\ CONSORZIO 1 TOSCANA NORD Consorzio di Bonifica - Ente di Diritto Pubblico Sede legale: Via della Migliarina n. 64 55049 Viareggio (LU) Tei 0584/43991 Fax 0584/426357 Sede di Capannori: Via Scatena n. 4-S. Margherita 55012 Capannori (LU) Tei 0583/98241 Fax 0583/982429 Prot: Ufficio: Luogo e Data: Pervadere il Reticolo idraulico in manutenzione: ^ http://geoportale.lamma.rete.toscana.it/reticolo_enti/ C.F. 0235046 046 1 - www.cbtoscananord.it \ Direttive Piano delle Attività di bonifica Regione Toscana ALLEGATO A ex, fcoGi.Vsexa.QT 02 2qfì> Direzione Generale Ambiente Energia e Cambiamenti Climatici Settore "Difesa del Suolo" DIRETTIVE REGIONALI Per la redazione del Piano delle Attività di bonifica dei Consorzi ari. 22, comma 2, lettera b) L.R. 79/2012 Direttive Piano delle Attività di bonifica Regione Toscana II Piano delle attività di bonifica dovrà essere articolato in una parte descrittiva, riguardante l'esposizione delle attività previste con l'indicazione della relativa copertura finanziaria ed una parte riepilogativa con un report contenente il crono programma di attuazione. Le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria devono essere individuate all'interno del reticolo di gestione, approvato con Delibera di Consiglio n. 57/2013 e sue modifiche ed integrazioni. Il Consorzio inoltre deve individuare un apposito stanziamento da destinare a tutti quegli interventi non stimabili tramite perizie di manutenzione o progetti specifici, ma che si possono presentare durante l'anno (ad esempio la rimozione di rifiuti speciali o di piante o alberi caduti in alveo), da definire con una stima forfetaria sul reticolo di gestione. 3. L'attività di manutenzione: Definizioni " • 3.1 La manutenzione ordinaria La legge definisce per manutenzione ordinaria tutte quelle attività oggetto di programmazione, svolte in modo continuativo, finalizzate al mantenimento delle opere e del reticolo di gestione, nonché alla prevenzione del loro degrado. Sono da ricomprendersi in tale definizione le attività contraddistinte dalla combinazione di tutte le azioni tecniche, amministrative e gestionali, incluse quelle di vigilanza, previste durante il ciclo di vita delle opere, destinate a mantenerle o riportarle in uno stato in cui possano eseguire la funzione richiesta. Si tratta delle attività o dei lavori necessari a mantenere in efficienza e funzionalità le opere e il reticolo idraulico attribuito in competenza gestione, ivi comprese piste e rampe di servizio. La loro caratteristica principale è la continuità e la periodicità dell'azione nel tempo. In genere comprendono: il taglio controllato della vegetazione, la movimentazione dei sedimenti in alveo, la rimozione del materiale flottante e dei rifiuti, il mantenimento delle sezioni originarie di deflusso, la riparazione ed il rinnovamento o la sostituzione delle parti deteriorate delle opere idrauliche e di bonifica. Tali interventi, ripristinando la primitiva funzionalità, non alterano lo stato dei luoghi e la volumetria originaria dei manufatti e delle sezioni di deflusso. Negli interventi di riparazione, rinnovamento 9 di sostituzione sono compresi anche quegli interventi migliorativi, di scarso rilievo economico e complessità tecnica, che non incrementano il valore o le prestazioni dell'opera, tra cui rientrano a titolo esemplificativo: • il mantenimento delle arginature mediante tagli di vegetazione, ripresa degli scoscendimenti delle scarpate arginali, ricarica della sommità arginale, conservazione dei paramenti purché i medesimi assolvano a precise funzioni idrauliche nel contesto dell'opera; • il mantenimento delle paratie, scolmatori e parti mobili in genere, mediante ingrassaggio dei cinematismi, verniciatura della carpenteria metallica o in legno, Direttive Piano delle Attività di bonifica Regione Toscana verifica periodica del funzionamento, sostituzione parti ammalorate, stuccatura giunti, riprese di intonaco, ecc... dei manufatti edilizi; il mantenimento dei sifoni (botti e chiaviche), canali e gore mediante espurgo e rimozione dei sedimenti; il mantenimento delle apparecchiature elettriche, meccaniche, elettromeccaniche in base alle indicazioni fornite dal costruttore dell'apparecchio e contenute nel libretto d'uso e manutenzione; il taglio di quella parte di vegetazione presente sulle sponde ed in alveo e rimozione di alberature pericolanti, che si ritiene costituiscano ostacolo al deflusso e che non offrano vantaggio ai fini della stabilità delle sponde, tenuto conto del contesto ambientale; la ripresa di scoscendimenti spendali localizzati ; la rimozione dei depositi alluvionali, ancorché colonizzati da associazioni vegetali erbacee e/o arbustive, che riducono la sezione idraulica, ostacolando il deflusso, con ricollocazione in alveo del materiale nei tratti interessati da erosioni; la risagomatura e la sistemazione del materiale litoide; la conservazione e mantenimento di protezioni spendali; lo svuotamento periodico delle briglie selettive; la conservazione ed il mantenimento delle parti in elevazione delle briglie (savanella, muri d'ala, bacino di dissipazione, ecc...) e delle traverse senza modificarne posizione e caratteristiche originarie. 3.2 La manutenzione straordinaria Per manutenzione straordinaria si intende l'attività, diversa da quella sopra descritta, di ripristino e ricostruzione, volta al miglioramento delle opere e del reticolo di gestione. Le manutenzioni straordinarie sono interventi non periodici e non programmabili, aventi caratteristica di non reiterazione e cessano al completamento dei lavori ritenuti necessari. Nello specifico comprendono tutte quelle attività di ricostruzione, sistemazione, riparazione, risanamento,-consolidamento,, modifica o sostituzione degli elementi di difesa, necessarie per il rinnovamento della totalità degli elementi o di parti danneggiate da un evento inatteso (non contemplato nell'ipotesi alla base della progettazione dell'opera) o eccezionale (di entità superiore a quello assunto alla base del calcolo prestazionale del progetto) Inoltre si intende come attività di manutenzione straordinaria l'intervento necessario ad adeguare l'opera ad una nuova ed ulteriore funzione, anche diversa da quella originaria, ma compatibile e funzionale ai compiti di difesa idraulica della stessa. A titolo esemplificativo rientrano nella manutenzione straordinaria: Direttive Piano delle Attività di bonifica Regione Toscana la ricostruzione di corpi arginali o il miglioramento prestazionale degli esistenti mediante la realizzazione, ad esempio, di diaframmi impermeabili per contenere la linea di saturazione; la ricostruzione di argini, difese spendali, radenti o sporgenti, per contrastare fenomeni di scoscendimento finalizzato a recuperare la stabilità di un intero tratto di opera; l'introduzione nei manufatti esistenti di nuovi elementi al fine di conseguire un corretto funzionamento dell'opera; il ripristino delle opere trasversali ammalorate (sottofondazioni, ammorsamenti, taglioni di fondazione, ecc...), eventualmente modificandone le dimensioni per migliorare le caratteristiche originarie; il ripristino e/o adeguamento funzionale degli impianti e delle reti irrigue. t 4. L'attività di manutenzione: Caratteristiche operative 4.1 Priorità e frequenza degli interventi L'ente manutentore deve avere una azione di supervisione sul reticolo di gestione, in modo che possa programmare le attività con ciclicità e possa al contempo intervenire celermente in caso di bisogno. A tal proposito la manutenzione ordinaria si esplica nei seguenti modi: • secondo una turnazione programmata, tale da coprire nell'arco di tempo previsto tutti i tratti della medesima tipologia; • a seguito del verificarsi di eventi che ne determinino la necessità. La programmazione delle attività è organizzata suddividendo il reticolo di gestione nelle seguenti classi: 1 retìcolo collinare e montano 1.1 in aree agricole o boscate con scarsa presenza di opere idrauliche 1.2 in aree antropizzate 2 retìcolo di pianura o dì fondovalle 2.1 arginato con argini a ridosso dell'alveo attivo 2.2 arginato in presenza di aree golenali 2.3 non arginato in aree antropizzate 2.4 non arginato in aree scarsamente antropizzate Nel Piano delle attività viene definita la frequenza di intervento per ogni classe di reticolo in funzione delle opere presenti e della naturalità/pressioni antropiche presenti.