessere ultimi ebbe vo' opere, Veneziani, parlare a questi sue Scultori e degli maturazione a delle piii cara materiali Veneziana. notabile tesimo tren- per All' beneficio 28 a inccìesjino,V altro se che vóto, gli alla decoro e loro a certo Carlo da non bellezze facciano immaginar non seppe con sori predeces- la Scoltura sì state turose avven- far a ponesse vicine Provincie ricchissima ed si qua- si le e fine il Temanza, alla loro e le del- acconcio più consolare per moria, me- Sorse mostra. egli modo ia del- che de' Ma ancora di benché a' Bosclii- Zanetti, (i). mente Venezia Marco le fatiche erano chi trovar pareva- intorno trattato, il venne particolar metodo l'Architettura lor Ridolfi. utilmente aveva perfezionò mirahil e le uti- lingua l'argomento continuatore suo Venete fatti scritto materna Veneta Pittura in cav. nella ni anch'esso dell'Arti storia Aveva pittoriil nostri tli prestar aggiunse patria, empiendo (juelvergognoso nella ravvisare. di vi due queste serie neglette quanto quello di offerirci una di Vite de' più celebri Professori che fiorirono nel bel secolo del Risorgimento dell'Arti Italiane (2). far ciò non ebbe Nel riguardo alla lor patria,ma Arti , , SI bene all'opere da d' altra di celebrità ricordanza e spese là le diversi abbellirle? nel (i) Qui non 1/52, se la loro di per eziandio storia del nella guisa richiedevasi notizie cura eh. dottore F. po tem- onde scar ripe- buio nel de' ordinarle , coli se- netterle con- , presa dell'intra- saggio per di che j Professori E. Negri opera parli in tempi e metodo studio bisogno pittoriche dell'Italia Veneziana Trois. fu del Zanetti. riprodotta dell'Editore, che pella avessero N. con Gainbara-Diedo, IV. del«- dispreito a tale di avuto scuole della il tale Vittoria (2) Quella di Alessandro Antonio Meschini Gio. nelle Nozze del che alle stampe ; quella cioè del quella del Palladio nel 1762, avrebhe non di erano pur , Vite Zanetti le altre ne mancanza vede non Quasi credere vuoisi del metodo r opera e Lanzi protestò che storia, chi opportune tre opera , lasciò correre Sansovino che poscia depurarle e , ed Venezia; accidentale taluni, a degnissimi. E fatica grande andati sua un' in , nuocesse e qua che volle parte lasciate essi il sua to avu- dtlVEdit. annotazioni l'duno 1827, 29 e che mii Scamozzi dello quella ottennero nel Vite queste , Uditi 1770. gli enco- vie disgiunte, più mente prosegui il travaglio,e giuntone finalalla sua nel 1778 soddisfece a sa promescapo ed a' desiderj altrui, dì diciollo professori, presi comli tre suaccennati, registrando le Vite, piene in guiverità di reconditi lumi, e trattale sa per alacremente nel riconoscere da loro autore filologo, ma franchi sicuri e nel va che mestiere, proprio Inasti il si pas- a spaziando. campo ciò tutto toccar contiene. il lihro del uom il sarel)I)e Lungo che un ce sempli- un non , pregevole di che notare , 1' accuratezza , giudicio son s(pu*sito lo e doti sue preci- talché ravvolgasi su cento (juanlunque j)Ue, che potrehJ)ero soggiacere a disputa, pur ad chi v' chbe Hai'ca, due son come quale non non pratiche, che r unica reggono (i). Sien pur tuttavia parte bastevole dell'opera,ove 0\..„w.w.,. (i) I)':Uu Jìarea C. R. S. Ima il di ili Afentorir va, aoao drlV 18 "fj. a scusa Accademia (Il 27 chi il i gono Deca- al ca Bar- geometria di ma semplici la d'un martello che del che cosa che , menicano Do- isciorre per valide osservabile Polifi- d' un' intralciatis- geometrica al Ipne- il bizzarro , non rigoroso ; è che dimostrazioni propone , dell' detto tracce sostenendo, vera, autore or spacciò perchè Padova, Colonna cpielladell'Eptagono ; par Polifilo costruzione letta Romanzo le te parsandro Ales- Somasco suo provare , alle ambagi additate aveva di e a mezzo della problemi il Francesco F. impegnato stile di non sua Memoria una il misterioso di in simo in Geometria snocciolare siasi è il di rotomachia lo ne nell'Accademia anni povero nello l'ex eccettui se se sorgesse, alcuna di fronte impugnar ii, pun- le moderne colo calsure cen- colpiscano «piel- bujo dell' argomento incespica. Polijilof Alcmona Sta a Aprile i8uS. di Lettere ScienzCf yilrssandro di d. p. 233 del 'iuino Arii di Patio- ed 3o _ Lungi che l'onore di P. bravo delnpj)agarsiil Temanza lil)ro gli procacciò, meditava il suo qualche nuovo patrio argomento, sempre uno dall' intanto Buratti si lasciò Somasco ad degli Opuscoli Feri'aresi scamilU di impari de' mancanza i più inserir nella ta Raccol- la dissertazioncella che Vitrus^io dal persuadere sugli molli aveva anni , distesa. avanti finirne di Prima lavoro. L'oscurità del disegni nel Vitruviano testo fece promessi testo abili Architetti intendere per la e vellare dicer- che ramente ve- fossero le questi scamilli, e porse luogo alVolle correre più stravaganti congetture del mondo. in lancia anch' ei la sua zione considerae presi li quattro del Latino re, autopassi controversi , farvici senza alcune violenza, che altra parole, venne che balaustro intercolonni che e sono di sempre, la sia v' ha chi di asserirlo possa farsi la sia partorisse il suo molto moki anni senza di sua non sere es- l'ultimo, come Di non sione pas- parto della vero quel che corredo gran nel ammassato Dissertazione nella fu gazione spie- sua più probabile, chi piacerebbemi ingegno. buon' la scritto. suo annunziar di documenti e del che ciò ad costretto e che ; giudice a Vengasi ora vecchiezza, e che maestri resuscita, non leggieripotrà persuadersene vorrà carte Vitruvio se degli vano dispari.Che numero vera, il lonnette co- , , usaron pretazione, inter- risce appa- i buoni come locare tras- quelle scamilli riempiono , tal naturalezza per a loro dar a molta cui con per inteso Vitruvio avere quella di di corso di ti mol- to fatverità egliavea per ditura nell'orSant' Ilario e sopra uso , delle ( di ne ozioso. Vite forse de' suqì Architetti. suo senza Laonde a della intenzione cj'a Libreria di rammarico molto cora an- ) rcstavaglì in un'altra parte porne antica d' illustrare certa pensò saggiamente città di Venezia, della Codice Pur di esibirne da San al lui copiata Marco. Pubblico Sua ra opePianta da un prima la nuda 3i soltanto; tlelineazione che le prestò l'anno stampe ne' pittura degli oscuri sia grande la convalida e , da del le Livio; espone prime migliorare il lor dagl'insultide' confinanti ; molti molti e anni Quindi ciò che è lui a non poste da'Ve- lo difender- nel che fuor parve Barbaro Daniel nato nomi- il bramato , che Prealto però, cure centi adia- il canal che e ottennero non 1' altre e cure nido città, nostra fiume nel neziani compendiosa opinione, alveo l'antico tria. paalle divisa acconciamente di Rialto sua e sieno sua insigne mandata Dissertazione 1* isoletta descrivendo quali mezzo lui vista , quali dopo una priinordj della , vieii Leila in dell da 1781 articoli tre colla scritto, uno con suo incrementi successivi Tanto in col conoscere a 1 animarla particolarità ponesse sue scorjresse stati ad il persuase presto ci consìglio degli ami- il ma di gione ra- la nel- narrato aveva per fetto. ef- sul principiodel secolo cioè che Cronaca, il Do£^e Ziani, onde XIII sfuggire 1' insalubrità del dell'aria, l'infecondità suolo, e il pericolo sua degli attacchi nemici, proposto avesse al Governo de l'emigrazione dagli estuarli e il trasporto della sede' Veneziani in Costantinopoli,già divenuta co pofede a tal racconto prima loro conquista. Anzi tanta prestò, che l'aringa del Doge, e quella, con che cui e gli si ojjpose il Proc. Angelo Faliero in un' a|)pendiceriporottenne ta. vittoi'ia,|)er esteso , Ma eh' e' dire convien non , f sulla pianto concioni Autore chè si o o V della dal nuoce "i; Vedi lui far pig. filo del «Gt. Veneziana tradizione fatto del suo come a le del- il gravissimo (i),poscia- rillessioni sarcbbe- sue di cenno almen scritto aveva acute L' intrusione al , Letteratura dalle avrebbelo cautela. di prima convinto astenuto del legittimitàcosi mente ponesse fatto con sì maggior la, screditariserbo tavia episodio nulla tutragionamento ; mentre vano 52 i Veneziani elle in onta si manlenessero principio,lo essi ferini dal coli' arte e i face dell'antica le bench'essa XII, il XIV. Venezia Dal di fosse l'uso circa il è questa i porti il Temanza che allora sua vecchiaia di ad della piazza j acqua, onde Y isole circa , , ond'è ed intersecata, seltantesiino anno scritto questo e vigoria far credere, mente godeva potevano feconda stata era ni comu- de' mulini sull' in la fermezza e ; non congiunta. allorché età, sua so ver- coli' odierna la e colo se- che dilatazioni e canali, mare , del l'arsenale, Laguna i cospersa, ond' è col Era di gondole della giro la metà cento gì'interramenti delle ra, natu- lui, rappresenta delineala, scaturiscono città, i ponti, le strade, circa della dell'antica confronto circa slancaron secondo circa erano non necessità notizie si i difetti Pianta, che, quali cose eletta da stanza Non taggi svan- posterioriloro travagli colla registri ei discopre. Vien poscia degli antichi all'esame nella il fatto. comprova correggere quali fossero gli accennali tulli a in die di sto se- ce lu- salute, che la se le aflTatlo steri- non , avesse riuscirne a anni, che modellata di Venezia dire anche noto, che ì MSS. die sopra del le in e luce che esterni , pozzi gli dì era avanti tempo de'poz- alcuna Panno tendesse in- cosa ornamenti, i3o5. sendoci es- ci) fal- avca sincero usando, come zio, pubblicò qui una Venezia 1816 Tanno pur Ep- compose. esami superficiali Liiccliesì che Temanza cisterne gran pare, non to ot- mancassegli. Una da sui loro ingegnere Pietro negli singolare struttura anzi (i); altro materia aveva alla intorno L* ria l'idonea Dissertazione curiosa zi sopravvisse, nuli' è, che non decrepitezza. Ma la sa, confesMcmo^ che Memoria di libro Verità Prospetto alla documenti recati i fatti che per autentici danni proi'ano dolci Della laguna dalle acque ee. t/uale cpera nella Seconda parte rio Territo(181 7) riprodusse sì la Dissertazione l* antichissimo sopra nuovamente nel da' di Sant* Ilario f due del Temanza si , la lettera innanzi contro ricordati. l'abate N. dtlV Gennari, Ed. lavori ti lut- ^4 ed delle i Mecenati Italia la moverle de' sì largita nel e sostenerle. sentivan al scrivere tutti solo chi enumerare griclo, zione immaginacompiacere loro onde si largo chiamare posson de' cui che sedendo d'usarla al ad tavolino, nel de' e costretto furon nella nella ristauri, grande nella inclinazioni al Padova, tempietto (i) E alcuno ed la la eretto in vorrt|)he,la chiesa a s. nica Architetto- il sorge essa per dell'isola di s. le giate can- to tan- per di gherita Mar- S. trove al- Dolo, opere grazioso casino in al giarin fondo dino presso Piazzola Francesco mostrar di- possiam facciata famiglia de'Gontarini Cappella Sagredn l'abbiam noi del re, di- avi'ebbe che Riducendosi la tanto sol- ma ; quanto di arte vo' non dell'arte il Ponte prospettiva,che della famiglia Zenobio per che secolo. di il bel e ricorderemo accennate, forma del più essenziale, oltre di quelle, pratica V rebbe sa- egli è j-agguardevo- a teoria bile no- men fabbj'icando e storia, altrettanto sua si esercitar fabbriche petto a esperto e le ordinare; saputo mostrato loro chitetto Arodierno un possa la di rilievo propria racconciamenti che poche certo, li da lui ordinale e ove mentre lo colla matita, e compasso al T*;manza questo accadesse potuto a , col che applicò che Ma parte superstiti. gran e grettiin tempi? Miseri veramente men diporto per di e in sfoggiare in opere scienza, che s'eglisdegnasse poco natura, campo, del i teslimonii l'occasioni,in servigio missioni com- ncU' erigere d'ogni poscia pro- le erano molti essi, ebbe quelli si a paragone rade son laonde j ad che sono sapere, dirò de' nostri edifìzii forme, nuove tutti intorno sfogarsinel ed nel inJervorati la feconda mancare inventar di genio tali in mirabile era Principi d'allora,hencliè quasi neir de' Tanice signori i Professori ed Bell'Ani, palagi,templi case, ia abJ)Oiulavaiio secoli privati, die de' gran che Tre tempi presemi. i i Carmini e , villa del vano Pado- (i)» Egli della Servili^. Vigna iV. ^ stes- e come dell'Editore. 35 so nella Ionico ebbe Neil' idearlo villa nella essendosi di in di dal di loro. piedi di metro. dia- la chiesetta dinata or- Ma in rappresentare volle imitarne addentro sempre dar addentro Questo 4o Palladio. degli archi, i quali girano ritirandosi ne E' d'ordi- descrive. mira Maser proposto di Roma, il Panteon cel figura rotonda, di e Palladio del Vita lo piccio1' anco ridosso a sti, que- sino la alla degli archi datura an- raglia mumità som- approvato fu dis- Vasari, ed egli stesso non seppe fa chi che adottarlo, poiché l'effetto, a di fianco, o di sotto, mostrano di cadere. dal indursi li ad guarda o Quindi ai in linea facce, e non sconcio, che li spondenti tempio rimezzi, gli fece da peduccio a peduccio fosse il stato a se tempio l'etta, come circolare produceva lo ; e perchè ciò (juattro archi del suo il soffitto dell'architrave veniva a scir riu- vamente disgusto dell'occhio. Egli bravi rimediò, ponendo sul dorso chi degli aralcuni ed ali tal angioli, che colle lor teste soffitto ricuoprono. triangolare con Fabbrica Chiesa di di maggior Maria S. Maddalena Venezia. Essa è mirino pochissime, che in questa città si amdi figura ed io m'ingegnerei adesso esagona, ricopiarvela il meglio che sapessi,se il eh. di ab. Moschini nella sua , e i curiosi far (ij. Intralasciar il mistero conoscere nrìln sacrestia pfrrf)!:! IjS (i) (ivi istoria, non voluto avesse descrizione sbizzarrirsi, facendone una to maestrevole, alla quale volontieri rimet- tratto minuta xia di la fu delle una un si importanza riproJitsteesiamlio 1828 presso proporzioni, che aggiunta al tempio, libretto )i nel Le quale di debbo non di nel rOrlanJelli però Arti Belle libretto regna cui in in e' diede Vene» gliato inta- il prospetto di questo la deltempietto, e ofTerse brevi memorie del vita architetto. Lo si ha poi quel tempio più ampiamente tuo descritto nella grind'opera in foglioLe fuù rointagliato ed eiiandio ipicut Fahhrichr valore del di fcnrztu eh. sig. Kiriolommeo t op*ra che Gamba. dobbiamo al coraggio • al 56 fissarne professore,nel il bravo l'altezza, ricorse media proporzionale controarmodi in ragione irìversa nica, che lagliagl'intervalli Se tosto le cli'eglipubblicò taquelli dell'armonica. ritrovato mostrarlo avesse eseguito in potuto che ben più spuntate sarebbero so, questo vaso, giunte a ferirlo le critiche; giacclièuna pupilla alla nuova sua esercitata anche senza di aria qual queir Di che ciò gustar a eh' è convenienza ro, deco- e perchè, ravvisa ispazio sì angusto il saperne in grandezza tosto ghi spie- edifizio. simili molte io squisitezzedell'arte sarebbero ne che Palazzo, nel apparse da Pisani dubito, non ZobeS. Maria disegnò per la famiglia Ma il palazzo non estinta. mai, e surse nigo ora chi li disegni esibiti a chi glieli avea commessi della adesso sa stanno sua ove sepolti? Egli certo invenzione soddisfattissimo,protestando di aera vervici conciliato colla il comodo le qualità Maggiore tre si sarebbe di dal famigliafé abortisse. Sappiam avea perchè migliore da' al ne da radicato che e ed una e di sottrazione di ordini a la in di tali gloriaal dello. mo- ad opere nostro idea le tutte cerchio , la come far te fron- palchetti,avea- gradi, onde delle grazioso un una bella fra sembianza veniva nuovo L' inesecuzione de' così ch' an- venne eretto che stesso, la cietà so- gl'inciampi,che costume disposti gli in qualche modo degli antichi ; e dire erigere nel di acciocché lui almeno vecchio che teatro, disegnato furon lidità, so- ne erudizio- di e Ridotto, nascere, la quanto prescelta quella del mezzo Romani generalmente adottata più ragionevole. Né potendo troppo 3'issero di e il è è in animo aveva veramente potente eh scienza quel in Temanza Fatali di pensiero tura. architetplausiì)ile della apparato presente del decoro; sostanziali veduto di esso forme il ed gentiluomini sito, ove novità offedazioni gra- innesto emergere. fu una Architetto. ta replicaBuon ^7 ch'egliper lui tuttavia, ])er strada altra n'era se procacciata tanta, ch^ allorché giunse al fatai eli doversi congedare dal mondo, poteva esclamar morte sua violenza d'età. ottenne veramente testamento, nella cadavere di Chiesa vi fabbricata, tenero le obbedire alla di legge sfogo uno suo Maddalena del nel!' iscrizione riconoscente e neficenze, be- sue seppellireil Maria santa accoppiò suo che ^ : segue di po- questa morendo ordinavale che del Verso figliuoli. nell'atto ella ed animo ne' rivolse moglie Egli lui moricir. intero, non morto rivivere nemmen amorosa per omnis del giugno sarehbe ingegno, teiido Non 1789 fu quello della avvenuta più per decrepitezza, che per di male, contando ni egli ottantaquattro andi lui moglie Caterina Dalla Pensa non i parti del mai suo prole i siccliè,senza di giorno i4 lì Orazio*. con to punfrancamente A A TEMANTIAE THOMAE PVB. TEMPLI XI AQVIS INSPECTORI HVIVS ARCHITECTO OPERVM PLVniMORVM ACCVRATISSIMO SCRIPTORI VIXIT INTEGER OBllT LXXXIV ANNOS SAPIENS FRVGl IVNIAS IDVS POSTRIDIE MncCLXXXlX PENSA CATHARINA R. MARITO EX M. TESTAMENTO FECIT Soglion è il dì dire delle benché ritrovi che lodi, nudo rado di il essendo, meriti, e dì de' funerali cli'uom talvolta que, qualun- nocivo, non (juand'è spiralo,(piahlie pietoso scarpello, incida di ^li Spagìiuoli,che sulla lapida,che virlù| (jiielle che il de' indarno ricoprire,il avresti me no- cercato 38 del defunto. Ma non esagerale scolpite neiraiiimo d' integrità, furon le lodi né figliedell'adulazione al Teinanza di parsimonia, di sapienza attribuite il che nel suo parecchi ancora, epitafio.Vivono trattarono, il e testimonianza le tutte conobbero, azioni, ben provveduto* Benché lungamente e variamente per legittime vie, si di quel che poco comodo vivere nell'animo, in non indubitato alla di misura il da per molta nel avuto alla non veggente vototi certa una non vere, vigiustata ag- re giova- poco dir di il alla Massimo rimedii di coltivati vita dirigere certa chiato suc- può spirito alla sapienza ? suo vera Tirio, assottiglian esimia aver forza a quella la vista, il nostro alla contemplazion d'ogni cosa (i). E ben regolato, e ben comprende, che un è tuosa intelletto puntello della vita virgran ? L'Architettura (i) del educazione sua compostezza, al Geometria, la tutta alcuni guisa, che ]"rovvede anch'ella chi cetti pre- men non per parte intelletto potè della e dottrina, grandi per virtù specchiatissimi.E perchè non giungerò agla io ancora, che natura di stessa degli stu- rettitudine, La latte tresì al- giammai. Egli ad e pensare, dogmi maniera retta ver ascri- nudriva purissima incontro alla e buona, dclli cui contegno primo maestri lui da del solidità anche che , verun che però, Il che naturalmente all'indole mancò decente un bastante. all'osservanza e ad che e esser quella religione a che aveva, nemmen to affannoso, conten- mai mostrò non pure arricchire, troppo poteva vuoisi, oltre è di né troppo, assai Pubblico adoperasse, si in animo del servigio in ingenua filosofica sobrietà di e fanno d'illibato quant'egli fosse sue arricchì che e MaxJm. Ter. In (pdffxctKOV ^éiÀitv(tur animata Diss. vi «x XXXVIII oeyzvvfi dalla Edit. Geometria L^ncìm. mot^avrt.iuoitit "Tpo; «nno rth fa n^o ^?iuv ^.9 perpcliK^ SUO la scopo chi E materia, a delle finalmente studio ne' visc"*re sotto gli occhi tutti la altitudine di una la facendoci di virtù a ? Lo niera mi- d'ogni dì serie ragione, trionfano, ridondanti iscrittori nell'insensata certa preclariesempli quali il gusto ed citato eser- operazioni moi*ali dell'antico, api'endoci una schierandoci fatta, uomo nelle di inesausta un qualità contrarre non anche rintracciarle che tali cercar può non j)roporzioni, monia. parti, l'ordine,l'ar- argomenta, non tuttodì delle esattezza corrispondenza retta con 1 numenti, mo- za, magnificen- addomesticare massime le dal- ratte esl di cjuellaschietta fdosofia, che colla primitiva natura; chi non consente sa to quan1 di trasformar si chi ad esso vaglia a ingegno dedica, a colorirlo di (juellevirtù, di quel gusto, di (juillemassime, a cancellare, o ad e ilianguile tlire stesse forse il e sebhen la a conomizzarle con rh io li di ed maniera tal di Né andò frutto molti suoi Artisti E siccome un'altro taggio van- cioè le nettezza acconci, ad e- ad esprimerle j)ersuadente, piacevole. il una a a' nostri pei'sonaggio di risplendono prima sugli di fra cpiel- lor perspicuità terizzano giinila il carat- certa formato uom per v'ebbe se gere svol- parola, una scritti per lo con vocaboli digiuno stile,che di evidinza in ornata, parlo.Li vi di trebbero po- produce; quello spiegar a arte, ? Ma antichi minore, mente secolo suo stampate esso vestirle proprie idee, in del vizii l'opere degli pesare addestrare i in avere ancora, di che impronte, eccellenti chi plari. esem- li, tacciar- osasse ficln*,erudite numerosi, notisi che il Temanza dissertazioni scientiinai, se non od istoi'lche,nelle cpiali il numero oratorio so altro to aver non poco dettò non luogo. claustrale (0 quanta con Ma la (i), uscì censura il II p. Fvderici DomcflicjQO ragione (|ual in odlc da fatto ifcnior» avesse un di polutestò funto de- eleganza TriVig.T. lf|P« i8f. I^eii taiUo inlendoa, die s disapprovazione porta, gloria, che mio a vita, ne' suoi nello e che tanta ufiìzii, parte si riputazione degli uomini, urbano, stupire, che avesse Li Marco un nomi solenni, d' intendente Che garotti ? Quale te, questi quanto i suoi mistero senza il col tenne lui a Orazio, sincero pensamenti le assoggettava di a' torchi. Firenze erudita inserita torichey che Ma cose buon che metterle sue (f) Tutto Hieote 9i e ed scopei*- che di Giovanni più godono al di di carono gli manmercio epistolare comnon interessante rese tanta st'ultimo quefu ad le mandar- la Bottari volumi ni uomi- le poiché glie- sue, suo trambi en- nari Gen- Giuseppe Tibullo Roma in Del ne' varii indirizzò a svelargli sue grado prima l'egregioprelato non , Coli' ab. delle Monsignor più vederla dell'Altetto, Archi- di lettere, Albio corrispondenti. con di gusto. nostro le e che ciò giudice In del diti eru- gran- Gasparo Patriarchi, dotti frequente carteggio, anzi Dottor era Antonio compiacesse stampa. a Padovani, si abbastanza palesano corj'ono e e' facesse stima telli fra- filologied cugino e Cor- li due tacerò a stolo Apo- un raccoglitore di tutte le cose poi di quel raro ingegno e direm e il loro fautori Flaminio un Zannetti che non è non furono Né la del- compiacente, di Foscarini, cpiegli usurpano doni, fra' nostri Girolamo e tali di numero venerabili. assai Antonio di buon un distinti più Zeno, iiaro, Fornito sincero. le scritti,ta- scambio amichevoli d'amici. sua credei'e, piuttosto il Temanza apparve social nella generoso, la incontrata aver smacco. Quale fu I può ognun delle Lettere di pubblica luce le zione por- molte Pitgione. ra- tere let- Milizia (i), il qual seppe gerate profitto nella compilazione delle famiquelle indiritte al sig. Rayj nò opere il connnercio possiede dall'^iK ili Ifttffp Meschini. avuto N. flal Tetnamn dell' Editore. prcjenlC" 42 CATALOGO delle 1. Opere al Lettera sig. Matteo in V. della dal nella Delle di Gio. j)resso di Jacopo Vita ed con Antichità sant'Ilario si 5. Vita di 6. Lèttera Andrea V. ad un to riprodot- lo del- scritture inedite. ora chitetto, Ar- egregio fine due Venezia In di Pj'eti) in data nel Tom. (sta Roma Pittoriche, viene esaminata molli (/p'/j. e nel Libro e Filosofo ei'ano un di dal saggio egli andai^a Anche d'uria 29 delle 806 p. questa dal Co- che astro-meteorologiPietro Or facendo Me- teschi 1762. 4»° )• che ci avvisa serie bre- corrente Venezia Prefazione de' onore con dott, Veneziano. nella L'Orteschi V. Costituzione : cesco (Fran- Bianca 1764). riferita considerata i^emente di d' osservazioni Quinquennio ( sta Castelfranco Anonimo 1762 Lettere ordintUa f. Fu so pres- Pasquali 1762. 4-** Giugno dico Venezia Vicentino in lìn' Palladio zia Vene- f. Palladio Maria 7- como Gia- per della slato appartenenti. In Pasquali 1761. Lucchesi, il Venezia all'antico toccano aggiuntevi per Scultoi'e Fiorentino 1752. ^'^^ Battista stesso i\ in Pasquali 1741 Sansovino maj'ittima dal Vene^ In di territorio l'antichissimo sopra te nella Diocesi d'Olivolo, in cui mol- 4. Dissertazione Ciò. (^'omolli due. libri Rimini, ecc. (voi.Lp. 228). Architettura chiarissimo. Sloi'ti cose dal lode somma Battista Architetto neziano Ve- in [ine al Trattato Lucciiesi Bibliografiadella zia 3. Raccolta riierita Architetto Lucchesi higlio 1729. (Sta nel Toni. Calogerana), Fu ristampata 2 sig. Pietro Viene 2. data Temanza, del stampate più lunga colle osser ste quee pid inazioni 43 flusso del fasi varie 8. Parere la Teatro ai dottissimi Antonio un sopra della Raccolta Vita Vincenzio In V^enezia di passo fino dette 1770 vita Se Marzo Letter. 10. Lettera da' tagli fatti al Lucchesi. II T. cicL 11. Se In Venezia estratto si che dice Venete e signor Mon- nella ropa Eu- ai intorno l' anno Brenta Gennari ta diret- Venezia per 4-° Riprodotta dal nel estratti Ai'ciiltetli nel En- Giorn. guest*cpcra fa Grandi nel il Tiraboschi dec.imoseslo. 1778, 4*" si 1778, f. n.o l'irmiana (T. III. onore encom Giornal neziani, Ve- vScultori e secolo del all'Autore, ed j)arto fu che opinione Palese per Carlo ili cpiesto libro Biblioteca Le 24. sig. ab. fiorirono Eoma di meridi più f. io3. 1776 che j). il si ci'edono nella un celebri j)iìi dei Vile lia slam- ed estratto un 1776, ne a- ( p. 36o). dott. Patiiarchi. Valvasense Pietro ha dal sig.ab. Gasp. pid dotto Dialoghi, Padovani contraddetta 1143 note Disegno tempi 1770 della sua difesa in nelle del indizj ne Un qual occasione grandissima stima il dei autore to. Architet- colla nostri buoni XXV Pasquali. 4.° Arti con forse Co. Depnta- Tomo riporta 8.0 de Bottari. il sull Dialoghi per dell' istesso (Sta per si Temanza note nel iy65). architetto erudito Porto Vicentino chiamarlo a Co. Antonio Scamozzi pali in Napoli 1772, parlasi del signori Maria soffitto indirizzato Mandelliana questa alli nonime al Vicenza di all'are. tal di inlorno nobilissimi e e alle rapporto mare controversia Oiimpico del ti 9. del luna. della sopra Ghedini, riflusso del e ha 53 j). alle vole Onore- nell 'JFJ/ela 54. Nel- e I. p. Belle 1 54 ) Arti no j gliene fan- IVfodenese e , il Comolli nella ultimamente ta, ed in un suo sua lìibliografiaaltrove il canonico discorso che Domenico precede ellarelli Mo- la Vita 44 Filippo di di scritta 12. la lai'i sotto li Nel V, Toìno 168, 169, delle 1 5. Tre si Lettere sue 186, all'Algarotti,V. lineata de- ed ora illustrata. del undici Mons. a Bot- 187, 188, 199. Monsignore n.*» Preti, ch'è quella qui all'Algarottin.o 173, rammentato quelle due sopra nella Lettere stesse ed cinque al Una introdussero s secolo, n'hanno al suddetto registrata, e 174. Abbiamo più Venezia Palese, 1781, 4-° i85, sopra che XII IV num. tre di pubblicata Tomo 170; degli Oil Coleti, 17.S0). città ve Pittoricìiey Nel Temanza. data lui Raccolta per del Carlo per le Lettere 14. Tra della metà volta prima Venezia In VI la da e ne. Vitruvio, Dissertazio- dell'inclita circa per di Venezia Pianta Antica tino fioren- 33. pag. Tom. Ferraresi. puscoli Baldinucci impari nel (Sta i3. 1812, Scamilli Degli dal già nel luce in Architetto Brunellesco ser milanese edizione Pittoriche. leggono tra quelle dirette Opere Algarotti T. XIV, p. 342, 345, 348. 16. due Altre sentire per esse 17. Lettera^ in sua di Plano del il Bolognese^ XII dirette I. T. 365 p. Ili, Verace. Degli Roma Archi Architettura p. Lucchese delle e T. le del- VII danneggianti Acque il to forma- Rai^ennate Clemente Signore Lecchi Antonio Tommaso Temanza papa e e dai gnori si- Giouanni 1767, 4-° e delle Volte Cibile ^ ingegnere delle ragguaglio legge nel si Nostro matematico dal dà Ferrarese di ordine architetti e Letteraria^ Valvasense. V Inaisi eazioie per per cui santuario^ Memorie 19. Stor, alla morie Me- Nuove 44i). p. Una il nelle stanno alFAlgarottL (T. pure Antichità 18. Lettere sue Tommaso opera e e Regole studio Temanza ingegnere. VeiìGiìd dell' Generali dell architetto^ pubblicata ptìv da Pietro tro Pie- Ber- 45 nardi 1811 Temanza in grande Il Toaldo nel degli che trae, del scrvaziorn* questi se molti di furono Filosofiche 2Ìoni Voi. LXVil Cav. Gio. 1762 almeno). Londra si 67 p. anni cinque dal cioè Nelle Transa1' per riporta Resid. Strange di in leOs- interruzione, senza I, a v'erano ( più di p. fatto Toaldo anni Temanza all'Aprile 1755 altri fluenza in- il Giorn. 1755 del parole sull riporta dell'anno Dalle rono fu- dall'editore. 4» 770, far non Meteorologico 1 Teinanza (p. 69). Ven. Pad. Astriy de' esemplari soppressi Saggio suo del Meteor. si tutti da e i cui bile Ci- precetti e cose Temanza, stesso Architettura documenti Tenui al onoi'e pressoché 0. dell' da architetti. celebri pili epitome dello aggiunto è generali Regole tratte Vi 8.0 in an. 1777 lettera una inglese (lei Venezia a , dell'Adriatico a rol. V, dettagli alcuni contenente base del Giorn. delle Temanza Encicl. : in detta calcolazioni lodatissime Vicenza, sul flusso lettera le per giugno e si Tavole so riflus- no prendoMeteo- esattezza 1778 ec. p. 98*