AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N.7
Comuni di: Cartoceto, Fossombrone, Isola del Piano, Montefelcino,
Montemaggiore al Metauro, Saltara, Sant’Ippolito, Serrungarina
Ente capofila: Comune di Fossombrone
Piano Sociale di Zona
2005/2007
Regione Marche
INDICE
1. Metodologia della costruzione del Piano di Zona ........................................................... 4
1.1. Il Comitato dei Sindaci, ruolo e collegamenti .................................................... 4
1.2. Il Coordinatore d’Ambito, ruolo e collegamenti ................................................ 5
1.3. L’Ufficio di Piano, ruolo e collegamenti ............................................................ 6
1.4. Procedure attivate per la predisposizione del Piano di Zona ............................ 8
2. Presentazione del “profilo di comunità”........................................................................ 12
2.1. Metodologia utilizzata per la “conoscenza partecipata”................................. 12
2.2. Basi conoscitive del “profilo di comunità” ...................................................... 14
2.2.1. Fase conoscitiva della popolazione e del territorio ............................ 14
2.2.1.bis Attività e programmazione Distretto Sanitario.............................. 62
2.2.2. Fase conoscitiva di bisogni e domanda ............................................ 157
2.2.3. Fase conoscitiva dell’offerta dei servizi........................................... 158
2.2.4. Fase conoscitiva delle risorse........................................................... 158
2.3. Interpretazione del profilo di comunità .......................................................... 161
2.3.1. Punti di forza .................................................................................... 161
2.3.2. Punti di debolezza ............................................................................ 161
2.3.3. Potenzialità ....................................................................................... 161
2.3.4. Incognite........................................................................................... 161
3. Obiettivi e priorità generali del Piano di Zona ............................................................ 162
3.1. Obiettivi strategici del Piano di Zona e raccordo con indirizzi regionali...... 162
3.2. Priorità e scelte operative del Piano di Zona ................................................. 188
3.2.1. Modalità della integrazione delle strategie e delle regole di accesso e
funzionamento............................................................................................ 188
3.2.2. Modalità di finanziamento ............................................................... 188
3.2.3. Modalità di attuazione della integrazione socio-sanitaria ................ 189
3.2.4. Modalità di attuazione di altre integrazioni: formazione, lavoro,
casa, trasporti.............................................................................................. 190
3.2.5. Modalità di gestione del Piano di Zona............................................ 191
3.2.6. Modalità gestione dei servizi e di realizzazione degli interventi ..... 193
3.2.7. Modalità della documentazione dei servizi e degli interventi.......... 194
3.2.8. Modalità della informazione e della comunicazione sociale ........... 196
3.2.9. Modalità della formazione e dell’aggiornamento ............................ 197
3.2.10. Modalità di valutazione.................................................................. 198
4. Programmazione per Aree di intervento ...................................................................... 203
4.1. Modello progettuale per Aree di intervento, in relazione alle Aree
organizzative* ........................................................................................................ 203
4.2. Sezione di Piano per l’Area di intervento: Famiglia, Infanzia, adolescenti... 204
4.3. Sezione di Piano per l’Area di intervento: Giovani........................................ 210
4.4. Sezione di Piano per l’Area di intervento: Disabili........................................ 215
4.5. Sezione di Piano per l’Area di intervento: Disagio adulto (dipendenze,
contrasto all’esclusione, povertà) e Salute mentale .............................................. 219
4.6. Sezione di Piano per l’Area di intervento: Anziani ........................................ 224
4.7. Sezione di Piano per l’Area di intervento: Immigrati..................................... 233
4.8. Sezione di Piano per altre aree di intervento individuate come priorità
dall’Ambito territoriale.......................................................................................... 237
4.9. I Progetti del Piano di Zona* ......................................................................... 241
5. Dimensioni finanziarie del Piano di Zona................................................................... 265
5.1.Entrate totali previste dal Piano di Zona distinte per tipologia ...................... 265
5.1.1. Entrate da Fondo unico regionale..................................................... 265
5.1.2. Entrate da Enti pubblici locali.......................................................... 265
5.1.3. Entrate da altri Enti pubblici ............................................................ 265
5.1.4. Altre entrate...................................................................................... 265
5.2. Spese totali previste dal Piano di Zona distinte per tipologia........................ 267
5.2.1. Spese generali di Ambito (distinte per centri di costo) .................... 267
5.2.2. Riepilogo spese per le Sezioni di Piano per Aree organizzative...... 267
5.2.3. Riepilogo spese per le Sezioni di Piano per Aree di intervento ....... 267
5.2.4. Riepilogo spese per i Progetti........................................................... 267
5.3. Verso il Bilancio Sociale di Ambito territoriale ............................................. 273
1.
METODOLOGIA DELLA COSTRUZIONE DEL PIANO
DI ZONA
1.1 Il Comitato dei Sindaci, ruolo e collegamenti
Il soggetto istituzionale protagonista principale del processo di attuazione del Piano
di Zona è il Comitato dei Sindaci, soggetto politico di riferimento dell’Ambito Territoriale,
composto da tutti i Sindaci dei Comuni appartenenti all’Ambito, competente ad assumere
le scelte relative agli indirizzi generali e alla gestione del sistema integrato dei servizi.
I principi ispiratori del processo di organizzazione e programmazione di questo organo
sono:
- la centralità dei bisogni della persona;
- la sussidiarietà verticale e orizzontale;
- l’efficacia e l’efficienza delle prestazioni erogate.
Il Comitato dei sindaci è l’organi deputato a:
1. Definire le modalità istituzionali e le forme organizzative gestionali più adatte alla
organizzazione dell’Ambito Territoriale e della rete dei servizi sociali;
2. Nominare il Coordinatore di Ambito e istituire l’Ufficio di Piano di cui fanno parte
almeno i Responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni facenti parte dell’Ambito
Territoriale;
3. Definire le forme di collaborazione fra i Comuni e l’Azienda Sanitaria di
riferimento, i contenuti degli accordi di programma, laddove utilizzati, le possibili
collaborazioni tra Comuni e Comunità Montane, le eventuali forme di
collaborazione tra ambiti diversi;
4. Elaborare ed approvare il Piano di Zona istituendo, a tal fine, l’apposito “tavolo di
concertazione”, per garantire il coinvolgimento dei soggetti di cui all’art. 1, comma
5, della L. 328/00 nella progettazione e realizzazione degli interventi, e per
promuovere la partecipazione attiva dei cittadini ai sensi dell’art. 1, comma 6, della
legge medesima.
5. Elaborare ed approvare il Bilancio Sociale, inteso come l’insieme delle risorse
finanziarie, strutturali e umane presenti nell’Ambito territoriale e la
programmazione del loro utilizzo;
6. Approvare il Programma delle Attività Territoriali del Distretto per la parte relativa
all’integrazione socio-sanitaria (ai sensi dell’art. 3 quater, comma 3, del D.lvo
229/99 e del DPCM del 14.02.2001) che è parte integrante del Piano di Zona,
7. Collaborare con la Provincia relativamente ai progetti sociali che interfacciano con
le loro competenze;
8. Attivazione dell’integrazione nella rete dei servizi delle Ipab.
Il Coordinatore d’Ambito e i Tavoli di Concertazione sono i luoghi attraverso i quali nasce
e si attua l’azione politica del Comitato, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione
attiva di referenti delle Istituzioni territoriali (Comuni, A.S.U.R., Istituti Scolastici,
Provincia), di Enti e soggetti del terzo settore (Associazioni, Cooperative Sociali,
Parrocchie, Enti di Patronato, ecc.) e di utenti e famiglie (in forma singola o associata).
Il Comitato dei Sindaci dell’Ambito n.7 è composto dai Sindaci dei Comuni facenti parte
dello stesso Ambito e partecipano alle riunioni il Presidente della Comunità Montana, il
Direttore del Distretto Sanitario e il Coordinatore, nelle persone di:
M. Pelagaggia (Presidente): Fossombrone (Ente Capofila)
I. Verdini: Cartoceto
P. A. Battistoni: Isola del Piano
Q. Ciacci: Montemaggiore al Metauro
4
G. Manoni: Montefelcino
T. Renzoni: Saltara
F. Sciriscioli: Serrungarina
D. Tinti: Sant’Ippolito
A. Omiccioli: Presidente della Comunità Montana
M. A. Racchini: Direttore del Distretto Sanitario
L. Giombini: Coordinatrice d’Ambito
Hanno partecipato principalmente al Comitato dei Sindaci anche i seguenti Amministratori,
con apposite deleghe dei rispettivi Sindaci:
P. Savelli: Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Fossombrone
S. Berluti: Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Cartoceto
G. Paolini: Vicesindaco e Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Isola del
Piano
A. Alesi: Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Montemaggiore al Metauro
A. Giavoli: Assessore al Bilancio del Comune di Montefelcino
P. Severini: Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Saltara
R. Mencoboni: Assessore alla cultura, turismo e fiere del Comune di Serrungarina
I. Polverari: Vicesindaco del Comune di Serrungarina
M. Bucchi: Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Sant’Ippolito
Nel periodo di attività luglio 2002-maggio 2005 si sono tenute 41 sedute del Comitato dei
Sindaci
1.2 Il Coordinatore d’Ambito, ruolo e collegamenti
Il Coordinatore della rete dei servizi dell’Ambito Territoriale è una figura di
professionalità sociale, scelta e nominata dal Comitato dei Sindaci, incaricata dall’Ente
Capofila per conto dell’Ambito Territoriale, a tempo pieno per un anno rinnovabile in
relazione a verifica secondo criteri definiti dalla Giunta regionale, che accede al ruolo
secondo le normative vigenti.
Si avvale di una specifica struttura tecnica, così come definito nel Piano Regionale per un
Sistema Integrato di Interventi e Servizi Sociali” per:
- sostenere lo sviluppo del benessere locale secondo le indicazioni date dal Piano
sociale regionale;
- supportare i processi di gestione delle risorse;
- curare le informazioni relative alle prestazioni ed ai servizi disponibili nell’Ambito
Territoriale;
- facilitare i processi di integrazione;
- facilitare i rapporti con le altre Amministrazioni Pubbliche per le attività che si
rendessero necessarie;
- collaborare con il Comitato dei Sindaci per la stesura e l’attuazione del Piano di Zona
triennale e dei Piani annuali di attuazione.
- supportare il Comitato dei Sindaci nella programmazione della rete dei servizi
essenziali da garantire all’Ambito Territoriale, dei servizi di rilievo intercomunale,
delle nuove progettualità e sperimentazioni; nella definizione del Bilancio Sociale;
Le funzioni del Coordinatore d’Ambito si articolano nelle seguenti attività:
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a) Cura, in collaborazione con l’Ufficio di Piano e coi Responsabili di Distretto, della
redazione della proposta del Piano di Zona e del Bilancio Sociale in base alle linee
espresse dal Comitato dei Sindaci e concertate con le diverse realtà territoriali;
b) Coordinamento del processo di costruzione del Piano attraverso l’attivazione di
rapporti, relazioni e attività di concertazione, sulla base delle indicazioni dei Sindaci
dei Comuni dell’ambito territoriale di riferimento;
c) Monitoraggio sullo stato di attuazione del Piano di Zona attraverso la segnalazione al
Comitato dei Sindaci di eventuali difficoltà in ordine agli obiettivi definiti nel Piano;
d) Supporto al Comitato dei Sindaci nella organizzazione e nel coordinamento degli
Uffici di Promozione Sociale .
e) Coordinamento e cura delle attività di raccolta dati per la costruzione del Sistema
Informativo locale, secondo le indicazioni dell’Osservatorio Regionale per le
Politiche Sociali e nell’ambito del Sistema di Rilevazione Provinciale ed informa dei
risultati il Comitato dei Sindaci;
f) Promozione del coordinamento dei percorsi formativi all’interno dell’Ambito
Territoriale in stretto contatto con le Province;
g) Promozione dell’integrazione socio-sanitaria attuata in base alle indicazioni nazionali
e regionali e del Comitato dei Sindaci;
h) Coordinamento dei referenti pubblici individuati dai Comuni per i singoli settori di
intervento e linee di attività (infanzia e adolescenza, handicap, politiche giovanili,
anziani ecc.) e dei referenti del privato sociale e del volontariato in funzione dello
sviluppo della rete;
i) Possibilità di assunzione del ruolo di gestione dei servizi in forma associata
dell’Ambito Territoriale;
j) Coordinamento dei rapporti e della progettazione per l’integrazione nella rete dei
servizi delle Ipab;
k) Stesura delle Proposte di Delibera del Comitato dei Sindaci, cura della redazione del
verbale, trasmissione al Dirigente del Servizio per l’assunzione dei relativi atti
necessari a dare esecuzione alla deliberazione.
L’Ufficio del Coordinamento dell’Ambito Territoriale n. 7 è attualmente costituito dalle
seguenti figure professionali:
L. Giombini: Coordinatrice
P. Prussiani, F. Diottalevi: Staff
E. Vichi: addetto segreteria
Sono in atto due convenzioni con l’INRCA di Ancona (G. Lamura) e l’Università di
Urbino (A. Genova).
1.3 L’Ufficio di Piano, ruolo e collegamenti
L’Ufficio di Piano costituisce l’organo di coordinamento tecnico-istituzionale, di
supporto alla programmazione e alla gestione dei servizi e degli interventi, di monitoraggio
e verifica intermedia dell’attuazione del Piano di Zona.
L’Ufficio di Piano, istituito nella seduta del 9.06.2002, è composto dal Coordinatore
d’Ambito, dai Responsabili dei servizi Sociali dei Comuni appartenenti all’Ambito
Territoriale, dal Responsabile dei Servizi Sociali della Comunità Montana, dal
Responsabile del Distretto Sanitario A.S.U.R. n.3.
L’Ufficio di Piano:
- garantisce una programmazione territoriale condivisa;
- promuove forme di regolamentazione omogenea della rete dei servizi sociali presenti
sul territorio;
6
-
-
si riunisce di norma una volta al mese, dietro convocazione del Coordinatore, su sua
iniziativa, di uno o più componenti del Comitato dei Sindaci, di uno o più componenti
l’Ufficio di Piano;
collabora alla redazione della proposta del Piano di Zona;
svolge azione di monitoraggio sulle attività del Piano di Zona;
sottopone al Coordinatore temi o problematiche da studiare ed approfondire al fine
dell’ottimizzazione dei Servizi;
esprime pareri e proposte operative relativamente ai singoli settori di intervento sociale.
L’Ufficio di Piano dell’Ambito Territoriale n.7 è composto dai seguenti Responsabili dei
Servizi Sociali:
P. Battazzi: Comune di Fossombrone
S. Briscoli: Comune di Cartoceto
E. Ragni: Comune di Isola del Piano
R. Pierotti: Comune di Montemaggiore al Metauro
P. Bartolucci o G. Salvatori: Comune di Montefelcino
N. Pierucci: Comune di Saltara
V. Guerra: Comune di Sant’Ippolito
C. Conti: Comune di Serrungarina
C. Barone: Comunità Montana
M. A. Racchini: Distretto Sanitario
Nel periodo di attività luglio 2002-maggio 2005 l’Ufficio di Piano si è riunito in 39
incontri e si sono svolti 123 incontri tematici con il territorio, coinvolgendo un numero
totale di persone oltre a 160.
7
1.4 PROCEDURE ATTIVATE PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI ZONA
Comitato dei Sindaci
con funzioni di indirizzo politico
istituzionale e programmatico.
Assessori Servizi Sociali
con funzioni di coordinamento.
Coordinatore Ambito
con
funzioni
di
coordinamento,
supporto ai processi, creazione delle
reti, progettazione sulla base degli
obiettivi programmatici ricevuti dal
Comitato dei Sindaci e concertati con i
Tavoli. Compiti di gestione supportato
dallo Staff.
Ufficio di Piano
con funzioni di coordinamento tecnicoistituzionale,
supporto
tecnico
e
metodologico alla programmazione ed
alla gestione, monitoraggio e verifica
degli interventi.
Distretto
Sanitario
per integrazione
socio-sanitaria
Tavolo di Concertazione Generale
con funzioni di lettura condivisa delle caratteristiche del
territorio e concertazione delle linee di priorità sociale.
Tavoli di Lavoro Tematici
con funzioni di traduzione in progetti degli obiettivi programmatici concertati.
“Disabili”
“Anziani”
“Giovani”
“Disagio Adulto -Salute
Mentale -Immigrati”
Ente Locale Capofila
8 di gestione tecnica
con compiti
amministrativa degli interventi
“Famiglia – Infanzia
- Adolescenti”
Lo schema sopra riportato indica schematicamente il ciclo della predisposizione del piano
di zona; seguono alcune precisazioni circa l’organizzazione di questo territorio.
Alcuni componenti dell’Ufficio di Piano partecipano a gruppi tecnici di lavoro, divisi per
aree di intervento largamente rappresentativi.
Nell’Ambito Territoriale n.7 sono stati istituiti i seguenti “Tavoli tematici”:
L’Ufficio di Piano può articolarsi in gruppi tecnici di lavoro, divisi per aree di intervento,
al quale possono partecipare anche figure tecniche specializzate.
Nell’Ambito Territoriale n.7 sono stati istituiti i seguenti “Tavoli tematici”:
- DISABILI (22 componenti)
Referente: N. Pierucci
- ANZIANI (30 componenti)
Referente: G. Lamura
- DISAGIO ADULTO (13 componenti)
Referente: L. Giombini
- FAMIGLIA-INFANZIA- ADOLESCENZA (28 componenti : questo tavolo coincide
con il Comitato Territoriale di cui alla L.R. 9/03)
Referente: P. Prussiani
- GIOVANI (23 componenti)
Referente: P. Prussiani
A partire dall’ultimo Convegno realizzatosi a Saltara in data 27.09.2004, durante il quale è
stata registrata una partecipazione di oltre 160 persone, in cui, grazie all’apporto
dell’Assessore Regionale, di vari funzionari della Regione Marche e degli amministratori
locali, si è proceduto a fare il punto della situazione circa l’attuazione del 1° Piano di Zona
e a sviluppare, grazie anche ai suggerimenti e agli interventi degli stessi partecipanti, le
linee e gli obiettivi di carattere generale per il sistema del welfare locale; è stata assicurata
annualmente, attraverso l’Ambito Territoriale, la partecipazione attiva alla
programmazione e alla pianificazione del Piano di Zona. In particolare sono stati realizzati
incontri tematici per le seguenti sezioni:
- ANZIANI: 5 incontri
- DISABILITA’: 5 incontri
- DISAGIO ADULTO: 2 incontri
- GIOVANI: 3 incontri
- PROMOZIONE-RACCORDO VOLONTARIATO: 3 incontri
- INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA: 3 incontri
- FAMIGLIA, INFANZIA E ADOLESCENZA: 8 incontri
Di recente il Comitato dei Sindaci con Deliberazione n. 6 del 26.04.2005 ha istituito il
Comitato territoriale di cui all’art. 3 della L.R. 9/03 prevedendone la coincidenza con il
Tavolo Tematico per l’Infanzia, adolescenza e famiglia. Con Determinazione del
Coordinatore di Ambito n. 18 del 16.05.2005 sono state recepite le relative nomine dei
sotto elencati componenti:
ORGANIZZAZIONE RAPPRESENTATA
RAPPRESENTANTE
COMUNE FOSSOMBRONE –
ASILO NIDO
COMUNE CARTOCETO
ELISA PARADISI
MARZIA BATTAGLINI
STEFANIA BRISCOLI
COMUNE ISOLA DEL PIANO
ELISABETTA RAGNI
COMUNE MONTEFELCINO
GIUSEPPINA SALVATORI
COMUNE MONTEMAGGIORE
ALESI ALBERTO
9
COMUNE SALTARA
ANDREA GIULIANI
INFORMAGIOVANI
KATIA RENZONI
COMUNE SANT’IPPOLITO
VANIA GUERRA
COMUNE SERRUNGARINA
IRENE POLVERARI
CONSULTORIO FAMILIARE
GIUSEPPINA DONINI, VALERIA BELTUTTI
CONSULTORIO FAMILIARE
SERENA ALESI VALERIA BELTUTTI
CARITAS
MARIA ESTER GIOMARO
ASS. VOL. PETER PAN
ALBERTO ALESI, CARLOTTA CONTI,
EBE GIULIETTI
CURIA VESCOVILE
EBE GIULIETTI
ASS. VOL .AVULSS
AURELIO MARIANI
ASS. VOL. FAMIGLIE PER L’ACCOGLIENZA
MARIO GROSSI, AGOSTINI SERENELLA,
M. SILVIA NOCELLI
COOP. SOC. LA SORGENTE
CATIA LUCCIARINI
COOP. SOC. CRESCERE
CARLA ZENGARINI
COOP. SOC .LABIRINTO
GABRIELA LAVIGNA
COOP. SOC .COSS MARCHE
SABINA GIULIANI ANDREA LANDINI
COOP. SOC. FORUN SERVICE
LORELLA CENERELLI, TAMARA BENVENUTI
COOP. SOC. PRIMAVERA
NADIA FALCIONI
CENTRO PER L’IMPIEGO
LUANA CONSOLINI
DIREZIONE DIDATTICA FOSSOMBRONE
POLO SCOLASTICO DONATI OMBRONE
IST. COMPR. FOSSOMBRONE
DOCENTE
FAMIGLIA
IST. COMPR. CARTOCETO
DOCENTE
FAMIGLIE
IST. COMPR. MONTEFELCINO
DOCENTE
FAMIGLIE
IST. COMPR. SALTARA
DOCENTE
FAMIGLIA
DONATELLA ROSSI
LIVIA MANCARELLI
GRAZIELLA DEL PRETE
CLAUDIA PIETRELLI
BRUNELLA RACCHINI
CRISTINA RONDINA
ANNA MARIA PACINI
M.DANIELA SACCHI
CATIA CIPRESSI
SANDRA BERNABUCCI
Per la consultazione del Piano di Zona sono stati sviluppati altresì incontri aperti ai vari
attori sociali direttamente preso alcuni Comuni nelle date come precisate:
- Cartoceto; 10.05.2005;
- Fossombrone: 17.05.2005
- Montefelcino: 24.05.2005;
- Saltara: 31.05.2005;
- Sant’Ippolito: 20.05.2005
In data 9.02.2005 il Comitato dei Sindaci ha riunito le Organizzazioni Sindacali in
relazione al documento unitario dalle medesime inoltrato, relativo alla valutazione del
Piano di Zona 2003 e alle indicazioni per la programmazione del nuovo Piano di Zona
triennale, aprendo un apposito confronto.
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In data 24.06.2005 il Comitato dei Sindaci ha riunito il Tavolo della Concertazione
presentando la Bozza del Piano di Zona 2005/07:il tavolo ha espresso parere favorevole in
ordine alla programmazione di cui al piano triennale nella previsione di trovare ulteriori
momenti di confronto in itinere per eventuali integrazioni. Sarà opportuno valutare anche
la possibilità di stringere appositi accordi con i Patronati per il segretariato sociale e per
collaborare per lo studio di fattibilità ISEE previsto dalla programmazione.
Il Tavolo della Concertazione, descritto dettagliatamente in altra sezione del Piano, è nello
specifico altamente rappresentativo dei vari attori sociali e istituzioni del nostro territorio.
L’A.S.U.R. n.3 ha individuato per il nostro Ambito Territoriale un referente dell’area
integrazione socio-sanitaria, comprensiva della responsabilità U.M.E.A., Centro Gravi e
Strutture per disabili, nella figura del DR G. Mancini.
Il Tavolo dell’Integrazione socio-sanitaria approvato dal Comitato dei Sindaci in data
27.05.2005, è composto dai seguenti referenti:
Paride Prussiani per le aree dipendenze patologiche e materno infantili;
Giovanni La mura per l’area anziani;
Elisa Paradisi e Laura Giombini per l’area salute mentale;
Nara Pierucci per l’area disabilità.
Quali referenti ASUR come da nomina del Direttore zona 3: per la parte sanitaria :
- Dr. A. Lacetera, Dr. M.A. Racchini, inf. L. Monteverde: area anziani/paziente fragile
- Dr. V. Stoppioni, Dr. G. Giorgetti, Dr. C. Grulla: area disabilità e inserimento sociale
- Dr. E. Venanzini, Dr. M.E. Ridolfi, Dr. F. Del Grande: area salute mentale
- Dr. B. Cinti Lucani, Dr. P. Rinolfi, Dr. Tomsu, Dr. M. Agostini: area dipendenze
patologiche
- Dr. A. Fayer, Dr. I. Trotta, Dr. G. Tonelli, Dr. R. Seclì, C. Sirri: area materno infantile
Il Coordinatore partecipa all’U.C.A.D., collabora per il P.A.D. e partecipa al Collegio di
Direzione ASUR
Per la coprogettazione sono attivi dei Tavoli tecnici di lavoro costituiti sia formalmente che
informalmente, e precisamente:
-
INFANZIA, ADOLESCENZA E FAMIGLIA (Comitato territoriale)
DIPENDENZE PATOLOGICHE
TAVOLO TECNICO INTEGRATO DISABILITA’ ADULTA
TAVOLO PER ANZIANI
TAVOLO PER INTERVENTI DI SOSTEGNO FRA FAMIGLIE
COORDINAMENTO HANDICAP D’AMBITO
NUCLEO DI VALUTAZIONE “PROGETTO SOLLIEVO” PER SOGGETTI
PSICHIATRICI E LORO FAMIGLIE
TAVOLO PER PROGETTO ”STUDIO-LAVORO” ADOLESCENTI
TAVOLO POLITICHE DELLA CASA PER IMMIGRATI
TAVOLO GIOVANI (in corso di avvio)
TAVOLO POLITICHE ECONOMICO-SOCIALI (in corso di avvio)
Il Comitato dei Sindaci per favorire quanto più possibile la partecipazione attiva sia nei
Tavoli tematici di consultazione e coprogettazione ha lasciato al Coordinatore d’Ambito e
allo Staff che segue specifiche tematiche, la possibilità di valutare di volta in volta la
integrazione di partecipanti, sia per esigenze di rappresentanza, che per accogliere tutte le
richieste espresse anche da parte dei cittadini di partecipazione.
L’adozione di atti che formalizzano i tavoli, soprattutto nell’affrontare le tematiche
collegate alle politiche sociali, renderebbero rigido il sistema della partecipazione con il
rischio che le consuete lentezze burocratiche soffochino gli apporti spontanei in tali
importanti fasi della costruzione della programmazione del welfare locale.
11
2.
PRESENTAZIONE DEL “PROFILO DI COMUNITA’”
2.1
METODOLOGIA UTILIZZATA PER LA “CONOSCENZA
PARTECIPATA” MANUTENZIONE DELLA RETE DELLA
“GOVERNANCE”
Il Comitato dei Sindaci ha stabilito nella riunione del 23 maggio 2003 la istituzione di un
Tavolo di Concertazione sindacale a carattere consultivo per il monitoraggio del Piano di
zona 2003, precedentemente approvato. Con Determinazione del Coordinatore di Ambito
n.749 del 4 agosto 2003 sono stati designati i relativi rappresentanti. Successivamente
nella seduta del 24 novembre 2003 il Comitato dei Sindaci ne prevedeva la integrazione
anche con rappresentanti del Distretto Sanitario, del centro per l’Impiego, delle
Associazioni di
Volontariato, degli Istituti scolastici, delle Fondazioni. Con
Determinazione del Coordinatore di Ambito n.178 del 5 marzo 2004 venivano designati i
relativi rappresentanti.
In altra parte del Piano sono stati riportati i percorsi attuati e relativamente al livello di
partecipazione si può con soddisfazione dire che è quasi sempre stata più che positiva. La
partecipazione diventa nel nostro territorio particolarmente incisiva, sia in termini di
consultazione, e coprogettazione, quando nei vari tavoli si affrontano sezioni di piani
settoriali, mentre per la programmazione più generale tematica la partecipazione resta
meno attiva. I processi fin qui attuati, avvalendosi di diversi tavoli di lavoro tematici e a
progetto dovrebbero nel tempo riuscire a migliorare i processi di sintesi degli interventi
intersettoriali superando la frammentarietà nell’approccio delle politiche sociali. In questo
momento è il Tavolo di Concertazione che rappresenta la possibilità dell’unitarietà degli
interventi in termini di espressione di pareri in ordine alla programmazione territoriale.
La scelta da parte del Comitato dei Sindaci di mantenere i tavoli di lavoro ad un livello
quanto più informale consente una partecipazione più libera, flessibile ed aggiornabile,
evitando le lentezze burocratiche per acquisire nomine e sostituzioni.
Un importantissimo contributo per la conoscenza dei bisogni, dell’offerta delle risorse è
stato garantito attraverso la periodica convocazione dell’Ufficio di Piano, la cui
registrazione delle presenze è stata sempre soddisfacente: in particolare in collaborazione
con questo strategico Ufficio si è potuto approfondire il sistema dei servizi in essere a
gestione pubblica e anche un primo approccio all’offerta dei privati. La partecipazione in
questo Ufficio sia di un rappresentante della C.M. e del Distretto hanno favorito la messa
in rete e l’approfondimento degli interventi e servizi sociali e sanitari. Attori privilegiati
che hanno contribuito a questa conoscenza sono stati anche i referenti scolastici, le
Associazioni di volontariato, il mondo della cooperazione sociale le OO.SS.
Essendo il sistema dell’offerta dei servizi ed interventi sociali in continua evoluzione il
profilo di comunità di cui al presente piano di zona necessita di essere interpretato in
maniera dinamica ed aperta.
Alla rilevazione dei bisogni hanno concorso vari servizi quali i CAG, i servizi
informagiovani comunali, gli Uffici demografici dei Comuni.
Hanno avuto un ruolo anche i semplici cittadini sia all’interno dei gruppi di lavoro, sia
negli incontri promossi sul territorio a livello di consultazione.
COINVOLGIMENTO MONDO IMPRESE ECONOMICHE
Questo territorio con il Primo Piano di zona ha affrontato in maniera poco strutturata le
tematiche riferite allo sviluppo territoriale nel suo complesso, e nel corso dell’attività di
questo triennio pur se spesso ancora in termini di spontaneità, separatezza e sicuramente in
modo poco sistematico è stato coinvolto il mondo delle imprese. Lo stesso Profilo di
12
Comunità , redatto per questo piano di zona triennale, riporta anche sezioni specifiche che
riguardano l’occupazione, la disoccupazione, l’istruzione, la tipologia delle attività
produttive e la sua dislocazione nel territorio. Le scelte degli interventi sociali a livello
istituzionale anche in questo Ambito hanno coinvolto i sindacati ed il terzo settore,
costruendo una partecipazione non solo in termini di programmazione, ma anche di
cogestione delle attività. Per alcuni interventi si è particolarmente sentita la esigenza di
procedere al coinvolgimento del mondo delle imprese economiche sia a livello delle
associazioni di rappresentanza, ma anche cercando alleanze, e collaborazioni attive senza
però arrivare alla assunzione di strategie specifiche che potessero diventare sistema.
Questi interventi costituiscono una premessa per definire linee di lavoro e strategie atte a
sviluppare in modo qualificato e sostenibile il nostro ambiente.
Le azioni messe in campo sono rivolte alle strategie di unitarietà di intervento resesi
sempre più necessarie in relazione alle modifiche dello scenario dello sviluppo economico
del sistema locale e delle azioni della politica sociale e dei bisogni”sociali”.
In relazione all’aumento della immigrazione nel nostro contesto, che ormai viene
progressivamente registrata , sempre più si avverte la necessità da parte del mondo delle
imprese di sviluppare buone prassi in piena collaborazione con gli enti locali: nei comuni
di grossa e media dimensione ove sono spesso concentrati gli insediamenti produttivi il
problema della casa, degli elevati costi degli affitti, della vita, della educazione dei figli,
della sanità,ecc. correlati alla ancora difficile integrazione sociale e culturale impongono
scelte e collaborazioni strategiche di pianificazione degli interventi. Le azioni messe in
campo sono riferite alla Casa (progetto casa accessibile) agli interventi per potenziare la
informazione circa le politiche sociali in atto in termini di agevolazioni affitti , al
coinvolgimento delle agenzie per il reperimento degli alloggi e alla programmazione degli
interventi di edilizia popolare.
Per promuovere le opportunità di avviare in tutto il territorio dell’Ambito iniziative rivolte
ai giovani in contesto lavorativo si è realizzato , promosso a livello di territorio, a partire
dallo scorso anno un apposito tavolo di lavoro con la partecipazione delle associazioni di
rappresentanza del mondo delle imprese economiche, il centro per l’impiego e i
rappresentanti politici e tecnici degli enti locali con lo scopo di creare una rete tra l’ente
locale e il mondo produttivo per favorire iniziative di stage presso le aziende da parte dei
giovani in periodi estivi.
Per l’inserimento lavorativo delle fasce deboli e per persone diversamente abili è
necessario di qui in avanti cercare di sistematizzare alcune buone prassi già in atto
,mettendo in rete quanto più possibile tutti gli attori sociali coinvolti. In questo momento
sono gli operatori sociali dei Comuni, del Centro per l’impiego, dell’ASUR e degli
amministratori locali dei sindacati e patronati a promuovere iniziative per la integrazione
lavorativa di queste fasce di popolazione, spesso in modo poco coordinato senza la messa
in rete delle azioni. Nel triennio è quindi opportuno sviluppare questo obiettivo, per
superare la separatezza degli interventi e per promuovere un più organico piano strategico.
Uno degli obiettivi in programmazione è anche quello di un coinvolgimento del servizio di
formazione professionale provinciale nella fase della programmazione degli interventi di
formazione per una pianificazione integrata degli interventi che possa in maniera più
efficace rispondere ai bisogni formativi del mondo attivo del lavoro. Recentemente è stata
infatti posta da questo Ambito alla Provincia la necessità di avviare un percorso di
partecipazione a livello di ambito territoriale alla programmazione degli interventi
formativi e da parte degli attori sociali ed economici di questo territorio. Il Comitato dei
Sindaci nella seduta del 16 giugno scorso si è impegnato a promuovere almeno due
incontri annuali per il confronto con il mondo delle imprese economiche e per l’adozione
di piani di intervento funzionali a rendere maggiormente efficace il sistema sociale.
13
2.2 BASI CONOSCITIVE DEL “PROFILO DI COMUNITA’”
2.2.1. Fase conoscitiva della popolazione e del territorio
Aspetti ambientali
La superficie dell’Ambito Territoriale n.7 è di circa 257,31 Kmq e si estende ad un
altitudine che varia da 120 a 500 m. circa sul livello del mare.
L’Ambito territoriale n.7 si estende lungo la fascia pedemontana che va dai Comuni di
Montemaggiore al Metauro, Saltara e Catoceto fino al Comune di Fossombrone delimitata
a nord dalla dorsale collinare, e attraversata dal fiume Metauro.
La valle del fiume Metauro costituisce la struttura portante dell’intero comprensorio.
La morfologia del territorio è funzione diretta delle caratteristiche delle formazioni
afferenti.
Il territorio è attraversato dall’importante Superstrada SS 73 bis Fano-Grosseto, che
correndo a fianco del bacino del Metauro, assicura rapidi collegamenti verso la costa, con
la connessione all’Autostrada A14 Bologna-Taranto (casello Fano), con l’Umbria e Roma
verso la Toscana; altri importanti assi viari sono la Sp3 Flaminia. A Fano si trova la
stazione ferroviaria della linea Adriatica. L’aeroporto più vicino è quello di AnconaFalconara.
Lungo gli assi viari principali, e quindi sui comuni di pianura si sono sviluppate diverse
aree produttive che costituiscono il sistema economico prioritario del territorio, sulle zone
collinari invece gioco un ruolo importante il settore dell’agricoltura, in gran parte orientata
verso i prodotti di qualità con forte presenza di coltivazioni biologiche.
Dimensioni dei Comuni
Rispetto alla popolazione, sono individuabili 3 tipologie di Comuni:
- grande dimensione: Fossombrone, Cartoceto e Saltara;
- media dimensione: Montefelcino, Montemaggiore, Serrungarina, Sant’Ippolito;
- piccola dimensione: Isola del Piano.
Suddivisione dei Comuni
La Regione Marche con l’allegato alla deliberazione n. 306/00 “Piano regionale per un
sistema integrato di interventi e servizi sociali 2000-2002” ha suddiviso i comuni
marchigiani in categorie, dividendoli in comuni urbanizzati, industrializzati, periferici,
svantaggiati, emergenti e rurali.
Cartoceto, Fossombrone, Montefelcino sono stati classificati come industrializzati, cioè
che presentano le seguenti caratteristiche: buona situazione demografica, elevato tasso di
attività, notevole percentuale di addetti al secondario e ridotti tassi di disoccupazione.
Isola del Piano, Montemaggiore al Metauro, Saltara, Sant’Ippolito e Serrungarina sono
invece classificati come emergenti la cui caratteristica è l’aumento demografico nell’ultimo
decennio.
Tutti i comuni eccetto Cartoceto, Montemaggiore e Saltara sono comuni ricompresi nelle
zone ammesse ai benefici dei fondi strutturali europei Obiettivo 2.
14
Densità
La densità di popolazione dei Comuni dell’Ambito varia da un minimo di una media di 29
persone a chilometro quadrato ad un massimo di una media di 561.
Il Comune con la più alta densità di popolazione è Saltara, con una presenza di 561
persone ogni chilometro quadrato su una superficie di 9,97 chilometri quadrati, la più
piccola dei Comuni dell’Ambito. Seguono poi i Comuni di Cartoceto (densità 304) e
Montemaggiore (densità 176).
Il comune con la più bassa densità è Isola del Piano, con una presenza media di 29 persone
ogni chilometro quadrato su una superficie di 23,05 chilometri quadrati. Seguono poi i
Comuni di Montefelcino (densità 69), Sant’Ippolito (densità 81) e Serrungarina (densità
98).
Fossombrone, il Comune più grande per numero di abitanti ed estensione territoriale, ha
una densità (n. abitanti ogni Km.q) di 91; la popolazione di questo Comune si concentra
per due terzi nel Capoluogo.
Si è registrato un progressivo aumento della popolazione a livello di Ambito e
confrontando i dati 2000/2004 si in termini assoluti l’aumento è pari a 1.711 unità;
significativo in particolare l’aumento della popolazione a Cartoceto + 633, Montemaggiore
+ 198 e Saltara + 487.
POPOLAZIONE, SUPERFICIE TERRITORIALE E DENSITA' (31/12/2000)
COMUNI
Maschi
Femmine
Tot.
Popolaz.
Superficie
Km.q.
Densita'
Altitudine
Fossombrone
4681
4903
9584
106,68
90
118
Cartoceto
3186
3213
6399
23,16
276
235
Montefelcino
1273
1262
2535
38,69
66
260
Montemaggiore
1047
1058
2105
13,04
161
197
Saltara
2507
2599
5106
9,97
512
160
Sant'Ippolito
746
758
1504
19,74
76
246
Serrungarina
1087
1090
2177
22,98
95
209
Isola del Piano
334
323
657
23,05
29
210
TOTALE AMBITO
14861
15206
30067
257,31
117
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
POPOLAZIONE, SUPERFICIE TERRITORIALE E DENSITA' (31/12/2004)
COMUNI
Maschi
Femmine
Tot.
Popolaz.
Superficie
Km.q.
Fossombrone
4728
4940
9668
Cartoceto
3533
3499
7032
Montefelcino
1326
1331
Montemaggiore
1150
Saltara
Densita'
Altitudine
106,68
91
118
23,16
304
235
2657
38,69
69
260
1153
2303
13,04
176
197
2755
2838
5593
9,97
561
160
Sant'Ippolito
797
793
1590
19,74
81
246
Serrungarina
1120
1141
2261
22,98
98
209
Isola del Piano
343
331
674
23,05
29
210
TOTALE AMBITO
15752
16026
31778
257,31
123
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
15
Andamento demografico
POPOLAZIONE AMBITO CONFRONTO 2000-2004
COMUNI
pop 2000 pop 2001 pop 2002 pop 2003 pop 2004
Fossombrone
9584
9591
9630
9695
9668
Cartoceto
6399
6490
6645
6830
7032
Montefelcino
2535
2569
2622
2622
2657
Montemaggiore
2105
2123
2153
2214
2303
Saltara
5106
5101
5235
5390
5593
Sant'Ippolito
1504
1513
1522
1559
1590
Serrungarina
2177
2200
2249
2264
2261
Isola del Piano
657
664
642
661
674
TOTALE AMBITO
30067
30251
30698
31235
31778
%
0,61
2,27
3,74
5,38
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
Se si osserva l’andamento demografico dell’Ambito Territoriale n.7 dall’anno 2000 fino al
2004 ci sono diversi aspetti da considerare:
- dal 2000 al 2001 la popolazione dell’Ambito è aumentata, salvo per il Comune di
Saltara dove si registra una lieve diminuzione (-5v.a.),
- dal 2001 al 2002 la popolazione dell’Ambito è aumentata, salvo per il Comune di Isola
del Piano dove si registra una lieve diminuzione (-22 v.a.),
- dal 2002 al 2003 la popolazione dell’Ambito è aumentata, salvo per il Comune di
Montefelcino dove si registra una pari popolazione,
- dal 2003 al 2004 la popolazione dell’Ambito è aumentata, salvo per i Comuni di
Fossombrone e di Serrungarina dove si registra una lieve diminuzione per
Fossombrone (-27 v.a.) e una lievissima diminuzione per Serrungarina (-3 v.a.).
In generale, (seppur con qualche piccola eccezione), il flusso della popolazione mostra un
andamento demografico positivo, dovuto anche al consistente afflusso di extracomunitari.
Il totale della popolazione residente al 31/12/2003 è di 31.235, e se rapportato con il livello
provinciale l’ 8,64 % e regionale il 2,08 %.
E’ da segnalare soprattutto l’incremento demografico dei cosiddetti comuni giovani,
Montemaggiore al Metauro, Cartoceto, Saltara, cioè quelli che hanno un basso indice di
vecchiaia e in cui la maggioranza della popolazione è giovane.
La popolazione: i maschi e le femmine al 31/12/2004
POPOLAZIONE FEMMINILE E MASCHILE AMBITO
AL 31/12/2004
MASCHI
49,57%
FEMMINE
50,43%
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
16
Confrontando la popolazione maschile e femminile dell’Ambito al 31/12/2000 con quella
al 31/12/2004, si conferma che la maggioranza della popolazione dell’Ambito è di sesso
femminile, 50,43%, contro il 49,57% che è quella maschile. (maschi 15.752 - femmine
16.026)
Rapporto di mascolinità popolazione Ambito al 31/12/2004
RAPPORTO DI MASCOLINITA'
AL 31/12/2004
Fossombrone
95,71
Cartoceto
100,97
Isola del Piano
103,63
Montefelcino
99,62
Montemaggiore
99,74
Saltara
97,08
Sant'Ippolito
100,50
Serrungarina
98,16
AMBITO
98,29
96,02
PROVINCIA PU
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
RAPPORTO DI MASCOLINITA' POPOLAZIONE ANNO 2004
(quanti maschi ogni 100 femmine)
106,00
103,63
104,00
100,97
102,00
100,50
99,62 99,74
100,00
97,08
98,00
98,16 98,29
95,71
96,00
96,02
94,00
92,00
Fo
ss
om
br
on
e
C
ar
t
oc
Is
ol
et
a
o
de
lP
ia
M
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in
a
AM
PR
BI
O
TO
VI
N
C
IA
PU
90,00
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
17
R A P P O R T O D I M A S C O L IN IT A '
P O P O L A Z IO N E A N N O 2 0 0 0
(q u a n ti m a s c h i o g n i 1 0 0 fe m m in e )
1 0 6
1 0 4
1 0 2
1 0 0
9 8
9 6
9 4
9 2
9 0
S e r ie 1
F o s s
o m b r
C a rto
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Is o la
d e l
M o n t
e f e lc i
M o n t
e m a g
S a lt a r S a n t 'I
a
p p o lit
S e rru
n g a ri
A M B I P R O
T O
V IN C I
9 5 ,4 7
9 9 ,1 6
1 0 3 ,4
1 0 0 ,8
9 8 ,9 6
9 6 ,4 6
9 8 ,6 8
9 7 ,7 3
9 8 ,4 2
9 6 ,1 5
I valori del grafico dati 31/12/2004 stanno ad indicare quanti maschi ci sono nella
popolazione in proporzione a 100 femmine; i valori superiori a 100 indicano maggioranza
di maschi.
Sono in lieve maggioranza numerica nell’Ambito così come nella popolazione provinciale
le femmine sui maschi, eccetto ad Isola del Piano, Cartoceto e Sant’Ippolito dove sono in
maggioranza i maschi.
Si registrano pochissime differenze circa detto rapporto se si confrontano i dati sopra
riportati nelle tabelle 2000/2004.
Popolazione Ambito al 31/12/2004 e al 01/01/2001 per sesso e classi di età (classi di 5
anni)
31/12/2004
fasce d'età
maschi
femmine
totale
0-4
795
776
1571
5-9
773
705
1478
10-14
748
716
1464
15-19
811
758
1569
20-24
893
886
1779
25-29
1156
1098
2254
30-34
1320
1213
2533
35-39
1355
1280
2635
40-44
1208
1136
2344
45-49
1094
1027
2121
50-54
949
944
1893
55-59
998
940
1938
60-64
849
867
1716
65-69
814
912
1726
70-74
731
822
1553
75-79
587
765
1352
80-84
420
662
1082
85-89
154
277
431
90-oltre 100
97
242
339
totale
15.752
16.026
31.778
18
01/01/2001
fasce d'età
maschi
femmine
totale
0-4
699
684
1383
5-9
710
661
1371
10-14
768
707
1475
15-19
780
756
1536
20-24
949
951
1900
25-29
1166
1050
2216
30-34
1192
1159
2351
35-39
1184
1135
2319
40-44
1100
1026
2126
45-49
925
896
1821
50-54
1026
962
1988
55-59
888
811
1699
60-64
815
942
1757
65-69
822
857
1679
70-74
732
790
1522
75-79
561
840
1401
80-84
329
457
786
85-89
198
402
600
90-oltre 100
55
170
225
totale
14899
15256
30155
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
Confrontando i dati del quadriennio è significativo segnalare l’aumento progressivo anche
della fascia più giovane della popolazione (0-19) pari al 4,72% e della popolazione “attiva”
(20-59) pari al 6,16%.
Si conferma l’andamento degli stessi dati al 31/12/2000 dai quali si evidenzia che fino a 59
anni di età, i maschi superano numericamente le femmine; dopo i 60 anni invece sono le
femmine a prevalere, ciò a conferma che le donne vivono più a lungo. Questo dato diventa
ulteriormente significativo se viene comparato dopo i 70 anni ,dopo gli 80 ecc. fino ad
arrivare ad una percentuale di 28,61% di maschi contro il 71,39% di femmine.
Minori nell’Ambito
Numero minori residenti nei comuni della provincia dal 1999 al 2003 (dati al 1 gennaio)
Anno 2003
Comuni
Anno 2002
Anno 2001
Anno 2000
Anno 1999
Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine
Cartoceto
630
532
625
534
616
513
586
498
604
485
Fossombrone
782
769
788
751
791
766
786
771
775
768
Isola del piano
63
53
64
54
66
55
66
55
68
53
Montefelcino
214
214
205
216
199
213
195
206
205
210
Montemaggiore al Metauro
192
170
191
164
190
164
188
151
181
148
Saltara
466
463
442
441
460
453
463
442
469
441
Sant'ippolito
125
141
133
144
120
144
116
141
119
128
Serrungarina
198
207
204
196
204
191
206
186
204
180
Ambito
2670
2549
2652
2500
2646
2499
2606
2450
2625
2413
Totale
28731
26992
28331
26565
28109
26435
27852
26280
27781
26205
tot
5219
tot
5152
tot
5145
tot
5056
tot
5038
Minori(età compresa tra 0 e 17 anni)
Fonte: Osservatorio provinciale
19
Dal 2000 al 2003 si osserva un progressivo aumento generale della popolazione minorenne
(0-17 anni) nell’Ambito, si tratta di un aumento lieve, ma significativo del 3%;
considerevole è soprattutto l’aumento nel Comune di Cartoceto.
Anziani nell’Ambito
Anno 2003
Comuni
Maschi
1
2
Anno 2002
Femmine
3
1
Maschi
2
3
1
2
Femmine
3
1
2
3
Cartoceto
306
172
49
330
255
95
303
167
48
319
251
97
Fossombrone
472
352
79
558
511
207
503
327
90
559
472
223
Isola del piano
34
22
6
43
26
19
34
20
9
46
23
22
Montefelcino
152
93
17
147
146
52
161
83
22
156
137
59
Montemaggiore al Metauro
103
74
10
115
89
40
107
64
11
111
83
44
Saltara
234
136
34
255
199
75
233
129
38
254
189
74
Sant'ippolito
72
49
19
80
70
24
74
46
19
83
69
26
Serrungarina
106
89
18
114
97
34
102
86
21
122
88
34
Ambito
1479
987
232
1642
1393
546
1517
922
258
1650
1312
579
Anno 2001
Comuni
Maschi
Anno 2000
Femmine
Maschi
Femmine
1
2
3
1
2
3
1
2
3
1
2
3
Cartoceto
302
164
41
307
240
87
300
147
51
300
229
103
Fossombrone
511
329
68
587
457
173
532
295
84
624
436
187
Isola del piano
37
16
6
46
24
19
38
16
7
43
29
19
55
Montefelcino
166
78
17
157
132
45
161
79
21
155
128
Montemaggiore al Metauro
108
57
11
107
86
45
103
59
17
123
77
49
Saltara
240
116
34
243
191
57
245
109
33
246
182
70
Sant'ippolito
78
50
16
84
68
20
79
48
17
88
63
23
Serrungarina
111
80
16
124
87
21
105
83
18
121
98
24
Ambito
1553
890
209
1655
1285
467
1563
836
248
1700
1242
530
Legenda
1 -> >=65 e <75
2 -> >=75 e <85
3 -> >=85
Fonte: Osservatorio provinciale
Dalle tabelle sopra riportate si evidenzia che dal 2000 al 2003 gli abitanti maschi
ricompresi tra i 65 e i 75 sono diminuiti del 5,38%, mentre le femmine sono diminuite del
3,42% pari ad un 4,4% complessivo.
I maschi ricompresi nella fascia d’età tra i 75 e gli 85 sono aumentati del 10,84%, le
femmine sono aumentate del 15,3%; in questa fasci quindi si registra un aumento generale
del 13,07% che non solo va a riassorbire la diminuzione evidenziata nell’altra fascia ma
aggiunge un valore positivo.
Nella fascia d’età dagli 85 anni in su i maschi sono aumentati del 6,46%, contro un lieve
aumento delle donne pari al 2,94%; il saldo complessivo rimane negativo pari all’1,76%.
Se si prendono a riferimento tutte e tre le fascie rapportate per gli anni 2000/2003 si può
dire che la popolazione è aumentata del 6,91%.
20
%Anziani per
un bambino
2001
COMUNI
Cartoceto
2,92
Fossombrone
4,53
Isola del Piano
3,32
Montefelcino
5,11
Montemaggiore al Metauro
3,67
Saltara
3,62
Sant'Ippolito
3,78
Serrungarina
3,45
Ambito
3,8
Provincia
4,17
Fonte: Censimento 2001
Il dato provinciale in riferimento a quello dell’Ambito si discosta lievemente; vanno
comunque evidenziati i valori superiori a quello provinciale pari al 4,17% nei comuni di
Fossombrone 4,53% e Montefelcino ove il rapporto è il più elevato a livello di ambito ed è
pari al 5,11%.
Saldo naturale/migratorio
Movimento anagrafico della popolazione residente. Anno 2003
COMUNI
Popolazione
01-01-2003
Nati
Morti
Saldo
Saldo
Variazione Popolazione
Immigrati Emigrati
naturale
migratorio assoluta 31-12-2003
Cartoceto
6645
78
69
9
343
167
176
185
6830
Fossombrone
9630
91
125
-34
277
178
99
65
9695
Isola del piano
642
4
6
-2
27
6
21
19
661
Montefelcino
2622
20
39
-19
80
61
19
0
2622
Montemaggiore al metauro
2153
18
22
-4
84
19
65
61
2214
Saltara
5235
43
52
-9
333
169
164
155
5390
Sant'ippolito
1522
20
20
0
81
44
37
37
1559
Serrungarina
2249
20
28
-8
83
60
23
15
2264
Ambito
30698
294
361
1308
704
604
31235
Fonte: Osservatorio provinciale
Il saldo naturale , ovvero il raffronto del numero dei nati sui morti è sempre negativo in
tutti i Comuni tranne a Cartoceto e Sant’Ippolito (dove è pari); mentre il saldo migratorio è
positivo in tutti i comuni dovuto soprattutto alla presenza di immigrati stranieri che
presenta un dato di crescita costante, come si vedrà meglio in seguito.
21
Fasce d’età
FASCE RIEPILOGO 31/12/2004
fasce d'età
maschi
femmine
totale
%
0-4
795
776
1571
4,94
5-9
773
705
1478
4,65
10-14
748
716
1464
4,61
15-19
811
758
1569
4,94
20-24
893
886
1779
5,6
25-29
1156
1098
2254
7,09
30-34
1320
1213
2533
7,97
35-39
1355
1280
2635
8,29
40-44
1208
1136
2344
7,38
45-49
1094
1027
2121
6,67
50-54
949
944
1893
5,96
55-59
998
940
1938
6,1
60-64
849
867
1716
5,4
65-69
814
912
1726
5,43
70-74
731
822
1553
4,89
75-79
587
765
1352
4,25
80-84
420
662
1082
3,4
85-89
154
277
431
1,36
90-oltre 100
97
242
339
1,07
totale
15752
16026
31778
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
100
Dalla tabella non si evincono dati particolarmente significativi, si evidenzia che la
maggioranza della popolazione dell’Ambito, si concentra nella fascia adulta, compresa tra i
25 e i 49 anni.
22
COMPOSIZIONE POPOLAZIONE DEI COMUNI PER CALCOLO INDICI STRUTTURALI 01/01/2003
classi di età
Fossombrone
Cartoceto
Isola del Piano
Montefelcino
Montemaggiore
Saltara
Sant'Ippolito
Serrungarina
Ambito
fino a 14 anni
1.275
979
102
352
296
763
218
333
4.318
da 15 a 64
6.176
4.459
309
1.663
1.426
3.539
990
1.458
20.101
da 65 e oltre
2.179
1.207
150
607
431
933
314
458
6.279
totale
9.630
6.645
642
2.622
2.153
5.235
1.522
2.249
30.698
classi di età %
Fossombrone
Cartoceto
Isola del Piano
Montefelcino
Montemaggiore
Saltara
Sant'Ippolito
Serrungarina
Ambito
fino a 14 anni
13
14,73
15,89
13,42
13,75
14,57
14,32
14,81
14
da 15 a 64
64
67
60,75
63
66
68
65,05
65
65
da 65 e oltre
23
18
23,36
23,15
20,02
17,82
20,63
20,36
20
totale
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
23
Le percentuali al 01/01/2003 dimostrano quanto già esposto: il 65% della popolazione
complessiva dell’Ambito è compresa nella fascia d’età da 15 a 64 anni, in particolar modo
è da evidenziare la percentuale di Cartoceto e Saltara, rispettivamente del 67% e 68% dato
che conferma che questi due comuni hanno una popolazione percentualmente più giovane
degli altri.
I giovanissimi, da 0 a 14 anni costituiscono la percentuale minore della popolazione con un
14% sulla popolazione complessiva; la restante percentuale della popolazione si aggira sul
20% ed è costituita dagli ultrasessantacinquenni; da rilevare è che Fossombrone,
Montefelcino e Isola del Piano hanno una percentuale leggermente più alta: sono i
Comuni con un più alto indice di vecchiaia.
Popolazione ambito per classi di età di 20 anni al 01/01/2003
SESSO E FASCE D'ETA' AL 01/01/2003
FOSSOMBR CARTOCET ISOLA DEL MONTEFEL MONTEMA
SANT'IPPOL SERRUNGA
SALTARA
ONE
O
PIANO
CINO
GGIORE
ITO
RINA
FINO A 19
1759
1301
129
493
414
1040
292
464
DA 20 A 39
2614
2071
182
711
623
1557
438
636
DA 40 A 59
2224
1686
148
676
420
1384
403
569
DA 60 A 79
2142
1262
141
570
438
1000
299
453
90
127
DA 80 E OLTRE
605
325
42
172
119
254
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
AMBITO
FINO A 19
5892
DA 20 A 39
8832
DA 40 A 59
7510
DA 60 A 79
6305
DA 80 E OLTRE
1734
POPOLAZIONE AMBITO 01/01/2003 PER CLASSI
DI ETA' DI 20 ANNI
8832
9000
8000
7000
6000
5000
4000
3000
2000
1000
0
7510
6305
5892
1734
FINO A
19
DA 20 A
39
DA 40 A
59
DA 60 A
79
DA 80 E
OLTRE
Valori percentuali
POPOLAZIONE AMBITO 31/12/2000
PER CLASSI DI ETA' di 20 ANNI
29,15
30
25,23
25
20
21,21
19,12
15
10
5,28
5
0
fino a 19
da 20 a 39
da 40 a 59
da 60 a 79
da 80 e oltre
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
24
Raffrontando i dati sopra riportati 2000/2003 vediamo che la fascia di età fino ai 19 anni è
aumentata percentualmente dello 0,34%; la classe di età numericamente più consistente si
conferma come per i dati al 31/12/2000 quella dai 20-39 anni ovvero la fascia di età dei
giovani e costituisce il 29,17% della popolazione complessiva.
Il confronto dimostra un lievissimo aumento anche in questa fascia di popolazione.
Consistente è anche la fascia di età dai 40 ai 59 anni che si può definire degli adulti e
costituisce il 24,8% della popolazione complessiva, l’aumento nel biennio è pari al 3,59%.
Considerevole è anche il numero degli ultrasessantenni che costituisce il 26,55% della
popolazione complessiva, e dal confronto dei due dati 2000/2003, si nota anche in questa
fascia di età un lieve aumento.
Composizione della popolazione d’Ambito da 0 a 19 anni per fasce di età scolastiche al
01/01/2003
nido 0-2 anni
874
14,83%
materna 3-5 anni
833
14,14%
elementare 6-10 anni
1391
23,61%
media 11-14 anni
1220
20,71%
superiore 15-19 anni
1574
26,71%
totale
5892
100%
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
POPOLAZIONE AMBITO FINO A 19 ANNI PER FASCE
SCOLASTICHE 01/01/2003
2000
1000
1574
1391
1500
874
1220
833
500
0
nido 0-2 materna 3- elementare media 11- superiore
anni
5 anni
6-10 anni
14 anni 15-19 anni
POPOLAZ. AMBITO 2000 FINO A 19 ANNI
PER FASCE SCOLASTICHE 31/12/2000
1600
1400
1200
1000
800
600
400
200
0
Serie1
Nido 0-2
Materna 3-5
815
867
Element. 6Media 11-14 Super.15-19
10
1357
1190
1536
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
25
La fascia d’età dei giovanissimi, bambini e adolescenti è di 5892 cioè il 19% della
popolazione complessiva; rispetto al 2000 tale fascia di popolazione è aumentata del
2,43%.
Circa il 15% è in età da asilo nido,
Circa il 14% è in età da scuola dell’infanzia,
Circa il 24% è in età da scuola elementare,
Circa il 20% è in età da scuola media inferiore,
Circa il 27% è in età da scuola media superiore.
Composizione popolazione 60 anni e oltre al 01/01/2003
da 60 a 64
da 65 a 69
da 70 a 74
da 75 a 79
da 80 a 84
da 85 a 89
da 90 a 94
da 95 a 99
da 100 a
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
1760
1612
1509
1424
956
479
241
52
6
21,89%
20,05%
18,77%
17,68%
11,89%
5,96%
3,04%
0,65%
0,07%
8039
POPOLAZIONE AMBITO 01/01/2003, DAI 60 ANNI E OLTRE
1760
1800
1600
1400
1200
1000
800
600
400
200
0
1612
1509
1424
956
479
241
52
6
da 60 a 64 da 65 a 69 da 70 a 74 da 75 a 79 da 80 a 84 da 85 a 89 da 90 a 94 da 95 a 99 da 100 a
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
P OP OLAZIONE AM BITO 31/ 12/ 2000, DAI 60 ANNI E OLTRE
2000
1500
1000
500
0
Serie1
da 60
a 64
da 65
a 69
1757
1679
da 70 da 75
a 74
a 79
1522
1401
da 80 da 85
a 84
a 89
786
600
da 90 da 95 da 100
a 94
a 99 e o ltre
187
34
4
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
26
La popolazione anziana dell’Ambito ultrasessantenne è di 8039, e costituisce il 26,19%
della popolazione complessiva.
Considerevole in questa fascia di popolazione la percentuale dai 60-64 anni che costituisce
circa il 22% della popolazione anziana, e la percentuale dai 65-69 che è del 20% circa.
Età media e indicatori di struttura demografica al 01/01/2003
Età media (anni) anno 2003
Comuni
maschile femminile
Cartoceto
Fossombrone
Isola del piano
Montefelcino
Montemaggiore al metauro
Saltara
Sant'ippolito
Serrungarina
Ambito
totale
39,52
41,97
40,29
41,87
40,29
40,12
41,93
42,23
45,09
44,63
44,79
43,64
42,04
42,19
40,88
43,57
42,38
43,34
41,97
41,10
42,06
41,26
42,30
41,78
40,905418 43,36432 42,135168
Fonte: Osservatorio provinciale
Indicatori di struttura demografica al 01/01/2003
Età media (anni)
maschile
femminile
totale
Rapporto di mascolinità
Indice di vecchiaia
maschile
femminile
totale
Carico sociale (Indice di dipendenza)
giovanile
degli anziani
strutturale (totale)
Tasso di ricambio
maschile
femminile
totale
Ambito 7
40,90
43,47
42,20
0,98
122,41
169,39
145,41
21,48
31,24
52,72
103,45
109,32
106,29
Fonte: Osservatorio provinciale
L’età media della popolazione dell’Ambito è di 42% ed è in linea con la tendenza
regionale e nazionale; l’età media femminile 43,47% è superiore a quella maschile che è
40,90%.
27
Indici di dipendenza
Indici di vecchiaia
60
180
169,39
160
50
40
140
122,41
120
31,24
100
30
80
60
20
40
10
21,48
20
0
0
Ambito 7
Ambito 7
giovanile
maschile
degli anziani
femminile
Fonte: Osservatorio provinciale
INDICE DI VECCHIAIA
2001
2002
2003
Fossombrone
172,88
174,06
170,9
Cartoceto
123,64
122,42
123,29
Isola del Piano
155
150,98
147,06
Montefelcino
184,89
183,93
172,44
Montemaggiore
147,37
144,33
145,61
Saltara
119,31
126,66
122,28
Sant'Ippolito
142,86
138,43
144,04
Serrungarina
145,22
136,04
137,54
Ambito
147,41
147,4
145,41
Provincia
161,98
163,03
163,29
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
L’indice di vecchiaia indica il rapporto tra la popolazione residente con età oltre i 65 anni e
la popolazione in età 0-14 moltiplicato per 100. Indica quante persone anziane vivono nella
popolazione ogni 100 giovani.
28
INDICE DI INVECCHIAMENTO
2001
2002
2003
Fossombrone
22,75
22,66
22,63
Cartoceto
18,14
18,19
18,16
Isola del Piano
23,59
23,3
23,36
Montefelcino
24,14
23,99
23,15
Montemaggiore
19,95
19,79
20,02
Saltara
17,67
17,97
17,82
Sant'Ippolito
21,28
20,92
20,63
Serrungarina
20,95
20,48
20,36
Ambito
20,64
20,59
20,45
Provincia
20,96
21,12
21,26
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
INDICE DIPENDENZA STRUTTURALE DEI GIOVANI
2001
2002
2003
Fossombrone
20,53
20,25
20,64
Cartoceto
21,84
22,2
21,96
Isola del Piano
24,88
25,19
26,15
Montefelcino
20,79
20,72
21,17
Montemaggiore
20,36
20,62
20,76
Saltara
21,93
20,91
21,56
Sant’Ippolito
23,33
23,63
22,02
Serrungarina
22,32
23,35
22,84
Ambito
21,42
21,35
21,48
Provincia
19,57
19,65
19,81
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
L’indice di dipendenza strutturale dei giovani rappresenta il numero dei giovani ancora non
indipendenti per ragioni anagrafiche (età <=14) ogni 100 individui potenzialmente
indipendenti (età 15-64).
29
INDICE DIPENDENZA STRUTTURALE LIMITATO ALLA
POPOLAZIONE ANZIANA
2001
2002
2003
Fossombrone
35,49
35,24
35,28
Cartoceto
27,01
27,18
27,07
Isola del Piano
38,56
38,02
38,46
Montefelcino
38,44
38,1
36,5
Montemaggiore
30
29,77
30,22
Saltara
26,16
26,48
26,36
Sant’Ippolito
33,33
32,17
31,72
Serrungarina
32,41
31,77
31,41
Ambito
31,58
31,47
31,24
31,7
32,04
32,34
Provincia
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
L’indice di dipendenza degli anziani rappresenta il numero degli anziani non indipendenti
per ragioni anagrafiche (età >=65) ogni 100 individui potenzialmente indipendenti (15-64).
INDICE DIPENDENZA STRUTTURALE TOTALE
2001
2002
2003
Fossombrone
56,01
55,49
55,93
Cartoceto
48,85
49,38
49,02
Isola del Piano
63,43
63,21
64,62
Montefelcino
59,23
58,82
57,67
Montemaggiore
50,36
50,39
50,98
Saltara
48,09
47,39
47,92
Sant'Ippolito
56,67
56,35
53,74
Serrungarina
54,73
55,12
54,25
Ambito
53
52,81
52,72
51,27
51,69
52,15
Provincia
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
L’indice di dipendenza strutturale rappresenta il numero degli individui non autonomi per
ragioni anagrafiche (età <=14 o età >=65) ogni 100 individui potenzialmente indipendenti
(15-64). Rappresenta il peso della popolazione non attiva su quella attiva.
A. Stato civile e famiglia
La famiglia italiana ha subito un processo di trasformazione nella struttura e nelle relazioni
tra i suoi componenti: cambiamenti del rapporto di coppia dovuti alla evoluzione della
condizione femminile, poca propensione per il matrimonio, instabilità coniugale, ecc. Di
conseguenza aumentano le varietà delle forme di composizione familiare.
La famiglia è sempre più nucleare, anche se nel nostro territorio, i vincoli di vicinanza e di
parentado permangono più forti che in altre zone.
30
Sistar 01/01/2003
Geoentità
Non
Non
Celibi (% Nubili ( %
coniugati coniugate
sulla
sulla
Celibi Nubili Coniugati Coniugate Divorziati Divorziate Vedovi Vedove con 65 con 65
popolazione popolazione
anni e
anni e
maschile) femminile)
oltre
oltre
-Unità di
misura
-n.ro
-n.ro
-n.ro
-n.ro
-n.ro
-n.ro
-n.ro
-n.ro
-n.ro
-n.ro
-%
-%
-Cartoceto
1.410
1.111
1.786
1.798
29
24
86
401
105
359
42,59
33,32
-Fossombrone 1.982
1.618
2.512
2.463
48
53
158
796
225
780
42,17
32,82
-Isola del Piano
169
108
157
148
0
2
6
52
18
51
50,9
34,84
-Montefelcino
572
424
683
682
7
4
40
210
68
207
43,93
32,12
Montemaggiore
al Metauro
475
339
574
579
4
6
22
154
35
134
44,19
31,45
-Saltara
1.124
956
1.371
1.393
21
22
52
296
56
270
43,77
35,85
-Sant'Ippolito
355
287
373
367
6
9
23
102
38
96
46,9
37,52
-Serrungarina
477
389
603
598
6
6
31
139
42
126
42,7
34,36
-ATS 7 Fossombrone
6.564
5.232
8.059
8.028
121
126
418
2.150
587
2.023
43,29
33,68
Fonte: Sistar 2003
Geoentità
Coniugati ( % Coniugate ( Divorziati ( % Divorziate (
% sulla
sulla
% sulla
sulla
popolazione popolazione popolazione popolazione
femminile)
maschile)
femminile)
maschile)
Vedovi ( %
sulla
popolazione
maschile)
Non coniugati Non coniugate
Vedove ( % con 65 anni e con 65 anni e
oltre ( % sulla oltre ( % sulla
sulla
popolazione popolazione popolazione
femminile) maschile con femminile con
65 e oltre)
65 e oltre)
-Unità di misura
-%
-%
-%
-%
-%
-%
-%
-%
-Cartoceto
53,94
53,93
0,88
0,72
2,6
12,03
19,92
52,79
-Fossombrone
53,45
49,96
1,02
1,08
3,36
16,15
24,92
61,13
-Isola del Piano
47,29
47,74
0
0,65
1,81
16,77
29,03
57,95
-Montefelcino
52,46
51,67
0,54
0,3
3,07
15,91
25,95
60
-Montemaggiore
al Metauro
53,4
53,71
0,37
0,56
2,05
14,29
18,72
54,92
-Saltara
53,39
52,23
0,82
0,82
2,02
11,1
13,86
51,04
-Sant'Ippolito
49,27
47,97
0,79
1,18
3,04
13,33
27,14
55,17
-Serrungarina
53,98
52,83
0,54
0,53
2,78
12,28
19,72
51,43
-ATS 7 Fossombrone
53,15
51,67
0,8
0,81
2,76
13,84
21,76
56,49
31
Ci sono considerazioni di carattere generale da tener presente:
- è diminuità la nuzialità, e si è alzata l’età della contrazione di matrimonio;
- il matrimonio è un istituto sempre più instabile anche perché non è sempre duraturo,
si evidenzia inoltre l’aumento dei matrimoni civili e dei matrimoni di cittadini stranieri;
- aumentano le convivenze prematrimoniali, che diventano matrimoni di fatto dopo che
si aspetta un figlio;
- cala la fecondità: le donne con 3 o più figli sono una minoranza, mentre a prevalere
sono le donne con 1 o 2 figli; inoltre si eleva l’età della donna alla nascita del primo
figlio;
- aumentano invece le nascite dei cittadini stranieri.
Vedovi e vedove nell’Ambito al 01/01/2003
AMBITO
da 25 a 29
da 30 a 34
da 35 a 39
da 40 a 44
da 45 a 49
da 50 a 54
da 55 a 59
da 60 a 64
da 65 a 69
da 70 a 74
da 75 a 79
da 80 a 84
da 85 a 89
da 90 e oltre
maschi
2
2
1
6
9
9
14
27
37
52
75
86
51
47
femmine
4
4
8
10
27
44
90
159
220
332
418
378
261
195
totale
6
6
9
16
36
53
104
186
257
384
493
464
312
242
%
0,23
0,23
0,35
0,62
1,4
2,06
4,05
7,24
10,01
14,95
19,2
18,07
12,15
9,42
418
16,28%
2.150
83,72%
2.568
100%
TOTALE
8,37%
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
maschi
femmine
percentuale sulla pop
d'ambito
CARTOCETO
17,66%
82,34%
7,32%
FOSSOMBRONE
16,56%
83,44%
9,90%
ISOLA DEL PIANO
10,34%
89,66%
9,03%
MONTEFELCINO
16%
84%
9,53%
MONTEMAGGIORE
12,50%
87,50%
8,17%
SALTARA
14,94%
85,06%
6,64%
SANT'IPPOLITO
18,40%
81,60%
8,21%
SERRUNGARINA
18,23%
81,77%
7,55%
AMBITO
16,28%
83,72%
8,37%
32
P ERSONE VEDOVE AL 31/ 12/ 2000
500
450
400
350
300
250
200
150
100
50
0
Classe di età
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
Le persone vedove dell’Ambito n.7 al 01/01/2003 costituiscono l’ 8,37% della popolazione
complessiva; la stragrande maggioranza di tali persone sono donne, l’83,72%, ciò dimostra che le
donne hanno una maggiore longevità rispetto agli uomini.
Le persone vedove sono comprese soprattutto nella fascia di età dai 65 fino ai 90 anni e oltre; ma ci
sono anche condizioni di vedovanza in persone comprese in altre fascie e in fascia di età giovanile.
Divorziati per classi di età al 01/01/2003
AMBITO
da 0 a 4
da 5 a 9
da 10 a 14
da 15 a 19
da 20 a 24
da 25 a 29
da 30 a 34
da 35 a 39
da 40 a 44
da 45 a 49
da 50 a 54
da 55 a 59
da 60 a 64
da 65 a 69
da 70 a 74
da 75 a 79
da 80 a 84
da 85 a 89
da 90 a 94
da 95 a 99
maschi
0
0
0
0
1
1
10
12
19
19
22
16
9
3
5
3
1
0
0
0
121
femmine
0
0
0
0
0
5
12
18
21
25
16
11
7
6
0
3
2
0
0
0
126
totale
0
0
0
0
1
1
22
30
40
44
38
27
16
9
5
6
3
0
0
0
247
48,98%
51,01%
100%
%
0,4
0,4
8,91
12,15
16,19
17,81
15,38
10,93
6,48
3,64
2,02
2,43
1,21
TOTALE
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
33
0,8
maschi
femmine
percentuale sulla pop d'ambito
CARTOCETO
54,72%
45,28%
0,80%
FOSSOMBRONE
47,52%
52,48%
1,05%
ISOLA DEL PIANO
0,00%
100,00%
0,31%
MONTEFELCINO
64%
36%
0,42%
MONTEMAGGIORE
40,00%
60,00%
0,46%
SALTARA
48,84%
51,16%
0,82%
SANT'IPPOLITO
40,00%
60,00%
0,99%
SERRUNGARINA
50,00%
50,00%
0,53%
AMBITO
48,98%
51,01%
0,80%
25
20
15
10
5
0
C l asse d i et a'
Divor ziat i
D IV O R Z IA T I N E LLE V A R IE C LA S S I D I E T A ' A L 3 1/ 12 / 2 0 0 0
Divor ziat e
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
I divorziati nell’Ambito costituiscono al 01/01/2003 lo 0,8% della popolazione complessiva, e
l’1,54% rispetto alle persone coniugate :sono dati confortanti considerando gli standard nazionali; i
divorziati sono compresi soprattutto nella fascia di età dai 35 ai 59 anni.
Rispetto al sesso non ci sono considerazioni particolarmente significative perché la percentuale di
maschi e femmine divorziati residenti nel nostro territorio è pressoché simile, seppur con una
lievissima maggioranza di donne.
Famiglie
N. FAMIGLIE NELL'AMBITO
1998
10.497
1999
10.639
2000
10.807
2001
11.019
2003
11.572
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
34
N. FAMIGLIE AMBITO
12.000
11.572
11.500
11.000
10.497
10.807
10.639
11.019
10.500
10.000
9.500
1998
1999
2000
2001
2003
N. MEDIO COMPONENTI FAMIGLIE
1998
2,83
1999
2,81
2000
2,8
2001
2,7
2003
2,7
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
N. MEDIO COMPONENTI FAMIGLIE AMBITO
2,85
2,83
2,81
2,8
2,8
2,75
2,7
2,7
2,65
2,6
1998
1999
2000
2001
Dal confronto tra i dati dal 1998 ai dati al 2003, si evince che il numero delle famiglie
dell’Ambito è progressivamente aumentato circa del 9%; invece si nota una diminuzione
del numero dei componenti familiari e ciò per effetto del calo della fecondità
(diminuiscono i figli nelle coppie con figli) e dell’aumento dell’invecchiamento della
popolazione.
Successivamente sarà dettagliata la composizione familiare.
35
Numero famiglie dell'Ambito 7
censimento 2001
Comuni
[1]
[2]
31/12/2003
[3]
[1]
[2]
[3]
Cartoceto
6490
2316
2,8
6830
2503
2,7
Fossombrone
9591
3671
2,6
9695
3737
14.24
Isola del piano
664
246
2,69
661
250
14.24
Montefelcino
2569
950
2,7
2622
971
16.48
Montemaggiore al metauro
2123
744
2,85
2214
792
19.12
Saltara
5101
1766
2,86
5390
1940
19.12
Sant'ippolito
1513
555
2,73
1559
587
16.48
Serrungarina
2200
771
2,85
2264
792
21.36
30251
11019
31235
11572
TOTALE
[1] popolazione; [2] n° famiglie; [3] n° medio componenti
Fonte: Osservatorio provinciale
Famiglie per numero di componenti e comune - Censimento 2001.
Numero di componenti
COMUNI
1 persona
2 persone
3 persone
4 persone
5 persone
6 o più persone
Totale
Cartoceto
400
634
563
525
147
47
2.316
Fossombrone
888
1.020
808
688
195
72
3.671
Isola del Piano
66
57
45
56
15
7
246
Montefelcino
Montemaggiore
al Metauro
223
255
177
206
67
22
950
128
200
168
174
55
19
744
Saltara
305
449
436
401
129
46
1.766
Sant'Ippolito
121
142
124
114
45
9
555
Serrungarina
134
198
183
183
53
20
771
Totale
31.539
36.576
30.614
25.577
7.027
2.387
133.720
23,58%
27,35%
5,25
1,78
22,89
19,12%
Fonte: Osservatorio provinciale
Nuclei familiari per tipologia e comune – Censimento 2001
Tipi di nucleo familiare
COMUNI
Coppie senza Coppie con
figli
figli
Padre con
figli
Madre con
figli
Totale
Cartoceto
587
1.163
40
148
1.938
Fossombrone
864
1.556
76
286
2.782
Isola del Piano
47
107
3
20
177
Montefelcino
Montemaggiore
al Metauro
225
430
11
68
734
182
374
12
53
621
Saltara
431
916
23
104
1.474
Sant'Ippolito
123
257
14
33
427
Serrungarina
193
401
8
43
645
Totale
32.050
57.894
2.022
10.102
102.068
31,40%
56,72%
1,98%
9,89%
Fonte: Osservatorio provinciale
36
La maggioranza delle famiglie dell’Ambito, il 28% ,è composta da 2 persone, alte sono
anche le percentuali di famiglie composte da una sola persona, il 24%, e le famiglie con 3
persone, il 23%. Poche sono invece le famiglie con 4 o più componenti, questo dato si
allinea al dato nazionale che ha visto la progressiva riduzione del numero dei componenti e
l’abitudine a formare famiglie di tipo mononucleare.
Nuclei familiari
Le coppie con figli costituiscono la maggioranza dei nuclei familiari ovvero 57%, ma è
opportuno rilevare che le coppie senza figli sono il 31% della popolazione complessiva
significando che la tendenza delle coppie ad avere il primo figlio si è spostata ad un’età
“più matura” e parimenti a dimostrazione della difficoltà di costituire una famiglia con
figli.
I dati sopra riportati stanno anche ad indicare che sono molte le famiglie composte di un
solo genitore con figli ed in prevalenza sono madri con figli pari al 9,89% contro il 1,98%
di padri con figli.
Stranieri
2000
2001
2003
2004
Fossombrone
206
277
431
490
Cartoceto
117
132
264
290
Isola del Piano
14
17
34
43
Montefelcino
25
39
64
85
Montemaggiore
9
10
18
47
Saltara
170
189
305
377
Sant'Ippolito
108
132
157
174
Serrungarina
56
70
117
120
AMBITO
705
866
1390
1626
2004
maschi
femmine
totale
Fossombrone
238
252
490
Cartoceto
151
139
290
Isola del Piano
20
23
43
Montefelcino
34
51
85
Montemaggiore
31
16
47
Saltara
205
172
377
Sant'Ippolito
93
81
174
Serrungarina
66
54
120
AMBITO
838
788
1626
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
37
R E S ID E N T I S T R A N IE R I N E I C O M UN I D E LL' A M B IT O
N E G LI A N N I 2 0 0 0 - 2 0 0 1
300
250
200
150
A nno 2000
100
A nno 2001
50
0
Fo s Cart Iso la M o n M o n Salta Sant' Serr
so m o cet del tefel tema ra Ippo l unga
A nno 2000
206
117
14
25
9
170
108
56
A nno 2001
277
132
17
39
10
189
132
70
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
31/12/2004
Stranieri Maschi
838
51,54
Stranieri Femmine
788
48,46
Totale
1626
100,00
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
2003
2004
Popolaz.
Stranieri
%su popolaz
Fossombrone
9687
431
4,45
Popolaz.
Stranieri
%su popolaz
Fossombrone
9668
490
5,07
Cartoceto
6829
264
3,87
Cartoceto
7032
290
4,12
Isola del Piano
659
34
5,16
Isola del Piano
674
43
6,38
Montefelcino
2622
64
2,44
Montefelcino
2657
85
3,20
Montemaggiore
2214
18
0,81
Montemaggiore
2303
47
2,04
Saltara
5402
305
5,65
Saltara
5593
377
6,74
Sant'Ippolito
1559
157
10,07
Sant'Ippolito
1590
174
10,94
Serrungarina
2265
117
5,17
Serrungarina
2261
120
5,31
AMBITO
31237
1390
4,45
AMBITO
31778
1626
5,12
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
Stranieri 2003
Stranieri 2004
Incremento
%incremento
Fossombrone
431
490
59
14%
Cartoceto
264
290
26
10%
Isola del Piano
34
43
9
26%
Montefelcino
64
85
21
33%
Montemaggiore
18
47
29
161%
Saltara
305
377
72
24%
Sant'Ippolito
157
174
17
11%
Serrungarina
117
120
3
3%
AMBITO
1390
1626
236
17%
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
38
distribuzione immigrati 2004 nell'ambito
Fossombrone
Cartoceto
Isola del Piano
Montefelcino
Montemaggiore
Saltara
Sant'Ippolito
Serrungarina
AMBITO
Stranieri 2004
percentuale
490
290
43
85
47
377
174
120
1626
30,13
17,83
2,64
5,22
2,89
23,18
10,7
7,38
100
DISTRIBUZIONE IMMIGRATI 2001 NELL'AMBITO
8%
32%
15%
Fossombrone
Cartoceto
Isola del Piano
Montefelcino
Montemaggiore
Saltara
Sant'Ippolito
22%
Serrungarina
15%
1% 5% 2%
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
provenienza
numero
%
marocco
453
27,9
albania
443
27,24
macedonia
115
7,07
romania
93
5,7
tunisia
70
4,3
germania
63
3,87
moldavia
48
2,95
altri
341
20,97
totale
1626
100%
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
%
marocco
27,9
albania
27,24
macedonia
7,07
romania
5,7
tunisia
4,3
germania
3,87
moldavia
2,95
altri
20,97
39
PRIMI 5 PAESI DI PROVENIENZA DEGLI IMMIGRATI 31/12/2003
ALBANIA
ROMANIA
200
MACEDONIA
180
MAROCCO
160
GERMANIA
140
120
100
80
60
40
20
0
Cartoceto
Fossombrone
Isola del Piano
Montefelcino
Montemaggiore al
Metauro
Saltara
Sant'Ippolito
Serrungarina
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
Fossombrone
% sui residenti
2001
2,89
Cartoceto
2,02
Isola del Piano
2,58
Montefelcino
1,51
Montemaggiore
0,47
Saltara
3,68
Sant'Ippolito
8,72
Serrungarina
3,16
AMBITO
2,86
% sui residenti 2004
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
40
Fossombrone
5,06
Cartoceto
4,12
Isola del Piano
6,37
Montefelcino
3,19
Montemaggiore
2,04
Saltara
6,74
Sant'Ippolito
10,94
Serrungarina
5,30
AMBITO
5,47
Confronto % stranieri sui residenti 2001/2004
Fossombrone
2,17
Cartoceto
2,10
Isola del Piano
3,79
Montefelcino
1,68
Montemaggiore
1,57
Saltara
3,06
Sant'Ippolito
2,22
Serrungarina
2,14
AMBITO
2,34
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
P R O P O R Z IO N E P O P O LA Z IO N E S T R A N IE R A S UI
R E S ID E N T I A L 3 1/ 12 / 2 0 0 1
10,00
9,00
8,00
7,00
6,00
Femmine
5,00
M aschi
4,00
3,00
2,00
1,00
0,00
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
La consistenza numerica del fenomeno dell’immigrazione nel nostro territorio è in linea
con l’andamento provinciale e regionale; i dati a partire dall’anno 2000 fino ad arrivare al
2004 mostrano un trend di costante aumento: gli stranieri di tutto l’Ambito sono aumentati
del 43,36%; il raffronto dei dati degli stranieri sulla popolazione residente registra al 2004
la punta massima presso il comune di Sant’Ippolito 10,94%, Saltara con il 6,74%, seguito
da Isola del Piano 6,37% e da Serrungarina e Fossombrone con oltre il 5%.
L’aumento medio registrato in detto periodo è pari al 2,34% a livello di Ambito, ma è il
comune di Isola del Piano con il 3,79% che registra nel periodo l’aumento più consistente.
Riallacciandosi alla valutazione del saldo migratorio, si evidenza chiaramente come alla
componente degli immigrati sia legato il destino dell’andamento demografico degli otto
comuni dell’Ambito.
La presenza femminile rappresenta al 31/12/2004 il 48% del totale degli stranieri; sebbene
sia ancora prevalente la componente maschile 52% dovuta alla prima ondata migratoria, i
dati del 2004 evidenziano un riequilibrio dovuto al fenomeno delle badanti e dei
ricongiungimenti familiari.
41
La percentuale della popolazione straniera sulla popolazione complessiva dell’Ambito al
2001 era del 2,88%, al 2004 tale percentuale è passata al 5,47%.
Le 1626 persone straniere risultanti al 31/12/2004 nel territorio dell’Ambito risiedono per:
- il 30,13% nel Comune di Fossombrone,
- il 23,18% nel Comune di Saltara,
- il 17,83% nel Comune di Cartoceto,
- il 10,7% nel Comune di Sant’Ippolito,
- il 7,38% nel Comune di Serrungarina,
- il 5,22% nel Comune di Montefelcino,
- il 2,89% nel Comune di Montemaggiore,
- il 2,64% nel Comune di Isola del Piano.
Un apposito grafico evidenzia che la maggioranza degli stranieri proviene dal Marocco e
dall’Albania; importante è anche la componente proveniente dalla Macedonia, dalla
Romania e dalla Germania.
L’ampia partecipazione ai corsi di lingua italiana, di cui al grafico sottostante, denota
l’esigenza di integrazione sentita dagli immigrati.
A cavallo tra 2004 e 2005 negli otto comuni dell’Ambito sono stati realizzati dei corsi di
lingua italiana per gli immigrati residenti in questo territorio. I partecipanti sono stati
complessivamente 72 e costituiscono il 4,43% del totale degli stranieri.
PROVENIENZA DEI PARTECIPANTI
AL CORSO DI LINGUA ITALIANA
ALBANIA
40
CINA
35
GERMANIA
35
INGHILTERRA
30
MAROCCO
25
OLANDA
20
MOLDAVIA
UCRAINA
15
10
5
12
POLONIA
CUBA
6
2
3
1
2
2
4
1
1
TUNISIA
1
1
1
0
MACEDONIA
SENEGAL
1
IUGOSLAVIA
Fonte: Osservatorio d’Ambito
42
Alunni stranieri nelle scuole dell’Ambito
ALUNNI STRANIERI ANNO SCOLASTICO 2004/2005
provenienza
Albania
ist. Comp. ist. Comp. ist. Comp.
ist. Comp.
direz. didat.
polo scolast.
Tot
%
Cartoceto Saltara
Montef Fossombrone Fossombrone Fossombrone provenienze stranieri
10
49
7
3
11
Cina
Congo
4
2
Polonia
4
8
Romania
6
4
Tunisia
4
10
Ghana
2
82
26,97%
1
1
0,32%
6
1,97%
1
1
14
4,60%
5
1
2
18
5,92%
7
1
22
7,23%
2
2
0,65%
Giordania
1
1
0,32%
Lituania
1
1
0,32%
Marocco
6
95
31,25%
5
1,64%
5
1,64%
1
0,32%
3
0,98%
23
7,56%
Moldavia
10
19
17
4
Senegal
1
Iran
1
37
6
1
3
1
Austria
3
Macedonia
3
Filippine
2
2
0,65%
Angola
2
2
0,65%
Croazia
2
2
0,65%
Algeria
1
3
0,98%
Argentina
1
1
0,32%
Uruguay
1
1
0,32%
3
0,98%
4
1,31%
4
9
5
2
2
Cile
3
Bulgaria
2
2
Kossovo
1
1
0,32%
Jugoslavia
1
1
0,32%
Santo Domingo
2
2
0,65%
Perù
2
2
0,65%
1
1
0,32%
15
304
100%
Zaire
Totale
% stranieri
40
105
37
48
59
13,15% 34,53% 12,17%
15,78%
19,40%
4,93%
Fonte: istituti scolastici, elaborazione Osservatorio d’Ambito
100%
Il numero totale degli alunni stranieri che frequentano gli istituti scolastici dell’Ambito è di
304.
Nell’istituto comprensivo di Saltara c’è la più alta percentuale di alunni stranieri, il
34,53%, segue poi la direzione didattica di Fossombrone con quasi il 20%.
Gli alunni stranieri provengono soprattutto dal Marocco il 31,25%, dall’Albania il 26,97%,
dalla Macedonia, Tunisia, Romania e Polonia; le provenienze degli alunni confermano le
provenienze degli stranieri nel nostro territorio (come già visto in precedenza).
43
L’istruzione
In merito alle strutture scolastiche esistenti, si evidenzia che per quanto concerne
l’istruzione, i comuni dell’Ambito fanno riferimento alle seguenti strutture scolastiche:
Alunni iscritti a.s. 2004/05
TOTALE
Fossombrone
Dir Didattica tel. 714791
S. materna Fossombrone
160
S. materna
259
S. materna Borgo
50
S. elementare
421
S. materna Calmazzo
19
S. materna Isola
30
S. elementare Fossombrone
328
S. elementare Calmazzo
47
S. elementare Isola di Fano
46
680
I.C. Mercantini tel. 715533
Scuola materna S. Ippolito
40
S. materna
40
Scuola elementare S.Ippolito
85
S. elementare
85
Scuola media Fossombrone
245
S. media
297
Scuola media S. Ippolito
52
422
Polo Donati tel. 714660
IGEA
182
ERICA
174
Liceo
82
Professionale Tecnico op.soc.
Cartoceto
162
S. superiori
600
104
S. materna
230
S. materna P. Murello
79
S. elementare
346
S. elementare Lucrezia
269
S. media
200
S. elementare Cartoceto
77
S. media
200
I.C. Marco Polo tel. 897274
S. materna Cartoceto
47
S. materna Lucrezia
Saltara
776
I.C. Leopardi tel. 894305
S. materna Saltara
21
S. materna
273
S. materna Calcinelli Collodi
101
S. elementare
421
S. materna Calcinelli Rodari
50
S. media
374
S. materna Villanova
81
S. materna Piagge
20
S. elementare Saltara
87
S. elementare Calcinelli
189
44
1068
S. elementare Piagge
45
S. elementare Montemaggiore
100
S. media Saltara
274
S. media Montemaggiore
Montefelcino
100
I.C. Montefelcino tel. 729429
S. materna Monte Montanaro
18
S. materna Sterpeti
27
S. materna
148
S. materna Monteguiduccio
14
S. elementare
244
S. materna Isola del Piano
17
S. media
117
S. materna Tavernelle
72
S. elementare Montefelcino
66
S. elementare Monteguiduccio
35
S. elementare Tavernelle
91
S. elementare Isola del Piano
52
S. media Montefelcino
76
S. media Isola del Piano
41
509
TOTALE
TOTALE
S. materna
950
S.elementare
1517
S. media
988
S.Superiore
600
4055
Fonte: istituti scolastici, elaborazione Osservatorio d’Ambito
4055
L’offerta dei servizi scolastici è costituita da quattro istituti comprensivi, una direzione
didattica e un polo scolastico superiore che dispone di tre diversi indirizzi: istituto tecnico
commerciale, liceo pedagogico e istituto professionale operatore sociale.
Ci sono anche dati interessanti riguardanti il livello d’istruzione della popolazione
dell’Ambito.
Indice di non conseguimento scuola dell’obbligo (15/52) 2001
Maschi
Femmine
Totale
Cartoceto
8,23
9,96
9,09
Fossombrone
8,9
10,29
9,58
Isola del Piano
6,32
8,33
7,23
Montefelcino
8,37
10,58
9,43
Montemaggiore al Metauro
6,53
11,15
8,76
Saltara
5,87
10,22
8,03
Sant'Ippolito
14,79
15,2
14,99
Serrungarina
9,42
12,93
11,15
Ambito
8,55
11,08
9,78
6,85
8,79
7,8
Provincia
Fonte: Istat 2001
45
Indice di possesso del diploma scuola media (19 anni e più) 2001
Maschi
Femmine
Cartoceto
22,85
23,13
Totale
23
Fossombrone
29,91
28,04
28,95
Isola del Piano
23,81
21,07
22,47
Montefelcino
21,05
19,53
20,29
Montemaggiore al Metauro
23,45
22,74
23,09
Saltara
30,22
27,94
29,05
Sant'Ippolito
20,96
20,63
20,8
Serrungarina
22,5
22,47
22,48
Ambito
24,34
23,19
23,76
Provincia
32,6
29,89
31,21
Fonte: Istat 2001
Indice di possesso del diploma scuola media superiore 19-34 (2001)
Maschi
Femmine
Totale
Cartoceto
37,48
48,05
42,93
Fossombrone
46,13
58,16
51,97
Isola del Piano
41,46
53,13
46,58
Montefelcino
35,27
47,86
41,06
Montemaggiore al Metauro
40
51,01
45,42
Saltara
48,21
57,05
52,58
Sant'Ippolito
37,79
43,37
40,53
Serrungarina
35,68
50,62
43,4
Ambito
40,25
51,15
45,55
49,96
59,83
54,8
Totale
Fonte: Istat 2001
Indice di possesso del diploma scuola media superiore 35-44 (2001)
Maschi
Femmine
Totale
Cartoceto
28,7
29,28
28,97
Fossombrone
36,43
39,52
37,94
Isola del Piano
37,25
18,6
28,72
Montefelcino
27,96
31,37
29,64
Montemaggiore al Metauro
35,15
30,65
33,22
Saltara
40,38
34,22
37,26
Sant'Ippolito
21,19
27,47
23,92
Serrungarina
38,15
24,52
31,71
Ambito
33,15
29,45
31,42
Totale
40,77
40,56
40,67
Fonte: Istat 2001
46
Le attività economiche
Imprese registrate (unità locali) anno 2003
Ambito 7
A
B
C
D
E
F
G
H
I
J
K
L M N
O
Tot.
NC
Tot.
Cartoceto
152
3
1
125
0
155
145
19
55
7
57
0
0
1
27
747
26
773
Fossombrone
332
0
4
214
1
109
270
36
39
15
65
0
1
6
43
1135
43
1178
Isola del piano
62
0
0
12
0
12
9
1
4
4
5
0
0
0
2
111
3
114
Montefelcino
162
0
1
50
0
35
39
10
15
1
7
0
0
0
11
331
13
344
Montemaggiore al
Metauro
109
0
1
47
0
38
41
6
13
2
8
0
1
1
9
276
12
288
Saltara
71
2
1
185
0
112
161
18
41
9
64
0
1
0
30
695
43
738
Sant'ippolito
64
0
0
63
0
11
32
11
12
1
8
0
1
1
3
207
11
218
Serrungarina
87
0
0
69
1
47
35
13
10
2
16
0
0
0
12
292
10
302
1039 5
8 765 2 519 732 114 189 41 230 0 4 9 137 3794 161 3955
TOTALE AMBITO
A agricoltura - caccia - silvicoltura; B pesca - piscicoltura - servizi connessi; C Estrazione di minerali; D Attivita' manifatturiere; E
Prod. e distrib. energ. elettr. ,gas e acqua; F Costruzioni;
G Comm. ingr. e dett.- rip. beni pers. e per la casa; H Alberghi e ristoranti; I Trasporti, magazzinaggio e comunicaz.; J Intermediaz.
monetaria e finanziaria; K Attiv. immob. , noleggio,informat. ,ricerca; L Pubbl. amm. e difesa; assic. sociale obbligato
M Istruzione; N Sanita' e altri servizi sociali; O Altri servizi pubblici, sociali e personali; NC imprese non classificate
Fonte: Osservatorio provinciale
n. addetti
2003
primario
secondario
FOSSOMBRONE
336
366
terziario
475
CARTOCETO
156
306
311
ISOLA DEL PIANO
62
27
25
MONTEFELCINO
163
98
83
MONTEMAGGIORE
110
97
80
323
SALTARA
74
340
SANT'IPPOLITO
64
85
68
SERRUNGARINA
87
126
89
AMBITO
1052
1445
1454
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
IM P R E S E P E R S E T T O R E A N N O 2 0 0 1- v a lo ri pe rc e nt ua li -
60,00
50,00
40,00
30,00
20,00
10,00
0,00
PRIM ARIO
SECONDARIO
TERZIARIO
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
47
Numero imprese
1997
1998
1999
2000
2001
2003
Fossombrone
1184
1107
1103
1157
1175
1178
Cartoceto
692
702
731
760
763
773
Isola del Piano
102
104
105
115
116
114
Montefelcino
403
350
341
353
357
344
Montemaggiore
309
304
300
319
302
288
Saltara
630
621
618
687
705
738
218
Sant'Ippolito
206
192
189
211
210
Serrungarina
266
259
255
289
299
302
AMBITO
3792
3639
3642
3891
3927
3955
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
Dal 1997 al 2003 le imprese dell’Ambito sono passate da 3792 a 3955, sono 163 in più.
L’andamento non è registrato in egual misura in tutti i comuni, più significativi nell’ordine:
Sant’Ippolito, Cartoceto, Isola del Piano, Serrungarina e Saltara.
Il 36,80% della popolazione dell’Ambito è addetta al settore terziario, il 36,57% al settore
secondario, il 26,62% al primario; dal raffronto con i dati al 31/12/2001 si evince che gli
addetti al settore terziario sono in crescita, in linea con la tendenza provinciale e regionale.
n. occupati per professione
Imprenditore e
Libero
Lavoratore in
professionista
proprio
Socio di
cooperativa
Coadiuvante
familiare
Dipendente o
in altra
posizione
subordinata
Totale
Cartoceto
167
638
36
62
1.859
2.762
Fossombrone
258
699
50
64
2.720
3.791
Isola del Piano
12
87
5
11
160
275
Montefelcino
70
244
7
32
705
1.058
Montemaggiore al Metauro
64
198
4
21
631
918
Saltara
176
408
24
34
1.537
2.179
Sant'Ippolito
27
100
9
17
477
630
Serrungarina
45
199
10
13
635
902
Ambito
819
2573
145
254
8.724
12.515
Provincia
11.130
27.379
1.890
2.965
103.081
146.445
Fonte: Istat 2001
Principalmente agricoli sono i Comuni di Isola del Piano, Montefelcino e Montemaggiore
al Metauro; i comuni Cartoceto, Saltara e Sant’Ippolito sono per lo più allo stesso modo
rivolti ai settori secondario e terziario; Fossombrone è prevalentemente rivolto al terziario
e Serrungarina al secondario.
Il 71% degli occupati sono dipendenti o in altra posizione subordinata; alta è anche la
percentuale dei lavoratori in proprio, il 19%,; l’8% sono invece imprenditori o liberi
professionisti.
48
Stato occupazionale della popolazione
COMUNI
Occupati 2001Occupati 1991
Cartoceto
2.762
2.242
Fossombrone
3.791
3.664
Isola del Piano
275
237
Montefelcino
1.058
959
Montemaggiore al Metauro
918
842
Saltara
2.179
1.815
Sant'Ippolito
630
543
Serrungarina
902
763
Ambito
12.515
11.065
Fonte: Istat 2001
A distanza di 10 anni, i dati censuari evidenziano che gli occupati complessivi dell’Ambito
sono aumentati del 12% circa, contro nello stesso periodo di riferimento un aumento
complessivo della popolazione apri al 4,09%.
2001 popolazione attiva
Maschi
Femmine
Cartoceto
1.659
1.103
Totale
2.762
Fossombrone
2.274
1.517
3.791
Isola del Piano
176
99
275
Montefelcino
657
401
1.058
Montemaggiore al Metauro
561
357
918
Saltara
1.317
862
2.179
Sant'Ippolito
380
250
630
Serrungarina
548
354
902
Ambito
7.572
4.943
12.515
87.385
59.060
146.445
Provincia
Fonte: Istat 2001
I maschi costituiscono il 60,5% della popolazione attiva dell’Ambito, mentre le femmine
sono in minoranza, il 39,5%.
Tale tendenza dimostra che ci sono ancora donne che non lavorano ed è in linea con la
tendenza provinciale.
tasso di occupazione
2001
Maschi
Femmine
Totale
Cartoceto
61,4
39,03
49,96
Fossombrone
56,19
35,25
45,4
Isola del Piano
61,54
36,4
49,28
Montefelcino
59,08
35,8
47,4
Montemaggiore al Metauro
62,2
38,26
50,03
Saltara
61,6
38,52
49,79
48,88
Sant'Ippolito
58,55
39,06
Serrungarina
58,61
37,5
48
Ambito
59,89
37,47
48,59
58,86
37,53
47,89
Provincia
Fonte: Istat 2001
49
Tasso di disoccupazione
2001
Maschi
Femmine
Totale
Cartoceto
3,27
9,37
5,8
Fossombrone
3,28
9,11
5,7
Isola del Piano
2,22
7,48
4,18
Montefelcino
2,23
5,65
3,56
Montemaggiore al Metauro
3,61
7,51
5,17
Saltara
3,23
8
5,18
Sant'Ippolito
4,52
8,76
6,25
Serrungarina
1,44
5,35
3,01
Ambito
2,9
7,6
4,8
3,58
7,7
5,28
Provincia
Fonte: Istat 2001
Il tasso di occupazione complessiva dell’Ambito è quasi del 50% ed è pressoché in linea
con quello provinciale; il tasso di disoccupazione è invece inferiore alla media della
provincia.
Tasso di disoccupazione
giovanile 2001
Cartoceto
Maschi
8,24
Femmine
17,5
Totale
13,09
Fossombrone
10,41
17,53
13,39
Isola del Piano
-
11,11
4,44
Montefelcino
3,03
16,95
8,23
Montemaggiore al Metauro
3,7
16,36
8,82
Saltara
13,91
21,05
16,98
Sant'Ippolito
11,32
19,15
15
Serrungarina
4,17
9,52
6,67
Ambito
6,84
16,14
10,82
11,65
17,83
14,38
Provincia
Fonte: Istat 2001
Il tasso di disoccupazione giovanile si aggira sull’11% della popolazione giovanile
dell’Ambito ed è inferiore al tasso di disoccupazione giovanile della provincia che è quasi
del 15%. Anche tra i giovani sono le femmine ad avere una percentuale di disoccupazione
più alta il 16,14%, contro il 6,84% dei maschi.
Tasso di attività 2001
Maschi
Femmine
Totale
Cartoceto
63,47
43,06
53,04
Fossombrone
58,09
38,79
48,14
Isola del Piano
62,94
39,34
51,43
Montefelcino
60,43
37,95
49,15
Montemaggiore al Metauro
64,52
41,37
52,75
Saltara
63,66
41,87
52,51
Sant'Ippolito
61,33
42,81
52,13
Serrungarina
59,47
39,62
49,49
Ambito
61,74
40,6
51,08
61,04
40,66
50,56
Provincia
Fonte: Istat 2001
50
Pensioni
Elaborazioni a cura dell’ufficio statistica dell’amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino al 31/12/2003
Fonte – INPS
AMBITO 7
PENSIONE
SOCIALE
Popolazione al 31 Dicembre 2003
ultrasessantacinquenne
F
M
Comuni
Maschi
Femmine
Totale
CARTOCETO
18
5
Cartoceto
527
680
1207
FOSSOMBRONE
7
12
Fossombrone
903
1276
2179
ISOLA DEL PIANO
0
0
Isola del Piano
62
88
150
MONTEFELCINO
3
3
Montefelcino
262
345
607
MONTEMAGGIORE AL METAURO
2
0
Montemaggiore al Metauro
187
244
431
SALTARA
15
8
Saltara
404
529
933
SANT'IPPOLITO
5
1
Sant'ippolito
140
174
314
SERRUNGARINA
2
1
Serrungarina
213
245
458
Totale
52
30
ambito
2698
3581
6279
82
I dati indicano che sono 82 queste pensioni in tutto l’Ambito; i dati dettagliano i Comuni e
il valore complessivo a livello di Ambito. Il dato riferito alla popolazione
ultrasessantacinquenne è pari all’1,30%.
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
ASSEGNO
SOCIALE
F
M
5
27
2
2
7
24
4
10
81
6
13
1
3
0
4
0
2
29
Comuni
51
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi Femmine
Totale
Cartoceto
3399
3431
6830
Fossombrone
4725
4970
9695
Isola del piano
345
316
661
2622
Montefelcino
1300
1322
Montemaggiore al Metauro
1110
1104
2214
Saltara
2653
2737
5390
Sant'ippolito
776
783
1559
Serrungarina
1120
1144
2264
ambito
15428
15807
31235
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
INVALIDI
CIVILI (con
assegno
d'accompagno)
F
M
147
280
16
82
55
119
36
58
793
97
121
7
22
17
58
35
34
391
Comuni
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
Cartoceto
3399
3431
6830
Fossombrone
4725
4970
9695
Isola del Piano
345
316
661
Montefelcino
1300
1322
2622
Montemaggiore al Metauro
1110
1104
2214
Saltara
2653
2737
5390
Sant'ippolito
776
783
1559
Serrungarina
1120
1144
2264
ambito
15428
15807
31235
Sono titolari di assegno sociale 110 persone nell’Ambito ed in maggioranza sono donne.
L’assegno di accompagnamento viene riconosciuto a tutte le persone invalide al 100%
incapaci di compiere gli atti quotidiani della vita che necessitano di un adeguato livello di
assistenza. Anche in questo caso sono titolari dell’assegno soprattutto le donne, in
relazione alla maggiore longevità e nel complessivo tale beneficio è riconosciuto al 3,79%
della popolazione nel suo complesso.
AMBITO 7
INVALIDI
CIVILI (senza
assegno
d'accompagno)
F
M
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
48
71
6
23
21
45
10
25
43
47
3
17
9
30
3
8
Totale
249
160
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Comuni
Maschi
Femmine
Totale
Cartoceto
3399
3431
6830
Fossombrone
4725
4970
9695
Isola del Piano
345
316
661
Montefelcino
1300
1322
2622
Montemaggiore al Metauro
1110
1104
2214
Saltara
2653
2737
5390
Sant'ippolito
776
783
1559
Serrungarina
1120
1144
2264
ambito
15428
15807
31235
Trattasi degli invalidi che accedono al beneficio economico e non del numero complessivo
degli invalidi; in maggioranza sono sempre le donne ed a livello di Ambito i 409 assegni
sono pari all’1,31 della popolazione complessiva.
52
AMBITO 7
CALCOLO
PURO
F
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
M
Comuni
245 65
414 115
34
6
136 28
105 26
165 42
61
15
93
24
1253 321
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
Cartoceto
3399
3431
6830
Fossombrone
4725
4970
9695
Isola del Piano
345
316
661
Montefelcino
1300
1322
2622
Montemaggiore al Metauro
1110
1104
2214
Saltara
2653
2737
5390
Sant'ippolito
776
783
1559
Serrungarina
1120
1144
2264
ambito
15428
15807
31235
Sono titolari di queste pensioni 1.574 persone pari al 5,04% della popolazione complessiva
che per il 79,6% è riconosciuta a donne.
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
INTEGRATE
AL MINIMO
F
M
565
802
63
288
217
381
149
223
223
349
31
129
96
139
81
95
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Comuni
Maschi
Femmine
Totale
Cartoceto
3399
3431
6830
Fossombrone
4725
4970
9695
Isola del Piano
345
316
661
Montefelcino
1300
1322
2622
Montemaggiore al Metauro
1110
1104
2214
Saltara
2653
2737
5390
2688 1143
Sant'ippolito
776
783
1559
Serrungarina
1120
1144
2264
ambito
15428
15807
31235
Le pensioni integrate al minimo sono 3.831 pari al 12,27% della popolazione complessiva
ed in prevalenza sono sempre le donne titolari di queste pensioni (70,16%).
AMBITO 7
PARZIALMENTE
INTEGRATE AL
MINIMO
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Comuni
Maschi
Femmine
Totale
F
M
Cartoceto
3399
3431
6830
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL METAURO
SALTARA
SANT’IPPOLITO
44
76
5
18
7
30
7
12
26
1
8
1
10
4
Fossombrone
4725
4970
9695
SERRUNGARINA
13
1
Totale
200
63
Isola del Piano
345
316
661
Montefelcino
1300
1322
2622
Montemaggiore al Metauro
1110
1104
2214
Saltara
2653
2737
5390
Sant’ippolito
776
783
1559
Serrungarina
1120
1144
2264
Ambito
15428
15807
31235
A livello di Ambito sono 263 le pensioni di cui sopra.
53
AMBITO 7
SUPERIORI
AL
MINIMO
F
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
M
245 547
601 718
30
47
127 212
65
164
185 398
50
113
69
173
1372 2372
Comuni
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
Cartoceto
3399
3431
6830
Fossombrone
4725
4970
9695
Isola del Piano
345
316
661
Montefelcino
1300
1322
2622
Montemaggiore al Metauro
1110
1104
2214
Saltara
2653
2737
5390
Sant'ippolito
776
783
1559
Serrungarina
1120
1144
2264
ambito
15428
15807
31235
I cittadini del territorio titolari di pensioni superiori al minimo sono 3.744 ed in questo caso
gli uomini che beneficiano di pensioni più consistenti.
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL METAURO
SALTARA
SANT’IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
ALTRE
PENSIONI
F
M
34
127
6
23
21
49
10
11
281
27
88
3
21
7
38
11
21
216
Comuni
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
Cartoceto
3399
3431
6830
Fossombrone
4725
4970
9695
Isola del Piano
345
316
661
Montefelcino
1300
1322
2622
Montemaggiore al Metauro
1110
1104
2214
Saltara
2653
2737
5390
Sant’ippolito
776
783
1559
Serrungarina
1120
1144
2264
ambito
15428
15807
31235
Vengono raggruppate le altre pensioni sopra non riportate, sempre distinte per comuni e
Ambito che nel complessivo sono 497.
AMBITO 7
TOTALE
GENERALE
(comprende
tutte
pensioni )
F
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
M
1351 1025
2405 1489
162
99
702 443
500 320
1013 727
332 263
504 359
6969 4725
Comuni
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
Cartoceto
3399
3431
6830
Fossombrone
4725
4970
9695
Isola del Piano
345
316
661
Montefelcino
1300
1322
2622
Montemaggiore al Metauro
1110
1104
2214
Saltara
2653
2737
5390
54
Sant'ippolito
776
783
1559
Serrungarina
1120
1144
2264
ambito
15428
15807
31235
Comprendendo tutte le pensioni, questo dato non determina direttamente il numero dei
beneficiari.
Di seguito sono riportate le pensioni distinte per tipologia di gestione; si rileva che sono le
pensioni a favore di lavoratori dipendenti in numero maggiore seguite da quelle a favore
dei coltivatori diretti: è significativo anche il dato del numero delle pensioni agli invalidi
civili.
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL
METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL
METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL
METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
FONDI SPECIALI
F
M
7
12
23
61
0
2
4
13
4
2
12
1
0
51
0,32%
26
2
16
134
0,87%
INVALIDI CIVILI
F
M
194
140
350
168
22
10
104
39
76
25
164
46
84
1040
6,58%
88
38
42
550
3,56%
LAVORATORI DIPENDENTI
F
555
1208
58
286
M
401
647
30
180
138
110
407
132
176
2960
18,73%
286
87
143
1884
12,21%
55
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL
METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL
METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL
METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL
METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
COLTIVATORI DIRETTI
F
M
371
211
446
263
61
38
241
132
209
112
187
108
152
1775
11,23%
118
72
84
1030
6,68%
ARTIGIANI
F
98
155
12
35
M
129
180
16
45
37
43
99
22
39
497
3,14%
108
45
42
608
3,94%
COMMERCIANTI
F
M
61
53
143
83
6
2
21
11
20
13
69
33
7
4
28
13
355
212
2,25%
1,37%
ASSISTENZIALE
F
M
23
11
34
25
2
1
5
6
9
0
39
9
12
133
0,84%
12
1
3
59
0,38%
56
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE AL
METAURO
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
ALTRE GESTIONI
F
M
42
68
46
62
1
0
6
17
7
15
36
7
13
158
1%
56
14
16
248
1,61%
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
I dati sempre a cura dell’ISTAT provinciale con fonte INPS indicano che il numero delle
pensioni di vecchiaia è pressoché pari a quello delle pensioni di invalidità, nel primo caso
nonostante che il numero delle donne anziane sia di gran lunga superiore a quello degli
uomini, sono titolari di pensione di vecchiaia ben 2.019 uomini contro 1.715 donne; al
contrario sono in maggioranza le donne titolari di pensioni di invalidità.
Alle pensioni a favore dei superstiti accedono prevalentemente le donne in relazione alla
maggiore longevità.
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
INVALIDITA
F
M
391
325
735
493
60
36
244
173
152
114
291
225
116
103
155
139
2144
1608
13,56% 10,42%
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
VECCHIAIA
F
M
381
466
592
605
30
44
150
180
129
154
244
332
69
102
120
136
1715
2019
10,85% 13,09%
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
57
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
3752
12,01%
3734
11,95%
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
SUPERSTITI
F
M
354
70
666
137
48
6
195
32
128
25
262
43
90
17
133
22
1876
352
11,87% 2,28
INVCIV
F
M
194
140
350
168
22
10
104
39
76
25
164
88
46
38
84
42
1040
550
6,58% 3,56%
ALTRI TIPI
PENSIONE
F
M
24
12
39
25
2
1
5
6
11
0
40
13
10
1
12
4
143
62
0,90% 0,40%
FONDI
SPECIALI
F
M
7
12
23
61
0
2
4
13
4
2
12
26
1
2
0
16
51
134
0,32% 0,87%
58
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
2228
7,13%
1590
5,09%
205
0,66%
185
0,59%
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
TOTALE
GENERALE
(comprende tutte
pensioni )
AMBITO 7
F
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
AMBITO 7
CARTOCETO
FOSSOMBRONE
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
Totale
M
1351
1025
2405
1489
162
99
702
443
500
320
1013
727
332
263
504
359
6969
4725
44,09% 30,63%
TOTALE
generale perc
2376 34,79%
3894 40,17%
261 39,49%
1145 43,67%
820 37,04%
1740 32,28%
595 38,17%
863 38,12%
11694 37.97%
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
776
783
1559
1120
1144
2264
15428
15807
31235
11694 37,44%
Popolazione al 31 Dicembre 2003
Maschi
Femmine
Totale
3399
3431
6830
4725
4970
9695
345
316
661
1300
1322
2622
1110
1104
2214
2653
2737
5390
1559
776
783
1120
1144
2264
15428
15807
31235
le pensioni sono al 31/12/2003, le fasce d'età al 01/01/2003
fasci
a_eta
COL
LAV
ART
%
DIPE % DIR %
IG
N
ETTI
<=14 4318
>14
1 0,06
and 1574 2 0,13
<=19
>19
1 0,02
and 4002 4 0,1
<=29
>29
and 4830 31 0,64 4 0,08 4 0,08
<=39
>39
and 4185 82 1,96 17 0,41 27 0,65
<=49
>49
and 1929 116 6,01 19 0,98 23 1,19
<=54
COM
% MER %
C
45 1,04
INV
CIV
FOND
I
SPEC
ASSIS
TENZ.
%
1574
50 1,25
4002
1,3
6
0,12
1
0,02 4185
42 2,18
7
0,36 1929
59
0,41
%
5
0,26
4830
94 2,25 10 0,24
8
ALTR
E
GEST
4318
26 1,65
63
%
>54
and 1821
<=59
>59
and 1760
<=64
>64
and 1612
<=69
>69
and 2933
<=79
>79 1734
3069
totale
8
336 18,45 149 8,18 131 7,19 84 4,61 41 2,25 37 2,03 1821
35 1,92
401 22,78 388 22,05 277 15,74 106 6,02 99 5,63 28 1,59 1760
83 4,72
685 42,49 431 26,74 220 13,65 124 7,69 104 6,45 33 2,05 1612 25 1,55 103 6,39
1845 62,9 806 27,48 256 8,73 248 8,46 184 6,27 46 1,57 2933 106 3,61 109 3,72
1342 77,39 991 57,15 165 9,52 708 40,83 115 6,63 33
1,9 1734 61 3,52 71 4,09
3069
4844 15,78 2805 9,14 1105 3,6 1590 5,18 567 1,85 185 0,6
192 0,01 406 1,32
8
le pensioni sono al 31/12/2003, le fasce d'età al 01/01/2003
fasci
a_eta
<=14 4318
>14
and 1574
<=19
>19
and 4002
<=29
>29
and 4830
<=39
>39
and 4185
<=49
>49
and 1929
<=54
>54
and 1821
<=59
>59
and 1760
<=64
>64
and 1612
<=69
>69
and 2933
<=79
>79 1734
3069
totale
8
LAV
COL
ART
%
DIPE % DIR %
IG
N
ETTI
COM
% MER %
C
45 1,04
INV
CIV
FOND
I
SPEC
ASSIS
TENZ.
%
0,13
1
0,06 26 1,65
1574
4
0,1
1
0,02 50 1,25
4002
4
0,08 63
4
0,08
1,3
6
0,12
1
0,02 4185
116 6,01 19 0,98 23 1,19 42 2,18
7
0,36 1929
0,41
%
5
0,26
4830
82 1,96 17 0,41 27 0,65 94 2,25 10 0,24
8
ALTR
E
GEST
4318
2
31 0,64
%
336 18,45 149 8,18 131 7,19 84 4,61 41 2,25 37 2,03 1821
35 1,92
401 22,78 388 22,05 277 15,74 106 6,02 99 5,63 28 1,59 1760
83 4,72
685 42,49 431 26,74 220 13,65 124 7,69 104 6,45 33 2,05 1612 25 1,55 103 6,39
1845 62,9 806 27,48 256 8,73 248 8,46 184 6,27 46 1,57 2933 106 3,61 109 3,72
1342 77,39 991 57,15 165 9,52 708 40,83 115 6,63 33
1,9 1734 61 3,52 71 4,09
3069
4844 15,78 2805 9,14 1105 3,6 1590 5,18 567 1,85 185 0,6
192 0,01 406 1,32
8
60
fascia_eta
INVALIDITA'
%
VECCHIAIA
%
SUPERSTITI
%
<=14
4318
264
6,11
>14 and <=19
>19 and <=29
1574
4002
3
0,07
260
863
16,52
21,56
>29 and <=39
4830
35
0,72
537
11,12
ALTRE PENS
%
>39 and <=49
4185
95
2,27
215
5,14
>49 and <=54
1929
94
4,87
37
1,92
39
2,02
2
0,1
>54 and <=59
1821
174
9,56
433
23,78
27
1,48
1
0,05
>59 and <=64
>64 and <=69
1760
1612
197
366
11,19
22,7
910
950
51,7
58,93
9
7
0,51
0,43
1
25
0,06
1,55
>69 and <=79
2933
1335
45,52
1144
39
2
0,07
108
3,68
>79
1734
1453
83,79
260
14,99
5
0,29
68
3,92
totale
30698
3752
12,22
3734
12,16
2228
7,26
205
0,67
I dati a disposizione evidenziano varie tipologie di pensioni in rapporto a diverse fascie di
età e le percentuali sono ricavate in riferimento alla popolazione complessiva riportata in
apposita tabella.
61
2.2.1.bis ATTIVITA’ SVOLTE NEL DISTRETTO SANITARIO DI
FOSSOMBRONE ASUR – ZONA TERRITORIALE N. 3 DI FANO –
ANNO 2004 E PROGRAMMAZIONE ANNO 2005
Siginificativo in questo Piano di Zona è il prezioso interscambio tra l’Ambito sociale e il
Distretto Sanitario, grazie all’ottimo rapporto di collaborazione instaurato. Segue in questa
Sezione di Piano una dettagliata analisi dell’offerta dei servizi sanitari presenti nel nostro
territorio e la programmazione in atto.
Cure domiciliari
È noto che le malattie croniche rappresentano di gran lunga la principale causa di morte,
provocano migliaia di morti premature ed evitabili, hanno effetti dirompenti sul tessuto
sociale e familiare, e assorbono enormi risorse dei servizi sanitari. Altrettanto noti sono i
progressi conseguiti nella diagnosi e nel trattamento di gran parte di queste malattie.
Tuttavia esistono ampi margini di miglioramento dell'assistenza ai pazienti affetti da
patologie croniche, conseguibili non tanto dalla somministrazione di un determinato
farmaco o dalla erogazione di una specifica prestazione, quanto da una più attenta
organizzazione dei processi assistenziali, da una gestione integrata e multisciplinare degli
interventi in ambito di Distretto.
Richiami legislativi
Istituzione ADI – contratto collettivo MMG e PLS
Il DPR 270\00 prevede negli allegati G ed H due livelli assistenziali ADP ed ADI
L’ADP è rivolta ad un’assistenza per pazienti non ambulabili affetti da patologie croniche
e per i quali è previsto solo l’accesso domiciliare del MMG
L’ADI : livello di assistenza domiciliare per pazienti non autosufficienti per un perodo
temporaneo o permanente che abbisognano di interventi di più figure sanitarie Linee guida Regionali per le Cure Domiciliari del 2001
Classificazione dell’Assistenza Domiciliare su 4 livelli
ADP
ADI 1- 2 – 3 - livello
Criteri di valutazione ( Convegno di Jesi )
In tale sede i pazienti in cura domiciliare sono stati riclassificati in :
ADI 1° livello = ADP
ADI 2° livello = MMG\PLS + infermiere o fisioterapista
ADI 3° livello = paziente multiproblematico con necessità di intervento di più
professionisti
Nel 2004 oltre ad aver acquisito la possibilità di consulenze chirurgiche a domicilio
(chirurgo ospedaliero) l’integrazione tra Territorio ed Ospedale ha avuto un forte
incremento qualitativo con l’adozione delle procedure per le Dimissioni protette.
Secondo i criteri di valutazione del Convegno di Jesi, i pazienti assistiti dall’assistenza
domiciliare sono stati cosi riclassificati
62
Classificazione
ADI 1° Livello
ADI 2° Livello
ADI 3° Livello
Assistiti
348
256
131
Accessi MMG \PLS
4089
2727
1461
Organizzazione delle CURE DOMICILIARI
Le Cure Domiciliari sono un complesso di cure mediche, infermieristiche, riabilitative e socioassistenziali integrate ed erogate a domicilio del paziente in alternativa al ricovero ospedaliero, secondo
un piano assistenziale definito e concordato tra il Medico di medicina generale (responsabile del caso
clinico) e dal personale della A.S.L. ed essenzialmente basato sul concorso del medico di medicina
generale, degli specialisti, degli operatori sanitari (infermieri e fisioterapisti), degli assistenti sociali e delle
famiglie.
L'Assistenza Domiciliare è attivata in tutto il territorio del Distretto ed è prioritariamente specificamente
rivolta a pazienti portatori delle seguenti patologie:
malattie terminali;
gravi fratture in persone anziane;
riabilitazione di vasculopatie;
dimissioni protette da strutture ospedaliere (paziente dimesso, che necessita ancora di assistenza,
che può essere erogata a domicilio);
malattie acute temporaneamente invalidanti nell'anziano (forme respiratorie ed altro).
I suoi obiettivi sono:
mantenere il più possibile nel proprio ambito familiare la persona bisognosa di cure sia che si tratti
di dimissione ospedaliera protetta, sia di malato terminale, sia di paziente con un programma
assistenziale specifico;
curare al proprio domicilio gli anziani con patologie acute;
mantenere il migliore stato di salute possibile per ciascun soggetto;
attivare le potenzialità residue (socializzazione e riabilitazione);
fornire servizi giusti al momento giusto;
portare un servizio qualificato a domicilio.
63
Come funziona
L’attivazione avviene attraverso un protocollo che prevede la segnalazione:
del medico di Medicina Generale (medico di famiglia);
dei famigliari del paziente;
degli operatori del Servizio Socio-Assistenziale;
del Responsabile della Divisione Ospedaliera interessata, prima delle dimissioni del paziente che
necessita di assistenza.;
al medico del Distretto territorialmente competente, mediante la compilazione di una scheda di ingresso
che contiene, oltre ai dati anagrafici, una sintetica storia clinica del paziente, la diagnosi motivante
l’attivazione del servizio di cure domiciliari, la durata dell’erogazione del servizio e le richieste inerenti le
prestazioni socio-sanitarie. Entro 24-48 ore (in caso di festività 72 ore) dal ricevimento della scheda di
ingresso, viene concordata una visita congiunta al domicilio del paziente che prevede la presenza
contemporanea del medico di base, di un familiare di riferimento o una figura sociale (assistente sociale
e/o adest), di un caposala e/o infermiere professionale, del medico responsabile delle cure domiciliari del
Distretto.
Quest’ultimo effettua la supervisione del programma assistenziale; all’occorrenza gli altri componenti
dell’équipe (medici specialisti, fisioterapista) si recano a domicilio del paziente per fornire supporto
consulenziale e permettere l’adeguamento del programma assistenziale.
Con tale visita, dopo aver acquisito il consenso informato e aver compilato la cartella medicoinfermieristica, viene stabilito il piano di assistenza in base ai reali bisogni.
E’ istituita una pronta reperibilità infermieristica dalle ore 14,00 alle ore 20,00 dei prefestivi e dalle ore
8,00 alle ore 20,00 dei giorni festivi.
Dall’attivazione , a dicembre 2003 del servizio di pronta disponibilità degli infermieri delle
Cure Domiciliari della Zona Territoriale n . 3 di Fano sino ad oggi , sono stati garantiti
interventi che hanno ridotto il ricorso al Pronto soccorso e/o ricoveri impropri per
problematiche come otturazione di catetere vescicole o stati di disidratazione , specie in
persone anziane.
.Da dicembre 2003 a novembre 2004 sono stati effettuati 74 accessi per un totale di :
n.33 cambi di catetere vescicole
n.24 terapie infusive
n.03 educazione per la gestione della PEG
n.8 terapie intramuscolari
n.1 educazione all’autosomministrazione di insulina
n.9 medicazioni di lesioni da pressione
n.1 somministrazione di terapia antalgica
Cosa garantisce
64
Essendo le Cure Domiciliari un’alternativa al ricovero ospedaliero o in una struttura protetta, anche a
domicilio, si garantiscono:
materiale di medicazione;
ausili per l’incontinenza (cateteri, sacchetti per la raccolta delle urine, pannoloni, traverse
salvamaterasso);
presidi (letti ortopedici, materassi antidecubito, carrozzine, ecc…).
Sia i presidi che gli ausili possono essere forniti in anticipo anche se non sono state attivate le procedure
per l’invalidità civile.
Su tutto il territorio del Distretto , sempre nello spirito di forte integrazione Territorio –
Ospedale sono stati assistiti il seguente numero di pazienti per :
ADO
31
NAD
33
Antalgo - palliativa
11
L’ADO viene attivata dal MMG\PLS su indicazione dell’Oncologia di Fano che si fa
carico del paziente per l’Assistenza Medico-Specialistica, mentre la parte infermieristica è
assicurata dagli infermieri delle Cure Domiciliari .Al paziente ADO vengono inoltre
assicurate tutte le altre prestazioni sanitarie ed integrative previste per il paz.ADI.
Il NAD attivato a su richiesta del Medico Ospedaliero o del MMG viene gestito
direttamente dal servizio ospedaliero di Fano in collaborazione con gli infermieri delle
Cure Domiciliari
MMG che effettuano ADI \ ADP
MMG
27
ADP
25
ADI
25
Tutti i MMG e PLS partecipano alla gestione del Paziente in Cura Domiciliare , ma due di
essi non richiedono il riconoscimento economico per gli accessi direttamente effettuati.
Dermatologo – Urologo –Neurologo –
Chirurgo – Psichiatra – Fisiatra – Oncologo
– Nutrizionista – Palliativista -
Specialisti a domicilio
Le visite specialistiche domiciliari vengono programmate tramite CUP , direttamente
presso il Poliambulatorio di Fossombrone o le U.O. dell’Ospedale di Fano , relativamente
all’Oncologia e la Nutrizione entereale o parenterale
Attività Infermieristica per le cure domiciliari
Numero
servizio
5
infermieri
in Numero accessi
11050
Km percorsi
52376
Prestazioni infermieristiche prevalenti
65
Prelievi venosi
Medicazioni
Cambio
catetere
Peg-SNgTerapia
Med.ferite
infusiva
Chirurgiche
4062
5783
693
1047
302
I pazienti assistiti a domicilio dai terapisti della riabilitazione sono stati 175.
Ai pazienti inseriti nelle cure domiciliari o che comunque sono affetti da patologie
riconosciute dal decreto 27 agosto 1999 n.332 vengono forniti , attraverso il distretto,
presidi per incontinenza e per uro\colonstomie
Numero assistiti
Presidi per incontinenza
391
Stomizzati
32
UVD
L’attività dell’UVD ha avuto un notevole incremento .
Oltre alla programmazione dei Piani di Assistenza Personalizzati per le cure domiciliari ,
ha svolto l’attività di formulare i P.A.I per i pazienti già inseriti nell’RSA – Casa Argento
e per le Dimissioni Protette per RSA dall’Ospedale di Fossombrone:
Sedute UVD Numero PAI Sedute UVD Numero PAI Numero
PAI
per ADI
effettuati
per RSA
per RSA
DIM.OSPEDALE
29
186
43
167
49
Personale
Sede Fossombrone
infermieri
fisioterapisti
3
1
logopedisti
1
Sede Calcinelli
infermieri
fisioterapisti
2 + 1 in 1
maternità
Logopedisti
1 parte-time
Composizione dell’UVD:
responsabile del Distretto, infermiere professionale, assistente sociale del Distretto, fisiatra,
internista.
Dal 2006 è prevista l’integrazione da parte di un’assistente sociale dell’Ambito.
Progettualità
LO SPORTELLO DELLE CURE DOMICILIARI
Lo sviluppo dei sistemi di assistenza extraospedaliera ha condotto, anche nella
Regione Marche alla implementazione di vare modalità di erogazione dell’ assistenza
che trovano il loro centro di applicazione nel Distretto.
Il Piano Sanitario Regionale 2003-2005 evidenziava in maniera netta la necessità di
operare una riorganizzazione della rete ospedaliera al fine di liberare risorse che
66
consentissero la piena attuazione del “ Distretto integrato “ con il compito di presidiare il
percorso di sistematizzazione dell’intervento domiciliare orientandolo verso criteri di
appropriatezza che rendono omogenei – fruibili e sovrapponibili i criteri di eleggibilità
dei pazienti nei confronti della rete assistenziale che ogni Zona Territoriale offre ai propri
assistiti.
La ovvia declinazione di questo processo non può che sostanziarsi nella acquisizione, a
livello distrettuale dela piena capacità di farsi carico del soggetto fragile e di fornire
processi che garantiscano la continuità delle cure.
La rete assistenziale ha avuto dalla approvazione della delibera di Giunta Regionale 606,
del 20.3.2001, un perfezionamento ed un incremento di nodi funzionali, che hanno
condotto la Regione a determinare una serie di livelli assistenziali che interessano il
sistema del domicilio propriamente detto e delle strutture residenziali.
In ognuna di queste sedi possono essere attivati interventi di varia intensità che rientrano in
competenze monospecialistiche, a volte esclusive del Dipartimento delle Professioni –
quali l’AID (Assistenza infermieristica domiciliare) o l’ARD (Assistenza riabilitativa
Domiciliare), fino a giungere alla esplicitazione di un intervento complesso , cui
compartecipano professionalità numerose ed interdipendenti come può accadere all’interno
di una RSA o nel caso di una Ospedalizzazione a domicilio (cfr. gestione paziente
oncologico terminale) .
In tutta la gamma degli interventi che caratterizzano la gestione del paziente al di fuori
dell’Ospedale appare chiara la centralità di due figure: il Distretto Sanitario e la rete della
Medicina Generale.
Il Medico di Medicina Generale è, comunque, il promotore dell’intervento, l’ordinatore
ed il controllore dello svilupparsi della sua evoluzione, il responsabile clinico del
paziente all’interno della rete curante.
Il distretto legge il bisogno, quantifica e qualifica i nodi della rete, rende compatibili le
risorse assegnate agli obiettivi di salute proposti .Al Distretto è quindi ascritta la funzione
territoriale di “governo complessivo della salute”.
In questa accezione diventa essenziale lo sviluppo di una funzione di accoglienza che ,
superando i limiti della mera accettazione, possa in qualche modo diventar effettiva presa
in carico ovvero capacità di promuovere ed attivare alcune potenzialità dei nodi di rete.
In relazione a ciò pare riduttivo parlare di Segreteria delle cure domiciliari , mentre appare
congrua la determinazione di uno sportello – luogo fisico ovvero struttura della ricezione
della domanda – cui si associ una funzione diffusa e percepita di accoglienza ed
orientamento che andrà promossa in ogni operatore del macrolivello territoriale.
Il sistema territoriale trova la sua massima affermazione nella creazione di processi legati
alla flessibilità ed alla capacità di adattamento degli operatori, non necessariamente legati a
funzioni esclusive e storicamente pronti a rispondere a esigenze varie e spesso
imprevedibili.
Tale capacità non può essere esclusivamente riportata in un singolo luogo fisico ma va
capillarizzata nel territorio distrettuale trovando utili punti di repere anche negli studi dei
medici di medicina generale.
La Regione Marche ha, promosso e favorito la piena attuazione di forme associative della
Medicina Generale, con plurime modalità, che coinvolgono gran parte di questi
professionisti .
Ognuno di questi studi associati rappresenta un presidio del Servizio Sanitario Regionale
sul territorio e può diventare a sua volta un nodo della rete dell’accoglienza che comprende
gli Uffici di Promozione Sociale,le sedi di erogazione delle prestazioni distrettuali etc.
Ecco quindi la necessità di rendere culturalmente attivo il concetto di “funzione
dell’accoglienza” estendendone i confini a tutti coloro che , a vario titolo, compartecipano
il sistema integrato della rete territoriale.
67
A fianco di questa rete funzionale va individuata una “struttura”, di norma ubicata nella
sede principale del distretto, presidiata da una figura di coordinamento dell’area
infermieristica, cui devono giungere le varie segnalazioni e che deve promuovere o
ratificare l’eventuale intervento, parimenti attivando per i casi più complessi la valutazione
multidisciplinare in sede di Unità Valutativa Distrettuale.
E’ infatti impensabile che ogni inserimento nella rete curante distrettuale sia modulato
dalla U.V.D.: esistono livelli “semplici” che non richiedono un intervento programmatorio
multidisciplinare: di questi interventi lo sportello può farsi carico già nella fase di
accoglienza della domanda determinandosi una autonomia dell’operatore – a volte
decentrato – nella risposta e quindi nella conseguente presa in carico che andrà comunque
comunicata e registrata a livello di struttura centrale .
E’ questo il caso di interventi sanitari o riabilitativi avulsi da compartecipazione di altri
professionisti che possono quindi essere – su richiesta del medico curante – efficacemente
risolti dall’operatore o dallo specifico servizio che riceve la richiesta.
Lo sportello quindi raccoglie tutte le domande di attivazione e le segnalazioni, parimenti
garantendo a tutti i cittadini ed agli operatori adeguata risposta informativa sul sistema
delle cure domiciliari..
Allo stesso tempo opera una azione di filtro promuovendo l’attivazione di livelli “non
complessi” di assistenza e istruendo per i “casi complessi” la pratica per l’U.V.D.
Giova distinguere la differenza tra una segnalazione e la attivazione. La segnalazione può
giungere da vari soggetti (familiare,vicino di casa,servizi sociali e/o sanitari). Se la
segnalazione rileva un bisogno, la cui risposta è ottenibile a livello di sportello, saranno
fornite indicazioni per il coinvolgimento del medico curante che formalizzerà la richiestaattivazione- (prelievo a domicilio, ciclo programmato riabilitativo, semplice sostituzione
di catetetere vescicale etc:). La richiesta verrà gestita dallo sportello o, in autonomia, dalla
rete territoriale che comunque dovrà trasmettere allo sportello la modulistica (scheda di
segnalazione e/o impegnativa del medico) al fine di centralizzare in questa sede la
determinazione delle prestazioni eseguite ed il numero di utenti assistiti nel sistema con lo
scopo evidente di rendere omogeneo il percorso dlela raccolta dati..
Alcune richieste di attivazione potranno avere la necessità di una valutazione
multidimensionale, in attesa della quale saranno comunque garantite le prestazioni , ma la
cui completa definizione, espressa dal piano assistenziale, sarà determinata in U.V.D..
Ogni richiesta di attivazione va presentata dal medico di medicina generale. Si sottolinea
questo passaggio anche nel caso di dimissioni ospedaliere .
CASO COMPLESSO
U.V.D.
SEGNALAZION
E
INFORMAZIONI
A. SPORTE
LLO
INVIO AL
CURANTE
RILASCIO
NUCLEO
OPERATIVO
ATTIVAZIONE
CASO NON COMPLESSO
68
L’UNITA’ VALUTATIVA DISTRETTUALE
L’ Unità Valutativa Distrettuale (U.V.D.) è un organismo pluridisciplinare,
esercitante, all’interno della rete curante territoriale del Distretto Sanitario, la
funzione di definire, secondo i criteri di appropriatezza ed equità, il piano
assistenziale per tutti coloro che necessitano di un intervento socio sanitario al di
fuori delle strutture ospedaliere.
Il D.P.C.M. 14/2/2001 ha ribadito alcuni concetti fondamentali dell’approccio
funzionale dell’attività di queste strutture ribadendo la natura “multidimensionale”
e la definizione “personalizzata” dei progetti,
Le fragilità propongono bisogni complessi sia relativi agli utenti che alle loro famiglie
e ciò comporta soluzioni che facilitano il passaggio da modalità monoprofessionali a
interventi multiprofessionali
La definizione della multidimensionalità può riferirsi a quanto definito fin dal 1987
dal National Institute of Health:
“ valutazione nella quale i numerosi problemi dell’anziano vengono riconosciuti,
descritti e spiegati e ove vengono inquadrate le risorse assistenziali e le potenzialità
residue, definito il bisogno di servizi e messo a punto un piano coordinato di cura
specifico ed orientato per problemi”
L’U.V.D. opera con la metodologia del lavoro di gruppo , non prevede al suo interno
rapporti gerarchici consolidati basando la esplicitazione del suo mandato sul
confronto tra pari.
Grazie alla VMD si individuano i bisogni dell'ospite, in modo da stilare il Piano
Assistenziale Individualizzato (PAI).
Lo scopo è quello di superare una logica del lavoro prestazionale coinvolgendo tutti gli
attori in progetti sulla persona.
Il PAI è uno strumento che deve consentire, da una parte di delineare delle linee guida che
si indirizzano verso un’assistenza individualizzata e ben organizzata, e dall’altra di
rappresentare un ottimo strumento di comunicazione organizzativa tra tutti coloro che, a
vario titolo, si occupano del soggetto “fragile”.
Per compilare la VMD occorre riferirsi a 4 aree:
• SANITARIA
• FUNZIONALE
• MENTALE O COGNITIVA
• SOCIALE
Per ognuna di queste aree, si definiranno dei test, che consentono di identificare il
profilo dell’utente.
La U.V.D. è di norma costituita in ogni Distretto Sanitario anche se, per favorire la
partecipazione degli operatori può essere sottoarticolata in nuclei decisionali cui
afferiscono territorialmente parti del Distretto sanitario:
Fanno ordinariamente parte della U.V.D.:
•
Medico Responsabile Cure Domiciliari nel Distretto
69
•
•
•
Medico di Medicina Generale dell’assistito o Medico di Medicina Generale
comunque facente parte del gruppo/associazione/equipe/ U.T.A.P..
Responsabile Infermieristico del Distretto
Assistente sociale del Comune di residenza dell’assistito o della Zona
Territoriale che segua il caso .
Il Medico Responsabile delle Cure Domiciliari svolge funzioni di coordinamento del
gruppo. E’ opportuno che questi sia membro effettivo dell’ Ufficio di Coordinamento delle
Attiività distrettuali al fine di partecipare attivamente alla definizione degli obiettivi
programmatici del Piano delle attività distrettuali.
L’U.V.D. è comunque un organismo “aperto” ove possono essere cooptate tutte quelle
figure che , sulla base della istruttoria predisposta dallo sportello delle cure domiciliari si
ritengano coinvolte nella determinazione del processo assistenziale.
Nel rispetto delle norme inerenti la tutela del diritto alla privacy è possibile che, 1alla
valutazione multidimensionale, partecipi anche un famigliare di riferimento (care giver)
indicato dal paziente e che comunque possa essere coinvolto attivamente nella gestione del
caso.
L’U.V.D. è convocata con cadenze fisse in giorni prestabiliti, al fine di consentire a tutti
gli operatori interessati di programmare i propri impegni in relazione alla partecipazione al
momento valutativo. Va comunque fatta salva la potestà delle singole Zone Territoriali di
porre in atto procedure organizzative compatibili con una sollecita valutazione del caso
specie in relazione alla effettuazione di dimissioni da ospedali o da strutture residenziali
del territorio . In casi particolari e previa informativa al paziente o ai suoi familiari la
riunione può essere svolta al domicilio o all’interno del presidio ospedaliero in caso di
“dimissioni difficili”.
E’ opportuno che l’U.V.D. orienti già nella elaborazione del P.A.I. il percorso di case –
management, in relazione alla complessità dei percorsi sanitari e/o sociali.
A scopo esemplificativo si riporta la definizione in uso nella Regione Emilia Romagna:
Livello 1: Assistenza domiciliare a bassa intensità sanitaria
È questo il livello caratterizzato da una bassa intensità sanitaria e correlato a volte con una
elevata intensità e complessità di interventi socio-assistenziali.
La componente dell'équipe più idonea ad assumere la responsabilità del caso è di norma
l'assistente sociale, data la prevalente necessità di assicurare l'integrazione ed il
coordinamento dei diversi interventi, sanitari, ma soprattutto socio-assistenziali.
Livello 2: Assistenza domiciliare a media intensità sanitaria
La frequente prevalenza della componente infermieristica nel piano assistenziale permette
in genere di individuare, fra i componenti dell'équipe assistenziale, l'infermiere quale
responsabile del caso per coordinare ed assicurare gli interventi previsti nel piano
assistenziale predisposto al momento della presa in carico del paziente.
Livello 3: Assistenza domiciliare ad alta intensità sanitaria
La gravità e complessità clinica di tale tipologia di pazienti, presuppone un elevato livello
di integrazione e collaborazione fra il responsabile terapeutico, quale responsabile del
caso, e tutte le figure professionali ed assistenziali coinvolte.
70
SPORTELLO
CURE
DOMICILIARI
U.V.D.
P.A.I.
Compito della U.V.D. è quello di procedere alla lettura dei bisogni del paziente ed alla
conseguente elaborazione di un piano – programma di assistenza che sulla base della
valutazione delle condizioni di autosufficienza, dello stato di bisogno sociale e delle
condizioni stesse dell’ambiente di vita programmi una serie di interventi coordinati ed
esplicitati in un obiettivo assistenziale condiviso dalla equipe e formalizzato in sede di
riunione.
In tale piano dovranno essere previsti il numero degli accessi programmati dei singoli
operatori in relazione alla definizione degli obbiettivi.
Il medico di medicina generale, responsabile clinico del caso, è il garante della
congruità dell’intervento, ne verifica le cadenze e ne modula i risultati eventualmente
proponendo una rivisitazione del caso per un passaggio ad altro nodo della rete curante
o, in caso di pieno raggiungimento degli obiettivi il passaggio ad un livello assistenziale
a minore intensità. In questa seconda ipotesi si ritiene che non sia necessaria una
rivalutazione in U.V.D., ma sia sufficiente una semplice comunicazione allo sportello
cure domiciliari.
Il periodo massimo di permanenza nel medesimo livello della rete è fissato, fatta salva
diversa determinazione da stabilirsi in sede di riunione del gruppo multidisciplinare, in
anni uno dopo di che il caso andrà comunque riesaminato
U.V.D.
RETE CURANTE
TERRITORIALE
71
U.V.D.
1 ANNO
In sede di U.V.D. potranno essere effettuate prescrizioni farmaceutiche, anche plurime su
modulistica predisposta dal Servizio Farmaceutico competente per territorio.
Tali farmaci ivi compresi quelli rientranti nella fascia C dovranno essere contenuti in un
“Prontuario territoriale” e potranno essere erogati direttamente dalla Zona Territoriale.
L’U.V.D., su proposta del medico di medicina generale può inoltre procedere alla
prescrizione di presidi – ausili, necessari e complementari al raggiungimento
dell’obbiettivo assistenziale e comunque funzionali al mantenimento del soggetto nel suo
ambiente di vita.
L’operatore del Comune, che interviene in U.V.D. dovrà essere delegato dall’Ente di
residenza dell’utente ad attivare , nell’ambito del budget dell’Ente stesso, tutti quegli
interventi afferenti, per competenza ai Comuni, che l’U.V.D. riterrà di inserire nel piano
assistenziale.
Dialisi Peritoneale Domiciliare
L’importanza di questa tecnica dialitica si rileva dalla estrema compliance nel confronto
del paziente affetto da uremia cronica. La metodica permette di dializzare a domicilio,
prevalentemente nelle ore notturne, lasciando libera la giornata al paziente in gradoni
svolgere le normali funzione della vita. Il materiale viene erogato direttamente dal servizio,
e nel 2004 sono stati seguiti nella Zona Territoriale 16 pazienti.
Residenza Sanitaria Riabilitativa (RSR)
Comunemente chiamato “ Centro Gravi” ospiti 6 pazienti oligofrenici gravi, maschi, di età
media di 46 anni, ed un paziente a ciclo diurno. Sono occupati nel centro un educatore e 2
OSS per turno per tre turni nelle 24 ore, l’assistenza medica è del MMG, la specialistica
neurologica dal Neurologo dell’UMEA, l’assistenza infermieristica è a carico del servizio
ADI di Fano, tutte le altre prestazioni a richiesta del MMG. E’ nominato un responsabile
del centro.
Unita’ valutativa alzheimer e progetto cronos
il dipartimento cure adulti anziani e il distretto sanitario di Fano sono gli attuali
competenti per la gestione del progetto regionale cronos e successivamente del modello di
disease management sociosanitario per la malattia di alzheimer.
l’unita’ valutativa alzheimer, vede la presenza integrata di operatori sociali e sanitari,
come previsto dal modello regionale e si avvale della facoltà di svolgere la selezione degli
utenti suscettibili di trattamento farmacologico, e quindi nuovi controlli ambulatoriali a
cadenza fissa. i medici attualmente impegnati sono quelli afferenti alla equipe ospedaliera
di lungodegenza e di geriatria. L’equipe infermieristica si avvale della collaborazione di
due infermiere professionali del distretto. L’organizzazione prevede la prenotazione a Cup
per le prime visite mediche con apertura di cartella clinica personale e monitoraggio
farmacologico del paziente. i casi più complessi si avvalgono della consulenza
neurologica. considerata la problematica dell’anziano ed in particolare le questioni
connesse alla demenza, il team multidisciplinare ha ritenuto necessario, per facilitare
l’accesso alla rete dei servizi e per una prima analisi dei bisogni, attivare uno sportello di
informazione, con un assistente sociale a disposizione delle famiglie, quale guida nelle
numerose pratiche amministrative e per una informazione circa i servizi esistenti ed il loro
utilizzo.
( per tutta la zona )
72
periodo
2500
1500
prime visite
visite controllo
Da 2001 a
maggio
2005
1000
Anno
2004
2000
500
Numero prime Numero visite
visite
controllo
115
450
515
2015
0
num ero visite num ero visite
anno 2004
2001-2005
DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE
Nel distretto sono attivi 3 ambulatori divisionali (Fano, Mondolfo, Pergola) ed uno
specialista poliambulatoriale a Mondavio. A Fano c’è un RS psichiatrica con attività
riabilitativa. Il servizio nel territorio fornisce, in base alle specifiche competenze dei suoi
operatori, una gamma di interventi tecnici come colloqui psichiatrici e psicologici,
farmacoterapia, cunseling, psicoterapia. Le visite domiciliari sono un momento importante
del programma terapeutico e sono destinate a pazienti cronici sia per quelli le cui visite
ambulatoriali risultino temporaneamente inattuabili. L’attività di urgenza psichiatrica
viene effettuata (T.S.O. e A.S.O.) a domicilio, sul territorio, o ambulatorialmente. Spesso
sono richiesti dai MMG, dai familiari, da forze dell’ordine, dai servizi sociali.L’attività di
consulenza è prevalente all’ospedale di Pergola, ma presente nelle case di riposo, RSA, ha
una funzione di filtro nei confronti di una eccessiva richiesta di ricovero in strutture
psichiatriche.
Di seguito viene riportata la scheda di attività del 2003 e 2004 cosi come prodotta allo staff
di programmazione sanitaria della Direzione Generale.
Dati attività del dipartimento di salute mentale Responsabile dott. R. Venanzini anno 2003-2004
Indicatori
CSM
Numero pazienti in carico
RESIDENZE DELLA ZONA SRR BEVANO
Numero posti letto
n.ospiti presenti nel periodo
n. gg. Di degenza complessive
RESIDENZA DELLA REGIONE
n. ospiti inviati
n.gg. di degenza complessive
RESIDENZE FUORI REGIONE
n.ospiti inviati
n.gg. di degenza complessive
73
Anno 2003
Anno 2004
1402
1116
10
10
300
10
10
3650
24
5633
48
11544
01
3550
10
3357
CENTRO DIURNO BEVANO
N. posti
n.utenti
n.gg.di presenza
ATTIVITA’ DOMICILIARE
n.pazienti seguiti a domicilio
n.accessi personale a domicilio
ATTIVITA’
AMBULATORIALE
n.utenti in carico
n.visite erogate
10
1
313
10
3
546
110
265
161
755
1402
5677
1606
6864
SPECIALISTICA
RELAZIONI INTRAZONALI
Alcune attività di particolare rilevanza, sia per l’impegno di risorse, sia per equità di
trattamento sono definite a livello provinciale o “ Area Vasta”. Tra queste quella già
realizzata e di cui si è parlato nel paragrafo dell’emergenza e della continuità assistenziale,
l’attività dell’emergenza o 118 la cui sede operativa è provinciale, tiene la cabina di regia
su tutto il territorio, e garantisce l’intervento nei termini previsti dalla legge. Il resoconto
dell’attività 2004 nella Zona 3 è stato già riportato e a quello si rimanda. L’altro intervento,
già realizzato, è rappresentato dalla istituzione, nell’Ospedale di Pesaro, del Dipartimento
Cardiovascolare con il laboratorio per emodinamica e la capacità di intervenire, in accordo
con 118, entro 60 minuti per tutto il territorio, in caso di accidente cardiovascolare acuto,
fornendo un servizio equo ed appropriato per tutti i cittadini della provincia.
Residenzialità
Posti letto
Ass.Inf.erogata
Casa di Riposo Comunale
Fossombrone
Casa di Riposo Suore - Saltara
36
Casa di Riposo – Casa Argento Fossombrone
20
RSA – Casa
Fossombrone
41
10 ore giornaliere pari a 17 minuti
cad.
6 ore settimanali ( gran parte
dell’assistenza
infermieristica
viene erogata da personale interno)
L’assistenza infermieristica e
riabilitativa viene erogata da
personale interno
Convenzionata
Argento
-
40
I medici di medicina generale assicurano l’assistenza periodica attraverso l’attivazione
dell’ ADI essendo stato revocato l’accordo decentrato che prevedeva un diverso modello
assistenziale fino al 2003.
Segue apposita tabella a cura del SISTAR che descrive una serie di dati significativi che
illustrano la residenzialità nella nostra Provincia raffrontata con i dati regionali.
L’assistenza Specialistica erogata presso le strutture dell’Ambito 7 utilizza le stesse
modalità adottate per i pazienti in assistenza domiciliare.
74
Totale
Popolazione residente all'1\1\2002
0-14 anni
15-64 anni
più di 64 anni
65-74 anni
75-84 anni
più di 84 anni
Totale
Zona 03
ATS 06
Zona 01
Zona 02
AreaVasta
PU
ATS 07
Regione
Marche
16.807
84.695
28.025
14.178
10.212
3.635
129.527
12.489
64.594
21.746
11.057
7.832
2.857
98.829
4.318
20.101
6.279
3.121
2.380
778
30.698
18.869
96.363
28.868
15.108
10.356
3.404
144.100
10.529
52.229
18.554
9.184
7.148
2.222
81.312
46.205
233.287
75.447
38.470
27.716
9.261
354.939
192.731
964.748
327.122
168.600
119.331
39.191
1.484.601
21,6
22,0
20,5
20,0
22,8
21,3
22,0
13,0
13,1
12,4
11,8
12,0
12,3
12,0
Strutture Residenziali attive al 31\12\2003
Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)
Presidi Socio Assistenziali (*) (PSA)
di cui: con alta % di ospiti non autosufficienti (> 66,6%)
Totale (RSA+PSA)
2
12
4
14
1
10
3
11
1
2
1
3
2
10
5
12
3
15
10
18
7
37
19
44
30
143
79
173
Posti letto attivi al 31\12\2003, in:
Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)
Presidi Socio Assistenziali (*) (PSA)
di cui: con alta % di ospiti non autosufficienti (> 66,6%)
Totale (RSA+PSA)
81
501
160
582
40
425
124
465
41
76
36
117
58
352
198
410
70
532
399
602
209
1.385
757
1.594
909
6.259
3.514
7.168
Indici di dotazione
(Posti letto x 1.000 abitanti anziani - più di 64 anni)
Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)
Presidi Socio Assistenziali (*) (PSA)
di cui: con alta % di ospiti non autosufficienti (> 66,6%)
Totale (RSA+PSA)
2,9
17,9
5,7
20,8
1,8
19,5
5,7
21,4
6,5
12,1
5,7
18,6
2,0
12,2
6,9
14,2
3,8
28,7
21,5
32,4
2,8
18,4
10,0
21,1
2,8
19,1
10,7
21,9
Ospiti presenti al 31\12\2003, in:
Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)
Presidi Socio Assistenziali (*) (PSA)
di cui: con alta % di ospiti non autosufficienti (> 66,6%)
Totale (RSA+PSA)
55
479
154
534
30
414
122
444
25
65
32
90
54
330
195
384
66
510
380
576
175
1.319
729
1.494
773
5.690
3.202
6.463
Ospiti non autosufficienti presenti al 31\12\2003, in:
(stima basata sui risultati
dell'indagine ISTAT\SIS al 31\12\2001)
Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)
Presidi Socio Assistenziali (*) (PSA)
di cui: con alta % di ospiti non autosufficienti (> 66,6%)
Totale (RSA+PSA)
55
271
126
326
30
225
98
255
25
47
28
72
53
196
159
249
63
339
288
402
171
807
573
978
725
3.626
2.568
4.351
Ospiti non autosufficienti presenti al 31\12\2003, in:
(stima basata sui risultati
della sperimentazione RUG lug-ott 2003)
Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA)
Presidi Socio Assistenziali (*) (PSA)
di cui: con alta % di ospiti non autosufficienti (> 66,6%)
Totale (RSA+PSA)
54
376
133
429
29
325
103
354
25
51
30
76
53
274
176
327
60
378
279
438
166
1.028
588
1.194
721
4.484
2.622
5.205
4
4
12
12
12
379
379
393.767
393.767
23
23
20
3
873
690
183
1.237.725
693.520
108
117
9
68
30
8
2
3.949
2.186
1.398
333
32
11.798.832
2.307.324
Indici relativi alla popolazione anziana
indice invecchiamento
(più di 64 anni\totale popolazione)
indice quarta\terza età)
(più di 84 anni\più di 64 anni)
PSA convenzionati con Zone Asur
Numero strutture convenzionate
Numero convenzioni
miste (minimo-medio-NAR)
minimo (*)
medio (**)
NAR
Nuclei demenze
Posti letto\Ospiti convenzionati
minimo (*)
medio (**)
NAR
Nuclei demenze
Costo totale convenzione
minimo (*)
7
7
5
2
295
234
61
376.903
217.000
75
-
-
3
1
199
77
122
467.055
82.753
CAUSE DI MORTE ZONA TERRITORIALE n. 3 ANNO 2003
CAUSA DI MORTE
0-14
M
15-24
F
M
25-34
F
M
35-44
F
M
45-54
F
TUMORI ORGANI GENITO-URINARI
TUMORI DEL TESS. LINFATICO E EMATOPOIETICO
1
1
1
TUMORI DEL TESS. CONN. OSSA PELLE E MAMM.
1
1
TRAUMATISMI E AVVELENAMENTI
2
1
F
M
F
M
F
1
2
2
2
5
5
28
13
58
5
5
8
7
29
2
6
15
33
19
6
35
5
85
1
1
1
5
16
2
3
12
9
18
11
36
59
150
4
1
4
1
4
1
4
2
32
1
1
3
4
16
26
1
METAB. ENDOCRINO E DISTURBI SIST. IMM.
MALFORMAZIONE CONGENITA
M
3
7
75 e oltre
F
2
TUMORI APPARATO DIG. E DEL PERITONEO
65-74
M
1
1
TUMORI APP. RESP. E ORGANI INTRATORACICI
55-64
1
2
1
MALATTIA DEL SISTEMA NERVOSO
1
1
7
2
1
MALATTIA INFETTIVA
1
MALATTIA DELL'APP. GENITO URINARIO
5
MALATTIA DELL'APPARATO DIGERENTE
4
MALATTIA DELL'APPARATO CIRCOLATORIO
1
7
MALATTIA DEL SANGUE E ORG. EMATOP.
1
MALATTIA APPARATO RESPIRATORIO
3
2
9
20
41
2
4
7
2
1
5
11
20
4
1
6
2
10
11
39
19
8
60
24
218
355
698
1
1
5
5
13
1
12
3
51
45
115
1
1
13
24
39
6
7
2
9
5
31
2
1
1
15
32
54
30
154
70
453
629
1473
1
MALATTIA PELLE E DEL TESS. SOTTOCUT.
DISTURBI PSICHICI
2
ALTRI TUMORI
ALTRE CAUSE
1
TOTALI
3
1
1
3
1
1
9
1
Fonte Dati: SISP
76
8
4
29
9
69
1
CAUSE DI MORTE DISTRETTO DI FOSSOMBRONE ANNO 2003
CAUSA DI MORTE
0-14
M
15-24
F
M
25-34
F
M
35-44
F
M
45-54
F
M
55-64
F
M
65-74
F
M
F
M
F
1
1
6
3
12
2
2
4
3
11
1
2
2
9
5
3
2
12
2
26
6
4
4
5
12
31
2
2
1
1
12
1
5
7
3
2
7
1
1
1
TUMORI ORGANI GENITO-URINARI
TUMORI DEL TESS. LINFATICO E EMATOPOIETICO
2
TUMORI DEL TESS. CONN. OSSA PELLE E MAMM.
1
TUMORI APP. RESP. E ORGANI INTRATORACICI
2
1
TUMORI APPARATO DIG. E DEL PERITONEO
TRAUMATISMI E AVVELENAMENTI
1
1
2
2
75 e oltre
1
METAB. ENDOCRINO E DISTURBI SIST. IMM.
MALFORMAZIONE CONGENITA
1
MALATTIA DEL SISTEMA NERVOSO
1
MALATTIA INFETTIVA
1
MALATTIA DELL'APP. GENITO URINARIO
MALATTIA DELL'APPARATO DIGERENTE
1
MALATTIA DELL'APPARATO CIRCOLATORIO
1
2
5
9
2
1
1
1
1
2
1
9
2
2
3
14
2
45
85
154
1
MALATTIA DEL SANGUE E ORG. EMATOP.
1
MALATTIA APPARATO RESPIRATORIO
1
3
2
1
3
15
15
36
4
2
6
2
1
5
1
9
11
104
149
349
MALATTIA PELLE E DEL TESS. SOTTOCUT.
DISTURBI PSICHICI
1
ALTRI TUMORI
1
1
ALTRE CAUSE
TOTALI
1
1
2
2
Fonte Dati: SISP
77
2
10
19
7
34
18
MORTALITA’ PER INCIDENTI STRADALI
Dati relativi alla mortalità dei residenti nella Zona Territoriale n.3, triennio 2001-2003
ANNO
Morti per tutte le cause
Morti per causa violenta
Morti per incidente stradale
2001
1320
47
21
2002
100%
3,56%
1,59%
1326
40
20
2003
100%
3,02%
1,51%
1477
32
13
100%
2,17%
0,88%
Morti per incidente stradale residenti nella Zona Territoriale n.3
suddivisi per classi d’età e sesso, triennio 2001-2003
Classi d’età
0-13
14-17
18-29
30-44
45-64
65-74
75 e oltre
TOTALE
Maschi
Femmine
Totale
0
3
9
9
8
3
8
40
0
1
3
1
3
2
4
14
0
4
12
10
11
5
12
54
Distribuzione percentuale per classi d’età dei residenti nella Zona Territoriale n.3
deceduti per incidente stradale, triennio 2001-2003
CLASSI D’ETA’
N.
%
0-13
14-17
18-29
30-44
45-64
65-74
75 e oltre
TOTALE
0
4
12
10
11
5
12
54
0
7,4
22,2
18,5
20,4
9,3
22,2
100
MORTALITA’ PER INCIDENTI DOMESTICI
Dati relativi alla mortalità dei residenti nella Zona Territoriale n.3, triennio 2001-2003
ANNO
Morti per tutte le cause
Morti per causa violenta
Morti per incidente domestico
2001
1320
47
4
100%
3,56%
0,3%
78
2002
1326
100%
40
3,02%
3
0,23%
2003
1477
32
5
100%
2,17%
0,34%
Morti per incidente domestico residenti nella Zona Territoriale n.3
suddivisi per classi d’età e sesso, triennio 2001-2003
Classi d’età
Maschi
Femmine
Totale
0-5
6-14
15-24
25-44
45-64
65-74
75 e oltre
TOTALE
1
0
0
0
2
0
3
6
0
0
0
0
0
2
4
6
1
0
0
0
2
2
7
12
Distribuzione percentuale per classi d’età dei residenti nella Zona Territoriale n.3
morti per incidente domestico, triennio 2001-2003
CLASSI D’ETA’
N.
%
0-5
6-14
15-24
25-44
45-64
65-74
75 e oltre
TOTALE
1
0
0
0
2
2
7
12
8,3
0
0
0
16,7
16,7
58,3
100
79
Notifica malattie infettive
ZONA TERRITORIALE N. 3 FANO Anno 2004
Malattie infettive classe 2ª
0-14
M
c 023
c 002.0
c 003
c 008
c 034.1
c 055
c 072
c 033
c 056
c 052
c 049.9
c 070.1
c 070.3
c 070.5
c 070.9
c 482.8
c 036.0
c 091
c 098
c 021
c 085.9
c 085.0
c 083.9
c 027.0
c 100
Brucellosi
Febbre tifoide
Salmonellosi non tif.
Diarrea infettiva
Scarlattina
Morbillo
Parotite epidemica
Pertosse
Rosolia
Varicella
Meningite e Encef. acuta virale
Epatite A
Epatite B
Epatite NANB
Epatite vir. non sp.
Legionellosi
Meningite mening.
Sifilide
Blenoraggia
Tularemia
Leishmaniosi cut.
Leishmaniosi v.
Rickettsiosi
Listeriosi
Leptospirosi
F
15-24 25-64
M F M F
14
12
1
19
19
1
1
3
1
1
5
65
M F
3
1
1
154
2
1
176
2
7 5 19 14
2 6 12 9
2
5
2
1
1
2
80
2
Totale
M
F
0
0
0
0
21
18
1
0
21
19
0
0
1
0
1
0
0
1
180 195
18
17
2
0
5
0
2
0
0
0
1
0
1
0
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Tot.casi
0
0
39
1
40
0
1
1
1
375
35
2
5
2
0
1
1
2
0
0
0
0
0
0
0
Malattie infettive classe 3ª
0-14
M F
c 279.1
c 030
c 084
c 031
c 011
AIDS
Lebbra
Malaria
Micobatteriosi non tubercolare
Tubercolosi
Altro specificare - Tetano -
65 Totale
M F M F
1
1
Malattie infettive classe 4ª
c 132.9
c 133.0
c 110.9
c 005.9
15-24 25-64
M F M F
0-14
M F
8
5 7
1
Pediculosi
Scabbia
Dermatofitosi (Tigna)
Inf. tossinf. e infest. alimentare
2
3 2
2
0
1
0
3
0
Tot.casi
0
1
0
8
2
0
0
0
5
2
15-24 25-64
65 Totale
M F M F M F M F
1
4
1 1 13
5
11 10
1 21 18
1 1
1
2
0
0
Tot.casi
14
39
3
0
Fonte Dati: SISP
Tumori della mammella
Screening Mammografico: attività anno 2004 - Zona Territoriale n.3
Fascia d’età
Numero invitate
Aderenti
%
Solleciti
50<
50-54
55-59
60-64
65-69
70 e oltre
Totali
3
1559
1679
676
1441
44
5402
1118
1376
567
1134
35
4230
71,7
82
83,9
78,7
79,5
78,3
1
114
301
108
298
18
840
Fonte Dati: SISP
81
Risposte ai
Solleciti
%
% Tot. Aderenti
45
105
39
100
9
298
39,5
34,9
36,1
33,6
50
35,5
74,6
88,2
89,6
85,6
100
83,8
Tumori del collo dell'utero
Fascia d’età
Numero invitate
Aderenti
%
Solleciti
Risposte ai
Solleciti
%
25<
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65 e oltre
Totali
9
2060
1681
1733
2398
2422
1498
1316
884
147
14148
2
766
800
970
1147
1105
864
874
539
81
7148
22,2
37,2
47,6
56
47,8
45,6
57,7
66,4
61
55,1
50,5
815
381
161
322
719
205
102
128
24
2857
117
58
32
60
129
48
9
15
6
474
14,4
15,2
19,9
18,6
17,9
23,4
8,8
11,7
25
16,6
Fonte Dati: SISP
82
B. Attività di prevenzione
VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE Campagna 2004 – 2005
Popolazione presente in età > 65 anni n. 31.395
Ambulatori
medici
convenzionati
Categoria
Soggetti di età pari o superiore 20.656
Servizi ASL
Totale
401
21.057
a 65
Classi d’età
15 - 24
25 - 64
anni
anni
171
150
4424
4815
0
0
1
0
1
Personale sanitario di
assistenza
0
0
4
265
269
Contatti familiari di soggetti
ad alto rischio
2
21
20
524
567
Soggetti addetti a servizi
pubblici di primario interesse
collettivo
0
0
16
780
796
0
0
0
34
34
72
192
191
6.027
6.482
Categorie
Soggetti di età inferiore a 65
anni con condizioni morbose
predisponenti alle
complicanze
bambini reumatici soggetti a
ripetuti episodi di patologia
disreattiva
Personale che, per motivi
occupazionali è a contatto con
animali che potrebbero
costituire fonte di infezione da
virus influenzali
Totale
0 - 4 anni
5 - 14 anni
70
Fonte Dati: SISP
83
Totale
DISTRETTO DI FOSSOMBRONE
VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE Campagna 2004 – 2005
Popolazione presente in età > 65 anni n. 7.017
Ambulatori
medici
convenzionati
Categoria
Soggetti di età pari o superiore 4.440
Servizi ASL
Totale
263
4.703
a 65
Classi d’età
15 - 24
25 - 64
anni
anni
23
20
786
844
0
0
0
0
0
Personale sanitario di
assistenza
0
0
0
40
40
Contatti familiari di soggetti
ad alto rischio
2
4
2
54
62
Soggetti addetti a servizi
pubblici di primario interesse
collettivo
0
0
2
67
69
0
0
0
0
0
17
27
24
947
1015
Categorie
Soggetti di età inferiore a 65
anni con condizioni morbose
predisponenti alle
complicanze
bambini reumatici soggetti a
ripetuti episodi di patologia
disreattiva
Personale che, per motivi
occupazionali è a contatto con
animali che potrebbero
costituire fonte di infezione da
virus influenzali
Totale
0 - 4 anni
5 - 14 anni
15
Fonte Dati: SISP
84
Totale
Vaccinazioni eseguite a 24 mesi ( coorte di nascita 2002). Zona Territoriale 3
Fano. Anno 2004 (Fonte dati: SISP)
Popolazione suscettibile
Vaccinazioni effettuate
Distretto Fano
Pergola
855
Distretto
Fossombrone
320
Totale di Zona
1175
843
314
1157
9
3
12
834
311
1145
839
314
1153
1
0
1
798
233
1031
832
310
1142
Antipolio (a)
DT(a)
(a)
DTP
Antiepatite B
(a)
Morbillo (b)
MPR
(b)
Hib (c)
(a) ciclo vaccinale di base completo =3 dosi
(b) ciclo vaccinale di base completo =1 dose
(c) ciclo vaccinale di base di 1,2 o 3 dosi secondo l'età
Percentuali coperture vaccinali a 24 mesi (coorte di nascita 2002).
Zona Territoriale 3 Fano. Anno 2004 (Fonte dati: SISP)
Distretto Fano
Pergola
Distretto
Fossombrone
Totale di Zona
vaccinazioni dell'obbligo (DT e
polio)
98,6%
98,1%
98,5%
vaccinazioni dell'obbligo
(Antiepatite B)
98,1%
98,1%
98,1%
vaccinazioni facoltative (Hib)
97,3%
96,9%
97,2%
vaccinazioni facoltative (MPR)
93,3%
72,8%
87,7%
Tipi di vaccinazioni
85
CORSO DI FORMAZIONE RESIDENZIALE
Progetto Regionale di Sorveglianza ed Educazione Alimentare nella popolazione
scolastica nell’ambito della comunicazione del rischio per la salute.
Nel corso dell’anno scolastico 2004-05 si è svolto nella Zona territoriale n.3 di Fano il
Progetto Regionale di Sorveglianza ed Educazione Alimentare nella popolazione
scolastica, attuato contemporaneamente da tutti i SIAN della Regione Marche.
Tale progetto nasce dall’esigenza di affrontare una delle problematiche emergenti del nostro
tempo: soprappeso, obesità e patologie correlate; gli ultimi dati parlano di un 38% di
persone in soprappeso di cui un 10% obese; in Italia l’obesità cresce ad un ritmo dell’8%
all’anno. Sono i dati che emergono dall’ultimo rapporto sull’Obesità in Italia a cura
dell’’Istituto Auxologico.
E’ ormai ampiamente dimostrato che una corretta alimentazione è di fondamentale
importanza non solo per assicurare all’individuo uno stato nutrizionale ottimale, ma
soprattutto per tutelarne la salute e garantirne la qualità di vita.
Nella nostra società le scelte alimentari non sono sempre adeguate a queste esigenze; i
principi nutritivi sono spesso sbilanciati tra di loro, l’apporto di fibre non sempre è
sufficiente e lo stile di vita è sostanzialmente sedentario.
I comportamenti alimentari inappropriati determinano effetti quali: stitichezza, carie
dentale, soprappeso e obesità e favoriscono nel corso degli anni l’insorgenza di numerose
malattie croniche di importanza sociale quali: diabete, malattie cardiovascolari
(ipertensione, arteriosclerosi, infarto miocardico), tumori.
Modelli alimentari corretti, soprattutto se appresi in età evolutiva, promuovono una sana
crescita dell’organismo e prevengono problemi sanitari nell’immediato e nella vita adulta.
Questo progetto è rivolto alle scuole dell’infanzia (ex-materne) e del primo ciclo:
primarie (ex-elementari) e secondarie di primo grado (ex-medie), in particolare ai
bambini delle classi di età di 5-9-12 anni e si propone di far acquisire modelli alimentari
sani ai giovani, poiché i comportamenti alimentari ad alto rischio, consolidati in giovane
età, diventano difficili da cambiare nelle età successive. Vi sono, infatti, numerose
valutazioni che suggeriscono come i programmi scolastici di educazione alimentare possono
influenzare favorevolmente i comportamenti alimentari dei giovani e degli adulti.
Target:
Target specifico:
- insegnanti
- famiglie
- personale di mensa eventualmente presente
Target finale o primario:
- bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria
- adolescenti della scuola secondaria di primo grado
OBIETTIVO GENERALE:
-
conoscitivo: acquisire anamnesi alimentare ed indicazioni nutrizionali (tramite
86
-
-
questionario) quale strumento atto a far conoscere le abitudini alimentari del
bambino e della famiglia;
educativo: trasmettere conoscenze di base sulla corretta alimentazione secondo le
Linee guida dell’INRAN al fine di promuovere nella popolazione scolastica, con il
coinvolgimento delle famiglie, uno stile alimentare sano ed equilibrato in modo
uniforme in tutta la Regione;
comportamentale: promuovere un corretto stile di vita riducendo le occasioni di
sedentarietà;
di salute: tendere alla riduzione del rischio della incidenza e della prevalenza di
obesità e soprappeso.
Più in dettaglio:
intervento presso la SCUOLA DELL’INFANZIA (ultimo anno) “conoscere gli
alimenti”:
- obiettivo generale: conoscere gli alimenti
- obiettivo intermedio: distinguere gli alimenti (capacità di manifestarne
l’accettazione od il rifiuto e di socializzare tramite essi).
Gli strumenti didattici sono stati ideati e realizzati considerando il bambino il vero
protagonista del percorso educativo. L’insegnante è il coordinatore del percorso che il
bambino dovrà compiere. Ciascuna delle schede, predisposte per la scuola dell’infanzia, è
strutturata in modo che il bambino sia coinvolto praticamente con tutti i suoi sensi: vista,
udito, olfatto, gusto e tatto attraverso il coinvolgimento del corpo e dell’immaginazione. La
favola “Il pianeta Sada” è uno strumento che introduce un percorso di conoscenza degli
alimenti attraverso l’educazione sensoriale e l’educazione al gusto.
Intervento presso la SCUOLA PRIMARIA-2° classe:
- obiettivo solo di sorveglianza dei parametri antropometrici (misura del peso e della
statura)
Intervento presso la SCUOLA PRIMARIA -4° classe “riconoscere gli alimenti-gioco è
salute?
Si parte dallo stesso presupposto considerato per la scuola dell’infanzia, ovvero che
l’educazione sensoriale al gusto è fondamentale per sviluppare nei bambini la capacità di
riconoscere, capire, scegliere il proprio stile alimentare in modo graduale e sereno.
Il percorso comprende due momenti: il primo “conoscere gli alimenti attraverso i sensi”
per favorire il riconoscimento, la memorizzazione e la comprensione delle diverse
percezioni sensoriali.
Il secondo momento, “conoscere il gusto”, è riferito in particolare a questo senso che aiuta
a riconoscere e affinare le diverse possibilità gustative, a sviluppare maggior
consapevolezza sui propri gusti e su quello degli altri (compagni e familiari) e infine a
conoscere meglio gli alimenti.
-
-
Obiettivi generali:
1. conoscere gli alimenti e associarli in gruppo
2. prendere conoscenza dell’importanza dell’attività fisica in rapporto
all’alimentazione quale strumento collegato allo stato di benessere
Obiettivi intermedi:
conoscere la funzione dei nutrienti principali e suddividere gli alimenti in base alla
loro composizione
saper riferire sulla quantità e qualità degli alimenti
87
-
conoscere la composizione del corpo e capire il legame tra accrescimento e
nutrizione
disporre di elementi per leggere le etichette e decodificare i messaggi pubblicitari
capire il legame tra corretto accrescimento ed attività fisica.
Interventi presso LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO -2° classe “mangio
bene per crescere meglio”
Partendo dallo stesso presupposto considerato per la scuola per l’infanzia e per la scuola
primaria, ovvero che l’educazione sensoriale al gusto è fondamentale per sviluppare nei
ragazzi la capacità di riconoscere, capire,scegliere il proprio benessere a tavola, sono state
proposte delle prove di degustazione di alimenti salati e dolci di largo consumo da svolgere
in classe; una analisi di etichette alimentari di vari alimenti di largo consumo e di spot
pubblicitari inerenti l’alimentazione.
Obiettivo generale: comprendere il legame esistente tra alimentazione, attività fisica e stato
di salute.
Obiettivi intermedi:
- conoscere la composizione in nutrienti degli alimenti principali ed il loro valore
calorico (es.:scatola biscotti: confronto etichettatura nutrizionale)
- saper distribuire l’intake calorico espresso dagli alimenti nell’arco della giornata
- disporre di elementi per valutare la congruità della propria attività fisica.
METODOLOGIA
Il progetto ha avuto diverse fasi di intervento, prevedendo il coinvolgimento differenziato
del personale Asl, insegnanti, alunni e loro genitori.
1) La prima fase ha previsto:
•
•
•
richiesta di disponibilità delle Direzioni scolastiche di adesione al Progetto
verifica e scelta delle scuole che hanno aderito al Progetto in modo da rappresentare
il più possibile le varie zone geografiche: zona mare, zona collinare e zona
montana.
individuazione dei singoli referenti.
Nella Zona territoriale 3 di Fano sono stati coinvolti in totale n. 879 alunni, suddivisi nella
seguente maniera:
Scuola dell’infanzia
103
Scuola primaria – II classe
142
Scuola primaria – IV classe
159
Scuola secondaria di primo grado
475
Totale alunni
879
88
Gli Istituti comprensivi e le Direzioni Didattiche coinvolti nel progetto sono i seguenti:
Zona
FANO
Direzione Didattica S.Orso:
Scuola dell’infanzia Cuccurano e Falcineto
Scuola Primaria Bellocchi
Istituto Comprensivo Padalino
Alunni
n.32
n.84
n.161
Circolo didattico “Fano S.Lazzaro”:
Scuola Primaria Corridoni
n. 45
FOSSOMBRONE
Istituto comprensivo Statale “Mercatini”
Scuola secondaria I grado Fossombrone e S. n.110
Ippolito
Direzione didattica St. Fossombrone:
Scuola infanzia Calmazzo e Isola di Fano
Scuola Primaria Calmazzo e Isola di Fano
n. 17
n. 37
MONDOLFO
Ist. Comprensivo Statale “E.Fermi”:
Scuola secondaria I grado Mondolfo, S.
Costanzo e Monteporzio
n. 135
PERGOLA
Ist. Comprensivo Statale “Binotti”:
Scuola Infanzia Pergola
Scuola primaria Pergola+Serra S.Abbondio
n. 54
n. 135
Scuola Secondaria I grado Pergola e
Frontone
n. 69
2) La seconda fase ha previsto la preparazione del seguente materiale:
SCUOLA DELL’INFANZIA
Ad ogni bambino è stato fornito il seguente materiale:
• una cartellina disegnata contenente 14 schede da utilizzare durante il percorso
(schede da colorare, completare con disegni ecc);
• un questionario sulle abitudini alimentari del bambino e della famiglia da far
compilare a casa dei genitori;
• un foglio di richiesta di autorizzazione ai genitori per il controllo del peso e della
statura da apre del personale SIAN
89
Agli insegnanti è stato fornito:
• una copia di tutto il materiale dato ai singoli bambini
• materiale informativo scientifico sull’alimentazione e sulle ultime Linee Guida
dell’INRAN- revisione 2003
• percorso da effettuare con i bambini in classe + la favola “Il pianeta SADA”
SCUOLA PRIMARIA – IV CLASSE
Ad ogni alunno è stato fornito:
• quaderno illustrato di n 42 pagine da utilizzare in classe per attuare il percorso
formativo
• un questionario sulle abitudini alimentari del bambino e della famiglia da
compilare in classe
• un foglio di richiesta di autorizzazione ai genitori per il controllo del peso e della
statura da parte del personale SIAN
Agli insegnanti è stato fornito:
• una copia di tutto il materiale dato ai singoli alunni
• materiale informativo scientifico sull’alimentazione e sulle ultime Linee Guida
dell’INRAN- revisione 2003
• percorso da effettuare con gli alunni in classe.
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO
Ad ogni alunno è stato fornito:
• n. 9 schede da utilizzare in classe durante lo svolgimento del percorso formativo
• un questionario sulle abitudini alimentari dell’alunno e della famiglia da compilare
in classe
• un foglio di richiesta di autorizzazione ai genitori per il controllo del peso e della
statura da apre del personale SIAN
Agli insegnanti è stato fornito:
• una copia di tutto il materiale dato ai singoli alunni
• materiale informativo scientifico sull’alimentazione e sulle ultime Linee Guida
dell’INRAN- revisione 2003
• percorso da effettuare con gli alunni in classe
• materiale cartaceo e informatizzato su “La pubblicità alimentare”.
3) Terza fase
Individuate le scuole sono stati programmati ed effettuati gli incontri con i docenti per la
presentazione del Progetto e la consegna del materiale.
A questo scopo sono stati svolti n.16 incontri con i docenti e Dirigenti scolastici nelle varie
scuole interessate dal progetto.
Per quanto riguarda la garanzia di privacy dei dati acquisiti è stato necessario adottare una
codifica dei questionari somministrati in modo tale da garantire l’anonimato ma allo stesso
tempo poter ricollegare il questionario singolo alla scuola di appartenenza, all’età, al sesso
dell’alunno ecc…. a scopo epidemiologico.
4) Durante la quarta fase sono state svolte le seguenti attività:
90
•
•
rilievo dati antropometrici di peso e altezza degli alunni partecipanti al progetto
ritiro dei questionari compilati.
Per quanto riguarda il rilievo peso-altezza sono stati effettuati in totale n. 22 sopralluoghi
nelle singole scuole, considerato che nelle scuole elencate sotto, è stato necessario tornare
una seconda volta per pesare e misurare gli alunni assenti della precedente volta (criterio per
eseguire un secondo intervento in classe: quando gli alunni assenti superavano le tre unità
per classe):
-
Pergola ,(classe IV C elementare e II B media ),
Fossombrone
Fano (Padalino classe II F)
Corridoni (classe IV e II tempo pieno)
Mondolfo
Monteporzio
NOTA:
Prima di procedere alle misurazioni di peso-altezza abbiamo verificato il consenso firmato
dei genitori senza il quale non era possibile procedere.
Riguardo alla autorizzazione, su un totale di 879 alunni partecipanti al progetto (vedi
Grafico n.1) ci sono stati:
•
•
n 789 autorizzati
n 90 non autorizzati.
Zona n. 3 Fano
10%
1
2
90%
La percentuale di autorizzazioni, suddivise per zone che hanno partecipato al progetto, può
rappresentate un parametro affidabile per valutare l’aderenza al progetto (in ambito clinico
si parla di compliance alla terapia).
Nei grafici n.2-3-4-5 sono rappresentati gli autorizzati e non autorizzati riferiti alle varie
zone territoriali che hanno partecipato al progetto:
91
FANO
FOSSOMBRONE
MONDOLFO
PERGOLA
Autorizzati
Non autorizzati
301
121
131
236
21
41
5
23
FANO
7%
1
2
93%
FOSSOMBRONE
25%
1
2
75%
MONDOLFO
4%
1
2
96%
92
PERGOLA
9%
1
2
91%
Per quanto riguarda il rilievo dei dati antropometrici degli alunni partecipanti al progetto
vedi il grafico seguente
Zona territoriale n. 3 FANO:
1) alunni pesati = n. 719
2) alunni non autorizzati = n. 90
3) alunni assenti = n. 69
Zona territor.3 Fano
10%
8%
1
2
3
82%
5) La quinta fase
Come conclusione dell’intero progetto sono stati svolti, nel mese di aprile, n. 5 incontri con
genitori, docenti e dirigenti scolastici nelle varie zone:
- Fano: scuola media Padalino
- Bellocchi
- Fossombrone
- Mondolfo
- Pergola
Durante l’incontro, svolto nel tardo pomeriggio di un giorno feriale, è stato ricordato il
Progetto nelle sue varie fasi; sono in seguito state date informazioni su una sana
93
alimentazione, partendo dalle Linee Guide Di Una Sana Alimentazione dell’INRAN –
Istituto Nazionale della Nutrizione – revisione 2003.
Per quanto riguarda i risultati dei questionari e l’elaborazione dei dati antropometrici, siamo
in attesa di direttive della Regione Marche che dovrebbe fornire un programma (Microsoft
Access) nel quale inserire i dati.
Una volta inseriti i dati convoglieranno in Regione insieme ai dati di tutti gli altri SIAN
della Regione Marche.
Saremo comunque in grado di mantenere i dati della Zona territoriale n.3 di Fano; questo ci
permetterà di avere una fotografia della nostra realtà territoriale sia come abitudini
alimentari che come dati epidemiologici riguardo alla distribuzione del sovrappeso ed
obesità.
RIEPILOGO ATTIVITA’ SPSAL ANNO 2004
OBIETTIVI DI BUDGET 2005
• Analisi andamento infortuni Zona Territoriale 3
• Progetti obiettivi
• Analisi attività ispettiva
• Analisi infortuni comparto chimica-petroli
• Analisi infortuni comparto metalmeccanico
• Analisi infortuni comparto costruzioni
• Analisi infortuni nati all’estero
• Analisi infortuni dei minori
• Obiettivi di budget 2005
•
Malattie professionali Zona Territoriale 3
RELAZIONE ATTIVITA’ SPSAL ZONA 3 Fano – ANNO 2004
ANALISI ANDAMENTO INFORTUNI ZONA 3 Fano – periodo 2000-2003
L’attività ispettiva e medica SPSAL per l’anno 2004 è stata eseguita tramite interventi sia
programmati d’ufficio sia su segnalazione (118, esposti, cantieri a vista…) per un totale di
352 pratiche di cui :
1. vigilanza: 43
2. vigilanza cantieri: 119
3. indagini su richiesta Procura: 42
4. indagini infortuni d’ufficio: 120
5. indagini MP: 3
Oltre questi sono da segnalare le attività di carattere sanitario e amministrativo:
1. attività sanitaria (visite mediche minori, conduttori caldaie, autoriparatori, tecnici di
revisione, visite ex art. 17 D. Lgs 626/94): n. 900 visite mediche
2. attività amministrativa (vidimazione registri infortuni n. 787)
3. valutazione piani di lavoro per rimozione e smaltimento mca: 129
A questi si sono aggiunti nel 2004 alcuni progetti D1 (rischio chimico, valutazione della
formazione in azienda, uso e commercio prodotti fitosanitari, infortuni mortali e gravi) e
progetti obiettivi (sorveglianza ex esposti amianto).
Dal 2000 al 2003 nella Zona 3 si è avuto una riduzione del numero assoluto degli infortuni
denunciati e dei definiti positivamente rispetto al graduale e costante aumento degli addetti
INAIL con conseguente riduzione dell’incidenza degli infortuni dal 7% al 5% (dati Nuovi
Flussi Informativi INAIL-ISPESL- Regioni aggiornati al 31.12.03) e pertanto in
allineamento con i dati nazionali e regionali.
94
Zona 3 Fano
n. infortuni
definiti pos.
2269
2257
2101
1777
Anno
2000
2001
2002
2003
Frequenza
infortuni
7%
7%
6%
5%
Tot. addetti INAIL
33048,7
34576,0
35454,3
35454,3
Frequenza infortuni - Triennio 2000-2002
Italia
Marche
Zona 3 Fano
2000
2001
2002
2003
6%
7%
7%
5%
7%
7%
5%
7%
6%
5%
andamento infortuni
8%
6%
Italia
4%
Marche
2%
Zona 3 Fano
0%
Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002
I comparti a più elevata incidenza di infortuni sono il metalmeccanico, l’edilizia, il legno,
chimica-plastica e le industrie di trasformazione di materiali non metalliferi
Incidenza infortuni per comparto Zona 3
Comparto
Chimica - plastica
Metalmeccanica
Costruzioni
Legno
Sanità
Ind. Trasf. Non
metalliferi
Anno 2000
13%
13%
10%
9%
4%
Anno 2001
19%
12%
8%
8%
5%
Anno 2002
11%
10%
9%
7%
4%
Anno 2003
10%
9%
8%
9%
3%
12%
12%
9%
7%
95
incidenza infortuni nei luoghi di lavoro - comparti
Ind. Trasf. Non
metalliferi
Sanità
Legno
Costruzioni
Metalmeccanica
Chiimica petroli
20%
18%
16%
14%
12%
10%
8%
6%
4%
2%
0%
Anno 2000
Anno 2001
Anno 2002
Anno 2003
Negli allegati A, B, e C troviamo una analisi più puntuale dell’andamento degli infortuni
avvenuti nei luoghi di lavoro nel periodo 2000-2003 (dati NFI): si evidenzia una riduzione
dell’incidenza degli infortuni nei comparti più rappresentativi (chimica e petroli,
metalmeccanico e costruzioni). Sono esclusi gli infortuni in itinere e stradali.
Viene inoltre effettuata una descrizione delle modalità di accadimento dell’infortunio
secondo la forma (il modo in cui l’infortunio si è verificato) o il gruppo agente materiale
(l’elemento che, venendo a contatto con la vittima, le provoca il trauma). Dal 2001 l’INAIL
in maniera progressiva ha abbandonato l’uso del proprio sistema di codifica delle modalità
di accadimento degli infortuni (caratterizzato dal dualismo forma dell’infortunio/ agente
materiale) per passare all’uso della metodologia europea ESAW/3 fondata sull’uso di otto
variabili (tipo di luogo, tipo di lavoro, attività fisica specifica, agente materiale dell’attività
fisica specifica, deviazione, contatto, agente materiale del contatto).
Importante il dato del comparto costruzioni (allegato C): nel biennio 2002 – 2003 si è avuta
una riduzione della forma di accadimento di infortuni per caduta dall’alto dal 14% al 6%,
dato che coincide con la maggior attenzione posta dall’attività ispettiva a questo comparto
nello stesso periodo (vigilanza cantieri, il progetto europeo edilizia). Dal 2002 al 2004 si
registra un aumento delle prescrizioni ai sensi del DPR 164/56 (dal 15% del 2002 al 28%
del 2004) di cui il 52% all’art. 16.
La caduta dall’alto rappresenta la forma di accadimento più frequente soprattutto negli
infortuni gravi (infortuni che richiederebbero una indagine penale d’ufficio per lesioni
personali o omicidio colposo, infortuni mortali, con prognosi superiore a 40 giorni o con
postumi permanenti superiori a zero).
Dal 2002 si è avuta anche una sostanziale crescita del numero di pratiche effettuate (+16%)
e riguardante i diversi comparti lavorativi
Anno
2002
2003
2004
n. pratiche
tot.
296
314
352
n. pratiche
infortuni
81
114
162
96
n. infortuni
definiti pos.
2101
1777
1777
% pratiche
infortuni
4%
6%
9%
andamento infortuni e attività
2500
2000
pratiche
Pratiche inf
Infortuni
1500
1000
500
0
2002
2003
2004
andamento infortuni e pratiche
10%
8%
6%
Pratiche inf
4%
% inf
2%
0%
2002
2003
2004
All’aumento del numero delle pratiche effettuate è seguito un aumento del numero delle
sanzioni (+ 40%) e del numero di articoli violati (+ 32%).
Anno
Sanzioni
Articoli violati
Sanzioni sul tot pratiche
2002
125
175
42%
2003
130
170
41%
2004
207
256
59%
Nel 2004 sono state riscontrate in totale 79 violazioni al D. Lgs 626/94 (31%), 71 violazioni
al DPR 164/56 (28%), 46 violazioni al D. Lgs 494/96 (18%), 42 violazioni al DPR 547/55
(16%), 15 violazioni al DPR 303/56 (6%), 3 violazioni al D. Lgs 277/91 (1%) esclusi gli
interventi sui cantieri di rimozione e smaltimento di mca (da quantificare).
97
norme violate
16%
D. Lgs 626/94
31%
6%
D. Lgs 494/96
D. Lgs 277/91
DPR 164/56
28%
DPR 303/56
18%
1%
DPR 574/55
Nel triennio 2002-2004 si è modificato anche il rapporto tra le norme e gli articoli violati
con un incremento delle violazioni del D. Lgs 626/94 (+ 52%) e del DPR 164/56 (+ 63%,
progetti cantieri) e con riduzione delle violazioni al DPR 547/55 (- 36%).
Anno
2002
2003
2004
C. Numero articoli violati per ciascuna norma
D. Lgs
626/94
38
27
79
D. Lgs
494/96
36
24
46
D. Lgs
277/91
3
3
3
DPR
547/55
66
47
42
DPR
164/56
26
63
71
DPR
303/56
6
6
15
Tot
175
170
256
Si è avuta diminuzione delle richieste di indagini dalla Procura (dal 21% del 2002 al 12%
del 2004) mentre è aumentato il numero di indagini infortuni d’ufficio (dal 27% al 34%)
così come la vigilanza sui cantieri edili (dal 30% al 34%) senza ricomprendere la vigilanza
sui cantieri di rimozione e smaltimento di mca. Per l’anno 2004 sono stati espressi 129
pareri su piani di lavoro per smaltimento di mca. (da verificare il numero di ispezioni).
Anno
2002
2003
2004
Procura
Cantieri
62 (21%)
50 (16%)
42 (12%)
89 (30%)
98 ((31%)
119 (34%)
Tipo di attività - triennio 2002-2004
Infortuni
MP
Vigilanza
81 (27%)
114 (36%)
120 (34%)
3
4
3
27 monitoraggi
43
Altro
35
48
25
Tot
pratiche
296
314
352
Per quanto riguarda la gravità degli infortuni secondo le classi giornate più frequentemente
appartengono alla classe 8-30; la situazione è paragonabile nel quadriennio 2000-2003.
Classi giornate
Classi giornate
0
01-07
08-30
31-40
Più di 40
Anno 2000
0.5%
21.6%
53.5%
7.4%
16.9%
Anno 2001
1.8%
20.6%
53.3%
7.9%
16.3%
98
Anno 2002
1.8%
20.8%
52.6%
6.9%
17.9%
Anno 2003
2.3%
23.2%
52.1%
7.4%
15%
classi giornate
60%
50%
40%
30%
Anno 2000
Anno 2001
Anno 2002
Anno 2003
20%
10%
0%
0
1-7
8 - 30
31-40
Più di 40
PROGETTI D1 – PROGETTI OBIETTIVI 2004
Alla luce della Delibera della Giunta Regionale n. 1705 del 28.12.2004 sono stati definiti i
tempi e i metodi del progetto relativo alla “Tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro” in
attuazione del PSR 2003-2006 –Delibera n. 97 del 30.06.2003.
1. Progetto sicurezza in edilizia: nel 2004 è stato definito il gruppo di lavoro regionale
con lo scopo di ottenere un più efficace e omogeneo controllo dei cantieri tra le 13
Zone. Sono stati effettuati i controlli nei cantieri (n. 119 cantieri pari al 34%
dell’attività totale per la Zona 3) secondo i criteri previsti dal progetto ovvero 50%
dalla valutazione delle notifiche preliminari pervenute al Servizio e il 50% “a vista”.
I dati dello SPSAL della Zona 3 si allineano pertanto con il dato regionale del 15,6%
dei cantieri visitati sul numero di notifiche pervenute. Obiettivi e tempi previsti per
il 2005:
- 31.12.2005: avvio sperimentale del sistema informativo specifico
- 31.03.2005: istituzione della commissione regionale permanente
- 31.12.2005: report valutativo regionale dell’efficacia degli interventi
2. Progetto rischio chimico negli ambienti di lavoro: è stato concluso per le 5 aziende
selezionate (nota informativa alle aziende, sopralluoghi, campionamenti, valutazione
della documentazione aziendale, applicazione degli algoritmi MovaRisch e
InfoRisch). Obiettivi e tempi previsti per il 2005:
- secondo semestre 2005: aggiornamento del percorso formativo
- secondo semestre 2005: relazione finale di progetto
3. Progetto valutazione della formazione nelle aziende: concluso. Eseguiti gli interventi
nelle 5 aziende selezionate con acquisizione della documentazione relativa alla
formazione dei dipendenti e successiva compilazione delle schede con
individuazione degli indici.
4. Progetto Nuovi Flussi Informativi per la prevenzione: formazione di due operatori
SPSAL, utilizzo della banca dati di Epiwork per la programmazione degli interventi
e individuazione delle aziende con indice infortunistico maggiore. Obiettivi e tempi
previsti per il 2005:
- Uso del programma con analisi di epiinfo per programmazione attività
secondo l’incidenza degli infortuni nei comparti a maggior rischio
- aprile 2005: presentazione 2° report regionale
- giugno 2005: seminario di confronto tra esperienze regionali e extraregionali
- marzo 2006: sperimentazione con uso di analisi libera epiinfo in 2/3 SPSAL
99
- dicembre 2005: verifica capacità programmatoria con Epiwork:
5. Progetto analisi infortuni mortali e gravi: formazione di un operatore SPSAL,
conclusione della analisi dei dati infortuni mortali e gravi partendo dalla revisione
retrospettiva dei casi 2002-2003, inizio della fase prospettica dal gennaio 2004 e da
concludersi nel giugno 2005. Obiettivi e tempi previsti per il 2005:
- giugno 2005: termine della fase prospettica
- dicembre 2005: relazione finale infortuni mortali
6. Progetto sorveglianza ex esposti amianto: conclusa la prima fase di individuazione
degli esposti degli ex dipendenti dello zuccherificio di Fano, definito il protocollo di
sorveglianza sanitaria. Riconvocare gli addetti selezionati per consenso ed avvio
all’UO di radiologia e pneumologia per i controlli previsti. Tempi previsti:
- gennaio 2005: convocazione e definizione dei partecipanti al protocollo
- settembre 2005 (?): inizio accertamenti diagnostici e clinici.
7. Progetto uso e commercio prodotti fitosanitari: individuato il campione di 10
aziende ed eseguiti sopralluoghi congiuntamente con operatori SIAN. Elaborazione
dati a carico del SIAN.
Allegato A
Infortuni definiti positivamente per comparto chimica e petrolio - periodo 2000-2003 esclusi gli infortuni in itinere
Anno
Totale addetti
2000
2001
2002
2003
486,80
546,60
610
610
Infortuni definiti
positivamente
82
122
87
86
Percentuale
infortuni
17%
22%
14%
14%
Forma di accadimento per gli infortuni con definizione positiva avvenuti nei luoghi di
lavoro – comparto chimica e petrolio - periodo 2000-2003
Forma di accadimento
Ha urtato contro
Colpito da
Caduto dall’alto
Si è colpito con
Schiacciato da
Caduto in piano su
A contatto con
Sollevando spostando
Sconosciuto
2000
10%
14%
11%
16%
10%
18%
3%
5%
2001
14%
13%
7%
19%
3%
16%
3%
2%
2%
100
2002
21%
18%
4%
9%
7%
10%
9%
9%
6%
2003
15%
5%
2%
2%
7%
10%
2%
2%
8%
Frequenza della variabile agente materiale per gli infortuni con definizione positiva
avvenuti in luoghi di lavoro – comparto chimica petrolio – quadriennio 2000-2003
Frequenza
Materiali solidi
Superfici lavoro e transito
Scale e passerelle
Parti meccaniche
Mezzi trasporto per via acqua
Attrezzi
Macchine operatrici non
utensili
Macchine utensili
Attrezzature
2000
13%
18%
7%
8%
8%
11%
2%
2001
13%
14%
8%
5%
11%
4%
5%
2002
12%
19%
3%
2%
4%
2%
2003
8%
17%
2%
4%
1%
1%
1%
3%
3%
8%
2%
15%
2%
3%
5%
Infortuni gravi avvenuti nei luoghi di lavoro ovvero infortuni che richiederebbero una
indagine penale d’ufficio per lesioni personali o omicidio colposo. Sono inclusi i casi
mortali quelli con prognosi superiore a 40 giorni e quelli con postumi permanenti
superiori a zero. Periodo 2000-2003
Anno
Totale addetti
Infortuni gravi
2000
2001
2002
2003
486,80
546,60
610
610
13
24
12
6
Percentuale
infortuni
3%
4%
2%
1%
Forma di accadimento per gli infortuni gravi con definizione positiva avvenuti nei luoghi
di lavoro – comparto chimica petrolio – periodo 2000-2003
Forma di accadimento
2000
D. Ha urtato contro
Colpito da
Caduto dall’alto
Si è colpito con
Sollevando spostando
Caduto in piano su
Schiacciato da
A contatto con
Ha messo un piede in fallo
Sconosciuto
8%
15%
8%
8%
31%
15
8%
2001
4%
13%
8%
8%
8%
17%
8%
%
13%
4%
101
2002
8%
8%
17%
17%
17%
17%
2003
50%
17%
17%
Frequenza della variabile agente materiale per gli infortuni gravi con definizione
positiva avvenuti in luoghi di lavoro – comparto chimica e petrolio – quadriennio 20002003
Frequenza
Contenitori
Superfici lavoro e transito
Scale e passerelle
Parti meccaniche
Mezzi trasporto via acqua
Attrezzi
Macchine
operatrici
non
utensili
Macchine utensili
Attrezzature
2000
8%
23%
8%
2001
5%
17%
8%
4%
17%
23%
8%
2002
17%
25%
8%
2003
17%
17%
17%
3%
17%
33%
4%
4%
8%
Allegato B
Infortuni definiti positivamente per comparto metalmeccanico - periodo 2000-2003 esclusi gli infortuni in itinere
Anno
Totale addetti
2000
2001
2002
2003
4452,30
4637,00
4923,90
4923,90
Infortuni definiti
positivamente
581
579
514
422
Percentuale
infortuni
13%
12%
10%
9%
Forma di accadimento per gli infortuni con definizione positiva avvenuti nei luoghi di
lavoro – comparto metalmeccanico - periodo 2000-2003
Forma di accadimento
Ha urtato contro
Colpito da
Caduto dall’alto
Si è colpito con
Schiacciato da
Caduto in piano su
A contatto con
Sollevando spostando
Sconosciuto
2000
16%
22%
4%
27%
7%
5%
3%
8%
2001
17%
21%
3%
24%
6%
4%
5%
6%
2%
102
2002
15%
23%
2%
13%
11%
3%
5%
6%
8%
2003
7%
15%
1%
6%
7%
4%
4%
2%
4%
Frequenza della variabile agente materiale per gli infortuni con definizione positiva
avvenuti in luoghi di lavoro – comparto metalmeccanico – quadriennio 2000-2003
Frequenza
Materiali solidi
Superfici lavoro e transito
Scale e passerelle
Parti meccaniche
Frammenti schegge scorie
Attrezzi
Macchine
operatrici
non
utensili
Macchine utensili
Utensili
2000
38%
8%
2%
7%
6%
5%
2%
2001
32%
7%
3%
9%
4%
6%
4%
2002
24%
10%
2%
7%
5%
5%
5%
2003
16%
7%
1%
3%
4%
3%
3%
8%
7%
7%
4%
Infortuni gravi avvenuti nei luoghi di lavoro ovvero infortuni che richiederebbero una
indagine penale d’ufficio per lesioni personali o omicidio colposo. Sono inclusi i casi
mortali quelli con prognosi superiore a 40 giorni e quelli con postumi permanenti
superiori a zero. Periodo 2000-2003
Anno
Totale addetti
Infortuni gravi
2000
2001
2002
2003
4452,30
4637,00
4923,90
4923,90
81
89
65
48
Percentuale
infortuni
2%
2%
1%
1%
Forma di accadimento per gli infortuni gravi con definizione positiva avvenuti nei luoghi
di lavoro – comparto chimica petrolio – periodo 2000-2003
Forma di accadimento
Ha urtato contro
Colpito da
Caduto dall’alto
Si è colpito con
Sollevando spostando
Caduto in piano su
Schiacciato da
A contatto con
Ha messo un piede in fallo
Sconosciuto
2000
14%
20%
10%
17%
5%
10%
11%
3%
7%
2001
20%
16%
3%
16%
1%
7%
12%
14%
1%
103
2002
9%
12%
2%
20%
3%
23%
3%
3%
12%
2003
8%
10%
2%
10%
2%
4%
10%
10%
Frequenza della variabile agente materiale per gli infortuni gravi con definizione
positiva avvenuti in luoghi di lavoro – comparto metalmeccanico – quadriennio 20002003
Frequenza
Contenitori
Superfici lavoro e transito
Scale e passerelle
Parti meccaniche
Materiali solidi
Attrezzi
Mezzi sollevamento stoccaggio
smistamento
Macchine utensili
Utensili
Attrezzature
2000
3%
12%
5%
14%
32%
4%
10%
2001
5%
17%
3%
9%
18%
3%
3%
2002
2003
14%
6%
17%
6%
2%
15%
2%
6%
17%
4%
4%
5%
4%%
1%
9%
3%
1%
5%
3%
5%
4%
4%
6%
Allegato C
Infortuni definiti positivamente per comparto costruzioni - periodo 2000-2003 -esclusi gli
infortuni in itinere
Anno
Totale addetti
2000
2001
2002
2003
3363,00
3450,90
3571,30
3571,30
Infortuni definiti
positivamente
358
285
307
287
Percentuale
infortuni
11%
8%
8%
8%
Forma di accadimento per gli infortuni con definizione positiva avvenuti nei luoghi di
lavoro – comparto costruzioni - periodo 2000-2003
Forma di accadimento
Ha urtato contro
Colpito da
Caduto dall’alto
Si è colpito con
Sollevando spostando
Caduto in piano su
A contatto con
Sconosciuto
2000
18%
18%
14%
13%
9%
9%
4%
2001
10%
14%
14%
18%
6%
12%
4%
10%
104
2002
17%
13%
4%
15%
7%
6%
5%
9%
2003
6%
9%
6%
6%
5%
6%
3%
6%
Frequenza della variabile agente materiale per gli infortuni con definizione positiva
avvenuti in luoghi di lavoro – comparto costruzioni – quadriennio 2000-2003
Frequenza
Materiali solidi
Superfici lavoro e transito
Scale e passerelle
Parti meccaniche
Infissi
Attrezzi
Macchine operatrici non
utensili
Macchine utensili
Attrezzature
2000
23%
14%
8%
7%
5%
5%
4%
2001
15%
14%
8%
4%
4%
7%
3%
2002
15%
21%
4%
3%
1%
5%
4%
2003
8%
17%
2%
4%
1%
1%
1%
4%
3%
5%
4%
5%
5%
3%
5%
Infortuni gravi avvenuti nei luoghi di lavoro ovvero infortuni che richiederebbero una
indagine penale d’ufficio per lesioni personali o omicidio colposo. Sono inclusi i casi
mortali quelli con prognosi superiore a 40 giorni e quelli con postumi permanenti
superiori a zero. Periodo 2000-2003
Anno
Totale addetti
Infortuni gravi
2000
2001
2002
2003
3363,00
3450,90
3571,30
3571,30
75
64
87
59
Percentuale
infortuni
2%
2%
2%
2%
Forma di accadimento per gli infortuni gravi con definizione positiva avvenuti nei luoghi
di lavoro – comparto costruzioni – periodo 2000-2003
Forma di accadimento
Ha urtato contro
Colpito da
Caduto dall’alto
Si è colpito con
Sollevando spostando
Caduto in piano su
Schiacciato da
A contatto con
Ha messo un piede in fallo
Sconosciuto
2000
15%
16%
29%
8%
5%
13%
1%
9%
2001
13%
6%
31%
5%
6%
16%
2%
3%
3%
5%
105
2002
20%
12%
6%
10%
3%
8%
6%
2%
5%
13%
2003
9%
12%
9%
5%
7%
5%
5%
Frequenza della variabile agente materiale per gli infortuni gravi con definizione
positiva avvenuti in luoghi di lavoro – comparto costruzioni – quadriennio 2000-2003
Frequenza
Materiali solidi
Superfici lavoro e transito
Scale e passerelle
Parti meccaniche
Infissi
Attrezzi
Macchine operatrici non
utensili
Macchine utensili
Attrezzature
2000
20%
17%
16%
3%
8%
1%
5%
2001
5%
17%
13%
2%
8%
5%
3%
2002
10%
33%
8%
2%
1%
2%
2003
5%
25%
2%
5%
7%
2%
6%
3%
3%
3%
5%
2%
3%
3%
INFORTUNI IN AMBIENTE DI LAVORO DEI NATI ALL’ESTERO (esclusi infortuni
stradali e in itinere).- Dati NFI.
Nel 2004 sono stati oltre 115mila gli infortuni sul lavoro occorsi ad immigrati: il 6,7% in
più rispetto al 2003 e ben il 25% in più rispetto al 2002. Dato in controtendenza se
confrontato con le denunce di tutti i lavoratori per i quali si conferma, invece, una costante
riduzione negli ultimi anni (Dati INAIL aprile 2005). La stessa tendenza è evidente per la
Zona Territoriale 3 dove la percentuale di infortuni dei nati all’estero è salita dal 9,8% del
2000 al 13,8% del 2003 (dati NFI) contro la riduzione del totale degli infortuni denunciati
e degli infortuni definiti positivamente (dal 7% del 2000 al 5% del 2003).
ANNO 2000: 222 (29 F + 193 M) su 2269 (9,8%)
ANNO 2001: 250 (36 F + 214 M) su 2257 (11%)
ANNO 2002: 261 (48 F + 213 M) su 2101 (12%)
ANNO 2003: 245 (32 F + 213 M) su 1777 (13,8%)
Anno
2000
2001
2002
2003
Maschi
193
214
213
213
Femmine
29
36
48
32
106
Totale
222
250
261
245
infortuni dei nati all'estero- ZT3 - anni 2000-2003
16
14
% infrotuni
12
10
n. inf
8
6
4
2
0
2000
2001
2002
2003
Gli indici sono molto elevati e anche molto differenti in relazione al sesso poiché in oltre
l’85% dei casi gli infortuni riguardano soggetti di sesso maschile. Altra caratteristica di
rilievo è la giovane età dei lavoratori nati all’estero: la quota di infortunati con meno di 35
anni supera il 50% del totale contro una media nazionale del 40%. Questi elementi
confermano come la pericolosità delle attività svolte, la scarsa esperienza e l’inadeguata
formazione professionale rappresentano anche per la ZT 3 i tratti caratteristici del lavoro
immigrato.
inf. nati all'estero- sesso
250
200
150
maschi
femmine
100
50
0
2000
Classi età
15-17
18-34
35-49
50-65
Oltre 65
Totale
2001
Anno 2000
4
124
90
3
1
222
2002
Anno 2001
2
143
93
11
1
251
107
2003
Anno 2002
1
126
124
10
Anno 2003
1
145
90
9
261
245
Età
< 35 anni
> 35
Anno 2000
128
94
Anno 2001
145
105
Anno 2002
127
134
Anno 2003
146
99
età infortunati nati all'estero
160
140
120
100
< 35 anni
80
> 35
60
40
20
0
Anno 2000
Anno 2001
Anno 2002
Anno 2003
In aumento anche il numero degli infortuni gravi ovvero quelli mortali, quelli con prognosi
superiore ai 40 giorni e quelli con postumi permanenti superiore a zero. Nel periodo 20002003 non si sono verificati infortuni mortali tra i lavoratori nati all’estero per la ZT3.
Infortuni gravi accaduti nei luoghi di lavoro per i lavoratori nati all’estero
Anno 2000: 30 su 425 (7%)
Anno 2001: 41 su 419 (9,8%)
Anno 2002: 49 su 406 (12%)
Anno 2003: 33 su 294 (11%)
Anno
2000
2001
n. inf
30
41
%
7%
9,8%
2002
2003
49
33
12%
11%
108
infotuni gravi nati all'estero- ZT3 - anni 2000-2003
14
% infrotuni
12
10
8
n. inf
6
4
2
0
2000
Tipo di definizione
Permanente
Regolare senza
indennizzo
Temporanea
2001
2002
2003
Anno 2000
7 (3,2%)
3 (1,4%)
Anno 2001
5 (2%)
5 (2%)
Anno 2002
8 (3,1%)
4 (1,5%)
Anno 2003
5 (2%)
4 (1,6%)
212 (95,5%)
240 (96%)
249 (95,4%)
236 (96,3%)
La maggior parte degli infortuni dei nati all’estero avviene nei comparti metalmeccanico e
costruzioni. Il comparto con maggior frequenza di infortuni gravi è quello edile .
Infortuni dei nati all’estero – comparti più rappresentativi
Comparto
Anno 2000
Anno 2001
Anno 2002
34,7%
34,4%
28,7%
Metalmeccanica
17,1%
13,2%
16,5%
Costruzioni
10,4%
5,2%
6,1%
Legno
9,9%
14,4%
10,7%
Servizi
5,9%
11,6%
6,9%
Ind. Chimica
6,8%
16%
8%
Missing
109
Anno 2003
30,6%
21,6%
6,9%
11%
6,1%
6,1%
infortuni per comparto
Anno 2000
Anno 2001
Anno 2002
Anno 2003
M
et
al
m
ec
ca
C nic
os
tru a
zi
on
i
Le
gn
o
S
In er
d.
v
C izi
hi
m
ic
M a
is
si
ng
% infortuni
40%
35%
30%
25%
20%
15%
10%
5%
0%
Infortuni gravi dei nati all’estero – comparti più rappresentativi
Comparti
Anno 2000
Anno 2001
Anno 2002
Anno 2003
30%
34,1%
18,4%
12,1%
Metalmeccanica
20%
12,2%
26,5%
Costruzioni
36,4%
10%
7,3%
6,1%
6,1%
Legno
6,7%
19,5%
8,2%
12,1%
Servizi
3,3%
12,2%
6,1%
3%
Ind. Chimica
10%
2,4%
8,2%
6,1%
Missing
40%
% infortuni gravi
35%
30%
Anno 2000
25%
Anno 2001
20%
Anno 2002
15%
Anno 2003
10%
5%
110
in
g
iss
M
hi
m
ica
zi
In
d.
C
Se
rv
i
Le
gn
o
on
i
Co
st
ru
zi
M
et
al
m
ec
ca
ni
c
a
0%
Forma accadimento
Anno 2000
Missing
Sconosciuta
Si è colpito con
Ha urtato contro
Sollevando
spostando
Colpito da
Schiacciato da
Caduto dall’alto
Caduto in piano su
A contatto con
Ha messo un piede in
fallo
20,3%
15,8%
10,8%
Anno 2001
0,4%
2,4%
16,8%
12,4%
10,4%
Anno 2002
5,4%
10%
9,2%
17,2%
8,8%
Anno 2003
40,4%
5,3%
6,9%
5,3%
4,1%
16,2%
4,1%
9,5%
5,3%
5,4%
6,3%
17,6%
5,2%
7,2%
10,8%
3,6%
6%
15,7%
6,9%
3,8%
3,8%
5,4%
4,6%
16,7%
6,5%
2,9%
3,7%
I paesi maggiormente rappresentati nella Zona 3 sono Albania e Marocco (25% e 18%
degli infortunati nel 2003).
Nazionalità
Albania
Belgio
Canada
Francia
Germania
Jugoslavia
Macedonia
Marocco
Senegal
Svizzera
Tunisia
Anno 2000
11,7%
5%
7,2%
3,6%
5,9%
2,3%
1,4%
11,7%
8,6%
15.8%
9%
Anno 2001
15,6%
6%
1,2%
2,4%
6,8%
4,8%
0,4%
16%
10,8%
12,8%
5,2%
Anno 2002
13,4%
5,7%
3,4%
3,8%
5,7%
0,4%
2,7%
18,8%
9,2%
12,6%
6,1%
Anno 2003
25,7%
2,9%
1,6%
1,6%
4,1%
0,4%
1,2%
18%%
11%
8,2%
4,9%
Anche dal punto di vita territoriale la situazione si presenta diversificata: i comuni con la
più alta frequenza di infortuni dei nati all’estero sono Fano, Mondolfo, Fossombrone e
Cartoceto. Meno rappresentati i comuni dell’entroterra.
Comune evento
Cartoceto
Fano
Fossombrone
Mondavio
Mondolfo
Orciano di Pesaro
Pergola
Saltara
S. Lorenzo in C.
Serrungarina
Anno 2000
4,5%
53,2%
1,8%
4,1%
7,7%
1,4%
5,4%
5,4%
5,4%
0,9%
Anno 2001
6,4%
54,4%
5,2%
2,4%
6,0%
2%
2,8%
4,8%
4,4%
2,%
111
Anno 2002
3,8%
61,7%
6,1%
2,3%
4,6%
1,1%
1,9%
4,2%
1,9%
3,4%
Anno 2003
4,1%
60,8%
4,1%
2,4%
6,5%
3,7%
1,6%
2,9%
3,3%
1,6%
INFORTUNI IN AMBIENTE DI LAVORO DEI MINORI (esclusi infortuni stradali e
in itinere).- Dati NFI.
I dati relativi agli infortuni dei minori si riferiscono agli infortuni avvenuti negli ambienti
di lavoro eccetto quelli stradali, in itinere e scolastici. I dati sono ricavati dai NFI e riferiti
agli infortuni accaduti e definiti positivamente nel periodo 2000-2003.
Anno
2000
2001
2002
2003
Maschi
47
39
20
14
Femmine
3
5
5
6
Totale
50
44
25
20
n. infortuni
infortuni minori - sesso
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
Maschi
Femmine
2000
2001
2002
2003
Il numero totale di minori lavoratori è diminuito notevolmente nel periodo considerato (da
50 a 20) ed è rappresentato prevalentemente da maschi.
Rispetto al totale degli infortuni definiti positivamente, quelli dei minori rappresentano
circa l’1-2%. In circa il 50 % dei casi sono minori con età di 17 anni. Sono 3 gli infortuni
gravi dei minori accaduti nel periodo 2000-2003 (2% del totale).
In oltre il 90% dei casi hanno definizione temporanea e in oltre l’85% dei casi, l’inabilità
temporanea al lavoro è inferiore ai 30 giorni.
Età
< 15
15
16
17
totale
Anno 2000
5
22
23
50
Anno 2001
2
7
8
27
44
Anno 2002
Anno 2003
3
10
12
25
4
5
11
20
Infortuni gravi accaduti nei luoghi di lavoro per i minori
Anno 2000: 2 (1 comparto metalmeccanica e 1 costruzioni)
Anno 2001: 0
Anno 2002: 0
Anno 2003: 1 (comparto Servizi)
112
Tipo di definizione
Permanente
Regolare
senza
indennizzo
Temporanea
Anno 2000
1
4
Anno 2001
45
39
Anno 2002
Anno 2003
25
20
5
La maggior parte degli infortuni dei minori avviene nei comparti metalmeccanico, servizi
(alberghi-ristoranti) e costruzioni.
Il periodo dell’anno a maggior incidenza è quello estivo (maggio – ottobre).
Gli infortuni sono più frequenti nei primi giorni della settimana (lunedì, martedì) ed
aumentano di nuovo il venerdì. L’ora solare a maggior frequenza di infortuni è invece nella
tarda mattinata (10-12) e fine turno pomeridiano (17-18).
La forma di accadimento più frequente è quella “colpito da”. La natura della lesione è
prevalentemente del tipo ferita (40% circa dei casi), contusione (50% circa), lussazione e
distorsione (30 % circa).
Infortuni dei minori – comparti più rappresentativi
Comparto
Anno 2000
Anno 2001
Anno 2002
Anno 2003
Metalmeccanica
28%
31,8%
24%
25%
22%
11,4%
8%
15%
Costruzioni
12%
11,4%
24%
10%
Legno
Servizi
8%
22,7%
16%
30%
2%
4,5%
2%
10%
Ind. tessile
2%
6,8%
12%
5%
Commercio
8%
5%
8%
5%
Altre industrie
Mese
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
Giorno
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
Mese evento
Anno 2000
Anno 2001
4%
9%
8%
11%
6%
4%
6%
2%
14%
18%
14%
2%
16%
16%
4%
9%
6%
5%
6%
7%
8%
4%
8%
11%
Giorno settimana
Anno 2000
Anno 2001
22%
29%
26%
20%
4%
14%
20%
23%
24%
9%
4%
4%
Anno 2002
4%
12%
8%
8%
12%
28%
4%
8%
8%
8%
Anno 2002
24%
24%
16%
16%
12%
8%
Anno 2003
5%
5%
5%
20%
30%
10%
15%
10%
Anno 2003
15%
20%
25%
15%
20%
5%
113
Missing
Sconosciuta
Si è colpito con
Ha urtato contro
Sollevando spostando
Colpito da
Schiacciato da
Caduto dall’alto
Caduto in piano su
A contatto con
Ha messo un piede in
fallo
Forma accadimento
Anno 2000
Anno 2001
2%
2%
30%
23%
18%
16%
12%
5%
14%
30%
8%
2%
6%
4%
4%
2%
4%
2%
5%
Anno 2002
4%
12%
4%
32%
16%
4%
4%
4%
Anno 2003
35%
5%
10%
5%
25%
10%
5%
5%
Obiettivi di budget 2005 (progetti a coordinamento Regionale)
Sicurezza in edilizia: controllo di circa il 10% dei cantieri selezionati da notifiche
preliminari pervenute al Servizio di cui almeno il 20% cantieri di rimozione
amianto. Compilazione schede secondo linee guida regionali e valutazione dati
raccolti entro dicembre 2005.
Rischio chimico comparto navalmeccanico: selezione di n. 8 aziende del
comparto navalmeccanico con incidenza di infortuni maggiore (dati NFI 20002003) e programmazione di interventi in azienda con esame della valutazione del
rischio chimico (monitoraggio ambientale e biologico)
Tutela soggetti fragili: potenziare le attività di controllo, informazione, assistenza
dello SPSAL nei confronti di categorie di lavoratori fragili (immigrati, minori,
donne in gravidanza, disabili) con ridistribuzione delle risorse del Servizio in
conseguenza della DGR 882 del 21/7/05
Sportello informativo: attivazione di uno sportello informativo SPSAL con
l’obiettivo di offrire supporto specifico per le varie figure previste dalla normativa
vigente (D. Lgs 626/94, D. Lgs 494/96): datori di lavoro, lavoratori, RLS, RSPP,
medici competenti ….. con l’obiettivo di offrire informazioni ed assistenza in tema
di prevenzione e sicurezza in ambienti di lavoro. Previsti momenti formativi
specifici dedicati a RLS nei comparti legno e metalmeccanico.
Patologia da movimenti ripetitivi arto superiore: avvio di un protocollo per lo
studio delle patologie lavoro correlate emergenti. Obiettivi:
ottenere quadro epidemiologico delle varie zone territoriali
agire in base ai bisogni territoriali con percorsi integrati ASUR-INAIL dedicati ai
lavoratori, informazione e assistenza al mondo del lavoro, formazione operatori
SPSAL, collaborazione con Banca delle soluzioni.
Amianto: sorveglianza sanitaria ex esposti: progetto regionale che recepisce
iniziative avviate in sede zonale (ZT3, ZT4, ZT7) con l’obiettivo di creare
procedure operative condivise partendo dalle esperienze periferiche
Epidemiologia occupazionale: istituzione di uno specifico centro dedicato alla
epidemiologia occupazionale per aumentare tra gli operatori della prevenzione la
consapevolezza dell’importanza della analisi degli eventi e della loro “corretta
lettura”.
114
Malattie professionali Zona Territoriale 3 Fano
Dai dati ricavati dai NFI riferiti agli anni 2000-2003 per la Zona Territoriale 3 risulta un
trend pressocchè stazionario per le malattie professionali denunciate e un incremento delle
malattie professionali definite dall’INAIL.
Anno
2000
2001
2002
2003
MP denunciate
175
199
149
134
MP definite
145
185
209
207
MP definite non negativamente
74
70
95
48
Di queste oltre il 60% riguarda dipendenti di aziende industriali o artigiane, il 30% circa
riguarda titolari di azienda o soci o familiari, il 15 % riguarda lavoratori agricoli.
In oltre il 70 % dei casi si tratta di malattie professionali non tabellate. I comparti più
rappresentati sono il metalmeccanico (circa 15%dei casi), costruzioni (15% dei casi circa),
legno (6%) e tessile (5% dei casi).
Per quanto riguarda le denunce di malattia professionale pervenute al Servizio, queste
provengono dall’INAIL (15 certificati di denuncia di malattia professionale nell’anno 2003
e 25 nell’anno 2004) .
Si tratta per lo più di ipoacusie da rumore (15 casi) e di CTD’s (18 casi) dell’arto superiore
(sindrome tunnel carpale, epicondilite, periartrite scapolo-omerale, tendinite del distretto
polso-mano).
Le ipoacusie riguardano tutti soggetti di sesso maschile mentre le CTD’s riguardano
prevalentemente soggetti di sesso femminile (2/3 dei casi). Le ipoacusie riguardano
prevalentemente soggetti impiegati nel comparto metalmeccanico ed edilizio mentre le
patologie da sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore riguardano prevalentemente il
comparto tessile e legno, in minor misura il metalmeccanico ed edilizio (soprattutto le
patologie della spalla).
Solo 3 sono le patologie da esposizione ad agenti chimici (2 DAC ed 1asma allergico).
115
INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
Nel corso del triennio è stata sviluppata un’apposita strategia atta a promuovere e
consolidare, in relazione alle indicazioni regionali, un processo di integrazione sociosanitaria che potesse da un lato recuperare tutta una serie di partecipazioni integrate
formalizzate e non preesistenti a livello dei singoli enti locali ed ASUR per addivenire ad
una modalità partecipativa sostanziata da protocolli d’intesa che regolano alcuni aspetti.
Nel triennio anche grazie alla recente costituzione di un tavolo della integrazione specifico
a livello di Ambito, a cui partecipano diversi referenti sociali e sanitari in relazione alle
diverse aree oggetto dell’intervento di integrazione socio-sanitaria devono essere sviluppati
ulteriori accordi che possano affrontare con unitarietà di interventi la programmazione e la
gestione dei servizi sociali afferenti all’area dell’integrazione socio-sanitaria.
I punti a favore per la implementazione e il consolidamento di questo complesso processo
sono in questo territorio costituti dall’inserimento all’interno del Comitato dei Sindaci a
partire dall’estate 2003 del Direttore del Distretto Sanitario affiancato al Coordinatore
d’Ambito, la presenza di un referente del Distretto a partire dall’inizio del 2004 all’interno
dell’Ufficio di Piano, la partecipazione nei vari tavoli tematici e tavoli tecnici di operatori
sanitari e la recente costituzione del tavolo di integrazione socio-sanitaria.
Il Coordinatore inoltre da qualche mese partecipa ai lavori del Collegio di Direzione
dell’ASUR, all’UCAD.
Sono stati sottoscritti i protocolli di intesa per la costituzione dell’equipe integrata adozioni
e dell’equipe integrata affido per l’inserimento scolastico di ogni ordine e grado di alunni
con disabilità; in via di adozione definitiva un nuovo sistema per la valutazione e
progettazione individualizzata nei due CSER.
Realizzata, a cura dell’ASUR ,apposita formazione specifica degli operatori sanitari e
sociali con funzione di responsabilità per favorire il processo dell’integrazione.
In programma ulteriori momenti specifici di formazione integrata.
Questo Piano delle attività territoriali, per la prima volta riporta i dati delle attività ed
alcuni progetti strategici in programma dell’Ambito Territoriale n.7.
Si ringraziano per la collaborazione:
Per la parte relativa all’Ambito Sociale n 7 la dott.ssa Laura Giombini e l’Ufficio di Staff,
composto da Paride Prussiani per le aree Famiglia, Infanzia, Adolescenti e Giovani e la
dott.ssa Fabiola Diottalevi per l’osservatorio di Ambito;
dott.ssa Graziella Giorgetti per la parte della valutazione multidimensionale del bisogno
nell’area adulti, minori disabili;
dott.ssa Valeria Beltutti, dott.ssa Donnini Giuseppina, dott.ssa Rossi Rossana, dott.ssa
Alesi Serena per la parte del Consultorio;
dott.ssa Immacolata Trotta per la parte Igiene degli alimenti;
dott. Massimo Binotti per la parte Medicina del lavoro;
dott. Massimo Agostini per la parte I.S.P.;
dott. Paolo Rinolfi per la parte del SERT;
dott. Tiziano Busca per i dati del CUP – front office;
Gli infermieri delle cure domiciliari.
116
Articolazione del Distretto
Il distretto si articola su 3 sedi come riportato nella tabella seguente con le rispettive
attività
Attività
MMG (med.base)
PLS (pediatra)
Farmacie terr.
Medicina legale 1°
livello
Cert.Patenti – porto
d’armi – polizia
mortuaria –polizia
cimiteriale-igiene
degli alimenti –
certificazione varie
Vaccinazioni
Continuità
Assistenziale
Attività consultoriali
Protesica
Ausili e presidi
Trasporti sanitari
Screnenng ( pap test)
Screnenng
mammografia
ADI – ADO – NAD
– Cure palliativoantalgiche
Front- office –
Anagrafe assistiti
Cassa
RSA
Casa di riposo
Casa Circondariale
Fossombrone
Calcinelli
27
4
12 + 1 dispensario
Lucrezia
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
1
2
X
X
X
X
1
Medici di medicina generale convenzionati e pediatri di libera scelta della zona territoriale
n.3
GENERICI
N. ELENCO MEDICI ASSOCIATI/ cod.58
1
CIAVAGLIA ROBERTO
15/10/98
2
DI FRANCESCO ANNA
9/2/2002
117
3
GABBIANELLI GIANNINO
4
PASCUCCI FRANCESCO
5
PASQUINI ANTONIO
6
AGOSTINI AUGUSTO
7
CARRANO VINCENZA 11/1/99
8
CONTINI NICOLA
11/1/99
9
MINETOLA DANIELA
11/1/99
10 ROMAGNA MARCO
11 FALCIONI ROBERTO
15/10/98
15/10/98
15/10/98
11/1/99
nuova assoc.15/12/2003
14/2/2002
1/2/2004
12 RIVELLI LEONARDO
11/1/99
13 CECCONI GIACOMO
15/6/2002
14 GUESCINI MASSIMO
15/09/02
15 BOIANO GIUSEPPE
15/10/2003
16 MONTERISI CARLO
1/1/2004
17 TONELLI VILMA
1/1/2004
18 SERAFINI LUIGI 17/09/03
-
nuova assoc. 1/1/2004
nuova assoc. 21/2/05
Rivelli,Cecconi, Boiano, Guescini, interrompono assoc. dal 15/12/03 al 31/12/03
19 COSTANTINI ROBERTO
30/4/2002
20 FIORAVANTI ANTONIO
31/5/99
21 LOCCARINI GIANCARLO
31/5/99
22 MARZI CLAUDIA
31/5/99
23 ORAZIETTI LAURA
30/11/99
24 URBINATI FEDERICO
31/5/99
25 VITALI PAOLO
30/4/2002
26 ZANCHETTI MAURIZIO
30/11/99
27 ZUCCARI GIAN MARIA
31/5/99
28 CORSO ENZO
1/7/99
29 CURZI SONIA
1/2/2002
30 DE ANGELIS GIULIANO
1/7/99
31 LANDI LINDA
1/1/00
118
32 SETTEMBRINO ROSA
33 BROZZI MAIRA
1/7/99
27/3/03 1° cedolino Marzo/04
34 BATTISTONI PIERGIOVANNI
1/2/2001
35 CICOLI FABIO
1/11/99
36 COLONNA NICOLA
1/11/99
37 GRILLI AURELIA
12/4/2001
38 LAI MARIA LUISA
1/11/99
39 ORDONSELLI LUCIANO
1/11/99
40 PACI GIAMPIERO
1/11/99
41 PIERUCCI MARCO
1/11/99
42 SPUNTA FRANCESCO
1/11/99
43 ORDONSELLI MARIO
1/10/04
44 BIAGIOTTI FRANCO
1/12/99
45 CRUCINI GIGLIOLA
1/12/99
46 DIOTALLEVI ARMANDO
1/12/99
47 MELETTI ALESSANDRO
1/12/99
48 PATRIZI PATRIZIA
1/4/2001
49 VALERI FABRIZIO
1/12/99
50 BELLUCCI GIUSEPPE
9/6/2002
51 CECCARINI EDOARDO
1/7/2002
52 CESARO ADRIANO
53 ENEA ANCHISE
19/6/2002
54 FRANCESCHINI OTTORINO
1/12/2000
55 SABBATINI FABRIZIO
56 DE BENEDICTIS CARLO
57 GENTILI NICOLA
21/1/2002
58 MORENA PAOLO
59 ATTILI LUIGI
8/6/2004
60 ANGELUCCI BRENNO
119
61 DI FRANCESCO ANTONIO
18/3/2002
62 ROMANI VINCENZO
63 STRAZZARI FRANCA
22/6/02 - nuova assoc. dal 4/8/04
64 GRESTINI SIMONETTA
65 MANCINI RANIERO
dal 4/8/04
66 BINOTTI GIANFRANCO
67 FILIPPETTI MAURIZIO
8/8/2002
68 PELAGAGGIA MAURIZIO
69 PIERUCCI GIAN PIERO
GENERICI
N. ELENCO MEDICI DI GRUPPO/ cod.54
1 BATTISTINI PAOLO
24/01/97
2 BIGONZI DANIELE
24/01/97
3 ISOTTI CARLO
24/01/97
4 FRONGIA MARIO
1/3/96
5 LANZETTA PASQUALE
1/3/96
6 MARINELLI STEFANO
DAL 19/12/2000
7 PASTORE FRANCESCO
22/1/00
8 DI QUIRICO FULVIO
24/10/02
9 GIOVANELLI PAOLA
1/1/97
10 RIVELLI LILIANA
1/1/97
11 ANTOGNONI LUCA
15/9/2004
12 CAPOMAGI ALBERTO
1/2/01
13 DI PIETRO MICHELE
1/9/97
14 DONINI GOFFREDO
DALL'1/2/2001
15 MONTESI FRANCESCO
16 BRILLI FRANCA
1/9/97
DAL 14/5/2002
17 SIMONCINI ANTONELLA
1/9/97
120
18 D'ACCARDI FRANCESCO P.
12/11/98
19 GIACINTI GIANFRANCO
12/11/98
20 PETRUCCI ROBERTO
12/11/98
21 FIORELLI FERNANDO
10/12/03
CASALBONI RITA - PEDIATRA -
10/12/03
22 LODOVICHETTI*MAURIZIO
8/11/99
23 PETROLATI*FEDERICO
8/11/99
24 TODESCA MARCO
22/7/2000
25 SPADONI GIANNI
26 EUTIZI RITA
8/11/99
1/6/99
27 POLVERARI GIORGIO 1/6/99
28 SANTORI MAURIZIO
DAL 1/3/05 Nuovo gruppo
1/6/99
INDEN. INFORMATICA - MEDICI GENERICI €. 77,47 MENSILI
N.
MEDICI
1
AGOSTINI AUGUSTO
2
ANGELUCCI BRENNO
3
ATTILI LUIGI
4
BATTISTINI PAOLO MARIA
5
BIGONZI DANIELE
6
CAPOMAGI ALBERTO
7
CARRANO VINCENZA
8
CECCONI GIACOMO
9
CESARO ADRIANO
10
CICOLI FABIO
11
D'ACCARDI F. PAOLO
12
DI PIETRO MICHELE
13
DIOTALLEVI ARMANDO
20/12/2003
14
DONINI GOFFREDO
19/7/2003
15
ENEA ANCHISE
16
EUTIZI RITA
13/01/2005
01/02/2005
15/07/2004
121
17
FALCIONI ROBERTO
18
FIORAVANTI ANTONIO
19
GENTILI NICOLA
20
GIACINTI GIANFRANCO
21
GIOVANELLI PAOLA
22
ISOTTI CARLO
23
LODOVICHETTI MAURIZIO
24
MARZI CLAUDIA
25
MINETOLA DANIELA
26
MONTERISI CARLO
27
MONTESI FRANCESCO
28
PASQUINI ANTONI
29
PATRIZI PATRIZIA
26/10/2004
30
PELAGAGGIA MAURIZIO
02/10/2003
31
PETROLATI FEDERICO
32
PETRUCCI ROBERTO
33
POLVERARI GIORGIO
34
RIVELLI LEONARDO
35
ROMAGNA MARCO
36
ROMANI VINCENZO
37
SABBATINI FABRIZIO
38
SANTORI MAURIZIO
39
SERAFINI LUIGI
40
SPADONI GIANNI
41
TODESCA MARCO
42
TONELLI VILMA
43
VALERI FABRIZIO
44
ZANCHETTI MAURIZIO
17/09/2004
INDENNITA' DI COLLABORATORE DI STUDIO
N. MEDICI GENERICI €.2,580 annuali x ass.
1
ANTOGNONI LUCA
1/9/2004
2
ARTIBANI ALBERTO
17/02/2005
3
BARGNESI PAOLO
4
BATTISTINI PAOLO
122
5
BIGONZI DANIELE
6
CRUCINI GILIOLA
7
D'ACCARDI FRANCESCO
8
DE BENEDICTIS CARLO
ENEA ANCHISE
9
sospesa indennità.dal 6/9/2004
FALCIONI ROBERTO
5/8/2004
10 FIORAVANTI ANTONIO
11 FRONGIA MARIO
12 GENTILI NICOLA
dal 12/7/2004
13 GIACINTI GIANFRANCO
14 LOCCARINI GIANCARLO
15 MARZI CLAUDIA
16 MONTERISI CARLO
14/03/2005
ORAZIETTI LAURA
7/11/2003 sospesa Ind.1/7/04
17 PASQUINI ANTONIO
18 PETRUCCI ROBERTO
19 RIVELLI LEONARDO
20 SERAFINI LUIGI
1/4/2004
21 SPUNTA FRANCESCO
22 STRAZZARI FRANCA
6/10/04
23 ZUCCARI GIAN MARIA
INDEN. INFORMATICA - MEDICI PEDIATRI (Cod. 150) €. 77,47 MENSILI (150.000)
N.
MEDICO
1
BARI SAVIO
2
BELLAGAMBA RICCARDO
3
BUDASSI ROBERTO
4
CELANI MARIA PAOLA
5
IANTORNI ROBERTO
6
MASSERA MARIA NELLA
7
SPADONI MAURIZIO
8
TONELLI GABRIELE
Dal 1/7/2003
123
PEDIATRIA DI GRUPPO
1
ADAMI ROSA ANNA
2
BUDASSI ROBERTO
DAL 7/4/97
3
BELLAGAMBA RICCARDO
DALL'1/1/97
4
TONELLI GABRIELE
5
CASALBONI RITA
DAL 10/12/2003
ASSOCIAZIONISMO PEDIATRI (COD. 59)
N.
MEDICO
1
IANTORNI ROBERTO
2
SPADONI MAURIZIO
3
BARBIERI PAOLO
4
CELANI MARIA PAOLA
€
DALL'1/7/1999
DAL 10/4/04
Assistenza Farmaceutica
Capillare la presenza delle farmacie nel territorio, da tempo, anche la farmacia ospedaliera,
si fa carico dell’erogazione dei farmaci di esclusiva distribuzione ospedaliera, per i pazienti
inseriti in Assistenza Domiciliare Integrata, nelle sedi di Fano e Pergola, Fossombrone.
Nella Zona Territoriale 3 la spesa farmaceutica pro-capite netta pesata nell’anno 2004 è
stata di 187,64 euro con un incremento del 4,78% rispetto al 2003, sono state rilasciate
1.109.040 ricette ( 10,85% in più rispetto al 2003) per una spesa complessiva netta di
24.864.843 euro. Le categorie di farmaci che maggiormente hanno pesata nella spesa sono
state quelle delle statine, degli inibitori della pompa protonica, dei sartani, e degli
psicoanalettici.La zona Territoriale 3 ha registrato la spesa farmaceutica pro-capite netta
pesata tra le più basse a livello regionale, al secondo posto dopo Pesaro con un
differenziale minimo (186,46 euro Pesaro, 187,64 euro Fano). Si è potuto raggiungere
questo risultato grazie alla collaborazione del servizio farmaceutico territoriale ed al
sistema di monitoraggio della spesa che ha prodotto periodici incontri/confronti tra medici
ospedalieri e MMG su quelle categorie di farmaci che registravano il maggior incremento
di spesa, cercando risposte alternative Questa modalità di confronto è attiva a tutt’oggi e
fortemente gratificante in quanto non rappresenta una commissione di inchiesta ma un
confronto tra pari che mette insieme le evidenze scientifiche con la compatibilità
economica dei singoli farmaci
Le cure primarie per definizione rappresentano una rete in cui i MMG, i PLS, la continuità
assistenziale, l’emergenza, la distribuzione delle farmacie pubbliche e private sono gli
attori presenti nel territorio, a contatto quotidiano con i cittadini da cui si rilevano i bisogni
124
ed anche le “aspettative” in termini di miglioramento della qualità di vita e salute. Compiti
di questi sanitari è l’indirizzo verso le prestazioni che rispondono ai criteri delle evidenze
scientifiche e della buona pratica clinica per contribuire alla sostenibilità del sistema.
Per il sistema delle cure territoriali gli obiettivi di budget del 2005 sono orientati in primis
alle cure primarie e quindi ai MMG e PLS prevedendo la gestione, il monitoraggio ed il
controllo della loro attività. Attraverso la formazione si sono costruiti percorsi condivisi
sull’uso della nuova ricetta, sulla correttezza ed appropriatezza della spesa farmaceutica,
sulle liste d’attesa per la specialistica ambulatoriale ( diagnostica cardiovascolare, esami di
laboratorio, esami radiologici, spesa farmaceutica prevedendo progetti innovativi e
partecipando ad una sperimentazione nazionale) sull’applicazione dell’art.25 dell’accordo
regionale (presa in carico codici bianchi e verdi del P.Soccorso). Altro progetto Zonale
qualificante è il potenziamento dell’offerta delle cure domiciliari che ha come nodo
organizzativo e tecnico di definizione del livello appropriato territoriale l’UVD. Le
dimissioni protette, l’ADI, il NAD, l’ADO, Le cure palliative, la dialisi peritoneale, il
ricovero in RSA negli ambiti di Fano e Fossombrone, il progetto in via di attuazione delle
qualificazione della residenzialità (residenze protette), il centro residenziale diurno
Alzheimer, sono livelli assistenziali territoriali a disposizione dell’UVD
RELAZIONI INTRAZONALI
Alcune attività di particolare rilevanza, sia per l’impegno di risorse, sia per equità di
trattamento sono definite a livello provinciale o “ Area Vasta”. Tra queste quella già
realizzata e di cui si è parlato nel paragrafo dell’emergenza e della continuità assistenziale,
l’attività dell’emergenza o 118 la cui sede operativa è provinciale e collocata presso
l’Azienda Ospedaliera San Salvatore, la responsabilità gestionale su tutto il territorio
garantisce l’intervento nei termini previsti dalla legge(vedi tabella che segue). Il resoconto
dell’attività 2004 nella Zona 3 è riportato al termine del paragrafo. L’altro intervento, già
realizzato, è rappresentato dalla istituzione, nell’Ospedale di Pesaro, del Dipartimento
Cardiovascolare Provinciale con il laboratorio per emodinamica e la capacità di
intervenire, in accordo con 118, entro 60 minuti per tutto il territorio, in caso di accidente
cardiovascolare acuto, fornendo un servizio equo ed appropriato per tutti i cittadini della
Provincia e di sicura efficacia in termini di riduzione della mortalità. Altri accordi
operativi sono stati elaborati per la riorganizzazione della rete dei laboratori provinciali
(vedi determina nr. 39 del Commissario Straordinario del 11/08/2003 approvazione del
“Progetto di riorganizzazione dei laboratori analisi pubblici della provincia di PesaroUrbino”) e la riorganizzazione del servizio farmaceutico. All’interno di questo ultimo
progetto è in corso di autorizzazione il prontuario terapeutico provinciale.
Servizi distrettuali
Specialisti Poliambulatoriali ( ex SUMAI ) presso Poliambulatorio di Fossombrone :
L’accesso avviene tramite prenotazione a CUP escluse le urgenze che vengono sempre
garantite.
Dermatologia – Oculistica – Cardiologia – Urologia – Neurologia – ORL – Odontoiatria –
Psichiatria –
I tempi di attesa sono stati contenuti entro gli standard regionali, compresa la neurologia
con tempi di attesa inferiori ai 60 giorni.
Specialistica convenzionata – volume di attività Zona Territoriale n.3
Struttura
N° prestazioni
125
CENTRO CARDIOLOGICO SAN RICCARDO
CENTRO MEDICO SPECIALISTICO DOTT. MARTINELLI
DON GNOCCHI
FISIOSPORT FANO
FISIOSPORT FOSSOMBRONE
LABORATORIO FLAMINIO SRL
LABORATORIO GAMMA FANO
ODONTOTEAM
RADIODIAGNOSTICA SAN MICHELE
RADIOLOGIA MEDICA DOTT. ANGELUCCI
TERME DI CARIGNANO
1.443
4.958
8.106
12.297
5.386
22.159
111.095
2.217
5.289
12.216
92.938
Totale
278.104
Medicina Legale di Primo Livello
Certificati Rinnovo – rilascio patenti auto e moto
Certificati Rinnovo e rilascio patente nautica
Certificati per rilascio – rinnovo porto d’armi
Certificati sana e robusta costituzione
Visite fiscali ambulatoriali per conto INPS
Visite Fiscali per maternità anticipata
Certificati per parcheggio portatori handicap
Rilascio esenzione ticket
Rilascio autorizzazioni trasporto in ambulanza
Rilascio autorizzazione per ausili e presidi
Polizia mortuaria
Polizia cimiteriale
Vidimazione registri d’infortunio
Tutte le competenze vengono svolte da un solo medico ( Responsabile del Distretto ) , per
le tre sedi distrettuali.
Anno
Cod
Documento
Importo
2004
VA01
FOTOCOPIE CARTELLE CLINICHE
2004
VA02
COPIE RADIGRAFICHE
2004
VA051 Retta di ricovero in ospedale
2004
VA06
BUONI MENSA (per dipendenti)
2004
VA07
Patenti A-B
2004
VA08
2004
Num
Sp. Med.
3.565,00
369
36,12
3
1.981,00
1
426,42
40
20.335,41
1.301
PATENTI C-D-E
5.521,36
178
VA09
CERTIFICATI (sana e robusta costituzione ed altri)
1.156,59
74
2004
VA09
CERTIFICATI DI SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE
185,88
12
2004
VA11
LIBRETTO SANITARIO
1.368,72
131
2004
VA12
CERTIFICATI DI PORTO D'ARMI
25.904,19
994
2004
VA14
DECRETI SALME FUORI COMUNE > 100 Km.
25,82
1
2004
VA15
Decreti Salme Fuori Comune < 100 Km
5.634,00
86
126
2004
VA16
RIMBORSI vitto familiari ed altro
3.601,68
152
2004
VA18
PATENTE NAUTICA (entro 12 miglia)
247,87
9
2004
VA19
PUNTURA CONSERVATIVA
3.651,00
46
2004
VA20
Parere igenico sanitario
192,18
1
2004
VA21
PATENTE NAUTICA (oltre 12 miglia)
165,28
4
2004
VA22
Cer. Esenz. Uso Cinture Sicurezza
77,46
3
2004
VA25
Cert. Disabile Per Parcheggio
2.705,58
102
2004
VA28
Certificazione medica per patenti
180,74
7
2004
VAES
T
TRASLAZIONE SALMA: PARERE
3.057,10
91
2004
VAES
T1
Traslazione Salma: Sopralluogo
614,53
6
2004
VANE VISITA NECROSCOPICA
CRO
1.208,36
39
2004
VAQU Cert. Per Cessione 1/5 dello Stipendio
INTO
25,82
1
2004
VARE
G
206,60
20
2004
VAVE Vestizione Salma
S
5.035,19
44
TOTALI
87.109,90
3.715
Vidimazione Registri infortuni
Centro anti – diabetico
La qualità di vita è oggetto di una crescente attenzione per la centralità che il paziente sta
assumendo nelle decisioni che riguardano la salute. Il punto di vista del paziente, attraverso
le sue percezioni, credenze, emozioni, esperienze di vita quotidiana, diviene così un nuovo
parametro, che si affianca agli indicatori medico clinici nella valutazione degli esiti di
trattamenti, o di cambiamenti nello stato di salute di popolazioni generali o affette da
determinate patologie. Esso si rileva tanto più importante oggi, quanto più la pratica
medica ed epidemiologica si trova di fronte a quadri clinici complessi, spesso composti da
più patologie ad andamento cronico. Tra queste la patologia diabetica mostra una chiara
tendenza in tutti i paesi industrializzati ad un aumento sia dell’incidenza che della
prevalenza.
.
Aperto un giorno la settimana , con accesso attraverso CUP, gestito da un’equipe composta
da : Diabetologo,Dietista , Podologia e Infermiere.
Numero assistiti per Comune
Comune
Fossombrone
Montefelcino
S.Ippolito
Isola del
Piano
Serrungarina
Saltara
M.Maggiore
al Metauro
Cartoceto
Assistiti
178
52
26
26
40
90
33
136
127
Distribuzione ausili e presidi
Presidi per incontinenza
Diabetici
Colon\uro-stomizzati
487
583
36
Effettuata presso la sede di Fossombrone il mercoledì dalle ore 10,00 alle ore 12,30.
CUP – Front-Offoce (Fossombrone, Calcinelli, Lucrezia)
Prenotazioni
Cassa
Scelta revoca medico – esenzione ticket - estero
Procedure per fornitura di : protesi – presidi ed ausili
Autorizzazioni per Trasporti in ambulanza
Distribuzione ricettari
Informazioni e rilascio modulistica per medicina legale
Procedure per rimborso spese Trapiantati – Tumorali – Dializzati
Distribuzione di materiale sanitario per : incontinenti – diabetici – uro\colonstomizzati
Personale
1 medico per tutte le competenze di “ Funzione pubblica “ ( Responsabile del Distretto )
1 amministrativo con compiti di Segreteria
4 aministrativi Cup\Front-office\anagrafe assistiti (2 sede Fossombrone + 2 sede Calcinelli
– Lucrezia )
2 infermieri per Poliambulatorio
Continuità assistenziale – Guardia medica
Il servizio di continuità asistenziale si articola su le sedi di Fossombrone e Calcinelli
Assicura la Continuità assistenziale dei MMG e PLS nei prefestivi, notturni , e festivi
diurni.
Ogni sede è dotata di stanza per il medico e di ambulatorio, e inoltre collegata direttamente
con il servizio del 118 , dotata altresì di telefonia fissa e segreteria telefonica.
Si riportano di seguito le prestazioni eseguite nell’anno 2004
gennaio
Calcinelli
dom amb
147 191
ric
141
Fossombrone
ricov dom amb ric
3
42
137 93
ricov
14
febbraio
124
164
62
4
53
118
90
7
marzo
133
137
103
12
49
116
114
13
aprile
108
187
109
7
31
134
91
9
maggio
126
168
72
3
46
127
95
11
giugno
93
194
86
3
40
173
116
4
luglio
98
187
113
6
23
128
90
7
128
agosto
86
185
75
15
32
157
68
6
settembre
77
156
98
8
21
135
74
9
ottobre
100
202
122
6
36
158
116
11
novembre
111
158
136
11
25
112
68
5
dicembre
135
208
130
8
28
118
77
10
totale
1338 2137 1247 86
426
1613 1092 106
Ric= ripetizione ricetta
Popolazione Distretto 31/12/2004
COMUNI
Maschi
Femmine
Tot. Popolaz.
Fossombrone
4728
4940
9668
Cartoceto
3533
3499
7032
Montefelcino
1326
1331
2657
Montemaggiore
1150
1153
2303
Saltara
2755
2838
5593
Sant'Ippolito
797
793
1590
Serrungarina
1120
1141
2261
Isola del Piano
343
331
674
TOTALE AMBITO
15752
16026
31778
Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito
Schede di dimissione Ospedaliera , SDO
Distretto#
di FANO
di FOSSOMBRONE
di PERGOLA
Ricoveri 2003 *
15.374
6.013
4.502
Ospedale
Fano
Fossombrone
Pergola
Dimessi 2004
15.833
2.403
2.048
Totale
25.889
Totale
20.284
•
# solo dato riferito agli ospedali Regione Marche
ricoveri effettuati da residenti nelle sedi distrettuali
129
ricoveri per residenti anno 2003
30.000
nr ricoveri
25.000
di FANO
20.000
di FOSSOMBRONE
15.000
di PERGOLA
10.000
Totale
5.000
0
1
distretti
dim essi ospedali anno 04
25.000
nr. dim essi
20.000
Fano
Fossombrone
15.000
Pergola
10.000
Totale
5.000
0
1
OSPEDALI ZONA 3
Valide al 31/12/ 2003
distretto conteggio
tipo
48
0
2
A
23
D
1
L
Valide al 31/12/2004
distretto conteggio
tipo
75
0
4
A
25
D
1
L
Rilasciate
nel corso
del 2004
Distretto Conteggio
27
2
2
tipo
0
A
D
01
01
01
01
01
11.405
47
6.809
1
87
0
A
D
L
R
01
01
01
01
01
12.542
75
7.371
1
116
0
A
D
L
R
01
01
01
1137
28
562
0
A
D
01
29
R
02
3.905
0
02
4.257
0
02
352
0
130
02
02
02
45
3.140
27
A
D
R
02
02
02
77
3.406
36
A
D
R
02
02
02
32
266
9
A
D
R
03
03
03
03
3.702
61
2.715
16
0
A
D
R
03
03
03
03
3.999
74
2.939
22
0
A
D
R
03
03
03
03
297
13
224
6
0
A
D
R
0 e A = patologia
D = invalidita'
L = danneggiati da vaccinazioni obbligatorie
R = Patologie Rare
Valide al 31/12/2003 sono tutte quelle rilasciate prima di quella data ed ancora valide a quella data
Valide al 31/12/2004 sono tutte quelle rilasciate prima di quella data ed ancora valide a quella data
Attività del 118 – Potes di Fossombrone
Codice
n. interventi
rosso
572
verde
55
giallo
217
bianco
3
Il colore rosso indica l’urgenza e gli altri sono in valore decrescente
Sert
Medici 2
Psicologo 1
Ass.sociale 1
Infermiera 1
Utenza 2004 n 230
Alcolismo
Nella nostra provincia accanto al consumo di alcool sotto forma di vino e superalcolici si è
aggiunto l’abuso della birra, soprattutto tra i giovani, che l’utilizzano per lo sballo del
venerdì-sabato sera.
Per gli alcolisti cronici tradizionali, ristretti a fasce d’età superiori ai 40 anni, il recupero è
difficile, perché la cronicità li ha portati all’isolamento e d’abbandono. Sia le famiglie
d’origine sia quelle acquisite hanno esaurito ogni energia e ritengono ogni intervento
inutile, abbandonando l’alcolista al proprio destino o agli interventi delle istituzioni.
Anche l’alcolista si considera perduto e non percepisce la gravità del suo problema.
Tuttavia questo aspetto dell’alcolismo ‘tradizionale’ passa in secondo ordine rispetto al
fenomeno dell’abuso alcolico dei giovani, anche perché non sembra destare il dovuto
allarme nelle popolazioni, che entrano in crisi solamente quando si rilevano problemi
lavorativi, familiari o sociali.
Nelle nostre valli il lavoro ricopre uno dei primi posti della scala dei valori socialmente
importanti, fattore di emancipazione dalla famiglia e di raggiungimento dello status di
adulto. Ciò determina un comportamento collettivo di ‘paradossale rassegnazione ’
131
all’abuso alcolico a patto che non interferisca con il posto di lavoro o con la capacità di
guadagno.
I tentativi tradizionali di prevenzione sono totalmente inefficaci perché:
a) l’uso-abuso di alcool limitato ai prefestivi è considerato un mezzo di socializzazione tra
i giovani per l’effetto euforizzante e disinibente;
b) le famiglie si sono adagiate al ‘male comune mezzo gaudio’, accettando le incursioni nel
mondo di Bacco per non isolare il figlio dal gruppo, che accetta soltanto chi si sottopone a
queste esperienze:
c) la fascia d’età in esame tra i 14 ed i 16 anni percepisce la prevenzione come un’indebita
ingerenza del mondo degli adulti;
d) tutti i giovani hanno la presunzione di confinare l’abuso nei giorni non lavorativi.
Data l’inefficacia della prevenzione, nei modi e nei tempi attuali, il problema troverà
soluzione soltanto se verrà sentito pericoloso dalla coscienza sociale (istituzioni-famiglie),
verrà posto in essere una prevenzione globale (modelli- mass media) con la creazione di
stili di vita legato a valori individuali e collettivi diversi dagli attuali.
Tabacco
Il completo rispetto della legge Sirchia nei locali pubblici ha corrisposto ad un calo nelle
vendite di sigarette, tuttavia ciò non ha scongiurato l’immissione nel ‘circolo fumatori’ di
giovanissimi, che, pur perfettamente informati sui rischi dell’uso di tabacco, considerano la
sigaretta come un rito d’iniziazione nel mondo degli adulti. La prevenzione nelle scuole
risulterà inefficace (almeno nel nostro caso) finché dal mondo degli adulti non verrà dato
un imput diverso.
Droghe
L’uso di droghe non è stato contenuto come si sperava, all’eroina si sono aggiunte la coca
e le droghe sintetiche, utilizzate per lo sballo del sabato sera, considerate droghe
voluttuarie e gestibili.
Incidenti del sabato sera.
La sicurezza stradale è un problema legato sia all’utilizzo di sostanze d’abuso e alcool nei
fine settimana, sia alla ricerca del rischio come modalità adolescenziale di differenziazione
e identificazione. Il gruppo come portatore di valori di riconoscimento e di prima tappa
verso l’autonomia dalla famiglia potrebbe, se educato, essere punto di partenza per una
prevenzione in questo senso, attraverso la sana ” responsabilità di gruppo” ( vedi
l’astensione del conducente, il controllo sui limiti dell’altro, ecc ). La regolamentazione
degli orari di apertura e chiusura dei locali potrebbero contribuire alla risoluzione del
problema che resta essere molto preoccupante.
Infezione Hiv
L’infezione da virus Hiv, grazie alla maggiore informazione e consapevolezza dei
tossicodipendenti, anche nel nostro territorio come in ambito nazionale ha manifestato una
riduzione dell’incidenza in questa categoria di rischio: non abbiamo osservato negli ultimi
anni nuove sieroconversioni per Hiv , mentre si assiste ad un prolungamento della vita dei
casi conclamati con una richiesta di maggiore supporto sociale e domestico. L’incidenza
dell’infezione per contagio eterosessuale rappresenta un problema aperto anche nel nostro
territorio.
132
Progetto Copernico
Un progetto di prevenzione che privilegi il ragazzo come soggetto di autoformazione
piuttosto che come oggetto di un processo educativo. Il tentativo di operare una vera e
propria rivoluzione copernicana nelle strategie della prevenzione: il ragazzo è il sole che
illuminerà gli interventi di prevenzione che, come pianeti, gli ruoteranno attorno.
Realizzazione di un’indagine sui bisogni degli adolescenti, con particolare riguardo alle
problematiche legate al disagio e all’utilizzo di sostanze;
Diffusione report: diffusione report dell’indagine effettuata sui bisogni degli adolescenti,
attraverso le agenzie educative del territorio ed i servizi semiresidenziali rivolti ai ragazzi
PRINCIPALI BISOGNI EMERSI:
necessità di condividere al meglio il proprio tempo con gli amici;
necessità di individuare figure di riferimento “significative”;
necessità di essere informati su alcuni argomenti di particolare interesse (sostanza, proprio
corpo, sessualità ecc.)
Predisposizione, in collaborazione con l’ASUR, di un piano di interventi da effettuare
presso i Centri di Aggregazione esistenti sul territorio e nelle scuole, fra cui:
OBIETTIVO I: Promozione
MARCHIO DI PROGETTO: logotipo che individui ogni azione prodotta dal progetto,
dalle iniziative al materiale pubblicitario
Pubblicità integrata dei servizi sul territorio: CIC, CAG, IG, SER.T, ASSOCIAZIONI,
DISTRETTO ecc.: produzione di materiale promozionale dei diversi servizi presenti sul
territorio dedicati alla prevenzione ed alla cura del disagio giovanile
CONVEGNO su giovani e prevenzione: con modalità originali, in cui i giovani non
rappresentino tanto l’oggetto della discussione, quanto il soggetto. I ragazzi dovrebbero
essere i protagonisti del convegno, i primi attori, ai quali sarà data la parola attraverso
interviste e reportage. Gli stessi ragazzi dovranno coinvolgere anche il “mondo adulto” per
un’autodefinizione della propria immagine ed identità. Una sorta di convegno “a rovescio”,
in cui le problematiche legate al disagio emergano soprattutto attraverso il fattore emotivo,
prima che strettamente razionale.
OBIETTIVO II: Formazione
Formazione integrata operatori CAG, operatori sanitari ed educatori: le problematiche
legate al disagio giovanile (dal bullismo, alla depressione adolescenziale, dai
comportamenti a rischio all’assunzione di sostanze), affrontate congiuntamente dai diversi
agenti educativi e sanitari: dagli operatori dei CAG, ai medici generici fino agli insegnanti,
con la prospettiva di promuovere nel tempo una rete integrata di interventi.
La formazione, conseguente ad un protocollo fra ASUR, scuole e Ambito Territoriale,
dovrebbe prevedere moduli integrati promossi dai diversi enti coinvolti.
Anche in questo caso la formazione verterà in primo luogo sul fattore emotivo ed
esperienziale, prima ancora che sulla trasmissione di semplici nozioni.
OBIETTIVO II: Attività presso i CAG
Attività informative e formative svolte presso i CAG in forma corsuale e laboratoriale:
realizzazione di laboratori “strategici” inseriti all’interno della programmazione dei Centri
di Aggregazione, consistenti in percorsi di educazione a rovescio. Anziché colpevolizzare i
comportamenti sbagliati assunti dai ragazzi, verranno semplicemente proposte, laddove
possibile, buone prassi. Anziché sostenere ad esempio che alcuni cibi sono nocivi per una
133
corretta alimentazione, verrà invece proposto positivamente il loro “utilizzo sapiente” e
moderato. Anziché demonizzare l’alcol (le demonizzazioni creano più proseliti che non i
buoni esempi…), potrebbe essere valorizzato il “buon bere”, il bere per gustare e non per
ubriacarsi, il degustare al posto del tracannare. Anziché inveire contro forme di
divertimento individualizzanti (si pensi allo sballo del sabato sera in discoteca), potrebbero
essere promosse attività di danza per coppie o di gruppo. Anche le modalità con cui questi
messaggi potranno essere passati, dovrebbero indurre il maggior coinvolgimento possibile:
non corsi di alimentazione, ma un divertente laboratorio di cucina in cui vengano anche
affrontate questioni afferenti alla qualità dei cibi. Ove possibile sarebbe importante
coinvolgere anche operatori di alcuni settori, come quello eno-gastronomico e ricreativo.
Approfondimento di tematiche legate al disagio attraverso il mezzo cinematografico:
utilizzo del mezzo cinematografico come strumento privilegiato per esprimere
positivamente la creatività dei ragazzi, per produrre aggregazione e per responsabilizzare
gli adolescenti coinvolti in un progetto finalizzato alla realizzazione di un prodotto. La
cinematografia appare infatti il mezzo più appropriato e polivalente per consentire ai
ragazzi di esprimersi a diversi livelli, da quello della narrazione a quello della recitazione,
della tecnica, dell’arte, della musica, della regia e via dicendo. Attraverso la realizzazione
di brevi filmati sarà anche possibile approfondire alcune tematiche che più strettamente
concernono le problematiche legate al disagio dei più giovani (si pensi alla solitudine,
all’isolamento, alle difficoltà di rapporto e di inserimento).
-
Giornate della Prevenzione
Organizzazione di più giornate dedicate al tema della prevenzione, da svolgersi in diversi
Comuni dell’Ambito, con attività (artistiche, musicali, teatrali e di altro genere) realizzate
dai Centri di Aggregazione. Nell’occasione potrebbero essere anche presentati i piccoli
progetti cinematografici di cui al punto precedente.
L’iniziativa per favorire in primo luogo la partecipazione ed il protagonismo dei ragazzi ed
in secondo luogo per richiamare l’attenzione su problematiche legate al mondo
dell’adolescenza, affrontate direttamente dai ragazzi.
E’ auspicabile la collaborazione delle scuole presenti nei diversi Comuni dell’Ambito.
OBIETTIVO IV: Coinvolgimento altri enti o categorie
Giochi di ruolo condotti da psicologi
Introduzione di forme di sostegno e di approfondimento psicologico rivolte ai ragazzi,
attraverso l’utilizzo di giochi di ruolo, nel tentativo di offrire spunti proficui per la
riflessione personale, secondo un'ottica educativa e pedagogica.
Anche in questo caso sarà da privilegiare il tono emotivo del messaggio che consenta da un
lato l'acquisizione di nuove e specifiche informazioni e rappresentazioni mentali, e
dall'altro la possibilità di una scelta il più possibile critica e motivata.
Questo tipo di attività si presta in modo particolare ad essere in stretta collaborazione con
le scuole.
Attività di formazione-informazione su utilizzo di sostanze psicotrope e dipendenze
patologiche:
Parallelamente all’attività sopra descritta sarà opportuno avviare un processo di
consapevolezza dei danni arrecati dall’utilizzo di sostanze. Anche in questo caso sarà da
privilegiare nel lavoro con i ragazzi, il momento "formativo" anziché quello "informativo",
utilizzando tecniche di intervento e di coinvolgimento attivo dei partecipanti (simulate,
circle time, esercizi di attivazione, ecc.), rivolte all'intera personalità dei ragazzi e non solo
134
alla loro sfera cognitiva.
Nell’ottica di un progetto “rovesciato”, in cui i ragazzi siano i protagonisti della propria
formazione e presa di coscienza, sarebbe particolarmente utile attivare forme di
“educazione fra pari”, convinti di una comunicazione più efficace e coinvolgente.
Anche in questo caso, l’intervento direttamente a cura del SERT si presta ad essere attuato
in collaborazione con le scuole.
Collaborazione con le autoscuole per la promozione della guida sicura
L’utilizzo saggio di un mezzo, di qualsiasi mezzo, non viene soltanto dalla capacità tecnica
di adoperarlo, ma anche dalla modalità “emotiva” con cui vi si approccia. Anche il più
abile guidatore, potrebbe mettere a repentaglio la propria vita e quella altrui se l’utilizzo
del mezzo avvenisse in maniera comunque sconsiderata. Anche in questo caso non si tratta
di negare il piacere della guida, ma di attivare le capacità dei ragazzi che si accingono a
guidare un mezzo per la prima volta di apprezzare l’utilizzo dell’autoveicolo in modo
piacevole e sicuro.
L’introduzione di un breve percorso psicologico all’interno della formazione,
essenzialmente tecnica, promossa dalle autoscuole potrebbe in questo caso risultare
vantaggiosa.
L’iniziativa è realizzabile con la collaborazione ed a carico della Provincia di Pesaro e
Urbino e della CRI di Fossombrone.
DESTINATARI: ragazzi fra gli 11 ed i 18 anni degli otto Comuni dell’Ambito (1.200 nelle
scuole, 400 circa nelle attività). Operatori dei servizi ricreativi, sanitari e scolastici (80
circa).
MODALITA’: Le attività sono previste presso i Centri di Aggregazione, le scuole, gli
edifici e luoghi pubblici presenti sul territorio ricompreso nei Comuni dell’Ambito.
L’intera progettazione, cogestita dall’Ambito Territoriale 7 e dal Distretto Sanitario di
Fossombrone, si è avvalsa e si avvarrà della collaborazione di un tavolo di lavoro specifico
con rappresentanti delle scuole, dei servizi dedicati agli adolescenti, dei ragazzi medesimi,
dei genitori, delle parrocchie, dell’Università di Urbino. Un ruolo di particolare rilievo è
assunto dal Ser.T in stretta collaborazione con il Distretto Sanitario.
DURATA: ottobre 2005 / settembre 2006
OBIETTIVI INTERMEDI:
Coinvolgimento diretto dei ragazzi;
Avvio protocolli d’intesa Distretto, Ser.T e scuole
Avvio attività di auto-formazione e auto-informazione
RICADUTE SUL TERRITORIO:
Sensibilizzazione diffusa sulle problematiche della devianza e del disagio giovanile.
Aumento delle frequentazioni dei servizi dedicati ai ragazzi sul territorio;
Avvio di collaborazioni integrate dei servizi.
Casa circondariale
Circa 200 detenuti
Tossicodipendenti 1\4 circa
Viene assicurata l’assistenza da parte del Ser.T per i reclusi affetti da HIV e per i
135
tossicodipendenti
Dr Paolo Rinolfi
Gia da anni i medici di Continuità Assistenziale garantiscono le visite durante le ore di non
attività della guardia medica interna.
E assicurata la fornitura di farmaci .
Si sta attivando il servizio di fornitura di protesi sociale ai detenuti affetti da adentulia o
comunque privi di gran parte dell’apparato dentario che determinano importanti problemi
di masticazione, con un preventivo di spesa di circa 25.000 euro.
Relazione sull’organizzazione dell’attività consultoriale
Anno 2004
DENOMINAZIONE
Servizio di Attività Consultoriale e minorile
Nel distretto sanitario viene svolta l’attività consultoriale territoriale di prevenzione e
assistenza sanitaria –psicologica -sociale rivolto al singolo, alle coppie ed alle famiglie
nelle diverse fasi della vita.
Con la costituzione dei Distretti Sanitari è stato istituito un “Servizio Attività
Consultoriale e Minorile”con responsabilità di coordinamento delle attività sociali e
psicologiche e di collegamento con le attività più strettamente mediche,collocato nel
Dipartimento Materno Infantile dell’ASUR n.3.
Figure professionali: Assistente Sociale, Psicologa, Ostetrica, Ginecologo
Organigramma personale
1 assistente nella sede di Fossombrone con orario dedicato 12 h stt.
1 assistente sociale nel presidio di Calcinelli con orario dedicato 10 h sett.
1 psicologa nel presidio di Calcinelli e Fossombrone con orario dedicato 24 h sett.
1 psicologa nella sede di Fossombrone con contratto libero prof. a 20 h sett.
1 ostetrica a tempo pieno
1 ginecologo 3 accessi sett.
MODALITA’ DI ACCESSO: Si accede liberamente e su appuntamento, senza
impegnativa del medico curante. Non è prevista nessuna partecipazione alla spesa ad
eccezione del ticket prestazioni mediche.
SEDI DEL DISTRETTO DI FOSSOMBRONE
Uffici di Fossombrone via Kennedi- aperto tutti i giorni
Presidio di Calcinelli via Carducci-aperto tutti i giorni
Presidio di Lucrezia –due accessi settimanali-vengono garantite solo alcuni interventi
136
POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO
Presidio
ambulatoriale
di
Calcinelli
:
Cartoceto
ab.7032,Serraungarina
ab.2261,Montemaggiore ab.2303,Saltara ab.5593
Popolazione complessiva n.31.778 abitanti
Sede di Fossombrone: Fossombrone ab.9668,Sant’Ippolito ab.1590,Isola Del Piano
ab.674,Montefelcino ab.2657
ELENCO DELLE ATTIVITA’ ISTITUZIONALI
ATTIVITA’
Le principali attività consultoriale che vengono svolte nel distretto sanitario sono :
Il Sostegno alla famiglia e tutela dei minori:
segretariato sociale,accoglienza e orientamento ai servizi
consulenza e sostegno a coppie e genitori con problemi socio-economici o psicorelazionale;
assistenza psicologica per i problemi della coppia e della famiglia,anche in ordine alla
problematica minorile
segnalazioni al T.M.per maltrattamenti, trascuratezza o per abbandono
indagini sociali per il Tribunale Minorenni e per la Procura per i reati compiuti da
minori
valutazione psico-sociale della famiglia segnalata dal TM o Procura e indagine di
personalità del minore e valutazione delle capacità genitoriali
affidamento al servizio sociale per azioni di controllo e sostegno
inserimento di bambini in comunità o in case famiglie in situazioni di maltrattamento e
abuso intrafamiliare
presa incarico, terapia familiare e psicoterapia individuale e di coppia
mediazione familiare,
sostegno alla genitialità
L’adozione e affidamento dei minori
selezione e valutazione delle coppie per affido/adozione, indagine psico-sociale al
Tribunale al fine dell’acquisizione dell’idoneità per l’adozione nazionale e internazionale;
preparazione delle famiglie all’affido e all’adozione,attraverso azioni integrate con gli
operatori dell’UPS e del Comune.Per quanto riguarda l’adozione nel 2004 sono stati
organizzati incontri di gruppo tenuti dalla psicologa ,con la finalità di formazione
informazione e di preparazione all’adozione
vigilanza su anno di affido preadottivo
inserimento in famiglia affidataria e sostegno,relazioni periodiche al Tribunale Minorenni;
collaborazione con il comune per la parte economica e assicurativa;
sostegno alla famiglia di origine in collaborazione con gli operatori dell’UPS e del
Comune di residenza;
Gravidanza e parto
corsi di preparazione al parto
137
progetto “Mamme insieme dopo la nascita”, incontri post-partum per favorire
l’attaccamento sicuro madre-figlio
visite ambulatoriali e domiciliari post-partum
Tutela della salute della donna:
ambulatorio ginecologico
prevenzione e diagnosi precoce dei tumori femminili
consulenza per la contraccezione
centro di informazione e consulenza per i disturbi della menopausa
corsi di ginnastica osto-articolare per donne in menopausa
Inoltre il consultorio offre:
consulenza ad insegnanti per bambini con problemi socio-familiari e psicologici:
incontri di educazione alla salute nella scuola media inferiore e superiore:
spazio adolescenti: consulenza psicologica e psicoterapia individuale di adolescenti con
problemi affettivo-relazionali
DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’
ATTIVITA’ DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE
Nella delibera Regionale n.202/98 “Indirizzi per l’organizzazione del servizio e delle
attività consultoriale pubbliche e private”si riconosce come nell’ambito delle tematiche
consultoriale siano emerse,negli ultimi anni,problematiche e patologie nuove sempre più
gravi che richiedono iniziative,interventi,prestazioni professionali di prevenzione e di
particolare specializzazione da parte di operatori chiamati a dare risposte adeguate e
competenti a una vasta gamma di problematiche sanitarie,sociali e psicologiche che
confluiscono nella sfera individuale,familiare e sociale degli individui.
In particolari siamo riusciti a realizzare le seguenti progetti e attività:
- Progetto di educazione alla sessualità e per la prevenzione dei disturbi legati
all’alimentazione,che è stato realizzato presso le scuole medie inferiori e superiori presenti
nel distretto di Fossombrone e Calcinelli;
- Progetto Pollicino -formazione del personale (psicologi e assistenti sociali) per la
prevenzione del maltrattamento e dell’abuso all’infanzia,organizzato dall’ASURn3 a cui
hanno partecipato tutti gli operatori del Distretto di Fossombrone e Calcinelli;
-Progetto “Mamme insieme dopo la nascita” realizzato nella sede di Fossombrone con
un’attività di sostegno alla genitorialità per i neo genitori.
-Progetto spazio Adolescenti –servizio di prevenzione e trattamento di problematiche
adolescenziali e dei disturbi dell’alimentazione attivo presso la sede di Fossombrone.
GRAVIDANZA E PARTO - TUTELA DELLA SALUTE DELLA DONNA
Nell'anno 2004 gli interventi del Consultorio Familiare, che sono stati erogati a sostegno
della coppia nell'ambito della gravidanza, del parto e della salute della donna durante tutto
l'arco della vita, hanno avuto come strumenti operativi:
Attività ambulatoriale ostetrica,
Attività ambulatoriale ginecologica,
Corsi di preparazione alla nascita,
Visite domiciliari al puerperio.
138
AMBULATORIO OSTETRICO
L'ambulatorio ostetrico ha svolto attività di sorveglianza sul normale andamento della
gravidanza, attraverso visite, ecografie ostetriche e monitoraggio biofisico.
Esso ha svolto inoltre attività di prevenzione e d'informazione, volto a garantire un
adeguato sviluppo della gravidanza e un fisiologico espletamento del parto.
L'accesso alle strutture viene effettuato attraverso prenotazione al C.U.P. ginecologico, che
distribuisce le prestazioni negli ambulatori ostetrico-ginecologici per un numero di tre
giornate settimanali a Fossombrone e una giornata a Calcinelli.
Il personale medico e l'organizzazione degli ambulatori è assicurata dagli operatori della
U.O. d'ostetricia e di ginecologia dell'ospedale di Fano.
L'ecografie previste dai protocolli sono state eseguite in presidi di secondo livello su
richiesta del medico specialista.
CORSI DI PREPARAZIONE AL PARTO
Nel 2004 sono stati condotti n° 5 corsi di preparazione alla nascita con un numero di circa
12 gestanti per ogni corso per un totale di 60-65 partecipanti. I corsi sono gestiti
dall'Ostetrica e prevedono incontri con operatori medici specialisti, ginecologi e psicologi
dell'A.S.U.R. n. 3 di Fano.
Ogni corso ha avuto la durata di due mesi con incontri settimanali mirati a promuovere il
benessere psicofisico della gestante, le competenze e le conoscenze necessarie per dare alla
coppia genitoriale, un buon grado di conoscenze e di sostegno durante il terzo trimestre d
gravidanza.
Ai gruppi di preparazione alla nascita, che vengono svolti all'interno dell'ospedale di
Fossombrone, hanno libero accesso i futuri padri con possibilità di discussione e di
confronto sulla gestione delle problematiche della gravidanza e del parto.
Le attività che vengono svolte sono: illustrazione dell'andamento fisiologico della
gravidanza e del parto, ginnastica dolce e stretching Yoga, training autogeno, respirazione
addominale, rilassamento perineale.
VISITE DOMICILIARI IN PUERPERIO
Nella prima settimana dalla dimissione, le puerpere che hanno espletato il parto presso
l'unità operativa d'ostetricia dell'ospedale di Fano, sono state visitate dall'ostetrica del
distretto che ha controllato il normale andamento del puerperio (lochiazioni, sutura
perineale, involuzione uterina, parametri vitali) dell'allattamento e della gestione del
neonato nei primi giorni di vita.
Oltre a fornire una prestazione d'ordine medico-sanitaria, le visite domiciliari hanno come
finalità la precoce identificazione di situazioni socio-ambientali disagiate e di condizioni a
rischio per lo sviluppo di depressione post- partum, che se presenti vengono segnalate alle
figure psico-socio assistenziali del Consultorio per una successiva presa in carico.
AMBULATORIO GINECOLOGICO
Nell'ambulatorio ginecologico è stata svolta nel 2004, attività di prevenzione di diagnosi
dei tumori femminili con particolare riguardo al rumore della cervice e dell'endocervice
uterina attraverso esami citologico, colposcopie, e DTC.
E' stata, inoltre, svolta attività di prevenzione e consulenza durante tutto l'arco della vita
sessuale della donna, informazione, metodi contraccettivi, prevenzione delle malattie a
trasmissione sessuale, informazione e consulenza rivolta alla donna nell'epoca
139
dell'adolescenza, della vita fertile e della menopausa
L'attività di Screening e Pap test è stata svolta dall'ostetrica su tre giorni settimanali a
Fossombrone, due giorni a Calcinelli e un giorno a Lucrezia.
CONSULENZA E SOSTEGNO SOCIALE PSICOLOGICA –SANITARIA
FAMIGLIA E TUTELA MINORI
ALLA
Nel 2004 gli interventi e le prestazioni che sono state garantite dagli operatori del distretto
sanitario di Fossombrone ( assistente sociale e psicologa) hanno riguardato sia la
famiglia nel suo complesso, garantendo interventi di aiuto di sostegno e di consulenza e
terapia a coppie con problemi relazionali a famiglie multiproblematiche a minori con
problemi adolescenziali.
Trattamento psicoterapeutico:l’utenza infantile,adolescenziale e adulta del Distretto
Sanitario può usufruire oltre che di interventi diagnostici e di consulenza,anche di
psicoterapie rivolte al singolo alla coppia alla famiglia a l gruppo.Le psicoterapie che sono
state garantite sono molto inferiori alle necessità per carenza di personale e sono state
garantite quasi esclusivamente a situazioni espressamente richieste dall’Autorità
giudiziaria.
DATI RIGUARDANTI L’ATTIVITA’ CONSULTORIALE NELL’ANNO 2004
DATI riguardanti l’attività della Psicologa del Presidio di Fossombrone –Calcinelli
Anno 2004
Consulenze
Diagnostica
Mediazione
Familiare.
Relazione
Tribunali
766
189
18
112
Corsi
post.parto
18
Incontri
Gruppi di
di
Psicoterapia
inform. educ. alla
Per
salute
adozione
nelle
scuole
18
52
incontri
692
L’attività di educazione alla salute svolta nella
scuola ha coinvolto 790 ragazzi delle Medie e
delle Superiori
Argomenti: educazione alimentare N .29 incontri
Educazione sessuale e all’affettività N.23 incontri
TOTALE UTENTI IN CARICO
N.358
133 Fossombrone
219 Calcinelli
140
Mediazione Familiare: il servizio di mediazione familiare è rivolto alle coppie con figli
minori ed è finalizzata principalmente ad aiutare i genitori a trovare accordi soddisfacenti
nell’ambito della separazione o divorzio.
Gruppi post-parto “progetto :Mamme dopo la nascita” è un’attività iniziata nel 2004, gli
incontri vengono tenuti dalla psicologa del distretto.Nel 2004 sono stati costituiti due
gruppi con 8 incontri per gruppo,con una media di partecipanti di n10 genitori con
neonati.La finalità principale è quella di promuovere sentimenti di accettazione e
riconoscimento delle emozione legate alla maternità, facilitare l’attaccamento sicuro nella
relazione madre- figli.
Educazione alla sessualità ed alla affettività
Per soddisfare le richieste di consulenze fatte dalle scuole e per approfondire le
problematiche psico-relazionali legate alla sessualità sono stati garantiti incontri
informativi presso le Scuole Medie Inferiori e Superiori presenti nel territorio sulla
fisiologia della riproduzione e sullo sviluppo psico-affettivo nelle diverse fasi evolutive.
Progetto prevenzione dei disturbi alimentari
Lo scopo del progetto è quello di prevenire il disagio adolescenziale legato ai disturbi
alimentari quali la bulimia e l’anoressia,sempre più diffusi tra i giovani.Sono stati effettuati
19 incontri presso le Scuole Superiori e ha coinvolto 302 alunni di età compresa tra i 14 e i
18 anni.
Spazio Adolescenti
I colloqui individuali vengono garantiti presso le sedi del Distretto Sanitario di
Fossombrone .
Possono essere richiesti direttamente dagli adolescenti o essere inviati dalle Strutture
scolastiche o dai genitori.
DATI riguardanti l’attività della Assistente Sociale del Presidio di Fossombrone e Calcinelli
Anno 2004
N° colloqui 403
N°visite domiciliari 123
N° relazioni tribunale 123
N°4 incontri équipe integrata affido
N°4 incontri per progettazione attività per
minori e adolescenti
N° 6 incontri per integrazione sociosanitaria
TOTALE UTENTI IN CARICO
N.158
Fossombrone 117
Calcinelli 41
L’adozione di minori
Per quanto riguarda l’adozione nazionale e internazionale è stata costituita l’èquipe
integrata con protocollo d’intesa tra ASUR e Ambito Territoriale n° 7 operativa dal 16
141
Dicembre 2003.
Da segnalare è l’attività di formazione e informazione per le coppie che intendono adottare
che è stata effettuata nel 2004 dalla Psicologa dell’ASUR .L’attività è stata fatta in
gruppo, sono stati attivati nel 4 gruppi con un totale di 18 partecipanti.
Dati 2004
Coppie seguite dall’èquipe adozione
9
Minori adottati
6
Fasce di
età
0-3
Coppie non idonee
1
3-6
1
Coppie in attesa di adozione
2
6-10
1
10-14
2
N.bam.
2
L’affidamento al servizio sociale dell’ASUR –Distretto di Fossombrone
La tutela dei minori che vede come strumento giuridico il provvedimento di affidamento al
servizio sociale emesso da Tribunale Per I Minorenni. I dati riportati evidenziano che
nonostante le disposizioni legislative riconoscono che la competenza in materia è del
servizio sociale del Comune sono tanti i minori che vengono affidati agli operatori del
consultorio.
Il provvedimento di affidamento emesso dal T.M. prevede un’azione di controllo di
sostegno di consulenza continua nei confronti delle famiglie e dei minori coinvolti, con
l’obbligo per gli operatori di relazionare ogni tre mesi al Tribunale Minorenni.
Rispetto agli anni passati c’è una diminuzione delle richieste di indagine sociale richieste
dalla Procura presso il TM all’assistente sociale del consultorio, ciò è dovuto al
riconoscimento della competenza a carico dell’Ente comunale, invece c’è un costante e
considerevole aumento delle richieste di valutazioni psicologiche, di elaborazioni di
profili di personalità e di valutazione delle capacità genitoriale, richieste dal Tribunale
Minorenni a carico degli psicologi dell’ASUR.
Dati 2004
Minori
in
affidamento
servizio
sociale
ASUR
18
Minori
collocati
in
comunità o in
affid.extrafam.
Minori
segnalati in
attesa
di
provv.
5
3
Fossombrone
Montefelcino
0
0
0
Isola del Piano
0
0
1
Sant’Ippolito
3
0
1
Comune di residenza
142
Serrungarina
1
1
Saltara
8
1
3
Montemaggiore
4
1
2
Cartoceto
8
5
7
12
1
Totale
40
Corso di ginnastica di prevenzione della patologia osteo-articolare per donne in menopausa
Il corso di ginnastica ha avuto inizio nel Gennaio 1993 e si svolge presso la palestra messa
a disposizione dal Comune di Fossombrone; la frequenza è bisettimanale,le lezione sono
tenute da personale qualificato.Possono accedere al corso donne al di sopra dei 45 anni
.Il corso è gratuito.
Dati anno 2004
n.donne frequentanti
53
n.incontri
80
n.ore effettuate
240
n.incontri di informazione
4
ATTIVITA’ DIRETTE E INDIRETTE DI INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA
Gli operatori del consultorio nelle figure dell’assistente sociale e della psicologa hanno
partecipato
ai tavoli di lavoro e agli incontri dell’Uffico di Piano indetti dall’Ambito Territoriale
Sociale n°7 per la progettazione e la concertazione di interventi a favore dell’infanzia
dell’adolescenza e sostegno alla genitorialità di cui alla L.R.9/03, per la stesura e
l’attuazione di protocolli d’intesa per la costituzione dell’èquipe integrata per le adozioni
e per l’affidamento familiare.
Partecipazione a corso per l’integrazione socio-sanitaria organizzato dall’ASUR zona 3
con dirigenti della Sanità e del Sociale.
Il protocollo d’intesa tra ASUR e i Comuni dell’Ambito Territoriale n°7 per la costituzione
dell’èquipe integrata per l’adozione dei minori è stato adottato il 16 Dicembre 2003 ed è
diventato operativo nel 2004.
Il protocollo d’intesa tra ASUR e i Comuni dell’Ambito Territoriale n° 7 per la
costituzione dell’èquipe integrata per assicurare gli interventi riguardanti l’affidamento
familiare è stato adottato il 18 Dicembre 2004.
143
Sono stati effettuati nel 2004
n° 5 incontri per la concertazione e l’attuazione dei suddetti protocolli
n° 4 incontri per la progettazione di attività e servizi a favore dell’infanzia e
dell’adolescenza di cui alla LR 9/03
n° 6 incontri per la partecipazione ai tavoli di lavoro e agli uffici di piano indetti
dall’Ambito Territoriale n°7 in materia di integrazione socio-sanitaria
CONSIDERAZIONI E PUNTI DI CRITICITA’
Il personale sociale e psicologico è appena sufficiente per gestire l’emergenza soprattutto
per l’aumento della domanda diretta di assistenza da parte della popolazione immigrata (
sia straniera che dal sud dell’Italia) con difficoltà di integrazione e per l’aumento costante
delle problematiche minorili legate ad una complessa serie di fattori e di devianze che
stanno portando gli operatori ( Assistenti Sociali e Psicologi) ad occuparsi quasi
esclusivamente della casistica segnalata dal Tribunale dei Minori,dalla Procura presso il
T.M. e dai Tribunali Ordinari in tema di separazione e divorzio.
Tutta l’attività psicologica per l’utenza adulta del Distretto di Fossombrone e Calcinelli è
effettuata da una psicologa con un contratto libero professionale sottoposto a riconferma
annuale.Inoltre il par-time dell’assistente sociale di Calcinelli non copre il fabbisogno
orario per una zona ad alta densità di popolazione giovane e con un’alta percentuale di
famiglie multiproblematiche.
Si ritiene che l’esiguità del personale presente rende impossibile portare avanti l’attività
progettuale e la realizzazione di progetti di prevenzione e informazione che sono stati
attivati nel 2004 e che hanno riscontrato gradimento e utilità .In particolare progetti come
quello dello spazio adolescenti ,come mamma insieme dopo la nascita,e le attività di
educazione alla salute nelle scuole sono interventi che andrebbero sviluppati ma che
invece è difficile che si riusciranno a garantire nei prossimi anno.
La valutazione multidimensionale del bisogno nell’Area Adulti,
Minori disabili
Il D. lgs 229/99 definisce le prestazioni socio-sanitarie tutte le attività atte a rimuovere
bisogni complessi della persona che richiedono, unitamente:
Azioni per la tutela della salute
Azioni di protezione sociale per migliorare il contesto familiare e ambientale, favorire le
relazioni interpersonali e consentire un efficace inserimento sociale delle fasce deboli.
I Comuni e l’ASUR Zona Territoriale attuano interventi integrati attraverso la messa in
rete dei propri servizi,condividono che si possono realizzare interventi efficaci attraverso lo
sviluppo di un sistema integrato della gestione delle rispettive competenze socioassistenziali, sociali a rilievo sanitario e sanitarie; costruiscono un sistema integrato di
gestione che si presti in particolare a rispondere a quelle che sono le caratteristiche comuni
alle aree ad elevata integrazione socio-sanitaria:
Utenza che evidenzia bisogni complessi e multidimensionali;
Interventi che richiedono un elevato livello di integrazione trà attività sociali e sanitarie;
Finalità degli interventi legate in prevalenza ad obiettivi di natura socio-assistenziale e
socio-riabilitativa;
144
Approccio progettuale per ogni singolo soggetto;
Modalità di valutazione multidimensionale per l’accesso ai servizi ed alle prestazioni che
richiedono l’integrazione professionale tra comparto sanitario e sociale mediante equipe di
valutazione multidisciplinare:nel modello socio-sanitario convergono figure professionali
con competenze sociali e sanitarie che operano in equipe minima o in equipe
multiprofessionali per offrire all’utente una risposta coordinata e continuativa ai bisogni
che esprime, evitando sovrapposizioni.
Le aree dell’Integrazione socio-sanitaria
L’integrazione socio-sanitaria si colloca prevalentemente nei settori:
Materno infantile,
Handicap,
Anziani,
Patologie psichiatriche,
Dipendenza da droga, alcool e farmaci,
Malattie sociali,
Patologie derivate da HIV,
Patologie oncologiche.
In tali aree il modello socio-sanitario è l’unica modalità di risposta che attua la continuità
tra azioni di prevenzione, cura e riabilitazione, ovvero percorsi assistenziali integrati per
facilitare il mantenimento o il reinserimento nell’ambiente di vita.
Le azioni
L’integrazione socio-sanitaria va attuata a livello istituzionale, gestionale e professionale.
A livello gestionale l’integrazione tra i servizi AUSL e servizi comunali si esplica
attraverso varie forme:
Convenzione: l’Azienda o il Comune assorbe la gestione di un singolo servizio tramite
convenzione;
Delega: il Comune trasferisce l’esercizio delle funzioni socio-assistenziali “o sociali a
rilievo sanitario” disegno di legge 229/99 alla A.S.L. che vi provvede all’interno del
proprio assetto;
Accordo di Programma: l’Azienda U.S.L. e il Comune sottoscrivono contenuti comuni
finalizzati alla realizzazione di attività di integrazione. L’Accordo di Programma (
sottoscrivibile solo da amministrazioni pubbliche ) può acquisire la veste formale di un
protocollo di intesa quando intervengono nell’erogazione dei servizi integrati anche i
soggetti del terzo settore o i soggetti no profit.
A livello professionale l’integrazione si realizza tramite equipe multiprofessionali di
operatori che elaborano percorsi ed attuano interventi per le diverse problematiche e
condividono i progetti personalizzati.
Gruppi misti a carattere interistituzionale ( figure professionali comunali e figure
professionali Zona Territoriale 3 Fano ASUR) procedono sul piano metodologico di lavoro
per fasi successive secondo le aree di competenza delle Attività socio-sanitarie ad alta
integrazione, così come dettato da relativo Atti di indirizzo e coordinamento in materia di
integrazione:
ricognizione dei punti di forza/debolezza e dei nodi problematici del processo di lavoro,
attraverso un confronto orizzontale ed una comune verifica dei singoli aspetti tecnico
operativi;
esplorazione ed individuazione di specifiche soluzioni organizzative a partirea dall’analisi
degli attuali dispositivi di azione ed integrazione;
145
verifica del processo di produzione del servizio, indicando possibilmente spirali di
ottimizzazione dei processi realizzativi del servizio stesso.
Tipologia delle funzioni socio-sanitarie e sanitarie a rilievo sociale
nell’Area Adulti e Minori Disabili Ambito 7
N° 154
progetti personalizzati Area
Adulti
e minori disabili
Funzioni socio-sanitarie-
N° 203
soggetti disabili
con prestazioni sanitarie a rilievo
sociale Area adulti e minori
disabili
Ambito 7
N° 105 progetti integrati per l’integrazione
sociale
n. 25 assistenza domiciliare
n. 18 assistenza educativa art.12
n.22 ass dom. Indiretta part. gravità
n. 25 Strutture residenziali a ciclo diurno
n. 9 Interventi educativi per lo svantaggio e
sostegno scolastico del. N. 1558 del
18/11/2003.,Centri di aggregazione
N° 35 progetti per l’integrazione scolastica art.
14
Stage formativo sc.sup.
N° 14 progetti per l’integrazione lavorativa art.17
borsa lavoro-socio-assistenziale
pre-inserimento lavorativo
Tirocinio formativo
Prestazioni diagnostiche,riabilitative,terapeutiche
e di consulenza specialistica
Valutazioni neurologiche
neuropsichiche,neuromotorie.logopediche,fisi
atriche,eventuale sostegno e intervento
psicoterapeutico individuale o di gruppo.
Assistenza ai disabili attraverso interventi
diretti al recupero funzionale e sociale dei
soggetti affetti da minorazioni
fisiche,psichiche,psichiche o sensoriali e
tramite prestazioni domiciliari, ambulatoriali,
semiresidenziali.
Grafico 1 : soggetti disabili Zona territoriale 3 Fano
146
1800
1600
1400
844
1200
1000
641
608
800
600
400
336
316
270
203
200
Totale
Adulti
Minori
458
415
79
124
305
0
Ambiton.
Ambito
6N° disabili 7N°disabili
203
429
292
188
Totale
N°Progetti
N° Soggetti
disabili
personalizz
con progetti
Zona Ter. 3
ati
Totale
641
844
608
458
Adulti
336
79
415
316
270
Minori
305
124
429
292
188
Numero soggetti e numero dei progetti personalizzati integrati nell’Area Adulti Minori
disabili
Zona Territoriale 3 Fano
1420
1220
1020
Totale
608
820
620
420
220
Minori
458
Adulti
348
292
188
138
270
316
Totale disabili con
progetti Zona Ter
3Fano
N° progetti
personalizzati
210
110
50
60
AMBITO 6 N°
soggetti con
progetti
AMBITO 7 N°
soggetti con
progetti
20
Nel 2004 la popolazione complessiva residente nell’Ambito Sociale n°6, n°7 è di 134114
abitanti, risultano diversamente abili con valutazione multidisciplinare del bisogno in
Equipe UMEE/UMEA n.844 soggetti, di questi n. 458 (270 UMEA,188UMEE) hanno
avuto un progetto personalizzato integrato redatto da figure professionali provenienti
dall’area sanitaria e da quella sociale.
Si evidenzia il numero maggiore di progetti personalizzati rivolti a soggetti disabili di età
147
compresa tra i 19 e i 65 anni.
Nell’Ambito Territoriale Sociale 7 avente Fossombrone Comune Capofila, risultano
diversamente abili n.203 soggetti, 79 adulti e 124 minori.
Per 110 soggetti disabili( 60 UMEA,50 UMEE) sono stati redatti n.154 progetti
personalizzati integrati, 67 progetti personalizzati integrati rivolti ad adulti disabili e 87
progetti rivolti a minori disabili.
500
458
450
400
348
350
250
200
150
Adulti
270
300
210
188
154
138
110
60
100
67
50
87
Minori
Totale
50
0
Ambito
6N°soggetti con
Ambito
7N°soggetti con
Totale soggetti
con progetti
Ambito 7 N°
progetti
Adulti
210
60
270
67
Minori
138
50
188
87
Totale
348
110
458
154
I gruppi di lavoro nell’area disabili adulti e minori
hanno condiviso:
la possibilità di progettare interventi di tipo semiresidenziale fortemente integrati con la
rete territoriale dell’UMEA, finalizzati al raggiungimento dei livelli possibili di autonomia
attraverso la predisposizione di un progetto individualizzato PEP.
Il percorso integrato nella valutazione multidimensionale del bisogno nel disabile inserito
al Centro Socio Educativo Riabilitativo Diurno.
L’elaborazione di un diagramma di flusso UMEA.
L’elaborazione della scheda progetto, attivazione interventi e verifica dei risultati
conseguiti redatti dagli operatori dell’Unità Multidisciplinare Età Adulta UMEA e
condivisa dalle figure professionali dei Servizi Sociali dei Comuni.
L’elaborazione della scheda progetto verifica progetto personalizzato PEP relativa al
soggetto diversamente abile inserito al CSER che ha terminato l’obbligo scolastico e per il
quale non è prevedibile nel breve periodo un inserimento lavorativo.
Corso di aggiornamento sulle Vineland che prevede una formazione in rete delle figure
professionali sanitarie e sociali coinvolte nella verifica del progetto personalizzato PEP del
disabile al CSER.
L’elaborazione di un diagramma di flusso che delinea i rapporti tra l’Istituzione
scolastica,l’Unità Multidisciplinare Età Adulta, i Servizi Sociali dei Comuni e il Centro
per l’Impiego.
Progettazione condivisa del Protocollo d’intesa Zona territoriale n. 3 ,Comuni e Scuole
dell’Ambito Territoriale Sociale n. 7
Individuazione priorità protocollo d’intesa da realizzare a breve termine Comuni Ambito 7,
Provincia ( Centro per l’Impiego) Zona territoriale 3 Fano finalizzato alla promozione
degli inserimenti lavorativi ai disabili.
Partecipazione a gruppi tematici sulla disabilità
Partecipazione ai tavoli spontanei sulla disabilità
148
Sistema informativo integrato:controllo crociato delle azioni integrate,ricognizione
dell’offerta sanitaria a rilievo sociale e dell’offerta socio-sanitaria in ogni comune;
individuazione della popolazione di riferimento delle anagrafe dei Comuni al 31 .12.di
ogni anno.
Condivisione sull’utilizzo di strumenti omogenei di valutazione e sull’individuazione di un
linguaggio comune.
Obiettivi a breve termine
I Comuni dell’ Ambito Territoriale Sociale n.7 e la Zona Territoriale 3 Fano Asur
elaborano progetti personalizzati integrati condividendo l’attivazione del progetto,la
verifica, i tempi e l’eventuale rinnovo del progetto stesso.
Eventuale utilizzo di schede- progetto UMEA-CSER.
Tipologia disabilità adulti Ambito 6,Ambito 7
500
400
300
Ambito 6
200
Ambito 7
Totale
Totale
Ambito 7
Ambito 6
100
0
Psicofisico
Fisico
Plurimo
Sensoriale
Ambito 6
208
114
7
7
Ambito 7
51
20
2
6
Totale
258
134
9
13
Totale
415
La valutazione multidimensionale del bisogno del disabile inserito in struttura residenziale
a ciclo diurno CSER
Il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 ha posto l’integrazione socio-sanitaria tra i principi
fondamentali del sistema sanitario italiano e come uno dei punti di riferimento per la
graduale transizione del sistema dalla “sanità “ alla “salute”.
Il Piano dedica particolare attenzione ai servizi territoriali, indicando l’obiettivo
fondamentale di costruzione di una “rete integrata di servizi sanitari e sociali per
l’assistenza ai malati cronici, agli anziani,ai disabili”
L’atto di indirizzo e coordinamento sull’integrazione sociosanitaria ( Dpcm 14 febbraio
2001) indica la necessità di garantire una capacità di valutare i bisogni in modo integrato,
149
di elaborare progetti personalizzati, di condividere le responsabilità in ordine alla loro
realizzazione, di valutare insieme con le persone e le loro famiglie i risultati conseguiti.
L’ articolo 2 dell’atto di indirizzo sull’integrazione sociosanitaria ( Dpcm 14 febbraio
2001) chiarisce che ogni progetto va articolato con riferimento a fattori osservabili
descrivibili in termini di:
funzioni psicofisiche
limitazioni all’autonomia nella vita quotidiana
modalità di partecipazione alla vita sociale
fattori di contesto ambientale e familiare
Queste indicazioni del Dpcm 14 febbraio 2001 tengono conto dei contenuti dell’Icidh-2 e
anticipano nel nostro paese quanto proposto dall’Organizzazione mondiale della salute (
OMS) con l’ICF.
Nel predisporre l’ICF è stata utilizzata l’integrazione tra due distinti modelli, quello
medico-sanitario e quello sociale.
Il primo considera i problemi personali strettamente connessi a cause patogene, che come
tali richiedono prestazioni di cure mediche o assimilabili.
Al contrario, il modello sociale contestualizza il bisogno e i possibili interventi in una
cornice più ampia, dove sono meglio riconoscibili le determinanti sociali dei problemi,
nonché le diverse fonti di risorse per affrontarli.
Condizioni per una valutazione integrata del bisogno nell’ICF e nell’atto di indirizzo sull’integrazione
sociosanitaria.
Parte 1: funzionamento e disabilità
Funzioni e
Componenti
Strutture
Funzioni
Corporee
Domini
Attività
partecipazione
Area
di
(compiti,
azioni)
Strutture
Corporee
Parte 2: fattori ambientali
e Fattori ambientali
Fattori
personali
vita Influenze esterne su Influenze
funzionamento
e interne
su
disabilità
funzionamen
to e disabilità
Who 2002
NEL
PRIMO PASSAGGIO SONO STATI INDIVIDUATI GLI STRUMENTI IDONEI A VALUTARE LE
TRE DIMENSIONI GENERALI INERENTI IL SETTORE COGNITIVO E COMPORTAMENTALE, IL
SETTORE FUNZIONALE E ORGANICO, IL SETTORE SOCIO-AMBIENTALE E RELAZIONALE.
Il colloquio clinico raccoglie informazioni sulla percezione/interpretazione del problema
da parte dell’utente e della famiglia e sulla percezione/interpretazione del problema da
parte del clinico.
L’osservazione diretta del soggetto permette il rilevamento e la descrizione “oggettiva” di
comportamenti,sintomi e funzioni coinvolte nell’organizzazione del disturbo.
L’uso di strumenti standardizzati ( Wais-R, Vineland) è volto alla misurazione del
disturbo in termini di tipologia, di gravità, di modificazioni nel tempo.
Il progetto personalizzato viene redatto in due momenti diversi:
in ingresso valutazione multiprofessionale del bisogno in Equipe U.M.E.A. (scheda
progetto UMEA)con predisposizione del progetto di vita del soggetto diversamente abile
150
considerando il funzionamento e la disabilità delle principali funzioni corporee,delle
capacità adattive e del modo in cui i fattori di contesto ambientale e sociale facilitano
l’interazione e l’integrazione sociale e lavorativa.
dopo l’inserimento al Centro Socio-Educativo-Riabilitativo-Diurno verifica in struttura del
progetto personalizzato (P.E.P. scheda- progetto CSER ) redatto dall’educatore in equipe
minima o multiprofessionale(UMEA) con eventuale monitoraggio delle abilità e dei
bisogni del disabile in presenza di cambiamenti significativi.
Il percorso integrato per l’inserimento del disabile che ha terminato l’obbligo scolastico e
per il quale non è prevedibile nel breve periodo un inserimento lavorativo è riportato nello
schema seguente.
FASI
Azioni
1
Individuazione
di
strumenti
idonei a valutare il settore
cognitivo-comportamentale,
funzionale-organico,
socioambientale e relazionale (WAISR, Vineland…) e omogenei di
valutazione in accordo con
UMEA.
2
Redazione della scheda progetto:
valutazione
multiprofessionale
del bisogno in Equipe UMEA,
predisposizione del progetto di
inserimento
in
struttura
residenziale a ciclo diurno
3
Verifica progetto personalizzato
PEP redatto dall’educatore in
equipe
minima
o
multiprofessionale (UMEA) con
monitoraggio delle abilità e dei
bisogni del disabile
Percorso informativo e formativo
in rete per gli educatori
individuati(due per Centro ) di
tutti
i
Centri
Educativi
Riabilitativi Diurni ubicati nei
Comuni degli Ambiti territoriali
Sociali 6,7.
Sperimentazione e monitoraggio
del progetto
4
5
Soggetti coinvolti
Frequenza
Tempi
della verifica
4 mesi
Test di livello
Primo gruppo :
medici,psicologi,pedagogista,logopedista,assistenti Ogni due anni
sociali,educatore.(UMEA)
Secondo gruppo condivisione utilizzo strumenti
Scale funzionamento
omogenei di valutazione:
assistenti
sociali
comuni,rappresentanti adattivo
associazioni ,rappresentanti cooperative, educatori Vineland
dei
Centri
SocioEducativi
riabilitativi annuale
diurni,responsabile del progetto Coordinamento
Adulti Minori Disabili,Integrazione sociosanitaria,
Coordinatore
Umea,Coordinatrice
Ambito
Territoriale 7,Coodinatrice Disabilità Ambito 7.
Primo gruppo :
medici,psicologi,pedagogista,logopedista,assistenti
sociali,educatore.(UMEA)
Secondo gruppo
assistenti
sociali
comuni,rappresentanti
associazioni ,rappresentanti cooperative, educatori
dei
Centri
SocioEducativi
riabilitativi
diurni,responsabile del progetto Coordinamento
Adulti Minori Disabili,Integrazione sociosanitaria,
Coordinatore
Umea,Coordinatrice
Ambito
Territoriale 7,Coodinatrice Disabilità Ambito 7.
Educatori dei Centri, figure professionali Annuale su schedadell’UMEA(medico o/e psicologo) assistente progetto
sociale Comune
modulo
Maggio2005
EstateAutunno
2005
Le figure professionali
Dotazione dell’ U.O.S UMEE
Dotazione organica dell’U.O.S. UMEA
Assistenti Sociali
Pedagogista
Psicologi
Neuropsichiatri Infantili Dipendenti
U.O. Neuropsichiatria Infantile OSP. FANO
Logopedisti
Terapisti della Riabilitazione FKT
Terapista riabilitazione-Psicomotricista
Assistenti Sociali
Educatore Coordinatore UMEA
Educatori Centro diurno
Neurologo SUMAI 8 h sett.
N. 2 Fisiatra a richiesta
N. 1 logopedista a richiesta
Psicologo 3 h sett.
151
DISTRETTO DI FANO popolazione complessiva 102336 abitanti
Fano ab 60872, Mondolfo ab. 11476, Monteporzio ab . 2398, San Costanzo ab. 4322, Piagge ab.980, Pergola
ab. 6864 , Fratte Rosa ab. 1015, Frontone ab. 1354, San Lorenzo in Campo ab. 3405, , Mondavio ab .3925 ,
Orciano ab 2257, Barchi ab . 978, San Giorgio ab. 1316, Serra Sant’ Abbondio ab. 1174
FANO Presidio Ambulatoriale
Via Fanella Fano via Tazzoli U.O. NPI Clinica Ospedale Fano
UMEE
Distretto Sanitario FANO
Assistente Sociale
36 h sett.
Neuropsichiatra Infantile
21 h sett.
Psicologa
20,5 h sett.
Logopedista
20 h sett.
Logopedista
20 h sett.
Logopedista part-time
8 h sett.
Logopedista part-time
18 h sett.
Logopedista- Psicomotricista
28 h sett.
(Dipend. Cooperativa)
Terapista riabilitazione FKT
30 h sett.
Terapista riabilitazione FKT
12 h sett.
(Dipend. Cooperativa)
U.O. Clinica NPI OSPEDALE FANO
Logopedista
6 h sett.
2 NPI U.O. NPI Osp.
11,3h sett. Complessive
2 Psicologi convenzionati
9 h sett. Complessive
Co-Co-Co
Assistente Sociale
36 h sett.
( Fano,Orciano,Cartoceto,Saltara)
Educatore
36 h sett.
2 Educatori
36 h sett.
Centro diurno
Neurologo SUMAI
8 h sett.
per tutta l’ASUR
Fisiatra a richiesta.
Psicologo
3 h sett.
UMEA
Presidio Ambulatoriale di Mondolfo
Mondolfo ab.11476,San Costanzo ab. 4322,Monteporzio ab.2398
UMEE
UMEA
Ass. Sociale
8 h sett.
Neuropsichiatra
5 h mensili (1,2 h sett.)
Ass. Soc
Psicologo
6 h sett.
Fisiatra
Logopedista
6 h sett.
8 h sett.
a richiesta
Presidio Ambulatoriale di Pergola + Presidio Ambulatoriale di Mondavio
Pergola ab. 6864,San Lorenzo ab. 3405, Fratte Rosa ab.1015, Frontone ab.1354,Serra Sant’Abbondio ab.
1174
Mondavio ab. 3925, Orciano ab.2257, San Giorgio ab.1316, Barchi ab.987, Piagge ab.980.
UMEE
UMEA
Ass. Sociale
10 h sett.
Ass. Sociale
10 h sett.
Pedagogista
20 h sett.
Pedagogista
4 h sett.
Psicologa
10 h mensili (2,5 sett.)
Fisiatra
a richiesta
Neuropsichiatra Infantile
5 h mensili (1.2 h sett.)
Logopedista
12 h sett. Parte-time
DISTRETTO DI FOSSOMBRONE popolazione complessiva 31778 abitanti
Presidio Ambulatoriale Calcinelli (Saltara)
Cartoceto ab.7032, Serrungarina ab.2261 Montemaggiore ab. 2303,Saltara ab. 5593
152
UMEE
Ass. Sociale
Psicologa
Neuropsichiatra Infantile
Logopedista
8 h sett.
16 h sett.
5 h mensili ( 1,2h sett.)
20 h sett. Parte-time
UMEA
Ass. Sociale Della Chiara
Distretto Sanitario Fossombrone
Fossombrone ab 9668, Sant’Ippolito ab.1590, Isola del Piano ab.674,Montefelcino ab. 2657
UMEE
Ass. Sociale
Pedagogista
Psicologa
Neuropsichiatra Infantile
Logopedista
10 h sett.
20 h sett.
10 h mensili (2,5 sett.)
5 h mensili (1.2 h sett.)
12 h sett. Parte-time
UMEA
Ass. Sociale
Pedagogista
Fisiatra
10 h sett.
4 h sett.
a richiesta
AMBIENTE 2004
AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N. 7
Ambito Territoriale Sociale n. 7 avente quale capofila il Comune di Fossombrone
Nel 2004 la popolazione complessiva residente nell’Ambito Territoriale Sociale n. 7
avente Fossombrone Comune capofila è di 31778 abitanti, con fascia d’età 0-18 di n. 5768
di cui n. 124 con valutazione multidisciplinare del bisogno in Equipe UMEE, classificati
(L.104) e con 23 nuove entrate.
La fascia d’età da 19-64 anni è di 19527 abitanti di cui risultano n.79 i soggetti con
valutazione multidisciplinare del bisogno in Equipe UMEA, classificati (L104) e con 9
nuove entrate.
Si riporta la distribuzione dei cittadini distinti per Comune di residenza.
Minori in situazione di disabilità UMEE
Fossombrone
Isola
Montefelcino
Montemaggiore
Cartoceto
S.Ippolito
Saltara
Serrungarina
153
< 18 anni Ambito Territoriale Sociale n. 7 ANNO 2004
Comune
Anno 2004 n. utenti
Fascia età
con interventi
0-18
L.104
1636
42
129
2
453
19
307
3
1065
15
1336
26
421
13
421
4
5768
124
Fossombrone
Isola del Piano
Montefelcino
Sant’Ippolito
Saltara
Cartoceto
Serrungarina
Montemaggiore
Totale
< 18 anni Ambito Territoriale Sociale n. 7 ANNO 2004
Ass.
dom
Ass.
Educ.
Fossombrone
Isola del Pia
Montefelc
Scuola
Obbligo
Integraz.
scol
Scuola
Obbligo
Integraz.s
col
Sup.
6
9
2
3
5
2
0
Saltara
4
9
9
1
1
1
2
2
4
Serrungar
12
3
1
Montemaggio
Totale
Stage
Form
0
Sant’Ip
Cartoceto
.Centri . Ass.
aggre.ed Dom.
ucativi
Ind.Pa
rt.grav
14
13
1
1
3
9
10
27
7
1
Progetti Personalizzati < 18 anni
14 Ass. dom . art. 12
13 Ass. educativa art. 12
9 Centri di aggregazione ,educativi ( no L.R. 18/96 )
10 assistenza domiciliare indiretta sit. particolare gravità
34 (27 +7) Integrazione scol inf. Sc. Obbligo + superiori Integrazione scol. Art.14
SASH
1 Stage formativo
6 educatore domiciliare con Provincia
154
Ambito Territoriale Sociale n. 7 avente quale capofila il Comune di Fossombrone
> 18 anni ANNO 2004
Adulti in situazione di disabilità UMEA
Fossombrone
Isola
Montefelcino
S.Ippolito
Saltara
Cartoceto
Montemaggiore
Serrungarina
Comune
Anno
n. utenti
2004
con
Fascia età interventi
19-64
L.104
Fossombrone
22
5814
Isola del Piano
0
387
Montefelcino
12
1593
Sant’Ippolito
3
963
Saltara
9
3508
Cartoceto
26
4449
Serrungarina
2
1369
Montemaggiore
5
1444
Totale
79
19527
155
Ambito Territoriale Sociale n. 7 ANNO 2004
L.R. 18/96
> 18 anni
Ass. Ass Ass.
Ed. Do Dom
m. Ind.
sit.
part
.gra
vità
Fossombrone
Isola del Piano
Montefelcino
Sant’Ippolito
Saltara
Cartoceto
Serrungarina
Montemaggiore
Totale
6
4
5
5
11
2
11 12
B orsa Centr Borsa
lavoro o soc lavor
preEd.
o
inseri
socio
mento
lavorat
assist
ivo
enzial
e C\0
ente
privat
o
2
6
0
5
1
4---1
4
2
3
2
25
0
Progetti personalizzati L.R 18/96 > 18 anni
•
5 Ass. educ
•
11 Assistenza domestica (SED)
•
12 Assistenza domiciliare indiretta sit. particolare gravità
•
2 Borsa Lavoro pre-inserimento lavorativo
•
0 Borsa lavoro socio-assistenziale c\o Ente privato
•
9 Borsa lavoro socio-assistenziale c\o Ente pubblico
•
25 Centro Socio-educativo
•
3 Tirocinio formativo
156
Borsa Tirocin
lavoro io
socio- Form.
assiste
nziale
C\0
ente
pubbli
co
1
7
3
1
9
3
2.2.2 Fase conoscitiva di bisogni e domanda
Nel sistema integrato di servizi promosso dalla 328/2000 la fase conoscitiva dei bisogni del
territorio rappresenta il punto di partenza per la programmazione partecipata dei servizi
sociale e sanitari.
L’analisi dei bisogni e della domanda di servizi rappresenta un processo complesso che
necessita di strumenti specifici e strutturati per la loro rilevazione che saranno definiti nel
corso di questo triennio. Nel triennio 2003-2005, infatti, l’ambito è stato impegnato nel
processo di consolidamento delle modalità di partecipazione e concertazione per la
programmazione degli interventi sul territorio. In questo contesto, quindi, tutte le occasioni
di incontro con gli stakeholders del territorio hanno rappresentato un momento di
rilevazione dei bisogni e della domanda di servizi.
In particolare, l’interazione con il Centro Servizi Volontariato e con i partecipanti ai diversi
tavoli di lavoro rappresenta l’occasione privilegiata per la raccolta dei bisogni e della
domanda di servizi nel territorio.
All’interno dei singoli tavoli tematici sono, inoltre, definiti dei tavoli tecnici ristretti al fine
di approfondire specifici progetti e interventi.
La convocazione periodica dell’Ufficio di Piano con i referenti dei comuni, della comunità
montana e dell’asur rappresenta, inoltre, un’occasione di scambio fondamentale per la
definizione congiunta dei bisogni del territorio
La costruzione del profilo di comunità ha permesso la conoscenza approfondita del
territorio e dei suoi bisogni, attraverso la raccolta sistematica delle informazioni in
collaborazione con l’INPS, l’osservatorio regionale e provinciale delle politiche sociali e i
diversi attori e servizi presenti sul territorio (distretto sanitario, istituti scolastici, case di
riposo ecc.).
Nei mesi di aprile e di maggio 2005, sono stati, inoltre, organizzati una serie di incontri
con gli stakeholders delle politiche sociali nei singoli comuni appartenenti all’ambito.
L’invito a partecipare agli incontri è stato esteso all’intera popolazione del comune.
Il 24 giugno 2005 è stato convocato il tavolo per la concertazione per la programmazione
congiunta dei servizi. Al fine di consolidare la governance locale dei servizi del territorio il
tavolo con l’intento di essere molto rappresentativo, ha coinvolto i diversi stakeholders del
territorio: rappresentanza dei sindacati, associazioni di volontariato, fondazioni, scuole,
ecc.
L’ambito ha anche realizzato una serie di indagini su determinati gruppi target al fine di
rilevare i bisogni specifici. Per esempio, sono stati oggetto di indagine alcuni centri di
aggregazione del territorio e i giovani del territorio. L’ambito ha, inoltre, strutturato la
partecipazione dei giovani ai momenti decisionali sui servizi e le attività che li riguardano
identificato un gruppo di giovani che collaborano attivamente a progetti e iniziative.
Per il triennio 2005-2007, l’ambito sta lavorando per la definizione di un progetto di
valutazione dei servizi del territorio che possa comprendere anche una raccolta sistematica
dei bisogni e delle domande dei servizi. L’ambito, infatti, intende promuovere e diffondere
la cultura della valutazione che ponga la ricerca valutativa quale strumento indispensabile a
fianco dei servizi per un loro periodico ripensamento in termini di efficacia ed efficienza.
157
A questo fine, da marzo 2005, l’ambito ha avviato una collaborazione con l’Istituto di
Sociologia dell’Università ‘Carlo Bo’ di Urbino. I dettagli del progetto di valutazione
saranno illustrati nel paragrafo apposito di questo Piano di zona.
2.2.3 Fase conoscitiva dell’offerta dei servizi
Si rimanda al relativo allegato. Si veda inoltre l’introduzione di ogni Sezione di Piano per
Area di intervento. Hanno collaborato alla fase conoscitiva l’Ufficio di piano, lo Staff, la
Provincia, l’Osservatorio regionale, le Associazioni, le scuole e il Distretto Sanitario.
2.2.4 Fase conoscitiva delle risorse
In collaborazione con l’Ufficio di Piano è stato rilevato il livello organizzativo dei Comuni
relativamente alle risorse umane e strutturali degli uffici dei servizi sociali comunali. In
altra sezione di Piano è anche descritta la struttura organizzativa del Distretto Sanitario.
In relazione anche alle disposizioni della L.R. 20/02 e L.R. 9/03 la fase conoscitiva ha
approfondito particolarmente le risorse umane e strutturali dei servizi residenziali e
semiresidenziali per anziani, minori, persone in difficoltà ecc.
A livello di Ambito è stato anche dato spazio alla rilevazione delle risorse delle
associazioni di volontariato, dei luoghi di aggregazione, quali circoli cittadini, musei, sport
ecc. pubblici e privati, con particolare riferimento all’infanzia, adolescenza, famiglie e
giovani, vedi Guida dei Servizi pubblicata nel febbraio 2005.
Relativamente alla presenza delle cooperative sociali ci si è avvalsi delle informazioni
degli albi regionali integrandole con altri dati più aggiornati a disposizione.
Segue prospetto delle risorse umane nei Comuni dell’Ambito, mentre per le altre
informazioni si ritiene non potere riportare i dettagli in questo Piano di Zona ma rinviare ai
documenti a disposizione di questo ufficio.
COMUNI AMBITO TERRITORIALE N.7: SERVIZI SOCIALI
Risorse umane e personale addetto alla Promozione, Informazione Progettazione e
Amministrativo
COMUNE DI FOSSOMBRONE
Risorse umane
1+ 1 p.t
Tot. ore
settimanali
48
2
72
1
30
n.
Personale dipendente con responsabilità
Personale dipendente amministrativo ed
esecutivo
Collaboratori a progetto/Incarichi
professionali
Volontariato
1
(per 5 mesi)
1
Altro
U.P.S.
- locali adibiti ad uffici: n. 4
158
18
10,5
COMUNE DI SALTARA
Risorse umane
1+ 1 p.t
Tot. ore
settimanali
48
1
36
1
7
n.
Personale dipendente con responsabilità
Personale dipendente amministrativo ed
esecutivo
Collaboratori a progetto/Incarichi
professionali
Volontariato
Altro
U.P.S.
- locali adibiti ad uffici: n. 2
COMUNE DI SANT’IPPOLITO
Risorse umane
1 p.t.
Tot. ore
settimanali
12
1
3,5
n.
Personale dipendente con responsabilità
Personale dipendente amministrativo ed
esecutivo
Collaboratori a progetto/Incarichi
professionali
Volontariato
Altro
U.P.S.
- locali adibiti ad uffici: n. 2
COMUNE DI CARTOCETO
Risorse umane
1 p.t.
Tot. ore
settimanali
12
1
36
1
30
1
1
25
7
n.
Personale dipendente con responsabilità
Personale dipendente amministrativo ed
esecutivo
Collaboratori a progetto/Incarichi
professionali
Volontariato
Altro
U.P.S.
- locali adibiti ad uffici: n. 2
COMUNE DI SERRUNGARINA
Risorse umane
1 p.t.
Tot. ore
settimanali
15
1 p.t.
2
n.
Personale dipendente con responsabilità
Personale dipendente amministrativo ed
esecutivo
159
Collaboratori a progetto/Incarichi
professionali
Volontariato
Altro
U.P.S.
- locali adibiti ad uffici: n. 1
1
3,5
COMUNE DI MONTEFELCINO
Risorse umane
n.
Personale dipendente con responsabilità
1 p.t.
Personale dipendente amministrativo ed
esecutivo
1
Collaboratori a progetto/Incarichi
professionali
Volontariato
Altro
U.P.S.
- locali adibiti ad uffici: n. 1
Tot. ore
settimanali
5
24 (fino a
maggio 2005 a
tempo pieno)
1
3,5
COMUNE DI MONTEMAGGIORE
Risorse umane
1 p.t.
Tot. ore
settimanali
22
1 p.t.
7
1
3,5
n.
Personale dipendente con responsabilità
Personale dipendente amministrativo ed
esecutivo
Collaboratori a progetto/Incarichi
professionali
Volontariato
Altro
U.P.S.
- locali adibiti ad uffici: n. 1
COMUNE DI MONTEMAGGIORE
Risorse umane
n.
Personale dipendente con responsabilità 1 p.t.
Personale dipendente amministrativo ed
1 p.t.
esecutivo
Collaboratori a progetto/Incarichi
professionali
Volontariato
Altro
U.P.S.
1
- locali adibiti ad uffici: n. 1
160
Tot.
ore
settimanali
22
7
3,5
2.3 INTERPRETAZIONE DEL PROFILO DI COMUNITÀ
2.3.1 Punti di forza
Forte senso di appartenenza della popolazione al territorio
Buon vicinato
Crescita grado istruzione
Buon stato di conservazione dell’ambiente
Aumento demografico
Esperienza di programmazione territoriale
Esperienza di gestione associata
Coincidenza territoriale con il Distretto Sanitario
Crescita consistenza associazioni di volontariato
Presenza di cooperative sociali
Esperienza di coordinamento territoriale
Modesta dimensione territoriale
Modesto numero di comuni
Buona partecipazione del Comitato dei Sindaci
Ottimo rapporto con dirigenti scolastici Distretto sanitario e Dipartimenti
2.3.2 Punti di debolezza
invecchiamento della popolazione in alcuni comuni
carenza del trasporto pubblico locale
insufficienti opportunità di adeguato inserimento lavorativo dei giovani, persone in disagio
e soggetti svantaggiati
carenza di personale degli enti locali addetto al sociale
insufficiente strutturazione dell’ente capofila
mancato rafforzamento dell’Ambito
non coincidenza tra Ambito e Comunità Montana
sviluppo economico diseguale
costo elevato delle abitazioni e degli affitti
esplosione demografica di alcuni comuni contro una lentezza di adeguamento dell’offerta
dei servizi
2.3.3 Potenzialità
Disponibilità al lavoro di rete da parte degli enti pubblici e ASUR
Facilità di coordinamento e programmazione intercomunale in relazione al modesto
numero dei Comuni facenti parte dell’ambito
Aumento demografico a livello di Ambito
Aumento del numero degli immigrati in relazione allo sviluppo economico e demografico
Maggior raccordo tra le politiche locali e le politiche regionali
2.3.4 Incognite
Incertezza delle risorse derivanti dai fondi nazionali, regionali e provinciali
Difficoltà di reperimento di importanti risorse da parte di Fondazioni
Non concomitanza tra le varie programmazioni, comunale, regionale, di ambito,
distrettuale e zonale per differenti tempi di approvazione bilanci e piani
Assenza di un modello di impostazione dei bilanci comunali più funzionale a dettagliare la
spesa sociale in relazione alla programmazione
Incertezza della conoscibilità del fenomeno immigrazione in relazione alla
programmazione dei servizi
161
3. OBIETTIVI E PRIORITA’ GENERALI DEL PIANO DI
ZONA
3.1 PRIORITA’ E SCELTE OPERATIVE DEL PIANO DI ZONA
Rafforzamento giuridico ambito territoriale sociale
Il Piano regionale, avendo impostato la riforma su 24 Ambiti omogenei, ha puntato
decisamente alla programmazione sovracomunale incentivando, di conseguenza, forme di
gestione associata dei servizi.
Dal 2003 è stata avviata positivamente la fase sperimentale legata alla redazione dei Piani
Sociali di Zona. In vista della nuova fase di programmazione (2005/07) la Regione ha
individuato tra le priorità da perseguire il consolidamento degli Ambiti e la ridefinizione
della figura del Coordinatore.
Configurazione giuridica
Ai fini del consolidamento dell’Ambito non si può prescindere dalla individuazione di una
configurazione giuridica che possa garantire un efficace ed organico assetto funzionale ed
operativo.
La Regione ha riaffermato la volontà di non imporre un modello uniforme, lasciando ai
territori la facoltà di proporre specifiche modalità, sulla base delle caratteristiche del
proprio contesto di riferimento e utilizzando le forme consentite dall’attuale normativa.
Nel territorio dell’Ambito 7 giusta Deliberazione della Giunta Comunale di Fossombrone
Ente Capofila n. 113/25/06/2002è stato previsto all’interno della struttura organizzativa del
Comune di Fossombrone l’istituzione di un servizio di Staff del Sindaco, nella sua
esclusiva qualità di Sindaco del Comune Capofila dell’Ambito Sociale Territoriale n. 7,
servizio denominato Ufficio del Coordinatore di Ambito”.
Nel periodo settembre/giugno 2004 detto Ufficio è stato composto oltre che dal
Coordinatore anche da una professionalità di responsabile dipendente del Comune
Capofila con spese a carico Comune. Per alcuni periodi l’ufficio si è avvalso di
collaboratori a progetto con spese a carico Ambito e in orario extralavorativo da altro
lavoratore del Comune Capofila con spese sempre a carico Ambito.
Attualmente il Comune Capofila mette a disposizione un amministrativo per 20 ore alla
settimana, dipendente di una Cooperativa sociale con spese a suo carico, e sono attive due
collaborazioni a progetto con spese a carico Ambito.
Dal settembre 2002 la Giunta
Comunale del Comune Capofila assegna al Coordinatore di Ambito anche la gestione
finanziaria delle spese ed entrate afferenti a tutte le attività dell’Ambito.
Il contratto di lavoro del Coordinatore di Ambito prevede tutte le attribuzioni dirigenziali
previste e disciplinate dal combinato disposto degli art. n. 7 e 109 del Dlgs 267/00 ed
quelle generali di cui al punto 2.2 Funzioni delle linee guida, anche le competenze
gestionali.
La attribuzione delle funzioni gestionali direttamente al Coordinatore ha favorito la
realizzazione del Piano di Zona e dei vari interventi gestiti direttametne a livello di ambito
in termini di efficienza ed efficacia potendo le scelte politiche e programmatorie trovare
immediata traduzione negli atti amministrativi.
Il Coordinatore di fatto assomma le funzioni di
162
- “facilitatore” e interfaccia significativo con la Regione la cui azione è finalizzata allo
sviluppo della governance locale e regionale nella programmazione, concertazione e
coprogettazione dei servizi a livello territoriale
- dirigente dello specifico “Ufficio di Ambito” in relazioni alle decisioni del Comitato
dei Sindaci assolvendo a compiti di coordinamento generale a livello d’Ambito e di
programmazione dell’’Area che riguarda in via esclusiva i servizi sociali all’interno della
struttura organizzativa per il territorio degli otto Comuni, in attuazione dei servizi ed
interventi delegati dai Comuni e programmati a livello di Ambito e gestiti in forma
associata
Sviluppo possibile:
Non essendo coincidente il territorio dell’A.T. con quello della Comunità Montana di
Fossombrone non è facilmente prefigurabile, come per altri territori vicini soluzioni che
vedano nella Comunità Montana stessa, quale associazione dei Comuni la coincidenza con
l’Ambito.
Il Comitato dei Sindaci nella seduta del 16 giugno 2005 ha stabilito di avviare un confronto
specifico sul tema del rafforzamento dell’ambito con la presenza dei segretari comunali dei
diversi Comuni.
Si attendono inoltre dalla Regione ulteriori indicazioni e specificazioni in relazione alla
previsione dell’Ufficio Unico.
Il Coordinatore d’Ambito viene designato dal Comitato dei Sindaci tra i soggetti in
possesso dei requisiti previsti (Albo regionale) e sulla base della valutazione della specifica
preparazione professionale maturata, e nominato dall’Ente Comune di Fossombrone a
tempo determinato.
Per garantire la sua operatività sarebbe opportuno che la funzione di Coordinatore
d’Ambito venga assegnata per un congruo periodo minimo che coincida con la durata del
Piano Sociale di Zona pluriennale (3 anni) e un massimo coincidente con il mandato
amministrativo dei Comuni (5 anni).
Fondi regionali per l’Ambito sociale
Definita l’identificazione territoriale e organizza tra ATS e il Comune Capofila, o altra
soluzione in relazione alle indicazioni della Regione, in presenza delle condizioni di
coincidenza sopra richiamate, la parte dei fondi regionali destinati alla gestione dei servizi
associati (percentuale da definire rispetto al Fondo Unico) all’Ambito Sociale dovranno
essere trasferiti, in presenza di delega, direttamente all’ Ente Capofila, al fine di garantire
la continuità nel tempo dei servizi programmati.
Essendo la gestione associata dei servizi una delle principali finalità della Legge 328/2000
e del Piano regionale, va inoltre prevista una forma di incentivazione nei finanziamenti.
Compatibilmente con i tempi di definizione degli stanziamenti, la programmazione
regionale va garantita in tempi utili alla formulazione dei bilanci degli Enti locali, evitando
la frammentazione su bandi specifici. I territori dovranno rispettare le linee di indirizzo
regionale, lasciando loro margini di flessibilità nella programmazione locale sulla base dei
bisogni evidenziati da ciascun contesto.
163
PRIORITA’ E RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE
Riferimenti
Programmazione regionale servizi Infanzia e Adolescenza con i Piani di Ambito
sociale.
LR9/03
Servizi e Strutture
OBIETTIVI PER L’AMBITO
Nidi d’infanzia e Centri per
l’infanzia con pasto e sonno
Raggiungere almeno il 10% della
popolazione 0-3 sul territorio dell’Ambito
territoriale
La situazione di partenza vede 2 Nidi a
gestione comunale (Fossombrone e
Saltara) con la disponibilità di posti
complessiva pari a 48. Quali servizi
privati già autorizzati ai sensi della L.R.
9/03
è
funzionante
a
Saltara
“Coccolandia” con capacità recettiva di 18
posti ed a Montemaggiore “L’Albero
Azzurro” con capacità di 7 posti. Il totale
complessivo di capacità recettiva di 73
posti pari al 5,9%. Il Piano di Zona
Triennale prevede l’aumento di tale
dotazione a partire da settembre con
l’avvio a Cartoceto di un Nido di cui è
titolare il Comune per 30 posti e a
Montefelcino, in forma consorziata con i
Comuni di Isola del Piano e Serrungarina,
per 21 posti. Con tale potenziamento sarà
raggiunto l’obiettivo regionale minimo
previsto al 10%.
Raggiungere il 3 % della popolazione 0-3
dell’Ambito territoriale
Avviato a Saltara un Centro per l’infanzia
a carattere stagionale estivo per 12 utenti,
pari all’1% della popolazione presa a
riferimento. A Cartoceto è funzionante un
servizio di baby-sitteraggio privato, “La
Giostra”, per 24 bambini.
Almeno uno per Ambito
In questa tipologia di servizio troviamo
una vasta gamma di offerta a cura di tutte
le Amministrazioni comunali con una
capacità recettiva elevatissima (di norma
viene accolta tutta la domanda) per attività
però prettamente stagionale.
Almeno uno ogni 1.000 o 2.000 abitanti
minorenni o, comunque, almeno uno per
Ambito
Ambito
LR9/03
Centri per l’infanzia
Ambito
LR9/03
Spazi bambini e famiglie
Ambito
LR9/03
Centri di aggregazione bambini
adolescenti
164
Ambito
LR9/03
Servizi itineranti
Ambito
LR9/03
Servizi domiciliari
Ambito
LR9/03
Servizi di sostegno alle funzioni
genitoriali
Ambito
LR9/03
Progetti sperimentali
Fossombrone a gestione comunale per 50
bambini dai 6 agli 11 anni funzionante
tutto l’anno e a Montemaggiore (“Peter
Pan”) a gestione privata per 40 bambini
circa. Si affiancano a questi servizi a
carattere permanente una molteplicità di
offerte a carattere stagionale estivo
organizzate da tutti i Comuni.
Almeno uno per Ambito territoriale
E’ presente un’offerta a carattere
stagionale da parte di diversi Comuni
(Ludobus, Biblox ecc.)
Almeno uno per Ambito
In corrispondenza alla durata dell’anno
scolastico:
a livello di Ambito è stato avviato il
servizio
educativo
domiciliare
(”Promozione Agio”) già a partire da
gennaio 2004 a favore di circa 90 bambini
circa di tutti i Comuni: servizio
autorizzato ai sensi della L.R. 9/03 ed in
via di adozione apposita Carta dei Servizi;
il Comune di Fossombrone gestisce un
Centro Diurno Socio-Educativo per 26
minori della scuola dell’obbligo.
I Comuni di Montefelcino, Saltara e
Sant’Ippolito in collaborazione con
l’Ambito hanno attivato nel c.a. un
apposito servizio educativo domiciliare.
Si affianca anche un’iniziativa a carattere
stagionale.
Almeno una iniziativa per Ambito
territoriale adeguatamente articolata
A livello comunale sono stati previsti in
alcuni enti locali interventi di sostegno
economico per famiglie con minori ed uno
sportello per il servizio informativo e
formativo di sostegno alla genitorialità.
Una iniziativa per Ambito territoriale
articolata secondo le indicazioni regionali.
Si intende avviare con le Scuole e
l’Università di Urbino a favore degli
educatori dei Centri socio-educativi e
educatori
domiciliari
un’apposita
formazione che possa sviluppare sia
l’approccio psicologico sia quello
didattico in supporto alle professionalità
esistenti.
165
Ambito
LR20/03 Comunità familiare
Ambito
LR20/03 Comunità educativa
Ambito
LR20/03 Comunità di pronta accoglienza
Ambito
LR20/03 Comunità alloggio per adolescenti
Ambito
166
A livello di Ambito a partire dal mese di
settembre sarà avviato un intervento di
informazione e formazione a sostegno dei
genitori, articolato su tutto il territorio.
Disponibilità di 4 posti ogni 2.000 abitanti
minorenni
dell’Ambito
territoriale
(eventuale servizio interambito)
Dalla ricognizione dei servizi in essere
risulta assente questa offerta. Per
promuovere l’avvio di questa tipologia di
struttura sono in programma apposite
sensibilizzazioni,
vedi
progetto
sperimentale sopra detto.
Recentemente al fine di valorizzare la
famiglia come soggetto attivo e capace di
offrire servizi alla comunità alcune
famiglie hanno costituito un “Villaggio
ecologico solidale” a Fossombrone.
Disponibilità di 8 posti ogni 4.000 abitanti
minorenni
dell’Ambito
territoriale
(eventuale servizio interambito)
Nella vicinissima Barchi è funzionante
questo tipo di Comunità e l’offerta di
questo servizio la troviamo oltre che in
alcuni centri della costa anche a
Montelabbate e a Lunano ai quali gli enti
locali di questo Ambito fanno riferimento
per questo tipo di residenzialità.
Comunque, in relazione ai dati registrati
in collaborazione con l’ASUR, risultano
pochi i minori collocati in Comunità: nel
2005 a livello di Ambito sono 2 i minori
istituzionalizzati.
Disponibilità di 7 posti ogni 3.500 abitanti
minorenni
dell’Ambito
territoriale
(eventuale servizio interambito)
Relativamente alla pronta accoglienza gli
enti fanno eventualmente ricorso a
strutture esterne che erogano questo
servizio.
Disponibilità di 4 posti ogni 2.000 abitanti
minorenni
dell’Ambito
territoriale
(eventuale servizio interambito)
Nel corso degli ultimi anni si è fatto
ricorso a questo tipo di offerta di servizi
per un solo adolescente già rientrato a
domicilio nel 2003 ospitato per un breve
periodo nella vicina Montelabbate.
L149/01 Affidamento familiare
Il numero dei minorenni dell’Ambito
territoriale in affidamento deve essere
superiore del 20% a quello dei minori
collocati presso strutture residenziali
Gli attuali affidi sono superiori del 33%
rispetto alle istituzionalizzazioni: Tale
percentuale
soddisfa
appieno
le
indicazioni regionali.
Funzionamento
a
regime
con:
articolazione territoriale; gestione di tutti i
casi di “minori fuori dalla famiglia”
dell’Ambito; funzionamento banca dati
regionali
Nel dicembre 2004 è stato sottoscritto
apposito protocollo di intesa: realizzato
apposito incontro dell’equipe per la
gestione integrata , procedendo per gradi
in relazione al passaggio della casistica
già trattata e programmati incontrio di
lavoro dell’equipe per la nuova casistica.
Nel contempo si intende promuovere
apposito protocollo di intesa per adeguare
l’importo mensile previsto a favore delle
famiglie affidatarie: al momento essendo
presenti minori in affido familiare ed
eterofamiliare residenti preso due Comuni
dell’Ambito è stata evidenziata una forte
diversità di trattamento economico da ente
a Ente : da 413,00 € mensili a € 130,00 € .
Ambito
DGR
Equipe integrata d’ambito
Ambito
LR9/03
Comitato territoriale
Funzionamento
a
regime
con:
responsabile di ambito delle politiche per
l’agio; indicazioni unitarie di Ambito
territoriale
per
regolamenti
di
funzionamento dei servizi; verifica
periodica carta dei servizi
Il
Comitato
territoriale
è
stato
formalmente
costituito.
Sono
in
previsione sia la programmazione delle
indicazioni per i regolamenti sia le
relative carte dei servizi.
Inoltre va precisato che tutti i Comuni
hanno istituito apposite commissioni per il
rilascio delle autorizzazioni, ma non
risultano a questo Ufficio alla data attuale
autorizzati tutti i servizi programmati a
livello locale ai sensi della L.R. 9/03.
Ambito
Per le donne vittime della tratta e loro figli è funzionante a Saltara apposita struttura a
gestione religiosa , per circa 8/10 posti.
Le attività ed i servizi di cui alla programmazione sopra riportata per il 2005 redatta ai sensi
167
della L.R. 9/03, in parte in continuità con i servizi di cui alla L. 285/97 , sono previsti
anche per il 2006 e 2007, in relazione alla erogazione di adeguato co finanziamento da parte
della Regione. Per il 2006 dovrebbero essere autorizzati tutti i servizi ai sensi della L.R.
9/03 e quindi si potrà procedere anche in relazione alla adozione di apposito regolamento di
Ambito all’accreditamento di tutti quei servizi che risponderanno ai previsti requisiti.
Programmazione regionale dei servizi per le dipendenze patologiche (DGR 747/04)
con i Piani di ambito sociale
Servizi – Dipendenze
patologiche
Prevenzione: promozione della
salute e azioni di supporto
sociale
Ambito
Natura e Obiettivi per dipartimento e per ambito
Sociale – educativo: Progettazione integrata, omogenea
e non occasionale con il Dipartimento Dipendenze
Patologiche (DDP), con le scuole e con i Centri di
Aggregazione Giovanile (CAG)
Realizzata la progettazione integrata
con il
Dipartimento Dipendenze Patologiche, con le scuole,
Centri di Aggregazione, cooperazione sociale,
associazioni di volontariato, Sindacati, Centro per
l’Impiego con apposito tavolo di lavoro. Per assicurare
una corretta pianificazione e programmazione degli
interventi è stata realizzata apposita indagine tra marzo
e aprile 2005 presso tutte le Scuole Medie inferiori e
Superiori del nostro territorio. Vedi allegato al piano.
Anche per la costruzione del relativo questionario
sottoposto a oltre 400 studenti è stato attivato apposito
tavolo che ha assicurato la partecipazione di tutti gli
attori sociali. Il questionario è stato anche approvato dai
Sindaci dei Comuni. La lettura di tutto questo materiale
è stata realizzata entro la scadenza del 29/04/05 ed
utilizzata
per
la
programmazione
degli
interventi.Relativamente ai CAG ci si è avvalsi per la
programmazione anche di una precedente recente
indagine(vedi allegato) curata dalla Coop. Sociale
Crescere presso i Centri che gestisce nel ns territorio .
Fin dal 1991 il Comune di Fossombrone, capofila
dell’Ambito ha progettato interventi settoriali
unitamente alle scuole ed al SERT per la prevenzione
tossicodipendenze ed alcoldipendenze : si è potuto
quindi sistematizzare e migliorare questo sistema
partecipativo già consolidato nel corso di tutti questi
anni, portandolo in un contesto territoriale più ampio e
maggiormente rappresentativo. Le precedenti esperienze
infatti nel corso degli anni avviate inizialmente solo dal
Comune di Fossombrone in seguito hanno coinvolto
altri due Comuni limitrofi, Montefelcino e Sant’Ippolito
sempre nell’ottica che tali interventi se assunti ad un
livello
sovracomunale
rendono
maggiormente
funzionale la pianificazione. Dal 2005 la partecipazione
e pianificazione è stata estesa a tutto il territorio degli
otto Comuni.. Vedi Piano Settoriale.
168
Prevenzione: riqualificazione e
sviluppo centri di aggregazione
Ambito
Sociale: Interventi di sostegno e consulenza presso tutti
i Centri
Abbiamo registrato il consolidamento nel corso degli
anni in questo territorio delle politiche di aggregazione
anche grazie a leggi settoriali di riferimento quali
L.R.46/95 che ha promosso programmazioni da parte di
tutti gli otto Comuni di questo Ambito e precisamente
Fossombrone unitamente a Isola del Piano, Saltara con
Cartoceto, Sant’Ippolito con Montefelcino e
Serrungarina e dal 2004 anche da parte del Comune di
Montemaggiore, singolarmente, e le programmazioni
redatte per il corrente anno che per la prima volta ha
visto un progetto a livello di ambito affiancarsi a
progettazioni singole da parte della maggioranza dei
Comuni. Grazie alla scelta di potenziare lo staff del
Coordinatore di ambito di apposita professionalità per le
politiche giovanili e in relazione a due risorse umane
Giovani Laureati che hanno collaborato con l’Ambito
Territoriale fino al maggio 2005 in borsa lavoro a cura
della Provincia è stato possibile partecipare e
promuovere un sistemico dibattito e confronto per lo
sviluppo dei centri di aggregazione sia a livello
regionale che nazionale. Al momento si intende
promuovere la adozione di apposita carta dei servizi dei
CAG a livello di Ambito.
Dalla lettura attenta delle diverse realtà dei centri di
aggregazione presenti nel ns territorio unitamente allo
sviluppo in previsione dei centri anche nelle realtà dove
ancora non sono presenti si è soprattutto puntato verso
la riqualificazione degli interventi, stante la necessità di
una sempre maggiore flessibilità e crescita culturale più
complessiva.
A livello di Ambito è presente un gruppo informale di
giovani dei diversi comuni che soprattutto in relazione
alla progettazione e programmazione di manifestazioni
sostiene, indirizza e promuove la cultura del ben essere.
Nel mese di febbraio 2005 è stata inoltre presentata la
Guida dei servizi e delle opportunità per l’Infanzia,
l’adolescenza, la famiglia ed i giovani che a marzo è
stata distribuita direttamente al domicilio di tutte le
12.000 circa famiglie del territorio. Entro settembre è
prevista la versione Internet della Guida che consentirà
aggiornamenti periodici.
La programmazione del triennio intende tener conto
anche
delle
associazioni
di
giovani
presenti;recentemente si è infatti costituita una apposita
associazione giovanile a significare il cambiamento di
questa realtà da aggregazione informale ad forme
giuridicamente riconosciute .
La pianificazione settoriale quindi prevede interventi
presso tutti i territori e il confronto, apporto anche ddi
169
tutte le realtà sociali comprese quelle parrocchiali,
oratori con le quali si rende opportuna la messa in rete e
la integrazione delle diverse opportunità ed iniziative
giovanili.
Vedi progetti allegati.
Prevenzione: intercettazione del Sociale e sanitaria: UPS, CIC, centri d’ascolto, CAG, si
disagio e contatto precoce
integrano con i servizi Dipartimentali e distrettuali per
identificare il problema, indirizzare l’utente,
accompagnare l’utente e la famiglia nei passaggi tra
servizi
Ambito
In questo piano di programmazione vanno sviluppate
nel triennio le strategie per la integrazione dei vari
servizi la cui premessa è stata già messa in campo in
relazione alla realizzazione della programmazione in
modo integrato assicurata a livello di ambito. A livello
sociale questo territorio si è dotato dell’UPS a partire
dal settembre 2003, preferendo alla centralizzazione del
servizio la modalità itinerante:sono le stesse figure
professionali, due assistenti sociali che assicurano
questo importante servizio presso tutti i comuni.
Parimenti va premesso che a livello distrettuale non è
stato attivato lo sportello della salute, per il quale esiste
ancora
solo
un
intendimento
generico
di
attivazione,senza poter disporre in questo momento di
precisa tempistica. Il raccordo delle politiche sociali e
sanitarie avviene direttamente con il Distretto ed i vari
dipartimenti SERT, Psichiatria e con il consultorio.
Sperimentato infruttuosamente nel 2003 uno sportello
integrato tra il Sert e il centro di Aggregazione di
Fossombrone per l’ascolto e l’accompagnamento si
vuole con la nuova pianificazione sostenere interventi
direttametne presso le scuole e i centri di aggregazione
in strettissimo collegamento con il dipartimento ed il
distretto. Sono inoltre previsti con il progetto Copernico,
allegato al piano di zona , interventi a carattere
sperimentale che sono nel medesimo allegati.
Prevenzione: Unità mobile
Sociale: prevenzione primaria e secondaria, supporto ai
bisogni sociali, mappatura del territorio, educativa di
strada; collabora con il DDP per campagne di
prevenzione, informazione sui rischi correlati all’uso di
sostanze, orientamento ai servizi Dipartimentali,
cofinanziamento.
Ambito
La relazione a cura del sert allegata al Piano di zona e la
parte del profilo di comunità a cura di questo ambito
forniscono la mappatura del territorio, e gli interventi di
prevenzione primaria e secondaria sono dettagliati con il
Piano Copernico. Relativamente ai rischi correlati
all’uso delle sostanze è il Sert di Fossombrone che in
collaborazione con l’ente locale e le scuole assicura un
importante intervento direttametne in orario scolastico
già da diversi anni. La previsione da parte dell’ASUR 3
170
Cura e riabilitazione: Servizio
Territoriale Dipendenze
Patologiche (STDP)
Ambito
Cura: U.O. Tabagismo
Ambito
Cura: U.O. Alcologia
Cura: Centro di
Detossificazione Ospedaliero
di Fano di assicurare entro il c.a. la presenza presso il
Sert di Fossombrone di una assistente sociale, di cui è
al momento carente, potrà consentire lo svilupparsi della
programmazione di prevenzione.
Sul piano innovativo va segnalata la possibilità da parte
di un giovane laureato in psicologia di intervenire
presso le due autoscuole del territorio Fossombrone /
Calcinelli e presso il Polo Donati di Fossombrone,in
concomitanza con il rilascio della “patente” qualora
venga ammesso in borsa lavoro dalla Provincia a curare
in collaborazione con la CRI di Fossombrone apposito
intervento per la prevenzione degli incidenti stradali.
Inizialmente pensato per le due autoscuole si intenderà
sviluppare questo intervento anche presso la Scuola
superiore durante la realizzazione della formazione per
il rilascio dei patentini.
Nell’area di intervento relativa ai giovani, nel nuovo
piano di zona, è previsto un progetto di prevenzione
consistente nella formazione di giovani educatori di
strada nella consapevolezza che ogni messaggio se
trasmesso dai “pari” risulta più efficace e convincente.
Va anche sottolineata la possibilità in questa maniera di
rendere direttamente responsabili i giovani verso le
problematiche di altri giovani. Vedi allegato.
Sanitario ambulatoriale: Ambulatorio territoriale
(rischio, consumo) ed Ambulatorio tossicologico
(dipendenza) per presa in carico, cura e riabilitazione;
L’Ambito collabora, e contribuisce finanziariamente,
con il DDP per la fase di reinserimento sociolavorativo-abitativo.
Presente in ogni DDP.
Presso il ns territorio esiste un solo SERT il cui
personale assicura anche interventi presso l’ex distretto
di Pergola afferente all’Ambito 6. Il personale dedicato
è come risultante dalla relazione allegata al piano.
Sociosanitario ambulatoriale: Centro Antifumo per
prevenzione, cura e riabilitazione della dipendenza da
fumo di tabacco;
collaborazione Ambito-DDP
per campagne di
informazione e prevenzione.
Presente in ogni Zona territoriale o sovrazonale
Verrà assicurata piena collaborazione per campagne
informative.
Sanitario ambulatoriale: Centro Alcologia clinica per
prevenzione, cura e riabilitazione della dipendenza da
alcol;
collaborazione Ambito-DDP-gruppi di autoaiuto per
campagne di informazione e prevenzione.
Presente in ogni DDP.
Sanitario: uno per Provincia
Nessuna
competenza
specifica
per
l’Ambito
171
Cura: Unità di riduzione del
danno
Cura: Comunità di Accoglienza
a bassa soglia
Cura: Centro Crisi
Cura: trattamenti
semiresidenziali e residenziali
Cura: trattamenti semir. e resid.
Per diagnosi, osservazione e
orientamento
Cura: trattamenti semir. e resid.
Per comorbilità psichiatrica
Cura: trattamenti semir. e resid.
Per alcoldipendenti
Cura: trattamenti residenziali
per minori
Ambito
Cura: trattamenti residenziali
per coppie di genitori, familiari
o soggetti con figli
Ambito
Inclusione sociale: trattamenti
semiresidenziali e residenziali
Territoriale.
Sanitario ad alta integrazione sociale: unità mobile di
strada con accesso a bassa soglia, rivolta ad assuntori di
sostanze con gravi problemi socio-relazionali, e ad altri
particolari tipologie (senza fissa dimora, prostitute,
trans).
L’Ambito collabora con il DDP e con l’Unità Mobile
sociale.
Presente, di norma, presso ogni DDP.
Sociosanitario: Nessuna competenza specifica per
l’Ambito Territoriale.
Sanitario-sociale: Nessuna competenza specifica per
l’Ambito Territoriale.
Sanitario e sociale: Nessuna competenza specifica per
l’Ambito Territoriale.
Sanitario: Nessuna competenza specifica per l’Ambito
Territoriale.
Sanitario: Nessuna competenza specifica per l’Ambito
Territoriale.
Sanitario: Nessuna competenza specifica per l’Ambito
Territoriale.
Sanitario e sociale: i Servizi Sociali comunali
collaborano con l’Autorità Giudiziaria e con il DDP per:
supporto attività psico-educative e ludiche, tutela,
supporto per obbligo scolastico, sostegno alle famiglie.
Va precisato che l’onere derivante da trattamenti
residenziali di minori presso le Strutture terapeutico
riabilitative è posto tutto a carico dell’Ente locale salvo
la compartecipazione regionale ai sensi della L.R.8/94
come pure tutti gli interventi di sostegno alle famiglie.
Sanitario e sociale: l’Ambito Territoriale collabora con
il DDP per: supporto attività psico-educative e ludiche,
tutela dei minori, supporto per obbligo scolastico,
rieducazione alla genitorialità.
E’ previsto il co-finanziamento da parte dei Comuni.
Gli enti locali provvedono al pagamento al 100% delle
rette per figli temporaneamente accolti in Comunità con
i loro genitori.
Sanitario o sociale: strutture residenziali o
semiresidenziali a carattere comunitario finalizzate
all’accompagnamento del soggetto detossificato e
riabilitato.
L’Ambito Territoriale collabora con il DDP nella
coprogettazione del percorso individualizzato di
inclusione sociale, e della eventuale inclusione
lavorativa ed abitativa (se previste).
La retta è al 100% a carico del SSN (DPCM 29/11/2001
LEA).
Le eventuali borse-lavoro sono a carico dei Comuni.
172
Ambito
Inclusione sociale: servizi
residenziali sociali per soggetti
che hanno concluso il
programma terapeuticoriabilitativo (L.R. 20/02)
Ambito
In programmazione una maggiore collaborazione tra il
DDP e l’Ambito in relazione alla coprogettazione dei
percorsi individualizzati per la inclusione sociale. Di
norma l’inserimento lavorativo di queste persone non è
particolarmente difficile, salvo forti compromissioni
dello stato di salute: si tratta di potenziare il raccordo
con il mondo delle imprese per migliorare la gamma
delle opportunità dell’offerta. Il ricorso a borse lavoro è
minimo e limitato a brevissimi periodi: si preferisce di
assicurare inserimenti a tempo determinato con
contratti di lavoro.
Relativamente alla casa va
purtroppo segnalata anche per il nostro territorio una
difficoltà quasi generalizzata ad accedere a contratti di
locazione sostenibili economicamente. Necessario
quindi il potenziamento dell’offerta di alloggi di edilizia
popolare .
Sociale: alloggi a carattere comunitario temporaneo.
I Servizi Sociali comunali valutano congiuntamente al
DDP l’inserimento del soggetto in dette strutture ed il
relativo programma di permanenza.
La retta è al 100% a carico dei Comuni (DPCM
29/11/2001 LEA).
Va realizzato entro il triennio un raccordo operativo tra
il DDP ed i servizi sociali territoriali in ordine a questa
azione e per concordare i programmi di permanenza.
173
Sistema dei servizi per gli anziani della Regione Marche: Sviluppo programmatico e
organizzativo” con i Piani di Ambito sociale
Piano: Sistema dei servizi per gli INDICATORI DI OBIETTIVO PER AMBITO
anziani della Regione Marche:
sviluppo
programmatico
e
organizzativo
Promozione della salute e prevenzione della non autosufficienza
Prevenzione
della
non Realizzare campagne informative sulla prevenzione
autosufficienza
delle cadute e del decadimento cognitivo in accordo
con i distretti
Ambito
Entro il mese di settembre 2005 è previsto l’avvio del
progetto Comunicare da parte delle Associazioni di
volontariato in accordo con l’Ambito territoriale, gli
enti locali e il Distretto e l’INRCA per un
monitoraggio circa la soddisfazione delle esigenze di
sostegno da parte di famiglie impegnate nella
assistenza di anziani ultrasettantacinquenni affetti da
demenza. Nell’occasione si prevede di realizzare
anche una adeguata campagna informativa della
popolazione residente rispetto al problema del
decadimento cognitivo. Di recente Casargento ha
realizzato in collaborazione con l’Ambito un
convegno sull’Alzheimer a cui seguirà a luglio una
serie di convegni per affrontare il delicato tema della
nutrizione artificiale, gastrostomia endoscopica PEG
tra medicina etica ed economia. Nel triennio, in
racordo con i servizi residenziali, il distretto e gli enti
locali verranno programmati ulteriori interventi
informativi rivolti sia alla generalità della popolazione
che agli operatori sociali e sanitari e del volontariato.
“Buon vicinato”
Realizzare almeno un progetto per ambito collegato al
servizio di assistenza domiciliare
Ambito
Avviato nel mese di aprile 2005 in collaborazione con
le associazioni di volontariato il Progetto Vediamoci:
si tratta di un progetto di assistenza leggera rivolto
alle persone anziane degli otto Comuni individuate in
collaborazione con
l’UPS ed i servizi sociali
territoriali. Per il 2006 e 2007 è previsto il
potenziamento di questo servizio che pur se avviato
solo da due mesi ha trovato un positivo riscontro sia
da parte della popolazione che degli enti locali; si
rileva infatti che in alcuni Comuni il servizio avviato
dall’Ambito è stato potenziato con l’aggiunta di
risorse proprie.
Fino al mese di aprile , grazie al Progetto Insieme per
migliorare in collaborazione con il Ministero
dell’Interno sono stati attivi ben 22 volontari civili su
tutto il territorio che hanno assicurato una vasta
gamma di interventi di supporto ai servizi sociali tra
174
Casa sicura e accessibile
Ambito
Trasporto sociale
Ambito
cui anche quelli di assistenza leggera. Non essendo
stato approvato il progetto presentato dalla Provincia
anche per il nostro territorio per l’anno in corso non si
prevede la presenza di volontari civili in questo
campo di interventi salvo nel 2006 e 2007 in relazione
al buon andamento dei futuri progetti.
Prevedere tipologie edilizie adeguate e riserva di
alloggi nel PEEP e nei piani dello IACP
Questo ufficio di ambito ha partecipato ad incontri
specifici con il fine di collaborare con i preposti
Uffici alla redazione di programmazioni atte a
promuove interventi per una maggiore accessibilità
degli alloggi di edilizia popolare. Per alcune piccole
realtà comunali il problema dell’alloggio si è appena
affacciato soprattutto in relazione alla presenza di
immigrati: in alcuni Comuni la quali totalità della
popolazione dispone di alloggi in proprietà. Nei grossi
centri ed in quelli in espansione demografica deve
essere programmata nel triennio apposita politica per
sostenere le persone anziane, stante il progressivo
ridursi della contrattualità economica delle pensioni e
l’aumento del costo dei canoni di locazione.
Buoni-servizio per la mobilità sociale.
Attraverso la razionalizzazione dell’impiego di 4
pulmini per il trasporto promiscuo a chiamata
recentemente messi a disposizione dalla Comunità
Montana grazie ad apposito intervento dell’U.E. è
stato avviato in alcuni centri il trasporto per la
popolazione anziana. Il problema del trasporto
rilevato già con il primo piano di zona è anche
confermato dai dati in possesso di questo Ufficio
derivanti da un anno di attività del servizio centro di
Ascolto Anziani.
Il personale a cui si registra il ricorso sono gli autisti
scuolabus in forza presso i Comuni e volontari.
Accessibilità ai servizi
Unicità di accessi ai servizi di integrazione socio-sanitaria
Ambito
avvio della concertazione con i Distretti sanitari
per la connessione con gli sportelli della salute per
definire le funzioni attivabili all’interno degli
uffici di promozione sociale entro la fine del
secondo semestre 2005
- Avvio della co-progettazione dell’intervento
all’interno dell’UPS con gli attori sociali e con la
componente sanitaria entro il primo semestre 2006
Avviata di recente a livello di zona e di distretto la
concertazione per la connessione con gli sportelli
della salute.
Le principali criticità sono costituite.
dall’assenza nel nostro distretto dello sportello della
salute per l’avvio del quale non è certa la tempistica
e dalla modalità di gestione dell’UPS in forma
175
itinerante. Per altro va rilevato che la opportunità di
gestire l’UPS in tutti gli otto Comuni risponde
sicuramente al bisogno di facilitare l’accesso
soprattutto da parte delle fasce più deboli, nel
contempo è verosimile che la connessione tra questi
due importantissimi servizi possa essere facilitata
dalla centralizzazione del servizio.
Questo Ambito ha cercato di favorire la
partecipazione della componente sanitaria all’interno
dei processi di partecipazione avviati: Presente
nell’Ufficio di Piano, durante le riunioni del Comitato
dei Sindaci, nei vari tavoli tematici, nel tavolo di
concertazione e nei tavoli per la programmazione di
Progetti.
Sistema residenziale
Residenza protetta
Ambito
Governare il processo di programmazione e
riqualificazione della residenzialità protetta secondo
gli indirizzi dell’atto di fabbisogno.
Per assicurare una adeguata qualità di cure a coloro
che necessitano di
ospitalità presso strutture
residenziali sono state previste:
la predisposizione di una carta dei servizi per
informare ed orientare al meglio le famiglie;
la partecipazione
attiva alla definizione
dell’intervento di assistenza sanitaria in applicazione
dell’atto di fabbisogno redatto dalla Regione in
stretta collaborazione con il distretto e la zona. Il
fabbisogno della nostra zona è stato determinato, si
tratta ora di assicurare un adeguato livello di
assistenza sanitaria presso le tre strutture. In
relazione alla riconversione dei servizi residenziali
(L.R.20/02) è stato:
• rilasciato nei mesi scorsi dalla prevista
Commissione Tecnico consultiva di Ambito
apposito parere favorevole per n. 20 posti di
Residenza Protetta presso la struttura privata
Casargento di Fossombrone, riconvertendo 20
posti di Casa di Riposo precedentemente
attivi;
• in corso di esame della citata Commissione
18 posti di Residenza Protetta e 18 posti di
casa di riposo presso la struttura privata
Agnese Maroncelli di Saltara (riconvertendo
18 posti di C.R.);
• in corso di esame da parte della prevista
Commissione per 36 posti di Residenza
Protetta presso la struttura a gestione del
Comune di Fossombrone, riconvertendo
altrettanti posti di C.R.
176
Casa di riposo
Ambito
Dalla relazione del Distretto allegata al presente Piano
si evidenzia il livello delle prestazioni sanitarie
attualmente garantite dall’ASUR.
In previsione della messa a regime dell’intervento
sanitario è prevedibile un ridimensionamento delle
spese tariffarie dei servizi che ora sono comprensivi
anche della parte sanitaria.
Per il 2008 dovranno essere ultimati i lavori di
costruzione della nuova Residenza Protetta di
Fossombrone in sostituzione della struttura esistente e
questo potrà consentire sia il soddisfacimento dei
requisiti strutturali previsti dalla normativa che un
miglioramento della gamma di prestazioni per le quali
è in programma una maggiore flessibilità che
comprenda anche interventi diurni di assistenza
,erogazione e potenziamento servizi di pasti a
domicilio e lavanderia.
L’atto di fabbisogno dell’assistenza sanitaria deve
necessariamente tener conto delle necessità sopra
riportate stante la forte presenza di persone non
autosufficienti in condizioni di forte necessità di
intervento sanitario come rilevato dai RUG e dalle
indagine ISTAT disponibili.
Si ritiene che l’atto di fabbisogno zonale debba essere
riportato per la sua approvazione ai due Comitati dei
Sindaci .
Orientare le strutture nella riconversione più
appropriata in base all’analisi della domanda; elevare
il livello e la qualità del servizio per gli anziani non
autosufficienti ospiti delle CdR
Come sopra descritto, in relazione alla tipologia
del’utenza ai requisiti strutturali ed organizzativi
delle tre strutture si ritiene che debba essere entro il
2006 assicurato il servizio di Casa di Riposo per 18
posti presso la struttura privata di Saltara, mentre
vanno riconvertiti tutti gli altri posti in Residenza
Protetta. La presenza di liste di attesa e la provenienza
degli ospiti dal territorio dell’Ambito,salvo che per la
Casa di Riposo di Saltara ove si registrano presenze
anche di altri Comuni sono due importanti elementi
da valutare per la programmazione triennale.
Dall’esame della tipologia dell’utenza presso il nostro
Ambito è infatti risultato che la gran parte delle
persone che necessitano di residenzailità si trovano in
condizioni di non autosufficienza ed in particolare la
Casa di Riposo di Fossombrone a gestione comunale
ospita persone che dovrebbero trovare accoglienza in
RSA, di riscontro presso la RSA permangono persone
che potrebbero trovare una qualificata risposta presso
le Residenze Protette.
Essendo quindi limitato il ricorso alle strutture
177
Centro diurno
Ambito
residenziali da parte di anziani autosufficienti va
prevista la riconversione delle strutture come proposto
a livello di Ambito.
Per avviare il processo di riqualificazione e
riconversione, a livello di Ambito nei mesi scorsi
sono stati realizzati incontri per assicurare la
informazione circa la nuova normativa in materia
coinvolgendo direttamente anche le direzioni delle tre
strutture. In questo caso il medio dimensionamento di
questo Ambito ha favorito sicuramente i processi di
informazione e programmazione.
Va evidenziato inoltre che dai dati in possesso, a
seguito dell’avvenuta richiesta di autorizzazione ai
sensi della L.R. 20/02 da parte di tutte le tre strutture ,
il livello organizzativo delle prestazioni da parte del
personale tutelare è adeguato con spese interamente
poste a carico degli enti titolari mentre relativamente
alle prestazioni sanitarie si evidenzia una diversità di
trattamento in quanto l’ASUR interviene direttametne
pur se con protocolli diversi nelle strutture di Saltara e
comunale di Fossombrone, mentre è assente presso la
Casa di Riposo di Casargento.
Almeno uno per ambito
Con il primo Piano di zona veniva individuata la
opportunità che il territorio si dotasse di un Centro
Diurno, senza che si fosse proceduto a verificare la
fattibilità di tale servizio. Tale risorsa, di cui il nostro
territorio è sprovvisto, è sollecitata anche nella
programmazione triennale dal tavolo tematico, dalle
OO.SS. e di recente il tema è stato affrontato anche
durante una riunione di consultazione a livello locale.
Da una attenta lettura delle risorse esistenti, è risultata
la inadeguatezza strutturale per avviare presso le
attuali residenzialità questo aggiuntivo servizio:
infatti tutte le camere delle tre strutture sono in
numero utile ed adeguato soltanto per assicurare i
posti letto delle strutture residenziali.Parimenti non è
verosimile pensare ad una riduzione del numero dei
posti letto in quanto questi risultano più limitati se
confrontati con quelli a disposizione presso altri
Ambiti e stante la presenza di liste di attesa. Inoltre in
dette strutture anche gli spazi adibiti ai servizi di
mensa, socializzazione e animazione risultano
funzionali solo alla ospitalità che assicurano. I costi
gestionali di un centro diurno potrebbero essere
contenuti solo in presenza di residenze a modulo
misto ed in previsione tale risoluzione appare
applicabile in relazione dell’avvio della Nuova
Residenza Protetta a Fossombrone a partire dal 2008:
entro l’anno dovrebbero essere avviati i lavori di
costruzione. La costruzione di questa nuova
178
Residenza Protetta in sostituzione di quella
attualmente funzionante diventa quindi un obiettivo
prioritario e strategico.
Il Piano di zona riporta quindi l’avvio di un centro
diurno, affiancato ad una maggiore flessibilità dei
servizi in essere in detta struttura. Il servizio cucina
della Casa di Riposo comunale di Fossombrone è
utilizzato infatti anche per assicurare pasti a domicilio
per oltre 300 giorni all’anno. Volontari ne assicurano
la distribuzione quotidiana. Recentemente inoltre la
Amministrazione comunale ha consentito ospitalità
brevi per alleggerire le famiglie in alcuni periodi
dell’anno e promuovere quindi la permanenza a
domicilio, quanto più possibile delle persone anziane.
Resta comunque quale dato prioritario dell’offerta di
servizio la residenzialità più a lungo termine in quanto
la domanda di norma si orienta verso questa tipologia.
Va inoltre esteso anche alle strutture Casargento e
Maroncelli, entro il 2006, l’accesso previo parere
dell’UVD (Fossombrone utilizza questa modalità dal
2002).
Sistema cure domiciliari
Assistenza domiciliare (SAD)
Ambito
Assistenza domiciliare integrata
Assicurare come servizio prioritario ed essenziale in
tutti i comuni dell’ambito.
Nella premessa alla sezione di Piano anziani viene
descritto il programma per il triennio per dotare tutti i
Comuni del servizio di assistenza domiciliare. La
relazione di Distretto inserita nel piano di zona
descrive il servizio erogato in relazione alle
prestazioni sanitarie.
Al momento il SAD non è presente in tutti i Comuni
ed il servizio trova forme gestionali diverse:dalla
contribuzione economica a favore delle persone
anziane da parte del Comune di Fossombrone,
all’affidamento del servizio a cooperative sociali in
altri quali Saltara, Cartoceto, Montemaggiore e
Sant’Ippolito, all’utilizzo di lavoratori socialmente
utili quando disponibili a Montefelcino.
I destinatari del servizio sono quasi sempre anziani
autosufficienti e semiautosufficenti che vivono soli,
mentre in presenza di stati gravi di non autosuffienza
avviene il ricorso alle badanti ed alla residenzialità.
Di riscontro si evidenzia che gli utenti del servizio
ADI sanitario sono nella totalità di casi persone non
autosufficienti.
Vedi sezione di Piano per programmazione interventi
SAD.
Assicurare come servizio prioritario ed essenziale in
tutti i comuni dell’ambito
179
Ambito
Nel nostro territorio non è stata avviata l’ADI e
nonostante l’impegno di alcuni Comuni, della
Comunità Montana e del Distretto e i risultati di studi
settoriali condotti appositamente dal GAL non si
prevede l’avvio di questo importantissimo servizio in
tempi brevi.
Di recente, per armonizzare gli interventi e per
promuovere l’avvio del servizio di assistenza
domiciliare integrata è stata stabilita unitamente al
Distretto la partecipazione all’interno dell’UVD
anche della Assistente sociale dell’UPS e del Comune
di Fossombrone a partire dal settembre 2005.
Va anche rimarcato che l’utenza del SAD a cura dei
Comuni non corrisponde alla stessa tipologia di
utenza del ADI sanitaria: questo presuppone
interventi programmatori impegnativi e criticità che
vanno affrontate. Qualora venga nel triennio
rafforzato l’Ambito
sarà possibile avviare una
gestione associata del SAD almeno nei Comuni che
attualmente prevedono il servizio in relazione alle
economie di scala con l’aggiunta di risorse anche a
carico dell’utenza e da finanziamenti privati.
Programmazione regionale degli interventi della disabilità con i Piani di ambito
sociale
Indicatori di obiettivo per ambito
Disabilità e salute mentale
Prevenzione: promozione della salute e Sociale – educativo: Progettazione integrata,
azioni di supporto sociale
omogenea e non occasionale con il Dipartimento
Dipendenze Patologiche (DDP), con le scuole e
con i Centri di Aggregazione Giovanile (CAG)
Servizi L.R.18/96
Piano Annuale degli interventi
Ambito
Arrivare nel triennio ad un piano di ambito
Dall’anno 2001 questo Ambito territoriale ha redatto
un piano associato ai sensi della L.R.18/96: va nel
triennio prevista la gestione associata dei servizi di cui
al piano associato per evitare difformità negli
interventi operativi.
E’ stato sottoscrittoo apposito protocollo di intesa di
ambito con l’ASUR, le scuole e le famiglie per
l’integrazione scolastica.
Nel triennio sono in programma protocolli di intesa
per l’inserimetno lavorativo.
Qualora l’Ambito non sia rafforzato nel triennio è
prevedibile soltanto la programmazione associata, che
stante ormai la lunga sperimentazione andrebbe
accompagnata dalla gestione associata dei servizi ed
180
interventi di cui al piano .
Assistenza domiciliare domestica
Assicurare come servizio essenziale in tutti i comuni
dell’Ambito.
Ambito
Questo importante servizio esistente in buona parte
dei Comuni dell’Ambito va esteso nel triennio a tutti.
Va comunque rilevato che la programmazione di
questo triennio prevede la armonizzazione degli
interventi di assistenza domiciliare sia per l’accesso
che per la gestione. E’ un processo difficile stante la
complessità e diversità delle risposte in atto: sono 4 le
cooperative affidatarie del servizio, vengono utilizzati
al domicilio lavoratori socialmente utili ed in un ente
è prevista la contribuzione economica e non la
erogazione del servizio.
Assistenza
scolastica
per Questo intervento viene assicurato da tutti i comuni
autonomia e comunicazione
che hanno alunni diversamente abili
a partire
dall’anno scolastico 2006/07 si intenderà gestire
questo servizio in modo associato, processo favorito
dall’accordo integrato con apposito Protocollo di
intesa allegato al piano per questa tipologia di
interventi: non si segnalano inadempienze da parte
dei Comuni che garantiscono l’intervento dall’Asilo
Nido alla scuola superiore.
Relativamente alla professionalizzazione per i non
udenti e soggetti autistici (per questi ultimi
recentemente si sono formati due operatori della
Coop. Soc.) si evidenzia che già con il primo piano di
zona questo territorio ha posto in essere interventi di
formazione in collaborazione con l’ANFFAS per
operatori e docenti e che la programmazione triennale
ne prevede altri. Il servizio CDIH sosterrà questa
importane azione e sono inoltre stati realizzati accordi
per consentire anche agli operatori sociali addetti alla
integrazione scolastica a partecipare a momenti
formativi organizzati per i docenti. L’Ambito inoltre
intende favorire la partecipazione di operatori anche a
formazioni esterne.
Servizio di trasporto
Il trasporto scolastico dalla scuola dell’infanzia alla
scuola media inferiore nei nostri Comuni è assicurato
mediante scuolabus il cui personale di assistenza
viene assicurato in presenza di minori diversamente
abili trasportati individuati dai servizi sociali. La
Comunità Montana di Fossombrone inoltre dispone di
un pulmino attrezzato per il trasporto di portatori di
handicap motori
che mette a disposizione in
situazione di bisogno.
Il servizio di trasporto presso i due CSER ubicati a
Montefelcino e Lucrezia viene assicurato a domicilio.
La frequenza presso altri CSER fuori Ambito e
favorita mediante trasporto appositamente previsto, a
cura dell’ANFFAS di Fossombrone e mediante
181
utlizzzo di fornitori privati, qualora non possano esser
utilizzati i servizi di linea pubblica.
Per tutti i trasporti per cure, riabilitazioni ecc.
vengono assegnati contributi economici a cura degli
enti locali e a volte mediante operatori volontari viene
garantito anche l’accompagnamento.
Servizio di interpretariato
udenti
Ambito
non Assicurare un dimensionamento minimo del servizio
come supporto all’UPS.
Relativamente a questa azione, a livello di Ambito
non è stata segnalata criticità dai servizi sociali
territoriale e UPS nei tavoli
di lavoro. In
collaborazione con l’ANFFAS può essere individuata
una programmazione con il coinvolgimento di
familiari di non udenti che conoscono il linguaggio
dei segni per affiancare gli operatori dell’UPS a
Fossombrone, o altro comune del territorio.
Borse lavoro e tirocini formativi
Attivare un progetto/servizio integrato di mediazione
e accompagnamento al lavoro (L.R.18/96 e L.68/99)
Ambito
Un apposito tavolo di lavoro è impegnato per la
predisposizione di una bozza di protocollo di intesa
per l’inserimento lavorativo da approvare entro il
2006 da parte dei Comuni,ASUR, Associazioni e
rappresentanti disabili e loro famiglie. Relativamente
alla mediazione ed accompagnamento gli interventi
sono fin qui assicurato direttamente dagli operatori
sociali dei Comuni UPS e ASUR.
Per la individuazione delle ditte i soggetti di cui sopra
collaborano con il centro per l’impiego di Fano ove
opera un sociologo in qualità di tutor.
Risorsa del nostro territorio sono una cooperativa
sociale di servizi che prevede l’inserimento di tre
disabili ogni “normodotato” e la disponibilità di altra
cooperativa a favorire i percorsi di inserimento
lavorativo. In questi anni, pur se non da parte di tutti i
Comuni dell’Ambito le stesse borse lavoro hanno
privilegiato quali sedi attuative il mondo produttivo
delle imprese e questo ha comportato in un
soddisfacente numero di casi la assunzione, che di
riscontro si registra più critica da parte degli enti
pubblici.
Vanno inoltre meglio sviluppate le potenzialità degli
istituti della L. 68/99 che per alcuni interventi rimane
quasi disapplicata.
182
Progetto vita indipendente
Ambito
Avviato il monitoraggio da parte degli operatori sociali
comuni e ASUR e Associazioni di volontariato per la
individuazione dei possibili utenti del progetto: entro il
triennio, in relazione alla disponibilità dei fondi
regionali dedicati è prevedibile la realizzazione di
questa importantissima azione.
Progetto autismo
Ambito
Attivare in ciascun ambito un servizio residenziale
temporaneo o prolungato offerto dai CSER che
ospitano disabili;
Adeguare la struttura di tutti i centri socio educativi
diurni e i centri di aggregazione giovanile perché
possano accogliere ospiti autistici supportati da
operatori formati tramite appositi corsi realizzati in
collaborazione con le province; Sociosanitario:
Nessuna competenza specifica per l’Ambito
Territoriale.
Le due strutture sedi dei CSER non dispongono al
momento di idoneo spazio per consentire la
residenzialità. E’ opportuna quindi la individuazione di
altra offerta residenziale a livello di Ambito o di
interambito stante la registrazione di una limitata
richiesta di accesso a tale tipologia di interventi.
Relativamente alla possibilità di prolungare l’offerta di
servizio dei CSER si prevedono con il piano di zona a
cura dell’ANFFAS attività ricreative, culturali e di
animazione nei periodi di chiusura e per i disabili che
non frequentano i centri.
E’ stato assicurato tramite la Provincia apposito
finanziamento a favore del CSER di Lucrezia per
attrezzare idoneo locale per ospitare soggetti autistici in
momenti di crisi. La Cooperativa sociale titolare del
servizio intende partecipare alla apposita formazione
messa in atto in collaborazione con la Provincia e
quindi supportarte la normale attività anche con questa
professionalità.
Inoltre per dotare i due CSER di strumenti omogenei di
progettazione e valutazione individualizzata è stato
costituito nel giugno 2004 apposito tavolo tecnico
integrato a livello di Ambito; realizzata nel mese di
maggio apposita formazione a cura dell’ASUR con
spese a carico Ambito per la partecipazione di due
operatori della cooperativa sociale che gestisce i due
servizi. Approvato il relativo progetto allegato al Piano
di zona.
183
Salute mentale
Servizio sollievo
Ambito
Stabilizzare ed estendere il servizio sul targhet della
cronicità ed esclusione sociale
Il servizio è gestito dall’Ente Capofila dell’Ambito VI
anche per il nostro Ambito. Avviato il servizio a partire
dal novembre 2003, ed in termini operativi dai primi
mesi del 2004
è stato per i primi nove mesi
partecipato solo da quattro Comuni su otto ed in
seguito, come stabilito dal Comitato dei Sindaci esteso
a tutti i Comuni.
Stante la difficoltà prospettata dall’Ente gestore di
addivenire ad un nuovo appalto del servizio non è stato
possibile integrare economicamente in seguito alla
adesione degli altri Comuni; Il servizio consiste per il
ns territorio:
centro di ascolto per 2 ore alla settimana a Calcinelli
interventi educativi a domicilio per 3 soggetti
assistenza domiciliare tutelare per 5 famiglie
Il programma deliberato dal Comitato dei Sindaci nella
scorsa seduta del 16 giugno 2005 in ordine alla nuova
programmazione ripropone le stesse attività.
Operativo un nucleo specifico per la attivazione e
valutazione degli interventi interambito a cui partecipa
per il nostro territorio la assistente sociale del Comune
di Fossombrone, mentre la regia amministrativa e
tecnica è direttamente dell’Ambito 6.
Il progetto inoltre potrebbe essere potenziato con la
attivazione di atelier qualora fosse possibile utilizzare
lo stanziamento del trimestre marzo/giugno 2005.
La contrazione in soli 18 mesi dei finanziamenti di due
anni e la impossibilità di aggiungere risorse regionali e
degli enti locali pone nel proseguo del servizio delle
criticità.
Va rilevato che la messa in rete delle iniziative potrà
portare risultati sempre più positivi se accompagnata
da necessari momenti di informazione e partecipazione
territoriali e di tutti gli attori sociali. La titolarità da
parte dell’Ambito 6 per un territorio così ampio (22
comuni) non favorisce questo livello di azione ed a
livello territoriale è infatti sentita la esigenza di
avviare ulteriori percorsi per la inclusione sociale . Le
Associazioni di volontariato sono ora titolari di un
progetto Comunicare (allegato al Piano di zona) che
intende promuovere in collaborazione con l’Ambito a
partire dall’autunno c.a. due centri di ascolto gestiti dal
volontariato mettendo a disposizione uno psicologo per
favorire i processi dell’ascolto, e orientamento di cui si
avverte nel ns. territorio la carenza. Il nostro territorio
è particolarmente in criticità stante la presenza presso
184
Integrazione lavorativa
Ambito
i servizi dell’ASUR a livello distrettuale solo di due
psichiatri presso il poliambulatorio, assente il CIM,
limitati gli interventi a domicilio. Le persone affette da
disturbi psichiatrici debbono recarsi a Fano;mentre
presso il Distretto sanitario di Fano il servizio è
funzionante oltre che a Fano anche a Mondolfo e
Pergola.
Infine si segnala la possibilità entro il 2006 di rendere
funzionante un Alloggio per persone in difficoltà a
cura del Comune di Saltara per il quale è stata
presentata domanda di finanziamento con fondi
strutturali Comuni Fuori Obiettivo 2 nello scorso mese
di aprile.
Attivare un progetto/servizio integrato di mediazione e
accompagnamento lavorativo (L.R.18/96 e L. 68/99)
Sviluppare in seconda istanza anche le potenzialità di
assorbimento nella cooperazione sociale.
Dalla mappatura dei servizi si evidenzia una
separatezza degli interventi di mediazione ed
accompagnamento che vengono assicurati dagli
operatori sociali Comuni, ASUR Centro per l’Impiego
e solo su limitate progettazioni individualizzate
avviene la messa in rete . Il servizio di sollievo prevede
tale azione solo per l’utenza di Fano e solo in
pochissimi casi è stato esteso il servizio anche al nostro
territorio.
Sono in programma incontri di un tavolo di lavoro per
la pianificazione degli interventi nel triennio e per
sviluppare quanto più possibile l’assorbimento da
parte della Cooperazione sociale.
In programma anche
per l’autunno 2005 la
realizzazione di un apposito convegno con l’AMNIC
sull’inserimento lavorativo e tutti gli istituti della L.
68/99.
Attivi su quasi tutti i Comuni degli interventi di borse
lavoro in collaborazione con il centro per l’impiego il
cui tutoraggio è quasi sempre assicurato direttamente
dall’ente locale e dal Centro per l’Impiego.
Strutture L.R. 20/02
Comunità alloggio per disabili
Ambito
Comunità alloggio per persone con
problematiche psico sociali
Ambito
Almeno una nelle aree a più alta concentrazione urbana
Da programmare
Almeno una per Ambito
L’avvio di una struttura presso il Comune di Fano a
cura della Associazione di volontariato Liberamente
“Casa Jenny” è stata patrocinata dal nostro Ambito su
decisione del Comitato dei Sindaci. Va valutata nel
triennio la possibilità che tale struttura possa
185
Comunità socio educativa
riabilitativa
Ambito
Centro Socio educativo
riabilitativo diurno
Ambito
rispondere anche alle esigenze del ns territorio.
Al momento per situazioni di gravità registriamo
inserimenti impropri presso Case di Riposo di persone
provenienti da altri ambiti . Altra risorsa in
programmazione è costituita dalla struttura che verrà
adibita a Residenza protetta da costruire a
Fossombrone entro il 2008 che prevede anche la
costruzione di alloggi annessi.
Almeno una ogni 40.000/50.000 abitanti tenendo conto
della valutazione dei bisogni
In relazione alla popolazione dell’Ambito di oltre
30.000 abitanti non si prevede per questo triennio
l’apertura di questo tipo di struttura salvo successivi
accordi.
Riorientare la funzione e l’appropriatezza del servizio
verso i soggetti con notevoli compromissioni delle
autonomie funzionali;
progettare percorsi di integrazione sociale e lavorativa
per soggetti con disabilità lieve e medio lieve.
Dal monitoraggio dei due servizi esistenti nel nostro
territorio è stata evidenziata la presenza di soggetti
con disabilità medio grave o con notevoli
compromissioni delle autonomie funzionali. L’UMEA
presente sia nei Comitati di gestione delle strutture che
nei comitati tecnici assicura il corretto utilizzo delle
strutture
,
nonché
la
supervisione
delle
programmazioni individualizzate.
Va evidenziata la possibilità che nei prossimi anni la
disponibilità di posti debba esser potenziata. Presso il
centro di Montefelcino (18 posti- tutti ricoperti)
gestito dalla Comunità Montana oltre il 90%
dell’utenza proviene da Comuni dell’Ambito, come
pure presso il Centro di Lucrezia(16 posti , di cui
attivi 11) . La previsione dell’utilizzo pieno di questa
struttura come CSER va accompagnato alla previsione
di un potenziamento organizzativo. Il CSER di
Lucrezia è stato autorizzato al funzionamento ai sensi
della L.R. 20/02 e per il Centro di Montefelcino è in
corso di esame la relativa richiesta. Presso la struttura
di Lucrezia è anche funzionante in orario diverso da
quello di apertura del Centro un servizio educativo per
minori con svantaggio.
Una risposta in prospettiva per aumentare la gamma
dei servizi offerti a livello di ambito è costituita dalla
possibilità di utilizzare la dependance della struttura di
Lucrezia, i cui lavori di adeguamento sono quasi
ultimati, per avviare laboratori occupazionali per
rendere maggiormente flessibili le attività del CSER
che per attivare progetti di stage lavoro per disabili
non frequentanti.
I due Centri inoltre si distinguono anche per l’età
186
media dei frequentanti che è più alta a Montefelcino
rispetto a quella del nuovo centro di Lucrezia.
Relativamente agli interventi e programmi per
l’inserimento lavorativo si intende avviare un percorso
partendo da questa seconda struttura, ove per altro
l’utenza è molto più giovane.
Relativamente ai percorsi di integrazione sociale le
attività in essere presso le due strutture dispongono di
progettazioni ed interventi specifici adeguati e in
programmazione è prevedibile l’avvio di interventi per
favorire la partecipazione ad attività sportive in
aggiunta a quelle ricreative, e di conoscenza del
territorio.
187
3.2 PRIORITA’ E SCELTE OPERATIVE DEL PIANO DI ZONA
3.2.1 Modalità della integrazione delle strategie e delle regole di accesso e
funzionamento
Il primo Piano di zona ha già efficacemente sperimentato un modello di partecipazione
attiva ancorato al bene-essere comunitario perseguito con il coinvolgimento di tutti i
soggetti "competenti" presenti sul territorio.
A livello locale è stata promossa la partecipazione, come dettagliata in altra sezione di
piano, per garantire l'obiettivo funzionale del Piano di zona rispetto alla individuazione
dei bisogni, alla definizione degli obiettivi, alla selezione delle strategie, degli strumenti e
delle risorse. Rispetto alla valutazione è con questo piano di zona che vengono individuate
apposite strategie.
Il Piano tende ad omogeneizzare nel territorio le diverse strategiele le cui modalità
utilizzate e previste sono così brevemente descritte:
adozione di modulistica comune ( obiettivo che nel periodo è in parte stato soddisfatto);
adozione di protocolli integrati di intesa;
costituzione Comitato territoriale politiche infanzia, adolescenza e famiglia;
potenziamento Coordinamento H di Ambito;
istituzione Commissione tecnico consultiva di ambito per adempimenti L.R. 20/02;
partecipazione Coordinatore Commissioni Comunali per autorizzazioni L.R. 9/03;
ampliamento utilizzo ISEE a livelllo sperimentale come in seguito descrtitto in altra
sezione di piano;
adozione regolamento accesso prestazioni di assistenza leggera per anziani;
cartella sociale in programmazione;
predispostone regolamento di ambito L.R. 9/03 entro il 2006;
presdispozione regolamento di ambito per SAD entro 2006;
partecipazione dell’Assistente sociale di ambito all’UVD:
avvio processi partecipativi comuni per integrazione socio sanitaria.
Si rimanda alle singole sezioni di piano per areee di intervento la previsione della
programmazione triennale in ordine a questa azione.
3.2.2
Modalità di Finanziamento
Le innovazioni introdotte dal Piano Socio Assistenziale della Regione Marche e dalla L.
328/00 possono tradursi meglio in una programmazione di qualità qualora venga superata
la frammentarietà ed a volte occasionalità delle risorse. Il Fondo Unico per le politiche
sociali comprensivo delle risorse derivanti da molte leggi di settore e una quota indistinta
di risorse aggiuntive costituisce il primo passo per contrastare la frammentarietà , tuttavia
al fine di consentire una pianificazione degli interventi organica è necessario raccordare i
diversi momenti decisionali. La programmazione triennale infatti parte dal presupposto
del consolidamento delle risorse fin qui messe a disposizione non avendo potuto contare
in tempo utile nella definizione delle risorse complessivamente assegnate. Il Comitato dei
Sindaci, relativamente al concorso alle spese gestionali e per le attività promosse a livello
di Ambito ha preferito assumere impegni precisi e per il c.a. le quote di riparto sono state
definite, proporzionalmente al numero degli abitanti al 31/12/2001 fin dal febbraio 2005.
Per il 2006 e 2007 vengono presi accordi per consolidare le quote ricalcolate in virtù degli
abitanti al 31/12/2004. Potendo contare sula sincronia dei tempi e sulla continuità del
flusso delle risorse è possibile promuovere una programmazione efficace. Nodo critico è
anche costituito dalla discordanza degli intenti nazionali con quelli regionali e potendolo
superare è possibile superare la logica annuale.
Sarebbe auspicabile poter far coincidere il processo della redazione del bilancio dei
188
Comuni e Comunità Montana e del Piano di zona per gli interventi in materia sanitaria
con quello di definizione del piano di zona sociale.
I principi stabiliti dalla legge Turco sono:
un sistema di cofinanziamento tra stato, regione, enti locali;
l’esercizio associato delle funzioni a scala di Ambito Territoriale;
la gestione unitaria delle risorse destinate al Piano di zona;
controllo e gestione delle risorse e verifica dei risultati;
revoca dei finanziamenti qualora non rispettati tali vincoli.
Spesso la quota relativa al Fondo sociale viene attribuita successivamente all’adozione dei
bilanci e questo comporta un limite alla programmazione.
In questo territorio i Comuni assicurano una quota fissa di cofinanziamento che viene
utilizzata per il riparto nelle varie aree di intervento in relazione agli obiettivi generali
programmati.
3.2.3 Modalità di attuazione della integrazione socio sanitaria
L’integrazione socio sanitaria rappresenta sicuramente uno dei principali obiettivi
fondamentali di questo Piano di Zona triennale. Con il primo piano si sono avviati
momenti di integrazione specifici sui temi dell’adozione e affidi: si sono quindi strutturati i
sistemi di collaborazione per la programmazione integrata degli interventi e servizi sociali.
Il quadro normativo di riferimento supporta con forza tale principio, dal D.Lgs. 502/92 che
pur separando istituzionalmente il sociale dal sanitario ribadisce l’esigenza di unitarietà e
di integrazione tra i rispettivi ambiti di attività, fino ad arrivare alla legge 328/2000 che
all’articolo 3 parla di un sistema di servizi sociali coordinato ed integrato con quello
sanitario, oltreché con quello dell’istruzione, della formazione e del lavoro e al D.P.C.M.
14/02/2001 “Indirizzo e coordinamento in materia di integrazione socio-sanitaria”, il quale
definisce le prestazioni socio-sanitarie.La L.R. 13 del 20 giugno 2003 “Riorganizzazione
del servizio sanitario regionale” individua i livelli di partecipazione .
A partire dal 2005 il Coordinatore partecipa ai lavori del Collegio di Direzione dell’ASUR
e recentemente anche all’UCAD.
Stabilita nel mese di giugno 2005 la partecipazione della Assistente Sociale dell’UPS ai
lavori dell’UVD.
Costituito su decisione del Comitato dei Sindaci avvenuta il 27/05/2005 un tavolo per la
integrazione socio sanitaria che ha individuato i rappresentanti “sociali” ed il Direttore
dell’ASUR ha nominato i referenti sanitari.
La programmazione triennale svilupperà apposite programmazioni per la integrazione
socio sanitaria sulle varie aree di intervento , attraverso la adozione di ulteriori protocolli di
intesa integrati sulle dipendenze (entro ottobre 2005), sull’area anziani, sull’area del
disagio adulto ed immigrazione (di recente ampliato il funzionamento dello sportello
immigrati a Fano anche per il ns territorio), la disabilità e infanzia e adolescenza.
La legislazione socio sanitaria recente (D.lgs 229/99 e L. 328/00) e la modifica al Titolo V
della Costituzione hanno introdotto un compito nuovo ed impegnativo allo Stato: la
definizione dei livelli essenziali di assistenza in campo sanitario e socio assistenziale.
Infatti pur se previsto l’istituo non è ancora formulata una chiara definizione condivisa. Su
alcuni settori specifici come la sanità si è giunti ad una definizione sufficientemente chiara
, ma in materia di prestazioni sociali la situazione continua ad essere molto incerta. La
nuova programmazione triennale si avvale della determinazione da parte della Regione di
indicatori di qualità rispetto ad alcune pianificazioni territoriali settoriali. Di particolare
interesse è la progettazione degli interventi e dei servizi sociali in modo da garantire la
flessibilità e versatilità delle risposte per garantire il rispetto dei principi cardine della
189
personalizzazione e dell’approccio globale (integrazione socio sanitaria).
Per alcuni temi sono stati realizzati tavoli tecnici integrati tematici es. Tavolo tecnico
Integrato Disabilità adulta per la valutazione e progettazione individualizzata nei CSER per
l’avvio di formazioni in comune e per l’inserimento lavorativo.
Il Direttore del Distretto partecipa a fianco del Coordinatore di Ambito alle riunioni del
Comitato dei Sindaci già a partire dall’estate del 2003, partecipano inoltre referenti del
Distretto Sanitario all’Ufficio di Piano e nei vari tavoli tematici.
A partire dal presente piano di zona , parte dello stesso viene dedicata al profilo di
comunità in relazione all’offerta dei servizi sanitari e la definizione comune di piani
strategici in piena collaborazione.
Punto di forza che facilita questo processo è un più chiaro quadro normativo di riferimento
e la modesta dimensione di questo territorio, in cui i processi di informazione, messa in
rete delle opportunità, conoscenza, programmazione e partecipazione sono di più semplice
accesso.
La realizzazione di due percorsi di formazione congiunta nel 2003 e 2004 e la previsione di
un ulteriore corso di formazione a breve scadenza sostengono ed accompagnano questo
difficile processo. Realizzata nel mese di maggio apposita formazione congiunta per
operatori sociali e sanitari dei CSER e UMEA.
L’esigenza dell’integrazione socio-sanitaria risponde alla opportunità di separare i
contenuti di cura, dalla prevenzione, riabilitazione e recupero sociale, dalla presenza di
bisogni riguardanti aspetti fisici, psichici, relazionali e socio-ambientali ai quali occorre
rispondere prendendo a riferimento la globalità dei bisogni della persona.
Va nel triennio potenziato il sistema dell’integrazione per garantire risposte capaci di
affrontare la complessità dei bisogni , aggregando ed organizzando, secondo una logica
progettuale, competenze multidisciplinari in grado di affrontare il problema nella sua
globalità e nella relazione con il contesto in cui si manifesta.
Per qualificare le scelte finalizzate all’integrazione socio-sanitaria è stato avviato il
processo programmatorio comune rendendo tra loro compatibili le scelte previste dal
Programma delle Attività Territoriali del Distretto e dal Piano di Zona. Il Grazie quindi al
consolidamento e rafforzamento di precisi momenti partecipativi è auspicabile che nel
triennio il Programma delle attività territoriali distrettuali in cui sono definiti i bisogni
prioritari e gli interventi di natura sanitaria e socio-sanitaria si integrino a pieno titolo con
il Piano di Zona sociale. In questo momento la progettazione di questo Ambito in relazione
alla scadenza per la presentazione del piano di zona sociale al 30 giugno è arricchita dal
Piano delle attività distrettuali, mentre si rimanda a precisa integrazione di questo piano
sociale per ulteriori pianificazioni integrate stante la sadenza al 30 settembre per la
presentazione del Piano di zona ASUR.
3.2.4 modalità di attuazione di altre integrazioni: formazione, lavoro, casa, trasporti …
L’approccio territoriale integrato e l’organizzazione reticolare del lavoro sociale
rappresentano gli elementi fondanti del sistema degli interventi e dei servizi sociali
promosso dalla legge quadro 328/2000, anticipato dal piano sociale regionale Marche e
ribadito dalle linee guide del piano di zona, unitamente al piano delle attività zonali (paz),
al piano sanitario regionale 2003-06 e alla legge regionale 13/03. Sulla base di questo
presupposto le azioni e progetti promossi nell’ambito si sono caratterizzati per
un’attenzione costante all’integrazione con le altre politiche del territorio di interesse
sociale:
A) Politiche di formazione e del lavoro
B) Politiche per la casa
190
C) Politiche per i trasporti
D) Politiche per l’ambiente
Le modalità specifiche di integrazione fra le politiche sociali e le politiche sopra elencate
viene di seguito sinteticamente presentata.
A) Per quanto riguarda l’integrazione con le politiche di formazione e del lavoro,
I. L’ambito evidenzia la necessità della realizzazione di un 'corso di
formazione per operatore socio-sanitario’ per fornire formazione specifica
di carattere teorico e tecnico – pratico riferita ad operatori in grado di
intervenire nelle situazioni di mancanza di autonomia psicofisica
dell’assistito privilegiando l’attenzione alla persona. Con programma
approvato con d.g.r.m. N.686 del 10 aprile 2002.
Tale figura, infatti, è espressamente prevista dal regolamento attuativo del la
legge regionale 20/02 in tutte le strutture a carattere sociosanitarie
(residenze protette, case di riposo). Tenuto conto che a Fossombrone è
presente un unico istituto professionale per tecnici e operatori sociali, presso
il Polo Donati, tale formazione si rende ulteriormente opportuna per
arricchire il curriculum formativo di questi giovani per facilitare il loro
accesso al mondo del lavoro.
II. L’ambito ha realizzato una serie di progetti sul tema ‘orientamento
scolastico/professionale’ in accordo con il centro per l’impiego e gli
informagiovani del territorio. I progetti sono stati realizzati dallo psicologo
dott. Giacomo Pietrucci, titolare di una borsa/lavoro per laureati finanziata
dalla provincia di Pesaro e Urbino nel periodo maggio 2004-maggio 2005.
I progetti realizzati sono:
- “Scelgo il mio futuro”, incontri di orientamento nelle scuole medie
(classi terze)
- “Trovare il lavoro che piace”, incontri di orientamento nelle scuole
superiori
- “immersione nel sociale”, incontri formativi per quarta e quinta
dell’Istituto professionale per Operatori Sociali ‘L.Donati’ di
Fossombrone
- “Fermati formati e informati” incontri su tematiche del mondo del
lavoro.
III. L’ambito collabora attivamente con il punto informa-lavoro e il centro per
l’impiego di riferimento anche per promuovere l’inserimento lavorativo di
fasce ‘deboli’ e disabili.
IV. L’ambito ha promosso e curato la messa in rete dei due informagiovani
dell’ambito (Fossombrone e Calcinelli) per l’avvio di specifici interventi di
studio e lavoro per la fascia giovanile, in stretto collegamento con il mondo
imprenditoriale e la rappresentanza di varie categorie professionali.
Nel triennio 2005-07, l’ambito intende proseguire le attività di integrazione
realizzate e sarebbe fortemente interessato a promuoverne delle nuove. Il limite
principale risiede, però, nelle risorse a disposizione. Conclusa la borsa/lavoro che
ha facilitato l’effettiva l’integrazione fra politiche sociali e politiche della
191
formazione e del lavoro nel territorio, l’ambito è impegnato nella ricerca di nuove
risorse operative.
B) Per quanto riguarda l’integrazione fra le politiche sociali e le politiche abitative,
l’ambito promuove le seguenti iniziative:
I. Adesione al progetto “casa accessibile” presentato inizialmente
dall’associazione di volontariato ‘volontari nella solidarietà’, in
collaborazione con la caritas diocesana e approvato dal csv. In parte
finanziato da una fondazione. Il progetto si prefigge di favorire
l’affermazione concreta del diritto alla casa per le persone più disagiate e
in difficoltà, superando la fase di pronta accoglienza, con un piano di
interventi che, pur tenendo conto dell’emergenza ancora non del tutto
superata, preveda misure di integrazione consone al disagio nonché di
facilitare la creazione di un tavolo di concertazione e di un osservatorio
sul disagio abitativo. I destinatari del progetto sono principalmente gli
immigrati dal sud d’italia e dai paesi stranieri, e tutte le persone in
situazione di disagio.
II. Erogazione dei contributi per gli affitti. Nel 2003, a Fossombrone, ad
esempio, sono state presentate 27 domande da cittadini in fascia A e 16
domande da cittadini in fascia B. Di queste ultime 5 non sono state
soddisfatte.
In questo triennio l’ambito intende proseguire nell’adesione al progetto ‘casa
accessibile’ e promuovere iniziative mirate all’analisi e alla soluzione del disagio
abitativo sul territorio, nonché garantire la massima diffusione delle informazioni
sulle opportunità offerte dall’ articolo 11 della legge 431/98 in termini di
contribuzione alle locazioni sia per gli inquilini che per i locatori.
C) per quanto riguarda l’integrazione fra le politiche sociali e le politiche dei
trasporti, l’ambito promuove le seguenti iniziative:
I. La possibilità di estendere l’utilizzo dei 4 autobus, messi a disposizione
dalla comunità montana, per il trasporto misto al fine di assicurare la
mobilità delle persone anziane e bisognose all’interno del territorio,
facilitando così il raggiungimento dei servizi di interesse pubblico e
sanitario.
II. Il potenziamento del progetto ‘vediamoci’ in collaborazione con le
associazioni di volontariato per rispondere al bisogno di mobilità delle
persone anziane, stante il limitato trasporto assicurato dalle linee pubblico.
In questo triennio l’integrazione fra le politiche sociali e dei trasporti sarà oggetto
di una specifica analisi all’interno dell’implementazione del piano di valutazione
dei servizi del territorio. L’accessibilità ai servizi rappresenta, infatti, una delle aree
di analisi del progetto di ricerca valutativa che l’ambito ha avviato nel marzo 2005
e che sarà pienamente implementato nel triennio 2005-07.
D) Per quanto riguarda l’integrazione fra le politiche sociali e le politiche ambientali,
l’ambito promuove nelle fasce più giovani la sensibilizzazione al rispetto
dell’ambiente e alla conoscenza del territorio locale attraverso la realizzazione di
programmi di educazione ambientale nel contesto scolastico e nei centri estivi per
192
ragazzi.
Per questo triennio l’Ambito intende proseguire la promozione di attività di
educazione ambientale nelle scuole e nei centri estivi per ragazzi.
3.2.5 Modalità di gestione del Piano di Zona
Il Piano Regionale avendo impostato la programmazione a livello sovracomunale ha di
fatto incentivato la previsione della gestione associata dei servizi. Al riguardo il Capo V
del Titolo II del T.U. 267/00 elenca le possibili forme di gestione.
Recentemente anche la Regione Marche sta approfondendo le modalità di avviare il
rafforzamento dell’Ambito con la previsione della gestione associata. Il Primo Piano di
zona si è avvalso dell’Accordo di Programma quale strumento per l’attuazione del Piano
di zona.
Sulla base dell’esame delle possibilità fornite dagli strumenti giuridici ed in considerazione
delle specificità del nostro territorio (coincidenza con il Distretto Sanitario e non con la
Comunità Montana) va individuata la soluzione più adeguata. In tal senso il Comitato dei
Sindaci intende avvalersi del supporto dei segretari comunali degli enti e delle indicazioni
che fornirà la Regione Marche al riguardo.
Per l’attuazione del presente piano di zona è prevista la contestuale approvazione del Piano
e di apposito Accordo di programma da parte del Comitato dei Sindaci.
E’ inoltre prevista la sottoscrizione di appositi protocolli d’intesa per sostanziare gli
accordi e le collaborazioni relativamente ad alcune problematiche inerenti determinate aree
di intervento.
3.2.6 Modalità di gestione dei servizi e di realizzazione degli interventi
La Regione promuove il coinvolgimento del terzo settore riconoscendogli un ruolo
fondamentale nel percorso di concertazione e programmazione in qualità di promotori,
titolari, cogestori fino alla coprogettazione mediante precise forme di accordo. Per alcuni
progetti la Regione riconosce la possibilità di cofinanziare le spese per le risorse umane,
logistiche e progettazione alle fasi preparatorie dei piani. Per questo il diretto
coinvolgimento dei soggetti del privato sociale può contribuire alla ad operare economie.
In questo territorio il no profit è soprattutto gestore di servizi che vengono affidati dalle
Pubbliche Amministrazioni , ma questa tendenza è in cambiamento: il no profit è anche
titolare oltre che gestore di alcuni servizi quali il CSER di Lucrezia, servizi educativi per
minori svantaggiati e proposte per l’infanzia, ricreative ecc. La produzione autonoma di
interventi avviene in pieno raccordo con la programmazione territoriale ed è pienamente
sostenuta dagli enti pubblici.
Per alcuni servizi infatti è stata prevista da parte del no profit la partecipazione degli enti
locali nei propri organismi di gestione .
Interlocutori particolari sono le Cooperative sociali, le Associazioni di volontariato, le
Parrocchie.
Il coinvolgimento del terzo settore diventa particolarmente strategico sia in relazione alla
esperienza progettuale e gestionale acquisita nelle problematiche sociali e per la capacità di
coinvolgere quali soggetti attivi le persone svantaggiate. Si registra inoltre il ricorso da
parte del no profit all’Ufficio del coordinatore dell’ambito anche per facilitare la messa in
rete degli interventi.
E’ quindi auspicabile la attivazione di ulteriori forme di coinvolgimento più specifiche ,
evitando nel contempo la esclusione di altri soggetti.
193
MODALITA’ DI PRODUZIONE E GESTIONE DEI SERVIZI
Produzione interna
• Gli Enti provvedono alla progettazione di interventi e servizi avvalendosi di
consulenze esterne con appositi incarichi ( escludendo questi dalla possibilità poi
di essere coinvolti nella gara- trasparenza) ;
• la gestione dei servizi viene affidata con procedura pubblica , con priorità per le
cooperative sociali secondo le normative europee, nazionali e criteri regionali;
• l’affidamento dei servizi avvine in relazione a parametri il più possibile oggettivi
di qualità e progettuali escludendo la possibilità del massimo ribasso;
Coprogettazione e cogestione
• La individuazione della cooperativa sociale che curerà la progettazione avviene
mediante procedura pubblica;
• Alla cooperativa individuata per la progettazione viene affidato anche il compito di
progettare in un rapporto di interlocuzione con gli enti, stabilendo la eventuale
successiva gestione del progetto;
• La procedura di evidenza pubblica individua a priori le modalità di coinvolgimento
e selezione stabilendo anche la eventuale connessione con la fase di gestione.
3.2.7 Modalità della documentazione dei servizi e degli interventi
La documentazione dei servizi e degli interventi rappresenta un aspetto fondamentale nella
gestione dei servizi del territorio; tuttavia la definizione di procedure che ne definiscano le
modalità di realizzazione rappresenta un processo complesso caratterizzato da notevoli
criticità. La documentazione dei servizi e degli interventi che possa essere efficace per la
gestione dei bisogni del territorio nasce, infatti, da una cultura programmatoria e
pianificatrice dei servizi e delle politiche. Una cultura, quindi, che travalichi l’attitudine dei
servizi del territorio a intervenire principalmente sulle situazioni di emergenza, a favore,
invece, di una organizzazione dei servizi attenta al benessere dei cittadini e ai bisogni del
territorio e capace di prevenire, per quanto possibile, le situazioni di emergenza.
Nel triennio 2003-05 la documentazione dei servizi ed interventi è stata realizzata secondo
modalità consolidate all’interno dei servizi che pur permettendo una gestione attenta degli
stessi non ne garantisce di per se la messa in rete. All’interno del sistema integrato di
servizi sociali, promossi dalla legge quadro 328/2000, l’impiego di strumenti che
permettano la realizzazione dell’integrazione fra servizi e interventi nel territorio
rappresenta una necessità che richiede una risposta più strutturata da pianificare in tempi
adeguati.
In questo triennio (2005-07), l’ambito intende definire le modalità che rendano efficace ed
efficiente la gestione della documentazione dei servizi e degli interventi al fine di
permettere una gestione congiunta degli interventi e dei servizi socio-sanitari per la ‘presa
in carico’ complessiva ed unitaria della persona. L’unificazione delle funzioni svolte dagli
uffici di promozione sociale e dai futuri ‘sportelli della salute’ (non ancora attivi nel
distretto in esame) rappresenta uno degli obiettivi che l’ambito intende perseguire nel
prossimo triennio. A questo fine ha già realizzato la presentazione di una ‘cartella sociale’
agli operatori del territorio quale strumento operativo per rendere effettiva l’integrazione
degli interventi. Tale cartella potrebbe essere adottata in maniera congiunta con i servizi
194
sanitari erogati dal corrispettivo distretto sanitario.
L’ambito intende promuovere la realizzazione di un progetto di ricerca che abbia il fine di
supportare il processo di diffusione nel territorio della ‘cartella sociale’ quale strumento
operativo fondamentale per l’integrazione dei servizi socio-sanitari. Il progetto si pone i
seguenti obiettivi:
A. Valutare la situazione attuale di implementazione della cartella sociale nell’ambito
adottando una prospettiva comparata con gli altri ambiti della provincia che
abbiano già adottato la ‘cartella sociale’. (il progetto potrebbe trovare accoglimento
a livello provinciale)
B. Valutare l’implementazione della normativa regionale a livello dell’ambito sul
tema dell’integrazione sociosanitaria e dei relativi strumenti tecnologici proposti
C. Valutare le criticità percepite dagli operatori sociali e sanitari e dagli utenti del
distretto/ambito di Fossombrone nell’implementazione della cartella sociale quale
strumento di innovazione tecnologica organizzativa
D. Diffondere i risultati della ricerca nel contesto provinciale
La realizzazione del progetto è vincolato al reperimento di fonti di finanziamento adeguate
e nasce dalla collaborazione avviata nel 2005 con l’Istituto di Sociologia dell’Università
‘Carlo Bo’ di Urbino, unitamente alla proposta di un ricerca dedicata proposta nello
maggio 2005 alla Provincia.
Le modalità di gestione della documentazione dei servizi e degli interventi rappresenta,
inoltre, uno degli aspetti sul quale verte l’implementazione del progetto di valutazione dei
servizi, presentato nel paragrafo allegato,del presente piano di zona. La ricerca valutativa,
infatti, necessita di dati che rispondano ai bisogni conoscitivi della valutazione
(adeguatezza) e dati che producano gli stessi risultati nel corso di esperimenti ripetuti con
strumenti simili e in condizioni simili (affidabilità). La raccolta sistematica delle
informazioni, realizzabile grazie alla implementazione di modalità di documentazione
efficaci ed efficienti, rappresenta, quindi, un aspetto fondamentale del processo di
valutazione dei servizi dell’ambito. La scelta dei dati da raccogliere, così come le modalità
della loro gestione costituisce, infatti, parte integrante del processo di ricerca valutativa.
Il coordinamento e la supervisione del processo di valutazione dei servizi, ad opera della
dr.ssa Angela Genova, dell’Istituto di Sociologia dell’Università ‘Carlo Bo’ di Urbino,
garantiscono l’adeguatezza degli strumenti impiegati e l’accuratezza nell’analisi.
Porre attenzione alla gestione della documentazione dei servizi e interventi significa,
inoltre, sostenere il processo di costruzione del bilancio sociale, quale strumento di
accountability che permette la comunicazione e la rendicontazione delle scelte
istituzionali, degli impegni, dei risultati e degli effetti sociali prodotti assumendo il punto
di vista dei cittadini dell’ambito.
In questo triennio, l’ambito intende, quindi, promuovere la diffusione e la maturazione
della ‘cultura del dato’ fra gli operatori del territorio promuovendo incontri di formazione
sul tema, in collaborazione con l’osservatorio sulle politiche sociali della provincia di
Pesaro e Urbino e l’osservatorio regionale.
195
3.2.8 Modalità della informazione e della comunicazione sociale.
L’utilizzo di strumenti comunicativi rapidi ed efficaci per la comunicazione sociale
rappresenta un aspetto fondamentale nella governance dei servizi promossa a livello
nazionale dalla 328/2000 e ribadita a livello regionale da piano sociale egionale Marche e
ribadito dalle linee guide del piano di zona, unitamente al piano delle attività zonali (paz),
al piano sanitario regionale 2003-06 e alla legge regionale 13/03. La partecipazione degli
stakeholders nelle fasi di concertazione, co-progettazione e implementazione delle
politiche sul territorio richiede la definizione di modalità di comunicazione sociale e di
gestione delle informazioni che siano capaci di raggiungere tutti gli attori coinvolti in
modo efficace.
L’ambito presta particolare attenzione alla cura delle modalità di gestione delle
informazioni e della comunicazione sociale attraverso una serie di strumenti che vengono
di seguito brevemente presentati.
Posta elettronica: l’ampio utilizzo della posta elettronica permette la diffusione delle
informazioni in tempi molto ristretti. Lo strumento è, quindi, impiegato per comunicazioni
rivolte ai diversi soggetti coinvolti, così come viene sinteticamente presentato.
- Comunicazioni per gli stakeholders1: una volta definiti i partecipanti ai diversi
tavoli tematici di lavoro, l’ambito ha curato la raccolta degli indirizzi email dei
partecipanti e ha utilizzato l’email per la diffusione di informazioni relative alla
convocazione dei tavoli, allo scambio di idee, della relativa documentazione e delle
decisioni prese.
-
Comunicazioni per i comuni nell’ambito: sempre per posta elettronica (e per posta
ordinaria) vengono inviate a tutti gli otto comuni dell’ambito, in tempo reale, le
delibere del Comitato dei Sindaci e gli atti amministrativi curati dal coordinatore
dell’ambito.
-
Comunicazioni per operatori del territorio e Osservatorio provinciale e regionale
per le politiche sociali: la posta elettronica congiuntamente con il telefono permette
un comunicazione rapida ed efficace anche con gli operatori del territorio e con
l’Osservatorio Provinciale e Regionale per le politiche sociali.
Sito internet dell’ambito: l’ambito cura l’aggiornamento della ‘guida dei servizi e delle
opportunità per famiglia e infanzia, adolescenti e giovani’ dell’ambito sul sito internet
dedicato.
Una volta completata la stesura del piano di zona 2003-07 questo sarà pubblicato sul sito
dell’ambito.
L’ambito ha, inoltre, organizzato il ‘centro di documentazione e informazione handicap’
(CDH) con sede a Calcinelli presso l’istituto comprensivo di Saltara. Il sito è strumento di
informazione e documentazione sul tema www.centrointegrazione.it.
In questo triennio l’ambito intende potenziare l’utilizzo del sito dell’’ambito al fine di
renderlo uno strumento di informazione dei servizi e delle iniziative gestite o promosse
dall’ambito.
1
Gli stakehoolders rappresentano tutti i portatori di interesse coinvolti nella programmazione e gestione di
una politica, intervento o servizio. Comprendono, quindi, i diversi attori interessati alla politica appartenenti
alle seguenti categorie: associazioni di volontariato, cooperative, organizzazioni sindacali, mondo delle
imprese, mondo istituzionali dei servizi.
196
Tramite il sito internet l’ambito ha realizzato la procedura per l’avvio dei progetti per il
volontari del servizio civile. I 22 volontari del servizio civile sono stati in servizio fino ai
primi di maggio 2005.
manifesti, pieghevoli: La scelta delle modalità di informazioni per i cittadini sono discusse
e scelte all’interno dei tavoli di lavoro per aree tematiche. L’ambito cura, quindi, la
realizzazione dei relativi manifesti e pieghevoli.
Convegni: l’ambito ha realizzato numerosi convegni informativi. Fra questi si ricordano i
convegni organizzati con i seguenti fini:
- la valutazione del primo piano di zona e l’avvio della programmazione triennale
(saltara)
- la presentazione carta dei servizi
- la presentazione borse lavoro della provincia
- la presentazione del progetto ‘sentiamoci’ negli otto comuni
- la presentazione pubblica del serizio di ups
- la trattazione del tema ‘ disabilità’
- la presentazione del Centro documentazione e informazione handicap (CDIH)
per questo triennio l’ambito intende realizzare altri convegni sui temi oggetto dei tavoli di
lavoro con particolare attenzione ai temi dell’infanzia, disabilità, anziani, prevenzione delle
tossicodipendenze.
Comunicati stampa e conferenza stampa: l’ambito cura la realizzazione dei comunicati
stampa e conferenze stampa sulle informazioni destinate alla cittadinanza con particolare
attenzione ai convegni e ai progetti in fase iniziale. I comunicati stampa vengono realizzati
sui giornali locali (Corriere Adriatico e Resto del Carlino) e in caso di oggetti di particolare
rilievo anche sul Messaggero.
Posta: l’ambito utilizza inoltre anche la posta tradizionale per raggiungere alcune fasce di
cittadini destinatari di particolare iniziative. Per esempio nel 2004 sono state inviate le
comunicazioni informative dei corsi di lingua per extracomunitari a tutte le famiglie
extracomunitarie residenti nell’ambito.
3.2.9 Modalità della formazione e dell’aggiornamento
L’obiettivo della formazione è stato perseguito fin dalla attuazione del Primo Piano di zona
mediante la partecipazione del coordinatore, staff e responsabili dei comuni a vari
interventi formativi organizzati sia esternamente che internamente. Particolare rilievo è
stato dato alla formazione integrata degli operatori sociali e sanitari operanti ai vari livelli
compresi quelli di responsabilità gestionale: Il presente piano di zona prevede specifici
ulteriori momenti di formazione .
Questo Ambito ha anche coinvolto la Provincia al fine di orientare la programmazione
con le misure comunitarie FSE in relazione ai bisogni emersi nel territorio e le esigenze
formative di cui alla programmazione triennale. Sarebbe opportuno un parternariato
rappresentativo del territorio che possa collaborare attivamente per la pianificazione delle
risorse formative.
Unitamente agli istituti scolastici accreditati alla formazione di questo Ambito verranno
197
previsti azioni di formazione dando priorità alle nuove figure professionali sociali : in
particolare si è resa opportuna una specifica collaborazione tra l’Istituto professionale
operatori sociali di Fossombrone con la Provincia e l’ASUR per la gestione di corsi OSS
per potenziare la offerta formativa già in essere. Relativamente ai corsi organizzati
dall’EDA di prevede il decentramento nel corso del triennio per aumentare la possibilità di
formazione.
Verranno altresì attivate intese anche a livello di inter ambito con i soggetti accreditati
con particolare riferimento a quelli appartenenti al terzo settore.
Gia attivo un tavolo a livello di ambito con il CSV per incentivare ed orientare in
relazione alle necessità di formazione territoriali ai fini della qualificazione dei soggetti
che si dedicano al volontariato.
3.2.10 Modalità di valutazione
Legge 328/00, art.3 comma1
“Per la realizzazione degli interventi e dei servizi sociali, in forma unitaria e
integrata, è adottato il metodo della programmazione degli interventi e delle risorse,
dell’operatività per progetti, della verifica sistematica dei risultati in termini di
qualità ed efficacia delle prestazioni, nonché della valutazione di impatto in
genere.”
Sulla base delle indicazione normative nazionali sopra citate, la valutazione dei servizi
rappresenta un aspetto fondamentale nella gestione dei servizi del territorio. L’introduzione
di un sistema di valutazione dei servizi costituisce, infatti, il requisito indispensabile per
una gestione efficace ed efficiente dei servizi e rappresenta un’esigenza fra gli attori sociali
del territorio attenti alle modalità di impiego delle risorse del territorio. L’esistenza di un
sistema di valutazione dei servizi e, quindi, di una messa in trasparenza dell’efficacia ed
efficienza dei servizi rappresenta, inoltre, uno strumento indispensabile per garantire la
partecipazione degli stakeholders nella governance dei servizi.
L’ambito VII, consapevole dell’importanza del processo di valutazione nella gestione dei
servizi e della complessità nella sua implementazione, ha avviato una collaborazione con
l’Istituto di Sociologia dell’Università ‘Carlo Bo’ di Urbino per la diffusione della cultura
e della pratica della valutazione nell’ambito attraverso la realizzazione di un progetto di
ricerca valutativa dei servizi del territorio.
Il progetto che è stato promosso dalla Coordinatrice dell’ambito ed approvato dal Comitato
dei Sindaci (seduta del 10 marzo 2005), e stato presentato dalla Dr. Angela Genova
dell’Istituto di Sociologia. Il progetto ha la durata di 10 mesi (da marzo a dicembre 2005) e
si pone i seguenti obiettivi:
A.
B.
C.
D.
E.
Diffondere nei servizi dell’ambito l’attenzione per la valutazione
Costruire gli strumenti della valutazione
Coordinare l’implementazione degli strumenti di valutazione
Supportare l’analisi dei dati oggetto di valutazione
Promuovere l’impiego dei dati della valutazione per nuove progettazioni
Per conseguire gli obiettivi sopra indicati il progetto mette in atto le seguenti strategie e
metodi presentati in funzione dei singoli obiettivi.
198
Obiettivo
Strategie – metodi
Presentare e discutere il tema della valutazione e il
progetto di ricerca valutativa nell’ambito nei seguenti
A. Diffondere
nei
servizi contesti:
- comitato dei sindaci
dell’ambito l’attenzione per
la valutazione
- ufficio di piano
- tavoli di lavoro (associazioni volontari, enti
di promozione sociale…)
Organizzare incontri con gli operatori e i responsabili
B. Costruire gli strumenti della dei servizi per definire nei dettagli le modalità, i tempi
valutazione
e le risorse per la valutazione
C. Coordinare
Seguire l’applicazione degli strumenti valutativi nei
l’implementazione
degli servizi e supportare il processo per il superamento delle
strumenti di valutazione
criticità che emergono (approccio problem solving)
Garantire
l’adeguata
conoscenza
professionale
D. Supportare l’analisi dei dati
nell’analisi dei dati raccolti (elaborazioni statistiche)
oggetto di valutazione
E. Promuovere l’impiego dei
dati della valutazione per
Partecipare ai momenti progettuali dei tavoli di lavoro
nuove progettazioni
Azioni
1
Presentazione e discussione del progetto
x
di valutazione
Costruzione degli strumenti
Implementazione
degli
strumenti
valutativi
Analisi degli dati della valutazione
Utilizzo dei dati della valutazione
2
Tempi (mesi da marzo a dicembre)
3
4
5
6
7
8
9
10
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Come si evince dalla programmazione dei tempi, la collaborazione con l’Istituto di
Sociologia intende avviare il processo di costruzione del sistema di valutazione nei servizi
dell’ambito. La realizzazione delle fasi complete previste dal progetto sarà possibile solo
per alcuni dei servizi oggetto di valutazione. Per altri sarà necessario prevedere dei tempi
di realizzazione più ampi, che vadano oltre i 10 mesi previsti da questa prima
collaborazione.
La costruzione degli strumenti per la valutazione dei servizi è stata guidata dal bisogno di
identificare una serie di indicatori che possano ‘operativizzare’ i concetti oggetto della
ricerca e, quindi, renderli osservabili e misurabili. Nel processo di costruzione degli
indicatori si è fatto riferimento alla classificazione degli indicatori proposta da
199
Donabedian 2 che viene schematicamente di seguito riportata.
-
Indicatori di processo relativi alle azioni degli operatori sociali, dei beneficiari,
e delle reti comunitarie
Indicatori di struttura relativi alle risorse umane, fisiche, tecniche, finanziarie,
organizzative impiegate nei servizi
Indicatori di esito relativi ai cambiamenti nello stato di benessere dei destinatari
attribuiti ai servizi erogati
La definizione di un efficace sistema di valutazione richiede il coinvolgimento attivo dei
soggetti responsabili della progettazione ed erogazione dei servizi, ma anche degli stessi
beneficiari. Alla luce di questa considerazione la costruzione di modalità condivise di
valutazione rappresenta un processo complesso che richiede risorse in termini di capacità
professionali e tempo. Capacità professionali per il coinvolgimento degli operatori, dei
responsabili, e degli utenti dei servizi; e tempo per la diffusione e condivisione dei principi
della valutazione. L’ambito intende continuare l’impegno intrapreso nel corso del 2005 per
la realizzazione di strumenti condivisi di valutazione dei servizi.
Grazie alla consulenza dell’Istituito di Sociologia dell’Università di Urbino e alla
formazione organizzata dalla Provincia (corso Isfol ‘progetto sperimentale di
aggiornamento professionale e sostegno al ruolo per responsabili di zona sociale e
personale staff’) è stato possibile mettere a punto un sistema di indicatori per la lettura dei
servizi del territorio. il sistema di indicatori proposto necessita di tempo per una sua piena
implementazione partecipata.
L’impiego di strumenti di valutazione dei servizi presenti nell’ambito è previsto per ogni
servizio erogato. I dati relativi agli strumenti di valutazione dei singoli servizi sono
riportati nella scheda di presentazione dei servizi raccolte nella parte 4 ’Programmazione
per aree di intervento’ del presente piano di zona.
In fase sperimentale l’ambito ha realizzato una valutazione più approfondita per il servizio
di asilo nido e intende realizzare lo stesso approfondimento sui seguenti servizi nelle
relative aree di intervento:
Aree di intervento
Servizi valutati
Famiglia
infanzia
- Centro socio educativo diurno
adolescenza
- Promozione agio
Giovani
Disabili
Disagio adulto
Anziani
-
Immigrati
Tutte le aree
-
Centri di aggregazione
Inserimento lavorativo
Inserimento lavorativo
Servizio assistenza domiciliare
Servizio
assistenza
leggera
(progetto ‘Vediamoci’)
Servizio scolastico linguistico
Ufficio di Promozione Sociale
2
La classificazione degli indicatori fa riferimento alla classica distinzione proposta da Donabedian
(Donabedian, La qualità dell’assistenza sanitaria, La Nuova Italia Scientifica 1990)
200
Per i singoli servizi oggetto della valutazione sono stati identificati ed applicati una serie di
indicatori in base ad alcune aree tematiche ritenute fondamentali nella prospettiva della
valutazione dei servizi e in riferimento alla classificazione degli indicatori sopra presentata.
Così per ciascuna area di analisi si è cercato di identificare degli indicatori di processo, di
struttura e di esito :
A. Bisogni sociali e accessibilità ai servizi
B. Equità e distribuzione dell’offerta
C. Qualità e tempestività
D. Efficacia
E. Efficienza
1
2
3
4
5
6
7
1
2
3
4
5
6
7
8
9
1
2
3
4
5
A. Bisogni sociali e accessibilità ai servizi
Indicatore
Analisi dei problemi dello specifico gruppo interessato
Rapporto tra i gruppi target e la popolazione
Rapporto tra i gruppi target e il territorio nel tempo
Analisi sui livelli di conoscenza dei servizi da parte della popolazione target
Analisi dell’accessibilità fisica dei servizi
Distanza fra i luoghi del servizio e comuni di riferimento in KM e in tempo.
Numero e tipologia dei mezzi pubblici disponibili per il collegamento in
funzione degli orari del servizio
Analisi dell’accessibilità culturale ai servizi
Rapporto tra la popolazione e punti di accesso ai servizi (sedi del servizio).
B. Equità e distribuzione dell’offerta
Indicatore
Rapporto tra popolazione e servizio sociale professionale
Esistenza o meno di associazioni di volontariato o di volontari
Esistenza o meno di cooperative che offrono il servizio
Rapporto n. di utenti del servizio e risorse finanziarie impiegate
Rapporto tra servizi e utenti (attuali e potenziali)
Rapporto tra le quote di risorse finanziarie destinate a specifici gruppi target:
anziani, minori, disabili ….
Rapporto tra gruppi target e personale professionale operante sul territorio per
ciascun gruppo target
Rapporto tra gruppo target e servizi sul territorio
Analisi della distribuzione fisica dei servizi.
Dove sono e quanto distano dai vari comuni?
C. Qualità e tempestività
Indicatore
Rapporto tra operatori e utenti
Analisi delle professionalità e dell’esperienza degli operatori (es: quale turnover?)
Analisi dell’adeguatezza degli ambienti di lavoro e della strumentazione
Gradimento degli utenti e degli operatori
Tempi di attesa (minimi, massimi e medi) per analisi della domanda e presa in
201
carico.
1
2
3
1
2
3
4
D. Efficacia
Indicatore
Analisi degli esiti degli interventi sociali
Rapporto fra n. delle domande e n. di posti
Esistenza o meno di supporto economico al servizio per famiglie bisognose
E. Efficienza
Indicatore
Analisi delle risorse impegnate nell’erogazione dei servizi in funzione del
numero degli utenti (nell’arco del tempo)
Analisi delle disfunzioni e sprechi
Costi medi per tipologie di servizio
Rapporto tra le quote di risorse finanziarie destinate alle diverse modalità di
intervento sociale: spesa di investimento, spese correnti, spese per trasporto,
spese per ….
La valutazione dei singoli servizi viene illustrata nel dettaglio nelle parti del PdZ che
trattano le singole aree di intervento.
202
4. PROGRAMMAZIONE PER AREE DI INTERVENTO
4.1
Modello progettuale per aree di intervento in relazione alle aree organizzative
Il Piano dettaglia nella sezione “Allegati al Piano” gran parte dei servizi e interventi distinti
sia in relazione alle Aree organizzative che in riferimento a quelle di intervento mediante
schede riepilogative complessive e dettagli riportanti le diverse realtà degli otto Comuni.
Ad essi sono inoltre allegati una serie di progetti che sono stati oggetto di apposita
rilevazione in collaborazione con i Servizi Soviali territoriali, la Comunità Montana, il
Distretto Sanitario e a volte con i privati.
Trattasi solo di una piccola parte della globalità dei servizi in essere che però è
significativa sia per i contenuti previsti che in relazione agli indicatori di valutazione
appositamente inseriti a titolo esemplificativo.
203
4.2 Sezione di Piano per l’Area d’intervento Famiglia, Infanzia e Adolescenti
Promozione sociale e
comunitaria
•
•
•
Affidamento familiare (FO,CA)
Informagiovani (FO,SA)
Centro estivo/Servizio di vacanza
(FO,CA,MM,SE,SA,MF,IP,SI)
•
Centro Aggregazione (FO, MM,
MM***,SA,SI,SE)
•
Centro Diurno Socio-Educativo
•
(FO,
Tirocini formativi (FO,CA,MM, MF,
SA,IP,SI,SE)
•
Assegno per la maternità
(FO,CA, IP, MM,MF,SA,SE,SI)
•
Assegno per il nucleo
familiare (FO,CA,MM,MF,IP,SA,SE,SI)
•
Borse di studio
(FO,CA,MM,MF,IP,SA,SE,SI)
FO***, CA***, SA)
•
Ludoteca/Centro Giochi (FO,CA,SI)
•
Consultorio familiare (*) (FO,SA)
•
Equipe integr. adozioni (**)
Ubicazione: Via Carducci 1, Calcinelli di
Saltara, tel.0721-721487
•
Equipe integr. affidi
Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso
Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato
(sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail:
[email protected]
• Promozione agio – servizio educativo
domiciliare/gruppi (**)
Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso
Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato
(sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail:
[email protected]
•
Sostegno alla genitorialità (**)
Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso
Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato
(sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail:
[email protected]
•
COR (***) (FO)
•
Scuola materna paritaria (***) (SI)
Servizi
Semiresidenziali
Servizi a domicilio
•
Fornitura libri di testo
(FO,CA,MM,MF,IP,SA,SE,SI)
•
Contributi per sostegno
educativo familiare (SE)
•
Servizio Educativo
Domiciliare (SE, IP)
•
Promozione agio – servizio
educativo domiciliare/gruppi (**)
Ubicazione: Ambito Territoriale
n.7, Corso Garibaldi 8 (sede legale),
Piazza
del
Mercato
(sede
operativa), tel. 0721-723250, email:
[email protected]
t
•
Servizi
Residenziali
Interventi per
l’emergenza
Ludoteca/Centro Giochi (FO,SI,
CA***, MM***)
•
Nido d’infanzia
(FO,SA,SA***,
SI***)
•
Centro per l’infanzia (***)
(MM, SA)
•
Centro estivo
(FO,MM,MF,SE,SA,SI, CA)
•
Centro di Aggregazione
(FO,CA***,MM,MM***,SA,SI)
•
Centro Diurno SocioEducativo (FO,FO***, SA)
• C.S.E.P. (Centro sociale di
educazione permanente) (SI)
•
Promozione agio – servizio
educativo domiciliare/gruppi (**)
Ubicazione: Ambito Territoriale
n.7, Corso Garibaldi 8 (sede legale),
Piazza del Mercato (sede
operativa), tel. 0721-723250, email:
[email protected]
t
•
COR (***) (FO)
•
Scuola materna paritaria
(***) (SI)
• Spazio per bambini e bambine
(***) (CA)
Servizio comune a più aree di intervento.
LEGENDA: ( ) Comune – (*) ASUR – (**) Ambito – (***) Privato - (****) Comunità Montana
FO = Fossombrone, CA = Cartoceto, SI = Sant’Ippolito, SE = Serrungarina, IP = Isola del Piano, MM = Montemaggiore al Metauro, SE = Serrungarina, SA = Saltara
204
Sezione di Piano per l’area di intervento:
FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA
Situazione di partenza
La scelta di accorpare in un’unica area di intervento i programmi sociali relativi a 3 distinti
settori come la famiglia, l’infanzia e l’adolescenza, segue la recente normativa regionale
che con L.R. 9/03 ha voluto considerare le problematiche inerenti a questi settori come
essenzialmente interconnesse. Sarebbe stato difficile infatti a questo punto distinguere
nettamente anche le dimensioni finanziarie relative all’uno o all’altro settore suddivise in
diverse aree di intervento. Restano tuttavia inevitabilmente alcune progettazioni a cavallo
con altre aree, come un progetto di prevenzione dedicato agli adolescenti e da attuarsi in
primo luogo in abbinamento all’attività dei Centri di Aggregazione ed alcuni progetti
specificamente rivolti agli adolescenti o ai giovani ma con la evidente necessità di lasciare
abbastanza labile il confine fra i due settori.
In base a quanto già previsto nel Piano Di Zona 2003, alle esigenze via via evidenziatesi e
alle opportunità che si sono nel frattempo offerte, sono stati attuati diversi tipi di interventi
sul territorio, in base ai quali occorrerà misurare la nuova programmazione sociale.
Alcuni servizi sono diventati ormai stabili, altri progetti si sono rivelati rispondenti ai
bisogni espressi dal territorio nella specifica area di intervento.
Fra i servizi posti in essere, fra a seguito di due protocolli di intesa con l’Azienda Sanitaria,
troviamo una Equipe integrata per le Adozioni ed una Equipe integrata per gli Affidi,
operative rispettavimente dal dicembre 2003 e dal dicembre 2004. Un ulteriore servizio
promosso a livello di Ambito è quello Educativo Domiciliare o per piccoli gruppi
(“Promozione Agio”), rivolto a ragazzi con problematiche di inserimento sociale e di
disagio, operativo da gennaio 2004. Anche questo tipo di servizio si avvale della
collaborazione dell’Azienda Sanitaria così come di quella delle Scuole. Ad integrare il
Servizio Educativo Domiciliare svolge ancora le sue funzioni presso il Comune di
Fossombrone un Centro Diurno Socio-Educativo per minori, operativo già da diversi anni.
E’ ancora in vigore il piano settoriale d’Ambito di cui alla L.R. 9/03 per il periodo aprile
2004 – ottobre 2005. Detto piano ha consentito di conoscere e porre equilibrio fra tutti i
servizi pubblici e privati rivolti all’infanzia e all’adolescenza, ivi compresi i Nidi
d’Infanzia, evidenziando punti di forza ed alcune carenze ancora esistenti, soprattutto per
quanto riguarda la discontinuità dell’apertura di alcuni servizi e le difficoltà di
adeguamento a quanto previsto dalla relativa legge per ciò che concerne le autorizzazioni e
gli accreditamenti.
Un ulteriore strumento di conoscenza dei servizi presenti sul territorio è stata la Guida dei
Servizi distribuita a tutte le famiglie dell’Ambito per complessive 12.000 copie.
Da citare inoltre anche alcuni progetti che hanno avuto esiti particolarmente positivi,
quanto al coinvolgimento e quanto a complemento di servizi esistenti. Fra questi un
reportage sulle paure nell’infanzia (“Bu!”) cofinanziato dal Garante per l’Infanzia e per
l’Adolescenza della Regione Marche, che ha coinvolto centinaia di bambini e pressoché
tutti gli istituti comprensivi e le direzioni didattiche del territorio, un progetto di
formazione e di sostegno alla genitorialità mediante esperti psicologi, alcuni progetti rivolti
ai minori, in particolare extracomunitari, promossi da associazioni di volontariato
(AVULSS di Fossombrone e Cartoceto, Peter Pan di Montemaggiore al Metauro) ed un
progetto per l’attuazione in tutti i Comuni, in collaborazione con il Centro per l’Impiego, di
Tirocini Formativi estivi rivolti a studenti di terza e quarta superiore, per facilitarne la
conoscenza del mondo lavorativo e per dare continuità anche nell’estate alla propria
esperienza educativa.
205
Per produrre una pianificazione adeguata e soprattutto obiettiva per il territorio
dell’Ambito, occorre rivolgere l’attenzione anche ad alcuni punti critici. La risposta ai
bisogni del territorio non può ancora essere considerata esaustiva. Se il livello minimo dei
servizi previsti dalle indicazioni regionali è garantito, questi servizi possono comunque
essere migliorati sotto l’aspetto dell’efficacia, dell’integrazione e della progettazione di
rete, dell’armonizzazione sul territorio.
Alcuni servizi soffrono un po’ della scarsità delle risorse ed in particolare i servizi
improntati sulla promozione dell’agio nelle generazioni più giovani. I Centri di
Aggregazione per Adolescenti subiscono aperture stagionali o parziali o comunque
discontinue, i Centri per l’Infanzia, anche laddove la popolazione è più giovane e la
natalità più elevata, sono spesso di tipo privato, evidenza di un bisogno reale cui il
pubblico non riesce ancora a sopperire. A fronte di tutto ciò le Amministrazioni mostrano
consapevolezza dell’importanza di questi tipi di servizi e continuano a suggerirne il
rafforzamento anche in quei casi in cui ad esempio i Centri di Aggregazione non sono così
radicati e non denotano frequentazioni massicce, lamentando ora problemi di personale,
ora problemi di spazi adeguati.
Un altro tipo di criticità è legata alla mancanza di un consolidato sistema di confronto e di
aiuto fra le famiglie ed in particolare fra i genitori. Nonostante siano già state praticate
esperienze formative e campagne informative a favore delle famiglie e di sostegno alla
genitorialità, manca a tutt’oggi una rete consolidata e stabile di associazioni, piccoli
gruppi, singole persone che possano sopperire a questa funzione. Mancano anche occasioni
strutturate per il confronto ed il dialogo fra i genitori, così come punti di riferimento chiari
e duraturi per coloro che intendano mettere a disposizione la propria esperienza ed il
proprio tempo libero a favore degli altri.
Manca infine un raccordo sistematico fra le azioni educative e le azioni più strettamente
sociali, con tutto che i tavoli di lavoro congiunti in funzione della realizzazione di taluni
progetti, hanno già prodotto una buona integrazione. Occorre che queste azioni vengano
messe definitivamente a sistema, attraverso la stipula di ulteriori protocolli.
Obiettivi Generali
a. Dare risposta ai bisogni emersi dal territorio, con particolare riguardo a:
• Sostegno alla genitorialità
• Promozione della cultura dell’accoglienza
• Promozione di forme di auto-aiuto fra famiglie
• Realizzazione di interventi promozionali integrati fra diversi attori sociali
• Sostegno educativo per bambini e ragazzi con difficoltà familiari
• Promozione di forme di aggregazione per i bambini e per gli adolescenti, con
finalità di prevenzione del disagio
b. Armonizzare ed integrare i servizi presenti sul territorio, con particolare riguardo
a:
• Adeguamento alle indicazioni del Piano regionale
• Realizzazione di interventi educativi domiciliari e per piccoli gruppi
• Redazione di un nuovo piano degli interventi di cui alla L.R. 9/03
• Realizzazione nuovi servizi semiresidenziali per l’infanzia
• Regolamentazione dell’accesso ai servizi.
c. Promuovere la qualità dei servizi attraverso l’adozione di strumenti più evoluti,
con particolare riguardo a:
206
•
•
•
Introduzione di modulistica omogenea per il monitoraggio dei servizi presenti
sul territorio;
Introduzione sperimentale di un metodo organico di valutazione dei servizi;
Formazione integrata educatori ed isegnanti.
Obiettivi specifici rispetto alle funzioni:
1. Cura-Assistenza:
• Equipe integrata affidi/adozioni (I)
• Assistenza familiare (assegni, borse, sussidi)
2. Accompagnamento-Abilitazione:
• Progetti rivolti a minori promossi da Associazioni di volontariato (I)
• Tirocini formativi alternanza scuola-lavoro (A)
3. Promozione:
• Servizio Educativo Domiciliare (Promozione Agio) e Centro Diurno
Socio-Educativo
• Sostegno alla genitorialità e Progetto Informazione-Formazione rivolto
alle famiglie (F)
• Conclusione e prosecuzione progetto sulle problematiche dell’Infanzia
(I)
• Servizi previsti dal Piano di cui alla L.R. 9/03, Autorizzazione dei
servizi, attuazione regolamenti omogenei, predisposizione carta dei
servizi) (I)
4. Educazione:
• Progetto di prevenzione presso i Centri di Aggregazione (A)
• Strutture semiresidenziali per l’infanzia (Asilo nido)
• Formazione integrata educatori ed insegnanti (I-A)
5. Informazione-consulenza
• Progetto sulla sicurezza (guida sicura) (I)
• Sostegno linguistico e mediazione culturale per famiglie e bambini
extracomunitari (F-I)
Motivazioni
Il confronto all’interno dei gruppi di lavoro, nonché i sondaggi effettuati all’interno delle
categorie di riferimento hanno evidenziato alcune criticità da affrontare con una certa
sollecitudine. Fra questi la problematica del ruolo dei genitori, la possibilità di svolgere
correttamente il mestiere di genitori in un contesto socio-culturale in cui la presenza degli
adulti nella famiglia è resa precaria soprattutto dalle esigenze lavorative, appare come una
delle questioni più importanti da dover affrontare.
La promozione di forme di aiuto reciproco fra le famiglie da affiancare ai servizi già
disponibili e l’accompagnamento del ruolo genitoriale da parte di azioni di sostegno mirate
e specifiche può sopperire ad alcune delle problematiche più evidenti.
Nei settori dell’infanzia e dell’adolescenza, la disponibilità di servizi che affianchino
l’offerta formativa scolastica e che affermino il diritto dell’infanzia e dell’adolescenza di
disporre di spazi attrezzati autonomi per finalità di aggregazione, di ricreazione ed
espressione della libera creatività riveste altresì un’importanza strategica, tanto più se
affiancata da momenti di riflessione e di indagine sulle problematiche infantili e
207
adolescenziali promosse, laddove possibile, in collaborazione con le agenzie scolastiche e
con l’ausilio di istituti socio-demografici.
In un territorio ampio con dislocazione urbanistica articolata in piccoli centri, diventa
naturalmente impraticabile la realizzazione di interventi per l’infanzia e l’adolescenza di
tipo accentrato. Di qui la necessità di armonizzare e diffondere la presenza dei servizi su
tutto il territorio, tenendo conto della fluidità del tempo sociale, in cui variazioni
demografiche, cambiamenti di tipo economico, differenziazioni derivanti da particolari
contesti possono apportare modificazioni significative nel giro di brevissimo tempo.
Nella impossibilità di poter sostenere investimenti ingenti per l’apertura di nuovi servizi (è
prevista comunque l’apertura di un nuovo Nido per l’Infanzia e di un Centro per
l’Infanzia), appare opportuno cercare di ottimizzare le prestazioni dei servizi esistenti, con
particolare riguardo all’efficienza e alla congruità degli strumenti adottati, anche attraverso
un monitoraggio continuo e comparabile delle prestazioni.E’ in programmazione la
ristrutturazione di un edificio scolastico a Sant’Ippolito da adibire a Centro di
Aggregazione prevedendo il ricorso ai fondi strutturali( Comune Obiettivo 2).
Modalità di rapporto con il territorio (soggetti istituzionali, formazioni sociali,
popolazione)
I rapporti con il territorio avvengono attraverso il Tavolo di lavoro “Famiglia-InfanziaAdolscenza”, i Tavoli tematici legati a singole progettazioni (Progetto FormazioneInformazione per famiglie, Reportage su mondo infanzia, Progetto prevenzione ecc.), i
Servizi Sociali dei diversi Comuni, l’Ufficio di promozione Sociale, incontri e
coprogettazioni con le associazioni di volontariato, incontri diretti con i cittadini.
Modalità di raccordo/integrazione con altri servizi/interventi
Sono previsti progetti integrati o in collaborazione con il Distretto Sanitario (Equipe
integrate adozioni e affidi, Servizio Educativo Domiciliare, Centro Diurno SocioEducativo), con il Ser.T. (progetto di prevenzione rivolto agli adolescenti), con le scuole
(Reportage su problematiche dell’infanzia, servizi educativi) e con il Centro per l’Impiego
(tirocini). E’ prevista anche la collaborazione con altri soggetti, come le Autoscuole, i
Centri di Aggregazione, le parrocchie.
Azioni informative formative
E’ già stata predisposta una Guida dei Servizi rivolti alla famiglia, ai bambini ed agli
adolescenti
in
formato
cartaceo
ed
ora
anche
su
web
(www.comune.fossombrone.ps.it/ambito). Le iniziative vengono pubblicizzate anche
attraverso la stampa e all’occorrenza attraverso conferenze stampa, presentazioni e
convegni.
La formazione viene assicurata su tre livelli: ai dipendenti comunali direttamente dagli Enti
di appartenenza, ai dipendente delle Cooperative che gestiscono i servizi viene richiesta da
appalto ed in alcuni progetti sono previsti veri e propri momenti formativi specifici (per
famiglie, educatori, ragazzi ecc.).
E’ previsto un progetto specifico di formazione integrata per gli educatori che operano nei
Servizi Educativi Domiciliari ed in Piccoli Centri e per gli insegnanti delle scuole.
208
Risorse professionali
Ambito: incarico di staff per seguire specificamente l’area Famiglia-Infanzia-Adolscenza;
Comuni: personale servizi sociali
Cooperative Sociali: educatori ed animatori presso i Servizi Educativi e presso i Centri di
Aggregazione
ASUR: personale equipe adozioni/affidi
Risorse strutturali
Centro Aggregazione: Fossombrone, Sant’Ippolito, Montemaggiore, Saltara
Informagiovani: Fossombrone, Saltara
Nidi d’Infanzia: Fossombrone, Saltara
Centro Diurno Socio-Educativo: Fossombrone
Centri per l’infanzia:
Centri per Bambini e Famiglie:
Spazi per bambini e bambine
Aule istituti scolastici
Oratori
Centri estivi
209
4.3 Sezione di Piano per l’Area d’intervento Giovani
Promozione sociale e
comunitaria
• Informagiovani (FO,SA)
• Centro di Aggregazione (FO,SE, MM,MF,SI,
SA)
• Punto informalavoro (FO)
• Informagiovani virtuale (CA)
• I giovani alla scoperta del territorio (MM)
Servizi a domicilio
Servizi Semiresidenziali
Servizi
Residenziali
Interventi per
l’emergenza
• Centro di Aggregazione (FO,SE,MF,
MM, SA,SI)
• C.S.E.P. (Centro sociale di
educazione permanente) (SI)
Servizio comune a più aree di intervento.
LEGENDA: ( ) Comune – (*) ASUR – (**) Ambito – (***) Privato - (****) Comunità Montana
FO = Fossombrone, CA = Cartoceto, SI = Sant’Ippolito, SE = Serrungarina, IP = Isola del Piano, MM = Montemaggiore al Metauro, SE = Serrungarina, SA = Saltara
210
Sezione di Piano per l’area di intervento:
GIOVANI
Situazione di partenza
La scelta di dedicare ai Giovani una precisa sezione del Piano di Zona vuole essere
coerente alle linee regionali che con la L.R. 46/95 hanno cercato di attribuire un’attenzione
particolare alle problematiche specifiche di questa condizione dell’esistenza. La sezione
dedicata ai giovani, pur con una serie di interconnessioni essenziali con quella
dell’adolescenza, della prevenzione, del disagio adulto, merita di essere affrontata a parte.
Presso i Comuni dell’Ambito sono attivi diversi servizi espressamente dedicati ai giovani
ed in particolare Centri di Aggregazione ed Informagiovani. Mentre per i primi non si può
parlare di omogeneità e continuità, i due Informagiovani (più uno virtuale, in versione
telematica) presenti sul territorio rappresentano ormai punti di riferimento “storici” non
solamente per i relativi Comuni di appartenenza (Fossombrone e Saltara), ma anche per i
Comuni limitrofi. E’ proprio sfruttando la diffusione del servizio sul territorio che si è
potuto per la prima volta sperimentare un’uniziativa di orientamento in rete, attraverso il
lavoro di un consulente per l’orientamento lavorativo (un neolaureato con assegno di
ricerca) e attraverso la realizzazione di appuntamenti informativi congiunti. Oltre a questi
servizi dedicati ai giovani esistono anche iniziative essenzialmente giovanili o iniziative
con forte partecipazione giovanile, alcune delle quali sono fortemente rappresentative
dell’attivismo giovanile presente sul territorio.
A fronte di questa situazione di partenza, conseguentemente a quanto stabilito nel Piano di
Zona 2003, l’Ambito ha realizzato diversi progetti specificamente dedicati ai giovani. Fra
queste una iniziativa artistica sperimentale denominata dagli stessi giovani “6 fuori” che ha
prodotto un certo coinvolgimento fra i giovani appartenenti ai diversi Comuni dell’Ambito,
soprattutto a livello organizzativo ed ha consentito di mettere in condizione i giovani di
sperimentare l’organizzazione comune di un’iniziativa, dal livello della progettazione a
quello della programmazione fino alla pubblicità (loro un sito internet dedicato) ed alla
realizzazione vera e propria.
I servizi e le opportunità rivolte ai giovani sono stati inoltre divulgati attraverso la
pubblicazione di un’apposita Guida, attraverso la quale i giovani del territorio sono stati
resi partecipi delle possibilità di partecipazione attiva alla vita sociale del proprio territorio.
L’esperienza maturata sul territorio da parte di alcuni servizi rappresenta un valido punto
di partenza ed un fattore di rilievo su cui imbastire la futura programmazione. La presenza
di servizi stabili come i due Informagiovani, così come la crescente sensibilità emersa nei
vari Comuni dell’Ambito circa le problematiche riguardanti le Politiche Giovanili, offrono
sicure basi su cui pianificare una programmazione allargata e di rete. Alla stessa maniera
l’esperienza assodata presso alcuni Comuni relativamente all’organizzazione di iniziative
organizzate direttamente dai giovani nonché l’attivismo giovanile dimostrato nel recente
passato garantiscono la possibilità di ampliare il coinvolgimento dei giovani sul territorio e
di trasmettere buone prassi fra i diversi gruppi e le diverse associazioni giovanili.
Resta tuttavia il problema della disomogeneità a livello di esperienza storica nelle politiche
per i giovani e della presenza dei servizi sul territorio. Non sempre la maggiore presenza di
giovani nel contesto demografico corrisponde ad una maggiore presenza di servizi a loro
dedicati. La relativa mancanza di disponibilità delle risorse induce peraltro a non dare per
scontati ulteriori investimenti nel settore giovanile.
Sembra quanto più opportuno rafforzare la messa in rete dei servizi, a partire dall’attività
degli Informagiovani fino all’organizzazione di iniziative giovanili congiunte.
211
Obiettivi Generali
1. Opportunità e Comunicazione:
a. Rafforzamento del ruolo dei due Informagiovani esistenti sul territorio e
loro messa in rete, come punti di riferimento per tutti i Comuni
dell’Ambito per l’informazione rivolta specificamente ai giovani;
b. Attivazione di un servizio per il tramite degli Informagiovani di
informazione telematica, attraverso una mailing list ed una newsletter da
inviare periodicamente all’utenza e riportante informazioni scelte fra una
serie di settori di interesse (lavoro, formazione, cultura, tempo libero ecc.);
c. Realizzazione di incontri tematici, organizzati per il tramite degli
Informagiovani, su argomenti di particolare interesse (mobilità europea,
ricerca del lavoro, contratti ecc.).
2. Protagonismo:
a. Rafforzamento delle iniziative giovanili presenti sul territorio e
dell’attivismo giovanile, attraverso l’incontro dei diversi giovani
organizzatori ed il confronto fra le varie esperienze;
b. Realizzazione di un evento artistico dei giovani dell’Ambito (“Il corto”)
c. Promozione dell’associazionismo e del volontariato giovanile, in
collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato, mediante incontri
tematici ed agevolazioni per la costituzione di nuove associazioni giovanili;
d. Realizzazione di un Corso di formazione rivolto ai giovani
sull’organizzazione di manifestazioni ed eventi, attraverso il confronto
con altre esperienze ed agevolazione dell’ingresso dei giovani
nell’organizzazione di eventi culturali e turistici locali.
3. Prevenzione:
a. Realizzazione di incontri di sensibilizzazione o di un corso di
formazione, espressamente rivolti ai giovani, allo scopo di coinvolgerli
sulle problematiche legate all’uso delle sostanze e di attivare comportamenti
di mutuo-aiuto.
Obiettivi specifici rispetto alle funzioni:
6. Cura-Assistenza:
•
7. Accompagnamento-Abilitazione:
• Costituzione associazioni giovanili
8. Promozione:
• Iniziative giovanili dei singoli Comuni
• “Il corto” – iniziativa giovanile d’Ambito (L.R. 46/95)
9. Educazione:
• Corso formazione per organizzazione eventi
• Incontri di sensibilizzazione e prevenzione
10. Informazione-consulenza
• Rafforzamento Informagiovani
• Servizio informazione telematica
• Incontri tematici
212
Motivazioni
Si intende fornire ai giovani strumenti qualificati e puntuali per conoscere le opportunità
disponibili relativamente alla formazione, al lavoro ed al tempo libero, in controtendenza
rispetto ad un’invasione di informazioni disorganica, confusa ed a volte disorientante. La
possibilità dei giovani di fruire di informazioni qualificate e supportate da personale
esperto che funga da “anticamera” ai servizi disponili sul territorio, appare la migliore
condizione per rendere le loro scelte libere e ponderate. Nell’impossibilità di rendere
capillare il servizio sul territorio, si ritiene di dover puntare su una strategia di
compartecipazione in rete delle risorse esistenti, rafforzando ove possibile gli strumenti
telematici (internet, newsletter ecc.) e proponendo grazie agli Informagiovani iniziative
informative fruibili da tutti i Comuni dell’Ambito.
Si intende inoltre dare continuità alle azioni promosse dai singoli Comuni per rendere
attiva e partecipa la vita dei giovani sul territorio, attraverso la possibilità di realizzare
iniziative eprodotti in forma quantopiù autogestita ed attraverso veri e propri corsi di
formazione che forniscano ai giovani gli strumenti essenziali per realizzare alcuni progetti
in prima persona e con diretta responsabilità.
Si ritiene infine di dover promuovere un’azione diffusa di prevenzione, attraverso
l’attivazione delle stesse energie positive di cui sono potenzialmente in possesso i giovani,
con l’obiettivo di facilitare in questa maniera l’adesione a comportamenti non devianti.
Modalità di rapporto con il territorio (soggetti istituzionali, formazioni sociali,
popolazione)
Non si può parlare di giovani senza coinvolgere direttamente i giovani. E’ previsto pertanto
il coinvolgimento più ampio possibile dei giovani nei processi di partecipazione e
soprattutto di progettazione, come tra l’altro già previsto dalla L.R. 46/95.
Sarà altresì importante mettere in contatto i giovani con le realtà associative, le
organizzazioni, gli enti e tutte le realtà che possano costituire occasioni di conoscenza e di
inserimento sociale già esistenti sul esistenti sul territorio. Sarà altresì importante
provvedere ad istituire un rapporto diretto e continuativo con il mondo delle imprese, onde
favorire l’accesso al mondo del lavoro.
Sarà infine importante incoraggiare formule che inducano al confronto intergenerazionale.
Modalità di raccordo/integrazione con altri servizi/interventi
E’ previsto uno stretto raccordo con la programmazione adottata per la sezione di piano
rivolta alla famiglia e soprattutto all’adolescenza, prevedendo momenti di interazione e di
progettazione comune. E’ inoltre previsto un raccordo con il Centro per l’Impiego, con il
Centro Servizi per il Volontariato, con i Sindacati, con le Associazioni di Categoria e con i
servizi erogati dalla Provincia.
Azioni informative formative
Come per l’area di intervento relativa alla famiglia, all’infanzia e all’adolescenza,anche per
i giovani è stata di recente redatta una Guida delle opportunità e dei servizi presenti sul
territorio. E’ già in corso di realizzazione la versione internet del documento, con la
possibilità di procedere ad un aggiornamento continuo dei dati.
213
Le iniziative promosse dai giovani o per i giovani verranno comunque rese pubbliche
attraverso materiale pubblicitario a stampa, attraverso le radio ed i giornali.
Per quanto concerne la formazione, sono previsti veri e propri corsi di formazione per i
giovani (per la realizzazione di eventi e di prevenzione) come sopra richiamato.
Apposita formazione è prevista anche per gli operatori che lavoreranno a fianco ai giovani,
come da contratti previsti negli appalti di gestione.
Risorse professionali
Ambito: incarico di staff per seguire specificamente l’area Giovani;
Comuni: personale servizi sociali;
Cooperative Sociali: animatori presso i Centri di Aggregazione ed operatori degli
Informagiovani;
Risorse strutturali
Centro Aggregazione: Fossombrone, Sant’Ippolito, Montemaggiore, Saltara, Serrungarina,
Montefelcino
Informagiovani di: Fossombrone e Saltara
214
4.4 Sezione di Piano per l’Area d’intervento Disabilità
Promozione sociale e
comunitaria
• Servizio di integrazione scolastica (FO, CA,
MM,SA,MF,SI, SE )
• Centro aggregazione estivo (FO)
• UMEE (*) (FO, SA)
Ubicazione: ASUR Zona Territoriale n.3,
Distretto di Calcinelli di Saltara,, Via Carducci 1,
tel. 0721-721487/Distretto di Fossombrone, Via
Kennedy, tel. 0721-0721-721210
• UMEA (*) (FO, SA)
Ubicazione: ASUR Zona Territoriale n.3,
Distretto di Calcinelli di Saltara,, Via Carducci 1,
tel. 0721-882803 /Distretto di Fossombrone, Via
Kennedy, tel. 0721-0721-721213
• Punto informalavoro (FO)
• Servizio inserimento lavorativo/Tirocini
Formativi (FO,CA,SA,SI, IP, MM)
Servizi a domicilio
• SED (CA,MM,SE,SA)
• SAD (MM, CA, SA, IP )
• Trasporto (MF)
Servizi Semiresidenziali
Servizi
Residenziali
Interventi per
l’emergenza
• Centro di aggregazione estivo (FO)
• Centro Diurno Socio Educativo (MF,
CA***)
Servizio comune a più aree di intervento.
LEGENDA: ( ) Comune – (*) ASUR – (**) Ambito – (***) Privato - (****) Comunità Montana
FO = Fossombrone, CA = Cartoceto, SI = Sant’Ippolito, SE = Serrungarina, IP = Isola del Piano, MM = Montemaggiore al Metauro, SE = Serrungarina, SA = Saltara
215
Sezione di Piano per l’area di intervento:
DISABILITA’
Situazione di partenza
Questo territorio fin dal 2002 ha avviato la progettazione ai sensi della L.R. 18/96 a livello
di Ambito in relazione alle indicazioni della Regione Marche. Il Piano di zona 2003
prevedeva, in relazione ad una lettura del contesto sociale, la attivazione di un ulteriore
centro disabili ed alcune iniziative formative, oltre al potenziamento dei servizi in essere.
Per la predisposizione del nuovo Piano si è proceduto da una prima ricognizione della
offerta dei servizi e da una attenta lettura della domanda, in relazione al raggiungimento
degli obiettivi prefissi. Gli obiettivi del rimo piano possono brevemente esser riassunti:
nell’esigenza di far nascere una forte integrazione dei servizi e degli interventi in materia
sociale e sanitaria;
nella programmazione ed organizzazione degli interventi atti a migliorare la qualità delle
prestazioni erogate;
nella gestione solidaristica e partecipata dei servizi.
Il gruppo di lavoro handicap, formalmente costituito quale Coordinamento H di Ambito ha
nel tempo approfondito le varie problematiche inerenti la disabilità: è inoltre nel periodo
stata sempre assicurata la partecipazione anche ai lavori del Coordinamento H provinciale.
Nel gennaio 2004 si costituiva il CDIH di Ambito presso l’Istituto comprensivo di Saltara ed
in seguito i relativi organismi per la programmazione e veniva sottoscritto un Accordo di
programma per definirne gli obiettivi, i compiti, le competenze e la partecipazione. Nel
dicembre 2004 veniva sottoscritto da parte di tutte le Amministrazioni comunali, le scuole
dell’Ambito di ogni ordine e grado apposito protocollo di intesa in relazione all’inserimento
scolastico di alunni disabili.
Il piano triennale vuole non solo rafforzare il sistema generale degli interventi e servizi,
promuovere appositi interventi per la qualificazione dei servizi (vedi progetto di
valutazione e L.R. 20/02)e per migliorare i processi di inserimento lavorativo , in
strettissima collaborazione con gli enti locali, la Regione, la Provincia ,le Scuole, il Distretto
sanitario, le associazioni di volontariato, la cooperazione sociale, le associazioni di
categoria, il mondo delle imprese i familiari e i cittadini tutti quegli interventi . Parte degli
interventi vogliono anche favorire opportunità per il tempo libero, di cui si è registrata la
carenza nel nostro territorio.
Accanto agli interventi ricompresi nel primo piano di zona sono nel biennio stati sviluppati
interventi e servizi sia a gestione pubblica che privata. La progettazione potendo consolidare
le forme di partecipazione ha consentito la messa in rete degli interventi, per meglio
rispondere alle esigenze del nostro territorio e per una programmazione congiunta. A livello
di Ambito si sono promossi interventi di sostegno alle attività di volontariato favorendo la
informazione e la conoscenza delle opportunità di cofinanziamento, supportando le
associazioni anche per la progettazione.
Le priorità di intervento per il triennio 2005/07
Obiettivi Generali
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
favorire i processi di integrazione socio sanitaria nell’area specifica
aumento del livello quantitativo e qualitativo dei servizi domiciliari
interventi sul versante della prevenzione
favorire la informazione corretta sulle patologie
migliorare la comunicazione ed informazione degli interventi e servizi
promuovere interventi formativi mirati
miglioramento segnalazione casi (medici di base,pediatri, scuole, servizi sociali e
216
sanitari territoriali)
8. aumento del livello di consapevolezza degli amministratori
Obiettivi specifici rispetto alle funzioni
Predisposizione di programmi per:
rafforzamento delle prassi per la informazione e prevenzione integrata dell’osservatorio a
livello di ambito
potenziare la programmazione dei CSER nei periodi di chiusura in stretta collaborazione con
gli operatori sociali mediante programmazioni per il tempo libero anche per soggetti che non
frequentano i centri
prevedere interventi di formazione per il personale operante presso i CSER
studiare le modalità per attivare un servizio di tipo residenziale
definire un protocollo di intesa per l’inserimento lavorativo
promuovere interventi formativi/informativi sulla L. 68/98
rafforzare il livello della partecipazione
Motivazioni
Gli interventi nel settore dell’Handicap sono oggetto già da qualche anno di
programmazione a livello di Ambito e risultano abbastanza consistenti; tuttavia esistono
alcune criticità:
L’UMEE e l’UMEA che operano in questo Distretto non dispongono di personale dedicato
appieno, ma interagiscono anche in altri servizi. La mappatura del problema nell’ultimo
periodo è stata sicuramente migliorata come pure la possibilità della presa in carico di un
discreto numero di soggetti.
Per quanto riguarda l’inserimento lavorativo si programma la sottoscrizione di un apposito
protocollo di intesa fra tutti i soggetti interessati. Per informare circa le opportunità dela
L.68/98 si intende programmare apposito convegno.
Si prevedono inoltre interventi per omogeneizzare e migliorare qualitativanete la
progettazione e valutazione individualizzata nei CSER, promuovendo una progettualità di
rete che consenta di intervenire in modo efficiente ed efficace nei percorsi di inserimento
lavorativo.
Relativamente all’inserimento scolastico entro il 2006 si intende promuovere un servizio a
gestione di ambito (qualora rafforzato l’Ambito) e affrontare specificatamente il problema
collegato alla professionalità dell’assistente dell’ente locale in ambito scolastico.
La programmazione triennale inoltre prevede apposita progettazione unitamente alle
associazioni di volontariato per promuovere interventi per la integrazione sociale nel tempo
libero, sia per i frequentanti dei due CSER che per disabili a domicilio.
Modalità di rapporti con il territorio
L’Ambito territoriale svolge compiti di coordinamento e promuove la programmazione e
coofinamento con fondi di cui alla L.R. 18/96.
Incontri periodici del Coordinatore, Ufficio di Piano, tavolo concertazione, coordinamento H
e tavoli tecnici tematici..
217
Modalità di raccordo/integrazione con altri servizi/interventi
Incontri di coprogettazione con le Istituzioni scolastiche, con i servizi ASUR, e Ambito
sociale.
Incontri con il Centro per l’Impiego.
Azioni informative e formative previste
Sono organizzati tavoli di programmazione ampiamente rappresentativi.
Depliants, comunciati stampa, periodici dei vari comuni, sito Internet, incontri tra operatori
dei servizi incontri con il volontariato
Risorse professionali
Responsabili servizi sociali Comunali
UPS
Operatori dei servizi ASUR
Educatori professionali delle Coop. sociali
Docenti e operatori scolastici
Laureato in borsa lavoro
Operatori servizi informativi
Risorse strutturali e spazi
CSER Le Ville d Montefelcino
CSER Villa Evelina di Lucrezia
Centri di aggregazione comunali
Sedi comunali
Centri gioco dei Comuni
Piscina comunale di Fossombrone
Impianti sportivi comunali e privati
Ludoteca di Fossombrone
Strutture scolastiche
Sedi patronati Fossombrone e Calcinelli
Sala riunioni Ambito
Servizi sociali Comuni Ambito
218
4.5 Sezione di Piano per l’Area d’intervento Disagio Adulto e Salute mentale
Servizi a domicilio
Promozione sociale e
comunitaria
• Servizio di Inserimento Lavorativo
Servizi Semiresidenziali
• Fornitura pasti caldi (FO,MM,SE,SA, IP)
• SAD (SA)
• Punto informalavoro (FO)
• Sollievo: servizio educativo e
• Interventi in materia penitenziaria e posttutelare (**)
penitenz. (**)
Ubicazione: Ambito Territoriale n.7,
Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza
Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato del Mercato (sede operativa), tel. 0721(sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail: 723250, e-mail:
[email protected]
[email protected]
• SER.T. (*) (FO)
Ubicazione: via Kennedy , tel. 0721/740250
• Sollievo: servizio educativo e tutelare (**)
Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso
Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato
(sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail:
[email protected]
Servizi Residenziali
Interventi per l’emergenza
• Centro accoglienza
per donne vittime
della tratta (***) (SA)
(FO, CA, MM,
SA, SI)
Servizio comune a più aree di intervento.
LEGENDA: ( ) Comune – (*) ASUR – (**) Ambito – (***) Privato - (****) Comunità Montana
FO = Fossombrone, CA = Cartoceto, SI = Sant’Ippolito, SE = Serrungarina, IP = Isola del Piano, MM = Montemaggiore al Metauro, SE = Serrungarina, SA = Saltara
219
Sezione di Piano per l’area di intervento:
DISAGIO ADULTO e SALUTE MENTALE
Situazione di partenza
Interventi in materia penitenziaria e post penitenziaria:
In relazione alla presenza a Fossombrone di una Casa di reclusione con oltre 170 detenuti, il
primo Piano di zona includeva apposita programmazione di interventi finalizzati a
contestualizzare la realtà carceraria con il territorio, a collaborare per rendere il tempo di
reclusione un percorso per il recupero curando quindi la qualità della vita dentro il carcere .
In fase di applicazione del Piano, avendo riscontrato una difficile comunicazione interna,
poca integrazione tra le iniziative ed attività promosse si è avviata una importante fase di
consultazione e partecipazione sia per il monitoraggio degli interventi messi in atto che per
l’avvio di una programmazione congiunta che promuovesse la integrazione degli intenti.
Un apposito gruppo di lavoro opera attivamente a partire dall’autunno 2003 a cui
partecipano referenti sia istituzionali che privati . La programmazione in atto nel 2005 vede
interventi in collaborazione con l’ Associazione di volontariato, Cooperazione sociale,
Università di Urbino, Istituto scolastico di Cartoceto e con la direzione della Casa di
reclusione ed il Provveditorato per la Amm.ne Penitenziaria. Gli obiettivi che si intendono
perseguire sono molteplici.
In futuro, stante l’aumento della presenza di detenuti immigrati, si renderà necessaria la
figura del mediatore linguistico.
Salute mentale:
Il Servizio di Sollievo che nel nostro territorio (Ente gestore Fano) è stato avviato solo a
partire dal novembre 2003 dovrà nel corso del triennio poter contare su una programmazione
regionale più a lungo periodo. Questo potrà facilitare una maggiore e migliore
implementazione degli interventi che spesso vengono programmati in tempi troppo ristretti.
Una criticità sentita nel nostro territorio è dovuta alla carenza di un servizio per
l’inserimento lavorativo, e quindi è opportuno che la programmazione preveda la possibilità
di addivenire in tempi brevi alla sottoscrizione di apposito protocollo di intesa. Avviata nei
mesi scorsi una attiva collaborazione con il punto per l’impiego per l’orientamento
lavorativo fasce deboli. A livello distrettuale il ns territorio non dispone di un CIM, e
questa problematica già rappresentata all’ASUR dovrebbe essere fattivamente affrontata.
Relativamente alla prevenzione tossicodipendenze ed alcoldipendenze e tabagismo si rinvia
alle sezioni di Piano Famiglia Infanzia adolescenza e Giovani che ricomprendono apposite
progettazioni, fatti salvi alcuni interventi qui riportati.
L’offerta residenziale mette a disposizione delle donne vittime della tratta e loro figli una
struttura a gestione religiosa a Saltara. Anche per questa struttura è in previsione la
autorizzazione ai sensi della L.R. 20/02.
Le priorità di intervento per il triennio 2005/07
Obiettivi Generali
in relazione alla realtà carceraria
9. migliorare la informazione e partecipazione
10. promuovere interventi per migliorare la qualità della vita all’interno della struttura
11. favorire i processi di recupero
12. promuovere l’accoglienza di detenuti in permesso e loro familiari
13. favorire la formazione
220
Disagio psichico:
14. favorire la integrazione
15. migliorare il livello della informazione
16. migliorare il monitoraggio e la segnalazione dei casi
17. rafforzare la collaborazione interistituzionale e con i soggetti privilegiati
18. potenziare il sistema dell’offerta dei servizi
Dipendenze:
19. promuovere iniziative di informazione nelle scuole superiori
20. promuovere iniziative con i CAG
21. migliorare il sistema di lettura del disagio adulto e delle modalità di intervento
22. migliorare la integrazione socio sanitaria degli interventi
23. avviare interventi di formazione integrata
Contrasto emarginazione e povertà:
24. coordinare le inziative enti locali, associazioni ecc.
25. favorire l’accesso all’abitazione
Obiettivi specifici rispetto alle funzioni
Predisposizione di programmi per:
migliorare la qualità della vita carceraria in collaborazione con le Associazioni e la
direzione del Carcere
sostenere gli interventi per la formazione scolastica di base
rafforzare l’inserimento in attività occupazionali e lavorative all’interno della struttura
potenziare l’accoglienza dei familiari
prevedere la accoglienza di detenuti in permesso
assicurare iniziative culturali, ricreative e sportive all’interno della struttura
favorire l’integrazione di detenuti immigrati con la presenza di mediatore linguistico: in
previsione più a lungo termine
Salute Mentale:
interventi educativi a domicilio
iniziative di aggregazione
interventi di assistenza tutelare per situazioni familiari a rischio
inserimento lavorativo
ascolto
promozione di forme di auto aiuto
migliorare il protocollo di intervento tra l’equipe sollievo e le istituzioni di riferimento
Dipendenze:
continuità con i progetti di cui al DPR 309/90 e progettazione in raccordo con le apposite
linee regionali
informazione
iniziative di prevenzione incidenti stradali
collaborazione con le forze dell’ordine, medici di base, Distretto Sert
Iniziative di inserimento lavorativo
Motivazioni
Interventi in materia penitenziaria e post penitenziaria:
La programmazione di cui al presente piano è stata definita in seguito ad un apposito
221
processo di partecipazione e concertazione degli interventi a livello di Ambito,che ha
coinvolto la direzione carceraria, diverse associazioni di volontariato e cooperazione
sociale, il mondo della scuola e universitario. I risultati positivi delle precedenti
programmazioni 2003 e 2004 hanno indirizzato gli interventi in programmazione sia in
relazione alla opportunità di dare continuità a gran parte delle azioni precedenti e
prevedendo anche l’avvio di ulteriori interventi.
Particolare rilievo è stato dato in questo percorso alla necessità di integrare le varie
iniziative addivenendo ad una programmazione integrata, dove la tipologia, il peso degli
interventi è stato oggetto di precisi momenti di concertazione, sostenuti dal processo di
valutazione delle programmazioni precedentemente messe in atto.
Da sviluppare nelle prossime programmazioni annuali la possibilità di interventi specifici
in relazione all’aumento dei detenuti immigrati e potenziare gli interventi di inserimento
occupazionale.
Salute mentale:
L’età in cui si manifestano le problematiche si è abbassata e quindi diventa
particolarmente necessario il monitoraggio per assicurare interventi tempestivi. In
particolare il servizio educativo è rivolto soprattutto a persone giovani per sostenerle nel
processo di integrazione sociale.
Nel contempo non vanno sottese le necessità di intervenire in casi di cronicità e di
particolare disagio delle famiglie: in questo senso è stato previsto per il nostro territorio
anche un intervento di assistenza tutelare domiciliare. Dopo circa 2 anni dall’avvio dei
servizi di sollievo si è evidenziata la necessità di potenziare l’ascolto e l’accoglienza di
persone con disagio psichico e loro famiglie e migliorare la messa in rete degli interventi .
vanno messi a punto inoltre i processi per favorire l’integrazione lavorativa. Unitamente al
sert e al dipartimento di salute mentale va afforntato il delicato problema dei soggetti
pischiatrici affetti da tossicodipendenze e/o alcolismo.
Dipendenze:
Per contrastare fenomeni di esclusione sociale e in relazione alla multiproblematicità di
molte situazioni si intende promuovere l’approccio integrato, che superi le buone prassi
individualmente messe in campo per sistematizzare le modalità di intervento
L’esperienza in tali interventi nel Comune capofila, maturata fin dal 1991 con la messa in
atto di progettazioni specifiche pone da un lato la necessità di dare continuità agli
interventi precedentemente messi in atto in collaborazione con il Sert nelle scuole e nei
CAG, permettendo di poter anche in relazione ai processi di valutazione migliorare la
qualità della programmazione.
Come per altre sezioni del piano in questa nuova programmazione insiste un apposito
progetto di valutazione in collaborazione con l’università di Urbino.
Relativamente all’alcolimo vanno potenziati ed in alcuni casi avviati interventi specifici.
In programmazione, in relazione all’aumento di incidenti stradali una campagna formativa
ed informativa in collaborazione con le scuole e le Autoscuole.
Modalità di rapporti con il territorio
Incontri periodici del coordinatore , ufficio di Piano, tavolo della concertazione , gruppi di
lavoro, equipe sollievo.
Modalità di raccordo/integrazione con altri servizi/interventi
Incontri di coprogettazione con le Istituzioni scolastiche, con i servizi ASUR, Ambito,
direzione e gli educatori del carcere. Incontri con il Centro per l’Impiego.
222
Azioni informative e formative previste
Sono previste attività formative
Depliants, comuncati stampa, periodici dei vari comuni, sito Internet, incontri tra operatori
dei servizi incontri con il volontariato
Risorse professionali
Responsabili servizi sociali Comunali
UPS
Operatori dei servizi ASUR
Educatori professionali delle Coop. sociali
Docenti e operatori scolastici
Laureato in borsa lavoro
Operatori servizi informativi
Equipe sollievo
Volontariato
Risorse strutturali e spazi
Casa di Reclusione
Casa Paci
Abitazione parroco carcere
Spazi comunali
CAG
Strutture distretto
Strutture scolastiche
Sala riunioni Ambito
Servizi sociali Comuni Ambito
223
4.6 Sezione di Piano per l’Area d’intervento Anziani
Promozione sociale e
comunitaria
• Vacanze (FO,MM,SA,IP,SI, CA)
• Centro sociale (FO, CA, SA)
• Vediamoci (assistenza leggera) (**)
Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso
Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato
(sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail:
[email protected]
• Telesoccorso (*)
Ubicazione: Asur Zona Territoriale n.3, Distretto
di Socio-sanitario di Fossombrone, Via Kennedy,
tel. 0721-721213
Servizi a domicilio
• Fornitura pasti caldi (FO, MF, MM,SA,
Servizi Semiresidenziali
• Centro sociale (FO,SA)
IP,SE)
• Contributo per assistenza
domiciliare (FO)
• SAD (CA,MM,SA,SI, IP)
• Trasporto (SE)
• Vediamoci (assistenza leggera) (**)
Ubicazione: Ambito Territoriale n.7,
Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza
del Mercato (sede operativa), tel. 0721723250, e-mail:
[email protected]
•
SAD (*)
Ubicazione: Asur Zona Territoriale n.3,
Distretto di Socio-sanitario di
Fossombrone, Via Kennedy, tel. 0721721324
Servizi
Residenziali
Interventi per
l’emergenza
• Casa di Riposo (FO,SA)
• RSA (***) (FO)
• Residenza Protetta
(***) (FO)
Servizio comune a più aree di intervento.
LEGENDA: ( ) Comune – (*) ASUR – (**) Ambito – (***) Privato - (****) Comunità Montana
FO = Fossombrone, CA = Cartoceto, SI = Sant’Ippolito, SE = Serrungarina, IP = Isola del Piano, MM = Montemaggiore al Metauro, SE = Serrungarina, SA = Saltara
224
Sezione di Piano per l’area di intervento:
ANZIANI
Il quadro demografico
L’Ambito Territoriale Sociale n. 7 è caratterizzato, da un punto di vista demografico, da
due “anime” distinte: l’una, prevalente nel territorio vallivo che si snoda lungo il percorso
del Fiume Metauro, soprattutto in prossimità dei comuni a ridosso della costa; l’altra
invece arroccata sulle colline che si stendono, orograficamente, più a monte. La prima zona
è contraddistinta da una maggiore vivacità demografica, testimoniata dalla crescita della
sua popolazione che continua a verificarsi anche negli ultimi anni, con Cartoceto
(soprattutto grazie alla sua frazione di Lucrezia), Saltara (grazie a Calcinelli) e
Montemaggiore che registrano tutte incrementi demografici superiori al 5% nel periodo
compreso tra il 2000 ed il 2003 (cfr. Tab. 1):. La seconda “anima” dell’Ambito Territoriale
si trova invece all’estremo geografico opposto, ed in particolare nei comuni di Isola del
Piano e Fossombrone (quest’ultimo sì comune capofila e quindi maggiore per dimensioni,
ma anche territorialmente disperso e fortemente ruralizzato per l’ampiezza dei suoi confini
amministrativi, che includono un numero rilevante di case sparse), dove il recente tasso di
crescita della popolazione è risultato minimo (inferiore all’unità a Isola del Piano, di poco
sopra a Fossombrone). In mezzo – sia geograficamente, sia come connotazione
demografica – appaiono Serrungarina, Sant’Ippolito e Montefelcino, con tassi di crescita
del 3-4% (ma con una stasi assoluta per l’anno 2003 a Montefelcino, che lascia intravedere
la maggiore somiglianza demografica di tale comune a Isola del Piano e Fossombrone).
Nel complesso, i diversi tassi di crescita degli otto comuni dell’Ambito hanno portato ad
una crescita media di quasi il 4% per l’intero territorio.
Tab. 1: Evoluzione demografica nei comuni dell’ATS n. 7 (2000-2003)
Variazione tra 2000 e 2003
2000
ATS n. 7
Fossombrone
Cartoceto
Isola del Piano
Montefelcino
Montemaggiore al M.
Saltara
Sant'Ippolito
Serrungarina
30067
9584
6399
657
2535
2105
5106
1504
2177
2003
31235
9695
6830
661
2622
2214
5390
1559
2264
in valore
assoluto
in %
1168
111
431
4
87
109
284
55
87
3,9
1,2
6,7
0,6
3,4
5,2
5,6
3,7
4,0
Rimandando per ulteriori approfondimenti al “Profilo di comunità”, ciò che qui interessa
comprendere è come l’evoluzione demografica complessiva sopra delineata si rifletta nel
diverso grado di invecchiamento delle realtà territoriali considerate. Osservando i dati
riportati in tab. 2, si osserva infatti che nel 2003 risiedevano nel territorio dell’ATS 6.279
persone di età superiore ai 65 anni, pari al 20,5% dell’intera popolazione. Sebbene tale
numero risulti, in valore assoluto, di 73 persone superiore a quello registrato tre anni
225
prima, in termini percentuali si osserva una leggera contrazione (rispetto al 20,6% del
2000). Ciò riflette il fatto che la crescita demografica si è recentemente concentrata nelle
fasce più giovani della popolazione (di età cioè inferiore ai 65 anni), che si sono pertanto
incrementate più di quanto non si sia riscontrato per la popolazione anziana.
I dati riportati consentono di notare inoltre come tale fenomeno si differenzi tra i diversi
comuni, riflettendo le due “anime” precedentemente menzionate. Da un lato troviamo i
comuni semi-costieri di Saltara, Cartoceto e Montemaggiore al Metauro, in cui il numero
di persone anziane risulta effettivamente aumentato (da 902 a 933 nel primo; da 1.161 a
1.207 nel secondo; da 420 a 431 nel terzo). Dall’altro troviamo i comuni dell’entroterra,
caratterizzati al contrario da una riduzione del numero di persone anziane, seppure limitata
a poche unità per comune. Il comune di Serrungarina si conferma un territorio di
“transizione” tra gli altri, in quanto vi si riscontra sì una crescita della popolazione anziana,
ma talmente ridotta (due unità) da doversi piuttosto parlare di stabilità.
Il risultato di questa evoluzione è che, ad eccezione dei tre comuni prossimi alla costa, la
percentuale di persone anziane sul totale dei residenti risulta oggi inferiore a quella di
tre anni fa, un fenomeno che risulta particolarmente accentuato nei comuni di
Montefelcino, Sant’Ippolito e Serrungarina. Da un confronto con il dato medio riscontrato
a livello regionale e nazionale, si osserva inoltre che il territorio dell’ATS n. 7 è in
controtendenza rispetto a quanto si osserva per la regione Marche nel suo complesso,
nonché a livello italiano, dove si registra una chiara tendenza alla crescita del peso
percentuale della popolazione anziana rispetto a quella totale. In particolare, solo i comuni
di Fossombrone, Montefelcino e Isola del Piano risultano demograficamente più anziani
rispetto alla media regionale del 22%, mentre solo Saltara e Cartoceto si collocano al di
sotto della media nazionale del 19%.
Tab. 2: Evoluzione del tasso di popolazione con oltre 65 anni nei comuni
dell’ATS n. 7, nelle Marche e in Italia (2000-2003)
2000
Saltara
Cartoceto
Montemaggiore
Serrungarina
Sant'Ippolito
Fossombrone
Montefelcino
Isola del Piano
Totale ATS n. 7
Marche
Italia
2003
% su
% su
valore
valore
popolazione
popolazione
assoluto
assoluto
totale
totale
902
17,7
933
17,8
1161
18,1
1207
18,2
420
20,0
431
20,0
456
20,9
458
20,4
320
21,3
314
20,6
2180
22,7
2179
22,6
612
24,1
607
23,2
155
23,6
150
23,4
6206
20,6
6279
20,5
…
21,0
…
22,0
…
18,0
…
19,0
226
Un ultimo dato che si ritiene utile sottolineare da un punto di vista demografico concerne il
ben noto fenomeno della “femminilizzazione” della popolazione anziana, consistente nella
crescente quota di donne che si registra nelle fasce di età più avanzata. Tale fenomeno si
conferma anche per tutti i comuni dell’ATS n. 7, dove la quota femminile di popolazione
ultrasessantacinquenne risulta mediamente di 4-5 punti percentuali superiore a quella
riscontrata per gli uomini (cfr. Fig. 1). Tale divario appare tuttavia assai meno forte nel
comune di Serrungarina, e molto più accentuato al contrario nel comune di Isola del Piano,
dove la percentuale di donne anziane distanzia quella di uomini anziani di quasi dieci punti
percentuali).
Fig. 1: Percentuale di popolazione con oltre 65 anni, per
sesso e comune dell'Ambito Territoriale Sociale n. 7
(2003)
30
25
20
15
10
5
Maschi
Femmine
no
o
e
de
lP
ia
lc
in
fe
Is
o
la
te
M
on
Fo
ss
om
br
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ito
ol
pp
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Sa
n
Se
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ng
gi
o
M
on
te
m
ag
to
C
ar
ar
in
a
o
ce
t
ra
Sa
lta
re
0
Tutti
L’offerta di servizi
Prima di procedere ad individuare le priorità di intervento stabilite per il triennio 20052007, è opportuno premettere una breve rassegna dei principali servizi esistenti nel
territorio dell’ATS a favore della popolazione anziana ivi residente. Rimandando per
approfondimenti alle schede dettagliate - predisposte per ogni singolo servizio nonché per
ognuno degli otto comuni di riferimento – a compendio del presente Piano, si può in questa
sede anzitutto rimarcare che, tra le cinque “aree organizzative” individuate a livello
regionale, quella della promozione sociale e comunitaria fa registrare il numero e la varietà
più ampia di servizi. Meno frequenti appaiono i servizi a carattere domiciliare, mentre
presenti solo in due comuni sono i servizi di natura residenziale (cfr. Tab. 3)
Nel dettaglio, tra i servizi di promozione sociale e comunitaria spiccano quelli inerenti il
progetto “Sentiamoci”, le vacanze per anziani, il servizio di telesoccorso e il centro sociale.
La “paternità” d’Ambito del progetto “Vediamoci” ha certamente contribuito a far sì che lo
stesso sia anche l’unico a manifestare una distribuzione omogenea su tutti e otto i comuni
dell’ATS, seguito dall’esperienza delle vacanze per anziani (condivisa da oltre la metà dei
227
comuni), mentre assai minore è la copertura territoriale del servizio di telesoccorso e dei
centri sociali (presenti solo a Fossombrone e Saltara).
Una certa disomogeneità territoriale si ripresenta, in parte forse ancora più accentuata,
anche nel settore dei servizi domiciliari, dove il servizio di assistenza domiciliare (SAD)
di carattere comunale risulta attivato solo da metà delle amministrazioni appartenenti
all’ATS. Lo stesso numero di comuni, ma in parte diversi, consente ai propri residenti
(anziani e non) di usufruire, qualora sussistano i requisiti, della fornitura di pasti caldi a
domicilio, mentre solo due (gli stessi in cui è presente il telesoccorso, anch’esso erogato a
cura del locale Distretto Sanitario) sono quelli in cui viene offerto un servizio di assistenza
sanitaria domiciliare.
Per quanto riguarda i servizi residenziali, tre sono le strutture attualmente funzionanti
all’interno dell’ATS: le due case di riposo comunali di Saltara e Fossombrone nonché, in
quest’ultimo comune, la Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA), gestita da privati ma
convenzionata con l’ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale).
Operano a beneficio degli utenti di tutte le aree di intervento (quindi non solo a favore della
popolazione anziana, e per tal motivo non inseriti nella tab. 3) l’”Ufficio di Promozione
Sociale” (UPS) e il “Centro di ascolto e segretariato anziani”. L’UPS in particolare,
avviatosi nel settembre del 2004, ha consentito di avviare in modo sistematico su tutto il
territorio dell’Ambito un servizio qualificato di ascolto dei bisogni sociali manifestati dalla
popolazione, soprattutto anziana, attivando una serie di prime risposte in forma di
informazione, orientamento e disbrigo pratiche nei confronti degli utenti, da un lato, ma
anche di stimolo e promozione delle risorse organizzative già esistenti, dall’altro. Il Centro
di ascolto e segretariato anziani, frutto della programmazione concertata avviatasi con il
Piano sociale di zona del 2003, ha dal canto suo proposto un esempio vincente di
collaborazione tra volontariato (AUSER, ANTEA e ADA) ed enti locali per la rilevazione
e fornitura di prime risposte ai bisogni della popolazione anziana in termini di promozione
della solidarietà e lotta all’emarginazione ed all’isolamento, cui sembrano potersi associare
prospettive di un promettente sviluppo nel prossimo futuro (vedi più avanti il progetto
“Vediamoci” nella sezione 3.3).
Questa breve panoramica può chiudersi con l’osservazione che, in primo luogo, nessun
servizio risulta attivato dalla Comunità Montana specificamente per la popolazione anziana
e, in secondo luogo, che due comuni appaiono meglio dotati degli altri in termini di
infrastrutture socio-assistenziali, quali Fossombrone e, soprattutto, Saltara (dovendosi
infatti osservare la mancanza di un SAD nel comune capofila, per quanto sostituito da un
sistema di contributi finanziari erogati per finalità di cura all’anziano non autosufficiente).
Nessun comune, tuttavia, sembra aver ufficialmente attivato servizi di carattere semiresidenziale – per quanto possano forse in parte essere a questi assimilati i centri sociali
(sopra classificati tra i servizi di promozione sociale e comunitaria) – né “interventi per
l’emergenza” (altra categoria prevista a livello regionale). Quest’ultima situazione appare
comunque giustificata dal fatto che tale tipo di interventi è assimilabile a quelli fruiti
dall’intera popolazione per esigenze di carattere prevalentemente socio-sanitario (Pronto
Soccorso, Guardia Medica etc.), pur non potendosi escludere a priori la necessità di dover
far fronte ad emergenze, ad esempio di carattere socio-abitativo, come nel caso della
persona anziana che, in conseguenza di una caduta o altro evento che richieda il ricovero in
ospedale, ne venga successivamente dimessa in condizioni di salute tali da non poter più
facilmente vivere da sola.
228
Obiettivi generali
Questi obiettivi assumono un carattere trasversale rispetto alle molteplici attività svolte,
mirando a migliorarne la qualità e/o l’organizzazione nel complesso. Due sono i filoni in
cui si ritiene opportuno operare in tal senso:
•
Migliorare la qualità dei servizi erogati
•
Ridefinire il ruolo e le competenze dell’Ufficio di Promozione Sociale (UPS)
•
Promuovere iniziative con il volontariato
•
Avviare progetti specifici per le emergenze estive
Obiettivi specifici
Questi obiettivi si configurano come progetti aventi una connotazione settoriale ben
definita, e sono ispirati ad un principio generale di promozione della domiciliarietà quale
soluzione ideale per la cura della persona anziana non più autosufficiente. In tal senso,
sono costituiti principalmente da interventi che privilegiano il domicilio quale luogo
ottimale per l’erogazione di servizi di sostegno, pur non trascurando di assicurare
un’adeguata qualità assistenziale qualora risulti inevitabile il ricorso a strutture residenziali.
La loro presentazione segue la ripartizione per argomenti (o “settori”) proposta dalle linee
guida adottate a livello regionale (cfr. la tabella sottostante), pur se con un diverso ordine di
priorità, in base alle esigenze riconosciute come maggiormente strategiche rispetto
all’attuale realtà del nostro ambito.
•
Attivare il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) attraverso un
preliminare potenziamento del Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD)
a.
prima fase (2005): standardizzazione del SAD
b.
seconda fase (2006): estensione del SAD ed istituzione “albo badanti”:
•
Promozione della salute e prevenzione della non autosufficienza
o avviare e potenziare il progetto “Vediamoci”
o avvio del progetto “Comunicare”: monitoraggio per
ultrasettantacinquenni affette da demenza o altre patologie mentali e
cognitive e campagna informativa in collaborazione con il Distretto
Sanitario della popolazione residente rispetto al problema del decadimento
cognitivo (Alzheimer)
•
potenziamento dei servizi di trasporto per la popolazione anziana
•
messa in rete e potenziamento dei servizi di vacanze anziani
Accessibilità ai servizi
•
potenziamento dei servizi territoriali a valenza sanitaria ed integrata
229
(alla luce dei lunghi tempi di attesa attualmente riscontrati dalla popolazione,
soprattutto anziana, per la fruizione delle prestazioni clinico-specialistiche
ambulatoriali, legati alla forte carenza di personale medico ed infermieristico presso
il locale distretto sanitario (cui afferiscono attualmente un solo medico e due
infermieri a fronte di una popolazione di oltre 30.000 abitanti, contro i 4 medici
presenti nel vicino distretto in cui risiedono solo 20.000 persone circa), si prevede
di avviare un serrato confronto con i locali responsabili sanitari, al fine di
individuare le soluzioni più indicate per ovviare a tali problemi, tra le quali si
ipotizzano in particolare le seguenti:
•
riqualificare i servizi residenziali e semi-residenziali:
-
•
potenziamento del numero di operatori sanitari dediti all’assistenza domiciliare;
attivazione dello Sportello della Salute, e sua integrazione con le funzioni svolte
dall’UPS).
predisposizione “Carta dei servizi” per ognuna delle tre strutture residenziali
presenti nella zona
elaborare un protocollo volto a definire i livelli di assistenza sanitaria per i tre
istituti, e teso a garantire un minimo di assistenza sanitaria (infermieristica e
avviare la temporanea riconversione dell’attuale Casa di Riposo comunale di
Fossombrone in Residenza Protetta
costruzione nuova Residenza Protetta a cura della Amministrazione comunale
di Fossombrone quale un obiettivo strategico e prioritario.
Potenziamento del ricovero temporaneo di persone anziane
formazione del personale addetto all’assistenza
Motivazioni
La percentuale degli anziani ultrasessantacinquenni ed in particolare ultrasettantacinquenni
comporta una consistente richiesta di servizi sia rivolti all’utenza che non. In particolare la
sperimentazione in collaborazione con le Associazioni di volontariato dello sportello di
ascolto ha consentito l’emersione dei bisogni della nostra popolazione anziana. Da ciò
deriva la necessità di investire in servizi di tipo domiciliare, semiresidenziale e
residenziale. Accanto al servizio SAD assicurato direttamente dalle Amministrazioni
comunali è stato avviato a partire dall’aprile 2005 a cura dell’Ambito territoriale in
collaborazione con le Associazioni di volontariato un servizio di assistenza leggera presso
tutti gli otto comuni.
E anche stato ritenuto necessario approfondire i bisogni della popolazione anziana
ultraottantenne e nei prossimi mesi verrà avviato in collaborazione con il volontariato con
il supporto dell’INRCA di Ancona un monitoraggio specifico.
Data la presenza nel territorio di tre case di Riposo ed una RSA è stato avviato il processo
di autorizzazione delle citate strutture al fine di consentire un miglioramento della qualità
delle prestazioni erogate rendendo tali strutture funzionali alla tipologia degli ospiti (quasi
tutti non autosufficienti) e per renderle polifunzionali e maggiormente flessibili (L.R.
20/03).
230
E’ importante la integrazione della Sanità per il finanziamento delle prestazioni sanitarie
attraverso il servizio infermieristico e dell’operatore socio sanitario.In strettissima
collaborazione con il Distretto sanitario è in programma in conformità di quanto stabilito
con DGR 323/05 il miglioramento per rendere maggiormente funzionale tale servizio. E’
prioritario e strategico inoltre riqualificare l’unica Casa di Riposo a gestione pubblica ,
accreditandola quale RP : è stata infatti deliberata dal Comune di Fossombrone la
costruzione di una nuova Residenza Protetta in sostituzione di quella attualmente
funzionante.
L’alto numero di anziani autosufficienti richiede interventi di tipo domiciliare per
assicurarne il mantenimento quanto più possibile presso il domicilio, anche nei momenti di
non autosufficienza. A Tale scopo vanno potenziati gli interventi ad alta integrazione socio
sanitaria quali il telesoccorso, l’assistenza tutelare, il trasporto soprattutto per il
collegamento dalle frazioni.
Le badanti assunte a titolo privato dalle famiglie stanno svolgendo un importante ruolo di
assistenza, occorre qualificare ed integrare queste figure e l’attività da esse espletata.
In collaborazione con l’ASUR è prevista la richiesta di attivazione degli interventi di
protezione di cui al progetto ELIOS anche per il nostro territorio a partire dall’estate 2005.
A Tal fine è stata comunicata la disponibilità da parte della Assistente Sociale di
Fossombrone dal lunedì al venerdì e comunicato il numero di pronta emergenza sociale
attivi a livello di ambito per il sabato ed i festivi.
E’ stata rilevata la necessità di estendere le iniziative di vacanza e soggiorni climatici a
tutta la popolazione dell’Ambito: messa in rete delle iniziative e promozione accesso
anche da parte di anziani non residenti.
Adozione di un regolamento di ambito per l’accesso alle prestazioni SAD ad integrazione
del regolamento già adottato per l’accesso alle prestazioni di assistenza leggera.
Modalità di rapporti con il territorio (soggetti istituzionali, formazioni sociali,
popolazione)
L’Ambito territoriale svolge compiti di coordinamento e promuove la programmazione.
Incontri periodici di: Ufficio di Piano, Tavolo tematico e tavolo concertazione.
Modalità di raccordo/integrazione con altri servizi/interventi
Incontri di coprogettazione e cooprogrammazione con il Distretto sanitario, tra i servizi
sociali comunali e l’UPS. Collaborazione con le Associazioni di volontariato per
interventi di promozione sociale e assistenza leggera.
Azioni informative e formative previste
Sono organizzati tavoli di programmazione ampiamente rappresentativi.
Depliant, articoli stampa locale e periodici comunali, sito internet Comune Capofila.
Partecipazione ad attività formative esterne da parte del personale UPS e comunale.
Formazione gestita direttamente in collaborazione con il Distretto e Associazioni di
volontariato per volontari.
231
Risorse professionali
Responsabili servizi sociali degli enti locali
Assistente sociale Comune di Fossombrone e per Ambito Assistenti sociali UPS
Operatori Case di Riposo
Operatori servizi ASUR
Operatori cooperative sociali
Volontariato
Risorse strutturali e spazi
Casa di Riposo comunale di Fossombrone
RSA e Residenza Protetta Casargento di Fossombrone
Casa di Riposo di Saltara
Centri Sociali di Fossombrone , Lucrezia e Calcinelli
Sedi e Spazi Comunali
232
4.7 Sezione di Piano per l’Area d’intervento Immigrati
Promozione sociale e
comunitaria
Servizi a domicilio
•
• Servizio scolastico linguistico (****)
Ubicazione: Comunità Montana del Metauro, Via
•
Roma 23,
tel. 0721-74291, e-mail:
•
[email protected]
• Sportello informativo (CA)
•
• Centro intercultura (FO)
•
•
Servizi Semiresidenziali
Servizi
Residenziali
Interventi per l’emergenza
Assegno per la maternità (FO,CA, IP,
MM,MF,SA,SE,SI)
Assegno per il nucleo familiare
(FO,CA,MM,MF,IP,SA,SE,SI)
Borse di studio
(FO,CA,MM,MF,IP,SA,SE,SI)
Fornitura libri di testo
(FO,CA,MM,MF,IP,SA,SE,SI)
Contributi per sostegno educativo
familiare (SE)
Servizio Educativo Domiciliare (SE,
IP)
Promozione agio – servizio
educativo domiciliare/gruppi (**)
Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso
Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato
(sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail:
[email protected]
•
Servizio comune a più aree di intervento.
LEGENDA: ( ) Comune – (*) ASUR – (**) Ambito – (***) Privato - (****) Comunità Montana
FO = Fossombrone, CA = Cartoceto, SI = Sant’Ippolito, SE = Serrungarina, IP = Isola del Piano, MM = Montemaggiore al Metauro, SE = Serrungarina, SA = Saltara
233
Sezione di Piano per l’area di intervento:
IMMIGRATI
Situazione di partenza
Il Piano di zona 2003 evidenziava anche nel nostro Ambito un sempre più significativo
incremento del’immigrazione dei cittadini stranieri e riconosceva nelle progettualità offerte
dalla L:R. 2/98 il primo passo per integrare gli interventi in essere in una ottica di
rafforzamento e superamento delle frammentarietà. Nell’area progettuale venivano quindi
riportato un unico progetto che ricomprendeva le azioni in essere :sostegno linguistico
scolastico, una manifestazione interculturale e un intervento di emergenza abitativa.
Nel corso del biennio si è ulteriormente registrato l’incremento della popolazione
immigrata che ora registra una importante presenza in tutti i Comuni del territorio.
Accanto agli interventi ricompresi nel primo piano di zona sono nel biennio stati sviluppati
interventi e servizi sia a gestione pubblica che privata. La progettazione potendo
consolidare le forme di partecipazione ha consentito la messa in rete degli interventi, per
meglio rispondere alle esigenze del nostro territorio e per una programmazione congiunta.
A livello di Ambito si sono promossi interventi di sostegno alle attività di volontariato
favorendo la informazione e la conoscenza delle opportunità di cofinanziamento,
supportando le associazioni anche per la progettazione.
Grazie anche all’Ufficio di Piano ed all’UPS si è potuto meglio informare i cittadini
immigrati circa le opportunità dei servizi : vadiamo infatti per esempio che è aumentato
progressivamente anche da parte dei cittadini stranieri il ricorso ai contributi per la famiglia
L.R. 30/98, per l’accesso alle abitazioni (art. 11 della L. 438/98), per le agevolazioni al
trasporto degli studenti e per l’assegno di maternità (anche se rimane la criticità in
relazione alla difficoltà da parte delle donne immigrate di entrare in possesso della Carta di
soggiorno). Nel contempo si è rafforzata la collaborazione con i patronati atta a facilitare
l’immigrato per tutte le pratiche di ricongiungimento familiare ecc. Aperto nell’ottobre
2004 a Cartoceto uno sportello dedicato.
A Fossombrone nel 2005 la Caritas ha aperto lo Sportello donna.
A livello di Ambito nel 2004 e 2005 sono stati realizzati corsi di lingua italiana per
stranieri, direttamente gestiti , rivolti alle famiglie per favorire la partecipazione anche alle
donne. Una delle criticità più forti resta quella della “abitazione” in relazione all’elevato
costo dei canoni di locazione che per la diffidenza da parte dei locatori. Per questo il Piano
di zona triennale prevede interventi specifici, sia per il monitoraggio della situazione
abitativa che per la individuazione di apposite strategie.
Soprattutto all’interno del mondo della scuola viene sentita la necessità del mediatore
culturale e il piano triennale ricomprende una iniziativa in programmazione in tal senso :
nel triennio sicuramente questo servizio dovrà essere sviluppato ed integrate le azioni ora
previste.
Per il miglioramento dei rapporti istituzionali viene introdotto un progeto per la traduzione
in plurilingue di modulistiche per l’accesso ai servizi sociali e in parte a quelli sanitari.
Aperto appena da qualche mese un centro di intercultura e costituita una associazione
giovanile che si occupa dell’integrazione sociale degli immigrati.
Attraverso una importante manifestazione interculturale si intende promuovere la reciproca
conoscenza delle tradizioni della nostra Italia e di vari paesi stranieri.
Le programmazioni di cui al presente piano vanno ad integrare ed includere anche quelle
della Comunità Montana in relazione al sostegno linguistico.
Le priorità di intervento per il triennio 2005/07
234
Obiettivi Generali
26. favorire l’integrazione degli immigrati nel tessuto lavorativo e sociale fornendo
loro strumenti per migliorare la partecipazione e la conoscenza di leggi
27. favorire i processi interculturali , l’interscambio per diffondere una sensibilità
interculturale
28. fornire strumenti e supporti per l’apprendimento della lingua italiana
29. favorire l’aggregazione e l’associazionismo degli immigrati e la interrelazione con
le amministrazioni pubbliche
30. facilitare l’accesso ai servizi pubblici socio sanitari prevedendo modulistiche anche
in lingua straniera
31. accesso alla abitazione
Obiettivi specifici rispetto alle funzioni
Predisposizione di programmi per:
sostegno linguistico a studenti dalla scuola dell’infanzia alla scuola dell’obbligo in tutte le
scuole dell’Ambito
corsi di lingua per famiglie
mantenimento sportello informativo
sportello donna
iniziative di aggregazione e di interscambio culturale
consolidamento attività centro interculturale
adattamento modulistica accesso servizi sociali e sanitari con traduzione in lingua straniera
accesso alla abitazione
accesso al lavoro
Motivazioni
L’integrazione linguistica e culturale ed in particolare l’apprendimento della lingua italiana
per gli alunni a partire dalla scuola dell’infanzia fino a tutto l’obbligo scolastico assume
una importanza prioritaria , come pure la programmazione a livello di ambito territoriale
degli interventi.
Non di minore necessità sono le attività di informazione e di tutela legale che vengono
promosse e attraverso l’UPS, i patronati ed uno sportello informativo dedicato.
L’insegnamento della lingua italiana esteso anche agli adulti con la possibilità di
partecipazione da parte delle famiglie favorisce in particolare l’accesso all’insegnamento
anche per le donne extracomunitarie, che diversamente spesso rimangono isolate in casa.
Il fenomeno delle badanti, il cui ricorso è sempre più registrato anche nei nostri comuni ha
imposto la riflessione circa la opportunità di avviare un centro interculturale per contrastare
la solitudine, le difficoltà di raccogliere informazioni utili.
Il coinvolgimento delle associazioni di volontariato sono importanti per conoscere meglio
la realtà del fenomeno ed ampliare la risposta: in particolare va evidenziato a Fossombrone
lo sportello donna attivato dalla Caritas.
Il problema della abitazione è molto sentito per la carenza dell’offerta, la diffidenza ad
affittare, il costo dell’affitto e la garanzia.
Il centro per l’Impiego ha avviato di concerto con il Ministero del Lavoro il Progetto SUD
NORD SUD che ha quale obiettivo quello di favorire la mobilità del lavoro, al quale
questo Ambito collabora fattivamente.
235
Modalità di rapporti con il territorio (soggetti istituzionali, formazioni sociali,
popolazione)
L’Ambito territoriale svolge compiti di coordinamento e promuove la programmazione e
coofinamento con fondi di cui alla L.R. 2/98 alle seguenti attività:
La Comunità Montana del Metauro assicura per i sette Comuni coincidenti con l’Ambito
territoriale il sostegno linguistico in orario scolastico ad alunni dalla scuola dell’infanzia
alla scuola dell’obbligo, il Comune di Cartoceto assicura il sostegno scolastico ai minori
della scuola dell’obbligo.
Il Comune di Cartoceto ha avviato a partire dalla fine del 2004 uno sportello informativo
dedicato.
I patronati assicurano interventi informativi, di orientamento e di consulenza.
Il Comune di Fossombrone ha avviato nei mesi scorsi un Centro Interculturale aperto
quattro volte alla settimana e promuove una importante manifestazione di intercultura in
collaborazione con i giovani della neo costituita Associazione di volontariato Nuvole e
Zenzero che si occupa di promozione di altre culture e interventi educativi
La Caritas di Fossombrone ha avviato uno sportello donna per sostenere le donne in
difficoltà e per orientarle ed aiutarle anche per l’accesso ai servizi sanitari; assicura inoltre
anche aiuti per il sostentamento e l’accesso al lavoro e all’abitazione.
La Caritas diocesana, attraverso la cooperativa Casa accessibile ha avviato un progetto per
favorire il monitoraggio del bisogno abitativo al quale questo ambito ha aderito.
Unitamente al Distretto sanitario si intende assicurare modulistiche per l’accesso ai servizi
socio sanitari in plurilingue.
Collaborazione con il centro per l’Impiego per la buona riuscita del Progetto SUD NoRD
SUD.
Modalità di raccordo/integrazione con altri servizi/interventi
Il servizio informativo di Fossombrone e di Calcinelli e l’UPS itinerante presso tutti i
Comuni sono in rete con i servizi attivi nel territorio. Il servizio di sostegno linguistico agli
alunni si coordina con il servizio di sostegno educativo domiciliare e per piccoli gruppi
gestito in maniera associata a livello di ambito e con tutte le scuole di riferimento.
Azioni informative e formative previste
Sono organizzati tavoli di programmazione ampiamente rappresentativi.
Le attività di sostegno linguistico per adulti e famiglie sono state comunicate direttamente
a tutti gli immigrati degli otto Comuni con informativa a domicilio.
Articoli sulla stampa locale e periodici dei vari comuni.
Sito internet del Comune capofila
Risorse professionali
Educatori professionali delle Coop. sociali
Docenti
Laureato in lingue straniere in borsa lavoro
Operatori servizi informativi e centro interculturale
Risorse strutturali e spazi
Sede Informagiovani Fossombrone e Calcinelli
Sede sportello Informativo Lucrezia
Sedi patronati Fossombrone e Calcinelli
Aule Istituti Comprensivi e Direzione Didattica
Sala riunioni Ambito
Delegazione di Calcinelli
Centro intercultura Fossombrone
Servizi sociali Comuni Ambito
236
4.8 Sezione di Piano per altre aree di intervento individuate come priorità dall’Ambito territoriale
Promozione sociale e
comunitaria
• Segretariato sociale (FO,CA,MM,MF,IP,SA,SE,SI)
• Servizio sociale profess. (FO,SA)
• UPS (**)
Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso
Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato
(sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail:
[email protected]
Servizi a domicilio
Servizi Semiresidenziali
Servizi
Residenziali
Interventi per l’emergenza
• UPS (**)
Ubicazione: Ambito Territoriale n.7,
Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza
del Mercato (sede operativa), tel. 0721723250, e-mail:
[email protected]
• Contributo per affitti (FO,CA,
IP,MF,MM,SA,SI,SE)
• Contributi per famiglie L.R. 30/98
(FO,CA, IP,MF,MM,SA,SI,SE)
Servizio comune a più aree di intervento.
LEGENDA: ( ) Comune – (*) ASUR – (**) Ambito – (***) Privato - (****) Comunità Montana
FO = Fossombrone, CA = Cartoceto, SI = Sant’Ippolito, SE = Serrungarina, IP = Isola del Piano, MM = Montemaggiore al Metauro, SE = Serrungarina, SA = Saltara
237
Sezione di Piano per Aree di intervento individuate come priorità
dall’Ambito territoriale:
TUTTE LE AREE
Situazione di partenza
Il Piano di zona 2003 prevedeva, in relazione agli interventi e servizi che strategicamente
venivano proposti trasversalmente per tutte le aree l’avvio dell’Ufficio di Promozione
Sociale mediante affidamento del servizio ad una cooperativa sociale. Nel corso dell’estate
2003 veniva esperita apposita gara e quindi dal 15 settembre 203 avviato il servizio. La
modalità individuata dal Coordinatore prevedeva l’avvio di questo importante ed
innovativo servizio in maniera itinerante prevedendo quale figura di riferimento quella
della Assistente Sociale. Dopo circa due anni dall’avvio del servizio si rende opportuno un
ripensamento delle modalità di organizzazione e sono quindi previsti appositi momenti di
monitoraggio e consultazione in relazione alla prevalenza dell’utilizzo di queste figure
professionali in qualità di assistenti sociali. Va infatti rilevato che in un solo Comune
(quello Capofila) è presente la figura professionale della assistente sociale. La coincidenza
dell’orario dell’affidamento dell’appalto con quelli di apertura degli sportelli riduce molto
il lavoro di equipe, che viene ritagliato riducendo le presenze nei comuni.
Per queste motivazioni il piano di zona prevede accordi di rete mediante stipula di
protocolli di intesa con i patronati per migliorare l’offerta della promozione sociale e
dell’ascolto e qualora avviato lo sportello della salute l’avvio di un percorso per integrare
questi servizi.
Nel maggio 2004, a seguito di approvazione di apposito progetto di Ambito sono stati
avviati in ambito sociale n. 22 volontari civili con esiti più che positivi.
Sempre relativamente alla promozione della cultura del volontariato il piano individua
specifiche azioni.
Per migliorare il processo di integrazione socio sanitaria si intende promuovere apposite
azioni come descritte nell’area progetti.
Prima dell’avvio della redazione del Bilancio sociale di Ambito viene programmata la
realizzazione del progetto di valutazione della qualità dei servizi.
Tutta l’attività in relazione alla redazione del profilo di Comunità potrebbe risultare di
maggior impatto se supportata da un Ufficio di Statistica a livello di Ambito .
Le priorità di intervento per il triennio 2005/07
Obiettivi Generali
32. favorire i processi di integrazione socio sanitaria
33. migliorare la organizzazione e strutturazione dei servizi sociali
34. promuovere la cultura del volontariato
35. favorire la informazione e gestione dei dati
36. avviare un proceso di valutazione della qualità dei servizi
37. migliorare i processi di costruzione e controllo del piano di zona
Obiettivi specifici rispetto alle funzioni
Predisposizione di programmi per:
rafforzamento ed implementazione di buone prassi in relazione ai cambiamenti
organizzativi e tecnologici
238
promuovere la cultura del volontariato e migliorare i rapporti di rete
migliorare il livello di efficacia ed efficienza dell’UPS e di lavoro in rete con altri
sportelli(patronati e Sportello Salute)
supportare metodologicamente il sistema dei servizi sociali in relazione ai processi di
valutazione ed impatto
supportare l’Osservatorio di Ambito e la gestione dei dati
avviare studi di fattibilità ISEE in collaborazione con Università , Patronati ecc.per
maggiore omogeneità ed equità nei sistemi di accesso ai servizi sociali
Informazione e trasparenza
Motivazioni
Gli interventi e servizi di cui al presente piano di zona nelle diverse aree di intervento si
possono avvalere trasversalmente di buone prassi da avviare che vengono precisate nella
sezione progetti. Nel contempo si intende dare continuità all’Ufficio di Promozione
Sociale, pur nella consapevolezza della necessità di monitorare ed eventualmente se
necessario
riorganizzare questo importante servizio . Sostenere il processo
dell’integrazione socio sanitaria anche con l’introduzioni di innovazioni tecnologiche.
La programmazione triennale nelle diverse aree di intervento prevede apposite
progettazioni unitamente alle associazioni di volontariato; con i progetti per il
volontariato civile, per momenti di festa e per informazione si intende promuovere la
cultura del volontariato e soprattutto nelle nuove generazioni in collaborazione tra
istituzioni degli enti locali, scuole, sanità , organizzazioni sindacali e mondo delle imprese.
I progetti cartella sociale, ufficio di statistica di ambito, la valutazione della qualità dei
servizi sociali sono tutti previsti in relazione alla necessità di arrivare alla definizione di
strumenti di costruzione , gestione e monitoraggio del piano di zona in un’ottica di
miglioramento tecnologico e di trasparenza e coerenza.
L’introduzione dell’ISEE oltre che per la gestione di attività in cui ne è previsto l’utilizzo
obbligatoriamente ha trovato poca disponibilità nel territorio, salvo per gli interventi a
favore della famiglia(regolamento di ambito) ed in casi limitati per l’accesso ai servizi
SAD o contributivi.
Si è quindi ritenuto indispensabile accompagnare la modifica dei vigenti regolamenti ,in
relazione alla introduzione dell’ISEE con appositi studi di fattibilità.
Modalità di rapporti con il territorio
Incontri periodici del Coordinatore, Ufficio di Piano, tavolo concertazione, tavoli tematici
e tavoli tecnici .
Modalità di raccordo/integrazione con altri servizi/interventi
Incontri di coprogettazione con le Istituzioni scolastiche, con i servizi ASUR, e Ambito
sociale Provincia.
Azioni informative e formative previste
Sono organizzati tavoli di programmazione ampiamente rappresentativi.
Depliants, comuncati stampa, periodici dei vari comuni, sito Internet, incontri con
operatori dei servizi
Risorse professionali
Responsabili servizi sociali Comunali
239
UPS
Operatori dei servizi ASUR
Docente Universitaria
Docenti e operatori scolastici
Laureato in assegno di ricerca
Operatori servizi informativi
Risorse strutturali e spazi
sedi comunali
Strutture scolastiche
Sedi patronati Fossombrone e Calcinelli
Sala riunioni Ambito
Servizi sociali Comuni Ambito
240
4.9 I progetti del Piano di Zona
Sezione di Piano per l’area Progetti:
FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENTI
Equipe integrata ADOZIONI
•
•
•
•
•
Ente esecutore: Ambito Territoriale – Distretto sanitario Fossombrone
Nell’ambito dei percorsi di integrazione socio-sanitaria per ottimizzare il servizio
precedentemente curato separatamente e dai comuni e dall’ASUR si è realizzato
apposito protocollo e costituita un’equipe integrata con sede presso il Presidio
Sanitario di Calcinelli
Tempi: in continuità dal dicembre 2003
Costo: nessun costo aggiuntivo, trattandosi di personale dipendente
Spesa a carico: ASUR, Ambito Territoriale 7 e Comune di Saltara non quantificata
in quanto trattasi di personale dipendente
Equipe integrata AFFIDI
•
•
Ente esecutore: Ambito Territoriale – Distretto sanitario Fossombrone
Nell’ambito dei percorsi di integrazione socio-sanitaria per ottimizzare il servizio
precedentemente curato separatamente e dai comuni e dall’ASUR si è realizzato
apposito protocollo e costituita un’equipe integrata con sede presso il Comune di
Fossombrone (Ambito)
• Tempi: in continuità dal dicembre 2004
• Costo: nessun costo aggiuntivo, trattandosi di personale dipendente
• Spesa a carico: ASUR e Ambito Territoriale 7 non quantificata in quanto trattasi di
personale dipendente
Progetti L.R. 48/95
“MUSICA IN CRESCENDO”
•
•
•
•
•
Ente esecutore: Associazioni “Peter Pan” - Montemaggiore
Attività extrascolastiche per offrire opportunità relazionali, di socializzazione e
crescita culturale rivolta a ragazzi, anche stranieri, nella fascia di età della scuola
dell’obbligo.
Tempi: febbraio – dicembre 2005
Costo: € 18.000,00
Spesa a carico: Regione (€ 12.600,00) e Associazione (parte residuale)
“TEMPO LIBERATO”
•
•
•
•
•
Ente esecutore: “AVULSS” – Fossombrone
Sostegno scolastico a bambini e ragazzi italiani e stranieri particolarmente
bisognosi.
Tempi: gennaio – dicembre 2005
Costo: € 5.500,00
Spesa a carico: Regione (€ 3.850,00) e Associazione (parte residuale)
241
Progetto: “PROMOZIONE AGIO” - Servizio educativo domiciliare
•
•
•
•
•
•
•
Ente esecutore: Ambito Territoriale 7
Servizio educativo domiciliare e per piccoli gruppi rivolto a minori della scuola
dell’obbligo individuati dai servizi sociali territoriali
Tempi: in continuità dal gennaio 2004
Costo: € 15.876,00 (anno 2005)
Spesa a carico: Regione Marche (€ 13.876,00) e Ambito Territoriale 7 (€ 6.000,00)
Collaborazioni: progetto in integrazione socio-sanitaria
Progetto anno scolastico 2005/06 in corso di programmazione
Progetto “Bu!” – reportage sulle paure dei bambini (conclusione)
•
•
•
•
•
•
Ente esecutore: Ambito Territoriale
Indagine attraverso il mezzo cinematografico sulle paure nell’infanzia:
pubblicazione prodotto finito e pubblicazione atti.
Tempi: anno 2005
Costo: € 5.000,00
Spesa a carico: Ambito Territoriale 7 e Sponsor
Collaboratori: Scuole per l’infanzia e primarie, Garante per l’Infanzia e
l’Adolescenza
Progetto: nuovo reportage su problematiche infantili
•
•
•
•
•
•
Ente esecutore: Ambito Territoriale 7
Nuovo reportage in collaborazione con le scuole su problematiche legate al mondo
dell’infanzia ed in particolare alla tutela dei diritti dei bambini.
Tempi: anno 2006 e 2007
Costo: € 5.000,00 (2006) e € 6.000,00 (2007)
Spesa a carico: Ambito Territoriale
Collaboratori: Scuole per l’infanzia e primarie, Garante per l’Infanzia e
l’Adolescenza
Progetti L.R. 9/03
•
•
•
•
•
•
Completamento Piano adottato per gli anni 2004 e 2005
Ente esecutore: Comuni dell’Ambito
Apertura servizi per l’infanzia e l’adolescenza
(vedi allegato)
Tempi: aprile 2004 – ottobre 2005
Costo:
o Centri per l’infanzia senza pasto e sonno e Spazi per bambini, bambine e
famiglie € 84.569,03
o Centri di Aggregazione per bambini, bambine e adolescenti e Servizi
itineranti
€ 102.876,91
o Servizi domiciliari di sostegno alle funzioni educative e familiari genitoriali
e Servizi di sostegno genitoriali € 60.934,61
• Spesa a carico: Regione Marche (€ 89.212,30) e Comuni dell’Ambito (€
159.168,25)
Vedi Progetto allegato.
• Adozione nuovo Piano per gli anni 2006 e 2007
• Ente esecutore: Comuni dell’Ambito
• Mantenimento apertura servizi per l’infanzia e l’adolescenza, completamento
242
•
•
•
autorizzazione servizi, adozione Regolamenti
Tempi: anni 2006 – 2007
Costo: pari importo (ove ribadito il finanziamento regionale, altrimenti per solo
quota enti)
Spesa a carico: Regione Marche e Comuni dell’Ambito
Formazione integrata educatori-insegnanti
•
•
•
•
Ente esecutore: Scuole - Ambito
Partecipazione comune a corsi di formazione rivolti ad operatori nel campo
educativo per educatori dei Centri e per gli insegnanti delle scuole primarie e
medie, allo scopo di favorire un’azione sinergica nei confronti degli alunni delle
scuole che fruiscono anche dei servizi educativi pomeridiani in collaborazione con
gli istituti scolastici territoriali e l’Università di Urbino.
Tempi: anni 2005
Costo: € 2.000,00
Progetto di informazione e formazione L.R. 9/03
•
•
•
•
•
•
Ente esecutore: Ambito Territoriale 7
Sostegno delle famiglie e fra famiglie, con l’obiettivo di costituire un Albo delle
famiglie disponibili al mutuo aiuto ed una Consulta dei genitori
Tempi: autunno/inverno 2005
Costo: € 8.572,00
Spesa a carico: Regione Marche (€ 6.000,00) e Ambito Territoriale 7 (€ 2.572,00
figurativi)
Collaboratori: associazione “Famiglie per l’Accoglienza” e associazione “Algor”
Progetto di Prevenzione (D.G.R. 172/05)
•
•
•
•
•
•
•
Ente esecutore: Ambito territoriale 7 e Distretto Sanitario di Fossombrone
Indagine sui bisogni degli adolescenti e Piano di interventi da effettuare presso i
Centri di Aggregazione esistenti sul territorio e nelle scuole
Tempi: settembre 2005/settembre 2006
Costo: € 59.649,20
Spesa a carico: Regione Marche (€ 47.649,20) – Ambito Territoriale 7 (€ 12.000,00
figurativa)
Collaboratori: Scuole, Ser.T, Centri Aggregazione, genitori, Università di Urbino
Vedi progetto allegato
Progetto informazione alimentare per minori
•
•
•
Ente esecutore: ASUR
Ciclo di incontri nelle scuole sulla educazione alimentare
Vedi programmazione del Distretto Sanitario di Fossombrone
Ulteriori progettazioni in collaborazione con l’ASUR sono in via di definizione in attesa
del Piano di Zona ASUR previsto per settembre 2005, per le quali verrà predisposta
un’apposita Appendice di Piano
243
Sezione di Piano per l’area Progetti: GIOVANI
Opportunità e Comunicazione
•
•
Ente esecutore: Ambito Territoriale, Comuni di Fossombrone, Comune di Saltara
Obiettivi:
1. Rafforzamento del ruolo dei due Informagiovani esistenti sul territorio e
loro messa in rete, come punti di riferimento per tutti i Comuni
dell’Ambito per l’informazione rivolta specificamente ai giovani;
2. Attivazione di un servizio per il tramite degli Informagiovani di
informazione telematica, attraverso una mailing list ed una newsletter da
inviare periodicamente all’utenza e riportante informazioni scelte fra una
serie di settori di interesse (lavoro, formazione, cultura, tempo libero ecc.);
3. Realizzazione di incontri tematici, organizzati per il tramite degli
Informagiovani, su argomenti di particolare interesse (mobilità europea,
ricerca del lavoro, contratti ecc.).
• Tempi: 2005/2006
• Costo: 2005: 3) € 500,00
2006): 1) nessun costo aggiuntivo di gestione; 2) € 1.000,00 ; 3) € 1.000,00
2007): 1) nessun costo aggiuntivo di gestione; 2) € 1.000,00 ; 3) € 1.000,00
• Spesa a carico: Ambito Territoriale 7
Protagonismo:
L.R. 46/95 “IL CORTO”
•
•
Ente esecutore: Ambito Territoriale 7
Formazione tecnica e realizzazione di cortometraggi a cura dei giovani dei Comuni
dell’Ambito con
• Tempi: 2005
• Costo: € 19.513,00
• Spesa a carico: € 3.800,00 (Ambito Territoriale 7); € 3.663,00 (Comuni); € 550,00
(sponsor); € 11.500,00 (L.R. 46/95)
Vedi progetto allegato
Corso di Formazione per organizzazione di manifestazioni e eventi
•
•
•
•
•
Ente esecutore: Ambito Territoriale 7
Formazione per la realizzazione autonoma di iniziative, attraverso il confronto con
altre esperienze ed agevolazione dell’ingresso dei giovani nell’organizzazione di
eventi culturali e turistici locali.
Tempi: 2005
Costo: € 2.500,00
Spesa a carico: Ambito Territoriale 7
Incontri di prevenzione
•
•
Ente esecutore: Ambito Territoriale 7
Realizzazione di incontri di sensibilizzazione o di un corso di formazione,
espressamente rivolti ai giovani, allo scopo di coinvolgerli sulle problematiche
legate all’uso delle sostanze e di attivare comportamenti di mutuo-aiuto.
244
•
•
•
Tempi: 2005 e 2007
Costo: € 2.769,70 (2005) e € 3.000,00 (2007)
Spesa a carico: Ambito Territoriale 7
Ulteriori progettazioni in collaborazione con l’ASUR sono in via di definizione in attesa
del Piano di Zona ASUR previsto per settembre 2005, per le quali verrà predisposta
un’apposita Appendice di Piano.
245
Sezione di Piano per l’area Progetti: ANZIANI
Progetto: Comunicare
Ente esecutore: Associazioni di Volontariato Liberamente
Collaboratori:AUSER AVULSS AVIS Comuni Ambito, UPS, Distretto Sanitario
Monitoraggio popolazione anziana ultraottantenne Ambito in collaborazione con INRCA
Ancona
Potenziamento servizio di assistenza leggera
Tempi settembre 2005/ dicembre 2006
Costo: € 3.555,00
Spesa tutta a carico del CSV
Vedi progetto allegato
Progetto: Vediamoci
Ente esecutore Comune Capofila
Collaboratori: AUSER, ADA, ANTEA, Comuni Ambito UPS
Servizio di assistenza leggera per persone in situazione di disagio individuate dai servizi
sociali territoriali: trasporto, compagnia, piccole commissioni, bollette ecc.
Attiva dal mese di giugno 2005 una apposita convenzione con l’Università di Urbino, per
la collaborazione di un tirocinante corso di laurea per Assistenti Sociali, per il
monitoraggio in itinere del progetto, stante la disponibilità fin dal 2006 di potenziare
questo nuovissimo servizio.
Tempi aprile 2005/dicembre 2005
Costo a carico Bilancio Ambito:
Anno 2005 : € 6.699,00 (potenziamento a partire dal mese di settembre)
Anno 2006 : € 8.000,00
Anno 2007 : € 10.000,00
Servizio ADI
Potenziamento servizio SAD
Anno 2005 definizione regolamento accesso unico e per ISEE individuazione di una fascia
anche differenziata nei vari Comuni per l’accesso al servizio.
prima fase (2005): standardizzazione del SAD: in questa prima fase si ritiene sia
realisticamente possibile avviare la sperimentazione di una gestione omogenea del
servizio per l’intero ATS, attraverso una regolamentazione ed un appalto unici per i
cinque comuni dove il servizio risulta già attivo. Questa gestione unitaria
consentirebbe di:
c. conseguire sensibili economie di scala (elevando il numero dei potenziali utenti a
parità di risorse impiegate e/o il numero di ore di assistenza prestate per singolo
utente);
d. standardizzare i criteri di accesso al servizio, introducendo l’ISEE (Indicatore
della Situazione Economica Equivalente) – eventualmente anche per fasce
flessibili di reddito - come possibile criterio per assicurare una maggiore equità
in sede di selezione dei beneficiari;
e. migliorare le condizioni di garanzia del rispetto della privacy in conformità alla
normativa vigente;
f. alleggerire l’onere amministrativo-burocratico attualmente gravante sulle singole
amministrazioni comunali;
246
Anno 2006
Miglioramento garanzie privacy – maggiore equità per selezione beneficiari
Estensione SAD ai comuni sprovvisti
Gestione associata del servizio (solo se rafforzato l’Ambito) dal secondo semestre:
alleggerimento impegni dei Comuni mediante finanziamento da parte dei Comuni
secondo gli importi a Bilancio comunale. E’ quindi necessario che per tale data siano in
scadenza gli affidamenti degli incarichi di assistenza presistenti.
seconda fase (2006): estensione del SAD ed istituzione “albo badanti”: alla luce dei
positivi risultati che si conta di ottenere attraverso la standardizzazione del servizio
operata nel corso della prima fase, nel 2006 si prevede di poter estendere il SAD ai
comuni che ne risultano attualmente sprovvisti: Isola del Piano, Montefelcino,
Serrungarina e Fossombrone. Nei primi tre comuni l’impegno consisterà
nell’attivazione di un servizio del tutto assente, cosa che dovrebbe essere favorita dal
processo di unificazione delle modalità di appartamento del servizio di cui al punto
precedente; nel caso del comune di Fossombrone si tratta in realtà di trasformare
l’attuale sistema di contributi finanziari in SAD; in una fase interlocutoria, si prevede
inoltre in questo comune – e prevedibilmente anche in quello di Montefelcino l’istituzione di un “Albo delle badanti”, utile a contrastare il fenomeno del lavoro nero
a fronte di eventuali contributi pubblici ricevuti a fini assistenziali;
2007 avvio ADI:
attraverso: Nucleo di valutazione unico UVD integrato quindi della professionalità
sociale UPS; definizione dei programmi di interventi comuni
terza fase (2007): avvio del servizio ADI: una volta unificato il servizio ed estesane
l’erogazione a tutti gli 8 comuni dell’ambito, si ritiene fattibile ed auspicabile una sua
integrazione con il servizio di assistenza domiciliare a contenuto sanitario
(prevalentemente infermieristico e riabilitativo) di competenza della locale Zona
Territoriale dell’ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale). Ciò consentirà di poter
parlare di assistenza domiciliare integrata, assicurando all’utenza fragile da essa
interessata di poter fruire di un servizio più consono alle proprie esigenze assistenziali.
Costi: 1.000, 00 circa a utente
Costi aggiuntivi: nel 2007 nessuno in quanto il servizio verrà modulato in relazione alle
somme disponibili da parte dei Comuni ai quali verrà restituito il servizio in
proporzione non al numero degli abitanti, ma proporzionalmente alla
compartecipazione al servizio.
Qualora si attinga a fondi privati ( fondazioni)o da finanziamento regionale questi
verranno utilizzati per aggiungere risorse al servizio , prevedendone la distribuzione su
tutti i Comuni.
Riqualificazione servizi residenziali
Si tratta di riqualificare i servizi residenziali in relazione ai parametri di cui alla L.R.
20/02:
istituita nel 2004 la apposita Commissione tecnico consultiva di Ambito:
Rilasciato parere favorevole per autorizzazione di una Residenza Protetta di 20 posti a
Casargento di Fossombrone
In corso l’esame di autorizzazione per la Casa di Riposo di Saltara (18posti CR e 18
posti RP) e per la Casa di Riposo a gestione comunale di Fossombrone per 36 posti di
RP.
247
Per questa ultima struttura è prevista entro il 2008 la sostituzione con una nuova quale
obiettivo strategico e prioritario a livello di ambito.
Stante la disponbilità di soli 96 posti e la presenza di liste di attesa presso le tre
strutture si rende strategico e prioritario assicurare la costruzione di questa nuova
struttura: si evidenzia infatti che anche tenendo conto dei posti di RSA attualmente
sono disponibili solo 1 posto ogni 46 anziani contro il Distretto di Fano che conta 1
posto ogni 41 anziani. In quest’ultimo distretto è in programma per latro l’aumento dei
posti disponibili attraverso la attivazione di una seconda RSA. In relazione alla
registrazione delle provenienze degli ospiti si segnala che:
l’86,2% degli ospiti della Casa di Riposo comunale di Fossombrone provengono da
Fossombrone e da altri Comuni dell’Ambito e solo il 13,8% sono provenienti da altri
Comuni della Provincia;
il 79,4% degli ospiti della casa di Riposo Casargento sono di Fossombrone e Comuni
dell’Ambito e il 20,6% da altri Comuni;
il 59,3% degli ospiti della Casa di Riposo di Saltara sono proveneinti da Saltara e
Comuni dell’Ambito, mentre il 40,7 da altri Comuni: questo dato leggibile in rapporto
al servizio svolto per i Comuni della costa essendo la struttura di Saltara la più vicina a
Fano e Pesaro.
Si prevede di avviare la temporanea riconversione dell’attuale Casa di Riposo
comunale di Fossombrone in Residenza Protetta, attingendo ai fondi recentemente
stanziati dalla Regione Marche per la riqualificazione delle residenze socio-sanitarie
per anziani non autosufficienti (delibera Giunta Regionale n. 323 del 2 marzo 2005).
Non potendo comunque tale struttura rispettare i parametri strutturali previsti dalla L.R.
20 del 2002, sarà sostituita, da qui al 2008, da una nuova Residenza Protetta per la
quale si intende avviare l’iter necessario ad attingere ai fondi regionali per la sua
costruzione, oltre a quelli a cura di privati e a carico del Bilancio comunale di
Fossombrone. La costruzione di questa nuova residenza Protetta a Borgo Sant’Antonio
a cura dell’Amministrazione comunale di Fossombrone risulta un obiettivo strategico e
prioritario. Tale operazione porterà ad aumentare leggermente il numero di posti letto
disponibili (da 36 a 40), affiancandoli ai 40 già presenti presso la struttura “Casa
Argento” (di cui 20 per RSA e 20 come Residenza Protetta) e ai 36 della Casa di
Riposo di Saltara (di cui pure la metà dovrebbero trasformarsi in Residenza Protetta).
In prospettiva, ciò consentirà sia di potenziare quantitativamente i servizi residenziali
locali – grazie anche alla recente attivazione dei 10 posti letto di lungo-degenza presso
l’Ospedale di Fossombrone – sia un miglioramento qualitativo dell’assistenza erogata
in tali strutture;
Relativamente agli aspetti organizzativi:
L’assistenza tutelare erogata presso le tre strutture risulta pressoché adeguata ai
parametri regionali.
L’ASUR entro il 2005 deve in conformità dei criteri adottati dalla Regione assicurare a
tutte le strutture residenziali l’intervento della figura infermieristica e dell’operatore
socio sanitario, siano pubbliche che a gestione privata. Si evidenzia che al momento
tali prestazioni sono erogate solo alla Casa di Riposo comunale di Fossombrone e con
la su richiamata standardizzazione è previsto un potenziamento delle prestazioni,
mentre per la casa di Riposo di Saltara e per Casargento l’intervento va avviato. Questo
comporterà anche la riduzione del costo delle rette alberghiere. Tale intervento è
programmato solo per a favore delle RP in maniera consistente, mentre per le Case di
Riposo l’intervento sarà minimo.
Entro il 2005 l’ASUR dovrà individuare il numero dei posti di RP da autorizzare
unitamente al Comitato dei Sindaci.
248
Entro il 2006 l’intervento entrerà in sistema: e quindi sarà possibile adeguare le rette
per Tale tipologia di ospitalità in conformità ai criteri regionali.
Riqualificazione organizzativa:
entro il 2006 saranno adottate dalle tre strutture esistenti apposite carte dei servizi.
Entro il 2007 sarà realizzata una offerta, almeno in una struttura, più flessibile ed
articolata (ospitalità anche per brevi periodi, ospitalità diurna, erogazione pasti e simili)
Adeguamento della tipologia dell’offerta in relazione alla tipologia degli ospiti: In
particolare dai dati in possesso RUG, Statistiche ISTAT si connotano le strutture
Casargento e comunale di Fossombrone per la presenza pressocchè della totalità degli
ospiti in grave situazione di salute e non autosufficienza per le quali va prevista la
riqualificazione in RP, mentre per la struttura di Saltara tale tipologia di servizio va
prevista per circa il 50% dei posti disponibili.
Costi: riqualificazione prestazioni socio sanitarie:tutti a carico del SSR
Costi alberghieri: a carico enti e soggetti titolari delle strutture.
Per la costruzione di una Nuova Residenza Protetta a Fossombrone ( in sostituzione della
Casa di Riposo ora funzionante) a gestione comunale i costi sono preventivati tutti a
carico privati, Regione con fondi Obiettivo 2 (a breve a bando )e del Bilancio del Comune
di Fossombrone.
Formazione personale addetto all’Assistenza
Unitamente al Servizio Formazione Professionale della Provincia ed all’ASUR, utilizzando
il Fondi FSE va previsto entro il 2006 la realizzazione di un Corso per Operatore Socio
Sanitario: questa figura prevista obbligatoriamente in tutte le strutture residenziali che
operano per le persone anziane e la disabilità è per ora poco utilizzata in difetto di
personale con appositi titoli di qualificazione. Unitamente al Polo scolastico Donati,
accreditato per la gestione di Corsi FSE e titolare dell’Istituto Professionale per Operatori
sociali e Tecnici Sociali va programmata la attivazione di un corso per disoccupati e /o
occupati. Va infatti evidenziata la necessità di riqualificare buona parte del personale già
operante presso queste strutture, salvo modifiche al Regolemtno regionale attualmente
vigente.
Tempi di realizzazione anno 2006
Costi: tutti a carico FSE
Formazione volontari addetti alla assistenza leggera
Viene assicurato ai volontari addetti all’Assistenza leggera un percorso di formazione ed
accompagnamento curato direttamente dall’Ambito attraverso l’UPS e dal Comune di
Fossombrone dalla assistente sociale professionale. A partire dal 2005 le attività corsali
vengono assicurate periodicamente per 3 ore di formazione circa ogni 4 mesi. L’UPS cura
l’accompagnamento in itinere del servizio.
Si rende inoltre opportuno assicurare un intervento di formazione permanente sia per
approfondire tematiche di interesse che per assicurare una primaria formazione ai volontari
che si aggiungono nel percorso
Tempi di realizzazione anno 2005 e seguenti.
Costo a carico Ambito:
€ 600,00 Costo per personale già in servizio.
249
Vacanze
Cinque su otto assicurano organizzano momenti di vacanza e soggiorni termali per
persone anziane. Si programma per il 2006 la messa in rete di queste opportunità, al fine di
favorire un più funzionale accesso da parte di tutti gli anziani residenti nel territorio
dell’ambito. Questa razionalizzazione dei servizi non comporta necessariamente di
prevedere risorse aggiuntive in quanto di norma i Comuni sostengono in proprio le spese di
trasporto mentre quelle propriamente alberghiere sono quali per la totalità assicurate
direttamente dai partecipanti. Per altro anche se si dovesse intervenire economicamente al
concorso delle spese per anziani in condizioni di svantaggio i costi risulterebbero
comunque minimi e verrebbero sostenuti direttamente dai Comuni di rispettiva residenza.
Va infatti evidenziato che questo tipo di iniziative tese a rimuovere le cause
dell’emarginazione e dell’isolamento in cui spesso si trovano le persone anziane sono
servizi che operano preventivamente , rimandando l’insorgere della non autosufficienza e
promuovono amicizie e solidarietà tra le persone anziane stesse, favorendo quegli
interventi che comunemente si configurano come servizi di “Buon vicinato”.
Per la riuscita di questo progetto, teso a razionalizzare al meglio le risorse già esistenti, si
prevede la collaborazione attiva da parte delle organizzazioni sindacali pensionati che già
partecipano attivamente alla organizzazione dei soggiorni estivi.
Tempi di realizzazione estate 2006 ed estate 2006
Costo aggiuntivo 2006 e 2007 nessuno, salvo la compartecipazione di tutti i Comuni alle
spese di trasferimento presso le strutture.
Progetto EMERGENZA CALDO
A partire dall’estate 2005 , in collaborazione con il Distretto Sanitario,è stata segnalata la
disponibilità anche di operatori sociali di questo territorio a collaborare con i servizi
sanitari e del volontariato per l’avvio degli interventi di monitoraggio e di protezione
sociale, stante la impossibilità di accedere all’apposito progetto regionale Elios in quanto
rivolto esclusivamente a Comuni di oltre 20.000 abitanti. In particolare è stata individuata
quale referente territoriale la Assistente sociale del Comune di Fossombrone dal lunedì al
venerdì nelle ore antimeridiane e fornito il numero telefonico di pronta emergenza attivo a
cura dell’Ambito, per il sabato ed i festivi, collegabile all’intervento di una assistente
sociale. A livello di Ambito è in programmazione apposito incontro in collaborazione con
il Responsabile Integrazione socio sanitaria dell’ASUR, personale medico ed un geriatra ,
rivolto agli operatori sociali dei Comuni, Case di Riposo, Residenze a carattere sociale
,UPS, Associazioni di volontariato e la cittadinanza da tenersi entro il 15 luglio per
coordinare gli interventi territoriali.
Avvio anno 2005
Costo: 2005/2006/2007 nessuno in quanto docenti e personale viene utilizzato in orario di
servizio, ivi compresa la disponibilità della pronta emergenza attivata a partire dal
settembre 2003.
Progetto Valutazione
Avviata nel 2005 una collaborazione con l’Università di Urbino Istituto di Socilogia per
definire un piano di valutazione dei servizi sociali offerti nel territorio dell’Ambito. Vedi
specificamente Progetto: tutte le AREE.
Vedi piano di zona
250
Trenta settimane per la prevenzione delle patologie della Terza Età
In collaborazione con l’AUSER, ADA e ANTEA, sono programmati appositi incontri
settimanali di 3 ore ciascuno alternando la presenza del medico geriatra per trattare il
problema degli infortuni domestici, con quella dello psicologo, sociologo e pedagogista per
simulazioni sul tema della prevenzione delle patologie più ricorrenti per cadute e
decadimento psichico con il coinvolgimento dell’ASUR.
Questo progetto è in corso di presentazione al CSV per apposito finanziamento svilupperà
questo importantissimo tema su quasi tutto il territorio provinciale e nello specifico del
nostro territorio verranno programmati 5 moduli formativi e preferibilmente quali sedi
attuative vengono individuati i Centri Sociali per Anziani.
Costi: anno 2006 e 2007 a carico CSV
A carico dei Comuni: messa a disposizione locali e collaborazione per la buona riuscita
delle iniziative.
251
Sezione di Piano per l’area Progetti: IMMIGRATI
Sostegno linguistico
Per il 2005 , anche in conformità ai criteri ed indicazioni di cui alla L.R. 2/98 , vengono
riconfermati i seguenti servizi:
Sostegno linguistico
a cura della Comunità Montana del Metauro zona E di Fossombrone, a favore dei minori
residenti nei Comuni di Fossombrone, Isola del Piano, Montefelcino, Montemaggiore,
Saltara, Sant’Ippolito e Serrungarina in stretta collaborazione con gli istituti scolastici. Tale
servizio già assicurato nel periodo gennaio giugno viene riprevisto anche per il prossimo
anno scolastico.
Trattasi di un servizio la cui gestione educativa è stata affidata ad una cooperativa sociale
che si rivolge ai minori di provenienza extracomunitaria a partire fin dalla scuola
dell’infanzia.
Il servizio interviene in orario scolastico in strettissimo collegamento didattico con il
personale docente di riferimento. La individuazione dei soggetti destinatari del servizio
avviene direttamente dalle scuole ; questo per consentire anche ai minori presenti sul
nostro territorio in attesa di regolarizzazione di poterne usufruire. Infatti va precisato che il
diritto alla educazione ed alla istruzione è garantito a tutti i minori, anche se in attesa del
Permesso di soggiorno e quindi ancora non registrati tra la popolazione residente.
Va evidenziata la registrazione di un considerevole aumento del numero degli stranieri che
è passato da 705 nel 2000 a 1744 nel 2004 , pari al 5,68 della popolazione nel complesso.
A questo dato desunto dalla popolazione straniera regolarmente residente va aggiunto il
dato della popolazione straniera ancora in attesa di permessi di soggiorno, la cui esatta
stima non può ovviamente essere riportata .
A cura del Comune di Cartoceto (Comune non compreso nel territorio della C.M.) per i
minori della Scuola dell’obbligo.
Costo anno 2005 € 37.600 stimato sulla spesa 2004
A carico Ambito con Fondi Regione € 5.200,00
A carico C.M. e Comune di Cartoceto € 32.400,00
Anno 2006 e 2007 come sopra
Centro Intercultura
A cura del Comune di Fossombrone. Avviato a partire dalla fine del 2004 un centro
interculturale in locali del Comune. Aperto 4 volte alla settimana unitamente al servizio
Informagiovani. Collabora alla realizzazione del progetto una neo costituita Associazione
di volontariato giovanile “Nuvole e zenzero” che ha in programma l’avvio a partire dal
prossimo anno scolastico di interventi educativi e di integrazione socio culturale in
collaborazione con le Scuole e per il quale intende avvalersi di fondi a cura del CSV.
Trattasi di servizio a carattere permanente.
Costo 7.500€ per il 2005, 2006 e 2007
A carico Comune di Fossombrone e 6.500
A carico Ambito con Fondi regionali 1.000,00
Per progetto di educazione ed integrazione socio culturale da avviare per gli anni 2006 e
2007 a cura Associazione di volontariato € 20.000 da ammettere a finanziamento da parte
del CSV su presentazione di specifico progetto nel mese di luglio 2005.
Detta attività qualora approvato il progetto verrà realizzata a partire dal 2006.
252
Sportello informativo
La crescente presenza di extracomunitari soprattutto nei Comuni di Fossombrone, Saltara e
Cartoceto ha reso necessario l’avvio di uno sportello specifico dedicato ed organizzato a
cura del Comune di Cartoceto negli ultimi mesi del 2004. La operatrice ha partecipato alle
attività formative promosse dalla Regione Progetto Buongiorno e assicura la informazione,
la consulenza e l’accompagnamento. Tale sportello si affianca alla attività di informazione
svolta dai patronati a cura della CGIL e CISL nelle sedi di Fossombrone. Si prevede
inoltre l’aggiunta della figura del mediatore culturale a partire forse anche dallo
stesso’autunno 2005.
Costo anno 2005 € 8.000
Di cui € 7.000 a carico Comune di Cartoceto
Ed € 1.000 a carico Ambito con fondi regionali
Per il 2006 e 2007 si prevede una pari spesa
Manifestazione Intercultura
Giunta alla 6 edizione nel 2005 a cura del Comune di Fossombrone in collaborazione con
il volontariato giovanile viene promossa una importante manifestazione estiva tesa a
promuovere la integrazione e la conoscenza delle varie culture. Per la organizzazione della
manifestazione è attivo un apposito gruppo di lavoro che si impegna per tutta la durata
dell’anno e che di recente si è costituito in associazione di volontariato.
Collaborano attivamente le associazioni di immigrati presenti nella nostra comunità in
stretto collegamento con le varie ambasciate straniere di riferimento.
Costo anno 2005 circa 122.000,00
Di cui a carico privati 100.000,00
A carico provincia 10.000,00
A carico comune di Fossombrone € 10.000,00
A carico Ambito 1.700,00 con Fondi della Regione
Anni 2006 e 2007 come sopra
Sportello donna
A cura della Caritas diocesana di Fossombrone questo sportello di recente costituzione sta
diventando un importante punto di riferimento per le donne straniere soprattutto in
relazione all’aiuto per la salute della donna. Per questa attività la Associazione intende
concorrere al finanziamento di fondi da parte del CSV e qualora venga ammessa a
finanziamento lo sportello verrebbe potenziato a partire dal 2006.
Tempi di realizzazione: tutto il triennio
Costi a cura Associazione di volontariato e Regione con finanziamenti al volontariato.
Casa Accessibile
A cura della Cooperativa Casa Accessibile è stato avviato a partire dal 2005 un gruppo
tecnico per il monitoraggio del disagio abitativo anche nel nostro territorio. Questa
cooperativa che interviene in particolare nel territorio dell’Ambito 6 anche mediante
concessione in affitto di abitazioni per periodi limitati prevede l’estensione del progetto
a tutto il territorio della diocesi quindi di Fano Fossombrone e Cagli.
Costo non evidenziato in quanto messo a disposizione per il monitoraggio un
collaboratore staff del coordinatore in progetto borsa lavoro a cura della Provincia e quindi
con spese a carico FSE.
Per il 2006 e 2007 solo in relazione alla disponibilità di staff adeguato.
253
Sostegno linguistico ad immigrati adulti
Realizzati a partire dal 2004 a cura dell’Ambito corsi di apprendimento della lingua
italiana a favore di famiglie immigrate. Tale progetto resosi possibile grazie all’apporto di
una borsa lavoro della Provincia realizzata per un ano interamente presso l’Ambito ha
trovato molto riscontro da parte degli immigrati e del mondo imprenditoriale.
Per il proseguo dell’attività è previsto l’intervento in collaborazione con gli istituti
scolastici: Va rilevato che a Cartoceto vengono curati dall’Istituto comprensivo appositi
corsi di lingua quale centro EDA con la possibilità di poter decentrare l’offerta formativa
nel territorio anche per altra tipologia corsale sempre a cura del centro EDA.
Costo 2005 € 3.750 sostenuto direttamente a carico Provincia
Per il 2006 e 2007 solo attività a cura delle Scuole e mediante corsi FSE della Provincia.
Facilitazione rapporti istituzionali
La sempre più numerosa presenza di immigrati ed il conseguente ricorso agli Uffici sociali
dei Comuni e ai servizi sanitari pone l’esigenza di redarre modulistiche per l’accesso ai
servizi in plurilingue.
Avvalendosi direttamente della collaborazione delle Associazioni di immigrati si prevede
la introduzione di traduzioni in alcune lingue straniere a titolo sperimentale di alcune
modulistiche di accesso.
Tale intervento sarà in integrazione con il Distretto Sanitario prevedendo anche la
collaborazione interambito con il Distretto sanitario di Fano.
Tempi di realizzazione anno 2006
I costi sotto evidenziati sono epurati di quelli che saranno a cura dell’ASUR e Ambito VI
Costi a carico Ambito VII
anno 2005 € 1.500,00 (compenso per operatore)
anno 2006 € 1.500,00 (compenso per operatore)
254
Sezione di Piano per l’area Progetti: DISABILI
Centro Documentazione ed Informazione Handicap
Avviato nel gennaio 2004 un Centro di Informazione e documentazione handicap a livello
di Ambito Territoriale a cura dell’Istituto comprensivo di Saltara presso i locali sede della
direzione Istituto medesimo a Calcinelli, in collaborazione con le scuole territoriali e
l’ASUR. Per il primo anno di attività questo Ambito ha finanziato il centro per € 6.000, 00
circa. Questo Ufficio collabora con il suddetto servizio assicurando la presenza del
coordinatore nel gruppo tecnico appositamente costituito e della Referente H. Pierucci
dipendente del Comune di Saltara. Su temi specifici partecipano alle attività anche le due
assistenti sociali UPS dipendenti da questo Ufficio.
Radatto nel corso del 2005 un apposito protocollo di intesa per l’inserimento alunni
disabili nelle scuole dell’Ambito di ogni ordine e grado. Realizzate anche attività formative
ed informative.
Per l’anno in corso si evidenzia la opportunità di integrare il personale volontario e docente
anche di apposita professionalità.
Per l’anno 2005 è programmato un ulteriore finanziamento messo a disposizione dalla
Provincia.
Costo: anno 2005 € 4.936,40 da finanziamento provinciale.
Anno 2006 e 2007 ulteriore pari finanziamento a carico Provincia ( da definire)
Attività Formative ed informative
La regione ha organizzato nel 2005 appositi corsi di formazione in particolare rivolti agli
operatori dei CSER sull’autismo. E’ quindi stata programmata di concerto con la
Cooperativa sociale la Sorgente che gestisce i due centri del nostro territorio la
partecipazione di almeno un operatore alla azione formativa. Successivamente la regione
concorrerà alle spese di gestione con fondo integrativo alla L.R. 18/96 per avviare in
almeno un centro la ricettività anche di portatori di handicap affetti da autismo. Inoltre a
livello di UMEE ed in parte di UMEA è in corso il censimento dei soggetti artistici, in
relazione ad un importante progetto implementato e realizzato con fondi regionali su tutto
il territorio regionale al quale collaborano attivamente per il nostro territorio il dott. Cottini
del Centro Francesca di Urbino e la dott.ssa Stoppioni responsabile UMEE ASUR 3.
Tempi di realizzazione anno 2005
Costo tutto direttamente a carico Regione
Dopo la significativa e positiva esperienza avviata con il primo piano di zona in
collaborazione con l’ANFFAS relativamente alla formazione specifica in particolare
rivolta al personale docente delle nostre scuole e operatori dei settore è in programma la
realizzazione di un convegno con esperti individuati dalla stessa ANFFAS sempre per
sostenere ed accompagnare il personale sociale docente nell’intervento educativo e di
integrazione sociale specificamente rivolto alle persone diversamente abili.
Tempi di realizzazione anno 2006 e 2007
Costo per contributo alla associazione
anno 2006 € 2.500,00
anno 2006 € 2.500,00
255
Presentazione ausili per disabili atti a favorire ed agevolare le attività della vita quotidiana
ed i percorsi dell’apprendimento didattico a cura ANFFAS da realizzarsi per l’anno
scolastico 2005/06.
Tempo di realizzazione anno scolastico 2005/06.
Costo 1.500,00
Relativamente all’inserimento lavorativo delle persone diversamente abili, in
collaborazione con la Associazione AMNIC è in programma per l’autunno 2005 un
apposito Convegno con esperti dalla stessa associazione individuati da realizzarsi a
Fossombrone. La opportunità di promuovere la realizzazione di questo Convegno è
motivata dalla difficoltà di attivare appieno le facilitazioni dei cui alla L. 68/98 inerente il
lavoro dei disabili. A tutt’oggi nonostante l’impegno del Coordinamento H, Provinciale e
molte riunioni realizzate a livello di coordinamento H, di questo Ambito non si è
addivenuti ad un Protocollo di intesa soddisfacente.
anno 2005 e 2007
anno 2005: Costi a titolo contributivo alla Associazione € 1.500,00
anno 2006: Costi a titolo contributivo alla Associazione € 1.500,00
Nel secondo semestre 2004 il Comitato dei Sindaci ha approvato la costituzione di un
apposito Tavolo Tecnico per la disabilità adulta: trattasi di un tavolo rappresentativo sia
degli enti locali, ASUR e Associazioni di volontariato esteso per alcuni argomenti anche
alla Provincia “ Centro per l’Impiego”. Realizzata nel maggio 2005 una attività formativa
con spese a carico Ambito e ASUR per 3 operatori dei due centri Diurni per lo studio e la
messa in campo di un nuovo protocollo di lavoro per la progettazione e valutazione
individualizzata.
Trattasi di un progetto sperimentale in seguito assunto anche dall’Ambito VI.
Vedi protocollo VINELAND
Costo anno 2005 per formazione € 320,00
Attività ricreative
A favore di disabili e dei centri CSER in periodi di chiusura degli stessi
in integrazione alla programmazione come previsto dalla L.R. 20/02 e per quelli presso il
domicilio:
in collaborazione con Associazioni sportive e giovanili e del volontariato si intende
facilitare e promuovere la partecipazione ad attività sportive, culturali e ricreative.
Concessione di contributi alla associazione ANFASS per realizzazione attività
Tempi di realizzazione da ottobre 2005
Costo 2005: € 1.000,00
Anno 2006 € 2.000,00
Anno 2007 €. 2000,00
256
Inserimento lavorativo
Sottoscrizione di apposito protocollo di intesa entro i primi mesi del 2006 fra Comuni,
ASUR, Centro per l’Impiego, rappresentanti associazioni di volontariato e delle famiglie e
scuole per l’inserimento lavorativo di soggetti diversamente abili.
A tal fine è attivo un tavolo di lavoro per la proposta di accordo.
Nessun costo da evidenziare
Assistenza scolastica associata e fondo aggiuntivo
Nel mese di maggio 2005 è stato assegnato dall’Ambito ai Comuni di Fossombrone,
Cartoceto, Saltara e Montefelcino in quanto sedi di istituti scolastici un apposito fondo
integrativo a carattere straordinario per favorire la integrazione scolastica . Questo Fondo
assomma a circa 24.000,00 tutti a carico Provincia. Per la organizzazione del servizio ci si
è avvalsi di apposito tavolo congiunto dell’Ufficio di Piano con le rappresentanze
scolastiche.
Relativamente alla assistenza scolastica anche a seguito della sottoscrizione di apposito
protocollo di intesa sono stati resi omogenei i criteri di accesso e di progettazione
coordinata degli interventi.
Il servizio avviato a partire dal maggio 2005 verrà assicurato a tutto il prossimo anno
scolastico.
Costo anno 2005 € 24.000,00 a carico Regione
Integrazione scolastica progettazione Associata L.R. 18/96
Con Deliberazione dell’Ente Capofila è stato approvato il piano di interventi anno in corso
Che prevede per la Scuola dell’Obbligo
€ 177.473,88
a favore di 34 alunni.
Di questa spesa preventiva è stimata una entrata a cura della Regione per circa € 17.000
restando la ulteriore parte tutta a carico dei Comuni di rispettiva residenza degli alunni
Per la Scuola Superiore
€ 37.908,60
Trattasi di interventi in parte già attuati per il periodo gennaio giugno e da attivare nel
periodo settembre/dicembre a favore 15 studenti
L’entrata stimata è di circa 7.000,00 a cura della Regione, il resto del finanziamento è a
cura Comunale.
E’ auspicabile per l’anno 2006 arrivare ad una gestione associata del servizio di
integrazione scolastica prevedendo quindi la scadenza degli appalti in essere almeno al
30/06/2006 per l’avvio con il nuovo anno scolastico.
257
Centro Diurno Villa Evelina
Servizio autorizzato ai sensi della L.R. 20/02.
E’ un servizio a gestione privata, convenzionato con le Amministrazioni comunali in cui
sono residenti gli utenti: per l’accesso ai finanziamenti di cui alla L.R. 18/96 il Comune di
Cartoceto ove ha sede il centro è Capofila.
Partecipazione da parte di un Referente dell’Ambito alle attività del Comitato di Gestione.
Si segnala che l’utenza attualmente stimata in 11 partecipanti di cui la gran parte sono
provenienti dal territorio dell’Ambito . Il Centro dispone anche di una Dependance i cui
lavori di ristrutturazione sono quasi ultimati: si prevede quindi l’avvio a cura della Coop.
proprietaria dell’immobile di un servizio di laboratori occupazionali.
Vanno inoltre evidenziati i servizi educativi a favore di minori con svantaggio curati
privatametne dalla Coop. La Sorgente che gestisce il Centro Disabili in orario diverso da
quello di funzionamento del centro.
I costi sono posti a carico della Regione come previsto ai sensi della L.R. 18/96, mentre la
retta è ripartita tra gli enti locali e gli utenti .
Approvato recentemente il Regolamento per il funzionamento del servizio.
Borsa lavoro
In corso di presentazione apposito progetto alla Provincia da parte di una laureata in
accordo con l’ANFFAS progetto di inserimento lavorativo disabili e per potenziamento
CDIH copromotori Ambito e Istituto comprensivo di Saltara.
Detto progetto, qualora ammesso dalla Provincia, consentirà di sviluppare ulteriormente il
raccordo tra il mondo della scuola, delle imprese, i servizi locali ed il volontariato in
relazione al tema dell’inserimento lavorativo.
Tale progetto della durata di 6 mesi tra la fine 2005 e l’inizio 2006 pone quali obiettivi :
individuazione dei soggetti da inserire nella programmazione
interventi di ggruppo al fine di conoscere e valorizzare le capacità, lo spirito di
cooperazione e favorire la socializzazione
interventi individualizzati per la motivazione
redazione di una scheda personalizzata del soggetto
collaborazione con il centro per l’impiego
raccordo con il mondo delle imprese per l’orientamento ed incontro offerta domanda.
I costi sono previsti a carico provincia
258
Sezione di Piano per l’area Progetti:
DISAGIO ADULTO e SALUTE MENTALE
Interventi in materia penitenziaria e post penitenziaria
L’Ambito territoriale ha avviato per il corrente anno i seguenti interventi :
Associazione Un Mondo a quadretti
Progetto di volontariato per accoglienza detenuti, familiari, redazione rivista, libri,spese
personali detenuti e per lavoro all’interno dell’Istituto
Costo 2005 € 13.595,40 da fondo regionale
Per il 2006 e 2007 in relazione al finanziamento regionale
IRS l’Aurora
Accoglienza presso la struttura Casa Paci di Pesaro
Costo anno 2005 € 2.000,00 da fondo regionale
Per il 2006 e 2007 in relazione al finanziamento regionale
Università di urbino
Sperimentazione di protocolli di lavoro motorio
Costo anno 2005 2.000,00 da fondo regionale
Per il 2006 e 2007in relazione al finanziamento regionale
Casa di reclusione
Attività corsuali di teatro e psicodramma
Costo anno 2005 € 5.750 da finanziamento regionale
Per il 2006 e 2007 in relazione al finanziamento regionale
Casa di reclusione
Acquisto libri di testo per studenti conseguimento diploma dell’obbligo a cura Istituto
Comprensivo di Cartoceto
Costo anno 2005 € 895,00 da finanziamento regionale
Per il 2006 e 2007 in relazione al finanziamento regionale
Totale finanziamento a cura Ambito 24.240,41
259
Servizi di sollievo
A partire dal novembre 2003 è stato realizzato un progetto integrato rivolto a persone
affette da disturbi psichiatrici e loro famiglie la cui gestione è affidata al Comune di Fano
anche per il nostro Ambito
Gli interventi realizzati consistono:
Centro di ascolto per 2 ore alla settimana a Calcinelli di Saltara per tutto l’Ambito
Interventi di assistenza tutelare per alcuni casi per circa 14/20 ore settimanali nel
complesso
Interventi di assistenza educativa per pochissimi casi circa 3 o 4 nel complesso
Nucleo di valutazione interambito per gestione progetto : questo territorio partecipa
mettendo a disposizione la professionalità della Assistente sociale del Comune di
Fossombrone.
Per il corrente anno viene preventivata una spesa di circa 30.000 di cui e 17250 a carico
Regione ed e 12.750 a carico Comuni in quote determinate proporzionalmente al numero
degli abitanti
Per 2006 e 2007 fatta salva al disponibilità dei Comuni per complessivi e 12.750 si
rimanda alla adozione di atti da parte della regione.
Detti fondi possono inoltre essere integrati in relazione a finanziamenti a cura Provincia
per inserimento lavorativo
Punto Informalavoro
Per il primo semestre 2005 è stata messa a disposizione dall’ambito territoriale al punto
informalavoro di Fossombrone del JOB apposita professionalità dello psicologo in borsa
lavoro per progetto di inserimento lavorativo.
Costo 2005 3.750 tutti a carico provincia con FSE
Per il 2006 e 2007 non si prevedono costi aggiuntivi in quanto messe in rete le
professionalità operanti presso gli informagiovani di Fossombrone e Calcinelli ( due
psicologi)
260
Sezione di Piano per l’area Progetti: TUTTE LE AREE
UPS
A due anni dall’avvio del servizio UPS si evidenzia la necessità di verificare il servizio
svolto in modo più approfondito : tale verifica dovrà riguardare le competenze e le
professionalità e la modalità di gestione del Servizio.Le due Assistenti Sociali dipendenti
dalla Cooperativa affidataria del servizio che svolgono l’attività presso gli otto Comuni
sono sempre utilizzate per assicurare il servizio sociale professionale.Infatti solo il Comune
di Fossombrone dispone di una assistente sociale . Inoltre qualora venga attivato lo
Sportello della Salute a cura dell’ASUR si renderebbe opportuna la integrazione fra questi
due servizi di ascolto, consulenza e di rete.
In particolare viene evidenziata la necessità come richiesto dai Responsabili dei servizi
sociali comunali di poter disporre di apposita professionalità propria del ruolo di Assistente
sociale, che curi la presa in carico dell’utenza, con particolare riferimento ai minori
soggetti a provvedimenti del tribunale, per l’affido di minori ai servizi sociali , e tutti gli
interventi relazione al disagio adulto, agli anziani , disabili e per le altre persone a
rischio.Si ritiene maggiormente funzionale poter disporre direttametne da parte dell’Ufficio
di Ambito della professionalità della Assistente sociale che potrebbe assicurare la presa in
carico dell’utenza per tutti i Comuni . Tale intervento dovrebbe trovare risposta laddove
l’Ambito venga consolidato giuridicamente. L’attuale appalto in essere è in scadenza al
settembre 2005, ma sono disponibili appostiti stanziamenti per il proseguo dell’attività
anche in relazione al cofinanziamento regionale
.
Costo UPS annuale circa 40.000,00
UFFICIO DI STATISTICA DI AMBITO
Per favorire il processo di raccolta e gestione dati per l’aggiornamento e approfondimento
del profilo di comunità e dell’offerta dei servizi si rende auspicabile,essendo disponibile
apposita professionalità all’interno dei Responsabili dei servizi sociali dell’Ambito, la
attivazione di un ufficio di statistica a livello di Ambito.
Verrà quindi presentato alla regione Marche apposito progetto per avviare una attiva
collaborazione con il servizio SISTAR e per il necessario coofinanziamento delle risorse
umane e attrezzature PER L’ANNO 2006.
Costo preventivato anno 2006 € 10.000,00 circa da eventuale finanziamento regionale e
collaborazione personale dipendente ente capofila.
Progetto La valutazione della qualità nei servizi
In essere dal mese di aprile 2005 una collaborazione con l’Università di Urbino Istituto di
Sociologia per l’anno 2005 per definire un piano di valutazione nei servizi sociali offerti in
questo Ambito. E’ stato quindi avviato un progetto per definire gli indicatori di processo
relativi alle azioni degli operatori sociali, dei beneficiari e delle reti comunitarie; di
struttura in relazione alle risorse umane, fisiche, tecniche e organizzative nei servizi; di
esito relativi ai cambiamenti nello stato di benessere dei destinatari attribuiti ai servizi
erogati.
Costo anno 2005: € 2.500,00
261
ASSEGNO DI RICERCA AREA INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA
Presentato apposito progetto di ricerca alla Provincia da parte di una giovane laureata in
collaborazione con l’AVULSS di Fossombrone, l’Ambito e la Università. alla Provincia; il
progetto di ricerca è in corso di esame.Qualora approvato sarà a disposizione una
ricercatrice per un anno.
Il progetto intende sostenere ed accompagnare il processo di integrazione socio sanitaria in
relazione ai cambiamenti organizzativi e tecnologici.
Tempi 2006
Coso Progetto di ricerca se approvato tutti a Carico Provincia FSE
BILANCIO SOCIALE
Per il 2006, in continuità con il Progetto “La valutazione della qualità nei servizi
dell’Ambito VII” sempre in collaborazione con l’Istituto di Sociologia dell’Università di
Urbino avviato dal mese di aprile 2005, è in programma in stretto collegamento con
l’Ufficio di Piano, e l’ufficio del Coordinatore la realizzazione di un bilancio sociale di
ambito quale strumento di costruzione e controllo del piano di zona e per l’importante
aspetto della comunicazione e visibilità.
L’Ambito in questo modo potrà render conto delle scelte istituzionali, degli impegni e
risultati in relazione al punto di vista degli interlocutori.
Certi che un bilancio sociale possa essere redatto solo in presenza di un sistema di
rilevazione capace di fondare in termini oggettivi il piano dell’impatto è stato ritenuto
prioritario per il 2005 avviare il processo di valutazione dei servizi per sostenere la
fattibilità di realizzare il bilancio sociale. Vanno infatti rimosse, attraverso la introduzione
di un sistema di indicatori strutturato, le difficoltà di collaborare in termini di lettura dei
servizi da parte degli enti locali. La qualità dei servizi del territorio, che passa attraverso
l’attività di progettazione e coordinamento dell’Ambito rappresenta un gradino per
l’introduzione del bilancio sociale.
Costi anno 2006 € 3.000
Anno 2007 € 2.000
Volontariato
Sono stati inseriti nei servizi sociali territoriali a tutto il mese di aprile 2005 n. 22 volontari
civili “Insieme per Migliorare” il relativo progetto di Ambito ammesso dal Ministero per
l’Interno.
Tutte le Amministrazioni comunali e la C.M. di Fossombrone hanno sottoscritto con la
Provincia apposito accordo di parternariato per il proseguo di progetti di volontariato civile
in campo sociale, educativo e protezione civile. Stante la non ammissione del progetto
Provinciale per il 2005 non sono previsti inserimenti di volontari civili, mentre per il 2006
è in corso da parte della Provincia apposita progettazione.
Si ritiene strategica la progettazione in questo settore sia per il potenziamento dei servizi
sociali degli enti locali che per offrire ai giovani opportunità di esperienze sociali
formative.
Per il 2007 si valuterà la opportunità di presentazione di un progetto di ambito.
Nel mese di maggio 2005 l’Ambito ha patrocinato la 2° Festa del volontariato organizzata
dal Comune di Cartoceto che ha coinvolto moltissime associazioni e scuole del nostro
262
territorio.
La manifestazione atta a promuovere la cultura del volontariato soprattutto nelle nuove
generazioni è stata riuscitissima sia per i contenuti trasmessi che per la partecipazione
registrata in un clima dove iniziative educative e formative si sono sposate con altre
ricreative e di animazione. Si prevede di dare continuità all’iniziativa.
Costo per l’Ambito:
anno 2005: € 2.000,00 (utilizzo stanziamento 2004)
anno 2006: € 2.000,00
anno 2007: € 2.000,00
In programmazione per l’anno 2006 la pubblicazine di una raccolta di scritti ed elaborati
grafici dei ragazzi delle scuole del territorio realizzati in occasione della 2° festa del
Volontariato di Cartoceto. Questo progetto intende promuovere la cultura del volontariato
in stretta collaborazione con i diversi attori che hanno attivamente collaborato all’iniziatva:
ragazzi dalla scuola Primaria alla secondaria, associazioni di volontariato , consulta del
volontariato, enti locali, Ambito, Provincia ,CSV e privati.
Sarà curata la realizzazione della pubblicazione in 7.000 copie in bianco e nero con
copertina colori, da distribuire a tutti gli studenti.
Coredattori del progetto Nicola Mannino e Pietro Salvaggio.
Anno 2006
Costo complessivo progetto € 6.000 di cui € 2.000 a carico Ambito e la differenza di €
4.000 tra enti locali, Provincia CSV e sponsor
ISEE
Il Comitato dei Sindaci ha affrontato più volte e di recente (marzo 2005) anche unitamente
alle organizzazioni sindacali l’introduzione dell’ISEE quale indicatore di accesso ai servizi
sociali e per definire la contribuzione da parte dell’utente alle diverse tariffe.
Detto Istituto sperimentato da tutti i Comuni in relazione agli interventi di cui alla L.
448/98 all’assegno di maternità, secondo figlio, famiglie numerose , per le agevolazioni al
trasporto pubblico L.R. 27, per le borse di studio e libri di testo, quindi per l’accesso ai
contributi per la famiglia ai sensi della L. R. 30/98 già a partire dal 2004 e in alcuni casi
anche per l’accesso al SAD non è ancora utilizzato quale sistema di accesso a tutte le
prestazioni e servizi sociali.
Sperimentalmente si intende avviarne l’ introduzione su alcuni servizi , ma questo
processo va accompagnato da apposito studio di fattibilità per il quale è stato già avviato
un confronto con l’Università di Urbino.
Per il 2006 si vuole quindi avviare lo studio di fattibilità, facilitato dalla disponibilità di un
adeguato numero di ISSE di cittadini, riferiti a diverse fasce di popolazione, raccolti in
relazione agli istituti sopradetti.
L’Ufficio di Piano ne ha proposto l’introduzione in quanto l’indicatore della situazione
economica equivalente è uno strumento oggettivamente controllabile per l’accesso alle
prestazioni, che può coadiuvare gli operatori, evitando che elementi di soggettività
vengano inconsapevolmente introdotti nella valutazione del diritto all’accesso ed alla
misura del pagamento delle prestazioni.
Costo anno 2006 per studio fattibilità € 1 500,00 a carico Ambito
263
Cartella sociale
Realizzato nel mese di maggio apposito incontro dell’ufficio di Piano, UPS per la
introduzione a partire dal 2006 della Cartella sociale. E’ uno strumento informatico di
supporto alla gestione degli interventi sociali che opera con adeguate password di
protezione attraverso il sistema WEB, questo consente sia all’Ufficio di promozione
sociale che opera in modo itinerante di poter garantire la continuità delle prestazioni anche
nel/nei giorni in cui non accede fisicamente su ogni Comune e per una corretta gestione e
archiviazione delle “situazioni di intervento sociale”. Questo sistema che sarà in
sperimentazione presso l’UPS già dall’inizio del 2006 potrà essere lo strumento che
faciliterà anche il processo di collaborazione con lo Sportello della salute (non costituito)
potendo utilizzare in entrambi i servizi la medesima cartella.
L’adozione di questo sistema faciliterà anche il lavoro della “resa dei dati ed
informazioni” circa l’utenza ed i servizi a cui accede o meno, che oggi in carenza di un
organico sistema di rilevazione delle prestazioni i dati forniti sono a volte sommari ed
incompleti. L’Adozione della cartella sociale diventa un obiettivo che risponde alla
necessità di migliorare il livello delle prestazioni.
Stante anche la necessità di poter confrontare, rapportare i dati con altri territori sarebbe
opportuno che l’Osservatorio Provinciale verifichi la possibilità di estendere questo
sistema in più Territori e ne curi il processo di formazione per la implementazione.
Costo:
anno 2006 € 1.000,00 (per un limitato numero di password a livello sperimentale)
anno 2007
€ 500,00 (per dotare di password un maggior numero di operatori sociali)
Informazione e pubblicizzazione
Ritenendo opportuno l’inserimento sul Sito Internet della programmazione del Piano di
zona in atto ed in seguito curare periodicamente lo stato di avanzamento degli interventi ,
nonché in ordine alla necessità di organizzare presentazioni di servizi, progetti, conferenze
stampa e utilizzo dei mass media , secondo le forme indicate nelle diverse sezioni di area,
si prevede una spesa annuale stimata in circa
€ 1.500,00 per l’anno in corso
264
5. DIMENSIONE FINANZIARIA DEL PIANO DI ZONA
5.1 ENTRATE TOTALI PREVISTE DAL PIANO DI ZONA DISTINTE PER TIPOLOGIA (5.1.1/5.1.2/5.1.3/5.1.4)
Comuni
Fondo
unico
regionale
Leggi
di settore
Fondi
propri
Entrate
da enti
pubblici
Entrate
da enti
privati
Altre
entrate
(utenti)
Altri
fondi
Fossombrone
188.972,00 220.014,00
800.715,00 40.528,00 20.000,00
802.700,00 17.750,00
Isola del Piano
22.852,00 12.500,00
55.456,00
0,00
0,00
2.000,00
0,00
Cartoceto
94.252,00 147.300,00
423.662,00 3.000,00
0,00
148.000,00
0,00
Montefelcino
57.000,00 35.975,00
160.460,26
0,00
0,00
60.519,00
0,00
Montemaggiore
34.877,00 41.989,00
142.783,00
0,00
0,00
61.741,00
0,00
Saltara
70.402,27 108.507,60
462.019,74 6.467,39 5.000,00
177.000,00 6.000,00
Sant'Ippolito
31.372,00 27.138,00
21.201,50
0,00 5.750,00
25.384,00
0,00
Serrungarina
42.203,00 29.000,00
39.439,00
0,00
0,00
37.620,00
0,00
Comunità Montana
0,00 96.626,00
0,00
0,00
0,00
58.438,00 33.222,00
Ambito
58.030,00 248.314,00
109.517,00 6.000,00
550,00
0,00 3.663,00
599.960,27 967.363,60 2.215.253,50 55.995,39 31.300,00 1.373.402,00 60.635,00
Totale
265
Totale
2.090.679,00
92.808,00
816.214,00
313.954,26
281.390,00
835.397,00
110.845,50
148.262,00
188.286,00
426.074,00
valori percentuali
Comuni
Fondo unico
regionale
Leggi
di settore
Fondi
propri
Entrate
da enti
pubblici
Entrate
da enti
privati
Altre
entrate
(utenti)
Altri
fondi
Totale
Fossombrone
Isola del Piano
Cartoceto
Montefelcino
Montemaggiore
Saltara
Sant'Ippolito
Serrungarina
Comunità Montana
9,03
24,62
11,50
18,20
12,40
8,43
28,30
28,50
0,00
10,52
13,47
18,00
11,45
14,90
13,00
24,50
19,50
51,32
38,30
59,75
52,00
51,10
50,80
55,30
19,00
26,60
0,00
1,94
0,00
0,37
0,00
0,00
0,77
0,00
0,00
0,00
0,96
0,00
0,00
0,00
0,00
0,60
5,20
0,00
0,00
38,40
2,16
18,13
19,25
21,90
21,20
23,00
25,40
31,04
0,85
0,00
0,00
0,00
0,00
0,70
0,00
0,00
17,64
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
Ambito
13,62
58,29
25,70
1,40
0,13
0,00
0,86
100,00
Si precisa che le entrate di cui alle L.R. 9/03 e L.R. 18/96 ammontanti rispettivamente in € 89.212,00 ed € 24.000,00 ( tot. 113.212,00)
riportate nella previsione dell'entrata dell'Ambito sotto la voce Leggi di Settore, stimate sulla scorta delle entrate 2004 vengono
anche riproposte nelle previsioni di entrata dei Comuni in relazione alla previsione di apposito trasferimento da parte dell'Ambito medesimo.
266
5.2. Spese totali previste dal Piano di Zona distinte per tipologia (5.21, 5.2.2, 5.2.3, 5.2.4)
AMBITO TERRITORIALE N° 7 - RIPARTO TRA I COMUNI
DELLA SPESA 2005 RELATIVA ALLA ATTIVITA' DIRETTAMENTE
GESTITA DALL'AMBITO
Spesa da ripartire: €
Quota pro abitante: €
COMUNI
50000,00
1,66295
POPOLAZIONE
RESIDENTE al
01/01/2001
RIPARTO
SPESA
ATTIVITA'
d'AMBITO
FOSSOMBRONE
CARTOCETO
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
9.584
6.399
657
2.535
2.105
5.106
1.504
2.177
15937,74
10641,23
1092,56
4215,59
3500,52
8491,04
2501,08
3620,25
TOTALE
30.067
50000,00
FOSSOMBRONE
15937,74
32%
RESTANTI COMUNI
34062,26
68%
TOTALE
50000,00 100%
RIEPILOGO QUOTE DOVUTE DAI COMUNI PER IL 2005
COMUNI
RIPARTO 5% SPESE RIPARTO ALTRE
GENERALI
SPESE DI
RIPARTO SPESA
SOSTENUTE DA
GESTIONE
ATTIVITA' d'AMBITO
FOSSOMBRONE
DELL'AMBITO
TOTALE
FOSSOMBRONE
CARTOCETO
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
3160,00
2109,67
216,61
835,76
693,99
1683,39
495,85
717,73
18971,33
12666,69
1300,52
5017,98
4166,80
10107,22
2977,14
4309,33
15937,74
10641,23
1092,56
4215,59
3500,52
8491,04
2501,08
3620,25
38069,07
25417,60
2609,68
10069,32
8361,31
20281,64
5974,07
8647,31
TOTALE
9913,00
59517,00
50000,00
119430,00
267
AMBITO TERRITORIALE N° 7
RIPARTO TRA I COMUNI
DELLA SPESA 2006/2007 RELATIVA ALLA ATTIVITA' DIRETTAMENTE
GESTITA DALL'AMBITO
50000,00
1,57342
Spesa da ripartire: €
Quota pro abitante: €
POPOLAZIONE
RESIDENTE al
31/12/2004
COMUNI
RIPARTO
SPESA
ATTIVITA'
d'AMBITO
FOSSOMBRONE
CARTOCETO
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
9.668
7.032
674
2.657
2.303
5.593
1.590
2.261
15211,80
11064,25
1060,49
4180,55
3623,55
8800,12
2501,74
3557,50
TOTALE
31.778
50000,00
FOSSOMBRONE
15211,80
30%
RESTANTI COMUNI
34788,20
70%
TOTALE
50000,00 100%
RIEPILOGO QUOTE DOVUTE DAI COMUNI PER IL 2006/2007
COMUNI
RIPARTO 5% SPESE RIPARTO ALTRE
RIPARTO SPESA
GENERALI
SPESE DI
ATTIVITA'
SOSTENUTE DA
GESTIONE
d'AMBITO
FOSSOMBRONE
DELL'AMBITO
TOTALE
FOSSOMBRONE
CARTOCETO
ISOLA DEL PIANO
MONTEFELCINO
MONTEMAGGIORE
SALTARA
SANT'IPPOLITO
SERRUNGARINA
3015,50
2193,50
210,50
829,00
718,50
1744,50
496,00
705,50
18107,20
13170,23
1262,33
4976,30
4313,29
10475,13
2977,90
4234,62
15211,80
11064,25
1060,49
4180,55
3623,55
8800,12
2501,74
3557,50
36334,50
26427,98
2533,32
9985,85
8655,34
21019,75
5975,64
8497,62
TOTALE
9913,00
59517,00
50000,00
119429,99
Spese generali:salvo adeguamento
268
Riepilogo delle spese per le Sezioni di Piano per Aree di Intervento
Valori percentuali
Aree intervento
Infanzia,
adolescenza,
famiglia
Comune di
Fossombrone
Comune di
Isola del
Piano
Comune di
Cartoceto
Comune di
Monte
felcino
Comune di
Monte
maggiore
al Metauro
Comune di
Saltara
Comune di
Sant'Ippolito
2005
Comune di
Serrunga
rina
Comunità
Montana
Ambito
41,00
8,60
6,20
75,00
3,00
1,60
38,60
1,60
20,27
64,74
1,77
14,64
50,51
2,40
13,00
62,33
2,28
7,80
66,00
5,50
9,70
47,25
1,04
9,32
0,00
0,00
82,35
28,65
5,94
13,43
Immigrati
0,60
31,60
0,20
0,30
1,10
0,00
15,45
9,15
1,60
0,00
2,52
0,00
0,40
15,00
0,00
2,65
9,44
0,00
0,00
13,40
0,00
12,69
7,10
0,00
0,00
0,00
17,65
16,87
1,69
2,44
Servizi
generali
11,80
19,00
13,33
16,33
18,69
15,50
5,40
22,60
0,00
30,38
Tutte le aree
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,60
Totale
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
100,00
Giovani
Disabilità
Disagio
adulto
Anziani
Si precisa che spesa dell'Ambito riferita alle programmazioni di cui alla L.R. 9/03 e L.R.18/96 rispettivamente di € 89.212,00 ed
€24.000,00, calcolata in riferimento alle spese 2004, viene anche riportata nei riepiloghi dei Comuni in quanto se ne prevede il
trasferimento a cura dell'Ambito medesimo.
269
5.2.2 Riepilogo delle spese per le Sezioni di Piano Ambito Territoriale per Aree organizzative
Valori assoluti in Euro
Infanzia,
adolescenza,
famiglia
Promozione
sociale e
comunitaria
Giovani
Disabilità
Disagio
adulto
Anziani
Immigrati
Servizi
generali
Tutte le
aree
Totale
13.000,00
25.282,70
9.257,00
71.889,00
500,00
5.400,00
128.958,00
0,00
254.286,70
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Servizi
semi
residenziali
109.088,30
0,00
48.000,00
0,00
6.699,00
5.000,00
0,00
0,00
168.787,30
Servizi
residenziali
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Interventi per
l'emergenza
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
3.000,00
3.000,00
122.088,30
25.282,70
57.257,00
71.889,00
7.199,00
10.400,00
128.958,00
3.000,00
426.074,00
Servizi a
domicilio
Totale
Le spese sopradescritte sono riferite esclusivamente a servizi e interventi la cui gestione finanziaria è direttamente assicurata dal
comune capofila - ambito.
270
Spese di previsione AMBITO 7
2005
Area infanzia adolescenza, famiglia
Centri per l'infanzia senza pasto e sonno/spazi per
bimbi…
centri aggregaz. Bambini adl./servizi itineranti
Servizio di sostegno alle funzioni
genitoriali/sostegno educ.
Progetto informazione-formazione
Promozione agio
Progetti Infanzia
Formazione
2006
2007
€ 35.684,92
€ 26.763,69
€ 35.684,92
€ 26.763,69
€ 35.684,92
€ 26.763,69
€ 26.763,69
€ 6.000,00
€ 19.876,00
€ 5.000,00
€ 2.000,00
€ 26.763,69
€ 6.000,00
€ 19.876,00
€ 5.000,00
€ 26.763,69
€ 6.000,00
€ 19.876,00
€ 6.000,00
Giovani
Informagiovani
Centri Aggregazione
Interventi L.R. 46/95
Altro (formazione e prevenzione)
€ 500,00
€ 2.000,00
€ 2.000,00
€ 19.513,00
€ 5.269,70
€ 17.801,70
€ 17.801,70
€ 3.000,00
Area disabilità
Programma interventi LR 18/96
Integrazione sociale
Altro (CDIH)
Assistenza scolastica straord.
Formazione
€ 24.000,00
€ 1.000,00
€ 4.937,00
€ 24.000,00
€ 3.320,00
€ 24.000,00
€ 2.000,00
€ 4.937,00
€ 24.000,00
€ 2.500,00
€ 24.000,00
€ 2.000,00
€ 4.937,00
€ 24.000,00
€ 4.000,00
€ 47.649,00
€ 24.240,00
€ 47.649,00
€ 24.240,00
€ 47.649,00
€ 24.240,00
€ 6.699,00
€ 8.000,00
€ 10.000,00
€ 500,00
€ 500,00
€ 500,00
€ 8.900,00
€ 1.500,00
€ 8.900,00
€ 1.500,00
€ 8.900,00
Area disagio adulto
Inserimento lavorativo
Interventi di prevenzione
Interventi in materia penitenziaria
Servizio solidarietà e solliveo
Altro (specificare)
Area anziani
Assistenza Leggera
Attività ricreative, culturali, gite,
socializzazione,vacanze
Inserimento lavorativo in attività di pubblica utilità
Case di riposo (costo della gestione diretta o
integrazione rette)
Altro (Commissione)
Area immigrati
Interventi a sostegno dei diritti degli immigrati (LR
2/98)
Altro (specificare)
Tutte le aree
Bilancio sociale
Studi fattibilità ISEE
Cartella Sociale
Festa volontariato
Pubblicazione su volontariato
Progetto qualità servizi
€
€
€
€
€
€ 2.500,00
Azioni di sistema e spese di organizzazione
271
2.000,00
1.500,00
1.000,00
2.000,00
2.000,00
€ 500,00
€ 2.000,00
Quota Coordinatore, staff UPS
Quota per attività d'ambito
Sistema informativo e osservatori
Servizio sociale professionale (compresa tutela
legale dei minori)
Attività di informazione e sensibilizzazione:
campagne informative ecc.
Segretariato sociale, informazione e consulenza
per l'accesso alla rete dei servizi
Personale amministrativo
Formazione del personale
Altro (informatizzione; IRAP; gestione)
Altro (spese gestione ufficio)
Totale spesa sociale
€ 116.000,00 € 116.000,00
€ 8.300,00
€ 5.158,00
€ 8.300,00
€ 5.158,00
€ 116.000,00
€ 8.300,00
€ 5.158,00
€ 426.074,00 € 426.074,00 € 426.074,00
Entrate 2005 AMBITO 7
Trasferimento fondi dalla Regione-Provincia
Fondo unico Avvio Ambito
€ 58.030,00
Altri fondi regionali (dpr 309/90)
€ 47.649,00
LR 8/94 minori a rischio
LR 18/96 disabili
LR 9/03 infanzia-adolescenza
€ 24.000,00
LR 46/95 giovani
Piano agio-disagio
LR 2/00
CDIH
Ass. scol. Straord.
Interventi inmat. Penitenziaria
€ 11.500,00
€ 13.876,00
€ 8.900,00
€ 4.937,00
€ 24.000,00
€ 24.240,00
€ 89.212,00
Trasferimento fondi dallo Stato (specificare)
Trasferimento fondi UE
Trasferimento fondi da altri enti pubblici (Fano
- formazione L.R. 9/03)
Trasferimento fondi da enti privati
€ 6.000,00
€ 550,00
Contribuzione utenti
Altri fondi (Comuni per progetti settoriali)
Fondi di bilancio destinati al settore AMBITO
TOTALE ENTRATE 2005
€ 3.663,00
€ 109.517,00
€ 426.074,00
Per il 2006 e 2007 le spese sono state preventivate in realzione al
consolidamento delle entrate 2005.
272
5.3. Verso il Bilancio Sociale di Ambito territoriale
Il Bilancio Sociale quale strumento di controllo , ma anche di costruzione del piano
di zona può in maniera sistematica consentire la comunicazione e migliorare la
informazione per rendere conto di quanto si è fatto rispetto a quanto ci si era ripromesso
di fare , di avere svolto servizi qualitativamente adeguati alle richieste dei decisori
(valutazione della qualità dei servizi), di avere interagito con una molteplicità di soggetti a
diverso titolo coinvolti (verifica di interazione e integrazione). E’ attraverso il Piano che si
implementano le politiche sociali complessive di un territorio, si connotano le relazioni tra
i diversi soggetti che operano nel contesto, si sperimentano nuove relazioni tra istituzioni
tradizionalmente arroccate alla difesa delle proprie posizioni.
Il Bilancio Sociale può costituire lo strumento capace di ricondurre la
frammentarietà delle informazioni disponibili riferite ai singoli aspetti delle politiche
sociali e dei servizi ad una visione di insieme, complessiva e integrata che possa prendere
quale punto di riferimento anche quello degli interlocutori.
In questo contesto la predisposizione del Bilancio sociale integra la strategia del
piano triennale diventando un efficace strumento per il monitoraggio e la verifica dello
stato di avanzamento progettuale dell’Ambito.
Le linee guida regionali per la predisposizione del piano di zona triennale fanno
espresso riferimento a questo importante strumento di costruzione. La programmazione
triennale di questo territorio prevede la redazione del bilancio sociale a partire dal 2006
per poi diventare una pratica sistematica in cui il bilancio sociale costituisce una delle
modalità previste dal sistema della rendicontazione.
Il Comitato dei Sindaci ha approvato nello scorso mese di marzo un progetto per la
introduzione di un sistema di valutazione, in collaborazione con l’Istituto di Sociologia
della vicina Università di Urbino , per la messa in trasparenza dell’efficacia ed efficienza
dei servizi rappresentando uno strumento efficace per la partecipazione degli stakeholders
nella governance dei servizi.
Ancor oggi, rispetto al sistema dei servizi sociali, possediamo informazioni
incomplete, spesso poco affidabili. Uno degli obiettivi principali è quello di mettere
insieme tutte le informazioni in possesso di tutti gli attori coinvolti nel processo di
definizione del Piano, evitando il rischio della quantità eccessiva di dati.
Tuttavia si è ritenuto importante è essenziale introdurre la cultura del “dato”
nella valutazione dei servizi e della pianificazione al fine di consentire, attraverso la
quantificazione e la misurabilità, elementi oggettivi interpretazione e di valutazione.
Se la sussidiarietà orizzontale, la costruzione di alleanze tra soggetti operanti in un
ambito costituisce uno, se non il principale obiettivo, il vero significato del primo Piano di
Zona non va cercato solo nei servizi e nelle politiche sociali implementate, quanto nella
costruzione della rete e nella nuova modalità programmatoria messa in atto. Tanto più
quanto risulta difficile valutare le politiche sociali se non coinvolgendo direttamente gli
interessi ed esigenze degli attori sociali.
Il Bilancio Sociale potrà consentire:
Una rilettura del bilancio economico in termini “sociali”;
Il coinvolgimento dell’imprenditoria privata e del terzo settore con finalità di “cause
related marketing”;
Una valutazione a consuntivo del Piano Sociale di Zona triennale.
Le linee guida supportano questo processo mettendo a disposizione apposito
schema per la redazione del bilancio sociale di Ambito. Il progetto valutazione della
qualità dei servizi avviato nell’aprile 2005 che viene dettagliatamente indicato al 3.2.10
273
del piano costituisce la prima fondamentale tappa per la implementazione di un sistema
che è a fondamento e premessa del Bilancio sociale che trova già impegnato questo
territorio.
Relativamente agli strumenti di previsione economico finanziaria adottati dai
comuni si renderebbe opportuna per la redazione dei bilanci comunali l’adozione di griglie
di lavoro che rendano agevole la rilettura delle entrate e spese per aree di intervento ed aree
organizzative, come previste dalle linee guida. Attualmente il sistema della
rendicontazione consente facilmente di operare in regime di trasparenza e coerenza solo in
relazione ai progetti, ma la diversità degli strumenti relativamente alla quasi generalità
degli interventi e servizi sociali dei comuni rende poco agevole questo processo.
In seguito alle sperimentazioni di bilancio sociale che verosimilmente trovano impegnati
tutti i territori si renderebbe opportuno un processo di sintesi almeno a livello provinciale
per cercare di supportare i territori con le buone prassi che partendo da condivisioni
comuni di metodo possano consentire in seguito anche confronti che diversamente in
mancanza di processi metodologici comuni rischiano di essere poco attendibili.
274
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Ambito VII - Fossombrone [ 1,2 Mb]