Giovanni Tagliabue O.G.M. DIALOGO SCIENTIFICO-POLITICO SU UNA CATEGORIA SENZA SENSO GENOTIPO E FENOTIPO Genotipo o genoma = Insieme del DNA = «Libretto di istruzioni» = «Ricetta» L’intero DNA è copiato in ogni cellula Codice genetico universale di 4 «lettere» genetiche (A, C, G, T) Fenotipo = Organismo fisico = Anatomia, fisiologia, comportamento = «Piatto finale» Diversi geni = Sequenze più o meno lunghe di DNA codificano per diversissimi tratti fenotipici = caratteristiche dell’organismo SELEZIONE NATURALE: l’«albero della vita» GENI CONDIVISI SELEZIONE ARTIFICIALE animale Dal lupo originario al chihuahua o all’alano, attraverso migliaia di generazioni di incroci guidati dagli allevatori SELEZIONE ARTIFICIALE vegetale Dal teosinte al mais, attraverso migliaia di generazioni di selezione guidata dagli agricoltori AREE E TIPI DI BIOTECNOLOGIE, “OGM” E NON Biotecnologie “rosse”: processi e prodotti biomedici e farmaceutici Es. produzione di insulina tramite batteri OGM. Biotecnologie “bianche”: processi e prodotti industriali non alimentari. Es. biocarburanti. Biotecnologie “grigie”: azioni di biorimedio. Es. risanamento del suolo e delle acque inquinate, trattamento di rifiuti. Biotecnologie “verdi”: produzione di ingredienti (es. chimosina per il formaggio), miglioramento di colture non alimentari (es. cotone) e alimentari (cibi e mangimi), creazione di varietà animali. Definizione di coltura incrociata/ibridata Una coltura incrociata/ibridata è un vegetale il cui DNA è stato rimescolato con quello di varietà o specie sessualmente compatibili, dotate di tratti fenotipici interessanti (ad es. una coltura è meno sensibile a certe pesti, l'altra è più produttiva), che sperabilmente verranno espressi nella progenie. Definizione di coltura mutagenizzata Una coltura mutagenizzata è un vegetale il cui DNA è stato sconvolto tramite esposizione a radiazioni (nucleari, gamma) o a elementi chimici mutagenici e si è fortunosamente riorganizzato facendo emergere uno o più tratti graditi. La stragrande maggioranza delle cellule, semi o piantine perisce e di solito i superstiti non mostrano novità di rilievo agronomico-commerciale. I tentativi riusciti sono migliaia (ad es. il grano «Creso» – Italia 1974). CAMPO SPERIMENTALE PER MUTAGENESI VEGETALE IRRADIATIVA Al centro la fonte di radiazioni, intorno varie colture a diverse distanze Definizione di coltura «O.G.M.» Una coltura "OGM" è un vegetale il cui DNA è stato «ricombinato» (ingegnerizzato), cioè modificato in uno o più piccoli punti, in modo diretto e mirato. Spesso si inserisce un gene tratto da una specie non sessualmente incrociabile ("transgenesi"): ciò amplia enormemente le possibilità, perché supera le barriere che limitano le colture mutagenizzate o incrociate/ibridate. MAIS Bt: «OGM» transgenico Alcune sequenze di DNA, tratte dal microrganismo Bacillus thuringiensis, «dettano» proprietà insetticide: muoiono specifici insetti che tentino di cibarsi della pianta. Vegetali agroalimentari malriusciti - Da incroci e ibridazioni - Zucca con proprietà tossiche - Sedano resistente a certi insetti, che causava eruzioni cutanee a chi le maneggiava - 2 varietà di patate molto tossiche - “OGM” - Soia resa allergenica dall’inserimento di un gene tratto dalla noce brasiliana - Pisello reso allergenico dall’inserimento di un gene tratto da un fagiolo - Numerose varietà di orzo, colza, patata, riso, soia, grano, dai blandi effetti indesiderati: diminuzione delle rese, riduzione dei nutrienti, fragilità delle piante, espressione di diversi enzimi in eccesso o in difetto. NON ESISTE L’«OGM-ità» Valutare il PRODOTTO (a posteriori ) non il PROCESSO (a priori ) Marcello Buiatti, genetista Le biotecnologie, Il mulino 2004, p. 104: «Giudicare i prodotti uno per uno con particolare attenzione, valutandone costi e benefici, come si fa normalmente per qualsiasi prodotto industriale.» «Non si tratta, in altre parole, di demonizzare e combattere in via di principio un'inesistente "ogmità", ma di valutare razionalmente uno per uno gli ogm.» Salubrità de «gli O.G.M.»? Domanda sbagliata! European Commission: “La principale conclusione da trarsi dagli sforzi di oltre 130 progetti di ricerca, che coprono un periodo di oltre 25 anni e coinvolgono oltre 500 gruppi di ricerca indipendenti [costo: oltre 300 milioni di euro], è che la biotecnologia, e in particolare quella che crea gli OGM, non è di per sé più rischiosa, ad esempio, delle tecnologie tradizionali di creazione di vegetali.” International Union for the Conservation of Nature: "Né l'evidenza attuale prova che gli OGM siano inerentemente pericolosi o salubri per la salute umana." «CONSENSO» SCIENTIFICO DA NON CONFONDERSI CON «UNANIMITÀ» (CHE NON ESISTE) Sicurezza Alimentare e OGM. Consensus Document (2004) 15 società scientifiche italiane (in rappresentanza di 10.000 ricercatori): ACCADEMIA NAZIONALE DELLE SCIENZE, DETTA DEI XL ANBI - ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI BIOTECNOLOGI ITALIANI ARNA - ASSOCIAZIONE RICERCATORI NUTRIZIONE ALIMENTI ASPA - ASSOCIAZIONE SCIENTIFICA DI PRODUZIONE ANIMALE FISV - FEDERAZIONE ITALIANA SCIENZE DELLA VITA SIB - SOCIETÀ ITALIANA DI BIOCHIMICA E BIOLOGIA MOLECOLARE SIF - SOCIETÀ ITALIANA DI FARMACOLOGIA SIF - SOCIETÀ ITALIANA DI FISIOLOGIA SIFV - SOCIETÀ ITALIANA DI FISIOLOGIA VEGETALE SIGA - SOCIETÀ ITALIANA DI GENETICA AGRARIA SIMGBM - SOCIETÀ ITALIANA DI MICROBIOLOGIA GENERALE E BIOTECNOLOGIE MICROBICHE SIPAV - SOCIETÀ ITALIANA DI PATOLOGIA VEGETALE SITOX - SOCIETÀ ITALIANA DI TOSSICOLOGIA SIV - SOCIETÀ ITALIANA DI VIROLOGIA SOCIETÀ ITALIANA DI CITOLOGIA SISVET - SOCIETÀ ITALIANA DI SCIENZE VETERINARIE ACCADEMIA NAZIONALE DI AGRICOLTURA SIA - SOCIETÀ ITALIANA DI AGRONOMIA CONSENSO SCIENTIFICO “Le piante attualmente coltivate e gli animali di allevamento sono per la maggior parte, di fatto, organismi geneticamente modificati.” “Concentrare l'analisi non tanto sulla tecnologia con cui vengono prodotte queste piante, ma piuttosto sui caratteri genetici inseriti, seguendo un approccio caso per caso.” “Gli OGM oggi in commercio sono da ritenersi sicuri sia per l'uso alimentare umano che animale.” Documenti analoghi prodotti, tra molti altri, da: NRC - National Research Council [2004], Safety of Genetically Engineered Foods. American Society for Microbiology [2000], Statement on Genetically Modified Organisms (42.000 microbiologi in tutto il mondo). American Society for Cell Biology [n.d.], Statement in Support of Research on Genetically Modified Organisms (10.000 biologi in tutto il mondo). American Phytopathological Society [2001], Biotechnology and Its Application to Plant Pathology (5.000 scienziati). American Society of Plant Biologists [2006], Statement On Plant Genetic Engineering. DIFFUSIONE DI COLTURE “OGM” NEL MONDO Nel 2014, 18 milioni di coltivatori hanno usato sementi "OGM", il 90% di essi nei paesi in via di sviluppo. Dal 2012, l'area delle piantagioni di colture "OGM" nelle nazioni in via di sviluppo ha superato quella delle nazioni ricche. Tra il 1996 e il 2013, si stima che i coltivatori in Cina abbiano guadagnato 16,2 miliardi di dollari USA, in India 16,7 miliardi. I guadagni derivano anche da minori costi per insetticidi, con un calo stimato del 50% - senza contare gli ovvi benefici per la salute e l'ambiente. Fonte (analisi soggette a revisione scientifica - peer review): ISAAA International Service for the Acquisition of Agri-Biotech Applications Global Status of Commercialized Biotech/GM Crops 2014 PRINCIPIO DI PRECAUZIONE “Dove vi sono minacce di danno serio o irreversibile, la carenza di completa certezza scientifica non verrà usata come ragione per rimandare misure efficaci”. ONU, Dichiarazione di Rio sull’ambiente e lo sviluppo (1992) “Il ricorso al principio di precauzione presuppone che gli effetti potenzialmente pericolosi derivanti da un fenomeno, prodotto o processo siano stati identificati.” Commissione Europea, Comunicazione sul Principio di precauzione (2000) Il principio predica l’azione preventiva dove emergano pericoli gravi, non rischi generici quanto indefiniti o fantasiosi: è un invito all’azione preventiva per la salvaguardia dell’ambiente e della salute, non un invito alla cautela attendista, alla prudenza senza basi: distorsione frequente, caricatura contorta che lo tramuta in Principio di blocco. PRODOTTI TIPICI ITALIANI DA SALVARE UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI MILANO (2003) POMODORO SAN MARZANO Malattia: 3 virus. Le perdite possono raggiungere il 100% del raccolto. Cura: sono già stati prodotti pomodori transgenici resistenti. In alcuni casi la resistenza è stata verificata in prove in campo. MELO DELLA VAL D'AOSTA Malattia: sensibilità a larve di un maggiolino. Cura: integrazione di un gene che conferisca resistenza all'infestazione nella pianta portainnesto. La varietà di melo innestata sul portainnesto non subirà alcuna modificazione genetica, non sarà quindi classificabile come OGM. RISO CARNAROLI: sensibilità a un fungo. BRASSICACEE (broccoli, cime di rapa, ecc.): sensibilità a larve di farfalla cavolaia. CIPOLLA: sensibilità a funghi. CARCIOFO: sensibilità a larve di lepidotteri, ad afidi, a funghi, a virus. PESCO: sensibilità a virus, a funghi, a nematodi. MELONE: sensibilità a virus e funghi. ZUCCHINO: sensibilità a virus. PRODOTTI TIPICI ITALIANI DA SALVARE MELANZANA: sensibilità alla dorifora della patata. ALBICOCCO: sensibilità a virus. PATATA: virosi; attacco da funghi; attacco da insetti. PEPERONE: sensibilità alle larve della piralide del mais. VITE BARBERA: alta sensibilità a un fitoplasma (simil-virus). VITE GARGANEGA: alta sensibilità a un fitoplasma (simil-virus). VITE AGLIANICO: praticamente tutte le piante sono affette da virus. VITE NERO D'AVOLA: praticamente tutte le piante sono affette da virus. LATTUGA: attacco da funghi; attacco da nematodi alle radici. OLIVO: rogna dell'olivo (attacco di un batterio); attacco di un fungo. PERO: attacco di un batterio. Vantaggi per la salute e per l'ambiente: questi interventi biotecnologici renderebbero superflui i trattamenti con insetticidi e fungicidi? Probabile, ma NON LO SAPPIAMO: ricerca e sperimentazione sono proibite! Distruzione di coltivazioni sperimentali Vandalismo legalizzato: scaduto il termine del permesso di sperimentazione, i bulldozer hanno distrutto le colture sperimentali (ciliegi, olivi, kiwi) all’università della Tuscia (2012). Distruzione di ricchezza pubblica (soldi nostri!) effettuata con mezzi statali (soldi nostri!). Il prof. Eddo Rugini, direttore del progetto, guarda la devastazione della sua ricerca. PERIMETRI NON SOVRAPPONIBILI L’ATTACCO A «GLI OGM» NON FA DANNO ALLE MULTINAZIONALI, MA ALLA RICERCA PUBBLICA