AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N.7 Comuni di: Cartoceto, Fossombrone, Isola del Piano, Montefelcino, Montemaggiore al Metauro, Saltara, Sant’Ippolito, Serrungarina Ente capofila: Comune di Fossombrone Piano Sociale di Zona 2005/2007 Regione Marche INDICE 1. Metodologia della costruzione del Piano di Zona ........................................................... 4 1.1. Il Comitato dei Sindaci, ruolo e collegamenti .................................................... 4 1.2. Il Coordinatore d’Ambito, ruolo e collegamenti ................................................ 5 1.3. L’Ufficio di Piano, ruolo e collegamenti ............................................................ 6 1.4. Procedure attivate per la predisposizione del Piano di Zona ............................ 8 2. Presentazione del “profilo di comunità”........................................................................ 12 2.1. Metodologia utilizzata per la “conoscenza partecipata”................................. 12 2.2. Basi conoscitive del “profilo di comunità” ...................................................... 14 2.2.1. Fase conoscitiva della popolazione e del territorio ............................ 14 2.2.1.bis Attività e programmazione Distretto Sanitario.............................. 62 2.2.2. Fase conoscitiva di bisogni e domanda ............................................ 157 2.2.3. Fase conoscitiva dell’offerta dei servizi........................................... 158 2.2.4. Fase conoscitiva delle risorse........................................................... 158 2.3. Interpretazione del profilo di comunità .......................................................... 161 2.3.1. Punti di forza .................................................................................... 161 2.3.2. Punti di debolezza ............................................................................ 161 2.3.3. Potenzialità ....................................................................................... 161 2.3.4. Incognite........................................................................................... 161 3. Obiettivi e priorità generali del Piano di Zona ............................................................ 162 3.1. Obiettivi strategici del Piano di Zona e raccordo con indirizzi regionali...... 162 3.2. Priorità e scelte operative del Piano di Zona ................................................. 188 3.2.1. Modalità della integrazione delle strategie e delle regole di accesso e funzionamento............................................................................................ 188 3.2.2. Modalità di finanziamento ............................................................... 188 3.2.3. Modalità di attuazione della integrazione socio-sanitaria ................ 189 3.2.4. Modalità di attuazione di altre integrazioni: formazione, lavoro, casa, trasporti.............................................................................................. 190 3.2.5. Modalità di gestione del Piano di Zona............................................ 191 3.2.6. Modalità gestione dei servizi e di realizzazione degli interventi ..... 193 3.2.7. Modalità della documentazione dei servizi e degli interventi.......... 194 3.2.8. Modalità della informazione e della comunicazione sociale ........... 196 3.2.9. Modalità della formazione e dell’aggiornamento ............................ 197 3.2.10. Modalità di valutazione.................................................................. 198 4. Programmazione per Aree di intervento ...................................................................... 203 4.1. Modello progettuale per Aree di intervento, in relazione alle Aree organizzative* ........................................................................................................ 203 4.2. Sezione di Piano per l’Area di intervento: Famiglia, Infanzia, adolescenti... 204 4.3. Sezione di Piano per l’Area di intervento: Giovani........................................ 210 4.4. Sezione di Piano per l’Area di intervento: Disabili........................................ 215 4.5. Sezione di Piano per l’Area di intervento: Disagio adulto (dipendenze, contrasto all’esclusione, povertà) e Salute mentale .............................................. 219 4.6. Sezione di Piano per l’Area di intervento: Anziani ........................................ 224 4.7. Sezione di Piano per l’Area di intervento: Immigrati..................................... 233 4.8. Sezione di Piano per altre aree di intervento individuate come priorità dall’Ambito territoriale.......................................................................................... 237 4.9. I Progetti del Piano di Zona* ......................................................................... 241 5. Dimensioni finanziarie del Piano di Zona................................................................... 265 5.1.Entrate totali previste dal Piano di Zona distinte per tipologia ...................... 265 5.1.1. Entrate da Fondo unico regionale..................................................... 265 5.1.2. Entrate da Enti pubblici locali.......................................................... 265 5.1.3. Entrate da altri Enti pubblici ............................................................ 265 5.1.4. Altre entrate...................................................................................... 265 5.2. Spese totali previste dal Piano di Zona distinte per tipologia........................ 267 5.2.1. Spese generali di Ambito (distinte per centri di costo) .................... 267 5.2.2. Riepilogo spese per le Sezioni di Piano per Aree organizzative...... 267 5.2.3. Riepilogo spese per le Sezioni di Piano per Aree di intervento ....... 267 5.2.4. Riepilogo spese per i Progetti........................................................... 267 5.3. Verso il Bilancio Sociale di Ambito territoriale ............................................. 273 1. METODOLOGIA DELLA COSTRUZIONE DEL PIANO DI ZONA 1.1 Il Comitato dei Sindaci, ruolo e collegamenti Il soggetto istituzionale protagonista principale del processo di attuazione del Piano di Zona è il Comitato dei Sindaci, soggetto politico di riferimento dell’Ambito Territoriale, composto da tutti i Sindaci dei Comuni appartenenti all’Ambito, competente ad assumere le scelte relative agli indirizzi generali e alla gestione del sistema integrato dei servizi. I principi ispiratori del processo di organizzazione e programmazione di questo organo sono: - la centralità dei bisogni della persona; - la sussidiarietà verticale e orizzontale; - l’efficacia e l’efficienza delle prestazioni erogate. Il Comitato dei sindaci è l’organi deputato a: 1. Definire le modalità istituzionali e le forme organizzative gestionali più adatte alla organizzazione dell’Ambito Territoriale e della rete dei servizi sociali; 2. Nominare il Coordinatore di Ambito e istituire l’Ufficio di Piano di cui fanno parte almeno i Responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni facenti parte dell’Ambito Territoriale; 3. Definire le forme di collaborazione fra i Comuni e l’Azienda Sanitaria di riferimento, i contenuti degli accordi di programma, laddove utilizzati, le possibili collaborazioni tra Comuni e Comunità Montane, le eventuali forme di collaborazione tra ambiti diversi; 4. Elaborare ed approvare il Piano di Zona istituendo, a tal fine, l’apposito “tavolo di concertazione”, per garantire il coinvolgimento dei soggetti di cui all’art. 1, comma 5, della L. 328/00 nella progettazione e realizzazione degli interventi, e per promuovere la partecipazione attiva dei cittadini ai sensi dell’art. 1, comma 6, della legge medesima. 5. Elaborare ed approvare il Bilancio Sociale, inteso come l’insieme delle risorse finanziarie, strutturali e umane presenti nell’Ambito territoriale e la programmazione del loro utilizzo; 6. Approvare il Programma delle Attività Territoriali del Distretto per la parte relativa all’integrazione socio-sanitaria (ai sensi dell’art. 3 quater, comma 3, del D.lvo 229/99 e del DPCM del 14.02.2001) che è parte integrante del Piano di Zona, 7. Collaborare con la Provincia relativamente ai progetti sociali che interfacciano con le loro competenze; 8. Attivazione dell’integrazione nella rete dei servizi delle Ipab. Il Coordinatore d’Ambito e i Tavoli di Concertazione sono i luoghi attraverso i quali nasce e si attua l’azione politica del Comitato, attraverso il coinvolgimento e la partecipazione attiva di referenti delle Istituzioni territoriali (Comuni, A.S.U.R., Istituti Scolastici, Provincia), di Enti e soggetti del terzo settore (Associazioni, Cooperative Sociali, Parrocchie, Enti di Patronato, ecc.) e di utenti e famiglie (in forma singola o associata). Il Comitato dei Sindaci dell’Ambito n.7 è composto dai Sindaci dei Comuni facenti parte dello stesso Ambito e partecipano alle riunioni il Presidente della Comunità Montana, il Direttore del Distretto Sanitario e il Coordinatore, nelle persone di: M. Pelagaggia (Presidente): Fossombrone (Ente Capofila) I. Verdini: Cartoceto P. A. Battistoni: Isola del Piano Q. Ciacci: Montemaggiore al Metauro 4 G. Manoni: Montefelcino T. Renzoni: Saltara F. Sciriscioli: Serrungarina D. Tinti: Sant’Ippolito A. Omiccioli: Presidente della Comunità Montana M. A. Racchini: Direttore del Distretto Sanitario L. Giombini: Coordinatrice d’Ambito Hanno partecipato principalmente al Comitato dei Sindaci anche i seguenti Amministratori, con apposite deleghe dei rispettivi Sindaci: P. Savelli: Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Fossombrone S. Berluti: Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Cartoceto G. Paolini: Vicesindaco e Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Isola del Piano A. Alesi: Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Montemaggiore al Metauro A. Giavoli: Assessore al Bilancio del Comune di Montefelcino P. Severini: Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Saltara R. Mencoboni: Assessore alla cultura, turismo e fiere del Comune di Serrungarina I. Polverari: Vicesindaco del Comune di Serrungarina M. Bucchi: Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Sant’Ippolito Nel periodo di attività luglio 2002-maggio 2005 si sono tenute 41 sedute del Comitato dei Sindaci 1.2 Il Coordinatore d’Ambito, ruolo e collegamenti Il Coordinatore della rete dei servizi dell’Ambito Territoriale è una figura di professionalità sociale, scelta e nominata dal Comitato dei Sindaci, incaricata dall’Ente Capofila per conto dell’Ambito Territoriale, a tempo pieno per un anno rinnovabile in relazione a verifica secondo criteri definiti dalla Giunta regionale, che accede al ruolo secondo le normative vigenti. Si avvale di una specifica struttura tecnica, così come definito nel Piano Regionale per un Sistema Integrato di Interventi e Servizi Sociali” per: - sostenere lo sviluppo del benessere locale secondo le indicazioni date dal Piano sociale regionale; - supportare i processi di gestione delle risorse; - curare le informazioni relative alle prestazioni ed ai servizi disponibili nell’Ambito Territoriale; - facilitare i processi di integrazione; - facilitare i rapporti con le altre Amministrazioni Pubbliche per le attività che si rendessero necessarie; - collaborare con il Comitato dei Sindaci per la stesura e l’attuazione del Piano di Zona triennale e dei Piani annuali di attuazione. - supportare il Comitato dei Sindaci nella programmazione della rete dei servizi essenziali da garantire all’Ambito Territoriale, dei servizi di rilievo intercomunale, delle nuove progettualità e sperimentazioni; nella definizione del Bilancio Sociale; Le funzioni del Coordinatore d’Ambito si articolano nelle seguenti attività: 5 a) Cura, in collaborazione con l’Ufficio di Piano e coi Responsabili di Distretto, della redazione della proposta del Piano di Zona e del Bilancio Sociale in base alle linee espresse dal Comitato dei Sindaci e concertate con le diverse realtà territoriali; b) Coordinamento del processo di costruzione del Piano attraverso l’attivazione di rapporti, relazioni e attività di concertazione, sulla base delle indicazioni dei Sindaci dei Comuni dell’ambito territoriale di riferimento; c) Monitoraggio sullo stato di attuazione del Piano di Zona attraverso la segnalazione al Comitato dei Sindaci di eventuali difficoltà in ordine agli obiettivi definiti nel Piano; d) Supporto al Comitato dei Sindaci nella organizzazione e nel coordinamento degli Uffici di Promozione Sociale . e) Coordinamento e cura delle attività di raccolta dati per la costruzione del Sistema Informativo locale, secondo le indicazioni dell’Osservatorio Regionale per le Politiche Sociali e nell’ambito del Sistema di Rilevazione Provinciale ed informa dei risultati il Comitato dei Sindaci; f) Promozione del coordinamento dei percorsi formativi all’interno dell’Ambito Territoriale in stretto contatto con le Province; g) Promozione dell’integrazione socio-sanitaria attuata in base alle indicazioni nazionali e regionali e del Comitato dei Sindaci; h) Coordinamento dei referenti pubblici individuati dai Comuni per i singoli settori di intervento e linee di attività (infanzia e adolescenza, handicap, politiche giovanili, anziani ecc.) e dei referenti del privato sociale e del volontariato in funzione dello sviluppo della rete; i) Possibilità di assunzione del ruolo di gestione dei servizi in forma associata dell’Ambito Territoriale; j) Coordinamento dei rapporti e della progettazione per l’integrazione nella rete dei servizi delle Ipab; k) Stesura delle Proposte di Delibera del Comitato dei Sindaci, cura della redazione del verbale, trasmissione al Dirigente del Servizio per l’assunzione dei relativi atti necessari a dare esecuzione alla deliberazione. L’Ufficio del Coordinamento dell’Ambito Territoriale n. 7 è attualmente costituito dalle seguenti figure professionali: L. Giombini: Coordinatrice P. Prussiani, F. Diottalevi: Staff E. Vichi: addetto segreteria Sono in atto due convenzioni con l’INRCA di Ancona (G. Lamura) e l’Università di Urbino (A. Genova). 1.3 L’Ufficio di Piano, ruolo e collegamenti L’Ufficio di Piano costituisce l’organo di coordinamento tecnico-istituzionale, di supporto alla programmazione e alla gestione dei servizi e degli interventi, di monitoraggio e verifica intermedia dell’attuazione del Piano di Zona. L’Ufficio di Piano, istituito nella seduta del 9.06.2002, è composto dal Coordinatore d’Ambito, dai Responsabili dei servizi Sociali dei Comuni appartenenti all’Ambito Territoriale, dal Responsabile dei Servizi Sociali della Comunità Montana, dal Responsabile del Distretto Sanitario A.S.U.R. n.3. L’Ufficio di Piano: - garantisce una programmazione territoriale condivisa; - promuove forme di regolamentazione omogenea della rete dei servizi sociali presenti sul territorio; 6 - - si riunisce di norma una volta al mese, dietro convocazione del Coordinatore, su sua iniziativa, di uno o più componenti del Comitato dei Sindaci, di uno o più componenti l’Ufficio di Piano; collabora alla redazione della proposta del Piano di Zona; svolge azione di monitoraggio sulle attività del Piano di Zona; sottopone al Coordinatore temi o problematiche da studiare ed approfondire al fine dell’ottimizzazione dei Servizi; esprime pareri e proposte operative relativamente ai singoli settori di intervento sociale. L’Ufficio di Piano dell’Ambito Territoriale n.7 è composto dai seguenti Responsabili dei Servizi Sociali: P. Battazzi: Comune di Fossombrone S. Briscoli: Comune di Cartoceto E. Ragni: Comune di Isola del Piano R. Pierotti: Comune di Montemaggiore al Metauro P. Bartolucci o G. Salvatori: Comune di Montefelcino N. Pierucci: Comune di Saltara V. Guerra: Comune di Sant’Ippolito C. Conti: Comune di Serrungarina C. Barone: Comunità Montana M. A. Racchini: Distretto Sanitario Nel periodo di attività luglio 2002-maggio 2005 l’Ufficio di Piano si è riunito in 39 incontri e si sono svolti 123 incontri tematici con il territorio, coinvolgendo un numero totale di persone oltre a 160. 7 1.4 PROCEDURE ATTIVATE PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO DI ZONA Comitato dei Sindaci con funzioni di indirizzo politico istituzionale e programmatico. Assessori Servizi Sociali con funzioni di coordinamento. Coordinatore Ambito con funzioni di coordinamento, supporto ai processi, creazione delle reti, progettazione sulla base degli obiettivi programmatici ricevuti dal Comitato dei Sindaci e concertati con i Tavoli. Compiti di gestione supportato dallo Staff. Ufficio di Piano con funzioni di coordinamento tecnicoistituzionale, supporto tecnico e metodologico alla programmazione ed alla gestione, monitoraggio e verifica degli interventi. Distretto Sanitario per integrazione socio-sanitaria Tavolo di Concertazione Generale con funzioni di lettura condivisa delle caratteristiche del territorio e concertazione delle linee di priorità sociale. Tavoli di Lavoro Tematici con funzioni di traduzione in progetti degli obiettivi programmatici concertati. “Disabili” “Anziani” “Giovani” “Disagio Adulto -Salute Mentale -Immigrati” Ente Locale Capofila 8 di gestione tecnica con compiti amministrativa degli interventi “Famiglia – Infanzia - Adolescenti” Lo schema sopra riportato indica schematicamente il ciclo della predisposizione del piano di zona; seguono alcune precisazioni circa l’organizzazione di questo territorio. Alcuni componenti dell’Ufficio di Piano partecipano a gruppi tecnici di lavoro, divisi per aree di intervento largamente rappresentativi. Nell’Ambito Territoriale n.7 sono stati istituiti i seguenti “Tavoli tematici”: L’Ufficio di Piano può articolarsi in gruppi tecnici di lavoro, divisi per aree di intervento, al quale possono partecipare anche figure tecniche specializzate. Nell’Ambito Territoriale n.7 sono stati istituiti i seguenti “Tavoli tematici”: - DISABILI (22 componenti) Referente: N. Pierucci - ANZIANI (30 componenti) Referente: G. Lamura - DISAGIO ADULTO (13 componenti) Referente: L. Giombini - FAMIGLIA-INFANZIA- ADOLESCENZA (28 componenti : questo tavolo coincide con il Comitato Territoriale di cui alla L.R. 9/03) Referente: P. Prussiani - GIOVANI (23 componenti) Referente: P. Prussiani A partire dall’ultimo Convegno realizzatosi a Saltara in data 27.09.2004, durante il quale è stata registrata una partecipazione di oltre 160 persone, in cui, grazie all’apporto dell’Assessore Regionale, di vari funzionari della Regione Marche e degli amministratori locali, si è proceduto a fare il punto della situazione circa l’attuazione del 1° Piano di Zona e a sviluppare, grazie anche ai suggerimenti e agli interventi degli stessi partecipanti, le linee e gli obiettivi di carattere generale per il sistema del welfare locale; è stata assicurata annualmente, attraverso l’Ambito Territoriale, la partecipazione attiva alla programmazione e alla pianificazione del Piano di Zona. In particolare sono stati realizzati incontri tematici per le seguenti sezioni: - ANZIANI: 5 incontri - DISABILITA’: 5 incontri - DISAGIO ADULTO: 2 incontri - GIOVANI: 3 incontri - PROMOZIONE-RACCORDO VOLONTARIATO: 3 incontri - INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA: 3 incontri - FAMIGLIA, INFANZIA E ADOLESCENZA: 8 incontri Di recente il Comitato dei Sindaci con Deliberazione n. 6 del 26.04.2005 ha istituito il Comitato territoriale di cui all’art. 3 della L.R. 9/03 prevedendone la coincidenza con il Tavolo Tematico per l’Infanzia, adolescenza e famiglia. Con Determinazione del Coordinatore di Ambito n. 18 del 16.05.2005 sono state recepite le relative nomine dei sotto elencati componenti: ORGANIZZAZIONE RAPPRESENTATA RAPPRESENTANTE COMUNE FOSSOMBRONE – ASILO NIDO COMUNE CARTOCETO ELISA PARADISI MARZIA BATTAGLINI STEFANIA BRISCOLI COMUNE ISOLA DEL PIANO ELISABETTA RAGNI COMUNE MONTEFELCINO GIUSEPPINA SALVATORI COMUNE MONTEMAGGIORE ALESI ALBERTO 9 COMUNE SALTARA ANDREA GIULIANI INFORMAGIOVANI KATIA RENZONI COMUNE SANT’IPPOLITO VANIA GUERRA COMUNE SERRUNGARINA IRENE POLVERARI CONSULTORIO FAMILIARE GIUSEPPINA DONINI, VALERIA BELTUTTI CONSULTORIO FAMILIARE SERENA ALESI VALERIA BELTUTTI CARITAS MARIA ESTER GIOMARO ASS. VOL. PETER PAN ALBERTO ALESI, CARLOTTA CONTI, EBE GIULIETTI CURIA VESCOVILE EBE GIULIETTI ASS. VOL .AVULSS AURELIO MARIANI ASS. VOL. FAMIGLIE PER L’ACCOGLIENZA MARIO GROSSI, AGOSTINI SERENELLA, M. SILVIA NOCELLI COOP. SOC. LA SORGENTE CATIA LUCCIARINI COOP. SOC. CRESCERE CARLA ZENGARINI COOP. SOC .LABIRINTO GABRIELA LAVIGNA COOP. SOC .COSS MARCHE SABINA GIULIANI ANDREA LANDINI COOP. SOC. FORUN SERVICE LORELLA CENERELLI, TAMARA BENVENUTI COOP. SOC. PRIMAVERA NADIA FALCIONI CENTRO PER L’IMPIEGO LUANA CONSOLINI DIREZIONE DIDATTICA FOSSOMBRONE POLO SCOLASTICO DONATI OMBRONE IST. COMPR. FOSSOMBRONE DOCENTE FAMIGLIA IST. COMPR. CARTOCETO DOCENTE FAMIGLIE IST. COMPR. MONTEFELCINO DOCENTE FAMIGLIE IST. COMPR. SALTARA DOCENTE FAMIGLIA DONATELLA ROSSI LIVIA MANCARELLI GRAZIELLA DEL PRETE CLAUDIA PIETRELLI BRUNELLA RACCHINI CRISTINA RONDINA ANNA MARIA PACINI M.DANIELA SACCHI CATIA CIPRESSI SANDRA BERNABUCCI Per la consultazione del Piano di Zona sono stati sviluppati altresì incontri aperti ai vari attori sociali direttamente preso alcuni Comuni nelle date come precisate: - Cartoceto; 10.05.2005; - Fossombrone: 17.05.2005 - Montefelcino: 24.05.2005; - Saltara: 31.05.2005; - Sant’Ippolito: 20.05.2005 In data 9.02.2005 il Comitato dei Sindaci ha riunito le Organizzazioni Sindacali in relazione al documento unitario dalle medesime inoltrato, relativo alla valutazione del Piano di Zona 2003 e alle indicazioni per la programmazione del nuovo Piano di Zona triennale, aprendo un apposito confronto. 10 In data 24.06.2005 il Comitato dei Sindaci ha riunito il Tavolo della Concertazione presentando la Bozza del Piano di Zona 2005/07:il tavolo ha espresso parere favorevole in ordine alla programmazione di cui al piano triennale nella previsione di trovare ulteriori momenti di confronto in itinere per eventuali integrazioni. Sarà opportuno valutare anche la possibilità di stringere appositi accordi con i Patronati per il segretariato sociale e per collaborare per lo studio di fattibilità ISEE previsto dalla programmazione. Il Tavolo della Concertazione, descritto dettagliatamente in altra sezione del Piano, è nello specifico altamente rappresentativo dei vari attori sociali e istituzioni del nostro territorio. L’A.S.U.R. n.3 ha individuato per il nostro Ambito Territoriale un referente dell’area integrazione socio-sanitaria, comprensiva della responsabilità U.M.E.A., Centro Gravi e Strutture per disabili, nella figura del DR G. Mancini. Il Tavolo dell’Integrazione socio-sanitaria approvato dal Comitato dei Sindaci in data 27.05.2005, è composto dai seguenti referenti: Paride Prussiani per le aree dipendenze patologiche e materno infantili; Giovanni La mura per l’area anziani; Elisa Paradisi e Laura Giombini per l’area salute mentale; Nara Pierucci per l’area disabilità. Quali referenti ASUR come da nomina del Direttore zona 3: per la parte sanitaria : - Dr. A. Lacetera, Dr. M.A. Racchini, inf. L. Monteverde: area anziani/paziente fragile - Dr. V. Stoppioni, Dr. G. Giorgetti, Dr. C. Grulla: area disabilità e inserimento sociale - Dr. E. Venanzini, Dr. M.E. Ridolfi, Dr. F. Del Grande: area salute mentale - Dr. B. Cinti Lucani, Dr. P. Rinolfi, Dr. Tomsu, Dr. M. Agostini: area dipendenze patologiche - Dr. A. Fayer, Dr. I. Trotta, Dr. G. Tonelli, Dr. R. Seclì, C. Sirri: area materno infantile Il Coordinatore partecipa all’U.C.A.D., collabora per il P.A.D. e partecipa al Collegio di Direzione ASUR Per la coprogettazione sono attivi dei Tavoli tecnici di lavoro costituiti sia formalmente che informalmente, e precisamente: - INFANZIA, ADOLESCENZA E FAMIGLIA (Comitato territoriale) DIPENDENZE PATOLOGICHE TAVOLO TECNICO INTEGRATO DISABILITA’ ADULTA TAVOLO PER ANZIANI TAVOLO PER INTERVENTI DI SOSTEGNO FRA FAMIGLIE COORDINAMENTO HANDICAP D’AMBITO NUCLEO DI VALUTAZIONE “PROGETTO SOLLIEVO” PER SOGGETTI PSICHIATRICI E LORO FAMIGLIE TAVOLO PER PROGETTO ”STUDIO-LAVORO” ADOLESCENTI TAVOLO POLITICHE DELLA CASA PER IMMIGRATI TAVOLO GIOVANI (in corso di avvio) TAVOLO POLITICHE ECONOMICO-SOCIALI (in corso di avvio) Il Comitato dei Sindaci per favorire quanto più possibile la partecipazione attiva sia nei Tavoli tematici di consultazione e coprogettazione ha lasciato al Coordinatore d’Ambito e allo Staff che segue specifiche tematiche, la possibilità di valutare di volta in volta la integrazione di partecipanti, sia per esigenze di rappresentanza, che per accogliere tutte le richieste espresse anche da parte dei cittadini di partecipazione. L’adozione di atti che formalizzano i tavoli, soprattutto nell’affrontare le tematiche collegate alle politiche sociali, renderebbero rigido il sistema della partecipazione con il rischio che le consuete lentezze burocratiche soffochino gli apporti spontanei in tali importanti fasi della costruzione della programmazione del welfare locale. 11 2. PRESENTAZIONE DEL “PROFILO DI COMUNITA’” 2.1 METODOLOGIA UTILIZZATA PER LA “CONOSCENZA PARTECIPATA” MANUTENZIONE DELLA RETE DELLA “GOVERNANCE” Il Comitato dei Sindaci ha stabilito nella riunione del 23 maggio 2003 la istituzione di un Tavolo di Concertazione sindacale a carattere consultivo per il monitoraggio del Piano di zona 2003, precedentemente approvato. Con Determinazione del Coordinatore di Ambito n.749 del 4 agosto 2003 sono stati designati i relativi rappresentanti. Successivamente nella seduta del 24 novembre 2003 il Comitato dei Sindaci ne prevedeva la integrazione anche con rappresentanti del Distretto Sanitario, del centro per l’Impiego, delle Associazioni di Volontariato, degli Istituti scolastici, delle Fondazioni. Con Determinazione del Coordinatore di Ambito n.178 del 5 marzo 2004 venivano designati i relativi rappresentanti. In altra parte del Piano sono stati riportati i percorsi attuati e relativamente al livello di partecipazione si può con soddisfazione dire che è quasi sempre stata più che positiva. La partecipazione diventa nel nostro territorio particolarmente incisiva, sia in termini di consultazione, e coprogettazione, quando nei vari tavoli si affrontano sezioni di piani settoriali, mentre per la programmazione più generale tematica la partecipazione resta meno attiva. I processi fin qui attuati, avvalendosi di diversi tavoli di lavoro tematici e a progetto dovrebbero nel tempo riuscire a migliorare i processi di sintesi degli interventi intersettoriali superando la frammentarietà nell’approccio delle politiche sociali. In questo momento è il Tavolo di Concertazione che rappresenta la possibilità dell’unitarietà degli interventi in termini di espressione di pareri in ordine alla programmazione territoriale. La scelta da parte del Comitato dei Sindaci di mantenere i tavoli di lavoro ad un livello quanto più informale consente una partecipazione più libera, flessibile ed aggiornabile, evitando le lentezze burocratiche per acquisire nomine e sostituzioni. Un importantissimo contributo per la conoscenza dei bisogni, dell’offerta delle risorse è stato garantito attraverso la periodica convocazione dell’Ufficio di Piano, la cui registrazione delle presenze è stata sempre soddisfacente: in particolare in collaborazione con questo strategico Ufficio si è potuto approfondire il sistema dei servizi in essere a gestione pubblica e anche un primo approccio all’offerta dei privati. La partecipazione in questo Ufficio sia di un rappresentante della C.M. e del Distretto hanno favorito la messa in rete e l’approfondimento degli interventi e servizi sociali e sanitari. Attori privilegiati che hanno contribuito a questa conoscenza sono stati anche i referenti scolastici, le Associazioni di volontariato, il mondo della cooperazione sociale le OO.SS. Essendo il sistema dell’offerta dei servizi ed interventi sociali in continua evoluzione il profilo di comunità di cui al presente piano di zona necessita di essere interpretato in maniera dinamica ed aperta. Alla rilevazione dei bisogni hanno concorso vari servizi quali i CAG, i servizi informagiovani comunali, gli Uffici demografici dei Comuni. Hanno avuto un ruolo anche i semplici cittadini sia all’interno dei gruppi di lavoro, sia negli incontri promossi sul territorio a livello di consultazione. COINVOLGIMENTO MONDO IMPRESE ECONOMICHE Questo territorio con il Primo Piano di zona ha affrontato in maniera poco strutturata le tematiche riferite allo sviluppo territoriale nel suo complesso, e nel corso dell’attività di questo triennio pur se spesso ancora in termini di spontaneità, separatezza e sicuramente in modo poco sistematico è stato coinvolto il mondo delle imprese. Lo stesso Profilo di 12 Comunità , redatto per questo piano di zona triennale, riporta anche sezioni specifiche che riguardano l’occupazione, la disoccupazione, l’istruzione, la tipologia delle attività produttive e la sua dislocazione nel territorio. Le scelte degli interventi sociali a livello istituzionale anche in questo Ambito hanno coinvolto i sindacati ed il terzo settore, costruendo una partecipazione non solo in termini di programmazione, ma anche di cogestione delle attività. Per alcuni interventi si è particolarmente sentita la esigenza di procedere al coinvolgimento del mondo delle imprese economiche sia a livello delle associazioni di rappresentanza, ma anche cercando alleanze, e collaborazioni attive senza però arrivare alla assunzione di strategie specifiche che potessero diventare sistema. Questi interventi costituiscono una premessa per definire linee di lavoro e strategie atte a sviluppare in modo qualificato e sostenibile il nostro ambiente. Le azioni messe in campo sono rivolte alle strategie di unitarietà di intervento resesi sempre più necessarie in relazione alle modifiche dello scenario dello sviluppo economico del sistema locale e delle azioni della politica sociale e dei bisogni”sociali”. In relazione all’aumento della immigrazione nel nostro contesto, che ormai viene progressivamente registrata , sempre più si avverte la necessità da parte del mondo delle imprese di sviluppare buone prassi in piena collaborazione con gli enti locali: nei comuni di grossa e media dimensione ove sono spesso concentrati gli insediamenti produttivi il problema della casa, degli elevati costi degli affitti, della vita, della educazione dei figli, della sanità,ecc. correlati alla ancora difficile integrazione sociale e culturale impongono scelte e collaborazioni strategiche di pianificazione degli interventi. Le azioni messe in campo sono riferite alla Casa (progetto casa accessibile) agli interventi per potenziare la informazione circa le politiche sociali in atto in termini di agevolazioni affitti , al coinvolgimento delle agenzie per il reperimento degli alloggi e alla programmazione degli interventi di edilizia popolare. Per promuovere le opportunità di avviare in tutto il territorio dell’Ambito iniziative rivolte ai giovani in contesto lavorativo si è realizzato , promosso a livello di territorio, a partire dallo scorso anno un apposito tavolo di lavoro con la partecipazione delle associazioni di rappresentanza del mondo delle imprese economiche, il centro per l’impiego e i rappresentanti politici e tecnici degli enti locali con lo scopo di creare una rete tra l’ente locale e il mondo produttivo per favorire iniziative di stage presso le aziende da parte dei giovani in periodi estivi. Per l’inserimento lavorativo delle fasce deboli e per persone diversamente abili è necessario di qui in avanti cercare di sistematizzare alcune buone prassi già in atto ,mettendo in rete quanto più possibile tutti gli attori sociali coinvolti. In questo momento sono gli operatori sociali dei Comuni, del Centro per l’impiego, dell’ASUR e degli amministratori locali dei sindacati e patronati a promuovere iniziative per la integrazione lavorativa di queste fasce di popolazione, spesso in modo poco coordinato senza la messa in rete delle azioni. Nel triennio è quindi opportuno sviluppare questo obiettivo, per superare la separatezza degli interventi e per promuovere un più organico piano strategico. Uno degli obiettivi in programmazione è anche quello di un coinvolgimento del servizio di formazione professionale provinciale nella fase della programmazione degli interventi di formazione per una pianificazione integrata degli interventi che possa in maniera più efficace rispondere ai bisogni formativi del mondo attivo del lavoro. Recentemente è stata infatti posta da questo Ambito alla Provincia la necessità di avviare un percorso di partecipazione a livello di ambito territoriale alla programmazione degli interventi formativi e da parte degli attori sociali ed economici di questo territorio. Il Comitato dei Sindaci nella seduta del 16 giugno scorso si è impegnato a promuovere almeno due incontri annuali per il confronto con il mondo delle imprese economiche e per l’adozione di piani di intervento funzionali a rendere maggiormente efficace il sistema sociale. 13 2.2 BASI CONOSCITIVE DEL “PROFILO DI COMUNITA’” 2.2.1. Fase conoscitiva della popolazione e del territorio Aspetti ambientali La superficie dell’Ambito Territoriale n.7 è di circa 257,31 Kmq e si estende ad un altitudine che varia da 120 a 500 m. circa sul livello del mare. L’Ambito territoriale n.7 si estende lungo la fascia pedemontana che va dai Comuni di Montemaggiore al Metauro, Saltara e Catoceto fino al Comune di Fossombrone delimitata a nord dalla dorsale collinare, e attraversata dal fiume Metauro. La valle del fiume Metauro costituisce la struttura portante dell’intero comprensorio. La morfologia del territorio è funzione diretta delle caratteristiche delle formazioni afferenti. Il territorio è attraversato dall’importante Superstrada SS 73 bis Fano-Grosseto, che correndo a fianco del bacino del Metauro, assicura rapidi collegamenti verso la costa, con la connessione all’Autostrada A14 Bologna-Taranto (casello Fano), con l’Umbria e Roma verso la Toscana; altri importanti assi viari sono la Sp3 Flaminia. A Fano si trova la stazione ferroviaria della linea Adriatica. L’aeroporto più vicino è quello di AnconaFalconara. Lungo gli assi viari principali, e quindi sui comuni di pianura si sono sviluppate diverse aree produttive che costituiscono il sistema economico prioritario del territorio, sulle zone collinari invece gioco un ruolo importante il settore dell’agricoltura, in gran parte orientata verso i prodotti di qualità con forte presenza di coltivazioni biologiche. Dimensioni dei Comuni Rispetto alla popolazione, sono individuabili 3 tipologie di Comuni: - grande dimensione: Fossombrone, Cartoceto e Saltara; - media dimensione: Montefelcino, Montemaggiore, Serrungarina, Sant’Ippolito; - piccola dimensione: Isola del Piano. Suddivisione dei Comuni La Regione Marche con l’allegato alla deliberazione n. 306/00 “Piano regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali 2000-2002” ha suddiviso i comuni marchigiani in categorie, dividendoli in comuni urbanizzati, industrializzati, periferici, svantaggiati, emergenti e rurali. Cartoceto, Fossombrone, Montefelcino sono stati classificati come industrializzati, cioè che presentano le seguenti caratteristiche: buona situazione demografica, elevato tasso di attività, notevole percentuale di addetti al secondario e ridotti tassi di disoccupazione. Isola del Piano, Montemaggiore al Metauro, Saltara, Sant’Ippolito e Serrungarina sono invece classificati come emergenti la cui caratteristica è l’aumento demografico nell’ultimo decennio. Tutti i comuni eccetto Cartoceto, Montemaggiore e Saltara sono comuni ricompresi nelle zone ammesse ai benefici dei fondi strutturali europei Obiettivo 2. 14 Densità La densità di popolazione dei Comuni dell’Ambito varia da un minimo di una media di 29 persone a chilometro quadrato ad un massimo di una media di 561. Il Comune con la più alta densità di popolazione è Saltara, con una presenza di 561 persone ogni chilometro quadrato su una superficie di 9,97 chilometri quadrati, la più piccola dei Comuni dell’Ambito. Seguono poi i Comuni di Cartoceto (densità 304) e Montemaggiore (densità 176). Il comune con la più bassa densità è Isola del Piano, con una presenza media di 29 persone ogni chilometro quadrato su una superficie di 23,05 chilometri quadrati. Seguono poi i Comuni di Montefelcino (densità 69), Sant’Ippolito (densità 81) e Serrungarina (densità 98). Fossombrone, il Comune più grande per numero di abitanti ed estensione territoriale, ha una densità (n. abitanti ogni Km.q) di 91; la popolazione di questo Comune si concentra per due terzi nel Capoluogo. Si è registrato un progressivo aumento della popolazione a livello di Ambito e confrontando i dati 2000/2004 si in termini assoluti l’aumento è pari a 1.711 unità; significativo in particolare l’aumento della popolazione a Cartoceto + 633, Montemaggiore + 198 e Saltara + 487. POPOLAZIONE, SUPERFICIE TERRITORIALE E DENSITA' (31/12/2000) COMUNI Maschi Femmine Tot. Popolaz. Superficie Km.q. Densita' Altitudine Fossombrone 4681 4903 9584 106,68 90 118 Cartoceto 3186 3213 6399 23,16 276 235 Montefelcino 1273 1262 2535 38,69 66 260 Montemaggiore 1047 1058 2105 13,04 161 197 Saltara 2507 2599 5106 9,97 512 160 Sant'Ippolito 746 758 1504 19,74 76 246 Serrungarina 1087 1090 2177 22,98 95 209 Isola del Piano 334 323 657 23,05 29 210 TOTALE AMBITO 14861 15206 30067 257,31 117 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito POPOLAZIONE, SUPERFICIE TERRITORIALE E DENSITA' (31/12/2004) COMUNI Maschi Femmine Tot. Popolaz. Superficie Km.q. Fossombrone 4728 4940 9668 Cartoceto 3533 3499 7032 Montefelcino 1326 1331 Montemaggiore 1150 Saltara Densita' Altitudine 106,68 91 118 23,16 304 235 2657 38,69 69 260 1153 2303 13,04 176 197 2755 2838 5593 9,97 561 160 Sant'Ippolito 797 793 1590 19,74 81 246 Serrungarina 1120 1141 2261 22,98 98 209 Isola del Piano 343 331 674 23,05 29 210 TOTALE AMBITO 15752 16026 31778 257,31 123 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 15 Andamento demografico POPOLAZIONE AMBITO CONFRONTO 2000-2004 COMUNI pop 2000 pop 2001 pop 2002 pop 2003 pop 2004 Fossombrone 9584 9591 9630 9695 9668 Cartoceto 6399 6490 6645 6830 7032 Montefelcino 2535 2569 2622 2622 2657 Montemaggiore 2105 2123 2153 2214 2303 Saltara 5106 5101 5235 5390 5593 Sant'Ippolito 1504 1513 1522 1559 1590 Serrungarina 2177 2200 2249 2264 2261 Isola del Piano 657 664 642 661 674 TOTALE AMBITO 30067 30251 30698 31235 31778 % 0,61 2,27 3,74 5,38 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito Se si osserva l’andamento demografico dell’Ambito Territoriale n.7 dall’anno 2000 fino al 2004 ci sono diversi aspetti da considerare: - dal 2000 al 2001 la popolazione dell’Ambito è aumentata, salvo per il Comune di Saltara dove si registra una lieve diminuzione (-5v.a.), - dal 2001 al 2002 la popolazione dell’Ambito è aumentata, salvo per il Comune di Isola del Piano dove si registra una lieve diminuzione (-22 v.a.), - dal 2002 al 2003 la popolazione dell’Ambito è aumentata, salvo per il Comune di Montefelcino dove si registra una pari popolazione, - dal 2003 al 2004 la popolazione dell’Ambito è aumentata, salvo per i Comuni di Fossombrone e di Serrungarina dove si registra una lieve diminuzione per Fossombrone (-27 v.a.) e una lievissima diminuzione per Serrungarina (-3 v.a.). In generale, (seppur con qualche piccola eccezione), il flusso della popolazione mostra un andamento demografico positivo, dovuto anche al consistente afflusso di extracomunitari. Il totale della popolazione residente al 31/12/2003 è di 31.235, e se rapportato con il livello provinciale l’ 8,64 % e regionale il 2,08 %. E’ da segnalare soprattutto l’incremento demografico dei cosiddetti comuni giovani, Montemaggiore al Metauro, Cartoceto, Saltara, cioè quelli che hanno un basso indice di vecchiaia e in cui la maggioranza della popolazione è giovane. La popolazione: i maschi e le femmine al 31/12/2004 POPOLAZIONE FEMMINILE E MASCHILE AMBITO AL 31/12/2004 MASCHI 49,57% FEMMINE 50,43% Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 16 Confrontando la popolazione maschile e femminile dell’Ambito al 31/12/2000 con quella al 31/12/2004, si conferma che la maggioranza della popolazione dell’Ambito è di sesso femminile, 50,43%, contro il 49,57% che è quella maschile. (maschi 15.752 - femmine 16.026) Rapporto di mascolinità popolazione Ambito al 31/12/2004 RAPPORTO DI MASCOLINITA' AL 31/12/2004 Fossombrone 95,71 Cartoceto 100,97 Isola del Piano 103,63 Montefelcino 99,62 Montemaggiore 99,74 Saltara 97,08 Sant'Ippolito 100,50 Serrungarina 98,16 AMBITO 98,29 96,02 PROVINCIA PU Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito RAPPORTO DI MASCOLINITA' POPOLAZIONE ANNO 2004 (quanti maschi ogni 100 femmine) 106,00 103,63 104,00 100,97 102,00 100,50 99,62 99,74 100,00 97,08 98,00 98,16 98,29 95,71 96,00 96,02 94,00 92,00 Fo ss om br on e C ar t oc Is ol et a o de lP ia M no on te fe M lc on in te o m ag gi or e Sa lta Sa ra nt 'Ip po Se lit o rru ng ar in a AM PR BI O TO VI N C IA PU 90,00 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 17 R A P P O R T O D I M A S C O L IN IT A ' P O P O L A Z IO N E A N N O 2 0 0 0 (q u a n ti m a s c h i o g n i 1 0 0 fe m m in e ) 1 0 6 1 0 4 1 0 2 1 0 0 9 8 9 6 9 4 9 2 9 0 S e r ie 1 F o s s o m b r C a rto c e to Is o la d e l M o n t e f e lc i M o n t e m a g S a lt a r S a n t 'I a p p o lit S e rru n g a ri A M B I P R O T O V IN C I 9 5 ,4 7 9 9 ,1 6 1 0 3 ,4 1 0 0 ,8 9 8 ,9 6 9 6 ,4 6 9 8 ,6 8 9 7 ,7 3 9 8 ,4 2 9 6 ,1 5 I valori del grafico dati 31/12/2004 stanno ad indicare quanti maschi ci sono nella popolazione in proporzione a 100 femmine; i valori superiori a 100 indicano maggioranza di maschi. Sono in lieve maggioranza numerica nell’Ambito così come nella popolazione provinciale le femmine sui maschi, eccetto ad Isola del Piano, Cartoceto e Sant’Ippolito dove sono in maggioranza i maschi. Si registrano pochissime differenze circa detto rapporto se si confrontano i dati sopra riportati nelle tabelle 2000/2004. Popolazione Ambito al 31/12/2004 e al 01/01/2001 per sesso e classi di età (classi di 5 anni) 31/12/2004 fasce d'età maschi femmine totale 0-4 795 776 1571 5-9 773 705 1478 10-14 748 716 1464 15-19 811 758 1569 20-24 893 886 1779 25-29 1156 1098 2254 30-34 1320 1213 2533 35-39 1355 1280 2635 40-44 1208 1136 2344 45-49 1094 1027 2121 50-54 949 944 1893 55-59 998 940 1938 60-64 849 867 1716 65-69 814 912 1726 70-74 731 822 1553 75-79 587 765 1352 80-84 420 662 1082 85-89 154 277 431 90-oltre 100 97 242 339 totale 15.752 16.026 31.778 18 01/01/2001 fasce d'età maschi femmine totale 0-4 699 684 1383 5-9 710 661 1371 10-14 768 707 1475 15-19 780 756 1536 20-24 949 951 1900 25-29 1166 1050 2216 30-34 1192 1159 2351 35-39 1184 1135 2319 40-44 1100 1026 2126 45-49 925 896 1821 50-54 1026 962 1988 55-59 888 811 1699 60-64 815 942 1757 65-69 822 857 1679 70-74 732 790 1522 75-79 561 840 1401 80-84 329 457 786 85-89 198 402 600 90-oltre 100 55 170 225 totale 14899 15256 30155 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito Confrontando i dati del quadriennio è significativo segnalare l’aumento progressivo anche della fascia più giovane della popolazione (0-19) pari al 4,72% e della popolazione “attiva” (20-59) pari al 6,16%. Si conferma l’andamento degli stessi dati al 31/12/2000 dai quali si evidenzia che fino a 59 anni di età, i maschi superano numericamente le femmine; dopo i 60 anni invece sono le femmine a prevalere, ciò a conferma che le donne vivono più a lungo. Questo dato diventa ulteriormente significativo se viene comparato dopo i 70 anni ,dopo gli 80 ecc. fino ad arrivare ad una percentuale di 28,61% di maschi contro il 71,39% di femmine. Minori nell’Ambito Numero minori residenti nei comuni della provincia dal 1999 al 2003 (dati al 1 gennaio) Anno 2003 Comuni Anno 2002 Anno 2001 Anno 2000 Anno 1999 Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Maschi Femmine Cartoceto 630 532 625 534 616 513 586 498 604 485 Fossombrone 782 769 788 751 791 766 786 771 775 768 Isola del piano 63 53 64 54 66 55 66 55 68 53 Montefelcino 214 214 205 216 199 213 195 206 205 210 Montemaggiore al Metauro 192 170 191 164 190 164 188 151 181 148 Saltara 466 463 442 441 460 453 463 442 469 441 Sant'ippolito 125 141 133 144 120 144 116 141 119 128 Serrungarina 198 207 204 196 204 191 206 186 204 180 Ambito 2670 2549 2652 2500 2646 2499 2606 2450 2625 2413 Totale 28731 26992 28331 26565 28109 26435 27852 26280 27781 26205 tot 5219 tot 5152 tot 5145 tot 5056 tot 5038 Minori(età compresa tra 0 e 17 anni) Fonte: Osservatorio provinciale 19 Dal 2000 al 2003 si osserva un progressivo aumento generale della popolazione minorenne (0-17 anni) nell’Ambito, si tratta di un aumento lieve, ma significativo del 3%; considerevole è soprattutto l’aumento nel Comune di Cartoceto. Anziani nell’Ambito Anno 2003 Comuni Maschi 1 2 Anno 2002 Femmine 3 1 Maschi 2 3 1 2 Femmine 3 1 2 3 Cartoceto 306 172 49 330 255 95 303 167 48 319 251 97 Fossombrone 472 352 79 558 511 207 503 327 90 559 472 223 Isola del piano 34 22 6 43 26 19 34 20 9 46 23 22 Montefelcino 152 93 17 147 146 52 161 83 22 156 137 59 Montemaggiore al Metauro 103 74 10 115 89 40 107 64 11 111 83 44 Saltara 234 136 34 255 199 75 233 129 38 254 189 74 Sant'ippolito 72 49 19 80 70 24 74 46 19 83 69 26 Serrungarina 106 89 18 114 97 34 102 86 21 122 88 34 Ambito 1479 987 232 1642 1393 546 1517 922 258 1650 1312 579 Anno 2001 Comuni Maschi Anno 2000 Femmine Maschi Femmine 1 2 3 1 2 3 1 2 3 1 2 3 Cartoceto 302 164 41 307 240 87 300 147 51 300 229 103 Fossombrone 511 329 68 587 457 173 532 295 84 624 436 187 Isola del piano 37 16 6 46 24 19 38 16 7 43 29 19 55 Montefelcino 166 78 17 157 132 45 161 79 21 155 128 Montemaggiore al Metauro 108 57 11 107 86 45 103 59 17 123 77 49 Saltara 240 116 34 243 191 57 245 109 33 246 182 70 Sant'ippolito 78 50 16 84 68 20 79 48 17 88 63 23 Serrungarina 111 80 16 124 87 21 105 83 18 121 98 24 Ambito 1553 890 209 1655 1285 467 1563 836 248 1700 1242 530 Legenda 1 -> >=65 e <75 2 -> >=75 e <85 3 -> >=85 Fonte: Osservatorio provinciale Dalle tabelle sopra riportate si evidenzia che dal 2000 al 2003 gli abitanti maschi ricompresi tra i 65 e i 75 sono diminuiti del 5,38%, mentre le femmine sono diminuite del 3,42% pari ad un 4,4% complessivo. I maschi ricompresi nella fascia d’età tra i 75 e gli 85 sono aumentati del 10,84%, le femmine sono aumentate del 15,3%; in questa fasci quindi si registra un aumento generale del 13,07% che non solo va a riassorbire la diminuzione evidenziata nell’altra fascia ma aggiunge un valore positivo. Nella fascia d’età dagli 85 anni in su i maschi sono aumentati del 6,46%, contro un lieve aumento delle donne pari al 2,94%; il saldo complessivo rimane negativo pari all’1,76%. Se si prendono a riferimento tutte e tre le fascie rapportate per gli anni 2000/2003 si può dire che la popolazione è aumentata del 6,91%. 20 %Anziani per un bambino 2001 COMUNI Cartoceto 2,92 Fossombrone 4,53 Isola del Piano 3,32 Montefelcino 5,11 Montemaggiore al Metauro 3,67 Saltara 3,62 Sant'Ippolito 3,78 Serrungarina 3,45 Ambito 3,8 Provincia 4,17 Fonte: Censimento 2001 Il dato provinciale in riferimento a quello dell’Ambito si discosta lievemente; vanno comunque evidenziati i valori superiori a quello provinciale pari al 4,17% nei comuni di Fossombrone 4,53% e Montefelcino ove il rapporto è il più elevato a livello di ambito ed è pari al 5,11%. Saldo naturale/migratorio Movimento anagrafico della popolazione residente. Anno 2003 COMUNI Popolazione 01-01-2003 Nati Morti Saldo Saldo Variazione Popolazione Immigrati Emigrati naturale migratorio assoluta 31-12-2003 Cartoceto 6645 78 69 9 343 167 176 185 6830 Fossombrone 9630 91 125 -34 277 178 99 65 9695 Isola del piano 642 4 6 -2 27 6 21 19 661 Montefelcino 2622 20 39 -19 80 61 19 0 2622 Montemaggiore al metauro 2153 18 22 -4 84 19 65 61 2214 Saltara 5235 43 52 -9 333 169 164 155 5390 Sant'ippolito 1522 20 20 0 81 44 37 37 1559 Serrungarina 2249 20 28 -8 83 60 23 15 2264 Ambito 30698 294 361 1308 704 604 31235 Fonte: Osservatorio provinciale Il saldo naturale , ovvero il raffronto del numero dei nati sui morti è sempre negativo in tutti i Comuni tranne a Cartoceto e Sant’Ippolito (dove è pari); mentre il saldo migratorio è positivo in tutti i comuni dovuto soprattutto alla presenza di immigrati stranieri che presenta un dato di crescita costante, come si vedrà meglio in seguito. 21 Fasce d’età FASCE RIEPILOGO 31/12/2004 fasce d'età maschi femmine totale % 0-4 795 776 1571 4,94 5-9 773 705 1478 4,65 10-14 748 716 1464 4,61 15-19 811 758 1569 4,94 20-24 893 886 1779 5,6 25-29 1156 1098 2254 7,09 30-34 1320 1213 2533 7,97 35-39 1355 1280 2635 8,29 40-44 1208 1136 2344 7,38 45-49 1094 1027 2121 6,67 50-54 949 944 1893 5,96 55-59 998 940 1938 6,1 60-64 849 867 1716 5,4 65-69 814 912 1726 5,43 70-74 731 822 1553 4,89 75-79 587 765 1352 4,25 80-84 420 662 1082 3,4 85-89 154 277 431 1,36 90-oltre 100 97 242 339 1,07 totale 15752 16026 31778 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 100 Dalla tabella non si evincono dati particolarmente significativi, si evidenzia che la maggioranza della popolazione dell’Ambito, si concentra nella fascia adulta, compresa tra i 25 e i 49 anni. 22 COMPOSIZIONE POPOLAZIONE DEI COMUNI PER CALCOLO INDICI STRUTTURALI 01/01/2003 classi di età Fossombrone Cartoceto Isola del Piano Montefelcino Montemaggiore Saltara Sant'Ippolito Serrungarina Ambito fino a 14 anni 1.275 979 102 352 296 763 218 333 4.318 da 15 a 64 6.176 4.459 309 1.663 1.426 3.539 990 1.458 20.101 da 65 e oltre 2.179 1.207 150 607 431 933 314 458 6.279 totale 9.630 6.645 642 2.622 2.153 5.235 1.522 2.249 30.698 classi di età % Fossombrone Cartoceto Isola del Piano Montefelcino Montemaggiore Saltara Sant'Ippolito Serrungarina Ambito fino a 14 anni 13 14,73 15,89 13,42 13,75 14,57 14,32 14,81 14 da 15 a 64 64 67 60,75 63 66 68 65,05 65 65 da 65 e oltre 23 18 23,36 23,15 20,02 17,82 20,63 20,36 20 totale 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% 100,0% Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 23 Le percentuali al 01/01/2003 dimostrano quanto già esposto: il 65% della popolazione complessiva dell’Ambito è compresa nella fascia d’età da 15 a 64 anni, in particolar modo è da evidenziare la percentuale di Cartoceto e Saltara, rispettivamente del 67% e 68% dato che conferma che questi due comuni hanno una popolazione percentualmente più giovane degli altri. I giovanissimi, da 0 a 14 anni costituiscono la percentuale minore della popolazione con un 14% sulla popolazione complessiva; la restante percentuale della popolazione si aggira sul 20% ed è costituita dagli ultrasessantacinquenni; da rilevare è che Fossombrone, Montefelcino e Isola del Piano hanno una percentuale leggermente più alta: sono i Comuni con un più alto indice di vecchiaia. Popolazione ambito per classi di età di 20 anni al 01/01/2003 SESSO E FASCE D'ETA' AL 01/01/2003 FOSSOMBR CARTOCET ISOLA DEL MONTEFEL MONTEMA SANT'IPPOL SERRUNGA SALTARA ONE O PIANO CINO GGIORE ITO RINA FINO A 19 1759 1301 129 493 414 1040 292 464 DA 20 A 39 2614 2071 182 711 623 1557 438 636 DA 40 A 59 2224 1686 148 676 420 1384 403 569 DA 60 A 79 2142 1262 141 570 438 1000 299 453 90 127 DA 80 E OLTRE 605 325 42 172 119 254 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito AMBITO FINO A 19 5892 DA 20 A 39 8832 DA 40 A 59 7510 DA 60 A 79 6305 DA 80 E OLTRE 1734 POPOLAZIONE AMBITO 01/01/2003 PER CLASSI DI ETA' DI 20 ANNI 8832 9000 8000 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 7510 6305 5892 1734 FINO A 19 DA 20 A 39 DA 40 A 59 DA 60 A 79 DA 80 E OLTRE Valori percentuali POPOLAZIONE AMBITO 31/12/2000 PER CLASSI DI ETA' di 20 ANNI 29,15 30 25,23 25 20 21,21 19,12 15 10 5,28 5 0 fino a 19 da 20 a 39 da 40 a 59 da 60 a 79 da 80 e oltre Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 24 Raffrontando i dati sopra riportati 2000/2003 vediamo che la fascia di età fino ai 19 anni è aumentata percentualmente dello 0,34%; la classe di età numericamente più consistente si conferma come per i dati al 31/12/2000 quella dai 20-39 anni ovvero la fascia di età dei giovani e costituisce il 29,17% della popolazione complessiva. Il confronto dimostra un lievissimo aumento anche in questa fascia di popolazione. Consistente è anche la fascia di età dai 40 ai 59 anni che si può definire degli adulti e costituisce il 24,8% della popolazione complessiva, l’aumento nel biennio è pari al 3,59%. Considerevole è anche il numero degli ultrasessantenni che costituisce il 26,55% della popolazione complessiva, e dal confronto dei due dati 2000/2003, si nota anche in questa fascia di età un lieve aumento. Composizione della popolazione d’Ambito da 0 a 19 anni per fasce di età scolastiche al 01/01/2003 nido 0-2 anni 874 14,83% materna 3-5 anni 833 14,14% elementare 6-10 anni 1391 23,61% media 11-14 anni 1220 20,71% superiore 15-19 anni 1574 26,71% totale 5892 100% Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito POPOLAZIONE AMBITO FINO A 19 ANNI PER FASCE SCOLASTICHE 01/01/2003 2000 1000 1574 1391 1500 874 1220 833 500 0 nido 0-2 materna 3- elementare media 11- superiore anni 5 anni 6-10 anni 14 anni 15-19 anni POPOLAZ. AMBITO 2000 FINO A 19 ANNI PER FASCE SCOLASTICHE 31/12/2000 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 Serie1 Nido 0-2 Materna 3-5 815 867 Element. 6Media 11-14 Super.15-19 10 1357 1190 1536 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 25 La fascia d’età dei giovanissimi, bambini e adolescenti è di 5892 cioè il 19% della popolazione complessiva; rispetto al 2000 tale fascia di popolazione è aumentata del 2,43%. Circa il 15% è in età da asilo nido, Circa il 14% è in età da scuola dell’infanzia, Circa il 24% è in età da scuola elementare, Circa il 20% è in età da scuola media inferiore, Circa il 27% è in età da scuola media superiore. Composizione popolazione 60 anni e oltre al 01/01/2003 da 60 a 64 da 65 a 69 da 70 a 74 da 75 a 79 da 80 a 84 da 85 a 89 da 90 a 94 da 95 a 99 da 100 a Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 1760 1612 1509 1424 956 479 241 52 6 21,89% 20,05% 18,77% 17,68% 11,89% 5,96% 3,04% 0,65% 0,07% 8039 POPOLAZIONE AMBITO 01/01/2003, DAI 60 ANNI E OLTRE 1760 1800 1600 1400 1200 1000 800 600 400 200 0 1612 1509 1424 956 479 241 52 6 da 60 a 64 da 65 a 69 da 70 a 74 da 75 a 79 da 80 a 84 da 85 a 89 da 90 a 94 da 95 a 99 da 100 a Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito P OP OLAZIONE AM BITO 31/ 12/ 2000, DAI 60 ANNI E OLTRE 2000 1500 1000 500 0 Serie1 da 60 a 64 da 65 a 69 1757 1679 da 70 da 75 a 74 a 79 1522 1401 da 80 da 85 a 84 a 89 786 600 da 90 da 95 da 100 a 94 a 99 e o ltre 187 34 4 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 26 La popolazione anziana dell’Ambito ultrasessantenne è di 8039, e costituisce il 26,19% della popolazione complessiva. Considerevole in questa fascia di popolazione la percentuale dai 60-64 anni che costituisce circa il 22% della popolazione anziana, e la percentuale dai 65-69 che è del 20% circa. Età media e indicatori di struttura demografica al 01/01/2003 Età media (anni) anno 2003 Comuni maschile femminile Cartoceto Fossombrone Isola del piano Montefelcino Montemaggiore al metauro Saltara Sant'ippolito Serrungarina Ambito totale 39,52 41,97 40,29 41,87 40,29 40,12 41,93 42,23 45,09 44,63 44,79 43,64 42,04 42,19 40,88 43,57 42,38 43,34 41,97 41,10 42,06 41,26 42,30 41,78 40,905418 43,36432 42,135168 Fonte: Osservatorio provinciale Indicatori di struttura demografica al 01/01/2003 Età media (anni) maschile femminile totale Rapporto di mascolinità Indice di vecchiaia maschile femminile totale Carico sociale (Indice di dipendenza) giovanile degli anziani strutturale (totale) Tasso di ricambio maschile femminile totale Ambito 7 40,90 43,47 42,20 0,98 122,41 169,39 145,41 21,48 31,24 52,72 103,45 109,32 106,29 Fonte: Osservatorio provinciale L’età media della popolazione dell’Ambito è di 42% ed è in linea con la tendenza regionale e nazionale; l’età media femminile 43,47% è superiore a quella maschile che è 40,90%. 27 Indici di dipendenza Indici di vecchiaia 60 180 169,39 160 50 40 140 122,41 120 31,24 100 30 80 60 20 40 10 21,48 20 0 0 Ambito 7 Ambito 7 giovanile maschile degli anziani femminile Fonte: Osservatorio provinciale INDICE DI VECCHIAIA 2001 2002 2003 Fossombrone 172,88 174,06 170,9 Cartoceto 123,64 122,42 123,29 Isola del Piano 155 150,98 147,06 Montefelcino 184,89 183,93 172,44 Montemaggiore 147,37 144,33 145,61 Saltara 119,31 126,66 122,28 Sant'Ippolito 142,86 138,43 144,04 Serrungarina 145,22 136,04 137,54 Ambito 147,41 147,4 145,41 Provincia 161,98 163,03 163,29 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito L’indice di vecchiaia indica il rapporto tra la popolazione residente con età oltre i 65 anni e la popolazione in età 0-14 moltiplicato per 100. Indica quante persone anziane vivono nella popolazione ogni 100 giovani. 28 INDICE DI INVECCHIAMENTO 2001 2002 2003 Fossombrone 22,75 22,66 22,63 Cartoceto 18,14 18,19 18,16 Isola del Piano 23,59 23,3 23,36 Montefelcino 24,14 23,99 23,15 Montemaggiore 19,95 19,79 20,02 Saltara 17,67 17,97 17,82 Sant'Ippolito 21,28 20,92 20,63 Serrungarina 20,95 20,48 20,36 Ambito 20,64 20,59 20,45 Provincia 20,96 21,12 21,26 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito INDICE DIPENDENZA STRUTTURALE DEI GIOVANI 2001 2002 2003 Fossombrone 20,53 20,25 20,64 Cartoceto 21,84 22,2 21,96 Isola del Piano 24,88 25,19 26,15 Montefelcino 20,79 20,72 21,17 Montemaggiore 20,36 20,62 20,76 Saltara 21,93 20,91 21,56 Sant’Ippolito 23,33 23,63 22,02 Serrungarina 22,32 23,35 22,84 Ambito 21,42 21,35 21,48 Provincia 19,57 19,65 19,81 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito L’indice di dipendenza strutturale dei giovani rappresenta il numero dei giovani ancora non indipendenti per ragioni anagrafiche (età <=14) ogni 100 individui potenzialmente indipendenti (età 15-64). 29 INDICE DIPENDENZA STRUTTURALE LIMITATO ALLA POPOLAZIONE ANZIANA 2001 2002 2003 Fossombrone 35,49 35,24 35,28 Cartoceto 27,01 27,18 27,07 Isola del Piano 38,56 38,02 38,46 Montefelcino 38,44 38,1 36,5 Montemaggiore 30 29,77 30,22 Saltara 26,16 26,48 26,36 Sant’Ippolito 33,33 32,17 31,72 Serrungarina 32,41 31,77 31,41 Ambito 31,58 31,47 31,24 31,7 32,04 32,34 Provincia Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito L’indice di dipendenza degli anziani rappresenta il numero degli anziani non indipendenti per ragioni anagrafiche (età >=65) ogni 100 individui potenzialmente indipendenti (15-64). INDICE DIPENDENZA STRUTTURALE TOTALE 2001 2002 2003 Fossombrone 56,01 55,49 55,93 Cartoceto 48,85 49,38 49,02 Isola del Piano 63,43 63,21 64,62 Montefelcino 59,23 58,82 57,67 Montemaggiore 50,36 50,39 50,98 Saltara 48,09 47,39 47,92 Sant'Ippolito 56,67 56,35 53,74 Serrungarina 54,73 55,12 54,25 Ambito 53 52,81 52,72 51,27 51,69 52,15 Provincia Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito L’indice di dipendenza strutturale rappresenta il numero degli individui non autonomi per ragioni anagrafiche (età <=14 o età >=65) ogni 100 individui potenzialmente indipendenti (15-64). Rappresenta il peso della popolazione non attiva su quella attiva. A. Stato civile e famiglia La famiglia italiana ha subito un processo di trasformazione nella struttura e nelle relazioni tra i suoi componenti: cambiamenti del rapporto di coppia dovuti alla evoluzione della condizione femminile, poca propensione per il matrimonio, instabilità coniugale, ecc. Di conseguenza aumentano le varietà delle forme di composizione familiare. La famiglia è sempre più nucleare, anche se nel nostro territorio, i vincoli di vicinanza e di parentado permangono più forti che in altre zone. 30 Sistar 01/01/2003 Geoentità Non Non Celibi (% Nubili ( % coniugati coniugate sulla sulla Celibi Nubili Coniugati Coniugate Divorziati Divorziate Vedovi Vedove con 65 con 65 popolazione popolazione anni e anni e maschile) femminile) oltre oltre -Unità di misura -n.ro -n.ro -n.ro -n.ro -n.ro -n.ro -n.ro -n.ro -n.ro -n.ro -% -% -Cartoceto 1.410 1.111 1.786 1.798 29 24 86 401 105 359 42,59 33,32 -Fossombrone 1.982 1.618 2.512 2.463 48 53 158 796 225 780 42,17 32,82 -Isola del Piano 169 108 157 148 0 2 6 52 18 51 50,9 34,84 -Montefelcino 572 424 683 682 7 4 40 210 68 207 43,93 32,12 Montemaggiore al Metauro 475 339 574 579 4 6 22 154 35 134 44,19 31,45 -Saltara 1.124 956 1.371 1.393 21 22 52 296 56 270 43,77 35,85 -Sant'Ippolito 355 287 373 367 6 9 23 102 38 96 46,9 37,52 -Serrungarina 477 389 603 598 6 6 31 139 42 126 42,7 34,36 -ATS 7 Fossombrone 6.564 5.232 8.059 8.028 121 126 418 2.150 587 2.023 43,29 33,68 Fonte: Sistar 2003 Geoentità Coniugati ( % Coniugate ( Divorziati ( % Divorziate ( % sulla sulla % sulla sulla popolazione popolazione popolazione popolazione femminile) maschile) femminile) maschile) Vedovi ( % sulla popolazione maschile) Non coniugati Non coniugate Vedove ( % con 65 anni e con 65 anni e oltre ( % sulla oltre ( % sulla sulla popolazione popolazione popolazione femminile) maschile con femminile con 65 e oltre) 65 e oltre) -Unità di misura -% -% -% -% -% -% -% -% -Cartoceto 53,94 53,93 0,88 0,72 2,6 12,03 19,92 52,79 -Fossombrone 53,45 49,96 1,02 1,08 3,36 16,15 24,92 61,13 -Isola del Piano 47,29 47,74 0 0,65 1,81 16,77 29,03 57,95 -Montefelcino 52,46 51,67 0,54 0,3 3,07 15,91 25,95 60 -Montemaggiore al Metauro 53,4 53,71 0,37 0,56 2,05 14,29 18,72 54,92 -Saltara 53,39 52,23 0,82 0,82 2,02 11,1 13,86 51,04 -Sant'Ippolito 49,27 47,97 0,79 1,18 3,04 13,33 27,14 55,17 -Serrungarina 53,98 52,83 0,54 0,53 2,78 12,28 19,72 51,43 -ATS 7 Fossombrone 53,15 51,67 0,8 0,81 2,76 13,84 21,76 56,49 31 Ci sono considerazioni di carattere generale da tener presente: - è diminuità la nuzialità, e si è alzata l’età della contrazione di matrimonio; - il matrimonio è un istituto sempre più instabile anche perché non è sempre duraturo, si evidenzia inoltre l’aumento dei matrimoni civili e dei matrimoni di cittadini stranieri; - aumentano le convivenze prematrimoniali, che diventano matrimoni di fatto dopo che si aspetta un figlio; - cala la fecondità: le donne con 3 o più figli sono una minoranza, mentre a prevalere sono le donne con 1 o 2 figli; inoltre si eleva l’età della donna alla nascita del primo figlio; - aumentano invece le nascite dei cittadini stranieri. Vedovi e vedove nell’Ambito al 01/01/2003 AMBITO da 25 a 29 da 30 a 34 da 35 a 39 da 40 a 44 da 45 a 49 da 50 a 54 da 55 a 59 da 60 a 64 da 65 a 69 da 70 a 74 da 75 a 79 da 80 a 84 da 85 a 89 da 90 e oltre maschi 2 2 1 6 9 9 14 27 37 52 75 86 51 47 femmine 4 4 8 10 27 44 90 159 220 332 418 378 261 195 totale 6 6 9 16 36 53 104 186 257 384 493 464 312 242 % 0,23 0,23 0,35 0,62 1,4 2,06 4,05 7,24 10,01 14,95 19,2 18,07 12,15 9,42 418 16,28% 2.150 83,72% 2.568 100% TOTALE 8,37% Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito maschi femmine percentuale sulla pop d'ambito CARTOCETO 17,66% 82,34% 7,32% FOSSOMBRONE 16,56% 83,44% 9,90% ISOLA DEL PIANO 10,34% 89,66% 9,03% MONTEFELCINO 16% 84% 9,53% MONTEMAGGIORE 12,50% 87,50% 8,17% SALTARA 14,94% 85,06% 6,64% SANT'IPPOLITO 18,40% 81,60% 8,21% SERRUNGARINA 18,23% 81,77% 7,55% AMBITO 16,28% 83,72% 8,37% 32 P ERSONE VEDOVE AL 31/ 12/ 2000 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 Classe di età Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito Le persone vedove dell’Ambito n.7 al 01/01/2003 costituiscono l’ 8,37% della popolazione complessiva; la stragrande maggioranza di tali persone sono donne, l’83,72%, ciò dimostra che le donne hanno una maggiore longevità rispetto agli uomini. Le persone vedove sono comprese soprattutto nella fascia di età dai 65 fino ai 90 anni e oltre; ma ci sono anche condizioni di vedovanza in persone comprese in altre fascie e in fascia di età giovanile. Divorziati per classi di età al 01/01/2003 AMBITO da 0 a 4 da 5 a 9 da 10 a 14 da 15 a 19 da 20 a 24 da 25 a 29 da 30 a 34 da 35 a 39 da 40 a 44 da 45 a 49 da 50 a 54 da 55 a 59 da 60 a 64 da 65 a 69 da 70 a 74 da 75 a 79 da 80 a 84 da 85 a 89 da 90 a 94 da 95 a 99 maschi 0 0 0 0 1 1 10 12 19 19 22 16 9 3 5 3 1 0 0 0 121 femmine 0 0 0 0 0 5 12 18 21 25 16 11 7 6 0 3 2 0 0 0 126 totale 0 0 0 0 1 1 22 30 40 44 38 27 16 9 5 6 3 0 0 0 247 48,98% 51,01% 100% % 0,4 0,4 8,91 12,15 16,19 17,81 15,38 10,93 6,48 3,64 2,02 2,43 1,21 TOTALE Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 33 0,8 maschi femmine percentuale sulla pop d'ambito CARTOCETO 54,72% 45,28% 0,80% FOSSOMBRONE 47,52% 52,48% 1,05% ISOLA DEL PIANO 0,00% 100,00% 0,31% MONTEFELCINO 64% 36% 0,42% MONTEMAGGIORE 40,00% 60,00% 0,46% SALTARA 48,84% 51,16% 0,82% SANT'IPPOLITO 40,00% 60,00% 0,99% SERRUNGARINA 50,00% 50,00% 0,53% AMBITO 48,98% 51,01% 0,80% 25 20 15 10 5 0 C l asse d i et a' Divor ziat i D IV O R Z IA T I N E LLE V A R IE C LA S S I D I E T A ' A L 3 1/ 12 / 2 0 0 0 Divor ziat e Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito I divorziati nell’Ambito costituiscono al 01/01/2003 lo 0,8% della popolazione complessiva, e l’1,54% rispetto alle persone coniugate :sono dati confortanti considerando gli standard nazionali; i divorziati sono compresi soprattutto nella fascia di età dai 35 ai 59 anni. Rispetto al sesso non ci sono considerazioni particolarmente significative perché la percentuale di maschi e femmine divorziati residenti nel nostro territorio è pressoché simile, seppur con una lievissima maggioranza di donne. Famiglie N. FAMIGLIE NELL'AMBITO 1998 10.497 1999 10.639 2000 10.807 2001 11.019 2003 11.572 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 34 N. FAMIGLIE AMBITO 12.000 11.572 11.500 11.000 10.497 10.807 10.639 11.019 10.500 10.000 9.500 1998 1999 2000 2001 2003 N. MEDIO COMPONENTI FAMIGLIE 1998 2,83 1999 2,81 2000 2,8 2001 2,7 2003 2,7 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito N. MEDIO COMPONENTI FAMIGLIE AMBITO 2,85 2,83 2,81 2,8 2,8 2,75 2,7 2,7 2,65 2,6 1998 1999 2000 2001 Dal confronto tra i dati dal 1998 ai dati al 2003, si evince che il numero delle famiglie dell’Ambito è progressivamente aumentato circa del 9%; invece si nota una diminuzione del numero dei componenti familiari e ciò per effetto del calo della fecondità (diminuiscono i figli nelle coppie con figli) e dell’aumento dell’invecchiamento della popolazione. Successivamente sarà dettagliata la composizione familiare. 35 Numero famiglie dell'Ambito 7 censimento 2001 Comuni [1] [2] 31/12/2003 [3] [1] [2] [3] Cartoceto 6490 2316 2,8 6830 2503 2,7 Fossombrone 9591 3671 2,6 9695 3737 14.24 Isola del piano 664 246 2,69 661 250 14.24 Montefelcino 2569 950 2,7 2622 971 16.48 Montemaggiore al metauro 2123 744 2,85 2214 792 19.12 Saltara 5101 1766 2,86 5390 1940 19.12 Sant'ippolito 1513 555 2,73 1559 587 16.48 Serrungarina 2200 771 2,85 2264 792 21.36 30251 11019 31235 11572 TOTALE [1] popolazione; [2] n° famiglie; [3] n° medio componenti Fonte: Osservatorio provinciale Famiglie per numero di componenti e comune - Censimento 2001. Numero di componenti COMUNI 1 persona 2 persone 3 persone 4 persone 5 persone 6 o più persone Totale Cartoceto 400 634 563 525 147 47 2.316 Fossombrone 888 1.020 808 688 195 72 3.671 Isola del Piano 66 57 45 56 15 7 246 Montefelcino Montemaggiore al Metauro 223 255 177 206 67 22 950 128 200 168 174 55 19 744 Saltara 305 449 436 401 129 46 1.766 Sant'Ippolito 121 142 124 114 45 9 555 Serrungarina 134 198 183 183 53 20 771 Totale 31.539 36.576 30.614 25.577 7.027 2.387 133.720 23,58% 27,35% 5,25 1,78 22,89 19,12% Fonte: Osservatorio provinciale Nuclei familiari per tipologia e comune – Censimento 2001 Tipi di nucleo familiare COMUNI Coppie senza Coppie con figli figli Padre con figli Madre con figli Totale Cartoceto 587 1.163 40 148 1.938 Fossombrone 864 1.556 76 286 2.782 Isola del Piano 47 107 3 20 177 Montefelcino Montemaggiore al Metauro 225 430 11 68 734 182 374 12 53 621 Saltara 431 916 23 104 1.474 Sant'Ippolito 123 257 14 33 427 Serrungarina 193 401 8 43 645 Totale 32.050 57.894 2.022 10.102 102.068 31,40% 56,72% 1,98% 9,89% Fonte: Osservatorio provinciale 36 La maggioranza delle famiglie dell’Ambito, il 28% ,è composta da 2 persone, alte sono anche le percentuali di famiglie composte da una sola persona, il 24%, e le famiglie con 3 persone, il 23%. Poche sono invece le famiglie con 4 o più componenti, questo dato si allinea al dato nazionale che ha visto la progressiva riduzione del numero dei componenti e l’abitudine a formare famiglie di tipo mononucleare. Nuclei familiari Le coppie con figli costituiscono la maggioranza dei nuclei familiari ovvero 57%, ma è opportuno rilevare che le coppie senza figli sono il 31% della popolazione complessiva significando che la tendenza delle coppie ad avere il primo figlio si è spostata ad un’età “più matura” e parimenti a dimostrazione della difficoltà di costituire una famiglia con figli. I dati sopra riportati stanno anche ad indicare che sono molte le famiglie composte di un solo genitore con figli ed in prevalenza sono madri con figli pari al 9,89% contro il 1,98% di padri con figli. Stranieri 2000 2001 2003 2004 Fossombrone 206 277 431 490 Cartoceto 117 132 264 290 Isola del Piano 14 17 34 43 Montefelcino 25 39 64 85 Montemaggiore 9 10 18 47 Saltara 170 189 305 377 Sant'Ippolito 108 132 157 174 Serrungarina 56 70 117 120 AMBITO 705 866 1390 1626 2004 maschi femmine totale Fossombrone 238 252 490 Cartoceto 151 139 290 Isola del Piano 20 23 43 Montefelcino 34 51 85 Montemaggiore 31 16 47 Saltara 205 172 377 Sant'Ippolito 93 81 174 Serrungarina 66 54 120 AMBITO 838 788 1626 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 37 R E S ID E N T I S T R A N IE R I N E I C O M UN I D E LL' A M B IT O N E G LI A N N I 2 0 0 0 - 2 0 0 1 300 250 200 150 A nno 2000 100 A nno 2001 50 0 Fo s Cart Iso la M o n M o n Salta Sant' Serr so m o cet del tefel tema ra Ippo l unga A nno 2000 206 117 14 25 9 170 108 56 A nno 2001 277 132 17 39 10 189 132 70 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 31/12/2004 Stranieri Maschi 838 51,54 Stranieri Femmine 788 48,46 Totale 1626 100,00 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 2003 2004 Popolaz. Stranieri %su popolaz Fossombrone 9687 431 4,45 Popolaz. Stranieri %su popolaz Fossombrone 9668 490 5,07 Cartoceto 6829 264 3,87 Cartoceto 7032 290 4,12 Isola del Piano 659 34 5,16 Isola del Piano 674 43 6,38 Montefelcino 2622 64 2,44 Montefelcino 2657 85 3,20 Montemaggiore 2214 18 0,81 Montemaggiore 2303 47 2,04 Saltara 5402 305 5,65 Saltara 5593 377 6,74 Sant'Ippolito 1559 157 10,07 Sant'Ippolito 1590 174 10,94 Serrungarina 2265 117 5,17 Serrungarina 2261 120 5,31 AMBITO 31237 1390 4,45 AMBITO 31778 1626 5,12 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito Stranieri 2003 Stranieri 2004 Incremento %incremento Fossombrone 431 490 59 14% Cartoceto 264 290 26 10% Isola del Piano 34 43 9 26% Montefelcino 64 85 21 33% Montemaggiore 18 47 29 161% Saltara 305 377 72 24% Sant'Ippolito 157 174 17 11% Serrungarina 117 120 3 3% AMBITO 1390 1626 236 17% Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 38 distribuzione immigrati 2004 nell'ambito Fossombrone Cartoceto Isola del Piano Montefelcino Montemaggiore Saltara Sant'Ippolito Serrungarina AMBITO Stranieri 2004 percentuale 490 290 43 85 47 377 174 120 1626 30,13 17,83 2,64 5,22 2,89 23,18 10,7 7,38 100 DISTRIBUZIONE IMMIGRATI 2001 NELL'AMBITO 8% 32% 15% Fossombrone Cartoceto Isola del Piano Montefelcino Montemaggiore Saltara Sant'Ippolito 22% Serrungarina 15% 1% 5% 2% Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito provenienza numero % marocco 453 27,9 albania 443 27,24 macedonia 115 7,07 romania 93 5,7 tunisia 70 4,3 germania 63 3,87 moldavia 48 2,95 altri 341 20,97 totale 1626 100% Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito % marocco 27,9 albania 27,24 macedonia 7,07 romania 5,7 tunisia 4,3 germania 3,87 moldavia 2,95 altri 20,97 39 PRIMI 5 PAESI DI PROVENIENZA DEGLI IMMIGRATI 31/12/2003 ALBANIA ROMANIA 200 MACEDONIA 180 MAROCCO 160 GERMANIA 140 120 100 80 60 40 20 0 Cartoceto Fossombrone Isola del Piano Montefelcino Montemaggiore al Metauro Saltara Sant'Ippolito Serrungarina Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito Fossombrone % sui residenti 2001 2,89 Cartoceto 2,02 Isola del Piano 2,58 Montefelcino 1,51 Montemaggiore 0,47 Saltara 3,68 Sant'Ippolito 8,72 Serrungarina 3,16 AMBITO 2,86 % sui residenti 2004 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 40 Fossombrone 5,06 Cartoceto 4,12 Isola del Piano 6,37 Montefelcino 3,19 Montemaggiore 2,04 Saltara 6,74 Sant'Ippolito 10,94 Serrungarina 5,30 AMBITO 5,47 Confronto % stranieri sui residenti 2001/2004 Fossombrone 2,17 Cartoceto 2,10 Isola del Piano 3,79 Montefelcino 1,68 Montemaggiore 1,57 Saltara 3,06 Sant'Ippolito 2,22 Serrungarina 2,14 AMBITO 2,34 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito P R O P O R Z IO N E P O P O LA Z IO N E S T R A N IE R A S UI R E S ID E N T I A L 3 1/ 12 / 2 0 0 1 10,00 9,00 8,00 7,00 6,00 Femmine 5,00 M aschi 4,00 3,00 2,00 1,00 0,00 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito La consistenza numerica del fenomeno dell’immigrazione nel nostro territorio è in linea con l’andamento provinciale e regionale; i dati a partire dall’anno 2000 fino ad arrivare al 2004 mostrano un trend di costante aumento: gli stranieri di tutto l’Ambito sono aumentati del 43,36%; il raffronto dei dati degli stranieri sulla popolazione residente registra al 2004 la punta massima presso il comune di Sant’Ippolito 10,94%, Saltara con il 6,74%, seguito da Isola del Piano 6,37% e da Serrungarina e Fossombrone con oltre il 5%. L’aumento medio registrato in detto periodo è pari al 2,34% a livello di Ambito, ma è il comune di Isola del Piano con il 3,79% che registra nel periodo l’aumento più consistente. Riallacciandosi alla valutazione del saldo migratorio, si evidenza chiaramente come alla componente degli immigrati sia legato il destino dell’andamento demografico degli otto comuni dell’Ambito. La presenza femminile rappresenta al 31/12/2004 il 48% del totale degli stranieri; sebbene sia ancora prevalente la componente maschile 52% dovuta alla prima ondata migratoria, i dati del 2004 evidenziano un riequilibrio dovuto al fenomeno delle badanti e dei ricongiungimenti familiari. 41 La percentuale della popolazione straniera sulla popolazione complessiva dell’Ambito al 2001 era del 2,88%, al 2004 tale percentuale è passata al 5,47%. Le 1626 persone straniere risultanti al 31/12/2004 nel territorio dell’Ambito risiedono per: - il 30,13% nel Comune di Fossombrone, - il 23,18% nel Comune di Saltara, - il 17,83% nel Comune di Cartoceto, - il 10,7% nel Comune di Sant’Ippolito, - il 7,38% nel Comune di Serrungarina, - il 5,22% nel Comune di Montefelcino, - il 2,89% nel Comune di Montemaggiore, - il 2,64% nel Comune di Isola del Piano. Un apposito grafico evidenzia che la maggioranza degli stranieri proviene dal Marocco e dall’Albania; importante è anche la componente proveniente dalla Macedonia, dalla Romania e dalla Germania. L’ampia partecipazione ai corsi di lingua italiana, di cui al grafico sottostante, denota l’esigenza di integrazione sentita dagli immigrati. A cavallo tra 2004 e 2005 negli otto comuni dell’Ambito sono stati realizzati dei corsi di lingua italiana per gli immigrati residenti in questo territorio. I partecipanti sono stati complessivamente 72 e costituiscono il 4,43% del totale degli stranieri. PROVENIENZA DEI PARTECIPANTI AL CORSO DI LINGUA ITALIANA ALBANIA 40 CINA 35 GERMANIA 35 INGHILTERRA 30 MAROCCO 25 OLANDA 20 MOLDAVIA UCRAINA 15 10 5 12 POLONIA CUBA 6 2 3 1 2 2 4 1 1 TUNISIA 1 1 1 0 MACEDONIA SENEGAL 1 IUGOSLAVIA Fonte: Osservatorio d’Ambito 42 Alunni stranieri nelle scuole dell’Ambito ALUNNI STRANIERI ANNO SCOLASTICO 2004/2005 provenienza Albania ist. Comp. ist. Comp. ist. Comp. ist. Comp. direz. didat. polo scolast. Tot % Cartoceto Saltara Montef Fossombrone Fossombrone Fossombrone provenienze stranieri 10 49 7 3 11 Cina Congo 4 2 Polonia 4 8 Romania 6 4 Tunisia 4 10 Ghana 2 82 26,97% 1 1 0,32% 6 1,97% 1 1 14 4,60% 5 1 2 18 5,92% 7 1 22 7,23% 2 2 0,65% Giordania 1 1 0,32% Lituania 1 1 0,32% Marocco 6 95 31,25% 5 1,64% 5 1,64% 1 0,32% 3 0,98% 23 7,56% Moldavia 10 19 17 4 Senegal 1 Iran 1 37 6 1 3 1 Austria 3 Macedonia 3 Filippine 2 2 0,65% Angola 2 2 0,65% Croazia 2 2 0,65% Algeria 1 3 0,98% Argentina 1 1 0,32% Uruguay 1 1 0,32% 3 0,98% 4 1,31% 4 9 5 2 2 Cile 3 Bulgaria 2 2 Kossovo 1 1 0,32% Jugoslavia 1 1 0,32% Santo Domingo 2 2 0,65% Perù 2 2 0,65% 1 1 0,32% 15 304 100% Zaire Totale % stranieri 40 105 37 48 59 13,15% 34,53% 12,17% 15,78% 19,40% 4,93% Fonte: istituti scolastici, elaborazione Osservatorio d’Ambito 100% Il numero totale degli alunni stranieri che frequentano gli istituti scolastici dell’Ambito è di 304. Nell’istituto comprensivo di Saltara c’è la più alta percentuale di alunni stranieri, il 34,53%, segue poi la direzione didattica di Fossombrone con quasi il 20%. Gli alunni stranieri provengono soprattutto dal Marocco il 31,25%, dall’Albania il 26,97%, dalla Macedonia, Tunisia, Romania e Polonia; le provenienze degli alunni confermano le provenienze degli stranieri nel nostro territorio (come già visto in precedenza). 43 L’istruzione In merito alle strutture scolastiche esistenti, si evidenzia che per quanto concerne l’istruzione, i comuni dell’Ambito fanno riferimento alle seguenti strutture scolastiche: Alunni iscritti a.s. 2004/05 TOTALE Fossombrone Dir Didattica tel. 714791 S. materna Fossombrone 160 S. materna 259 S. materna Borgo 50 S. elementare 421 S. materna Calmazzo 19 S. materna Isola 30 S. elementare Fossombrone 328 S. elementare Calmazzo 47 S. elementare Isola di Fano 46 680 I.C. Mercantini tel. 715533 Scuola materna S. Ippolito 40 S. materna 40 Scuola elementare S.Ippolito 85 S. elementare 85 Scuola media Fossombrone 245 S. media 297 Scuola media S. Ippolito 52 422 Polo Donati tel. 714660 IGEA 182 ERICA 174 Liceo 82 Professionale Tecnico op.soc. Cartoceto 162 S. superiori 600 104 S. materna 230 S. materna P. Murello 79 S. elementare 346 S. elementare Lucrezia 269 S. media 200 S. elementare Cartoceto 77 S. media 200 I.C. Marco Polo tel. 897274 S. materna Cartoceto 47 S. materna Lucrezia Saltara 776 I.C. Leopardi tel. 894305 S. materna Saltara 21 S. materna 273 S. materna Calcinelli Collodi 101 S. elementare 421 S. materna Calcinelli Rodari 50 S. media 374 S. materna Villanova 81 S. materna Piagge 20 S. elementare Saltara 87 S. elementare Calcinelli 189 44 1068 S. elementare Piagge 45 S. elementare Montemaggiore 100 S. media Saltara 274 S. media Montemaggiore Montefelcino 100 I.C. Montefelcino tel. 729429 S. materna Monte Montanaro 18 S. materna Sterpeti 27 S. materna 148 S. materna Monteguiduccio 14 S. elementare 244 S. materna Isola del Piano 17 S. media 117 S. materna Tavernelle 72 S. elementare Montefelcino 66 S. elementare Monteguiduccio 35 S. elementare Tavernelle 91 S. elementare Isola del Piano 52 S. media Montefelcino 76 S. media Isola del Piano 41 509 TOTALE TOTALE S. materna 950 S.elementare 1517 S. media 988 S.Superiore 600 4055 Fonte: istituti scolastici, elaborazione Osservatorio d’Ambito 4055 L’offerta dei servizi scolastici è costituita da quattro istituti comprensivi, una direzione didattica e un polo scolastico superiore che dispone di tre diversi indirizzi: istituto tecnico commerciale, liceo pedagogico e istituto professionale operatore sociale. Ci sono anche dati interessanti riguardanti il livello d’istruzione della popolazione dell’Ambito. Indice di non conseguimento scuola dell’obbligo (15/52) 2001 Maschi Femmine Totale Cartoceto 8,23 9,96 9,09 Fossombrone 8,9 10,29 9,58 Isola del Piano 6,32 8,33 7,23 Montefelcino 8,37 10,58 9,43 Montemaggiore al Metauro 6,53 11,15 8,76 Saltara 5,87 10,22 8,03 Sant'Ippolito 14,79 15,2 14,99 Serrungarina 9,42 12,93 11,15 Ambito 8,55 11,08 9,78 6,85 8,79 7,8 Provincia Fonte: Istat 2001 45 Indice di possesso del diploma scuola media (19 anni e più) 2001 Maschi Femmine Cartoceto 22,85 23,13 Totale 23 Fossombrone 29,91 28,04 28,95 Isola del Piano 23,81 21,07 22,47 Montefelcino 21,05 19,53 20,29 Montemaggiore al Metauro 23,45 22,74 23,09 Saltara 30,22 27,94 29,05 Sant'Ippolito 20,96 20,63 20,8 Serrungarina 22,5 22,47 22,48 Ambito 24,34 23,19 23,76 Provincia 32,6 29,89 31,21 Fonte: Istat 2001 Indice di possesso del diploma scuola media superiore 19-34 (2001) Maschi Femmine Totale Cartoceto 37,48 48,05 42,93 Fossombrone 46,13 58,16 51,97 Isola del Piano 41,46 53,13 46,58 Montefelcino 35,27 47,86 41,06 Montemaggiore al Metauro 40 51,01 45,42 Saltara 48,21 57,05 52,58 Sant'Ippolito 37,79 43,37 40,53 Serrungarina 35,68 50,62 43,4 Ambito 40,25 51,15 45,55 49,96 59,83 54,8 Totale Fonte: Istat 2001 Indice di possesso del diploma scuola media superiore 35-44 (2001) Maschi Femmine Totale Cartoceto 28,7 29,28 28,97 Fossombrone 36,43 39,52 37,94 Isola del Piano 37,25 18,6 28,72 Montefelcino 27,96 31,37 29,64 Montemaggiore al Metauro 35,15 30,65 33,22 Saltara 40,38 34,22 37,26 Sant'Ippolito 21,19 27,47 23,92 Serrungarina 38,15 24,52 31,71 Ambito 33,15 29,45 31,42 Totale 40,77 40,56 40,67 Fonte: Istat 2001 46 Le attività economiche Imprese registrate (unità locali) anno 2003 Ambito 7 A B C D E F G H I J K L M N O Tot. NC Tot. Cartoceto 152 3 1 125 0 155 145 19 55 7 57 0 0 1 27 747 26 773 Fossombrone 332 0 4 214 1 109 270 36 39 15 65 0 1 6 43 1135 43 1178 Isola del piano 62 0 0 12 0 12 9 1 4 4 5 0 0 0 2 111 3 114 Montefelcino 162 0 1 50 0 35 39 10 15 1 7 0 0 0 11 331 13 344 Montemaggiore al Metauro 109 0 1 47 0 38 41 6 13 2 8 0 1 1 9 276 12 288 Saltara 71 2 1 185 0 112 161 18 41 9 64 0 1 0 30 695 43 738 Sant'ippolito 64 0 0 63 0 11 32 11 12 1 8 0 1 1 3 207 11 218 Serrungarina 87 0 0 69 1 47 35 13 10 2 16 0 0 0 12 292 10 302 1039 5 8 765 2 519 732 114 189 41 230 0 4 9 137 3794 161 3955 TOTALE AMBITO A agricoltura - caccia - silvicoltura; B pesca - piscicoltura - servizi connessi; C Estrazione di minerali; D Attivita' manifatturiere; E Prod. e distrib. energ. elettr. ,gas e acqua; F Costruzioni; G Comm. ingr. e dett.- rip. beni pers. e per la casa; H Alberghi e ristoranti; I Trasporti, magazzinaggio e comunicaz.; J Intermediaz. monetaria e finanziaria; K Attiv. immob. , noleggio,informat. ,ricerca; L Pubbl. amm. e difesa; assic. sociale obbligato M Istruzione; N Sanita' e altri servizi sociali; O Altri servizi pubblici, sociali e personali; NC imprese non classificate Fonte: Osservatorio provinciale n. addetti 2003 primario secondario FOSSOMBRONE 336 366 terziario 475 CARTOCETO 156 306 311 ISOLA DEL PIANO 62 27 25 MONTEFELCINO 163 98 83 MONTEMAGGIORE 110 97 80 323 SALTARA 74 340 SANT'IPPOLITO 64 85 68 SERRUNGARINA 87 126 89 AMBITO 1052 1445 1454 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito IM P R E S E P E R S E T T O R E A N N O 2 0 0 1- v a lo ri pe rc e nt ua li - 60,00 50,00 40,00 30,00 20,00 10,00 0,00 PRIM ARIO SECONDARIO TERZIARIO Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito 47 Numero imprese 1997 1998 1999 2000 2001 2003 Fossombrone 1184 1107 1103 1157 1175 1178 Cartoceto 692 702 731 760 763 773 Isola del Piano 102 104 105 115 116 114 Montefelcino 403 350 341 353 357 344 Montemaggiore 309 304 300 319 302 288 Saltara 630 621 618 687 705 738 218 Sant'Ippolito 206 192 189 211 210 Serrungarina 266 259 255 289 299 302 AMBITO 3792 3639 3642 3891 3927 3955 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito Dal 1997 al 2003 le imprese dell’Ambito sono passate da 3792 a 3955, sono 163 in più. L’andamento non è registrato in egual misura in tutti i comuni, più significativi nell’ordine: Sant’Ippolito, Cartoceto, Isola del Piano, Serrungarina e Saltara. Il 36,80% della popolazione dell’Ambito è addetta al settore terziario, il 36,57% al settore secondario, il 26,62% al primario; dal raffronto con i dati al 31/12/2001 si evince che gli addetti al settore terziario sono in crescita, in linea con la tendenza provinciale e regionale. n. occupati per professione Imprenditore e Libero Lavoratore in professionista proprio Socio di cooperativa Coadiuvante familiare Dipendente o in altra posizione subordinata Totale Cartoceto 167 638 36 62 1.859 2.762 Fossombrone 258 699 50 64 2.720 3.791 Isola del Piano 12 87 5 11 160 275 Montefelcino 70 244 7 32 705 1.058 Montemaggiore al Metauro 64 198 4 21 631 918 Saltara 176 408 24 34 1.537 2.179 Sant'Ippolito 27 100 9 17 477 630 Serrungarina 45 199 10 13 635 902 Ambito 819 2573 145 254 8.724 12.515 Provincia 11.130 27.379 1.890 2.965 103.081 146.445 Fonte: Istat 2001 Principalmente agricoli sono i Comuni di Isola del Piano, Montefelcino e Montemaggiore al Metauro; i comuni Cartoceto, Saltara e Sant’Ippolito sono per lo più allo stesso modo rivolti ai settori secondario e terziario; Fossombrone è prevalentemente rivolto al terziario e Serrungarina al secondario. Il 71% degli occupati sono dipendenti o in altra posizione subordinata; alta è anche la percentuale dei lavoratori in proprio, il 19%,; l’8% sono invece imprenditori o liberi professionisti. 48 Stato occupazionale della popolazione COMUNI Occupati 2001Occupati 1991 Cartoceto 2.762 2.242 Fossombrone 3.791 3.664 Isola del Piano 275 237 Montefelcino 1.058 959 Montemaggiore al Metauro 918 842 Saltara 2.179 1.815 Sant'Ippolito 630 543 Serrungarina 902 763 Ambito 12.515 11.065 Fonte: Istat 2001 A distanza di 10 anni, i dati censuari evidenziano che gli occupati complessivi dell’Ambito sono aumentati del 12% circa, contro nello stesso periodo di riferimento un aumento complessivo della popolazione apri al 4,09%. 2001 popolazione attiva Maschi Femmine Cartoceto 1.659 1.103 Totale 2.762 Fossombrone 2.274 1.517 3.791 Isola del Piano 176 99 275 Montefelcino 657 401 1.058 Montemaggiore al Metauro 561 357 918 Saltara 1.317 862 2.179 Sant'Ippolito 380 250 630 Serrungarina 548 354 902 Ambito 7.572 4.943 12.515 87.385 59.060 146.445 Provincia Fonte: Istat 2001 I maschi costituiscono il 60,5% della popolazione attiva dell’Ambito, mentre le femmine sono in minoranza, il 39,5%. Tale tendenza dimostra che ci sono ancora donne che non lavorano ed è in linea con la tendenza provinciale. tasso di occupazione 2001 Maschi Femmine Totale Cartoceto 61,4 39,03 49,96 Fossombrone 56,19 35,25 45,4 Isola del Piano 61,54 36,4 49,28 Montefelcino 59,08 35,8 47,4 Montemaggiore al Metauro 62,2 38,26 50,03 Saltara 61,6 38,52 49,79 48,88 Sant'Ippolito 58,55 39,06 Serrungarina 58,61 37,5 48 Ambito 59,89 37,47 48,59 58,86 37,53 47,89 Provincia Fonte: Istat 2001 49 Tasso di disoccupazione 2001 Maschi Femmine Totale Cartoceto 3,27 9,37 5,8 Fossombrone 3,28 9,11 5,7 Isola del Piano 2,22 7,48 4,18 Montefelcino 2,23 5,65 3,56 Montemaggiore al Metauro 3,61 7,51 5,17 Saltara 3,23 8 5,18 Sant'Ippolito 4,52 8,76 6,25 Serrungarina 1,44 5,35 3,01 Ambito 2,9 7,6 4,8 3,58 7,7 5,28 Provincia Fonte: Istat 2001 Il tasso di occupazione complessiva dell’Ambito è quasi del 50% ed è pressoché in linea con quello provinciale; il tasso di disoccupazione è invece inferiore alla media della provincia. Tasso di disoccupazione giovanile 2001 Cartoceto Maschi 8,24 Femmine 17,5 Totale 13,09 Fossombrone 10,41 17,53 13,39 Isola del Piano - 11,11 4,44 Montefelcino 3,03 16,95 8,23 Montemaggiore al Metauro 3,7 16,36 8,82 Saltara 13,91 21,05 16,98 Sant'Ippolito 11,32 19,15 15 Serrungarina 4,17 9,52 6,67 Ambito 6,84 16,14 10,82 11,65 17,83 14,38 Provincia Fonte: Istat 2001 Il tasso di disoccupazione giovanile si aggira sull’11% della popolazione giovanile dell’Ambito ed è inferiore al tasso di disoccupazione giovanile della provincia che è quasi del 15%. Anche tra i giovani sono le femmine ad avere una percentuale di disoccupazione più alta il 16,14%, contro il 6,84% dei maschi. Tasso di attività 2001 Maschi Femmine Totale Cartoceto 63,47 43,06 53,04 Fossombrone 58,09 38,79 48,14 Isola del Piano 62,94 39,34 51,43 Montefelcino 60,43 37,95 49,15 Montemaggiore al Metauro 64,52 41,37 52,75 Saltara 63,66 41,87 52,51 Sant'Ippolito 61,33 42,81 52,13 Serrungarina 59,47 39,62 49,49 Ambito 61,74 40,6 51,08 61,04 40,66 50,56 Provincia Fonte: Istat 2001 50 Pensioni Elaborazioni a cura dell’ufficio statistica dell’amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino al 31/12/2003 Fonte – INPS AMBITO 7 PENSIONE SOCIALE Popolazione al 31 Dicembre 2003 ultrasessantacinquenne F M Comuni Maschi Femmine Totale CARTOCETO 18 5 Cartoceto 527 680 1207 FOSSOMBRONE 7 12 Fossombrone 903 1276 2179 ISOLA DEL PIANO 0 0 Isola del Piano 62 88 150 MONTEFELCINO 3 3 Montefelcino 262 345 607 MONTEMAGGIORE AL METAURO 2 0 Montemaggiore al Metauro 187 244 431 SALTARA 15 8 Saltara 404 529 933 SANT'IPPOLITO 5 1 Sant'ippolito 140 174 314 SERRUNGARINA 2 1 Serrungarina 213 245 458 Totale 52 30 ambito 2698 3581 6279 82 I dati indicano che sono 82 queste pensioni in tutto l’Ambito; i dati dettagliano i Comuni e il valore complessivo a livello di Ambito. Il dato riferito alla popolazione ultrasessantacinquenne è pari all’1,30%. AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale ASSEGNO SOCIALE F M 5 27 2 2 7 24 4 10 81 6 13 1 3 0 4 0 2 29 Comuni 51 Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale Cartoceto 3399 3431 6830 Fossombrone 4725 4970 9695 Isola del piano 345 316 661 2622 Montefelcino 1300 1322 Montemaggiore al Metauro 1110 1104 2214 Saltara 2653 2737 5390 Sant'ippolito 776 783 1559 Serrungarina 1120 1144 2264 ambito 15428 15807 31235 AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale INVALIDI CIVILI (con assegno d'accompagno) F M 147 280 16 82 55 119 36 58 793 97 121 7 22 17 58 35 34 391 Comuni Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale Cartoceto 3399 3431 6830 Fossombrone 4725 4970 9695 Isola del Piano 345 316 661 Montefelcino 1300 1322 2622 Montemaggiore al Metauro 1110 1104 2214 Saltara 2653 2737 5390 Sant'ippolito 776 783 1559 Serrungarina 1120 1144 2264 ambito 15428 15807 31235 Sono titolari di assegno sociale 110 persone nell’Ambito ed in maggioranza sono donne. L’assegno di accompagnamento viene riconosciuto a tutte le persone invalide al 100% incapaci di compiere gli atti quotidiani della vita che necessitano di un adeguato livello di assistenza. Anche in questo caso sono titolari dell’assegno soprattutto le donne, in relazione alla maggiore longevità e nel complessivo tale beneficio è riconosciuto al 3,79% della popolazione nel suo complesso. AMBITO 7 INVALIDI CIVILI (senza assegno d'accompagno) F M CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA 48 71 6 23 21 45 10 25 43 47 3 17 9 30 3 8 Totale 249 160 Popolazione al 31 Dicembre 2003 Comuni Maschi Femmine Totale Cartoceto 3399 3431 6830 Fossombrone 4725 4970 9695 Isola del Piano 345 316 661 Montefelcino 1300 1322 2622 Montemaggiore al Metauro 1110 1104 2214 Saltara 2653 2737 5390 Sant'ippolito 776 783 1559 Serrungarina 1120 1144 2264 ambito 15428 15807 31235 Trattasi degli invalidi che accedono al beneficio economico e non del numero complessivo degli invalidi; in maggioranza sono sempre le donne ed a livello di Ambito i 409 assegni sono pari all’1,31 della popolazione complessiva. 52 AMBITO 7 CALCOLO PURO F CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale M Comuni 245 65 414 115 34 6 136 28 105 26 165 42 61 15 93 24 1253 321 Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale Cartoceto 3399 3431 6830 Fossombrone 4725 4970 9695 Isola del Piano 345 316 661 Montefelcino 1300 1322 2622 Montemaggiore al Metauro 1110 1104 2214 Saltara 2653 2737 5390 Sant'ippolito 776 783 1559 Serrungarina 1120 1144 2264 ambito 15428 15807 31235 Sono titolari di queste pensioni 1.574 persone pari al 5,04% della popolazione complessiva che per il 79,6% è riconosciuta a donne. AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale INTEGRATE AL MINIMO F M 565 802 63 288 217 381 149 223 223 349 31 129 96 139 81 95 Popolazione al 31 Dicembre 2003 Comuni Maschi Femmine Totale Cartoceto 3399 3431 6830 Fossombrone 4725 4970 9695 Isola del Piano 345 316 661 Montefelcino 1300 1322 2622 Montemaggiore al Metauro 1110 1104 2214 Saltara 2653 2737 5390 2688 1143 Sant'ippolito 776 783 1559 Serrungarina 1120 1144 2264 ambito 15428 15807 31235 Le pensioni integrate al minimo sono 3.831 pari al 12,27% della popolazione complessiva ed in prevalenza sono sempre le donne titolari di queste pensioni (70,16%). AMBITO 7 PARZIALMENTE INTEGRATE AL MINIMO Popolazione al 31 Dicembre 2003 Comuni Maschi Femmine Totale F M Cartoceto 3399 3431 6830 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT’IPPOLITO 44 76 5 18 7 30 7 12 26 1 8 1 10 4 Fossombrone 4725 4970 9695 SERRUNGARINA 13 1 Totale 200 63 Isola del Piano 345 316 661 Montefelcino 1300 1322 2622 Montemaggiore al Metauro 1110 1104 2214 Saltara 2653 2737 5390 Sant’ippolito 776 783 1559 Serrungarina 1120 1144 2264 Ambito 15428 15807 31235 A livello di Ambito sono 263 le pensioni di cui sopra. 53 AMBITO 7 SUPERIORI AL MINIMO F CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale M 245 547 601 718 30 47 127 212 65 164 185 398 50 113 69 173 1372 2372 Comuni Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale Cartoceto 3399 3431 6830 Fossombrone 4725 4970 9695 Isola del Piano 345 316 661 Montefelcino 1300 1322 2622 Montemaggiore al Metauro 1110 1104 2214 Saltara 2653 2737 5390 Sant'ippolito 776 783 1559 Serrungarina 1120 1144 2264 ambito 15428 15807 31235 I cittadini del territorio titolari di pensioni superiori al minimo sono 3.744 ed in questo caso gli uomini che beneficiano di pensioni più consistenti. AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT’IPPOLITO SERRUNGARINA Totale ALTRE PENSIONI F M 34 127 6 23 21 49 10 11 281 27 88 3 21 7 38 11 21 216 Comuni Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale Cartoceto 3399 3431 6830 Fossombrone 4725 4970 9695 Isola del Piano 345 316 661 Montefelcino 1300 1322 2622 Montemaggiore al Metauro 1110 1104 2214 Saltara 2653 2737 5390 Sant’ippolito 776 783 1559 Serrungarina 1120 1144 2264 ambito 15428 15807 31235 Vengono raggruppate le altre pensioni sopra non riportate, sempre distinte per comuni e Ambito che nel complessivo sono 497. AMBITO 7 TOTALE GENERALE (comprende tutte pensioni ) F CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale M 1351 1025 2405 1489 162 99 702 443 500 320 1013 727 332 263 504 359 6969 4725 Comuni Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale Cartoceto 3399 3431 6830 Fossombrone 4725 4970 9695 Isola del Piano 345 316 661 Montefelcino 1300 1322 2622 Montemaggiore al Metauro 1110 1104 2214 Saltara 2653 2737 5390 54 Sant'ippolito 776 783 1559 Serrungarina 1120 1144 2264 ambito 15428 15807 31235 Comprendendo tutte le pensioni, questo dato non determina direttamente il numero dei beneficiari. Di seguito sono riportate le pensioni distinte per tipologia di gestione; si rileva che sono le pensioni a favore di lavoratori dipendenti in numero maggiore seguite da quelle a favore dei coltivatori diretti: è significativo anche il dato del numero delle pensioni agli invalidi civili. AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale FONDI SPECIALI F M 7 12 23 61 0 2 4 13 4 2 12 1 0 51 0,32% 26 2 16 134 0,87% INVALIDI CIVILI F M 194 140 350 168 22 10 104 39 76 25 164 46 84 1040 6,58% 88 38 42 550 3,56% LAVORATORI DIPENDENTI F 555 1208 58 286 M 401 647 30 180 138 110 407 132 176 2960 18,73% 286 87 143 1884 12,21% 55 Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale COLTIVATORI DIRETTI F M 371 211 446 263 61 38 241 132 209 112 187 108 152 1775 11,23% 118 72 84 1030 6,68% ARTIGIANI F 98 155 12 35 M 129 180 16 45 37 43 99 22 39 497 3,14% 108 45 42 608 3,94% COMMERCIANTI F M 61 53 143 83 6 2 21 11 20 13 69 33 7 4 28 13 355 212 2,25% 1,37% ASSISTENZIALE F M 23 11 34 25 2 1 5 6 9 0 39 9 12 133 0,84% 12 1 3 59 0,38% 56 Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE AL METAURO SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale ALTRE GESTIONI F M 42 68 46 62 1 0 6 17 7 15 36 7 13 158 1% 56 14 16 248 1,61% Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 I dati sempre a cura dell’ISTAT provinciale con fonte INPS indicano che il numero delle pensioni di vecchiaia è pressoché pari a quello delle pensioni di invalidità, nel primo caso nonostante che il numero delle donne anziane sia di gran lunga superiore a quello degli uomini, sono titolari di pensione di vecchiaia ben 2.019 uomini contro 1.715 donne; al contrario sono in maggioranza le donne titolari di pensioni di invalidità. Alle pensioni a favore dei superstiti accedono prevalentemente le donne in relazione alla maggiore longevità. AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale INVALIDITA F M 391 325 735 493 60 36 244 173 152 114 291 225 116 103 155 139 2144 1608 13,56% 10,42% Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale VECCHIAIA F M 381 466 592 605 30 44 150 180 129 154 244 332 69 102 120 136 1715 2019 10,85% 13,09% Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 57 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 3752 12,01% 3734 11,95% AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale SUPERSTITI F M 354 70 666 137 48 6 195 32 128 25 262 43 90 17 133 22 1876 352 11,87% 2,28 INVCIV F M 194 140 350 168 22 10 104 39 76 25 164 88 46 38 84 42 1040 550 6,58% 3,56% ALTRI TIPI PENSIONE F M 24 12 39 25 2 1 5 6 11 0 40 13 10 1 12 4 143 62 0,90% 0,40% FONDI SPECIALI F M 7 12 23 61 0 2 4 13 4 2 12 26 1 2 0 16 51 134 0,32% 0,87% 58 Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 2228 7,13% 1590 5,09% 205 0,66% 185 0,59% Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 TOTALE GENERALE (comprende tutte pensioni ) AMBITO 7 F CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale AMBITO 7 CARTOCETO FOSSOMBRONE ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA Totale M 1351 1025 2405 1489 162 99 702 443 500 320 1013 727 332 263 504 359 6969 4725 44,09% 30,63% TOTALE generale perc 2376 34,79% 3894 40,17% 261 39,49% 1145 43,67% 820 37,04% 1740 32,28% 595 38,17% 863 38,12% 11694 37.97% Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 776 783 1559 1120 1144 2264 15428 15807 31235 11694 37,44% Popolazione al 31 Dicembre 2003 Maschi Femmine Totale 3399 3431 6830 4725 4970 9695 345 316 661 1300 1322 2622 1110 1104 2214 2653 2737 5390 1559 776 783 1120 1144 2264 15428 15807 31235 le pensioni sono al 31/12/2003, le fasce d'età al 01/01/2003 fasci a_eta COL LAV ART % DIPE % DIR % IG N ETTI <=14 4318 >14 1 0,06 and 1574 2 0,13 <=19 >19 1 0,02 and 4002 4 0,1 <=29 >29 and 4830 31 0,64 4 0,08 4 0,08 <=39 >39 and 4185 82 1,96 17 0,41 27 0,65 <=49 >49 and 1929 116 6,01 19 0,98 23 1,19 <=54 COM % MER % C 45 1,04 INV CIV FOND I SPEC ASSIS TENZ. % 1574 50 1,25 4002 1,3 6 0,12 1 0,02 4185 42 2,18 7 0,36 1929 59 0,41 % 5 0,26 4830 94 2,25 10 0,24 8 ALTR E GEST 4318 26 1,65 63 % >54 and 1821 <=59 >59 and 1760 <=64 >64 and 1612 <=69 >69 and 2933 <=79 >79 1734 3069 totale 8 336 18,45 149 8,18 131 7,19 84 4,61 41 2,25 37 2,03 1821 35 1,92 401 22,78 388 22,05 277 15,74 106 6,02 99 5,63 28 1,59 1760 83 4,72 685 42,49 431 26,74 220 13,65 124 7,69 104 6,45 33 2,05 1612 25 1,55 103 6,39 1845 62,9 806 27,48 256 8,73 248 8,46 184 6,27 46 1,57 2933 106 3,61 109 3,72 1342 77,39 991 57,15 165 9,52 708 40,83 115 6,63 33 1,9 1734 61 3,52 71 4,09 3069 4844 15,78 2805 9,14 1105 3,6 1590 5,18 567 1,85 185 0,6 192 0,01 406 1,32 8 le pensioni sono al 31/12/2003, le fasce d'età al 01/01/2003 fasci a_eta <=14 4318 >14 and 1574 <=19 >19 and 4002 <=29 >29 and 4830 <=39 >39 and 4185 <=49 >49 and 1929 <=54 >54 and 1821 <=59 >59 and 1760 <=64 >64 and 1612 <=69 >69 and 2933 <=79 >79 1734 3069 totale 8 LAV COL ART % DIPE % DIR % IG N ETTI COM % MER % C 45 1,04 INV CIV FOND I SPEC ASSIS TENZ. % 0,13 1 0,06 26 1,65 1574 4 0,1 1 0,02 50 1,25 4002 4 0,08 63 4 0,08 1,3 6 0,12 1 0,02 4185 116 6,01 19 0,98 23 1,19 42 2,18 7 0,36 1929 0,41 % 5 0,26 4830 82 1,96 17 0,41 27 0,65 94 2,25 10 0,24 8 ALTR E GEST 4318 2 31 0,64 % 336 18,45 149 8,18 131 7,19 84 4,61 41 2,25 37 2,03 1821 35 1,92 401 22,78 388 22,05 277 15,74 106 6,02 99 5,63 28 1,59 1760 83 4,72 685 42,49 431 26,74 220 13,65 124 7,69 104 6,45 33 2,05 1612 25 1,55 103 6,39 1845 62,9 806 27,48 256 8,73 248 8,46 184 6,27 46 1,57 2933 106 3,61 109 3,72 1342 77,39 991 57,15 165 9,52 708 40,83 115 6,63 33 1,9 1734 61 3,52 71 4,09 3069 4844 15,78 2805 9,14 1105 3,6 1590 5,18 567 1,85 185 0,6 192 0,01 406 1,32 8 60 fascia_eta INVALIDITA' % VECCHIAIA % SUPERSTITI % <=14 4318 264 6,11 >14 and <=19 >19 and <=29 1574 4002 3 0,07 260 863 16,52 21,56 >29 and <=39 4830 35 0,72 537 11,12 ALTRE PENS % >39 and <=49 4185 95 2,27 215 5,14 >49 and <=54 1929 94 4,87 37 1,92 39 2,02 2 0,1 >54 and <=59 1821 174 9,56 433 23,78 27 1,48 1 0,05 >59 and <=64 >64 and <=69 1760 1612 197 366 11,19 22,7 910 950 51,7 58,93 9 7 0,51 0,43 1 25 0,06 1,55 >69 and <=79 2933 1335 45,52 1144 39 2 0,07 108 3,68 >79 1734 1453 83,79 260 14,99 5 0,29 68 3,92 totale 30698 3752 12,22 3734 12,16 2228 7,26 205 0,67 I dati a disposizione evidenziano varie tipologie di pensioni in rapporto a diverse fascie di età e le percentuali sono ricavate in riferimento alla popolazione complessiva riportata in apposita tabella. 61 2.2.1.bis ATTIVITA’ SVOLTE NEL DISTRETTO SANITARIO DI FOSSOMBRONE ASUR – ZONA TERRITORIALE N. 3 DI FANO – ANNO 2004 E PROGRAMMAZIONE ANNO 2005 Siginificativo in questo Piano di Zona è il prezioso interscambio tra l’Ambito sociale e il Distretto Sanitario, grazie all’ottimo rapporto di collaborazione instaurato. Segue in questa Sezione di Piano una dettagliata analisi dell’offerta dei servizi sanitari presenti nel nostro territorio e la programmazione in atto. Cure domiciliari È noto che le malattie croniche rappresentano di gran lunga la principale causa di morte, provocano migliaia di morti premature ed evitabili, hanno effetti dirompenti sul tessuto sociale e familiare, e assorbono enormi risorse dei servizi sanitari. Altrettanto noti sono i progressi conseguiti nella diagnosi e nel trattamento di gran parte di queste malattie. Tuttavia esistono ampi margini di miglioramento dell'assistenza ai pazienti affetti da patologie croniche, conseguibili non tanto dalla somministrazione di un determinato farmaco o dalla erogazione di una specifica prestazione, quanto da una più attenta organizzazione dei processi assistenziali, da una gestione integrata e multisciplinare degli interventi in ambito di Distretto. Richiami legislativi Istituzione ADI – contratto collettivo MMG e PLS Il DPR 270\00 prevede negli allegati G ed H due livelli assistenziali ADP ed ADI L’ADP è rivolta ad un’assistenza per pazienti non ambulabili affetti da patologie croniche e per i quali è previsto solo l’accesso domiciliare del MMG L’ADI : livello di assistenza domiciliare per pazienti non autosufficienti per un perodo temporaneo o permanente che abbisognano di interventi di più figure sanitarie Linee guida Regionali per le Cure Domiciliari del 2001 Classificazione dell’Assistenza Domiciliare su 4 livelli ADP ADI 1- 2 – 3 - livello Criteri di valutazione ( Convegno di Jesi ) In tale sede i pazienti in cura domiciliare sono stati riclassificati in : ADI 1° livello = ADP ADI 2° livello = MMG\PLS + infermiere o fisioterapista ADI 3° livello = paziente multiproblematico con necessità di intervento di più professionisti Nel 2004 oltre ad aver acquisito la possibilità di consulenze chirurgiche a domicilio (chirurgo ospedaliero) l’integrazione tra Territorio ed Ospedale ha avuto un forte incremento qualitativo con l’adozione delle procedure per le Dimissioni protette. Secondo i criteri di valutazione del Convegno di Jesi, i pazienti assistiti dall’assistenza domiciliare sono stati cosi riclassificati 62 Classificazione ADI 1° Livello ADI 2° Livello ADI 3° Livello Assistiti 348 256 131 Accessi MMG \PLS 4089 2727 1461 Organizzazione delle CURE DOMICILIARI Le Cure Domiciliari sono un complesso di cure mediche, infermieristiche, riabilitative e socioassistenziali integrate ed erogate a domicilio del paziente in alternativa al ricovero ospedaliero, secondo un piano assistenziale definito e concordato tra il Medico di medicina generale (responsabile del caso clinico) e dal personale della A.S.L. ed essenzialmente basato sul concorso del medico di medicina generale, degli specialisti, degli operatori sanitari (infermieri e fisioterapisti), degli assistenti sociali e delle famiglie. L'Assistenza Domiciliare è attivata in tutto il territorio del Distretto ed è prioritariamente specificamente rivolta a pazienti portatori delle seguenti patologie: malattie terminali; gravi fratture in persone anziane; riabilitazione di vasculopatie; dimissioni protette da strutture ospedaliere (paziente dimesso, che necessita ancora di assistenza, che può essere erogata a domicilio); malattie acute temporaneamente invalidanti nell'anziano (forme respiratorie ed altro). I suoi obiettivi sono: mantenere il più possibile nel proprio ambito familiare la persona bisognosa di cure sia che si tratti di dimissione ospedaliera protetta, sia di malato terminale, sia di paziente con un programma assistenziale specifico; curare al proprio domicilio gli anziani con patologie acute; mantenere il migliore stato di salute possibile per ciascun soggetto; attivare le potenzialità residue (socializzazione e riabilitazione); fornire servizi giusti al momento giusto; portare un servizio qualificato a domicilio. 63 Come funziona L’attivazione avviene attraverso un protocollo che prevede la segnalazione: del medico di Medicina Generale (medico di famiglia); dei famigliari del paziente; degli operatori del Servizio Socio-Assistenziale; del Responsabile della Divisione Ospedaliera interessata, prima delle dimissioni del paziente che necessita di assistenza.; al medico del Distretto territorialmente competente, mediante la compilazione di una scheda di ingresso che contiene, oltre ai dati anagrafici, una sintetica storia clinica del paziente, la diagnosi motivante l’attivazione del servizio di cure domiciliari, la durata dell’erogazione del servizio e le richieste inerenti le prestazioni socio-sanitarie. Entro 24-48 ore (in caso di festività 72 ore) dal ricevimento della scheda di ingresso, viene concordata una visita congiunta al domicilio del paziente che prevede la presenza contemporanea del medico di base, di un familiare di riferimento o una figura sociale (assistente sociale e/o adest), di un caposala e/o infermiere professionale, del medico responsabile delle cure domiciliari del Distretto. Quest’ultimo effettua la supervisione del programma assistenziale; all’occorrenza gli altri componenti dell’équipe (medici specialisti, fisioterapista) si recano a domicilio del paziente per fornire supporto consulenziale e permettere l’adeguamento del programma assistenziale. Con tale visita, dopo aver acquisito il consenso informato e aver compilato la cartella medicoinfermieristica, viene stabilito il piano di assistenza in base ai reali bisogni. E’ istituita una pronta reperibilità infermieristica dalle ore 14,00 alle ore 20,00 dei prefestivi e dalle ore 8,00 alle ore 20,00 dei giorni festivi. Dall’attivazione , a dicembre 2003 del servizio di pronta disponibilità degli infermieri delle Cure Domiciliari della Zona Territoriale n . 3 di Fano sino ad oggi , sono stati garantiti interventi che hanno ridotto il ricorso al Pronto soccorso e/o ricoveri impropri per problematiche come otturazione di catetere vescicole o stati di disidratazione , specie in persone anziane. .Da dicembre 2003 a novembre 2004 sono stati effettuati 74 accessi per un totale di : n.33 cambi di catetere vescicole n.24 terapie infusive n.03 educazione per la gestione della PEG n.8 terapie intramuscolari n.1 educazione all’autosomministrazione di insulina n.9 medicazioni di lesioni da pressione n.1 somministrazione di terapia antalgica Cosa garantisce 64 Essendo le Cure Domiciliari un’alternativa al ricovero ospedaliero o in una struttura protetta, anche a domicilio, si garantiscono: materiale di medicazione; ausili per l’incontinenza (cateteri, sacchetti per la raccolta delle urine, pannoloni, traverse salvamaterasso); presidi (letti ortopedici, materassi antidecubito, carrozzine, ecc…). Sia i presidi che gli ausili possono essere forniti in anticipo anche se non sono state attivate le procedure per l’invalidità civile. Su tutto il territorio del Distretto , sempre nello spirito di forte integrazione Territorio – Ospedale sono stati assistiti il seguente numero di pazienti per : ADO 31 NAD 33 Antalgo - palliativa 11 L’ADO viene attivata dal MMG\PLS su indicazione dell’Oncologia di Fano che si fa carico del paziente per l’Assistenza Medico-Specialistica, mentre la parte infermieristica è assicurata dagli infermieri delle Cure Domiciliari .Al paziente ADO vengono inoltre assicurate tutte le altre prestazioni sanitarie ed integrative previste per il paz.ADI. Il NAD attivato a su richiesta del Medico Ospedaliero o del MMG viene gestito direttamente dal servizio ospedaliero di Fano in collaborazione con gli infermieri delle Cure Domiciliari MMG che effettuano ADI \ ADP MMG 27 ADP 25 ADI 25 Tutti i MMG e PLS partecipano alla gestione del Paziente in Cura Domiciliare , ma due di essi non richiedono il riconoscimento economico per gli accessi direttamente effettuati. Dermatologo – Urologo –Neurologo – Chirurgo – Psichiatra – Fisiatra – Oncologo – Nutrizionista – Palliativista - Specialisti a domicilio Le visite specialistiche domiciliari vengono programmate tramite CUP , direttamente presso il Poliambulatorio di Fossombrone o le U.O. dell’Ospedale di Fano , relativamente all’Oncologia e la Nutrizione entereale o parenterale Attività Infermieristica per le cure domiciliari Numero servizio 5 infermieri in Numero accessi 11050 Km percorsi 52376 Prestazioni infermieristiche prevalenti 65 Prelievi venosi Medicazioni Cambio catetere Peg-SNgTerapia Med.ferite infusiva Chirurgiche 4062 5783 693 1047 302 I pazienti assistiti a domicilio dai terapisti della riabilitazione sono stati 175. Ai pazienti inseriti nelle cure domiciliari o che comunque sono affetti da patologie riconosciute dal decreto 27 agosto 1999 n.332 vengono forniti , attraverso il distretto, presidi per incontinenza e per uro\colonstomie Numero assistiti Presidi per incontinenza 391 Stomizzati 32 UVD L’attività dell’UVD ha avuto un notevole incremento . Oltre alla programmazione dei Piani di Assistenza Personalizzati per le cure domiciliari , ha svolto l’attività di formulare i P.A.I per i pazienti già inseriti nell’RSA – Casa Argento e per le Dimissioni Protette per RSA dall’Ospedale di Fossombrone: Sedute UVD Numero PAI Sedute UVD Numero PAI Numero PAI per ADI effettuati per RSA per RSA DIM.OSPEDALE 29 186 43 167 49 Personale Sede Fossombrone infermieri fisioterapisti 3 1 logopedisti 1 Sede Calcinelli infermieri fisioterapisti 2 + 1 in 1 maternità Logopedisti 1 parte-time Composizione dell’UVD: responsabile del Distretto, infermiere professionale, assistente sociale del Distretto, fisiatra, internista. Dal 2006 è prevista l’integrazione da parte di un’assistente sociale dell’Ambito. Progettualità LO SPORTELLO DELLE CURE DOMICILIARI Lo sviluppo dei sistemi di assistenza extraospedaliera ha condotto, anche nella Regione Marche alla implementazione di vare modalità di erogazione dell’ assistenza che trovano il loro centro di applicazione nel Distretto. Il Piano Sanitario Regionale 2003-2005 evidenziava in maniera netta la necessità di operare una riorganizzazione della rete ospedaliera al fine di liberare risorse che 66 consentissero la piena attuazione del “ Distretto integrato “ con il compito di presidiare il percorso di sistematizzazione dell’intervento domiciliare orientandolo verso criteri di appropriatezza che rendono omogenei – fruibili e sovrapponibili i criteri di eleggibilità dei pazienti nei confronti della rete assistenziale che ogni Zona Territoriale offre ai propri assistiti. La ovvia declinazione di questo processo non può che sostanziarsi nella acquisizione, a livello distrettuale dela piena capacità di farsi carico del soggetto fragile e di fornire processi che garantiscano la continuità delle cure. La rete assistenziale ha avuto dalla approvazione della delibera di Giunta Regionale 606, del 20.3.2001, un perfezionamento ed un incremento di nodi funzionali, che hanno condotto la Regione a determinare una serie di livelli assistenziali che interessano il sistema del domicilio propriamente detto e delle strutture residenziali. In ognuna di queste sedi possono essere attivati interventi di varia intensità che rientrano in competenze monospecialistiche, a volte esclusive del Dipartimento delle Professioni – quali l’AID (Assistenza infermieristica domiciliare) o l’ARD (Assistenza riabilitativa Domiciliare), fino a giungere alla esplicitazione di un intervento complesso , cui compartecipano professionalità numerose ed interdipendenti come può accadere all’interno di una RSA o nel caso di una Ospedalizzazione a domicilio (cfr. gestione paziente oncologico terminale) . In tutta la gamma degli interventi che caratterizzano la gestione del paziente al di fuori dell’Ospedale appare chiara la centralità di due figure: il Distretto Sanitario e la rete della Medicina Generale. Il Medico di Medicina Generale è, comunque, il promotore dell’intervento, l’ordinatore ed il controllore dello svilupparsi della sua evoluzione, il responsabile clinico del paziente all’interno della rete curante. Il distretto legge il bisogno, quantifica e qualifica i nodi della rete, rende compatibili le risorse assegnate agli obiettivi di salute proposti .Al Distretto è quindi ascritta la funzione territoriale di “governo complessivo della salute”. In questa accezione diventa essenziale lo sviluppo di una funzione di accoglienza che , superando i limiti della mera accettazione, possa in qualche modo diventar effettiva presa in carico ovvero capacità di promuovere ed attivare alcune potenzialità dei nodi di rete. In relazione a ciò pare riduttivo parlare di Segreteria delle cure domiciliari , mentre appare congrua la determinazione di uno sportello – luogo fisico ovvero struttura della ricezione della domanda – cui si associ una funzione diffusa e percepita di accoglienza ed orientamento che andrà promossa in ogni operatore del macrolivello territoriale. Il sistema territoriale trova la sua massima affermazione nella creazione di processi legati alla flessibilità ed alla capacità di adattamento degli operatori, non necessariamente legati a funzioni esclusive e storicamente pronti a rispondere a esigenze varie e spesso imprevedibili. Tale capacità non può essere esclusivamente riportata in un singolo luogo fisico ma va capillarizzata nel territorio distrettuale trovando utili punti di repere anche negli studi dei medici di medicina generale. La Regione Marche ha, promosso e favorito la piena attuazione di forme associative della Medicina Generale, con plurime modalità, che coinvolgono gran parte di questi professionisti . Ognuno di questi studi associati rappresenta un presidio del Servizio Sanitario Regionale sul territorio e può diventare a sua volta un nodo della rete dell’accoglienza che comprende gli Uffici di Promozione Sociale,le sedi di erogazione delle prestazioni distrettuali etc. Ecco quindi la necessità di rendere culturalmente attivo il concetto di “funzione dell’accoglienza” estendendone i confini a tutti coloro che , a vario titolo, compartecipano il sistema integrato della rete territoriale. 67 A fianco di questa rete funzionale va individuata una “struttura”, di norma ubicata nella sede principale del distretto, presidiata da una figura di coordinamento dell’area infermieristica, cui devono giungere le varie segnalazioni e che deve promuovere o ratificare l’eventuale intervento, parimenti attivando per i casi più complessi la valutazione multidisciplinare in sede di Unità Valutativa Distrettuale. E’ infatti impensabile che ogni inserimento nella rete curante distrettuale sia modulato dalla U.V.D.: esistono livelli “semplici” che non richiedono un intervento programmatorio multidisciplinare: di questi interventi lo sportello può farsi carico già nella fase di accoglienza della domanda determinandosi una autonomia dell’operatore – a volte decentrato – nella risposta e quindi nella conseguente presa in carico che andrà comunque comunicata e registrata a livello di struttura centrale . E’ questo il caso di interventi sanitari o riabilitativi avulsi da compartecipazione di altri professionisti che possono quindi essere – su richiesta del medico curante – efficacemente risolti dall’operatore o dallo specifico servizio che riceve la richiesta. Lo sportello quindi raccoglie tutte le domande di attivazione e le segnalazioni, parimenti garantendo a tutti i cittadini ed agli operatori adeguata risposta informativa sul sistema delle cure domiciliari.. Allo stesso tempo opera una azione di filtro promuovendo l’attivazione di livelli “non complessi” di assistenza e istruendo per i “casi complessi” la pratica per l’U.V.D. Giova distinguere la differenza tra una segnalazione e la attivazione. La segnalazione può giungere da vari soggetti (familiare,vicino di casa,servizi sociali e/o sanitari). Se la segnalazione rileva un bisogno, la cui risposta è ottenibile a livello di sportello, saranno fornite indicazioni per il coinvolgimento del medico curante che formalizzerà la richiestaattivazione- (prelievo a domicilio, ciclo programmato riabilitativo, semplice sostituzione di catetetere vescicale etc:). La richiesta verrà gestita dallo sportello o, in autonomia, dalla rete territoriale che comunque dovrà trasmettere allo sportello la modulistica (scheda di segnalazione e/o impegnativa del medico) al fine di centralizzare in questa sede la determinazione delle prestazioni eseguite ed il numero di utenti assistiti nel sistema con lo scopo evidente di rendere omogeneo il percorso dlela raccolta dati.. Alcune richieste di attivazione potranno avere la necessità di una valutazione multidimensionale, in attesa della quale saranno comunque garantite le prestazioni , ma la cui completa definizione, espressa dal piano assistenziale, sarà determinata in U.V.D.. Ogni richiesta di attivazione va presentata dal medico di medicina generale. Si sottolinea questo passaggio anche nel caso di dimissioni ospedaliere . CASO COMPLESSO U.V.D. SEGNALAZION E INFORMAZIONI A. SPORTE LLO INVIO AL CURANTE RILASCIO NUCLEO OPERATIVO ATTIVAZIONE CASO NON COMPLESSO 68 L’UNITA’ VALUTATIVA DISTRETTUALE L’ Unità Valutativa Distrettuale (U.V.D.) è un organismo pluridisciplinare, esercitante, all’interno della rete curante territoriale del Distretto Sanitario, la funzione di definire, secondo i criteri di appropriatezza ed equità, il piano assistenziale per tutti coloro che necessitano di un intervento socio sanitario al di fuori delle strutture ospedaliere. Il D.P.C.M. 14/2/2001 ha ribadito alcuni concetti fondamentali dell’approccio funzionale dell’attività di queste strutture ribadendo la natura “multidimensionale” e la definizione “personalizzata” dei progetti, Le fragilità propongono bisogni complessi sia relativi agli utenti che alle loro famiglie e ciò comporta soluzioni che facilitano il passaggio da modalità monoprofessionali a interventi multiprofessionali La definizione della multidimensionalità può riferirsi a quanto definito fin dal 1987 dal National Institute of Health: “ valutazione nella quale i numerosi problemi dell’anziano vengono riconosciuti, descritti e spiegati e ove vengono inquadrate le risorse assistenziali e le potenzialità residue, definito il bisogno di servizi e messo a punto un piano coordinato di cura specifico ed orientato per problemi” L’U.V.D. opera con la metodologia del lavoro di gruppo , non prevede al suo interno rapporti gerarchici consolidati basando la esplicitazione del suo mandato sul confronto tra pari. Grazie alla VMD si individuano i bisogni dell'ospite, in modo da stilare il Piano Assistenziale Individualizzato (PAI). Lo scopo è quello di superare una logica del lavoro prestazionale coinvolgendo tutti gli attori in progetti sulla persona. Il PAI è uno strumento che deve consentire, da una parte di delineare delle linee guida che si indirizzano verso un’assistenza individualizzata e ben organizzata, e dall’altra di rappresentare un ottimo strumento di comunicazione organizzativa tra tutti coloro che, a vario titolo, si occupano del soggetto “fragile”. Per compilare la VMD occorre riferirsi a 4 aree: • SANITARIA • FUNZIONALE • MENTALE O COGNITIVA • SOCIALE Per ognuna di queste aree, si definiranno dei test, che consentono di identificare il profilo dell’utente. La U.V.D. è di norma costituita in ogni Distretto Sanitario anche se, per favorire la partecipazione degli operatori può essere sottoarticolata in nuclei decisionali cui afferiscono territorialmente parti del Distretto sanitario: Fanno ordinariamente parte della U.V.D.: • Medico Responsabile Cure Domiciliari nel Distretto 69 • • • Medico di Medicina Generale dell’assistito o Medico di Medicina Generale comunque facente parte del gruppo/associazione/equipe/ U.T.A.P.. Responsabile Infermieristico del Distretto Assistente sociale del Comune di residenza dell’assistito o della Zona Territoriale che segua il caso . Il Medico Responsabile delle Cure Domiciliari svolge funzioni di coordinamento del gruppo. E’ opportuno che questi sia membro effettivo dell’ Ufficio di Coordinamento delle Attiività distrettuali al fine di partecipare attivamente alla definizione degli obiettivi programmatici del Piano delle attività distrettuali. L’U.V.D. è comunque un organismo “aperto” ove possono essere cooptate tutte quelle figure che , sulla base della istruttoria predisposta dallo sportello delle cure domiciliari si ritengano coinvolte nella determinazione del processo assistenziale. Nel rispetto delle norme inerenti la tutela del diritto alla privacy è possibile che, 1alla valutazione multidimensionale, partecipi anche un famigliare di riferimento (care giver) indicato dal paziente e che comunque possa essere coinvolto attivamente nella gestione del caso. L’U.V.D. è convocata con cadenze fisse in giorni prestabiliti, al fine di consentire a tutti gli operatori interessati di programmare i propri impegni in relazione alla partecipazione al momento valutativo. Va comunque fatta salva la potestà delle singole Zone Territoriali di porre in atto procedure organizzative compatibili con una sollecita valutazione del caso specie in relazione alla effettuazione di dimissioni da ospedali o da strutture residenziali del territorio . In casi particolari e previa informativa al paziente o ai suoi familiari la riunione può essere svolta al domicilio o all’interno del presidio ospedaliero in caso di “dimissioni difficili”. E’ opportuno che l’U.V.D. orienti già nella elaborazione del P.A.I. il percorso di case – management, in relazione alla complessità dei percorsi sanitari e/o sociali. A scopo esemplificativo si riporta la definizione in uso nella Regione Emilia Romagna: Livello 1: Assistenza domiciliare a bassa intensità sanitaria È questo il livello caratterizzato da una bassa intensità sanitaria e correlato a volte con una elevata intensità e complessità di interventi socio-assistenziali. La componente dell'équipe più idonea ad assumere la responsabilità del caso è di norma l'assistente sociale, data la prevalente necessità di assicurare l'integrazione ed il coordinamento dei diversi interventi, sanitari, ma soprattutto socio-assistenziali. Livello 2: Assistenza domiciliare a media intensità sanitaria La frequente prevalenza della componente infermieristica nel piano assistenziale permette in genere di individuare, fra i componenti dell'équipe assistenziale, l'infermiere quale responsabile del caso per coordinare ed assicurare gli interventi previsti nel piano assistenziale predisposto al momento della presa in carico del paziente. Livello 3: Assistenza domiciliare ad alta intensità sanitaria La gravità e complessità clinica di tale tipologia di pazienti, presuppone un elevato livello di integrazione e collaborazione fra il responsabile terapeutico, quale responsabile del caso, e tutte le figure professionali ed assistenziali coinvolte. 70 SPORTELLO CURE DOMICILIARI U.V.D. P.A.I. Compito della U.V.D. è quello di procedere alla lettura dei bisogni del paziente ed alla conseguente elaborazione di un piano – programma di assistenza che sulla base della valutazione delle condizioni di autosufficienza, dello stato di bisogno sociale e delle condizioni stesse dell’ambiente di vita programmi una serie di interventi coordinati ed esplicitati in un obiettivo assistenziale condiviso dalla equipe e formalizzato in sede di riunione. In tale piano dovranno essere previsti il numero degli accessi programmati dei singoli operatori in relazione alla definizione degli obbiettivi. Il medico di medicina generale, responsabile clinico del caso, è il garante della congruità dell’intervento, ne verifica le cadenze e ne modula i risultati eventualmente proponendo una rivisitazione del caso per un passaggio ad altro nodo della rete curante o, in caso di pieno raggiungimento degli obiettivi il passaggio ad un livello assistenziale a minore intensità. In questa seconda ipotesi si ritiene che non sia necessaria una rivalutazione in U.V.D., ma sia sufficiente una semplice comunicazione allo sportello cure domiciliari. Il periodo massimo di permanenza nel medesimo livello della rete è fissato, fatta salva diversa determinazione da stabilirsi in sede di riunione del gruppo multidisciplinare, in anni uno dopo di che il caso andrà comunque riesaminato U.V.D. RETE CURANTE TERRITORIALE 71 U.V.D. 1 ANNO In sede di U.V.D. potranno essere effettuate prescrizioni farmaceutiche, anche plurime su modulistica predisposta dal Servizio Farmaceutico competente per territorio. Tali farmaci ivi compresi quelli rientranti nella fascia C dovranno essere contenuti in un “Prontuario territoriale” e potranno essere erogati direttamente dalla Zona Territoriale. L’U.V.D., su proposta del medico di medicina generale può inoltre procedere alla prescrizione di presidi – ausili, necessari e complementari al raggiungimento dell’obbiettivo assistenziale e comunque funzionali al mantenimento del soggetto nel suo ambiente di vita. L’operatore del Comune, che interviene in U.V.D. dovrà essere delegato dall’Ente di residenza dell’utente ad attivare , nell’ambito del budget dell’Ente stesso, tutti quegli interventi afferenti, per competenza ai Comuni, che l’U.V.D. riterrà di inserire nel piano assistenziale. Dialisi Peritoneale Domiciliare L’importanza di questa tecnica dialitica si rileva dalla estrema compliance nel confronto del paziente affetto da uremia cronica. La metodica permette di dializzare a domicilio, prevalentemente nelle ore notturne, lasciando libera la giornata al paziente in gradoni svolgere le normali funzione della vita. Il materiale viene erogato direttamente dal servizio, e nel 2004 sono stati seguiti nella Zona Territoriale 16 pazienti. Residenza Sanitaria Riabilitativa (RSR) Comunemente chiamato “ Centro Gravi” ospiti 6 pazienti oligofrenici gravi, maschi, di età media di 46 anni, ed un paziente a ciclo diurno. Sono occupati nel centro un educatore e 2 OSS per turno per tre turni nelle 24 ore, l’assistenza medica è del MMG, la specialistica neurologica dal Neurologo dell’UMEA, l’assistenza infermieristica è a carico del servizio ADI di Fano, tutte le altre prestazioni a richiesta del MMG. E’ nominato un responsabile del centro. Unita’ valutativa alzheimer e progetto cronos il dipartimento cure adulti anziani e il distretto sanitario di Fano sono gli attuali competenti per la gestione del progetto regionale cronos e successivamente del modello di disease management sociosanitario per la malattia di alzheimer. l’unita’ valutativa alzheimer, vede la presenza integrata di operatori sociali e sanitari, come previsto dal modello regionale e si avvale della facoltà di svolgere la selezione degli utenti suscettibili di trattamento farmacologico, e quindi nuovi controlli ambulatoriali a cadenza fissa. i medici attualmente impegnati sono quelli afferenti alla equipe ospedaliera di lungodegenza e di geriatria. L’equipe infermieristica si avvale della collaborazione di due infermiere professionali del distretto. L’organizzazione prevede la prenotazione a Cup per le prime visite mediche con apertura di cartella clinica personale e monitoraggio farmacologico del paziente. i casi più complessi si avvalgono della consulenza neurologica. considerata la problematica dell’anziano ed in particolare le questioni connesse alla demenza, il team multidisciplinare ha ritenuto necessario, per facilitare l’accesso alla rete dei servizi e per una prima analisi dei bisogni, attivare uno sportello di informazione, con un assistente sociale a disposizione delle famiglie, quale guida nelle numerose pratiche amministrative e per una informazione circa i servizi esistenti ed il loro utilizzo. ( per tutta la zona ) 72 periodo 2500 1500 prime visite visite controllo Da 2001 a maggio 2005 1000 Anno 2004 2000 500 Numero prime Numero visite visite controllo 115 450 515 2015 0 num ero visite num ero visite anno 2004 2001-2005 DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE Nel distretto sono attivi 3 ambulatori divisionali (Fano, Mondolfo, Pergola) ed uno specialista poliambulatoriale a Mondavio. A Fano c’è un RS psichiatrica con attività riabilitativa. Il servizio nel territorio fornisce, in base alle specifiche competenze dei suoi operatori, una gamma di interventi tecnici come colloqui psichiatrici e psicologici, farmacoterapia, cunseling, psicoterapia. Le visite domiciliari sono un momento importante del programma terapeutico e sono destinate a pazienti cronici sia per quelli le cui visite ambulatoriali risultino temporaneamente inattuabili. L’attività di urgenza psichiatrica viene effettuata (T.S.O. e A.S.O.) a domicilio, sul territorio, o ambulatorialmente. Spesso sono richiesti dai MMG, dai familiari, da forze dell’ordine, dai servizi sociali.L’attività di consulenza è prevalente all’ospedale di Pergola, ma presente nelle case di riposo, RSA, ha una funzione di filtro nei confronti di una eccessiva richiesta di ricovero in strutture psichiatriche. Di seguito viene riportata la scheda di attività del 2003 e 2004 cosi come prodotta allo staff di programmazione sanitaria della Direzione Generale. Dati attività del dipartimento di salute mentale Responsabile dott. R. Venanzini anno 2003-2004 Indicatori CSM Numero pazienti in carico RESIDENZE DELLA ZONA SRR BEVANO Numero posti letto n.ospiti presenti nel periodo n. gg. Di degenza complessive RESIDENZA DELLA REGIONE n. ospiti inviati n.gg. di degenza complessive RESIDENZE FUORI REGIONE n.ospiti inviati n.gg. di degenza complessive 73 Anno 2003 Anno 2004 1402 1116 10 10 300 10 10 3650 24 5633 48 11544 01 3550 10 3357 CENTRO DIURNO BEVANO N. posti n.utenti n.gg.di presenza ATTIVITA’ DOMICILIARE n.pazienti seguiti a domicilio n.accessi personale a domicilio ATTIVITA’ AMBULATORIALE n.utenti in carico n.visite erogate 10 1 313 10 3 546 110 265 161 755 1402 5677 1606 6864 SPECIALISTICA RELAZIONI INTRAZONALI Alcune attività di particolare rilevanza, sia per l’impegno di risorse, sia per equità di trattamento sono definite a livello provinciale o “ Area Vasta”. Tra queste quella già realizzata e di cui si è parlato nel paragrafo dell’emergenza e della continuità assistenziale, l’attività dell’emergenza o 118 la cui sede operativa è provinciale, tiene la cabina di regia su tutto il territorio, e garantisce l’intervento nei termini previsti dalla legge. Il resoconto dell’attività 2004 nella Zona 3 è stato già riportato e a quello si rimanda. L’altro intervento, già realizzato, è rappresentato dalla istituzione, nell’Ospedale di Pesaro, del Dipartimento Cardiovascolare con il laboratorio per emodinamica e la capacità di intervenire, in accordo con 118, entro 60 minuti per tutto il territorio, in caso di accidente cardiovascolare acuto, fornendo un servizio equo ed appropriato per tutti i cittadini della provincia. Residenzialità Posti letto Ass.Inf.erogata Casa di Riposo Comunale Fossombrone Casa di Riposo Suore - Saltara 36 Casa di Riposo – Casa Argento Fossombrone 20 RSA – Casa Fossombrone 41 10 ore giornaliere pari a 17 minuti cad. 6 ore settimanali ( gran parte dell’assistenza infermieristica viene erogata da personale interno) L’assistenza infermieristica e riabilitativa viene erogata da personale interno Convenzionata Argento - 40 I medici di medicina generale assicurano l’assistenza periodica attraverso l’attivazione dell’ ADI essendo stato revocato l’accordo decentrato che prevedeva un diverso modello assistenziale fino al 2003. Segue apposita tabella a cura del SISTAR che descrive una serie di dati significativi che illustrano la residenzialità nella nostra Provincia raffrontata con i dati regionali. L’assistenza Specialistica erogata presso le strutture dell’Ambito 7 utilizza le stesse modalità adottate per i pazienti in assistenza domiciliare. 74 Totale Popolazione residente all'1\1\2002 0-14 anni 15-64 anni più di 64 anni 65-74 anni 75-84 anni più di 84 anni Totale Zona 03 ATS 06 Zona 01 Zona 02 AreaVasta PU ATS 07 Regione Marche 16.807 84.695 28.025 14.178 10.212 3.635 129.527 12.489 64.594 21.746 11.057 7.832 2.857 98.829 4.318 20.101 6.279 3.121 2.380 778 30.698 18.869 96.363 28.868 15.108 10.356 3.404 144.100 10.529 52.229 18.554 9.184 7.148 2.222 81.312 46.205 233.287 75.447 38.470 27.716 9.261 354.939 192.731 964.748 327.122 168.600 119.331 39.191 1.484.601 21,6 22,0 20,5 20,0 22,8 21,3 22,0 13,0 13,1 12,4 11,8 12,0 12,3 12,0 Strutture Residenziali attive al 31\12\2003 Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) Presidi Socio Assistenziali (*) (PSA) di cui: con alta % di ospiti non autosufficienti (> 66,6%) Totale (RSA+PSA) 2 12 4 14 1 10 3 11 1 2 1 3 2 10 5 12 3 15 10 18 7 37 19 44 30 143 79 173 Posti letto attivi al 31\12\2003, in: Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) Presidi Socio Assistenziali (*) (PSA) di cui: con alta % di ospiti non autosufficienti (> 66,6%) Totale (RSA+PSA) 81 501 160 582 40 425 124 465 41 76 36 117 58 352 198 410 70 532 399 602 209 1.385 757 1.594 909 6.259 3.514 7.168 Indici di dotazione (Posti letto x 1.000 abitanti anziani - più di 64 anni) Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) Presidi Socio Assistenziali (*) (PSA) di cui: con alta % di ospiti non autosufficienti (> 66,6%) Totale (RSA+PSA) 2,9 17,9 5,7 20,8 1,8 19,5 5,7 21,4 6,5 12,1 5,7 18,6 2,0 12,2 6,9 14,2 3,8 28,7 21,5 32,4 2,8 18,4 10,0 21,1 2,8 19,1 10,7 21,9 Ospiti presenti al 31\12\2003, in: Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) Presidi Socio Assistenziali (*) (PSA) di cui: con alta % di ospiti non autosufficienti (> 66,6%) Totale (RSA+PSA) 55 479 154 534 30 414 122 444 25 65 32 90 54 330 195 384 66 510 380 576 175 1.319 729 1.494 773 5.690 3.202 6.463 Ospiti non autosufficienti presenti al 31\12\2003, in: (stima basata sui risultati dell'indagine ISTAT\SIS al 31\12\2001) Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) Presidi Socio Assistenziali (*) (PSA) di cui: con alta % di ospiti non autosufficienti (> 66,6%) Totale (RSA+PSA) 55 271 126 326 30 225 98 255 25 47 28 72 53 196 159 249 63 339 288 402 171 807 573 978 725 3.626 2.568 4.351 Ospiti non autosufficienti presenti al 31\12\2003, in: (stima basata sui risultati della sperimentazione RUG lug-ott 2003) Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) Presidi Socio Assistenziali (*) (PSA) di cui: con alta % di ospiti non autosufficienti (> 66,6%) Totale (RSA+PSA) 54 376 133 429 29 325 103 354 25 51 30 76 53 274 176 327 60 378 279 438 166 1.028 588 1.194 721 4.484 2.622 5.205 4 4 12 12 12 379 379 393.767 393.767 23 23 20 3 873 690 183 1.237.725 693.520 108 117 9 68 30 8 2 3.949 2.186 1.398 333 32 11.798.832 2.307.324 Indici relativi alla popolazione anziana indice invecchiamento (più di 64 anni\totale popolazione) indice quarta\terza età) (più di 84 anni\più di 64 anni) PSA convenzionati con Zone Asur Numero strutture convenzionate Numero convenzioni miste (minimo-medio-NAR) minimo (*) medio (**) NAR Nuclei demenze Posti letto\Ospiti convenzionati minimo (*) medio (**) NAR Nuclei demenze Costo totale convenzione minimo (*) 7 7 5 2 295 234 61 376.903 217.000 75 - - 3 1 199 77 122 467.055 82.753 CAUSE DI MORTE ZONA TERRITORIALE n. 3 ANNO 2003 CAUSA DI MORTE 0-14 M 15-24 F M 25-34 F M 35-44 F M 45-54 F TUMORI ORGANI GENITO-URINARI TUMORI DEL TESS. LINFATICO E EMATOPOIETICO 1 1 1 TUMORI DEL TESS. CONN. OSSA PELLE E MAMM. 1 1 TRAUMATISMI E AVVELENAMENTI 2 1 F M F M F 1 2 2 2 5 5 28 13 58 5 5 8 7 29 2 6 15 33 19 6 35 5 85 1 1 1 5 16 2 3 12 9 18 11 36 59 150 4 1 4 1 4 1 4 2 32 1 1 3 4 16 26 1 METAB. ENDOCRINO E DISTURBI SIST. IMM. MALFORMAZIONE CONGENITA M 3 7 75 e oltre F 2 TUMORI APPARATO DIG. E DEL PERITONEO 65-74 M 1 1 TUMORI APP. RESP. E ORGANI INTRATORACICI 55-64 1 2 1 MALATTIA DEL SISTEMA NERVOSO 1 1 7 2 1 MALATTIA INFETTIVA 1 MALATTIA DELL'APP. GENITO URINARIO 5 MALATTIA DELL'APPARATO DIGERENTE 4 MALATTIA DELL'APPARATO CIRCOLATORIO 1 7 MALATTIA DEL SANGUE E ORG. EMATOP. 1 MALATTIA APPARATO RESPIRATORIO 3 2 9 20 41 2 4 7 2 1 5 11 20 4 1 6 2 10 11 39 19 8 60 24 218 355 698 1 1 5 5 13 1 12 3 51 45 115 1 1 13 24 39 6 7 2 9 5 31 2 1 1 15 32 54 30 154 70 453 629 1473 1 MALATTIA PELLE E DEL TESS. SOTTOCUT. DISTURBI PSICHICI 2 ALTRI TUMORI ALTRE CAUSE 1 TOTALI 3 1 1 3 1 1 9 1 Fonte Dati: SISP 76 8 4 29 9 69 1 CAUSE DI MORTE DISTRETTO DI FOSSOMBRONE ANNO 2003 CAUSA DI MORTE 0-14 M 15-24 F M 25-34 F M 35-44 F M 45-54 F M 55-64 F M 65-74 F M F M F 1 1 6 3 12 2 2 4 3 11 1 2 2 9 5 3 2 12 2 26 6 4 4 5 12 31 2 2 1 1 12 1 5 7 3 2 7 1 1 1 TUMORI ORGANI GENITO-URINARI TUMORI DEL TESS. LINFATICO E EMATOPOIETICO 2 TUMORI DEL TESS. CONN. OSSA PELLE E MAMM. 1 TUMORI APP. RESP. E ORGANI INTRATORACICI 2 1 TUMORI APPARATO DIG. E DEL PERITONEO TRAUMATISMI E AVVELENAMENTI 1 1 2 2 75 e oltre 1 METAB. ENDOCRINO E DISTURBI SIST. IMM. MALFORMAZIONE CONGENITA 1 MALATTIA DEL SISTEMA NERVOSO 1 MALATTIA INFETTIVA 1 MALATTIA DELL'APP. GENITO URINARIO MALATTIA DELL'APPARATO DIGERENTE 1 MALATTIA DELL'APPARATO CIRCOLATORIO 1 2 5 9 2 1 1 1 1 2 1 9 2 2 3 14 2 45 85 154 1 MALATTIA DEL SANGUE E ORG. EMATOP. 1 MALATTIA APPARATO RESPIRATORIO 1 3 2 1 3 15 15 36 4 2 6 2 1 5 1 9 11 104 149 349 MALATTIA PELLE E DEL TESS. SOTTOCUT. DISTURBI PSICHICI 1 ALTRI TUMORI 1 1 ALTRE CAUSE TOTALI 1 1 2 2 Fonte Dati: SISP 77 2 10 19 7 34 18 MORTALITA’ PER INCIDENTI STRADALI Dati relativi alla mortalità dei residenti nella Zona Territoriale n.3, triennio 2001-2003 ANNO Morti per tutte le cause Morti per causa violenta Morti per incidente stradale 2001 1320 47 21 2002 100% 3,56% 1,59% 1326 40 20 2003 100% 3,02% 1,51% 1477 32 13 100% 2,17% 0,88% Morti per incidente stradale residenti nella Zona Territoriale n.3 suddivisi per classi d’età e sesso, triennio 2001-2003 Classi d’età 0-13 14-17 18-29 30-44 45-64 65-74 75 e oltre TOTALE Maschi Femmine Totale 0 3 9 9 8 3 8 40 0 1 3 1 3 2 4 14 0 4 12 10 11 5 12 54 Distribuzione percentuale per classi d’età dei residenti nella Zona Territoriale n.3 deceduti per incidente stradale, triennio 2001-2003 CLASSI D’ETA’ N. % 0-13 14-17 18-29 30-44 45-64 65-74 75 e oltre TOTALE 0 4 12 10 11 5 12 54 0 7,4 22,2 18,5 20,4 9,3 22,2 100 MORTALITA’ PER INCIDENTI DOMESTICI Dati relativi alla mortalità dei residenti nella Zona Territoriale n.3, triennio 2001-2003 ANNO Morti per tutte le cause Morti per causa violenta Morti per incidente domestico 2001 1320 47 4 100% 3,56% 0,3% 78 2002 1326 100% 40 3,02% 3 0,23% 2003 1477 32 5 100% 2,17% 0,34% Morti per incidente domestico residenti nella Zona Territoriale n.3 suddivisi per classi d’età e sesso, triennio 2001-2003 Classi d’età Maschi Femmine Totale 0-5 6-14 15-24 25-44 45-64 65-74 75 e oltre TOTALE 1 0 0 0 2 0 3 6 0 0 0 0 0 2 4 6 1 0 0 0 2 2 7 12 Distribuzione percentuale per classi d’età dei residenti nella Zona Territoriale n.3 morti per incidente domestico, triennio 2001-2003 CLASSI D’ETA’ N. % 0-5 6-14 15-24 25-44 45-64 65-74 75 e oltre TOTALE 1 0 0 0 2 2 7 12 8,3 0 0 0 16,7 16,7 58,3 100 79 Notifica malattie infettive ZONA TERRITORIALE N. 3 FANO Anno 2004 Malattie infettive classe 2ª 0-14 M c 023 c 002.0 c 003 c 008 c 034.1 c 055 c 072 c 033 c 056 c 052 c 049.9 c 070.1 c 070.3 c 070.5 c 070.9 c 482.8 c 036.0 c 091 c 098 c 021 c 085.9 c 085.0 c 083.9 c 027.0 c 100 Brucellosi Febbre tifoide Salmonellosi non tif. Diarrea infettiva Scarlattina Morbillo Parotite epidemica Pertosse Rosolia Varicella Meningite e Encef. acuta virale Epatite A Epatite B Epatite NANB Epatite vir. non sp. Legionellosi Meningite mening. Sifilide Blenoraggia Tularemia Leishmaniosi cut. Leishmaniosi v. Rickettsiosi Listeriosi Leptospirosi F 15-24 25-64 M F M F 14 12 1 19 19 1 1 3 1 1 5 65 M F 3 1 1 154 2 1 176 2 7 5 19 14 2 6 12 9 2 5 2 1 1 2 80 2 Totale M F 0 0 0 0 21 18 1 0 21 19 0 0 1 0 1 0 0 1 180 195 18 17 2 0 5 0 2 0 0 0 1 0 1 0 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Tot.casi 0 0 39 1 40 0 1 1 1 375 35 2 5 2 0 1 1 2 0 0 0 0 0 0 0 Malattie infettive classe 3ª 0-14 M F c 279.1 c 030 c 084 c 031 c 011 AIDS Lebbra Malaria Micobatteriosi non tubercolare Tubercolosi Altro specificare - Tetano - 65 Totale M F M F 1 1 Malattie infettive classe 4ª c 132.9 c 133.0 c 110.9 c 005.9 15-24 25-64 M F M F 0-14 M F 8 5 7 1 Pediculosi Scabbia Dermatofitosi (Tigna) Inf. tossinf. e infest. alimentare 2 3 2 2 0 1 0 3 0 Tot.casi 0 1 0 8 2 0 0 0 5 2 15-24 25-64 65 Totale M F M F M F M F 1 4 1 1 13 5 11 10 1 21 18 1 1 1 2 0 0 Tot.casi 14 39 3 0 Fonte Dati: SISP Tumori della mammella Screening Mammografico: attività anno 2004 - Zona Territoriale n.3 Fascia d’età Numero invitate Aderenti % Solleciti 50< 50-54 55-59 60-64 65-69 70 e oltre Totali 3 1559 1679 676 1441 44 5402 1118 1376 567 1134 35 4230 71,7 82 83,9 78,7 79,5 78,3 1 114 301 108 298 18 840 Fonte Dati: SISP 81 Risposte ai Solleciti % % Tot. Aderenti 45 105 39 100 9 298 39,5 34,9 36,1 33,6 50 35,5 74,6 88,2 89,6 85,6 100 83,8 Tumori del collo dell'utero Fascia d’età Numero invitate Aderenti % Solleciti Risposte ai Solleciti % 25< 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65 e oltre Totali 9 2060 1681 1733 2398 2422 1498 1316 884 147 14148 2 766 800 970 1147 1105 864 874 539 81 7148 22,2 37,2 47,6 56 47,8 45,6 57,7 66,4 61 55,1 50,5 815 381 161 322 719 205 102 128 24 2857 117 58 32 60 129 48 9 15 6 474 14,4 15,2 19,9 18,6 17,9 23,4 8,8 11,7 25 16,6 Fonte Dati: SISP 82 B. Attività di prevenzione VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE Campagna 2004 – 2005 Popolazione presente in età > 65 anni n. 31.395 Ambulatori medici convenzionati Categoria Soggetti di età pari o superiore 20.656 Servizi ASL Totale 401 21.057 a 65 Classi d’età 15 - 24 25 - 64 anni anni 171 150 4424 4815 0 0 1 0 1 Personale sanitario di assistenza 0 0 4 265 269 Contatti familiari di soggetti ad alto rischio 2 21 20 524 567 Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo 0 0 16 780 796 0 0 0 34 34 72 192 191 6.027 6.482 Categorie Soggetti di età inferiore a 65 anni con condizioni morbose predisponenti alle complicanze bambini reumatici soggetti a ripetuti episodi di patologia disreattiva Personale che, per motivi occupazionali è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali Totale 0 - 4 anni 5 - 14 anni 70 Fonte Dati: SISP 83 Totale DISTRETTO DI FOSSOMBRONE VACCINAZIONE ANTINFLUENZALE Campagna 2004 – 2005 Popolazione presente in età > 65 anni n. 7.017 Ambulatori medici convenzionati Categoria Soggetti di età pari o superiore 4.440 Servizi ASL Totale 263 4.703 a 65 Classi d’età 15 - 24 25 - 64 anni anni 23 20 786 844 0 0 0 0 0 Personale sanitario di assistenza 0 0 0 40 40 Contatti familiari di soggetti ad alto rischio 2 4 2 54 62 Soggetti addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo 0 0 2 67 69 0 0 0 0 0 17 27 24 947 1015 Categorie Soggetti di età inferiore a 65 anni con condizioni morbose predisponenti alle complicanze bambini reumatici soggetti a ripetuti episodi di patologia disreattiva Personale che, per motivi occupazionali è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali Totale 0 - 4 anni 5 - 14 anni 15 Fonte Dati: SISP 84 Totale Vaccinazioni eseguite a 24 mesi ( coorte di nascita 2002). Zona Territoriale 3 Fano. Anno 2004 (Fonte dati: SISP) Popolazione suscettibile Vaccinazioni effettuate Distretto Fano Pergola 855 Distretto Fossombrone 320 Totale di Zona 1175 843 314 1157 9 3 12 834 311 1145 839 314 1153 1 0 1 798 233 1031 832 310 1142 Antipolio (a) DT(a) (a) DTP Antiepatite B (a) Morbillo (b) MPR (b) Hib (c) (a) ciclo vaccinale di base completo =3 dosi (b) ciclo vaccinale di base completo =1 dose (c) ciclo vaccinale di base di 1,2 o 3 dosi secondo l'età Percentuali coperture vaccinali a 24 mesi (coorte di nascita 2002). Zona Territoriale 3 Fano. Anno 2004 (Fonte dati: SISP) Distretto Fano Pergola Distretto Fossombrone Totale di Zona vaccinazioni dell'obbligo (DT e polio) 98,6% 98,1% 98,5% vaccinazioni dell'obbligo (Antiepatite B) 98,1% 98,1% 98,1% vaccinazioni facoltative (Hib) 97,3% 96,9% 97,2% vaccinazioni facoltative (MPR) 93,3% 72,8% 87,7% Tipi di vaccinazioni 85 CORSO DI FORMAZIONE RESIDENZIALE Progetto Regionale di Sorveglianza ed Educazione Alimentare nella popolazione scolastica nell’ambito della comunicazione del rischio per la salute. Nel corso dell’anno scolastico 2004-05 si è svolto nella Zona territoriale n.3 di Fano il Progetto Regionale di Sorveglianza ed Educazione Alimentare nella popolazione scolastica, attuato contemporaneamente da tutti i SIAN della Regione Marche. Tale progetto nasce dall’esigenza di affrontare una delle problematiche emergenti del nostro tempo: soprappeso, obesità e patologie correlate; gli ultimi dati parlano di un 38% di persone in soprappeso di cui un 10% obese; in Italia l’obesità cresce ad un ritmo dell’8% all’anno. Sono i dati che emergono dall’ultimo rapporto sull’Obesità in Italia a cura dell’’Istituto Auxologico. E’ ormai ampiamente dimostrato che una corretta alimentazione è di fondamentale importanza non solo per assicurare all’individuo uno stato nutrizionale ottimale, ma soprattutto per tutelarne la salute e garantirne la qualità di vita. Nella nostra società le scelte alimentari non sono sempre adeguate a queste esigenze; i principi nutritivi sono spesso sbilanciati tra di loro, l’apporto di fibre non sempre è sufficiente e lo stile di vita è sostanzialmente sedentario. I comportamenti alimentari inappropriati determinano effetti quali: stitichezza, carie dentale, soprappeso e obesità e favoriscono nel corso degli anni l’insorgenza di numerose malattie croniche di importanza sociale quali: diabete, malattie cardiovascolari (ipertensione, arteriosclerosi, infarto miocardico), tumori. Modelli alimentari corretti, soprattutto se appresi in età evolutiva, promuovono una sana crescita dell’organismo e prevengono problemi sanitari nell’immediato e nella vita adulta. Questo progetto è rivolto alle scuole dell’infanzia (ex-materne) e del primo ciclo: primarie (ex-elementari) e secondarie di primo grado (ex-medie), in particolare ai bambini delle classi di età di 5-9-12 anni e si propone di far acquisire modelli alimentari sani ai giovani, poiché i comportamenti alimentari ad alto rischio, consolidati in giovane età, diventano difficili da cambiare nelle età successive. Vi sono, infatti, numerose valutazioni che suggeriscono come i programmi scolastici di educazione alimentare possono influenzare favorevolmente i comportamenti alimentari dei giovani e degli adulti. Target: Target specifico: - insegnanti - famiglie - personale di mensa eventualmente presente Target finale o primario: - bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria - adolescenti della scuola secondaria di primo grado OBIETTIVO GENERALE: - conoscitivo: acquisire anamnesi alimentare ed indicazioni nutrizionali (tramite 86 - - questionario) quale strumento atto a far conoscere le abitudini alimentari del bambino e della famiglia; educativo: trasmettere conoscenze di base sulla corretta alimentazione secondo le Linee guida dell’INRAN al fine di promuovere nella popolazione scolastica, con il coinvolgimento delle famiglie, uno stile alimentare sano ed equilibrato in modo uniforme in tutta la Regione; comportamentale: promuovere un corretto stile di vita riducendo le occasioni di sedentarietà; di salute: tendere alla riduzione del rischio della incidenza e della prevalenza di obesità e soprappeso. Più in dettaglio: intervento presso la SCUOLA DELL’INFANZIA (ultimo anno) “conoscere gli alimenti”: - obiettivo generale: conoscere gli alimenti - obiettivo intermedio: distinguere gli alimenti (capacità di manifestarne l’accettazione od il rifiuto e di socializzare tramite essi). Gli strumenti didattici sono stati ideati e realizzati considerando il bambino il vero protagonista del percorso educativo. L’insegnante è il coordinatore del percorso che il bambino dovrà compiere. Ciascuna delle schede, predisposte per la scuola dell’infanzia, è strutturata in modo che il bambino sia coinvolto praticamente con tutti i suoi sensi: vista, udito, olfatto, gusto e tatto attraverso il coinvolgimento del corpo e dell’immaginazione. La favola “Il pianeta Sada” è uno strumento che introduce un percorso di conoscenza degli alimenti attraverso l’educazione sensoriale e l’educazione al gusto. Intervento presso la SCUOLA PRIMARIA-2° classe: - obiettivo solo di sorveglianza dei parametri antropometrici (misura del peso e della statura) Intervento presso la SCUOLA PRIMARIA -4° classe “riconoscere gli alimenti-gioco è salute? Si parte dallo stesso presupposto considerato per la scuola dell’infanzia, ovvero che l’educazione sensoriale al gusto è fondamentale per sviluppare nei bambini la capacità di riconoscere, capire, scegliere il proprio stile alimentare in modo graduale e sereno. Il percorso comprende due momenti: il primo “conoscere gli alimenti attraverso i sensi” per favorire il riconoscimento, la memorizzazione e la comprensione delle diverse percezioni sensoriali. Il secondo momento, “conoscere il gusto”, è riferito in particolare a questo senso che aiuta a riconoscere e affinare le diverse possibilità gustative, a sviluppare maggior consapevolezza sui propri gusti e su quello degli altri (compagni e familiari) e infine a conoscere meglio gli alimenti. - - Obiettivi generali: 1. conoscere gli alimenti e associarli in gruppo 2. prendere conoscenza dell’importanza dell’attività fisica in rapporto all’alimentazione quale strumento collegato allo stato di benessere Obiettivi intermedi: conoscere la funzione dei nutrienti principali e suddividere gli alimenti in base alla loro composizione saper riferire sulla quantità e qualità degli alimenti 87 - conoscere la composizione del corpo e capire il legame tra accrescimento e nutrizione disporre di elementi per leggere le etichette e decodificare i messaggi pubblicitari capire il legame tra corretto accrescimento ed attività fisica. Interventi presso LA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO -2° classe “mangio bene per crescere meglio” Partendo dallo stesso presupposto considerato per la scuola per l’infanzia e per la scuola primaria, ovvero che l’educazione sensoriale al gusto è fondamentale per sviluppare nei ragazzi la capacità di riconoscere, capire,scegliere il proprio benessere a tavola, sono state proposte delle prove di degustazione di alimenti salati e dolci di largo consumo da svolgere in classe; una analisi di etichette alimentari di vari alimenti di largo consumo e di spot pubblicitari inerenti l’alimentazione. Obiettivo generale: comprendere il legame esistente tra alimentazione, attività fisica e stato di salute. Obiettivi intermedi: - conoscere la composizione in nutrienti degli alimenti principali ed il loro valore calorico (es.:scatola biscotti: confronto etichettatura nutrizionale) - saper distribuire l’intake calorico espresso dagli alimenti nell’arco della giornata - disporre di elementi per valutare la congruità della propria attività fisica. METODOLOGIA Il progetto ha avuto diverse fasi di intervento, prevedendo il coinvolgimento differenziato del personale Asl, insegnanti, alunni e loro genitori. 1) La prima fase ha previsto: • • • richiesta di disponibilità delle Direzioni scolastiche di adesione al Progetto verifica e scelta delle scuole che hanno aderito al Progetto in modo da rappresentare il più possibile le varie zone geografiche: zona mare, zona collinare e zona montana. individuazione dei singoli referenti. Nella Zona territoriale 3 di Fano sono stati coinvolti in totale n. 879 alunni, suddivisi nella seguente maniera: Scuola dell’infanzia 103 Scuola primaria – II classe 142 Scuola primaria – IV classe 159 Scuola secondaria di primo grado 475 Totale alunni 879 88 Gli Istituti comprensivi e le Direzioni Didattiche coinvolti nel progetto sono i seguenti: Zona FANO Direzione Didattica S.Orso: Scuola dell’infanzia Cuccurano e Falcineto Scuola Primaria Bellocchi Istituto Comprensivo Padalino Alunni n.32 n.84 n.161 Circolo didattico “Fano S.Lazzaro”: Scuola Primaria Corridoni n. 45 FOSSOMBRONE Istituto comprensivo Statale “Mercatini” Scuola secondaria I grado Fossombrone e S. n.110 Ippolito Direzione didattica St. Fossombrone: Scuola infanzia Calmazzo e Isola di Fano Scuola Primaria Calmazzo e Isola di Fano n. 17 n. 37 MONDOLFO Ist. Comprensivo Statale “E.Fermi”: Scuola secondaria I grado Mondolfo, S. Costanzo e Monteporzio n. 135 PERGOLA Ist. Comprensivo Statale “Binotti”: Scuola Infanzia Pergola Scuola primaria Pergola+Serra S.Abbondio n. 54 n. 135 Scuola Secondaria I grado Pergola e Frontone n. 69 2) La seconda fase ha previsto la preparazione del seguente materiale: SCUOLA DELL’INFANZIA Ad ogni bambino è stato fornito il seguente materiale: • una cartellina disegnata contenente 14 schede da utilizzare durante il percorso (schede da colorare, completare con disegni ecc); • un questionario sulle abitudini alimentari del bambino e della famiglia da far compilare a casa dei genitori; • un foglio di richiesta di autorizzazione ai genitori per il controllo del peso e della statura da apre del personale SIAN 89 Agli insegnanti è stato fornito: • una copia di tutto il materiale dato ai singoli bambini • materiale informativo scientifico sull’alimentazione e sulle ultime Linee Guida dell’INRAN- revisione 2003 • percorso da effettuare con i bambini in classe + la favola “Il pianeta SADA” SCUOLA PRIMARIA – IV CLASSE Ad ogni alunno è stato fornito: • quaderno illustrato di n 42 pagine da utilizzare in classe per attuare il percorso formativo • un questionario sulle abitudini alimentari del bambino e della famiglia da compilare in classe • un foglio di richiesta di autorizzazione ai genitori per il controllo del peso e della statura da parte del personale SIAN Agli insegnanti è stato fornito: • una copia di tutto il materiale dato ai singoli alunni • materiale informativo scientifico sull’alimentazione e sulle ultime Linee Guida dell’INRAN- revisione 2003 • percorso da effettuare con gli alunni in classe. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Ad ogni alunno è stato fornito: • n. 9 schede da utilizzare in classe durante lo svolgimento del percorso formativo • un questionario sulle abitudini alimentari dell’alunno e della famiglia da compilare in classe • un foglio di richiesta di autorizzazione ai genitori per il controllo del peso e della statura da apre del personale SIAN Agli insegnanti è stato fornito: • una copia di tutto il materiale dato ai singoli alunni • materiale informativo scientifico sull’alimentazione e sulle ultime Linee Guida dell’INRAN- revisione 2003 • percorso da effettuare con gli alunni in classe • materiale cartaceo e informatizzato su “La pubblicità alimentare”. 3) Terza fase Individuate le scuole sono stati programmati ed effettuati gli incontri con i docenti per la presentazione del Progetto e la consegna del materiale. A questo scopo sono stati svolti n.16 incontri con i docenti e Dirigenti scolastici nelle varie scuole interessate dal progetto. Per quanto riguarda la garanzia di privacy dei dati acquisiti è stato necessario adottare una codifica dei questionari somministrati in modo tale da garantire l’anonimato ma allo stesso tempo poter ricollegare il questionario singolo alla scuola di appartenenza, all’età, al sesso dell’alunno ecc…. a scopo epidemiologico. 4) Durante la quarta fase sono state svolte le seguenti attività: 90 • • rilievo dati antropometrici di peso e altezza degli alunni partecipanti al progetto ritiro dei questionari compilati. Per quanto riguarda il rilievo peso-altezza sono stati effettuati in totale n. 22 sopralluoghi nelle singole scuole, considerato che nelle scuole elencate sotto, è stato necessario tornare una seconda volta per pesare e misurare gli alunni assenti della precedente volta (criterio per eseguire un secondo intervento in classe: quando gli alunni assenti superavano le tre unità per classe): - Pergola ,(classe IV C elementare e II B media ), Fossombrone Fano (Padalino classe II F) Corridoni (classe IV e II tempo pieno) Mondolfo Monteporzio NOTA: Prima di procedere alle misurazioni di peso-altezza abbiamo verificato il consenso firmato dei genitori senza il quale non era possibile procedere. Riguardo alla autorizzazione, su un totale di 879 alunni partecipanti al progetto (vedi Grafico n.1) ci sono stati: • • n 789 autorizzati n 90 non autorizzati. Zona n. 3 Fano 10% 1 2 90% La percentuale di autorizzazioni, suddivise per zone che hanno partecipato al progetto, può rappresentate un parametro affidabile per valutare l’aderenza al progetto (in ambito clinico si parla di compliance alla terapia). Nei grafici n.2-3-4-5 sono rappresentati gli autorizzati e non autorizzati riferiti alle varie zone territoriali che hanno partecipato al progetto: 91 FANO FOSSOMBRONE MONDOLFO PERGOLA Autorizzati Non autorizzati 301 121 131 236 21 41 5 23 FANO 7% 1 2 93% FOSSOMBRONE 25% 1 2 75% MONDOLFO 4% 1 2 96% 92 PERGOLA 9% 1 2 91% Per quanto riguarda il rilievo dei dati antropometrici degli alunni partecipanti al progetto vedi il grafico seguente Zona territoriale n. 3 FANO: 1) alunni pesati = n. 719 2) alunni non autorizzati = n. 90 3) alunni assenti = n. 69 Zona territor.3 Fano 10% 8% 1 2 3 82% 5) La quinta fase Come conclusione dell’intero progetto sono stati svolti, nel mese di aprile, n. 5 incontri con genitori, docenti e dirigenti scolastici nelle varie zone: - Fano: scuola media Padalino - Bellocchi - Fossombrone - Mondolfo - Pergola Durante l’incontro, svolto nel tardo pomeriggio di un giorno feriale, è stato ricordato il Progetto nelle sue varie fasi; sono in seguito state date informazioni su una sana 93 alimentazione, partendo dalle Linee Guide Di Una Sana Alimentazione dell’INRAN – Istituto Nazionale della Nutrizione – revisione 2003. Per quanto riguarda i risultati dei questionari e l’elaborazione dei dati antropometrici, siamo in attesa di direttive della Regione Marche che dovrebbe fornire un programma (Microsoft Access) nel quale inserire i dati. Una volta inseriti i dati convoglieranno in Regione insieme ai dati di tutti gli altri SIAN della Regione Marche. Saremo comunque in grado di mantenere i dati della Zona territoriale n.3 di Fano; questo ci permetterà di avere una fotografia della nostra realtà territoriale sia come abitudini alimentari che come dati epidemiologici riguardo alla distribuzione del sovrappeso ed obesità. RIEPILOGO ATTIVITA’ SPSAL ANNO 2004 OBIETTIVI DI BUDGET 2005 • Analisi andamento infortuni Zona Territoriale 3 • Progetti obiettivi • Analisi attività ispettiva • Analisi infortuni comparto chimica-petroli • Analisi infortuni comparto metalmeccanico • Analisi infortuni comparto costruzioni • Analisi infortuni nati all’estero • Analisi infortuni dei minori • Obiettivi di budget 2005 • Malattie professionali Zona Territoriale 3 RELAZIONE ATTIVITA’ SPSAL ZONA 3 Fano – ANNO 2004 ANALISI ANDAMENTO INFORTUNI ZONA 3 Fano – periodo 2000-2003 L’attività ispettiva e medica SPSAL per l’anno 2004 è stata eseguita tramite interventi sia programmati d’ufficio sia su segnalazione (118, esposti, cantieri a vista…) per un totale di 352 pratiche di cui : 1. vigilanza: 43 2. vigilanza cantieri: 119 3. indagini su richiesta Procura: 42 4. indagini infortuni d’ufficio: 120 5. indagini MP: 3 Oltre questi sono da segnalare le attività di carattere sanitario e amministrativo: 1. attività sanitaria (visite mediche minori, conduttori caldaie, autoriparatori, tecnici di revisione, visite ex art. 17 D. Lgs 626/94): n. 900 visite mediche 2. attività amministrativa (vidimazione registri infortuni n. 787) 3. valutazione piani di lavoro per rimozione e smaltimento mca: 129 A questi si sono aggiunti nel 2004 alcuni progetti D1 (rischio chimico, valutazione della formazione in azienda, uso e commercio prodotti fitosanitari, infortuni mortali e gravi) e progetti obiettivi (sorveglianza ex esposti amianto). Dal 2000 al 2003 nella Zona 3 si è avuto una riduzione del numero assoluto degli infortuni denunciati e dei definiti positivamente rispetto al graduale e costante aumento degli addetti INAIL con conseguente riduzione dell’incidenza degli infortuni dal 7% al 5% (dati Nuovi Flussi Informativi INAIL-ISPESL- Regioni aggiornati al 31.12.03) e pertanto in allineamento con i dati nazionali e regionali. 94 Zona 3 Fano n. infortuni definiti pos. 2269 2257 2101 1777 Anno 2000 2001 2002 2003 Frequenza infortuni 7% 7% 6% 5% Tot. addetti INAIL 33048,7 34576,0 35454,3 35454,3 Frequenza infortuni - Triennio 2000-2002 Italia Marche Zona 3 Fano 2000 2001 2002 2003 6% 7% 7% 5% 7% 7% 5% 7% 6% 5% andamento infortuni 8% 6% Italia 4% Marche 2% Zona 3 Fano 0% Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 I comparti a più elevata incidenza di infortuni sono il metalmeccanico, l’edilizia, il legno, chimica-plastica e le industrie di trasformazione di materiali non metalliferi Incidenza infortuni per comparto Zona 3 Comparto Chimica - plastica Metalmeccanica Costruzioni Legno Sanità Ind. Trasf. Non metalliferi Anno 2000 13% 13% 10% 9% 4% Anno 2001 19% 12% 8% 8% 5% Anno 2002 11% 10% 9% 7% 4% Anno 2003 10% 9% 8% 9% 3% 12% 12% 9% 7% 95 incidenza infortuni nei luoghi di lavoro - comparti Ind. Trasf. Non metalliferi Sanità Legno Costruzioni Metalmeccanica Chiimica petroli 20% 18% 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003 Negli allegati A, B, e C troviamo una analisi più puntuale dell’andamento degli infortuni avvenuti nei luoghi di lavoro nel periodo 2000-2003 (dati NFI): si evidenzia una riduzione dell’incidenza degli infortuni nei comparti più rappresentativi (chimica e petroli, metalmeccanico e costruzioni). Sono esclusi gli infortuni in itinere e stradali. Viene inoltre effettuata una descrizione delle modalità di accadimento dell’infortunio secondo la forma (il modo in cui l’infortunio si è verificato) o il gruppo agente materiale (l’elemento che, venendo a contatto con la vittima, le provoca il trauma). Dal 2001 l’INAIL in maniera progressiva ha abbandonato l’uso del proprio sistema di codifica delle modalità di accadimento degli infortuni (caratterizzato dal dualismo forma dell’infortunio/ agente materiale) per passare all’uso della metodologia europea ESAW/3 fondata sull’uso di otto variabili (tipo di luogo, tipo di lavoro, attività fisica specifica, agente materiale dell’attività fisica specifica, deviazione, contatto, agente materiale del contatto). Importante il dato del comparto costruzioni (allegato C): nel biennio 2002 – 2003 si è avuta una riduzione della forma di accadimento di infortuni per caduta dall’alto dal 14% al 6%, dato che coincide con la maggior attenzione posta dall’attività ispettiva a questo comparto nello stesso periodo (vigilanza cantieri, il progetto europeo edilizia). Dal 2002 al 2004 si registra un aumento delle prescrizioni ai sensi del DPR 164/56 (dal 15% del 2002 al 28% del 2004) di cui il 52% all’art. 16. La caduta dall’alto rappresenta la forma di accadimento più frequente soprattutto negli infortuni gravi (infortuni che richiederebbero una indagine penale d’ufficio per lesioni personali o omicidio colposo, infortuni mortali, con prognosi superiore a 40 giorni o con postumi permanenti superiori a zero). Dal 2002 si è avuta anche una sostanziale crescita del numero di pratiche effettuate (+16%) e riguardante i diversi comparti lavorativi Anno 2002 2003 2004 n. pratiche tot. 296 314 352 n. pratiche infortuni 81 114 162 96 n. infortuni definiti pos. 2101 1777 1777 % pratiche infortuni 4% 6% 9% andamento infortuni e attività 2500 2000 pratiche Pratiche inf Infortuni 1500 1000 500 0 2002 2003 2004 andamento infortuni e pratiche 10% 8% 6% Pratiche inf 4% % inf 2% 0% 2002 2003 2004 All’aumento del numero delle pratiche effettuate è seguito un aumento del numero delle sanzioni (+ 40%) e del numero di articoli violati (+ 32%). Anno Sanzioni Articoli violati Sanzioni sul tot pratiche 2002 125 175 42% 2003 130 170 41% 2004 207 256 59% Nel 2004 sono state riscontrate in totale 79 violazioni al D. Lgs 626/94 (31%), 71 violazioni al DPR 164/56 (28%), 46 violazioni al D. Lgs 494/96 (18%), 42 violazioni al DPR 547/55 (16%), 15 violazioni al DPR 303/56 (6%), 3 violazioni al D. Lgs 277/91 (1%) esclusi gli interventi sui cantieri di rimozione e smaltimento di mca (da quantificare). 97 norme violate 16% D. Lgs 626/94 31% 6% D. Lgs 494/96 D. Lgs 277/91 DPR 164/56 28% DPR 303/56 18% 1% DPR 574/55 Nel triennio 2002-2004 si è modificato anche il rapporto tra le norme e gli articoli violati con un incremento delle violazioni del D. Lgs 626/94 (+ 52%) e del DPR 164/56 (+ 63%, progetti cantieri) e con riduzione delle violazioni al DPR 547/55 (- 36%). Anno 2002 2003 2004 C. Numero articoli violati per ciascuna norma D. Lgs 626/94 38 27 79 D. Lgs 494/96 36 24 46 D. Lgs 277/91 3 3 3 DPR 547/55 66 47 42 DPR 164/56 26 63 71 DPR 303/56 6 6 15 Tot 175 170 256 Si è avuta diminuzione delle richieste di indagini dalla Procura (dal 21% del 2002 al 12% del 2004) mentre è aumentato il numero di indagini infortuni d’ufficio (dal 27% al 34%) così come la vigilanza sui cantieri edili (dal 30% al 34%) senza ricomprendere la vigilanza sui cantieri di rimozione e smaltimento di mca. Per l’anno 2004 sono stati espressi 129 pareri su piani di lavoro per smaltimento di mca. (da verificare il numero di ispezioni). Anno 2002 2003 2004 Procura Cantieri 62 (21%) 50 (16%) 42 (12%) 89 (30%) 98 ((31%) 119 (34%) Tipo di attività - triennio 2002-2004 Infortuni MP Vigilanza 81 (27%) 114 (36%) 120 (34%) 3 4 3 27 monitoraggi 43 Altro 35 48 25 Tot pratiche 296 314 352 Per quanto riguarda la gravità degli infortuni secondo le classi giornate più frequentemente appartengono alla classe 8-30; la situazione è paragonabile nel quadriennio 2000-2003. Classi giornate Classi giornate 0 01-07 08-30 31-40 Più di 40 Anno 2000 0.5% 21.6% 53.5% 7.4% 16.9% Anno 2001 1.8% 20.6% 53.3% 7.9% 16.3% 98 Anno 2002 1.8% 20.8% 52.6% 6.9% 17.9% Anno 2003 2.3% 23.2% 52.1% 7.4% 15% classi giornate 60% 50% 40% 30% Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003 20% 10% 0% 0 1-7 8 - 30 31-40 Più di 40 PROGETTI D1 – PROGETTI OBIETTIVI 2004 Alla luce della Delibera della Giunta Regionale n. 1705 del 28.12.2004 sono stati definiti i tempi e i metodi del progetto relativo alla “Tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro” in attuazione del PSR 2003-2006 –Delibera n. 97 del 30.06.2003. 1. Progetto sicurezza in edilizia: nel 2004 è stato definito il gruppo di lavoro regionale con lo scopo di ottenere un più efficace e omogeneo controllo dei cantieri tra le 13 Zone. Sono stati effettuati i controlli nei cantieri (n. 119 cantieri pari al 34% dell’attività totale per la Zona 3) secondo i criteri previsti dal progetto ovvero 50% dalla valutazione delle notifiche preliminari pervenute al Servizio e il 50% “a vista”. I dati dello SPSAL della Zona 3 si allineano pertanto con il dato regionale del 15,6% dei cantieri visitati sul numero di notifiche pervenute. Obiettivi e tempi previsti per il 2005: - 31.12.2005: avvio sperimentale del sistema informativo specifico - 31.03.2005: istituzione della commissione regionale permanente - 31.12.2005: report valutativo regionale dell’efficacia degli interventi 2. Progetto rischio chimico negli ambienti di lavoro: è stato concluso per le 5 aziende selezionate (nota informativa alle aziende, sopralluoghi, campionamenti, valutazione della documentazione aziendale, applicazione degli algoritmi MovaRisch e InfoRisch). Obiettivi e tempi previsti per il 2005: - secondo semestre 2005: aggiornamento del percorso formativo - secondo semestre 2005: relazione finale di progetto 3. Progetto valutazione della formazione nelle aziende: concluso. Eseguiti gli interventi nelle 5 aziende selezionate con acquisizione della documentazione relativa alla formazione dei dipendenti e successiva compilazione delle schede con individuazione degli indici. 4. Progetto Nuovi Flussi Informativi per la prevenzione: formazione di due operatori SPSAL, utilizzo della banca dati di Epiwork per la programmazione degli interventi e individuazione delle aziende con indice infortunistico maggiore. Obiettivi e tempi previsti per il 2005: - Uso del programma con analisi di epiinfo per programmazione attività secondo l’incidenza degli infortuni nei comparti a maggior rischio - aprile 2005: presentazione 2° report regionale - giugno 2005: seminario di confronto tra esperienze regionali e extraregionali - marzo 2006: sperimentazione con uso di analisi libera epiinfo in 2/3 SPSAL 99 - dicembre 2005: verifica capacità programmatoria con Epiwork: 5. Progetto analisi infortuni mortali e gravi: formazione di un operatore SPSAL, conclusione della analisi dei dati infortuni mortali e gravi partendo dalla revisione retrospettiva dei casi 2002-2003, inizio della fase prospettica dal gennaio 2004 e da concludersi nel giugno 2005. Obiettivi e tempi previsti per il 2005: - giugno 2005: termine della fase prospettica - dicembre 2005: relazione finale infortuni mortali 6. Progetto sorveglianza ex esposti amianto: conclusa la prima fase di individuazione degli esposti degli ex dipendenti dello zuccherificio di Fano, definito il protocollo di sorveglianza sanitaria. Riconvocare gli addetti selezionati per consenso ed avvio all’UO di radiologia e pneumologia per i controlli previsti. Tempi previsti: - gennaio 2005: convocazione e definizione dei partecipanti al protocollo - settembre 2005 (?): inizio accertamenti diagnostici e clinici. 7. Progetto uso e commercio prodotti fitosanitari: individuato il campione di 10 aziende ed eseguiti sopralluoghi congiuntamente con operatori SIAN. Elaborazione dati a carico del SIAN. Allegato A Infortuni definiti positivamente per comparto chimica e petrolio - periodo 2000-2003 esclusi gli infortuni in itinere Anno Totale addetti 2000 2001 2002 2003 486,80 546,60 610 610 Infortuni definiti positivamente 82 122 87 86 Percentuale infortuni 17% 22% 14% 14% Forma di accadimento per gli infortuni con definizione positiva avvenuti nei luoghi di lavoro – comparto chimica e petrolio - periodo 2000-2003 Forma di accadimento Ha urtato contro Colpito da Caduto dall’alto Si è colpito con Schiacciato da Caduto in piano su A contatto con Sollevando spostando Sconosciuto 2000 10% 14% 11% 16% 10% 18% 3% 5% 2001 14% 13% 7% 19% 3% 16% 3% 2% 2% 100 2002 21% 18% 4% 9% 7% 10% 9% 9% 6% 2003 15% 5% 2% 2% 7% 10% 2% 2% 8% Frequenza della variabile agente materiale per gli infortuni con definizione positiva avvenuti in luoghi di lavoro – comparto chimica petrolio – quadriennio 2000-2003 Frequenza Materiali solidi Superfici lavoro e transito Scale e passerelle Parti meccaniche Mezzi trasporto per via acqua Attrezzi Macchine operatrici non utensili Macchine utensili Attrezzature 2000 13% 18% 7% 8% 8% 11% 2% 2001 13% 14% 8% 5% 11% 4% 5% 2002 12% 19% 3% 2% 4% 2% 2003 8% 17% 2% 4% 1% 1% 1% 3% 3% 8% 2% 15% 2% 3% 5% Infortuni gravi avvenuti nei luoghi di lavoro ovvero infortuni che richiederebbero una indagine penale d’ufficio per lesioni personali o omicidio colposo. Sono inclusi i casi mortali quelli con prognosi superiore a 40 giorni e quelli con postumi permanenti superiori a zero. Periodo 2000-2003 Anno Totale addetti Infortuni gravi 2000 2001 2002 2003 486,80 546,60 610 610 13 24 12 6 Percentuale infortuni 3% 4% 2% 1% Forma di accadimento per gli infortuni gravi con definizione positiva avvenuti nei luoghi di lavoro – comparto chimica petrolio – periodo 2000-2003 Forma di accadimento 2000 D. Ha urtato contro Colpito da Caduto dall’alto Si è colpito con Sollevando spostando Caduto in piano su Schiacciato da A contatto con Ha messo un piede in fallo Sconosciuto 8% 15% 8% 8% 31% 15 8% 2001 4% 13% 8% 8% 8% 17% 8% % 13% 4% 101 2002 8% 8% 17% 17% 17% 17% 2003 50% 17% 17% Frequenza della variabile agente materiale per gli infortuni gravi con definizione positiva avvenuti in luoghi di lavoro – comparto chimica e petrolio – quadriennio 20002003 Frequenza Contenitori Superfici lavoro e transito Scale e passerelle Parti meccaniche Mezzi trasporto via acqua Attrezzi Macchine operatrici non utensili Macchine utensili Attrezzature 2000 8% 23% 8% 2001 5% 17% 8% 4% 17% 23% 8% 2002 17% 25% 8% 2003 17% 17% 17% 3% 17% 33% 4% 4% 8% Allegato B Infortuni definiti positivamente per comparto metalmeccanico - periodo 2000-2003 esclusi gli infortuni in itinere Anno Totale addetti 2000 2001 2002 2003 4452,30 4637,00 4923,90 4923,90 Infortuni definiti positivamente 581 579 514 422 Percentuale infortuni 13% 12% 10% 9% Forma di accadimento per gli infortuni con definizione positiva avvenuti nei luoghi di lavoro – comparto metalmeccanico - periodo 2000-2003 Forma di accadimento Ha urtato contro Colpito da Caduto dall’alto Si è colpito con Schiacciato da Caduto in piano su A contatto con Sollevando spostando Sconosciuto 2000 16% 22% 4% 27% 7% 5% 3% 8% 2001 17% 21% 3% 24% 6% 4% 5% 6% 2% 102 2002 15% 23% 2% 13% 11% 3% 5% 6% 8% 2003 7% 15% 1% 6% 7% 4% 4% 2% 4% Frequenza della variabile agente materiale per gli infortuni con definizione positiva avvenuti in luoghi di lavoro – comparto metalmeccanico – quadriennio 2000-2003 Frequenza Materiali solidi Superfici lavoro e transito Scale e passerelle Parti meccaniche Frammenti schegge scorie Attrezzi Macchine operatrici non utensili Macchine utensili Utensili 2000 38% 8% 2% 7% 6% 5% 2% 2001 32% 7% 3% 9% 4% 6% 4% 2002 24% 10% 2% 7% 5% 5% 5% 2003 16% 7% 1% 3% 4% 3% 3% 8% 7% 7% 4% Infortuni gravi avvenuti nei luoghi di lavoro ovvero infortuni che richiederebbero una indagine penale d’ufficio per lesioni personali o omicidio colposo. Sono inclusi i casi mortali quelli con prognosi superiore a 40 giorni e quelli con postumi permanenti superiori a zero. Periodo 2000-2003 Anno Totale addetti Infortuni gravi 2000 2001 2002 2003 4452,30 4637,00 4923,90 4923,90 81 89 65 48 Percentuale infortuni 2% 2% 1% 1% Forma di accadimento per gli infortuni gravi con definizione positiva avvenuti nei luoghi di lavoro – comparto chimica petrolio – periodo 2000-2003 Forma di accadimento Ha urtato contro Colpito da Caduto dall’alto Si è colpito con Sollevando spostando Caduto in piano su Schiacciato da A contatto con Ha messo un piede in fallo Sconosciuto 2000 14% 20% 10% 17% 5% 10% 11% 3% 7% 2001 20% 16% 3% 16% 1% 7% 12% 14% 1% 103 2002 9% 12% 2% 20% 3% 23% 3% 3% 12% 2003 8% 10% 2% 10% 2% 4% 10% 10% Frequenza della variabile agente materiale per gli infortuni gravi con definizione positiva avvenuti in luoghi di lavoro – comparto metalmeccanico – quadriennio 20002003 Frequenza Contenitori Superfici lavoro e transito Scale e passerelle Parti meccaniche Materiali solidi Attrezzi Mezzi sollevamento stoccaggio smistamento Macchine utensili Utensili Attrezzature 2000 3% 12% 5% 14% 32% 4% 10% 2001 5% 17% 3% 9% 18% 3% 3% 2002 2003 14% 6% 17% 6% 2% 15% 2% 6% 17% 4% 4% 5% 4%% 1% 9% 3% 1% 5% 3% 5% 4% 4% 6% Allegato C Infortuni definiti positivamente per comparto costruzioni - periodo 2000-2003 -esclusi gli infortuni in itinere Anno Totale addetti 2000 2001 2002 2003 3363,00 3450,90 3571,30 3571,30 Infortuni definiti positivamente 358 285 307 287 Percentuale infortuni 11% 8% 8% 8% Forma di accadimento per gli infortuni con definizione positiva avvenuti nei luoghi di lavoro – comparto costruzioni - periodo 2000-2003 Forma di accadimento Ha urtato contro Colpito da Caduto dall’alto Si è colpito con Sollevando spostando Caduto in piano su A contatto con Sconosciuto 2000 18% 18% 14% 13% 9% 9% 4% 2001 10% 14% 14% 18% 6% 12% 4% 10% 104 2002 17% 13% 4% 15% 7% 6% 5% 9% 2003 6% 9% 6% 6% 5% 6% 3% 6% Frequenza della variabile agente materiale per gli infortuni con definizione positiva avvenuti in luoghi di lavoro – comparto costruzioni – quadriennio 2000-2003 Frequenza Materiali solidi Superfici lavoro e transito Scale e passerelle Parti meccaniche Infissi Attrezzi Macchine operatrici non utensili Macchine utensili Attrezzature 2000 23% 14% 8% 7% 5% 5% 4% 2001 15% 14% 8% 4% 4% 7% 3% 2002 15% 21% 4% 3% 1% 5% 4% 2003 8% 17% 2% 4% 1% 1% 1% 4% 3% 5% 4% 5% 5% 3% 5% Infortuni gravi avvenuti nei luoghi di lavoro ovvero infortuni che richiederebbero una indagine penale d’ufficio per lesioni personali o omicidio colposo. Sono inclusi i casi mortali quelli con prognosi superiore a 40 giorni e quelli con postumi permanenti superiori a zero. Periodo 2000-2003 Anno Totale addetti Infortuni gravi 2000 2001 2002 2003 3363,00 3450,90 3571,30 3571,30 75 64 87 59 Percentuale infortuni 2% 2% 2% 2% Forma di accadimento per gli infortuni gravi con definizione positiva avvenuti nei luoghi di lavoro – comparto costruzioni – periodo 2000-2003 Forma di accadimento Ha urtato contro Colpito da Caduto dall’alto Si è colpito con Sollevando spostando Caduto in piano su Schiacciato da A contatto con Ha messo un piede in fallo Sconosciuto 2000 15% 16% 29% 8% 5% 13% 1% 9% 2001 13% 6% 31% 5% 6% 16% 2% 3% 3% 5% 105 2002 20% 12% 6% 10% 3% 8% 6% 2% 5% 13% 2003 9% 12% 9% 5% 7% 5% 5% Frequenza della variabile agente materiale per gli infortuni gravi con definizione positiva avvenuti in luoghi di lavoro – comparto costruzioni – quadriennio 2000-2003 Frequenza Materiali solidi Superfici lavoro e transito Scale e passerelle Parti meccaniche Infissi Attrezzi Macchine operatrici non utensili Macchine utensili Attrezzature 2000 20% 17% 16% 3% 8% 1% 5% 2001 5% 17% 13% 2% 8% 5% 3% 2002 10% 33% 8% 2% 1% 2% 2003 5% 25% 2% 5% 7% 2% 6% 3% 3% 3% 5% 2% 3% 3% INFORTUNI IN AMBIENTE DI LAVORO DEI NATI ALL’ESTERO (esclusi infortuni stradali e in itinere).- Dati NFI. Nel 2004 sono stati oltre 115mila gli infortuni sul lavoro occorsi ad immigrati: il 6,7% in più rispetto al 2003 e ben il 25% in più rispetto al 2002. Dato in controtendenza se confrontato con le denunce di tutti i lavoratori per i quali si conferma, invece, una costante riduzione negli ultimi anni (Dati INAIL aprile 2005). La stessa tendenza è evidente per la Zona Territoriale 3 dove la percentuale di infortuni dei nati all’estero è salita dal 9,8% del 2000 al 13,8% del 2003 (dati NFI) contro la riduzione del totale degli infortuni denunciati e degli infortuni definiti positivamente (dal 7% del 2000 al 5% del 2003). ANNO 2000: 222 (29 F + 193 M) su 2269 (9,8%) ANNO 2001: 250 (36 F + 214 M) su 2257 (11%) ANNO 2002: 261 (48 F + 213 M) su 2101 (12%) ANNO 2003: 245 (32 F + 213 M) su 1777 (13,8%) Anno 2000 2001 2002 2003 Maschi 193 214 213 213 Femmine 29 36 48 32 106 Totale 222 250 261 245 infortuni dei nati all'estero- ZT3 - anni 2000-2003 16 14 % infrotuni 12 10 n. inf 8 6 4 2 0 2000 2001 2002 2003 Gli indici sono molto elevati e anche molto differenti in relazione al sesso poiché in oltre l’85% dei casi gli infortuni riguardano soggetti di sesso maschile. Altra caratteristica di rilievo è la giovane età dei lavoratori nati all’estero: la quota di infortunati con meno di 35 anni supera il 50% del totale contro una media nazionale del 40%. Questi elementi confermano come la pericolosità delle attività svolte, la scarsa esperienza e l’inadeguata formazione professionale rappresentano anche per la ZT 3 i tratti caratteristici del lavoro immigrato. inf. nati all'estero- sesso 250 200 150 maschi femmine 100 50 0 2000 Classi età 15-17 18-34 35-49 50-65 Oltre 65 Totale 2001 Anno 2000 4 124 90 3 1 222 2002 Anno 2001 2 143 93 11 1 251 107 2003 Anno 2002 1 126 124 10 Anno 2003 1 145 90 9 261 245 Età < 35 anni > 35 Anno 2000 128 94 Anno 2001 145 105 Anno 2002 127 134 Anno 2003 146 99 età infortunati nati all'estero 160 140 120 100 < 35 anni 80 > 35 60 40 20 0 Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003 In aumento anche il numero degli infortuni gravi ovvero quelli mortali, quelli con prognosi superiore ai 40 giorni e quelli con postumi permanenti superiore a zero. Nel periodo 20002003 non si sono verificati infortuni mortali tra i lavoratori nati all’estero per la ZT3. Infortuni gravi accaduti nei luoghi di lavoro per i lavoratori nati all’estero Anno 2000: 30 su 425 (7%) Anno 2001: 41 su 419 (9,8%) Anno 2002: 49 su 406 (12%) Anno 2003: 33 su 294 (11%) Anno 2000 2001 n. inf 30 41 % 7% 9,8% 2002 2003 49 33 12% 11% 108 infotuni gravi nati all'estero- ZT3 - anni 2000-2003 14 % infrotuni 12 10 8 n. inf 6 4 2 0 2000 Tipo di definizione Permanente Regolare senza indennizzo Temporanea 2001 2002 2003 Anno 2000 7 (3,2%) 3 (1,4%) Anno 2001 5 (2%) 5 (2%) Anno 2002 8 (3,1%) 4 (1,5%) Anno 2003 5 (2%) 4 (1,6%) 212 (95,5%) 240 (96%) 249 (95,4%) 236 (96,3%) La maggior parte degli infortuni dei nati all’estero avviene nei comparti metalmeccanico e costruzioni. Il comparto con maggior frequenza di infortuni gravi è quello edile . Infortuni dei nati all’estero – comparti più rappresentativi Comparto Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 34,7% 34,4% 28,7% Metalmeccanica 17,1% 13,2% 16,5% Costruzioni 10,4% 5,2% 6,1% Legno 9,9% 14,4% 10,7% Servizi 5,9% 11,6% 6,9% Ind. Chimica 6,8% 16% 8% Missing 109 Anno 2003 30,6% 21,6% 6,9% 11% 6,1% 6,1% infortuni per comparto Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003 M et al m ec ca C nic os tru a zi on i Le gn o S In er d. v C izi hi m ic M a is si ng % infortuni 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Infortuni gravi dei nati all’estero – comparti più rappresentativi Comparti Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003 30% 34,1% 18,4% 12,1% Metalmeccanica 20% 12,2% 26,5% Costruzioni 36,4% 10% 7,3% 6,1% 6,1% Legno 6,7% 19,5% 8,2% 12,1% Servizi 3,3% 12,2% 6,1% 3% Ind. Chimica 10% 2,4% 8,2% 6,1% Missing 40% % infortuni gravi 35% 30% Anno 2000 25% Anno 2001 20% Anno 2002 15% Anno 2003 10% 5% 110 in g iss M hi m ica zi In d. C Se rv i Le gn o on i Co st ru zi M et al m ec ca ni c a 0% Forma accadimento Anno 2000 Missing Sconosciuta Si è colpito con Ha urtato contro Sollevando spostando Colpito da Schiacciato da Caduto dall’alto Caduto in piano su A contatto con Ha messo un piede in fallo 20,3% 15,8% 10,8% Anno 2001 0,4% 2,4% 16,8% 12,4% 10,4% Anno 2002 5,4% 10% 9,2% 17,2% 8,8% Anno 2003 40,4% 5,3% 6,9% 5,3% 4,1% 16,2% 4,1% 9,5% 5,3% 5,4% 6,3% 17,6% 5,2% 7,2% 10,8% 3,6% 6% 15,7% 6,9% 3,8% 3,8% 5,4% 4,6% 16,7% 6,5% 2,9% 3,7% I paesi maggiormente rappresentati nella Zona 3 sono Albania e Marocco (25% e 18% degli infortunati nel 2003). Nazionalità Albania Belgio Canada Francia Germania Jugoslavia Macedonia Marocco Senegal Svizzera Tunisia Anno 2000 11,7% 5% 7,2% 3,6% 5,9% 2,3% 1,4% 11,7% 8,6% 15.8% 9% Anno 2001 15,6% 6% 1,2% 2,4% 6,8% 4,8% 0,4% 16% 10,8% 12,8% 5,2% Anno 2002 13,4% 5,7% 3,4% 3,8% 5,7% 0,4% 2,7% 18,8% 9,2% 12,6% 6,1% Anno 2003 25,7% 2,9% 1,6% 1,6% 4,1% 0,4% 1,2% 18%% 11% 8,2% 4,9% Anche dal punto di vita territoriale la situazione si presenta diversificata: i comuni con la più alta frequenza di infortuni dei nati all’estero sono Fano, Mondolfo, Fossombrone e Cartoceto. Meno rappresentati i comuni dell’entroterra. Comune evento Cartoceto Fano Fossombrone Mondavio Mondolfo Orciano di Pesaro Pergola Saltara S. Lorenzo in C. Serrungarina Anno 2000 4,5% 53,2% 1,8% 4,1% 7,7% 1,4% 5,4% 5,4% 5,4% 0,9% Anno 2001 6,4% 54,4% 5,2% 2,4% 6,0% 2% 2,8% 4,8% 4,4% 2,% 111 Anno 2002 3,8% 61,7% 6,1% 2,3% 4,6% 1,1% 1,9% 4,2% 1,9% 3,4% Anno 2003 4,1% 60,8% 4,1% 2,4% 6,5% 3,7% 1,6% 2,9% 3,3% 1,6% INFORTUNI IN AMBIENTE DI LAVORO DEI MINORI (esclusi infortuni stradali e in itinere).- Dati NFI. I dati relativi agli infortuni dei minori si riferiscono agli infortuni avvenuti negli ambienti di lavoro eccetto quelli stradali, in itinere e scolastici. I dati sono ricavati dai NFI e riferiti agli infortuni accaduti e definiti positivamente nel periodo 2000-2003. Anno 2000 2001 2002 2003 Maschi 47 39 20 14 Femmine 3 5 5 6 Totale 50 44 25 20 n. infortuni infortuni minori - sesso 50 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Maschi Femmine 2000 2001 2002 2003 Il numero totale di minori lavoratori è diminuito notevolmente nel periodo considerato (da 50 a 20) ed è rappresentato prevalentemente da maschi. Rispetto al totale degli infortuni definiti positivamente, quelli dei minori rappresentano circa l’1-2%. In circa il 50 % dei casi sono minori con età di 17 anni. Sono 3 gli infortuni gravi dei minori accaduti nel periodo 2000-2003 (2% del totale). In oltre il 90% dei casi hanno definizione temporanea e in oltre l’85% dei casi, l’inabilità temporanea al lavoro è inferiore ai 30 giorni. Età < 15 15 16 17 totale Anno 2000 5 22 23 50 Anno 2001 2 7 8 27 44 Anno 2002 Anno 2003 3 10 12 25 4 5 11 20 Infortuni gravi accaduti nei luoghi di lavoro per i minori Anno 2000: 2 (1 comparto metalmeccanica e 1 costruzioni) Anno 2001: 0 Anno 2002: 0 Anno 2003: 1 (comparto Servizi) 112 Tipo di definizione Permanente Regolare senza indennizzo Temporanea Anno 2000 1 4 Anno 2001 45 39 Anno 2002 Anno 2003 25 20 5 La maggior parte degli infortuni dei minori avviene nei comparti metalmeccanico, servizi (alberghi-ristoranti) e costruzioni. Il periodo dell’anno a maggior incidenza è quello estivo (maggio – ottobre). Gli infortuni sono più frequenti nei primi giorni della settimana (lunedì, martedì) ed aumentano di nuovo il venerdì. L’ora solare a maggior frequenza di infortuni è invece nella tarda mattinata (10-12) e fine turno pomeridiano (17-18). La forma di accadimento più frequente è quella “colpito da”. La natura della lesione è prevalentemente del tipo ferita (40% circa dei casi), contusione (50% circa), lussazione e distorsione (30 % circa). Infortuni dei minori – comparti più rappresentativi Comparto Anno 2000 Anno 2001 Anno 2002 Anno 2003 Metalmeccanica 28% 31,8% 24% 25% 22% 11,4% 8% 15% Costruzioni 12% 11,4% 24% 10% Legno Servizi 8% 22,7% 16% 30% 2% 4,5% 2% 10% Ind. tessile 2% 6,8% 12% 5% Commercio 8% 5% 8% 5% Altre industrie Mese Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Giorno Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Mese evento Anno 2000 Anno 2001 4% 9% 8% 11% 6% 4% 6% 2% 14% 18% 14% 2% 16% 16% 4% 9% 6% 5% 6% 7% 8% 4% 8% 11% Giorno settimana Anno 2000 Anno 2001 22% 29% 26% 20% 4% 14% 20% 23% 24% 9% 4% 4% Anno 2002 4% 12% 8% 8% 12% 28% 4% 8% 8% 8% Anno 2002 24% 24% 16% 16% 12% 8% Anno 2003 5% 5% 5% 20% 30% 10% 15% 10% Anno 2003 15% 20% 25% 15% 20% 5% 113 Missing Sconosciuta Si è colpito con Ha urtato contro Sollevando spostando Colpito da Schiacciato da Caduto dall’alto Caduto in piano su A contatto con Ha messo un piede in fallo Forma accadimento Anno 2000 Anno 2001 2% 2% 30% 23% 18% 16% 12% 5% 14% 30% 8% 2% 6% 4% 4% 2% 4% 2% 5% Anno 2002 4% 12% 4% 32% 16% 4% 4% 4% Anno 2003 35% 5% 10% 5% 25% 10% 5% 5% Obiettivi di budget 2005 (progetti a coordinamento Regionale) Sicurezza in edilizia: controllo di circa il 10% dei cantieri selezionati da notifiche preliminari pervenute al Servizio di cui almeno il 20% cantieri di rimozione amianto. Compilazione schede secondo linee guida regionali e valutazione dati raccolti entro dicembre 2005. Rischio chimico comparto navalmeccanico: selezione di n. 8 aziende del comparto navalmeccanico con incidenza di infortuni maggiore (dati NFI 20002003) e programmazione di interventi in azienda con esame della valutazione del rischio chimico (monitoraggio ambientale e biologico) Tutela soggetti fragili: potenziare le attività di controllo, informazione, assistenza dello SPSAL nei confronti di categorie di lavoratori fragili (immigrati, minori, donne in gravidanza, disabili) con ridistribuzione delle risorse del Servizio in conseguenza della DGR 882 del 21/7/05 Sportello informativo: attivazione di uno sportello informativo SPSAL con l’obiettivo di offrire supporto specifico per le varie figure previste dalla normativa vigente (D. Lgs 626/94, D. Lgs 494/96): datori di lavoro, lavoratori, RLS, RSPP, medici competenti ….. con l’obiettivo di offrire informazioni ed assistenza in tema di prevenzione e sicurezza in ambienti di lavoro. Previsti momenti formativi specifici dedicati a RLS nei comparti legno e metalmeccanico. Patologia da movimenti ripetitivi arto superiore: avvio di un protocollo per lo studio delle patologie lavoro correlate emergenti. Obiettivi: ottenere quadro epidemiologico delle varie zone territoriali agire in base ai bisogni territoriali con percorsi integrati ASUR-INAIL dedicati ai lavoratori, informazione e assistenza al mondo del lavoro, formazione operatori SPSAL, collaborazione con Banca delle soluzioni. Amianto: sorveglianza sanitaria ex esposti: progetto regionale che recepisce iniziative avviate in sede zonale (ZT3, ZT4, ZT7) con l’obiettivo di creare procedure operative condivise partendo dalle esperienze periferiche Epidemiologia occupazionale: istituzione di uno specifico centro dedicato alla epidemiologia occupazionale per aumentare tra gli operatori della prevenzione la consapevolezza dell’importanza della analisi degli eventi e della loro “corretta lettura”. 114 Malattie professionali Zona Territoriale 3 Fano Dai dati ricavati dai NFI riferiti agli anni 2000-2003 per la Zona Territoriale 3 risulta un trend pressocchè stazionario per le malattie professionali denunciate e un incremento delle malattie professionali definite dall’INAIL. Anno 2000 2001 2002 2003 MP denunciate 175 199 149 134 MP definite 145 185 209 207 MP definite non negativamente 74 70 95 48 Di queste oltre il 60% riguarda dipendenti di aziende industriali o artigiane, il 30% circa riguarda titolari di azienda o soci o familiari, il 15 % riguarda lavoratori agricoli. In oltre il 70 % dei casi si tratta di malattie professionali non tabellate. I comparti più rappresentati sono il metalmeccanico (circa 15%dei casi), costruzioni (15% dei casi circa), legno (6%) e tessile (5% dei casi). Per quanto riguarda le denunce di malattia professionale pervenute al Servizio, queste provengono dall’INAIL (15 certificati di denuncia di malattia professionale nell’anno 2003 e 25 nell’anno 2004) . Si tratta per lo più di ipoacusie da rumore (15 casi) e di CTD’s (18 casi) dell’arto superiore (sindrome tunnel carpale, epicondilite, periartrite scapolo-omerale, tendinite del distretto polso-mano). Le ipoacusie riguardano tutti soggetti di sesso maschile mentre le CTD’s riguardano prevalentemente soggetti di sesso femminile (2/3 dei casi). Le ipoacusie riguardano prevalentemente soggetti impiegati nel comparto metalmeccanico ed edilizio mentre le patologie da sovraccarico biomeccanico dell’arto superiore riguardano prevalentemente il comparto tessile e legno, in minor misura il metalmeccanico ed edilizio (soprattutto le patologie della spalla). Solo 3 sono le patologie da esposizione ad agenti chimici (2 DAC ed 1asma allergico). 115 INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA Nel corso del triennio è stata sviluppata un’apposita strategia atta a promuovere e consolidare, in relazione alle indicazioni regionali, un processo di integrazione sociosanitaria che potesse da un lato recuperare tutta una serie di partecipazioni integrate formalizzate e non preesistenti a livello dei singoli enti locali ed ASUR per addivenire ad una modalità partecipativa sostanziata da protocolli d’intesa che regolano alcuni aspetti. Nel triennio anche grazie alla recente costituzione di un tavolo della integrazione specifico a livello di Ambito, a cui partecipano diversi referenti sociali e sanitari in relazione alle diverse aree oggetto dell’intervento di integrazione socio-sanitaria devono essere sviluppati ulteriori accordi che possano affrontare con unitarietà di interventi la programmazione e la gestione dei servizi sociali afferenti all’area dell’integrazione socio-sanitaria. I punti a favore per la implementazione e il consolidamento di questo complesso processo sono in questo territorio costituti dall’inserimento all’interno del Comitato dei Sindaci a partire dall’estate 2003 del Direttore del Distretto Sanitario affiancato al Coordinatore d’Ambito, la presenza di un referente del Distretto a partire dall’inizio del 2004 all’interno dell’Ufficio di Piano, la partecipazione nei vari tavoli tematici e tavoli tecnici di operatori sanitari e la recente costituzione del tavolo di integrazione socio-sanitaria. Il Coordinatore inoltre da qualche mese partecipa ai lavori del Collegio di Direzione dell’ASUR, all’UCAD. Sono stati sottoscritti i protocolli di intesa per la costituzione dell’equipe integrata adozioni e dell’equipe integrata affido per l’inserimento scolastico di ogni ordine e grado di alunni con disabilità; in via di adozione definitiva un nuovo sistema per la valutazione e progettazione individualizzata nei due CSER. Realizzata, a cura dell’ASUR ,apposita formazione specifica degli operatori sanitari e sociali con funzione di responsabilità per favorire il processo dell’integrazione. In programma ulteriori momenti specifici di formazione integrata. Questo Piano delle attività territoriali, per la prima volta riporta i dati delle attività ed alcuni progetti strategici in programma dell’Ambito Territoriale n.7. Si ringraziano per la collaborazione: Per la parte relativa all’Ambito Sociale n 7 la dott.ssa Laura Giombini e l’Ufficio di Staff, composto da Paride Prussiani per le aree Famiglia, Infanzia, Adolescenti e Giovani e la dott.ssa Fabiola Diottalevi per l’osservatorio di Ambito; dott.ssa Graziella Giorgetti per la parte della valutazione multidimensionale del bisogno nell’area adulti, minori disabili; dott.ssa Valeria Beltutti, dott.ssa Donnini Giuseppina, dott.ssa Rossi Rossana, dott.ssa Alesi Serena per la parte del Consultorio; dott.ssa Immacolata Trotta per la parte Igiene degli alimenti; dott. Massimo Binotti per la parte Medicina del lavoro; dott. Massimo Agostini per la parte I.S.P.; dott. Paolo Rinolfi per la parte del SERT; dott. Tiziano Busca per i dati del CUP – front office; Gli infermieri delle cure domiciliari. 116 Articolazione del Distretto Il distretto si articola su 3 sedi come riportato nella tabella seguente con le rispettive attività Attività MMG (med.base) PLS (pediatra) Farmacie terr. Medicina legale 1° livello Cert.Patenti – porto d’armi – polizia mortuaria –polizia cimiteriale-igiene degli alimenti – certificazione varie Vaccinazioni Continuità Assistenziale Attività consultoriali Protesica Ausili e presidi Trasporti sanitari Screnenng ( pap test) Screnenng mammografia ADI – ADO – NAD – Cure palliativoantalgiche Front- office – Anagrafe assistiti Cassa RSA Casa di riposo Casa Circondariale Fossombrone Calcinelli 27 4 12 + 1 dispensario Lucrezia X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 1 2 X X X X 1 Medici di medicina generale convenzionati e pediatri di libera scelta della zona territoriale n.3 GENERICI N. ELENCO MEDICI ASSOCIATI/ cod.58 1 CIAVAGLIA ROBERTO 15/10/98 2 DI FRANCESCO ANNA 9/2/2002 117 3 GABBIANELLI GIANNINO 4 PASCUCCI FRANCESCO 5 PASQUINI ANTONIO 6 AGOSTINI AUGUSTO 7 CARRANO VINCENZA 11/1/99 8 CONTINI NICOLA 11/1/99 9 MINETOLA DANIELA 11/1/99 10 ROMAGNA MARCO 11 FALCIONI ROBERTO 15/10/98 15/10/98 15/10/98 11/1/99 nuova assoc.15/12/2003 14/2/2002 1/2/2004 12 RIVELLI LEONARDO 11/1/99 13 CECCONI GIACOMO 15/6/2002 14 GUESCINI MASSIMO 15/09/02 15 BOIANO GIUSEPPE 15/10/2003 16 MONTERISI CARLO 1/1/2004 17 TONELLI VILMA 1/1/2004 18 SERAFINI LUIGI 17/09/03 - nuova assoc. 1/1/2004 nuova assoc. 21/2/05 Rivelli,Cecconi, Boiano, Guescini, interrompono assoc. dal 15/12/03 al 31/12/03 19 COSTANTINI ROBERTO 30/4/2002 20 FIORAVANTI ANTONIO 31/5/99 21 LOCCARINI GIANCARLO 31/5/99 22 MARZI CLAUDIA 31/5/99 23 ORAZIETTI LAURA 30/11/99 24 URBINATI FEDERICO 31/5/99 25 VITALI PAOLO 30/4/2002 26 ZANCHETTI MAURIZIO 30/11/99 27 ZUCCARI GIAN MARIA 31/5/99 28 CORSO ENZO 1/7/99 29 CURZI SONIA 1/2/2002 30 DE ANGELIS GIULIANO 1/7/99 31 LANDI LINDA 1/1/00 118 32 SETTEMBRINO ROSA 33 BROZZI MAIRA 1/7/99 27/3/03 1° cedolino Marzo/04 34 BATTISTONI PIERGIOVANNI 1/2/2001 35 CICOLI FABIO 1/11/99 36 COLONNA NICOLA 1/11/99 37 GRILLI AURELIA 12/4/2001 38 LAI MARIA LUISA 1/11/99 39 ORDONSELLI LUCIANO 1/11/99 40 PACI GIAMPIERO 1/11/99 41 PIERUCCI MARCO 1/11/99 42 SPUNTA FRANCESCO 1/11/99 43 ORDONSELLI MARIO 1/10/04 44 BIAGIOTTI FRANCO 1/12/99 45 CRUCINI GIGLIOLA 1/12/99 46 DIOTALLEVI ARMANDO 1/12/99 47 MELETTI ALESSANDRO 1/12/99 48 PATRIZI PATRIZIA 1/4/2001 49 VALERI FABRIZIO 1/12/99 50 BELLUCCI GIUSEPPE 9/6/2002 51 CECCARINI EDOARDO 1/7/2002 52 CESARO ADRIANO 53 ENEA ANCHISE 19/6/2002 54 FRANCESCHINI OTTORINO 1/12/2000 55 SABBATINI FABRIZIO 56 DE BENEDICTIS CARLO 57 GENTILI NICOLA 21/1/2002 58 MORENA PAOLO 59 ATTILI LUIGI 8/6/2004 60 ANGELUCCI BRENNO 119 61 DI FRANCESCO ANTONIO 18/3/2002 62 ROMANI VINCENZO 63 STRAZZARI FRANCA 22/6/02 - nuova assoc. dal 4/8/04 64 GRESTINI SIMONETTA 65 MANCINI RANIERO dal 4/8/04 66 BINOTTI GIANFRANCO 67 FILIPPETTI MAURIZIO 8/8/2002 68 PELAGAGGIA MAURIZIO 69 PIERUCCI GIAN PIERO GENERICI N. ELENCO MEDICI DI GRUPPO/ cod.54 1 BATTISTINI PAOLO 24/01/97 2 BIGONZI DANIELE 24/01/97 3 ISOTTI CARLO 24/01/97 4 FRONGIA MARIO 1/3/96 5 LANZETTA PASQUALE 1/3/96 6 MARINELLI STEFANO DAL 19/12/2000 7 PASTORE FRANCESCO 22/1/00 8 DI QUIRICO FULVIO 24/10/02 9 GIOVANELLI PAOLA 1/1/97 10 RIVELLI LILIANA 1/1/97 11 ANTOGNONI LUCA 15/9/2004 12 CAPOMAGI ALBERTO 1/2/01 13 DI PIETRO MICHELE 1/9/97 14 DONINI GOFFREDO DALL'1/2/2001 15 MONTESI FRANCESCO 16 BRILLI FRANCA 1/9/97 DAL 14/5/2002 17 SIMONCINI ANTONELLA 1/9/97 120 18 D'ACCARDI FRANCESCO P. 12/11/98 19 GIACINTI GIANFRANCO 12/11/98 20 PETRUCCI ROBERTO 12/11/98 21 FIORELLI FERNANDO 10/12/03 CASALBONI RITA - PEDIATRA - 10/12/03 22 LODOVICHETTI*MAURIZIO 8/11/99 23 PETROLATI*FEDERICO 8/11/99 24 TODESCA MARCO 22/7/2000 25 SPADONI GIANNI 26 EUTIZI RITA 8/11/99 1/6/99 27 POLVERARI GIORGIO 1/6/99 28 SANTORI MAURIZIO DAL 1/3/05 Nuovo gruppo 1/6/99 INDEN. INFORMATICA - MEDICI GENERICI €. 77,47 MENSILI N. MEDICI 1 AGOSTINI AUGUSTO 2 ANGELUCCI BRENNO 3 ATTILI LUIGI 4 BATTISTINI PAOLO MARIA 5 BIGONZI DANIELE 6 CAPOMAGI ALBERTO 7 CARRANO VINCENZA 8 CECCONI GIACOMO 9 CESARO ADRIANO 10 CICOLI FABIO 11 D'ACCARDI F. PAOLO 12 DI PIETRO MICHELE 13 DIOTALLEVI ARMANDO 20/12/2003 14 DONINI GOFFREDO 19/7/2003 15 ENEA ANCHISE 16 EUTIZI RITA 13/01/2005 01/02/2005 15/07/2004 121 17 FALCIONI ROBERTO 18 FIORAVANTI ANTONIO 19 GENTILI NICOLA 20 GIACINTI GIANFRANCO 21 GIOVANELLI PAOLA 22 ISOTTI CARLO 23 LODOVICHETTI MAURIZIO 24 MARZI CLAUDIA 25 MINETOLA DANIELA 26 MONTERISI CARLO 27 MONTESI FRANCESCO 28 PASQUINI ANTONI 29 PATRIZI PATRIZIA 26/10/2004 30 PELAGAGGIA MAURIZIO 02/10/2003 31 PETROLATI FEDERICO 32 PETRUCCI ROBERTO 33 POLVERARI GIORGIO 34 RIVELLI LEONARDO 35 ROMAGNA MARCO 36 ROMANI VINCENZO 37 SABBATINI FABRIZIO 38 SANTORI MAURIZIO 39 SERAFINI LUIGI 40 SPADONI GIANNI 41 TODESCA MARCO 42 TONELLI VILMA 43 VALERI FABRIZIO 44 ZANCHETTI MAURIZIO 17/09/2004 INDENNITA' DI COLLABORATORE DI STUDIO N. MEDICI GENERICI €.2,580 annuali x ass. 1 ANTOGNONI LUCA 1/9/2004 2 ARTIBANI ALBERTO 17/02/2005 3 BARGNESI PAOLO 4 BATTISTINI PAOLO 122 5 BIGONZI DANIELE 6 CRUCINI GILIOLA 7 D'ACCARDI FRANCESCO 8 DE BENEDICTIS CARLO ENEA ANCHISE 9 sospesa indennità.dal 6/9/2004 FALCIONI ROBERTO 5/8/2004 10 FIORAVANTI ANTONIO 11 FRONGIA MARIO 12 GENTILI NICOLA dal 12/7/2004 13 GIACINTI GIANFRANCO 14 LOCCARINI GIANCARLO 15 MARZI CLAUDIA 16 MONTERISI CARLO 14/03/2005 ORAZIETTI LAURA 7/11/2003 sospesa Ind.1/7/04 17 PASQUINI ANTONIO 18 PETRUCCI ROBERTO 19 RIVELLI LEONARDO 20 SERAFINI LUIGI 1/4/2004 21 SPUNTA FRANCESCO 22 STRAZZARI FRANCA 6/10/04 23 ZUCCARI GIAN MARIA INDEN. INFORMATICA - MEDICI PEDIATRI (Cod. 150) €. 77,47 MENSILI (150.000) N. MEDICO 1 BARI SAVIO 2 BELLAGAMBA RICCARDO 3 BUDASSI ROBERTO 4 CELANI MARIA PAOLA 5 IANTORNI ROBERTO 6 MASSERA MARIA NELLA 7 SPADONI MAURIZIO 8 TONELLI GABRIELE Dal 1/7/2003 123 PEDIATRIA DI GRUPPO 1 ADAMI ROSA ANNA 2 BUDASSI ROBERTO DAL 7/4/97 3 BELLAGAMBA RICCARDO DALL'1/1/97 4 TONELLI GABRIELE 5 CASALBONI RITA DAL 10/12/2003 ASSOCIAZIONISMO PEDIATRI (COD. 59) N. MEDICO 1 IANTORNI ROBERTO 2 SPADONI MAURIZIO 3 BARBIERI PAOLO 4 CELANI MARIA PAOLA € DALL'1/7/1999 DAL 10/4/04 Assistenza Farmaceutica Capillare la presenza delle farmacie nel territorio, da tempo, anche la farmacia ospedaliera, si fa carico dell’erogazione dei farmaci di esclusiva distribuzione ospedaliera, per i pazienti inseriti in Assistenza Domiciliare Integrata, nelle sedi di Fano e Pergola, Fossombrone. Nella Zona Territoriale 3 la spesa farmaceutica pro-capite netta pesata nell’anno 2004 è stata di 187,64 euro con un incremento del 4,78% rispetto al 2003, sono state rilasciate 1.109.040 ricette ( 10,85% in più rispetto al 2003) per una spesa complessiva netta di 24.864.843 euro. Le categorie di farmaci che maggiormente hanno pesata nella spesa sono state quelle delle statine, degli inibitori della pompa protonica, dei sartani, e degli psicoanalettici.La zona Territoriale 3 ha registrato la spesa farmaceutica pro-capite netta pesata tra le più basse a livello regionale, al secondo posto dopo Pesaro con un differenziale minimo (186,46 euro Pesaro, 187,64 euro Fano). Si è potuto raggiungere questo risultato grazie alla collaborazione del servizio farmaceutico territoriale ed al sistema di monitoraggio della spesa che ha prodotto periodici incontri/confronti tra medici ospedalieri e MMG su quelle categorie di farmaci che registravano il maggior incremento di spesa, cercando risposte alternative Questa modalità di confronto è attiva a tutt’oggi e fortemente gratificante in quanto non rappresenta una commissione di inchiesta ma un confronto tra pari che mette insieme le evidenze scientifiche con la compatibilità economica dei singoli farmaci Le cure primarie per definizione rappresentano una rete in cui i MMG, i PLS, la continuità assistenziale, l’emergenza, la distribuzione delle farmacie pubbliche e private sono gli attori presenti nel territorio, a contatto quotidiano con i cittadini da cui si rilevano i bisogni 124 ed anche le “aspettative” in termini di miglioramento della qualità di vita e salute. Compiti di questi sanitari è l’indirizzo verso le prestazioni che rispondono ai criteri delle evidenze scientifiche e della buona pratica clinica per contribuire alla sostenibilità del sistema. Per il sistema delle cure territoriali gli obiettivi di budget del 2005 sono orientati in primis alle cure primarie e quindi ai MMG e PLS prevedendo la gestione, il monitoraggio ed il controllo della loro attività. Attraverso la formazione si sono costruiti percorsi condivisi sull’uso della nuova ricetta, sulla correttezza ed appropriatezza della spesa farmaceutica, sulle liste d’attesa per la specialistica ambulatoriale ( diagnostica cardiovascolare, esami di laboratorio, esami radiologici, spesa farmaceutica prevedendo progetti innovativi e partecipando ad una sperimentazione nazionale) sull’applicazione dell’art.25 dell’accordo regionale (presa in carico codici bianchi e verdi del P.Soccorso). Altro progetto Zonale qualificante è il potenziamento dell’offerta delle cure domiciliari che ha come nodo organizzativo e tecnico di definizione del livello appropriato territoriale l’UVD. Le dimissioni protette, l’ADI, il NAD, l’ADO, Le cure palliative, la dialisi peritoneale, il ricovero in RSA negli ambiti di Fano e Fossombrone, il progetto in via di attuazione delle qualificazione della residenzialità (residenze protette), il centro residenziale diurno Alzheimer, sono livelli assistenziali territoriali a disposizione dell’UVD RELAZIONI INTRAZONALI Alcune attività di particolare rilevanza, sia per l’impegno di risorse, sia per equità di trattamento sono definite a livello provinciale o “ Area Vasta”. Tra queste quella già realizzata e di cui si è parlato nel paragrafo dell’emergenza e della continuità assistenziale, l’attività dell’emergenza o 118 la cui sede operativa è provinciale e collocata presso l’Azienda Ospedaliera San Salvatore, la responsabilità gestionale su tutto il territorio garantisce l’intervento nei termini previsti dalla legge(vedi tabella che segue). Il resoconto dell’attività 2004 nella Zona 3 è riportato al termine del paragrafo. L’altro intervento, già realizzato, è rappresentato dalla istituzione, nell’Ospedale di Pesaro, del Dipartimento Cardiovascolare Provinciale con il laboratorio per emodinamica e la capacità di intervenire, in accordo con 118, entro 60 minuti per tutto il territorio, in caso di accidente cardiovascolare acuto, fornendo un servizio equo ed appropriato per tutti i cittadini della Provincia e di sicura efficacia in termini di riduzione della mortalità. Altri accordi operativi sono stati elaborati per la riorganizzazione della rete dei laboratori provinciali (vedi determina nr. 39 del Commissario Straordinario del 11/08/2003 approvazione del “Progetto di riorganizzazione dei laboratori analisi pubblici della provincia di PesaroUrbino”) e la riorganizzazione del servizio farmaceutico. All’interno di questo ultimo progetto è in corso di autorizzazione il prontuario terapeutico provinciale. Servizi distrettuali Specialisti Poliambulatoriali ( ex SUMAI ) presso Poliambulatorio di Fossombrone : L’accesso avviene tramite prenotazione a CUP escluse le urgenze che vengono sempre garantite. Dermatologia – Oculistica – Cardiologia – Urologia – Neurologia – ORL – Odontoiatria – Psichiatria – I tempi di attesa sono stati contenuti entro gli standard regionali, compresa la neurologia con tempi di attesa inferiori ai 60 giorni. Specialistica convenzionata – volume di attività Zona Territoriale n.3 Struttura N° prestazioni 125 CENTRO CARDIOLOGICO SAN RICCARDO CENTRO MEDICO SPECIALISTICO DOTT. MARTINELLI DON GNOCCHI FISIOSPORT FANO FISIOSPORT FOSSOMBRONE LABORATORIO FLAMINIO SRL LABORATORIO GAMMA FANO ODONTOTEAM RADIODIAGNOSTICA SAN MICHELE RADIOLOGIA MEDICA DOTT. ANGELUCCI TERME DI CARIGNANO 1.443 4.958 8.106 12.297 5.386 22.159 111.095 2.217 5.289 12.216 92.938 Totale 278.104 Medicina Legale di Primo Livello Certificati Rinnovo – rilascio patenti auto e moto Certificati Rinnovo e rilascio patente nautica Certificati per rilascio – rinnovo porto d’armi Certificati sana e robusta costituzione Visite fiscali ambulatoriali per conto INPS Visite Fiscali per maternità anticipata Certificati per parcheggio portatori handicap Rilascio esenzione ticket Rilascio autorizzazioni trasporto in ambulanza Rilascio autorizzazione per ausili e presidi Polizia mortuaria Polizia cimiteriale Vidimazione registri d’infortunio Tutte le competenze vengono svolte da un solo medico ( Responsabile del Distretto ) , per le tre sedi distrettuali. Anno Cod Documento Importo 2004 VA01 FOTOCOPIE CARTELLE CLINICHE 2004 VA02 COPIE RADIGRAFICHE 2004 VA051 Retta di ricovero in ospedale 2004 VA06 BUONI MENSA (per dipendenti) 2004 VA07 Patenti A-B 2004 VA08 2004 Num Sp. Med. 3.565,00 369 36,12 3 1.981,00 1 426,42 40 20.335,41 1.301 PATENTI C-D-E 5.521,36 178 VA09 CERTIFICATI (sana e robusta costituzione ed altri) 1.156,59 74 2004 VA09 CERTIFICATI DI SANA E ROBUSTA COSTITUZIONE 185,88 12 2004 VA11 LIBRETTO SANITARIO 1.368,72 131 2004 VA12 CERTIFICATI DI PORTO D'ARMI 25.904,19 994 2004 VA14 DECRETI SALME FUORI COMUNE > 100 Km. 25,82 1 2004 VA15 Decreti Salme Fuori Comune < 100 Km 5.634,00 86 126 2004 VA16 RIMBORSI vitto familiari ed altro 3.601,68 152 2004 VA18 PATENTE NAUTICA (entro 12 miglia) 247,87 9 2004 VA19 PUNTURA CONSERVATIVA 3.651,00 46 2004 VA20 Parere igenico sanitario 192,18 1 2004 VA21 PATENTE NAUTICA (oltre 12 miglia) 165,28 4 2004 VA22 Cer. Esenz. Uso Cinture Sicurezza 77,46 3 2004 VA25 Cert. Disabile Per Parcheggio 2.705,58 102 2004 VA28 Certificazione medica per patenti 180,74 7 2004 VAES T TRASLAZIONE SALMA: PARERE 3.057,10 91 2004 VAES T1 Traslazione Salma: Sopralluogo 614,53 6 2004 VANE VISITA NECROSCOPICA CRO 1.208,36 39 2004 VAQU Cert. Per Cessione 1/5 dello Stipendio INTO 25,82 1 2004 VARE G 206,60 20 2004 VAVE Vestizione Salma S 5.035,19 44 TOTALI 87.109,90 3.715 Vidimazione Registri infortuni Centro anti – diabetico La qualità di vita è oggetto di una crescente attenzione per la centralità che il paziente sta assumendo nelle decisioni che riguardano la salute. Il punto di vista del paziente, attraverso le sue percezioni, credenze, emozioni, esperienze di vita quotidiana, diviene così un nuovo parametro, che si affianca agli indicatori medico clinici nella valutazione degli esiti di trattamenti, o di cambiamenti nello stato di salute di popolazioni generali o affette da determinate patologie. Esso si rileva tanto più importante oggi, quanto più la pratica medica ed epidemiologica si trova di fronte a quadri clinici complessi, spesso composti da più patologie ad andamento cronico. Tra queste la patologia diabetica mostra una chiara tendenza in tutti i paesi industrializzati ad un aumento sia dell’incidenza che della prevalenza. . Aperto un giorno la settimana , con accesso attraverso CUP, gestito da un’equipe composta da : Diabetologo,Dietista , Podologia e Infermiere. Numero assistiti per Comune Comune Fossombrone Montefelcino S.Ippolito Isola del Piano Serrungarina Saltara M.Maggiore al Metauro Cartoceto Assistiti 178 52 26 26 40 90 33 136 127 Distribuzione ausili e presidi Presidi per incontinenza Diabetici Colon\uro-stomizzati 487 583 36 Effettuata presso la sede di Fossombrone il mercoledì dalle ore 10,00 alle ore 12,30. CUP – Front-Offoce (Fossombrone, Calcinelli, Lucrezia) Prenotazioni Cassa Scelta revoca medico – esenzione ticket - estero Procedure per fornitura di : protesi – presidi ed ausili Autorizzazioni per Trasporti in ambulanza Distribuzione ricettari Informazioni e rilascio modulistica per medicina legale Procedure per rimborso spese Trapiantati – Tumorali – Dializzati Distribuzione di materiale sanitario per : incontinenti – diabetici – uro\colonstomizzati Personale 1 medico per tutte le competenze di “ Funzione pubblica “ ( Responsabile del Distretto ) 1 amministrativo con compiti di Segreteria 4 aministrativi Cup\Front-office\anagrafe assistiti (2 sede Fossombrone + 2 sede Calcinelli – Lucrezia ) 2 infermieri per Poliambulatorio Continuità assistenziale – Guardia medica Il servizio di continuità asistenziale si articola su le sedi di Fossombrone e Calcinelli Assicura la Continuità assistenziale dei MMG e PLS nei prefestivi, notturni , e festivi diurni. Ogni sede è dotata di stanza per il medico e di ambulatorio, e inoltre collegata direttamente con il servizio del 118 , dotata altresì di telefonia fissa e segreteria telefonica. Si riportano di seguito le prestazioni eseguite nell’anno 2004 gennaio Calcinelli dom amb 147 191 ric 141 Fossombrone ricov dom amb ric 3 42 137 93 ricov 14 febbraio 124 164 62 4 53 118 90 7 marzo 133 137 103 12 49 116 114 13 aprile 108 187 109 7 31 134 91 9 maggio 126 168 72 3 46 127 95 11 giugno 93 194 86 3 40 173 116 4 luglio 98 187 113 6 23 128 90 7 128 agosto 86 185 75 15 32 157 68 6 settembre 77 156 98 8 21 135 74 9 ottobre 100 202 122 6 36 158 116 11 novembre 111 158 136 11 25 112 68 5 dicembre 135 208 130 8 28 118 77 10 totale 1338 2137 1247 86 426 1613 1092 106 Ric= ripetizione ricetta Popolazione Distretto 31/12/2004 COMUNI Maschi Femmine Tot. Popolaz. Fossombrone 4728 4940 9668 Cartoceto 3533 3499 7032 Montefelcino 1326 1331 2657 Montemaggiore 1150 1153 2303 Saltara 2755 2838 5593 Sant'Ippolito 797 793 1590 Serrungarina 1120 1141 2261 Isola del Piano 343 331 674 TOTALE AMBITO 15752 16026 31778 Fonte: anagrafi comunali, elaborazione Osservatorio d’Ambito Schede di dimissione Ospedaliera , SDO Distretto# di FANO di FOSSOMBRONE di PERGOLA Ricoveri 2003 * 15.374 6.013 4.502 Ospedale Fano Fossombrone Pergola Dimessi 2004 15.833 2.403 2.048 Totale 25.889 Totale 20.284 • # solo dato riferito agli ospedali Regione Marche ricoveri effettuati da residenti nelle sedi distrettuali 129 ricoveri per residenti anno 2003 30.000 nr ricoveri 25.000 di FANO 20.000 di FOSSOMBRONE 15.000 di PERGOLA 10.000 Totale 5.000 0 1 distretti dim essi ospedali anno 04 25.000 nr. dim essi 20.000 Fano Fossombrone 15.000 Pergola 10.000 Totale 5.000 0 1 OSPEDALI ZONA 3 Valide al 31/12/ 2003 distretto conteggio tipo 48 0 2 A 23 D 1 L Valide al 31/12/2004 distretto conteggio tipo 75 0 4 A 25 D 1 L Rilasciate nel corso del 2004 Distretto Conteggio 27 2 2 tipo 0 A D 01 01 01 01 01 11.405 47 6.809 1 87 0 A D L R 01 01 01 01 01 12.542 75 7.371 1 116 0 A D L R 01 01 01 1137 28 562 0 A D 01 29 R 02 3.905 0 02 4.257 0 02 352 0 130 02 02 02 45 3.140 27 A D R 02 02 02 77 3.406 36 A D R 02 02 02 32 266 9 A D R 03 03 03 03 3.702 61 2.715 16 0 A D R 03 03 03 03 3.999 74 2.939 22 0 A D R 03 03 03 03 297 13 224 6 0 A D R 0 e A = patologia D = invalidita' L = danneggiati da vaccinazioni obbligatorie R = Patologie Rare Valide al 31/12/2003 sono tutte quelle rilasciate prima di quella data ed ancora valide a quella data Valide al 31/12/2004 sono tutte quelle rilasciate prima di quella data ed ancora valide a quella data Attività del 118 – Potes di Fossombrone Codice n. interventi rosso 572 verde 55 giallo 217 bianco 3 Il colore rosso indica l’urgenza e gli altri sono in valore decrescente Sert Medici 2 Psicologo 1 Ass.sociale 1 Infermiera 1 Utenza 2004 n 230 Alcolismo Nella nostra provincia accanto al consumo di alcool sotto forma di vino e superalcolici si è aggiunto l’abuso della birra, soprattutto tra i giovani, che l’utilizzano per lo sballo del venerdì-sabato sera. Per gli alcolisti cronici tradizionali, ristretti a fasce d’età superiori ai 40 anni, il recupero è difficile, perché la cronicità li ha portati all’isolamento e d’abbandono. Sia le famiglie d’origine sia quelle acquisite hanno esaurito ogni energia e ritengono ogni intervento inutile, abbandonando l’alcolista al proprio destino o agli interventi delle istituzioni. Anche l’alcolista si considera perduto e non percepisce la gravità del suo problema. Tuttavia questo aspetto dell’alcolismo ‘tradizionale’ passa in secondo ordine rispetto al fenomeno dell’abuso alcolico dei giovani, anche perché non sembra destare il dovuto allarme nelle popolazioni, che entrano in crisi solamente quando si rilevano problemi lavorativi, familiari o sociali. Nelle nostre valli il lavoro ricopre uno dei primi posti della scala dei valori socialmente importanti, fattore di emancipazione dalla famiglia e di raggiungimento dello status di adulto. Ciò determina un comportamento collettivo di ‘paradossale rassegnazione ’ 131 all’abuso alcolico a patto che non interferisca con il posto di lavoro o con la capacità di guadagno. I tentativi tradizionali di prevenzione sono totalmente inefficaci perché: a) l’uso-abuso di alcool limitato ai prefestivi è considerato un mezzo di socializzazione tra i giovani per l’effetto euforizzante e disinibente; b) le famiglie si sono adagiate al ‘male comune mezzo gaudio’, accettando le incursioni nel mondo di Bacco per non isolare il figlio dal gruppo, che accetta soltanto chi si sottopone a queste esperienze: c) la fascia d’età in esame tra i 14 ed i 16 anni percepisce la prevenzione come un’indebita ingerenza del mondo degli adulti; d) tutti i giovani hanno la presunzione di confinare l’abuso nei giorni non lavorativi. Data l’inefficacia della prevenzione, nei modi e nei tempi attuali, il problema troverà soluzione soltanto se verrà sentito pericoloso dalla coscienza sociale (istituzioni-famiglie), verrà posto in essere una prevenzione globale (modelli- mass media) con la creazione di stili di vita legato a valori individuali e collettivi diversi dagli attuali. Tabacco Il completo rispetto della legge Sirchia nei locali pubblici ha corrisposto ad un calo nelle vendite di sigarette, tuttavia ciò non ha scongiurato l’immissione nel ‘circolo fumatori’ di giovanissimi, che, pur perfettamente informati sui rischi dell’uso di tabacco, considerano la sigaretta come un rito d’iniziazione nel mondo degli adulti. La prevenzione nelle scuole risulterà inefficace (almeno nel nostro caso) finché dal mondo degli adulti non verrà dato un imput diverso. Droghe L’uso di droghe non è stato contenuto come si sperava, all’eroina si sono aggiunte la coca e le droghe sintetiche, utilizzate per lo sballo del sabato sera, considerate droghe voluttuarie e gestibili. Incidenti del sabato sera. La sicurezza stradale è un problema legato sia all’utilizzo di sostanze d’abuso e alcool nei fine settimana, sia alla ricerca del rischio come modalità adolescenziale di differenziazione e identificazione. Il gruppo come portatore di valori di riconoscimento e di prima tappa verso l’autonomia dalla famiglia potrebbe, se educato, essere punto di partenza per una prevenzione in questo senso, attraverso la sana ” responsabilità di gruppo” ( vedi l’astensione del conducente, il controllo sui limiti dell’altro, ecc ). La regolamentazione degli orari di apertura e chiusura dei locali potrebbero contribuire alla risoluzione del problema che resta essere molto preoccupante. Infezione Hiv L’infezione da virus Hiv, grazie alla maggiore informazione e consapevolezza dei tossicodipendenti, anche nel nostro territorio come in ambito nazionale ha manifestato una riduzione dell’incidenza in questa categoria di rischio: non abbiamo osservato negli ultimi anni nuove sieroconversioni per Hiv , mentre si assiste ad un prolungamento della vita dei casi conclamati con una richiesta di maggiore supporto sociale e domestico. L’incidenza dell’infezione per contagio eterosessuale rappresenta un problema aperto anche nel nostro territorio. 132 Progetto Copernico Un progetto di prevenzione che privilegi il ragazzo come soggetto di autoformazione piuttosto che come oggetto di un processo educativo. Il tentativo di operare una vera e propria rivoluzione copernicana nelle strategie della prevenzione: il ragazzo è il sole che illuminerà gli interventi di prevenzione che, come pianeti, gli ruoteranno attorno. Realizzazione di un’indagine sui bisogni degli adolescenti, con particolare riguardo alle problematiche legate al disagio e all’utilizzo di sostanze; Diffusione report: diffusione report dell’indagine effettuata sui bisogni degli adolescenti, attraverso le agenzie educative del territorio ed i servizi semiresidenziali rivolti ai ragazzi PRINCIPALI BISOGNI EMERSI: necessità di condividere al meglio il proprio tempo con gli amici; necessità di individuare figure di riferimento “significative”; necessità di essere informati su alcuni argomenti di particolare interesse (sostanza, proprio corpo, sessualità ecc.) Predisposizione, in collaborazione con l’ASUR, di un piano di interventi da effettuare presso i Centri di Aggregazione esistenti sul territorio e nelle scuole, fra cui: OBIETTIVO I: Promozione MARCHIO DI PROGETTO: logotipo che individui ogni azione prodotta dal progetto, dalle iniziative al materiale pubblicitario Pubblicità integrata dei servizi sul territorio: CIC, CAG, IG, SER.T, ASSOCIAZIONI, DISTRETTO ecc.: produzione di materiale promozionale dei diversi servizi presenti sul territorio dedicati alla prevenzione ed alla cura del disagio giovanile CONVEGNO su giovani e prevenzione: con modalità originali, in cui i giovani non rappresentino tanto l’oggetto della discussione, quanto il soggetto. I ragazzi dovrebbero essere i protagonisti del convegno, i primi attori, ai quali sarà data la parola attraverso interviste e reportage. Gli stessi ragazzi dovranno coinvolgere anche il “mondo adulto” per un’autodefinizione della propria immagine ed identità. Una sorta di convegno “a rovescio”, in cui le problematiche legate al disagio emergano soprattutto attraverso il fattore emotivo, prima che strettamente razionale. OBIETTIVO II: Formazione Formazione integrata operatori CAG, operatori sanitari ed educatori: le problematiche legate al disagio giovanile (dal bullismo, alla depressione adolescenziale, dai comportamenti a rischio all’assunzione di sostanze), affrontate congiuntamente dai diversi agenti educativi e sanitari: dagli operatori dei CAG, ai medici generici fino agli insegnanti, con la prospettiva di promuovere nel tempo una rete integrata di interventi. La formazione, conseguente ad un protocollo fra ASUR, scuole e Ambito Territoriale, dovrebbe prevedere moduli integrati promossi dai diversi enti coinvolti. Anche in questo caso la formazione verterà in primo luogo sul fattore emotivo ed esperienziale, prima ancora che sulla trasmissione di semplici nozioni. OBIETTIVO II: Attività presso i CAG Attività informative e formative svolte presso i CAG in forma corsuale e laboratoriale: realizzazione di laboratori “strategici” inseriti all’interno della programmazione dei Centri di Aggregazione, consistenti in percorsi di educazione a rovescio. Anziché colpevolizzare i comportamenti sbagliati assunti dai ragazzi, verranno semplicemente proposte, laddove possibile, buone prassi. Anziché sostenere ad esempio che alcuni cibi sono nocivi per una 133 corretta alimentazione, verrà invece proposto positivamente il loro “utilizzo sapiente” e moderato. Anziché demonizzare l’alcol (le demonizzazioni creano più proseliti che non i buoni esempi…), potrebbe essere valorizzato il “buon bere”, il bere per gustare e non per ubriacarsi, il degustare al posto del tracannare. Anziché inveire contro forme di divertimento individualizzanti (si pensi allo sballo del sabato sera in discoteca), potrebbero essere promosse attività di danza per coppie o di gruppo. Anche le modalità con cui questi messaggi potranno essere passati, dovrebbero indurre il maggior coinvolgimento possibile: non corsi di alimentazione, ma un divertente laboratorio di cucina in cui vengano anche affrontate questioni afferenti alla qualità dei cibi. Ove possibile sarebbe importante coinvolgere anche operatori di alcuni settori, come quello eno-gastronomico e ricreativo. Approfondimento di tematiche legate al disagio attraverso il mezzo cinematografico: utilizzo del mezzo cinematografico come strumento privilegiato per esprimere positivamente la creatività dei ragazzi, per produrre aggregazione e per responsabilizzare gli adolescenti coinvolti in un progetto finalizzato alla realizzazione di un prodotto. La cinematografia appare infatti il mezzo più appropriato e polivalente per consentire ai ragazzi di esprimersi a diversi livelli, da quello della narrazione a quello della recitazione, della tecnica, dell’arte, della musica, della regia e via dicendo. Attraverso la realizzazione di brevi filmati sarà anche possibile approfondire alcune tematiche che più strettamente concernono le problematiche legate al disagio dei più giovani (si pensi alla solitudine, all’isolamento, alle difficoltà di rapporto e di inserimento). - Giornate della Prevenzione Organizzazione di più giornate dedicate al tema della prevenzione, da svolgersi in diversi Comuni dell’Ambito, con attività (artistiche, musicali, teatrali e di altro genere) realizzate dai Centri di Aggregazione. Nell’occasione potrebbero essere anche presentati i piccoli progetti cinematografici di cui al punto precedente. L’iniziativa per favorire in primo luogo la partecipazione ed il protagonismo dei ragazzi ed in secondo luogo per richiamare l’attenzione su problematiche legate al mondo dell’adolescenza, affrontate direttamente dai ragazzi. E’ auspicabile la collaborazione delle scuole presenti nei diversi Comuni dell’Ambito. OBIETTIVO IV: Coinvolgimento altri enti o categorie Giochi di ruolo condotti da psicologi Introduzione di forme di sostegno e di approfondimento psicologico rivolte ai ragazzi, attraverso l’utilizzo di giochi di ruolo, nel tentativo di offrire spunti proficui per la riflessione personale, secondo un'ottica educativa e pedagogica. Anche in questo caso sarà da privilegiare il tono emotivo del messaggio che consenta da un lato l'acquisizione di nuove e specifiche informazioni e rappresentazioni mentali, e dall'altro la possibilità di una scelta il più possibile critica e motivata. Questo tipo di attività si presta in modo particolare ad essere in stretta collaborazione con le scuole. Attività di formazione-informazione su utilizzo di sostanze psicotrope e dipendenze patologiche: Parallelamente all’attività sopra descritta sarà opportuno avviare un processo di consapevolezza dei danni arrecati dall’utilizzo di sostanze. Anche in questo caso sarà da privilegiare nel lavoro con i ragazzi, il momento "formativo" anziché quello "informativo", utilizzando tecniche di intervento e di coinvolgimento attivo dei partecipanti (simulate, circle time, esercizi di attivazione, ecc.), rivolte all'intera personalità dei ragazzi e non solo 134 alla loro sfera cognitiva. Nell’ottica di un progetto “rovesciato”, in cui i ragazzi siano i protagonisti della propria formazione e presa di coscienza, sarebbe particolarmente utile attivare forme di “educazione fra pari”, convinti di una comunicazione più efficace e coinvolgente. Anche in questo caso, l’intervento direttamente a cura del SERT si presta ad essere attuato in collaborazione con le scuole. Collaborazione con le autoscuole per la promozione della guida sicura L’utilizzo saggio di un mezzo, di qualsiasi mezzo, non viene soltanto dalla capacità tecnica di adoperarlo, ma anche dalla modalità “emotiva” con cui vi si approccia. Anche il più abile guidatore, potrebbe mettere a repentaglio la propria vita e quella altrui se l’utilizzo del mezzo avvenisse in maniera comunque sconsiderata. Anche in questo caso non si tratta di negare il piacere della guida, ma di attivare le capacità dei ragazzi che si accingono a guidare un mezzo per la prima volta di apprezzare l’utilizzo dell’autoveicolo in modo piacevole e sicuro. L’introduzione di un breve percorso psicologico all’interno della formazione, essenzialmente tecnica, promossa dalle autoscuole potrebbe in questo caso risultare vantaggiosa. L’iniziativa è realizzabile con la collaborazione ed a carico della Provincia di Pesaro e Urbino e della CRI di Fossombrone. DESTINATARI: ragazzi fra gli 11 ed i 18 anni degli otto Comuni dell’Ambito (1.200 nelle scuole, 400 circa nelle attività). Operatori dei servizi ricreativi, sanitari e scolastici (80 circa). MODALITA’: Le attività sono previste presso i Centri di Aggregazione, le scuole, gli edifici e luoghi pubblici presenti sul territorio ricompreso nei Comuni dell’Ambito. L’intera progettazione, cogestita dall’Ambito Territoriale 7 e dal Distretto Sanitario di Fossombrone, si è avvalsa e si avvarrà della collaborazione di un tavolo di lavoro specifico con rappresentanti delle scuole, dei servizi dedicati agli adolescenti, dei ragazzi medesimi, dei genitori, delle parrocchie, dell’Università di Urbino. Un ruolo di particolare rilievo è assunto dal Ser.T in stretta collaborazione con il Distretto Sanitario. DURATA: ottobre 2005 / settembre 2006 OBIETTIVI INTERMEDI: Coinvolgimento diretto dei ragazzi; Avvio protocolli d’intesa Distretto, Ser.T e scuole Avvio attività di auto-formazione e auto-informazione RICADUTE SUL TERRITORIO: Sensibilizzazione diffusa sulle problematiche della devianza e del disagio giovanile. Aumento delle frequentazioni dei servizi dedicati ai ragazzi sul territorio; Avvio di collaborazioni integrate dei servizi. Casa circondariale Circa 200 detenuti Tossicodipendenti 1\4 circa Viene assicurata l’assistenza da parte del Ser.T per i reclusi affetti da HIV e per i 135 tossicodipendenti Dr Paolo Rinolfi Gia da anni i medici di Continuità Assistenziale garantiscono le visite durante le ore di non attività della guardia medica interna. E assicurata la fornitura di farmaci . Si sta attivando il servizio di fornitura di protesi sociale ai detenuti affetti da adentulia o comunque privi di gran parte dell’apparato dentario che determinano importanti problemi di masticazione, con un preventivo di spesa di circa 25.000 euro. Relazione sull’organizzazione dell’attività consultoriale Anno 2004 DENOMINAZIONE Servizio di Attività Consultoriale e minorile Nel distretto sanitario viene svolta l’attività consultoriale territoriale di prevenzione e assistenza sanitaria –psicologica -sociale rivolto al singolo, alle coppie ed alle famiglie nelle diverse fasi della vita. Con la costituzione dei Distretti Sanitari è stato istituito un “Servizio Attività Consultoriale e Minorile”con responsabilità di coordinamento delle attività sociali e psicologiche e di collegamento con le attività più strettamente mediche,collocato nel Dipartimento Materno Infantile dell’ASUR n.3. Figure professionali: Assistente Sociale, Psicologa, Ostetrica, Ginecologo Organigramma personale 1 assistente nella sede di Fossombrone con orario dedicato 12 h stt. 1 assistente sociale nel presidio di Calcinelli con orario dedicato 10 h sett. 1 psicologa nel presidio di Calcinelli e Fossombrone con orario dedicato 24 h sett. 1 psicologa nella sede di Fossombrone con contratto libero prof. a 20 h sett. 1 ostetrica a tempo pieno 1 ginecologo 3 accessi sett. MODALITA’ DI ACCESSO: Si accede liberamente e su appuntamento, senza impegnativa del medico curante. Non è prevista nessuna partecipazione alla spesa ad eccezione del ticket prestazioni mediche. SEDI DEL DISTRETTO DI FOSSOMBRONE Uffici di Fossombrone via Kennedi- aperto tutti i giorni Presidio di Calcinelli via Carducci-aperto tutti i giorni Presidio di Lucrezia –due accessi settimanali-vengono garantite solo alcuni interventi 136 POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO Presidio ambulatoriale di Calcinelli : Cartoceto ab.7032,Serraungarina ab.2261,Montemaggiore ab.2303,Saltara ab.5593 Popolazione complessiva n.31.778 abitanti Sede di Fossombrone: Fossombrone ab.9668,Sant’Ippolito ab.1590,Isola Del Piano ab.674,Montefelcino ab.2657 ELENCO DELLE ATTIVITA’ ISTITUZIONALI ATTIVITA’ Le principali attività consultoriale che vengono svolte nel distretto sanitario sono : Il Sostegno alla famiglia e tutela dei minori: segretariato sociale,accoglienza e orientamento ai servizi consulenza e sostegno a coppie e genitori con problemi socio-economici o psicorelazionale; assistenza psicologica per i problemi della coppia e della famiglia,anche in ordine alla problematica minorile segnalazioni al T.M.per maltrattamenti, trascuratezza o per abbandono indagini sociali per il Tribunale Minorenni e per la Procura per i reati compiuti da minori valutazione psico-sociale della famiglia segnalata dal TM o Procura e indagine di personalità del minore e valutazione delle capacità genitoriali affidamento al servizio sociale per azioni di controllo e sostegno inserimento di bambini in comunità o in case famiglie in situazioni di maltrattamento e abuso intrafamiliare presa incarico, terapia familiare e psicoterapia individuale e di coppia mediazione familiare, sostegno alla genitialità L’adozione e affidamento dei minori selezione e valutazione delle coppie per affido/adozione, indagine psico-sociale al Tribunale al fine dell’acquisizione dell’idoneità per l’adozione nazionale e internazionale; preparazione delle famiglie all’affido e all’adozione,attraverso azioni integrate con gli operatori dell’UPS e del Comune.Per quanto riguarda l’adozione nel 2004 sono stati organizzati incontri di gruppo tenuti dalla psicologa ,con la finalità di formazione informazione e di preparazione all’adozione vigilanza su anno di affido preadottivo inserimento in famiglia affidataria e sostegno,relazioni periodiche al Tribunale Minorenni; collaborazione con il comune per la parte economica e assicurativa; sostegno alla famiglia di origine in collaborazione con gli operatori dell’UPS e del Comune di residenza; Gravidanza e parto corsi di preparazione al parto 137 progetto “Mamme insieme dopo la nascita”, incontri post-partum per favorire l’attaccamento sicuro madre-figlio visite ambulatoriali e domiciliari post-partum Tutela della salute della donna: ambulatorio ginecologico prevenzione e diagnosi precoce dei tumori femminili consulenza per la contraccezione centro di informazione e consulenza per i disturbi della menopausa corsi di ginnastica osto-articolare per donne in menopausa Inoltre il consultorio offre: consulenza ad insegnanti per bambini con problemi socio-familiari e psicologici: incontri di educazione alla salute nella scuola media inferiore e superiore: spazio adolescenti: consulenza psicologica e psicoterapia individuale di adolescenti con problemi affettivo-relazionali DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ ATTIVITA’ DI INFORMAZIONE E PREVENZIONE Nella delibera Regionale n.202/98 “Indirizzi per l’organizzazione del servizio e delle attività consultoriale pubbliche e private”si riconosce come nell’ambito delle tematiche consultoriale siano emerse,negli ultimi anni,problematiche e patologie nuove sempre più gravi che richiedono iniziative,interventi,prestazioni professionali di prevenzione e di particolare specializzazione da parte di operatori chiamati a dare risposte adeguate e competenti a una vasta gamma di problematiche sanitarie,sociali e psicologiche che confluiscono nella sfera individuale,familiare e sociale degli individui. In particolari siamo riusciti a realizzare le seguenti progetti e attività: - Progetto di educazione alla sessualità e per la prevenzione dei disturbi legati all’alimentazione,che è stato realizzato presso le scuole medie inferiori e superiori presenti nel distretto di Fossombrone e Calcinelli; - Progetto Pollicino -formazione del personale (psicologi e assistenti sociali) per la prevenzione del maltrattamento e dell’abuso all’infanzia,organizzato dall’ASURn3 a cui hanno partecipato tutti gli operatori del Distretto di Fossombrone e Calcinelli; -Progetto “Mamme insieme dopo la nascita” realizzato nella sede di Fossombrone con un’attività di sostegno alla genitorialità per i neo genitori. -Progetto spazio Adolescenti –servizio di prevenzione e trattamento di problematiche adolescenziali e dei disturbi dell’alimentazione attivo presso la sede di Fossombrone. GRAVIDANZA E PARTO - TUTELA DELLA SALUTE DELLA DONNA Nell'anno 2004 gli interventi del Consultorio Familiare, che sono stati erogati a sostegno della coppia nell'ambito della gravidanza, del parto e della salute della donna durante tutto l'arco della vita, hanno avuto come strumenti operativi: Attività ambulatoriale ostetrica, Attività ambulatoriale ginecologica, Corsi di preparazione alla nascita, Visite domiciliari al puerperio. 138 AMBULATORIO OSTETRICO L'ambulatorio ostetrico ha svolto attività di sorveglianza sul normale andamento della gravidanza, attraverso visite, ecografie ostetriche e monitoraggio biofisico. Esso ha svolto inoltre attività di prevenzione e d'informazione, volto a garantire un adeguato sviluppo della gravidanza e un fisiologico espletamento del parto. L'accesso alle strutture viene effettuato attraverso prenotazione al C.U.P. ginecologico, che distribuisce le prestazioni negli ambulatori ostetrico-ginecologici per un numero di tre giornate settimanali a Fossombrone e una giornata a Calcinelli. Il personale medico e l'organizzazione degli ambulatori è assicurata dagli operatori della U.O. d'ostetricia e di ginecologia dell'ospedale di Fano. L'ecografie previste dai protocolli sono state eseguite in presidi di secondo livello su richiesta del medico specialista. CORSI DI PREPARAZIONE AL PARTO Nel 2004 sono stati condotti n° 5 corsi di preparazione alla nascita con un numero di circa 12 gestanti per ogni corso per un totale di 60-65 partecipanti. I corsi sono gestiti dall'Ostetrica e prevedono incontri con operatori medici specialisti, ginecologi e psicologi dell'A.S.U.R. n. 3 di Fano. Ogni corso ha avuto la durata di due mesi con incontri settimanali mirati a promuovere il benessere psicofisico della gestante, le competenze e le conoscenze necessarie per dare alla coppia genitoriale, un buon grado di conoscenze e di sostegno durante il terzo trimestre d gravidanza. Ai gruppi di preparazione alla nascita, che vengono svolti all'interno dell'ospedale di Fossombrone, hanno libero accesso i futuri padri con possibilità di discussione e di confronto sulla gestione delle problematiche della gravidanza e del parto. Le attività che vengono svolte sono: illustrazione dell'andamento fisiologico della gravidanza e del parto, ginnastica dolce e stretching Yoga, training autogeno, respirazione addominale, rilassamento perineale. VISITE DOMICILIARI IN PUERPERIO Nella prima settimana dalla dimissione, le puerpere che hanno espletato il parto presso l'unità operativa d'ostetricia dell'ospedale di Fano, sono state visitate dall'ostetrica del distretto che ha controllato il normale andamento del puerperio (lochiazioni, sutura perineale, involuzione uterina, parametri vitali) dell'allattamento e della gestione del neonato nei primi giorni di vita. Oltre a fornire una prestazione d'ordine medico-sanitaria, le visite domiciliari hanno come finalità la precoce identificazione di situazioni socio-ambientali disagiate e di condizioni a rischio per lo sviluppo di depressione post- partum, che se presenti vengono segnalate alle figure psico-socio assistenziali del Consultorio per una successiva presa in carico. AMBULATORIO GINECOLOGICO Nell'ambulatorio ginecologico è stata svolta nel 2004, attività di prevenzione di diagnosi dei tumori femminili con particolare riguardo al rumore della cervice e dell'endocervice uterina attraverso esami citologico, colposcopie, e DTC. E' stata, inoltre, svolta attività di prevenzione e consulenza durante tutto l'arco della vita sessuale della donna, informazione, metodi contraccettivi, prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale, informazione e consulenza rivolta alla donna nell'epoca 139 dell'adolescenza, della vita fertile e della menopausa L'attività di Screening e Pap test è stata svolta dall'ostetrica su tre giorni settimanali a Fossombrone, due giorni a Calcinelli e un giorno a Lucrezia. CONSULENZA E SOSTEGNO SOCIALE PSICOLOGICA –SANITARIA FAMIGLIA E TUTELA MINORI ALLA Nel 2004 gli interventi e le prestazioni che sono state garantite dagli operatori del distretto sanitario di Fossombrone ( assistente sociale e psicologa) hanno riguardato sia la famiglia nel suo complesso, garantendo interventi di aiuto di sostegno e di consulenza e terapia a coppie con problemi relazionali a famiglie multiproblematiche a minori con problemi adolescenziali. Trattamento psicoterapeutico:l’utenza infantile,adolescenziale e adulta del Distretto Sanitario può usufruire oltre che di interventi diagnostici e di consulenza,anche di psicoterapie rivolte al singolo alla coppia alla famiglia a l gruppo.Le psicoterapie che sono state garantite sono molto inferiori alle necessità per carenza di personale e sono state garantite quasi esclusivamente a situazioni espressamente richieste dall’Autorità giudiziaria. DATI RIGUARDANTI L’ATTIVITA’ CONSULTORIALE NELL’ANNO 2004 DATI riguardanti l’attività della Psicologa del Presidio di Fossombrone –Calcinelli Anno 2004 Consulenze Diagnostica Mediazione Familiare. Relazione Tribunali 766 189 18 112 Corsi post.parto 18 Incontri Gruppi di di Psicoterapia inform. educ. alla Per salute adozione nelle scuole 18 52 incontri 692 L’attività di educazione alla salute svolta nella scuola ha coinvolto 790 ragazzi delle Medie e delle Superiori Argomenti: educazione alimentare N .29 incontri Educazione sessuale e all’affettività N.23 incontri TOTALE UTENTI IN CARICO N.358 133 Fossombrone 219 Calcinelli 140 Mediazione Familiare: il servizio di mediazione familiare è rivolto alle coppie con figli minori ed è finalizzata principalmente ad aiutare i genitori a trovare accordi soddisfacenti nell’ambito della separazione o divorzio. Gruppi post-parto “progetto :Mamme dopo la nascita” è un’attività iniziata nel 2004, gli incontri vengono tenuti dalla psicologa del distretto.Nel 2004 sono stati costituiti due gruppi con 8 incontri per gruppo,con una media di partecipanti di n10 genitori con neonati.La finalità principale è quella di promuovere sentimenti di accettazione e riconoscimento delle emozione legate alla maternità, facilitare l’attaccamento sicuro nella relazione madre- figli. Educazione alla sessualità ed alla affettività Per soddisfare le richieste di consulenze fatte dalle scuole e per approfondire le problematiche psico-relazionali legate alla sessualità sono stati garantiti incontri informativi presso le Scuole Medie Inferiori e Superiori presenti nel territorio sulla fisiologia della riproduzione e sullo sviluppo psico-affettivo nelle diverse fasi evolutive. Progetto prevenzione dei disturbi alimentari Lo scopo del progetto è quello di prevenire il disagio adolescenziale legato ai disturbi alimentari quali la bulimia e l’anoressia,sempre più diffusi tra i giovani.Sono stati effettuati 19 incontri presso le Scuole Superiori e ha coinvolto 302 alunni di età compresa tra i 14 e i 18 anni. Spazio Adolescenti I colloqui individuali vengono garantiti presso le sedi del Distretto Sanitario di Fossombrone . Possono essere richiesti direttamente dagli adolescenti o essere inviati dalle Strutture scolastiche o dai genitori. DATI riguardanti l’attività della Assistente Sociale del Presidio di Fossombrone e Calcinelli Anno 2004 N° colloqui 403 N°visite domiciliari 123 N° relazioni tribunale 123 N°4 incontri équipe integrata affido N°4 incontri per progettazione attività per minori e adolescenti N° 6 incontri per integrazione sociosanitaria TOTALE UTENTI IN CARICO N.158 Fossombrone 117 Calcinelli 41 L’adozione di minori Per quanto riguarda l’adozione nazionale e internazionale è stata costituita l’èquipe integrata con protocollo d’intesa tra ASUR e Ambito Territoriale n° 7 operativa dal 16 141 Dicembre 2003. Da segnalare è l’attività di formazione e informazione per le coppie che intendono adottare che è stata effettuata nel 2004 dalla Psicologa dell’ASUR .L’attività è stata fatta in gruppo, sono stati attivati nel 4 gruppi con un totale di 18 partecipanti. Dati 2004 Coppie seguite dall’èquipe adozione 9 Minori adottati 6 Fasce di età 0-3 Coppie non idonee 1 3-6 1 Coppie in attesa di adozione 2 6-10 1 10-14 2 N.bam. 2 L’affidamento al servizio sociale dell’ASUR –Distretto di Fossombrone La tutela dei minori che vede come strumento giuridico il provvedimento di affidamento al servizio sociale emesso da Tribunale Per I Minorenni. I dati riportati evidenziano che nonostante le disposizioni legislative riconoscono che la competenza in materia è del servizio sociale del Comune sono tanti i minori che vengono affidati agli operatori del consultorio. Il provvedimento di affidamento emesso dal T.M. prevede un’azione di controllo di sostegno di consulenza continua nei confronti delle famiglie e dei minori coinvolti, con l’obbligo per gli operatori di relazionare ogni tre mesi al Tribunale Minorenni. Rispetto agli anni passati c’è una diminuzione delle richieste di indagine sociale richieste dalla Procura presso il TM all’assistente sociale del consultorio, ciò è dovuto al riconoscimento della competenza a carico dell’Ente comunale, invece c’è un costante e considerevole aumento delle richieste di valutazioni psicologiche, di elaborazioni di profili di personalità e di valutazione delle capacità genitoriale, richieste dal Tribunale Minorenni a carico degli psicologi dell’ASUR. Dati 2004 Minori in affidamento servizio sociale ASUR 18 Minori collocati in comunità o in affid.extrafam. Minori segnalati in attesa di provv. 5 3 Fossombrone Montefelcino 0 0 0 Isola del Piano 0 0 1 Sant’Ippolito 3 0 1 Comune di residenza 142 Serrungarina 1 1 Saltara 8 1 3 Montemaggiore 4 1 2 Cartoceto 8 5 7 12 1 Totale 40 Corso di ginnastica di prevenzione della patologia osteo-articolare per donne in menopausa Il corso di ginnastica ha avuto inizio nel Gennaio 1993 e si svolge presso la palestra messa a disposizione dal Comune di Fossombrone; la frequenza è bisettimanale,le lezione sono tenute da personale qualificato.Possono accedere al corso donne al di sopra dei 45 anni .Il corso è gratuito. Dati anno 2004 n.donne frequentanti 53 n.incontri 80 n.ore effettuate 240 n.incontri di informazione 4 ATTIVITA’ DIRETTE E INDIRETTE DI INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA Gli operatori del consultorio nelle figure dell’assistente sociale e della psicologa hanno partecipato ai tavoli di lavoro e agli incontri dell’Uffico di Piano indetti dall’Ambito Territoriale Sociale n°7 per la progettazione e la concertazione di interventi a favore dell’infanzia dell’adolescenza e sostegno alla genitorialità di cui alla L.R.9/03, per la stesura e l’attuazione di protocolli d’intesa per la costituzione dell’èquipe integrata per le adozioni e per l’affidamento familiare. Partecipazione a corso per l’integrazione socio-sanitaria organizzato dall’ASUR zona 3 con dirigenti della Sanità e del Sociale. Il protocollo d’intesa tra ASUR e i Comuni dell’Ambito Territoriale n°7 per la costituzione dell’èquipe integrata per l’adozione dei minori è stato adottato il 16 Dicembre 2003 ed è diventato operativo nel 2004. Il protocollo d’intesa tra ASUR e i Comuni dell’Ambito Territoriale n° 7 per la costituzione dell’èquipe integrata per assicurare gli interventi riguardanti l’affidamento familiare è stato adottato il 18 Dicembre 2004. 143 Sono stati effettuati nel 2004 n° 5 incontri per la concertazione e l’attuazione dei suddetti protocolli n° 4 incontri per la progettazione di attività e servizi a favore dell’infanzia e dell’adolescenza di cui alla LR 9/03 n° 6 incontri per la partecipazione ai tavoli di lavoro e agli uffici di piano indetti dall’Ambito Territoriale n°7 in materia di integrazione socio-sanitaria CONSIDERAZIONI E PUNTI DI CRITICITA’ Il personale sociale e psicologico è appena sufficiente per gestire l’emergenza soprattutto per l’aumento della domanda diretta di assistenza da parte della popolazione immigrata ( sia straniera che dal sud dell’Italia) con difficoltà di integrazione e per l’aumento costante delle problematiche minorili legate ad una complessa serie di fattori e di devianze che stanno portando gli operatori ( Assistenti Sociali e Psicologi) ad occuparsi quasi esclusivamente della casistica segnalata dal Tribunale dei Minori,dalla Procura presso il T.M. e dai Tribunali Ordinari in tema di separazione e divorzio. Tutta l’attività psicologica per l’utenza adulta del Distretto di Fossombrone e Calcinelli è effettuata da una psicologa con un contratto libero professionale sottoposto a riconferma annuale.Inoltre il par-time dell’assistente sociale di Calcinelli non copre il fabbisogno orario per una zona ad alta densità di popolazione giovane e con un’alta percentuale di famiglie multiproblematiche. Si ritiene che l’esiguità del personale presente rende impossibile portare avanti l’attività progettuale e la realizzazione di progetti di prevenzione e informazione che sono stati attivati nel 2004 e che hanno riscontrato gradimento e utilità .In particolare progetti come quello dello spazio adolescenti ,come mamma insieme dopo la nascita,e le attività di educazione alla salute nelle scuole sono interventi che andrebbero sviluppati ma che invece è difficile che si riusciranno a garantire nei prossimi anno. La valutazione multidimensionale del bisogno nell’Area Adulti, Minori disabili Il D. lgs 229/99 definisce le prestazioni socio-sanitarie tutte le attività atte a rimuovere bisogni complessi della persona che richiedono, unitamente: Azioni per la tutela della salute Azioni di protezione sociale per migliorare il contesto familiare e ambientale, favorire le relazioni interpersonali e consentire un efficace inserimento sociale delle fasce deboli. I Comuni e l’ASUR Zona Territoriale attuano interventi integrati attraverso la messa in rete dei propri servizi,condividono che si possono realizzare interventi efficaci attraverso lo sviluppo di un sistema integrato della gestione delle rispettive competenze socioassistenziali, sociali a rilievo sanitario e sanitarie; costruiscono un sistema integrato di gestione che si presti in particolare a rispondere a quelle che sono le caratteristiche comuni alle aree ad elevata integrazione socio-sanitaria: Utenza che evidenzia bisogni complessi e multidimensionali; Interventi che richiedono un elevato livello di integrazione trà attività sociali e sanitarie; Finalità degli interventi legate in prevalenza ad obiettivi di natura socio-assistenziale e socio-riabilitativa; 144 Approccio progettuale per ogni singolo soggetto; Modalità di valutazione multidimensionale per l’accesso ai servizi ed alle prestazioni che richiedono l’integrazione professionale tra comparto sanitario e sociale mediante equipe di valutazione multidisciplinare:nel modello socio-sanitario convergono figure professionali con competenze sociali e sanitarie che operano in equipe minima o in equipe multiprofessionali per offrire all’utente una risposta coordinata e continuativa ai bisogni che esprime, evitando sovrapposizioni. Le aree dell’Integrazione socio-sanitaria L’integrazione socio-sanitaria si colloca prevalentemente nei settori: Materno infantile, Handicap, Anziani, Patologie psichiatriche, Dipendenza da droga, alcool e farmaci, Malattie sociali, Patologie derivate da HIV, Patologie oncologiche. In tali aree il modello socio-sanitario è l’unica modalità di risposta che attua la continuità tra azioni di prevenzione, cura e riabilitazione, ovvero percorsi assistenziali integrati per facilitare il mantenimento o il reinserimento nell’ambiente di vita. Le azioni L’integrazione socio-sanitaria va attuata a livello istituzionale, gestionale e professionale. A livello gestionale l’integrazione tra i servizi AUSL e servizi comunali si esplica attraverso varie forme: Convenzione: l’Azienda o il Comune assorbe la gestione di un singolo servizio tramite convenzione; Delega: il Comune trasferisce l’esercizio delle funzioni socio-assistenziali “o sociali a rilievo sanitario” disegno di legge 229/99 alla A.S.L. che vi provvede all’interno del proprio assetto; Accordo di Programma: l’Azienda U.S.L. e il Comune sottoscrivono contenuti comuni finalizzati alla realizzazione di attività di integrazione. L’Accordo di Programma ( sottoscrivibile solo da amministrazioni pubbliche ) può acquisire la veste formale di un protocollo di intesa quando intervengono nell’erogazione dei servizi integrati anche i soggetti del terzo settore o i soggetti no profit. A livello professionale l’integrazione si realizza tramite equipe multiprofessionali di operatori che elaborano percorsi ed attuano interventi per le diverse problematiche e condividono i progetti personalizzati. Gruppi misti a carattere interistituzionale ( figure professionali comunali e figure professionali Zona Territoriale 3 Fano ASUR) procedono sul piano metodologico di lavoro per fasi successive secondo le aree di competenza delle Attività socio-sanitarie ad alta integrazione, così come dettato da relativo Atti di indirizzo e coordinamento in materia di integrazione: ricognizione dei punti di forza/debolezza e dei nodi problematici del processo di lavoro, attraverso un confronto orizzontale ed una comune verifica dei singoli aspetti tecnico operativi; esplorazione ed individuazione di specifiche soluzioni organizzative a partirea dall’analisi degli attuali dispositivi di azione ed integrazione; 145 verifica del processo di produzione del servizio, indicando possibilmente spirali di ottimizzazione dei processi realizzativi del servizio stesso. Tipologia delle funzioni socio-sanitarie e sanitarie a rilievo sociale nell’Area Adulti e Minori Disabili Ambito 7 N° 154 progetti personalizzati Area Adulti e minori disabili Funzioni socio-sanitarie- N° 203 soggetti disabili con prestazioni sanitarie a rilievo sociale Area adulti e minori disabili Ambito 7 N° 105 progetti integrati per l’integrazione sociale n. 25 assistenza domiciliare n. 18 assistenza educativa art.12 n.22 ass dom. Indiretta part. gravità n. 25 Strutture residenziali a ciclo diurno n. 9 Interventi educativi per lo svantaggio e sostegno scolastico del. N. 1558 del 18/11/2003.,Centri di aggregazione N° 35 progetti per l’integrazione scolastica art. 14 Stage formativo sc.sup. N° 14 progetti per l’integrazione lavorativa art.17 borsa lavoro-socio-assistenziale pre-inserimento lavorativo Tirocinio formativo Prestazioni diagnostiche,riabilitative,terapeutiche e di consulenza specialistica Valutazioni neurologiche neuropsichiche,neuromotorie.logopediche,fisi atriche,eventuale sostegno e intervento psicoterapeutico individuale o di gruppo. Assistenza ai disabili attraverso interventi diretti al recupero funzionale e sociale dei soggetti affetti da minorazioni fisiche,psichiche,psichiche o sensoriali e tramite prestazioni domiciliari, ambulatoriali, semiresidenziali. Grafico 1 : soggetti disabili Zona territoriale 3 Fano 146 1800 1600 1400 844 1200 1000 641 608 800 600 400 336 316 270 203 200 Totale Adulti Minori 458 415 79 124 305 0 Ambiton. Ambito 6N° disabili 7N°disabili 203 429 292 188 Totale N°Progetti N° Soggetti disabili personalizz con progetti Zona Ter. 3 ati Totale 641 844 608 458 Adulti 336 79 415 316 270 Minori 305 124 429 292 188 Numero soggetti e numero dei progetti personalizzati integrati nell’Area Adulti Minori disabili Zona Territoriale 3 Fano 1420 1220 1020 Totale 608 820 620 420 220 Minori 458 Adulti 348 292 188 138 270 316 Totale disabili con progetti Zona Ter 3Fano N° progetti personalizzati 210 110 50 60 AMBITO 6 N° soggetti con progetti AMBITO 7 N° soggetti con progetti 20 Nel 2004 la popolazione complessiva residente nell’Ambito Sociale n°6, n°7 è di 134114 abitanti, risultano diversamente abili con valutazione multidisciplinare del bisogno in Equipe UMEE/UMEA n.844 soggetti, di questi n. 458 (270 UMEA,188UMEE) hanno avuto un progetto personalizzato integrato redatto da figure professionali provenienti dall’area sanitaria e da quella sociale. Si evidenzia il numero maggiore di progetti personalizzati rivolti a soggetti disabili di età 147 compresa tra i 19 e i 65 anni. Nell’Ambito Territoriale Sociale 7 avente Fossombrone Comune Capofila, risultano diversamente abili n.203 soggetti, 79 adulti e 124 minori. Per 110 soggetti disabili( 60 UMEA,50 UMEE) sono stati redatti n.154 progetti personalizzati integrati, 67 progetti personalizzati integrati rivolti ad adulti disabili e 87 progetti rivolti a minori disabili. 500 458 450 400 348 350 250 200 150 Adulti 270 300 210 188 154 138 110 60 100 67 50 87 Minori Totale 50 0 Ambito 6N°soggetti con Ambito 7N°soggetti con Totale soggetti con progetti Ambito 7 N° progetti Adulti 210 60 270 67 Minori 138 50 188 87 Totale 348 110 458 154 I gruppi di lavoro nell’area disabili adulti e minori hanno condiviso: la possibilità di progettare interventi di tipo semiresidenziale fortemente integrati con la rete territoriale dell’UMEA, finalizzati al raggiungimento dei livelli possibili di autonomia attraverso la predisposizione di un progetto individualizzato PEP. Il percorso integrato nella valutazione multidimensionale del bisogno nel disabile inserito al Centro Socio Educativo Riabilitativo Diurno. L’elaborazione di un diagramma di flusso UMEA. L’elaborazione della scheda progetto, attivazione interventi e verifica dei risultati conseguiti redatti dagli operatori dell’Unità Multidisciplinare Età Adulta UMEA e condivisa dalle figure professionali dei Servizi Sociali dei Comuni. L’elaborazione della scheda progetto verifica progetto personalizzato PEP relativa al soggetto diversamente abile inserito al CSER che ha terminato l’obbligo scolastico e per il quale non è prevedibile nel breve periodo un inserimento lavorativo. Corso di aggiornamento sulle Vineland che prevede una formazione in rete delle figure professionali sanitarie e sociali coinvolte nella verifica del progetto personalizzato PEP del disabile al CSER. L’elaborazione di un diagramma di flusso che delinea i rapporti tra l’Istituzione scolastica,l’Unità Multidisciplinare Età Adulta, i Servizi Sociali dei Comuni e il Centro per l’Impiego. Progettazione condivisa del Protocollo d’intesa Zona territoriale n. 3 ,Comuni e Scuole dell’Ambito Territoriale Sociale n. 7 Individuazione priorità protocollo d’intesa da realizzare a breve termine Comuni Ambito 7, Provincia ( Centro per l’Impiego) Zona territoriale 3 Fano finalizzato alla promozione degli inserimenti lavorativi ai disabili. Partecipazione a gruppi tematici sulla disabilità Partecipazione ai tavoli spontanei sulla disabilità 148 Sistema informativo integrato:controllo crociato delle azioni integrate,ricognizione dell’offerta sanitaria a rilievo sociale e dell’offerta socio-sanitaria in ogni comune; individuazione della popolazione di riferimento delle anagrafe dei Comuni al 31 .12.di ogni anno. Condivisione sull’utilizzo di strumenti omogenei di valutazione e sull’individuazione di un linguaggio comune. Obiettivi a breve termine I Comuni dell’ Ambito Territoriale Sociale n.7 e la Zona Territoriale 3 Fano Asur elaborano progetti personalizzati integrati condividendo l’attivazione del progetto,la verifica, i tempi e l’eventuale rinnovo del progetto stesso. Eventuale utilizzo di schede- progetto UMEA-CSER. Tipologia disabilità adulti Ambito 6,Ambito 7 500 400 300 Ambito 6 200 Ambito 7 Totale Totale Ambito 7 Ambito 6 100 0 Psicofisico Fisico Plurimo Sensoriale Ambito 6 208 114 7 7 Ambito 7 51 20 2 6 Totale 258 134 9 13 Totale 415 La valutazione multidimensionale del bisogno del disabile inserito in struttura residenziale a ciclo diurno CSER Il Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 ha posto l’integrazione socio-sanitaria tra i principi fondamentali del sistema sanitario italiano e come uno dei punti di riferimento per la graduale transizione del sistema dalla “sanità “ alla “salute”. Il Piano dedica particolare attenzione ai servizi territoriali, indicando l’obiettivo fondamentale di costruzione di una “rete integrata di servizi sanitari e sociali per l’assistenza ai malati cronici, agli anziani,ai disabili” L’atto di indirizzo e coordinamento sull’integrazione sociosanitaria ( Dpcm 14 febbraio 2001) indica la necessità di garantire una capacità di valutare i bisogni in modo integrato, 149 di elaborare progetti personalizzati, di condividere le responsabilità in ordine alla loro realizzazione, di valutare insieme con le persone e le loro famiglie i risultati conseguiti. L’ articolo 2 dell’atto di indirizzo sull’integrazione sociosanitaria ( Dpcm 14 febbraio 2001) chiarisce che ogni progetto va articolato con riferimento a fattori osservabili descrivibili in termini di: funzioni psicofisiche limitazioni all’autonomia nella vita quotidiana modalità di partecipazione alla vita sociale fattori di contesto ambientale e familiare Queste indicazioni del Dpcm 14 febbraio 2001 tengono conto dei contenuti dell’Icidh-2 e anticipano nel nostro paese quanto proposto dall’Organizzazione mondiale della salute ( OMS) con l’ICF. Nel predisporre l’ICF è stata utilizzata l’integrazione tra due distinti modelli, quello medico-sanitario e quello sociale. Il primo considera i problemi personali strettamente connessi a cause patogene, che come tali richiedono prestazioni di cure mediche o assimilabili. Al contrario, il modello sociale contestualizza il bisogno e i possibili interventi in una cornice più ampia, dove sono meglio riconoscibili le determinanti sociali dei problemi, nonché le diverse fonti di risorse per affrontarli. Condizioni per una valutazione integrata del bisogno nell’ICF e nell’atto di indirizzo sull’integrazione sociosanitaria. Parte 1: funzionamento e disabilità Funzioni e Componenti Strutture Funzioni Corporee Domini Attività partecipazione Area di (compiti, azioni) Strutture Corporee Parte 2: fattori ambientali e Fattori ambientali Fattori personali vita Influenze esterne su Influenze funzionamento e interne su disabilità funzionamen to e disabilità Who 2002 NEL PRIMO PASSAGGIO SONO STATI INDIVIDUATI GLI STRUMENTI IDONEI A VALUTARE LE TRE DIMENSIONI GENERALI INERENTI IL SETTORE COGNITIVO E COMPORTAMENTALE, IL SETTORE FUNZIONALE E ORGANICO, IL SETTORE SOCIO-AMBIENTALE E RELAZIONALE. Il colloquio clinico raccoglie informazioni sulla percezione/interpretazione del problema da parte dell’utente e della famiglia e sulla percezione/interpretazione del problema da parte del clinico. L’osservazione diretta del soggetto permette il rilevamento e la descrizione “oggettiva” di comportamenti,sintomi e funzioni coinvolte nell’organizzazione del disturbo. L’uso di strumenti standardizzati ( Wais-R, Vineland) è volto alla misurazione del disturbo in termini di tipologia, di gravità, di modificazioni nel tempo. Il progetto personalizzato viene redatto in due momenti diversi: in ingresso valutazione multiprofessionale del bisogno in Equipe U.M.E.A. (scheda progetto UMEA)con predisposizione del progetto di vita del soggetto diversamente abile 150 considerando il funzionamento e la disabilità delle principali funzioni corporee,delle capacità adattive e del modo in cui i fattori di contesto ambientale e sociale facilitano l’interazione e l’integrazione sociale e lavorativa. dopo l’inserimento al Centro Socio-Educativo-Riabilitativo-Diurno verifica in struttura del progetto personalizzato (P.E.P. scheda- progetto CSER ) redatto dall’educatore in equipe minima o multiprofessionale(UMEA) con eventuale monitoraggio delle abilità e dei bisogni del disabile in presenza di cambiamenti significativi. Il percorso integrato per l’inserimento del disabile che ha terminato l’obbligo scolastico e per il quale non è prevedibile nel breve periodo un inserimento lavorativo è riportato nello schema seguente. FASI Azioni 1 Individuazione di strumenti idonei a valutare il settore cognitivo-comportamentale, funzionale-organico, socioambientale e relazionale (WAISR, Vineland…) e omogenei di valutazione in accordo con UMEA. 2 Redazione della scheda progetto: valutazione multiprofessionale del bisogno in Equipe UMEA, predisposizione del progetto di inserimento in struttura residenziale a ciclo diurno 3 Verifica progetto personalizzato PEP redatto dall’educatore in equipe minima o multiprofessionale (UMEA) con monitoraggio delle abilità e dei bisogni del disabile Percorso informativo e formativo in rete per gli educatori individuati(due per Centro ) di tutti i Centri Educativi Riabilitativi Diurni ubicati nei Comuni degli Ambiti territoriali Sociali 6,7. Sperimentazione e monitoraggio del progetto 4 5 Soggetti coinvolti Frequenza Tempi della verifica 4 mesi Test di livello Primo gruppo : medici,psicologi,pedagogista,logopedista,assistenti Ogni due anni sociali,educatore.(UMEA) Secondo gruppo condivisione utilizzo strumenti Scale funzionamento omogenei di valutazione: assistenti sociali comuni,rappresentanti adattivo associazioni ,rappresentanti cooperative, educatori Vineland dei Centri SocioEducativi riabilitativi annuale diurni,responsabile del progetto Coordinamento Adulti Minori Disabili,Integrazione sociosanitaria, Coordinatore Umea,Coordinatrice Ambito Territoriale 7,Coodinatrice Disabilità Ambito 7. Primo gruppo : medici,psicologi,pedagogista,logopedista,assistenti sociali,educatore.(UMEA) Secondo gruppo assistenti sociali comuni,rappresentanti associazioni ,rappresentanti cooperative, educatori dei Centri SocioEducativi riabilitativi diurni,responsabile del progetto Coordinamento Adulti Minori Disabili,Integrazione sociosanitaria, Coordinatore Umea,Coordinatrice Ambito Territoriale 7,Coodinatrice Disabilità Ambito 7. Educatori dei Centri, figure professionali Annuale su schedadell’UMEA(medico o/e psicologo) assistente progetto sociale Comune modulo Maggio2005 EstateAutunno 2005 Le figure professionali Dotazione dell’ U.O.S UMEE Dotazione organica dell’U.O.S. UMEA Assistenti Sociali Pedagogista Psicologi Neuropsichiatri Infantili Dipendenti U.O. Neuropsichiatria Infantile OSP. FANO Logopedisti Terapisti della Riabilitazione FKT Terapista riabilitazione-Psicomotricista Assistenti Sociali Educatore Coordinatore UMEA Educatori Centro diurno Neurologo SUMAI 8 h sett. N. 2 Fisiatra a richiesta N. 1 logopedista a richiesta Psicologo 3 h sett. 151 DISTRETTO DI FANO popolazione complessiva 102336 abitanti Fano ab 60872, Mondolfo ab. 11476, Monteporzio ab . 2398, San Costanzo ab. 4322, Piagge ab.980, Pergola ab. 6864 , Fratte Rosa ab. 1015, Frontone ab. 1354, San Lorenzo in Campo ab. 3405, , Mondavio ab .3925 , Orciano ab 2257, Barchi ab . 978, San Giorgio ab. 1316, Serra Sant’ Abbondio ab. 1174 FANO Presidio Ambulatoriale Via Fanella Fano via Tazzoli U.O. NPI Clinica Ospedale Fano UMEE Distretto Sanitario FANO Assistente Sociale 36 h sett. Neuropsichiatra Infantile 21 h sett. Psicologa 20,5 h sett. Logopedista 20 h sett. Logopedista 20 h sett. Logopedista part-time 8 h sett. Logopedista part-time 18 h sett. Logopedista- Psicomotricista 28 h sett. (Dipend. Cooperativa) Terapista riabilitazione FKT 30 h sett. Terapista riabilitazione FKT 12 h sett. (Dipend. Cooperativa) U.O. Clinica NPI OSPEDALE FANO Logopedista 6 h sett. 2 NPI U.O. NPI Osp. 11,3h sett. Complessive 2 Psicologi convenzionati 9 h sett. Complessive Co-Co-Co Assistente Sociale 36 h sett. ( Fano,Orciano,Cartoceto,Saltara) Educatore 36 h sett. 2 Educatori 36 h sett. Centro diurno Neurologo SUMAI 8 h sett. per tutta l’ASUR Fisiatra a richiesta. Psicologo 3 h sett. UMEA Presidio Ambulatoriale di Mondolfo Mondolfo ab.11476,San Costanzo ab. 4322,Monteporzio ab.2398 UMEE UMEA Ass. Sociale 8 h sett. Neuropsichiatra 5 h mensili (1,2 h sett.) Ass. Soc Psicologo 6 h sett. Fisiatra Logopedista 6 h sett. 8 h sett. a richiesta Presidio Ambulatoriale di Pergola + Presidio Ambulatoriale di Mondavio Pergola ab. 6864,San Lorenzo ab. 3405, Fratte Rosa ab.1015, Frontone ab.1354,Serra Sant’Abbondio ab. 1174 Mondavio ab. 3925, Orciano ab.2257, San Giorgio ab.1316, Barchi ab.987, Piagge ab.980. UMEE UMEA Ass. Sociale 10 h sett. Ass. Sociale 10 h sett. Pedagogista 20 h sett. Pedagogista 4 h sett. Psicologa 10 h mensili (2,5 sett.) Fisiatra a richiesta Neuropsichiatra Infantile 5 h mensili (1.2 h sett.) Logopedista 12 h sett. Parte-time DISTRETTO DI FOSSOMBRONE popolazione complessiva 31778 abitanti Presidio Ambulatoriale Calcinelli (Saltara) Cartoceto ab.7032, Serrungarina ab.2261 Montemaggiore ab. 2303,Saltara ab. 5593 152 UMEE Ass. Sociale Psicologa Neuropsichiatra Infantile Logopedista 8 h sett. 16 h sett. 5 h mensili ( 1,2h sett.) 20 h sett. Parte-time UMEA Ass. Sociale Della Chiara Distretto Sanitario Fossombrone Fossombrone ab 9668, Sant’Ippolito ab.1590, Isola del Piano ab.674,Montefelcino ab. 2657 UMEE Ass. Sociale Pedagogista Psicologa Neuropsichiatra Infantile Logopedista 10 h sett. 20 h sett. 10 h mensili (2,5 sett.) 5 h mensili (1.2 h sett.) 12 h sett. Parte-time UMEA Ass. Sociale Pedagogista Fisiatra 10 h sett. 4 h sett. a richiesta AMBIENTE 2004 AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N. 7 Ambito Territoriale Sociale n. 7 avente quale capofila il Comune di Fossombrone Nel 2004 la popolazione complessiva residente nell’Ambito Territoriale Sociale n. 7 avente Fossombrone Comune capofila è di 31778 abitanti, con fascia d’età 0-18 di n. 5768 di cui n. 124 con valutazione multidisciplinare del bisogno in Equipe UMEE, classificati (L.104) e con 23 nuove entrate. La fascia d’età da 19-64 anni è di 19527 abitanti di cui risultano n.79 i soggetti con valutazione multidisciplinare del bisogno in Equipe UMEA, classificati (L104) e con 9 nuove entrate. Si riporta la distribuzione dei cittadini distinti per Comune di residenza. Minori in situazione di disabilità UMEE Fossombrone Isola Montefelcino Montemaggiore Cartoceto S.Ippolito Saltara Serrungarina 153 < 18 anni Ambito Territoriale Sociale n. 7 ANNO 2004 Comune Anno 2004 n. utenti Fascia età con interventi 0-18 L.104 1636 42 129 2 453 19 307 3 1065 15 1336 26 421 13 421 4 5768 124 Fossombrone Isola del Piano Montefelcino Sant’Ippolito Saltara Cartoceto Serrungarina Montemaggiore Totale < 18 anni Ambito Territoriale Sociale n. 7 ANNO 2004 Ass. dom Ass. Educ. Fossombrone Isola del Pia Montefelc Scuola Obbligo Integraz. scol Scuola Obbligo Integraz.s col Sup. 6 9 2 3 5 2 0 Saltara 4 9 9 1 1 1 2 2 4 Serrungar 12 3 1 Montemaggio Totale Stage Form 0 Sant’Ip Cartoceto .Centri . Ass. aggre.ed Dom. ucativi Ind.Pa rt.grav 14 13 1 1 3 9 10 27 7 1 Progetti Personalizzati < 18 anni 14 Ass. dom . art. 12 13 Ass. educativa art. 12 9 Centri di aggregazione ,educativi ( no L.R. 18/96 ) 10 assistenza domiciliare indiretta sit. particolare gravità 34 (27 +7) Integrazione scol inf. Sc. Obbligo + superiori Integrazione scol. Art.14 SASH 1 Stage formativo 6 educatore domiciliare con Provincia 154 Ambito Territoriale Sociale n. 7 avente quale capofila il Comune di Fossombrone > 18 anni ANNO 2004 Adulti in situazione di disabilità UMEA Fossombrone Isola Montefelcino S.Ippolito Saltara Cartoceto Montemaggiore Serrungarina Comune Anno n. utenti 2004 con Fascia età interventi 19-64 L.104 Fossombrone 22 5814 Isola del Piano 0 387 Montefelcino 12 1593 Sant’Ippolito 3 963 Saltara 9 3508 Cartoceto 26 4449 Serrungarina 2 1369 Montemaggiore 5 1444 Totale 79 19527 155 Ambito Territoriale Sociale n. 7 ANNO 2004 L.R. 18/96 > 18 anni Ass. Ass Ass. Ed. Do Dom m. Ind. sit. part .gra vità Fossombrone Isola del Piano Montefelcino Sant’Ippolito Saltara Cartoceto Serrungarina Montemaggiore Totale 6 4 5 5 11 2 11 12 B orsa Centr Borsa lavoro o soc lavor preEd. o inseri socio mento lavorat assist ivo enzial e C\0 ente privat o 2 6 0 5 1 4---1 4 2 3 2 25 0 Progetti personalizzati L.R 18/96 > 18 anni • 5 Ass. educ • 11 Assistenza domestica (SED) • 12 Assistenza domiciliare indiretta sit. particolare gravità • 2 Borsa Lavoro pre-inserimento lavorativo • 0 Borsa lavoro socio-assistenziale c\o Ente privato • 9 Borsa lavoro socio-assistenziale c\o Ente pubblico • 25 Centro Socio-educativo • 3 Tirocinio formativo 156 Borsa Tirocin lavoro io socio- Form. assiste nziale C\0 ente pubbli co 1 7 3 1 9 3 2.2.2 Fase conoscitiva di bisogni e domanda Nel sistema integrato di servizi promosso dalla 328/2000 la fase conoscitiva dei bisogni del territorio rappresenta il punto di partenza per la programmazione partecipata dei servizi sociale e sanitari. L’analisi dei bisogni e della domanda di servizi rappresenta un processo complesso che necessita di strumenti specifici e strutturati per la loro rilevazione che saranno definiti nel corso di questo triennio. Nel triennio 2003-2005, infatti, l’ambito è stato impegnato nel processo di consolidamento delle modalità di partecipazione e concertazione per la programmazione degli interventi sul territorio. In questo contesto, quindi, tutte le occasioni di incontro con gli stakeholders del territorio hanno rappresentato un momento di rilevazione dei bisogni e della domanda di servizi. In particolare, l’interazione con il Centro Servizi Volontariato e con i partecipanti ai diversi tavoli di lavoro rappresenta l’occasione privilegiata per la raccolta dei bisogni e della domanda di servizi nel territorio. All’interno dei singoli tavoli tematici sono, inoltre, definiti dei tavoli tecnici ristretti al fine di approfondire specifici progetti e interventi. La convocazione periodica dell’Ufficio di Piano con i referenti dei comuni, della comunità montana e dell’asur rappresenta, inoltre, un’occasione di scambio fondamentale per la definizione congiunta dei bisogni del territorio La costruzione del profilo di comunità ha permesso la conoscenza approfondita del territorio e dei suoi bisogni, attraverso la raccolta sistematica delle informazioni in collaborazione con l’INPS, l’osservatorio regionale e provinciale delle politiche sociali e i diversi attori e servizi presenti sul territorio (distretto sanitario, istituti scolastici, case di riposo ecc.). Nei mesi di aprile e di maggio 2005, sono stati, inoltre, organizzati una serie di incontri con gli stakeholders delle politiche sociali nei singoli comuni appartenenti all’ambito. L’invito a partecipare agli incontri è stato esteso all’intera popolazione del comune. Il 24 giugno 2005 è stato convocato il tavolo per la concertazione per la programmazione congiunta dei servizi. Al fine di consolidare la governance locale dei servizi del territorio il tavolo con l’intento di essere molto rappresentativo, ha coinvolto i diversi stakeholders del territorio: rappresentanza dei sindacati, associazioni di volontariato, fondazioni, scuole, ecc. L’ambito ha anche realizzato una serie di indagini su determinati gruppi target al fine di rilevare i bisogni specifici. Per esempio, sono stati oggetto di indagine alcuni centri di aggregazione del territorio e i giovani del territorio. L’ambito ha, inoltre, strutturato la partecipazione dei giovani ai momenti decisionali sui servizi e le attività che li riguardano identificato un gruppo di giovani che collaborano attivamente a progetti e iniziative. Per il triennio 2005-2007, l’ambito sta lavorando per la definizione di un progetto di valutazione dei servizi del territorio che possa comprendere anche una raccolta sistematica dei bisogni e delle domande dei servizi. L’ambito, infatti, intende promuovere e diffondere la cultura della valutazione che ponga la ricerca valutativa quale strumento indispensabile a fianco dei servizi per un loro periodico ripensamento in termini di efficacia ed efficienza. 157 A questo fine, da marzo 2005, l’ambito ha avviato una collaborazione con l’Istituto di Sociologia dell’Università ‘Carlo Bo’ di Urbino. I dettagli del progetto di valutazione saranno illustrati nel paragrafo apposito di questo Piano di zona. 2.2.3 Fase conoscitiva dell’offerta dei servizi Si rimanda al relativo allegato. Si veda inoltre l’introduzione di ogni Sezione di Piano per Area di intervento. Hanno collaborato alla fase conoscitiva l’Ufficio di piano, lo Staff, la Provincia, l’Osservatorio regionale, le Associazioni, le scuole e il Distretto Sanitario. 2.2.4 Fase conoscitiva delle risorse In collaborazione con l’Ufficio di Piano è stato rilevato il livello organizzativo dei Comuni relativamente alle risorse umane e strutturali degli uffici dei servizi sociali comunali. In altra sezione di Piano è anche descritta la struttura organizzativa del Distretto Sanitario. In relazione anche alle disposizioni della L.R. 20/02 e L.R. 9/03 la fase conoscitiva ha approfondito particolarmente le risorse umane e strutturali dei servizi residenziali e semiresidenziali per anziani, minori, persone in difficoltà ecc. A livello di Ambito è stato anche dato spazio alla rilevazione delle risorse delle associazioni di volontariato, dei luoghi di aggregazione, quali circoli cittadini, musei, sport ecc. pubblici e privati, con particolare riferimento all’infanzia, adolescenza, famiglie e giovani, vedi Guida dei Servizi pubblicata nel febbraio 2005. Relativamente alla presenza delle cooperative sociali ci si è avvalsi delle informazioni degli albi regionali integrandole con altri dati più aggiornati a disposizione. Segue prospetto delle risorse umane nei Comuni dell’Ambito, mentre per le altre informazioni si ritiene non potere riportare i dettagli in questo Piano di Zona ma rinviare ai documenti a disposizione di questo ufficio. COMUNI AMBITO TERRITORIALE N.7: SERVIZI SOCIALI Risorse umane e personale addetto alla Promozione, Informazione Progettazione e Amministrativo COMUNE DI FOSSOMBRONE Risorse umane 1+ 1 p.t Tot. ore settimanali 48 2 72 1 30 n. Personale dipendente con responsabilità Personale dipendente amministrativo ed esecutivo Collaboratori a progetto/Incarichi professionali Volontariato 1 (per 5 mesi) 1 Altro U.P.S. - locali adibiti ad uffici: n. 4 158 18 10,5 COMUNE DI SALTARA Risorse umane 1+ 1 p.t Tot. ore settimanali 48 1 36 1 7 n. Personale dipendente con responsabilità Personale dipendente amministrativo ed esecutivo Collaboratori a progetto/Incarichi professionali Volontariato Altro U.P.S. - locali adibiti ad uffici: n. 2 COMUNE DI SANT’IPPOLITO Risorse umane 1 p.t. Tot. ore settimanali 12 1 3,5 n. Personale dipendente con responsabilità Personale dipendente amministrativo ed esecutivo Collaboratori a progetto/Incarichi professionali Volontariato Altro U.P.S. - locali adibiti ad uffici: n. 2 COMUNE DI CARTOCETO Risorse umane 1 p.t. Tot. ore settimanali 12 1 36 1 30 1 1 25 7 n. Personale dipendente con responsabilità Personale dipendente amministrativo ed esecutivo Collaboratori a progetto/Incarichi professionali Volontariato Altro U.P.S. - locali adibiti ad uffici: n. 2 COMUNE DI SERRUNGARINA Risorse umane 1 p.t. Tot. ore settimanali 15 1 p.t. 2 n. Personale dipendente con responsabilità Personale dipendente amministrativo ed esecutivo 159 Collaboratori a progetto/Incarichi professionali Volontariato Altro U.P.S. - locali adibiti ad uffici: n. 1 1 3,5 COMUNE DI MONTEFELCINO Risorse umane n. Personale dipendente con responsabilità 1 p.t. Personale dipendente amministrativo ed esecutivo 1 Collaboratori a progetto/Incarichi professionali Volontariato Altro U.P.S. - locali adibiti ad uffici: n. 1 Tot. ore settimanali 5 24 (fino a maggio 2005 a tempo pieno) 1 3,5 COMUNE DI MONTEMAGGIORE Risorse umane 1 p.t. Tot. ore settimanali 22 1 p.t. 7 1 3,5 n. Personale dipendente con responsabilità Personale dipendente amministrativo ed esecutivo Collaboratori a progetto/Incarichi professionali Volontariato Altro U.P.S. - locali adibiti ad uffici: n. 1 COMUNE DI MONTEMAGGIORE Risorse umane n. Personale dipendente con responsabilità 1 p.t. Personale dipendente amministrativo ed 1 p.t. esecutivo Collaboratori a progetto/Incarichi professionali Volontariato Altro U.P.S. 1 - locali adibiti ad uffici: n. 1 160 Tot. ore settimanali 22 7 3,5 2.3 INTERPRETAZIONE DEL PROFILO DI COMUNITÀ 2.3.1 Punti di forza Forte senso di appartenenza della popolazione al territorio Buon vicinato Crescita grado istruzione Buon stato di conservazione dell’ambiente Aumento demografico Esperienza di programmazione territoriale Esperienza di gestione associata Coincidenza territoriale con il Distretto Sanitario Crescita consistenza associazioni di volontariato Presenza di cooperative sociali Esperienza di coordinamento territoriale Modesta dimensione territoriale Modesto numero di comuni Buona partecipazione del Comitato dei Sindaci Ottimo rapporto con dirigenti scolastici Distretto sanitario e Dipartimenti 2.3.2 Punti di debolezza invecchiamento della popolazione in alcuni comuni carenza del trasporto pubblico locale insufficienti opportunità di adeguato inserimento lavorativo dei giovani, persone in disagio e soggetti svantaggiati carenza di personale degli enti locali addetto al sociale insufficiente strutturazione dell’ente capofila mancato rafforzamento dell’Ambito non coincidenza tra Ambito e Comunità Montana sviluppo economico diseguale costo elevato delle abitazioni e degli affitti esplosione demografica di alcuni comuni contro una lentezza di adeguamento dell’offerta dei servizi 2.3.3 Potenzialità Disponibilità al lavoro di rete da parte degli enti pubblici e ASUR Facilità di coordinamento e programmazione intercomunale in relazione al modesto numero dei Comuni facenti parte dell’ambito Aumento demografico a livello di Ambito Aumento del numero degli immigrati in relazione allo sviluppo economico e demografico Maggior raccordo tra le politiche locali e le politiche regionali 2.3.4 Incognite Incertezza delle risorse derivanti dai fondi nazionali, regionali e provinciali Difficoltà di reperimento di importanti risorse da parte di Fondazioni Non concomitanza tra le varie programmazioni, comunale, regionale, di ambito, distrettuale e zonale per differenti tempi di approvazione bilanci e piani Assenza di un modello di impostazione dei bilanci comunali più funzionale a dettagliare la spesa sociale in relazione alla programmazione Incertezza della conoscibilità del fenomeno immigrazione in relazione alla programmazione dei servizi 161 3. OBIETTIVI E PRIORITA’ GENERALI DEL PIANO DI ZONA 3.1 PRIORITA’ E SCELTE OPERATIVE DEL PIANO DI ZONA Rafforzamento giuridico ambito territoriale sociale Il Piano regionale, avendo impostato la riforma su 24 Ambiti omogenei, ha puntato decisamente alla programmazione sovracomunale incentivando, di conseguenza, forme di gestione associata dei servizi. Dal 2003 è stata avviata positivamente la fase sperimentale legata alla redazione dei Piani Sociali di Zona. In vista della nuova fase di programmazione (2005/07) la Regione ha individuato tra le priorità da perseguire il consolidamento degli Ambiti e la ridefinizione della figura del Coordinatore. Configurazione giuridica Ai fini del consolidamento dell’Ambito non si può prescindere dalla individuazione di una configurazione giuridica che possa garantire un efficace ed organico assetto funzionale ed operativo. La Regione ha riaffermato la volontà di non imporre un modello uniforme, lasciando ai territori la facoltà di proporre specifiche modalità, sulla base delle caratteristiche del proprio contesto di riferimento e utilizzando le forme consentite dall’attuale normativa. Nel territorio dell’Ambito 7 giusta Deliberazione della Giunta Comunale di Fossombrone Ente Capofila n. 113/25/06/2002è stato previsto all’interno della struttura organizzativa del Comune di Fossombrone l’istituzione di un servizio di Staff del Sindaco, nella sua esclusiva qualità di Sindaco del Comune Capofila dell’Ambito Sociale Territoriale n. 7, servizio denominato Ufficio del Coordinatore di Ambito”. Nel periodo settembre/giugno 2004 detto Ufficio è stato composto oltre che dal Coordinatore anche da una professionalità di responsabile dipendente del Comune Capofila con spese a carico Comune. Per alcuni periodi l’ufficio si è avvalso di collaboratori a progetto con spese a carico Ambito e in orario extralavorativo da altro lavoratore del Comune Capofila con spese sempre a carico Ambito. Attualmente il Comune Capofila mette a disposizione un amministrativo per 20 ore alla settimana, dipendente di una Cooperativa sociale con spese a suo carico, e sono attive due collaborazioni a progetto con spese a carico Ambito. Dal settembre 2002 la Giunta Comunale del Comune Capofila assegna al Coordinatore di Ambito anche la gestione finanziaria delle spese ed entrate afferenti a tutte le attività dell’Ambito. Il contratto di lavoro del Coordinatore di Ambito prevede tutte le attribuzioni dirigenziali previste e disciplinate dal combinato disposto degli art. n. 7 e 109 del Dlgs 267/00 ed quelle generali di cui al punto 2.2 Funzioni delle linee guida, anche le competenze gestionali. La attribuzione delle funzioni gestionali direttamente al Coordinatore ha favorito la realizzazione del Piano di Zona e dei vari interventi gestiti direttametne a livello di ambito in termini di efficienza ed efficacia potendo le scelte politiche e programmatorie trovare immediata traduzione negli atti amministrativi. Il Coordinatore di fatto assomma le funzioni di 162 - “facilitatore” e interfaccia significativo con la Regione la cui azione è finalizzata allo sviluppo della governance locale e regionale nella programmazione, concertazione e coprogettazione dei servizi a livello territoriale - dirigente dello specifico “Ufficio di Ambito” in relazioni alle decisioni del Comitato dei Sindaci assolvendo a compiti di coordinamento generale a livello d’Ambito e di programmazione dell’’Area che riguarda in via esclusiva i servizi sociali all’interno della struttura organizzativa per il territorio degli otto Comuni, in attuazione dei servizi ed interventi delegati dai Comuni e programmati a livello di Ambito e gestiti in forma associata Sviluppo possibile: Non essendo coincidente il territorio dell’A.T. con quello della Comunità Montana di Fossombrone non è facilmente prefigurabile, come per altri territori vicini soluzioni che vedano nella Comunità Montana stessa, quale associazione dei Comuni la coincidenza con l’Ambito. Il Comitato dei Sindaci nella seduta del 16 giugno 2005 ha stabilito di avviare un confronto specifico sul tema del rafforzamento dell’ambito con la presenza dei segretari comunali dei diversi Comuni. Si attendono inoltre dalla Regione ulteriori indicazioni e specificazioni in relazione alla previsione dell’Ufficio Unico. Il Coordinatore d’Ambito viene designato dal Comitato dei Sindaci tra i soggetti in possesso dei requisiti previsti (Albo regionale) e sulla base della valutazione della specifica preparazione professionale maturata, e nominato dall’Ente Comune di Fossombrone a tempo determinato. Per garantire la sua operatività sarebbe opportuno che la funzione di Coordinatore d’Ambito venga assegnata per un congruo periodo minimo che coincida con la durata del Piano Sociale di Zona pluriennale (3 anni) e un massimo coincidente con il mandato amministrativo dei Comuni (5 anni). Fondi regionali per l’Ambito sociale Definita l’identificazione territoriale e organizza tra ATS e il Comune Capofila, o altra soluzione in relazione alle indicazioni della Regione, in presenza delle condizioni di coincidenza sopra richiamate, la parte dei fondi regionali destinati alla gestione dei servizi associati (percentuale da definire rispetto al Fondo Unico) all’Ambito Sociale dovranno essere trasferiti, in presenza di delega, direttamente all’ Ente Capofila, al fine di garantire la continuità nel tempo dei servizi programmati. Essendo la gestione associata dei servizi una delle principali finalità della Legge 328/2000 e del Piano regionale, va inoltre prevista una forma di incentivazione nei finanziamenti. Compatibilmente con i tempi di definizione degli stanziamenti, la programmazione regionale va garantita in tempi utili alla formulazione dei bilanci degli Enti locali, evitando la frammentazione su bandi specifici. I territori dovranno rispettare le linee di indirizzo regionale, lasciando loro margini di flessibilità nella programmazione locale sulla base dei bisogni evidenziati da ciascun contesto. 163 PRIORITA’ E RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE Riferimenti Programmazione regionale servizi Infanzia e Adolescenza con i Piani di Ambito sociale. LR9/03 Servizi e Strutture OBIETTIVI PER L’AMBITO Nidi d’infanzia e Centri per l’infanzia con pasto e sonno Raggiungere almeno il 10% della popolazione 0-3 sul territorio dell’Ambito territoriale La situazione di partenza vede 2 Nidi a gestione comunale (Fossombrone e Saltara) con la disponibilità di posti complessiva pari a 48. Quali servizi privati già autorizzati ai sensi della L.R. 9/03 è funzionante a Saltara “Coccolandia” con capacità recettiva di 18 posti ed a Montemaggiore “L’Albero Azzurro” con capacità di 7 posti. Il totale complessivo di capacità recettiva di 73 posti pari al 5,9%. Il Piano di Zona Triennale prevede l’aumento di tale dotazione a partire da settembre con l’avvio a Cartoceto di un Nido di cui è titolare il Comune per 30 posti e a Montefelcino, in forma consorziata con i Comuni di Isola del Piano e Serrungarina, per 21 posti. Con tale potenziamento sarà raggiunto l’obiettivo regionale minimo previsto al 10%. Raggiungere il 3 % della popolazione 0-3 dell’Ambito territoriale Avviato a Saltara un Centro per l’infanzia a carattere stagionale estivo per 12 utenti, pari all’1% della popolazione presa a riferimento. A Cartoceto è funzionante un servizio di baby-sitteraggio privato, “La Giostra”, per 24 bambini. Almeno uno per Ambito In questa tipologia di servizio troviamo una vasta gamma di offerta a cura di tutte le Amministrazioni comunali con una capacità recettiva elevatissima (di norma viene accolta tutta la domanda) per attività però prettamente stagionale. Almeno uno ogni 1.000 o 2.000 abitanti minorenni o, comunque, almeno uno per Ambito Ambito LR9/03 Centri per l’infanzia Ambito LR9/03 Spazi bambini e famiglie Ambito LR9/03 Centri di aggregazione bambini adolescenti 164 Ambito LR9/03 Servizi itineranti Ambito LR9/03 Servizi domiciliari Ambito LR9/03 Servizi di sostegno alle funzioni genitoriali Ambito LR9/03 Progetti sperimentali Fossombrone a gestione comunale per 50 bambini dai 6 agli 11 anni funzionante tutto l’anno e a Montemaggiore (“Peter Pan”) a gestione privata per 40 bambini circa. Si affiancano a questi servizi a carattere permanente una molteplicità di offerte a carattere stagionale estivo organizzate da tutti i Comuni. Almeno uno per Ambito territoriale E’ presente un’offerta a carattere stagionale da parte di diversi Comuni (Ludobus, Biblox ecc.) Almeno uno per Ambito In corrispondenza alla durata dell’anno scolastico: a livello di Ambito è stato avviato il servizio educativo domiciliare (”Promozione Agio”) già a partire da gennaio 2004 a favore di circa 90 bambini circa di tutti i Comuni: servizio autorizzato ai sensi della L.R. 9/03 ed in via di adozione apposita Carta dei Servizi; il Comune di Fossombrone gestisce un Centro Diurno Socio-Educativo per 26 minori della scuola dell’obbligo. I Comuni di Montefelcino, Saltara e Sant’Ippolito in collaborazione con l’Ambito hanno attivato nel c.a. un apposito servizio educativo domiciliare. Si affianca anche un’iniziativa a carattere stagionale. Almeno una iniziativa per Ambito territoriale adeguatamente articolata A livello comunale sono stati previsti in alcuni enti locali interventi di sostegno economico per famiglie con minori ed uno sportello per il servizio informativo e formativo di sostegno alla genitorialità. Una iniziativa per Ambito territoriale articolata secondo le indicazioni regionali. Si intende avviare con le Scuole e l’Università di Urbino a favore degli educatori dei Centri socio-educativi e educatori domiciliari un’apposita formazione che possa sviluppare sia l’approccio psicologico sia quello didattico in supporto alle professionalità esistenti. 165 Ambito LR20/03 Comunità familiare Ambito LR20/03 Comunità educativa Ambito LR20/03 Comunità di pronta accoglienza Ambito LR20/03 Comunità alloggio per adolescenti Ambito 166 A livello di Ambito a partire dal mese di settembre sarà avviato un intervento di informazione e formazione a sostegno dei genitori, articolato su tutto il territorio. Disponibilità di 4 posti ogni 2.000 abitanti minorenni dell’Ambito territoriale (eventuale servizio interambito) Dalla ricognizione dei servizi in essere risulta assente questa offerta. Per promuovere l’avvio di questa tipologia di struttura sono in programma apposite sensibilizzazioni, vedi progetto sperimentale sopra detto. Recentemente al fine di valorizzare la famiglia come soggetto attivo e capace di offrire servizi alla comunità alcune famiglie hanno costituito un “Villaggio ecologico solidale” a Fossombrone. Disponibilità di 8 posti ogni 4.000 abitanti minorenni dell’Ambito territoriale (eventuale servizio interambito) Nella vicinissima Barchi è funzionante questo tipo di Comunità e l’offerta di questo servizio la troviamo oltre che in alcuni centri della costa anche a Montelabbate e a Lunano ai quali gli enti locali di questo Ambito fanno riferimento per questo tipo di residenzialità. Comunque, in relazione ai dati registrati in collaborazione con l’ASUR, risultano pochi i minori collocati in Comunità: nel 2005 a livello di Ambito sono 2 i minori istituzionalizzati. Disponibilità di 7 posti ogni 3.500 abitanti minorenni dell’Ambito territoriale (eventuale servizio interambito) Relativamente alla pronta accoglienza gli enti fanno eventualmente ricorso a strutture esterne che erogano questo servizio. Disponibilità di 4 posti ogni 2.000 abitanti minorenni dell’Ambito territoriale (eventuale servizio interambito) Nel corso degli ultimi anni si è fatto ricorso a questo tipo di offerta di servizi per un solo adolescente già rientrato a domicilio nel 2003 ospitato per un breve periodo nella vicina Montelabbate. L149/01 Affidamento familiare Il numero dei minorenni dell’Ambito territoriale in affidamento deve essere superiore del 20% a quello dei minori collocati presso strutture residenziali Gli attuali affidi sono superiori del 33% rispetto alle istituzionalizzazioni: Tale percentuale soddisfa appieno le indicazioni regionali. Funzionamento a regime con: articolazione territoriale; gestione di tutti i casi di “minori fuori dalla famiglia” dell’Ambito; funzionamento banca dati regionali Nel dicembre 2004 è stato sottoscritto apposito protocollo di intesa: realizzato apposito incontro dell’equipe per la gestione integrata , procedendo per gradi in relazione al passaggio della casistica già trattata e programmati incontrio di lavoro dell’equipe per la nuova casistica. Nel contempo si intende promuovere apposito protocollo di intesa per adeguare l’importo mensile previsto a favore delle famiglie affidatarie: al momento essendo presenti minori in affido familiare ed eterofamiliare residenti preso due Comuni dell’Ambito è stata evidenziata una forte diversità di trattamento economico da ente a Ente : da 413,00 € mensili a € 130,00 € . Ambito DGR Equipe integrata d’ambito Ambito LR9/03 Comitato territoriale Funzionamento a regime con: responsabile di ambito delle politiche per l’agio; indicazioni unitarie di Ambito territoriale per regolamenti di funzionamento dei servizi; verifica periodica carta dei servizi Il Comitato territoriale è stato formalmente costituito. Sono in previsione sia la programmazione delle indicazioni per i regolamenti sia le relative carte dei servizi. Inoltre va precisato che tutti i Comuni hanno istituito apposite commissioni per il rilascio delle autorizzazioni, ma non risultano a questo Ufficio alla data attuale autorizzati tutti i servizi programmati a livello locale ai sensi della L.R. 9/03. Ambito Per le donne vittime della tratta e loro figli è funzionante a Saltara apposita struttura a gestione religiosa , per circa 8/10 posti. Le attività ed i servizi di cui alla programmazione sopra riportata per il 2005 redatta ai sensi 167 della L.R. 9/03, in parte in continuità con i servizi di cui alla L. 285/97 , sono previsti anche per il 2006 e 2007, in relazione alla erogazione di adeguato co finanziamento da parte della Regione. Per il 2006 dovrebbero essere autorizzati tutti i servizi ai sensi della L.R. 9/03 e quindi si potrà procedere anche in relazione alla adozione di apposito regolamento di Ambito all’accreditamento di tutti quei servizi che risponderanno ai previsti requisiti. Programmazione regionale dei servizi per le dipendenze patologiche (DGR 747/04) con i Piani di ambito sociale Servizi – Dipendenze patologiche Prevenzione: promozione della salute e azioni di supporto sociale Ambito Natura e Obiettivi per dipartimento e per ambito Sociale – educativo: Progettazione integrata, omogenea e non occasionale con il Dipartimento Dipendenze Patologiche (DDP), con le scuole e con i Centri di Aggregazione Giovanile (CAG) Realizzata la progettazione integrata con il Dipartimento Dipendenze Patologiche, con le scuole, Centri di Aggregazione, cooperazione sociale, associazioni di volontariato, Sindacati, Centro per l’Impiego con apposito tavolo di lavoro. Per assicurare una corretta pianificazione e programmazione degli interventi è stata realizzata apposita indagine tra marzo e aprile 2005 presso tutte le Scuole Medie inferiori e Superiori del nostro territorio. Vedi allegato al piano. Anche per la costruzione del relativo questionario sottoposto a oltre 400 studenti è stato attivato apposito tavolo che ha assicurato la partecipazione di tutti gli attori sociali. Il questionario è stato anche approvato dai Sindaci dei Comuni. La lettura di tutto questo materiale è stata realizzata entro la scadenza del 29/04/05 ed utilizzata per la programmazione degli interventi.Relativamente ai CAG ci si è avvalsi per la programmazione anche di una precedente recente indagine(vedi allegato) curata dalla Coop. Sociale Crescere presso i Centri che gestisce nel ns territorio . Fin dal 1991 il Comune di Fossombrone, capofila dell’Ambito ha progettato interventi settoriali unitamente alle scuole ed al SERT per la prevenzione tossicodipendenze ed alcoldipendenze : si è potuto quindi sistematizzare e migliorare questo sistema partecipativo già consolidato nel corso di tutti questi anni, portandolo in un contesto territoriale più ampio e maggiormente rappresentativo. Le precedenti esperienze infatti nel corso degli anni avviate inizialmente solo dal Comune di Fossombrone in seguito hanno coinvolto altri due Comuni limitrofi, Montefelcino e Sant’Ippolito sempre nell’ottica che tali interventi se assunti ad un livello sovracomunale rendono maggiormente funzionale la pianificazione. Dal 2005 la partecipazione e pianificazione è stata estesa a tutto il territorio degli otto Comuni.. Vedi Piano Settoriale. 168 Prevenzione: riqualificazione e sviluppo centri di aggregazione Ambito Sociale: Interventi di sostegno e consulenza presso tutti i Centri Abbiamo registrato il consolidamento nel corso degli anni in questo territorio delle politiche di aggregazione anche grazie a leggi settoriali di riferimento quali L.R.46/95 che ha promosso programmazioni da parte di tutti gli otto Comuni di questo Ambito e precisamente Fossombrone unitamente a Isola del Piano, Saltara con Cartoceto, Sant’Ippolito con Montefelcino e Serrungarina e dal 2004 anche da parte del Comune di Montemaggiore, singolarmente, e le programmazioni redatte per il corrente anno che per la prima volta ha visto un progetto a livello di ambito affiancarsi a progettazioni singole da parte della maggioranza dei Comuni. Grazie alla scelta di potenziare lo staff del Coordinatore di ambito di apposita professionalità per le politiche giovanili e in relazione a due risorse umane Giovani Laureati che hanno collaborato con l’Ambito Territoriale fino al maggio 2005 in borsa lavoro a cura della Provincia è stato possibile partecipare e promuovere un sistemico dibattito e confronto per lo sviluppo dei centri di aggregazione sia a livello regionale che nazionale. Al momento si intende promuovere la adozione di apposita carta dei servizi dei CAG a livello di Ambito. Dalla lettura attenta delle diverse realtà dei centri di aggregazione presenti nel ns territorio unitamente allo sviluppo in previsione dei centri anche nelle realtà dove ancora non sono presenti si è soprattutto puntato verso la riqualificazione degli interventi, stante la necessità di una sempre maggiore flessibilità e crescita culturale più complessiva. A livello di Ambito è presente un gruppo informale di giovani dei diversi comuni che soprattutto in relazione alla progettazione e programmazione di manifestazioni sostiene, indirizza e promuove la cultura del ben essere. Nel mese di febbraio 2005 è stata inoltre presentata la Guida dei servizi e delle opportunità per l’Infanzia, l’adolescenza, la famiglia ed i giovani che a marzo è stata distribuita direttamente al domicilio di tutte le 12.000 circa famiglie del territorio. Entro settembre è prevista la versione Internet della Guida che consentirà aggiornamenti periodici. La programmazione del triennio intende tener conto anche delle associazioni di giovani presenti;recentemente si è infatti costituita una apposita associazione giovanile a significare il cambiamento di questa realtà da aggregazione informale ad forme giuridicamente riconosciute . La pianificazione settoriale quindi prevede interventi presso tutti i territori e il confronto, apporto anche ddi 169 tutte le realtà sociali comprese quelle parrocchiali, oratori con le quali si rende opportuna la messa in rete e la integrazione delle diverse opportunità ed iniziative giovanili. Vedi progetti allegati. Prevenzione: intercettazione del Sociale e sanitaria: UPS, CIC, centri d’ascolto, CAG, si disagio e contatto precoce integrano con i servizi Dipartimentali e distrettuali per identificare il problema, indirizzare l’utente, accompagnare l’utente e la famiglia nei passaggi tra servizi Ambito In questo piano di programmazione vanno sviluppate nel triennio le strategie per la integrazione dei vari servizi la cui premessa è stata già messa in campo in relazione alla realizzazione della programmazione in modo integrato assicurata a livello di ambito. A livello sociale questo territorio si è dotato dell’UPS a partire dal settembre 2003, preferendo alla centralizzazione del servizio la modalità itinerante:sono le stesse figure professionali, due assistenti sociali che assicurano questo importante servizio presso tutti i comuni. Parimenti va premesso che a livello distrettuale non è stato attivato lo sportello della salute, per il quale esiste ancora solo un intendimento generico di attivazione,senza poter disporre in questo momento di precisa tempistica. Il raccordo delle politiche sociali e sanitarie avviene direttamente con il Distretto ed i vari dipartimenti SERT, Psichiatria e con il consultorio. Sperimentato infruttuosamente nel 2003 uno sportello integrato tra il Sert e il centro di Aggregazione di Fossombrone per l’ascolto e l’accompagnamento si vuole con la nuova pianificazione sostenere interventi direttametne presso le scuole e i centri di aggregazione in strettissimo collegamento con il dipartimento ed il distretto. Sono inoltre previsti con il progetto Copernico, allegato al piano di zona , interventi a carattere sperimentale che sono nel medesimo allegati. Prevenzione: Unità mobile Sociale: prevenzione primaria e secondaria, supporto ai bisogni sociali, mappatura del territorio, educativa di strada; collabora con il DDP per campagne di prevenzione, informazione sui rischi correlati all’uso di sostanze, orientamento ai servizi Dipartimentali, cofinanziamento. Ambito La relazione a cura del sert allegata al Piano di zona e la parte del profilo di comunità a cura di questo ambito forniscono la mappatura del territorio, e gli interventi di prevenzione primaria e secondaria sono dettagliati con il Piano Copernico. Relativamente ai rischi correlati all’uso delle sostanze è il Sert di Fossombrone che in collaborazione con l’ente locale e le scuole assicura un importante intervento direttametne in orario scolastico già da diversi anni. La previsione da parte dell’ASUR 3 170 Cura e riabilitazione: Servizio Territoriale Dipendenze Patologiche (STDP) Ambito Cura: U.O. Tabagismo Ambito Cura: U.O. Alcologia Cura: Centro di Detossificazione Ospedaliero di Fano di assicurare entro il c.a. la presenza presso il Sert di Fossombrone di una assistente sociale, di cui è al momento carente, potrà consentire lo svilupparsi della programmazione di prevenzione. Sul piano innovativo va segnalata la possibilità da parte di un giovane laureato in psicologia di intervenire presso le due autoscuole del territorio Fossombrone / Calcinelli e presso il Polo Donati di Fossombrone,in concomitanza con il rilascio della “patente” qualora venga ammesso in borsa lavoro dalla Provincia a curare in collaborazione con la CRI di Fossombrone apposito intervento per la prevenzione degli incidenti stradali. Inizialmente pensato per le due autoscuole si intenderà sviluppare questo intervento anche presso la Scuola superiore durante la realizzazione della formazione per il rilascio dei patentini. Nell’area di intervento relativa ai giovani, nel nuovo piano di zona, è previsto un progetto di prevenzione consistente nella formazione di giovani educatori di strada nella consapevolezza che ogni messaggio se trasmesso dai “pari” risulta più efficace e convincente. Va anche sottolineata la possibilità in questa maniera di rendere direttamente responsabili i giovani verso le problematiche di altri giovani. Vedi allegato. Sanitario ambulatoriale: Ambulatorio territoriale (rischio, consumo) ed Ambulatorio tossicologico (dipendenza) per presa in carico, cura e riabilitazione; L’Ambito collabora, e contribuisce finanziariamente, con il DDP per la fase di reinserimento sociolavorativo-abitativo. Presente in ogni DDP. Presso il ns territorio esiste un solo SERT il cui personale assicura anche interventi presso l’ex distretto di Pergola afferente all’Ambito 6. Il personale dedicato è come risultante dalla relazione allegata al piano. Sociosanitario ambulatoriale: Centro Antifumo per prevenzione, cura e riabilitazione della dipendenza da fumo di tabacco; collaborazione Ambito-DDP per campagne di informazione e prevenzione. Presente in ogni Zona territoriale o sovrazonale Verrà assicurata piena collaborazione per campagne informative. Sanitario ambulatoriale: Centro Alcologia clinica per prevenzione, cura e riabilitazione della dipendenza da alcol; collaborazione Ambito-DDP-gruppi di autoaiuto per campagne di informazione e prevenzione. Presente in ogni DDP. Sanitario: uno per Provincia Nessuna competenza specifica per l’Ambito 171 Cura: Unità di riduzione del danno Cura: Comunità di Accoglienza a bassa soglia Cura: Centro Crisi Cura: trattamenti semiresidenziali e residenziali Cura: trattamenti semir. e resid. Per diagnosi, osservazione e orientamento Cura: trattamenti semir. e resid. Per comorbilità psichiatrica Cura: trattamenti semir. e resid. Per alcoldipendenti Cura: trattamenti residenziali per minori Ambito Cura: trattamenti residenziali per coppie di genitori, familiari o soggetti con figli Ambito Inclusione sociale: trattamenti semiresidenziali e residenziali Territoriale. Sanitario ad alta integrazione sociale: unità mobile di strada con accesso a bassa soglia, rivolta ad assuntori di sostanze con gravi problemi socio-relazionali, e ad altri particolari tipologie (senza fissa dimora, prostitute, trans). L’Ambito collabora con il DDP e con l’Unità Mobile sociale. Presente, di norma, presso ogni DDP. Sociosanitario: Nessuna competenza specifica per l’Ambito Territoriale. Sanitario-sociale: Nessuna competenza specifica per l’Ambito Territoriale. Sanitario e sociale: Nessuna competenza specifica per l’Ambito Territoriale. Sanitario: Nessuna competenza specifica per l’Ambito Territoriale. Sanitario: Nessuna competenza specifica per l’Ambito Territoriale. Sanitario: Nessuna competenza specifica per l’Ambito Territoriale. Sanitario e sociale: i Servizi Sociali comunali collaborano con l’Autorità Giudiziaria e con il DDP per: supporto attività psico-educative e ludiche, tutela, supporto per obbligo scolastico, sostegno alle famiglie. Va precisato che l’onere derivante da trattamenti residenziali di minori presso le Strutture terapeutico riabilitative è posto tutto a carico dell’Ente locale salvo la compartecipazione regionale ai sensi della L.R.8/94 come pure tutti gli interventi di sostegno alle famiglie. Sanitario e sociale: l’Ambito Territoriale collabora con il DDP per: supporto attività psico-educative e ludiche, tutela dei minori, supporto per obbligo scolastico, rieducazione alla genitorialità. E’ previsto il co-finanziamento da parte dei Comuni. Gli enti locali provvedono al pagamento al 100% delle rette per figli temporaneamente accolti in Comunità con i loro genitori. Sanitario o sociale: strutture residenziali o semiresidenziali a carattere comunitario finalizzate all’accompagnamento del soggetto detossificato e riabilitato. L’Ambito Territoriale collabora con il DDP nella coprogettazione del percorso individualizzato di inclusione sociale, e della eventuale inclusione lavorativa ed abitativa (se previste). La retta è al 100% a carico del SSN (DPCM 29/11/2001 LEA). Le eventuali borse-lavoro sono a carico dei Comuni. 172 Ambito Inclusione sociale: servizi residenziali sociali per soggetti che hanno concluso il programma terapeuticoriabilitativo (L.R. 20/02) Ambito In programmazione una maggiore collaborazione tra il DDP e l’Ambito in relazione alla coprogettazione dei percorsi individualizzati per la inclusione sociale. Di norma l’inserimento lavorativo di queste persone non è particolarmente difficile, salvo forti compromissioni dello stato di salute: si tratta di potenziare il raccordo con il mondo delle imprese per migliorare la gamma delle opportunità dell’offerta. Il ricorso a borse lavoro è minimo e limitato a brevissimi periodi: si preferisce di assicurare inserimenti a tempo determinato con contratti di lavoro. Relativamente alla casa va purtroppo segnalata anche per il nostro territorio una difficoltà quasi generalizzata ad accedere a contratti di locazione sostenibili economicamente. Necessario quindi il potenziamento dell’offerta di alloggi di edilizia popolare . Sociale: alloggi a carattere comunitario temporaneo. I Servizi Sociali comunali valutano congiuntamente al DDP l’inserimento del soggetto in dette strutture ed il relativo programma di permanenza. La retta è al 100% a carico dei Comuni (DPCM 29/11/2001 LEA). Va realizzato entro il triennio un raccordo operativo tra il DDP ed i servizi sociali territoriali in ordine a questa azione e per concordare i programmi di permanenza. 173 Sistema dei servizi per gli anziani della Regione Marche: Sviluppo programmatico e organizzativo” con i Piani di Ambito sociale Piano: Sistema dei servizi per gli INDICATORI DI OBIETTIVO PER AMBITO anziani della Regione Marche: sviluppo programmatico e organizzativo Promozione della salute e prevenzione della non autosufficienza Prevenzione della non Realizzare campagne informative sulla prevenzione autosufficienza delle cadute e del decadimento cognitivo in accordo con i distretti Ambito Entro il mese di settembre 2005 è previsto l’avvio del progetto Comunicare da parte delle Associazioni di volontariato in accordo con l’Ambito territoriale, gli enti locali e il Distretto e l’INRCA per un monitoraggio circa la soddisfazione delle esigenze di sostegno da parte di famiglie impegnate nella assistenza di anziani ultrasettantacinquenni affetti da demenza. Nell’occasione si prevede di realizzare anche una adeguata campagna informativa della popolazione residente rispetto al problema del decadimento cognitivo. Di recente Casargento ha realizzato in collaborazione con l’Ambito un convegno sull’Alzheimer a cui seguirà a luglio una serie di convegni per affrontare il delicato tema della nutrizione artificiale, gastrostomia endoscopica PEG tra medicina etica ed economia. Nel triennio, in racordo con i servizi residenziali, il distretto e gli enti locali verranno programmati ulteriori interventi informativi rivolti sia alla generalità della popolazione che agli operatori sociali e sanitari e del volontariato. “Buon vicinato” Realizzare almeno un progetto per ambito collegato al servizio di assistenza domiciliare Ambito Avviato nel mese di aprile 2005 in collaborazione con le associazioni di volontariato il Progetto Vediamoci: si tratta di un progetto di assistenza leggera rivolto alle persone anziane degli otto Comuni individuate in collaborazione con l’UPS ed i servizi sociali territoriali. Per il 2006 e 2007 è previsto il potenziamento di questo servizio che pur se avviato solo da due mesi ha trovato un positivo riscontro sia da parte della popolazione che degli enti locali; si rileva infatti che in alcuni Comuni il servizio avviato dall’Ambito è stato potenziato con l’aggiunta di risorse proprie. Fino al mese di aprile , grazie al Progetto Insieme per migliorare in collaborazione con il Ministero dell’Interno sono stati attivi ben 22 volontari civili su tutto il territorio che hanno assicurato una vasta gamma di interventi di supporto ai servizi sociali tra 174 Casa sicura e accessibile Ambito Trasporto sociale Ambito cui anche quelli di assistenza leggera. Non essendo stato approvato il progetto presentato dalla Provincia anche per il nostro territorio per l’anno in corso non si prevede la presenza di volontari civili in questo campo di interventi salvo nel 2006 e 2007 in relazione al buon andamento dei futuri progetti. Prevedere tipologie edilizie adeguate e riserva di alloggi nel PEEP e nei piani dello IACP Questo ufficio di ambito ha partecipato ad incontri specifici con il fine di collaborare con i preposti Uffici alla redazione di programmazioni atte a promuove interventi per una maggiore accessibilità degli alloggi di edilizia popolare. Per alcune piccole realtà comunali il problema dell’alloggio si è appena affacciato soprattutto in relazione alla presenza di immigrati: in alcuni Comuni la quali totalità della popolazione dispone di alloggi in proprietà. Nei grossi centri ed in quelli in espansione demografica deve essere programmata nel triennio apposita politica per sostenere le persone anziane, stante il progressivo ridursi della contrattualità economica delle pensioni e l’aumento del costo dei canoni di locazione. Buoni-servizio per la mobilità sociale. Attraverso la razionalizzazione dell’impiego di 4 pulmini per il trasporto promiscuo a chiamata recentemente messi a disposizione dalla Comunità Montana grazie ad apposito intervento dell’U.E. è stato avviato in alcuni centri il trasporto per la popolazione anziana. Il problema del trasporto rilevato già con il primo piano di zona è anche confermato dai dati in possesso di questo Ufficio derivanti da un anno di attività del servizio centro di Ascolto Anziani. Il personale a cui si registra il ricorso sono gli autisti scuolabus in forza presso i Comuni e volontari. Accessibilità ai servizi Unicità di accessi ai servizi di integrazione socio-sanitaria Ambito avvio della concertazione con i Distretti sanitari per la connessione con gli sportelli della salute per definire le funzioni attivabili all’interno degli uffici di promozione sociale entro la fine del secondo semestre 2005 - Avvio della co-progettazione dell’intervento all’interno dell’UPS con gli attori sociali e con la componente sanitaria entro il primo semestre 2006 Avviata di recente a livello di zona e di distretto la concertazione per la connessione con gli sportelli della salute. Le principali criticità sono costituite. dall’assenza nel nostro distretto dello sportello della salute per l’avvio del quale non è certa la tempistica e dalla modalità di gestione dell’UPS in forma 175 itinerante. Per altro va rilevato che la opportunità di gestire l’UPS in tutti gli otto Comuni risponde sicuramente al bisogno di facilitare l’accesso soprattutto da parte delle fasce più deboli, nel contempo è verosimile che la connessione tra questi due importantissimi servizi possa essere facilitata dalla centralizzazione del servizio. Questo Ambito ha cercato di favorire la partecipazione della componente sanitaria all’interno dei processi di partecipazione avviati: Presente nell’Ufficio di Piano, durante le riunioni del Comitato dei Sindaci, nei vari tavoli tematici, nel tavolo di concertazione e nei tavoli per la programmazione di Progetti. Sistema residenziale Residenza protetta Ambito Governare il processo di programmazione e riqualificazione della residenzialità protetta secondo gli indirizzi dell’atto di fabbisogno. Per assicurare una adeguata qualità di cure a coloro che necessitano di ospitalità presso strutture residenziali sono state previste: la predisposizione di una carta dei servizi per informare ed orientare al meglio le famiglie; la partecipazione attiva alla definizione dell’intervento di assistenza sanitaria in applicazione dell’atto di fabbisogno redatto dalla Regione in stretta collaborazione con il distretto e la zona. Il fabbisogno della nostra zona è stato determinato, si tratta ora di assicurare un adeguato livello di assistenza sanitaria presso le tre strutture. In relazione alla riconversione dei servizi residenziali (L.R.20/02) è stato: • rilasciato nei mesi scorsi dalla prevista Commissione Tecnico consultiva di Ambito apposito parere favorevole per n. 20 posti di Residenza Protetta presso la struttura privata Casargento di Fossombrone, riconvertendo 20 posti di Casa di Riposo precedentemente attivi; • in corso di esame della citata Commissione 18 posti di Residenza Protetta e 18 posti di casa di riposo presso la struttura privata Agnese Maroncelli di Saltara (riconvertendo 18 posti di C.R.); • in corso di esame da parte della prevista Commissione per 36 posti di Residenza Protetta presso la struttura a gestione del Comune di Fossombrone, riconvertendo altrettanti posti di C.R. 176 Casa di riposo Ambito Dalla relazione del Distretto allegata al presente Piano si evidenzia il livello delle prestazioni sanitarie attualmente garantite dall’ASUR. In previsione della messa a regime dell’intervento sanitario è prevedibile un ridimensionamento delle spese tariffarie dei servizi che ora sono comprensivi anche della parte sanitaria. Per il 2008 dovranno essere ultimati i lavori di costruzione della nuova Residenza Protetta di Fossombrone in sostituzione della struttura esistente e questo potrà consentire sia il soddisfacimento dei requisiti strutturali previsti dalla normativa che un miglioramento della gamma di prestazioni per le quali è in programma una maggiore flessibilità che comprenda anche interventi diurni di assistenza ,erogazione e potenziamento servizi di pasti a domicilio e lavanderia. L’atto di fabbisogno dell’assistenza sanitaria deve necessariamente tener conto delle necessità sopra riportate stante la forte presenza di persone non autosufficienti in condizioni di forte necessità di intervento sanitario come rilevato dai RUG e dalle indagine ISTAT disponibili. Si ritiene che l’atto di fabbisogno zonale debba essere riportato per la sua approvazione ai due Comitati dei Sindaci . Orientare le strutture nella riconversione più appropriata in base all’analisi della domanda; elevare il livello e la qualità del servizio per gli anziani non autosufficienti ospiti delle CdR Come sopra descritto, in relazione alla tipologia del’utenza ai requisiti strutturali ed organizzativi delle tre strutture si ritiene che debba essere entro il 2006 assicurato il servizio di Casa di Riposo per 18 posti presso la struttura privata di Saltara, mentre vanno riconvertiti tutti gli altri posti in Residenza Protetta. La presenza di liste di attesa e la provenienza degli ospiti dal territorio dell’Ambito,salvo che per la Casa di Riposo di Saltara ove si registrano presenze anche di altri Comuni sono due importanti elementi da valutare per la programmazione triennale. Dall’esame della tipologia dell’utenza presso il nostro Ambito è infatti risultato che la gran parte delle persone che necessitano di residenzailità si trovano in condizioni di non autosufficienza ed in particolare la Casa di Riposo di Fossombrone a gestione comunale ospita persone che dovrebbero trovare accoglienza in RSA, di riscontro presso la RSA permangono persone che potrebbero trovare una qualificata risposta presso le Residenze Protette. Essendo quindi limitato il ricorso alle strutture 177 Centro diurno Ambito residenziali da parte di anziani autosufficienti va prevista la riconversione delle strutture come proposto a livello di Ambito. Per avviare il processo di riqualificazione e riconversione, a livello di Ambito nei mesi scorsi sono stati realizzati incontri per assicurare la informazione circa la nuova normativa in materia coinvolgendo direttamente anche le direzioni delle tre strutture. In questo caso il medio dimensionamento di questo Ambito ha favorito sicuramente i processi di informazione e programmazione. Va evidenziato inoltre che dai dati in possesso, a seguito dell’avvenuta richiesta di autorizzazione ai sensi della L.R. 20/02 da parte di tutte le tre strutture , il livello organizzativo delle prestazioni da parte del personale tutelare è adeguato con spese interamente poste a carico degli enti titolari mentre relativamente alle prestazioni sanitarie si evidenzia una diversità di trattamento in quanto l’ASUR interviene direttametne pur se con protocolli diversi nelle strutture di Saltara e comunale di Fossombrone, mentre è assente presso la Casa di Riposo di Casargento. Almeno uno per ambito Con il primo Piano di zona veniva individuata la opportunità che il territorio si dotasse di un Centro Diurno, senza che si fosse proceduto a verificare la fattibilità di tale servizio. Tale risorsa, di cui il nostro territorio è sprovvisto, è sollecitata anche nella programmazione triennale dal tavolo tematico, dalle OO.SS. e di recente il tema è stato affrontato anche durante una riunione di consultazione a livello locale. Da una attenta lettura delle risorse esistenti, è risultata la inadeguatezza strutturale per avviare presso le attuali residenzialità questo aggiuntivo servizio: infatti tutte le camere delle tre strutture sono in numero utile ed adeguato soltanto per assicurare i posti letto delle strutture residenziali.Parimenti non è verosimile pensare ad una riduzione del numero dei posti letto in quanto questi risultano più limitati se confrontati con quelli a disposizione presso altri Ambiti e stante la presenza di liste di attesa. Inoltre in dette strutture anche gli spazi adibiti ai servizi di mensa, socializzazione e animazione risultano funzionali solo alla ospitalità che assicurano. I costi gestionali di un centro diurno potrebbero essere contenuti solo in presenza di residenze a modulo misto ed in previsione tale risoluzione appare applicabile in relazione dell’avvio della Nuova Residenza Protetta a Fossombrone a partire dal 2008: entro l’anno dovrebbero essere avviati i lavori di costruzione. La costruzione di questa nuova 178 Residenza Protetta in sostituzione di quella attualmente funzionante diventa quindi un obiettivo prioritario e strategico. Il Piano di zona riporta quindi l’avvio di un centro diurno, affiancato ad una maggiore flessibilità dei servizi in essere in detta struttura. Il servizio cucina della Casa di Riposo comunale di Fossombrone è utilizzato infatti anche per assicurare pasti a domicilio per oltre 300 giorni all’anno. Volontari ne assicurano la distribuzione quotidiana. Recentemente inoltre la Amministrazione comunale ha consentito ospitalità brevi per alleggerire le famiglie in alcuni periodi dell’anno e promuovere quindi la permanenza a domicilio, quanto più possibile delle persone anziane. Resta comunque quale dato prioritario dell’offerta di servizio la residenzialità più a lungo termine in quanto la domanda di norma si orienta verso questa tipologia. Va inoltre esteso anche alle strutture Casargento e Maroncelli, entro il 2006, l’accesso previo parere dell’UVD (Fossombrone utilizza questa modalità dal 2002). Sistema cure domiciliari Assistenza domiciliare (SAD) Ambito Assistenza domiciliare integrata Assicurare come servizio prioritario ed essenziale in tutti i comuni dell’ambito. Nella premessa alla sezione di Piano anziani viene descritto il programma per il triennio per dotare tutti i Comuni del servizio di assistenza domiciliare. La relazione di Distretto inserita nel piano di zona descrive il servizio erogato in relazione alle prestazioni sanitarie. Al momento il SAD non è presente in tutti i Comuni ed il servizio trova forme gestionali diverse:dalla contribuzione economica a favore delle persone anziane da parte del Comune di Fossombrone, all’affidamento del servizio a cooperative sociali in altri quali Saltara, Cartoceto, Montemaggiore e Sant’Ippolito, all’utilizzo di lavoratori socialmente utili quando disponibili a Montefelcino. I destinatari del servizio sono quasi sempre anziani autosufficienti e semiautosufficenti che vivono soli, mentre in presenza di stati gravi di non autosuffienza avviene il ricorso alle badanti ed alla residenzialità. Di riscontro si evidenzia che gli utenti del servizio ADI sanitario sono nella totalità di casi persone non autosufficienti. Vedi sezione di Piano per programmazione interventi SAD. Assicurare come servizio prioritario ed essenziale in tutti i comuni dell’ambito 179 Ambito Nel nostro territorio non è stata avviata l’ADI e nonostante l’impegno di alcuni Comuni, della Comunità Montana e del Distretto e i risultati di studi settoriali condotti appositamente dal GAL non si prevede l’avvio di questo importantissimo servizio in tempi brevi. Di recente, per armonizzare gli interventi e per promuovere l’avvio del servizio di assistenza domiciliare integrata è stata stabilita unitamente al Distretto la partecipazione all’interno dell’UVD anche della Assistente sociale dell’UPS e del Comune di Fossombrone a partire dal settembre 2005. Va anche rimarcato che l’utenza del SAD a cura dei Comuni non corrisponde alla stessa tipologia di utenza del ADI sanitaria: questo presuppone interventi programmatori impegnativi e criticità che vanno affrontate. Qualora venga nel triennio rafforzato l’Ambito sarà possibile avviare una gestione associata del SAD almeno nei Comuni che attualmente prevedono il servizio in relazione alle economie di scala con l’aggiunta di risorse anche a carico dell’utenza e da finanziamenti privati. Programmazione regionale degli interventi della disabilità con i Piani di ambito sociale Indicatori di obiettivo per ambito Disabilità e salute mentale Prevenzione: promozione della salute e Sociale – educativo: Progettazione integrata, azioni di supporto sociale omogenea e non occasionale con il Dipartimento Dipendenze Patologiche (DDP), con le scuole e con i Centri di Aggregazione Giovanile (CAG) Servizi L.R.18/96 Piano Annuale degli interventi Ambito Arrivare nel triennio ad un piano di ambito Dall’anno 2001 questo Ambito territoriale ha redatto un piano associato ai sensi della L.R.18/96: va nel triennio prevista la gestione associata dei servizi di cui al piano associato per evitare difformità negli interventi operativi. E’ stato sottoscrittoo apposito protocollo di intesa di ambito con l’ASUR, le scuole e le famiglie per l’integrazione scolastica. Nel triennio sono in programma protocolli di intesa per l’inserimetno lavorativo. Qualora l’Ambito non sia rafforzato nel triennio è prevedibile soltanto la programmazione associata, che stante ormai la lunga sperimentazione andrebbe accompagnata dalla gestione associata dei servizi ed 180 interventi di cui al piano . Assistenza domiciliare domestica Assicurare come servizio essenziale in tutti i comuni dell’Ambito. Ambito Questo importante servizio esistente in buona parte dei Comuni dell’Ambito va esteso nel triennio a tutti. Va comunque rilevato che la programmazione di questo triennio prevede la armonizzazione degli interventi di assistenza domiciliare sia per l’accesso che per la gestione. E’ un processo difficile stante la complessità e diversità delle risposte in atto: sono 4 le cooperative affidatarie del servizio, vengono utilizzati al domicilio lavoratori socialmente utili ed in un ente è prevista la contribuzione economica e non la erogazione del servizio. Assistenza scolastica per Questo intervento viene assicurato da tutti i comuni autonomia e comunicazione che hanno alunni diversamente abili a partire dall’anno scolastico 2006/07 si intenderà gestire questo servizio in modo associato, processo favorito dall’accordo integrato con apposito Protocollo di intesa allegato al piano per questa tipologia di interventi: non si segnalano inadempienze da parte dei Comuni che garantiscono l’intervento dall’Asilo Nido alla scuola superiore. Relativamente alla professionalizzazione per i non udenti e soggetti autistici (per questi ultimi recentemente si sono formati due operatori della Coop. Soc.) si evidenzia che già con il primo piano di zona questo territorio ha posto in essere interventi di formazione in collaborazione con l’ANFFAS per operatori e docenti e che la programmazione triennale ne prevede altri. Il servizio CDIH sosterrà questa importane azione e sono inoltre stati realizzati accordi per consentire anche agli operatori sociali addetti alla integrazione scolastica a partecipare a momenti formativi organizzati per i docenti. L’Ambito inoltre intende favorire la partecipazione di operatori anche a formazioni esterne. Servizio di trasporto Il trasporto scolastico dalla scuola dell’infanzia alla scuola media inferiore nei nostri Comuni è assicurato mediante scuolabus il cui personale di assistenza viene assicurato in presenza di minori diversamente abili trasportati individuati dai servizi sociali. La Comunità Montana di Fossombrone inoltre dispone di un pulmino attrezzato per il trasporto di portatori di handicap motori che mette a disposizione in situazione di bisogno. Il servizio di trasporto presso i due CSER ubicati a Montefelcino e Lucrezia viene assicurato a domicilio. La frequenza presso altri CSER fuori Ambito e favorita mediante trasporto appositamente previsto, a cura dell’ANFFAS di Fossombrone e mediante 181 utlizzzo di fornitori privati, qualora non possano esser utilizzati i servizi di linea pubblica. Per tutti i trasporti per cure, riabilitazioni ecc. vengono assegnati contributi economici a cura degli enti locali e a volte mediante operatori volontari viene garantito anche l’accompagnamento. Servizio di interpretariato udenti Ambito non Assicurare un dimensionamento minimo del servizio come supporto all’UPS. Relativamente a questa azione, a livello di Ambito non è stata segnalata criticità dai servizi sociali territoriale e UPS nei tavoli di lavoro. In collaborazione con l’ANFFAS può essere individuata una programmazione con il coinvolgimento di familiari di non udenti che conoscono il linguaggio dei segni per affiancare gli operatori dell’UPS a Fossombrone, o altro comune del territorio. Borse lavoro e tirocini formativi Attivare un progetto/servizio integrato di mediazione e accompagnamento al lavoro (L.R.18/96 e L.68/99) Ambito Un apposito tavolo di lavoro è impegnato per la predisposizione di una bozza di protocollo di intesa per l’inserimento lavorativo da approvare entro il 2006 da parte dei Comuni,ASUR, Associazioni e rappresentanti disabili e loro famiglie. Relativamente alla mediazione ed accompagnamento gli interventi sono fin qui assicurato direttamente dagli operatori sociali dei Comuni UPS e ASUR. Per la individuazione delle ditte i soggetti di cui sopra collaborano con il centro per l’impiego di Fano ove opera un sociologo in qualità di tutor. Risorsa del nostro territorio sono una cooperativa sociale di servizi che prevede l’inserimento di tre disabili ogni “normodotato” e la disponibilità di altra cooperativa a favorire i percorsi di inserimento lavorativo. In questi anni, pur se non da parte di tutti i Comuni dell’Ambito le stesse borse lavoro hanno privilegiato quali sedi attuative il mondo produttivo delle imprese e questo ha comportato in un soddisfacente numero di casi la assunzione, che di riscontro si registra più critica da parte degli enti pubblici. Vanno inoltre meglio sviluppate le potenzialità degli istituti della L. 68/99 che per alcuni interventi rimane quasi disapplicata. 182 Progetto vita indipendente Ambito Avviato il monitoraggio da parte degli operatori sociali comuni e ASUR e Associazioni di volontariato per la individuazione dei possibili utenti del progetto: entro il triennio, in relazione alla disponibilità dei fondi regionali dedicati è prevedibile la realizzazione di questa importantissima azione. Progetto autismo Ambito Attivare in ciascun ambito un servizio residenziale temporaneo o prolungato offerto dai CSER che ospitano disabili; Adeguare la struttura di tutti i centri socio educativi diurni e i centri di aggregazione giovanile perché possano accogliere ospiti autistici supportati da operatori formati tramite appositi corsi realizzati in collaborazione con le province; Sociosanitario: Nessuna competenza specifica per l’Ambito Territoriale. Le due strutture sedi dei CSER non dispongono al momento di idoneo spazio per consentire la residenzialità. E’ opportuna quindi la individuazione di altra offerta residenziale a livello di Ambito o di interambito stante la registrazione di una limitata richiesta di accesso a tale tipologia di interventi. Relativamente alla possibilità di prolungare l’offerta di servizio dei CSER si prevedono con il piano di zona a cura dell’ANFFAS attività ricreative, culturali e di animazione nei periodi di chiusura e per i disabili che non frequentano i centri. E’ stato assicurato tramite la Provincia apposito finanziamento a favore del CSER di Lucrezia per attrezzare idoneo locale per ospitare soggetti autistici in momenti di crisi. La Cooperativa sociale titolare del servizio intende partecipare alla apposita formazione messa in atto in collaborazione con la Provincia e quindi supportarte la normale attività anche con questa professionalità. Inoltre per dotare i due CSER di strumenti omogenei di progettazione e valutazione individualizzata è stato costituito nel giugno 2004 apposito tavolo tecnico integrato a livello di Ambito; realizzata nel mese di maggio apposita formazione a cura dell’ASUR con spese a carico Ambito per la partecipazione di due operatori della cooperativa sociale che gestisce i due servizi. Approvato il relativo progetto allegato al Piano di zona. 183 Salute mentale Servizio sollievo Ambito Stabilizzare ed estendere il servizio sul targhet della cronicità ed esclusione sociale Il servizio è gestito dall’Ente Capofila dell’Ambito VI anche per il nostro Ambito. Avviato il servizio a partire dal novembre 2003, ed in termini operativi dai primi mesi del 2004 è stato per i primi nove mesi partecipato solo da quattro Comuni su otto ed in seguito, come stabilito dal Comitato dei Sindaci esteso a tutti i Comuni. Stante la difficoltà prospettata dall’Ente gestore di addivenire ad un nuovo appalto del servizio non è stato possibile integrare economicamente in seguito alla adesione degli altri Comuni; Il servizio consiste per il ns territorio: centro di ascolto per 2 ore alla settimana a Calcinelli interventi educativi a domicilio per 3 soggetti assistenza domiciliare tutelare per 5 famiglie Il programma deliberato dal Comitato dei Sindaci nella scorsa seduta del 16 giugno 2005 in ordine alla nuova programmazione ripropone le stesse attività. Operativo un nucleo specifico per la attivazione e valutazione degli interventi interambito a cui partecipa per il nostro territorio la assistente sociale del Comune di Fossombrone, mentre la regia amministrativa e tecnica è direttamente dell’Ambito 6. Il progetto inoltre potrebbe essere potenziato con la attivazione di atelier qualora fosse possibile utilizzare lo stanziamento del trimestre marzo/giugno 2005. La contrazione in soli 18 mesi dei finanziamenti di due anni e la impossibilità di aggiungere risorse regionali e degli enti locali pone nel proseguo del servizio delle criticità. Va rilevato che la messa in rete delle iniziative potrà portare risultati sempre più positivi se accompagnata da necessari momenti di informazione e partecipazione territoriali e di tutti gli attori sociali. La titolarità da parte dell’Ambito 6 per un territorio così ampio (22 comuni) non favorisce questo livello di azione ed a livello territoriale è infatti sentita la esigenza di avviare ulteriori percorsi per la inclusione sociale . Le Associazioni di volontariato sono ora titolari di un progetto Comunicare (allegato al Piano di zona) che intende promuovere in collaborazione con l’Ambito a partire dall’autunno c.a. due centri di ascolto gestiti dal volontariato mettendo a disposizione uno psicologo per favorire i processi dell’ascolto, e orientamento di cui si avverte nel ns. territorio la carenza. Il nostro territorio è particolarmente in criticità stante la presenza presso 184 Integrazione lavorativa Ambito i servizi dell’ASUR a livello distrettuale solo di due psichiatri presso il poliambulatorio, assente il CIM, limitati gli interventi a domicilio. Le persone affette da disturbi psichiatrici debbono recarsi a Fano;mentre presso il Distretto sanitario di Fano il servizio è funzionante oltre che a Fano anche a Mondolfo e Pergola. Infine si segnala la possibilità entro il 2006 di rendere funzionante un Alloggio per persone in difficoltà a cura del Comune di Saltara per il quale è stata presentata domanda di finanziamento con fondi strutturali Comuni Fuori Obiettivo 2 nello scorso mese di aprile. Attivare un progetto/servizio integrato di mediazione e accompagnamento lavorativo (L.R.18/96 e L. 68/99) Sviluppare in seconda istanza anche le potenzialità di assorbimento nella cooperazione sociale. Dalla mappatura dei servizi si evidenzia una separatezza degli interventi di mediazione ed accompagnamento che vengono assicurati dagli operatori sociali Comuni, ASUR Centro per l’Impiego e solo su limitate progettazioni individualizzate avviene la messa in rete . Il servizio di sollievo prevede tale azione solo per l’utenza di Fano e solo in pochissimi casi è stato esteso il servizio anche al nostro territorio. Sono in programma incontri di un tavolo di lavoro per la pianificazione degli interventi nel triennio e per sviluppare quanto più possibile l’assorbimento da parte della Cooperazione sociale. In programma anche per l’autunno 2005 la realizzazione di un apposito convegno con l’AMNIC sull’inserimento lavorativo e tutti gli istituti della L. 68/99. Attivi su quasi tutti i Comuni degli interventi di borse lavoro in collaborazione con il centro per l’impiego il cui tutoraggio è quasi sempre assicurato direttamente dall’ente locale e dal Centro per l’Impiego. Strutture L.R. 20/02 Comunità alloggio per disabili Ambito Comunità alloggio per persone con problematiche psico sociali Ambito Almeno una nelle aree a più alta concentrazione urbana Da programmare Almeno una per Ambito L’avvio di una struttura presso il Comune di Fano a cura della Associazione di volontariato Liberamente “Casa Jenny” è stata patrocinata dal nostro Ambito su decisione del Comitato dei Sindaci. Va valutata nel triennio la possibilità che tale struttura possa 185 Comunità socio educativa riabilitativa Ambito Centro Socio educativo riabilitativo diurno Ambito rispondere anche alle esigenze del ns territorio. Al momento per situazioni di gravità registriamo inserimenti impropri presso Case di Riposo di persone provenienti da altri ambiti . Altra risorsa in programmazione è costituita dalla struttura che verrà adibita a Residenza protetta da costruire a Fossombrone entro il 2008 che prevede anche la costruzione di alloggi annessi. Almeno una ogni 40.000/50.000 abitanti tenendo conto della valutazione dei bisogni In relazione alla popolazione dell’Ambito di oltre 30.000 abitanti non si prevede per questo triennio l’apertura di questo tipo di struttura salvo successivi accordi. Riorientare la funzione e l’appropriatezza del servizio verso i soggetti con notevoli compromissioni delle autonomie funzionali; progettare percorsi di integrazione sociale e lavorativa per soggetti con disabilità lieve e medio lieve. Dal monitoraggio dei due servizi esistenti nel nostro territorio è stata evidenziata la presenza di soggetti con disabilità medio grave o con notevoli compromissioni delle autonomie funzionali. L’UMEA presente sia nei Comitati di gestione delle strutture che nei comitati tecnici assicura il corretto utilizzo delle strutture , nonché la supervisione delle programmazioni individualizzate. Va evidenziata la possibilità che nei prossimi anni la disponibilità di posti debba esser potenziata. Presso il centro di Montefelcino (18 posti- tutti ricoperti) gestito dalla Comunità Montana oltre il 90% dell’utenza proviene da Comuni dell’Ambito, come pure presso il Centro di Lucrezia(16 posti , di cui attivi 11) . La previsione dell’utilizzo pieno di questa struttura come CSER va accompagnato alla previsione di un potenziamento organizzativo. Il CSER di Lucrezia è stato autorizzato al funzionamento ai sensi della L.R. 20/02 e per il Centro di Montefelcino è in corso di esame la relativa richiesta. Presso la struttura di Lucrezia è anche funzionante in orario diverso da quello di apertura del Centro un servizio educativo per minori con svantaggio. Una risposta in prospettiva per aumentare la gamma dei servizi offerti a livello di ambito è costituita dalla possibilità di utilizzare la dependance della struttura di Lucrezia, i cui lavori di adeguamento sono quasi ultimati, per avviare laboratori occupazionali per rendere maggiormente flessibili le attività del CSER che per attivare progetti di stage lavoro per disabili non frequentanti. I due Centri inoltre si distinguono anche per l’età 186 media dei frequentanti che è più alta a Montefelcino rispetto a quella del nuovo centro di Lucrezia. Relativamente agli interventi e programmi per l’inserimento lavorativo si intende avviare un percorso partendo da questa seconda struttura, ove per altro l’utenza è molto più giovane. Relativamente ai percorsi di integrazione sociale le attività in essere presso le due strutture dispongono di progettazioni ed interventi specifici adeguati e in programmazione è prevedibile l’avvio di interventi per favorire la partecipazione ad attività sportive in aggiunta a quelle ricreative, e di conoscenza del territorio. 187 3.2 PRIORITA’ E SCELTE OPERATIVE DEL PIANO DI ZONA 3.2.1 Modalità della integrazione delle strategie e delle regole di accesso e funzionamento Il primo Piano di zona ha già efficacemente sperimentato un modello di partecipazione attiva ancorato al bene-essere comunitario perseguito con il coinvolgimento di tutti i soggetti "competenti" presenti sul territorio. A livello locale è stata promossa la partecipazione, come dettagliata in altra sezione di piano, per garantire l'obiettivo funzionale del Piano di zona rispetto alla individuazione dei bisogni, alla definizione degli obiettivi, alla selezione delle strategie, degli strumenti e delle risorse. Rispetto alla valutazione è con questo piano di zona che vengono individuate apposite strategie. Il Piano tende ad omogeneizzare nel territorio le diverse strategiele le cui modalità utilizzate e previste sono così brevemente descritte: adozione di modulistica comune ( obiettivo che nel periodo è in parte stato soddisfatto); adozione di protocolli integrati di intesa; costituzione Comitato territoriale politiche infanzia, adolescenza e famiglia; potenziamento Coordinamento H di Ambito; istituzione Commissione tecnico consultiva di ambito per adempimenti L.R. 20/02; partecipazione Coordinatore Commissioni Comunali per autorizzazioni L.R. 9/03; ampliamento utilizzo ISEE a livelllo sperimentale come in seguito descrtitto in altra sezione di piano; adozione regolamento accesso prestazioni di assistenza leggera per anziani; cartella sociale in programmazione; predispostone regolamento di ambito L.R. 9/03 entro il 2006; presdispozione regolamento di ambito per SAD entro 2006; partecipazione dell’Assistente sociale di ambito all’UVD: avvio processi partecipativi comuni per integrazione socio sanitaria. Si rimanda alle singole sezioni di piano per areee di intervento la previsione della programmazione triennale in ordine a questa azione. 3.2.2 Modalità di Finanziamento Le innovazioni introdotte dal Piano Socio Assistenziale della Regione Marche e dalla L. 328/00 possono tradursi meglio in una programmazione di qualità qualora venga superata la frammentarietà ed a volte occasionalità delle risorse. Il Fondo Unico per le politiche sociali comprensivo delle risorse derivanti da molte leggi di settore e una quota indistinta di risorse aggiuntive costituisce il primo passo per contrastare la frammentarietà , tuttavia al fine di consentire una pianificazione degli interventi organica è necessario raccordare i diversi momenti decisionali. La programmazione triennale infatti parte dal presupposto del consolidamento delle risorse fin qui messe a disposizione non avendo potuto contare in tempo utile nella definizione delle risorse complessivamente assegnate. Il Comitato dei Sindaci, relativamente al concorso alle spese gestionali e per le attività promosse a livello di Ambito ha preferito assumere impegni precisi e per il c.a. le quote di riparto sono state definite, proporzionalmente al numero degli abitanti al 31/12/2001 fin dal febbraio 2005. Per il 2006 e 2007 vengono presi accordi per consolidare le quote ricalcolate in virtù degli abitanti al 31/12/2004. Potendo contare sula sincronia dei tempi e sulla continuità del flusso delle risorse è possibile promuovere una programmazione efficace. Nodo critico è anche costituito dalla discordanza degli intenti nazionali con quelli regionali e potendolo superare è possibile superare la logica annuale. Sarebbe auspicabile poter far coincidere il processo della redazione del bilancio dei 188 Comuni e Comunità Montana e del Piano di zona per gli interventi in materia sanitaria con quello di definizione del piano di zona sociale. I principi stabiliti dalla legge Turco sono: un sistema di cofinanziamento tra stato, regione, enti locali; l’esercizio associato delle funzioni a scala di Ambito Territoriale; la gestione unitaria delle risorse destinate al Piano di zona; controllo e gestione delle risorse e verifica dei risultati; revoca dei finanziamenti qualora non rispettati tali vincoli. Spesso la quota relativa al Fondo sociale viene attribuita successivamente all’adozione dei bilanci e questo comporta un limite alla programmazione. In questo territorio i Comuni assicurano una quota fissa di cofinanziamento che viene utilizzata per il riparto nelle varie aree di intervento in relazione agli obiettivi generali programmati. 3.2.3 Modalità di attuazione della integrazione socio sanitaria L’integrazione socio sanitaria rappresenta sicuramente uno dei principali obiettivi fondamentali di questo Piano di Zona triennale. Con il primo piano si sono avviati momenti di integrazione specifici sui temi dell’adozione e affidi: si sono quindi strutturati i sistemi di collaborazione per la programmazione integrata degli interventi e servizi sociali. Il quadro normativo di riferimento supporta con forza tale principio, dal D.Lgs. 502/92 che pur separando istituzionalmente il sociale dal sanitario ribadisce l’esigenza di unitarietà e di integrazione tra i rispettivi ambiti di attività, fino ad arrivare alla legge 328/2000 che all’articolo 3 parla di un sistema di servizi sociali coordinato ed integrato con quello sanitario, oltreché con quello dell’istruzione, della formazione e del lavoro e al D.P.C.M. 14/02/2001 “Indirizzo e coordinamento in materia di integrazione socio-sanitaria”, il quale definisce le prestazioni socio-sanitarie.La L.R. 13 del 20 giugno 2003 “Riorganizzazione del servizio sanitario regionale” individua i livelli di partecipazione . A partire dal 2005 il Coordinatore partecipa ai lavori del Collegio di Direzione dell’ASUR e recentemente anche all’UCAD. Stabilita nel mese di giugno 2005 la partecipazione della Assistente Sociale dell’UPS ai lavori dell’UVD. Costituito su decisione del Comitato dei Sindaci avvenuta il 27/05/2005 un tavolo per la integrazione socio sanitaria che ha individuato i rappresentanti “sociali” ed il Direttore dell’ASUR ha nominato i referenti sanitari. La programmazione triennale svilupperà apposite programmazioni per la integrazione socio sanitaria sulle varie aree di intervento , attraverso la adozione di ulteriori protocolli di intesa integrati sulle dipendenze (entro ottobre 2005), sull’area anziani, sull’area del disagio adulto ed immigrazione (di recente ampliato il funzionamento dello sportello immigrati a Fano anche per il ns territorio), la disabilità e infanzia e adolescenza. La legislazione socio sanitaria recente (D.lgs 229/99 e L. 328/00) e la modifica al Titolo V della Costituzione hanno introdotto un compito nuovo ed impegnativo allo Stato: la definizione dei livelli essenziali di assistenza in campo sanitario e socio assistenziale. Infatti pur se previsto l’istituo non è ancora formulata una chiara definizione condivisa. Su alcuni settori specifici come la sanità si è giunti ad una definizione sufficientemente chiara , ma in materia di prestazioni sociali la situazione continua ad essere molto incerta. La nuova programmazione triennale si avvale della determinazione da parte della Regione di indicatori di qualità rispetto ad alcune pianificazioni territoriali settoriali. Di particolare interesse è la progettazione degli interventi e dei servizi sociali in modo da garantire la flessibilità e versatilità delle risposte per garantire il rispetto dei principi cardine della 189 personalizzazione e dell’approccio globale (integrazione socio sanitaria). Per alcuni temi sono stati realizzati tavoli tecnici integrati tematici es. Tavolo tecnico Integrato Disabilità adulta per la valutazione e progettazione individualizzata nei CSER per l’avvio di formazioni in comune e per l’inserimento lavorativo. Il Direttore del Distretto partecipa a fianco del Coordinatore di Ambito alle riunioni del Comitato dei Sindaci già a partire dall’estate del 2003, partecipano inoltre referenti del Distretto Sanitario all’Ufficio di Piano e nei vari tavoli tematici. A partire dal presente piano di zona , parte dello stesso viene dedicata al profilo di comunità in relazione all’offerta dei servizi sanitari e la definizione comune di piani strategici in piena collaborazione. Punto di forza che facilita questo processo è un più chiaro quadro normativo di riferimento e la modesta dimensione di questo territorio, in cui i processi di informazione, messa in rete delle opportunità, conoscenza, programmazione e partecipazione sono di più semplice accesso. La realizzazione di due percorsi di formazione congiunta nel 2003 e 2004 e la previsione di un ulteriore corso di formazione a breve scadenza sostengono ed accompagnano questo difficile processo. Realizzata nel mese di maggio apposita formazione congiunta per operatori sociali e sanitari dei CSER e UMEA. L’esigenza dell’integrazione socio-sanitaria risponde alla opportunità di separare i contenuti di cura, dalla prevenzione, riabilitazione e recupero sociale, dalla presenza di bisogni riguardanti aspetti fisici, psichici, relazionali e socio-ambientali ai quali occorre rispondere prendendo a riferimento la globalità dei bisogni della persona. Va nel triennio potenziato il sistema dell’integrazione per garantire risposte capaci di affrontare la complessità dei bisogni , aggregando ed organizzando, secondo una logica progettuale, competenze multidisciplinari in grado di affrontare il problema nella sua globalità e nella relazione con il contesto in cui si manifesta. Per qualificare le scelte finalizzate all’integrazione socio-sanitaria è stato avviato il processo programmatorio comune rendendo tra loro compatibili le scelte previste dal Programma delle Attività Territoriali del Distretto e dal Piano di Zona. Il Grazie quindi al consolidamento e rafforzamento di precisi momenti partecipativi è auspicabile che nel triennio il Programma delle attività territoriali distrettuali in cui sono definiti i bisogni prioritari e gli interventi di natura sanitaria e socio-sanitaria si integrino a pieno titolo con il Piano di Zona sociale. In questo momento la progettazione di questo Ambito in relazione alla scadenza per la presentazione del piano di zona sociale al 30 giugno è arricchita dal Piano delle attività distrettuali, mentre si rimanda a precisa integrazione di questo piano sociale per ulteriori pianificazioni integrate stante la sadenza al 30 settembre per la presentazione del Piano di zona ASUR. 3.2.4 modalità di attuazione di altre integrazioni: formazione, lavoro, casa, trasporti … L’approccio territoriale integrato e l’organizzazione reticolare del lavoro sociale rappresentano gli elementi fondanti del sistema degli interventi e dei servizi sociali promosso dalla legge quadro 328/2000, anticipato dal piano sociale regionale Marche e ribadito dalle linee guide del piano di zona, unitamente al piano delle attività zonali (paz), al piano sanitario regionale 2003-06 e alla legge regionale 13/03. Sulla base di questo presupposto le azioni e progetti promossi nell’ambito si sono caratterizzati per un’attenzione costante all’integrazione con le altre politiche del territorio di interesse sociale: A) Politiche di formazione e del lavoro B) Politiche per la casa 190 C) Politiche per i trasporti D) Politiche per l’ambiente Le modalità specifiche di integrazione fra le politiche sociali e le politiche sopra elencate viene di seguito sinteticamente presentata. A) Per quanto riguarda l’integrazione con le politiche di formazione e del lavoro, I. L’ambito evidenzia la necessità della realizzazione di un 'corso di formazione per operatore socio-sanitario’ per fornire formazione specifica di carattere teorico e tecnico – pratico riferita ad operatori in grado di intervenire nelle situazioni di mancanza di autonomia psicofisica dell’assistito privilegiando l’attenzione alla persona. Con programma approvato con d.g.r.m. N.686 del 10 aprile 2002. Tale figura, infatti, è espressamente prevista dal regolamento attuativo del la legge regionale 20/02 in tutte le strutture a carattere sociosanitarie (residenze protette, case di riposo). Tenuto conto che a Fossombrone è presente un unico istituto professionale per tecnici e operatori sociali, presso il Polo Donati, tale formazione si rende ulteriormente opportuna per arricchire il curriculum formativo di questi giovani per facilitare il loro accesso al mondo del lavoro. II. L’ambito ha realizzato una serie di progetti sul tema ‘orientamento scolastico/professionale’ in accordo con il centro per l’impiego e gli informagiovani del territorio. I progetti sono stati realizzati dallo psicologo dott. Giacomo Pietrucci, titolare di una borsa/lavoro per laureati finanziata dalla provincia di Pesaro e Urbino nel periodo maggio 2004-maggio 2005. I progetti realizzati sono: - “Scelgo il mio futuro”, incontri di orientamento nelle scuole medie (classi terze) - “Trovare il lavoro che piace”, incontri di orientamento nelle scuole superiori - “immersione nel sociale”, incontri formativi per quarta e quinta dell’Istituto professionale per Operatori Sociali ‘L.Donati’ di Fossombrone - “Fermati formati e informati” incontri su tematiche del mondo del lavoro. III. L’ambito collabora attivamente con il punto informa-lavoro e il centro per l’impiego di riferimento anche per promuovere l’inserimento lavorativo di fasce ‘deboli’ e disabili. IV. L’ambito ha promosso e curato la messa in rete dei due informagiovani dell’ambito (Fossombrone e Calcinelli) per l’avvio di specifici interventi di studio e lavoro per la fascia giovanile, in stretto collegamento con il mondo imprenditoriale e la rappresentanza di varie categorie professionali. Nel triennio 2005-07, l’ambito intende proseguire le attività di integrazione realizzate e sarebbe fortemente interessato a promuoverne delle nuove. Il limite principale risiede, però, nelle risorse a disposizione. Conclusa la borsa/lavoro che ha facilitato l’effettiva l’integrazione fra politiche sociali e politiche della 191 formazione e del lavoro nel territorio, l’ambito è impegnato nella ricerca di nuove risorse operative. B) Per quanto riguarda l’integrazione fra le politiche sociali e le politiche abitative, l’ambito promuove le seguenti iniziative: I. Adesione al progetto “casa accessibile” presentato inizialmente dall’associazione di volontariato ‘volontari nella solidarietà’, in collaborazione con la caritas diocesana e approvato dal csv. In parte finanziato da una fondazione. Il progetto si prefigge di favorire l’affermazione concreta del diritto alla casa per le persone più disagiate e in difficoltà, superando la fase di pronta accoglienza, con un piano di interventi che, pur tenendo conto dell’emergenza ancora non del tutto superata, preveda misure di integrazione consone al disagio nonché di facilitare la creazione di un tavolo di concertazione e di un osservatorio sul disagio abitativo. I destinatari del progetto sono principalmente gli immigrati dal sud d’italia e dai paesi stranieri, e tutte le persone in situazione di disagio. II. Erogazione dei contributi per gli affitti. Nel 2003, a Fossombrone, ad esempio, sono state presentate 27 domande da cittadini in fascia A e 16 domande da cittadini in fascia B. Di queste ultime 5 non sono state soddisfatte. In questo triennio l’ambito intende proseguire nell’adesione al progetto ‘casa accessibile’ e promuovere iniziative mirate all’analisi e alla soluzione del disagio abitativo sul territorio, nonché garantire la massima diffusione delle informazioni sulle opportunità offerte dall’ articolo 11 della legge 431/98 in termini di contribuzione alle locazioni sia per gli inquilini che per i locatori. C) per quanto riguarda l’integrazione fra le politiche sociali e le politiche dei trasporti, l’ambito promuove le seguenti iniziative: I. La possibilità di estendere l’utilizzo dei 4 autobus, messi a disposizione dalla comunità montana, per il trasporto misto al fine di assicurare la mobilità delle persone anziane e bisognose all’interno del territorio, facilitando così il raggiungimento dei servizi di interesse pubblico e sanitario. II. Il potenziamento del progetto ‘vediamoci’ in collaborazione con le associazioni di volontariato per rispondere al bisogno di mobilità delle persone anziane, stante il limitato trasporto assicurato dalle linee pubblico. In questo triennio l’integrazione fra le politiche sociali e dei trasporti sarà oggetto di una specifica analisi all’interno dell’implementazione del piano di valutazione dei servizi del territorio. L’accessibilità ai servizi rappresenta, infatti, una delle aree di analisi del progetto di ricerca valutativa che l’ambito ha avviato nel marzo 2005 e che sarà pienamente implementato nel triennio 2005-07. D) Per quanto riguarda l’integrazione fra le politiche sociali e le politiche ambientali, l’ambito promuove nelle fasce più giovani la sensibilizzazione al rispetto dell’ambiente e alla conoscenza del territorio locale attraverso la realizzazione di programmi di educazione ambientale nel contesto scolastico e nei centri estivi per 192 ragazzi. Per questo triennio l’Ambito intende proseguire la promozione di attività di educazione ambientale nelle scuole e nei centri estivi per ragazzi. 3.2.5 Modalità di gestione del Piano di Zona Il Piano Regionale avendo impostato la programmazione a livello sovracomunale ha di fatto incentivato la previsione della gestione associata dei servizi. Al riguardo il Capo V del Titolo II del T.U. 267/00 elenca le possibili forme di gestione. Recentemente anche la Regione Marche sta approfondendo le modalità di avviare il rafforzamento dell’Ambito con la previsione della gestione associata. Il Primo Piano di zona si è avvalso dell’Accordo di Programma quale strumento per l’attuazione del Piano di zona. Sulla base dell’esame delle possibilità fornite dagli strumenti giuridici ed in considerazione delle specificità del nostro territorio (coincidenza con il Distretto Sanitario e non con la Comunità Montana) va individuata la soluzione più adeguata. In tal senso il Comitato dei Sindaci intende avvalersi del supporto dei segretari comunali degli enti e delle indicazioni che fornirà la Regione Marche al riguardo. Per l’attuazione del presente piano di zona è prevista la contestuale approvazione del Piano e di apposito Accordo di programma da parte del Comitato dei Sindaci. E’ inoltre prevista la sottoscrizione di appositi protocolli d’intesa per sostanziare gli accordi e le collaborazioni relativamente ad alcune problematiche inerenti determinate aree di intervento. 3.2.6 Modalità di gestione dei servizi e di realizzazione degli interventi La Regione promuove il coinvolgimento del terzo settore riconoscendogli un ruolo fondamentale nel percorso di concertazione e programmazione in qualità di promotori, titolari, cogestori fino alla coprogettazione mediante precise forme di accordo. Per alcuni progetti la Regione riconosce la possibilità di cofinanziare le spese per le risorse umane, logistiche e progettazione alle fasi preparatorie dei piani. Per questo il diretto coinvolgimento dei soggetti del privato sociale può contribuire alla ad operare economie. In questo territorio il no profit è soprattutto gestore di servizi che vengono affidati dalle Pubbliche Amministrazioni , ma questa tendenza è in cambiamento: il no profit è anche titolare oltre che gestore di alcuni servizi quali il CSER di Lucrezia, servizi educativi per minori svantaggiati e proposte per l’infanzia, ricreative ecc. La produzione autonoma di interventi avviene in pieno raccordo con la programmazione territoriale ed è pienamente sostenuta dagli enti pubblici. Per alcuni servizi infatti è stata prevista da parte del no profit la partecipazione degli enti locali nei propri organismi di gestione . Interlocutori particolari sono le Cooperative sociali, le Associazioni di volontariato, le Parrocchie. Il coinvolgimento del terzo settore diventa particolarmente strategico sia in relazione alla esperienza progettuale e gestionale acquisita nelle problematiche sociali e per la capacità di coinvolgere quali soggetti attivi le persone svantaggiate. Si registra inoltre il ricorso da parte del no profit all’Ufficio del coordinatore dell’ambito anche per facilitare la messa in rete degli interventi. E’ quindi auspicabile la attivazione di ulteriori forme di coinvolgimento più specifiche , evitando nel contempo la esclusione di altri soggetti. 193 MODALITA’ DI PRODUZIONE E GESTIONE DEI SERVIZI Produzione interna • Gli Enti provvedono alla progettazione di interventi e servizi avvalendosi di consulenze esterne con appositi incarichi ( escludendo questi dalla possibilità poi di essere coinvolti nella gara- trasparenza) ; • la gestione dei servizi viene affidata con procedura pubblica , con priorità per le cooperative sociali secondo le normative europee, nazionali e criteri regionali; • l’affidamento dei servizi avvine in relazione a parametri il più possibile oggettivi di qualità e progettuali escludendo la possibilità del massimo ribasso; Coprogettazione e cogestione • La individuazione della cooperativa sociale che curerà la progettazione avviene mediante procedura pubblica; • Alla cooperativa individuata per la progettazione viene affidato anche il compito di progettare in un rapporto di interlocuzione con gli enti, stabilendo la eventuale successiva gestione del progetto; • La procedura di evidenza pubblica individua a priori le modalità di coinvolgimento e selezione stabilendo anche la eventuale connessione con la fase di gestione. 3.2.7 Modalità della documentazione dei servizi e degli interventi La documentazione dei servizi e degli interventi rappresenta un aspetto fondamentale nella gestione dei servizi del territorio; tuttavia la definizione di procedure che ne definiscano le modalità di realizzazione rappresenta un processo complesso caratterizzato da notevoli criticità. La documentazione dei servizi e degli interventi che possa essere efficace per la gestione dei bisogni del territorio nasce, infatti, da una cultura programmatoria e pianificatrice dei servizi e delle politiche. Una cultura, quindi, che travalichi l’attitudine dei servizi del territorio a intervenire principalmente sulle situazioni di emergenza, a favore, invece, di una organizzazione dei servizi attenta al benessere dei cittadini e ai bisogni del territorio e capace di prevenire, per quanto possibile, le situazioni di emergenza. Nel triennio 2003-05 la documentazione dei servizi ed interventi è stata realizzata secondo modalità consolidate all’interno dei servizi che pur permettendo una gestione attenta degli stessi non ne garantisce di per se la messa in rete. All’interno del sistema integrato di servizi sociali, promossi dalla legge quadro 328/2000, l’impiego di strumenti che permettano la realizzazione dell’integrazione fra servizi e interventi nel territorio rappresenta una necessità che richiede una risposta più strutturata da pianificare in tempi adeguati. In questo triennio (2005-07), l’ambito intende definire le modalità che rendano efficace ed efficiente la gestione della documentazione dei servizi e degli interventi al fine di permettere una gestione congiunta degli interventi e dei servizi socio-sanitari per la ‘presa in carico’ complessiva ed unitaria della persona. L’unificazione delle funzioni svolte dagli uffici di promozione sociale e dai futuri ‘sportelli della salute’ (non ancora attivi nel distretto in esame) rappresenta uno degli obiettivi che l’ambito intende perseguire nel prossimo triennio. A questo fine ha già realizzato la presentazione di una ‘cartella sociale’ agli operatori del territorio quale strumento operativo per rendere effettiva l’integrazione degli interventi. Tale cartella potrebbe essere adottata in maniera congiunta con i servizi 194 sanitari erogati dal corrispettivo distretto sanitario. L’ambito intende promuovere la realizzazione di un progetto di ricerca che abbia il fine di supportare il processo di diffusione nel territorio della ‘cartella sociale’ quale strumento operativo fondamentale per l’integrazione dei servizi socio-sanitari. Il progetto si pone i seguenti obiettivi: A. Valutare la situazione attuale di implementazione della cartella sociale nell’ambito adottando una prospettiva comparata con gli altri ambiti della provincia che abbiano già adottato la ‘cartella sociale’. (il progetto potrebbe trovare accoglimento a livello provinciale) B. Valutare l’implementazione della normativa regionale a livello dell’ambito sul tema dell’integrazione sociosanitaria e dei relativi strumenti tecnologici proposti C. Valutare le criticità percepite dagli operatori sociali e sanitari e dagli utenti del distretto/ambito di Fossombrone nell’implementazione della cartella sociale quale strumento di innovazione tecnologica organizzativa D. Diffondere i risultati della ricerca nel contesto provinciale La realizzazione del progetto è vincolato al reperimento di fonti di finanziamento adeguate e nasce dalla collaborazione avviata nel 2005 con l’Istituto di Sociologia dell’Università ‘Carlo Bo’ di Urbino, unitamente alla proposta di un ricerca dedicata proposta nello maggio 2005 alla Provincia. Le modalità di gestione della documentazione dei servizi e degli interventi rappresenta, inoltre, uno degli aspetti sul quale verte l’implementazione del progetto di valutazione dei servizi, presentato nel paragrafo allegato,del presente piano di zona. La ricerca valutativa, infatti, necessita di dati che rispondano ai bisogni conoscitivi della valutazione (adeguatezza) e dati che producano gli stessi risultati nel corso di esperimenti ripetuti con strumenti simili e in condizioni simili (affidabilità). La raccolta sistematica delle informazioni, realizzabile grazie alla implementazione di modalità di documentazione efficaci ed efficienti, rappresenta, quindi, un aspetto fondamentale del processo di valutazione dei servizi dell’ambito. La scelta dei dati da raccogliere, così come le modalità della loro gestione costituisce, infatti, parte integrante del processo di ricerca valutativa. Il coordinamento e la supervisione del processo di valutazione dei servizi, ad opera della dr.ssa Angela Genova, dell’Istituto di Sociologia dell’Università ‘Carlo Bo’ di Urbino, garantiscono l’adeguatezza degli strumenti impiegati e l’accuratezza nell’analisi. Porre attenzione alla gestione della documentazione dei servizi e interventi significa, inoltre, sostenere il processo di costruzione del bilancio sociale, quale strumento di accountability che permette la comunicazione e la rendicontazione delle scelte istituzionali, degli impegni, dei risultati e degli effetti sociali prodotti assumendo il punto di vista dei cittadini dell’ambito. In questo triennio, l’ambito intende, quindi, promuovere la diffusione e la maturazione della ‘cultura del dato’ fra gli operatori del territorio promuovendo incontri di formazione sul tema, in collaborazione con l’osservatorio sulle politiche sociali della provincia di Pesaro e Urbino e l’osservatorio regionale. 195 3.2.8 Modalità della informazione e della comunicazione sociale. L’utilizzo di strumenti comunicativi rapidi ed efficaci per la comunicazione sociale rappresenta un aspetto fondamentale nella governance dei servizi promossa a livello nazionale dalla 328/2000 e ribadita a livello regionale da piano sociale egionale Marche e ribadito dalle linee guide del piano di zona, unitamente al piano delle attività zonali (paz), al piano sanitario regionale 2003-06 e alla legge regionale 13/03. La partecipazione degli stakeholders nelle fasi di concertazione, co-progettazione e implementazione delle politiche sul territorio richiede la definizione di modalità di comunicazione sociale e di gestione delle informazioni che siano capaci di raggiungere tutti gli attori coinvolti in modo efficace. L’ambito presta particolare attenzione alla cura delle modalità di gestione delle informazioni e della comunicazione sociale attraverso una serie di strumenti che vengono di seguito brevemente presentati. Posta elettronica: l’ampio utilizzo della posta elettronica permette la diffusione delle informazioni in tempi molto ristretti. Lo strumento è, quindi, impiegato per comunicazioni rivolte ai diversi soggetti coinvolti, così come viene sinteticamente presentato. - Comunicazioni per gli stakeholders1: una volta definiti i partecipanti ai diversi tavoli tematici di lavoro, l’ambito ha curato la raccolta degli indirizzi email dei partecipanti e ha utilizzato l’email per la diffusione di informazioni relative alla convocazione dei tavoli, allo scambio di idee, della relativa documentazione e delle decisioni prese. - Comunicazioni per i comuni nell’ambito: sempre per posta elettronica (e per posta ordinaria) vengono inviate a tutti gli otto comuni dell’ambito, in tempo reale, le delibere del Comitato dei Sindaci e gli atti amministrativi curati dal coordinatore dell’ambito. - Comunicazioni per operatori del territorio e Osservatorio provinciale e regionale per le politiche sociali: la posta elettronica congiuntamente con il telefono permette un comunicazione rapida ed efficace anche con gli operatori del territorio e con l’Osservatorio Provinciale e Regionale per le politiche sociali. Sito internet dell’ambito: l’ambito cura l’aggiornamento della ‘guida dei servizi e delle opportunità per famiglia e infanzia, adolescenti e giovani’ dell’ambito sul sito internet dedicato. Una volta completata la stesura del piano di zona 2003-07 questo sarà pubblicato sul sito dell’ambito. L’ambito ha, inoltre, organizzato il ‘centro di documentazione e informazione handicap’ (CDH) con sede a Calcinelli presso l’istituto comprensivo di Saltara. Il sito è strumento di informazione e documentazione sul tema www.centrointegrazione.it. In questo triennio l’ambito intende potenziare l’utilizzo del sito dell’’ambito al fine di renderlo uno strumento di informazione dei servizi e delle iniziative gestite o promosse dall’ambito. 1 Gli stakehoolders rappresentano tutti i portatori di interesse coinvolti nella programmazione e gestione di una politica, intervento o servizio. Comprendono, quindi, i diversi attori interessati alla politica appartenenti alle seguenti categorie: associazioni di volontariato, cooperative, organizzazioni sindacali, mondo delle imprese, mondo istituzionali dei servizi. 196 Tramite il sito internet l’ambito ha realizzato la procedura per l’avvio dei progetti per il volontari del servizio civile. I 22 volontari del servizio civile sono stati in servizio fino ai primi di maggio 2005. manifesti, pieghevoli: La scelta delle modalità di informazioni per i cittadini sono discusse e scelte all’interno dei tavoli di lavoro per aree tematiche. L’ambito cura, quindi, la realizzazione dei relativi manifesti e pieghevoli. Convegni: l’ambito ha realizzato numerosi convegni informativi. Fra questi si ricordano i convegni organizzati con i seguenti fini: - la valutazione del primo piano di zona e l’avvio della programmazione triennale (saltara) - la presentazione carta dei servizi - la presentazione borse lavoro della provincia - la presentazione del progetto ‘sentiamoci’ negli otto comuni - la presentazione pubblica del serizio di ups - la trattazione del tema ‘ disabilità’ - la presentazione del Centro documentazione e informazione handicap (CDIH) per questo triennio l’ambito intende realizzare altri convegni sui temi oggetto dei tavoli di lavoro con particolare attenzione ai temi dell’infanzia, disabilità, anziani, prevenzione delle tossicodipendenze. Comunicati stampa e conferenza stampa: l’ambito cura la realizzazione dei comunicati stampa e conferenze stampa sulle informazioni destinate alla cittadinanza con particolare attenzione ai convegni e ai progetti in fase iniziale. I comunicati stampa vengono realizzati sui giornali locali (Corriere Adriatico e Resto del Carlino) e in caso di oggetti di particolare rilievo anche sul Messaggero. Posta: l’ambito utilizza inoltre anche la posta tradizionale per raggiungere alcune fasce di cittadini destinatari di particolare iniziative. Per esempio nel 2004 sono state inviate le comunicazioni informative dei corsi di lingua per extracomunitari a tutte le famiglie extracomunitarie residenti nell’ambito. 3.2.9 Modalità della formazione e dell’aggiornamento L’obiettivo della formazione è stato perseguito fin dalla attuazione del Primo Piano di zona mediante la partecipazione del coordinatore, staff e responsabili dei comuni a vari interventi formativi organizzati sia esternamente che internamente. Particolare rilievo è stato dato alla formazione integrata degli operatori sociali e sanitari operanti ai vari livelli compresi quelli di responsabilità gestionale: Il presente piano di zona prevede specifici ulteriori momenti di formazione . Questo Ambito ha anche coinvolto la Provincia al fine di orientare la programmazione con le misure comunitarie FSE in relazione ai bisogni emersi nel territorio e le esigenze formative di cui alla programmazione triennale. Sarebbe opportuno un parternariato rappresentativo del territorio che possa collaborare attivamente per la pianificazione delle risorse formative. Unitamente agli istituti scolastici accreditati alla formazione di questo Ambito verranno 197 previsti azioni di formazione dando priorità alle nuove figure professionali sociali : in particolare si è resa opportuna una specifica collaborazione tra l’Istituto professionale operatori sociali di Fossombrone con la Provincia e l’ASUR per la gestione di corsi OSS per potenziare la offerta formativa già in essere. Relativamente ai corsi organizzati dall’EDA di prevede il decentramento nel corso del triennio per aumentare la possibilità di formazione. Verranno altresì attivate intese anche a livello di inter ambito con i soggetti accreditati con particolare riferimento a quelli appartenenti al terzo settore. Gia attivo un tavolo a livello di ambito con il CSV per incentivare ed orientare in relazione alle necessità di formazione territoriali ai fini della qualificazione dei soggetti che si dedicano al volontariato. 3.2.10 Modalità di valutazione Legge 328/00, art.3 comma1 “Per la realizzazione degli interventi e dei servizi sociali, in forma unitaria e integrata, è adottato il metodo della programmazione degli interventi e delle risorse, dell’operatività per progetti, della verifica sistematica dei risultati in termini di qualità ed efficacia delle prestazioni, nonché della valutazione di impatto in genere.” Sulla base delle indicazione normative nazionali sopra citate, la valutazione dei servizi rappresenta un aspetto fondamentale nella gestione dei servizi del territorio. L’introduzione di un sistema di valutazione dei servizi costituisce, infatti, il requisito indispensabile per una gestione efficace ed efficiente dei servizi e rappresenta un’esigenza fra gli attori sociali del territorio attenti alle modalità di impiego delle risorse del territorio. L’esistenza di un sistema di valutazione dei servizi e, quindi, di una messa in trasparenza dell’efficacia ed efficienza dei servizi rappresenta, inoltre, uno strumento indispensabile per garantire la partecipazione degli stakeholders nella governance dei servizi. L’ambito VII, consapevole dell’importanza del processo di valutazione nella gestione dei servizi e della complessità nella sua implementazione, ha avviato una collaborazione con l’Istituto di Sociologia dell’Università ‘Carlo Bo’ di Urbino per la diffusione della cultura e della pratica della valutazione nell’ambito attraverso la realizzazione di un progetto di ricerca valutativa dei servizi del territorio. Il progetto che è stato promosso dalla Coordinatrice dell’ambito ed approvato dal Comitato dei Sindaci (seduta del 10 marzo 2005), e stato presentato dalla Dr. Angela Genova dell’Istituto di Sociologia. Il progetto ha la durata di 10 mesi (da marzo a dicembre 2005) e si pone i seguenti obiettivi: A. B. C. D. E. Diffondere nei servizi dell’ambito l’attenzione per la valutazione Costruire gli strumenti della valutazione Coordinare l’implementazione degli strumenti di valutazione Supportare l’analisi dei dati oggetto di valutazione Promuovere l’impiego dei dati della valutazione per nuove progettazioni Per conseguire gli obiettivi sopra indicati il progetto mette in atto le seguenti strategie e metodi presentati in funzione dei singoli obiettivi. 198 Obiettivo Strategie – metodi Presentare e discutere il tema della valutazione e il progetto di ricerca valutativa nell’ambito nei seguenti A. Diffondere nei servizi contesti: - comitato dei sindaci dell’ambito l’attenzione per la valutazione - ufficio di piano - tavoli di lavoro (associazioni volontari, enti di promozione sociale…) Organizzare incontri con gli operatori e i responsabili B. Costruire gli strumenti della dei servizi per definire nei dettagli le modalità, i tempi valutazione e le risorse per la valutazione C. Coordinare Seguire l’applicazione degli strumenti valutativi nei l’implementazione degli servizi e supportare il processo per il superamento delle strumenti di valutazione criticità che emergono (approccio problem solving) Garantire l’adeguata conoscenza professionale D. Supportare l’analisi dei dati nell’analisi dei dati raccolti (elaborazioni statistiche) oggetto di valutazione E. Promuovere l’impiego dei dati della valutazione per Partecipare ai momenti progettuali dei tavoli di lavoro nuove progettazioni Azioni 1 Presentazione e discussione del progetto x di valutazione Costruzione degli strumenti Implementazione degli strumenti valutativi Analisi degli dati della valutazione Utilizzo dei dati della valutazione 2 Tempi (mesi da marzo a dicembre) 3 4 5 6 7 8 9 10 x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x x Come si evince dalla programmazione dei tempi, la collaborazione con l’Istituto di Sociologia intende avviare il processo di costruzione del sistema di valutazione nei servizi dell’ambito. La realizzazione delle fasi complete previste dal progetto sarà possibile solo per alcuni dei servizi oggetto di valutazione. Per altri sarà necessario prevedere dei tempi di realizzazione più ampi, che vadano oltre i 10 mesi previsti da questa prima collaborazione. La costruzione degli strumenti per la valutazione dei servizi è stata guidata dal bisogno di identificare una serie di indicatori che possano ‘operativizzare’ i concetti oggetto della ricerca e, quindi, renderli osservabili e misurabili. Nel processo di costruzione degli indicatori si è fatto riferimento alla classificazione degli indicatori proposta da 199 Donabedian 2 che viene schematicamente di seguito riportata. - Indicatori di processo relativi alle azioni degli operatori sociali, dei beneficiari, e delle reti comunitarie Indicatori di struttura relativi alle risorse umane, fisiche, tecniche, finanziarie, organizzative impiegate nei servizi Indicatori di esito relativi ai cambiamenti nello stato di benessere dei destinatari attribuiti ai servizi erogati La definizione di un efficace sistema di valutazione richiede il coinvolgimento attivo dei soggetti responsabili della progettazione ed erogazione dei servizi, ma anche degli stessi beneficiari. Alla luce di questa considerazione la costruzione di modalità condivise di valutazione rappresenta un processo complesso che richiede risorse in termini di capacità professionali e tempo. Capacità professionali per il coinvolgimento degli operatori, dei responsabili, e degli utenti dei servizi; e tempo per la diffusione e condivisione dei principi della valutazione. L’ambito intende continuare l’impegno intrapreso nel corso del 2005 per la realizzazione di strumenti condivisi di valutazione dei servizi. Grazie alla consulenza dell’Istituito di Sociologia dell’Università di Urbino e alla formazione organizzata dalla Provincia (corso Isfol ‘progetto sperimentale di aggiornamento professionale e sostegno al ruolo per responsabili di zona sociale e personale staff’) è stato possibile mettere a punto un sistema di indicatori per la lettura dei servizi del territorio. il sistema di indicatori proposto necessita di tempo per una sua piena implementazione partecipata. L’impiego di strumenti di valutazione dei servizi presenti nell’ambito è previsto per ogni servizio erogato. I dati relativi agli strumenti di valutazione dei singoli servizi sono riportati nella scheda di presentazione dei servizi raccolte nella parte 4 ’Programmazione per aree di intervento’ del presente piano di zona. In fase sperimentale l’ambito ha realizzato una valutazione più approfondita per il servizio di asilo nido e intende realizzare lo stesso approfondimento sui seguenti servizi nelle relative aree di intervento: Aree di intervento Servizi valutati Famiglia infanzia - Centro socio educativo diurno adolescenza - Promozione agio Giovani Disabili Disagio adulto Anziani - Immigrati Tutte le aree - Centri di aggregazione Inserimento lavorativo Inserimento lavorativo Servizio assistenza domiciliare Servizio assistenza leggera (progetto ‘Vediamoci’) Servizio scolastico linguistico Ufficio di Promozione Sociale 2 La classificazione degli indicatori fa riferimento alla classica distinzione proposta da Donabedian (Donabedian, La qualità dell’assistenza sanitaria, La Nuova Italia Scientifica 1990) 200 Per i singoli servizi oggetto della valutazione sono stati identificati ed applicati una serie di indicatori in base ad alcune aree tematiche ritenute fondamentali nella prospettiva della valutazione dei servizi e in riferimento alla classificazione degli indicatori sopra presentata. Così per ciascuna area di analisi si è cercato di identificare degli indicatori di processo, di struttura e di esito : A. Bisogni sociali e accessibilità ai servizi B. Equità e distribuzione dell’offerta C. Qualità e tempestività D. Efficacia E. Efficienza 1 2 3 4 5 6 7 1 2 3 4 5 6 7 8 9 1 2 3 4 5 A. Bisogni sociali e accessibilità ai servizi Indicatore Analisi dei problemi dello specifico gruppo interessato Rapporto tra i gruppi target e la popolazione Rapporto tra i gruppi target e il territorio nel tempo Analisi sui livelli di conoscenza dei servizi da parte della popolazione target Analisi dell’accessibilità fisica dei servizi Distanza fra i luoghi del servizio e comuni di riferimento in KM e in tempo. Numero e tipologia dei mezzi pubblici disponibili per il collegamento in funzione degli orari del servizio Analisi dell’accessibilità culturale ai servizi Rapporto tra la popolazione e punti di accesso ai servizi (sedi del servizio). B. Equità e distribuzione dell’offerta Indicatore Rapporto tra popolazione e servizio sociale professionale Esistenza o meno di associazioni di volontariato o di volontari Esistenza o meno di cooperative che offrono il servizio Rapporto n. di utenti del servizio e risorse finanziarie impiegate Rapporto tra servizi e utenti (attuali e potenziali) Rapporto tra le quote di risorse finanziarie destinate a specifici gruppi target: anziani, minori, disabili …. Rapporto tra gruppi target e personale professionale operante sul territorio per ciascun gruppo target Rapporto tra gruppo target e servizi sul territorio Analisi della distribuzione fisica dei servizi. Dove sono e quanto distano dai vari comuni? C. Qualità e tempestività Indicatore Rapporto tra operatori e utenti Analisi delle professionalità e dell’esperienza degli operatori (es: quale turnover?) Analisi dell’adeguatezza degli ambienti di lavoro e della strumentazione Gradimento degli utenti e degli operatori Tempi di attesa (minimi, massimi e medi) per analisi della domanda e presa in 201 carico. 1 2 3 1 2 3 4 D. Efficacia Indicatore Analisi degli esiti degli interventi sociali Rapporto fra n. delle domande e n. di posti Esistenza o meno di supporto economico al servizio per famiglie bisognose E. Efficienza Indicatore Analisi delle risorse impegnate nell’erogazione dei servizi in funzione del numero degli utenti (nell’arco del tempo) Analisi delle disfunzioni e sprechi Costi medi per tipologie di servizio Rapporto tra le quote di risorse finanziarie destinate alle diverse modalità di intervento sociale: spesa di investimento, spese correnti, spese per trasporto, spese per …. La valutazione dei singoli servizi viene illustrata nel dettaglio nelle parti del PdZ che trattano le singole aree di intervento. 202 4. PROGRAMMAZIONE PER AREE DI INTERVENTO 4.1 Modello progettuale per aree di intervento in relazione alle aree organizzative Il Piano dettaglia nella sezione “Allegati al Piano” gran parte dei servizi e interventi distinti sia in relazione alle Aree organizzative che in riferimento a quelle di intervento mediante schede riepilogative complessive e dettagli riportanti le diverse realtà degli otto Comuni. Ad essi sono inoltre allegati una serie di progetti che sono stati oggetto di apposita rilevazione in collaborazione con i Servizi Soviali territoriali, la Comunità Montana, il Distretto Sanitario e a volte con i privati. Trattasi solo di una piccola parte della globalità dei servizi in essere che però è significativa sia per i contenuti previsti che in relazione agli indicatori di valutazione appositamente inseriti a titolo esemplificativo. 203 4.2 Sezione di Piano per l’Area d’intervento Famiglia, Infanzia e Adolescenti Promozione sociale e comunitaria • • • Affidamento familiare (FO,CA) Informagiovani (FO,SA) Centro estivo/Servizio di vacanza (FO,CA,MM,SE,SA,MF,IP,SI) • Centro Aggregazione (FO, MM, MM***,SA,SI,SE) • Centro Diurno Socio-Educativo • (FO, Tirocini formativi (FO,CA,MM, MF, SA,IP,SI,SE) • Assegno per la maternità (FO,CA, IP, MM,MF,SA,SE,SI) • Assegno per il nucleo familiare (FO,CA,MM,MF,IP,SA,SE,SI) • Borse di studio (FO,CA,MM,MF,IP,SA,SE,SI) FO***, CA***, SA) • Ludoteca/Centro Giochi (FO,CA,SI) • Consultorio familiare (*) (FO,SA) • Equipe integr. adozioni (**) Ubicazione: Via Carducci 1, Calcinelli di Saltara, tel.0721-721487 • Equipe integr. affidi Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato (sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail: [email protected] • Promozione agio – servizio educativo domiciliare/gruppi (**) Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato (sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail: [email protected] • Sostegno alla genitorialità (**) Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato (sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail: [email protected] • COR (***) (FO) • Scuola materna paritaria (***) (SI) Servizi Semiresidenziali Servizi a domicilio • Fornitura libri di testo (FO,CA,MM,MF,IP,SA,SE,SI) • Contributi per sostegno educativo familiare (SE) • Servizio Educativo Domiciliare (SE, IP) • Promozione agio – servizio educativo domiciliare/gruppi (**) Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato (sede operativa), tel. 0721-723250, email: [email protected] t • Servizi Residenziali Interventi per l’emergenza Ludoteca/Centro Giochi (FO,SI, CA***, MM***) • Nido d’infanzia (FO,SA,SA***, SI***) • Centro per l’infanzia (***) (MM, SA) • Centro estivo (FO,MM,MF,SE,SA,SI, CA) • Centro di Aggregazione (FO,CA***,MM,MM***,SA,SI) • Centro Diurno SocioEducativo (FO,FO***, SA) • C.S.E.P. (Centro sociale di educazione permanente) (SI) • Promozione agio – servizio educativo domiciliare/gruppi (**) Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato (sede operativa), tel. 0721-723250, email: [email protected] t • COR (***) (FO) • Scuola materna paritaria (***) (SI) • Spazio per bambini e bambine (***) (CA) Servizio comune a più aree di intervento. LEGENDA: ( ) Comune – (*) ASUR – (**) Ambito – (***) Privato - (****) Comunità Montana FO = Fossombrone, CA = Cartoceto, SI = Sant’Ippolito, SE = Serrungarina, IP = Isola del Piano, MM = Montemaggiore al Metauro, SE = Serrungarina, SA = Saltara 204 Sezione di Piano per l’area di intervento: FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENZA Situazione di partenza La scelta di accorpare in un’unica area di intervento i programmi sociali relativi a 3 distinti settori come la famiglia, l’infanzia e l’adolescenza, segue la recente normativa regionale che con L.R. 9/03 ha voluto considerare le problematiche inerenti a questi settori come essenzialmente interconnesse. Sarebbe stato difficile infatti a questo punto distinguere nettamente anche le dimensioni finanziarie relative all’uno o all’altro settore suddivise in diverse aree di intervento. Restano tuttavia inevitabilmente alcune progettazioni a cavallo con altre aree, come un progetto di prevenzione dedicato agli adolescenti e da attuarsi in primo luogo in abbinamento all’attività dei Centri di Aggregazione ed alcuni progetti specificamente rivolti agli adolescenti o ai giovani ma con la evidente necessità di lasciare abbastanza labile il confine fra i due settori. In base a quanto già previsto nel Piano Di Zona 2003, alle esigenze via via evidenziatesi e alle opportunità che si sono nel frattempo offerte, sono stati attuati diversi tipi di interventi sul territorio, in base ai quali occorrerà misurare la nuova programmazione sociale. Alcuni servizi sono diventati ormai stabili, altri progetti si sono rivelati rispondenti ai bisogni espressi dal territorio nella specifica area di intervento. Fra i servizi posti in essere, fra a seguito di due protocolli di intesa con l’Azienda Sanitaria, troviamo una Equipe integrata per le Adozioni ed una Equipe integrata per gli Affidi, operative rispettavimente dal dicembre 2003 e dal dicembre 2004. Un ulteriore servizio promosso a livello di Ambito è quello Educativo Domiciliare o per piccoli gruppi (“Promozione Agio”), rivolto a ragazzi con problematiche di inserimento sociale e di disagio, operativo da gennaio 2004. Anche questo tipo di servizio si avvale della collaborazione dell’Azienda Sanitaria così come di quella delle Scuole. Ad integrare il Servizio Educativo Domiciliare svolge ancora le sue funzioni presso il Comune di Fossombrone un Centro Diurno Socio-Educativo per minori, operativo già da diversi anni. E’ ancora in vigore il piano settoriale d’Ambito di cui alla L.R. 9/03 per il periodo aprile 2004 – ottobre 2005. Detto piano ha consentito di conoscere e porre equilibrio fra tutti i servizi pubblici e privati rivolti all’infanzia e all’adolescenza, ivi compresi i Nidi d’Infanzia, evidenziando punti di forza ed alcune carenze ancora esistenti, soprattutto per quanto riguarda la discontinuità dell’apertura di alcuni servizi e le difficoltà di adeguamento a quanto previsto dalla relativa legge per ciò che concerne le autorizzazioni e gli accreditamenti. Un ulteriore strumento di conoscenza dei servizi presenti sul territorio è stata la Guida dei Servizi distribuita a tutte le famiglie dell’Ambito per complessive 12.000 copie. Da citare inoltre anche alcuni progetti che hanno avuto esiti particolarmente positivi, quanto al coinvolgimento e quanto a complemento di servizi esistenti. Fra questi un reportage sulle paure nell’infanzia (“Bu!”) cofinanziato dal Garante per l’Infanzia e per l’Adolescenza della Regione Marche, che ha coinvolto centinaia di bambini e pressoché tutti gli istituti comprensivi e le direzioni didattiche del territorio, un progetto di formazione e di sostegno alla genitorialità mediante esperti psicologi, alcuni progetti rivolti ai minori, in particolare extracomunitari, promossi da associazioni di volontariato (AVULSS di Fossombrone e Cartoceto, Peter Pan di Montemaggiore al Metauro) ed un progetto per l’attuazione in tutti i Comuni, in collaborazione con il Centro per l’Impiego, di Tirocini Formativi estivi rivolti a studenti di terza e quarta superiore, per facilitarne la conoscenza del mondo lavorativo e per dare continuità anche nell’estate alla propria esperienza educativa. 205 Per produrre una pianificazione adeguata e soprattutto obiettiva per il territorio dell’Ambito, occorre rivolgere l’attenzione anche ad alcuni punti critici. La risposta ai bisogni del territorio non può ancora essere considerata esaustiva. Se il livello minimo dei servizi previsti dalle indicazioni regionali è garantito, questi servizi possono comunque essere migliorati sotto l’aspetto dell’efficacia, dell’integrazione e della progettazione di rete, dell’armonizzazione sul territorio. Alcuni servizi soffrono un po’ della scarsità delle risorse ed in particolare i servizi improntati sulla promozione dell’agio nelle generazioni più giovani. I Centri di Aggregazione per Adolescenti subiscono aperture stagionali o parziali o comunque discontinue, i Centri per l’Infanzia, anche laddove la popolazione è più giovane e la natalità più elevata, sono spesso di tipo privato, evidenza di un bisogno reale cui il pubblico non riesce ancora a sopperire. A fronte di tutto ciò le Amministrazioni mostrano consapevolezza dell’importanza di questi tipi di servizi e continuano a suggerirne il rafforzamento anche in quei casi in cui ad esempio i Centri di Aggregazione non sono così radicati e non denotano frequentazioni massicce, lamentando ora problemi di personale, ora problemi di spazi adeguati. Un altro tipo di criticità è legata alla mancanza di un consolidato sistema di confronto e di aiuto fra le famiglie ed in particolare fra i genitori. Nonostante siano già state praticate esperienze formative e campagne informative a favore delle famiglie e di sostegno alla genitorialità, manca a tutt’oggi una rete consolidata e stabile di associazioni, piccoli gruppi, singole persone che possano sopperire a questa funzione. Mancano anche occasioni strutturate per il confronto ed il dialogo fra i genitori, così come punti di riferimento chiari e duraturi per coloro che intendano mettere a disposizione la propria esperienza ed il proprio tempo libero a favore degli altri. Manca infine un raccordo sistematico fra le azioni educative e le azioni più strettamente sociali, con tutto che i tavoli di lavoro congiunti in funzione della realizzazione di taluni progetti, hanno già prodotto una buona integrazione. Occorre che queste azioni vengano messe definitivamente a sistema, attraverso la stipula di ulteriori protocolli. Obiettivi Generali a. Dare risposta ai bisogni emersi dal territorio, con particolare riguardo a: • Sostegno alla genitorialità • Promozione della cultura dell’accoglienza • Promozione di forme di auto-aiuto fra famiglie • Realizzazione di interventi promozionali integrati fra diversi attori sociali • Sostegno educativo per bambini e ragazzi con difficoltà familiari • Promozione di forme di aggregazione per i bambini e per gli adolescenti, con finalità di prevenzione del disagio b. Armonizzare ed integrare i servizi presenti sul territorio, con particolare riguardo a: • Adeguamento alle indicazioni del Piano regionale • Realizzazione di interventi educativi domiciliari e per piccoli gruppi • Redazione di un nuovo piano degli interventi di cui alla L.R. 9/03 • Realizzazione nuovi servizi semiresidenziali per l’infanzia • Regolamentazione dell’accesso ai servizi. c. Promuovere la qualità dei servizi attraverso l’adozione di strumenti più evoluti, con particolare riguardo a: 206 • • • Introduzione di modulistica omogenea per il monitoraggio dei servizi presenti sul territorio; Introduzione sperimentale di un metodo organico di valutazione dei servizi; Formazione integrata educatori ed isegnanti. Obiettivi specifici rispetto alle funzioni: 1. Cura-Assistenza: • Equipe integrata affidi/adozioni (I) • Assistenza familiare (assegni, borse, sussidi) 2. Accompagnamento-Abilitazione: • Progetti rivolti a minori promossi da Associazioni di volontariato (I) • Tirocini formativi alternanza scuola-lavoro (A) 3. Promozione: • Servizio Educativo Domiciliare (Promozione Agio) e Centro Diurno Socio-Educativo • Sostegno alla genitorialità e Progetto Informazione-Formazione rivolto alle famiglie (F) • Conclusione e prosecuzione progetto sulle problematiche dell’Infanzia (I) • Servizi previsti dal Piano di cui alla L.R. 9/03, Autorizzazione dei servizi, attuazione regolamenti omogenei, predisposizione carta dei servizi) (I) 4. Educazione: • Progetto di prevenzione presso i Centri di Aggregazione (A) • Strutture semiresidenziali per l’infanzia (Asilo nido) • Formazione integrata educatori ed insegnanti (I-A) 5. Informazione-consulenza • Progetto sulla sicurezza (guida sicura) (I) • Sostegno linguistico e mediazione culturale per famiglie e bambini extracomunitari (F-I) Motivazioni Il confronto all’interno dei gruppi di lavoro, nonché i sondaggi effettuati all’interno delle categorie di riferimento hanno evidenziato alcune criticità da affrontare con una certa sollecitudine. Fra questi la problematica del ruolo dei genitori, la possibilità di svolgere correttamente il mestiere di genitori in un contesto socio-culturale in cui la presenza degli adulti nella famiglia è resa precaria soprattutto dalle esigenze lavorative, appare come una delle questioni più importanti da dover affrontare. La promozione di forme di aiuto reciproco fra le famiglie da affiancare ai servizi già disponibili e l’accompagnamento del ruolo genitoriale da parte di azioni di sostegno mirate e specifiche può sopperire ad alcune delle problematiche più evidenti. Nei settori dell’infanzia e dell’adolescenza, la disponibilità di servizi che affianchino l’offerta formativa scolastica e che affermino il diritto dell’infanzia e dell’adolescenza di disporre di spazi attrezzati autonomi per finalità di aggregazione, di ricreazione ed espressione della libera creatività riveste altresì un’importanza strategica, tanto più se affiancata da momenti di riflessione e di indagine sulle problematiche infantili e 207 adolescenziali promosse, laddove possibile, in collaborazione con le agenzie scolastiche e con l’ausilio di istituti socio-demografici. In un territorio ampio con dislocazione urbanistica articolata in piccoli centri, diventa naturalmente impraticabile la realizzazione di interventi per l’infanzia e l’adolescenza di tipo accentrato. Di qui la necessità di armonizzare e diffondere la presenza dei servizi su tutto il territorio, tenendo conto della fluidità del tempo sociale, in cui variazioni demografiche, cambiamenti di tipo economico, differenziazioni derivanti da particolari contesti possono apportare modificazioni significative nel giro di brevissimo tempo. Nella impossibilità di poter sostenere investimenti ingenti per l’apertura di nuovi servizi (è prevista comunque l’apertura di un nuovo Nido per l’Infanzia e di un Centro per l’Infanzia), appare opportuno cercare di ottimizzare le prestazioni dei servizi esistenti, con particolare riguardo all’efficienza e alla congruità degli strumenti adottati, anche attraverso un monitoraggio continuo e comparabile delle prestazioni.E’ in programmazione la ristrutturazione di un edificio scolastico a Sant’Ippolito da adibire a Centro di Aggregazione prevedendo il ricorso ai fondi strutturali( Comune Obiettivo 2). Modalità di rapporto con il territorio (soggetti istituzionali, formazioni sociali, popolazione) I rapporti con il territorio avvengono attraverso il Tavolo di lavoro “Famiglia-InfanziaAdolscenza”, i Tavoli tematici legati a singole progettazioni (Progetto FormazioneInformazione per famiglie, Reportage su mondo infanzia, Progetto prevenzione ecc.), i Servizi Sociali dei diversi Comuni, l’Ufficio di promozione Sociale, incontri e coprogettazioni con le associazioni di volontariato, incontri diretti con i cittadini. Modalità di raccordo/integrazione con altri servizi/interventi Sono previsti progetti integrati o in collaborazione con il Distretto Sanitario (Equipe integrate adozioni e affidi, Servizio Educativo Domiciliare, Centro Diurno SocioEducativo), con il Ser.T. (progetto di prevenzione rivolto agli adolescenti), con le scuole (Reportage su problematiche dell’infanzia, servizi educativi) e con il Centro per l’Impiego (tirocini). E’ prevista anche la collaborazione con altri soggetti, come le Autoscuole, i Centri di Aggregazione, le parrocchie. Azioni informative formative E’ già stata predisposta una Guida dei Servizi rivolti alla famiglia, ai bambini ed agli adolescenti in formato cartaceo ed ora anche su web (www.comune.fossombrone.ps.it/ambito). Le iniziative vengono pubblicizzate anche attraverso la stampa e all’occorrenza attraverso conferenze stampa, presentazioni e convegni. La formazione viene assicurata su tre livelli: ai dipendenti comunali direttamente dagli Enti di appartenenza, ai dipendente delle Cooperative che gestiscono i servizi viene richiesta da appalto ed in alcuni progetti sono previsti veri e propri momenti formativi specifici (per famiglie, educatori, ragazzi ecc.). E’ previsto un progetto specifico di formazione integrata per gli educatori che operano nei Servizi Educativi Domiciliari ed in Piccoli Centri e per gli insegnanti delle scuole. 208 Risorse professionali Ambito: incarico di staff per seguire specificamente l’area Famiglia-Infanzia-Adolscenza; Comuni: personale servizi sociali Cooperative Sociali: educatori ed animatori presso i Servizi Educativi e presso i Centri di Aggregazione ASUR: personale equipe adozioni/affidi Risorse strutturali Centro Aggregazione: Fossombrone, Sant’Ippolito, Montemaggiore, Saltara Informagiovani: Fossombrone, Saltara Nidi d’Infanzia: Fossombrone, Saltara Centro Diurno Socio-Educativo: Fossombrone Centri per l’infanzia: Centri per Bambini e Famiglie: Spazi per bambini e bambine Aule istituti scolastici Oratori Centri estivi 209 4.3 Sezione di Piano per l’Area d’intervento Giovani Promozione sociale e comunitaria • Informagiovani (FO,SA) • Centro di Aggregazione (FO,SE, MM,MF,SI, SA) • Punto informalavoro (FO) • Informagiovani virtuale (CA) • I giovani alla scoperta del territorio (MM) Servizi a domicilio Servizi Semiresidenziali Servizi Residenziali Interventi per l’emergenza • Centro di Aggregazione (FO,SE,MF, MM, SA,SI) • C.S.E.P. (Centro sociale di educazione permanente) (SI) Servizio comune a più aree di intervento. LEGENDA: ( ) Comune – (*) ASUR – (**) Ambito – (***) Privato - (****) Comunità Montana FO = Fossombrone, CA = Cartoceto, SI = Sant’Ippolito, SE = Serrungarina, IP = Isola del Piano, MM = Montemaggiore al Metauro, SE = Serrungarina, SA = Saltara 210 Sezione di Piano per l’area di intervento: GIOVANI Situazione di partenza La scelta di dedicare ai Giovani una precisa sezione del Piano di Zona vuole essere coerente alle linee regionali che con la L.R. 46/95 hanno cercato di attribuire un’attenzione particolare alle problematiche specifiche di questa condizione dell’esistenza. La sezione dedicata ai giovani, pur con una serie di interconnessioni essenziali con quella dell’adolescenza, della prevenzione, del disagio adulto, merita di essere affrontata a parte. Presso i Comuni dell’Ambito sono attivi diversi servizi espressamente dedicati ai giovani ed in particolare Centri di Aggregazione ed Informagiovani. Mentre per i primi non si può parlare di omogeneità e continuità, i due Informagiovani (più uno virtuale, in versione telematica) presenti sul territorio rappresentano ormai punti di riferimento “storici” non solamente per i relativi Comuni di appartenenza (Fossombrone e Saltara), ma anche per i Comuni limitrofi. E’ proprio sfruttando la diffusione del servizio sul territorio che si è potuto per la prima volta sperimentare un’uniziativa di orientamento in rete, attraverso il lavoro di un consulente per l’orientamento lavorativo (un neolaureato con assegno di ricerca) e attraverso la realizzazione di appuntamenti informativi congiunti. Oltre a questi servizi dedicati ai giovani esistono anche iniziative essenzialmente giovanili o iniziative con forte partecipazione giovanile, alcune delle quali sono fortemente rappresentative dell’attivismo giovanile presente sul territorio. A fronte di questa situazione di partenza, conseguentemente a quanto stabilito nel Piano di Zona 2003, l’Ambito ha realizzato diversi progetti specificamente dedicati ai giovani. Fra queste una iniziativa artistica sperimentale denominata dagli stessi giovani “6 fuori” che ha prodotto un certo coinvolgimento fra i giovani appartenenti ai diversi Comuni dell’Ambito, soprattutto a livello organizzativo ed ha consentito di mettere in condizione i giovani di sperimentare l’organizzazione comune di un’iniziativa, dal livello della progettazione a quello della programmazione fino alla pubblicità (loro un sito internet dedicato) ed alla realizzazione vera e propria. I servizi e le opportunità rivolte ai giovani sono stati inoltre divulgati attraverso la pubblicazione di un’apposita Guida, attraverso la quale i giovani del territorio sono stati resi partecipi delle possibilità di partecipazione attiva alla vita sociale del proprio territorio. L’esperienza maturata sul territorio da parte di alcuni servizi rappresenta un valido punto di partenza ed un fattore di rilievo su cui imbastire la futura programmazione. La presenza di servizi stabili come i due Informagiovani, così come la crescente sensibilità emersa nei vari Comuni dell’Ambito circa le problematiche riguardanti le Politiche Giovanili, offrono sicure basi su cui pianificare una programmazione allargata e di rete. Alla stessa maniera l’esperienza assodata presso alcuni Comuni relativamente all’organizzazione di iniziative organizzate direttamente dai giovani nonché l’attivismo giovanile dimostrato nel recente passato garantiscono la possibilità di ampliare il coinvolgimento dei giovani sul territorio e di trasmettere buone prassi fra i diversi gruppi e le diverse associazioni giovanili. Resta tuttavia il problema della disomogeneità a livello di esperienza storica nelle politiche per i giovani e della presenza dei servizi sul territorio. Non sempre la maggiore presenza di giovani nel contesto demografico corrisponde ad una maggiore presenza di servizi a loro dedicati. La relativa mancanza di disponibilità delle risorse induce peraltro a non dare per scontati ulteriori investimenti nel settore giovanile. Sembra quanto più opportuno rafforzare la messa in rete dei servizi, a partire dall’attività degli Informagiovani fino all’organizzazione di iniziative giovanili congiunte. 211 Obiettivi Generali 1. Opportunità e Comunicazione: a. Rafforzamento del ruolo dei due Informagiovani esistenti sul territorio e loro messa in rete, come punti di riferimento per tutti i Comuni dell’Ambito per l’informazione rivolta specificamente ai giovani; b. Attivazione di un servizio per il tramite degli Informagiovani di informazione telematica, attraverso una mailing list ed una newsletter da inviare periodicamente all’utenza e riportante informazioni scelte fra una serie di settori di interesse (lavoro, formazione, cultura, tempo libero ecc.); c. Realizzazione di incontri tematici, organizzati per il tramite degli Informagiovani, su argomenti di particolare interesse (mobilità europea, ricerca del lavoro, contratti ecc.). 2. Protagonismo: a. Rafforzamento delle iniziative giovanili presenti sul territorio e dell’attivismo giovanile, attraverso l’incontro dei diversi giovani organizzatori ed il confronto fra le varie esperienze; b. Realizzazione di un evento artistico dei giovani dell’Ambito (“Il corto”) c. Promozione dell’associazionismo e del volontariato giovanile, in collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato, mediante incontri tematici ed agevolazioni per la costituzione di nuove associazioni giovanili; d. Realizzazione di un Corso di formazione rivolto ai giovani sull’organizzazione di manifestazioni ed eventi, attraverso il confronto con altre esperienze ed agevolazione dell’ingresso dei giovani nell’organizzazione di eventi culturali e turistici locali. 3. Prevenzione: a. Realizzazione di incontri di sensibilizzazione o di un corso di formazione, espressamente rivolti ai giovani, allo scopo di coinvolgerli sulle problematiche legate all’uso delle sostanze e di attivare comportamenti di mutuo-aiuto. Obiettivi specifici rispetto alle funzioni: 6. Cura-Assistenza: • 7. Accompagnamento-Abilitazione: • Costituzione associazioni giovanili 8. Promozione: • Iniziative giovanili dei singoli Comuni • “Il corto” – iniziativa giovanile d’Ambito (L.R. 46/95) 9. Educazione: • Corso formazione per organizzazione eventi • Incontri di sensibilizzazione e prevenzione 10. Informazione-consulenza • Rafforzamento Informagiovani • Servizio informazione telematica • Incontri tematici 212 Motivazioni Si intende fornire ai giovani strumenti qualificati e puntuali per conoscere le opportunità disponibili relativamente alla formazione, al lavoro ed al tempo libero, in controtendenza rispetto ad un’invasione di informazioni disorganica, confusa ed a volte disorientante. La possibilità dei giovani di fruire di informazioni qualificate e supportate da personale esperto che funga da “anticamera” ai servizi disponili sul territorio, appare la migliore condizione per rendere le loro scelte libere e ponderate. Nell’impossibilità di rendere capillare il servizio sul territorio, si ritiene di dover puntare su una strategia di compartecipazione in rete delle risorse esistenti, rafforzando ove possibile gli strumenti telematici (internet, newsletter ecc.) e proponendo grazie agli Informagiovani iniziative informative fruibili da tutti i Comuni dell’Ambito. Si intende inoltre dare continuità alle azioni promosse dai singoli Comuni per rendere attiva e partecipa la vita dei giovani sul territorio, attraverso la possibilità di realizzare iniziative eprodotti in forma quantopiù autogestita ed attraverso veri e propri corsi di formazione che forniscano ai giovani gli strumenti essenziali per realizzare alcuni progetti in prima persona e con diretta responsabilità. Si ritiene infine di dover promuovere un’azione diffusa di prevenzione, attraverso l’attivazione delle stesse energie positive di cui sono potenzialmente in possesso i giovani, con l’obiettivo di facilitare in questa maniera l’adesione a comportamenti non devianti. Modalità di rapporto con il territorio (soggetti istituzionali, formazioni sociali, popolazione) Non si può parlare di giovani senza coinvolgere direttamente i giovani. E’ previsto pertanto il coinvolgimento più ampio possibile dei giovani nei processi di partecipazione e soprattutto di progettazione, come tra l’altro già previsto dalla L.R. 46/95. Sarà altresì importante mettere in contatto i giovani con le realtà associative, le organizzazioni, gli enti e tutte le realtà che possano costituire occasioni di conoscenza e di inserimento sociale già esistenti sul esistenti sul territorio. Sarà altresì importante provvedere ad istituire un rapporto diretto e continuativo con il mondo delle imprese, onde favorire l’accesso al mondo del lavoro. Sarà infine importante incoraggiare formule che inducano al confronto intergenerazionale. Modalità di raccordo/integrazione con altri servizi/interventi E’ previsto uno stretto raccordo con la programmazione adottata per la sezione di piano rivolta alla famiglia e soprattutto all’adolescenza, prevedendo momenti di interazione e di progettazione comune. E’ inoltre previsto un raccordo con il Centro per l’Impiego, con il Centro Servizi per il Volontariato, con i Sindacati, con le Associazioni di Categoria e con i servizi erogati dalla Provincia. Azioni informative formative Come per l’area di intervento relativa alla famiglia, all’infanzia e all’adolescenza,anche per i giovani è stata di recente redatta una Guida delle opportunità e dei servizi presenti sul territorio. E’ già in corso di realizzazione la versione internet del documento, con la possibilità di procedere ad un aggiornamento continuo dei dati. 213 Le iniziative promosse dai giovani o per i giovani verranno comunque rese pubbliche attraverso materiale pubblicitario a stampa, attraverso le radio ed i giornali. Per quanto concerne la formazione, sono previsti veri e propri corsi di formazione per i giovani (per la realizzazione di eventi e di prevenzione) come sopra richiamato. Apposita formazione è prevista anche per gli operatori che lavoreranno a fianco ai giovani, come da contratti previsti negli appalti di gestione. Risorse professionali Ambito: incarico di staff per seguire specificamente l’area Giovani; Comuni: personale servizi sociali; Cooperative Sociali: animatori presso i Centri di Aggregazione ed operatori degli Informagiovani; Risorse strutturali Centro Aggregazione: Fossombrone, Sant’Ippolito, Montemaggiore, Saltara, Serrungarina, Montefelcino Informagiovani di: Fossombrone e Saltara 214 4.4 Sezione di Piano per l’Area d’intervento Disabilità Promozione sociale e comunitaria • Servizio di integrazione scolastica (FO, CA, MM,SA,MF,SI, SE ) • Centro aggregazione estivo (FO) • UMEE (*) (FO, SA) Ubicazione: ASUR Zona Territoriale n.3, Distretto di Calcinelli di Saltara,, Via Carducci 1, tel. 0721-721487/Distretto di Fossombrone, Via Kennedy, tel. 0721-0721-721210 • UMEA (*) (FO, SA) Ubicazione: ASUR Zona Territoriale n.3, Distretto di Calcinelli di Saltara,, Via Carducci 1, tel. 0721-882803 /Distretto di Fossombrone, Via Kennedy, tel. 0721-0721-721213 • Punto informalavoro (FO) • Servizio inserimento lavorativo/Tirocini Formativi (FO,CA,SA,SI, IP, MM) Servizi a domicilio • SED (CA,MM,SE,SA) • SAD (MM, CA, SA, IP ) • Trasporto (MF) Servizi Semiresidenziali Servizi Residenziali Interventi per l’emergenza • Centro di aggregazione estivo (FO) • Centro Diurno Socio Educativo (MF, CA***) Servizio comune a più aree di intervento. LEGENDA: ( ) Comune – (*) ASUR – (**) Ambito – (***) Privato - (****) Comunità Montana FO = Fossombrone, CA = Cartoceto, SI = Sant’Ippolito, SE = Serrungarina, IP = Isola del Piano, MM = Montemaggiore al Metauro, SE = Serrungarina, SA = Saltara 215 Sezione di Piano per l’area di intervento: DISABILITA’ Situazione di partenza Questo territorio fin dal 2002 ha avviato la progettazione ai sensi della L.R. 18/96 a livello di Ambito in relazione alle indicazioni della Regione Marche. Il Piano di zona 2003 prevedeva, in relazione ad una lettura del contesto sociale, la attivazione di un ulteriore centro disabili ed alcune iniziative formative, oltre al potenziamento dei servizi in essere. Per la predisposizione del nuovo Piano si è proceduto da una prima ricognizione della offerta dei servizi e da una attenta lettura della domanda, in relazione al raggiungimento degli obiettivi prefissi. Gli obiettivi del rimo piano possono brevemente esser riassunti: nell’esigenza di far nascere una forte integrazione dei servizi e degli interventi in materia sociale e sanitaria; nella programmazione ed organizzazione degli interventi atti a migliorare la qualità delle prestazioni erogate; nella gestione solidaristica e partecipata dei servizi. Il gruppo di lavoro handicap, formalmente costituito quale Coordinamento H di Ambito ha nel tempo approfondito le varie problematiche inerenti la disabilità: è inoltre nel periodo stata sempre assicurata la partecipazione anche ai lavori del Coordinamento H provinciale. Nel gennaio 2004 si costituiva il CDIH di Ambito presso l’Istituto comprensivo di Saltara ed in seguito i relativi organismi per la programmazione e veniva sottoscritto un Accordo di programma per definirne gli obiettivi, i compiti, le competenze e la partecipazione. Nel dicembre 2004 veniva sottoscritto da parte di tutte le Amministrazioni comunali, le scuole dell’Ambito di ogni ordine e grado apposito protocollo di intesa in relazione all’inserimento scolastico di alunni disabili. Il piano triennale vuole non solo rafforzare il sistema generale degli interventi e servizi, promuovere appositi interventi per la qualificazione dei servizi (vedi progetto di valutazione e L.R. 20/02)e per migliorare i processi di inserimento lavorativo , in strettissima collaborazione con gli enti locali, la Regione, la Provincia ,le Scuole, il Distretto sanitario, le associazioni di volontariato, la cooperazione sociale, le associazioni di categoria, il mondo delle imprese i familiari e i cittadini tutti quegli interventi . Parte degli interventi vogliono anche favorire opportunità per il tempo libero, di cui si è registrata la carenza nel nostro territorio. Accanto agli interventi ricompresi nel primo piano di zona sono nel biennio stati sviluppati interventi e servizi sia a gestione pubblica che privata. La progettazione potendo consolidare le forme di partecipazione ha consentito la messa in rete degli interventi, per meglio rispondere alle esigenze del nostro territorio e per una programmazione congiunta. A livello di Ambito si sono promossi interventi di sostegno alle attività di volontariato favorendo la informazione e la conoscenza delle opportunità di cofinanziamento, supportando le associazioni anche per la progettazione. Le priorità di intervento per il triennio 2005/07 Obiettivi Generali 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. favorire i processi di integrazione socio sanitaria nell’area specifica aumento del livello quantitativo e qualitativo dei servizi domiciliari interventi sul versante della prevenzione favorire la informazione corretta sulle patologie migliorare la comunicazione ed informazione degli interventi e servizi promuovere interventi formativi mirati miglioramento segnalazione casi (medici di base,pediatri, scuole, servizi sociali e 216 sanitari territoriali) 8. aumento del livello di consapevolezza degli amministratori Obiettivi specifici rispetto alle funzioni Predisposizione di programmi per: rafforzamento delle prassi per la informazione e prevenzione integrata dell’osservatorio a livello di ambito potenziare la programmazione dei CSER nei periodi di chiusura in stretta collaborazione con gli operatori sociali mediante programmazioni per il tempo libero anche per soggetti che non frequentano i centri prevedere interventi di formazione per il personale operante presso i CSER studiare le modalità per attivare un servizio di tipo residenziale definire un protocollo di intesa per l’inserimento lavorativo promuovere interventi formativi/informativi sulla L. 68/98 rafforzare il livello della partecipazione Motivazioni Gli interventi nel settore dell’Handicap sono oggetto già da qualche anno di programmazione a livello di Ambito e risultano abbastanza consistenti; tuttavia esistono alcune criticità: L’UMEE e l’UMEA che operano in questo Distretto non dispongono di personale dedicato appieno, ma interagiscono anche in altri servizi. La mappatura del problema nell’ultimo periodo è stata sicuramente migliorata come pure la possibilità della presa in carico di un discreto numero di soggetti. Per quanto riguarda l’inserimento lavorativo si programma la sottoscrizione di un apposito protocollo di intesa fra tutti i soggetti interessati. Per informare circa le opportunità dela L.68/98 si intende programmare apposito convegno. Si prevedono inoltre interventi per omogeneizzare e migliorare qualitativanete la progettazione e valutazione individualizzata nei CSER, promuovendo una progettualità di rete che consenta di intervenire in modo efficiente ed efficace nei percorsi di inserimento lavorativo. Relativamente all’inserimento scolastico entro il 2006 si intende promuovere un servizio a gestione di ambito (qualora rafforzato l’Ambito) e affrontare specificatamente il problema collegato alla professionalità dell’assistente dell’ente locale in ambito scolastico. La programmazione triennale inoltre prevede apposita progettazione unitamente alle associazioni di volontariato per promuovere interventi per la integrazione sociale nel tempo libero, sia per i frequentanti dei due CSER che per disabili a domicilio. Modalità di rapporti con il territorio L’Ambito territoriale svolge compiti di coordinamento e promuove la programmazione e coofinamento con fondi di cui alla L.R. 18/96. Incontri periodici del Coordinatore, Ufficio di Piano, tavolo concertazione, coordinamento H e tavoli tecnici tematici.. 217 Modalità di raccordo/integrazione con altri servizi/interventi Incontri di coprogettazione con le Istituzioni scolastiche, con i servizi ASUR, e Ambito sociale. Incontri con il Centro per l’Impiego. Azioni informative e formative previste Sono organizzati tavoli di programmazione ampiamente rappresentativi. Depliants, comunciati stampa, periodici dei vari comuni, sito Internet, incontri tra operatori dei servizi incontri con il volontariato Risorse professionali Responsabili servizi sociali Comunali UPS Operatori dei servizi ASUR Educatori professionali delle Coop. sociali Docenti e operatori scolastici Laureato in borsa lavoro Operatori servizi informativi Risorse strutturali e spazi CSER Le Ville d Montefelcino CSER Villa Evelina di Lucrezia Centri di aggregazione comunali Sedi comunali Centri gioco dei Comuni Piscina comunale di Fossombrone Impianti sportivi comunali e privati Ludoteca di Fossombrone Strutture scolastiche Sedi patronati Fossombrone e Calcinelli Sala riunioni Ambito Servizi sociali Comuni Ambito 218 4.5 Sezione di Piano per l’Area d’intervento Disagio Adulto e Salute mentale Servizi a domicilio Promozione sociale e comunitaria • Servizio di Inserimento Lavorativo Servizi Semiresidenziali • Fornitura pasti caldi (FO,MM,SE,SA, IP) • SAD (SA) • Punto informalavoro (FO) • Sollievo: servizio educativo e • Interventi in materia penitenziaria e posttutelare (**) penitenz. (**) Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato del Mercato (sede operativa), tel. 0721(sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail: 723250, e-mail: [email protected] [email protected] • SER.T. (*) (FO) Ubicazione: via Kennedy , tel. 0721/740250 • Sollievo: servizio educativo e tutelare (**) Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato (sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail: [email protected] Servizi Residenziali Interventi per l’emergenza • Centro accoglienza per donne vittime della tratta (***) (SA) (FO, CA, MM, SA, SI) Servizio comune a più aree di intervento. LEGENDA: ( ) Comune – (*) ASUR – (**) Ambito – (***) Privato - (****) Comunità Montana FO = Fossombrone, CA = Cartoceto, SI = Sant’Ippolito, SE = Serrungarina, IP = Isola del Piano, MM = Montemaggiore al Metauro, SE = Serrungarina, SA = Saltara 219 Sezione di Piano per l’area di intervento: DISAGIO ADULTO e SALUTE MENTALE Situazione di partenza Interventi in materia penitenziaria e post penitenziaria: In relazione alla presenza a Fossombrone di una Casa di reclusione con oltre 170 detenuti, il primo Piano di zona includeva apposita programmazione di interventi finalizzati a contestualizzare la realtà carceraria con il territorio, a collaborare per rendere il tempo di reclusione un percorso per il recupero curando quindi la qualità della vita dentro il carcere . In fase di applicazione del Piano, avendo riscontrato una difficile comunicazione interna, poca integrazione tra le iniziative ed attività promosse si è avviata una importante fase di consultazione e partecipazione sia per il monitoraggio degli interventi messi in atto che per l’avvio di una programmazione congiunta che promuovesse la integrazione degli intenti. Un apposito gruppo di lavoro opera attivamente a partire dall’autunno 2003 a cui partecipano referenti sia istituzionali che privati . La programmazione in atto nel 2005 vede interventi in collaborazione con l’ Associazione di volontariato, Cooperazione sociale, Università di Urbino, Istituto scolastico di Cartoceto e con la direzione della Casa di reclusione ed il Provveditorato per la Amm.ne Penitenziaria. Gli obiettivi che si intendono perseguire sono molteplici. In futuro, stante l’aumento della presenza di detenuti immigrati, si renderà necessaria la figura del mediatore linguistico. Salute mentale: Il Servizio di Sollievo che nel nostro territorio (Ente gestore Fano) è stato avviato solo a partire dal novembre 2003 dovrà nel corso del triennio poter contare su una programmazione regionale più a lungo periodo. Questo potrà facilitare una maggiore e migliore implementazione degli interventi che spesso vengono programmati in tempi troppo ristretti. Una criticità sentita nel nostro territorio è dovuta alla carenza di un servizio per l’inserimento lavorativo, e quindi è opportuno che la programmazione preveda la possibilità di addivenire in tempi brevi alla sottoscrizione di apposito protocollo di intesa. Avviata nei mesi scorsi una attiva collaborazione con il punto per l’impiego per l’orientamento lavorativo fasce deboli. A livello distrettuale il ns territorio non dispone di un CIM, e questa problematica già rappresentata all’ASUR dovrebbe essere fattivamente affrontata. Relativamente alla prevenzione tossicodipendenze ed alcoldipendenze e tabagismo si rinvia alle sezioni di Piano Famiglia Infanzia adolescenza e Giovani che ricomprendono apposite progettazioni, fatti salvi alcuni interventi qui riportati. L’offerta residenziale mette a disposizione delle donne vittime della tratta e loro figli una struttura a gestione religiosa a Saltara. Anche per questa struttura è in previsione la autorizzazione ai sensi della L.R. 20/02. Le priorità di intervento per il triennio 2005/07 Obiettivi Generali in relazione alla realtà carceraria 9. migliorare la informazione e partecipazione 10. promuovere interventi per migliorare la qualità della vita all’interno della struttura 11. favorire i processi di recupero 12. promuovere l’accoglienza di detenuti in permesso e loro familiari 13. favorire la formazione 220 Disagio psichico: 14. favorire la integrazione 15. migliorare il livello della informazione 16. migliorare il monitoraggio e la segnalazione dei casi 17. rafforzare la collaborazione interistituzionale e con i soggetti privilegiati 18. potenziare il sistema dell’offerta dei servizi Dipendenze: 19. promuovere iniziative di informazione nelle scuole superiori 20. promuovere iniziative con i CAG 21. migliorare il sistema di lettura del disagio adulto e delle modalità di intervento 22. migliorare la integrazione socio sanitaria degli interventi 23. avviare interventi di formazione integrata Contrasto emarginazione e povertà: 24. coordinare le inziative enti locali, associazioni ecc. 25. favorire l’accesso all’abitazione Obiettivi specifici rispetto alle funzioni Predisposizione di programmi per: migliorare la qualità della vita carceraria in collaborazione con le Associazioni e la direzione del Carcere sostenere gli interventi per la formazione scolastica di base rafforzare l’inserimento in attività occupazionali e lavorative all’interno della struttura potenziare l’accoglienza dei familiari prevedere la accoglienza di detenuti in permesso assicurare iniziative culturali, ricreative e sportive all’interno della struttura favorire l’integrazione di detenuti immigrati con la presenza di mediatore linguistico: in previsione più a lungo termine Salute Mentale: interventi educativi a domicilio iniziative di aggregazione interventi di assistenza tutelare per situazioni familiari a rischio inserimento lavorativo ascolto promozione di forme di auto aiuto migliorare il protocollo di intervento tra l’equipe sollievo e le istituzioni di riferimento Dipendenze: continuità con i progetti di cui al DPR 309/90 e progettazione in raccordo con le apposite linee regionali informazione iniziative di prevenzione incidenti stradali collaborazione con le forze dell’ordine, medici di base, Distretto Sert Iniziative di inserimento lavorativo Motivazioni Interventi in materia penitenziaria e post penitenziaria: La programmazione di cui al presente piano è stata definita in seguito ad un apposito 221 processo di partecipazione e concertazione degli interventi a livello di Ambito,che ha coinvolto la direzione carceraria, diverse associazioni di volontariato e cooperazione sociale, il mondo della scuola e universitario. I risultati positivi delle precedenti programmazioni 2003 e 2004 hanno indirizzato gli interventi in programmazione sia in relazione alla opportunità di dare continuità a gran parte delle azioni precedenti e prevedendo anche l’avvio di ulteriori interventi. Particolare rilievo è stato dato in questo percorso alla necessità di integrare le varie iniziative addivenendo ad una programmazione integrata, dove la tipologia, il peso degli interventi è stato oggetto di precisi momenti di concertazione, sostenuti dal processo di valutazione delle programmazioni precedentemente messe in atto. Da sviluppare nelle prossime programmazioni annuali la possibilità di interventi specifici in relazione all’aumento dei detenuti immigrati e potenziare gli interventi di inserimento occupazionale. Salute mentale: L’età in cui si manifestano le problematiche si è abbassata e quindi diventa particolarmente necessario il monitoraggio per assicurare interventi tempestivi. In particolare il servizio educativo è rivolto soprattutto a persone giovani per sostenerle nel processo di integrazione sociale. Nel contempo non vanno sottese le necessità di intervenire in casi di cronicità e di particolare disagio delle famiglie: in questo senso è stato previsto per il nostro territorio anche un intervento di assistenza tutelare domiciliare. Dopo circa 2 anni dall’avvio dei servizi di sollievo si è evidenziata la necessità di potenziare l’ascolto e l’accoglienza di persone con disagio psichico e loro famiglie e migliorare la messa in rete degli interventi . vanno messi a punto inoltre i processi per favorire l’integrazione lavorativa. Unitamente al sert e al dipartimento di salute mentale va afforntato il delicato problema dei soggetti pischiatrici affetti da tossicodipendenze e/o alcolismo. Dipendenze: Per contrastare fenomeni di esclusione sociale e in relazione alla multiproblematicità di molte situazioni si intende promuovere l’approccio integrato, che superi le buone prassi individualmente messe in campo per sistematizzare le modalità di intervento L’esperienza in tali interventi nel Comune capofila, maturata fin dal 1991 con la messa in atto di progettazioni specifiche pone da un lato la necessità di dare continuità agli interventi precedentemente messi in atto in collaborazione con il Sert nelle scuole e nei CAG, permettendo di poter anche in relazione ai processi di valutazione migliorare la qualità della programmazione. Come per altre sezioni del piano in questa nuova programmazione insiste un apposito progetto di valutazione in collaborazione con l’università di Urbino. Relativamente all’alcolimo vanno potenziati ed in alcuni casi avviati interventi specifici. In programmazione, in relazione all’aumento di incidenti stradali una campagna formativa ed informativa in collaborazione con le scuole e le Autoscuole. Modalità di rapporti con il territorio Incontri periodici del coordinatore , ufficio di Piano, tavolo della concertazione , gruppi di lavoro, equipe sollievo. Modalità di raccordo/integrazione con altri servizi/interventi Incontri di coprogettazione con le Istituzioni scolastiche, con i servizi ASUR, Ambito, direzione e gli educatori del carcere. Incontri con il Centro per l’Impiego. 222 Azioni informative e formative previste Sono previste attività formative Depliants, comuncati stampa, periodici dei vari comuni, sito Internet, incontri tra operatori dei servizi incontri con il volontariato Risorse professionali Responsabili servizi sociali Comunali UPS Operatori dei servizi ASUR Educatori professionali delle Coop. sociali Docenti e operatori scolastici Laureato in borsa lavoro Operatori servizi informativi Equipe sollievo Volontariato Risorse strutturali e spazi Casa di Reclusione Casa Paci Abitazione parroco carcere Spazi comunali CAG Strutture distretto Strutture scolastiche Sala riunioni Ambito Servizi sociali Comuni Ambito 223 4.6 Sezione di Piano per l’Area d’intervento Anziani Promozione sociale e comunitaria • Vacanze (FO,MM,SA,IP,SI, CA) • Centro sociale (FO, CA, SA) • Vediamoci (assistenza leggera) (**) Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato (sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail: [email protected] • Telesoccorso (*) Ubicazione: Asur Zona Territoriale n.3, Distretto di Socio-sanitario di Fossombrone, Via Kennedy, tel. 0721-721213 Servizi a domicilio • Fornitura pasti caldi (FO, MF, MM,SA, Servizi Semiresidenziali • Centro sociale (FO,SA) IP,SE) • Contributo per assistenza domiciliare (FO) • SAD (CA,MM,SA,SI, IP) • Trasporto (SE) • Vediamoci (assistenza leggera) (**) Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato (sede operativa), tel. 0721723250, e-mail: [email protected] • SAD (*) Ubicazione: Asur Zona Territoriale n.3, Distretto di Socio-sanitario di Fossombrone, Via Kennedy, tel. 0721721324 Servizi Residenziali Interventi per l’emergenza • Casa di Riposo (FO,SA) • RSA (***) (FO) • Residenza Protetta (***) (FO) Servizio comune a più aree di intervento. LEGENDA: ( ) Comune – (*) ASUR – (**) Ambito – (***) Privato - (****) Comunità Montana FO = Fossombrone, CA = Cartoceto, SI = Sant’Ippolito, SE = Serrungarina, IP = Isola del Piano, MM = Montemaggiore al Metauro, SE = Serrungarina, SA = Saltara 224 Sezione di Piano per l’area di intervento: ANZIANI Il quadro demografico L’Ambito Territoriale Sociale n. 7 è caratterizzato, da un punto di vista demografico, da due “anime” distinte: l’una, prevalente nel territorio vallivo che si snoda lungo il percorso del Fiume Metauro, soprattutto in prossimità dei comuni a ridosso della costa; l’altra invece arroccata sulle colline che si stendono, orograficamente, più a monte. La prima zona è contraddistinta da una maggiore vivacità demografica, testimoniata dalla crescita della sua popolazione che continua a verificarsi anche negli ultimi anni, con Cartoceto (soprattutto grazie alla sua frazione di Lucrezia), Saltara (grazie a Calcinelli) e Montemaggiore che registrano tutte incrementi demografici superiori al 5% nel periodo compreso tra il 2000 ed il 2003 (cfr. Tab. 1):. La seconda “anima” dell’Ambito Territoriale si trova invece all’estremo geografico opposto, ed in particolare nei comuni di Isola del Piano e Fossombrone (quest’ultimo sì comune capofila e quindi maggiore per dimensioni, ma anche territorialmente disperso e fortemente ruralizzato per l’ampiezza dei suoi confini amministrativi, che includono un numero rilevante di case sparse), dove il recente tasso di crescita della popolazione è risultato minimo (inferiore all’unità a Isola del Piano, di poco sopra a Fossombrone). In mezzo – sia geograficamente, sia come connotazione demografica – appaiono Serrungarina, Sant’Ippolito e Montefelcino, con tassi di crescita del 3-4% (ma con una stasi assoluta per l’anno 2003 a Montefelcino, che lascia intravedere la maggiore somiglianza demografica di tale comune a Isola del Piano e Fossombrone). Nel complesso, i diversi tassi di crescita degli otto comuni dell’Ambito hanno portato ad una crescita media di quasi il 4% per l’intero territorio. Tab. 1: Evoluzione demografica nei comuni dell’ATS n. 7 (2000-2003) Variazione tra 2000 e 2003 2000 ATS n. 7 Fossombrone Cartoceto Isola del Piano Montefelcino Montemaggiore al M. Saltara Sant'Ippolito Serrungarina 30067 9584 6399 657 2535 2105 5106 1504 2177 2003 31235 9695 6830 661 2622 2214 5390 1559 2264 in valore assoluto in % 1168 111 431 4 87 109 284 55 87 3,9 1,2 6,7 0,6 3,4 5,2 5,6 3,7 4,0 Rimandando per ulteriori approfondimenti al “Profilo di comunità”, ciò che qui interessa comprendere è come l’evoluzione demografica complessiva sopra delineata si rifletta nel diverso grado di invecchiamento delle realtà territoriali considerate. Osservando i dati riportati in tab. 2, si osserva infatti che nel 2003 risiedevano nel territorio dell’ATS 6.279 persone di età superiore ai 65 anni, pari al 20,5% dell’intera popolazione. Sebbene tale numero risulti, in valore assoluto, di 73 persone superiore a quello registrato tre anni 225 prima, in termini percentuali si osserva una leggera contrazione (rispetto al 20,6% del 2000). Ciò riflette il fatto che la crescita demografica si è recentemente concentrata nelle fasce più giovani della popolazione (di età cioè inferiore ai 65 anni), che si sono pertanto incrementate più di quanto non si sia riscontrato per la popolazione anziana. I dati riportati consentono di notare inoltre come tale fenomeno si differenzi tra i diversi comuni, riflettendo le due “anime” precedentemente menzionate. Da un lato troviamo i comuni semi-costieri di Saltara, Cartoceto e Montemaggiore al Metauro, in cui il numero di persone anziane risulta effettivamente aumentato (da 902 a 933 nel primo; da 1.161 a 1.207 nel secondo; da 420 a 431 nel terzo). Dall’altro troviamo i comuni dell’entroterra, caratterizzati al contrario da una riduzione del numero di persone anziane, seppure limitata a poche unità per comune. Il comune di Serrungarina si conferma un territorio di “transizione” tra gli altri, in quanto vi si riscontra sì una crescita della popolazione anziana, ma talmente ridotta (due unità) da doversi piuttosto parlare di stabilità. Il risultato di questa evoluzione è che, ad eccezione dei tre comuni prossimi alla costa, la percentuale di persone anziane sul totale dei residenti risulta oggi inferiore a quella di tre anni fa, un fenomeno che risulta particolarmente accentuato nei comuni di Montefelcino, Sant’Ippolito e Serrungarina. Da un confronto con il dato medio riscontrato a livello regionale e nazionale, si osserva inoltre che il territorio dell’ATS n. 7 è in controtendenza rispetto a quanto si osserva per la regione Marche nel suo complesso, nonché a livello italiano, dove si registra una chiara tendenza alla crescita del peso percentuale della popolazione anziana rispetto a quella totale. In particolare, solo i comuni di Fossombrone, Montefelcino e Isola del Piano risultano demograficamente più anziani rispetto alla media regionale del 22%, mentre solo Saltara e Cartoceto si collocano al di sotto della media nazionale del 19%. Tab. 2: Evoluzione del tasso di popolazione con oltre 65 anni nei comuni dell’ATS n. 7, nelle Marche e in Italia (2000-2003) 2000 Saltara Cartoceto Montemaggiore Serrungarina Sant'Ippolito Fossombrone Montefelcino Isola del Piano Totale ATS n. 7 Marche Italia 2003 % su % su valore valore popolazione popolazione assoluto assoluto totale totale 902 17,7 933 17,8 1161 18,1 1207 18,2 420 20,0 431 20,0 456 20,9 458 20,4 320 21,3 314 20,6 2180 22,7 2179 22,6 612 24,1 607 23,2 155 23,6 150 23,4 6206 20,6 6279 20,5 … 21,0 … 22,0 … 18,0 … 19,0 226 Un ultimo dato che si ritiene utile sottolineare da un punto di vista demografico concerne il ben noto fenomeno della “femminilizzazione” della popolazione anziana, consistente nella crescente quota di donne che si registra nelle fasce di età più avanzata. Tale fenomeno si conferma anche per tutti i comuni dell’ATS n. 7, dove la quota femminile di popolazione ultrasessantacinquenne risulta mediamente di 4-5 punti percentuali superiore a quella riscontrata per gli uomini (cfr. Fig. 1). Tale divario appare tuttavia assai meno forte nel comune di Serrungarina, e molto più accentuato al contrario nel comune di Isola del Piano, dove la percentuale di donne anziane distanzia quella di uomini anziani di quasi dieci punti percentuali). Fig. 1: Percentuale di popolazione con oltre 65 anni, per sesso e comune dell'Ambito Territoriale Sociale n. 7 (2003) 30 25 20 15 10 5 Maschi Femmine no o e de lP ia lc in fe Is o la te M on Fo ss om br on ito ol pp t'I Sa n Se r ru ng gi o M on te m ag to C ar ar in a o ce t ra Sa lta re 0 Tutti L’offerta di servizi Prima di procedere ad individuare le priorità di intervento stabilite per il triennio 20052007, è opportuno premettere una breve rassegna dei principali servizi esistenti nel territorio dell’ATS a favore della popolazione anziana ivi residente. Rimandando per approfondimenti alle schede dettagliate - predisposte per ogni singolo servizio nonché per ognuno degli otto comuni di riferimento – a compendio del presente Piano, si può in questa sede anzitutto rimarcare che, tra le cinque “aree organizzative” individuate a livello regionale, quella della promozione sociale e comunitaria fa registrare il numero e la varietà più ampia di servizi. Meno frequenti appaiono i servizi a carattere domiciliare, mentre presenti solo in due comuni sono i servizi di natura residenziale (cfr. Tab. 3) Nel dettaglio, tra i servizi di promozione sociale e comunitaria spiccano quelli inerenti il progetto “Sentiamoci”, le vacanze per anziani, il servizio di telesoccorso e il centro sociale. La “paternità” d’Ambito del progetto “Vediamoci” ha certamente contribuito a far sì che lo stesso sia anche l’unico a manifestare una distribuzione omogenea su tutti e otto i comuni dell’ATS, seguito dall’esperienza delle vacanze per anziani (condivisa da oltre la metà dei 227 comuni), mentre assai minore è la copertura territoriale del servizio di telesoccorso e dei centri sociali (presenti solo a Fossombrone e Saltara). Una certa disomogeneità territoriale si ripresenta, in parte forse ancora più accentuata, anche nel settore dei servizi domiciliari, dove il servizio di assistenza domiciliare (SAD) di carattere comunale risulta attivato solo da metà delle amministrazioni appartenenti all’ATS. Lo stesso numero di comuni, ma in parte diversi, consente ai propri residenti (anziani e non) di usufruire, qualora sussistano i requisiti, della fornitura di pasti caldi a domicilio, mentre solo due (gli stessi in cui è presente il telesoccorso, anch’esso erogato a cura del locale Distretto Sanitario) sono quelli in cui viene offerto un servizio di assistenza sanitaria domiciliare. Per quanto riguarda i servizi residenziali, tre sono le strutture attualmente funzionanti all’interno dell’ATS: le due case di riposo comunali di Saltara e Fossombrone nonché, in quest’ultimo comune, la Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA), gestita da privati ma convenzionata con l’ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale). Operano a beneficio degli utenti di tutte le aree di intervento (quindi non solo a favore della popolazione anziana, e per tal motivo non inseriti nella tab. 3) l’”Ufficio di Promozione Sociale” (UPS) e il “Centro di ascolto e segretariato anziani”. L’UPS in particolare, avviatosi nel settembre del 2004, ha consentito di avviare in modo sistematico su tutto il territorio dell’Ambito un servizio qualificato di ascolto dei bisogni sociali manifestati dalla popolazione, soprattutto anziana, attivando una serie di prime risposte in forma di informazione, orientamento e disbrigo pratiche nei confronti degli utenti, da un lato, ma anche di stimolo e promozione delle risorse organizzative già esistenti, dall’altro. Il Centro di ascolto e segretariato anziani, frutto della programmazione concertata avviatasi con il Piano sociale di zona del 2003, ha dal canto suo proposto un esempio vincente di collaborazione tra volontariato (AUSER, ANTEA e ADA) ed enti locali per la rilevazione e fornitura di prime risposte ai bisogni della popolazione anziana in termini di promozione della solidarietà e lotta all’emarginazione ed all’isolamento, cui sembrano potersi associare prospettive di un promettente sviluppo nel prossimo futuro (vedi più avanti il progetto “Vediamoci” nella sezione 3.3). Questa breve panoramica può chiudersi con l’osservazione che, in primo luogo, nessun servizio risulta attivato dalla Comunità Montana specificamente per la popolazione anziana e, in secondo luogo, che due comuni appaiono meglio dotati degli altri in termini di infrastrutture socio-assistenziali, quali Fossombrone e, soprattutto, Saltara (dovendosi infatti osservare la mancanza di un SAD nel comune capofila, per quanto sostituito da un sistema di contributi finanziari erogati per finalità di cura all’anziano non autosufficiente). Nessun comune, tuttavia, sembra aver ufficialmente attivato servizi di carattere semiresidenziale – per quanto possano forse in parte essere a questi assimilati i centri sociali (sopra classificati tra i servizi di promozione sociale e comunitaria) – né “interventi per l’emergenza” (altra categoria prevista a livello regionale). Quest’ultima situazione appare comunque giustificata dal fatto che tale tipo di interventi è assimilabile a quelli fruiti dall’intera popolazione per esigenze di carattere prevalentemente socio-sanitario (Pronto Soccorso, Guardia Medica etc.), pur non potendosi escludere a priori la necessità di dover far fronte ad emergenze, ad esempio di carattere socio-abitativo, come nel caso della persona anziana che, in conseguenza di una caduta o altro evento che richieda il ricovero in ospedale, ne venga successivamente dimessa in condizioni di salute tali da non poter più facilmente vivere da sola. 228 Obiettivi generali Questi obiettivi assumono un carattere trasversale rispetto alle molteplici attività svolte, mirando a migliorarne la qualità e/o l’organizzazione nel complesso. Due sono i filoni in cui si ritiene opportuno operare in tal senso: • Migliorare la qualità dei servizi erogati • Ridefinire il ruolo e le competenze dell’Ufficio di Promozione Sociale (UPS) • Promuovere iniziative con il volontariato • Avviare progetti specifici per le emergenze estive Obiettivi specifici Questi obiettivi si configurano come progetti aventi una connotazione settoriale ben definita, e sono ispirati ad un principio generale di promozione della domiciliarietà quale soluzione ideale per la cura della persona anziana non più autosufficiente. In tal senso, sono costituiti principalmente da interventi che privilegiano il domicilio quale luogo ottimale per l’erogazione di servizi di sostegno, pur non trascurando di assicurare un’adeguata qualità assistenziale qualora risulti inevitabile il ricorso a strutture residenziali. La loro presentazione segue la ripartizione per argomenti (o “settori”) proposta dalle linee guida adottate a livello regionale (cfr. la tabella sottostante), pur se con un diverso ordine di priorità, in base alle esigenze riconosciute come maggiormente strategiche rispetto all’attuale realtà del nostro ambito. • Attivare il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) attraverso un preliminare potenziamento del Servizio di Assistenza Domiciliare (SAD) a. prima fase (2005): standardizzazione del SAD b. seconda fase (2006): estensione del SAD ed istituzione “albo badanti”: • Promozione della salute e prevenzione della non autosufficienza o avviare e potenziare il progetto “Vediamoci” o avvio del progetto “Comunicare”: monitoraggio per ultrasettantacinquenni affette da demenza o altre patologie mentali e cognitive e campagna informativa in collaborazione con il Distretto Sanitario della popolazione residente rispetto al problema del decadimento cognitivo (Alzheimer) • potenziamento dei servizi di trasporto per la popolazione anziana • messa in rete e potenziamento dei servizi di vacanze anziani Accessibilità ai servizi • potenziamento dei servizi territoriali a valenza sanitaria ed integrata 229 (alla luce dei lunghi tempi di attesa attualmente riscontrati dalla popolazione, soprattutto anziana, per la fruizione delle prestazioni clinico-specialistiche ambulatoriali, legati alla forte carenza di personale medico ed infermieristico presso il locale distretto sanitario (cui afferiscono attualmente un solo medico e due infermieri a fronte di una popolazione di oltre 30.000 abitanti, contro i 4 medici presenti nel vicino distretto in cui risiedono solo 20.000 persone circa), si prevede di avviare un serrato confronto con i locali responsabili sanitari, al fine di individuare le soluzioni più indicate per ovviare a tali problemi, tra le quali si ipotizzano in particolare le seguenti: • riqualificare i servizi residenziali e semi-residenziali: - • potenziamento del numero di operatori sanitari dediti all’assistenza domiciliare; attivazione dello Sportello della Salute, e sua integrazione con le funzioni svolte dall’UPS). predisposizione “Carta dei servizi” per ognuna delle tre strutture residenziali presenti nella zona elaborare un protocollo volto a definire i livelli di assistenza sanitaria per i tre istituti, e teso a garantire un minimo di assistenza sanitaria (infermieristica e avviare la temporanea riconversione dell’attuale Casa di Riposo comunale di Fossombrone in Residenza Protetta costruzione nuova Residenza Protetta a cura della Amministrazione comunale di Fossombrone quale un obiettivo strategico e prioritario. Potenziamento del ricovero temporaneo di persone anziane formazione del personale addetto all’assistenza Motivazioni La percentuale degli anziani ultrasessantacinquenni ed in particolare ultrasettantacinquenni comporta una consistente richiesta di servizi sia rivolti all’utenza che non. In particolare la sperimentazione in collaborazione con le Associazioni di volontariato dello sportello di ascolto ha consentito l’emersione dei bisogni della nostra popolazione anziana. Da ciò deriva la necessità di investire in servizi di tipo domiciliare, semiresidenziale e residenziale. Accanto al servizio SAD assicurato direttamente dalle Amministrazioni comunali è stato avviato a partire dall’aprile 2005 a cura dell’Ambito territoriale in collaborazione con le Associazioni di volontariato un servizio di assistenza leggera presso tutti gli otto comuni. E anche stato ritenuto necessario approfondire i bisogni della popolazione anziana ultraottantenne e nei prossimi mesi verrà avviato in collaborazione con il volontariato con il supporto dell’INRCA di Ancona un monitoraggio specifico. Data la presenza nel territorio di tre case di Riposo ed una RSA è stato avviato il processo di autorizzazione delle citate strutture al fine di consentire un miglioramento della qualità delle prestazioni erogate rendendo tali strutture funzionali alla tipologia degli ospiti (quasi tutti non autosufficienti) e per renderle polifunzionali e maggiormente flessibili (L.R. 20/03). 230 E’ importante la integrazione della Sanità per il finanziamento delle prestazioni sanitarie attraverso il servizio infermieristico e dell’operatore socio sanitario.In strettissima collaborazione con il Distretto sanitario è in programma in conformità di quanto stabilito con DGR 323/05 il miglioramento per rendere maggiormente funzionale tale servizio. E’ prioritario e strategico inoltre riqualificare l’unica Casa di Riposo a gestione pubblica , accreditandola quale RP : è stata infatti deliberata dal Comune di Fossombrone la costruzione di una nuova Residenza Protetta in sostituzione di quella attualmente funzionante. L’alto numero di anziani autosufficienti richiede interventi di tipo domiciliare per assicurarne il mantenimento quanto più possibile presso il domicilio, anche nei momenti di non autosufficienza. A Tale scopo vanno potenziati gli interventi ad alta integrazione socio sanitaria quali il telesoccorso, l’assistenza tutelare, il trasporto soprattutto per il collegamento dalle frazioni. Le badanti assunte a titolo privato dalle famiglie stanno svolgendo un importante ruolo di assistenza, occorre qualificare ed integrare queste figure e l’attività da esse espletata. In collaborazione con l’ASUR è prevista la richiesta di attivazione degli interventi di protezione di cui al progetto ELIOS anche per il nostro territorio a partire dall’estate 2005. A Tal fine è stata comunicata la disponibilità da parte della Assistente Sociale di Fossombrone dal lunedì al venerdì e comunicato il numero di pronta emergenza sociale attivi a livello di ambito per il sabato ed i festivi. E’ stata rilevata la necessità di estendere le iniziative di vacanza e soggiorni climatici a tutta la popolazione dell’Ambito: messa in rete delle iniziative e promozione accesso anche da parte di anziani non residenti. Adozione di un regolamento di ambito per l’accesso alle prestazioni SAD ad integrazione del regolamento già adottato per l’accesso alle prestazioni di assistenza leggera. Modalità di rapporti con il territorio (soggetti istituzionali, formazioni sociali, popolazione) L’Ambito territoriale svolge compiti di coordinamento e promuove la programmazione. Incontri periodici di: Ufficio di Piano, Tavolo tematico e tavolo concertazione. Modalità di raccordo/integrazione con altri servizi/interventi Incontri di coprogettazione e cooprogrammazione con il Distretto sanitario, tra i servizi sociali comunali e l’UPS. Collaborazione con le Associazioni di volontariato per interventi di promozione sociale e assistenza leggera. Azioni informative e formative previste Sono organizzati tavoli di programmazione ampiamente rappresentativi. Depliant, articoli stampa locale e periodici comunali, sito internet Comune Capofila. Partecipazione ad attività formative esterne da parte del personale UPS e comunale. Formazione gestita direttamente in collaborazione con il Distretto e Associazioni di volontariato per volontari. 231 Risorse professionali Responsabili servizi sociali degli enti locali Assistente sociale Comune di Fossombrone e per Ambito Assistenti sociali UPS Operatori Case di Riposo Operatori servizi ASUR Operatori cooperative sociali Volontariato Risorse strutturali e spazi Casa di Riposo comunale di Fossombrone RSA e Residenza Protetta Casargento di Fossombrone Casa di Riposo di Saltara Centri Sociali di Fossombrone , Lucrezia e Calcinelli Sedi e Spazi Comunali 232 4.7 Sezione di Piano per l’Area d’intervento Immigrati Promozione sociale e comunitaria Servizi a domicilio • • Servizio scolastico linguistico (****) Ubicazione: Comunità Montana del Metauro, Via • Roma 23, tel. 0721-74291, e-mail: • [email protected] • Sportello informativo (CA) • • Centro intercultura (FO) • • Servizi Semiresidenziali Servizi Residenziali Interventi per l’emergenza Assegno per la maternità (FO,CA, IP, MM,MF,SA,SE,SI) Assegno per il nucleo familiare (FO,CA,MM,MF,IP,SA,SE,SI) Borse di studio (FO,CA,MM,MF,IP,SA,SE,SI) Fornitura libri di testo (FO,CA,MM,MF,IP,SA,SE,SI) Contributi per sostegno educativo familiare (SE) Servizio Educativo Domiciliare (SE, IP) Promozione agio – servizio educativo domiciliare/gruppi (**) Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato (sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail: [email protected] • Servizio comune a più aree di intervento. LEGENDA: ( ) Comune – (*) ASUR – (**) Ambito – (***) Privato - (****) Comunità Montana FO = Fossombrone, CA = Cartoceto, SI = Sant’Ippolito, SE = Serrungarina, IP = Isola del Piano, MM = Montemaggiore al Metauro, SE = Serrungarina, SA = Saltara 233 Sezione di Piano per l’area di intervento: IMMIGRATI Situazione di partenza Il Piano di zona 2003 evidenziava anche nel nostro Ambito un sempre più significativo incremento del’immigrazione dei cittadini stranieri e riconosceva nelle progettualità offerte dalla L:R. 2/98 il primo passo per integrare gli interventi in essere in una ottica di rafforzamento e superamento delle frammentarietà. Nell’area progettuale venivano quindi riportato un unico progetto che ricomprendeva le azioni in essere :sostegno linguistico scolastico, una manifestazione interculturale e un intervento di emergenza abitativa. Nel corso del biennio si è ulteriormente registrato l’incremento della popolazione immigrata che ora registra una importante presenza in tutti i Comuni del territorio. Accanto agli interventi ricompresi nel primo piano di zona sono nel biennio stati sviluppati interventi e servizi sia a gestione pubblica che privata. La progettazione potendo consolidare le forme di partecipazione ha consentito la messa in rete degli interventi, per meglio rispondere alle esigenze del nostro territorio e per una programmazione congiunta. A livello di Ambito si sono promossi interventi di sostegno alle attività di volontariato favorendo la informazione e la conoscenza delle opportunità di cofinanziamento, supportando le associazioni anche per la progettazione. Grazie anche all’Ufficio di Piano ed all’UPS si è potuto meglio informare i cittadini immigrati circa le opportunità dei servizi : vadiamo infatti per esempio che è aumentato progressivamente anche da parte dei cittadini stranieri il ricorso ai contributi per la famiglia L.R. 30/98, per l’accesso alle abitazioni (art. 11 della L. 438/98), per le agevolazioni al trasporto degli studenti e per l’assegno di maternità (anche se rimane la criticità in relazione alla difficoltà da parte delle donne immigrate di entrare in possesso della Carta di soggiorno). Nel contempo si è rafforzata la collaborazione con i patronati atta a facilitare l’immigrato per tutte le pratiche di ricongiungimento familiare ecc. Aperto nell’ottobre 2004 a Cartoceto uno sportello dedicato. A Fossombrone nel 2005 la Caritas ha aperto lo Sportello donna. A livello di Ambito nel 2004 e 2005 sono stati realizzati corsi di lingua italiana per stranieri, direttamente gestiti , rivolti alle famiglie per favorire la partecipazione anche alle donne. Una delle criticità più forti resta quella della “abitazione” in relazione all’elevato costo dei canoni di locazione che per la diffidenza da parte dei locatori. Per questo il Piano di zona triennale prevede interventi specifici, sia per il monitoraggio della situazione abitativa che per la individuazione di apposite strategie. Soprattutto all’interno del mondo della scuola viene sentita la necessità del mediatore culturale e il piano triennale ricomprende una iniziativa in programmazione in tal senso : nel triennio sicuramente questo servizio dovrà essere sviluppato ed integrate le azioni ora previste. Per il miglioramento dei rapporti istituzionali viene introdotto un progeto per la traduzione in plurilingue di modulistiche per l’accesso ai servizi sociali e in parte a quelli sanitari. Aperto appena da qualche mese un centro di intercultura e costituita una associazione giovanile che si occupa dell’integrazione sociale degli immigrati. Attraverso una importante manifestazione interculturale si intende promuovere la reciproca conoscenza delle tradizioni della nostra Italia e di vari paesi stranieri. Le programmazioni di cui al presente piano vanno ad integrare ed includere anche quelle della Comunità Montana in relazione al sostegno linguistico. Le priorità di intervento per il triennio 2005/07 234 Obiettivi Generali 26. favorire l’integrazione degli immigrati nel tessuto lavorativo e sociale fornendo loro strumenti per migliorare la partecipazione e la conoscenza di leggi 27. favorire i processi interculturali , l’interscambio per diffondere una sensibilità interculturale 28. fornire strumenti e supporti per l’apprendimento della lingua italiana 29. favorire l’aggregazione e l’associazionismo degli immigrati e la interrelazione con le amministrazioni pubbliche 30. facilitare l’accesso ai servizi pubblici socio sanitari prevedendo modulistiche anche in lingua straniera 31. accesso alla abitazione Obiettivi specifici rispetto alle funzioni Predisposizione di programmi per: sostegno linguistico a studenti dalla scuola dell’infanzia alla scuola dell’obbligo in tutte le scuole dell’Ambito corsi di lingua per famiglie mantenimento sportello informativo sportello donna iniziative di aggregazione e di interscambio culturale consolidamento attività centro interculturale adattamento modulistica accesso servizi sociali e sanitari con traduzione in lingua straniera accesso alla abitazione accesso al lavoro Motivazioni L’integrazione linguistica e culturale ed in particolare l’apprendimento della lingua italiana per gli alunni a partire dalla scuola dell’infanzia fino a tutto l’obbligo scolastico assume una importanza prioritaria , come pure la programmazione a livello di ambito territoriale degli interventi. Non di minore necessità sono le attività di informazione e di tutela legale che vengono promosse e attraverso l’UPS, i patronati ed uno sportello informativo dedicato. L’insegnamento della lingua italiana esteso anche agli adulti con la possibilità di partecipazione da parte delle famiglie favorisce in particolare l’accesso all’insegnamento anche per le donne extracomunitarie, che diversamente spesso rimangono isolate in casa. Il fenomeno delle badanti, il cui ricorso è sempre più registrato anche nei nostri comuni ha imposto la riflessione circa la opportunità di avviare un centro interculturale per contrastare la solitudine, le difficoltà di raccogliere informazioni utili. Il coinvolgimento delle associazioni di volontariato sono importanti per conoscere meglio la realtà del fenomeno ed ampliare la risposta: in particolare va evidenziato a Fossombrone lo sportello donna attivato dalla Caritas. Il problema della abitazione è molto sentito per la carenza dell’offerta, la diffidenza ad affittare, il costo dell’affitto e la garanzia. Il centro per l’Impiego ha avviato di concerto con il Ministero del Lavoro il Progetto SUD NORD SUD che ha quale obiettivo quello di favorire la mobilità del lavoro, al quale questo Ambito collabora fattivamente. 235 Modalità di rapporti con il territorio (soggetti istituzionali, formazioni sociali, popolazione) L’Ambito territoriale svolge compiti di coordinamento e promuove la programmazione e coofinamento con fondi di cui alla L.R. 2/98 alle seguenti attività: La Comunità Montana del Metauro assicura per i sette Comuni coincidenti con l’Ambito territoriale il sostegno linguistico in orario scolastico ad alunni dalla scuola dell’infanzia alla scuola dell’obbligo, il Comune di Cartoceto assicura il sostegno scolastico ai minori della scuola dell’obbligo. Il Comune di Cartoceto ha avviato a partire dalla fine del 2004 uno sportello informativo dedicato. I patronati assicurano interventi informativi, di orientamento e di consulenza. Il Comune di Fossombrone ha avviato nei mesi scorsi un Centro Interculturale aperto quattro volte alla settimana e promuove una importante manifestazione di intercultura in collaborazione con i giovani della neo costituita Associazione di volontariato Nuvole e Zenzero che si occupa di promozione di altre culture e interventi educativi La Caritas di Fossombrone ha avviato uno sportello donna per sostenere le donne in difficoltà e per orientarle ed aiutarle anche per l’accesso ai servizi sanitari; assicura inoltre anche aiuti per il sostentamento e l’accesso al lavoro e all’abitazione. La Caritas diocesana, attraverso la cooperativa Casa accessibile ha avviato un progetto per favorire il monitoraggio del bisogno abitativo al quale questo ambito ha aderito. Unitamente al Distretto sanitario si intende assicurare modulistiche per l’accesso ai servizi socio sanitari in plurilingue. Collaborazione con il centro per l’Impiego per la buona riuscita del Progetto SUD NoRD SUD. Modalità di raccordo/integrazione con altri servizi/interventi Il servizio informativo di Fossombrone e di Calcinelli e l’UPS itinerante presso tutti i Comuni sono in rete con i servizi attivi nel territorio. Il servizio di sostegno linguistico agli alunni si coordina con il servizio di sostegno educativo domiciliare e per piccoli gruppi gestito in maniera associata a livello di ambito e con tutte le scuole di riferimento. Azioni informative e formative previste Sono organizzati tavoli di programmazione ampiamente rappresentativi. Le attività di sostegno linguistico per adulti e famiglie sono state comunicate direttamente a tutti gli immigrati degli otto Comuni con informativa a domicilio. Articoli sulla stampa locale e periodici dei vari comuni. Sito internet del Comune capofila Risorse professionali Educatori professionali delle Coop. sociali Docenti Laureato in lingue straniere in borsa lavoro Operatori servizi informativi e centro interculturale Risorse strutturali e spazi Sede Informagiovani Fossombrone e Calcinelli Sede sportello Informativo Lucrezia Sedi patronati Fossombrone e Calcinelli Aule Istituti Comprensivi e Direzione Didattica Sala riunioni Ambito Delegazione di Calcinelli Centro intercultura Fossombrone Servizi sociali Comuni Ambito 236 4.8 Sezione di Piano per altre aree di intervento individuate come priorità dall’Ambito territoriale Promozione sociale e comunitaria • Segretariato sociale (FO,CA,MM,MF,IP,SA,SE,SI) • Servizio sociale profess. (FO,SA) • UPS (**) Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato (sede operativa), tel. 0721-723250, e-mail: [email protected] Servizi a domicilio Servizi Semiresidenziali Servizi Residenziali Interventi per l’emergenza • UPS (**) Ubicazione: Ambito Territoriale n.7, Corso Garibaldi 8 (sede legale), Piazza del Mercato (sede operativa), tel. 0721723250, e-mail: [email protected] • Contributo per affitti (FO,CA, IP,MF,MM,SA,SI,SE) • Contributi per famiglie L.R. 30/98 (FO,CA, IP,MF,MM,SA,SI,SE) Servizio comune a più aree di intervento. LEGENDA: ( ) Comune – (*) ASUR – (**) Ambito – (***) Privato - (****) Comunità Montana FO = Fossombrone, CA = Cartoceto, SI = Sant’Ippolito, SE = Serrungarina, IP = Isola del Piano, MM = Montemaggiore al Metauro, SE = Serrungarina, SA = Saltara 237 Sezione di Piano per Aree di intervento individuate come priorità dall’Ambito territoriale: TUTTE LE AREE Situazione di partenza Il Piano di zona 2003 prevedeva, in relazione agli interventi e servizi che strategicamente venivano proposti trasversalmente per tutte le aree l’avvio dell’Ufficio di Promozione Sociale mediante affidamento del servizio ad una cooperativa sociale. Nel corso dell’estate 2003 veniva esperita apposita gara e quindi dal 15 settembre 203 avviato il servizio. La modalità individuata dal Coordinatore prevedeva l’avvio di questo importante ed innovativo servizio in maniera itinerante prevedendo quale figura di riferimento quella della Assistente Sociale. Dopo circa due anni dall’avvio del servizio si rende opportuno un ripensamento delle modalità di organizzazione e sono quindi previsti appositi momenti di monitoraggio e consultazione in relazione alla prevalenza dell’utilizzo di queste figure professionali in qualità di assistenti sociali. Va infatti rilevato che in un solo Comune (quello Capofila) è presente la figura professionale della assistente sociale. La coincidenza dell’orario dell’affidamento dell’appalto con quelli di apertura degli sportelli riduce molto il lavoro di equipe, che viene ritagliato riducendo le presenze nei comuni. Per queste motivazioni il piano di zona prevede accordi di rete mediante stipula di protocolli di intesa con i patronati per migliorare l’offerta della promozione sociale e dell’ascolto e qualora avviato lo sportello della salute l’avvio di un percorso per integrare questi servizi. Nel maggio 2004, a seguito di approvazione di apposito progetto di Ambito sono stati avviati in ambito sociale n. 22 volontari civili con esiti più che positivi. Sempre relativamente alla promozione della cultura del volontariato il piano individua specifiche azioni. Per migliorare il processo di integrazione socio sanitaria si intende promuovere apposite azioni come descritte nell’area progetti. Prima dell’avvio della redazione del Bilancio sociale di Ambito viene programmata la realizzazione del progetto di valutazione della qualità dei servizi. Tutta l’attività in relazione alla redazione del profilo di Comunità potrebbe risultare di maggior impatto se supportata da un Ufficio di Statistica a livello di Ambito . Le priorità di intervento per il triennio 2005/07 Obiettivi Generali 32. favorire i processi di integrazione socio sanitaria 33. migliorare la organizzazione e strutturazione dei servizi sociali 34. promuovere la cultura del volontariato 35. favorire la informazione e gestione dei dati 36. avviare un proceso di valutazione della qualità dei servizi 37. migliorare i processi di costruzione e controllo del piano di zona Obiettivi specifici rispetto alle funzioni Predisposizione di programmi per: rafforzamento ed implementazione di buone prassi in relazione ai cambiamenti organizzativi e tecnologici 238 promuovere la cultura del volontariato e migliorare i rapporti di rete migliorare il livello di efficacia ed efficienza dell’UPS e di lavoro in rete con altri sportelli(patronati e Sportello Salute) supportare metodologicamente il sistema dei servizi sociali in relazione ai processi di valutazione ed impatto supportare l’Osservatorio di Ambito e la gestione dei dati avviare studi di fattibilità ISEE in collaborazione con Università , Patronati ecc.per maggiore omogeneità ed equità nei sistemi di accesso ai servizi sociali Informazione e trasparenza Motivazioni Gli interventi e servizi di cui al presente piano di zona nelle diverse aree di intervento si possono avvalere trasversalmente di buone prassi da avviare che vengono precisate nella sezione progetti. Nel contempo si intende dare continuità all’Ufficio di Promozione Sociale, pur nella consapevolezza della necessità di monitorare ed eventualmente se necessario riorganizzare questo importante servizio . Sostenere il processo dell’integrazione socio sanitaria anche con l’introduzioni di innovazioni tecnologiche. La programmazione triennale nelle diverse aree di intervento prevede apposite progettazioni unitamente alle associazioni di volontariato; con i progetti per il volontariato civile, per momenti di festa e per informazione si intende promuovere la cultura del volontariato e soprattutto nelle nuove generazioni in collaborazione tra istituzioni degli enti locali, scuole, sanità , organizzazioni sindacali e mondo delle imprese. I progetti cartella sociale, ufficio di statistica di ambito, la valutazione della qualità dei servizi sociali sono tutti previsti in relazione alla necessità di arrivare alla definizione di strumenti di costruzione , gestione e monitoraggio del piano di zona in un’ottica di miglioramento tecnologico e di trasparenza e coerenza. L’introduzione dell’ISEE oltre che per la gestione di attività in cui ne è previsto l’utilizzo obbligatoriamente ha trovato poca disponibilità nel territorio, salvo per gli interventi a favore della famiglia(regolamento di ambito) ed in casi limitati per l’accesso ai servizi SAD o contributivi. Si è quindi ritenuto indispensabile accompagnare la modifica dei vigenti regolamenti ,in relazione alla introduzione dell’ISEE con appositi studi di fattibilità. Modalità di rapporti con il territorio Incontri periodici del Coordinatore, Ufficio di Piano, tavolo concertazione, tavoli tematici e tavoli tecnici . Modalità di raccordo/integrazione con altri servizi/interventi Incontri di coprogettazione con le Istituzioni scolastiche, con i servizi ASUR, e Ambito sociale Provincia. Azioni informative e formative previste Sono organizzati tavoli di programmazione ampiamente rappresentativi. Depliants, comuncati stampa, periodici dei vari comuni, sito Internet, incontri con operatori dei servizi Risorse professionali Responsabili servizi sociali Comunali 239 UPS Operatori dei servizi ASUR Docente Universitaria Docenti e operatori scolastici Laureato in assegno di ricerca Operatori servizi informativi Risorse strutturali e spazi sedi comunali Strutture scolastiche Sedi patronati Fossombrone e Calcinelli Sala riunioni Ambito Servizi sociali Comuni Ambito 240 4.9 I progetti del Piano di Zona Sezione di Piano per l’area Progetti: FAMIGLIA, INFANZIA, ADOLESCENTI Equipe integrata ADOZIONI • • • • • Ente esecutore: Ambito Territoriale – Distretto sanitario Fossombrone Nell’ambito dei percorsi di integrazione socio-sanitaria per ottimizzare il servizio precedentemente curato separatamente e dai comuni e dall’ASUR si è realizzato apposito protocollo e costituita un’equipe integrata con sede presso il Presidio Sanitario di Calcinelli Tempi: in continuità dal dicembre 2003 Costo: nessun costo aggiuntivo, trattandosi di personale dipendente Spesa a carico: ASUR, Ambito Territoriale 7 e Comune di Saltara non quantificata in quanto trattasi di personale dipendente Equipe integrata AFFIDI • • Ente esecutore: Ambito Territoriale – Distretto sanitario Fossombrone Nell’ambito dei percorsi di integrazione socio-sanitaria per ottimizzare il servizio precedentemente curato separatamente e dai comuni e dall’ASUR si è realizzato apposito protocollo e costituita un’equipe integrata con sede presso il Comune di Fossombrone (Ambito) • Tempi: in continuità dal dicembre 2004 • Costo: nessun costo aggiuntivo, trattandosi di personale dipendente • Spesa a carico: ASUR e Ambito Territoriale 7 non quantificata in quanto trattasi di personale dipendente Progetti L.R. 48/95 “MUSICA IN CRESCENDO” • • • • • Ente esecutore: Associazioni “Peter Pan” - Montemaggiore Attività extrascolastiche per offrire opportunità relazionali, di socializzazione e crescita culturale rivolta a ragazzi, anche stranieri, nella fascia di età della scuola dell’obbligo. Tempi: febbraio – dicembre 2005 Costo: € 18.000,00 Spesa a carico: Regione (€ 12.600,00) e Associazione (parte residuale) “TEMPO LIBERATO” • • • • • Ente esecutore: “AVULSS” – Fossombrone Sostegno scolastico a bambini e ragazzi italiani e stranieri particolarmente bisognosi. Tempi: gennaio – dicembre 2005 Costo: € 5.500,00 Spesa a carico: Regione (€ 3.850,00) e Associazione (parte residuale) 241 Progetto: “PROMOZIONE AGIO” - Servizio educativo domiciliare • • • • • • • Ente esecutore: Ambito Territoriale 7 Servizio educativo domiciliare e per piccoli gruppi rivolto a minori della scuola dell’obbligo individuati dai servizi sociali territoriali Tempi: in continuità dal gennaio 2004 Costo: € 15.876,00 (anno 2005) Spesa a carico: Regione Marche (€ 13.876,00) e Ambito Territoriale 7 (€ 6.000,00) Collaborazioni: progetto in integrazione socio-sanitaria Progetto anno scolastico 2005/06 in corso di programmazione Progetto “Bu!” – reportage sulle paure dei bambini (conclusione) • • • • • • Ente esecutore: Ambito Territoriale Indagine attraverso il mezzo cinematografico sulle paure nell’infanzia: pubblicazione prodotto finito e pubblicazione atti. Tempi: anno 2005 Costo: € 5.000,00 Spesa a carico: Ambito Territoriale 7 e Sponsor Collaboratori: Scuole per l’infanzia e primarie, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Progetto: nuovo reportage su problematiche infantili • • • • • • Ente esecutore: Ambito Territoriale 7 Nuovo reportage in collaborazione con le scuole su problematiche legate al mondo dell’infanzia ed in particolare alla tutela dei diritti dei bambini. Tempi: anno 2006 e 2007 Costo: € 5.000,00 (2006) e € 6.000,00 (2007) Spesa a carico: Ambito Territoriale Collaboratori: Scuole per l’infanzia e primarie, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Progetti L.R. 9/03 • • • • • • Completamento Piano adottato per gli anni 2004 e 2005 Ente esecutore: Comuni dell’Ambito Apertura servizi per l’infanzia e l’adolescenza (vedi allegato) Tempi: aprile 2004 – ottobre 2005 Costo: o Centri per l’infanzia senza pasto e sonno e Spazi per bambini, bambine e famiglie € 84.569,03 o Centri di Aggregazione per bambini, bambine e adolescenti e Servizi itineranti € 102.876,91 o Servizi domiciliari di sostegno alle funzioni educative e familiari genitoriali e Servizi di sostegno genitoriali € 60.934,61 • Spesa a carico: Regione Marche (€ 89.212,30) e Comuni dell’Ambito (€ 159.168,25) Vedi Progetto allegato. • Adozione nuovo Piano per gli anni 2006 e 2007 • Ente esecutore: Comuni dell’Ambito • Mantenimento apertura servizi per l’infanzia e l’adolescenza, completamento 242 • • • autorizzazione servizi, adozione Regolamenti Tempi: anni 2006 – 2007 Costo: pari importo (ove ribadito il finanziamento regionale, altrimenti per solo quota enti) Spesa a carico: Regione Marche e Comuni dell’Ambito Formazione integrata educatori-insegnanti • • • • Ente esecutore: Scuole - Ambito Partecipazione comune a corsi di formazione rivolti ad operatori nel campo educativo per educatori dei Centri e per gli insegnanti delle scuole primarie e medie, allo scopo di favorire un’azione sinergica nei confronti degli alunni delle scuole che fruiscono anche dei servizi educativi pomeridiani in collaborazione con gli istituti scolastici territoriali e l’Università di Urbino. Tempi: anni 2005 Costo: € 2.000,00 Progetto di informazione e formazione L.R. 9/03 • • • • • • Ente esecutore: Ambito Territoriale 7 Sostegno delle famiglie e fra famiglie, con l’obiettivo di costituire un Albo delle famiglie disponibili al mutuo aiuto ed una Consulta dei genitori Tempi: autunno/inverno 2005 Costo: € 8.572,00 Spesa a carico: Regione Marche (€ 6.000,00) e Ambito Territoriale 7 (€ 2.572,00 figurativi) Collaboratori: associazione “Famiglie per l’Accoglienza” e associazione “Algor” Progetto di Prevenzione (D.G.R. 172/05) • • • • • • • Ente esecutore: Ambito territoriale 7 e Distretto Sanitario di Fossombrone Indagine sui bisogni degli adolescenti e Piano di interventi da effettuare presso i Centri di Aggregazione esistenti sul territorio e nelle scuole Tempi: settembre 2005/settembre 2006 Costo: € 59.649,20 Spesa a carico: Regione Marche (€ 47.649,20) – Ambito Territoriale 7 (€ 12.000,00 figurativa) Collaboratori: Scuole, Ser.T, Centri Aggregazione, genitori, Università di Urbino Vedi progetto allegato Progetto informazione alimentare per minori • • • Ente esecutore: ASUR Ciclo di incontri nelle scuole sulla educazione alimentare Vedi programmazione del Distretto Sanitario di Fossombrone Ulteriori progettazioni in collaborazione con l’ASUR sono in via di definizione in attesa del Piano di Zona ASUR previsto per settembre 2005, per le quali verrà predisposta un’apposita Appendice di Piano 243 Sezione di Piano per l’area Progetti: GIOVANI Opportunità e Comunicazione • • Ente esecutore: Ambito Territoriale, Comuni di Fossombrone, Comune di Saltara Obiettivi: 1. Rafforzamento del ruolo dei due Informagiovani esistenti sul territorio e loro messa in rete, come punti di riferimento per tutti i Comuni dell’Ambito per l’informazione rivolta specificamente ai giovani; 2. Attivazione di un servizio per il tramite degli Informagiovani di informazione telematica, attraverso una mailing list ed una newsletter da inviare periodicamente all’utenza e riportante informazioni scelte fra una serie di settori di interesse (lavoro, formazione, cultura, tempo libero ecc.); 3. Realizzazione di incontri tematici, organizzati per il tramite degli Informagiovani, su argomenti di particolare interesse (mobilità europea, ricerca del lavoro, contratti ecc.). • Tempi: 2005/2006 • Costo: 2005: 3) € 500,00 2006): 1) nessun costo aggiuntivo di gestione; 2) € 1.000,00 ; 3) € 1.000,00 2007): 1) nessun costo aggiuntivo di gestione; 2) € 1.000,00 ; 3) € 1.000,00 • Spesa a carico: Ambito Territoriale 7 Protagonismo: L.R. 46/95 “IL CORTO” • • Ente esecutore: Ambito Territoriale 7 Formazione tecnica e realizzazione di cortometraggi a cura dei giovani dei Comuni dell’Ambito con • Tempi: 2005 • Costo: € 19.513,00 • Spesa a carico: € 3.800,00 (Ambito Territoriale 7); € 3.663,00 (Comuni); € 550,00 (sponsor); € 11.500,00 (L.R. 46/95) Vedi progetto allegato Corso di Formazione per organizzazione di manifestazioni e eventi • • • • • Ente esecutore: Ambito Territoriale 7 Formazione per la realizzazione autonoma di iniziative, attraverso il confronto con altre esperienze ed agevolazione dell’ingresso dei giovani nell’organizzazione di eventi culturali e turistici locali. Tempi: 2005 Costo: € 2.500,00 Spesa a carico: Ambito Territoriale 7 Incontri di prevenzione • • Ente esecutore: Ambito Territoriale 7 Realizzazione di incontri di sensibilizzazione o di un corso di formazione, espressamente rivolti ai giovani, allo scopo di coinvolgerli sulle problematiche legate all’uso delle sostanze e di attivare comportamenti di mutuo-aiuto. 244 • • • Tempi: 2005 e 2007 Costo: € 2.769,70 (2005) e € 3.000,00 (2007) Spesa a carico: Ambito Territoriale 7 Ulteriori progettazioni in collaborazione con l’ASUR sono in via di definizione in attesa del Piano di Zona ASUR previsto per settembre 2005, per le quali verrà predisposta un’apposita Appendice di Piano. 245 Sezione di Piano per l’area Progetti: ANZIANI Progetto: Comunicare Ente esecutore: Associazioni di Volontariato Liberamente Collaboratori:AUSER AVULSS AVIS Comuni Ambito, UPS, Distretto Sanitario Monitoraggio popolazione anziana ultraottantenne Ambito in collaborazione con INRCA Ancona Potenziamento servizio di assistenza leggera Tempi settembre 2005/ dicembre 2006 Costo: € 3.555,00 Spesa tutta a carico del CSV Vedi progetto allegato Progetto: Vediamoci Ente esecutore Comune Capofila Collaboratori: AUSER, ADA, ANTEA, Comuni Ambito UPS Servizio di assistenza leggera per persone in situazione di disagio individuate dai servizi sociali territoriali: trasporto, compagnia, piccole commissioni, bollette ecc. Attiva dal mese di giugno 2005 una apposita convenzione con l’Università di Urbino, per la collaborazione di un tirocinante corso di laurea per Assistenti Sociali, per il monitoraggio in itinere del progetto, stante la disponibilità fin dal 2006 di potenziare questo nuovissimo servizio. Tempi aprile 2005/dicembre 2005 Costo a carico Bilancio Ambito: Anno 2005 : € 6.699,00 (potenziamento a partire dal mese di settembre) Anno 2006 : € 8.000,00 Anno 2007 : € 10.000,00 Servizio ADI Potenziamento servizio SAD Anno 2005 definizione regolamento accesso unico e per ISEE individuazione di una fascia anche differenziata nei vari Comuni per l’accesso al servizio. prima fase (2005): standardizzazione del SAD: in questa prima fase si ritiene sia realisticamente possibile avviare la sperimentazione di una gestione omogenea del servizio per l’intero ATS, attraverso una regolamentazione ed un appalto unici per i cinque comuni dove il servizio risulta già attivo. Questa gestione unitaria consentirebbe di: c. conseguire sensibili economie di scala (elevando il numero dei potenziali utenti a parità di risorse impiegate e/o il numero di ore di assistenza prestate per singolo utente); d. standardizzare i criteri di accesso al servizio, introducendo l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) – eventualmente anche per fasce flessibili di reddito - come possibile criterio per assicurare una maggiore equità in sede di selezione dei beneficiari; e. migliorare le condizioni di garanzia del rispetto della privacy in conformità alla normativa vigente; f. alleggerire l’onere amministrativo-burocratico attualmente gravante sulle singole amministrazioni comunali; 246 Anno 2006 Miglioramento garanzie privacy – maggiore equità per selezione beneficiari Estensione SAD ai comuni sprovvisti Gestione associata del servizio (solo se rafforzato l’Ambito) dal secondo semestre: alleggerimento impegni dei Comuni mediante finanziamento da parte dei Comuni secondo gli importi a Bilancio comunale. E’ quindi necessario che per tale data siano in scadenza gli affidamenti degli incarichi di assistenza presistenti. seconda fase (2006): estensione del SAD ed istituzione “albo badanti”: alla luce dei positivi risultati che si conta di ottenere attraverso la standardizzazione del servizio operata nel corso della prima fase, nel 2006 si prevede di poter estendere il SAD ai comuni che ne risultano attualmente sprovvisti: Isola del Piano, Montefelcino, Serrungarina e Fossombrone. Nei primi tre comuni l’impegno consisterà nell’attivazione di un servizio del tutto assente, cosa che dovrebbe essere favorita dal processo di unificazione delle modalità di appartamento del servizio di cui al punto precedente; nel caso del comune di Fossombrone si tratta in realtà di trasformare l’attuale sistema di contributi finanziari in SAD; in una fase interlocutoria, si prevede inoltre in questo comune – e prevedibilmente anche in quello di Montefelcino l’istituzione di un “Albo delle badanti”, utile a contrastare il fenomeno del lavoro nero a fronte di eventuali contributi pubblici ricevuti a fini assistenziali; 2007 avvio ADI: attraverso: Nucleo di valutazione unico UVD integrato quindi della professionalità sociale UPS; definizione dei programmi di interventi comuni terza fase (2007): avvio del servizio ADI: una volta unificato il servizio ed estesane l’erogazione a tutti gli 8 comuni dell’ambito, si ritiene fattibile ed auspicabile una sua integrazione con il servizio di assistenza domiciliare a contenuto sanitario (prevalentemente infermieristico e riabilitativo) di competenza della locale Zona Territoriale dell’ASUR (Azienda Sanitaria Unica Regionale). Ciò consentirà di poter parlare di assistenza domiciliare integrata, assicurando all’utenza fragile da essa interessata di poter fruire di un servizio più consono alle proprie esigenze assistenziali. Costi: 1.000, 00 circa a utente Costi aggiuntivi: nel 2007 nessuno in quanto il servizio verrà modulato in relazione alle somme disponibili da parte dei Comuni ai quali verrà restituito il servizio in proporzione non al numero degli abitanti, ma proporzionalmente alla compartecipazione al servizio. Qualora si attinga a fondi privati ( fondazioni)o da finanziamento regionale questi verranno utilizzati per aggiungere risorse al servizio , prevedendone la distribuzione su tutti i Comuni. Riqualificazione servizi residenziali Si tratta di riqualificare i servizi residenziali in relazione ai parametri di cui alla L.R. 20/02: istituita nel 2004 la apposita Commissione tecnico consultiva di Ambito: Rilasciato parere favorevole per autorizzazione di una Residenza Protetta di 20 posti a Casargento di Fossombrone In corso l’esame di autorizzazione per la Casa di Riposo di Saltara (18posti CR e 18 posti RP) e per la Casa di Riposo a gestione comunale di Fossombrone per 36 posti di RP. 247 Per questa ultima struttura è prevista entro il 2008 la sostituzione con una nuova quale obiettivo strategico e prioritario a livello di ambito. Stante la disponbilità di soli 96 posti e la presenza di liste di attesa presso le tre strutture si rende strategico e prioritario assicurare la costruzione di questa nuova struttura: si evidenzia infatti che anche tenendo conto dei posti di RSA attualmente sono disponibili solo 1 posto ogni 46 anziani contro il Distretto di Fano che conta 1 posto ogni 41 anziani. In quest’ultimo distretto è in programma per latro l’aumento dei posti disponibili attraverso la attivazione di una seconda RSA. In relazione alla registrazione delle provenienze degli ospiti si segnala che: l’86,2% degli ospiti della Casa di Riposo comunale di Fossombrone provengono da Fossombrone e da altri Comuni dell’Ambito e solo il 13,8% sono provenienti da altri Comuni della Provincia; il 79,4% degli ospiti della casa di Riposo Casargento sono di Fossombrone e Comuni dell’Ambito e il 20,6% da altri Comuni; il 59,3% degli ospiti della Casa di Riposo di Saltara sono proveneinti da Saltara e Comuni dell’Ambito, mentre il 40,7 da altri Comuni: questo dato leggibile in rapporto al servizio svolto per i Comuni della costa essendo la struttura di Saltara la più vicina a Fano e Pesaro. Si prevede di avviare la temporanea riconversione dell’attuale Casa di Riposo comunale di Fossombrone in Residenza Protetta, attingendo ai fondi recentemente stanziati dalla Regione Marche per la riqualificazione delle residenze socio-sanitarie per anziani non autosufficienti (delibera Giunta Regionale n. 323 del 2 marzo 2005). Non potendo comunque tale struttura rispettare i parametri strutturali previsti dalla L.R. 20 del 2002, sarà sostituita, da qui al 2008, da una nuova Residenza Protetta per la quale si intende avviare l’iter necessario ad attingere ai fondi regionali per la sua costruzione, oltre a quelli a cura di privati e a carico del Bilancio comunale di Fossombrone. La costruzione di questa nuova residenza Protetta a Borgo Sant’Antonio a cura dell’Amministrazione comunale di Fossombrone risulta un obiettivo strategico e prioritario. Tale operazione porterà ad aumentare leggermente il numero di posti letto disponibili (da 36 a 40), affiancandoli ai 40 già presenti presso la struttura “Casa Argento” (di cui 20 per RSA e 20 come Residenza Protetta) e ai 36 della Casa di Riposo di Saltara (di cui pure la metà dovrebbero trasformarsi in Residenza Protetta). In prospettiva, ciò consentirà sia di potenziare quantitativamente i servizi residenziali locali – grazie anche alla recente attivazione dei 10 posti letto di lungo-degenza presso l’Ospedale di Fossombrone – sia un miglioramento qualitativo dell’assistenza erogata in tali strutture; Relativamente agli aspetti organizzativi: L’assistenza tutelare erogata presso le tre strutture risulta pressoché adeguata ai parametri regionali. L’ASUR entro il 2005 deve in conformità dei criteri adottati dalla Regione assicurare a tutte le strutture residenziali l’intervento della figura infermieristica e dell’operatore socio sanitario, siano pubbliche che a gestione privata. Si evidenzia che al momento tali prestazioni sono erogate solo alla Casa di Riposo comunale di Fossombrone e con la su richiamata standardizzazione è previsto un potenziamento delle prestazioni, mentre per la casa di Riposo di Saltara e per Casargento l’intervento va avviato. Questo comporterà anche la riduzione del costo delle rette alberghiere. Tale intervento è programmato solo per a favore delle RP in maniera consistente, mentre per le Case di Riposo l’intervento sarà minimo. Entro il 2005 l’ASUR dovrà individuare il numero dei posti di RP da autorizzare unitamente al Comitato dei Sindaci. 248 Entro il 2006 l’intervento entrerà in sistema: e quindi sarà possibile adeguare le rette per Tale tipologia di ospitalità in conformità ai criteri regionali. Riqualificazione organizzativa: entro il 2006 saranno adottate dalle tre strutture esistenti apposite carte dei servizi. Entro il 2007 sarà realizzata una offerta, almeno in una struttura, più flessibile ed articolata (ospitalità anche per brevi periodi, ospitalità diurna, erogazione pasti e simili) Adeguamento della tipologia dell’offerta in relazione alla tipologia degli ospiti: In particolare dai dati in possesso RUG, Statistiche ISTAT si connotano le strutture Casargento e comunale di Fossombrone per la presenza pressocchè della totalità degli ospiti in grave situazione di salute e non autosufficienza per le quali va prevista la riqualificazione in RP, mentre per la struttura di Saltara tale tipologia di servizio va prevista per circa il 50% dei posti disponibili. Costi: riqualificazione prestazioni socio sanitarie:tutti a carico del SSR Costi alberghieri: a carico enti e soggetti titolari delle strutture. Per la costruzione di una Nuova Residenza Protetta a Fossombrone ( in sostituzione della Casa di Riposo ora funzionante) a gestione comunale i costi sono preventivati tutti a carico privati, Regione con fondi Obiettivo 2 (a breve a bando )e del Bilancio del Comune di Fossombrone. Formazione personale addetto all’Assistenza Unitamente al Servizio Formazione Professionale della Provincia ed all’ASUR, utilizzando il Fondi FSE va previsto entro il 2006 la realizzazione di un Corso per Operatore Socio Sanitario: questa figura prevista obbligatoriamente in tutte le strutture residenziali che operano per le persone anziane e la disabilità è per ora poco utilizzata in difetto di personale con appositi titoli di qualificazione. Unitamente al Polo scolastico Donati, accreditato per la gestione di Corsi FSE e titolare dell’Istituto Professionale per Operatori sociali e Tecnici Sociali va programmata la attivazione di un corso per disoccupati e /o occupati. Va infatti evidenziata la necessità di riqualificare buona parte del personale già operante presso queste strutture, salvo modifiche al Regolemtno regionale attualmente vigente. Tempi di realizzazione anno 2006 Costi: tutti a carico FSE Formazione volontari addetti alla assistenza leggera Viene assicurato ai volontari addetti all’Assistenza leggera un percorso di formazione ed accompagnamento curato direttamente dall’Ambito attraverso l’UPS e dal Comune di Fossombrone dalla assistente sociale professionale. A partire dal 2005 le attività corsali vengono assicurate periodicamente per 3 ore di formazione circa ogni 4 mesi. L’UPS cura l’accompagnamento in itinere del servizio. Si rende inoltre opportuno assicurare un intervento di formazione permanente sia per approfondire tematiche di interesse che per assicurare una primaria formazione ai volontari che si aggiungono nel percorso Tempi di realizzazione anno 2005 e seguenti. Costo a carico Ambito: € 600,00 Costo per personale già in servizio. 249 Vacanze Cinque su otto assicurano organizzano momenti di vacanza e soggiorni termali per persone anziane. Si programma per il 2006 la messa in rete di queste opportunità, al fine di favorire un più funzionale accesso da parte di tutti gli anziani residenti nel territorio dell’ambito. Questa razionalizzazione dei servizi non comporta necessariamente di prevedere risorse aggiuntive in quanto di norma i Comuni sostengono in proprio le spese di trasporto mentre quelle propriamente alberghiere sono quali per la totalità assicurate direttamente dai partecipanti. Per altro anche se si dovesse intervenire economicamente al concorso delle spese per anziani in condizioni di svantaggio i costi risulterebbero comunque minimi e verrebbero sostenuti direttamente dai Comuni di rispettiva residenza. Va infatti evidenziato che questo tipo di iniziative tese a rimuovere le cause dell’emarginazione e dell’isolamento in cui spesso si trovano le persone anziane sono servizi che operano preventivamente , rimandando l’insorgere della non autosufficienza e promuovono amicizie e solidarietà tra le persone anziane stesse, favorendo quegli interventi che comunemente si configurano come servizi di “Buon vicinato”. Per la riuscita di questo progetto, teso a razionalizzare al meglio le risorse già esistenti, si prevede la collaborazione attiva da parte delle organizzazioni sindacali pensionati che già partecipano attivamente alla organizzazione dei soggiorni estivi. Tempi di realizzazione estate 2006 ed estate 2006 Costo aggiuntivo 2006 e 2007 nessuno, salvo la compartecipazione di tutti i Comuni alle spese di trasferimento presso le strutture. Progetto EMERGENZA CALDO A partire dall’estate 2005 , in collaborazione con il Distretto Sanitario,è stata segnalata la disponibilità anche di operatori sociali di questo territorio a collaborare con i servizi sanitari e del volontariato per l’avvio degli interventi di monitoraggio e di protezione sociale, stante la impossibilità di accedere all’apposito progetto regionale Elios in quanto rivolto esclusivamente a Comuni di oltre 20.000 abitanti. In particolare è stata individuata quale referente territoriale la Assistente sociale del Comune di Fossombrone dal lunedì al venerdì nelle ore antimeridiane e fornito il numero telefonico di pronta emergenza attivo a cura dell’Ambito, per il sabato ed i festivi, collegabile all’intervento di una assistente sociale. A livello di Ambito è in programmazione apposito incontro in collaborazione con il Responsabile Integrazione socio sanitaria dell’ASUR, personale medico ed un geriatra , rivolto agli operatori sociali dei Comuni, Case di Riposo, Residenze a carattere sociale ,UPS, Associazioni di volontariato e la cittadinanza da tenersi entro il 15 luglio per coordinare gli interventi territoriali. Avvio anno 2005 Costo: 2005/2006/2007 nessuno in quanto docenti e personale viene utilizzato in orario di servizio, ivi compresa la disponibilità della pronta emergenza attivata a partire dal settembre 2003. Progetto Valutazione Avviata nel 2005 una collaborazione con l’Università di Urbino Istituto di Socilogia per definire un piano di valutazione dei servizi sociali offerti nel territorio dell’Ambito. Vedi specificamente Progetto: tutte le AREE. Vedi piano di zona 250 Trenta settimane per la prevenzione delle patologie della Terza Età In collaborazione con l’AUSER, ADA e ANTEA, sono programmati appositi incontri settimanali di 3 ore ciascuno alternando la presenza del medico geriatra per trattare il problema degli infortuni domestici, con quella dello psicologo, sociologo e pedagogista per simulazioni sul tema della prevenzione delle patologie più ricorrenti per cadute e decadimento psichico con il coinvolgimento dell’ASUR. Questo progetto è in corso di presentazione al CSV per apposito finanziamento svilupperà questo importantissimo tema su quasi tutto il territorio provinciale e nello specifico del nostro territorio verranno programmati 5 moduli formativi e preferibilmente quali sedi attuative vengono individuati i Centri Sociali per Anziani. Costi: anno 2006 e 2007 a carico CSV A carico dei Comuni: messa a disposizione locali e collaborazione per la buona riuscita delle iniziative. 251 Sezione di Piano per l’area Progetti: IMMIGRATI Sostegno linguistico Per il 2005 , anche in conformità ai criteri ed indicazioni di cui alla L.R. 2/98 , vengono riconfermati i seguenti servizi: Sostegno linguistico a cura della Comunità Montana del Metauro zona E di Fossombrone, a favore dei minori residenti nei Comuni di Fossombrone, Isola del Piano, Montefelcino, Montemaggiore, Saltara, Sant’Ippolito e Serrungarina in stretta collaborazione con gli istituti scolastici. Tale servizio già assicurato nel periodo gennaio giugno viene riprevisto anche per il prossimo anno scolastico. Trattasi di un servizio la cui gestione educativa è stata affidata ad una cooperativa sociale che si rivolge ai minori di provenienza extracomunitaria a partire fin dalla scuola dell’infanzia. Il servizio interviene in orario scolastico in strettissimo collegamento didattico con il personale docente di riferimento. La individuazione dei soggetti destinatari del servizio avviene direttamente dalle scuole ; questo per consentire anche ai minori presenti sul nostro territorio in attesa di regolarizzazione di poterne usufruire. Infatti va precisato che il diritto alla educazione ed alla istruzione è garantito a tutti i minori, anche se in attesa del Permesso di soggiorno e quindi ancora non registrati tra la popolazione residente. Va evidenziata la registrazione di un considerevole aumento del numero degli stranieri che è passato da 705 nel 2000 a 1744 nel 2004 , pari al 5,68 della popolazione nel complesso. A questo dato desunto dalla popolazione straniera regolarmente residente va aggiunto il dato della popolazione straniera ancora in attesa di permessi di soggiorno, la cui esatta stima non può ovviamente essere riportata . A cura del Comune di Cartoceto (Comune non compreso nel territorio della C.M.) per i minori della Scuola dell’obbligo. Costo anno 2005 € 37.600 stimato sulla spesa 2004 A carico Ambito con Fondi Regione € 5.200,00 A carico C.M. e Comune di Cartoceto € 32.400,00 Anno 2006 e 2007 come sopra Centro Intercultura A cura del Comune di Fossombrone. Avviato a partire dalla fine del 2004 un centro interculturale in locali del Comune. Aperto 4 volte alla settimana unitamente al servizio Informagiovani. Collabora alla realizzazione del progetto una neo costituita Associazione di volontariato giovanile “Nuvole e zenzero” che ha in programma l’avvio a partire dal prossimo anno scolastico di interventi educativi e di integrazione socio culturale in collaborazione con le Scuole e per il quale intende avvalersi di fondi a cura del CSV. Trattasi di servizio a carattere permanente. Costo 7.500€ per il 2005, 2006 e 2007 A carico Comune di Fossombrone e 6.500 A carico Ambito con Fondi regionali 1.000,00 Per progetto di educazione ed integrazione socio culturale da avviare per gli anni 2006 e 2007 a cura Associazione di volontariato € 20.000 da ammettere a finanziamento da parte del CSV su presentazione di specifico progetto nel mese di luglio 2005. Detta attività qualora approvato il progetto verrà realizzata a partire dal 2006. 252 Sportello informativo La crescente presenza di extracomunitari soprattutto nei Comuni di Fossombrone, Saltara e Cartoceto ha reso necessario l’avvio di uno sportello specifico dedicato ed organizzato a cura del Comune di Cartoceto negli ultimi mesi del 2004. La operatrice ha partecipato alle attività formative promosse dalla Regione Progetto Buongiorno e assicura la informazione, la consulenza e l’accompagnamento. Tale sportello si affianca alla attività di informazione svolta dai patronati a cura della CGIL e CISL nelle sedi di Fossombrone. Si prevede inoltre l’aggiunta della figura del mediatore culturale a partire forse anche dallo stesso’autunno 2005. Costo anno 2005 € 8.000 Di cui € 7.000 a carico Comune di Cartoceto Ed € 1.000 a carico Ambito con fondi regionali Per il 2006 e 2007 si prevede una pari spesa Manifestazione Intercultura Giunta alla 6 edizione nel 2005 a cura del Comune di Fossombrone in collaborazione con il volontariato giovanile viene promossa una importante manifestazione estiva tesa a promuovere la integrazione e la conoscenza delle varie culture. Per la organizzazione della manifestazione è attivo un apposito gruppo di lavoro che si impegna per tutta la durata dell’anno e che di recente si è costituito in associazione di volontariato. Collaborano attivamente le associazioni di immigrati presenti nella nostra comunità in stretto collegamento con le varie ambasciate straniere di riferimento. Costo anno 2005 circa 122.000,00 Di cui a carico privati 100.000,00 A carico provincia 10.000,00 A carico comune di Fossombrone € 10.000,00 A carico Ambito 1.700,00 con Fondi della Regione Anni 2006 e 2007 come sopra Sportello donna A cura della Caritas diocesana di Fossombrone questo sportello di recente costituzione sta diventando un importante punto di riferimento per le donne straniere soprattutto in relazione all’aiuto per la salute della donna. Per questa attività la Associazione intende concorrere al finanziamento di fondi da parte del CSV e qualora venga ammessa a finanziamento lo sportello verrebbe potenziato a partire dal 2006. Tempi di realizzazione: tutto il triennio Costi a cura Associazione di volontariato e Regione con finanziamenti al volontariato. Casa Accessibile A cura della Cooperativa Casa Accessibile è stato avviato a partire dal 2005 un gruppo tecnico per il monitoraggio del disagio abitativo anche nel nostro territorio. Questa cooperativa che interviene in particolare nel territorio dell’Ambito 6 anche mediante concessione in affitto di abitazioni per periodi limitati prevede l’estensione del progetto a tutto il territorio della diocesi quindi di Fano Fossombrone e Cagli. Costo non evidenziato in quanto messo a disposizione per il monitoraggio un collaboratore staff del coordinatore in progetto borsa lavoro a cura della Provincia e quindi con spese a carico FSE. Per il 2006 e 2007 solo in relazione alla disponibilità di staff adeguato. 253 Sostegno linguistico ad immigrati adulti Realizzati a partire dal 2004 a cura dell’Ambito corsi di apprendimento della lingua italiana a favore di famiglie immigrate. Tale progetto resosi possibile grazie all’apporto di una borsa lavoro della Provincia realizzata per un ano interamente presso l’Ambito ha trovato molto riscontro da parte degli immigrati e del mondo imprenditoriale. Per il proseguo dell’attività è previsto l’intervento in collaborazione con gli istituti scolastici: Va rilevato che a Cartoceto vengono curati dall’Istituto comprensivo appositi corsi di lingua quale centro EDA con la possibilità di poter decentrare l’offerta formativa nel territorio anche per altra tipologia corsale sempre a cura del centro EDA. Costo 2005 € 3.750 sostenuto direttamente a carico Provincia Per il 2006 e 2007 solo attività a cura delle Scuole e mediante corsi FSE della Provincia. Facilitazione rapporti istituzionali La sempre più numerosa presenza di immigrati ed il conseguente ricorso agli Uffici sociali dei Comuni e ai servizi sanitari pone l’esigenza di redarre modulistiche per l’accesso ai servizi in plurilingue. Avvalendosi direttamente della collaborazione delle Associazioni di immigrati si prevede la introduzione di traduzioni in alcune lingue straniere a titolo sperimentale di alcune modulistiche di accesso. Tale intervento sarà in integrazione con il Distretto Sanitario prevedendo anche la collaborazione interambito con il Distretto sanitario di Fano. Tempi di realizzazione anno 2006 I costi sotto evidenziati sono epurati di quelli che saranno a cura dell’ASUR e Ambito VI Costi a carico Ambito VII anno 2005 € 1.500,00 (compenso per operatore) anno 2006 € 1.500,00 (compenso per operatore) 254 Sezione di Piano per l’area Progetti: DISABILI Centro Documentazione ed Informazione Handicap Avviato nel gennaio 2004 un Centro di Informazione e documentazione handicap a livello di Ambito Territoriale a cura dell’Istituto comprensivo di Saltara presso i locali sede della direzione Istituto medesimo a Calcinelli, in collaborazione con le scuole territoriali e l’ASUR. Per il primo anno di attività questo Ambito ha finanziato il centro per € 6.000, 00 circa. Questo Ufficio collabora con il suddetto servizio assicurando la presenza del coordinatore nel gruppo tecnico appositamente costituito e della Referente H. Pierucci dipendente del Comune di Saltara. Su temi specifici partecipano alle attività anche le due assistenti sociali UPS dipendenti da questo Ufficio. Radatto nel corso del 2005 un apposito protocollo di intesa per l’inserimento alunni disabili nelle scuole dell’Ambito di ogni ordine e grado. Realizzate anche attività formative ed informative. Per l’anno in corso si evidenzia la opportunità di integrare il personale volontario e docente anche di apposita professionalità. Per l’anno 2005 è programmato un ulteriore finanziamento messo a disposizione dalla Provincia. Costo: anno 2005 € 4.936,40 da finanziamento provinciale. Anno 2006 e 2007 ulteriore pari finanziamento a carico Provincia ( da definire) Attività Formative ed informative La regione ha organizzato nel 2005 appositi corsi di formazione in particolare rivolti agli operatori dei CSER sull’autismo. E’ quindi stata programmata di concerto con la Cooperativa sociale la Sorgente che gestisce i due centri del nostro territorio la partecipazione di almeno un operatore alla azione formativa. Successivamente la regione concorrerà alle spese di gestione con fondo integrativo alla L.R. 18/96 per avviare in almeno un centro la ricettività anche di portatori di handicap affetti da autismo. Inoltre a livello di UMEE ed in parte di UMEA è in corso il censimento dei soggetti artistici, in relazione ad un importante progetto implementato e realizzato con fondi regionali su tutto il territorio regionale al quale collaborano attivamente per il nostro territorio il dott. Cottini del Centro Francesca di Urbino e la dott.ssa Stoppioni responsabile UMEE ASUR 3. Tempi di realizzazione anno 2005 Costo tutto direttamente a carico Regione Dopo la significativa e positiva esperienza avviata con il primo piano di zona in collaborazione con l’ANFFAS relativamente alla formazione specifica in particolare rivolta al personale docente delle nostre scuole e operatori dei settore è in programma la realizzazione di un convegno con esperti individuati dalla stessa ANFFAS sempre per sostenere ed accompagnare il personale sociale docente nell’intervento educativo e di integrazione sociale specificamente rivolto alle persone diversamente abili. Tempi di realizzazione anno 2006 e 2007 Costo per contributo alla associazione anno 2006 € 2.500,00 anno 2006 € 2.500,00 255 Presentazione ausili per disabili atti a favorire ed agevolare le attività della vita quotidiana ed i percorsi dell’apprendimento didattico a cura ANFFAS da realizzarsi per l’anno scolastico 2005/06. Tempo di realizzazione anno scolastico 2005/06. Costo 1.500,00 Relativamente all’inserimento lavorativo delle persone diversamente abili, in collaborazione con la Associazione AMNIC è in programma per l’autunno 2005 un apposito Convegno con esperti dalla stessa associazione individuati da realizzarsi a Fossombrone. La opportunità di promuovere la realizzazione di questo Convegno è motivata dalla difficoltà di attivare appieno le facilitazioni dei cui alla L. 68/98 inerente il lavoro dei disabili. A tutt’oggi nonostante l’impegno del Coordinamento H, Provinciale e molte riunioni realizzate a livello di coordinamento H, di questo Ambito non si è addivenuti ad un Protocollo di intesa soddisfacente. anno 2005 e 2007 anno 2005: Costi a titolo contributivo alla Associazione € 1.500,00 anno 2006: Costi a titolo contributivo alla Associazione € 1.500,00 Nel secondo semestre 2004 il Comitato dei Sindaci ha approvato la costituzione di un apposito Tavolo Tecnico per la disabilità adulta: trattasi di un tavolo rappresentativo sia degli enti locali, ASUR e Associazioni di volontariato esteso per alcuni argomenti anche alla Provincia “ Centro per l’Impiego”. Realizzata nel maggio 2005 una attività formativa con spese a carico Ambito e ASUR per 3 operatori dei due centri Diurni per lo studio e la messa in campo di un nuovo protocollo di lavoro per la progettazione e valutazione individualizzata. Trattasi di un progetto sperimentale in seguito assunto anche dall’Ambito VI. Vedi protocollo VINELAND Costo anno 2005 per formazione € 320,00 Attività ricreative A favore di disabili e dei centri CSER in periodi di chiusura degli stessi in integrazione alla programmazione come previsto dalla L.R. 20/02 e per quelli presso il domicilio: in collaborazione con Associazioni sportive e giovanili e del volontariato si intende facilitare e promuovere la partecipazione ad attività sportive, culturali e ricreative. Concessione di contributi alla associazione ANFASS per realizzazione attività Tempi di realizzazione da ottobre 2005 Costo 2005: € 1.000,00 Anno 2006 € 2.000,00 Anno 2007 €. 2000,00 256 Inserimento lavorativo Sottoscrizione di apposito protocollo di intesa entro i primi mesi del 2006 fra Comuni, ASUR, Centro per l’Impiego, rappresentanti associazioni di volontariato e delle famiglie e scuole per l’inserimento lavorativo di soggetti diversamente abili. A tal fine è attivo un tavolo di lavoro per la proposta di accordo. Nessun costo da evidenziare Assistenza scolastica associata e fondo aggiuntivo Nel mese di maggio 2005 è stato assegnato dall’Ambito ai Comuni di Fossombrone, Cartoceto, Saltara e Montefelcino in quanto sedi di istituti scolastici un apposito fondo integrativo a carattere straordinario per favorire la integrazione scolastica . Questo Fondo assomma a circa 24.000,00 tutti a carico Provincia. Per la organizzazione del servizio ci si è avvalsi di apposito tavolo congiunto dell’Ufficio di Piano con le rappresentanze scolastiche. Relativamente alla assistenza scolastica anche a seguito della sottoscrizione di apposito protocollo di intesa sono stati resi omogenei i criteri di accesso e di progettazione coordinata degli interventi. Il servizio avviato a partire dal maggio 2005 verrà assicurato a tutto il prossimo anno scolastico. Costo anno 2005 € 24.000,00 a carico Regione Integrazione scolastica progettazione Associata L.R. 18/96 Con Deliberazione dell’Ente Capofila è stato approvato il piano di interventi anno in corso Che prevede per la Scuola dell’Obbligo € 177.473,88 a favore di 34 alunni. Di questa spesa preventiva è stimata una entrata a cura della Regione per circa € 17.000 restando la ulteriore parte tutta a carico dei Comuni di rispettiva residenza degli alunni Per la Scuola Superiore € 37.908,60 Trattasi di interventi in parte già attuati per il periodo gennaio giugno e da attivare nel periodo settembre/dicembre a favore 15 studenti L’entrata stimata è di circa 7.000,00 a cura della Regione, il resto del finanziamento è a cura Comunale. E’ auspicabile per l’anno 2006 arrivare ad una gestione associata del servizio di integrazione scolastica prevedendo quindi la scadenza degli appalti in essere almeno al 30/06/2006 per l’avvio con il nuovo anno scolastico. 257 Centro Diurno Villa Evelina Servizio autorizzato ai sensi della L.R. 20/02. E’ un servizio a gestione privata, convenzionato con le Amministrazioni comunali in cui sono residenti gli utenti: per l’accesso ai finanziamenti di cui alla L.R. 18/96 il Comune di Cartoceto ove ha sede il centro è Capofila. Partecipazione da parte di un Referente dell’Ambito alle attività del Comitato di Gestione. Si segnala che l’utenza attualmente stimata in 11 partecipanti di cui la gran parte sono provenienti dal territorio dell’Ambito . Il Centro dispone anche di una Dependance i cui lavori di ristrutturazione sono quasi ultimati: si prevede quindi l’avvio a cura della Coop. proprietaria dell’immobile di un servizio di laboratori occupazionali. Vanno inoltre evidenziati i servizi educativi a favore di minori con svantaggio curati privatametne dalla Coop. La Sorgente che gestisce il Centro Disabili in orario diverso da quello di funzionamento del centro. I costi sono posti a carico della Regione come previsto ai sensi della L.R. 18/96, mentre la retta è ripartita tra gli enti locali e gli utenti . Approvato recentemente il Regolamento per il funzionamento del servizio. Borsa lavoro In corso di presentazione apposito progetto alla Provincia da parte di una laureata in accordo con l’ANFFAS progetto di inserimento lavorativo disabili e per potenziamento CDIH copromotori Ambito e Istituto comprensivo di Saltara. Detto progetto, qualora ammesso dalla Provincia, consentirà di sviluppare ulteriormente il raccordo tra il mondo della scuola, delle imprese, i servizi locali ed il volontariato in relazione al tema dell’inserimento lavorativo. Tale progetto della durata di 6 mesi tra la fine 2005 e l’inizio 2006 pone quali obiettivi : individuazione dei soggetti da inserire nella programmazione interventi di ggruppo al fine di conoscere e valorizzare le capacità, lo spirito di cooperazione e favorire la socializzazione interventi individualizzati per la motivazione redazione di una scheda personalizzata del soggetto collaborazione con il centro per l’impiego raccordo con il mondo delle imprese per l’orientamento ed incontro offerta domanda. I costi sono previsti a carico provincia 258 Sezione di Piano per l’area Progetti: DISAGIO ADULTO e SALUTE MENTALE Interventi in materia penitenziaria e post penitenziaria L’Ambito territoriale ha avviato per il corrente anno i seguenti interventi : Associazione Un Mondo a quadretti Progetto di volontariato per accoglienza detenuti, familiari, redazione rivista, libri,spese personali detenuti e per lavoro all’interno dell’Istituto Costo 2005 € 13.595,40 da fondo regionale Per il 2006 e 2007 in relazione al finanziamento regionale IRS l’Aurora Accoglienza presso la struttura Casa Paci di Pesaro Costo anno 2005 € 2.000,00 da fondo regionale Per il 2006 e 2007 in relazione al finanziamento regionale Università di urbino Sperimentazione di protocolli di lavoro motorio Costo anno 2005 2.000,00 da fondo regionale Per il 2006 e 2007in relazione al finanziamento regionale Casa di reclusione Attività corsuali di teatro e psicodramma Costo anno 2005 € 5.750 da finanziamento regionale Per il 2006 e 2007 in relazione al finanziamento regionale Casa di reclusione Acquisto libri di testo per studenti conseguimento diploma dell’obbligo a cura Istituto Comprensivo di Cartoceto Costo anno 2005 € 895,00 da finanziamento regionale Per il 2006 e 2007 in relazione al finanziamento regionale Totale finanziamento a cura Ambito 24.240,41 259 Servizi di sollievo A partire dal novembre 2003 è stato realizzato un progetto integrato rivolto a persone affette da disturbi psichiatrici e loro famiglie la cui gestione è affidata al Comune di Fano anche per il nostro Ambito Gli interventi realizzati consistono: Centro di ascolto per 2 ore alla settimana a Calcinelli di Saltara per tutto l’Ambito Interventi di assistenza tutelare per alcuni casi per circa 14/20 ore settimanali nel complesso Interventi di assistenza educativa per pochissimi casi circa 3 o 4 nel complesso Nucleo di valutazione interambito per gestione progetto : questo territorio partecipa mettendo a disposizione la professionalità della Assistente sociale del Comune di Fossombrone. Per il corrente anno viene preventivata una spesa di circa 30.000 di cui e 17250 a carico Regione ed e 12.750 a carico Comuni in quote determinate proporzionalmente al numero degli abitanti Per 2006 e 2007 fatta salva al disponibilità dei Comuni per complessivi e 12.750 si rimanda alla adozione di atti da parte della regione. Detti fondi possono inoltre essere integrati in relazione a finanziamenti a cura Provincia per inserimento lavorativo Punto Informalavoro Per il primo semestre 2005 è stata messa a disposizione dall’ambito territoriale al punto informalavoro di Fossombrone del JOB apposita professionalità dello psicologo in borsa lavoro per progetto di inserimento lavorativo. Costo 2005 3.750 tutti a carico provincia con FSE Per il 2006 e 2007 non si prevedono costi aggiuntivi in quanto messe in rete le professionalità operanti presso gli informagiovani di Fossombrone e Calcinelli ( due psicologi) 260 Sezione di Piano per l’area Progetti: TUTTE LE AREE UPS A due anni dall’avvio del servizio UPS si evidenzia la necessità di verificare il servizio svolto in modo più approfondito : tale verifica dovrà riguardare le competenze e le professionalità e la modalità di gestione del Servizio.Le due Assistenti Sociali dipendenti dalla Cooperativa affidataria del servizio che svolgono l’attività presso gli otto Comuni sono sempre utilizzate per assicurare il servizio sociale professionale.Infatti solo il Comune di Fossombrone dispone di una assistente sociale . Inoltre qualora venga attivato lo Sportello della Salute a cura dell’ASUR si renderebbe opportuna la integrazione fra questi due servizi di ascolto, consulenza e di rete. In particolare viene evidenziata la necessità come richiesto dai Responsabili dei servizi sociali comunali di poter disporre di apposita professionalità propria del ruolo di Assistente sociale, che curi la presa in carico dell’utenza, con particolare riferimento ai minori soggetti a provvedimenti del tribunale, per l’affido di minori ai servizi sociali , e tutti gli interventi relazione al disagio adulto, agli anziani , disabili e per le altre persone a rischio.Si ritiene maggiormente funzionale poter disporre direttametne da parte dell’Ufficio di Ambito della professionalità della Assistente sociale che potrebbe assicurare la presa in carico dell’utenza per tutti i Comuni . Tale intervento dovrebbe trovare risposta laddove l’Ambito venga consolidato giuridicamente. L’attuale appalto in essere è in scadenza al settembre 2005, ma sono disponibili appostiti stanziamenti per il proseguo dell’attività anche in relazione al cofinanziamento regionale . Costo UPS annuale circa 40.000,00 UFFICIO DI STATISTICA DI AMBITO Per favorire il processo di raccolta e gestione dati per l’aggiornamento e approfondimento del profilo di comunità e dell’offerta dei servizi si rende auspicabile,essendo disponibile apposita professionalità all’interno dei Responsabili dei servizi sociali dell’Ambito, la attivazione di un ufficio di statistica a livello di Ambito. Verrà quindi presentato alla regione Marche apposito progetto per avviare una attiva collaborazione con il servizio SISTAR e per il necessario coofinanziamento delle risorse umane e attrezzature PER L’ANNO 2006. Costo preventivato anno 2006 € 10.000,00 circa da eventuale finanziamento regionale e collaborazione personale dipendente ente capofila. Progetto La valutazione della qualità nei servizi In essere dal mese di aprile 2005 una collaborazione con l’Università di Urbino Istituto di Sociologia per l’anno 2005 per definire un piano di valutazione nei servizi sociali offerti in questo Ambito. E’ stato quindi avviato un progetto per definire gli indicatori di processo relativi alle azioni degli operatori sociali, dei beneficiari e delle reti comunitarie; di struttura in relazione alle risorse umane, fisiche, tecniche e organizzative nei servizi; di esito relativi ai cambiamenti nello stato di benessere dei destinatari attribuiti ai servizi erogati. Costo anno 2005: € 2.500,00 261 ASSEGNO DI RICERCA AREA INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA Presentato apposito progetto di ricerca alla Provincia da parte di una giovane laureata in collaborazione con l’AVULSS di Fossombrone, l’Ambito e la Università. alla Provincia; il progetto di ricerca è in corso di esame.Qualora approvato sarà a disposizione una ricercatrice per un anno. Il progetto intende sostenere ed accompagnare il processo di integrazione socio sanitaria in relazione ai cambiamenti organizzativi e tecnologici. Tempi 2006 Coso Progetto di ricerca se approvato tutti a Carico Provincia FSE BILANCIO SOCIALE Per il 2006, in continuità con il Progetto “La valutazione della qualità nei servizi dell’Ambito VII” sempre in collaborazione con l’Istituto di Sociologia dell’Università di Urbino avviato dal mese di aprile 2005, è in programma in stretto collegamento con l’Ufficio di Piano, e l’ufficio del Coordinatore la realizzazione di un bilancio sociale di ambito quale strumento di costruzione e controllo del piano di zona e per l’importante aspetto della comunicazione e visibilità. L’Ambito in questo modo potrà render conto delle scelte istituzionali, degli impegni e risultati in relazione al punto di vista degli interlocutori. Certi che un bilancio sociale possa essere redatto solo in presenza di un sistema di rilevazione capace di fondare in termini oggettivi il piano dell’impatto è stato ritenuto prioritario per il 2005 avviare il processo di valutazione dei servizi per sostenere la fattibilità di realizzare il bilancio sociale. Vanno infatti rimosse, attraverso la introduzione di un sistema di indicatori strutturato, le difficoltà di collaborare in termini di lettura dei servizi da parte degli enti locali. La qualità dei servizi del territorio, che passa attraverso l’attività di progettazione e coordinamento dell’Ambito rappresenta un gradino per l’introduzione del bilancio sociale. Costi anno 2006 € 3.000 Anno 2007 € 2.000 Volontariato Sono stati inseriti nei servizi sociali territoriali a tutto il mese di aprile 2005 n. 22 volontari civili “Insieme per Migliorare” il relativo progetto di Ambito ammesso dal Ministero per l’Interno. Tutte le Amministrazioni comunali e la C.M. di Fossombrone hanno sottoscritto con la Provincia apposito accordo di parternariato per il proseguo di progetti di volontariato civile in campo sociale, educativo e protezione civile. Stante la non ammissione del progetto Provinciale per il 2005 non sono previsti inserimenti di volontari civili, mentre per il 2006 è in corso da parte della Provincia apposita progettazione. Si ritiene strategica la progettazione in questo settore sia per il potenziamento dei servizi sociali degli enti locali che per offrire ai giovani opportunità di esperienze sociali formative. Per il 2007 si valuterà la opportunità di presentazione di un progetto di ambito. Nel mese di maggio 2005 l’Ambito ha patrocinato la 2° Festa del volontariato organizzata dal Comune di Cartoceto che ha coinvolto moltissime associazioni e scuole del nostro 262 territorio. La manifestazione atta a promuovere la cultura del volontariato soprattutto nelle nuove generazioni è stata riuscitissima sia per i contenuti trasmessi che per la partecipazione registrata in un clima dove iniziative educative e formative si sono sposate con altre ricreative e di animazione. Si prevede di dare continuità all’iniziativa. Costo per l’Ambito: anno 2005: € 2.000,00 (utilizzo stanziamento 2004) anno 2006: € 2.000,00 anno 2007: € 2.000,00 In programmazione per l’anno 2006 la pubblicazine di una raccolta di scritti ed elaborati grafici dei ragazzi delle scuole del territorio realizzati in occasione della 2° festa del Volontariato di Cartoceto. Questo progetto intende promuovere la cultura del volontariato in stretta collaborazione con i diversi attori che hanno attivamente collaborato all’iniziatva: ragazzi dalla scuola Primaria alla secondaria, associazioni di volontariato , consulta del volontariato, enti locali, Ambito, Provincia ,CSV e privati. Sarà curata la realizzazione della pubblicazione in 7.000 copie in bianco e nero con copertina colori, da distribuire a tutti gli studenti. Coredattori del progetto Nicola Mannino e Pietro Salvaggio. Anno 2006 Costo complessivo progetto € 6.000 di cui € 2.000 a carico Ambito e la differenza di € 4.000 tra enti locali, Provincia CSV e sponsor ISEE Il Comitato dei Sindaci ha affrontato più volte e di recente (marzo 2005) anche unitamente alle organizzazioni sindacali l’introduzione dell’ISEE quale indicatore di accesso ai servizi sociali e per definire la contribuzione da parte dell’utente alle diverse tariffe. Detto Istituto sperimentato da tutti i Comuni in relazione agli interventi di cui alla L. 448/98 all’assegno di maternità, secondo figlio, famiglie numerose , per le agevolazioni al trasporto pubblico L.R. 27, per le borse di studio e libri di testo, quindi per l’accesso ai contributi per la famiglia ai sensi della L. R. 30/98 già a partire dal 2004 e in alcuni casi anche per l’accesso al SAD non è ancora utilizzato quale sistema di accesso a tutte le prestazioni e servizi sociali. Sperimentalmente si intende avviarne l’ introduzione su alcuni servizi , ma questo processo va accompagnato da apposito studio di fattibilità per il quale è stato già avviato un confronto con l’Università di Urbino. Per il 2006 si vuole quindi avviare lo studio di fattibilità, facilitato dalla disponibilità di un adeguato numero di ISSE di cittadini, riferiti a diverse fasce di popolazione, raccolti in relazione agli istituti sopradetti. L’Ufficio di Piano ne ha proposto l’introduzione in quanto l’indicatore della situazione economica equivalente è uno strumento oggettivamente controllabile per l’accesso alle prestazioni, che può coadiuvare gli operatori, evitando che elementi di soggettività vengano inconsapevolmente introdotti nella valutazione del diritto all’accesso ed alla misura del pagamento delle prestazioni. Costo anno 2006 per studio fattibilità € 1 500,00 a carico Ambito 263 Cartella sociale Realizzato nel mese di maggio apposito incontro dell’ufficio di Piano, UPS per la introduzione a partire dal 2006 della Cartella sociale. E’ uno strumento informatico di supporto alla gestione degli interventi sociali che opera con adeguate password di protezione attraverso il sistema WEB, questo consente sia all’Ufficio di promozione sociale che opera in modo itinerante di poter garantire la continuità delle prestazioni anche nel/nei giorni in cui non accede fisicamente su ogni Comune e per una corretta gestione e archiviazione delle “situazioni di intervento sociale”. Questo sistema che sarà in sperimentazione presso l’UPS già dall’inizio del 2006 potrà essere lo strumento che faciliterà anche il processo di collaborazione con lo Sportello della salute (non costituito) potendo utilizzare in entrambi i servizi la medesima cartella. L’adozione di questo sistema faciliterà anche il lavoro della “resa dei dati ed informazioni” circa l’utenza ed i servizi a cui accede o meno, che oggi in carenza di un organico sistema di rilevazione delle prestazioni i dati forniti sono a volte sommari ed incompleti. L’Adozione della cartella sociale diventa un obiettivo che risponde alla necessità di migliorare il livello delle prestazioni. Stante anche la necessità di poter confrontare, rapportare i dati con altri territori sarebbe opportuno che l’Osservatorio Provinciale verifichi la possibilità di estendere questo sistema in più Territori e ne curi il processo di formazione per la implementazione. Costo: anno 2006 € 1.000,00 (per un limitato numero di password a livello sperimentale) anno 2007 € 500,00 (per dotare di password un maggior numero di operatori sociali) Informazione e pubblicizzazione Ritenendo opportuno l’inserimento sul Sito Internet della programmazione del Piano di zona in atto ed in seguito curare periodicamente lo stato di avanzamento degli interventi , nonché in ordine alla necessità di organizzare presentazioni di servizi, progetti, conferenze stampa e utilizzo dei mass media , secondo le forme indicate nelle diverse sezioni di area, si prevede una spesa annuale stimata in circa € 1.500,00 per l’anno in corso 264 5. DIMENSIONE FINANZIARIA DEL PIANO DI ZONA 5.1 ENTRATE TOTALI PREVISTE DAL PIANO DI ZONA DISTINTE PER TIPOLOGIA (5.1.1/5.1.2/5.1.3/5.1.4) Comuni Fondo unico regionale Leggi di settore Fondi propri Entrate da enti pubblici Entrate da enti privati Altre entrate (utenti) Altri fondi Fossombrone 188.972,00 220.014,00 800.715,00 40.528,00 20.000,00 802.700,00 17.750,00 Isola del Piano 22.852,00 12.500,00 55.456,00 0,00 0,00 2.000,00 0,00 Cartoceto 94.252,00 147.300,00 423.662,00 3.000,00 0,00 148.000,00 0,00 Montefelcino 57.000,00 35.975,00 160.460,26 0,00 0,00 60.519,00 0,00 Montemaggiore 34.877,00 41.989,00 142.783,00 0,00 0,00 61.741,00 0,00 Saltara 70.402,27 108.507,60 462.019,74 6.467,39 5.000,00 177.000,00 6.000,00 Sant'Ippolito 31.372,00 27.138,00 21.201,50 0,00 5.750,00 25.384,00 0,00 Serrungarina 42.203,00 29.000,00 39.439,00 0,00 0,00 37.620,00 0,00 Comunità Montana 0,00 96.626,00 0,00 0,00 0,00 58.438,00 33.222,00 Ambito 58.030,00 248.314,00 109.517,00 6.000,00 550,00 0,00 3.663,00 599.960,27 967.363,60 2.215.253,50 55.995,39 31.300,00 1.373.402,00 60.635,00 Totale 265 Totale 2.090.679,00 92.808,00 816.214,00 313.954,26 281.390,00 835.397,00 110.845,50 148.262,00 188.286,00 426.074,00 valori percentuali Comuni Fondo unico regionale Leggi di settore Fondi propri Entrate da enti pubblici Entrate da enti privati Altre entrate (utenti) Altri fondi Totale Fossombrone Isola del Piano Cartoceto Montefelcino Montemaggiore Saltara Sant'Ippolito Serrungarina Comunità Montana 9,03 24,62 11,50 18,20 12,40 8,43 28,30 28,50 0,00 10,52 13,47 18,00 11,45 14,90 13,00 24,50 19,50 51,32 38,30 59,75 52,00 51,10 50,80 55,30 19,00 26,60 0,00 1,94 0,00 0,37 0,00 0,00 0,77 0,00 0,00 0,00 0,96 0,00 0,00 0,00 0,00 0,60 5,20 0,00 0,00 38,40 2,16 18,13 19,25 21,90 21,20 23,00 25,40 31,04 0,85 0,00 0,00 0,00 0,00 0,70 0,00 0,00 17,64 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 Ambito 13,62 58,29 25,70 1,40 0,13 0,00 0,86 100,00 Si precisa che le entrate di cui alle L.R. 9/03 e L.R. 18/96 ammontanti rispettivamente in € 89.212,00 ed € 24.000,00 ( tot. 113.212,00) riportate nella previsione dell'entrata dell'Ambito sotto la voce Leggi di Settore, stimate sulla scorta delle entrate 2004 vengono anche riproposte nelle previsioni di entrata dei Comuni in relazione alla previsione di apposito trasferimento da parte dell'Ambito medesimo. 266 5.2. Spese totali previste dal Piano di Zona distinte per tipologia (5.21, 5.2.2, 5.2.3, 5.2.4) AMBITO TERRITORIALE N° 7 - RIPARTO TRA I COMUNI DELLA SPESA 2005 RELATIVA ALLA ATTIVITA' DIRETTAMENTE GESTITA DALL'AMBITO Spesa da ripartire: € Quota pro abitante: € COMUNI 50000,00 1,66295 POPOLAZIONE RESIDENTE al 01/01/2001 RIPARTO SPESA ATTIVITA' d'AMBITO FOSSOMBRONE CARTOCETO ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA 9.584 6.399 657 2.535 2.105 5.106 1.504 2.177 15937,74 10641,23 1092,56 4215,59 3500,52 8491,04 2501,08 3620,25 TOTALE 30.067 50000,00 FOSSOMBRONE 15937,74 32% RESTANTI COMUNI 34062,26 68% TOTALE 50000,00 100% RIEPILOGO QUOTE DOVUTE DAI COMUNI PER IL 2005 COMUNI RIPARTO 5% SPESE RIPARTO ALTRE GENERALI SPESE DI RIPARTO SPESA SOSTENUTE DA GESTIONE ATTIVITA' d'AMBITO FOSSOMBRONE DELL'AMBITO TOTALE FOSSOMBRONE CARTOCETO ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA 3160,00 2109,67 216,61 835,76 693,99 1683,39 495,85 717,73 18971,33 12666,69 1300,52 5017,98 4166,80 10107,22 2977,14 4309,33 15937,74 10641,23 1092,56 4215,59 3500,52 8491,04 2501,08 3620,25 38069,07 25417,60 2609,68 10069,32 8361,31 20281,64 5974,07 8647,31 TOTALE 9913,00 59517,00 50000,00 119430,00 267 AMBITO TERRITORIALE N° 7 RIPARTO TRA I COMUNI DELLA SPESA 2006/2007 RELATIVA ALLA ATTIVITA' DIRETTAMENTE GESTITA DALL'AMBITO 50000,00 1,57342 Spesa da ripartire: € Quota pro abitante: € POPOLAZIONE RESIDENTE al 31/12/2004 COMUNI RIPARTO SPESA ATTIVITA' d'AMBITO FOSSOMBRONE CARTOCETO ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA 9.668 7.032 674 2.657 2.303 5.593 1.590 2.261 15211,80 11064,25 1060,49 4180,55 3623,55 8800,12 2501,74 3557,50 TOTALE 31.778 50000,00 FOSSOMBRONE 15211,80 30% RESTANTI COMUNI 34788,20 70% TOTALE 50000,00 100% RIEPILOGO QUOTE DOVUTE DAI COMUNI PER IL 2006/2007 COMUNI RIPARTO 5% SPESE RIPARTO ALTRE RIPARTO SPESA GENERALI SPESE DI ATTIVITA' SOSTENUTE DA GESTIONE d'AMBITO FOSSOMBRONE DELL'AMBITO TOTALE FOSSOMBRONE CARTOCETO ISOLA DEL PIANO MONTEFELCINO MONTEMAGGIORE SALTARA SANT'IPPOLITO SERRUNGARINA 3015,50 2193,50 210,50 829,00 718,50 1744,50 496,00 705,50 18107,20 13170,23 1262,33 4976,30 4313,29 10475,13 2977,90 4234,62 15211,80 11064,25 1060,49 4180,55 3623,55 8800,12 2501,74 3557,50 36334,50 26427,98 2533,32 9985,85 8655,34 21019,75 5975,64 8497,62 TOTALE 9913,00 59517,00 50000,00 119429,99 Spese generali:salvo adeguamento 268 Riepilogo delle spese per le Sezioni di Piano per Aree di Intervento Valori percentuali Aree intervento Infanzia, adolescenza, famiglia Comune di Fossombrone Comune di Isola del Piano Comune di Cartoceto Comune di Monte felcino Comune di Monte maggiore al Metauro Comune di Saltara Comune di Sant'Ippolito 2005 Comune di Serrunga rina Comunità Montana Ambito 41,00 8,60 6,20 75,00 3,00 1,60 38,60 1,60 20,27 64,74 1,77 14,64 50,51 2,40 13,00 62,33 2,28 7,80 66,00 5,50 9,70 47,25 1,04 9,32 0,00 0,00 82,35 28,65 5,94 13,43 Immigrati 0,60 31,60 0,20 0,30 1,10 0,00 15,45 9,15 1,60 0,00 2,52 0,00 0,40 15,00 0,00 2,65 9,44 0,00 0,00 13,40 0,00 12,69 7,10 0,00 0,00 0,00 17,65 16,87 1,69 2,44 Servizi generali 11,80 19,00 13,33 16,33 18,69 15,50 5,40 22,60 0,00 30,38 Tutte le aree 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,60 Totale 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 Giovani Disabilità Disagio adulto Anziani Si precisa che spesa dell'Ambito riferita alle programmazioni di cui alla L.R. 9/03 e L.R.18/96 rispettivamente di € 89.212,00 ed €24.000,00, calcolata in riferimento alle spese 2004, viene anche riportata nei riepiloghi dei Comuni in quanto se ne prevede il trasferimento a cura dell'Ambito medesimo. 269 5.2.2 Riepilogo delle spese per le Sezioni di Piano Ambito Territoriale per Aree organizzative Valori assoluti in Euro Infanzia, adolescenza, famiglia Promozione sociale e comunitaria Giovani Disabilità Disagio adulto Anziani Immigrati Servizi generali Tutte le aree Totale 13.000,00 25.282,70 9.257,00 71.889,00 500,00 5.400,00 128.958,00 0,00 254.286,70 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Servizi semi residenziali 109.088,30 0,00 48.000,00 0,00 6.699,00 5.000,00 0,00 0,00 168.787,30 Servizi residenziali 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Interventi per l'emergenza 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3.000,00 3.000,00 122.088,30 25.282,70 57.257,00 71.889,00 7.199,00 10.400,00 128.958,00 3.000,00 426.074,00 Servizi a domicilio Totale Le spese sopradescritte sono riferite esclusivamente a servizi e interventi la cui gestione finanziaria è direttamente assicurata dal comune capofila - ambito. 270 Spese di previsione AMBITO 7 2005 Area infanzia adolescenza, famiglia Centri per l'infanzia senza pasto e sonno/spazi per bimbi… centri aggregaz. Bambini adl./servizi itineranti Servizio di sostegno alle funzioni genitoriali/sostegno educ. Progetto informazione-formazione Promozione agio Progetti Infanzia Formazione 2006 2007 € 35.684,92 € 26.763,69 € 35.684,92 € 26.763,69 € 35.684,92 € 26.763,69 € 26.763,69 € 6.000,00 € 19.876,00 € 5.000,00 € 2.000,00 € 26.763,69 € 6.000,00 € 19.876,00 € 5.000,00 € 26.763,69 € 6.000,00 € 19.876,00 € 6.000,00 Giovani Informagiovani Centri Aggregazione Interventi L.R. 46/95 Altro (formazione e prevenzione) € 500,00 € 2.000,00 € 2.000,00 € 19.513,00 € 5.269,70 € 17.801,70 € 17.801,70 € 3.000,00 Area disabilità Programma interventi LR 18/96 Integrazione sociale Altro (CDIH) Assistenza scolastica straord. Formazione € 24.000,00 € 1.000,00 € 4.937,00 € 24.000,00 € 3.320,00 € 24.000,00 € 2.000,00 € 4.937,00 € 24.000,00 € 2.500,00 € 24.000,00 € 2.000,00 € 4.937,00 € 24.000,00 € 4.000,00 € 47.649,00 € 24.240,00 € 47.649,00 € 24.240,00 € 47.649,00 € 24.240,00 € 6.699,00 € 8.000,00 € 10.000,00 € 500,00 € 500,00 € 500,00 € 8.900,00 € 1.500,00 € 8.900,00 € 1.500,00 € 8.900,00 Area disagio adulto Inserimento lavorativo Interventi di prevenzione Interventi in materia penitenziaria Servizio solidarietà e solliveo Altro (specificare) Area anziani Assistenza Leggera Attività ricreative, culturali, gite, socializzazione,vacanze Inserimento lavorativo in attività di pubblica utilità Case di riposo (costo della gestione diretta o integrazione rette) Altro (Commissione) Area immigrati Interventi a sostegno dei diritti degli immigrati (LR 2/98) Altro (specificare) Tutte le aree Bilancio sociale Studi fattibilità ISEE Cartella Sociale Festa volontariato Pubblicazione su volontariato Progetto qualità servizi € € € € € € 2.500,00 Azioni di sistema e spese di organizzazione 271 2.000,00 1.500,00 1.000,00 2.000,00 2.000,00 € 500,00 € 2.000,00 Quota Coordinatore, staff UPS Quota per attività d'ambito Sistema informativo e osservatori Servizio sociale professionale (compresa tutela legale dei minori) Attività di informazione e sensibilizzazione: campagne informative ecc. Segretariato sociale, informazione e consulenza per l'accesso alla rete dei servizi Personale amministrativo Formazione del personale Altro (informatizzione; IRAP; gestione) Altro (spese gestione ufficio) Totale spesa sociale € 116.000,00 € 116.000,00 € 8.300,00 € 5.158,00 € 8.300,00 € 5.158,00 € 116.000,00 € 8.300,00 € 5.158,00 € 426.074,00 € 426.074,00 € 426.074,00 Entrate 2005 AMBITO 7 Trasferimento fondi dalla Regione-Provincia Fondo unico Avvio Ambito € 58.030,00 Altri fondi regionali (dpr 309/90) € 47.649,00 LR 8/94 minori a rischio LR 18/96 disabili LR 9/03 infanzia-adolescenza € 24.000,00 LR 46/95 giovani Piano agio-disagio LR 2/00 CDIH Ass. scol. Straord. Interventi inmat. Penitenziaria € 11.500,00 € 13.876,00 € 8.900,00 € 4.937,00 € 24.000,00 € 24.240,00 € 89.212,00 Trasferimento fondi dallo Stato (specificare) Trasferimento fondi UE Trasferimento fondi da altri enti pubblici (Fano - formazione L.R. 9/03) Trasferimento fondi da enti privati € 6.000,00 € 550,00 Contribuzione utenti Altri fondi (Comuni per progetti settoriali) Fondi di bilancio destinati al settore AMBITO TOTALE ENTRATE 2005 € 3.663,00 € 109.517,00 € 426.074,00 Per il 2006 e 2007 le spese sono state preventivate in realzione al consolidamento delle entrate 2005. 272 5.3. Verso il Bilancio Sociale di Ambito territoriale Il Bilancio Sociale quale strumento di controllo , ma anche di costruzione del piano di zona può in maniera sistematica consentire la comunicazione e migliorare la informazione per rendere conto di quanto si è fatto rispetto a quanto ci si era ripromesso di fare , di avere svolto servizi qualitativamente adeguati alle richieste dei decisori (valutazione della qualità dei servizi), di avere interagito con una molteplicità di soggetti a diverso titolo coinvolti (verifica di interazione e integrazione). E’ attraverso il Piano che si implementano le politiche sociali complessive di un territorio, si connotano le relazioni tra i diversi soggetti che operano nel contesto, si sperimentano nuove relazioni tra istituzioni tradizionalmente arroccate alla difesa delle proprie posizioni. Il Bilancio Sociale può costituire lo strumento capace di ricondurre la frammentarietà delle informazioni disponibili riferite ai singoli aspetti delle politiche sociali e dei servizi ad una visione di insieme, complessiva e integrata che possa prendere quale punto di riferimento anche quello degli interlocutori. In questo contesto la predisposizione del Bilancio sociale integra la strategia del piano triennale diventando un efficace strumento per il monitoraggio e la verifica dello stato di avanzamento progettuale dell’Ambito. Le linee guida regionali per la predisposizione del piano di zona triennale fanno espresso riferimento a questo importante strumento di costruzione. La programmazione triennale di questo territorio prevede la redazione del bilancio sociale a partire dal 2006 per poi diventare una pratica sistematica in cui il bilancio sociale costituisce una delle modalità previste dal sistema della rendicontazione. Il Comitato dei Sindaci ha approvato nello scorso mese di marzo un progetto per la introduzione di un sistema di valutazione, in collaborazione con l’Istituto di Sociologia della vicina Università di Urbino , per la messa in trasparenza dell’efficacia ed efficienza dei servizi rappresentando uno strumento efficace per la partecipazione degli stakeholders nella governance dei servizi. Ancor oggi, rispetto al sistema dei servizi sociali, possediamo informazioni incomplete, spesso poco affidabili. Uno degli obiettivi principali è quello di mettere insieme tutte le informazioni in possesso di tutti gli attori coinvolti nel processo di definizione del Piano, evitando il rischio della quantità eccessiva di dati. Tuttavia si è ritenuto importante è essenziale introdurre la cultura del “dato” nella valutazione dei servizi e della pianificazione al fine di consentire, attraverso la quantificazione e la misurabilità, elementi oggettivi interpretazione e di valutazione. Se la sussidiarietà orizzontale, la costruzione di alleanze tra soggetti operanti in un ambito costituisce uno, se non il principale obiettivo, il vero significato del primo Piano di Zona non va cercato solo nei servizi e nelle politiche sociali implementate, quanto nella costruzione della rete e nella nuova modalità programmatoria messa in atto. Tanto più quanto risulta difficile valutare le politiche sociali se non coinvolgendo direttamente gli interessi ed esigenze degli attori sociali. Il Bilancio Sociale potrà consentire: Una rilettura del bilancio economico in termini “sociali”; Il coinvolgimento dell’imprenditoria privata e del terzo settore con finalità di “cause related marketing”; Una valutazione a consuntivo del Piano Sociale di Zona triennale. Le linee guida supportano questo processo mettendo a disposizione apposito schema per la redazione del bilancio sociale di Ambito. Il progetto valutazione della qualità dei servizi avviato nell’aprile 2005 che viene dettagliatamente indicato al 3.2.10 273 del piano costituisce la prima fondamentale tappa per la implementazione di un sistema che è a fondamento e premessa del Bilancio sociale che trova già impegnato questo territorio. Relativamente agli strumenti di previsione economico finanziaria adottati dai comuni si renderebbe opportuna per la redazione dei bilanci comunali l’adozione di griglie di lavoro che rendano agevole la rilettura delle entrate e spese per aree di intervento ed aree organizzative, come previste dalle linee guida. Attualmente il sistema della rendicontazione consente facilmente di operare in regime di trasparenza e coerenza solo in relazione ai progetti, ma la diversità degli strumenti relativamente alla quasi generalità degli interventi e servizi sociali dei comuni rende poco agevole questo processo. In seguito alle sperimentazioni di bilancio sociale che verosimilmente trovano impegnati tutti i territori si renderebbe opportuno un processo di sintesi almeno a livello provinciale per cercare di supportare i territori con le buone prassi che partendo da condivisioni comuni di metodo possano consentire in seguito anche confronti che diversamente in mancanza di processi metodologici comuni rischiano di essere poco attendibili. 274