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ESCLUSIVA/ Isernia, 2 milioni di euro per una sala operatoria che…non c’è. E spunta il veleno per
topi. [VIDEO]
ESCLUSIVA/ Isernia, 2 milioni di
euro per una sala operatoria che…
non c’è. E spunta il veleno per topi.
[VIDEO]
Inchieste - Molise
Scritto da Andrea Succi e Emiliano Morrone
Martedì 15 Maggio 2012 10:52
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O meglio, c’è ma non funziona. Un’utopia, insomma. Motivo? Manca l’ascensore per il
trasporto dei pazienti. Assurdo, ma nell’Italia degli sprechi, cui dovrebbe porre rimedio il super
tecnico Bondi, esiste anche chi progetta una sala operatoria ultramoderna, nuova di zecca, mai
utilizzata in realtà, senza pensare a come muovere il malato nel blocco chirurgia. Dove si battaglia
contro i topi, tanto è vero che c’è veleno ratticida sparso ovunque; dove persino i ragni
secernono le loro case viscose. Questo è quanto accade a Isernia, dove regna ancora l’ultimo
satrapo democristiano Michele Iorio e dove la sorella Rosa, dipendente dell’Asrem (l’Azienda
sanitaria regionale) è candidata a sindaco e si giocherà la poltrona nel ballottaggio del 20 e 21
maggio.
di Andrea Succi e Emiliano Morrone - Twitter.com/L_Infiltrato
Per la prima volta le telecamere, quelle di
Infiltrato.it , sono riuscite ad entrare – a
infiltrarsi… - nel nuovo “blocco
operatorio per tutte le discipline
chirurgiche” del Presidio
Ospedaliero del “Veneziale” di
Isernia. Abbiamo visto con i nostri occhi
una struttura ultramoderna, dove
macchinari nuovissimi non risultano mai utilizzati e addirittura ancora disposti
di certificato d’acquisto e libretto per le istruzioni. Sembra l’America delle cliniche
private.
E invece siamo nell’italico Molise, dove gli ospedali pubblici non solo funzionano male ma
troppo spesso diventano sinonimo di malasanità, sprechi di denaro e pratiche
clientelari. Come quelle che – secondo quanto denunciato dalle forze politiche del
centrosinistra – avrebbe messo in campo Rosa Iorio, sorella del Presidente della Regione,
candidato sindaco e Direttore del Distretto Sanitario di Isernia-Venafro. Come? Attraverso
l’apertura di una long list – a ridosso della campagna elettorale - per contratti di
collaborazione all’Asrem.
Secondo Rosa Iorio si tratterebbe di biechi attacchi politici da parte di detrattori suoi e del
fratello Michele, a sua volta accusato di pratiche familistico-clientelari per aver okkupato
strutture pubbliche come l’Ospedale “Veneziale” di Isernia. Tra figli, fratelli, cugini,
parenti e sodali vari il nosocomio pentro sembra infatti una struttura a
conduzione familiare.
Ecco perché gli Iorio’s – Michele e Rosa in testa – non possono essere all’oscuro
dell’ennesimo scandalo sanitario che colpisce la salute e le tasche dei cittadini molisani
(e italiani…). Sia chiaro, infatti, che anche la costruzione della sala operatoria “che non c’è” ha
beneficiato di soldi pubblici.
http://www.infiltrato.it/inchieste/molise/esclusiva-isernia-2-milioni-di-
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Quasi due milioni e mezzo di euro, 2.250.000 per la precisione, di cui il 5% a carico della
Regione e il resto finanziato – udite udite – con gli “Accordi Programma Quadro” relativi al
“programma pluriennale ex art. 15”.
Avete capito bene, si tratta dello stesso programma passato alla storia per aver sfruttato le
calamità naturali che colpirono il Molise tra il 2002 e il 2003, vedi alluvione bassomolisano e
terremoto di San Giuliano - e aver finanziato progetti a pioggia in tutto il Molise. Con il
beneplacito del Presidente Iorio, responsabile maximo e ideatore dell’articolo 15.
Nello specifico, la sala operatoria “che non c’è” – utopistica come l’isola di Peter Pan – è finita
nel calderone degli “interventi di cui all’APQ Infrastrutture Sanitarie e Sociali, ex delibera
CIPE 20 del 2004”.
A fare luce sul modus operandi con cui si è deliberata la creazione di una struttura milionaria
che ancora non funziona – nonostante sia stata completata nell’estate del 2010, quindi tre
anni fa – è il Protocollo d’intesa tra il Ministero della Salute e la Regione Molise
sottoscritto il 31 marzo 2008 dall’allora Ministro competente Livia Turco e
dall’allora Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Molise Ulisse Di
Giacomo, attuale senatore pidiellino, coordinatore regionale del partito e, soprattutto, uomo
di fiducia di Michele Iorio.
Anche lui con un passato lavorativo all’Ospedale Veneziale d’Isernia, come primario di
Cardiologia (risulta ancora inserito nell’organigramma dello staff medico dell’Unità di
Cardiologia, come Dirigente di II Livello, ndr) Ulisse Di Giacomo si dimostra, in pubblico, un
personaggio piuttosto inquietante, se è vero com’è vero che – in qualità di Vice Presidente
della Commissione Diritti Umani del Senato – è stato accusato persino di dichiarazioni
razziste.
Ma in verità, tornando alle nostre questioni sanitarie, Di Giacomo è un uomo sprovvisto
di alcun tipo di potere reale e non può essere certo additato come responsabile
della mala-gestione sanitaria: il politico Ulisse Di Giacomo esiste solo in quanto garzone del
Presidente Iorio. Che al di là delle dichiarazioni d’amore di rito si è sempre
disinteressato della sua città e della salute dei suoi elettori: l’Ospedale Veneziale
è infatti una struttura fatiscente, con un Pronto Soccorso costretto a subire enormi
carichi di lavoro e un’utenza che puntualmente si ritrova con speranze e possibilità di cura
disattese, nonostante il personale faccia il possibile e l’impossibile per rispondere alle richieste
dei malati.
È chiaro a tutti, però, che un nosocomio pubblico non può continuare a soffrire di
una gestione familistico-verticistica, di cui gli unici beneficiari sono gli Iorio’s –
Michele e Rosa in testa – e a pagare sono e sempre i cittadini. Come dimostra, senza
ombra di dubbio, quest’ennesimo scandalo di malasanità. Possibile che il nuovo blocco
operatorio sia talmente ai limiti dell’agibilità, che da ogni angolo spunta veleno
per tenere lontani i topi? Com’è possibile che in un ospedale entrino dei topi?
Nella città del satrapo democristiano Iorio, oramai al tramonto, succede questo e tanto altro
ancora, come denunciato anche nel libro-inchiesta "La Banda del Buco" del giornalista
Antonio Sorbo...
GUARDA IL VIDEO-REPORTAGE - "UN INFILTRATO IN OSPEDALE..."
http://www.infiltrato.it/inchieste/molise/esclusiva-isernia-2-milioni-di
Mercoledì 16 maggio 2012
Venafro Valle del Volturno 17
Pozzilli. Questa mattina all’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico è in programma l’interessante corso Ecm
Celiachia, da malattia a stile di vita: se ne parla al Neuromed
POZZILLI. Il numero di
persone affette da celiachia,
negli ultimi anni, continua
ad aumentare in Italia e nel
mondo, ma questa patologia
viene diagnosticata correttamente solo a una persona su
sette. I celiaci non “riconosciuti”, magari a causa di
quadri clinici più complessi,
molto spesso sono destinati
a vagare tra medici ed ospedali alla ricerca di risposte
adeguate e una soluzione ai
loro problemi. In alcuni casi, la mancata diagnosi del
problema può ingenerare
complicanze anche molto
severe dovute alla prolungata esposizione al glutine.
L’azione tossica del glutine,
infatti, in soggetti predisposti può provocare gravi danni alla mucosa intestinale,
come la ridotta capacità di
assorbimento che causa importanti carenze alimentari
e vitaminiche e che, in età
pediatrica, può comportare
un rallentamento della crescita in peso ed altezza. La
principale difficoltà nella
diagnosi di questa patologia
dipende dal fatto che l’intolleranza al glutine può manifestarsi a qualsiasi età e che
spesso non presenta sintomi
chiari. L’unica terapia vali-
da riconosciuta per combattere la celiachia, al momen-
to, è la dieta senza glutine a
vita, non esistendo in commercio dei farmaci ad hoc.
Anche per questo, la diagnosi di celiachia quasi
sempre spaventa il paziente
per le difficoltà - di ordine
psicologico, sociale e di
pratica di vita quotidiana che si trova a dover affrontare spesso senza il supporto
di informazioni chiare. È
proprio alla luce di queste
problematiche che l’associazione “Oltre la Vita” onlus ha fortemente voluto un
evento formativo dedicato,
dal titolo “…e se fosse ce-
liachia?”, rivolto a medici,
pediatri, psicologi e infermieri. Dunque, questa mattina a partire dalle ore 9
presso il polo didattico Neuromed di Pozzilli si terrà un
corso di Educazione continua in medicina del valore
di 5 crediti formativi.
L’evento verrà ospitato
presso la sala conferenze
dell’Istituto di ricovero e
cura a carattere scientifico
di Pozzilli e segue numerosi
altri corsi Ecm organizzati
dal Neuromed per essere
sempre aggiornati con
l’evolversi della medicina.
Mercoledì 16 maggio 2012
Neuromed, seminario
sui rischi derivanti
dalla celiachia
P
OZZILLI. Il numero di persone affette da celiachia, negli ultimi anni,
continua ad aumentare in Italia e nel mondo, ma questa patologia viene
diagnosticata correttamente solo ad una persona su sette. Per saperne di più
va in scena stamani, presso il Neuromed di Pozzilli, un corso di approfondimento sul tema.
I celiaci non “riconosciuti”, magari a causa di quadri clinici più complessi,
molto spesso sono destinati a vagare tra medici ed ospedali alla ricerca di risposte adeguate e una soluzione ai loro problemi. In alcuni casi, la mancata
diagnosi del problema può ingenerare complicanze anche molto severe dovute
alla prolungata esposizione al glutine. La principale difficoltà nella diagnosi
di questa patologia dipende dal fatto che l’intolleranza al glutine può manifestarsi a qualsiasi età e che spesso non presenta sintomi chiari. L’unica terapia
valida riconosciuta per combattere la celiachia, al momento, è la dieta senza
glutine a vita, non esistendo in commercio dei farmaci ad hoc.
Anche per questo, la diagnosi di celiachia quasi sempre spaventa il paziente
per le difficoltà che si trova a dover affrontare spesso senza il supporto di informazioni chiare. È proprio alla luce di queste problematiche che l’Associazione “Oltre la Vita” Onlus ha fortemente voluto un evento formativo dedicato, dal
titolo: “…e se fosse celiachia?”, rivolto a medici, pediatri, psicologi e infermieri.
Sede del corso è la sala conferenze del Polo Didattico dell’Irccs Neuromed.
CITTÀ DEL MOLISE
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8
Attualità
CAMPOBASSO
tidiano del Molise
Il Quo
Quotidiano
coledì 1
6 maggio 20
12
Mercoledì
16
2012
Mer
A guidare la campagna di informazione con la gente il dottor Italo Testa, figura storica del Cardarelli
Un patto con i cittadini
per una Sanità pubblica
Il dottor Italo Testa
di Vittoria Todisco
Dopo 40 anni di vita professionale distribuita fra la
corsia e la sala operatoria,
attività inframmezzata da
battaglie politiche e sociali
spese per ottenere che il capoluogo fosse dotato di un
ospedale dignitoso oltre che
di indiscussa qualità, il dottor Italo Testa (entrato nel
1962 nell’ospedale che allora impegnava solo 6
medici) è tornato a
combattere e a presiedere un Comitato
che si sta prodigando nella difesa del
“Cardarelli” simbolo di quella sanità
pubblica, oggi attaccata da più fronti.
Un ospedale già
impoverito, umiliato nel corso degli
anni da scelte politi-
che volte a contrastarne lo sviluppo tecnologico, professionale e strutturale, che oggi viene ‘immolato’
ovvero fagocitato a vantaggio
di una struttura
privata, quella
“Cattolica” approdata in Molise con fama
da Eldorado e
accolta come la
più benedetta
delle soluzioni
ai nostri limiti e
le arretratezze
del Molise in
campo scientifico e della ricerca. Così non
è stato, la “Cattolica” che contava su un
vasto bacino d’utenza si ridotta a succhiare sangue al
povero Molise, e per soddisfarne i bisogni si è dissanguata la sanità pubblica producendo un debito che tutti
i cittadini sono chiamati a
pagare. Nonostante ciò la
“Cattolica” nottetempo ha
abbandonato il Molise e al
suo posto è sorta una Fon-
dazione. Il Coordinamento
delle Associazioni ha stretto un patto con i cittadini
affinché tutti insieme si contrasti l’ipotesi di smantellare il “Cardarelli”, anzi lo si
potenzi, valorizzando le professionalità che esprime ed
attraverso le quali risponde
efficacemente al ruolo sanitario di DEA ovvero ospedale regionale di 2° livello.
Il dottor Italo Testa insieme ai rappresentanti di tutti
gli altri Comitati e le Associazioni culturali stanno incontrando i cittadini con il
compito di informarli, mettendoli al corrente su quanto nel segreto degli ovattati
palazzi del potere si sta decidendo. L’altra sera si è
svolto un incontro con gli
abitanti del popoloso quartiere del Cep al Comitato
Campobasso Nord di via
Gramsci: con chiarezza ed
efficacia i cittadini sono stati
informati sulle conseguenze,
le ricadute che il progetto
accluso al Piano Sanitario
Regionale è destinato ad
avere sul piano economico,
sanitario ed occupazionale.
Questa sera l’appuntamento
è con il Comitato di Quartiere di Sant’Antonio Abate
Da sinistra: Pina Fusco, Italo Testa, Gabriella
anche qui ci
Ruzzi e Il presidente del comitato di quartiere
Franco Sallustio
saranno medici, rappresentanti sindacali e gli stes- delle associazioni, ad infor- Quartiere quello di Contrasi lavoratori dell’ospedale, mare i cittadini. Sarà poi la da Feudo e di altri quartieri
insieme ai rappresentanti volta di altri Comitati di cittadini.
Campobasso
Mercoledì 16 maggio 2012
7
Fondazione Giovanni Paolo II
‘Combattere il dolore’,
al via il ciclo di incontri
L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto ‘H-open day’
CAMPOBASSO. Domani
sera alle ore 19.00 nella Parrocchia “Mater Ecclesiae” a
Campobasso si svolgerà il
convegno “Universo Donna e
Dolore ... combattere il dolore
cronico e non “ organizzato
dalla Fondazione “Giovanni
Paolo II” in collaborazione
con l’Osservatorio per la Salute della Donna (O.N.Da) e
l’Associazione “Armida Barelli” - Amici dell’Università
Cattolica. In Italia un paziente
su quattro fa i conti con il dolore cronico. Dall`artrite reumatoide all`emicrania, dalla
sclerosi multipla al diabete, fino al più comune mal di schiena, che quando si cronicizza
cambia radicalmente la vita.
Sono gli effetti a lungo termine di patologie che modificano di colpo abitudini, professioni, relazioni sociali e familiari. Il dolore cronico è per
definizione un dolore che dura
oltre i 3-6 mesi. In Italia i pazienti che vivono costantemente in questa condizione
sono il 26%, sopra la media
europea, ferma al 19%. Si de-
finisce benigno per distinguerlo da quello di origine oncologica, ma il suo “peso” sulla
qualità della vita può diventare altrettanto insostenibile.
Non a caso è la prima causa di
assenteismo sul lavoro, ma anche la prima causa di inabilità,
con costi sociali altissimi che,
nella gran parte, ricadono direttamente sulle famiglie. Nel
corso dell’incontro in programma presso la Chiesa della Mater Ecclesiae Campobasso, il prof. Marco Rossi Direttore del Dipartimento di Anestesia, Terapia intensiva e Medicina del Dolore, e il suoi
collaboratori: il Dott. Goffredo Liberatoscioli, la Dott.ssa
Angela Garofano, la Dott.ssa
Grazia Ianigro, il Dott. Nicola Camposarcone,e il Dott.
Vittorio Grimani, relazioneranno sull’argomento, rispondendo alle domande del pubblico. Tra gli argomenti che
verranno affrontati: il dolore
cronico che riguarda prettamente la sfera ginecologica,
quali condizioni di endometriosi, dolori perimestruali,
dolori pelvici cronici di origine benigna che di frequente
colpiscono soprattutto le pazienti più giovani e che risultano di difficile controllo con
le terapie convenzionali. Si
parlerà di tutte le condizioni
algiche di pertinenza osteoarticolare di origine post-menopausale e reumatologica, qua-
li i dolori su base osteoporotica, l’artrite reumatoide, le sindromi fibromialgiche, frequenti nella popolazione femminile della nostra regione e
che spesso determinano un
elevato impatto negativo sulla
qualità di vita e sulle capacità
lavorative e produttive delle
nostre pazienti. Infine “si apri-
rà una finestra” sulla cefalea,
che tanto spesso accompagna
la vita della donna, ma che
può ricevere una risposta terapeutica adeguata. L’iniziativa
rientra nel Progetto H-OPEN
DAY promosso dalla Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II” in collabora-
zione con O.N.Da in occasione della Giornata Nazionale
del Sollievo. Il Centro di alta
specializzazione molisano è
stato premiato dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) con il
massimo punteggio tre Bollini
Rosa.
8
Campobasso e provincia
Mercoledì 16 maggio 2012
Il capogr uppo del Pd a Palazzo San Giorgio
“Sanità, vendita delle farmacie
e trasporti: è il Consiglio dei rinvii”
CAMPOBASSO. “Non se ne parla quindi non esiste. Sembra essere questo il motto che segue la
maggioranza di Palazzo San Giorgio che da oltre cinque mesi tiene
praticamente in ostaggio alcuni
importanti provvedimenti”. La disamina di Antonio Battista del Pd
non fa una piega e fotografa una
situazione che ormai a Palazzo
San Giorgio, oltre che consolidata,
è diventata anche imbarazzante.
“Abbiamo presentato - continua –
una serie di mozioni sin da gennaio e qualcuna anche da dicembre e
fino ad ora siamo andati avanti solo a suon di rinvii.
E sempre perché, a una certa ora,
dopo aver firmato il registro delle
presenze alcuni colleghi della
maggioranza tagliano la corda e
non assicurano il numero necessario per poter proseguire i lavori. E
così temi molto importanti come la
sanità, la soppressione del Cardarelli o anche i trasporti si trascina-
no di assise in assise senza che
vengano mai realmente affrontati.
Ma appese non sono rimaste solo
le mozioni presentate dal centrosinistra, ci sono anche delle proposte di deliberazioni che la stessa
maggioranza ha inserito all’ordine
del giorno e che, la stessa maggioranza, ora ignora. Il provvedimento sulla vendita delle tre farmacie
ne è un esempio. Come pure la
questione del canone sull’occupazione suolo pubblico che il centro-
sinistra ha
inserito all’ordine
del giorno
dello scorL’esecutivo di Palazzo San Giorgio
so Consiglio prevedendo un
aumento del 50% dell’attuale co- be fatto il gruppone, evitata, fortusto, ignorando o dimenticando che na, grazie alla mancanza del nula stessa maggioranza aveva già mero legale caduto per l’ennesima
deciso di non ritoccare le tariffe. volta. Non è a suon di rinvii che si
Una brutta figura quella che avreb- può amministrare un capoluogo”.
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