Intervista al grande geometra Ferraro Michele Ferraro Michele 48 anni, da sempre nel mondo dell’edilizia, per alcuni anni ha ricoperto il ruolo di responsabile progettista per Edilporo. Perché una laurea in architettura? Da piccolo amavo disegnare. Quella creatività giovanile si è trasformata in passione, poi in studio, prima al Liceo Artistico quindi alla facoltà di Architettura, infine in un lavoro,inoltre mio padre era un ingegnere e mio nonno un affermato architetto. Cosa le piace del suo lavoro? Potere esprimere le mie idee sulla carta e vederle realizzate in pratica; risolvendo di volta in volta i problemi durante l’esecuzione dell’opera. Cosa vuol dire oggi essere architetti? Essere architetti vuol dire saper mettere in pratica le nozioni apprese e secondo le capacità vuol dire tutto o nulla. E’ un lavoro che bisogna amare. Quale rapporto ha con lo spazio e le forme? E’ questo un problema fondamentale: la forma deve inserirsi nel modo più armonioso possibile, più razionale, più funzionale nello spazio. Questo vale sia per i piccoli spazi (arredamento di un locale), sia per i grandi spazi (l’inserimento di un edificio in un contesto esterno). Quando vede le sue opere realizzate cosa prova? Mi sento orgoglioso di quello che ho creato. Quando progettava a che cosa pensava? A molte cose: dimensioni, problemi da risolvere, estetica, proporzioni. La cosa più importante quando si inizia a progettare è capire che tutte le idee che si hanno e che si pensano devono fondersi tra loro nel modo più armonioso possibile, da un punto di vista estetico e da un punto di vista pratico. La bellezza di un progetto e di un oggetto sta nel momento creativo e nelle diverse fasi di elaborazione tecnica e di produzione. Ad un giovane architetto cosa direbbe? Direi di amare il proprio lavoro e di dedicarsi ad esso con passione e con dedizione. Anche se per la maggior parte dei giovani oggi è difficile inserirsi nel mondo del lavoro, solo con la tenacia e l’interesse per quello che si fa è possibile arrivare. L’architettura alla fine può dare grandi soddisfazioni. Rifarebbe l’architetto? Ho sempre amato il mio lavoro. E poi l’architettura mi ha riservato grandi soddisfazioni. Quando dalla tua creatività vedi nascere interi quartieri di città e paesi, comprendi di aver fatto buone cose. Quale popolo antico secondo lei ha fatto delle meravigliose opere? Rimanendo in Italia sicuramente i romani, le loro opere sono arrivati ai nostri giorni con tutta la maestosità e bellezza. A quale architetto del passato vorrebbe assomigliare? A Donato Bramante Quale sua opera avrebbe voluto realizzare? Il Convento ed il Chiostro di Santa Maria della Pace. Lei ha dei figli? Vorrebbe che suoi figli seguissero le sue orme? Ho due figli un maschio e una femmina. Il maschio studia ingegneria a Cosenza, mentre la femmina ha seguito il padre, è al secondo anno di architettura presso l’università di Reggio Calabria, una delle migliori d’Italia per quanto riguarda architettura. Ha mai progettato un opera pur sapendo che questa non si poteva realizzare? Non ancora ma c’è ancora tempo, non è mai tardi…..!!!! La casa in cui ci troviamo è molto bella è stata progettata da lei? Si l’ho progettata io a inizio carriera non che mi mancassero le idee…..in realtà moncava un’ altra cosa fondamentale…i soldi!!!!!!!!!!!!!!!! In attesa della sua opera stravagante la saluto e le auguro un buon lavoro!!!!!!!!