IL PICCOLO LEONARDO
Notiziario delle scuole dell’Istituto Comprensivo “LEONARDO DA VINCI”
Anno VI
ISCRITTI E CLASSI
PER IL PROSSIMO
ANNO SCOLASTICO
Numero 15
Giugno 2007
Scuola secondaria “L. da Vinci”
Concorsi, gare… VITTORIE!
Il numero complessivo d’iscritti presso il Anche alla fine dell’anno scolastico i ragazzi della scuola seconnostro istituto per l’anno scolastico daria inferiore si distinguono, nella capacità di scrivere come
2007/2008 è di 1117 alunni come di nello sport.
A pagina 5
seguito suddivisi.
Scuola dell’infanzia “A. Porraneo” di
Scuola primaria “Macchi”
Scuola secondaria di Arsago
Arsago Seprio alunni 109.
Le domande d’iscrizione sono state 123.
Le classi seconde della scuoAttualmente le sezioni sono quattro e pos- Flauto, chitarra, metallofono,
la media di Arsago Seprio
sono accogliere complessivamente 109 canto e danza: gli studenti
iscritti.
riflettono a teatro sul tema
delle Macchi alla scoperta delConsiderata la dichiarata disponibilità del l’espressività corporea attraverdell’adolescenza confrontanComune a costruire la quinta aula, lo scriso la musica
dosi con due classici della
vente ha richiesto all’Ufficio Scolastico
letteratura per ragazzi
Provinciale di Varese la costituzione della I POMERIGGI MUSICALI
e lo spettacolo coreografico
quinta sezione.
TOM SAWYER
A causa delle liste di attese più numerose
BALLANDO SOTTO…
E
esistenti in altri comuni, tenuto conto della
IL
SOLE
ridotta disponibilità di organici sia a livelIL PICCIONE
riscuotendo
lo provinciale che nazionale, la sezione concludono,
GIOVANNI LIVIGNO
non è stata autorizzata. Pertanto si è proce- grande successo, un produto a mettere in lista d’attesa 14 alunni: getto trasversale teso a far
COME IMPARARE A
9 residenti in altri comuni e 5 residenti scoprire ai ragazzi le varie
SUPERARE
anticipatari; di questi ultimi 1 è nato a genforme
dell’espressività
naio e 4 a febbraio 2005.
LE DIFFICOLTÀ
É da evidenziare, tuttavia, che già la circo- musicale.
A pagina 13
A pagina 3
lare ministeriale sulle iscrizioni del 21 dicembre 2006 aveva disposto l’accettazione
dei bambini e le bambine che compivano
Scuola dell’infanzia
Scuola primaria “A. Moro”
entro il 28 febbraio 2008, il terzo anno di
età, solo in presenza di disponibilità di Esperienze creative per conosceVisita al Museo della Scienza e
re le stagioni e il senso del gusto
posti.
della Tecnologia “Leonardo da
Scuola primaria “A. Moro” di Arsago
INFORMAZIONI SUL
Vinci” e alla Stazione Centrale
Seprio alunni 179.
di Milano.
Il numero d’iscritti è costante rispetto ai MONDO DELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA
precedenti anni.
TUTTI IN CARROZZA
La novità per il prossimo anno è rappreSI PARTE!
sentata dal ripristino del tempo pieno che Attraverso la guida del
Mago
Fumadoro
e
di
prevede 32,5 ore destinate all’attività diLe classi quinte della scuola
dattica comprensiva dei laboratori e 7,5 Winnie the Pooh i “piccoli”
elementare di Arsago alla scoore di mensa.
della scuola materna hanno perta del meraviglioso mondo
Scuola secondaria di 1° grado di Arsago
conosciuto le stagioni dell’- del treno tra poesia e i misteri
Seprio alunni 135.
Presso la scuola secondaria di Arsago anno e hanno scoperto i sa- della Stazione Centrale.
Seprio il numero di iscritti è aumentato e pori degli alimenti.
pertanto verrà costituita una classe in più:
A pagina 14
A pagina 17
la prima C.
Affinché questa classe possa avere, come
le altre sezioni, docenti di ruolo, mi sono
INDIRIZZO DEL
già adoperato per distribuire con criterio
SITO WEB DEL NOSTRO ISTITUTO
equanime i docenti di ruolo fra tutte le
classi, tenendo conto altresì della continuihttp://www.davincisomma.it
(Continua a pagina 8)
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO di ARSAGO SEPRIO
PICCOLE CRONACHE DI UN GRANDE GIORNO
Siamo tre ragazze una diversa dall’altra sia dal punto di vista fisico che del
carattere. Insieme abbiamo condiviso
uno dei momenti più significativi della nostra vita ovvero la Cresima denominata anche Santa Confermazione. Tutto è cominciato alle 14:30 di
sabato 28 aprile quando il parroco
don Eugenio ci ha riunito in chiesa per le prove e le confessioni spirituali. Da quel momento era iniziato il nostro
cammino verso il nuovo sacramento teso a riconfermare la
nostra fede in Gesù.
Finalmente ecco arrivare il tanto
atteso giorno, domenica 29 aprile! L’inizio della
funzione era previsto per le ore 15:00 ma noi
cresimandi con le madrine ed i padrini
avevamo il compito di trovarci in
chiesa alle 14:30. Quella è stata
senz’altro la mezz’ora più lunga
della nostra vita! Ma con ansia
e pazienza abbiamo aspettato
il sospirato momento.
Alle 15:00 in punto il parroco ha
aperto il portone principale ed
immediatamente il suono festoso e rombante della banda ha
inondato tutta la chiesa.
Finalmente don Eugenio, dopo
averci fatto accomodare sulle panche
stabilite, ci ha presentati uno alla volta al
vescovo.
Il vescovo Francesco Coccopalmerio vestito con abiti
liturgici, mitra sul capo e pastorale stretto tra le mani, inizialmente ci aveva suscitato un po’ di soggezione e timore
ma è bastato un suo sorriso per riportare la pace e la tranquillità nei nostri cuori. Ma i nostri cuoricini non sapevano che di lì a poco avrebbero subito un’emozione altrettanto forte….Infatti ecco giungere il momento più importante di tutta la liturgia: la discesa dello Spirito Santo su di
ognuno di noi accompagnato all’altare dalla propria madrina o padrino. Eravamo tutti emozionati e commossi
poiché sapevamo che una volta tornati a sedere sulle nostre panche saremmo stati più ricchi e speciali del solito. E
così è stato!
Terminata la cerimonia tutti noi ragazzi pieni di gioia ci
siamo radunati in oratorio per il rinfresco e…..che delizie:
panini, pizzette, dolci e tante altra leccornie erano lì ad
attenderci.
É stato un giorno per noi davvero speciale che sicuramente porteremo dentro di noi per lungo tempo.
Egnoletti Prisca, Scala Francesca, Vanoni Chiara – I A
Ci chiamiamo Luca, Gabriele, Federico ed oltre ad essere
tre compagni di classe siamo stati tre compagni di viaggio,
poiché abbiamo intrapreso insieme un percorso molto importante ed impegnativo conclusosi il giorno 29 aprile con
il dono dello Spirito Santo: la Cresima.
Tutti e tre eravamo molto emozionati tanto che quando
siamo entrati in chiesa la tensione si tagliava con un col-
tello talmente era forte. Dopo le sacre letture il vescovo ci
ha chiamati all’altare ed emozionatissimi, accompagnati
dai padrini e dalle madrine, abbiamo ricevuto lo Spirito
Santo.
Usciti dalla chiesa siamo andati in oratorio dove era stato
allestito per noi un invitante rinfresco e subito ci siamo
“gettati come cavallette” su tutte le specialità. Intanto la
banda da fuori suonava per noi e ci sentivamo tutti più
importanti del solito.
Capoti Gabrile, Muller Federico, Tremuoto Luca – I A
La mattina del 29 aprile eravamo molto agitate, cominciava per noi un giorno davvero straordinario! Tanta
era l’ansia e l’emozione che quasi non ricordiamo le ore trascorse prima di esserci sedute in chiesa di fianco alle nostre madrine, che premurose ed amorevoli
hanno cercato di rassicurarci.
Il nostro caro don Eugenio dopo
aver ricordato l’importanza del
passo che stavamo per compiere,
ci ha presentato il vescovo Francesco Coccopalmerio.
Il vescovo ci ha inspirato subito
molta simpatia e difficilmente ci
dimenticheremo di quella faccia
buona ed espressiva. Oltre all’emozione vera e propria del momento c’era
anche la paura di rispondere alle domande
che il vescovo ci avrebbe posto nel corso della
liturgia. Le domande erano molto facili, ma per fortuna a
noi tre non ne ha posta alcuna! Pensavamo che dopo le
tanto temute domande del vescovo l’ansia sarebbe scesa,
ma non è stato così, perché chiamati all’altare le gambe
sembravano così molli da non riuscire più a camminare.
Ma nonostante ciò sentivamo che i nostri cuori erano
pronti ad accogliere lo Spirito Santo infatti quando il vescovo ci ha unti con il Sacro Crisma abbiamo sentito scendere in noi una gioia ed una pace infinita.
Piazzo Martina, Poni Kimberly,
Sartorio Emily – I A
Il giorno della Cresima ha lasciato
un segno profondo nella nostra vita.
Chiudendo gli occhi ci tornano in
mente vari momenti vissuti quella
domenica: l’emozione dovuta all’importanza del sacramento che stavamo per ricevere e la paura di non saper
rispondere alle domande poste dal vescovo. Ma ecco più
chiaro degli altri farsi avanti nella nostra memoria il momento tanto atteso: l’unzione della fronte con l’olio santo.
In quel momento ci siamo sentite avvolte e protette da un
abbraccio di amore e serenità. Dopo aver festeggiato con
parenti ed amici cari al ristorante o in pizzeria, la sera
andando a letto, prima di immergerci nei nostri sogni,
abbiamo ripensato alla giornata trascorsa e all’importante
significato che porteremo con noi per il resto dei nostri
giorni.
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QUESTI SIAMO NOI
I CABALLEROS DELLA I B DI ARSAGOS SEPRIOS
Ci chiamiamo: A, F, D, S, R, N, S, E, A, D, M, E,
S, M, A, G, M (non scambiatelo per il nuovo alfabeto) .
Abbiamo: 201 anni e qualche mese.
Il nostro compleanno è: più o meno ogni mese
dell’anno e siamo nati: un po’ dappertutto all’interno della provincia di Varese con due new entry
dall’Albania e dalla Romania.
Siamo alti: all’incirca 34 metri.
Pesiamo: di preciso non lo sappiamo ma sicuramente meno dei nostri zaini il lunedì.
I nostri occhi sono: uguali ai colori delle carte fisiche dell’Europa cioè marrone come le montagne,
verde come le pianure ed azzurro come i mari.
I nostri capelli: sono irti come le montagne, ondulati come le colline e lisci come le pianure.
COSE CHE CI PIACCIONO
Il nostro numero fortunato è: 125 formato da tutti
i nostri numeri preferiti, quindi contro la iella più
nera!
I nostri colori preferiti sono: quelli dell’arcobaleno.
I nostri migliori amici sono: beh….tutta la classe!
Cose che ci piace mangiare: proprio di tutto dalle merendine ai salsicciotti fino ad arrivare dulcis
in fundo ai cavolfiori…beh non esageriamo!!!.
I nostri nomi preferiti sono: Michela, Demis, Elena, Simone, Elisabetta, Alice….ecc., alt! non ci
starebbero tutti nel giornalino .
Ci piace bere: di tutto, dall’acqua alla Coca cola!
Il nostro gioco preferito è: Sparviero ma non a
tutti piace, ciò che invece mette tutti d’accordo è
una bella scorrazzata all’aria aperta magari da
concludere con una bella fetta di pane e Nutella!
I nostri animali preferiti sono: ….se li nominassimo tutti riempiremmo tre zoo.
I nostri programmi televisivi preferiti sono: di tutti i
generi dagli horror ai film di fantascienza ai
documentari tranne i reality che ci hanno proprio
stufato!
Le attività che preferiamo sono: fare sport, gioca-
re ed andare in gita scolastica!
SE FOSSIMO …….
… giganti: faremmo una frittella grande come la
scuola e dopo averla riempita di zucchero a velo
la mangeremmo tutta!
… topolini: sgranocchieremmo tutte le verifiche
“andate…a male”!
… presidi: definiremmo un calendario scolastico
a giorni alterni i giorni pari di scuola ed i giorni
dispari di festa!
…l’uno attaccato all’altro: costruiremmo un cerchio di pace e di serenità dove far rifugiare tutti i
bambini del mondo che sono in pericolo.
… poveri: costruiremmo delle case di fango con il
tetto foderato con le nostre pagelle.
… più piccoli dei topolini: alle professoresse tireremmo le gonne e ai professori i baffi.
COSE CHE NON CI PIACCIONO
Il minestrone della mensa: è una “sbobba” mortale!
Le verifiche e le interrogazioni: tranne se avessimo un suggeritore come a teatro.
I piselli: perché sono viscidi.
I bulli: perché si credono i padroni del mondo.
Le persone che ci prendono in giro: perché sono
molto fastidiose.
Le “zabette”: perché spettegolano.
Le zanzare: perché ti succhiano il sangue.
La corrida: perché muoiono tanti tori.
Il gorgonzola: perché puzza!
E qui finiamo di narrare le
mitiche gesta dei Caballeros
della I B.
Ora ci vuole una
bella siesta !!!!!!!
Classe I B
L’ADOLESCENZA PROTAGONISTA A TEATRO
Il teatro ha molte
finalità: intrattenere,
divertire, comunicare… per noi ragazzi
di seconda media è
stato il mezzo per
riflettere su noi stessi e sull’ adolescenza, l’ età che stiamo
vivendo, così bella
ma anche così difficile. I protagonisti delle due rappresentazioni
teatrali a cui abbiamo assistito
quest’ anno sono personaggi esemplari, nel senso che hanno espresso perfettamente i problemi
della nostra età.
Il primo è TOM SAWYER, un
dodicenne che sa divertirsi con
poco ed è furbo e allegro. Egli è il
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tipico rappresentante dei giovani
d’ oggi che si scontra con gli
adulti, che è stanco di sentirsi
sempre dire cosa deve fare, che
desidera una vita spensierata ma
è continuamente sottomesso dalle
imposizioni, finché si ribella e
fugge, trovando la complicità
dei coetanei. E così passa dalle
(Continua a pagina 4)
(Continua da pagina 3)
GARE DI ATLETICA LEGGERA:
Noi ragazze di 2ªA, abbiamo
voluto scrivere un articolo per
farvi conoscere un’emozione
particolare, proprio quella che
abbiamo vissuto mercoledì 18
aprile, giorno della gara di atletica leggera.
Fin dall’inizio dell’anno scolastico, il nostro pensiero è stato
continuamente rivolto ai Giochi
Sportivi Studenteschi, per i quali ci siamo allenate duramente.
Ai primi di marzo abbiamo iniziato a sentire più forte la voglia
di impegnarci per raggiungere il
nostro obiettivo, per ottenere un
risultato personale, ma soprattutto per tenere alta la bandiera
della nostra scuola nella competizione con gli altri istituti della zona. Per giorni e giorni
ca adeguata può essere d’aiuto!) siamo partiti per il campo di
Sesto Calende. Man mano che
ci avvicinavamo l’ansia e l’adrenalina salivano, il cuore aumentava i suoi battiti e la salivazione si azzerava, tutto perché eravamo preoccupate per la gara… Alcuni compagni hanno
affrontato le prime specialità e
abbiamo sentito ancora più forte lo spirito di squadra e l’ansia
di competizione; eravamo uniti,
ci incoraggiavamo a vicenda e
provavamo insieme emozioni
indimenticabili. Abbiamo dato il
massimo di noi stesse, ci siamo
impegnate fino alla fine e abbiamo raggiunto il risultato sperato: ci siamo classificate per le
provinciali!! Speriamo nelle
abbiamo iniziato a trovarci a
scuola, ad allenarci, a sudare,
pronte a prenderci anche qualche critica della professoressa
di educazione fisica, che però ci
è servita moltissimo al momento delle gare. Nonostante qualche sacrificio (i compiti svolti
alla sera tardi, i lividi causati da
qualche caduta, la stanchezza
alla fine di ogni allenamento…)
non ci siamo mai arrese.
Poi finalmente è arrivato il fatidico giorno: alla mattina ci siamo
ritrovate a scuola con gli altri
alunni scelti per le gare e, equipaggiate di “fuseaux aerodinamici” e “super scarpe” da running (anche l’attrezzatura tecni-
prossime gare di migliorare ancora!
Facciamo i complimenti a tutti
quelli che hanno partecipato ai
Giochi Sportivi Studenteschi,soprattutto a: Merletti Davide (1° classificato - salto in alto), Varini Alessandra (2° classificata - salto in lungo), Felli
Elisa (5° classificata - salto in
alto),Locatelli Francesca (5°
classificata - ostacoli). Ringraziamo inoltre la nostra professoressa Santoliquido Mariagrazia per l’aiuto che ci ha dato e
per la forza che riesce sempre
ad infonderci.
strategie possibili per sopravvivere tra una punizione e l’ altra alle
prime sensazioni amorose, con le
loro gioie e le loro sofferenze,
con le emozioni
nuove e intense,
con le ansie
profonde e i
problemi a volte
drammatici che
la nostra età
comporta.
Sempre incentrata sul tema dell’ adolescenza è stata anche la
seconda rappresentazione a cui
abbiamo assistito; questa volta il
protagonista è IL PICCIONE
GIOVANNI LIVIGNO (il Gabbiano Jonathan Livingston del
celebre romanzo di Richard
Bach).
Giovanni non è altro che un ragazzo di periferia che fa parte di
un grande gruppo di amici sui
quali domina il capo, il bullo
Alex, un tipaccio arrogante e violento che vuole essere rispettato
da tutti e per questo impone se
stesso e le sue regole in modo autoritario. Ma Giovanni non si lascia trascinare dalla legge del
gruppo, combatte con tutte le sue
forze per raggiungere ciò in cui
crede, per non lasciarsi “ plagiare“. Egli non ha paura di essere
allontanato dai suoi amici ed additato come diverso, ma lotta per
affermare la propria identità, la
sua personalità, i suoi principi.
Da quanto vi abbiamo detto penso non faticherete a capire come
andare a teatro, mettersi seduti in
poltrona e vedersi passare davanti
personaggi che ci interpretano,
vivere le loro esperienze come se
fossero veramente le nostre, è
stato per noi ragazzi davvero strano e divertente insieme, spensierato ma educativo, semplice ma
sentito profondamente…e ci ha
fatto riflettere. Ci ha permesso di
conoscerci meglio e di aiutarci a
crescere superando le difficoltà.
ALMENO SPERIAMO!
Francesca, Elisa, Sofia
classe 2ªA
Elisa Vergazzini
UNA GIORNATA INDIMENTICABILE
Pagina 4
SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “L. DA VINCI”- SOMMA LOMBARDO
UNA MOSTRA FOTOGRAFICA
Nel mese di febbraio, le classi II e III C hanno visitato, a
Tradate, la mostra fotografica: “L’esplorazione del
sistema solare” organizzata dal Gruppo Astronomico
Tradatese.
Noi della II C pensavamo ci attendesse una visita noiosa, invece l’esperta è stata capace di catturare subito la
nostra attenzione, mostrandoci la rotazione planetaria:
allora tutto è diventato più interessante. Siamo passati
quindi all’osservazione di alcune foto che mostravano
l’ ingrandimento del buco dell’ ozono, gli incendi boschivi e i “fumatori neri” situati sul fondo del Pacifico,
veri e propri geyser subacquei cui sono attaccati dei vermi tubolari, cioè un tipo di pesce che trae nutrimento
appunto da quel tipo di sorgenti.
Nella sala seguente, ci siamo soffermati sull’eclissi solare e lunare. La guida ci ha spiegato che quella solare,
che avviene di rado, si può osservare solo quando la
luna è allineata con il sole e la terra oscurando in parte,
o totalmente, il sole; invece quella lunare, che è meno
rara, avviene quando la terra copre la luna, mettendosi
in mezzo tra il sole e questa.
Per quanto riguarda il buco dell’ ozono, questo, purtroppo, è in continuo ingrandimento a causa dei gas nocivi e
dell’ anidride carbonica prodotta dagli incendi boschivi;
si è sviluppato soprattutto sopra la calotta polare, che
pian piano, si sta sciogliendo. Le conseguenze potrebbero essere catastrofiche, infatti i mari e gli oceani
rischiano di alzare il loro livello e di sommergere tutte
le terre emerse.
Abbiamo anche osservato il satellite Io, che ha il
maggior numero di vulcani attivi sulla sua superficie.
Nella sala successiva ci siamo soffermati sulle rocce
meteoritiche, un uovo di dinosauro, le sonde Opportunity e Spirit portate su Marte e alcune pepite d’ oro.
Durante il percorso per salire al piano superiore, abbiamo notato un pendolo che si muoveva sempre nello
stesso punto, con dei paletti sistemati a lato in verticale:
la guida ci ha spiegato che, poiché la terra si muove, il
pendolo, nella sua oscillazione, fa cadere i paletti.
Abbiamo quindi visto la sonda Cassini, una sonda rivestita d’oro e d’argento, spedita in orbita intorno a Saturno il 1° luglio 2004.
Alla fine il nostro giudizio è stato pienamente positivo:
tutto ciò che è stato possibile vedere si è rivelato particolarmente interessante ed ha tenuto sempre viva l’attenzione, contro ogni aspettativa, in quanto, come già
detto, ci eravamo preparati… per una noiosa mattinata.
Ci eravamo sbagliati, per fortuna!
Fagnoni Luca – Minotti Mattia
Classe 2ªC
LEZIONE DI ARCHEOLOGIA
Chissà quante volte vi siete chiesti
quali popoli hanno abitato il nostro
paese; in realtà non sappiamo esattamente dirvi chi si sia stanziato
nella nostra città, ma, durante una
lezione di archeologia rivolta alle
classi prime del nostro Istituto, la
dottoressa Luisa Alpago Novello ha
mostrato alcuni antichi reperti risalenti alla civiltà romana e medioevale, che sono venuti alla luce durante
la costruzione del supermercato
“il Gigante”.
Volete fare un salto nel passato?
Allora… buona lettura!
Un tempo i Romani faticavano per
costruire strade che
fossero
resistenti al passaggio dei carri;
non erano certo come le strade
di oggi, ma costruite con diversi
strati: venivano incastrate molte
pietre della stessa “misura” e poi,
nel successivo strato, si poneva
della sabbia gialla e fine. L’ultimo
strato prevedeva dei sassi più piccoli delle pietre e altri più grandi.
Un’antica strada romana è stata ritrovata proprio nella nostra città,
durante i lavori per la costruzione
del nuovo “ipermercato”: si tratta di
un tratto della Mediolanum – Verbanus che collegava Milano
(Mediolanum) al vicus di Angera e
da qui, via lago, all’attuale Canton
Ticino e alla Svizzera. L’esistenza
del collegamento è stata stabilita
grazie a documenti storici scritti,
carte storiche, epigrafi, dati archeologici riferibili soprattutto a contesti
funerari.
La strada era così formata:
Nelle due conche passavano le ruo-
te del carro, la distanza tra una ruota e l’altra era di 1,70 m. Quando il
Pagina 5
carro passava, le ruote andavano
su una fila di pietre più grandi e più
resistenti, in modo che il carro non
sprofondasse. In uno strato c’era la
sabbia, che è un materiale permeabile, al fine di far passare l’acqua
piovana ed evitare che la strada si
inondasse. Lungo questa strada, in
particolare a Somma Lombardo,
sono state rinvenute tombe all’interno delle quali
erano collocati dei
contenitori con le ceneri del defunto
e oggetti di cui il morto si era servito
nella vita terrena. L’archeologa ha
concluso il suo intervento dicendoci
che molte altre tombe sono state
trovate sotto il calzificio Ferrerio,
all’incrocio tra via Albania e via
Locatelli, e sottolineando l’importanza di questi ritrovamenti dal
punto di vista storico, in quanto ci
aiutano a conoscere meglio la
nostra città, le sue origini e le
abitudini dei nostri antenati.
“LA MIA CITTÀ”
L’affetto di un giovane sommese per la propria città
Un tempo la mia città era più bella di oggi, più tranquilla ed ordinata e soprattutto più verde, mentre negli ultimi anni si è allargata in un intreccio di vie e di
nuove costruzioni che soffocano le piazze e i pochi
spazi verdi rimasti.
Ne sono nati problemi di non facile soluzione come il
traffico più intenso, l’insopportabile
rumore dei clacson dei veicoli,
l’aria inquinata soprattutto a
causa del vicino aeroporto.
Nonostante tutto ciò, non definirei la mia città un “inferno” dove
non riuscire a vivere.
Infatti, osservandola con un po’
di attenzione, mi rendo conto
della sua bellezza, spesso nascosta ad uno sguardo distratto:
gli antichi cortili e le chiese che
conservano preziosi affreschi ne
costituiscono soltanto un esempio.
Camminando nelle stradine del centro
storico, che assomigliano a lunghi corridoi, a volte
ho l’impressione di trovarmi in un ambiente familiare
e penso alle infinite generazioni di uomini che sono
passati per gli stessi luoghi, che hanno guardato e
toccato le stesse pietre. Questo mi suggerisce l’immagine della città come una famiglia che si sviluppa
nel tempo attraverso i secoli: ogni parte di essa è
una testimonianza degli uomini che ci hanno preceduti.
Spesso la mamma mi confida
il suo sogno, quello di
trasferirci in Toscana, in
mezzo al silenzio della
natura. Devo ammettere
però che, quando me ne
parla, il solo pensiero di allontanarmi dalla “mia” città
mi rattrista e credo che questo succeda perché ognuno
di noi “impara” ad amare la
propria città, a voler bene al luogo in cui è nato, nonostante i difetti
che può trovarvi.
"Pari opportunità: anche dal nome della nostra città può arrivare un insegnamento"
LA LEGGENDA DI SOMMA LOMBARDO
Questa città,
o meglio paesino, al principio non si
chiamava così; aveva un
altro nome.
Quel periodo
risale a quando la donna non veniva trattata come gli uomini: lei era
lì, a lavorare, col marito dietro alla
schiena che urlava con il bastone
in mano:- Donna, se non lavori
questo bastone te lo ritrovi sulla
schiena spezzato in due! E adesso
lavora, non riposarti!- se la moglie
riposava, e lui si arrabbiava e la
picchiava senza scrupoli. Quasi in
tutte le case era così, magari con
meno violenza, ma il marito urlava
sempre.
Solo una famiglia non discuteva.
Era tranquilla: la moglie amava il
marito e il marito amava la moglie. Questa famiglia era la famiglia del Sindaco: il sig. Onofrio
Nonodiare. Aveva un cognome
buffo e quasi tutti ridevano di lui e
Onofrio si prendeva in giro da
solo. Però un giorno arrivò un caporale a portare una ferale notizia:
tutti gli uomini dovevano partire
per il fronte! Il Sindaco prima di
partire lasciò alla moglie, signora
Ama, dei fogli e le disse:- Tienili
con buona cura; se non tornerò riunisci tutti i cittadini e parla loro!
Addio- detto questo sparì, con altri
uomini, nel buio. Lei ogni giorno
leggeva quel foglio e, più leggeva,
più capiva perché eravamo al
mondo. Il Sindaco, purtroppo, morì sul fronte e, durante il funerale,
la moglie del Sindaco disse:- Lui
ora è morto, ma prima di partire
mi ha detto questo “ Riunisci tutte
le donne e gli uomini”. E allora
andate a prendere le vostre mogli…Così disse, così fecero.
Al loro ritorno lesse il foglio che il
Sindaco le aveva dato:- Come un
gatto ama una gatta, una gatta ama
un gatto; come un cane ama una
cagna, una cagna ama un cane…
Ecco perché siamo al mondo: per
amare. L’amore è l’unica speranza
di vivere: lui aveva amato e adesso
è onorato con la bandiera dell’ItaPagina 6
lia, con i fiori e con fogli con su
scritte frasi dolci da tutti voi. Voi
uomini non avete amato col cuore
la vostra donna, e voi mogli avete
provato odio per vostro marito.
Da adesso in avanti questa città si
chiamerà Somma Lombardo, col
maschile ed il femminile: Somma
(è femminile, ed indica la Somma
voglia di amare) e Lombardo (è
maschile, ed indica l’amore di un
Lombardo). E ricordatevi, cittadini, di “Nonodiare” il prossimo…Finito di leggere, la moglie del
Sindaco, scoppiò in un pianto di
dolore, ma nello stesso tempo di
gioia perché vide i mariti e le
mogli che si abbracciavano, e continuò a leggere:- Somma Lombardo rimarrà nella storia perché un
maschile ed un femminile è sbagliato nella lingua italiana, ma è
giusto per l’umanità!La moglie con le lacrime agli occhi aggiunse una sua frase:- La
cosa più importante che tu possa
fare è amare e lasciarti amare!-.
Claudia Giannini
Il 19 marzo le classi 1ªE e 1ªB si sono
ritrovate davanti alla scuola per intraprendere la loro “dolce” gita ad Alba.
Il ritrovo era previsto per le 7.15, per
poi partire alle 7.30 (assicurandosi che
tutti fossero presenti). Il viaggio verso
la zona di Alba durò all’incirca 2 ore.
La prima tappa che facemmo fu il Torronificio Martino: quando arrivammo
c’era una guida che ci attendeva; le professoresse decisero di separare le due
classi. La prima cosa che la guida ci
mostrò furono le macchine impastatrici,
che impastavano la pasta del torrone:
veniva lavorato quattro ore se lo volevi
morbido e otto se lo volevi friabile. Poi
la guida ci portò a vedere gli stampini
per dare la forma al torrone: alcuni erano di legno (quelli vecchi) altri d’acciaio, dopo ci spostammo alla macchina
tostatrice dove la guida ci spiegò che lì
le nocciole e le mandorle venivano tostate e infine ci mostrò l’ impacchettatura del tartufo nero. Alla fine della visita ci diedero degli assaggi e la maggior parte dei ragazzi si catapultò a
comprare torrone e biscotti (soprattutto
le ciapelle) poi prendemmo l’ autobus
per andare a mangiare. Alle 12.00 arrivammo alla Bocciofila Albese dove
mangiammo il pranzo che ci eravamo
portati da casa. La sala principale era
da ballo (e la prof si era raccomandata
di non salire sulla pista). Alla Bocciofila, mentre mangiavamo, parlavamo e
urlavamo a tal punto che le prof decisero di portarci a visitare Alba dove saremmo sicuramente stati più attenti e
silenziosi (anche se non tutti); ad Alba
alcuni di noi hanno preso il gelato anche se non era gran che buono, poi siamo tornati alla Bocciofila dove il pullman ci attendeva per andare alla nostra
terza e ultima tappa: la Ferrero. Quando
arrivammo allo stabilimento, degli addetti ci fecero sedere su delle poltrone
rosse una dietro l’ altra a file da dieci;
dopo che tutti si sedettero un signore
non molto giovane ci mostrò un filmino
che spiegava la storia della Ferrero,
com’era nata e chi aveva inventato la
nutella: il signor Michele Ferrero il 20
aprile del 1964. Dopo ci dirigemmo
tutti in gruppo a visitare l’enorme stabi-
limento:
la prima tappa fu “l’isola” (così vengono chiamati i reparti) dell’ Estathè, poi
quella della famosa e amata NUTELLA
(“che mondo sarebbe senza nutella” è il
suo slogan), poi lo Snack and Drink e
tantissime altre golosità come il Ferrero
Rocher, Kinder sorpresa dei quali però
non abbiamo potuto assistere alla fabbricazione perché non era stagione…
pensate che ad ogni “isola” ci facevano
squisiti omaggi! Alla fine della visita ci
regalarono addirittura dei sacchetti con
dentro di tutto e di più!… viene l’acquolina in bocca solo a pensarci! Al
ritorno c’era forse più chiasso che all’andata tra chi telefonava, chi cantava, e
chi faceva solo caos. Quando arrivammo nessuno voleva scendere dal pullman pensando che avevano passato
una giornata così bella che sembrava
che il tempo fosse volato, ma alla fine
c’è toccato e tutti con il muso ma felici
della nostra gita siamo scesi e tornati a
casa.
Lidia Maggia-Vittoria Bonandin
Georgia Silvestri
Dall'ANMIL un messaggio importante alla scuola: attenzione alla sicurezza sul lavoro"
UN CONCORSO CHE FA PENSARE
Anche quest’anno due classi della nostra scuola, la 3ª A e la 3ª B, il giorno 16 marzo 2007 hanno partecipato al convegno organizzato dall’ ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro) di Gallarate, per sensibilizzare i più giovani al problema della sicurezza sul lavoro. Dai relatori sono stati forniti dati e informazioni che dimostrano in preoccupante aumento il numero degli incidenti, anche mortali, che quasi ogni giorno causano vittime e dolore a tante famiglie. Il giorno 4 maggio le classi sono state invitate
alla premiazione del concorso che consisteva in una relazione sul tema trattato; a SARA DIRAI, della classe 3ªB, è stato assegnato
il 1° premio: 100,00 euro davvero meritati per il lavoro da lei compiuto…(non solo per il concorso, ma per tutti i tre anni di scuola media). Brava Sara, continua così!
Due insegnanti delle terze A e B
Venerdì 16 febbraio 2007 le classi 3ª A e 3ªB della scuola media
“L. da Vinci” più altre scuole del distretto di Gallarate hanno
partecipato all’ottavo convegno ANMIL presso i locali delle
ex-scuderie Martignoni di Gallarate. È stata una giornata di fondamentale importanza, in cui i vari relatori hanno trasmesso una
profonda sensibilità nei confronti degli ormai numerosi infortuni
in ambiente lavorativo, scolastico e domestico. Alla fine del convegno siamo stati invitati a scrivere dei temi relativi a ciò che
abbiamo appreso, in quanto i migliori elaborati sarebbero stati
premiati con una borsa di studio. Qualche mese dopo tutte le
classi che hanno partecipato all’iniziativa sono state invitate alla
premiazione dei temi. Dopo aver ascoltato interessanti testimonianze di persone che hanno subito infortuni ed aver scattato
qualche foto di ricordo della giornata, è giunto il fatidico momento! Sapevo di essermi impegnata molto, ma non ero certa
che ciò fosse bastato. Ero agitata, molto agitata; sentii un nome:
era quello di un ragazzo di un’altra scuola, che contento ritirò il
suo assegno, firmò la ricevuta e tornò al proprio posto fiero di sé.
Successivamente fu premiata un’altra ragazza, anch’essa non
della nostra scuola che, al contrario del primo, era molto timida.
Ogni mia speranza svanì quando sentii i relatori discutere tra
loro, non capivo molto di ciò che dicevano, ma sono riuscita a
percepire una frase: “Forse questa classe non è ancora arrivata”.
Lentamente la mia agitazione si trasformò in delusione finché
vibrò nell’aria un nome: era il mio! Non posso determinare con
precisione quale emozione provavo, forse felicità, dubbio, perplessità ed agitazione nello stesso momento. Ormai non ci speravo più ed invece sono stata premiata come “prima in classifica”.
Ciò che mi rende più felice non è la somma di denaro di per sé,
ma il fatto che me la sono guadagnata con le mie sole forze
impegnandomi tanto! A causa della sua lunghezza, riporterò solo
le parti del tema che secondo me hanno colpito di più i relatori,
tralasciando i vari dati e le statistiche.
“Charles Darwin affermava che più i giri che la Terra compie
intorno al proprio asse aumentano, più la tecnologia e le generazioni si evolvono. I principi che il biologo sosteneva risultano
oggi evidenti, infatti i giovani del 2000 si differenziano molto da
quelli degli anni passati per il carattere, per le mode, per le aspettative e per gli interessi. È necessario, però, che all’attuale gioventù, la quale genererà il prossimo futuro, continuino ad essere
trasmessi certi valori, tra cui l’importanza di vivere in un qualsiasi ambiente lavorativo, scolastico o domestico valutandone i
pericoli con responsabilità … il lavoro nobilita l’uomo portandolo ad una grande formazione professionale, culturale, sociale.
Si potrebbe affermare che il pianeta stesso, nella sua eclittica,
orbiti intorno al lavoro, ma per la sua importanza deve essere
assicurato, sicuro e controllato… gli incidenti capitano quando
meno ce lo si aspetta, ma soprattutto avvengono ovunque, anche
in ambito scolastico e per questo noi alunni siamo assicurati dall’INAIL… Questo convegno ci è stato di fondamentale utilità
perché siamo riusciti a comprendere l’importanza della prevenzione, ma soprattutto ciò che noi giovani rappresentiamo.
Posso concludere affermando che sono certa che, anche grazie
all’insegnamento dei relatori incontrati, noi giovani riusciremo a
costruire un futuro migliore, ma soprattutto sicuro!”
Sara Dirai, 3ªB
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UNA FINALE D’ARGENTO
Era il 26 marzo e la squadra delle mitiche calciatrici della scuola Leonardo
Da Vinci di Somma Lombardo, con
mister Antonio Pitrelli, doveva affrontare un’altra squadra in finale.
Io e le mie compagne eravamo agitatissime, la tensione era alle stelle; sapevamo che quella partita dovevamo
giocarla meglio che potevamo. L’attesa del prof non fu particolarmente
lunga, quando arrivò, un pulmino
bianco si era già posizionato ad aspettare noi, le calciatrici!
Il viaggio fu abbastanza lungo,
ma non noioso: io e le compagne
parlavamo, giocavamo e ci preparavamo psicologicamente a
quella partitona. Arrivate vedemmo un pullman e di fianco
un sacco di ragazze: la nostra
squadra era circa la metà!
Dopo esserci cambiate facemmo
riscaldamento col bidello Salvatore e con stupore vedemmo l’arbitro: era un arbitro federale e
anche i guardialinee! Poi fui
molto felice quando il prof disse
che avrei dovuto fare il capitano.
Entrammo…salutammo e…
iniziammo!
Non incominciò benissimo perché
dopo pochi minuti loro fecero goal: vediamo il pallone a centrocampo…
si sblocca la situazione, un gran bel
passaggio in profondità… il numero 9
che riesce ad andare via, il tiro… ed è
goal! Purtroppo Camilla viene battuta
da quel tiro dritto in porta!-
menti erano grandi. Uno strano goal
purtroppo ci penalizzò: -un retro passaggio per Camilla, tenta il tiro, no!
Fa cilecca e il pallone è dentro. E ora
si prosegue per 2 a 1. La partita continuò fino a quando l’arbitro non fece i
maledetti tre fischi: - è finita, Somma
perde per 2-1 che peccato… comunque una grande partita perché l’importante non è vincere, ma l’amicizia
tra la squadra, e quella c’è, arrivederci
e alla prossima finale!Subito dopo ci fu la consegna delle
medaglie: io fui la prima a
prenderla perché ero il capitano, ci consegnarono la medaglia d’argento, poi l’altra
squadra prese quella d’oro,
infine facemmo la foto con
l’altra squadra e una solo noi.
Appena a scuola i miei compagni mi fecero i complimenti
e fui molto contenta di me
stessa per avere raggiunto un
buon obbiettivo, e per aver
capito che questa medaglia
l’abbiamo vinta, si con la bravura, ma in particolare con
Claudia si propone, sarà a trenta metri l’amicizia: questo argento è di amiciabbondanti dalla porta… tenta il tiro zia, vinto col cuore!
all’incrocio, il portiere ci arriva! che
paratona, ma attenzione il portiere Formazione:
non la trattiene e Chiara con il piede Martina, Noris, Camilla, Chiara,
la butta dentro, buca le mani al portie- Claudia (io), Lia, Veronica, Mokles,
re! È GOAL…É GOAL… E ALLO- Sharon, Benedetta, Sara.
RA, ANDIAMO, E ALLORA, E AN- E Alice che non era presente, perché
DIAMO, È GOAL…- ma la partita era stata male, ma era con noi con il
non era finita, anche se i festeggia- cuore.
Eravamo giù di morale, io cercai di
tenere la grinta con la classica frase:
- dai ragazze che rimontiamo! Dai
raga!- sarà, ma dopo effettivamente ci
svegliammo: era una lotta continua,
giocavano bene entrambe le squadre,
le azioni erano sempre più difficili da
difendere per me che sono difensore,
ma anche le attaccanti facevano fatica
a oltrepassare la difesa, ricordo che
eravamo stanchissime. Ma un’azione
ci sollevò il morale:- ora vediamo che
Sharon si gira bene tra tre avversari…
Judo: una disciplina da conoscere ed Il bello di questa esperienza è arrivato dopo aver iniziato le prime lezioni: mosse, contromosse combattimenti
apprezzare
simulati e non, ma tutto ben programmato. È fantastico
imparare a difendersi e ad attaccare in maniera precisa!
Io sono una bambina molto amante Un giorno però il professore ci parlò di un esame… mi
dello sport, perciò quando ho saputo sono subito preoccupata e non avrei voluto farlo perché
che la scuola mi offriva la possibilità avevo paura di non farcela…
di conoscere un'altra disciplina sporti- Invece sono riuscita a superarlo, ed è stata una grande
va, mi sono entusiasmata e ho affron- soddisfazione.
Vittoria Bonandin
tato con allegria “il Judo in 10 lezioni”.
IO E IL JUDO
(Continua da pagina 1)
tà didattica. Tutte le classi sono a tempo normale.
Scuola primaria “G. Macchi” di Somma Lombardo 257 alunni. Presso questo plesso il numero di alunni iscritti è pressoché
lo stesso dello scorso anno. Tuttavia, per il momento non è stata autorizzata la costituzione della terza classe prima, come lo
scorso anno, ma ci è stato assicurato che a luglio, nell’organico di fatto, la richiesta verrà ripresa in considerazione.
Scuola secondaria di 1° grado “L. da Vinci” di Somma Lombardo alunni 437. Anche presso la sede centrale c’è stato un
incremento del numero di iscritti. Pertanto verrà costituita una classe prima in più rispetto agli anni precedenti. Vi saranno
tre classi prime a tempo prolungato e quattro prime a tempo normale.
Dionisio MORINELLI
Dirigente scolastico
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SCUOLA PRIMARIA “G. MACCHI” - SOMMA LOMBARDO
Splendide foto mostrano com’era Somma
IL PASSATO RITORNA…
Il giorno 22 marzo noi bambini della classe 5ª C della scuola
“Giorgio Macchi” siamo andati al Comune di Somma, per vedere le foto di un po’ di anni fa.
La prima foto che abbiamo visto è stata quella del cipresso, che
era situato davanti al bar Castigo ( prima chiamato Cipresso)
però adesso quell’enorme albero non c’è più, perché nel 1944
un fulmine lo colpì e lo sradicò, facendolo cadere su una casa,
distruggendone metà. Dopo il cipresso venne tagliato a fette e
distribuito a tutte le famiglie di Somma che ancora lo conservano tra i loro ricordi del passato.
La seconda foto che abbiamo osservato era quella dei bambini
quando andavano all’asilo: sia maschi che femmine indossavano un camicione bianco con un enorme fiocco. Invece di avere
le maestre, i bambini avevano le suore, che portavano in testa
strane cuffie con delle specie di ali, sembravano gabbiani pronti
a volare in aiuto dei bambini che frequentavano l’asilo.
(Matilde Del Pio) Una foto interessante era quella che rappresentava il cosiddetto” Ponte del Diavolo”, sul quale c’erano molte leggende, si dice
ad esempio che il suo nome derivi dal fatto che tante persone si
siano suicidate buttandosi proprio da quelle arcate : in ogni caso era un luogo che portava sfortuna. Il suo sinistro nome non
era riscattato neanche dal fatto che lì vicino scorreva il torrente
Strona ,a quel tempo limpidissimo e abbastanza profondo, tanto
che i ragazzini di Somma andavano proprio in quella località a
pescare i gamberi e a fare il bagno.
( Daniela Dalessi)
C’era una foto che mi ha impressionato molto: rappresentava il
mio Mister da giovane (cioè l’allenatore della squadra dove io
gioco) insieme al signor Pompeo Mazzuchelli che è il nonno del
mio compagno Marco, erano ad una gara sportiva e ricevevano
un premio per qualche vittoria.
In un’altra foto c’era Franco Pedroni, a cui hanno dedicato l’Associazione di calcio del Carezza: lui era un bravissimo giocatore
ed era stato ingaggiato nelle prime squadre di calcio di quel
tempo, aveva giocato anche nel Milan!
(Andrea Ionata)
I bambini di 5 anni a “scuola”
INSEGNANTI PER UN’ORA
In marzo e in aprile, in giorni diversi,
sono venuti a farci visita i bambini della
Scuole materne “Buratti” e “Galli” e non
è successo per caso: la nostra maestra
aveva fissato alcuni incontri con le insegnanti. Per loro abbiamo preparato proprio una bella accoglienza: uno spettacolo intitolato “Il coniglietto Tippy”.
La storia narrava di un coniglietto robot
che voleva diventare a tutti i costi un
coniglietto vero e chiedeva consiglio ai
suoi amici giocattoli. Alla fine riuscirà ad
esaudire il suo desiderio.
La storia non è stata scelta a caso, ma
per far capire ai piccoli futuri alunni che
la scuola, anche se a volte è faticosa,
può essere divertente e comunque ci
insegna tante cose. I bambini si sono
divertiti molto e, grazie ai loro sorrisi, ci
siamo divertiti anche noi! Ma noi, che
cosa abbiamo fatto? Abbiamo recitato!
C’era un narratore e c’erano i vari personaggi, cioè i giocattoli: il coniglietto
robot, la bambola, le ballerine, la macchinina, il pagliaccio, gli indiani, i soldatini, il cavallo a dondolo, l’orsacchiotto,
l’uccellino, la trombetta, il trenino col
vagone e c’erano anche la luna e un
libro. All’inizio della storia abbiamo an-
che cantato e ballato il twist: era divertente vedere i piccoli muoversi a scatti
per riuscire a mantenere il tempo con
noi oppure ondeggiare qua e là molto
meglio di noi! Ai bambini, un po’ “chiusi”
all’inizio, sono piaciuti in modo partico-
lare (lo abbiamo capito dalle loro
espressioni e reazioni): il coniglietto
dalla voce metallica interpretato da
Francesco, l’orsacchiotto imitato benissimo da Alessandro P., la macchinina
giudicata, dai compagni, “sgasata” interpretata da Jeannette ed il pagliaccio
recitato da Marco. A questo proposito,
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la nostra maestra, per far sentire a loro
agio i piccoli, ma secondo noi anche
per vendicarsi, ha fatto entrare in scena
il pagliaccio tantissime volte, che, cadendo, causava le risate dei nostri amici: Marco era in un bagno di sudore, ma
soddisfatto per essere riuscito nell’intento! Al termine della storia i bimbi
hanno scelto il personaggio preferito
disegnato su un cartoncino bianco e,
con il nostro aiuto, l’hanno
“punteggiato” e colorato, poi la maestra
l’ha pinzato su una striscia di cartoncino
colorato che si è trasformata in una coroncina da sfoggiare tornando alle rispettive scuole materne. Il lavoretto è
stato accompagnato da una dolce sorpresa: il coniglietto Tippy preparato da
noi durante l’ora di immagine e contenente un piccolo uovo con sorpresa.
Quando i bambini sono venuti per l’ultima volta hanno ricevuto un altro dono:
il libretto con la storia del coniglietto
Tippy da colorare durante l’estate e da
riportare alla maestra il primo giorno di
scuola.
Il nostro commento: ”Ma come, devono
fare già i compiti per le vacanze!!!!!!”.
Carola, Jeannette, Greta, Sara cl. 5ªA
UNA GIORNATA PARTICOLARE
Venerdì 23 marzo noi e le classi A e C ci siamo ritrovati
alle 7:30 a scuola e, dopo essere partiti alle 7:45 con meta
Acquario di Genova, siamo arrivati alle10:00 circa al Porto Antico, dove abbiamo felicemente fatto uno spuntino.
Alle 11:00 avevamo appuntamento con Debora, la nostra
guida, alle porte dell’Acquario. Entrati, Debora ci ha
spiegato subito la differenza fra animali bentonici e pelagici: gli animali pelagici sono quelli che nuotano, i bentonici sono quelli che vivono attaccati al fondo. Abbiamo
visto tantissimi animali acquatici: gli squali che mi facevano un po’ paura, i delfini, le
foche, i piranha, le razze, che
abbiamo potuto accarezzare, le
meduse, le murene, i granchi, i
pesci azzurri, i pesci pagliaccio, gli anemoni, i pesci della
barriera corallina, il coccodrillo del Nilo, le tartarughe e
molte altre varietà. A visita
ultimata abbiamo lasciato Debora per poi andare a vedere
un filmino 3D di 10 minuti:
faceva un po’ paura perché
sembrava che i pesci ti venissero addosso, ma è stato forte!! Dopo una scorpacciata e
un bel gelato siamo andati prima a prendere un souvenir e
poi a piedi a
“La città dei bambini”, situata lì vicino.
Inizialmente, quando siamo arrivati, la guida che ci ha
accolto non ci lasciava andare: noi pensavamo che ci dovesse fare vedere come si giocava, invece…niente e quindi ci siamo arrabbiati, poi, dato che Martina, la signorina si è decisa, siamo stati divisi in gruppetti per andare a
fare i vari giochi. Ci siamo divertiti moltissimo anche se
c’era un po’ di caos. Alle 17:00 siamo partiti da Genova e
alle 19:30 circa eravamo a casa. È stato bellissimo: una
gita mozzafiato sia perché mi sono piaciuti moltissimo i
delfini e le foche(che simpaticone) sia perché ho saltato
piscina!!
Che bella sorpresa per gli alunni delle classi seconde delle scuole
“G.Macchi”: le vacanze al mare sembravano terminate e il costume riposto
nell’armadio, invece i bagni continuano nella piscina comunale grazie
al progetto “Acquaticità” offerto dall’Amministrazione Comunale di Somma Lombardo. Gli istruttori, con infinita pazienza, hanno aiutato tutti i pic-
Martina 5ª B
Venerdì 23 marzo siamo andati a Genova a vedere l’acquario! Abbiamo visto subito dei pesci con la guida che si
chiamava Debora. Questa ci ha spiegato tutto sui pesci e
ci ha raccontato che le stelle marine “stanno attaccate”
con la bocca. All’acquario c’erano molti tipi di pesci tra i
quali anche squali e delfini. Quando siamo arrivati alla
vasca dei delfini Debora ci ha detto i nomi dei delfini:
due femmine e un maschio e una delle femmine si chiamava Linda. Dopo aver visto molti pesci abbiamo accarezzato le razze, alcune
erano ruvide altre invece
erano viscide. Alla fine
abbiamo visto un film in
3D, questo film parlava
degli animali in base alla
profondità del mare.
Quando è finito il film in
3D, siamo usciti dall’acquario e abbiamo pranzato
sulle panchine lungo il
mare. Subito dopo abbiamo mangiato un gelato:
non era molto buono, però
tutti l’abbiamo mangiato
lo stesso. Appena finito il
gelato siamo andati alla Città dei Bambini dove c’era una
guida di nome Martina che ci ha spiegato che non si poteva né correre né urlare. Noi all’inizio abbiamo un po’ disobbedito, perché urlavamo, poi, dopo essere stati sgridati
abbiamo continuato tranquillamente. Alla città dei bambini c’erano tre sale: una che era per i bambini dai 3 ai 5
anni; un’altra dai 9 agli 11 anni e l’ultima dagli 11 ai 14
anni. In queste tre sale c’erano molti giochi, noi siamo
stati in due sale: nella prima sala dai 9 agli 11 anni c’era
un tunnel con dentro tante “formiche”. Alle 17.00 siamo
ripartiti per tornare a casa. In pullman ci siamo divertiti
molto!
Quella giornata è stata bellissima e spero di trascorrere
coli “pesciolini” a prendere confidenza con l’acqua o a migliorare le
proprie abilità. Ogni mercoledì pomeriggio, per 6 settimane, dal mese
di novembre, a turno le sezioni hanno
potuto sperimentare un approccio guidato con esercizi-gioco finalizzati ad
avvicinare i bambini ad una delle discipline più complete per lo sviluppo
globale del corpo. Sin dalla prima lezione i bambini hanno imparato a stare a galla con il gioco della “stella
marina”, a stare in apnea con il gioco
delle bolle, a tuffarsi e a nuotare in
stili diversi liberamente o con l’ausilio di attrezzi quali materassini, tubi
morbidi e paperelle. Hanno provato
una grande emozione quando dalla
vasca piccola sono passati in quella
grande: tanta paura, ma immensa sodPagina 10
disfazione. Persino i più timorosi hanno chiesto di ripetere l’esperienza anche l’anno prossimo. Speriamo davvero che si possa ripetere l’avventura
acquatica anche in classe terza. Vogliamo qui ringraziare tutti i genitori
che, con amore, hanno aiutato le scolaresche a fare la doccia, ad asciugare
i capelli e a rivestirsi: grazie di cuore!
Classi seconde
LUNA PARK AL PARCO
Per la festa dell’infanzia, che si è
svolta al Parco di Corso Europa il 12
maggio, abbiamo dipinto delle piastrelle che sono state incollate sul
muro di cinta del parco, alla destra
dell’ingresso principale. Il tema era
libero e noi abbiamo avuto diverse
idee prima di realizzare quella definitiva. In un primo tempo abbiamo
pensato di rappresentare un ambiente, la scena di una favola, lo stesso
soggetto per ognuno di noi; ma poi ci
è venuto in mente che, siccome frequentiamo la classe prima, avremmo
potuto raffigurare l’alfabeto. Perciò
abbiamo proposto qualcosa che riguardasse il parco e che si abbinasse
a ciascuna lettera dell’alfabeto italiano. Ecco cosa ci è venuto in mente:
A come Alberi, B come Bambini, C
come Coccinella, D come Dondolo,
E come Erba, F come Fiori, G come
Giostra, H come Hula hoop, I come
Insetti, L come Lucertola, M come
Muro, N come Nido, O come Ombra,
P come palla, Q come Quadrifoglio,
R come Ramo, S come Sole, T come
Tavolo, U come Uccelli, V come
Vialetto, Z come Zaino. Vi invitiamo
ad ammirare le nostre piastrelle ogni
volta che andrete al parco.
Classi prime
Sabato 12 maggio, alle ore 15, al Parco di Corso Europa ha avuto inizio la
Festa dell’Infanzia, che quest’anno è
stata intitolata “LUNA PARK AL
PARCO”. Tutti i bambini presenti
sono stati chiamati sulla pista per
ballare “Gioca jouer” di Claudio
Cecchetto; anche qualche genitore si
è unito all’allegra compagnia. Poi il
via ai giochi che ogni Scuola, dell’infanzia o primaria, proponeva nei vari
angoli del parco. La nostra Scuola si
è presentata con due giochi:
“CERCA LA TARTARUGHINA
SPAZIALE” e “IN BOCCA AL
LUPO”. Chi partecipava al primo
gioco doveva indossare una maschera cieca, cioè senza i buchi per gli
occhi, e cercare in una vasca, a forma
di pesce e piena di “patatine” di polistirolo, una piccola tartaruga spaziale
(regalino dell’ovetto Kinder). Soprattutto i più piccoli si sono divertiti
molto a frugare nella vaschetta e a
buttare all’aria il polistirolo, tanto
che una mamma ha pensato di adottare il gioco per un’imminente festa
di compleanno. Per giocare a “In
bocca al lupo” sono state messe a
disposizione 12 palline di polistirolo
da lanciare, da una distanza stabilita,
in una scatola da cui spuntava la testa
di cartoncino di un lupo con la bocca
spalancata. I bambini, anche quelli
più piccoli, hanno fatto parecchi centri. Ogni partecipazione a un gioco
veniva testimoniata timbrando la mano o il braccio del giocatore. Dopo
aver collezionato le timbrature, si
riceveva una confezione di bolle di
sapone e si aveva diritto allo zucchero filato.
La manifestazione si è conclusa alle
ore 17.
Da una descrizione posso ottenere una poesia
LABORATORIO DI LETTURA E SCRITTURA
Cosa “SI FA” a scuola dopo una passeggiata all’aperto, in un bosco, in un giardino oppure dopo il tragitto
più o meno lungo in pullman per effettuare una gita di istruzione?
Si commenta, si riflette, si rielabora tutto quello che si è visto, osservato, ascoltato.
Oggi abbiamo provato a scrivere un breve testo descrittivo e a trasformarlo in un testo poetico, dopo
aver osservato la pioggia. Ecco qui di seguito dei brevi esempi di quello che è stato ottenuto
Classi terze
PIOGGIA MALINCONICA
LA PIOGGIA
Su alberi gocciolanti
cade da giorni
pioggia incessante
nel parco
non si sentono
i canti degli uccellini
case intristite
strade nere.
Silenzio:
sparite le voci
leggere
dei bambini
Banaj Xhuljano
PIOGGIA
Su case intristite
Su strade nere
Su alberi gocciolanti
Cade il silenzio
Non più
Canti di uccelli
Voci di bimbi
Nel parco
Solo
Pioggia incessante
Dayanne Da Silva
PIOGGIA INCESSANTE
Pioggia incessante
cade da giorni,
non si sentono più
canti di uccelli
risate e chiacchiere
dei bambini intristiti.
Case grigie
strade nere
alberi gocciolanti
lacrime.
Marco Testa
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Pioggia che porti malinconia
cadi e cadi da giorni,
sulle case
intristite
sulle strade nere e buie
sugli alberi gocciolanti.
Nel parco
spariti i canti degli uccellini,
risate, chiacchiere dove
saranno?
E i poveri bimbi?
Angelica Ardizzoia
La Polisportiva Sommese e l’Amministrazione Comunale promuovono la conoscenza in forma
ludica delle discipline sportive nelle scuole della città
GIOCASPORT
PROGETTO DI PROMOZIONE MOTORIO-SPORTIVA
Tale progetto prevede per le classi terze interventi di istruttori delle società sportive sommesi delle seguenti discipline: SCI, ATLETICA LEGGERA, JUDO, QWAN KI DO, GINNASTICA ARTISTICA. Quindi nel secondo
periodo dell’anno scolastico questi esperti sono intervenuti durante le ore curricolari di educazione motoria in
compresenza con l’insegnante di classe al fine di promuovere nei bambini, attraverso il movimento ed i giochi–
sport lo sviluppo delle capacità motorie, sociali ed intellettive e di avvicinarli allo sport, evitando a priori la logica della selezione precoce che favorisce solo i più dotati.Gli alunni hanno partecipato con curiosità e attenzione a
tutte le lezioni.
Ecco alcune loro considerazioni sul judo:
Mi è piaciuto molto judo, me lo aspettavo diverso, però
è stato bello e divertente. Le tecniche che ci insegnava
il maestro Giancarlo erano bellissime, però uno doveva
fare il TORÌ e l’altro faceva l’ UCHÉ. È stata una bella
esperienza e vorrei riviverla ancora (Alessio)
Secondo me il judo è uno sport molto bello, si impara
oltre che a combattere e a difendersi anche a fare alcune cadute senza farsi male e si impara anche a rispettare
gli altri. Il maestro ci ha detto che ci sono molte cinture.
(Mara)
A me a judo è piaciuto tanto
imparare le mosse e nuove
tecniche di difesa e poi mi è
piaciuta anche la storia del
judo. Quando abbiamo formato le coppie è stato divertentissimo. Il maestro Giancarlo è stato davvero molto
bravo a insegnarci le tecniche, aveva una pazienza e una
potenza troppo forte! Il saluto
era decisamente molto bello, ho imparato tante cose e
allora lo ringrazio tanto. Grazie, Giancarlooo!
(Rebecca)
Io andavo già a judo però è stato bello farlo con i miei
compagni di classe. Il maestro che ci ha fatto praticare
il judo si chiamava Giancarlo e prendeva me come esempio perché sapevo già fare le mosse, i randoli e le
cadute. Mi sono divertita molto. (Francesca)
A me è piaciuto judo perché abbiamo imparato le mosse e il maestro ci ha fatto vedere come si fa la caduta
indietro e in avanti e ci ha fatto vedere come si saluta.
Si dovevano togliere le calze e si doveva andare sul
tappeto verde a piedi nudi, si dovevano lavare i piedi.
Il maestro ci ha fatto anche vedere come si doveva difendersi dal nemico. (Chiara)
Era bello quando contavamo in giapponese. Mi è piaciuta anche la mossa di bloccare il compagno, ma il
maestro di judo ci ha insegnato una mossa per liberarci
e il mio compagno si è liberato. Il saluto era come fare
una scaletta e mi è piaciuto. (M’hammed)
Le mie impressioni sul judo: è uno sport molto bello ed
è importante per difendersi dalle persone che ti vogliono aggredire, è divertente e ti insegna molte cose. Con
judo ho imparato il rispetto verso gli altri. Mi sono piaciute delle tecniche e ho imparato qualche numero in
giapponese. (Niccolò)
Alcune riflessioni sull’altra arte marziale, il Qwan ki do:
Qwan ki do è uno sport che mi è piaciuto molto ed è anche lui un’arte marziale come judo. Il maestro Matteo ci
ha insegnato bene tante cose ed era anche simpatico. Ci
ha raccomandato di fare Qwan ki do solo in palestra con
lui e mai fuori con i compagni. (Edoardo)
Questo sport è molto bello, ma ha delle regole precise
che vanno rispettate. Il maestro aveva il chimono nero e
la cintura rossa e nera. (Rachele)
A me sono piaciute molto le tre lezioni di Qwan ki do.
L’istruttore ci ha fatto saltare in alto sul materassino, abbiamo fatto riscaldamento e abbiamo provato diverse
mosse. L’ultima lezione per me è stata la più bella perché Matteo, oltre al saluto all’inizio e alla fine, ci ha fatto
provare a batterci con lui e a difenderci. (Federica)
Nell’ultima lezione abbiamo fatto un gioco per imparare
ad usare meglio l’udito e gli altri sensi. Il maestro ci ha
anche spiegato come è nato il Qwan ki do e come è diventato un’arte marziale. (Alina)
A me il Qwan ki do è piaciuto tantissimo perché il nostro
insegnante di nome Matteo ci ha fatto imparare molte
cose, come parare i calci dell’avversario e anche come
parare e dar calci nello stesso tempo. A me ha fatto divertire molto l’ultima lezione quando noi dovevamo
combattere con Matteo. (Andrea)
Nelle tre lezioni a scuola col maestro
Matteo ho imparato tante cose: la storia
del Qwan ki do, come tirar calci e come
pararli e anche che un’arte marziale senza cultura è solo violenza. Queste lezioni
sono state interessanti e divertenti.
(Marco)
Il maestro Matteo ci ha insegnato tante
cose: prima i salti di lato, poi come tirare
calci e pugni e come pararli. Ci ha anche
fatto saltare sul materasso con lo scudo: noi dovevamo
saltare in alto, dare un calcio allo scudo e cadere di lato.
È stato molto bello anche lottare con lui, prima da soli e
poi a coppie. Spero tanto che lo rivedremo al Giocasport.
(Laura)
A me Qwan ki do è piaciuto moltissimo perché ho imparato molte tecniche e anche il saluto. Io tutte le sere su
Italia Uno guardo un telefilm che si intitola”Walker Texas Ranger”: qui c’è un attore che fa Qwan ki do, perciò
io sapevo già un po’ come si saluta. Mi è piaciuta soprattutto l’ultima lezione quando abbiamo lottato col
maestro e quando ci ha raccontato come è nato Dragonball. Ci ha anche detto che tutte le tecniche imparate
vanno usate solo per difesa. (Elia)
Pagina 12
POMERIGGI MUSICALI
E… ancora una volta è arrivato il
mese di maggio che vede gli alunni
impegnati nella conclusione dei
vari progetti scolastici. Questa volta si tratta dei “Pomeriggi musicali” che segnano la fine del corso di
musica. Dopo numerose, ma necessarie prove finalmente si è giunti
in dirittura d’arrivo.
Le classi terze hanno “aperto le
danze” l’8 maggio con una serie di
brani legati agli Insubri, i nostri
antichi progenitori che si stanziarono lungo le sponde del Ticino, e
proprio per conoscerli, anche attraverso la musica, hanno imparato
spartiti e studiato canzoni che li
riguardano da vicino.
Anche gli alunni di quarta hanno
stabilito un filo conduttore per orientarsi nella scelta dei brani: le
loro musiche infatti trattano lo
scorrere del tempo nei suoi vari dalla conquista della più semplice
aspetti.
notazione musicale si sono esibiti
I bimbi più piccoli delle classi con musiche di vario genere.
Infine i ragazzi ormai pronti al
grande passo verso un nuovo ordine di scuola si sono cimentati nell’uso di due strumenti diversi: il
flauto e la chitarra. Per loro sono
stati quindi proposti spartiti e musiche adatti alla sperimentazione di
strumenti a fiato e a corda.
La scelta delle musiche, degli strumenti e la preparazione dei ragazzi
hanno richiesto molta “attenzione”
e una cura particolare al ritmo e
alla fluidità musicale che solo una
professoressa del “calibro” di Anna
Uccelli è in grado di profondere.
Anna sa porsi sullo stesso piano dei
prime e seconde invece, presi dalla ragazzi e trasmettere quel pizzico
scoperta degli strumenti ritmici e di brio necessario all’accostamento
dei diversi strumenti musicali.
del metallofono in particolare, e
Gli alunni di terza
270 alunni impegnati nello stesso spettacolo coreografico
BALLARE… CHE PASSIONE!
“Quanta gente! Che emozione! “ Forse era un po’ la Ed ecco, era il nostro momento per “La Puntida”: berretpaura di sbagliare, ma la maggior parte di noi delle to in testa e tutti ben allineati su due file. Il ritmo latino
americano era coinvolgente ed il ballo è riuscito abba“Macchi” sicuramente pensava questo.
stanza bene, anche se qualcuno di noi si vergognava un
po’ a far vedere come danzava.
Ad un certo punto però abbiamo pensato che il nome
scelto per la coreografia fosse sbagliato perché c’erano
dei nuvoloni neri che si spostavano velocemente in
modo minaccioso, ma sembrava che a loro piacesse il
nostro spettacolo, perché continuavano a girarci attorno,
come se ballassero anche loro.
Lo spettacolo è andato avanti con “Kiss kiss” eseguito
dalle quinte e poi ancora le terze con “Footloose”.
Toccava di nuovo a noi con il pezzo più “forte” “Staying
alive”: occhiali da sole e aria scanzonata e per finire le
quinte con tanto di cappello a cilindro per “Chorus line”.
Era assolutamente normale: ci trovavamo al campo Al termine dello spettacolo abbiamo ricevuto tanti e tanti
sportivo Mossolani per lo spettacolo di danza ed espres- applausi e quindi pensiamo di essere riusciti a far diversività corporea “Ballando … sotto il sole” . Tutto tire il pubblico, ma soprattutto ci siamo molto divertiti noi.
era stato preparato con cura: Chiara, con molta pazien- È stata veramente una grande, bellissima esperienza!
Gli alunni di quarta
za, ci aveva insegnato a ballare e noi ci eravamo allenati bene per far venire fuori una coreografia fantastica.
Avevamo magliette di colore diverso per ogni classe, in
modo da creare macchie che cambiavano forma. Eravamo tutti un po’ agitati perché sulle tribune c’era tantissima gente: genitori, nonni, zii e parenti che ci guardavano, ci
fotografavano e ci filmavano.
Finalmente era ora di cominciare: prima tutti insieme a
cantare e ballare “Scuola rap”, poi è stato il momento
dei bambini di prima con le collane di fiori svolazzanti
mentre ballavano “A mi me gusta”. Non andavano tutti a
tempo, ma com’erano carini! Poi via le seconde con tanto di bandana per “Capitan Uncino” e le terze con
“El burrito”.
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SCUOLA PRIMARIA “A. MORO”- ARSAGO SEPRIO
TUTTI IN CARROZZA… SI PARTE!
Visita al Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” e alla Stazione Centrale di Milano
Le classi quinte di Arsago Seprio hanno aderito con grande entusiasmo al progetto "SCUOLA E FERROVIA".Tale progetto nel suo percorso
formativo ha coinvolto non solo insegnanti ed alunni ma anche volontari della ferrovia e dipendenti di altre società ed istituzioni. Esso prevede alla fine del percorso la realizzazione di un elaborato avente come tema: "Il treno". Ecco alcuni momenti significativi della giornata:
Stazione Centrale di Milano
All’arrivo
Esterno: maestosa costruzione in marmo; ai lati colonne alte e lavorate,
sovrastate da cavalli alati, cavalieri e leoni; al centro una grande scritta; ampi
ingressi.
Interno:
scale mobili sempre in movimento; via vai di gente con valige,
borse e trolley; negozi,bar, edicole di giornali; persone in coda davanti alla
biglietteria; frenate e fischi di treni ; imponente tettoia a cinque navate; banchine affollate di viaggiatori; salita e discesa dei passeggeri dai treni; chiamate e
annunci all’ altoparlante; ferrovieri ovunque; tabelloni lampeggianti con orari;
giganteschi cartelloni pubblicitari; saluti , baci, sorrisi.
All’uscita
File di taxi in attesa e in arrivo; persone frettolose; sfrecciare di veicoli e di
mezzi pubblici; fastidiosi suoni di clacson ; palazzo Pirelli.
Dappertutto confusione, agitazione, frenesia, chiasso.
Museo della scienza e della tecnologia “Leonardo da Vinci”
Padiglione ferroviario:
Abbiamo osservato vecchie locomotive a vapore, abbiamo ascoltato la spiegazione sul loro funzionamento e abbiamo appreso nuovi termini.
Il treno protagonista... tra realtà e fantasia
Ritornati a scuola, noi bambini della quinta B, sulla base dell'esperienza fatta nel padiglione ferroviario, partendo dall'analisi di una poesia
di Roberto Piumini , "Il treno elastico", ne abbiamo scritte anche noi di bellissime. Eccole:
Il treno elastico
Per chi vuole partire
ma anche un po’ restare
c’è il treno elastico:
il primo vagone
giunge a destinazione
ma l’ultimo rimane alla stazione.
Per chi vuole partire
ma anche un po’ restare
c’è il treno elastico.
Si siede in testa al treno
e va lontano
e poi se ha nostalgia
attraversa i vagoni fino in coda
e torna alla partenza piano piano.
Roberto Piumini
Il treno colorato
Per chi vuole partire
Ma anche un po’ colorare
C’è il treno colorato.
Nel primo vagone
Ci sono i pastelli
Ma nell’ultimo gli acquerelli.
Per chi vuole partire
Ma anche un po’ colorare
C’è il treno colorato.
Si disegna il paese
E la nostalgia se ne va
Quello che disegno diventa realtà
Attraverso il cuore sfogati
Sul treno colorato.
Ilaria
Il treno dell’immaginazione
Per chi vuole pensare
ma anche un po’ fantasticare
c’è il treno dell’immaginazione:
il primo vagone
è pieno di creature strane
sedute vicino a te o anche lontano.
c’è il treno dell’immaginazione
che ti porta nei tuoi sogni
e nel tuo mondo di magia
attraversa mari e fiumi
Per chi vuole pensare
e ti porta nella terra della fantasia.
ma anche un po’ fantasticare
Iris
c’è il treno dell’immaginazione.
Il treno vagabondo
Si riempie di gioia e fantasia
Per chi vuol viaggiare
e vola lontano
ma anche un po’ scoprire
e l’ultimo vagone
c’è il treno vagabondo:
si colma di magia
il primo vagone
tornando lentamente alla stazione.
attraversa i continenti
Rebecca, Alessia e Edoardo
e l’ultimo persino i mari.
Il treno sportivo
Per chi vuole viaggiare
Per chi vuol viaggiare
ma anche un po’ giocare
ma anche un po’ scoprire
c’è il treno sportivo:
c’è il treno vagabondo.
il primo vagone
Si siede in testa al treno
è un campo da pallone
e scopre molte cose
ma l’ultimo è una televisione.
e poi se vuole imparare ancora
attraversa i vagoni fino in coda
Per chi vuole viaggiare
e studia la lezione piano piano.
ma anche un po’ divertirsi
Filippo
c’è il treno sportivo:
Il treno divertente
nell’ ultimo vagone
Per chi vuole palleggiare
è come essere allo stadio
ma anche un po’ ballare
e poi se vuoi festeggiare
c’è il treno divertente:
torna in testa al treno
nel primo vagone
e si mette a ballare.
c’è un grosso pallone
Gabriele e Massimo
nell’ultimo ci sale un campione.
Il treno dell’immaginazione
Per chi vuole pensare
Per chi vuole palleggiare
ma anche un po’ sognare
ma anche un po’ ballare
c’è il treno dell’immaginazione
c’è il treno divertente.
che ti fa cantare
Danza in testa al treno
e un po’ giocare
in punta di piedi
e anche festeggiare.
e poi se si annoia
cambia musica
Per chi vuole pensare
e segue un nuovo ritmo.
ma anche un po’ sognare
Pagina 14
Giulia
Il treno del futuro
Per chi vuole viaggiare
ma anche un po’ osservare
c’è il treno del futuro:
il primo vagone giunge nel tremila
ma l’ultimo rimane nel presente.
Per chi vuole viaggiare
ma anche un po’ osservare
c’è il treno del futuro.
Si siede in testa al treno
e va in mondi esplorati
e poi se vuole inventare
attraversa i vagoni fino in coda
per recuperare i ricordi passati.
Riccardo
Il treno bibliotecario
Per chi vuole leggere
ma anche un po’ fantasticare
c’è il treno bibliotecario:
nel primo vagone ci sono i fumetti
e nell’ultimo poesie e romanzetti.
Per chi vuole leggere
ma anche un po’ fantasticare
c’è il treno bibliotecario.
Chi si siede per leggere le storie
va lontano
e se poi ha nostalgia
e vuole ritornare alla realtà
pensa ai suoi fratelli
alla sua mamma e al suo papà.
Lorenzo
Il treno giocoso
Per chi vuole giocare
(Continua a pagina 15)
(Continua da pagina 14)
ma anche un po’ scherzare
c’è il treno divertente:
sul primo vagone ci sono i palloni
ma nell’ultimo le costruzioni.
Per chi vuole giocare
ma anche un po’ scherzare
c’è il treno divertente.
Va nel primo vagone
e tira in porta
ma poi se è annoiato
va nell’ultimo vagone
e si fa un pisolone.
Chiara
Il treno dei desideri
Per chi vuole partire
ma anche un po’ sognare
c’è il treno dei desideri:
Il primo vagone
Realizza i sogni
Ma l’ultimo le ambizioni.
Per chi vuole partire
ma anche un po’ sognare
c’è il treno dei desideri.
Si siede in testa al treno
e va nel mondo della fantasia
attraversa i vagoni
e ai problemi trova soluzioni.
Tommaso, Andrea e Ivan
Il treno volante
Per chi vuole vivere avventure
ma anche un po’ esplorare
c’è il treno volante:
il primo vagone
decolla per l’Oriente
ma l’ultimo va in Occidente.
Per chi vuole vivere avventure
ma anche un po’ esplorare
c’è il treno volante.
Si siede in testa al treno
e va in Egitto
e se poi si stanca chiude gli occhi
e sogna il paese del suo cuore.
Helen, Beatrice, Sabina
Il treno a vapore
Per chi vuole sognare
ma anche un po’ viaggiare
c’è il treno a vapore:
il primo vagone
si riempie di fumo leggero
per il viaggio intero.
Per chi vuole sognare
ma anche un po’ viaggiare
c’è il treno a vapore.
Saluta il macchinista
che si sporge dal finestrino
e poi se è stanco di viaggiare
e il treno con un fischio fa fermare.
Sara
Il treno romantico
Per chi vuole amare
ma anche farsi coccolare
c’è il treno romantico:
il primo vagone
parte con l’amicizia
ma l’ultimo arriva all’amore.
Per chi vuole amare
ma anche farsi coccolare
c’è il treno romantico.
Parte con il cuore
e va lontano
attraversa i vagoni con tanta felicità
Le classi terze della scuola primaria “A. Moro “ in viaggio...
TUTTI IN TRENO SI PARTE!
Curiosando tra treni, mezzi di trasporto aerei e navali, binari
della stazione
Oggi noi alunni delle classi terze della
scuola primaria “A.Moro”di Arsago
Seprio ci siamo trovati alla stazione ferroviaria di Gallarate per iniziare il nostro viaggio verso la conoscenza del
mezzo ferroviario: IL TRENO. Siamo
molto emozionati e impazienti di vedere e scoprire cosa ci riserveranno le
tappe del nostro percorso.
L’ opportunità di effettuare questa esperienza ci è stata offerta dal progetto
“LEZIONE DI TRENO”; un progetto
patrocinato dal
Dopolavoro Ferroviario che si
propone di far
conoscere e valorizzare il mezzo
ferroviario,
di
rilevare lo sviluppo e l’evoluzione
del treno ( dai
treni a vapore ai
moderni
Eurostar), di evidenziare la compatibilità
con l’ ambiente (dai treni a nafta a quelli ad elettricità). All’ ora prevista ci attende nell’ atrio della stazione un responsabile del progetto che ci accompagna al binario 2 dove aspettiamo il treno
n° 20249 delle ore 8:33 che ci condurrà
a Milano
P. Garibaldi. Per alcuni di
noi è il primo viaggio in treno. Felici ci
accomodiamo ai nostri posti riservati
e....Finalmente a Milano! Che emozione, non ci sembra di essere in una stazione, ma piuttosto in un centro commerciale molto moderno. Altri volontari ferrovieri si sono aggiunti alla nostra
comitiva, ci dirigiamo alla stazione della metropolitana, da qui in pochi minuti
raggiungiamo la fermata di S. Ambrogio e a piedi raggiungiamo il Museo
della Scienza e della Tecnica.
Nella parte esterna troviamo il sommergibile TOTI lo osserviamo con molto
interesse, ma anche con molto stupore;
ci dirigiamo poi al padiglione AERONAVALE dove sono esposti un vascello e altre imbarcazioni d’ epoca. Ma
adesso è giunta l’ ora di divertirci nel
LABORATORIO DEL MOVIMENTO.
Una simpatica guida ci propone giochi
ed esperimenti attraverso i quali riusciamo a capire come il movimento si
può trasformare e rendere facile il
nostro vivere quotidiano (ruote dentate,
biella-manovella, cremagliera, giunti
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meccanici...)
Ma cosa ci aspetta adesso?
Il PADIGLIONE FERROVIARIO è
l’ultima nostra tappa al museo. Le grandi locomotive ci accolgono a motore
spento. Saliamo su una di esse: la
LOCOMOTIVA 691 del 1928 e, con
molta attenzione, ascoltiamo il nostro
accompagnatore che ci dà tutte le informazioni.
Alcune notizie creano in noi stupore e
meraviglia; non immaginavamo che
occorressero
tanto
lavoro
e
tanta fatica
per far funzionare una
locomotiva.
Anche gli
strumenti
presenti
nella cabina
di comando
sono stati per noi una vera sorpresa.
Finalmente pausa pranzo; un po’ di riposo non fa male. Dopo esserci rifocillati e divertiti giocando al parco, raggiungiamo la fermata della metropolitana, saliamo sulla vettura per arrivare
alla Stazione Centrale.
Davanti a noi si presenta una costruzione enorme, ricca di decorazioni e molto
affollata. Rimaniamo tutti esterrefatti,
ma anche un po’ disorientati perché
non riusciamo a capire dove dirigerci.
Fortunatamente i nostri accompagnatori
sono molto abili e, con grande competenza, ci conducono sui binari e ci fanno
notare i vari tipi di treni, spiegandoci le
caratteristiche di ognuno. Ci colpisce in
modo particolare l’Eurostar per la forma
della sua locomotiva.
Passeggiando all’interno della stazione
e guardando con interesse tutto ciò che
ci circonda, raggiungiamo la sala reale.
Possiamo vederne solo l’esterno, fermiamo la nostra attenzione sui disegni a
mosaico delle pareti che rappresentano
alcuni avvenimenti rilevanti della prima metà del secolo scorso.
Ma ora siamo veramente stanchi, abbiamo camminato tanto, così ci dirigiamo
verso la stazione sotterranea e con il
treno n° 26040 delle ore 16:31 giungiamo a Gallarate dove ci attendono i nostri genitori.
Visita di istruzione a Brescia
CURIOSANDO TRA I REPARTI DELLA CASA EDITRICE "LA SCUOLA"
Mercoledì 7 Marzo
2007, noi bambini
delle terze di Arsago
Seprio, siamo andati a
Brescia. Siamo partiti
da Arsago alle sette.
Sul pullman, nell'attesa, abbiamo giocato e
dopo ben due ore di
viaggio siamo finalmente arrivati a Brescia, sede della casa editrice " La Scuola ".
Le due guide ci hanno illustrato con un filmato, come
si producevano i libri trent'anni fa; quindi abbiamo
visitato i vari reparti dove oggi si realizzano i libri
per la scuola.
Per noi è stato molto interessante scoprire come si
procede alla realizzazione di un libro di scuola.
Avviene in questo modo: l'autore scrive una bozza e
la presenta all'editore. In redazione si corregge la
bozza. Dopo le correzioni, si piegano i fogli e si dividono in fascicoli che poi si cuciono insieme, infine
con colla scaldata a 180° si mette la copertina.
In seguito abbiamo consumato il pranzo in un bellissimo parco e subito dopo ci siamo incamminati per
visitare il centro storico della città e il " Foro Romano". Peccato che una pioggia improvvisa, ha fatto
anticipare il nostro rientro. Comunque è stato bellissimo ma soprattutto entusiasmante.
Gli alunni delle classi terze
Le classi seconde della scuola primaria “Aldo Moro” partecipano
ad un laboratorio didattico a Trontano
Le mani in pasta… la giornata del pane
Ci hanno accolto i responsabili del
centro C.E.A.( Centro di Esperienza ed educazione Ambientale) che
ha sede nel paese.
Abbiamo subito assistito ad una
prima breve lezione introduttiva in
cui gli esperti ci hanno fatto capire
TRONTANO
come il pane non solo è alla base
dell’alimentazione umana, ma è
Siamo partiti entusiasti per vivere anche simbolo della cultura alpina,
una giornata volta a recuperare ge- in cui la coltivazione della segale,
sti, odori e sapori un tempo consue- con
ti ed ora dimenticati.
Prima il viaggio in pullman fino a
Domodossola, poi un breve tragitto
con il trenino delle ferrovie vigezzi-
i necessari terrazzamenti ha addirittura contribuito a “caratterizzare” la
morfologia del territorio.
Abbiamo scoperto come la forza
dell’acqua che scende dai monti ha
permesso di far girare le macine dei
mulini e di ricavare così farine
semplici da vari cereali ed anche
dalle castagne.
Con le nostre mani siamo stati
ne per giungere a Trontano, uno dei coinvolti nell’attività di preparaziopaesi della valle Vigezzo, in pro- ne dell’impasto per creare piccoli
vincia di Verbania-Cusio-Ossola in pani secondo la nostra fantasia e
insieme abbiamo assistito alla cotPiemonte.
Pagina 16
tura negli appositi forni del Centro
esperienziale.
Nel pomeriggio abbiamo compiuto
una breve escursione guidata e potuto così osservare l’utilizzo dell’ambiente da parte dell’uomo, riconoscere gli ambienti pascolo, pineta
ed i campi coltivati a cereali. Alcuni giochi ci hanno dato modo di riconoscere i cereali più comuni ed i
loro semi.
Al termine ci sono stati consegnati
dei semi da mettere a dimora e le
istruzioni per la semina (anche in
vaso) e per le cure necessarie.
Siamo tornati a scuola stanchi ma
ricchi di tante cose nuove imparate
dalla cultura e dalla tradizione della
montagna di ieri e di oggi.
SCUOLA DELL’INFANZIA “A. PORRANEO” - ARSAGO SEPRIO
INFORMAZIONI SUL MONDO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA
LE INSEGNANTI DIVENTANO ATTRICI
“Introdurre i temi della stagione con diversi sfondi integratori magici e fantastici per motivare i
bambini al fare e all’esplorare, per condurli a misurarsi con le cose e con se stessi, per aiutarli a
sviluppare molteplici competenze relative ai vari
campi di esperienza” è stata la motivazione che ha
condotto, in questo anno scolastico, le insegnanti
della scuola dell’infanzia a farsi protagoniste dei
personaggi e degli elementi che caratterizzano ogni
stagione.
Il personaggio guida “MAGO FUMODORO” (interpretato da una insegnante), ha incontrato,
dialogato, cantato e ballato con le stagioni dell’anno : Signor AUTUNNO, nonno INVERNO, fata
PRIMAVERA e madama ESTATE (interpretate
da altre insegnanti) dando vita ad uno spettacolo
teatrale con tanto di copione scritto dalle stesse insegnanti.
Si è trattato di un piacevole momento di incontro fra
le sezioni della scuola dell’infanzia e di un punto di
partenza condiviso su cui elaborare il lavoro didattico di tutto l’anno scolastico.
Sicuramente un’esperienza motivante per i bambini
che hanno potuto conoscere e interiorizzare gli elementi delle stagioni che si susseguono e un’occasione per le insegnanti per manifestare il proprio talento di attrici al punto che stanno pensando di presentare in anteprima…forse…un giorno…questa loro
“opera”.
Le insegnanti
Laboratorio 4 anni: CHE
I BAMBINI ASSAGGIANO GLI ALIMENTI
GUSTO C’È
L’attività di laboratorio “Con Winnie the Pooh alla scoperta dei 5 sensi” si conclude con la conoscenza del senso del
gusto che impegna i bambini a conoscere ed usare la bocca
non soltanto per parlare, per fare smorfie e boccacce, ma
anche per compiere azioni, alcune anche molto divertenti.
Il gioco dell’assaggio ci ha permesso di condurre i bambini
a prestare attenzione al sapore degli alimenti, scoprendone
alcune caratteristiche precise: dolce (zucchero e cioccolato), aspro (succo di limone), amaro (cacao amaro) e salato
(sale). Si è trattato di un’esperienza particolarmente apprezzata dai bambini come dimostrano gli elaborati grafici rappresentati con precisione da ciascuno di loro.
Le insegnanti del progetto
Domenica 10 Giugno 2007 alle ore 15.00 presso la
Palestra Comunale di Arsago Seprio
GRANDE FESTA DI FINE ANNO
spettacolo dei bambini della scuola dell’infanzia
saluto ai bambini grandi
spettacolo dei genitori
stand, giochi e ricchi premi
Vi aspettiamo numerosi!
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giornalino n. 15 giugno 2007