IL PICCOLO LEONARDO Notiziario delle scuole dell’Istituto Comprensivo “LEONARDO DA VINCI” Anno VI ISCRITTI E CLASSI PER IL PROSSIMO ANNO SCOLASTICO Numero 15 Giugno 2007 Scuola secondaria “L. da Vinci” Concorsi, gare… VITTORIE! Il numero complessivo d’iscritti presso il Anche alla fine dell’anno scolastico i ragazzi della scuola seconnostro istituto per l’anno scolastico daria inferiore si distinguono, nella capacità di scrivere come 2007/2008 è di 1117 alunni come di nello sport. A pagina 5 seguito suddivisi. Scuola dell’infanzia “A. Porraneo” di Scuola primaria “Macchi” Scuola secondaria di Arsago Arsago Seprio alunni 109. Le domande d’iscrizione sono state 123. Le classi seconde della scuoAttualmente le sezioni sono quattro e pos- Flauto, chitarra, metallofono, la media di Arsago Seprio sono accogliere complessivamente 109 canto e danza: gli studenti iscritti. riflettono a teatro sul tema delle Macchi alla scoperta delConsiderata la dichiarata disponibilità del l’espressività corporea attraverdell’adolescenza confrontanComune a costruire la quinta aula, lo scriso la musica dosi con due classici della vente ha richiesto all’Ufficio Scolastico letteratura per ragazzi Provinciale di Varese la costituzione della I POMERIGGI MUSICALI e lo spettacolo coreografico quinta sezione. TOM SAWYER A causa delle liste di attese più numerose BALLANDO SOTTO… E esistenti in altri comuni, tenuto conto della IL SOLE ridotta disponibilità di organici sia a livelIL PICCIONE riscuotendo lo provinciale che nazionale, la sezione concludono, GIOVANNI LIVIGNO non è stata autorizzata. Pertanto si è proce- grande successo, un produto a mettere in lista d’attesa 14 alunni: getto trasversale teso a far COME IMPARARE A 9 residenti in altri comuni e 5 residenti scoprire ai ragazzi le varie SUPERARE anticipatari; di questi ultimi 1 è nato a genforme dell’espressività naio e 4 a febbraio 2005. LE DIFFICOLTÀ É da evidenziare, tuttavia, che già la circo- musicale. A pagina 13 A pagina 3 lare ministeriale sulle iscrizioni del 21 dicembre 2006 aveva disposto l’accettazione dei bambini e le bambine che compivano Scuola dell’infanzia Scuola primaria “A. Moro” entro il 28 febbraio 2008, il terzo anno di età, solo in presenza di disponibilità di Esperienze creative per conosceVisita al Museo della Scienza e re le stagioni e il senso del gusto posti. della Tecnologia “Leonardo da Scuola primaria “A. Moro” di Arsago INFORMAZIONI SUL Vinci” e alla Stazione Centrale Seprio alunni 179. di Milano. Il numero d’iscritti è costante rispetto ai MONDO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA precedenti anni. TUTTI IN CARROZZA La novità per il prossimo anno è rappreSI PARTE! sentata dal ripristino del tempo pieno che Attraverso la guida del Mago Fumadoro e di prevede 32,5 ore destinate all’attività diLe classi quinte della scuola dattica comprensiva dei laboratori e 7,5 Winnie the Pooh i “piccoli” elementare di Arsago alla scoore di mensa. della scuola materna hanno perta del meraviglioso mondo Scuola secondaria di 1° grado di Arsago conosciuto le stagioni dell’- del treno tra poesia e i misteri Seprio alunni 135. Presso la scuola secondaria di Arsago anno e hanno scoperto i sa- della Stazione Centrale. Seprio il numero di iscritti è aumentato e pori degli alimenti. pertanto verrà costituita una classe in più: A pagina 14 A pagina 17 la prima C. Affinché questa classe possa avere, come le altre sezioni, docenti di ruolo, mi sono INDIRIZZO DEL già adoperato per distribuire con criterio SITO WEB DEL NOSTRO ISTITUTO equanime i docenti di ruolo fra tutte le classi, tenendo conto altresì della continuihttp://www.davincisomma.it (Continua a pagina 8) SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO di ARSAGO SEPRIO PICCOLE CRONACHE DI UN GRANDE GIORNO Siamo tre ragazze una diversa dall’altra sia dal punto di vista fisico che del carattere. Insieme abbiamo condiviso uno dei momenti più significativi della nostra vita ovvero la Cresima denominata anche Santa Confermazione. Tutto è cominciato alle 14:30 di sabato 28 aprile quando il parroco don Eugenio ci ha riunito in chiesa per le prove e le confessioni spirituali. Da quel momento era iniziato il nostro cammino verso il nuovo sacramento teso a riconfermare la nostra fede in Gesù. Finalmente ecco arrivare il tanto atteso giorno, domenica 29 aprile! L’inizio della funzione era previsto per le ore 15:00 ma noi cresimandi con le madrine ed i padrini avevamo il compito di trovarci in chiesa alle 14:30. Quella è stata senz’altro la mezz’ora più lunga della nostra vita! Ma con ansia e pazienza abbiamo aspettato il sospirato momento. Alle 15:00 in punto il parroco ha aperto il portone principale ed immediatamente il suono festoso e rombante della banda ha inondato tutta la chiesa. Finalmente don Eugenio, dopo averci fatto accomodare sulle panche stabilite, ci ha presentati uno alla volta al vescovo. Il vescovo Francesco Coccopalmerio vestito con abiti liturgici, mitra sul capo e pastorale stretto tra le mani, inizialmente ci aveva suscitato un po’ di soggezione e timore ma è bastato un suo sorriso per riportare la pace e la tranquillità nei nostri cuori. Ma i nostri cuoricini non sapevano che di lì a poco avrebbero subito un’emozione altrettanto forte….Infatti ecco giungere il momento più importante di tutta la liturgia: la discesa dello Spirito Santo su di ognuno di noi accompagnato all’altare dalla propria madrina o padrino. Eravamo tutti emozionati e commossi poiché sapevamo che una volta tornati a sedere sulle nostre panche saremmo stati più ricchi e speciali del solito. E così è stato! Terminata la cerimonia tutti noi ragazzi pieni di gioia ci siamo radunati in oratorio per il rinfresco e…..che delizie: panini, pizzette, dolci e tante altra leccornie erano lì ad attenderci. É stato un giorno per noi davvero speciale che sicuramente porteremo dentro di noi per lungo tempo. Egnoletti Prisca, Scala Francesca, Vanoni Chiara – I A Ci chiamiamo Luca, Gabriele, Federico ed oltre ad essere tre compagni di classe siamo stati tre compagni di viaggio, poiché abbiamo intrapreso insieme un percorso molto importante ed impegnativo conclusosi il giorno 29 aprile con il dono dello Spirito Santo: la Cresima. Tutti e tre eravamo molto emozionati tanto che quando siamo entrati in chiesa la tensione si tagliava con un col- tello talmente era forte. Dopo le sacre letture il vescovo ci ha chiamati all’altare ed emozionatissimi, accompagnati dai padrini e dalle madrine, abbiamo ricevuto lo Spirito Santo. Usciti dalla chiesa siamo andati in oratorio dove era stato allestito per noi un invitante rinfresco e subito ci siamo “gettati come cavallette” su tutte le specialità. Intanto la banda da fuori suonava per noi e ci sentivamo tutti più importanti del solito. Capoti Gabrile, Muller Federico, Tremuoto Luca – I A La mattina del 29 aprile eravamo molto agitate, cominciava per noi un giorno davvero straordinario! Tanta era l’ansia e l’emozione che quasi non ricordiamo le ore trascorse prima di esserci sedute in chiesa di fianco alle nostre madrine, che premurose ed amorevoli hanno cercato di rassicurarci. Il nostro caro don Eugenio dopo aver ricordato l’importanza del passo che stavamo per compiere, ci ha presentato il vescovo Francesco Coccopalmerio. Il vescovo ci ha inspirato subito molta simpatia e difficilmente ci dimenticheremo di quella faccia buona ed espressiva. Oltre all’emozione vera e propria del momento c’era anche la paura di rispondere alle domande che il vescovo ci avrebbe posto nel corso della liturgia. Le domande erano molto facili, ma per fortuna a noi tre non ne ha posta alcuna! Pensavamo che dopo le tanto temute domande del vescovo l’ansia sarebbe scesa, ma non è stato così, perché chiamati all’altare le gambe sembravano così molli da non riuscire più a camminare. Ma nonostante ciò sentivamo che i nostri cuori erano pronti ad accogliere lo Spirito Santo infatti quando il vescovo ci ha unti con il Sacro Crisma abbiamo sentito scendere in noi una gioia ed una pace infinita. Piazzo Martina, Poni Kimberly, Sartorio Emily – I A Il giorno della Cresima ha lasciato un segno profondo nella nostra vita. Chiudendo gli occhi ci tornano in mente vari momenti vissuti quella domenica: l’emozione dovuta all’importanza del sacramento che stavamo per ricevere e la paura di non saper rispondere alle domande poste dal vescovo. Ma ecco più chiaro degli altri farsi avanti nella nostra memoria il momento tanto atteso: l’unzione della fronte con l’olio santo. In quel momento ci siamo sentite avvolte e protette da un abbraccio di amore e serenità. Dopo aver festeggiato con parenti ed amici cari al ristorante o in pizzeria, la sera andando a letto, prima di immergerci nei nostri sogni, abbiamo ripensato alla giornata trascorsa e all’importante significato che porteremo con noi per il resto dei nostri giorni. Pagina 2 QUESTI SIAMO NOI I CABALLEROS DELLA I B DI ARSAGOS SEPRIOS Ci chiamiamo: A, F, D, S, R, N, S, E, A, D, M, E, S, M, A, G, M (non scambiatelo per il nuovo alfabeto) . Abbiamo: 201 anni e qualche mese. Il nostro compleanno è: più o meno ogni mese dell’anno e siamo nati: un po’ dappertutto all’interno della provincia di Varese con due new entry dall’Albania e dalla Romania. Siamo alti: all’incirca 34 metri. Pesiamo: di preciso non lo sappiamo ma sicuramente meno dei nostri zaini il lunedì. I nostri occhi sono: uguali ai colori delle carte fisiche dell’Europa cioè marrone come le montagne, verde come le pianure ed azzurro come i mari. I nostri capelli: sono irti come le montagne, ondulati come le colline e lisci come le pianure. COSE CHE CI PIACCIONO Il nostro numero fortunato è: 125 formato da tutti i nostri numeri preferiti, quindi contro la iella più nera! I nostri colori preferiti sono: quelli dell’arcobaleno. I nostri migliori amici sono: beh….tutta la classe! Cose che ci piace mangiare: proprio di tutto dalle merendine ai salsicciotti fino ad arrivare dulcis in fundo ai cavolfiori…beh non esageriamo!!!. I nostri nomi preferiti sono: Michela, Demis, Elena, Simone, Elisabetta, Alice….ecc., alt! non ci starebbero tutti nel giornalino . Ci piace bere: di tutto, dall’acqua alla Coca cola! Il nostro gioco preferito è: Sparviero ma non a tutti piace, ciò che invece mette tutti d’accordo è una bella scorrazzata all’aria aperta magari da concludere con una bella fetta di pane e Nutella! I nostri animali preferiti sono: ….se li nominassimo tutti riempiremmo tre zoo. I nostri programmi televisivi preferiti sono: di tutti i generi dagli horror ai film di fantascienza ai documentari tranne i reality che ci hanno proprio stufato! Le attività che preferiamo sono: fare sport, gioca- re ed andare in gita scolastica! SE FOSSIMO ……. … giganti: faremmo una frittella grande come la scuola e dopo averla riempita di zucchero a velo la mangeremmo tutta! … topolini: sgranocchieremmo tutte le verifiche “andate…a male”! … presidi: definiremmo un calendario scolastico a giorni alterni i giorni pari di scuola ed i giorni dispari di festa! …l’uno attaccato all’altro: costruiremmo un cerchio di pace e di serenità dove far rifugiare tutti i bambini del mondo che sono in pericolo. … poveri: costruiremmo delle case di fango con il tetto foderato con le nostre pagelle. … più piccoli dei topolini: alle professoresse tireremmo le gonne e ai professori i baffi. COSE CHE NON CI PIACCIONO Il minestrone della mensa: è una “sbobba” mortale! Le verifiche e le interrogazioni: tranne se avessimo un suggeritore come a teatro. I piselli: perché sono viscidi. I bulli: perché si credono i padroni del mondo. Le persone che ci prendono in giro: perché sono molto fastidiose. Le “zabette”: perché spettegolano. Le zanzare: perché ti succhiano il sangue. La corrida: perché muoiono tanti tori. Il gorgonzola: perché puzza! E qui finiamo di narrare le mitiche gesta dei Caballeros della I B. Ora ci vuole una bella siesta !!!!!!! Classe I B L’ADOLESCENZA PROTAGONISTA A TEATRO Il teatro ha molte finalità: intrattenere, divertire, comunicare… per noi ragazzi di seconda media è stato il mezzo per riflettere su noi stessi e sull’ adolescenza, l’ età che stiamo vivendo, così bella ma anche così difficile. I protagonisti delle due rappresentazioni teatrali a cui abbiamo assistito quest’ anno sono personaggi esemplari, nel senso che hanno espresso perfettamente i problemi della nostra età. Il primo è TOM SAWYER, un dodicenne che sa divertirsi con poco ed è furbo e allegro. Egli è il Pagina 3 tipico rappresentante dei giovani d’ oggi che si scontra con gli adulti, che è stanco di sentirsi sempre dire cosa deve fare, che desidera una vita spensierata ma è continuamente sottomesso dalle imposizioni, finché si ribella e fugge, trovando la complicità dei coetanei. E così passa dalle (Continua a pagina 4) (Continua da pagina 3) GARE DI ATLETICA LEGGERA: Noi ragazze di 2ªA, abbiamo voluto scrivere un articolo per farvi conoscere un’emozione particolare, proprio quella che abbiamo vissuto mercoledì 18 aprile, giorno della gara di atletica leggera. Fin dall’inizio dell’anno scolastico, il nostro pensiero è stato continuamente rivolto ai Giochi Sportivi Studenteschi, per i quali ci siamo allenate duramente. Ai primi di marzo abbiamo iniziato a sentire più forte la voglia di impegnarci per raggiungere il nostro obiettivo, per ottenere un risultato personale, ma soprattutto per tenere alta la bandiera della nostra scuola nella competizione con gli altri istituti della zona. Per giorni e giorni ca adeguata può essere d’aiuto!) siamo partiti per il campo di Sesto Calende. Man mano che ci avvicinavamo l’ansia e l’adrenalina salivano, il cuore aumentava i suoi battiti e la salivazione si azzerava, tutto perché eravamo preoccupate per la gara… Alcuni compagni hanno affrontato le prime specialità e abbiamo sentito ancora più forte lo spirito di squadra e l’ansia di competizione; eravamo uniti, ci incoraggiavamo a vicenda e provavamo insieme emozioni indimenticabili. Abbiamo dato il massimo di noi stesse, ci siamo impegnate fino alla fine e abbiamo raggiunto il risultato sperato: ci siamo classificate per le provinciali!! Speriamo nelle abbiamo iniziato a trovarci a scuola, ad allenarci, a sudare, pronte a prenderci anche qualche critica della professoressa di educazione fisica, che però ci è servita moltissimo al momento delle gare. Nonostante qualche sacrificio (i compiti svolti alla sera tardi, i lividi causati da qualche caduta, la stanchezza alla fine di ogni allenamento…) non ci siamo mai arrese. Poi finalmente è arrivato il fatidico giorno: alla mattina ci siamo ritrovate a scuola con gli altri alunni scelti per le gare e, equipaggiate di “fuseaux aerodinamici” e “super scarpe” da running (anche l’attrezzatura tecni- prossime gare di migliorare ancora! Facciamo i complimenti a tutti quelli che hanno partecipato ai Giochi Sportivi Studenteschi,soprattutto a: Merletti Davide (1° classificato - salto in alto), Varini Alessandra (2° classificata - salto in lungo), Felli Elisa (5° classificata - salto in alto),Locatelli Francesca (5° classificata - ostacoli). Ringraziamo inoltre la nostra professoressa Santoliquido Mariagrazia per l’aiuto che ci ha dato e per la forza che riesce sempre ad infonderci. strategie possibili per sopravvivere tra una punizione e l’ altra alle prime sensazioni amorose, con le loro gioie e le loro sofferenze, con le emozioni nuove e intense, con le ansie profonde e i problemi a volte drammatici che la nostra età comporta. Sempre incentrata sul tema dell’ adolescenza è stata anche la seconda rappresentazione a cui abbiamo assistito; questa volta il protagonista è IL PICCIONE GIOVANNI LIVIGNO (il Gabbiano Jonathan Livingston del celebre romanzo di Richard Bach). Giovanni non è altro che un ragazzo di periferia che fa parte di un grande gruppo di amici sui quali domina il capo, il bullo Alex, un tipaccio arrogante e violento che vuole essere rispettato da tutti e per questo impone se stesso e le sue regole in modo autoritario. Ma Giovanni non si lascia trascinare dalla legge del gruppo, combatte con tutte le sue forze per raggiungere ciò in cui crede, per non lasciarsi “ plagiare“. Egli non ha paura di essere allontanato dai suoi amici ed additato come diverso, ma lotta per affermare la propria identità, la sua personalità, i suoi principi. Da quanto vi abbiamo detto penso non faticherete a capire come andare a teatro, mettersi seduti in poltrona e vedersi passare davanti personaggi che ci interpretano, vivere le loro esperienze come se fossero veramente le nostre, è stato per noi ragazzi davvero strano e divertente insieme, spensierato ma educativo, semplice ma sentito profondamente…e ci ha fatto riflettere. Ci ha permesso di conoscerci meglio e di aiutarci a crescere superando le difficoltà. ALMENO SPERIAMO! Francesca, Elisa, Sofia classe 2ªA Elisa Vergazzini UNA GIORNATA INDIMENTICABILE Pagina 4 SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO “L. DA VINCI”- SOMMA LOMBARDO UNA MOSTRA FOTOGRAFICA Nel mese di febbraio, le classi II e III C hanno visitato, a Tradate, la mostra fotografica: “L’esplorazione del sistema solare” organizzata dal Gruppo Astronomico Tradatese. Noi della II C pensavamo ci attendesse una visita noiosa, invece l’esperta è stata capace di catturare subito la nostra attenzione, mostrandoci la rotazione planetaria: allora tutto è diventato più interessante. Siamo passati quindi all’osservazione di alcune foto che mostravano l’ ingrandimento del buco dell’ ozono, gli incendi boschivi e i “fumatori neri” situati sul fondo del Pacifico, veri e propri geyser subacquei cui sono attaccati dei vermi tubolari, cioè un tipo di pesce che trae nutrimento appunto da quel tipo di sorgenti. Nella sala seguente, ci siamo soffermati sull’eclissi solare e lunare. La guida ci ha spiegato che quella solare, che avviene di rado, si può osservare solo quando la luna è allineata con il sole e la terra oscurando in parte, o totalmente, il sole; invece quella lunare, che è meno rara, avviene quando la terra copre la luna, mettendosi in mezzo tra il sole e questa. Per quanto riguarda il buco dell’ ozono, questo, purtroppo, è in continuo ingrandimento a causa dei gas nocivi e dell’ anidride carbonica prodotta dagli incendi boschivi; si è sviluppato soprattutto sopra la calotta polare, che pian piano, si sta sciogliendo. Le conseguenze potrebbero essere catastrofiche, infatti i mari e gli oceani rischiano di alzare il loro livello e di sommergere tutte le terre emerse. Abbiamo anche osservato il satellite Io, che ha il maggior numero di vulcani attivi sulla sua superficie. Nella sala successiva ci siamo soffermati sulle rocce meteoritiche, un uovo di dinosauro, le sonde Opportunity e Spirit portate su Marte e alcune pepite d’ oro. Durante il percorso per salire al piano superiore, abbiamo notato un pendolo che si muoveva sempre nello stesso punto, con dei paletti sistemati a lato in verticale: la guida ci ha spiegato che, poiché la terra si muove, il pendolo, nella sua oscillazione, fa cadere i paletti. Abbiamo quindi visto la sonda Cassini, una sonda rivestita d’oro e d’argento, spedita in orbita intorno a Saturno il 1° luglio 2004. Alla fine il nostro giudizio è stato pienamente positivo: tutto ciò che è stato possibile vedere si è rivelato particolarmente interessante ed ha tenuto sempre viva l’attenzione, contro ogni aspettativa, in quanto, come già detto, ci eravamo preparati… per una noiosa mattinata. Ci eravamo sbagliati, per fortuna! Fagnoni Luca – Minotti Mattia Classe 2ªC LEZIONE DI ARCHEOLOGIA Chissà quante volte vi siete chiesti quali popoli hanno abitato il nostro paese; in realtà non sappiamo esattamente dirvi chi si sia stanziato nella nostra città, ma, durante una lezione di archeologia rivolta alle classi prime del nostro Istituto, la dottoressa Luisa Alpago Novello ha mostrato alcuni antichi reperti risalenti alla civiltà romana e medioevale, che sono venuti alla luce durante la costruzione del supermercato “il Gigante”. Volete fare un salto nel passato? Allora… buona lettura! Un tempo i Romani faticavano per costruire strade che fossero resistenti al passaggio dei carri; non erano certo come le strade di oggi, ma costruite con diversi strati: venivano incastrate molte pietre della stessa “misura” e poi, nel successivo strato, si poneva della sabbia gialla e fine. L’ultimo strato prevedeva dei sassi più piccoli delle pietre e altri più grandi. Un’antica strada romana è stata ritrovata proprio nella nostra città, durante i lavori per la costruzione del nuovo “ipermercato”: si tratta di un tratto della Mediolanum – Verbanus che collegava Milano (Mediolanum) al vicus di Angera e da qui, via lago, all’attuale Canton Ticino e alla Svizzera. L’esistenza del collegamento è stata stabilita grazie a documenti storici scritti, carte storiche, epigrafi, dati archeologici riferibili soprattutto a contesti funerari. La strada era così formata: Nelle due conche passavano le ruo- te del carro, la distanza tra una ruota e l’altra era di 1,70 m. Quando il Pagina 5 carro passava, le ruote andavano su una fila di pietre più grandi e più resistenti, in modo che il carro non sprofondasse. In uno strato c’era la sabbia, che è un materiale permeabile, al fine di far passare l’acqua piovana ed evitare che la strada si inondasse. Lungo questa strada, in particolare a Somma Lombardo, sono state rinvenute tombe all’interno delle quali erano collocati dei contenitori con le ceneri del defunto e oggetti di cui il morto si era servito nella vita terrena. L’archeologa ha concluso il suo intervento dicendoci che molte altre tombe sono state trovate sotto il calzificio Ferrerio, all’incrocio tra via Albania e via Locatelli, e sottolineando l’importanza di questi ritrovamenti dal punto di vista storico, in quanto ci aiutano a conoscere meglio la nostra città, le sue origini e le abitudini dei nostri antenati. “LA MIA CITTÀ” L’affetto di un giovane sommese per la propria città Un tempo la mia città era più bella di oggi, più tranquilla ed ordinata e soprattutto più verde, mentre negli ultimi anni si è allargata in un intreccio di vie e di nuove costruzioni che soffocano le piazze e i pochi spazi verdi rimasti. Ne sono nati problemi di non facile soluzione come il traffico più intenso, l’insopportabile rumore dei clacson dei veicoli, l’aria inquinata soprattutto a causa del vicino aeroporto. Nonostante tutto ciò, non definirei la mia città un “inferno” dove non riuscire a vivere. Infatti, osservandola con un po’ di attenzione, mi rendo conto della sua bellezza, spesso nascosta ad uno sguardo distratto: gli antichi cortili e le chiese che conservano preziosi affreschi ne costituiscono soltanto un esempio. Camminando nelle stradine del centro storico, che assomigliano a lunghi corridoi, a volte ho l’impressione di trovarmi in un ambiente familiare e penso alle infinite generazioni di uomini che sono passati per gli stessi luoghi, che hanno guardato e toccato le stesse pietre. Questo mi suggerisce l’immagine della città come una famiglia che si sviluppa nel tempo attraverso i secoli: ogni parte di essa è una testimonianza degli uomini che ci hanno preceduti. Spesso la mamma mi confida il suo sogno, quello di trasferirci in Toscana, in mezzo al silenzio della natura. Devo ammettere però che, quando me ne parla, il solo pensiero di allontanarmi dalla “mia” città mi rattrista e credo che questo succeda perché ognuno di noi “impara” ad amare la propria città, a voler bene al luogo in cui è nato, nonostante i difetti che può trovarvi. "Pari opportunità: anche dal nome della nostra città può arrivare un insegnamento" LA LEGGENDA DI SOMMA LOMBARDO Questa città, o meglio paesino, al principio non si chiamava così; aveva un altro nome. Quel periodo risale a quando la donna non veniva trattata come gli uomini: lei era lì, a lavorare, col marito dietro alla schiena che urlava con il bastone in mano:- Donna, se non lavori questo bastone te lo ritrovi sulla schiena spezzato in due! E adesso lavora, non riposarti!- se la moglie riposava, e lui si arrabbiava e la picchiava senza scrupoli. Quasi in tutte le case era così, magari con meno violenza, ma il marito urlava sempre. Solo una famiglia non discuteva. Era tranquilla: la moglie amava il marito e il marito amava la moglie. Questa famiglia era la famiglia del Sindaco: il sig. Onofrio Nonodiare. Aveva un cognome buffo e quasi tutti ridevano di lui e Onofrio si prendeva in giro da solo. Però un giorno arrivò un caporale a portare una ferale notizia: tutti gli uomini dovevano partire per il fronte! Il Sindaco prima di partire lasciò alla moglie, signora Ama, dei fogli e le disse:- Tienili con buona cura; se non tornerò riunisci tutti i cittadini e parla loro! Addio- detto questo sparì, con altri uomini, nel buio. Lei ogni giorno leggeva quel foglio e, più leggeva, più capiva perché eravamo al mondo. Il Sindaco, purtroppo, morì sul fronte e, durante il funerale, la moglie del Sindaco disse:- Lui ora è morto, ma prima di partire mi ha detto questo “ Riunisci tutte le donne e gli uomini”. E allora andate a prendere le vostre mogli…Così disse, così fecero. Al loro ritorno lesse il foglio che il Sindaco le aveva dato:- Come un gatto ama una gatta, una gatta ama un gatto; come un cane ama una cagna, una cagna ama un cane… Ecco perché siamo al mondo: per amare. L’amore è l’unica speranza di vivere: lui aveva amato e adesso è onorato con la bandiera dell’ItaPagina 6 lia, con i fiori e con fogli con su scritte frasi dolci da tutti voi. Voi uomini non avete amato col cuore la vostra donna, e voi mogli avete provato odio per vostro marito. Da adesso in avanti questa città si chiamerà Somma Lombardo, col maschile ed il femminile: Somma (è femminile, ed indica la Somma voglia di amare) e Lombardo (è maschile, ed indica l’amore di un Lombardo). E ricordatevi, cittadini, di “Nonodiare” il prossimo…Finito di leggere, la moglie del Sindaco, scoppiò in un pianto di dolore, ma nello stesso tempo di gioia perché vide i mariti e le mogli che si abbracciavano, e continuò a leggere:- Somma Lombardo rimarrà nella storia perché un maschile ed un femminile è sbagliato nella lingua italiana, ma è giusto per l’umanità!La moglie con le lacrime agli occhi aggiunse una sua frase:- La cosa più importante che tu possa fare è amare e lasciarti amare!-. Claudia Giannini Il 19 marzo le classi 1ªE e 1ªB si sono ritrovate davanti alla scuola per intraprendere la loro “dolce” gita ad Alba. Il ritrovo era previsto per le 7.15, per poi partire alle 7.30 (assicurandosi che tutti fossero presenti). Il viaggio verso la zona di Alba durò all’incirca 2 ore. La prima tappa che facemmo fu il Torronificio Martino: quando arrivammo c’era una guida che ci attendeva; le professoresse decisero di separare le due classi. La prima cosa che la guida ci mostrò furono le macchine impastatrici, che impastavano la pasta del torrone: veniva lavorato quattro ore se lo volevi morbido e otto se lo volevi friabile. Poi la guida ci portò a vedere gli stampini per dare la forma al torrone: alcuni erano di legno (quelli vecchi) altri d’acciaio, dopo ci spostammo alla macchina tostatrice dove la guida ci spiegò che lì le nocciole e le mandorle venivano tostate e infine ci mostrò l’ impacchettatura del tartufo nero. Alla fine della visita ci diedero degli assaggi e la maggior parte dei ragazzi si catapultò a comprare torrone e biscotti (soprattutto le ciapelle) poi prendemmo l’ autobus per andare a mangiare. Alle 12.00 arrivammo alla Bocciofila Albese dove mangiammo il pranzo che ci eravamo portati da casa. La sala principale era da ballo (e la prof si era raccomandata di non salire sulla pista). Alla Bocciofila, mentre mangiavamo, parlavamo e urlavamo a tal punto che le prof decisero di portarci a visitare Alba dove saremmo sicuramente stati più attenti e silenziosi (anche se non tutti); ad Alba alcuni di noi hanno preso il gelato anche se non era gran che buono, poi siamo tornati alla Bocciofila dove il pullman ci attendeva per andare alla nostra terza e ultima tappa: la Ferrero. Quando arrivammo allo stabilimento, degli addetti ci fecero sedere su delle poltrone rosse una dietro l’ altra a file da dieci; dopo che tutti si sedettero un signore non molto giovane ci mostrò un filmino che spiegava la storia della Ferrero, com’era nata e chi aveva inventato la nutella: il signor Michele Ferrero il 20 aprile del 1964. Dopo ci dirigemmo tutti in gruppo a visitare l’enorme stabi- limento: la prima tappa fu “l’isola” (così vengono chiamati i reparti) dell’ Estathè, poi quella della famosa e amata NUTELLA (“che mondo sarebbe senza nutella” è il suo slogan), poi lo Snack and Drink e tantissime altre golosità come il Ferrero Rocher, Kinder sorpresa dei quali però non abbiamo potuto assistere alla fabbricazione perché non era stagione… pensate che ad ogni “isola” ci facevano squisiti omaggi! Alla fine della visita ci regalarono addirittura dei sacchetti con dentro di tutto e di più!… viene l’acquolina in bocca solo a pensarci! Al ritorno c’era forse più chiasso che all’andata tra chi telefonava, chi cantava, e chi faceva solo caos. Quando arrivammo nessuno voleva scendere dal pullman pensando che avevano passato una giornata così bella che sembrava che il tempo fosse volato, ma alla fine c’è toccato e tutti con il muso ma felici della nostra gita siamo scesi e tornati a casa. Lidia Maggia-Vittoria Bonandin Georgia Silvestri Dall'ANMIL un messaggio importante alla scuola: attenzione alla sicurezza sul lavoro" UN CONCORSO CHE FA PENSARE Anche quest’anno due classi della nostra scuola, la 3ª A e la 3ª B, il giorno 16 marzo 2007 hanno partecipato al convegno organizzato dall’ ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro) di Gallarate, per sensibilizzare i più giovani al problema della sicurezza sul lavoro. Dai relatori sono stati forniti dati e informazioni che dimostrano in preoccupante aumento il numero degli incidenti, anche mortali, che quasi ogni giorno causano vittime e dolore a tante famiglie. Il giorno 4 maggio le classi sono state invitate alla premiazione del concorso che consisteva in una relazione sul tema trattato; a SARA DIRAI, della classe 3ªB, è stato assegnato il 1° premio: 100,00 euro davvero meritati per il lavoro da lei compiuto…(non solo per il concorso, ma per tutti i tre anni di scuola media). Brava Sara, continua così! Due insegnanti delle terze A e B Venerdì 16 febbraio 2007 le classi 3ª A e 3ªB della scuola media “L. da Vinci” più altre scuole del distretto di Gallarate hanno partecipato all’ottavo convegno ANMIL presso i locali delle ex-scuderie Martignoni di Gallarate. È stata una giornata di fondamentale importanza, in cui i vari relatori hanno trasmesso una profonda sensibilità nei confronti degli ormai numerosi infortuni in ambiente lavorativo, scolastico e domestico. Alla fine del convegno siamo stati invitati a scrivere dei temi relativi a ciò che abbiamo appreso, in quanto i migliori elaborati sarebbero stati premiati con una borsa di studio. Qualche mese dopo tutte le classi che hanno partecipato all’iniziativa sono state invitate alla premiazione dei temi. Dopo aver ascoltato interessanti testimonianze di persone che hanno subito infortuni ed aver scattato qualche foto di ricordo della giornata, è giunto il fatidico momento! Sapevo di essermi impegnata molto, ma non ero certa che ciò fosse bastato. Ero agitata, molto agitata; sentii un nome: era quello di un ragazzo di un’altra scuola, che contento ritirò il suo assegno, firmò la ricevuta e tornò al proprio posto fiero di sé. Successivamente fu premiata un’altra ragazza, anch’essa non della nostra scuola che, al contrario del primo, era molto timida. Ogni mia speranza svanì quando sentii i relatori discutere tra loro, non capivo molto di ciò che dicevano, ma sono riuscita a percepire una frase: “Forse questa classe non è ancora arrivata”. Lentamente la mia agitazione si trasformò in delusione finché vibrò nell’aria un nome: era il mio! Non posso determinare con precisione quale emozione provavo, forse felicità, dubbio, perplessità ed agitazione nello stesso momento. Ormai non ci speravo più ed invece sono stata premiata come “prima in classifica”. Ciò che mi rende più felice non è la somma di denaro di per sé, ma il fatto che me la sono guadagnata con le mie sole forze impegnandomi tanto! A causa della sua lunghezza, riporterò solo le parti del tema che secondo me hanno colpito di più i relatori, tralasciando i vari dati e le statistiche. “Charles Darwin affermava che più i giri che la Terra compie intorno al proprio asse aumentano, più la tecnologia e le generazioni si evolvono. I principi che il biologo sosteneva risultano oggi evidenti, infatti i giovani del 2000 si differenziano molto da quelli degli anni passati per il carattere, per le mode, per le aspettative e per gli interessi. È necessario, però, che all’attuale gioventù, la quale genererà il prossimo futuro, continuino ad essere trasmessi certi valori, tra cui l’importanza di vivere in un qualsiasi ambiente lavorativo, scolastico o domestico valutandone i pericoli con responsabilità … il lavoro nobilita l’uomo portandolo ad una grande formazione professionale, culturale, sociale. Si potrebbe affermare che il pianeta stesso, nella sua eclittica, orbiti intorno al lavoro, ma per la sua importanza deve essere assicurato, sicuro e controllato… gli incidenti capitano quando meno ce lo si aspetta, ma soprattutto avvengono ovunque, anche in ambito scolastico e per questo noi alunni siamo assicurati dall’INAIL… Questo convegno ci è stato di fondamentale utilità perché siamo riusciti a comprendere l’importanza della prevenzione, ma soprattutto ciò che noi giovani rappresentiamo. Posso concludere affermando che sono certa che, anche grazie all’insegnamento dei relatori incontrati, noi giovani riusciremo a costruire un futuro migliore, ma soprattutto sicuro!” Sara Dirai, 3ªB Pagina 7 UNA FINALE D’ARGENTO Era il 26 marzo e la squadra delle mitiche calciatrici della scuola Leonardo Da Vinci di Somma Lombardo, con mister Antonio Pitrelli, doveva affrontare un’altra squadra in finale. Io e le mie compagne eravamo agitatissime, la tensione era alle stelle; sapevamo che quella partita dovevamo giocarla meglio che potevamo. L’attesa del prof non fu particolarmente lunga, quando arrivò, un pulmino bianco si era già posizionato ad aspettare noi, le calciatrici! Il viaggio fu abbastanza lungo, ma non noioso: io e le compagne parlavamo, giocavamo e ci preparavamo psicologicamente a quella partitona. Arrivate vedemmo un pullman e di fianco un sacco di ragazze: la nostra squadra era circa la metà! Dopo esserci cambiate facemmo riscaldamento col bidello Salvatore e con stupore vedemmo l’arbitro: era un arbitro federale e anche i guardialinee! Poi fui molto felice quando il prof disse che avrei dovuto fare il capitano. Entrammo…salutammo e… iniziammo! Non incominciò benissimo perché dopo pochi minuti loro fecero goal: vediamo il pallone a centrocampo… si sblocca la situazione, un gran bel passaggio in profondità… il numero 9 che riesce ad andare via, il tiro… ed è goal! Purtroppo Camilla viene battuta da quel tiro dritto in porta!- menti erano grandi. Uno strano goal purtroppo ci penalizzò: -un retro passaggio per Camilla, tenta il tiro, no! Fa cilecca e il pallone è dentro. E ora si prosegue per 2 a 1. La partita continuò fino a quando l’arbitro non fece i maledetti tre fischi: - è finita, Somma perde per 2-1 che peccato… comunque una grande partita perché l’importante non è vincere, ma l’amicizia tra la squadra, e quella c’è, arrivederci e alla prossima finale!Subito dopo ci fu la consegna delle medaglie: io fui la prima a prenderla perché ero il capitano, ci consegnarono la medaglia d’argento, poi l’altra squadra prese quella d’oro, infine facemmo la foto con l’altra squadra e una solo noi. Appena a scuola i miei compagni mi fecero i complimenti e fui molto contenta di me stessa per avere raggiunto un buon obbiettivo, e per aver capito che questa medaglia l’abbiamo vinta, si con la bravura, ma in particolare con Claudia si propone, sarà a trenta metri l’amicizia: questo argento è di amiciabbondanti dalla porta… tenta il tiro zia, vinto col cuore! all’incrocio, il portiere ci arriva! che paratona, ma attenzione il portiere Formazione: non la trattiene e Chiara con il piede Martina, Noris, Camilla, Chiara, la butta dentro, buca le mani al portie- Claudia (io), Lia, Veronica, Mokles, re! È GOAL…É GOAL… E ALLO- Sharon, Benedetta, Sara. RA, ANDIAMO, E ALLORA, E AN- E Alice che non era presente, perché DIAMO, È GOAL…- ma la partita era stata male, ma era con noi con il non era finita, anche se i festeggia- cuore. Eravamo giù di morale, io cercai di tenere la grinta con la classica frase: - dai ragazze che rimontiamo! Dai raga!- sarà, ma dopo effettivamente ci svegliammo: era una lotta continua, giocavano bene entrambe le squadre, le azioni erano sempre più difficili da difendere per me che sono difensore, ma anche le attaccanti facevano fatica a oltrepassare la difesa, ricordo che eravamo stanchissime. Ma un’azione ci sollevò il morale:- ora vediamo che Sharon si gira bene tra tre avversari… Judo: una disciplina da conoscere ed Il bello di questa esperienza è arrivato dopo aver iniziato le prime lezioni: mosse, contromosse combattimenti apprezzare simulati e non, ma tutto ben programmato. È fantastico imparare a difendersi e ad attaccare in maniera precisa! Io sono una bambina molto amante Un giorno però il professore ci parlò di un esame… mi dello sport, perciò quando ho saputo sono subito preoccupata e non avrei voluto farlo perché che la scuola mi offriva la possibilità avevo paura di non farcela… di conoscere un'altra disciplina sporti- Invece sono riuscita a superarlo, ed è stata una grande va, mi sono entusiasmata e ho affron- soddisfazione. Vittoria Bonandin tato con allegria “il Judo in 10 lezioni”. IO E IL JUDO (Continua da pagina 1) tà didattica. Tutte le classi sono a tempo normale. Scuola primaria “G. Macchi” di Somma Lombardo 257 alunni. Presso questo plesso il numero di alunni iscritti è pressoché lo stesso dello scorso anno. Tuttavia, per il momento non è stata autorizzata la costituzione della terza classe prima, come lo scorso anno, ma ci è stato assicurato che a luglio, nell’organico di fatto, la richiesta verrà ripresa in considerazione. Scuola secondaria di 1° grado “L. da Vinci” di Somma Lombardo alunni 437. Anche presso la sede centrale c’è stato un incremento del numero di iscritti. Pertanto verrà costituita una classe prima in più rispetto agli anni precedenti. Vi saranno tre classi prime a tempo prolungato e quattro prime a tempo normale. Dionisio MORINELLI Dirigente scolastico Pagina 8 SCUOLA PRIMARIA “G. MACCHI” - SOMMA LOMBARDO Splendide foto mostrano com’era Somma IL PASSATO RITORNA… Il giorno 22 marzo noi bambini della classe 5ª C della scuola “Giorgio Macchi” siamo andati al Comune di Somma, per vedere le foto di un po’ di anni fa. La prima foto che abbiamo visto è stata quella del cipresso, che era situato davanti al bar Castigo ( prima chiamato Cipresso) però adesso quell’enorme albero non c’è più, perché nel 1944 un fulmine lo colpì e lo sradicò, facendolo cadere su una casa, distruggendone metà. Dopo il cipresso venne tagliato a fette e distribuito a tutte le famiglie di Somma che ancora lo conservano tra i loro ricordi del passato. La seconda foto che abbiamo osservato era quella dei bambini quando andavano all’asilo: sia maschi che femmine indossavano un camicione bianco con un enorme fiocco. Invece di avere le maestre, i bambini avevano le suore, che portavano in testa strane cuffie con delle specie di ali, sembravano gabbiani pronti a volare in aiuto dei bambini che frequentavano l’asilo. (Matilde Del Pio) Una foto interessante era quella che rappresentava il cosiddetto” Ponte del Diavolo”, sul quale c’erano molte leggende, si dice ad esempio che il suo nome derivi dal fatto che tante persone si siano suicidate buttandosi proprio da quelle arcate : in ogni caso era un luogo che portava sfortuna. Il suo sinistro nome non era riscattato neanche dal fatto che lì vicino scorreva il torrente Strona ,a quel tempo limpidissimo e abbastanza profondo, tanto che i ragazzini di Somma andavano proprio in quella località a pescare i gamberi e a fare il bagno. ( Daniela Dalessi) C’era una foto che mi ha impressionato molto: rappresentava il mio Mister da giovane (cioè l’allenatore della squadra dove io gioco) insieme al signor Pompeo Mazzuchelli che è il nonno del mio compagno Marco, erano ad una gara sportiva e ricevevano un premio per qualche vittoria. In un’altra foto c’era Franco Pedroni, a cui hanno dedicato l’Associazione di calcio del Carezza: lui era un bravissimo giocatore ed era stato ingaggiato nelle prime squadre di calcio di quel tempo, aveva giocato anche nel Milan! (Andrea Ionata) I bambini di 5 anni a “scuola” INSEGNANTI PER UN’ORA In marzo e in aprile, in giorni diversi, sono venuti a farci visita i bambini della Scuole materne “Buratti” e “Galli” e non è successo per caso: la nostra maestra aveva fissato alcuni incontri con le insegnanti. Per loro abbiamo preparato proprio una bella accoglienza: uno spettacolo intitolato “Il coniglietto Tippy”. La storia narrava di un coniglietto robot che voleva diventare a tutti i costi un coniglietto vero e chiedeva consiglio ai suoi amici giocattoli. Alla fine riuscirà ad esaudire il suo desiderio. La storia non è stata scelta a caso, ma per far capire ai piccoli futuri alunni che la scuola, anche se a volte è faticosa, può essere divertente e comunque ci insegna tante cose. I bambini si sono divertiti molto e, grazie ai loro sorrisi, ci siamo divertiti anche noi! Ma noi, che cosa abbiamo fatto? Abbiamo recitato! C’era un narratore e c’erano i vari personaggi, cioè i giocattoli: il coniglietto robot, la bambola, le ballerine, la macchinina, il pagliaccio, gli indiani, i soldatini, il cavallo a dondolo, l’orsacchiotto, l’uccellino, la trombetta, il trenino col vagone e c’erano anche la luna e un libro. All’inizio della storia abbiamo an- che cantato e ballato il twist: era divertente vedere i piccoli muoversi a scatti per riuscire a mantenere il tempo con noi oppure ondeggiare qua e là molto meglio di noi! Ai bambini, un po’ “chiusi” all’inizio, sono piaciuti in modo partico- lare (lo abbiamo capito dalle loro espressioni e reazioni): il coniglietto dalla voce metallica interpretato da Francesco, l’orsacchiotto imitato benissimo da Alessandro P., la macchinina giudicata, dai compagni, “sgasata” interpretata da Jeannette ed il pagliaccio recitato da Marco. A questo proposito, Pagina 9 la nostra maestra, per far sentire a loro agio i piccoli, ma secondo noi anche per vendicarsi, ha fatto entrare in scena il pagliaccio tantissime volte, che, cadendo, causava le risate dei nostri amici: Marco era in un bagno di sudore, ma soddisfatto per essere riuscito nell’intento! Al termine della storia i bimbi hanno scelto il personaggio preferito disegnato su un cartoncino bianco e, con il nostro aiuto, l’hanno “punteggiato” e colorato, poi la maestra l’ha pinzato su una striscia di cartoncino colorato che si è trasformata in una coroncina da sfoggiare tornando alle rispettive scuole materne. Il lavoretto è stato accompagnato da una dolce sorpresa: il coniglietto Tippy preparato da noi durante l’ora di immagine e contenente un piccolo uovo con sorpresa. Quando i bambini sono venuti per l’ultima volta hanno ricevuto un altro dono: il libretto con la storia del coniglietto Tippy da colorare durante l’estate e da riportare alla maestra il primo giorno di scuola. Il nostro commento: ”Ma come, devono fare già i compiti per le vacanze!!!!!!”. Carola, Jeannette, Greta, Sara cl. 5ªA UNA GIORNATA PARTICOLARE Venerdì 23 marzo noi e le classi A e C ci siamo ritrovati alle 7:30 a scuola e, dopo essere partiti alle 7:45 con meta Acquario di Genova, siamo arrivati alle10:00 circa al Porto Antico, dove abbiamo felicemente fatto uno spuntino. Alle 11:00 avevamo appuntamento con Debora, la nostra guida, alle porte dell’Acquario. Entrati, Debora ci ha spiegato subito la differenza fra animali bentonici e pelagici: gli animali pelagici sono quelli che nuotano, i bentonici sono quelli che vivono attaccati al fondo. Abbiamo visto tantissimi animali acquatici: gli squali che mi facevano un po’ paura, i delfini, le foche, i piranha, le razze, che abbiamo potuto accarezzare, le meduse, le murene, i granchi, i pesci azzurri, i pesci pagliaccio, gli anemoni, i pesci della barriera corallina, il coccodrillo del Nilo, le tartarughe e molte altre varietà. A visita ultimata abbiamo lasciato Debora per poi andare a vedere un filmino 3D di 10 minuti: faceva un po’ paura perché sembrava che i pesci ti venissero addosso, ma è stato forte!! Dopo una scorpacciata e un bel gelato siamo andati prima a prendere un souvenir e poi a piedi a “La città dei bambini”, situata lì vicino. Inizialmente, quando siamo arrivati, la guida che ci ha accolto non ci lasciava andare: noi pensavamo che ci dovesse fare vedere come si giocava, invece…niente e quindi ci siamo arrabbiati, poi, dato che Martina, la signorina si è decisa, siamo stati divisi in gruppetti per andare a fare i vari giochi. Ci siamo divertiti moltissimo anche se c’era un po’ di caos. Alle 17:00 siamo partiti da Genova e alle 19:30 circa eravamo a casa. È stato bellissimo: una gita mozzafiato sia perché mi sono piaciuti moltissimo i delfini e le foche(che simpaticone) sia perché ho saltato piscina!! Che bella sorpresa per gli alunni delle classi seconde delle scuole “G.Macchi”: le vacanze al mare sembravano terminate e il costume riposto nell’armadio, invece i bagni continuano nella piscina comunale grazie al progetto “Acquaticità” offerto dall’Amministrazione Comunale di Somma Lombardo. Gli istruttori, con infinita pazienza, hanno aiutato tutti i pic- Martina 5ª B Venerdì 23 marzo siamo andati a Genova a vedere l’acquario! Abbiamo visto subito dei pesci con la guida che si chiamava Debora. Questa ci ha spiegato tutto sui pesci e ci ha raccontato che le stelle marine “stanno attaccate” con la bocca. All’acquario c’erano molti tipi di pesci tra i quali anche squali e delfini. Quando siamo arrivati alla vasca dei delfini Debora ci ha detto i nomi dei delfini: due femmine e un maschio e una delle femmine si chiamava Linda. Dopo aver visto molti pesci abbiamo accarezzato le razze, alcune erano ruvide altre invece erano viscide. Alla fine abbiamo visto un film in 3D, questo film parlava degli animali in base alla profondità del mare. Quando è finito il film in 3D, siamo usciti dall’acquario e abbiamo pranzato sulle panchine lungo il mare. Subito dopo abbiamo mangiato un gelato: non era molto buono, però tutti l’abbiamo mangiato lo stesso. Appena finito il gelato siamo andati alla Città dei Bambini dove c’era una guida di nome Martina che ci ha spiegato che non si poteva né correre né urlare. Noi all’inizio abbiamo un po’ disobbedito, perché urlavamo, poi, dopo essere stati sgridati abbiamo continuato tranquillamente. Alla città dei bambini c’erano tre sale: una che era per i bambini dai 3 ai 5 anni; un’altra dai 9 agli 11 anni e l’ultima dagli 11 ai 14 anni. In queste tre sale c’erano molti giochi, noi siamo stati in due sale: nella prima sala dai 9 agli 11 anni c’era un tunnel con dentro tante “formiche”. Alle 17.00 siamo ripartiti per tornare a casa. In pullman ci siamo divertiti molto! Quella giornata è stata bellissima e spero di trascorrere coli “pesciolini” a prendere confidenza con l’acqua o a migliorare le proprie abilità. Ogni mercoledì pomeriggio, per 6 settimane, dal mese di novembre, a turno le sezioni hanno potuto sperimentare un approccio guidato con esercizi-gioco finalizzati ad avvicinare i bambini ad una delle discipline più complete per lo sviluppo globale del corpo. Sin dalla prima lezione i bambini hanno imparato a stare a galla con il gioco della “stella marina”, a stare in apnea con il gioco delle bolle, a tuffarsi e a nuotare in stili diversi liberamente o con l’ausilio di attrezzi quali materassini, tubi morbidi e paperelle. Hanno provato una grande emozione quando dalla vasca piccola sono passati in quella grande: tanta paura, ma immensa sodPagina 10 disfazione. Persino i più timorosi hanno chiesto di ripetere l’esperienza anche l’anno prossimo. Speriamo davvero che si possa ripetere l’avventura acquatica anche in classe terza. Vogliamo qui ringraziare tutti i genitori che, con amore, hanno aiutato le scolaresche a fare la doccia, ad asciugare i capelli e a rivestirsi: grazie di cuore! Classi seconde LUNA PARK AL PARCO Per la festa dell’infanzia, che si è svolta al Parco di Corso Europa il 12 maggio, abbiamo dipinto delle piastrelle che sono state incollate sul muro di cinta del parco, alla destra dell’ingresso principale. Il tema era libero e noi abbiamo avuto diverse idee prima di realizzare quella definitiva. In un primo tempo abbiamo pensato di rappresentare un ambiente, la scena di una favola, lo stesso soggetto per ognuno di noi; ma poi ci è venuto in mente che, siccome frequentiamo la classe prima, avremmo potuto raffigurare l’alfabeto. Perciò abbiamo proposto qualcosa che riguardasse il parco e che si abbinasse a ciascuna lettera dell’alfabeto italiano. Ecco cosa ci è venuto in mente: A come Alberi, B come Bambini, C come Coccinella, D come Dondolo, E come Erba, F come Fiori, G come Giostra, H come Hula hoop, I come Insetti, L come Lucertola, M come Muro, N come Nido, O come Ombra, P come palla, Q come Quadrifoglio, R come Ramo, S come Sole, T come Tavolo, U come Uccelli, V come Vialetto, Z come Zaino. Vi invitiamo ad ammirare le nostre piastrelle ogni volta che andrete al parco. Classi prime Sabato 12 maggio, alle ore 15, al Parco di Corso Europa ha avuto inizio la Festa dell’Infanzia, che quest’anno è stata intitolata “LUNA PARK AL PARCO”. Tutti i bambini presenti sono stati chiamati sulla pista per ballare “Gioca jouer” di Claudio Cecchetto; anche qualche genitore si è unito all’allegra compagnia. Poi il via ai giochi che ogni Scuola, dell’infanzia o primaria, proponeva nei vari angoli del parco. La nostra Scuola si è presentata con due giochi: “CERCA LA TARTARUGHINA SPAZIALE” e “IN BOCCA AL LUPO”. Chi partecipava al primo gioco doveva indossare una maschera cieca, cioè senza i buchi per gli occhi, e cercare in una vasca, a forma di pesce e piena di “patatine” di polistirolo, una piccola tartaruga spaziale (regalino dell’ovetto Kinder). Soprattutto i più piccoli si sono divertiti molto a frugare nella vaschetta e a buttare all’aria il polistirolo, tanto che una mamma ha pensato di adottare il gioco per un’imminente festa di compleanno. Per giocare a “In bocca al lupo” sono state messe a disposizione 12 palline di polistirolo da lanciare, da una distanza stabilita, in una scatola da cui spuntava la testa di cartoncino di un lupo con la bocca spalancata. I bambini, anche quelli più piccoli, hanno fatto parecchi centri. Ogni partecipazione a un gioco veniva testimoniata timbrando la mano o il braccio del giocatore. Dopo aver collezionato le timbrature, si riceveva una confezione di bolle di sapone e si aveva diritto allo zucchero filato. La manifestazione si è conclusa alle ore 17. Da una descrizione posso ottenere una poesia LABORATORIO DI LETTURA E SCRITTURA Cosa “SI FA” a scuola dopo una passeggiata all’aperto, in un bosco, in un giardino oppure dopo il tragitto più o meno lungo in pullman per effettuare una gita di istruzione? Si commenta, si riflette, si rielabora tutto quello che si è visto, osservato, ascoltato. Oggi abbiamo provato a scrivere un breve testo descrittivo e a trasformarlo in un testo poetico, dopo aver osservato la pioggia. Ecco qui di seguito dei brevi esempi di quello che è stato ottenuto Classi terze PIOGGIA MALINCONICA LA PIOGGIA Su alberi gocciolanti cade da giorni pioggia incessante nel parco non si sentono i canti degli uccellini case intristite strade nere. Silenzio: sparite le voci leggere dei bambini Banaj Xhuljano PIOGGIA Su case intristite Su strade nere Su alberi gocciolanti Cade il silenzio Non più Canti di uccelli Voci di bimbi Nel parco Solo Pioggia incessante Dayanne Da Silva PIOGGIA INCESSANTE Pioggia incessante cade da giorni, non si sentono più canti di uccelli risate e chiacchiere dei bambini intristiti. Case grigie strade nere alberi gocciolanti lacrime. Marco Testa Pagina 11 Pioggia che porti malinconia cadi e cadi da giorni, sulle case intristite sulle strade nere e buie sugli alberi gocciolanti. Nel parco spariti i canti degli uccellini, risate, chiacchiere dove saranno? E i poveri bimbi? Angelica Ardizzoia La Polisportiva Sommese e l’Amministrazione Comunale promuovono la conoscenza in forma ludica delle discipline sportive nelle scuole della città GIOCASPORT PROGETTO DI PROMOZIONE MOTORIO-SPORTIVA Tale progetto prevede per le classi terze interventi di istruttori delle società sportive sommesi delle seguenti discipline: SCI, ATLETICA LEGGERA, JUDO, QWAN KI DO, GINNASTICA ARTISTICA. Quindi nel secondo periodo dell’anno scolastico questi esperti sono intervenuti durante le ore curricolari di educazione motoria in compresenza con l’insegnante di classe al fine di promuovere nei bambini, attraverso il movimento ed i giochi– sport lo sviluppo delle capacità motorie, sociali ed intellettive e di avvicinarli allo sport, evitando a priori la logica della selezione precoce che favorisce solo i più dotati.Gli alunni hanno partecipato con curiosità e attenzione a tutte le lezioni. Ecco alcune loro considerazioni sul judo: Mi è piaciuto molto judo, me lo aspettavo diverso, però è stato bello e divertente. Le tecniche che ci insegnava il maestro Giancarlo erano bellissime, però uno doveva fare il TORÌ e l’altro faceva l’ UCHÉ. È stata una bella esperienza e vorrei riviverla ancora (Alessio) Secondo me il judo è uno sport molto bello, si impara oltre che a combattere e a difendersi anche a fare alcune cadute senza farsi male e si impara anche a rispettare gli altri. Il maestro ci ha detto che ci sono molte cinture. (Mara) A me a judo è piaciuto tanto imparare le mosse e nuove tecniche di difesa e poi mi è piaciuta anche la storia del judo. Quando abbiamo formato le coppie è stato divertentissimo. Il maestro Giancarlo è stato davvero molto bravo a insegnarci le tecniche, aveva una pazienza e una potenza troppo forte! Il saluto era decisamente molto bello, ho imparato tante cose e allora lo ringrazio tanto. Grazie, Giancarlooo! (Rebecca) Io andavo già a judo però è stato bello farlo con i miei compagni di classe. Il maestro che ci ha fatto praticare il judo si chiamava Giancarlo e prendeva me come esempio perché sapevo già fare le mosse, i randoli e le cadute. Mi sono divertita molto. (Francesca) A me è piaciuto judo perché abbiamo imparato le mosse e il maestro ci ha fatto vedere come si fa la caduta indietro e in avanti e ci ha fatto vedere come si saluta. Si dovevano togliere le calze e si doveva andare sul tappeto verde a piedi nudi, si dovevano lavare i piedi. Il maestro ci ha fatto anche vedere come si doveva difendersi dal nemico. (Chiara) Era bello quando contavamo in giapponese. Mi è piaciuta anche la mossa di bloccare il compagno, ma il maestro di judo ci ha insegnato una mossa per liberarci e il mio compagno si è liberato. Il saluto era come fare una scaletta e mi è piaciuto. (M’hammed) Le mie impressioni sul judo: è uno sport molto bello ed è importante per difendersi dalle persone che ti vogliono aggredire, è divertente e ti insegna molte cose. Con judo ho imparato il rispetto verso gli altri. Mi sono piaciute delle tecniche e ho imparato qualche numero in giapponese. (Niccolò) Alcune riflessioni sull’altra arte marziale, il Qwan ki do: Qwan ki do è uno sport che mi è piaciuto molto ed è anche lui un’arte marziale come judo. Il maestro Matteo ci ha insegnato bene tante cose ed era anche simpatico. Ci ha raccomandato di fare Qwan ki do solo in palestra con lui e mai fuori con i compagni. (Edoardo) Questo sport è molto bello, ma ha delle regole precise che vanno rispettate. Il maestro aveva il chimono nero e la cintura rossa e nera. (Rachele) A me sono piaciute molto le tre lezioni di Qwan ki do. L’istruttore ci ha fatto saltare in alto sul materassino, abbiamo fatto riscaldamento e abbiamo provato diverse mosse. L’ultima lezione per me è stata la più bella perché Matteo, oltre al saluto all’inizio e alla fine, ci ha fatto provare a batterci con lui e a difenderci. (Federica) Nell’ultima lezione abbiamo fatto un gioco per imparare ad usare meglio l’udito e gli altri sensi. Il maestro ci ha anche spiegato come è nato il Qwan ki do e come è diventato un’arte marziale. (Alina) A me il Qwan ki do è piaciuto tantissimo perché il nostro insegnante di nome Matteo ci ha fatto imparare molte cose, come parare i calci dell’avversario e anche come parare e dar calci nello stesso tempo. A me ha fatto divertire molto l’ultima lezione quando noi dovevamo combattere con Matteo. (Andrea) Nelle tre lezioni a scuola col maestro Matteo ho imparato tante cose: la storia del Qwan ki do, come tirar calci e come pararli e anche che un’arte marziale senza cultura è solo violenza. Queste lezioni sono state interessanti e divertenti. (Marco) Il maestro Matteo ci ha insegnato tante cose: prima i salti di lato, poi come tirare calci e pugni e come pararli. Ci ha anche fatto saltare sul materasso con lo scudo: noi dovevamo saltare in alto, dare un calcio allo scudo e cadere di lato. È stato molto bello anche lottare con lui, prima da soli e poi a coppie. Spero tanto che lo rivedremo al Giocasport. (Laura) A me Qwan ki do è piaciuto moltissimo perché ho imparato molte tecniche e anche il saluto. Io tutte le sere su Italia Uno guardo un telefilm che si intitola”Walker Texas Ranger”: qui c’è un attore che fa Qwan ki do, perciò io sapevo già un po’ come si saluta. Mi è piaciuta soprattutto l’ultima lezione quando abbiamo lottato col maestro e quando ci ha raccontato come è nato Dragonball. Ci ha anche detto che tutte le tecniche imparate vanno usate solo per difesa. (Elia) Pagina 12 POMERIGGI MUSICALI E… ancora una volta è arrivato il mese di maggio che vede gli alunni impegnati nella conclusione dei vari progetti scolastici. Questa volta si tratta dei “Pomeriggi musicali” che segnano la fine del corso di musica. Dopo numerose, ma necessarie prove finalmente si è giunti in dirittura d’arrivo. Le classi terze hanno “aperto le danze” l’8 maggio con una serie di brani legati agli Insubri, i nostri antichi progenitori che si stanziarono lungo le sponde del Ticino, e proprio per conoscerli, anche attraverso la musica, hanno imparato spartiti e studiato canzoni che li riguardano da vicino. Anche gli alunni di quarta hanno stabilito un filo conduttore per orientarsi nella scelta dei brani: le loro musiche infatti trattano lo scorrere del tempo nei suoi vari dalla conquista della più semplice aspetti. notazione musicale si sono esibiti I bimbi più piccoli delle classi con musiche di vario genere. Infine i ragazzi ormai pronti al grande passo verso un nuovo ordine di scuola si sono cimentati nell’uso di due strumenti diversi: il flauto e la chitarra. Per loro sono stati quindi proposti spartiti e musiche adatti alla sperimentazione di strumenti a fiato e a corda. La scelta delle musiche, degli strumenti e la preparazione dei ragazzi hanno richiesto molta “attenzione” e una cura particolare al ritmo e alla fluidità musicale che solo una professoressa del “calibro” di Anna Uccelli è in grado di profondere. Anna sa porsi sullo stesso piano dei prime e seconde invece, presi dalla ragazzi e trasmettere quel pizzico scoperta degli strumenti ritmici e di brio necessario all’accostamento dei diversi strumenti musicali. del metallofono in particolare, e Gli alunni di terza 270 alunni impegnati nello stesso spettacolo coreografico BALLARE… CHE PASSIONE! “Quanta gente! Che emozione! “ Forse era un po’ la Ed ecco, era il nostro momento per “La Puntida”: berretpaura di sbagliare, ma la maggior parte di noi delle to in testa e tutti ben allineati su due file. Il ritmo latino americano era coinvolgente ed il ballo è riuscito abba“Macchi” sicuramente pensava questo. stanza bene, anche se qualcuno di noi si vergognava un po’ a far vedere come danzava. Ad un certo punto però abbiamo pensato che il nome scelto per la coreografia fosse sbagliato perché c’erano dei nuvoloni neri che si spostavano velocemente in modo minaccioso, ma sembrava che a loro piacesse il nostro spettacolo, perché continuavano a girarci attorno, come se ballassero anche loro. Lo spettacolo è andato avanti con “Kiss kiss” eseguito dalle quinte e poi ancora le terze con “Footloose”. Toccava di nuovo a noi con il pezzo più “forte” “Staying alive”: occhiali da sole e aria scanzonata e per finire le quinte con tanto di cappello a cilindro per “Chorus line”. Era assolutamente normale: ci trovavamo al campo Al termine dello spettacolo abbiamo ricevuto tanti e tanti sportivo Mossolani per lo spettacolo di danza ed espres- applausi e quindi pensiamo di essere riusciti a far diversività corporea “Ballando … sotto il sole” . Tutto tire il pubblico, ma soprattutto ci siamo molto divertiti noi. era stato preparato con cura: Chiara, con molta pazien- È stata veramente una grande, bellissima esperienza! Gli alunni di quarta za, ci aveva insegnato a ballare e noi ci eravamo allenati bene per far venire fuori una coreografia fantastica. Avevamo magliette di colore diverso per ogni classe, in modo da creare macchie che cambiavano forma. Eravamo tutti un po’ agitati perché sulle tribune c’era tantissima gente: genitori, nonni, zii e parenti che ci guardavano, ci fotografavano e ci filmavano. Finalmente era ora di cominciare: prima tutti insieme a cantare e ballare “Scuola rap”, poi è stato il momento dei bambini di prima con le collane di fiori svolazzanti mentre ballavano “A mi me gusta”. Non andavano tutti a tempo, ma com’erano carini! Poi via le seconde con tanto di bandana per “Capitan Uncino” e le terze con “El burrito”. Pagina 13 SCUOLA PRIMARIA “A. MORO”- ARSAGO SEPRIO TUTTI IN CARROZZA… SI PARTE! Visita al Museo della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” e alla Stazione Centrale di Milano Le classi quinte di Arsago Seprio hanno aderito con grande entusiasmo al progetto "SCUOLA E FERROVIA".Tale progetto nel suo percorso formativo ha coinvolto non solo insegnanti ed alunni ma anche volontari della ferrovia e dipendenti di altre società ed istituzioni. Esso prevede alla fine del percorso la realizzazione di un elaborato avente come tema: "Il treno". Ecco alcuni momenti significativi della giornata: Stazione Centrale di Milano All’arrivo Esterno: maestosa costruzione in marmo; ai lati colonne alte e lavorate, sovrastate da cavalli alati, cavalieri e leoni; al centro una grande scritta; ampi ingressi. Interno: scale mobili sempre in movimento; via vai di gente con valige, borse e trolley; negozi,bar, edicole di giornali; persone in coda davanti alla biglietteria; frenate e fischi di treni ; imponente tettoia a cinque navate; banchine affollate di viaggiatori; salita e discesa dei passeggeri dai treni; chiamate e annunci all’ altoparlante; ferrovieri ovunque; tabelloni lampeggianti con orari; giganteschi cartelloni pubblicitari; saluti , baci, sorrisi. All’uscita File di taxi in attesa e in arrivo; persone frettolose; sfrecciare di veicoli e di mezzi pubblici; fastidiosi suoni di clacson ; palazzo Pirelli. Dappertutto confusione, agitazione, frenesia, chiasso. Museo della scienza e della tecnologia “Leonardo da Vinci” Padiglione ferroviario: Abbiamo osservato vecchie locomotive a vapore, abbiamo ascoltato la spiegazione sul loro funzionamento e abbiamo appreso nuovi termini. Il treno protagonista... tra realtà e fantasia Ritornati a scuola, noi bambini della quinta B, sulla base dell'esperienza fatta nel padiglione ferroviario, partendo dall'analisi di una poesia di Roberto Piumini , "Il treno elastico", ne abbiamo scritte anche noi di bellissime. Eccole: Il treno elastico Per chi vuole partire ma anche un po’ restare c’è il treno elastico: il primo vagone giunge a destinazione ma l’ultimo rimane alla stazione. Per chi vuole partire ma anche un po’ restare c’è il treno elastico. Si siede in testa al treno e va lontano e poi se ha nostalgia attraversa i vagoni fino in coda e torna alla partenza piano piano. Roberto Piumini Il treno colorato Per chi vuole partire Ma anche un po’ colorare C’è il treno colorato. Nel primo vagone Ci sono i pastelli Ma nell’ultimo gli acquerelli. Per chi vuole partire Ma anche un po’ colorare C’è il treno colorato. Si disegna il paese E la nostalgia se ne va Quello che disegno diventa realtà Attraverso il cuore sfogati Sul treno colorato. Ilaria Il treno dell’immaginazione Per chi vuole pensare ma anche un po’ fantasticare c’è il treno dell’immaginazione: il primo vagone è pieno di creature strane sedute vicino a te o anche lontano. c’è il treno dell’immaginazione che ti porta nei tuoi sogni e nel tuo mondo di magia attraversa mari e fiumi Per chi vuole pensare e ti porta nella terra della fantasia. ma anche un po’ fantasticare Iris c’è il treno dell’immaginazione. Il treno vagabondo Si riempie di gioia e fantasia Per chi vuol viaggiare e vola lontano ma anche un po’ scoprire e l’ultimo vagone c’è il treno vagabondo: si colma di magia il primo vagone tornando lentamente alla stazione. attraversa i continenti Rebecca, Alessia e Edoardo e l’ultimo persino i mari. Il treno sportivo Per chi vuole viaggiare Per chi vuol viaggiare ma anche un po’ giocare ma anche un po’ scoprire c’è il treno sportivo: c’è il treno vagabondo. il primo vagone Si siede in testa al treno è un campo da pallone e scopre molte cose ma l’ultimo è una televisione. e poi se vuole imparare ancora attraversa i vagoni fino in coda Per chi vuole viaggiare e studia la lezione piano piano. ma anche un po’ divertirsi Filippo c’è il treno sportivo: Il treno divertente nell’ ultimo vagone Per chi vuole palleggiare è come essere allo stadio ma anche un po’ ballare e poi se vuoi festeggiare c’è il treno divertente: torna in testa al treno nel primo vagone e si mette a ballare. c’è un grosso pallone Gabriele e Massimo nell’ultimo ci sale un campione. Il treno dell’immaginazione Per chi vuole pensare Per chi vuole palleggiare ma anche un po’ sognare ma anche un po’ ballare c’è il treno dell’immaginazione c’è il treno divertente. che ti fa cantare Danza in testa al treno e un po’ giocare in punta di piedi e anche festeggiare. e poi se si annoia cambia musica Per chi vuole pensare e segue un nuovo ritmo. ma anche un po’ sognare Pagina 14 Giulia Il treno del futuro Per chi vuole viaggiare ma anche un po’ osservare c’è il treno del futuro: il primo vagone giunge nel tremila ma l’ultimo rimane nel presente. Per chi vuole viaggiare ma anche un po’ osservare c’è il treno del futuro. Si siede in testa al treno e va in mondi esplorati e poi se vuole inventare attraversa i vagoni fino in coda per recuperare i ricordi passati. Riccardo Il treno bibliotecario Per chi vuole leggere ma anche un po’ fantasticare c’è il treno bibliotecario: nel primo vagone ci sono i fumetti e nell’ultimo poesie e romanzetti. Per chi vuole leggere ma anche un po’ fantasticare c’è il treno bibliotecario. Chi si siede per leggere le storie va lontano e se poi ha nostalgia e vuole ritornare alla realtà pensa ai suoi fratelli alla sua mamma e al suo papà. Lorenzo Il treno giocoso Per chi vuole giocare (Continua a pagina 15) (Continua da pagina 14) ma anche un po’ scherzare c’è il treno divertente: sul primo vagone ci sono i palloni ma nell’ultimo le costruzioni. Per chi vuole giocare ma anche un po’ scherzare c’è il treno divertente. Va nel primo vagone e tira in porta ma poi se è annoiato va nell’ultimo vagone e si fa un pisolone. Chiara Il treno dei desideri Per chi vuole partire ma anche un po’ sognare c’è il treno dei desideri: Il primo vagone Realizza i sogni Ma l’ultimo le ambizioni. Per chi vuole partire ma anche un po’ sognare c’è il treno dei desideri. Si siede in testa al treno e va nel mondo della fantasia attraversa i vagoni e ai problemi trova soluzioni. Tommaso, Andrea e Ivan Il treno volante Per chi vuole vivere avventure ma anche un po’ esplorare c’è il treno volante: il primo vagone decolla per l’Oriente ma l’ultimo va in Occidente. Per chi vuole vivere avventure ma anche un po’ esplorare c’è il treno volante. Si siede in testa al treno e va in Egitto e se poi si stanca chiude gli occhi e sogna il paese del suo cuore. Helen, Beatrice, Sabina Il treno a vapore Per chi vuole sognare ma anche un po’ viaggiare c’è il treno a vapore: il primo vagone si riempie di fumo leggero per il viaggio intero. Per chi vuole sognare ma anche un po’ viaggiare c’è il treno a vapore. Saluta il macchinista che si sporge dal finestrino e poi se è stanco di viaggiare e il treno con un fischio fa fermare. Sara Il treno romantico Per chi vuole amare ma anche farsi coccolare c’è il treno romantico: il primo vagone parte con l’amicizia ma l’ultimo arriva all’amore. Per chi vuole amare ma anche farsi coccolare c’è il treno romantico. Parte con il cuore e va lontano attraversa i vagoni con tanta felicità Le classi terze della scuola primaria “A. Moro “ in viaggio... TUTTI IN TRENO SI PARTE! Curiosando tra treni, mezzi di trasporto aerei e navali, binari della stazione Oggi noi alunni delle classi terze della scuola primaria “A.Moro”di Arsago Seprio ci siamo trovati alla stazione ferroviaria di Gallarate per iniziare il nostro viaggio verso la conoscenza del mezzo ferroviario: IL TRENO. Siamo molto emozionati e impazienti di vedere e scoprire cosa ci riserveranno le tappe del nostro percorso. L’ opportunità di effettuare questa esperienza ci è stata offerta dal progetto “LEZIONE DI TRENO”; un progetto patrocinato dal Dopolavoro Ferroviario che si propone di far conoscere e valorizzare il mezzo ferroviario, di rilevare lo sviluppo e l’evoluzione del treno ( dai treni a vapore ai moderni Eurostar), di evidenziare la compatibilità con l’ ambiente (dai treni a nafta a quelli ad elettricità). All’ ora prevista ci attende nell’ atrio della stazione un responsabile del progetto che ci accompagna al binario 2 dove aspettiamo il treno n° 20249 delle ore 8:33 che ci condurrà a Milano P. Garibaldi. Per alcuni di noi è il primo viaggio in treno. Felici ci accomodiamo ai nostri posti riservati e....Finalmente a Milano! Che emozione, non ci sembra di essere in una stazione, ma piuttosto in un centro commerciale molto moderno. Altri volontari ferrovieri si sono aggiunti alla nostra comitiva, ci dirigiamo alla stazione della metropolitana, da qui in pochi minuti raggiungiamo la fermata di S. Ambrogio e a piedi raggiungiamo il Museo della Scienza e della Tecnica. Nella parte esterna troviamo il sommergibile TOTI lo osserviamo con molto interesse, ma anche con molto stupore; ci dirigiamo poi al padiglione AERONAVALE dove sono esposti un vascello e altre imbarcazioni d’ epoca. Ma adesso è giunta l’ ora di divertirci nel LABORATORIO DEL MOVIMENTO. Una simpatica guida ci propone giochi ed esperimenti attraverso i quali riusciamo a capire come il movimento si può trasformare e rendere facile il nostro vivere quotidiano (ruote dentate, biella-manovella, cremagliera, giunti Pagina 15 meccanici...) Ma cosa ci aspetta adesso? Il PADIGLIONE FERROVIARIO è l’ultima nostra tappa al museo. Le grandi locomotive ci accolgono a motore spento. Saliamo su una di esse: la LOCOMOTIVA 691 del 1928 e, con molta attenzione, ascoltiamo il nostro accompagnatore che ci dà tutte le informazioni. Alcune notizie creano in noi stupore e meraviglia; non immaginavamo che occorressero tanto lavoro e tanta fatica per far funzionare una locomotiva. Anche gli strumenti presenti nella cabina di comando sono stati per noi una vera sorpresa. Finalmente pausa pranzo; un po’ di riposo non fa male. Dopo esserci rifocillati e divertiti giocando al parco, raggiungiamo la fermata della metropolitana, saliamo sulla vettura per arrivare alla Stazione Centrale. Davanti a noi si presenta una costruzione enorme, ricca di decorazioni e molto affollata. Rimaniamo tutti esterrefatti, ma anche un po’ disorientati perché non riusciamo a capire dove dirigerci. Fortunatamente i nostri accompagnatori sono molto abili e, con grande competenza, ci conducono sui binari e ci fanno notare i vari tipi di treni, spiegandoci le caratteristiche di ognuno. Ci colpisce in modo particolare l’Eurostar per la forma della sua locomotiva. Passeggiando all’interno della stazione e guardando con interesse tutto ciò che ci circonda, raggiungiamo la sala reale. Possiamo vederne solo l’esterno, fermiamo la nostra attenzione sui disegni a mosaico delle pareti che rappresentano alcuni avvenimenti rilevanti della prima metà del secolo scorso. Ma ora siamo veramente stanchi, abbiamo camminato tanto, così ci dirigiamo verso la stazione sotterranea e con il treno n° 26040 delle ore 16:31 giungiamo a Gallarate dove ci attendono i nostri genitori. Visita di istruzione a Brescia CURIOSANDO TRA I REPARTI DELLA CASA EDITRICE "LA SCUOLA" Mercoledì 7 Marzo 2007, noi bambini delle terze di Arsago Seprio, siamo andati a Brescia. Siamo partiti da Arsago alle sette. Sul pullman, nell'attesa, abbiamo giocato e dopo ben due ore di viaggio siamo finalmente arrivati a Brescia, sede della casa editrice " La Scuola ". Le due guide ci hanno illustrato con un filmato, come si producevano i libri trent'anni fa; quindi abbiamo visitato i vari reparti dove oggi si realizzano i libri per la scuola. Per noi è stato molto interessante scoprire come si procede alla realizzazione di un libro di scuola. Avviene in questo modo: l'autore scrive una bozza e la presenta all'editore. In redazione si corregge la bozza. Dopo le correzioni, si piegano i fogli e si dividono in fascicoli che poi si cuciono insieme, infine con colla scaldata a 180° si mette la copertina. In seguito abbiamo consumato il pranzo in un bellissimo parco e subito dopo ci siamo incamminati per visitare il centro storico della città e il " Foro Romano". Peccato che una pioggia improvvisa, ha fatto anticipare il nostro rientro. Comunque è stato bellissimo ma soprattutto entusiasmante. Gli alunni delle classi terze Le classi seconde della scuola primaria “Aldo Moro” partecipano ad un laboratorio didattico a Trontano Le mani in pasta… la giornata del pane Ci hanno accolto i responsabili del centro C.E.A.( Centro di Esperienza ed educazione Ambientale) che ha sede nel paese. Abbiamo subito assistito ad una prima breve lezione introduttiva in cui gli esperti ci hanno fatto capire TRONTANO come il pane non solo è alla base dell’alimentazione umana, ma è Siamo partiti entusiasti per vivere anche simbolo della cultura alpina, una giornata volta a recuperare ge- in cui la coltivazione della segale, sti, odori e sapori un tempo consue- con ti ed ora dimenticati. Prima il viaggio in pullman fino a Domodossola, poi un breve tragitto con il trenino delle ferrovie vigezzi- i necessari terrazzamenti ha addirittura contribuito a “caratterizzare” la morfologia del territorio. Abbiamo scoperto come la forza dell’acqua che scende dai monti ha permesso di far girare le macine dei mulini e di ricavare così farine semplici da vari cereali ed anche dalle castagne. Con le nostre mani siamo stati ne per giungere a Trontano, uno dei coinvolti nell’attività di preparaziopaesi della valle Vigezzo, in pro- ne dell’impasto per creare piccoli vincia di Verbania-Cusio-Ossola in pani secondo la nostra fantasia e insieme abbiamo assistito alla cotPiemonte. Pagina 16 tura negli appositi forni del Centro esperienziale. Nel pomeriggio abbiamo compiuto una breve escursione guidata e potuto così osservare l’utilizzo dell’ambiente da parte dell’uomo, riconoscere gli ambienti pascolo, pineta ed i campi coltivati a cereali. Alcuni giochi ci hanno dato modo di riconoscere i cereali più comuni ed i loro semi. Al termine ci sono stati consegnati dei semi da mettere a dimora e le istruzioni per la semina (anche in vaso) e per le cure necessarie. Siamo tornati a scuola stanchi ma ricchi di tante cose nuove imparate dalla cultura e dalla tradizione della montagna di ieri e di oggi. SCUOLA DELL’INFANZIA “A. PORRANEO” - ARSAGO SEPRIO INFORMAZIONI SUL MONDO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA LE INSEGNANTI DIVENTANO ATTRICI “Introdurre i temi della stagione con diversi sfondi integratori magici e fantastici per motivare i bambini al fare e all’esplorare, per condurli a misurarsi con le cose e con se stessi, per aiutarli a sviluppare molteplici competenze relative ai vari campi di esperienza” è stata la motivazione che ha condotto, in questo anno scolastico, le insegnanti della scuola dell’infanzia a farsi protagoniste dei personaggi e degli elementi che caratterizzano ogni stagione. Il personaggio guida “MAGO FUMODORO” (interpretato da una insegnante), ha incontrato, dialogato, cantato e ballato con le stagioni dell’anno : Signor AUTUNNO, nonno INVERNO, fata PRIMAVERA e madama ESTATE (interpretate da altre insegnanti) dando vita ad uno spettacolo teatrale con tanto di copione scritto dalle stesse insegnanti. Si è trattato di un piacevole momento di incontro fra le sezioni della scuola dell’infanzia e di un punto di partenza condiviso su cui elaborare il lavoro didattico di tutto l’anno scolastico. Sicuramente un’esperienza motivante per i bambini che hanno potuto conoscere e interiorizzare gli elementi delle stagioni che si susseguono e un’occasione per le insegnanti per manifestare il proprio talento di attrici al punto che stanno pensando di presentare in anteprima…forse…un giorno…questa loro “opera”. Le insegnanti Laboratorio 4 anni: CHE I BAMBINI ASSAGGIANO GLI ALIMENTI GUSTO C’È L’attività di laboratorio “Con Winnie the Pooh alla scoperta dei 5 sensi” si conclude con la conoscenza del senso del gusto che impegna i bambini a conoscere ed usare la bocca non soltanto per parlare, per fare smorfie e boccacce, ma anche per compiere azioni, alcune anche molto divertenti. Il gioco dell’assaggio ci ha permesso di condurre i bambini a prestare attenzione al sapore degli alimenti, scoprendone alcune caratteristiche precise: dolce (zucchero e cioccolato), aspro (succo di limone), amaro (cacao amaro) e salato (sale). Si è trattato di un’esperienza particolarmente apprezzata dai bambini come dimostrano gli elaborati grafici rappresentati con precisione da ciascuno di loro. Le insegnanti del progetto Domenica 10 Giugno 2007 alle ore 15.00 presso la Palestra Comunale di Arsago Seprio GRANDE FESTA DI FINE ANNO spettacolo dei bambini della scuola dell’infanzia saluto ai bambini grandi spettacolo dei genitori stand, giochi e ricchi premi Vi aspettiamo numerosi! Pagina 17